da 70.1 a 200.1
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da 70.1 a 200.1
sbancamento, avvenuti tra il 1996/97 per la ristrutturazione, sono stati individuati dei vani nella parte bassa della struttura del torrione, forse dei cunicoli o dei vani archeggiati interrotti. Strutture sotterranee con archi sono state individuate anche durante lo sbancamento per la costruzione della piscina nelle immediate vicinanze del complesso, a circa 20 m a sud in direzione dell’Orcia. Definizione – Frequentazione Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I, 278 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a 250 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, tendenzialmente pianeggiante, di terra molto compatta di colore marrone scuro, delimitato a sud-est dal podere La Torre, a ovest dal fiume Orcia. Su tutta la superficie sono presenti tantissimi affioramenti di sassi di fiume dovuti ai probabili spostamenti dell’alveo dell’Orcia. A est la terra è di colore marrone chiaro con affioramenti di piccolissimi frammenti di pietrisco chiaro frantumato dalle arature. Nella parte che confina con l’Orcia appaiono ancora più notevoli gli affioramenti di ghiaia. Descrizione unità topografica – Molti frammenti di laterizi sono sparsi sulla superficie del campo, ma non c’è nessun frammento di ceramica. Interpretazione – Materiale sporadico. I frammenti non sono apparsi legati a nessun tipo di deposito, inoltre è del tutto assente la ceramica, dai soli laterizi non è stato possibile dedurre nessuna indicazione cronologica. La collocazione cronologica nel Basso Medioevo deriva dalla presenza dei laterizi in altre occasioni rinvenuti associati a maiolica arcaica. Definizione – Sporadico Cronologia – Basso Medioevo. Fig. 16 . La torre vista da ovest. Definizione – Abitazione Cronologia – Basso Medioevo. (69.2) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4767) Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Cfr. sito 69.1. Descrizione unità topografica – Nella parte a nord del campo più o meno nella zona che confina con la strada bianca che conduce al podere La Torre, all’altezza del capannone per il fieno si trova la UT 2. Si distingue abbastanza nettamente il cambiamento del colore della terra che assume una tonalità di marrone più chiaro rispetto al resto, inoltre si nota la presenza di pietrisco molto frantumato. Si sono raccolti frammenti di laterizi molto frammentati, poca ceramica depurata. La concentrazione misura: 20x8 m, orientata est/ovest. Interpretazione – Probabile abitazione medievale, poco visibile perchè le arature devono aver intaccato solo gli strati di crollo superficiali. La presenza di un deposito è percepibile, ma la mancanza di materiale datante limita notevolmente l’interpretazione. La collocazione cronologica nel Basso Medioevo deriva dalla presenza dei laterizi in altre occasioni rinvenuti associati a maiolica arcaica. (70.1) Podere Casavecchiata – Pienza (Q 121 III 1718/4767) Ricognizione di superficie Habitat II, 283 m slm, pianura, argille, torrente Tresa a 50 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo pianeggiante delimitato a nord-est dalla strada bianca che porta al podere Casavecchiata, a nord-ovest dal torrente Tresa, a sud da una stradina segnata dai trattori che divide i campi. La terra è di colore marrone scuro ed è molto argillosa. Descrizione unità topografica – Nella parte più a sud del campo, lungo il corso del Tresa è visibile una piccola concentrazione di frammenti di coppi e tegole, alcuni sono bruciati. La terra non presenta nessun cambiamento di colore, ne’ una forma precisa. Nel resto del campo non concentrati sono stati raccolti pochissimi frammenti di ceramica grezza e depurata. Interpretazione – I materiali presenti sembrano indicare una probabile piccola fornace o butto di fornace, mancando completamente resti datanti, appare problematica ogni ulteriore interpretazione. 115 Definizione – Frequentazione Cronologia – Non identificabile. D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a destra. R/ D.N CONSTANTINI MAX AVG. Al centro VOT XX entro corona d’alloro. In esergo PA. L’altra è un Asse di Marco Aurelio (l’identificazione è più dubbia rispetto all’altra). D/ Testa laureata a destra. R/ Marte con ...nella sinistra si appoggia a destra su... Il rinvenimento di queste monete ha fissato la cronologia di inizio dell’utilizzo del sito in maniera più massiccia, nel corso della media età imperiale. Interpretazione – La cronologia inizia con pochi frammenti di vernice nera probabilmente in associazione ai diversi frammenti di sigillata databili tra I secolo a.C.-I d.C., che indicano una frequentazione del sito in epoca tardo repubblicana-primo imperiale. Apparentemente dal numero dei materiali pare che in questa fase il sito non avesse ancora raggiunto il massimo della frequentazione che inizia durante la media età imperiale, quando il rinvenimento di due monete puntualizza la cronologia. L’arco temporale maggiormente rappresentato è il tardo antico, individuabile tramite il rinvenimento di materiali databili alla metà del IV d.C. con una continuità fino al pieno VI d.C. Le dimensioni e la consistenza del materiale riferibile a questo arco cronologico indicano la presenza di una struttura rilevante, probabilmente una fattoria, che ha lasciato imponenti tracce sulla superficie. A completare l’arco cronologico di frequentazione del sito sono presenti, in alcuni punti del pianoro, pochi frammenti di maiolica arcaica indicanti probabilmente la lavorazione medievale dei campi. Definizione – Fattoria Cronologia – I secolo a.C.-VI secolo d.C./XV secolo. Elementi datanti Acroma grezza Olla: tav. XXIV, nn. 1, 7; tav. XXVIII, n. 6; tav. XXIX, nn. 8, 11. Ciotola: tav. XXX, n. 13; tav. XXXI, n. 9. Coperchio: tav. XXXI, n. 14. Frammento di fondo: tav. XXX, n. 6. Depurata ingobbiata di rosso Boccale: tav. XXXVIII, nn. 3, 4. Ciotola: tav. XXXIX, nn. 7, 8, 9, 11; tav. XL, n. 1. Piattello: tav. XL, n. 5. Piatto: tav. XLI, nn. 1, 2. Frammento di fondo decorato: tav. XLI, n. 4. Frammento di fondo: tav. XLI, nn. 6, 7, 8. (71.1) Podere Casa Nuova – Pienza (Q 121 II 1721/4768) Ricognizione di superficie Habitat II, 361 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso Pian dell’Asino a 120 m, oliveto, fresato-incolto. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 4 Descrizione sito – Campo delimitato a nord-ovest dal campo adiacente al podere Casa Nuova, a sud dalla strada basolata che porta al podere San Giovanni, a est dal campo adiacente al podere San Giovanni. Il terreno è per lo più di colore chiaro e di consistenza argillosa, anche se in alcuni punti diviene di colore rossastro o marrone scuro. Morfologicamente si tratta di un pianoro che scende in pianura verso nord, mentre a sud è segnato dalla strada bianca acciottolata. La parte più elevata e spianata della collinetta è coltivata a oliveto (10 filari a una distanza più o meno di 2 m l’uno dall’altro), mentre nella parte più bassa dei versanti la terra è coltivata a seminativi come tutti i campi circostanti. Descrizione unità topografica – Sul sito riconosciuto la prima volta nel 1996 nell’oliveto di Casa Nuova, sono state ripetute almeno quattro ricognizioni per capirne la dinamica, già apparsa dalla prima volta molto complessa e articolata. Purtroppo nel corso di sei anni il terreno non è mai stato lavorato, almeno nei periodi in cui siamo tornati, quindi non abbiamo mai potuto aggiungere nessun indizio nuovo sulla distribuzione del materiale in superficie, rispetto alla prima ricognizione. La concentrazione interessa per lo più tutta la superficie dell’oliveto, che misura 265x60 m, ovunque all’interno del perimetro dell’oliveto emergono pietre di media e piccola pezza, quelle grandi sono state tolte e ammassate lungo la strada acciottolata, le pietre sono però visibili per lo più intorno ai lati dell’oliveto, quasi a delimitarlo, poi mano a mano che ci si sposta all’interno aumenta la quantità di frammenti di tegole, coppi e mattoni, alcuni molto bruciati. La concentrazione aumenta nella zona tra la prima fila di olivi (partendo dalla strada) e la quinta, è un’area che misura 78x30 m. In questo spazio, oltre alla costante dei laterizi, emerge una discreta quantità di frammenti di ceramica soprattutto depurata e grezza. All’interno di quest’area si può individuare una ulteriore concentrazione, che misura 36x10 m, all’interno della quale la quantità di ceramica aumenta notevolmente, qui si trovano anche frammenti di sigillata, vernice nera e in massima quantità ingobbiata di rosso, oltre alla depurata e alla grezza in quantità maggiore rispetto a prima. Nella parte più a est della concentrazione, nel punto in cui inizia a diminuire il grande affioramento di ceramica, si può notare una maggior presenza di frammenti di anforacei, da lì vengono anche alcuni frammenti di dolia. Una ulteriore osservazione è che all’interno dalla grande concentrazione la ceramica da mensa si trova maggiormente nella parte più a ovest, mentre la ceramica grezza più concentrata si inizia a trovare poco prima degli anforacei. La concentrazione è orientata est/ovest. Nel corso della quarta ricognizione ripetuta sul sito, avvenuta nella primavera del 2002, sono state rinvenute più o meno nel punto di massima concentrazione di ceramica, dove il pianoro è più spianato, due monete ben conservate e leggibili Una è un follis del 321 d.C. (72.1) Spedaletto – Pienza (Q 121 III 1717/4767) Ricognizione di superficie Habitat I, 285 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a 700 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di terra molto argillosa di colore grigiastro specialmente nella parte più a est del campo, mentre la terra è più friabile e di colore marrone scuro a ovest. Il campo è di forma rettangolare con un risparmio di vigna verso nord. È delimitato a sud dalla S.P. 53, a est dalla strada bianca che porta al podere Osteria, a ovest dalla strada bianca che porta al podere Montertine. Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova nella parte più a sud del campo precisamente nel punto in cui confina 116 con la strada bianca che porta al podere Montertine. Non ha una forma definibile chiaramente, anche se si riesce a intravedere vagamente un rettangolo, che misura all’incirca 36x20 m, si trovano frammenti di mattoni, coppi, tegole, ceramica depurata, grezza e maiolica arcaica. I frammenti sono concentrati ma sparsi all’interno di questa zona, non si può individuare un punto in cui un tipo è più presente di un altro, sono disposti molto omogeneamente. La concentrazione è orientata nord-sud. Interpretazione – Si tratta molto probabilmente di un’abitazione medievale. Definizione – Abitazione Cronologia – Basso Medioevo. Elementi datanti Maiolica arcaica Boccale: tav. XLII, n. 2. Frammento di fondo: tav. XLII, n. 8. Frammento di parete: tav. XLII, n. 10; tav. XLIV, nn. 4, 5, 6, 11. Acroma grezza Olla: tav. XLV, nn. 4, 5, 8. Acroma depurata Boccale: tav. XLVI, n. 3. Casseruola: tav. XLVI, n. 9. Frammento di parete decorato: tav. XLVIII, nn. 1, 7. non possa essere messo in relazione con il deposito, quindi indichiamo per questa fase solo una frequentazione. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Tardo antico-Rinascimento. Elementi datanti Acroma depurata Olla: tav. XXXIII, n. 1. Depurata ingobbiata di rosso Boccale: tav. XXXVIII, n. 2. Ingubbiata e graffita Ciotola: tav. XLIV, n. 13. (73.2) Podere Torricelle – Pienza (1723/4768) Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 73.1. Descrizione unità topografica – La visibilità non è molto buona a causa della forte componente di argilla del terreno che rende la superficie grigia e i frammenti sono scarsamente visibili. La UT 2 non ha una forma precisa, si tratta di una concentrazione quasi a semicerchio intorno alla macia, vi si trovano affioranti frammenti di coppi, tegole, ceramica depurata e un frammento di sigillata rinvenuto proprio in prossimità della macia. Proprio la sigillata risulta essere l’unico frammento datante di questa seconda concentrazione. Interpretazione – Sono riconoscibili le tracce di una frequentazione romana probabilmente a scopo abitativo data l’associazione di tegole e anforacei nello spazio che circonda la macia. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Tarda Repubblica-prima età imperiale. (73.1) Podere Torricelle – Pienza (Q 121 II 1723/4767) Ricognizione di superficie Habitat III, 492 m slm, versante collinare, argille sabbiose, fosso Lucciola Bella a 600 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo delimitato a sud dalla strada che porta al podere La Bandita, sempre a sud quasi adiacente alla strada si trova una grossa macia ricoperta di rovi quasi completamente che rappresenta un buon punto di riconoscimento. In tutte le altre direzioni il fondo è delimitato da altri campi dai quali è diviso da semplici fossi o bassa vegetazione spontanea. Morfologicamente si tratta di un grande versante collinare che ha il suo punto più alto intorno alla macia a sud-est, mentre scende in direzione ovest fino a raggiungere il torrente Rigo. La terra è di colore e consistenza variabile, dal grigio fino al marrone di certi punti e dalla consistenza assolutamente argillosa fino a quella più morbida specialmente nella parte alta del versante. Descrizione unità topografica – La visibilità non è molto buona a causa della forte componente di argilla del terreno che rende la superficie grigia e i frammenti sono scarsamente visibili. La concentrazione è orientata nord-sud, con molto trascinamento lungo il pendio che specie verso est è forte, all’interno di questa concentrazione che misura 20x10 m si trovano frammenti di laterizi, ceramica depurata, grezza, maiolica e ingubbiata e graffita. All’interno della UT 1 si nota una maggior presenza di anforacei nella parte più vicina alla strada. Si distingue bene dalla UT 2 per la maggior presenza di frammenti ceramici e per il colore un po’ più scuro. Purtroppo la maggior parte del materiale raccolto non è databile. Interpretazione – Probabile area insediativa, forse tardo antica, purtroppo la datazione deriva da un unico frammento ceramico che appunto fissa la cronologia alla tarda antichità, ma non possiamo considerare il sito con molta sicurezza. L’altro elemento certo è il frammento di ingubbiata e graffita rinascimentale che crediamo (74.1) Montertine – Pienza (Q 121 III 1717/4768) Ricognizione di superficie Habitat II, 396 m slm, sommità collinare, argille, torrente Tresa a 650 m, Coltura Stabile, Fresato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 3 Descrizione sito – Il sito è la sommità del Poggio di Montertine, delimitata in ogni direzione dagli ampi versanti della collina, tenuti a seminativo. La sommità più alta invece è coltivata a oliveto. Morfologicamente si tratta di una superficie tendenzialmente degradante verso le pendici, tranne nel punto più centrale dove è vistosamente più spianata. Il terreno durante la prima ricognizione effettuata sulla sommità era a sodo, solo in alcuni punti fresato tra i filari degli olivi. Durante la seconda e la terza ricognizione, effettuate nel 2001 e nel 2003, quando è stata praticata anche l’indagine geofisica, il terreno era fresato. Descrizione unità topografica – Dalla ricognizione effettuata nel 1996 sono stati raccolti sulla sommità della collina tra gli ulivi e appena lungo le primi pendici della sommità, soprattutto nella parte che guarda verso sud e sud-est, alcuni frammenti di maiolica arcaica ed è stata osservata la presenza di frammenti di laterizi (mattoni e tegole) sparsi su tutta la sommità. Purtroppo la visibilità non era molto buona a causa di molte erbacce distribuite tra le file di ulivi. Durante la campagna 2001 siamo tornati a fare una ricognizione sulla cima della collina di Montertine. Questa volta la visibilità era molto migliore rispetto al 1996, la superficie tra gli olivi era arata. 