Il contributo della Medicina Generale alla programmazione dell

Transcript

Il contributo della Medicina Generale alla programmazione dell
Il contributo della Medicina Generale alla programmazione
dell’assistenza agli anziani: lo screening di fragilità nella quarta età
Michela Franchini(1), Stefania Pieroni(1), Fabio Mariani(1), Nedo Mennuti(2,3), Lorenzo Millanti(2,3),
Piero Salvadori(2), Sabrina Molinaro(1).
(1) Istituto di Fisiologia Clinica –CNR, Pisa
(2) AUSL 11 - Empoli
(3) Società della Salute di Empoli
L’Italia, con il 10% di residenti oltre i settantacinque anni, è sul podio dei paesi più
anziani in Europa: la valutazione dello stato di salute nell’anziano si connota quindi
come elemento fondamentale nella programmazione socio-sanitaria.
Obiettivo di questo studio è quello di confrontare le valutazioni di fragilità condotte
da Medici di Medicina Generale (MMG) rispetto allo standard di riferimento
rappresentato dal giudizio di non autosufficienza formulato dall’Unità di Valutazione
Multidimensionale.
I dati analizzati fanno riferimento al progetto “Anziani fragili”, condotto dalla ASL di
EMPOLI nel biennio 2007-2008, durante il quale i MMG hanno valutato 24.002
ultrasettantacinquenni, identificando 7.816 anziani con caratteristiche di fragilità o
prefragilità.
I dati dello screening sono stati dapprima integrati con i ricoveri del 2006 e,
successivamente, con le valutazioni di non autosufficienza del 2009.
L’analisi è stata condotta utilizzando due modelli di regressione logistica per stimare
il contributo delle caratteristiche degli anziani rispetto alla probabilità:
di essere identificato come anziano fragile o prefragile (valutazione MMG);
di richiedere una valutazione UVM.
Un terzo modello, circoscritto ai soli anziani valutati dall’UVM, è stato utilizzato per
stimare la predittività del giudizio di fragilità rispetto alla non autosufficienza.
Infine, sono stati calcolati specificità, sensibilità e valori predittivi per validare lo
screening di fragilità rispetto allo standard (giudizio UVM).
Da entrambi i modelli multivariati emerge una omogenea associazione con
caratteristiche della quarta età (contesto familiare, scolarità, etc), mentre risulta
peculiare il contributo delle macrocategorie diagnostiche in relazione al giudizio del
MMG.
Fra i valutati UVM si conferma rilevante il contributo dei livelli crescenti di fragilità
rispetto al grado di non autosufficienza.
E’ stata inoltre confermata la validità dei criteri e delle competenze utilizzate per
condurre lo screening da parte dei MMG (specificità 63%, sensibilità 77% e valore
predittivo positivo 94,5%).
Le valutazioni routinarie dei MMG costituiscono un patrimonio informativo a basso
costo, di estrema rilevanza nell’individuazione di percorsi diagnostico terapeutici
appropriati e, di conseguenza, nella più efficiente allocazione delle risorse.