Finalmente preso Salah Abdeslam, il massacratore del Bataclan

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Finalmente preso Salah Abdeslam, il massacratore del Bataclan
Rock’ n’ roll will never die
e cambia anche la storia
I Rolling Stones sbarcano a Cuba P. 17
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
€1,40
Anno 93 n. 78
Sabato, 19 Marzo 2016
unita.tv
Migranti, intesa Ue-Turchia. Tendopoli al collasso. Così l’Italia aiuta l’Africa P. 4-7
I muri sono
inaccettabili
Sergio Mattarella
L
e migrazioni
costituiscono oggi un
fenomeno globale, di
grande dimensione e non
certo destinato ad esaurirsi
autonomamente nel volgere
di pochi anni. P. 6
La tendopoli di Idomeni. Bambini migranti nel campo profughi al confine con la Grecia settentrionale. Foto: Ansa
Non ammazzerà più
Finalmente preso Salah Abdeslam, il massacratore del Bataclan. Era a Bruxelles
Catturati anche i suoi complici. Chi ha protetto la cellula dell’Is nel cuore dell’Europa? P. 2-3
Chi vota 5Stelle
vota le destre
Staino
P
Lorenzo Guerini
roviamo a leggere
senza pregiudizi ciò
che sta accadendo
nella scelta dei
candidati sindaci
per le prossime
amministrative. Da un lato
siamo di fronte a una (definitiva?)
disgregazione di quello che
conoscevamo come il centro
destra, nel quale è in atto una
lotta senza quartiere e anche un
po’ ballerina per la leadership
nazionale, ovviamente sulla pelle
dei cittadini e delle città. Dall’altro,
nel Movimento 5 Stelle siamo
alla prova provata di un vero e
unico uomo solo al comando, anzi
un’azienda privata, la Casaleggio
e associati, che fa e disfa candidati
a suo piacimento, come a Milano,
che candida un brianzolo a Napoli,
che obbliga i suoi candidati
a sottoscrivere contratti che
stabiliscono in modo inequivocabile
il suo controllo totale su
tutti gli atti amministrativi,
come a Roma e non solo.
D’altra parte abbiamo già
ampiamente visto come sta
andando dove amministrano i
grillini. E siamo davvero di fronte
ad un fenomeno inquietante, a
proposito di chi ci dà sempre lezioni
sulla “democrazia partecipata” con
al centro i cittadini. Segue a pag 16
Giachetti chiama Sabella
E Meloni fa la fascista
Le vie dei
migranti
La candidata attacca
l’antifascismo. E al
ballottaggio? Vota Grillo
Gianni Pittella
La prima uscita pubblica di Giorgia Meloni s’è trasformata in un
autogol. Da una parte ha rivelato
il suo background politico mai del
tutto separato dalla cultura missina e exfascista, facendo assurdi
distinguo sull’antifascismo che «è
stato usato per ammazzare gente»,
dall’altra ha spiegato che al ballottaggio voterebbe per Virginia Raggi dei 5 Stelle. Del resto l’obiettivo
di sconfiggere il Pd e Roberto Giachetti accumuna destre e grillini. Dal canto suo però il candidato
del centrosinistra sta già pensando alla squadra con cui governare
Roma e il primo nome è quello del
magistrato Sabella: un messaggio
chiaro per la legalità. P .8-10
Renzi alla Ue: ora meno
tasse e più investimenti
● Contro la deflazione il governo chiede
una vera politica economica comune
● Taddei: «Il Jobs act funziona, i posti di
lavoro cresceranno anche nel 2016» P. 12-13
Il futuro
delle popolari
Angelo De Mattia
D
el chiarimento sul futuro dell’Unione monetaria richiesto da Draghi
dovrebbe far parte anche una riflessione sulle carenze dell’attività di Vigilanza bancaria. P. 16
INTERVISTA A LUZZATO
L’
«Non si cancella
l’orrore delle
Fosse Ardeatine»
Parla l’ex presidente
dell’unione delle
comunità ebraiche P. 8
Trivelle e
referendum
tra Sì, No e
astensione
La Cei: serve il confronto
Prodi: «Se dovessi votare
direi no, è un suicidio» P. 11
accordo con la Turchia
è e resta un tassello
importante per avere
una gestione umana a
coordinata della crisi dei rifugiati
ed il governo italiano ha fatto
benissimo a lavorare al Consiglio per
trovare una complicatissima quadra
con Ankara. L’intesa raggiunto è
stata fortemente migliorata grazie
anche alla pressione esercitata dal
Parlamento europeo e dal gruppo
dei Socialisti e Democratici. Quindi
ben venga l’accordo con Ankara,
nonostante i dubbi che restano circa
la sua fattibilità pratica e legale.
Temo però che non questo sarà
sufficiente. Ammesso e non concesso
che l’accordo garantisca un flusso
di rifugiati ordinato e organizzato
lungo la rotta balcanica, questo non
avrebbe però alcun impatto sui flussi
provenienti dalla Libia verso l’Italia.
Flussi che certamente aumenteranno
con l’arrivo della primavera.
Paradossalmente un filtro all’ingresso
della rotta balcanica potrebbe spingere
migliaia di migranti economici
provenienti dall’Africa a preferire la
rotta libica verso l’Italia. Con quale
autorità legittima e legittimata
Roma o Bruxelles si dovrebbero
interfacciare per siglare un accordo di
cooperazione con una Libia ancora in
pieno caos istituzionale e sempre più
minacciata dall’Isis? Segue a pag 16
Da Togliatti a Picasso e Neruda, l’arte e la politica del dopoguerra nelle foto private di Antonello Trombadori P. 18-19