Lezioni di Gestione Aziendale/Gestione dell`Innovazione e dei Progetti
Transcript
Lezioni di Gestione Aziendale/Gestione dell`Innovazione e dei Progetti
Lezioni di Gestione Aziendale/Gestione dell’Innovazione e dei Progetti a.a. 2009-10 Prof. Corrado lo Storto DIEG, Dipartimento di Ingegneria Economico-gestionale Facoltà di Ingegneria, Università di Napoli Federico II email: [email protected] tel: 081-768.2932 1 Parte 5: la valutazione economico-finanziaria dei progetti prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 2 L’investimento: definizione “Una operazione di trasferimento di risorse nel tempo, caratterizzata dal p prevalere di uscite monetarie nette in una prima p fase,, di entrate monetarie in una fase successiva.” G. Brugger, Gli investimenti industriali, Milano, Giuffrè, 1979 Un esborso di risorse monetarie,, al q quale normalmente conseguono g dei flussi a loro volta monetari. Ogni investimento deve remunerare, attraverso i cash flow generati, gli investitori (obbligazionisti e azionisti). prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 3 Problema tipico: la selezione tra due alternative di investimento Miglioramento di un vecchio prodotto Progetto di un nuovo prodotto Alternative Alternativa 1 Alternativa 2 Descrizione Descrizione Definizione dei flussi di cassa nello stesso periodo Analisi condotta usando un modello di valutazione degli investimenti Alternativa 1 valutata •Stime dei costi e del reddito •Strategie di finanziamento •Legislazione fiscale •Orizzonte di pianificazione •interesse •Misura del valore Definizione dei flussi di cassa nello stesso periodo Analisi condotta usando un modello di valutazione degli investimenti Alternativa 2 valutata •Calcolo della misura del valore Considerazioni di carattere non economico o ambientale Selezione dell’alternativa 2 Tasso di ritorno (Alt 2) > Tasso di ritorno (Alt 1) prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 4 Profilo d’analisi Economico … determinazione di: • un indicatore sintetico in grado di esprimere una valutazione dell’investimento; • flussi di cassa incrementali; • costo del capitale. Finanziario: è importante esaminare la fattibilità finanziaria dell’investimento . . . cioè la compatibilità dei flussi dell’investimento con il profilo di entrate ed uscite aziendali aziendali, sia sotto il profilo dimensionale che temporale. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 5 L’analisi finanziaria-1 Entrate del progetto + - Uscite per spese di gestione del progetto Uscite per investimento nel progetto tempo prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 6 L’analisi finanziaria-2 + - Cash flow del progetto tempo prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 7 L’analisi finanziaria-3 VAN = S FCt (1+I)t + FC0 FC1 FC2 FC3 FC4 FC5 FC6 FC7 ... tempo prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 8 L’analisi finanziaria-4 Capitale fisso Capitale circolante Costi di esercizio Investimenti in attività totali Proiezione patrimoniale Proiezione economica Fonti di finanziamento Ricavi di esercizio Proiezione finanziaria Proiezione del cash flow del progetto prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 9 Effetti prodotti sul bilancio • sui costi; • suii ricavi; i i • sul CCN • in combinazione fra CCN, costi e ricavi. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 10 Metodi di valutazione della convenienza economica di progetti Il valore attuale netto (VAN, in inglese net present value NPV) di un progetto si ottiene scontando i flussi di cassa futuri, meno l’ investimento iniziale. Il tempo di recupero (TR, in inglese payback period PBP) di un progetto si ottiene calcolando il numero di anni affinché i flussi di cassa cumulati eguaglino l ‘investimento investimento iniziale. iniziale Il tasso interno di rendimento (TIR, in inglese internal rate of return IRR) è il tasso di sconto che dà un VAN uguale a zero. p Il rendimento medio contabile viene calcolato dividendo i profitti medi previsti da un progetto – al netto degli ammortamenti e delle imposte – per il valore contabile medio dell’ investimento. