F - Lezione 1 - La crescita dei bambini e dei

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F - Lezione 1 - La crescita dei bambini e dei
DIOCESI DI CREMONA – INIZIAZIONE CRISTIANA DEI RAGAZZI
FORMAZIONE DEGLI ACCOMPAGNATORI
MODULO F: LA MISTAGOGIA
Queste relazioni di carattere psicologico tracciano il percorso di crescita dall’infanzia alla
adolescenza. Poste al termine del percorso di formazione degli accompagnatori servono a rendersi
conto dell’immediato passato del preadolescente. Queste lezioni possono anche essere utilizzate in
parrocchia per la formazione delle équipes che si apprestano a iniziare l’itinerario con i gruppi della
Prima evangelizzazione.
LEZIONE 1 – SECONDA PARTE
Dott.
CHIARA SCOTTI
LO SVILUPPO AFFETTIVO ED EMOTIVO, SOCIALE E MORALE
NEL BAMBINO, RAGAZZO, PREADOLESCENTE
Preadolescente e adolescente di oggi: chi è? Cosa sta vivendo? Cosa gli succede? E noi:
cosa fare?
(slide 1) Vi sono tanti volti, comportamenti, atteggiamenti, emozioni… e molti stereotipi. Appare
come il regno dei contrasti e dei contrari, degli estremi e degli eccessi, del ritiro o della spavalderia,
dell’esigenza/pretesa di libertà e autonomia, di forti impulsi ed emozioni (sessualità), di sbalzi di
umore e di comportamento, del rischio, della trasgressione e della devianza, dei paradossi… Cosa sta
dietro i loro comportamenti?
(slide 2) “Il mondo sta attraversando un periodo tormentato. La gioventù di oggi non pensa più a
niente, pensa solo a se stessa, non ha più rispetto per i genitori e per i vecchi; i giovani sono
intolleranti di ogni freno, parlano come se sapessero tutto. Quello che noi credevamo sapiente, loro
lo credono stupido. Le ragazze poi sono stupide, vuote e sciocche, immodeste e senza dignità nel
parlare, nel vestire e nel vivere.” anno 1095, Pietro l’Eremita famoso predicatore della 1a Crociata
• La differenza fra adulti e giovani generazioni o GAP generazionale determina un divario e una
distanza nel vedere e capire i ragazzi. Ed è sempre stato così!
La nostra adolescenza: proviamo a ricordare i sentimenti, le emozioni, i vissuti interiori che
abbiamo sperimentato, e forse riusciremo meglio ad ascoltarli e a capirli, dietro i loro
comportamenti.
Le emozioni: grandi sconosciute (slide 3)
Le emozioni di fuga (via da pericoli) o “NERE”: PAURA, ansia, angoscia, disperazione, panico,
fobia, SENSO DI COLPA, sconvolgimento, spavento, terrore, timore, VERGOGNA
Le emozioni di attacco (contro minacce) o “ROSSE”: RABBIA o ira, aggressività, collera,
disprezzo, distruttività, gelosia, invidia, irritazione, nervosismo, odio, ostilità, tensione…
Le emozioni di mancanza (senza, perdita) o “GRIGE”: abbattimento, apatia, avvilimento,
DEPRESSIONE, indifferenza, inibizione, noia, TRISTEZZA, vuoto…
(slide 3)
Le emozioni pro, verso lo star bene o “COLORATE”: GIOIA, INTERESSE, affetto, allegria,
attrazione, contentezza, esultanza, euforia, felicità, gaudio, gratitudine, letizia, passione, piacere,
simpatia, soddisfazione, solidarietà, tenerezza …
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“La più antica e potente emozione è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto”
(Lovecraft)
Aiutiamoli a riconoscere e capire le proprie emozioni
•
(slide 5) In loro cambiano: corpo e corporeità; cuore e interiorità; testa e intelligenza, morale,
futuro, ideali; rapporti e ruoli.
E i ragazzi vivono le trasformazioni con preoccupazioni, incertezze, disarmonie, incoerenze,
ambivalenze, ansia, confusione interiore… provano paure, dubbi, insicurezze, conflitti, fragilità,
disorientamenti, smarrimenti, interrogativi, sperimentazioni, scelte… nel PASSAGGIO DALL’INFANZIA
ALL’ETA’ ADULTA.
LO SVILUPPO DISARMONICO DEL PREADOLESCENTE
(slide 6)
Ritardato
(posticipato)
Percettivo
e
psicomotorio
Logico (spirito critico)
Sociale
Affettivo e sessuale
Morale e religioso
Precoce
(anticipato)
X
X
X
X
X
•
(slide 7) Il mondo antico dell’infanzia (con le sue sicurezze: identità infantile, dipendenza,
principio del piacere) e il disegno/progetto del bambino si frantuma (LO SPECCHIO ROTTO)
(slide 8) perché possa crearsi un progetto uomo, con nuove sicurezze, identità, autonomia,
principio di realtà (IO forte).
