Druidi I druidi erano il centro della religione celtica e svolgevano
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Druidi I druidi erano il centro della religione celtica e svolgevano
Druidi I druidi erano il centro della religione celtica e svolgevano funzioni sacerdotali. Tuttavia non si limitavano a essere il collegamento tra gli uomini e gli dei, ma erano anche responsabili del calendario e guardiani del "sacro ordine naturale", oltre che filosofi, scienziati, astronomi, maestri, giudici e consiglieri del re. Un'iscrizione gallica rinvenuta in Gallia meridionale (il Piombo di Larzac) conferma l'esistenza anche di donne insignite del ruolo di “druide”. Essi difesero i costumi celtici e portarono avanti un sentimento rivoluzionario antiromano che sfociò secoli dopo durante la fine dell’Impero Romano. Non pagavano tasse, non espletavano il servizio militare, non erano legati al loro territorio come il resto della popolazione. Erano, in pratica, i veri capi della tribù. Avevano un falcetto d’oro in mano che li rappresentava, anche perché erano conoscitori di erbe mediche, che venivano raccolte con una certa ritualità. Alcune, perché velenose, erano raccolte con la mano sinistra (era quella che valeva di meno), altre con la destra. Seppellivano i morti in tumuli, secondo la tradizione dei kurgan. Si riunivano in assemblee e c’era il majestix (il grande re) che affidava i vari compiti a loro. Cesare riferisce il carattere elitario della sapienza all'interno della società celtica, che proibiva l'uso della scrittura per la registrazione dei precetti religiosi. L'educazione di un druido durava molto a lungo e comprendeva insegnamenti di astronomia, scienze, nozioni sulla natura; il lungo percorso educativo era dedicato in buona parte all'acquisizione mnemonica delle loro conoscenze. Bisognava poi superare una prova che consisteva nel ritirarsi nel bosco sacro e giungere all’aldilà (attraverso prove di allucinazioni ed ipnosi): solo chi vi era stato ed aveva fatto ritorno tra i mortali poteva guidare un popolo.