117 Siamo riusciti a riconoscere una concentrazione di materiale affiorante sulla sommità del colle. Il trascinamento è ridottissimo, sono soprattutto i quattro filari centrali dell’oliveto impiantato sulla sommità, a essere interessati dalla presenza di materiale, nello specifico l’area interessa 68x54 m, orientata nord-sud. Al centro della sommità, dove il terreno è più spianato, invece, è stato individuato uno strano vuoto di materiale, con affioramenti argillosi, il vuoto misura: 26x16 m, orientato est/ovest. Il materiale affiorante è rappresentato da mattoni, pietre, tegole, coppi, ceramica depurata, grezza, maiolica arcaica e invetriata. Le tracce materiali presenti prima della ricognizione del 2001 non erano sufficienti a sostenere la presenza di un castello, come si desume dalle fonti edite. Era innegabile una frequentazione medievale, ma indicazioni più precise non erano emerse. A seguito della seconda ricognizione avvenuta nel 2001, quando sono stati praticati anche due piccoli saggi, la presenza del castello sembra accertata. La concentrazione sulla sommità è molto forte e dal secondo saggio praticato, è apparso una massiccio strato di crollo di pietre squadrate e laterizi. La definizione del materiale affiorante come castello deriva dal collegamento delle presenze archeologiche con le notizie storiche su questo sito che appunto ricordano una fortificazione abitata su questa collina: cfr. 5/Q 121 III/Pie. Una nuova ricognizione nell’agosto del 2003 ha permesso di confermare la situazione riconosciuta due anni prima. Questa ricognizione è stata effettuata in occasione di una prospezione geofisica con il gradiometro sulla sommità del poggio, rilevando una porzione di 40x40 m. Definizione – Castello Cronologia – Basso Medioevo Dati telerilevati – Foto verticale/obliqua, prospezione geofisica Descrizione dati telerilevati – Sia le foto oblique sia quelle verticali mostrano l’anomalia della collina rispetto alla zona circostante. La presenza degli olivi solo sulla sommità del poggio ne accentuano la visibilità. L’effettuazione del rilievo geofisico ha presentato notevoli difficoltà in relazione alla presenza degli olivi sulla zona dove è stata impiantata la griglia che ha comportato la scarsa attendibilità di alcuni profili. In ogni modo sono emerse delle labili tracce relative a segni di antropizzazione dell’area. Eira, 1976 Aima, 1996 Aerial survey, 2000 Rilievo GPS. Elementi datanti Maiolica arcaica Boccale: tav. XLII, nn. 4, 5. Frammento di parete: tav. XLII, n. 16. Acroma grezza Testo: tav. XLV, n. 11. Acroma depurata Casseruola: tav. XLVI, n. 8. (75.1) Podere Casa Nuova – Pienza (Q 121 II 1721/4768) Ricognizione di superficie Habitat III, 330 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’Asino a 170 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di terra chiara e argillosa, di forma vagamente triangolare, delimitato a nord dal podere Casa Nuova, a sud dalla strada bianca acciottolata. Morfologicamente si tratta di un versante collinare abbastanza inclinato che scende verso la strada che lo delimita a sud. Sparse per il campo affiorano grosse pietre di colore giallastro e altre di pezza più piccola. Descrizione unità topografica – Non è possibile riconoscere una concentrazione precisa, lungo la discesa ovest del versante sul quale si trova il podere Casa Nuova sono stati raccolti un frammento di dolio e pochissimi frammenti di ceramica grezza senza forma. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (76.1) Croce di Monticchiello – Pienza (Q 121 II 1721/4771) Ricognizione di superficie Habitat IV, 477 m slm, versante collinare, argille e argille sabbiose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, fosso Lanese a 420 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo abbastanza grande di forma vagamente rettangolare, di terra molto argillosa e grigia. Si trova nella zona proprio a sud dell’incrocio che si incontra prima di Monticchiello che porta a Chianciano. Il campo è posto a ovest dell’incrocio, dalla parte che ve a Pienza, precisamente tra la stradina che porta ai garage dell’ultima fila di case e la croce in ferro che si trova lungo la S.P. 88. È delimitato a est dalla S.P. 88, a nord dalla strada privata delle case sopraddette. La morfologia è varia, si alternano piccole collinette che rendono ondulato il fondo agricolo. Descrizione unità topografica – Verso nord al confine con la strada privata che costeggia le abitazioni moderne che delimitano il campo, emerge una chiazza rossastra, di forma rettangolare che misura 19x13 m. È presente una notevolissima quantità di mattoni, coppi, tegole, molti dei quali completamente bruciati. Insieme a questi frammenti di laterizi sono presenti pochissimi frammenti di ceramica, tra i quali un fondo in maiolica arcaica, notevole la presenza di pietre di piccola pezza. Il terreno nel punto di massima concentrazione assume una intensa colorazione rossastra; il trascinamento è evidente per molti metri ai lati della concentrazione. Le pietre sono comunque presenti su tutta la porzione del campo che caratterizza la sommità spianata, che appunto diviene più pianeggiante rispetto al versante che scende verso ovest, in misura maggiore nella parte che costeggia la S.P. 88, si trovano pietre di grandi dimensioni, alcune sembrano essere state squadrate, una in prossi- Fig. 17. Profilo della collina di Montertine visto da nord. 118 biose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Tresa a 670 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, di terra molto argillosa con chiazze di colore giallo, rossastro e marrone molto scuro. Delimitato a ovest dalla S.P. 88, a nord e a est da due strette strade bianche che portano in direzione della pieve di Santa Maria dello Spino. La morfologia è un ampio versante collinare che degrada dolcemente in direzione ovest, verso la S.P 88. Descrizione unità topografica – I reperti mobili rinvenuti sono sporadici e sono frammenti di coppi, tegole, mattoni, ceramica depurata e grezza, tutti sono di piccolissime dimensioni a causa delle arature che li hanno molto frantumati e sparsi per tutto il campo. Interpretazione – Probabile frequentazione romana. I materiali anche se ridotti in porzioni piccolissime sono indicazione di un’area abitata. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Età imperiale. Elementi datanti Ceramica comune Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 12. Zaffera a rilievo Frammento di parete: tav. XLIV, n. 12. mità della strada privata sembra una testata d’angolo rivestita di intonaco. Poca ceramica grezza e alcuni frammenti di depurata sono presenti nel resto del campo. Interpretazione – Si tratta di una fornace per laterizi, dalla presenza della maiolica si può ipotizzare di epoca medievale. Definizione – Fornace Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Frammento di parete: tav. XLII, n. 14. Acroma depurata Frammento di parete decorato: tav. XLVIII, nn. 3, 4. (77.1) Podere Mezzoquarto – Pienza (Q 121 III 1719/4769) Ricognizione di superficie Habitat II, 321 m slm, versante collinare, depositi alluvionali, fosso Bianco a 140 m, seminativo, arato Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, di terra compatta di colore marrone chiaro, delimitato a sud dal podere Mezzoquarto, a nord dalla strada basolata che conduce verso il podere Prugnole e continua attraversando molta parte di campagna all’altezza del basso versante che scende verso l’Orcia fino a ricongiungersi alla S.P. 53. A ovest è delimitato dalla S.P. 88. La morfologia è di versante collinare, si tratta del versante nord della collina sulla quale sorge il podere Mezzoquarto. Descrizione unità topografica – Il materiale mobile rinvenuto è sporadico e molto frammentato a causa delle profonde arature. Sono frammenti per lo più di maiolica e ceramica depurata, frammenti di coppi e mattoni. Interpretazione – Si può solo dire che si tratta di una frequentazione medievale, senza nessuna legame a un eventuale deposito. Definizione – Frequentazione Cronologia – Generico Medioevo. (79.2) Podere Lamone – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 79.1. Descrizione unità topografica – In direzione est, vicino al piccolo boschetto che circonda il podere Spinarello, si trova una concentrazione di 16x14 m, orientata nord-sud, all’interno di essa si trova una notevolissima quantità di coppi, un frammento di tazza in maiolica arcaica, pochi frammenti di mattoni, alcuni coppi bruciati, pochi frammenti di ceramica depurata, il terreno in prossimità della concentrazione non presenta nessun cambiamento di colore. Interpretazione – Probabile abitazione di periodo medievale, le arature hanno intaccato solo gli strati di crollo del tetto. Definizione – Abitazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Tazza: tav. XLII, n. 20. (78.1) Podere Mezzoquarto – Pienza (Q 121 III 1719/4769) Ricognizione di superficie Habitat II, 297 m slm, pianura, depositi alluvionali, fosso Bianco a 30 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, molto allungato in direzione est/ovest, di terra compatta e scura, in certi punti molto friabile, il colore rimane sempre marrone molto scuro. È delimitato a sud dalla strada che conduce verso il podere Prugnole e continua attraversando molta parte di campagna all’altezza del basso versante che scende verso l’Orcia fino a ricongiungersi alla S.P. 53., a ovest è delimitato dalla S.P. 88. La morfologia è pianeggiante. Descrizione unità topografica – Nella zona pianeggiante sono stati raccolti pochi frammenti di ceramica senza forme non databile. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (80.1) Podere Apparita – Pienza (Q 121 II 1721/4771) Ricognizione di superficie Habitat III, 468-410 m slm, versante collinare, argille sabbiose, fosso Lanese a 570 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di terra di colore marrone chiaro, solo in alcuni punti diviene più friabile e di colore marrone scuro. La forma del campo è vagamente a L. Confina a est con la S.P. 88, a (79.1) Podere Lamone – Pienza (Q 121 III 1720/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 418-435 m slm, versante collinare, argille e argille sab119 nord con una stradina bianca, la stessa che lo delimita anche a ovest. La morfologia è varia trattandosi di varie collinette che si alternano, fornendo un andamento ondeggiante al fondo agricolo. Descrizione unità topografica – All’interno della UT 1 emergono pietre di media e piccola pezza, alcune sembrano squadrate. Sono piuttosto notevoli i frammenti di ceramica depurata, grezza maiolica arcaica e maiolica tarda. Nel punto in cui dalla S.P. 88 si entra nel campo si trova un capannino per il pollame, in direzione ovest dal capannino si trova un olivo, sotto di esso sono emerse molte scorie di vetro e di ferro in quantità minore che fanno pensare all’esistenza almeno di un forgia. Interpretazione – Le tracce emerse dal terreno indicano una frequentazione del sito difficilmente posizionabile nel tempo. Infatti sono emersi materiali attribuibili all’età medievale e tardo medievale, insieme ad altri che non hanno forme precise, ma dagli impasti sembrano di epoca romana. Non è però possibile individuare un legame tra loro o un’eventuale prevalenza, per cui l’unica certezza resta un pezzo in maiolica arcaica e i resti di una forgia per la lavorazione del vetro. Definizione – Frequentazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. affioramenti di quarzo in grande quantità specialmente nella parte nord del campo. Descrizione unità topografica – Nei pressi del podere Acqua Puzzola, dove il campo tocca la quota altimetrica più alta, è emersa un bellissima selce preistorica. Definizione – Frequentazione Cronologia – Paleolitico generico. Elementi datanti Reperti litici Raschiatoio: tav. I, n. 5. (81.2) Podere Acqua Puzzola – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 81.1. Descrizione unità topografica – Il materiale mobile che è emerso è sporadico, si tratta di frammenti di laterizi, di ceramica depurata, grezza, un frammento di sigillata, scorie di vetro. Ogni tanto in vari punti del campo ci sono affioramenti di pietrame senza corrispondenza di ceramica. Lungo il versante sono stati rinvenuti anche pochi frammenti di maiolica arcaica indice di una frequentazione medievale, probabilmente legata a sfruttamento agricolo. Interpretazione – Materiale sporadico, scivolato lungo il versante, probabilmente non collegabile a un deposito presente in questa zona. Non è da escludere un collegamento con la zona dei Campi Rutiliani che si trova poco a nord, una zona dalla ricca tradizione di rinvenimenti di epoca romana: cfr. 37/1/121III/Pie. Definizione – Frequentazione Cronologia – Tarda Repubblica-prima età imperiale/XIV-XV secolo d.C. (80.2) Podere Apparita – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 80.1. Descrizione unità topografica – Nella parte del campo a sud che confina con il podere Apparita, la terra presenta una chiazza più o meno circolare, con un diametro di circa 30 m, la terra in questa chiazza è molto scura e friabile rispetto al resto del campo. All’interno di questa chiazza si trovano in prevalenza frammenti di ceramica grezza, pochi di depurata e pezzi di argilla pressata con molti inclusi. Sono emerse anche due reperti litici preistorici dei quali uno particolarmente riconoscibile con cortice e ritocchi. Interpretazione – La presenza di due reperti litici lavorati, indica la frequentazione del sito in epoca preistorica. L’annerimento della terra e i frammenti ceramici presenti indicano un’abitazione in materiale deperibile, con tracce di intonaco d’argilla, ma i materiali presenti non permettono l’individuazione di una cronologia precisa. Definizione – Frequentazione/Abitazione in materiale deperibile Cronologia – Paleolitico generico/Non identificabile. (82.1) Poggio Muricci – Pienza (Q 121 II 1722/4768) Ricognizione di superficie Habitat II/III, 359/402 m slm, versante collinare, argille e argille sabbiose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Rigo a 520 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Si tratta di tre fondi agricoli facenti parte di un grande versante collinare che degrada verso sud. La terra in generale è abbastanza friabile, in diversi punti assume colorazioni rossastre e marrone scuro. Questi tre campi si trovano a sud di Poggio Muricci, sono divisi da siepi di arbusti, sono caratterizzati dagli affioramenti di grandi chiazze di colore diverso dal resto del campo, all’interno delle quali è presente pietrame naturale di piccola pezza. Descrizione unità topografica – Tutta la zona di Poggio Muricci, composta da una serie di campi degradanti verso sud, risulta povera di materiale mobile anche sporadico. Sono emersi pochi frammenti di laterizi, ceramica depurata e grezza. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (81.1) Podere Acqua Puzzola – Pienza (Q 121 III 1717/4771) Ricognizione di superficie Habitat II, 308-337 m slm, versante collinare, argille e argille sabbiose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, fosso Rigo a 300 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Grande campo formato da due versanti collinari che convergono scendendo in una piccola conca. È delimitato a nord e a est dalla S.P. 18, a sud è segnato dal fosso Rigo e a nord è delineato dalla strada bianca che porta verso il podere Cupaiole. Il colore della terra non è uniforme così come la consistenza, da marrone scuro, specialmente delle aree che costeggiano il fosso Rigo a punti in cui prevalgono affioramenti argillosi e grigi. Sono frequenti (82.2) Poggio Muricci – Pienza (Q 121 II 1722/4769) Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 120 Descrizione sito – cfr. sito 82.1. Descrizione unità topografica – In prossimità della siepe divisoria a sud, si trova la concentrazione di materiale archeologico, probabilmente essa è stata tagliata dalla siepe, esserne certi è impossibile dato che la siepe è molto fitta ed è impossibile vedere se nell’altro campo continua al concentrazione. La UT è riconoscibile anche per il cambiamento del colore della terra e della sua consistenza, che diviene più scura e più friabile rispetto al campo circostante. All’interno di essa sono presenti frammenti di tegole, coppi e mattoni, pietre di piccola pezza, frammenti di ceramica depurata, maiolica arcaica. La forma della concentrazione è molto allungata, misura 18x6 m, ed è orientata est/ovest. Interpretazione – Probabilmente si tratta di un’abitazione medievale, in pietre e mattoni a copertura laterizia. Questa evidenza potrebbe corrispondere all’attestazione storica di una delle due abitazioni registrate nell’Estimo del 13216-20 presso la località Moricci (cfr. 263/1/121II/Pie). Definizione – Abitazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. frammenti di tubuli, con incisioni triple a rombi, insieme a cocciopesto, indicanti con ogni probabilità una parte della struttura dedicata a un impianto termale. Molte le pietre che affiorano, alcune anche squadrate e di grandi dimensioni. Specialmente in due punti, in un’area all’inizio della concentrazione vicino alla S.P. 88 e alla fine verso il centro del campo, ci sono due maggiori concentrazioni di ceramica, ma comunque la densità è alta anche nel resto della UT. Si tratta di frammenti di ceramica depurata, grezza, vernice nera, sigillata, ingobbiata di rosso, anforacei, parti della muratura, cocciopesto, quattro monete di epoca tardo-imperiale: una è un Sesterzio di Filippo l’Arabo (244-249 d.C.), un Follis di Massimiano Ercole (286-305 d.C.), un’altra è un Antoniniano di Probo (276-282 d.C.), l’ultima è di Costanzo II (337-361 d.C.). Oltre alle monete e alla ceramica c’erano anche due frammenti di bronzo non identificabili. Il trascinamento è più forte in direzione nord-sud, probabilmente seguendo il senso delle arature e soprattutto verso ovest dove il pianoro diviene versante. Il proprietario del terreno durante la campagna 1996 ci ha informato del rinvenimento di molto materiale da questo campo ogni volta che si pratica l’aratura stagionale. Ci ha mostrato nei pressi del casolare di Motello un accumulo di materiale che egli aveva raccolto nel corso degli anni e tra vari fondi in depurata e anse di anfore ci ha permesso di tenere anche un bellissimo peso da telaio in granito verde dalla forma circolare. Interpretazione – Le tracce di una prima frequentazione si attestano a partire dal III secolo a.C., quando già sembra essere presente una frequentazione consistente, tipo complesso mediogrande. La fase più notevole inizia però con il II secolo a.C. Presente anche il passaggio dal I a.C. al I d.C. Proprio nella fase tra età repubblicana e primo Impero va probabilmente letta la trasformazione in un grande complesso agricolo, costruito in grandi blocchi di pietra squadrati, copertura di coppi e tegole, frequentato fino a tutto il corso del VI secolo d.C. La fase tra III-IV secolo d.C. è ben attestata dal rinvenimento delle quattro monete datanti, che indicano una continuità delle funzioni economiche della struttura anche in una fase normalmente poco testimoniata. I reperti presenti indicano la presenza anche di una fase tardo antica, le cronologie terminano intorno al VI secolo d.C. Definizione – Complesso di medio grandi dimensioni Cronologia – III-II secolo a.C./VI secolo d.C. Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra la presenza di una traccia di forma rettangolare, orientata est/ovest, determinata dalla colorazione e crescita diversa della coltivazione. Eira, 1976 Aima, 1996. Elementi datanti Impasto grezzo Dolio: tav. VII, n. 6. Ceramica a vernice nera Olpai: tav. IX, n. 2. Generica forma chiusa: tav. IX, nn. 5, 6. Generica forma aperta: tav. X, n. 2. Coppa su alto piede: tav. X, n. 12. Ceramica comune Olla: tav. XI, nn. 1, 3. Frammento di ansa di forma chiusa: tav. XII, nn. 2, 3. Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 11. Manico di coperchio: tav. XIII, n. 9. (83.1) Podere Montello – Pienza (Q 121 II 1720/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 404 m slm, versante collinare, argille e argille sabbiose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Tresa a 530 m, seminativo, arato-fresato-incolto. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 5 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare allungata in direzione est/ovest, di terra generalmente argillosa e di colore marrone chiaro, ma che in certi punti, specialmente in direzione est, verso la S.P. 88, dove il versante diviene pianoro, diviene friabile e più scura. È delimitato a nord-est dal podere Montello, a ovest dalla strada parallela alla S.P. 88, a sud dal campo antistante il podere Lamone, e a est dalla S.P. 88. La morfologia prettamente di versante collinare degradante a ovest, nei pressi della S.P. 88 diviene abbastanza spianato, tanto da poter essere definito pianoro. Da segnalare nei pressi di questo campo di una sorgente d’acqua nei pressi del podere Fonte Senese a circa 500 m dal sito. Descrizione unità topografica – Su questo campo sono state praticate cinque ricognizioni, delle quali solo la prima può dirsi davvero esaustiva anche perché coincisa con un momento di buona visibilità, dopo una leggera pioggia, nell’autunno del 1996. Le altre verifiche sono avvenute ricercando condizioni differenti che non sempre si sono rilevate efficaci. Una volta la ricognizione è stata praticata durante l’esecuzione delle arature (estate 1998), una volta con la luce radente del tramonto (autunno 1996), altre mentre il sito era lasciato a sodo (estate 1997 e 2001). In ogni caso le nuove ricognizioni non hanno mai fornito nuove informazioni. La UT 83,1 si trova nella parte del campo che confina con la S.P. 88, inizia all’altezza dell’oliveto antistante il podere Montello, si allunga verso sud in una striscia larga circa 25 m e lunga più o meno 100 m, orientata est/ovest. La concentrazione coincide con la parte del campo abbastanza pianeggiante, prima che inizi il versante collinare che scende verso ovest, si può definire quasi un leggero pianoro. La superficie in questo punto è caratterizzata da terra molto scura, quasi nera, e in certi punti leggermente rialzata, vi è un’enorme quantità di frammenti di tegole, coppi e mattoni. In una striscia nella parte che guarda verso il podere Montello, e che continua in parte nell’oliveto, sono emersi notevoli 121 Rozza terracotta Olla: tav. XIV, nn. 2, 3. Olla: tav. XV, n. 2. Frammento di ansa: tav. XVI, n. 2. Acroma grezza Olla: tav. XVIII, n. 9; tav. XXV, n. 10; tav. XXVI, nn. 5, 7, 9; tav. XXVIII, nn. 3, 4, 13, 14; tav. XXIX, n. 4. Casseruola: tav. XIX, n. 13. Ciotola: tav. XX, n. 2; tav. XXX, nn. 11, 12; tav. XXXI, nn. 5, 6. Acroma depurata Generica forma aperta (coppa su alto piede?): tav. X, n. 15. Frammento di fondo: tav. XXI, n. 8. Anfora: tav. XXII, n. 4. Depurata ingobbiata di rosso Frammento di fondo decorato: tav. XLI, n. 5. Descrizione sito – cfr. sito 83.1. Descrizione unità topografica – La UT 83,3 ha forma rettangolare e dimensioni minori rispetto alla 83,1 e 83,2, si trova più o meno in mezzo alle altre due, parte dalla loro stessa altezza, cioè quasi adiacente alla S.P. 88, ma termina prima. È lunga 29x14 m, orientata est/ovest. Nella parte che confina con la S.P., affiorano molte scorie di vetro, quindi una probabile forgia, insieme a pochi frammenti di tegole, coppi, mattoni, ceramica grezza e depurata, un frammento di ingobbiata di rosso imitante forme e decorazioni della sigillata africana. Interpretazione – Si tratta probabilmente di un edificio di servizio, inerente alla struttura più grande rappresentata da 83,1, nella fase imperiale, forse costruito attorno a una forgia per la lavorazione del vetro. Non è certo dato il carattere superficiale della ricerca capire se effettivamente la forgia possa aver convissuto con la struttura in fase imperiale, oppure possa trattarsi di un utilizzo successivo del sito. Definizione – Edificio di servizio Cronologia – Età imperiale-Tarda antichità. (84.1) Agriturismo Barbi – Pienza (Q 121 II 1720/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 482 m slm, Altopiano, argille e argille sabbiose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Tresa 1.000 m, Coltura Stabile, Bosco. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Si tratta di un boschetto posto a est dell’azienda agrituristica Barbi, si estende su un piccolo pianoro. Il bosco si raggiunge facilmente seguendo un piccolo sentiero segnato tra i campetti ritagliati tra gli oliveti che circondano l’agriturismo. Descrizione unità topografica – Entrando nel bosco dalla casa dell’agriturismo Barbi, il sito si trova su un banco di arenaria al centro del pianoro, rivolto a ovest. Si tratta di una tomba scavata appunto nell’arenaria, ha l’entrata murata in modo disordinato per circa 50 cm, all’interno di fronte all’entrata il piano scende a formare un piccolo vano scavato nel piano di calpestio, quasi un piccolo corridoio d’ingresso, ai lati intorno al “corridoio” ci sono due strisce di pietra rialzate, nella parete centrale si trova un piano di appoggio inserito in una nicchia scavata di forma semicircolare, il vano della tomba è creato da grosse pietre che si incastrano, i buchi che sono presenti all’interno sono tamponati da piccole pietre. La muratura che chiude l’entrata nella parte interna presenta tracce evidenti di malta chiara e tre frammenti di tegole inserite, per il resto si tratta di blocchetti di arenaria non lavorati. La tomba internamente è alta circa 1,60 m, ed è larga circa 2 m. L’individuazione del sito è stata possibile grazie alle indicazioni del proprietario dell’agriturismo Barbi. Definizione – Tomba Cronologia – Generica età etrusco-romana. Fig. 18. La concentrazione di materiale archeologico affiorante in località Montello. (83.2) Podere Montello – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 5 Descrizione sito – cfr. sito 83.1. Descrizione unità topografica – La UT 83,2 ha una forma piuttosto allungata, è orientata est/ovest, è lunga circa 39x15 m. Si trova nella parte del campo più a sud, molto vicina al confine con il campo antistante il podere Lamone, la concentrazione è composta di materiali più poveri rispetto alla UT 83,1, sono soprattutto frammenti di anforacei, coppi, tegole, mattoni, in più il proprietario ha detto di aver trovato in passato, in questa parte del campo molti puntali e pareti di anfore. La ceramica è depurata e grezza. La terra in coincidenza della UT 2 è più scura rispetto al resto del campo, ma non tanto quanto la zona della UT 1. Interpretazione – Potrebbe trattarsi di un edificio di servizio, forse un magazzino per la presenza notevole di anforacei. Il materiale datante sembra indicare una fase coincidente con quella di massima espansione della UT, l’età imperiale. Definizione – Struttura di servizio Cronologia – Età imperiale. (85.1) Podere Le Chiassaie – Pienza (Q 121 II 1721/4771) Ricognizione di superficie Habitat III, 468-497 m slm, versante collinare, argille e argille sabbiose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Tresa a 1100 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 (83.3) Podere Montello – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 5 122 Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nordest/sud-ovest, di terra abbastanza argillosa e di colore marrone chiaro che in certi punti diviene marrone scuro e molto friabile. Il campo è delimitato a nord-ovest dalla S.P. 88, a sud dalla strada bianca che porta al podere Le Chiassaie, a est da un piccolo boschetto che delimita la forma del campo. Morfologicamente si tratta di un versante collinare che degrada verso la S.P. 88, mentre la sommità è segnata dal bosco. Descrizione unità topografica – Non esiste una vera concentrazione, si può solo notare che a nord-est dove il campo è più pianeggiante vi sono più materiali mobili, sono di epoche diverse, ma omogeneamente distribuiti, sono frammenti di mattoni, coppi, tegole, ceramica grezza, depurata, maiolica arcaica e tarda, un fondo e una parete di dolio, un nucleo in diaspro bianco. Interpretazione – Le tracce di frequentazione del sito iniziano in epoca preistorica, con un nucleo datato al Neolitico. I materiali presenti indicano l’esistenza di un’abitazione con copertura laterizia, ma non abbiamo dati cronologici forniti da ceramica legata a questa struttura. Indubbie sia le tracce romane che medievali. Purtroppo manca l’evidenza di un deposito ben riconoscibile. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Paleolitico generico/Tarda repubblica-prima età imperiale/XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Reperti litici Nucleo: tav. I, n. 12. (87.1) Podere Fonte Senese – Pienza (Q 121 II 1721/4769) Ricognizione di superficie Habitat III, 474 m slm, versante collinare, argille sabbiose, torrente Rigo a 1200 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 3 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, delimitato a est dalla strada bianca che porta al podere Isabella, a nord da una fitta siepe divisoria, così come a sud e a ovest. La terra tendenzialmente è molto argillosa e grigia, mentre diviene friabile e marrone in prossimità della strada bianca che delimita il fondo e dove la morfologia di versante cambia assumendo le caratteristiche di un pianoro. Da segnalare nei pressi di questo campo di una sorgente d’acqua nei pressi del podere Fonte Senese, a circa 400 m dal sito. Descrizione unità topografica – Su questo sito individuato durante la campagna del 1996, sono state ripetute tre ricognizioni successive. Purtroppo solo durante la prima ricognizione il suolo era arato e la visibilità buona. Durante gli altri sopralluoghi avvenuti nel 1997, 1998 e nel 2001, il campo era lasciato a sodo e la visibilità era scarsissima. La concentrazione si trova sul pianoro di dimensioni piuttosto ridotte, posto nella parte del campo che costeggia al strada bianca che porta da Fonte Senese al podere Isabella, poi inizia il versante collinare che degrada dolcemente verso sud-ovest. Un segno per dare la posizione precisa del deposito caratterizzato da reperti affioranti, sono tre grandi alberi, isolati dal resto della fila che costeggia la strada bianca. La UT ha forma rettangolare, orientata est/ovest, lunga 27x18 m. I reperti appaiono molto compatti con scarso trascinamento. La concentrazione maggiore si trova nella parte più pianeggiante, mentre il leggero trascinamento continua appena lungo il pendio verso ovest. All’interno di questo rettangolo vi è una grossa quantità di frammenti di coppi e tegole, e qualche pietra di piccola pezza, molta ceramica grezza, anche decorata, ceramica depurata, poca sigillata, rinvenuta anche una lama spezzata in ossidiana. Interpretazione – La frequentazione inizia in epoca preistorica, testimoniata dal rinvenimento di una lama neolitica in ossidiana. La frequentazione romana inizia nel periodo tra tarda repubblica – primo impero, con tracce molto labili, pochi frammenti di sigillata italica. La frequentazione massiccia è attestata dalla fine del IV d.C. a tutto il VI d.C. Non possiamo ipotizzare una continuità tra la fase imperiale e quella tardo antica, probabilmente sono due momenti distinti di utilizzazione del sito. Presente anche qualche frammento di maiolica arcaica a indicare lo sfruttamento agricolo medievale. Definizione – Frequentazione/Abitazione Cronologia – Neolitico/I secolo a.C./I secolo d.C./IV-VI secolo d.C./ XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Reperti litici Lama: tav. I, n. 4. Terra sigillata italica Coppa: tav. XVII, n. 8. Frammento di piede: tav. XVII, nn. 13, 17. Acroma Grezza Olla: tav. XXIV, nn. 5, 9; tav. XXV, nn. 1, 2, 3, 4; tav. XXVII, n. 11; tav. XXIX, nn. 6, 7. Presa di coperchio: tav. XXXI, nn. 18, 19. Frammento di parete: tav. XXXII, nn. 6, 7. (86.1) Podere Collo Sodo – Pienza (Q 121 II 1721/4770) Ricognizione di superficie Habitat IV, 541-526 m slm, versante collinare, argille e argille sabbiose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Rigo a 700 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente a L, di terra per lo più molto argillosa e di colore grigiastro, delimitato a nord dal podere Collo Sodo, a ovest dalla strada bianca che porta in direzione dei poderi Malafiore e Fonte Senese, a est dal boschetto intorno alla zona detta La Gogna. Morfologicamente è molto variegato, infatti in direzione del podere Collo Sodo si presenta con una superficie abbastanza spianata, mentre continuando in direzione est si prolunga in un versante ampio e in certi punti scosceso, per poi divenire pianeggiante in direzione nord. Descrizione unità topografica – Non esiste una concentrazione chiara di materiali, anche se si possono riconoscere delle zone dove i reperti mobili di un certo tipo sono più numerosi, per esempio la ceramica grezza si trova di più nella parte del campo antistante il podere Collo Sodo, mentre verso est nella parte terminante del campo, nel punto in cui confina con il bosco, sono emersi dei laterizi con grossi inclusi. In mezzo al campo, invece, in un punto dove intorno non ci sono altri reperti è stata rinvenuta una fuseruola fittile. Interpretazione – I materiali rinvenuti non sono legati a un deposito preciso, tranne nel punto più vicino al bosco dove è emersa una chiara concentrazione di laterizi con grossi inclusi, non era presente ceramica datante, ma l’esistenza di un elemento quale una piccola struttura o una tomba è indubbia. Definizione – Frequentazione Cronologia – Generica età etrusca. 