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 11 Metodi di valutazione finanziaria di un investimento • Valore attuale netto (VAN, NPV) • Tasso interno di rendimento (TIR, IRR) • Periodo di recupero (Payback period) Criterio di convenienza finanziaria prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 12 La valutazione della fattibilità finanziaria di un investimento La fattibilità finanziaria Capitale fisso Capitale circolante Costi di esercizio Ricavi di esercizio Investimenti in attivita’ totali Proiezione P i i patrimoniale Proiezione economica Fonti di finanziamento Piano di rimborso Proiezione finanziaria Proiezione del cash flow del progetto prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 13 L’analisi del rischio Analisi di sensibilità: procedimento tecnico per selezionare le variabili che influenzano significativamente gli effetti del progetto Analisi di probabilità: procedimento per determinare la probabilità associata a ciascuna delle variabili sensibili individuate prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 14 Elementi essenziali per la valutazione economica di un investimento • Flusso di Cassa • Valore finanziario del tempo • Costo del Capitale prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 15 1- La dimensione dei flussi monetari • Un investimento è vantaggioso se la somma delle risorse (flussi di cassa) liberate lib t eccede d l’importo l’i t di quelle ll assorbite. bit • Esempio: Investimento = - 100 Flusso di ritorno = + 150 Differenza positiva = + 50 prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 16 2- La distribuzione temporale dei flussi Due investimenti con flussi di cassa uguali in dimensione assoluta, ma distribuzione temporale rovesciata, sono indifferenti ? F Figura A F Figura B t t prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 17 La relazione tempo - denaro sono ricevuti € 20.000 T=0 t = 1 anno sono pagati € 21.800 € 20.000 sono economicamente equivalenti € 21.800 un anno dopo, se il tasso di interesse è pari al 9% all’anno. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 18 Valore finanziario del tempo Un capitale disponibile OGGI (C0) vale più dello stesso capitale DOMANI (Cn) C0 C1 C2 Cn 0 1 2 n tempo Un agente razionale è disposto a cedere la disponibilità di C0 per ricevere tra 1 anno C1 C1 = C0 + C0 x i C1 = C0 x (1+i) (1 i) prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 19 Valore finanziario del tempo Se prolunga l'arco temporale, fra 2 anni riceverà C2 = C1 + C1 x i sostituendo C1 in generale C2 = C1 x (1+i) C2 = C0 x (1+i)2 Cn = C0 x (1+i)n CAPITALIZZAZIONE C0 = Cn x (1+i)-n ATTUALIZZAZIONE C0 C1 C2 Cn 0 1 2 n tempo prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 20 Il valore attuale Il valore attuale di una serie di flussi di cassa futuri, è dato da: N VA = t= 1 F( ) F(t) (1+k)t dove: F(t) sono i flussi di cassa; n rappresenta il numero di periodi nei quali i flussi sono prodotti; k è il costo del capitale. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 21 Esempio di VAN VAN VAN(E)=7953 VAN(F) =5054 TIR(F)=63 VAN( E-F)=1394 0 10 44 k TIR(E)=55 E F prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 22 Problema Avete appena distrutto la vostra automobile! Avete bisogno di un’altra automobile immediatamente poiché camminare, andare in bicicletta, o prendere l’autobus non sono soulzioni per voi accettabili. Un rivenditore di automobili vi offre € 2.000 per la vostra automobile distrutta nelle condizioni in cui è. Inoltre, il perito della vostra compagnia di assicurazione ha stimato che per la riparazione dei danni p € 2.000. Poiché avete una franchigia g di € 1.000 è necessario spendere la compagnia di assicurazione vi invia un assegno di € 1.000. A momento dell’incidente il contachilometri segnava che l’automobile aveva percorso 58.000 Km. Che cosa dovreste fare? Utilizzate la procedura in 7 passi per analizzare la situazione. Identificate, inoltre, quali principi accompagnano ciascun passo della procedura che implementate. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 23 Soluzione al problema (1) Passo 1 – definizione del problema p Il problema è quello di avere la disponibilità di un mezzo di trasporto Passo 2 - sviluppare le alternative Il vostro problema si è ridotto alla sostituzione o alla riparazione dell’automobile. Le alternative possibili sono: prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 24 Soluzione al problema (2) 1. Vendere l’automobile distrutta per € 2.000 al rivenditore e spendere questo denaro assieme € 1.000 ricevuti dall’assicurazione e € 7.000 dei vostri risparmi per comprare una nuova automobile usata (con 28.000 Km di percorrenza). In totale avete sostenuto un esborso di € 7.000. 