Allestimento - Documentazionenovità!

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Allestimento - Documentazionenovità!
L’Arco: Arte, Storia, Sport, Cultura
Archi
Arco Ricurvo
Epoca: Odierna
Costruttore: Ragim – Modello Mangart
La forma dell’arco ricurvo prende il nome dalla contro-curvatura dei flettenti che la caratterizza. L’arco
ricurvo è di più difficile costruzione dell’arco dritto; richiede come minimo l’uso di dime (telai per dare la
forma al legno) e di tecniche di costruzione sofisticate rispetto all’arco dritto.
Si conoscono archi di questa forma costruiti, anche nell’antichità, con diversi materiali; ad esempio legno e
corno legati insieme con tendine e colla animale.
Questa forma d’arco, a differenza dell’arco dritto, permette una maggiore destrezza nell’uso dell’arco, con
possibilità di tiro da cavallo e variazioni repentine di direzione di tiro. Anche la freccia esce con maggior
velocità (a parità di forza e di arciere) rispetto all’arco dritto, ma a scapito della stabilità e della fluidità
dell’arco stesso.
Gli attrezzi sportivi moderni riprendono questa forma sia nella categoria dell’arco ricurvo, sia in quella
dell’arco nudo (senza mirino) e olimpico (mirino e stabilizzazione).
Le frecce tirate in uso sportivo con queste tipologie di arco sono prevalentemente in carbonio, in alluminio e
in materiale misto carbonio-alluminio. Sono permesse, ma poco utilizzate, anche frecce in legno.
Longbow
Epoca: Odierna
Costruttore: Pietro Fabbroni – Modello X-File
L’arco dritto, conosciuto anche come Longbow, è il classico arco che una volta incordato assume la forma a
“D”.
E’ conosciuto dai più come l’arco di Robin Hood, e in effetti gli archi inglesi e sassoni erano tutti di questa
forma.
Archi di questa geometria hanno grosse doti di stabilità e di fluidità nell’essere aperti (intesa come
“sensazione” di aprire un arco meno forte di quanto non lo sia in realtà).
Questa forma di arco pecca invece nella possibilità di uso in destrezza, ad esempio nell’uso da cavallo e in
veloci cambi di direzione di tiro. Questo per il fatto che un arco così concepito risulta ingombrante per queste
altre tipologie di utilizzo.
Facili da costruire (in poco tempo da un pezzo di legno diritto) sono archi nati e usati da popolazioni con
grandi boschi a disposizione e che non avevano necessità dell’uso da cavallo.
Come attrezzo sportivo troviamo l’arco dritto nelle categorie “Arco storico” (FIARC) e “Longbow” (FIARC e
FITARCO). In tutte le categorie sportive con questo tipo di arco devono obbligatoriamente essere tirate
frecce in legno.
Compound
Epoca: Odierna
Costruttore: Martin – Modello Lynx (1995)
Epoca: Odierna
Costruttore: PSE – Modello Durango (2001)
Questo tipo di arco nasce in epoca contemporanea (anni ’60) per raggiungere il massimo della precisione e
velocità di uscita della freccia. Tutto costruito in metallo (a parte i primi esemplari che avevano ancora parti
in legno) sfrutta un sistema di carrucole asimmetriche e cavi di tensione per permettere la massima stabilità
dell’arciere (molto forte all’inizio della trazione e molto leggero all’allungo completo) e dell’arco (minimo
movimento dei flettenti), la massima quantità di moto della freccia in uscita e l’allungo sempre costante.
Tutti gli aiuti che necessitano all’arciere per la maggior precisione possono essere usati con questo tipo di
arco: dalla diottra usata come mirino alla visette (un piccolo foro montato sulla corda per traguardare il
mirino) allo sgancio meccanico.
Il “difetto” di questo tipo di arco sta nella lentezza necessaria del gesto e nella maggior difficoltà nell’utilizzo
in destrezza. Tuttavia la precisione di questo tipo di arco difficilmente viene raggiunta in gara da archi di
forma tradizionale.
Anche per questo tipo di arco le frecce utilizzate in uso sportivo sono in carbonio e/o in alluminio.