Questo comporta degli ABBANDONI (uscita) VERSO (entrata, conquista):
- da un CORPO infantile ad un corpo adulto (sessualità e riproduttività)
- dal PENSIERO concreto al conseguimento della logica formale
- dagli oggetti d’AMORE infantili alla ricerca di legami affettivi fuori dell’ambito familiare
- dalla dipendenza dalla famiglia alla ricerca di un’AUTONOMIA di azione e di giudizio.
Sorgono nuovi bisogni e domande fondamentali a cui dare riposte: DI IDENTITA’: chi sono io? - DI
INDIPENDENZA: il mondo familiare diventa stretto - DI “SENSO”: da bambino era importante il fare
per il fare, ora si chiede: perché fare? che senso ha l’esistenza?
(slide 9) Fanciullezza (6-11 a.) Periodo di latenza: aumenta l’autocontrollo dell’emotività; si
struttura l’autostima nell’industriosità e nelle relazioni sociali; concetto di sé: dall’attenzione alle
caratteristiche fisiche a quelle interne, psichiche; relazione e adattamento all’ambiente scolastico; IO
e SUPER-IO si rafforzano
(slide 10) Preadolescenza (11-14 a.) età del “lasciare verso”- inizio della metamorfosi. Pubertà con
cambiamenti fisici e sessuali quantitativi e qualitativi (diversità maschio e femmina): cambia la
corporeità, difficoltà a riconoscere il proprio corpo e insoddisfazione, disarmonie fisiche (goffaggine),
forti emozioni (disagio, paure, insicurezze); crescita delle spinte pulsionali psicomotorie; inizia la
presa di coscienza di sé e la costruzione (emotiva) dell’immagine di sé; nuovi interessi: si riducono
quello ludico e scolastico, aumentano quelli di relazione con coetanei, verso il proprio corpo e l’altro
sesso, etc.
(slide 11) Adolescenza (14-18 a.) Fase genitale: strutturazione dell’identità e maturità
psicosessuale; costruzione definitiva della personalità attraverso la crisi di identità (ricerca di una
nuova immagine di sé) con possibile sperimentazione di identità “devianti”; ES, IO e SUPER-IO si
definiscono ed equilibrano; emozioni nuove, forti, instabili (dalle cotte e amore ideale a maggiore
stabilità), varietà e intensità di sentimenti, indipendenza emotiva, capacità di scelte personali,
autocontrollo, conflittualità (istinti/razionalità/società); autonomia sociale; reciprocità, altruismo,
amicizia.
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IL MONDO SOCIALE E I RAPPORTI SIGNIFICATIVI
(slide 12)
I diversi contesti di vita:
- Bambino 0-3 anni: MADRE E GENITORI (dipendenza psicofisica – bisogni di affetto e
sicurezza)
- (slide 13) Bambino 3-6 anni: FAMIGLIA (autonomia, iniziativa – bisogni di crescita, fiducia)
- (slide 14) Ragazzo 6-11 anni: prevale la socializzazione primaria (in famiglia) e
l’identificazione nei genitori-modelli - VICINATO, SCUOLA (socialità, confronto – bisogni di
rassicurazione, sostegno) “uscita da/verso” tramite la scuola elementare
- (slide 15) Adolescenti 12-18 anni: GRUPPI DI PARI, GRUPPI ESTERNI, MODELLI
(indipendenza, identità sociale – bisogni di libertà, responsabilizzazione) –
CON I GENITORI: I “primi germi” di autonomia e di distacco, inizia lo “sganciamento” dalla famiglia
in una dipendenza ambivalente: cessano di credere nella loro onnipotenza e li considerano con più
realismo; dall’accettazione da bambini dell’autorità, alla discussione, critica, sfida, rifiuto per ricerca
di modelli e condotte personali diverse; i problemi di ogni giorno sono le regole, il modo di vestire, i
voti scolastici, le uscite
GLI IDOLI (cantanti, veline, calciatori, grande fratello, personaggi, altri giovani/adulti…) hanno su di
loro un fascino particolare.
CON ALTRI ADULTI: critica/idealizzazione; ricerca di modelli "a portata di mano"
pongono molta attenzione ai rapporti interpersonali, modelli reali e concreti, possibili, validi.
- (slide 16) Gioventu’: COMPAGNI (amicizia, amore, competizione/ cooperazione)
- Età adulta: FAMIGLIA/FIGLI, PROFESSIONE e condivisione della propria vita
- Maturità: UMANITA’, PROGENIE
LE CARATTERISTICHE DEL GRUPPO:
(slide 17) Fanciullezza (6-11 a.): socievolezza, cooperazione, reciprocità come superamento
dell’egocentrismo, comprensione e partecipazione ai giochi sociali con regole, amicizia per interessi
comuni, gruppo produttivo.