2. Spendere € 1.000 dell’assicurazione e € 1.000 dei vostri risparmi per riparare l’automobile. La quantità di denaro pagata è pari a € 1.000 e l’automobile ha 58.000 Km percorsi. p 3. Spendere € 1.000 ricevuti dall’assicurazione e € 1.000 dei vostri risparmi per riparare l’automobile e rivenderla per € 4.500. Spendere € 4.500 più € 5.500 dei propri risparmi per compare l’automobile nuova (con 28.000 Km). La quantità di denaro spesa attingendo g ai propri p p risparmi p è pari p a € 6.500. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 25 Soluzione al problema (3) 4. Dare in riparazione l’automobile ad un meccanico part-time che la ripara per € 1.100 (€ 1.000 dell’assicurazione e € 100 dei vostri risparmi), ma impiegherà un mese in più rispetto al meccanico a tempo pieno). Per un mese prenderete in noleggio un’automobile per € 400/mese (pagati con i vostri risparmi). La quantità di denaro pagata con i risparmi personali è pari a € 500, mentre continuerete ad usare un’automobile con 58.000 Km. 5. Come nell’alternativa 4,, ma poi p vendete l’autovettura per p € 4.500 ed utilizzate questo denaro più € 5.500 di risparmi per comprare l’automobile più nuova. La quantità di denaro pagata attingendo ai risparmi è di € 6.000 per un’automobile con 28.000 Km percorsi. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 26 Soluzione al problema (4) Passo 3 - stima dei cash flow per ciascuna alternativa • L’alternativa 1 differisce da tutte le altre p poiché l’automobile non viene riparata ma soltanto venduta. Ciò elimina il beneficio dell’incremento di valore di € 500 quando viene riparata e venduta. Inoltre, tale alternativa utilizza tutti i vostri risparmi. C’è un cash flow di € -8.000 per comprare un’automobile che vale € 10.000. • L’alternativa 2 differisce dall’alternativa 1 poiché prevede che l’automobile venga riparata. L’alternativa 2 differisce dalle alternative 4 e 5 poiché utilizza una modalità di riparazione più costosa (€ 500 in più) e meno rischiosa. Differisce anche dalle alternative 3 e 5 perché l’automobile viene conservata. Il cash flow è di € -2000 e l’automobile riparata può essere venduta a € 4.500. • L’alternativa L’ lt ti 3 guadagna d € 500 iin più iù riparando i d l’automobile l’ t bil e vendendola per comprare la stessa automobile dell’alternativa 1. Il cash flow è ora di € -7500 per ottenere un’automobile più nuova valutata € 10.000. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 27 Soluzione al problema (5) Passo 3 - stima dei cash flow per ciascuna alternativa • L’alternativa 4 usa la stessa idea dell’alternativa 2,, ma implica p una riparazione meno costosa. Il ricorso ad un’officina di riparazione meno costosa è più rischiosa per la qualità del prodotto finale, ma avrà un costo di soli € 1.100 per le riparazioni e € 400 per il noleggio di un’automobile per un mese. Il cash flow è € - 1500 per conservare la vecchia autovettura che vale € 4.500. • L’alternativa 5 è simile all’alternativa 5, ma prevede un guadagno di € 500 per la vendita dell’automobile riparata e l’acquisto di un’automobile più nuova come nelle alternative 1 e 3. Il cash flow è € -7.000 per ottenere un’automobile più nuova valutata a € 10.000. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 28 Soluzione al problema (6) Passo 4 – selezionare un criterio/punto di vista/prospettiva E molto importante avere un punto di vista o un criterio di analisi E’ coerente e una unità di misura monetaria comune. In tale situazione il punto di vista è “il vostro” (ossia, quello del proprietario dell’automobile distrutta). Il valore dell’automobile per il proprietario è il suo valore di mercato (ad es., es € 10.000 10 000 per ll’automobile automobile più nuova e 4.500 4 500 per ll’automobile automobile riparata). Utilizzando la stessa unità di misura per la grandezza monetaria si ha un criterio coerente (e quantitativo) per la valutazione delle alternative. Tutte le decisioni sono prese in virtù di analisi quantitative. E’ possibile, tuttavia, considerare anche fattori in prima istanza solo qualitativi, ma successivamente anch’essi valutati usando l’ l’euro come unità i à di misura i (ad ( d es., quanto vale l avere una più iù basso b numero di Km percorsi o un’officina di riparazione affidabile?). prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 29 Soluzione al problema (7) Passo 5 – Analisi e confronto delle alternative 1. L’alternativa 1 viene eliminata, poiché l’alternativa 3 ottiene lo stesso risultato e fornisce al proprietario dell’automobile un cash flow di € 500. Ciò si verifica senza alcuna variazione nel rischio del proprietario (valutazione dell’automobile = € 10.000, risparmio = 0, valore totale = € 10.000). 