Come esportare in azienda il «miracolo» del Leicester

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Come esportare in azienda il «miracolo» del Leicester
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I tre manager che hanno assistito il tecnico Claudio Ranieri nel miracolo Leicester. Craig Shakespeare, Paolo Benetti e Steve
Walsh. Quest’ultimo è il direttore generale della società ed è a lui che si devono gli acquisti dei calciatori rivelatisi decisivi:
Mahrez, Vardy e Kanté. Shakespeare è il suo vice, mentre Benetti, classe 1965, è il numero due di Ranieri
Il team campione d’Inghilterra
Come esportare in azienda
il «miracolo» del Leicester
Il traguardo conquistato da Ranieri ha solide radici organizzative e funziona
pure nelle imprese. A una condizione: puntare sulla squadra e non sui top player
::: CLAUDIO SAVELLI
■■■ Chissà cos’ha pensato di
Steve Walsh, Claudio Ranieri,
quando ha iniziato a lavorarci insieme, circa 10 mesi fa. Mentre il
tecnico italiano iniziava la preparazione estiva con il Leicester,
Walsh - capo degli osservatori e
assistente del manager – vagava
nel centro sportivo ripetendo:
«Kanté, Kanté, Kanté». Un nome, un’ossessione per Steve, un
tormento per Ranieri, che passò
l’estate a domandarsi cosa avesse di tanto speciale questo Kanté, centrocampista francese semisconosciuto del Caen. L’insistenza di Walsh fu premiata e il
Leicester lo prese in agosto (beffate Marsiglia e Lione),sommando la sua storia alle altre simili
che avrebbero poi costruito la
leggenda: Mahrez, che Walsh vide giocare con il Le Havre in seconda divisione francese, e Vardy, che il caposcout delle Foxes
conosceva «dai tempi del Stocksbridge Park Steels», cioè da
quando il giovane Jamie giocava
per una squadra di ottava divisione a Sheffield. Dieci mesi fa,
Ranieri non poteva ancora sapere che Steve Walsh sarebbe stato
l’uomo chiave dell’impresa,
uno dei segreti del successo in
Premier League del Leicester cenerentola, anche perché il suo
ruolo dirigenziale non esiste nell’immaginario dei club italiani.
Walsh, infatti, è una figura – tutta
britannica – meno vistosa e pubblica del direttore sportivo, ma
più importante e influente del
classico osservatore. Lavorando
nell’ombra, lui ha costruito in
quattro anni una rosa valutata
oggi 130 milioni di euro, spendendone poco più di 40.
Nell’ufficio di fianco a quello
di Walsh siede Craig Shakespea-
re, l’altro uomo chiave del mira- lità che lo aveva da sempre concolo. Non è solo un assistente, dannato: l’umiltà. La sua dispocome recita l’organigramma: nibilità nei confronti del club e
Shakespeare è un vice direttore della squadra ha fatto la differenche sa lavorare in ufficio così co- za.
me di tuta vestito su un campo
Il trionfo delle Foxes è dundi calcio. È il collante tra la squa- que la conseguenza delle virtù
dra e la società, l’azienda: i gioca- di chi ci ha lavorato e per questo
tori per lui sono
trascende la dicome dei figli, e lui
mensione calcistiper loro è come
ca: è una lezione
un padre a cui
disuccesso azienconfidare i probledale. Chiunque
mi. Craig accolse
ora può ambire
Ranieri un’estate
alle stelle mentre
fa, mostrandogli
si dimena nelle
le strutture del
stalle: perché così
club ed esponenha fatto il Leicedogli le abitudini
ster.La vittoria,oldella
squadra: Vichai Srivaddhana
tre alla portata
«Qui le cose vandell’impresa a lino così. Niente ritiri, poca tatti- vello sportivo, vale doppio per il
ca, mangiano come dei lupi e il club perché lo ripaga di una semercoledì riposo. Poi vedi tu». rie di scommesse ad alto rischio.
Come a dire, se cambi troppo fi- Il miliardario thailandese Vichai
nisce male. Ranieri non l’ha fat- Srivaddhanaprabha, infatti, ha
to, e in quel momento ha posato affrontato e vinto la Championla prima pietra per la vittoria. In ship (la serie B inglese) 2013/14
fondo, Claudio ha costruito la ri- senza badare a spese e investenvincita di una vita grazie alla qua- do più di quanto avrebbe ricava-
INDUSTRIA
Boccia (Pd): «Il contratto unico
non è più un tabù per nessuno»
«La concertazione, così come l’abbiamo conosciuta negli
anni Novanta, è morta, non esiste più. Ma quando sindacati e organizzazioni datoriali pongono questioni cruciali, come avviene oggi, possono incidere più di prima. Il
contratto unico oggi non è un tabù», ha affermato il presidente della Commissione bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd), parlando all’assemblea della Confimi (industria manifatturiera). «L’Europa attraversa una fase in
cui è stata interpretata tardi e male, l’industria 4.0 e la
rivoluzione implicita della data economy. Oggi, con l’affermarsi del digitale, il cui impatto sul Pil è intorno al
22%, tutto è stato stravolto, perché per interi comparti è
completamente saltata la catena del valore tradizionale».
to perraggiungere la Premier League. Nei 4 anni precedenti i bilanci erano sempre stati in rosso, con un deficit totale di quasi
100 milioni di sterline (circa 130
milioni di euro) così suddiviso:
-15,2, -29,7, -34, -20,1. Il passaggio in Premier ha fatto respirare
le casse della società, i ricavi sono cresciuti in maniera esponenziale da 31 a 104 milioni di sterline (133 milioni di euro) grazie ai
diritti tv delmassimo campionato. Nell’estate 2015 il Leicester
ha chiuso il bilancio con un attivo di31,1 milionidisterline (quasi 40 milioni di euro) e grazie alla
vittoria di quest’anno è atteso
un ulteriore miglioramento, visto che il titolo frutterà circa 150
milioni di sterline.
Ilclub ha cercato la via delsuccesso scommettendo su se stesso e sulle persone che lo compongono - come Walsh, Shakespeare o Ranieri - sulla loro etica
e professionalità, garantendo loro ilsupporto diuna struttura societaria solida e collaudata. Le
squadre inglesi possono essere
assunte a modello aziendale perché prediligono figure «verticali», in grado di fare egregiamente più cose, ad esempio il lavoro
d’ufficio e quello sul campo.
Queste persone, tra l’altro, non
amando le copertine dei giornali preferiscono la condivisione
dei meriti e lavorano più per l’azienda che per se stesse. Il risultato è evidente: meno persone,
meno costi, meno confusione,
più fiducia. In fondo, il Leicester
ha vinto perché l’unione di intenti e di spirito è stata totale e
dirompente, perché partendo
dal basso (dal gruppo-squadra)
ha pervaso l’alto (la società), prima di affascinare il mondo intero.
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Claudio Ranieri, 65 anni da compiere a ottobre, ha
allenato Cagliari, Napoli e Fiorentina [LaPresse]