GIP Corrado Lo Storto 2009-10 - LEZIONE N.3.7
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GIP Corrado Lo Storto 2009-10 - LEZIONE N.3.7
Lezioni di Gestione Aziendale/Gestione dell’Innovazione e dei Progetti a a 2009-10 a.a. Prof. Corrado lo Storto DIEG, Dipartimento di Ingegneria Economico-gestionale Facoltà di Ingegneria, Università di Napoli Federico II email: [email protected] www.docenti.unina.it/corrado.lostorto tel: 081-768.2932 1 Parte 3: lo sviluppo di nuovi prodotti Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 2 Parte 3.7: l’architettura del prodotto Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 3 Il processo di sviluppo prodotto pianificazione decisione della piattaforma sviluppo concept progettazione di sistema dettagli del progetto test e raffinamento avvio della produzione decisione decisione sulla decomposizione sul concept L’architettura del prodotto viene determinata nelle prime fasi del processo. Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 4 Esempio di architettura di prodotto: la stampante HP a getto di inchiostro Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 5 L’architettura di prodotto: definizione L’architettura di un prodotto è data dalla disposizione dei suoi elementi funzionali in blocchi fisici. La finalità dell’architettura di prodotto è di definire i principali blocchi fi i i costitutivi fisici tit ti i in i termini t i i della d ll loro l f funzione i e di come sii interfacciano i t f i all resto t del d l dispositivo. modulo modulo module module Prodotto modulo modulo module module Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 6 Tipologie di architettura Architettura modulare Ha le seguenti proprietà: • i blocchi implementano completamente uno solo o pochi elementi funzionali • le interazioni fra blocchi sono ben definite e sono generalmente fondamentali per le funzioni principali del prodotto g Architettura integrale Ha una o più delle seguenti proprietà: • gli elementi funzionali del prodotto vengono implementati usando più di un blocco • un singolo blocco è caratterizzato da più elementi funzionali • le interazioni fra più blocchi sono mal definite e hanno un ruolo secondario sulle principali funzioni del prodotto Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 7 Esempio di architettura modulare volume proteggere il carico dalla pioggia snodo agganciare al veicolo carenatura ridurre la resistenza dell’aria base sostenere il peso del carico molle sospendere la struttura del rimorchio ruote trasferire il peso sulla strada Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 8 Esempio di architettura integrale metà superiore proteggere il carico dalla pioggia metà inferiore agganciare al veicolo parte anteriore ridurre la resistenza dell’aria fasce di sospensione del carico sostenere il peso del carico coperture a incastro a molla sospendere la struttura del rimorchio ruote trasferire il peso sulla strada p Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 9 Architetture di prodotto modulari • I blocchi implementano una o poche funzioni • Le interazioni tra i blocchi sono ben definite • L’architettura modulare ha il vantaggio della semplicità e della riusabilità per una famiglia di prodotti o piattaforma Il coltello dell’esercito elvetico Il Sony Walkman Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 10 Architetture di prodotto integrali • Gli elementi funzionali sono implementati da blocchi multipli, o un blocco può implementare diverse funzioni • Le interazioni tra blocchi sono poco definite • Un’architettura integrale generalmente migliora le prestazioni e riduce I costi di sviluppo di un modello specifico Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 11 La Ford Taurus: il pannello di controllo integrale Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 12 Architetture modulari o integrali? Apple iBook Motorola StarTAC Telefono cellulare Ford Explorer Rollerblade In-Line Skates Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 13 I concetti di architettura modulare e integrale si applicano a diversi livelli • sistema • sotto-sistema • componente Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 14 Architettura di prodotto=decomposizione+interazioni Interazioni all’interno dei blocchi Interazioni tra i blocchi Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 15 Tipologie di modularità Modularità di condivisione Modularità di scambio Modularità a slot Modularità a sezione Modularità a bus Modularità per la fabbricazione Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata Modularità combinata 16 La scelta dell’architettura di prodotto Le decisioni su come dividere il prodotto in blocchi e