2. L’alternativa 2 è una buona alternativa da prendere in considerazione, poiché implica l’esborso minore, lasciando € 6.000 di risparmi. L’alternativa 2 fornisce lo stesso risultato finale dell’alternativa 4, ma costa € 500 in più per la riparazione. Pertanto,, l’alternativa 2 viene eliminata (valutazione ( dell’automobile = € 4.500, risparmio, valore totale= € 10.500). prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 30 Soluzione al problema (8) Passo 5 – Analisi e confronto delle alternative 3 L’ 3. L’alternativa l i 3 viene i eliminata li i in i quanto anche h l’alternativa l’ l i 5 ripara i l’automobile ma attingendo meno ai risparmi (€ 500 di differenza), sia l’alternativa 3 che l’alternativa 5 hanno lo stesso risultato finale di comprare un’automobile più nuova (valutazione dell’automobile = € 10.000, risparmi = € 500, valore totale = € 10.500) 4 L’alternativa 4. L alternativa 4 è una buona alternativa, alternativa poiché risparmia € 500 ricorrendo ad un’officina di riparazione più economica, dato per scontato che il rischio legato ad un lavoro di riparazione fatto in economia è basso. (valutazione dell’automobile = € 4.500, risparmi = 6.500, valore totale = € 11.000) 5 L’alternativa 5. L alternativa 5 ripara ll’automobile automobile ad un costo inferiore (€ 500 in meno) ed elimina il rischio di andare incontro a guasti vendendo l’automobile a qualcun altro con un guadagno aggiuntivo di € 500. (valutazione dell’automobile = € 10.000, risparmio = € 1.000, valore totale = € 11.000) prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 31 Soluzione al problema (9) Passo 6 – selezionare la migliore alternativa Occorre esplicitare il livello di incertezza per ciascuna delle alternative considerate. Tra le tipologie di incertezza che possono essere individuate in tale tipo di problema, problema quelle più rilevanti ai fini della decisione sono le seguenti. Se il proprietario fa riparare l’automobile originale e non la vende, c’è la possibilità che essa vada incontro ad una elevata frequenza di guasti (sulla base dell’esperienza personale). Se viene riparata in una officina che fornisce un servizio a buon prezzo, la possibilità che si verifichino guasti può anche aumentare (sulla base dell dell’esperienza esperienza personale). personale) LL’acquisto acquisto di una nuova automobile consumerà gran parte dei risparmi. Inoltre, la nuova automobile potrebbe essere eccessivamente costosa, in base al prezzo addizionale pagato (che è almeno di € 6000/30000 Km =20 cents per Km). Infine, l’automobile più nuova potrebbe anche aver subito un incidente e avere una storia di riparazioni peggiore dell’automobile dell automobile attualmente posseduta dal decisore. Basandosi sulle informazioni acquisite in tutti I passi precedenti, viene scelta l’alternativa 5. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 32 Problemi tipici in cui viene fatta una valutazione di alternative di investimento • Selezione di attrezzature, macchine e/o processi industriali nuovi • Sostituzione di macchine e/o attrezzature • Sviluppo di nuovi prodotti e/o espansione in nuovi mercati • Riduzione dei costi • Miglioramento della qualità e/o del servizio prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 33 Valore Attuale Netto (VAN) Rappresenta la ricchezza incrementale generata da un progetto, p come se fosse immediatamente disponibile; p ; espressa Il VAN è la somma algebrica di tutti i flussi di cassa attualizzati, generati dal progetto considerato. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 34 Valore Attuale Netto Valori confrontabili nel tempo Attualizzazione Valore Finanziario del tempo p Rischio prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 35 Valore Attuale Netto - VAN Immaginando un progetto avente sei flussi di cassa in entrata ed uno solo in uscita, la formulazione del suo VAN sarebbe: VAN = F1 (1+k) + F2 (1+k)2 + F3 (1+k)3 + F4 (1+k)4 + F5 (1+k)5 + F6 (1+k)6 - F0 dove: Ft flussi di cassa positivi; F0 esborso iniziale; k costo del capitale p . prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 36 Valore Attuale Netto - VAN Regola di comportamento: • Accettare i progetti a VAN > 0 Fra più progetti alternativi: • accettare il progetto che presenta il più elevato VAN > 0 prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 37 Valore Attuale Netto - VAN Consente un migliore apprezzamento della ricchezza incrementale generata da un progetto, g p g , in sintonia con