123 ’600 e forse ’700, non sappiamo se sulla la stessa struttura, cioè se l’abitazione rinascimentale è la stessa del periodo medievale. Non è da escludere la possibilità che il materiale sia legato alla struttura ancora in piedi del podere Fonte Senese. Il toponimo infatti è riportato nell’Estimo di Siena dell’inizio del XIV secolo, quando vi si trovava un palazzo: cfr. 261/1/121II/Pie. L’ipotesi potrebbe prevedere che le tracce riconosciute possano rispondere a quelle della frequentazione del complesso di Fonte Senese ancora fino a epoca post-rinascimentale. La cosa più interessante è che il nostro rinvenimento di quest’area abitativa di fase basso medievale potrebbe corrispondere a quell’abitazione di proprietario locale (cfr. 261/1/121II/Pie) registrata nell’Estimo del 1320-60 nella località Fonte Senese. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./XIV-XV secolo d.C./Rinascimento. Elementi datanti Terra sigillata italica Coppa: tav. XVII, n. 7. Maiolica arcaica Frammento di fondo: tav. XLIV, n. 3. Frammento di parete: tav. XLII, n. 15. Acroma grezza Olla: tav. XLV, n. 7. Acroma depurata Colino: tav. XLVII, n. 4. Frammento di parete decorato: tav. XLVIII, n. 5. Acroma depurata Boccale: tav. XXXIV, n. 2. Ciotola: tav. XXXIV, n. 11. Anfora: tav. XXXVII, n. 2. (88.1) Podere Bellaria – Pienza (Q 121 II 1725/4768) Ricognizione di superficie Habitat IV, 558-595 m slm, versante collinare, conglomerati poligenici con intercalazione di sabbia argilla e brecce, torrente Miglia a 220 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Si tratta di un unico campo, ma che pare diviso in due da una fitta cortina di alberi che a un certo punto ne segnano l’andamento. Sono una propaggine degli alberi del bosco che circonda il campo da ogni lato. Il fondo agricolo è situato a nord della casa del podere Bellaria. La terra è di colore molto scuro, friabile e con molti affioramenti di sassi. La morfologia è quella di un versante collinare che scende da nord a sud. Descrizione unità topografica – Sono stati ritrovati solo pochi frammenti di ceramica depurata e pochissimi di ceramica grezza, alcuni frammenti in grezza probabilmente pertinenti alla stessa forma (probabilmente un olla). Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (89.1) Podere Fonte Senese – Pienza (Q 121 II 1721/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 516 m slm, versante collinare, argille, torrente Rigo a 1300 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, di terra generalmente argillosa e grigia, che solo in certi punti diviene friabile e di colore marrone scuro. Il campo è delimitato a ovest dalla strada bianca che porta al podere Isabella, a est dalla siepe divisoria, a nord dal podere Fonte Senese, a est dalla siepe divisoria che divide il fondo da un altro campo. Da segnalare nei pressi di questo campo di una sorgente d’acqua nei pressi del podere Fonte Senese a circa 250 m dal sito. Descrizione unità topografica – Verso nord-ovest, proprio dove il campo confina con la fonte sottostante al podere Fonte Senese, si trova la concentrazione affiorante. È orientata nord-sud, è di forma molto allungata, misura: 26x8 m. La larghezza probabilmente non è quella reale perché è coperta da una fitta siepe divisoria che non permette di vedere se continuasse oppure no, quello che si può dire è che nell’altra parte del campo al di là della siepe, in corrispondenza della UT ci sono dei frammenti sporadici di ceramica, quindi è probabile che le sue dimensioni in origine fossero diverse, e andasse al di là dell’attuale limite. La concentrazione è rappresentata da frammenti di ceramica depurata, maiolica arcaica e tarda, smaltata ceramica grezza e laterizi. Si può notare che la maiolica tarda e la smaltata si trovano maggiormente concentrate nella parte più vicina all’attuale podere Fonte Senese. Rinvenuto un frammento di ceramica sigillata italica. Il resto del materiale indica una frequentazione a scopo abitativo di epoca medievale, con una frequentazione che arriva fino al (90.1) Podere Montertine – Pienza (Q 121 III 1717/4767) Ricognizione di superficie Habitat II, 279-303 m slm, pianura, depositi alluvionali, torrente Tresa a 520 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, di terra ricca di affioramenti di pietrame e ghiaia di fiume. È delimitato a nord dal podere Montertine, a sud dal podere Osteria e dalla strada interna che divide la proprietà, a est dal torrente Tresa e a ovest dalla strada bianca che porta al podere Montertine. La morfologia è pianeggiante. Descrizione unità topografica – I pochi resti mobili rinvenuti si trovano in una striscia di terra che più o meno va dal podere Montertine al podere Osteria, il resto del campo è sterile. Sono frammenti di laterizi da copertura, ceramica per lo più grezza, qualche frammento di depurata. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (91.1) Agriturismo Barbi – Pienza (Q 121 II 1720/4771) Ricognizione di superficie Habitat III, 427-482 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a 670 m, Coltura Stabile, Oliveto, Fresato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo coltivato a oliveto, di terra marrone scura molto friabile, che si trova a destra della casa dell’azienda agrituristica Barbi. Il campo è delimitato a nord-ovest dalla S.P. 88, a 124 sud da un boschetto, a est dal giardino dell’agriturismo Barbi. Morfologicamente si tratta di un leggero versante collinare degradante verso la S.P. 88 e la casa dell’agriturismo. Descrizione unità topografica – Sono stati raccolti sporadici frammenti di coppi, tegole, ceramica depurata e grezza per i quali non è stato possibile individuare un’area precisa di provenienza. Interpretazione – I materiali individuati sembrano provare l’esistenza di un’abitazione in materiale deperibile e copertura in laterizi di epoca tardo repubblicana. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Tarda Repubblica. Elementi datanti Rozza terracotta Olla: tav. XIV, n. 10. Acroma grezza Boccale: tav. XIX, n. 6. (93.1) Podere Lamone – Pienza (Q 121 III 1719/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 367 m slm, versante collinare, argille sabbiose, torrente Tresa a 320 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, di terra molto scura e friabile, solo in certi punti diviene compatta e di colore più chiaro. Il fondo agricolo è delimitato a est dal podere Lamone, a ovest dalla strada parallela alla S.P. 88, a sud dal campo del sito 92 e a nord da una strada di campo. Morfologicamente si tratta di un versante che degrada dolcemente in direzione ovest, mentre il punto più elevato si trova in direzione del podere Lamone. Descrizione unità topografica – I pochi reperti sporadici sono: frammenti di laterizi da copertura, molta ceramica grezza, depurata e argilla da intonaco. I frammenti sono molto rovinati dalle arature. Interpretazione – I materiali rinvenuti indicano la presenza di un’abitazione in materiale deperibile. La ceramica individuata è troppo rovinata per poter indicare una cronologia, ma in base all’impasto dei laterizi il sito viene genericamente posto nel periodo etrusco. Un solo frammento di maiolica arcaica definisce una frequentazione, probabilmente uno sfruttamento del terreno agricolo in epoca bassomedievale. Definizione – Abitazione in materiale deperibile Cronologia – Generica età etrusca. Elementi datanti – Maiolica arcaica Frammento di parete: tav. XLII, n. 13. (91.2) Agriturismo Barbi – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 91.1. Descrizione unità topografica – Non è evidente una concentrazione chiara, è solo riconoscibile una maggiore presenza di materiali nella zona davanti agli alveari, posti a sud del podere. Si tratta di frammenti di coppi, tegole, mattoni, ceramica grezza, depurata, poca vernice nera, poca sigillata, pietre di piccola e media pezza. Non si riconosce una concentrazione netta anche perché le arature precedenti all’oliveto devono aver rovinato molto la conformazione del sito. Interpretazione – I dati a disposizione mettono in evidenza una fase di frequentazione a scopo abitativo compresa tra la tarda età repubblicana e la prima età imperiale. Definizione – Abitazione Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C. (94. 1) Podere Santa Maria – Pienza (Q 121 II 1720/4772) Ricognizione di superficie Habitat III, 350 m slm, pianura, depositi alluvionali, torrente Tresa a 90 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo vagamente rettangolare delimitato a nord, sud e ovest da siepi alberate e vegetazione spontanea che segue il corso del torrente Tresa, a est è delimitato dalla strada. La terra è marrone scura abbastanza friabile, specialmente in direzione del letto del fiume appaiono cospicui affioramenti di ghiaia di fiume. La morfologia è abbastanza pianeggiante. Il campo è caratterizzato dalla presenza di un albero di noce isolato che lo rende ben riconoscibile. Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più a nord, precisamente all’altezza del grande albero di noce isolato, si trova la concentrazione, è molto netta, orientata est-ovest, misura 21x15 m. Vi si trovano numerosissimi frammenti di coppi, tegole e mattoni (tutti con gli inclusi di paglia), alcuni specialmente nella parte più a est della concentrazione sono bruciati. Notevole la presenza di ceramica grezza, concentrata nel lato nord, molti anche i frammenti di depurata, un frammento di maiolica arcaica e due monete, ambedue denari di Lucca a nome di Enrico III-IV-V (metà - ultimo decennio del XII secolo). Interpretazione – Si tratta certamente di un’abitazione medievale, in mattoni e copertura in laterizi. La cronologia è dubbia, dato che gli indicatori sono due e ambedue forti. Le due monete datate al XII secolo potrebbero essere un tesoretto di un’abitazione basso medievale (maiolica arcaica). Ma potrebbe anche trattarsi di una (92.1) Podere Lamone – Pienza (Q 121 III 1720/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 340 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a 280 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione nordest/sud-ovest, di forma vagamente triangolare. Inizia dall’oliveto sottostante la casa nuova davanti al podere Lamone, e finisce nell’angolo formato dalla S.P. 88 e dalla sua parallela, che si dividono in prossimità del podere Olmo. Il campo è di terra argillosa e grigia in certi punti, mentre in altri è marrone e friabile. Morfologicamente si tratta di un versante collinare che degrada dalla casa fino all’angolo formato dalle due strade. Descrizione unità topografica – I reperti mobili presenti sono frammenti di argilla da intonaco, molta ceramica grezza e alcuni frammenti di depurata. Tutti i frammenti rinvenuti sono molto rovinati dalle profonde arature. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un’abitazione in materiale deperibile. La ceramica individuata è troppo rovinata per poter indicare un periodo preciso. Definizione – Abitazione in materiale deperibile Cronologia – Non identificabile. 125 doppia frequentazione: una casa dei secoli centrali, con tracce di concimazione basso medievale (il frammento di maiolica). Nel dubbio la definizione rimane abitazione per ambedue le fasi. La probabilità maggiore forse rimane l’abitazione basso medievale, con due monete precedenti tesaurizzate. Definizione – Abitazione Cronologia – XII secolo d.C./XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Boccale: tav. XLII, n. 1. Acroma grezza Testo: tav. XLV, n. 10. Acroma depurata Boccale: tav. XLVI, n. 4. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma piuttosto allungata, di terra molto argillosa e grigia, delimitato a nord e a ovest dal bosco, a sud dalla strada bianca che porta alla chiesa di Santa Maria dello Spino. Morfologicamente si tratta di un versante collinare che degrada verso la strada bianca. Descrizione unità topografica – Non si può individuare una concentrazione precisa dei reperti mobili rinvenuti, che sono sparsi un po’ ovunque sulla superficie del campo, sono frammenti di coppi, tegole, ceramica grezza, depurata, un frammento di vernice nera. Interpretazione – I materiali rinvenuti fanno pensare a un’abitazione a copertura laterizia probabilmente di fase ellenistica. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. (95.1) Podere Santa Maria – Pienza (Q 121 II 1720/4772) Ricognizione di superficie Habitat III, 345 m slm, versante collinare, depositi alluvionali, torrente Tresa a 20 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il piccolo campo si trova all’altezza del bivio della strada bianca (scorciatoia da Monticchiello) che a ovest porta a Pienza e a est a Monticchiello. Si tratta di un piccolo versante collinare che degrada verso il torrente ed è delimitato a sud dalla strada. È delimitato a sud dal bivio, a nord dalla vegetazione spontanea d’alto fusto che caratterizza il corso del torrente. Descrizione unità topografica – Nel terrazzo del campo che confina con il passaggio della strada bianca che porta a Monticchiello, vi è una concentrazione non precisamente delimitabile, in cui si rinvengono frammenti di laterizi, molta ceramica grezza, depurata, una punta di freccia in diaspro bianco, un frammento di vernice nera, maiolica arcaica. Si tratta di un sito plurifrequentato, molto difficile da precisare, dove i frammenti di epoche diverse sono mischiati, senza una zona dove prevale uno o l’altro. Il rinvenimento di una punta di freccia indica frequentazione neolitica, ma la presenza di materiali di epoche diverse, perfettamente mischiati, confonde la comprensione di questo sito. Il rinvenimento di frammenti in vernice nera databili al II secolo a.C., indicano una frequentazione ellenistica, rimane difficile poter collegare questi materiali ai frammenti di laterizi indicanti la presenza di un’abitazione. Interpretazione – Sicuramente attestato l’uso abitativo ma non sappiamo a quale periodo sia appartenuto se a quello ellenistico o a quello imperiale caratterizzato dalla sigillata italica. I laterizi potrebbero essere sia tardo repubblicani sia imperiali, con più sicurezza si può escludere il rapporto tra i laterizi e la ceramica medievale. Infatti il rinvenimento di un frammento di maiolica arcaica indica probabilmente lo sfruttamento agricolo. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Neolitico/II secolo a.C./I secolo a.C./I secolo d.C./ XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Reperti litici Punta di freccia: tav. I, n. 17. (97.1) Santa Maria dello Spino – Pienza (Q 121 II 1720/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 471-455 m slm, Leggero pianoro, argille, fosso Spino a 970 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata, caratterizzato da un vasto versante collinare che degrada in direzione sud. Nella parte più elevata (nord) la morfologia forma un terrazzo spianato ben distinguibile dal resto del campo, la zona è quella che costeggia le abitazioni abbandonate poste a sud della chiesa di Santa Maria dello Spino. Il versante collinare subito dopo il pianoro diviene molto ripido scendendo verso sud. È delimitato a nord dalla strada bianca che porta a Santa Maria dello Spino, a ovest dal boschetto che si trova sopra il podere Spinarello, a est e a sud da siepi alberate divisorie. La terra è abbastanza argillosa e di colore marrone chiaro, solo nel punto più elevato la terra diviene più scura e più friabile. È da segnalare la presenza di una sorgente a circa 600 m dal sito. Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicina alla strada bianca e alle case abbandonate che si trovano appena a sud della chiesa di Santa Maria dello Spino, si trova la UT 97,1. Si nota molto bene per la grande quantità di reperti mobili presenti, purtroppo molto frammentati dalle arature. Ha una forma non ben definibile, certamente si riconosce un rettangolo orientato est/ovest che misura 40x28 m; questa forma si distingue bene perché i materiali sono distribuiti in una densità altissima, a questa però sembra aggiungersi un’altra parte in direzione nord, che arriva quasi alla strada bianca, un’ala che fornisce forma a L al rinvenimento, qui i materiali mobili sono un po’ più radi ma sempre molto numerosi. Questa seconda concentrazione misura 27 m che aggiunti ai 28 dell’altra darebbero una lunghezza di 55 m circa. All’interno della concentrazione si trovano frammenti di coppi, tegole, pietre di piccola pezza, ceramica depurata, grezza, vernice nera, sigillata, tessere di mosaico. Si possono individuare delle aree di maggior presenza di certi tipi ceramici, per esempio nell’ala un po’ più dubbia la quantità dei reperti presenti è minore e per lo più si tratta di ceramica depurata e alcuni frammenti di grezza, mentre nel punto centrale dove le due forme si incrociano nell’angolo della supposta forma a L, vi è la maggior presenza di vernice nera e (96.1) Santa Maria dello Spino – Pienza (Q 121 II 1729/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 471 m slm, versante collinare, argille, fosso Spino a 1.000 m, seminativo, arato. 