Arco Storico
Epoca: odierna
Riproduzione di arco di epoca primitiva in olmo. La categoria “Arco storico” nelle gare Fiarc richiede un arco
costruito completamente in materiali naturali. Questo arco è costruito in un solo pezzo di legno e la corda è
in cotone (a differenza del ricurvo e del Longbow che hanno la corda in materiale sintetico).
Nelle gare le frecce tirate con questo arco, a parte la punta, devono essere anche esse in materiale naturale.
Arco Amazzonico
Epoca: 1940 circa
Provenienza: Venezuela
Archi di questo tipo vengono a tutt’oggi utilizzati dalle popolazioni amazzoniche per la caccia.
Vengono utilizzate frecce relativamente lunghe e pesanti in quanto il tiro non è mai troppo lungo (nell’ordine
di massimo 20 metri).
Le punte vengono intinte in un veleno potentissimo (curaro) che uccide la preda al solo contatto.
Frecce
Punte di selce
Riproduzione di punte di selce risalenti al periodo neolitico.
Materiale: Selce e ossidiana
La selce e l’ossidiana sono due minerali di struttura “concoide” che permettono tramite percussione di
distaccare pezzi sufficientemente taglienti per poter essere lavorati successivamente per compressione.
Queste punte sono state costruite dal Prof. V.Brizzi con metodi e strumenti identici a quelli utilizzati in Italia
nel periodo neolitico.
Freccia primitiva
Ricostruzione di una freccia risalente al periodo neolitico.
Il collante utilizzato per tenere unita la punta con l’asta è fatto da una mescola di ocra e resina di pino.
Analoghi collanti venivano fatti da mescole di carbone e resina di pino.
Realizzazione: Prof. V.Brizzi
Frecce in Bambù
Il bambù è stato ed è tutt’ora utilizzato per produrre ottime frecce in legno. La struttura cilindrica della fibra
fa si che il volo risulti particolarmente stabile.
Frecce in Cedro
Il cedro è il legno più utilizzato per la costruzione di frecce in legno. Accomuna doti di leggerezza e
resistenza ad una discreta uniformità di fibra. Difetta in caso di tempo umido, viene quindi trattato con cere
e turapori.
Frecce in pino nordico
Il pino nordico è un ottimo legno per la costruzione di frecce. Molto rigido e pesante (pregi e non difetti per
la costruzione di frecce in legno) risulta debole per l’uso a temperature estive a causa della resina che può
ammorbidirsi e quindi cambiare la flessibilità (spine) della freccia. (vedi spinometro).
Punte field
Punte studiate per l’uso con bersagli sportivi. La sezione circolare permette una scarsa usura del bersaglio
rispetto ad altre sezioni.
Frecce in Alluminio
Utilizzate per la caccia e per uso sportivo. L’alluminio permette un’altissima regolarità della struttura della
freccia. Difetta nella possibilità di piegarsi quando la freccia impatta fuori bersaglio.
Frecce in carbonio
Sono le più utilizzate per uso sportivo, ma anche per la caccia. Molto regolari nella struttura e resistenti alla
flessione negli impatti fuori bersaglio difettano nella fragilità (non si piegano ma si possono spezzare).
Flu-Flu
Frecce per il tiro al volo. L’impennaggio imponente non permette alla freccia di andare oltre gli 80 metri in
un lancio a 45 gradi (gittata massima).
Frecce da caccia
A differenza della caccia con il fucile, dove la preda viene uccisa dalla pallottola per “shock idrico” (l’onda
d’urto della pallottola si propaga per tutti i muscoli e i vasi sanguigni della preda strappandoli) nella caccia
con l’Arco la preda viene uccisa per dissanguamento (permettendo una minore sofferenza della preda e un
conseguente rilassamento muscolare, che oltretutto lascia la carne molto più tenera). La freccia utilizzata per
la caccia è caratterizzata dalla punta a lame, che devono necessariamente essere molto affilate.
Una punta non può essere utilizzata per più di una volta efficacemente senza affilare nuovamente (oppure
sostituire) le lame stesse.
Frecce da pesca
La freccia da pesca è caratterizzata dal fatto di essere obbligatoriamente piena (non può pesare meno
dell’acqua per non cambiare traiettoria una volt lanciata) e molto pesante (deve avere una quantità di moto
sufficiente per opporsi alla resistenza dell’acqua). Non necessita di penne stabilizzatrici ed è legata per la
coda con una lenza al mulinello da arco (del funzionamento analogo a quello del mulinello da canna, ma con
l’attacco per il riser dell’arco).