la TEORIA DEL VALORE Pregi: • quantifica il contributo dell’investimento all’incremento del valore • con VAN>0 sono soddisfatte le attese minime ed è emersa una remunerazione i incrementale i t l prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 38 Valore Attuale Netto – VAN: esempio Tasso di interesse 12% Anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 Flussi di cassa netti -100.000 25.000 27.000 35.000 30.000 35.000 Valore attuale -100.000 22.321 21.52 24.912 19.066 19.860 Valore attuale netto 7.683 prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 39 Il MARR: tasso minimo di rendimento accettabile Il tasso di interesse o tasso di sconto da usare nella stima dei cash flow per la valutazione di alternative concorrenti è il MARR (Minimum A Acceptable/Attractive t bl /Att ti R Rate t off R Return). t ) Il MARR è chiamato anche costo del capitale. La determinazione del MARR di solito è una operazione difficile e oggetto di controversie. Un modo U d semplice li di calcolare l l il costo t del d l capitale it l è quello ll di determinare il costo (come tasso) di ciascuna delle fonti di capitale utilizzata dall’azienda per finanziare l’investimento e pesare ciascuno dei costi in proporzione alla frazione rispetto al totale della fonte in oggetto. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 40 Costo del capitale E il tasso di rendimento minimo E’ minimo, corretto in base al premio per il rischio, rischio che un investimento deve garantire per risultare appetibile agli investitori. Nel calcolo del NPV (o VAN) è il tasso di sconto aggiustato in funzione del rischio. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 41 Il MARR: esempio Se 1/3 del capitale è preso in prestito ad un tasso del 6% e il resto è capitale nella forma di utile reinvestito, dove il ROE è pari al 12%, il MARR è d dato t d da 1 2 x 6% + x 12% = 10% 3 3 prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 42 Uso di MARR standard Non è raro trovare aziende che stabiliscono differenti livelli per il MARR in base a categorie di rischio differenti. 1. rischio elevato (MARR (MARR=40%) 40%) Nuovi prodotti, nuove imprese, acquisizioni, joint venture 2. rischio moderato (MARR=25%) Aumento della capacità produttiva per soddisfare una maggiore domanda futura 3. rischio basso (MARR=15%) Riduzione dei costi, make or buy, aumento della capacità produttiva per soddisfare la domanda attuale prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 43 Metodi di finanziamento • Finanziamento con capitale proprio – il capitale viene fornito dagli utili non distribuiti o dalla emissione di nuove azioni Struttura del capitale • Finanziamento con capitale di debito – il capitale viene acquisito attraverso debiti con banche o l’emissione di un prestito obbligazionario debito capitale proprio • Struttura del capitale – aziende ben gestite stabiliscono una struttura del capitale obiettiva e si sforzano di mantenere un certo rapporto di indebitamento prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 44 Costo del capitale Costo del capitale proprio (ie) – costo del d l capitale i l associato i all’uso del capitale dei soci Costo del debito (id) – costo associato al prestito di capitale dai creditori Costo dell capitale Costo del capitale (k) – media pesata di ie e id Costo del debito Costo del capitale proprio prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 45 Costo del capitale proprio secondo il modello CAPM Il costo del capitale (ie) è calcolato in base alla formula: ie = rf + [rM - rf] dove rf = tasso di interesse privo di rischio (ad esempio, il tasso dei BOT) rM = tasso di interesse del mercato (basato sull’andamento del mercato azionario) rM – rf = premio di rischio = una misura della volatilità del prezzo delle azioni. B quantifica il rischio. Se b > 1 (le azioni dell’azienda sono più volatili della media del mercato azionario) prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 46 Esempio di calcolo del costo del capitale proprio secondo il CAPM Assumendo che rf è 7%, è 1.5, e rm è 13%, si ottiene k e rf b rm - rf = 7% + 1.5 1 5 13% - 7% = 16% Questo 16% del valore del costo del capitale proprio include un tasso del 7% privo di rischio più un premio di rischio del 9% che riflette il fatto che l’azione dell’azienda in oggetto è 1.5 volte più volatile del portafoglio di mercato a causa di fattori che influenzano il rischio non diversificabile o sistematico. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 47 T.I.R. o IRR: tasso interno di rendimento È quel tasso che mi rende il VAN nullo (il tasso è la mia incognita x ) N 0= t= 0 F(t) (1+x)t IRR rappresenta il rendimento lordo di un progetto di investimento e il massimo costo del capitale che l’ iniziativa può sopportare senza cadere in area di perdita. Regola decisionale: • accettare i progetti con TIR superiore al costo del capitale prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 48 PBP (=payback period) o PRI (=periodo di recupero dell’investimento) • PBP indica il numero di periodi che è necessario attendere affinché i flussi positivi dell’ investimento compensino le uscite sostenute. • PBP esprime in quanto tempo si ha il ritorno dell’investimento. • PBP non dà informazioni sulla redditività dei progetti, ma informa sulla rischiosità in termini temporali. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 49 Periodo di recupero (Pay Back) Considera il numero di anni necessari a recuperare l’investimento, ovvero l’esborso iniziale formula utilizzabile: k flussi cassa = esborso iniziale t=1 Otteniamo un t pari agli anni necessari per recuperare l’esborso iniziale. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 50 Problema La società ABM ha l'opportunità di effettuare i seguenti investimenti alternativi: P Progetto A B C E b Esborso iiniziale i i l 28.000 10.000 18.000 Flussii di cassa previsti Fl i i 1° Anno 2° Anno 3° Anno 19.000 10.000 6.000 1.000 4.000 10.000 6.000 6.000 6.000 Gli investimenti vengono effettuati all'inizio del primo anno. I flussi di cassa vengono realizzati alla fine di ogni anno. Mettere in ordine di convenienza economica i tre progetti usando i seguenti metodi di valutazione: periodo di recupero; periodo di recupero attualizzato (tasso di attualizzazione del 6%); valore attuale netto (tasso di attualizzazione del 6%); tasso interno di rendimento. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 51 Soluzione al problema (1) Progetto A investimento iniziale 28.000 flussi di cassa anno 1 anno 2 anno 3 19.000 10.000 6 000 6.000 t =1 t =2 19.000 < 29.000 > 28.000 28.000 l’investimento e’ recuperato in meno di 2 anni. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 52 Soluzione al problema (2) Progetto B investimento iniziale 10.000 flussi di cassa anno 1 1.000 anno 2 4.000 anno 3 10.000 10 000 t =1 t =2 t =3 1.000 < 5.000 < 15.000 > 10.000 10.000 10.000 l’investimento e’ recuperato tra i 2 e i 3 anni. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 53 Soluzione al problema (3) Progetto C investimento iniziale 18.000 flussi di cassa anno 1 6.000 anno 2 6.000 anno 3 6.000 6 000 t =1 t =2 t =3 6.000 < 12.000 < 18.000 = 18.000 18.000 18.000 l’investimento e’ recuperato in 3 anni. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 54 Soluzione al problema (4) CONCLUSIONI I ordine In di decrescente d t di convenienza i economica i PROGETTO A 2 ANNI PROGETTO B 2/3 ANNI PROGETTO C 3 ANNI VANTAGGI Semplicità Si preoccupa della liquidità dell’investimento SVANTAGGI Non tiene conto del valore della moneta nel tempo Non tiene conto di cosa accade dopo il tempo di recupero prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 55 Periodo di recupero attualizzato (discounted pay back) Considera il numero degli anni necessari a recuperare l’investimento l investimento, ovvero l’esborso iniziale, attualizzando i flussi di cassa che verranno incassati negli esercizi successivi. formula utilizzabile: K flussi di cassa attualizzati = esborso iniziale t=1 otteniamo un t pari agli anni necessari per recuperare l’esborso iniziale. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 56 Periodo di recupero attualizzato (discounted pay back) Progetto A i investimento i iniziale i i i l 28 000 28.000 flussi di cassa valore attuale anno 1 anno 2 anno a o3 t =1 t =2 t =3 19.000 x 0,943 = 10.000 x 0,890 = 6.000 6 000 x 0,840 0,8 0 = 17.917 < 26.817 < 31.857 > 17.917 8.900 5.040 5 0 0 (1 + 0,06) (1 + 0,06)2 ((1 + 0,06)3 28.000 28.000 28.000 ll’investimento investimento e e’ recuperato in 2 anni e 3 mesi (*) (*) (28.000 – 26.817)/5.040 x 12 ≈ 3 mesi . prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 57 Periodo di recupero attualizzato (discounted pay back) Progetto B investimento iniziale 10.000 flussi di cassa valore attuale anno 1 anno 2 anno 3 1.000 x 0,943 = 4.000 x 0,890 = 10 000 x 0,840 10.000 0 840 = t =1 t =2 t =3 943 < 4.503 < 12.903 > 943 3.560 8 400 8.400 10.000 10.000 10.000 l’ l’investimento e’’ recuperato 2 anni e 7 mesi (*) (*) (10.000 – 4.503)/8.400 x 12 ≈ 7 mesi . prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 58 Periodo di recupero attualizzato (discounted pay back) Progetto C investimento iniziale 18.000 flussi di cassa anno 1 anno 2 anno 3 t =1 t =2 t =3 valore attuale 6.000 x 0,943 = 6.000 x 0,890 , = 6.000 x 0,840 = 5.658 < 10.998 < 16.038 < 5.658 5.340 5.040 18.000 18.000 18.000 l’investimento non e’ mai recuperato prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 59 Periodo di recupero attualizzato (discounted pay back) CONCLUSIONI In ordine decrescente di convenienza economica PROGETTO A 2 ANNI E 3 MESI PROGETTO B 2 ANNI E 7 MESI PROGETTO C MAI RECUPERATO VANTAGGI S Semplicità li i à Si preoccupa della liquidità dell’investimento SVANTAGGI N tiene Non i conto di cosa accade d dopo il tempo di recupero prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 60 Soluzione del problema applicando il metodo del VAN progetto A B C flussi di cassa attualizzati anno 1 anno 2 anno 3 17.917 8.900 5.040 943 3.560 8.400 5 658 5.658 5 340 5.340 5 040 5.040 Tot. costo investimento 31.857 12.903 16 038 16.038 28.000 10.000 18 000 18.000 VAN 3.857 2.903 - 1.962 1 962 L’investimento C non è fattibile perché ha un VAN negativo. Gli investimenti A e B invece, avendo un VAN positivo, sono fattibili. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 61 Metodo del valore attuale netto (Discounted Cash Flow) Questo metodo si basa sul confronto tra il valore attuale dei flussi di cassa ricevuti nei vari anni e l’investimento iniziale. VAN = valore attuale dei flussi di cassa – costo dell’investimento n VAN = t=1 i= flussi di cassa - esborso iniziale (1 + i)t tasso di interesse che rappresenta il fattore di attualizzazione detto anche fattore di sconto prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 62 Metodo del valore attuale netto (Discounted Cash Flow) Vantaggi del VAN • indica la presenza di redditività’ rispetto al tasso di attualizzazione prescelto • tiene conto del diverso valore della moneta nel tempo Svantaggi del VAN • non perviene ad un tasso preciso di redditività • è un valore assoluto e questo rende difficile un confronto tra più i investimenti ti ti • il calcolo è laborioso prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 63 Metodo del valore attuale netto (Discounted Cash Flow) CONCLUSIONI In ordine decrescente di convenienza economica (VAN) PROGETTO A PROGETTO B PROGETTO C prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 64 Metodo del tasso interno di rendimento (TIR o IRR) il TIR e’ il tasso di rendimento che rende uguale il valore attuale dei flussi di cassa futuri al costo dell’investimento dell investimento TIR n Flussi di cassa (1+i)t t=1 - EI = 0 in questo caso e’ “i” l’incognita…. cioe’ il tasso che permette il recupero dell’investimento iniziale (e contemporaneamente un interesse sul capitale ancora investito) per determinare il TIR si procede per tentativi prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 65 Metodo del tasso interno di rendimento (TIR o IRR) TIR (Progetto A) (procedendo per tentativi…) (esborso iniziale = 28.000) i = 20% (19.000 x 0,833) + (10.000 x 0,694) + (6.000 x 0,579) = 26.241 < 28.000 i = 10% (19.000 x 0,909) + (10.000 x 0,826) + (6.000 x 0,751) = 30.037 > 28.000 i = 15% (19.000 x 0,870) + (10.000 x 0,756) + (6.000 x 0,658) = 28.038 28.000 TIR = 15% prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 66 Metodo del tasso interno di rendimento (TIR o IRR) TIR (Progetto B) ( b (esborso iniziale i i i l = 10.000) 10 000) i = 20% (1.000 x 0,833) + (4.000 x 0,694) + (10.000 x 0,579) = 9.339 < 10.000 i = 15% (1.000 x 0,870) + (4.000 x 0,756) + (10.000 x 0,658) = 10.474 > 10.000 i = 17% (1.000 x 0,855) + (4.000 x 0,731) + (10.000 x 0,624) = 10.019 10.000 TIR = 17% prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 67 Metodo del tasso interno di rendimento (TIR o IRR) TIR (Progetto C) (esborso iniziale = 18.000) i=0 infatti: 6 000 + 6.000 6.000 6 000 + 6.000 6 000 = 18.000 18 000 La graduatoria è la seguente: 1) B 2) A 3) C prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 68 Metodo del tasso interno di rendimento (TIR o IRR) Vantaggi del TIR • fornisce una percentuale precisa di redditività • tiene conto del diverso valore della moneta nel tempo Svantaggi del TIR • il calcolo e’ complesso e laborioso • non sempre fornisce una corretta misura di redditività • talora trae in inganno Le trappole del TIR se i flussi di cassa hanno cambiamenti di segno non si ha