126 sigillata, un frammento di sigillata presenta anche il bollo in planta pedis: C.C. E (?). F., la ceramica grezza appare più concentrata in direzione est, nella parte terminale del rettangolo orientato est/ovest, infine le tessere di mosaico anche se molto trascinate sembrano trovarsi per lo più in direzione ovest. Un fatto importante è segnalare che la concentrazione e la forma vagamente percepibile che possiamo assegnargli, è il risultato della copertura del sito da parte della collina sulla cui sommità si trova la chiesa di Santa Maria dello Spino e le abitazioni abbandonate che la circondano in direzione sud. Cioè il sito della villa romana appare in parte coperto da un riporto di terra posteriore alla fase classica sul quale si è impiantato l’elemento di spicco della fase medievale. Interpretazione – Il sito inizia a essere frequentato in epoca ellenistica (III-II a.C.), la sua fase più importante inizia con la fine del II a.C., la frequentazione massima si ha dal I a.C. al I d.C., la trasformazione in villa è da leggersi proprio in corrispondenza della prima età imperiale. Sono presenti anche tracce di una continuazione apparentemente minore nel III secolo, ma si tratta di un frammento di sigillata africana che quindi implica comunque la continuità di attività di scambio. È possibile che le tracce di questa fase non siano state riconosciute a causa della scarsa conoscenza dei materiali. Per la fase successiva esiste solo un frammento che data all’inizio del V d.C., che sta forse a indicare una conversione della villa in abitazione in fase tardoantica. Infine pochi frammenti di maiolica arcaica indicano la presenza dello sfruttamento agricolo medievale. Definizione – Villa Cronologia – fine III-II secolo a.C./III secolo d.C./V secolo d.C./XIV-XV secolo d.C. Dati telerilevati – Foto obliqua Descrizione dati telerilevati – Dalla foto obliqua dell’area circostante Santa Maria dello Spino non sono state riconosciute tracce della villa, solo degli strani allineamenti in contrasto chiaro rispetto alla crescita del grano a nord della chiesa di Santa Maria dello Spino, in posizione opposta a quella della villa. Obliqua: Aerial survey, 2000. Elementi datanti Ceramica a vernice nera Coppa: tav. IX, nn. 9, 10. Ceramica comune Brocca: tav. XI, n. 11. Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 10. Rozza terracotta Olla: tav. XV, n. 1. Brocca: tav. XVI, n. 1. Terra sigillata italica Piatto: tav. XVII, n. 1. Coppa: tav. XVII, nn. 6, 9, 10. Frammento di piede: tav. XVII, nn. 12, 15, 16. Frammento di parete: tav. XVII, n. 21. Bollo in planta pedis: tav. XVII, n. 23. Sigillata africana Piatto: tav. XVII, n. 25. Acroma Grezza Olla: tav. XVIII, n. 10; tav. XIX, n. 2; tav. XXVIII, n. 5; tav. XXIX, n. 10. Boccale: tav. XIX, n. 4. Frammento di fondo: tav. XIX, n. 10. Depurata ingobbiata di rosso Piatto: tav. XLI, n. 3. (98.1) Podere Lucia – Pienza (Q 121 II 1721/4769) Ricognizione di superficie Habitat III, 453 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’Asino a 390 m, Seminativo, Arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma molto allungata, si trova su un versante collinare che dal podere Lucia scende molto ripido verso sud. Delimitato a est e a ovest da due grandi crepe di argilla a calanchi che lo dividono da altri fondi agricoli, a nord dalla strada bianca che porta al podere Lucia. La terra assume consistenza e colori diversi, all’inizio, sotto la casa, è friabile e marrone scura, mentre diviene sempre più argillosa mano a mano che si scende il versante e anche il colore è sempre più grigio. Descrizione unità topografica – Lungo il pendio sono stati ritrovati frammenti ceramici sporadici, probabilmente trascinati da un punto più alto data la loro fluitazione, sono frammenti di laterizi per lo più da copertura, ceramica grezza, depurata, alcuni frammenti di sigillata e vernice nera, poi ci sono dei laterizi chamottati, con numerosi e grossi inclusi. Il sito appare notevolmente sconvolto dal trascinamento, i materiali sono sicuramente decontestualizzati, ma indicano comunque la presenza di un’abitazione con copertura in laterizi, e la presenza di ceramica sia di epoca tardo repubblicana che primo imperiale. Quale sia il loro rapporto e soprattutto il rapporto con la struttura appare sconosciuto. Definizione – Abitazione Cronologia – II secolo a.C./I secolo d.C. Elementi datanti Ceramica a vernice nera Generica forma aperta (piatto?): tav. X, n. 5. Terra sigillata italica Frammento di piede: tav. XVII, n. 14. (99.1) Podere Lucia – Pienza (Q 121 II 1722/4769) Ricognizione di superficie Habitat III, 453-490 m slm, versante collinare, argille, torrente Rigo a 250 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata che comprende una piccola ma vistosa collinetta dalla sommità molto segnata verso nord, l’andamento non ridiscende ma mantiene la quota della sommità divenendo un lungo pianoro. La terra è talmente argillosa in alcuni punti da essere impermeabile all’acqua che vi ristagna abbondantemente, mentre nella parte della collina più a sud, nel punto in cui sale la terra è friabile e di colore marrone scuro. Descrizione unità topografica – I reperti ritrovati sono sparsi anche se si nota che si trovano maggiormente concentrati nel versante che scende verso sud, si tratta di laterizi, ceramica depurata, poca grezza, moltissimi frammenti di maiolica tarda e un frammento di vernice nera, pochissimi frammenti di maiolica arcaica. Interpretazione – Probabilmente si tratta di un’abitazione medievale con frequentazione che giunge a fine ’600 inizi ’700. Anzi per la maggior presenza di materiali di quest’epoca possiamo dire che questa fase sia la prevalente. Definizione – Abitazione 127 Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C./XIV-XV secolo d.C./Età moderna. Elementi datanti Maiolica arcaica Tazza: tav. XLII, n. 21. (102.1) Podere Lamone – Pienza (Q 121 III 1720/4770) Ricognizione di superficie Habitat III, 385-405 m slm, piede di collina, argille, torrente Tresa a 620 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo formato da una zona a ovest abbastanza pianeggiante che inizia a salire leggermente verso ovest, dove si trova un boschetto interno al podere Spinarello. La terra è abbastanza friabile in certi punti e di colore molto scuro, quasi nero, in altri è chiara e compatta. È delimitato a ovest dalla S.P. 88, a nord dalla strada bianca che porta al podere Spinarello, a est dal podere Lo Spino. Descrizione unità topografica – Ci sono diversi frammenti di reperti mobili, si tratta di coppi, piccole pietre, ceramica grezza e depurata. Purtroppo i materiali sono molto rovinati dalle arature. Interpretazione – I materiali indicano senz’altro la presenza di una struttura in pietra e copertura in laterizi. I materiali sembrano di epoca romana, purtroppo non è possibile una maggiore precisione dato il cattivo stato di conservazione dei materiali. Definizione – Abitazione Cronologia – Generica età romana. (100.1) Podere Querci – Pienza (Q 121 II 1721/4769) Ricognizione di superficie Habitat III, 444 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’Asino a 420 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, delimitato a nord dalla strada bianca che porta al podere Lucia, a est e a ovest da due grandi crepe di argilla a calanchi che lo dividono da altri fondi agricoli. La terra è abbastanza friabile e marrone scura in prossimità della strada, mentre diviene sempre più argillosa quando il campo scende verso sud. Il campo verso nord presenta una forte strettoia creata da una fila di alberi molto fitta, lasciando aperto solo un piccolo corridoio di terra. Descrizione unità topografica – I materiali mobili rinvenuti sono sporadici e si tratta di coppi, tegole, ceramica grezza, depurata. Si può riconoscere un punto, nella parte di campo larga prima della strettoia, nella parte a ovest vicino al boschetto che delimita il campo, una piccola concentrazione di vernice nera, potrebbe continuare sotto il bosco ma è troppo fitto per saperlo. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un’abitazione con copertura in laterizi, non cronologicamente delineata, ma la concentrazione di vernice nera, appare leggermente isolata dal resto dei materiali sporadici, dei quali fanno parte anche i laterizi. Quindi la vernice nera potrebbe non fare parte degli elementi pertinenti alla struttura individuata. Tra i materiali è emerso anche un frammento in impasto bruno non tornito che farebbe pensare a una frequentazione protostorica, ma non avendo trovato confronti rimane un unico frammento dubbio. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. Elementi datanti Impasto bruno Frammento di presa ad aletta: tav. II, n. 8. (103.1) Podere Piave – Pienza (Q 121 II 1720/4768) Ricognizione di superficie Habitat II, 325 m slm, Pianura, argille, fosso Pian dell’Asino a 50 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nordsud, di terra abbastanza compatta, di colore marrone chiaro. La morfologia è molto pianeggiante nel punto in cui costeggia la strada basolata che lo delimita a sud, mentre comincia a salire leggermente quando arriva ai due poderi (Piave e Prugnole) che lo delimitano a est. A nord il campo è delimitato dalla vigna del podere Prugnole. Descrizione unità topografica – Nella parte di campo più a sud, cioè più vicino alla strada bianca sono presenti reperti mobili sporadici in modesta quantità, si tratta di frammenti di coppi, ceramica grezza, depurata, un frammento di vernice nera. Interpretazione – I materiali sono sporadici, probabilmente non legati a un deposito. Definizione – Frequentazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. Elementi datanti Acroma grezza Olla: tav. XXIV, n. 6. Acroma depurata Ciotola: tav. XXXIV, n. 12. (101.1) Podere Isabella – Pienza (Q 121 II 1721/4769) Ricognizione di superficie Habitat III, 427 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’Asino a 470 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare che scende in un versante verso sud, delimitato a nord dalla strada bianca che porta al podere Querci, a sud e est da siepi divisorie, a ovest confina con il podere Isabella. La terra è tendenzialmente di colore marrone chiaro e di consistenza dura e argillosa. Descrizione unità topografica – Sono emersi pochi reperti mobili: frammenti di laterizi, ceramica grezza e poca depurata, tutto non databile. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (103.2) Podere Prugnole – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 103.1. Descrizione unità topografica – Tra i due poderi Prugnole e Piave si trova la UT 103,2, precisamente nella parte di campo più vicina 128 alla strada bianca acciottolata, leggermente prima dell’albero di moro isolato che si trova sulla linea di confine con il campo seminato al momento della ricognizione che costeggia la strada bianca acciottolata. La concentrazione è di forma rettangolare, misura 18x15 m, caratterizzata da una chiazza di terra abbastanza compatta di colore marrone chiaro, che si distingue dal resto del campo che è di colore marrone scuro. I materiali mobili presenti sono molto concentrati e particolarmente rovinati dalle arature, si tratta di frammenti di coppi e di mattoni, ceramica grezza e depurata, un frammento di invetriata. Tutto il materiale presente non ha elementi di datazione chiara, l’unico elemento che possiamo considerare è la vicinanza con il sito 103,3 datato alla fase bassomedievale che potrebbe far pensare anche per questa concentrazione a una fase coeva. Interpretazione – Si tratta di una struttura in mattoni e copertura in laterizi. I materiali fanno pensare a una frequentazione medievale, probabilmente bassomedievale. Definizione – Abitazione Cronologia – Generico Medioevo. Acroma grezza Olla: tav. XLV, nn. 2, 3, 6. Acroma depurata Boccale: tav. XLVI, n. 6. Casseruola: tav. XLVII, n. 1. Fuseruola: tav. XLVII, n. 6. (104.1) Podere Fornace – Pienza (Q 121 III 1719/4768) Ricognizione di superficie Habitat II, 302-320 m slm, versante collinare, argille, fosso Fonterana a 320 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma quasi quadrata, inizia a sud dalla casa del podere Fornace e sale in direzione nord a formare un piccola collinetta per non ridiscendere ma mantenendo la stessa quota divenendo quasi pianeggiante. La terra è abbastanza friabile, solo in alcuni punti nei pressi della casa diviene argillosa. Descrizione unità topografica – Dalla ricognizione del campo sono risultati pochi reperti mobili per lo più frammenti di laterizi, pochissima ceramica sia grezza che depurata, tutto non databile. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (103.3) Podere Prugnole – Pienza (Q 121 II 1720/4769) Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 103.1. Descrizione unità topografica – La UT 103,3 si trova precisamente davanti all’albero di moro isolato sulla striscia divisoria che separa a ovest il sito 103 dal campo seminato che costeggia la strada acciottolata, nel punto in cui fa la stretta curva prima di arrivare al bivio per i podere Prugnole e Piave. Più o meno si trova posizionata in mezzo al campo poco prima che inizi la leggera salita che lo porta sotto ai due poderi sopra detti. La terra in prossimità della concentrazione diviene compatta e di colore marrone chiaro, si distingue come la UT 2 dal resto del campo che è di colore marrone scuro. La UT ha forma rettangolare e misura: 38x20 m; si tratta di una netta presenza di pietre di medie e piccole dimensioni, frammenti di coppi, tegole e mattoni, ceramica grezza, depurata, molta maiolica arcaica, un frammento di vernice nera. Si può fare un’osservazione riguardo alla dislocazione dei singoli tipi di materiali: la maggior presenza di ceramica e in particolare di maiolica arcaica si trova nel lato più a nord, mentre a sud in dimensioni più ridotte si nota una maggior presenza di coppi. Il trascinamento non è molto forte per cui le misure sono abbastanza precise. Per quel che riguarda il frammento di vernice nera possiamo ipotizzare che: o una frequentazione ellenistica ha preceduto la casa medievale su quel luogo, oppure possa essere il frutto della raccolta da parte degli abitanti della casa medievale di qualcosa di diverso forse proveniente dai campi circostanti. Interpretazione – Abitazione medievale in mattoni e copertura di laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C./XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Boccale: tav. XLII, n. 6. Ciotola: tav. XLIII, n. 4. Frammento di bordo: tav. XLII, n. 7. Frammento di fondo: tav. XLII, n. 9; tav. XLIV, n. 2; tav. XLIV, n. 8. (105.1) Podere Mandorlo – Pienza (Q 121 III 1720/4767) Ricognizione di superficie Habitat II, 292 m slm, piede di collina, argille, fiume Orcia a 570 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, che sale dalla S.P. 53 verso il podere Mandorlo, la salita inizia in modo molto dolce quasi pianeggiante, mentre poi si fa più ripida avvicinandosi al podere. È delimitato a sud dalla S.P. 53, a nord dal podere Mandorlo. La terra è molto scura e ricca di affioramenti di pietrisco specialmente a sud nei pressi della strada. Descrizione unità topografica – I reperti mobili presenti sono sporadici, si tratta di frammenti di coppi e tegole, poca ceramica depurata e grezza tutto non databile. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (106.1) Podere Marcoli – Pienza (Q 121 III 1719/4767) Ricognizione di superficie Habitat II, 288-333 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’Asino a 420 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di terra molto scura, in certi punti argillosa e di colore marrone chiaro. Il campo si estende intorno al podere Marcoli, occupando tutta la parte nord della collina sulla cui sommità si trova il podere Marcoli. È delimitato a sud dalla casa e dagli stalloni del podere, mentre a nord est e ovest da campi non arati al momento della ricognizione che corrispondono agli altri versanti della collina. Descrizione unità topografica – Il materiale rinvenuto è poco e 129 toni, con copertura in laterizi. Il sito inizia a essere frequentato nella fase ellenistica (III-II a.C.), la fase più forte interessa il I a.C.