basta ronde, basta sciacalli
Transcript
basta ronde, basta sciacalli
BASTA RONDE, BASTA SCIACALLI Ieri sera nella zona tra P.zza dei Mille e P.zza Garibaldi abbiamo incontrato 10 sciacalli leghisti mentre facevano una cosiddetta “ronda”, che in realtà si è rivelata una passeggiata scortata dalla polizia con volantinaggio incorporato. Eravamo lì perché non volevamo rimanere indifferenti ad un atto politico grave e propagandato sul giornale, eravamo lì perché nella nostra città non si può permettere a nessuno di distribuire un volantino che definisce fascista la sinistra che ha imposto l’arrivo di “migliaia e migliaia di avanzi di galera extracomunitari pensando di rimpiazzare con questa feccia gli italiani che si sono allontanati dai sindacati e dai partiti della sinistra”. Di fronte a queste parole è chiaro che ognuno di noi quando decide di intervenire non è mosso dalla prepotenza ma dall’orgoglio che nella nostra città questi soggetti non devono avere agibilità politica. Allo stesso tempo comprendiamo il timore degli abitanti del quartiere di trovarsi di fronte ad episodi che nessuno vorrebbe avere sotto casa propria. Le soluzioni, però, non si trovano nella sola richiesta di ordine e legalità e nemmeno nella criminalizzazione generale dei migranti, ma dirigendo la propria attenzione verso due fattori importanti: Combattere contro lo spaccio e gli spacciatori di eroina che da sempre creano dinamiche di morte e violenza nei quartieri (è stato uno degli elementi introdotti dallo Stato negli anni ’70 per creare divisioni e miseria nei quartieri popolari). Combattere contro la speculazione dei proprietari delle case del quartiere che stivano 10 persone in due stanze come animali ed a prezzi folli, dando inizio a quella catena di soprusi e sfruttamento che non facilitano certo la convivenza e lo scambio reciproco con il quartiere (sabato 2 luglio di mattina ci sarà lo sgombero di una famiglia tunisina con 5 figli) Infine crediamo che sia utile iniziare a capire meglio il fenomeno delle migrazioni per non fermarsi alla propaganda televisiva dei grandi network che utilizzano il migrante come il pericolo principale dei cittadini per evitare di parlare dei problemi che attanagliano il Paese come la precarizzazione della vita e del lavoro, i prezzi di case ed affitti, la progressiva distruzione di un tessuto sociale sempre più preda di paure, depressioni ed individualismo estremo. L’ultima settimana dell’informazione è stata contrassegnata da i due orribili stupri di Milano e Bologna eseguiti da stranieri senza permesso di soggiorno. L’altro ieri a Civitavecchia due uomini del posto hanno stuprato la badante romena che assisteva la mamma di uno dei due. Qualcuno ha saputo la notizia da una prima pagina di un quotidiano o da un TG? La migrazione non è frutto del piacere di qualcuno di lasciare le proprie famiglie e le proprie origini, ma è la conseguenza di un’economia che muove capitali ed uomini per produrre sempre di più e reggere i ritmi delle nostre società del consumo. Studi sulla popolazione (nascite e morti) dimostrano come nei prossimi vent’anni (2025) gli italiani con più di 60 anni aumenteranno di 3 milioni di unità (e vorranno le pensioni) mentre gli under60 diminuiranno di 10 milioni di unità. In particolare i giovani italiani tra 20 e 40 anni saranno 5 milioni meno. Questo crollo demografico fa presagire un ingresso di 200.000 migranti l’anno per poter sostituire le forze-lavoro del paese e continuare a mantenere i ritmi di crescita economica attuali. Città come Pisa e Livorno ogni anno perdono 1500 abitanti (nel rapporto tra nascite e morti) e nonostante l’arrivo di 1000 non livornesi non riescono a mantenere invariato il numero degli abitanti. In Italia adesso c’è un migrante ogni 22 italiani (una delle più basse d’Europa), nel 2025 saranno 1 ogni 8. Questi dati non dipendono né dalla volontà della Lega Nord, né da quella di qualsiasi altro soggetto, sono solo la previsione molto realista dei flussi di persone che andranno a vivere altrove per sfuggire alla miseria e allo sfruttamento multinazionale del loro paese o per andare a sostituire forze-lavoro nei paesi cosiddetti sviluppati. L’integrazione e la convivenza non sono ipotesi ma necessità urgenti e giuste. La legge Bossi-Fini non tiene minimamente in considerazione questi elementi ma è solo una legge di propaganda politica per attirare i voti di chi vive nella paura questi anni di transizione. La legge Bossi-Fini con i suoi restringimenti, che non tengono nemmeno conto della domanda di migranti da parte degli imprenditori (ne vorrebbero almeno 70.000 in più l’anno), ha contribuito a trasformare la migrazione in clandestinità dando nuove forze fresche alla criminalità organizzata e ha limitato le ricongiunzioni familiari ai migranti impedendoli di organizzare stabilmente la loro vita. Gli stessi dati del governo mostrano come i migranti regolarizzati ed integrati delinquono meno degli italiani. (giugno 2005) I QUARTIERI SI RENDONO SICURI VIVENDOLI QUOTIDIANAMENTE I QUARTIERI SI RENDONO VIVI CONDIVIDENDO SPAZI E SOCIALITA’