un unico TIR, vi possono essere tanti TIR quanti sono i cambiamenti di segno il TIR presuppone la capacita capacita’ dell dell’impresa impresa di investire sempre allo stesso tasso (anche se molto elevato) prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 69 Metodo del tasso interno di rendimento (TIR o IRR) VAN - I0 + S Ft(k) TIR k prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 70 Il Tasso Contabile di Redditività (TCR) Il tasso contabile di redditività è dato dal rapporto tra il risultato netto medio generato da un investimento e le risorse inizialmente impiegate. Si consideri il budget dell’investimento di seguito riportato: anni SP dell'investimento C/c bancario attivo/passivo Crediti vs. clienti Debiti vs. fornitori Rimanenze finali Immobilizzazioni Capitale netto iniziale Risultato accantonato a riserva Risultato netto del periodo 0 2 3 4 5 (80) (66,31) (45,36) (16,55) 22,82 64,45 20,63 30,82 44,67 63,18 (24,75) (36,98) (53,60) (75,82) 13,75 20,54 29,78 42,12 80 60 40 20 0 0 0 0 0 (3,32) (9,02) (24,30) (52,31) (3,32) (5,71) (15,27) (28,01) (12,14) Risultato medio netto dell’investimento= Il tasso contabile è uguale a 1 3 32 + 5,71 3,32 5 71 + 15,27 15 27 + 28,01 28 01 + 12,14 12 14 12,89 = 6,5% 200 5 = 12,89 prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 71 Il Tasso Contabile di Redditività: il criterio di accettazione e quello di selezione • il criterio di accettazione del TCR: tutti gli investimenti che garantiscono un Tasso Contabile di Redditività superiore a quello minimo i i soggettivamente i stabilito bili dall’impresa; d ll’i • il criterio di selezione del TCR: l’investimento che presenta il Tasso Contabile di Redditività più elevato. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 72 Il Tasso Contabile di Redditività: i limiti • il tasso di redditività minimo accettabile per attuare un investimento è stabilito soggettivamente dall’impresa; • si basa su grandezze contabili; • non tiene in considerazione né il valore finanziario del tempo né la rischiosità che caratterizza l’investimento oggetto di valutazione. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 73 Il Periodo di Recupero: il criterio di accettazione e quello di selezione • il criterio di accettazione del PRI: tutti gli investimenti che garantiscono un Periodo di Recupero inferiore a quello massimo soggettivamente i stabilito bili dall’impresa; d ll’i • il criterio di selezione del PRI: l’investimento che presenta il Periodo di Recupero inferiore. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 74 Il Periodo di Recupero: i limiti • il periodo di recupero minimo accettabile per attuare un investimento è stabilito soggettivamente dall’impresa; • non tiene in considerazione cosa accade dopo il periodo di recupero; • non tiene in considerazione né il valore finanziario del tempo né la rischiosità che caratterizza l’investimento oggetto di valutazione anche se tale limite p può essere superato p attualizzando i flussi di cassa (in questo caso operativi) dell’investimento. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 75 Il Tasso interno di Rendimento: il criterio di accettazione e quello di selezione • il criterio di accettazione del TIR: tutti gli investimenti che garantiscono un Tasso interno di rendimento superiore al CMPC d ll’i dell’impresa; • il criterio di selezione del TIR: l’investimento che presenta il Tasso interno di rendimento più elevato. prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 76 Il Tasso interno di Rendimento: i limiti • la possibilità di soluzioni multiple; • la possibilità di assenza di soluzioni; • l’impossibilità di finanziamento; • l’impossibilità di tenere in considerazione la struttura dei tassi d’interesse a termine. distinguere un investimento da un prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 77 Il Tasso interno di Rendimento: la possibilità di soluzioni multiple VAN A TIR=25% 0 10 TIR=400% 25 400 k VAN(A) =1934 anni Invest. A 0 1 2 -4.000 +25.000 -25.000 T IR V A N (10% ) 25% e 400% -1.934 prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 78 La possibilità di assenza di soluzioni: un esempio VAN B VAN(B) =322 0 10 k anni In v e s tim e n to B 0 +900 1 - 1 .6 0 0 2 + 1 .1 0 0 T IR - V A N (1 0 % ) +322 prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 Attn segno 79 Il TIR a confronto con il VAN: un esempio VAN VAN(E)=7953 VAN(F) =5054 TIR(F)=63 VAN( E-F)=1394 0 10 44 k TIR(E)=55 E F prof. Corrado lo Storto – riproduzione riservata 2009 80