-I d.C. cioè la tarda repubblica – primo impero, penso sia il momento in cui il sito è frequentato più intensamente. Ben rappresentata la fase tardoantica: metà IV-V d.C. Presenti alcuni frammenti di maiolica arcaica a indicare lo sfruttamento agricolo medievale della zona. Definizione – Complesso di medio grandi dimensioni Cronologia – III secolo a.C./I secolo d.C./IV-V secolo d.C./XIVXV secolo d.C. Dati telerilevati – Rilievo GPS. Elementi datanti Ceramica a vernice nera Generica forma chiusa: tav. IX, n. 8. Generica forma aperta (coppa?): tav. X, n. 1. Acroma grezza Olla: tav. XVIII, nn. 4, 8. Ciotola: tav. XXX, n. 10. Anfora: tav. XXXII, n. 1. Acroma depurata tav. X, n. 13. Olla: tav. XXI, n. 1. Ciotola: tav. XXXIV, n. 7. Lucerna: tav. XXII, n. 2. Anfora: tav. XXXVII, n.1. Frammento di parete decorato: tav. XXXVII, n. 10. Depurata ingobbiata di rosso Frammento di fondo: tav. XLI, n. 9. sporadico, si tratta per lo più di frammenti di ceramica grezza, poca depurata, alcuni piccoli frammenti di laterizi. Tra i materiali alcuni datano alla fase arcaica (VI secolo a.C.). Definizione – Sporadico Cronologia – VI secolo a.C. Elementi datanti Impasto grezzo Ciotola: tav. VIII, n. 3. Rozza terracotta Olla: tav. XV, n. 5. Brocchetta (?): tav. XV, n. 8. (107.1) Podere Mandorlo – Pienza (Q 121 III 1720/4767) Ricognizione di superficie Habitat II, 326 m slm. Pianoro, argille, fosso Pian dell’Asino a 330 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 3 Descrizione sito – Campo di forma regolare retrostante in direzione nord il podere Mandorlo. È caratterizzato da un vasto pianoro che inizia dal podere Mandorlo e continua in direzione nord e est divenendo poi vasto versante collinare fino a scendere al fosso che lo delimita a nord. In direzione nord il campo è tagliato dalla strada bianca che porta al podere Il Casone e che poi scende fino alla S.P. 53, la terra è di colore marrone molto scuro, in certi punti ricca di affioramenti di pietrisco naturale. Descrizione unità topografica – Il sito è stato individuato durante la campagna 1996, quando il pianoro che caratterizza la sommità collinare del podere Mandorlo era lavorata solo nella metà est. Successivamente il sito è stato sottoposto a una nuova ricognizione nell’estate del 2001, quando la lavorazione interessava invece la porzione ovest della sommità collinare spianata: cfr. 323/1/121III/Pie. Proprio dietro in direzione nord, la casa del podere Mandorlo si trova la UT 107,1, si vede bene dalla piccola strada bianca che dalla S.P. 53 porta fin dietro la casa e poi lì termina, la UT è tagliata da un’altra strada bianca che in direzione nord dalla casa del podere Mandorlo va verso lo stagno artificiale che si trova alla fine del versante collinare. La porzione ovest della sommità collinare spianata, divisa dalla strada non è lavorata, ma le emergenze affiorano lo stesso e si nota bene che arrivano più o meno fino al palo della luce, mentre a est la UT si vede benissimo perché il campo è lavorato, si tratta di una concentrazione molto vasta e abbondante, misura 50x36 m, orientata est/ovest, ha un trascinamento di materiale presente soprattutto verso nord dove il versante collinare è più forte. Il deposito è composto da frammenti di tegole, coppi, alcuni dei laterizi sono bruciati, ceramica depurata, grezza, sigillata, vernice nera, molti anforacei specie sul lato nord, ingobbiata di rosso. Non è possibile oltre alla posizione degli anforacei dedurre con precisione altri elementi di strutturazione, i frammenti delle varie tipologie sono distribuiti uniformemente all’interno della UT. Durante la seconda ricognizione nella porzione a est della strada bianca che divide il pianoro, sono stati anche riconosciuti diversi frammenti di cocciopesto concentrati in uno spazio molto ridotto. Questa emergenza si trova quasi alla fine del pianoro in direzione nord, quando il versante comincia appena a degradare e poi si trova interrotto dalla strada bianca che si dirige verso est. Questa emergenza potrebbe rispondere alla traccia lasciata da una cisterna. Interpretazione – I materiali indicano una struttura in pietre e mat- (107.2) Podere Mandorlo – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 107.1. Descrizione unità topografica – Più o meno nella stessa direzione della UT 1 ma più spostata verso est rispetto alla casa del podere Mandorlo si trova la UT 2, a una distanza dalla UT 1 di circa 35 m, è un deposito di forma irregolare non caratterizzato da cambiamenti di colore del terreno, solo evidentissimo per la presenza di molta ceramica grezza, intonaco di capanna, coppi, tegole, e impasti di laterizi con grossi inclusi. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un‘abitazione in materiale deperibile e copertura in laterizi. Le datazioni offerte dai materiali non sono molto puntuali, comunque il periodo dovrebbe collocarsi intorno al III-II secolo a.C, anche se alcuni frammenti si collocano tra II-I secolo a.C. e uno nel VI secolo a.C. Definizione – Abitazione Cronologia – VI/III-I secolo a.C. Elementi datanti Impasto grezzo Ciotola: tav. VIII, n. 4. Acroma grezza Olla: tav. XVIII, n. 13. (108.1) Podere La Bandita – Pienza (Q 121 III 1718/4769) Ricognizione di superficie Habitat II, 298 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a 220 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media 130 Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma irregolare di terra di colore generalmente marrone scuro anche se in certi punti diviene molto argillosa e grigia. È delimitato a nord dalla strada bianca che porta alla località chiamata Pratolino, a sud dal campo a sodo antistante il laghetto artificiale, a ovest da un capannone e a est da un campo a sodo che si trova lungo il Tresa. Il campo comprende una grande collinetta e tutti i suoi versanti. Descrizione unità topografica – Poco dopo aver passato la cima della collina ridiscendendo verso sud, dove il terreno diviene abbastanza pianeggiante si trova una concentrazione di ceramica grezza, pochissima depurata, intonaco di capanna, con ancora impresso il segno dell’intelaiatura in legno, sono frammenti di piccole dimensioni ma molto numerosi e sparsi su tutta la superficie del deposito. Le dimensioni della concentrazione sono: 16,50x11 m, ed è orientata nord-sud. La datazione del sito non è molto sicura, l’unico frammento datante potrebbe essere un frammento di ceramica con decorazione ad archetti intrecciati, tipica della ceramica etrusco-corinzia di VI secolo a.C. Interpretazione – Un solo reperto è datante (un frammento di ceramica ad archetti intrecciati) e indica la presenza di un’abitazione in materiale deperibile di periodo etrusco arcaico. Definizione – Abitazione in materiale deperibile Cronologia – Inizi VI secolo a.C. Elementi datanti Ceramica etrusco-corinzia Olpe od oinochoe: tav. III, n. 10. Ricognizione di superficie Habitat I, 285 m slm, pianura, depositi alluvionali, fosso Pian dell’Asino a 280 m, Seminativo, Arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma triangolare di terra friabile e molto scura quasi nera, delimitato a nord dalla S.P. 18, a sud da un altro campo dal quale è diviso da un piccolo fosso di scolo, a ovest dalla strada bianca che unisce la S.P. 53 alla S.P. 18. Morfologicamente si tratta di una pianura. Descrizione unità topografica – I pochi reperti mobile rinvenuti sono molto frammentati dalle arature, sono frammenti di ceramica grezza e depurata, alcune schegge di laterizi. Interpretazione – Materiale sporadico, forse pertinente a un’abitazione, ma i pezzi sono eccessivamente frammentati e non sono datanti. Definizione – Frequentazione Cronologia – Generico Medioevo. (111.1) Podere Casabianca – Pienza (Q 121 III 1718/4767) Ricognizione di superficie Habitat I, 303-282 m slm, Pianura, argille, fosso Fonterana a 220 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – Campo di forma più o meno rettangolare, di terra generalmente molto friabile e di colore marrone scuro, che solo in certi punti specialmente a metà del campo diviene più argillosa e grigia. È delimitato a nord dal podere Casabianca, a est da una siepe di confine, a ovest dal fosso Fonterana, a sud dalla S.P. 53. La morfologia è pianeggiante in direzione sud mentre salendo verso nord inizia un piccolo versante che sale fino alla casa del podere Casabianca. Descrizione unità topografica – Questo sito, individuato durante la campagna 1996 è stato sottoposto successivamente (estate 2001) a una nuova ricognizione. Nella parte più a nord del campo, in prossimità del podere Casabianca, si trova la UT 1, è un deposito di forma rettangolare, misura: 21x16 m, orientata nord-sud. Il deposito è composto da pietre di media pezza, tegole, coppi, ceramica depurata, grezza, sigillata, vernice nera, ingobbiata di rosso, anforacei, una moneta purtroppo illeggibile. La concentrazione è molto netta, addirittura nel lato ovest della UT sembra che le pietre, pur se isolate e non più murate, abbiano mantenuto un certo allineamento in direzione nord-sud. Dalla campagna di ricognizione 2001 non sono emerse nuove indicazioni sul sito, anzi le dinamiche riconosciute durante la prima ricognizione sono state confermate. La frequentazione tardoantica del sito forse è stata riconosciuta meglio, nel senso che è stato possibile, a fronte di una maggiore conoscenza del materiale ceramico di questa fase, capire che è certamente questa la fase preponderante nella distribuzione del materiale affiorante. Il sito inizia a essere frequentato già nel neolitico, presenza individuata grazie al rinvenimento di una punta di freccia in diaspro rosso. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un’abitazione in pietre con copertura in laterizi. Tracce di frequentazione di fine II a.C. con la punta massima intorno al I a.C., continua poi a essere frequentato nel I d.C. Forti le testimonianze di una frequentazione (109.1) Podere Palazzo di Polo – Pienza (Q 121 II 1722/4768) Ricognizione di superficie Habitat II, 318-370 m slm, versante collinare, argille, torrente Rigo a 115 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente triangolare, composto da due grandi colline e dai loro versanti. È delimitato a ovest dal torrente Rigo che scorre in fondo a una gola formata a est dal campo in questione, a sud dal podere Palazzo di Polo, per il resto è circondato da campi al momento della ricognizione lasciati a sodo, dai quali è diviso da siepi. La terra è abbastanza friabile e di colore marrone chiaro. Il campo è caratterizzato dalla presenza lungo la discesa del versante da gruppi di vegetazione arbustiva isolati, dove si trovano i ruderi che sono segnati nella cartografia IGM. Nella cartografia del Catasto Leopoldino del 1825 dove adesso si trovano gli arbusti e dove sono segnati i ruderi è indicata la presenza di una struttura di forma rettangolare indicata come Palazzo di Polo. Descrizione unità topografica – Da tutto il campo non è emerso nulla se non pochi sporadici frammenti di ceramica depurata e per lo più grezza, che si trovavano circoscritti in una lunga striscia che attraversa tutto il campo in direzione est/ovest, la striscia è sulla prima collina a partire dal podere Palazzo di Polo. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (110.1) Incrocio quattro strade – Pienza (Q 121 III 1719/4767) 131 tardo antica. Quali siano le eventuali pause in questo arco cronologico è difficile da dire. Le tracce più lontane da quello che è l’insieme più massiccio dei frammenti portano al Neolitico con una punta di freccia e al VI secolo a.C. con un frammento ben databile. Definizione – Abitazione Cronologia – Neolitico/VI secolo a.C./II secolo a.C./I secolo d.C./IV-VI secolo d.C. Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra chiaramente la presenza di una traccia lineare (est/ovest), parallela alla strada attuale, posta nella parte terminale del campo a sud del podere Casabianca. La traccia è probabilmente riferibile a una viabilità antica. Da questa traccia ne diparte una sinusoidale, orientata nord-sud che sembra terminare in un’anomalia dalla forma rettangolare, orientata nord-sud, corrispondente alla concentrazione di materiale archeologico interpretato come un’abitazione. (cfr. 111/Q 121 III/Pie) Eira, 1976 Aima, 1996 Rilievo GPS. Elementi datanti Reperti litici Punta di freccia: tav. I, n. 18. Ceramica depurata sovradipinta a fasce Olpe od olletta: tav. III, nn. 11. Coppa: tav. III, nn. 12, 13. Ceramica comune Coperchio: tav. XIII, n. 10. Rozza terracotta Coperchio: tav. XVI, n. 5. Grezza ingobbiata di rosso Piattello: tav. XVIII, n. 1. Acroma grezza Olla: tav. XVIII, nn. 2, 11, 12; tav. XXVIII, n. 2. Acroma depurata Frammento di parete decorato: tav. XXXVII, n. 9. Depurata ingobbiata di rosso Boccale: tav. XXXVIII, nn. 9, 10. Piattello: tav. XL, nn. 4, 6. Il materiale ceramico sembra essere affine a quello della UT 111,1 per la fase di tarda repubblica-prima età imperiale, non sono stati riconosciuti frammenti di fase tardo antica. Definizione – Struttura di servizio Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C. Dati telerilevati – Rilievo GPS. Elementi datanti Ceramica comune Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 9. Coppa: tav. XIII, n. 2. Acroma grezza Olla: tav. XXIX, n. 5. (112.1) Podere Lanadoro – Pienza (Q 121 III 1718/4768) Ricognizione di superficie Habitat I, 291 m slm, Pianura, argille, fosso Fonterana a 90 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare di terra friabile, marrone chiara, delimitato a nord dal podere Lanadoro e dalla S.P. 18, a est e a sud da campi lasciati a sodo al momento della ricognizione, dai quali è diviso da fossi di scolo e vegetazione spontanea. La morfologia è pianeggiante. Descrizione unità topografica – Dal campo sono emersi pochi reperti sporadici, si tratta di frammenti di ceramica grezza, depurata in numero molto minore rispetto alla grezza e frammenti di coppi. Interpretazione – I materiali anche se molto rovinati sembrano attestare la presenza di un struttura in materiale deperibile con copertura in laterizi. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Generica età romana. (113.1) Vivaio Forestale – Pienza (Q 121 III 1717/4767) Ricognizione di superficie Habitat I, 268 m slm, Pianura, argille, fiume Orcia a 600 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare molto pianeggiante, di terra molto scura, quasi nera e di consistenza friabile, con molti affioramenti di ghiaia di fiume specialmente nella porzione sud del campo, in direzione dell’Orcia. È delimitato a nord dalla S.P. 53, a est dalla strada che porta al Vivaio, a ovest da un piccolo fosso divisorio e a sud dall’Orcia. Descrizione unità topografica – Dal campo sono emersi pochi reperti mobili sporadici, si tratta di frammenti di ceramica depurata, grezza e maiolica arcaica. I materiali sono sporadici, non legati a un deposito. Specialmente il rinvenimento di un frammento di maiolica arcaica in posizione isolata è indice dello sfruttamento agricolo medievale. Definizione – Sfruttamento agricolo Cronologia – XIV-XV secolo d.C. (111.2) Podere Casabianca – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – cfr. sito 111.1. Descrizione unità topografica – Si tratta di una concentrazione più modesta rispetto alla 111,1, è meno netta anche perché molto più sparsa e trascinata dalle arature; comunque è sempre possibile riconoscere una forma rettangolare, orientata nord-est/sud-ovest, infatti non è allineata con la 111,1, ma leggermente in diagonale rispetto a essa. La UT 2 è molto vicina alla UT 1, partono più o meno dalla stessa altezza i direzione nord. Nella 111,2 non ci sono pietre, ma solo coppi, tegole, frammenti di ceramica grezza, depurata e anforacei. Il trascinamento è evidente specialmente a sud, infatti è chiaro che in larghezza misura: circa 9 m, ma in lunghezza si superano abbondantemente i 20 m senza capire dove inizia il trascinamento e finisce la concentrazione. Interpretazione – Probabilmente si tratta di una struttura attigua al sito 111,1, con copertura in laterizi, forse una struttura di servizio. (114.1) Podere Sorbelle – Pienza (Q 121 III 1716/4768) Ricognizione di superficie Habitat I, 279 m slm, piede di collina, argille, fosso Sambuco a 680 m, seminativo, arato. 132 Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare di colore marrone scuro, di consistenza friabile, delimitato a nord da un campo di prato, lo stesso a est, mentre a sud è delimitato da una strada bianca che dal podere Sillore conduce al podere Sorbelle. La morfologia è quella di un leggero versante collinare, anzi in particolare si tratta dell’inizio di un versante, infatti il campo si interrompe quando la salita comincia a essere più accentuata. Descrizione unità topografica – Si sono raccolti pochi resti mobili, si tratta di frammenti di coppi, ceramica grezza, depurata, un frammento di sigillata, poca maiolica arcaica. I frammenti sono sporadici. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura di laterizi, ma ulteriori informazioni non sono desumibili dai resti ceramici, anche se la presenza di un frammento di sigillata indica il periodo romano, ma niente di più preciso, mentre vari frammenti di maiolica arcaica indicano una frequentazione medievale del sito. Definizione – Abitazione Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./XIV-XV secolo d.C. (117.1) Podere Montertine – Pienza (Q 121 III 1717/4768) Ricognizione di superficie Habitat II, 301 m slm, piede di collina, argille, torrente Tresa a 690 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo posto ai piedi del versante sud del poggio di Montertine, delimitato a ovest dalla strada bianca che passa dal podere Tobruk, a est dalla strada bianca che porta al podere Montertine, a nord dalla salita del versante sud di Montertine. La terra è tendenzialmente di colore marrone e di consistenza morbida. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui inizia a salire di più il pendio verso la sommità di Montertine, si sono raccolti frammenti di tegole, coppi, impasti con grossi inclusi, ceramica grezza, depurata, due frammenti di vernice nera. I frammenti si trovano tutti concentrati in una striscia di terra larga circa 50 m, che attraversa il campo da est a ovest, essa termina più o meno sotto l’albero di pere che si trova in mezzo al campo all’altezza della casa del podere Montertine. La striscia si distingue bene perché la terra diviene più scura rispetto al resto del campo. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile con copertura in laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. (115.1) Podere Sorbelle – Pienza (Q 121 III 1716/4767) Ricognizione di superficie Habitat I, 286 m slm, piede di collina, argille, fiume Orcia a 420 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Piccolo campo di forma regolare antistante in direzione sud il podere Sorbelle, delimitato a nord dalla strada bianca che collega il podere Sorbelle al podere Sillore, a ovest dalla strada bianca che collega la S.P. 53 al podere Sorbelle, a sud dalla S.P. 53. La morfologia è di versante collinare degradante verso sud. Descrizione unità topografica – Sono stati raccolti pochi reperti mobili sporadici, si tratta di ceramica grezza, pochissimi depurata, alcuni frammenti di impasti (forse laterizi) con grossi inclusi. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (118.1) Podere Sorbelle – Pienza (Q 121 III 1716/4768) Ricognizione di superficie Habitat I, 275 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a 600 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione est-ovest, di terra friabile, di colore marrone scuro, ricca di affioramenti di ghiaia. Il campo è delimitato a sud dalla S.P. 53, a est dalla strada che porta al podere Sorbelle, a ovest arriva fino al confine del comune di Pienza e inizia quello di San Quirico d’Orcia, indicato materialmente da un albero isolato in mezzo a un incrocio di strade bianche a nord della S.P. 53. La morfologia è pianeggiante. Descrizione unità topografica – Si sono raccolti pochi sporadici frammenti di ceramica depurata, grezza e qualche coppo, due frammenti di vernice rossa. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (116.1) Podere Montertine – Pienza (Q 121 III 1717/4768) Ricognizione di superficie Habitat II, 303 m slm, piede di collina, argille, torrente Tresa a 850 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo posto ai piedi del poggio di Montertine, delimitato a ovest e a sud da siepi spontanee cresciute intorno a fossi di scolo e divisori, a est è delimitato dalla strada bianca che sale sul versante sud-ovest di Montertine raggiungendo il podere Tobruk. Descrizione unità topografica – Dal campo sono emersi pochi frammenti sporadici di ceramica depurata, grezza, laterizi un frammento di sigillata decorata. Interpretazione – Materiale sporadico, solo il frammento di sigillata inquadra labilmente il sito all’epoca romana imperiale. Definizione – Frequentazione Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C. (119.1) La Gogna – Pienza (Q 121 II 1722/4770) Ricognizione di superficie Habitat IV, 549 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Rigo a 723 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo antistante il podere La Gogna, si trova precisamente a sud del boschetto rialzato che circonda la casa del podere, è diviso da una fila di alberi che si congiungono poi con il bosco. La terra è di colore chiaro e di consistenza compatta, la morfologia è di leggero versante collinare. Descrizione unità topografica – Dal campo antistante la casa sono 133 dina di campo, a est da una siepe alberata. Il campo è caratterizzato dalla presenza di un grande albero isolato posto più o meno al centro del fondo agricolo. Il campo si trova a non molta distanza di una sorgente d’acqua dolce. Descrizione unità topografica – Dalla letteratura edita sappiamo che nel grande campo a sinistra della strada che conduce al podere Montauto, è situata un’area piuttosto vasta di frammenti fittili e materiale edilizio identificabile con una villa romana. L’approvvigionamento idrico era assicurato dalla sorgente di Montauto come dimostra un frammento di fistula in piombo. Il tubo reca l’iscrizione CO/ (C)VRAVIT e un bollo circolare con quattro petali a croce. In superficie non erano visibili strutture ma sono segnalati ai lati del campo e sotto un grosso albero posto al centro, ammassi di pezzi di cocciopesto e blocchi di pietra asportati nel corso dei lavori agricoli. Il materiale recuperato soprattutto in seguito alla profonda aratura del 1983, ha permesso di recuperare molte informazioni sulla cronologia e sui materiali presenti. È stato raccolto molto materiale edilizio, vernice nera, sigillata, ceramica comune, dolia, pesi da telaio una moneta di Marco Aurelio e molto reperti osteologici animali. La cronologia era stata fissata dall’inizio del I a.C. almeno al II secolo d.C. Si riporta poi la notizia del rinvenimento avvenuto a metà del XVIII secolo di alcune monete di Costantino. Il sito era stato già individuato dal Mieli nel 1894. Il conte con la collaborazione dello “scavino” di Chiusi Martino Mignoni scavarono presso Montauto mettendo in luce i resti di una villa romana. Le parole precise di Mieli furono: “...Altri scavi ho fatto a Montauto ed ho trovato un orlo enorme di ziro, un pavimento a smalto”. La cronologia I a.C.-II d.C. è stata pienamente confermata dalla ricognizione archeologica effettuata durante la campagna 1996. È stato osservato che nel punto in cui il campo assume l’aspetto di un pianoro, si trova il deposito della UT 1, si tratta di una concentrazione che pare avere forma a U, con un corpo rettangolare orientato est-ovest e due ali laterali, che guardano a sud. Le due ali misurano quella più a est 37 m, quella a ovest 35 m, la loro larghezza è per quella a est 15 m, quella a ovest 12 m, il corpo centrale misura circa 50 m. Il limite nord del corpo centrale si trova più o meno all’altezza dell’unico albero isolato al centro del campo. Il deposito è fatto di frammenti di tegole, coppi, mattonelle quadrangolari (provenienti essenzialmente dalla zona dell’albero), pietre di piccole e medie dimensioni, cocciopesto, tracce di intonaci, ceramica depurata, grezza, anforacei, vernice nera, sigillata. La forma della concentrazione si nota bene anche per il cambiamento di colore della terra che diviene più scura rispetto al resto del campo. Sotto l’albero in direzione ovest c’è un massiccio crollo di tegole, coppi, mattoni e mattonelle pavimentali, molte delle quali ancora intere. I trascinamenti intorno alla struttura sono particolarmente evidenti dietro al corpo centrale verso nord, e al centro tra le due ali, nel presunto cortile o aia. Dalla nostra ricognizione l’arricchimento, rispetto a quanto già conosciuto, viene dal riconoscimento di alcuni frammenti ceramici che datano alla tarda antichità, quando si può intravedere una rifrequentazione del sito della villa, come abbiamo visto in vita probabilmente almeno fino al IV secolo d.C. Interpretazione – Il sito inizia a essere frequentato in età repubblicana, intorno al I a.C., nel primo impero, intorno al I d.C. si registra la fase di frequentazione più forte, che sembra terminare nel II d.C. La cronologia che giunge fino al IV è desunta dal rinvenimento in passato di monete costantiniane sul sito. Labili tracce di periodo tardo antico, VI d.C., probabilmente indicano un riuso del complesso della villa imperiale. emersi pochi frammenti sporadici di ceramica grezza, depurata e impasti di argilla con molti inclusi. Scarsa la visibilità a causa di una luce troppo diretta che con il colore chiaro della terra non permette di avere una buona visibilità. Interpretazione – Materiale sporadico, non appare legato a nessuna tipo di deposito. Solo in base all’impasto dei laterizi il sito viene datato al generico periodo etrusco. Definizione – Sporadico Cronologia – Generica età etrusca. (119.2) La Gogna – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 119.1. Descrizione unità topografica – Nel boschetto sopra il podere sono evidenti tracce di murature a secco che delimitano i terrazzamenti, una delle quali è alta quasi 2 m, tutta la superficie del bosco è interessata dalle emergenze di questi muretti, non si riconoscono degli allineamenti, solo una terrazzatura sul lato est, dove il salto del pianoro rispetto ai campi sottostanti è più alto. Non ci sono elementi per la datazione dei muretti, potrebbero anche essere terrazzamenti di epoca moderna. Nel banco di arenaria invece che si trova sul lato ovest, sopra al sito 119,1, sono evidenti delle grosse pietre incastrate che sembrano delimitare entrate di tombe rupestri. Nella parete del banco sul quale si trova il bosco, più vicina alla casa due di queste probabili tombe sono visibili, all’interno vi sono state ricavate una cantina e un ovile. Inoltre ammassate nelle vicinanze della casa si possono vedere una quantità enorme di pietre squadrate di forma perfettamente parallelepipeda. Interpretazione – Quelle intorno alla casa, utilizzate come vani di servizio sono sicuramente delle tombe, scavate nell’arenaria, i muretti nel bosco potrebbero anche essere semplicemente fatti dai contadini. Da registrate anche la presenza di un’urna usata come fioriera. Le aperture tamponate appena visibili lungo la parete di arenaria potrebbero essere altre tombe rupestri ancora chiuse. Siamo comunque certamente di fronte a una necropoli di quale periodo non è chiaro, probabilmente etrusco. Definizione – Necropoli Cronologia – Generica età etrusca. Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – L’anomalia indicata dalla foto verticale corrisponde a un rilievo morfologico coperto da vegetazione permanente che spicca sul resto del paesaggio. Volo Rossi, 1976 Aima, 1996. (120.1) Castelluccio (Montauto) – Montepulciano (Q 121 II 1726/4768) Letteratura edita/Ricognizione di superficie Habitat IV, 575 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, Sorgente a 400 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma abbastanza regolare, è formato da un pianoro e dal suo versante, delimitato a ovest dalla strada bianca che porta al Castelluccio, a nord da bosco, a sud da una stra134 Definizione – Villa Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./IV-VI secolo d.C. Bibliografia – PAOLUCCI, 1988, pp. 90-92, 118; PAOLUCCI, 2001, p. 45. Elementi datanti Terra sigillata italica Coppa: tav. XVII, nn. 4, 5. Frammento di fondo: tav. XVII, n. 20. Acroma grezza Boccale: tav. XIX, n. 7. Ciotola: tav. XX, n. 3, 5; tav. XXXI, n. 8. Olla: tav. XXIX, n. 2. Acroma depurata Boccale: tav. XXI, n. 4, 5, 7. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nordsud, si trova su un versante collinare che dalla strada asfaltata parallela alla S.P. 88, scende fino al torrente Tresa. Delimitato a nord da un campo a sodo al momento della ricognizione, a ovest dal torrente Tresa e dalla vegetazione spontanea che ne costeggia il corso, a sud da una siepe alberata e a est dalla strada asfaltata parallela alla S.P. 88. La morfologia è di versante collinare. Descrizione unità topografica – Per lo più il campo è sterile in quanto a reperti mobili, eccetto che per una striscia, che attraversa il campo da est a ovest. I materiali sono però particolarmente presenti in fondo alla striscia, dove arriva al Tresa. Probabilmente si tratta di materiali trascinati dal deposito soprastante dal naturale scorrimento dell’acqua per il ripido pendio in direzione del Tresa, e che nel punto della concentrazione trova un freno naturale, perché la morfologia cambia sensibilmente divenendo improvvisamente pianura. I materiali sono molto rovinati, ma si riconoscono bene due frammenti di pareti in grezza con cordone esterno impresso Interpretazione – Materiale sporadico, chiaramente non riferibile a un deposito e difficilmente databile. Definizione – Frequentazione Cronologia – Non identificabile. (121.1) Podere Casa Nuova – Pienza (Q 121 II 1721/4768) Ricognizione di superficie Habitat II, 366 m slm, versante collinare, argille, torrente Rigo a 290 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – Campo di terra argillosa, di colore marrone chiaro, di forma irregolare, delimitato a ovest dalla strada basolata che porta al podere Casanuova, a sud dal torrente Rigo, a est dal podere San Giovanni. Morfologicamente si tratta di un vasto versante collinare che dalla strada basolata che collega il podere Casanuova al podere San Giovanni scende in direzione sud verso il torrente Rigo. Nella discesa la morfologia assume varie tendenze, prima scende abbastanza ripidamente, poi si assesta assumendo l’aspetto di un terrazzo spianato fino alla curva creata dalla strada basolata che lo delimita a ovest, per poi riprendere una discesa più ripida. Descrizione unità topografica – La concentrazione di materiali si trova nella parte del campo più a nord, sotto la strada bianca acciottolata che lo divide dal sito 71,1. Il deposito di materiali mobili non ha forma precisa è fatto di frammenti di ceramica depurata, grezza, sigillata e laterizi. Su quest’area nell’estate del 2001 è stata praticata una nuova ricognizione: cfr. 327/2/121II/Pie, che ha fornito alcuni indizi per capire meglio la distribuzione del materiale affiorante e che ha permesso anche di definire meglio la concentrazione, probabilmente pertinente a un annesso funzionale alla fattoria posta poco sopra. Interpretazione – Abitazione o comunque frequentazione di epoca tardo antica probabilmente gravitante intorno al grande complesso vicino del sito 71 o parte dello stesso complesso. Definizione – Struttura di servizio Cronologia – IV-V secolo d.C. Dati telerilevati – Rilievo GPS. Elementi datanti Depurata ingobbiata di rosso Boccale: tav. XXXVIII, n. 11. Ciotola: tav. XXXIX, n. 3. Acroma grezza Coperchio: tav. XXXI, n. 16. (123.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4767) Ricognizione di superficie Habitat I, 278 m slm, Pianura, argille, fiume Orcia a 220 m, area edificata, edificato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito è rappresentato dall’area immediatamente circostante il podere La Torre. Il sito si presentava particolarmente interessante al momento della ricognizione perché l’area era in fase di ristrutturazione ed era in fase di scasso per la costruzione di una piscina, quindi presentava una potenziale più alto di visibilità di frammenti riportati in superficie dai lavori edili. Descrizione unità topografica – I materiali sono stati recuperati dagli immediati dintorni del podere, pertinenti certamente alla frequentazione medievale del sito. Definizione – Frequentazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Dati telerilevati – Foto obliqua Descrizione dati telerilevati – La foto obliqua non mostra molti elementi di rilievo rispetto alla visita a terra del complesso. Quello che si vede bene dall’alto sono le tracce di paleoalvei di antichi letti del fiume Orcia che hanno caratterizzato il terreno a sud del podere La Torre. Aerial survey 2002. Elementi datanti Maiolica arcaica Catino: tav. XLIII, n. 1. (124.1) Campi Rutiliani – Pienza (Q 121 III 1717/4772) Ricognizione di superficie Habitat III, 400-373 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso Sambuco a 1.000 m, seminativo, arato. (122.1) Podere Bellavista – Pienza (Q 121 II 1719/4771) Ricognizione di superficie Habitat II, 320 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a 200 m, seminativo, arato. 