su quanta modularità imporre all’architettura sono strettamente legate a considerazioni importanti per l’intera azienda: p • Modifiche del prodotto • Varietà di prodotto • Standardizzazione dei componenti • Prestazioni del prodotto • Fabbricabilità • Gestione dello sviluppo di prodotto Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 17 Motivazioni per la modifica del prodotto • Miglioramenti • Aggiunte • Adattamenti • Usura • Consumo • Flessibilità nell’uso • Riutilizzo Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 18 Passi della definizione dell’architettura • Creazione dello schema del prodotto • Raggruppamento degli elementi dello schema • Creazione di una configurazione geometrica (layout) approssimativa • Identificazione delle interazioni fondamentali ed accidentali Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 19 Schema della stampante deskjet racchiudere la stampante fornire supporto strutturale posizionare cartuccia lungo l’asse x immagazzinare output p posizionare carta lungo L’asse y immagazzinare carta bianca prendere carta Flusso di forze o energia elementi fisici o funzionali cartuccia di stampa t accettare dati dell’utente display di stato controllare stampante fornire alimentazione DC comunicare con l’host comandare stampante Flusso di materiale Flusso di segnale o dati connettere con l’host Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 20 Fattori da considerare nel raggruppamento degli elementi dello schema • Integrazione geometrica e precisione • Condivisione di funzioni • Capacità dei fornitori • Similitudine della progettazione o della tecnologia di produzione • Localizzazione delle modifiche • T Tener conto t d delle ll varianti i ti • Permettere la standardizzazione • Portabilità delle interfacce Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 21 Raggruppamento degli elementi in blocchi per la stampante deskjet Involucro esterno racchiudere la stampante fornire supporto strutturale Telaio Circuito interfaccia utente posizionare cartuccia lungo l’asse x immagazzinare output p posizionare carta lungo L’asse y immagazzinare carta bianca prendere carta Cassetto della carta elementi fisici o funzionali cartuccia di stampa t Meccanismo di stampa blocchi Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata accettare dati dell’utente display di stato controllare stampante Cavo di alimentazione e trasformatore fornire alimentazione DC comunicare con l’host connettere con l’host comandare stampante Drivere per l’host Circuito logico 22 Configurazione geometrica della stampante logic board user interface board print cartridge paper tray print mechanism chassis e n c lo s u re p rin t c a rtrid g e h e ig h t ro lle r paper lo g ic b o a r d p a p e r tr a y c h a s s is Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 23 Interazioni secondarie Involucro esterno Circuito interfaccia-utente stile Cassetto della carta vibrazione deformazione termica Chassis Meccanismo di stampa distorsione termica Circuito logico Driver per l’host interferenze radio protezione interferenze radio Cavo di alimentazione e trasformatore Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 24 Piano di differenziazione per una famiglia di 3 stampanti Attributi di differenziazione Famiglia Studente Piccolo ufficio, ufficio in casa Stampa in bianco e nero Qualità “quasi laser” 300 dpi Qualità “laser” 600 dpi Qualità “laser” 600 dpi Stampa a colori Qualità “quasi fotografica” Equivalente alla DJ600 Equivalente alla DJ600 Velocità di stampa 6 pagine/minuto 8 pagine/minuto 10 pagine/minuto Area di appoggio 360 mm di profondità X 200 di larghezza 360 mm di profondità X 360 di larghezza 400 mm di profondità X 450 di larghezza Immagazzinaggio carta 100 fogli 100 fogli 150 fogli Stile Consumatore Giovane consumatore Commerciale Possibilità di connessione al PC USB e porta parallela USB USB Compatibilità con sistema operativo Macintosh e Windows Macintosh e Windows Windows Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 25 Piano di condivisione per una famiglia di 3 stampanti Blocchi Numero tipi Famiglia Studente Piccolo ufficio, ufficio in casa Cartuccia di stampa 2 Cartuccia “Manet” Cartuccia “Picasso” Cartuccia “Picasso” Meccanismo di stampa 2 Serie “Aurora” Serie “Aurora” stretta Serie “Aurora” Cassetto della carta 2 Front-in front-out Front-in front-out Front-in front-out alto Circuito logico 2 Circuito “next gen” con porta parallela Circuito “next gen” Circuito “next gen” Involucro 3 Stile casalingo Stile giovanile Stile ufficio soft Driver 5 Versione A-PC Versione A-Mac Versione B-PC Versione B-Mac Versione C Copyright 2009 – prof. corrado lo storto – riproduzione riservata 26