(slide 18) Preadolescenza
(11-14 a.) acquista sempre più forza, diviene elemento di
appartenenza, identificazione, forte coinvolgimento, domina pensieri e comportamenti, ma con poco
dialogo e l’aggregazione a basso livello di contenuto: la forza coesiva è la simpatia, le relazioni sono
all'insegna dell'immediatezza, della precarietà, frammentarietà, spontaneismo - amicizie con
coetanei dello stesso sesso, gruppo-ponte (insegna regole, fa fare esperienze), “compagnia” o
“banda” spontanea per divertirsi e trovare conferme.
(slide 19) Adolescenza (14-18 a.): apprendimento della socialità e assunzione di norme
comportamentali del vivere sociale e civile; identità sociale attraverso relazioni ed esperienze nuove,
rapporti con coetanei (amicizie, gruppi, amore), gruppo strutturato.
Il gruppo è LABORATORIO SPERIMENTALE di relazioni, emozioni, apprendimenti, idee e tentativi
divenire adulti, anche attraverso la dimensione della noia, del girare a vuoto e stare per ore
piazza o su una panchina. Diviene APPRENDISTATO DI RELAZIONI SOCIALI per condizioni
esperienze comuni; ricchezza di rapporti e contatto non troppo intimo con l’altro sesso (coppie
amici o coppie che provano attrazione sessuale).
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e
di
(slide 20) L’AMICIZIA (con lo stesso sesso e con l’altro sesso) diviene selettiva: la persona viene
scelta per le sue caratteristiche, alla ricerca di intimità, aiuto, sicurezza, reciprocità; e si
approfondisce: è passionale e idealizzata, narcisista, esclusiva (soprattutto per femmine), assomiglia
e precede l’amore.
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I GIUDIZI MORALI
(slide 21)
“Rompere un bicchiere o rompere 15 bicchieri: quale azione è più grave?”
I bambini: danno più importanza agli effetti concreti e vistosi dell’azione, più che alle intenzioni;
confondono la bugia con l’errore (“due più due fa cinque”), una cosa è giusta perché “così ha detto
papà”, non perché viene riconosciuta come valida in sé.
Dopo i 6-7 anni: passaggio dalla comprensione esteriore delle regole di un gioco e delle norme
morali, alla comprensione del loro significato; l’adulto cessa di essere l’unico riferimento
gradualmente e riconoscono gli ordini sbagliati; assume importanza la solidarietà tra compagni; certi
comandi o divieti provenienti dagli adulti vengono progressivamente interiorizzati (“voce della
coscienza”).
PASSAGGIO: (slide 22)
- dal rispetto assoluto per le norme dettate dall’adulto
- al rispetto di norme elaborate ed accettate dal gruppo
- a principi morali da accettare e seguire perché hanno una loro razionalità, coerenza,
necessità.
(slide 23) “Perché non si deve rubare?”; Se ti scoprono, poi ti danno delle punizioni molto grandi
(morale eteronoma). A me dispiace se mi rubano qualcosa e allora io non devo farlo agli altri
(morale autonoma)
MORALE ETERONOMA:
- dipendente dai genitori-autorità, criterio di base è la loro volontà col dovere dell’ubbidienza
- attribuisce più importanza ai risultati che alle intenzioni,
- assimilazione di regole che l’adulto ha imposto e il bambino si sforza di seguire pur non
comprendendole.
MORALE AUTONOMA:
- scelta personale e libera di valori e di vita,
- riconoscimento del significato intrinseco di regole e valori, comprensione e accettazione
critica delle regole morali
- basata sulla responsabilità soggettiva, la cooperazione e la ricerca del bene.
La cooperazione tra pari e il confronto (con lo sviluppo intellettivo e il venir meno della costrizione
degli adulti) porta a giudicare obiettivamente gli atti anche degli adulti, rimuove l’egocentrismo
verso l’interiorizzazione delle regole, l’obbedienza lascia il posto alla nozione di giustizia e all’aiuto
reciproco. PASSAGGIO DALLA MORALE DEL DOVERE ALLA MORALE DEL BENE.
(slide 24) Il cambiamento del ragazzo determina un cambiamento (e una crisi) anche dell’adulto.
Dialogo = strumento di reciproca trasformazione, che presuppone l’esserci, essere accanto, e
abituarlo alla fatica e alla conquista.
(slide 25) La meravigliosa storia dello sviluppo umano. LA VITA E’ BELLA, LA VITA E’ CONQUISTA
per loro e per noi
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