Spinometro
Strumento per misurare la flessibilità delle frecce o “spine” (pronuncia “spain”). La flessibilità è una
caratteristica importantissima che dipende direttamente dalla forza dell’arco e dall’allungo dell’arciere.
La freccia, nell’istante in cui parte, non esce diritta ma fa una danza sinuosa intorno alla finestra (vedi
filmato). Se la flessibilità non è corretta per il “sistema arco-arciere” la freccia può sbattere sulla finestra
stessa di pancia o di coda deviando a destra o a sinistra dalla traiettoria desiderata dall’arciere.
Impennatore
Appunta Aste
Bersagli
Sagome 3D
Sagome raffiguranti animali a dimensione reale. Sono i bersagli utilizzati prevalentemente nelle competizioni
FIARC (tutte) e FITARCO (3D FITA).
Le sagome vengono utilizzate in ambienti naturali (boschi, campi ecc.) a distanze sconosciute.
Il materiale utilizzato per costruire le sagome è una resina poliuretanica che permette di non rompere le
frecce all’impatto pur mantenendo una buona resistenza all’usura.
Le zone di punteggio sono delimitate da tutto il corpo dell’animale rappresentato (sagoma) e da linee incise
nella resina che rappresentano la zona vitale dell’animale (spot), la zona del cuore (super spot) e il colpo
letale (perfect).
Visuali Targa
Visuale concentrica rappresentante dieci zone di punteggio divise in cinque colori. Vengono utilizzate nelle
gare FITARCO per gare in linea. I punteggi vanno sempre da 1 a 10.
Visuali Hunter Field
Visuale concentrica rappresentante sei zone di punteggio divise in due colori. Vengono utilizzate nelle gare
FITARCO Hunter Field. (di cui Montevarchi ospita in questi giorni il Campionato Europeo). I punteggi variano
da 1 a 6.
Score Fiarc
Tabelle segnapunti utilizzati dagli arcieri durante le gare. Ciascun colore dello score determina la tipologia di
gara.
L’Arco oggi
Cartoline amazzoniche
Epoca: 1950
Provenienza: Venezuela
Queste cartoline testimoniano la vita delle tribù Indios amazzoniche e l’utilizzo per la caccia di archi.
Anche oggi l’arco viene utilizzato in molte regioni della terra per procurare cibo a se, alle proprie famiglie e
alla propria tribù.
Guerre tra tribù in Kenia
Questo servizio fotografico del Marzo 2008 testimonia uno scontro avvenuto tra i Kalenjin e i Kisii del nord
del Kenia per la contesa di un territorio di caccia.
Da notare i vestiti “casual”, gli archi auto costruiti anche con molle, la cura nella costruzione delle punte e…
l’efficacia dell’Arco come arma in questo contesto contemporaneo (risultato della contesa illustrata: venti
morti).
Arte
Max Le Verrier – L’Arciere - 1930
Antoine Bourdelle – Heracles – 1909 – Museo Bourdelle – Parigi (Illustrazione)
In tuttla la Storia dell’Arte l’Arco è utilizzato per rappresentare potenza, eleganza e determinazione.
Tuttavia in periodi storici dove il Tiro con l’Arco non viene praticato a fondo succede che l’artista, seppure
riesca a rappresentare i concetti, faccia assumere alla propria opera pose improbabili agli occhi di un arciere.
All’epoca in cui sono state concepite queste opere non si praticava il Tiro con l’Arco in Europa.
Per il bronzo di Max Le Verrier esposto ci si chiede cosa succederà del flettente basso dell’arco al rilascio,
perché la spalla dell’arco dell’arciere sia così alta e soprattutto perché il soggetto assuma una posa così
arretrata.
Nell’opera di Antoine Bourdelle potenza, smisuratezza e determinazione non mancano.
Eppure, ogni arciere di buon senso si domanda che ne sarà dell'arco, quando si schianterà contro la roccia e
la gamba dell'arciere.
Si prega di non toccare il materiale esposto. Il personale è comunque a disposizione per le
opportune spiegazioni che vorrete avere.