135 Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito si trova nel vasto versante che da Pienza scende verso l’Orcia. Il campo è delimitato a ovest dalla vegetazione che circonda un’abitazione posta proprio a ridosso della S.P. 18 e dalle cucce dei cani da caccia che sono poste ai margini dell’abitazione, a est è delimitata da una siepe divisoria, a nord è delimitata dalla S.P. 18. La morfologia è di versante collinare che degrada verso sud. Descrizione unità topografica – Rinvenuti tre raschiatoi, indicanti una frequentazione paleolitica del sito, assieme a frammenti di ceramica assolutamente non databili. Definizione – Frequentazione Cronologia – Paleolitico generico. Elementi datanti Reperti litici Raschiatoi: tav. I, nn. 9, 10. Nucleo: tav. I, n. 15. Descrizione unità topografica – Attorno al sito di Spedaletto sono stati raccolti vari frammenti di ceramica medievale, tra i quali numerosi pezzi di maiolica arcaica. Interpretazione – Tutti i frammenti sono legati alla frequentazione della grancia. Definizione – Frequentazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. (127.1) Podere Torricelle – Pienza (Q 121 II 1723/4767) Ricognizione di superficie Habitat III, 492 m slm, Leggero pianoro, argille, fosso Lucciola Bella a 400 m, incolto, Pascolo/Abbandonato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – Il sito si trova tra i poderi Torricelle e Torricellina. Vi si giunge percorrendo la strada bianca basolata che si incontra poco dopo il podere Le Checche percorrendo la S.P. 53 in direzione ovest. Il sito è ben visibile dalla strada basolata, si tratta di un collinetta anomala che si innalza dall’area abbastanza pianeggiante dove si trovano i capannoni, gli ovili e la casa del podere Torricelle. Tutta l’area del rilievo al momento della ricognizione era a sodo e con una buona visibilità a causa del pascolo sull’area da parte del gregge di pecore stabile intorno al podere Torricelle. Per quanto riguarda le notizie storiche su Torricelle cfr. 273/Q 121 II/Pie. Descrizione unità topografica – Il sito è stato sottoposto a due ricognizioni a distanza di anni. La prima volta quando il sito è stato identificato, nell’autunno del 1996, era utilizzato come ricovero esterno del gregge e il pascolo degli ovini permetteva una buona visibilità. In quell’occasione abbiamo potuto osservare che si tratta di un affioramento di murature. Si vede abbastanza bene la cresta di un grosso muro, largo circa 90 cm, forse un crollo sul lato ovest e due frammenti di filari in pietre e mattoni poggianti su un masso naturale. In direzione sud del muro, si vede l’apertura quadrata di una cisterna, tamponata da terra e riempita quasi fino all’orlo, ma ancora in condizioni tali da mostrare l’inizio delle murature stondate all’interno. Dalla seconda ricognizione, avvenuta nell’inverno del 2000, non abbiamo potuto aggiungere nulla alla conoscenza del sito, anzi il cambio di destinazione del suolo, non più battuto dalle pecore, ha favorito la crescita di erbe spontanee sul sito che ne hanno nascosto quasi completamente la visibilità. Interpretazione – Probabilmente si tratta dei resti di una fortificazione, dai dintorni non è emerso nessun dato che possa fornire una datazione precisa, la presenza della cisterna affiorante, a bocca quadrata e volta interna, potrebbe collocare il complesso all’epoca medievale. È interessante il collegamento tra questo rinvenimento e l’attestazione documentaria, contenuta nell’Estimo di Monticchiello, della presenza di un palazzo presso la località Torricelle: cfr. 268/1/121II/Pie, inoltre il toponimo è sintomo della presenza di una fortificazione in un epoca passata. Ancora nelle carte del Catasto Leopoldino del 1830 in corrispondenza della tracce affioranti, è collocata una struttura dalla forma regolare, della quale restano tracce anche nella fotografia aerea del 1976 e 1996. Definizione – Fortificazione Cronologia – Generico Medioevo. Dati telerilevati – Foto aerea verticale (125.1) Monticchiello – Pienza (Q 121 II 1721/4771) Ricognizione di superficie Habitat IV, 465 m slm, Sommità collinare, litofacies prevalentemente arenacee, fosso Lanese a 300 m, area edificata, edificato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito si trova nella porzione ovest di Monticchiello, precisamente si tratta di una trincea di circa 30 cm di larghezza e almeno 7 m di lunghezza, effettuata per l’interro di tubature durante il restauro della torre più occidentale del paese, inglobata nella cinta muraria, sotto il vecchio cimitero. Descrizione unità topografica – Durante la campagna 1996, sono stati individuati alcuni frammenti di ceramica basso medievale nei tagli di terra effettuati per le canalizzazioni del restauro della torre più a ovest del castello di Monticchiello a scopo abitativo. La torre quadrata è inserita nel circuito murario. Interpretazione – Sono frammenti rinvenuti in un contesto molto selettivo, un striscia di terra scavata di circa 20-30 cm di larghezza, per cui non possono essere molto significativi, sono legati alla fase bassomedievale di vita del castello. Definizione – Frequentazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Frammento di parete: tav. XLII, nn 11, 19. Acroma depurata Casseruola: tav. XLVII, n. 2. (126.1) Spedaletto – Pienza (Q 121 III 1717/4767) Ricognizione di superficie Habitat I, 281 m slm, Pianura, argille, fiume Orcia a 630 m, area edificata, edificato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito si identifica con l’area immediatamente circostante al complesso di Spedaletto, al momento della ricognizione adibita quasi interamente a orti. 136 tore Luca d’Agnolo d’Antonello. A esso convogliarono i possedimenti dei tre ospedali precedenti. Descrizione unità topografica – Di tale ospedale resta ancora il palazzo e la via omonima. Definizione – Ospedale Cronologia – 1554-1560 Bibliografia – NERI, 1986, p. 134, 136. (130.1) Podere Ragnuzzi – Pienza (Q 121 III 1714/4777) Ricognizione di superficie Habitat II, 375 m slm, sommità collinare, argille, torrente Tuoma, 1100 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nordovest/sud-est, di terra tendenzialmente argillosa e di colore grigio, solo in alcuni punti diventa più friabile e più scura. Il fondo è caratterizzato in prossimità della strada bianca che lo delimita a sud, dall’emergenza di piccole collinette lasciate a sodo e coperte d’erba al momento della ricognizione e da una collina tondeggiante molto rilevata rispetto al resto del campo che morfologicamente mantiene un andamento piuttosto costante. Il campo è delimitato a nord da un boschetto, a sud dalla strada bianca per Cosona, a est dall’orto e frutteto del podere Ragnuzzi, a ovest da cespugli divisori. Descrizione unità topografica – A ovest del podere Ragnuzzi, su una collinetta (la seconda dalla strada) si trova una concentrazione di laterizi (coppi, tegole, tegole con cerchi fatti con le dita) ceramica per lo più depurata. I laterizi si trovano sparsi per le arature, ma emergono anche dalla piccola porzione di terra non lavorata. La concentrazione pur se sparsa misura approssimativamente 29,5x22 m, orientata nord-sud, la terra non presenta cambiamenti di colore. I reperti sono: coppi, tegole, ceramica depurata, poca grezza, maiolica rinascimentale, vernice nera, vernice rossa. Interpretazione – L’interpretazione può essere dubbia, dato che molti materiali sono stati portati via in passato, in più l’aratro ha completamente sconvolto la situazione. Si riconosce comunque l’esistenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi, accertato un periodo che va dal I a.C. al I d.C. (tarda repubblica - primo impero). Individuati alcuni frammenti di maiolica rinascimentale. Definizione – Abitazione Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./XV secolo. Elementi datanti Impasto grezzo Dolio: tav. VII, n. 3. Acroma depurata Olla: tav. XX, n. 9. Boccale: tav. XXI, nn. 2, 3. Maiolica arcaica Catino: tav. XLIII, n. 2. Acroma grezza Olla: tav. XLV, n. 1. Fig. 19. Il muro e la cisterna visibili presso il sito di Torricelle. Descrizione dati telerilevati – L’anomalia indicata dalla foto verticale corrisponde a una traccia di vegetazione di forma quadrangolare, posta su una collinetta ben individuabile e riconoscibile di per sé. Volo Eira 1976 Volo Aima 1996 Bibliografia – FARINELLI-GIORGI, 1998, p. 177. (128.1) Castellione quod est ultra plebem de Conino – Pienza (Q 121 II –) Letteratura edita Habitat IV, –, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Miglia, –, –. Affidabilità – Media Categoria – Sito Descrizione sito – Il sito storico attualmente non si identifica con una zona precisa. La pieve di Conino (cfr. 64/Q 121 II/Pie) viene identificata con l’attuale podere Pievina a nord di Palazzone nella porzione nord-orientale del territorio di Pienza. Questo castellione potrebbe localizzarsi nell’area attorno al podere Pievina, ma non possiamo dire nulla di più preciso. Notizie storiche – Entro la fine del XIII secolo il castellione quod est ultra plebem de Conino appare insieme ad altre località della zona abbandonate o comunque fortemente contratte, entrate nell’orbita dell’espansione demografica di Monticchiello. Nel 1249 il territorio pertinente al Castellione viene diviso tra le comunità di Monticchiello e Montepulciano (che si impegnarono a impedire la riedificazione e conseguente popolamento del Castellione). Tra i possedimenti del Castellione passati a Monticchiello ci sono insediamenti aperti, ricordati all’inizio del Trecento, nei pressi della pieve di Conino. Definizione – Generica area insediativi Cronologia – Basso Medioevo Bibliografia – FARINELLI-GIORGI, 1998, p. 177. (129.1) Ospedale Luca d’Agnolo d’Antonello di Monticchiello – Pienza (Q 121 II 1721/4772) Attestazione documentaria Habitat IV, 460 m slm, versante collinare, litofacies prevalentemente arenacee, fosso Lanese a 350 m, area edificata, edificato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Descrizione sito – Di questo ospedale sappiamo che è sopravvissuto il palazzo e il nome di Luca d’Agnolo a una via. Notizie storiche – Dal 1560 non si parla più dei tre ospedali di Monticchiello, ma ne esiste uno solo, fondato nel 1554 dal benefat- (130.2) Podere Ragnuzzi – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 137 Descrizione sito – Cfr sito 130.1. Descrizione unità topografica – Intorno alla seconda collinetta con vegetazione, si trova una piccola concentrazione di laterizi con inclusi di cocci sbriciolati e qualche frammento di ceramica, è emerso anche un bel fondo in vernice nera. La concentrazione non ha una forma precisa, i frammenti comunque si trovano entro un’area di circa 4x2 m, che si allunga intorno alla collinetta. La proprietaria del podere Ragnuzzi ha detto che tali emergenze non vengono più lavorate da quando sono stati effettuati i primi ritrovamenti di materiali sulla collina. Nello specifico si è trattato di frammenti di vernice nera, maiolica arcaica, ceramica depurata e grezza trovati lì. Da ricordare anche il ritrovamento effettuato in questo punto nell’inverno 1997 di un bronzetto di guerriero, ora in Soprintendenza. Interpretazione – L’interpretazione può essere dubbia, dato che molti materiali sono stati portati via in passato, in più l’aratro ha completamente sconvolto la situazione. Si riconosce comunque un tipo notevolmente diverso di laterizi rispetto al sito 130,1, che indicano la presenza di un’abitazione in materiale deperibile e copertura in laterizi. I frammenti ceramici iniziano datando una frequentazione arcaica (VI secolo a.C.), successivamente le tracce continuano fino al I secolo a.C. Definizione – Abitazione Cronologia – VI secolo a.C./IV-prima metà I secolo a.C. Elementi datanti Ceramica comune Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 7. Ceramica a vernice nera Generica forma aperta (coppa?): tav. X, n. 3. Rozza terracotta Coperchio: tav. XVI, n. 6. Acroma depurata Boccale: tav. XLVI, n. 5. Catino: tav. XLVII, n. 7; tav. XLVIII, n. 1. Frammento di parete decorato: tav. XLVIII, n. 6. (131.1) Podere Spedalone – Pienza (Q 121 III 1714/4778) Ricognizione di superficie Habitat II, 303 m slm, versante collinare, argille, torrente Trove a 570 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo ad andamento tendenzialmente rettangolare, delimitato a nord dal podere Spedalone, a ovest da una siepe divisoria, a sud-ovest dal podere Spedalone. La visibilità è scarsa a causa del colore molto grigio della terra e dalla sua eccessiva compattezza. La morfologia è di versante collinare degradante verso sud. Descrizione unità topografica – A sud del campo, in direzione di Spedalone, si trova una concentrazione di pochi coppi, ceramica depurata, poca maiolica arcaica e rinascimentale. Non ha una forma precisa, ma si estende in modo quasi rettangolare da nordovest a sud-est, per circa 27x17 m. La terra non cambia colore. Interpretazione – Potrebbe anche trattarsi di materiale scivolato a causa delle acque dal sovrastante podere Spedalone, che si è concentrato in questo punto dove il campo assume una morfologia pianeggiante. Definizione – Generica area abitativa Cronologia – XIV-XV secolo d.C. (130.3) Podere Ragnuzzi – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – Cfr sito 130.1. Descrizione unità topografica – All’altezza dei due alberi a ovest del podere Ragnuzzi, si trova la UT 130,3. È una concentrazione di laterizi (mattoni, coppi, tegole) pietre (alcune sembrano squadrate) ceramica (grezza, depurata, maiolica arcaica, maiolica rinascimentale) alcuni frammenti in ferro. La terra in prossimità della UT non cambia colore. La concentrazione non ha una forma precisa, si allunga tra i due alberi un po’ per tutta l’estensione della collinetta, con una evidente maggioranza a ovest del secondo albero, andando verso la strada per Cosona. È orientata nord-est/sud-ovest, e misura 23x17 m. In una ricognizione successiva, avvenuta nell’inverno del 1998, è stato recuperato dalla sommità della collina, tra i due alberi nella parte verso ovest, un fondo di vernice nera con due lettere incise dopo la cottura. Interpretazione – L’interpretazione può essere dubbia, dato che molti materiali sono stati portati via in passato, in più l’aratro ha completamente sconvolto la situazione. Si riconosce bene però la presenza di una struttura in pietre e mattoni e copertura in laterizi. Sembra che le tre UT siano disposte in maniera da indicare uno spostamento dell’insediamento a un’altitudine maggiore con il passare dei secoli. Infatti la UT 3 si trova a un’altitudine maggiore rispetto alle altre e vi sono concentrati un numero maggiore di frammenti di maiolica arcaica e rinascimentale. Alcuni frammenti datano alla fase ellenistica (III-II secolo a.C.). Definizione – Abitazione Cronologia – III-II secolo a.C./XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti (132.1) Podere Fonte Bertusi di Sotto – Pienza (Q 121 III 1715/4774) Ricognizione di superficie Habitat II, 344-385 m slm, piede di collina, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma, a 500 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare allungato in direzione est-ovest. Morfologicamente si tratta di una pianura in direzione ovest che sale verso est, cioè verso la S.S. 146. Il versante ha andamento abbastanza piano in direzione del podere mentre diviene più forte all’altezza della fila di olivi che caratterizzano la salita e che delimitano il passaggio della strada sterrata che porta al podere. È delimitato a nord dalla S.S. 146, a sud dal podere Fonte Bertusi di Sotto, a ovest dalla strada bianca che porta al podere, a est da un boschetto. La terra appare chiara e compatta nella parte del campo che guarda verso Bertusi di Sopra, mentre diviene scura, friabile con presenza di piccoli frammenti di pietre nella parte che va verso la S.S. 146. Descrizione unità topografica – Nel campo antistante il podere, nel punto in cui si forma una L, verso la S.S. 146, ci sono cinque olivi in fila. All’altezza del quinto olivo si trova una concentrazione di ceramica per lo più grezza, di laterizi (molte tegole con inclusi di grandi dimensioni), poca depurata. La concentrazione è abbastanza circoscrivibile, pare avere una forma allungata in direzione nord138 sud. È lunga 27,30 m, e larga 14 m. Purtroppo le arature hanno frantumato moltissimo i frammenti. In corrispondenza dell’affioramento di ceramica la terra diviene molto scura e friabile. Interpretazione – Individuate le tracce di una probabile frequentazione preistorica indicata dal rinvenimento di un frammento di ceramica impressa di Pienza, databile al Neolitico. I reperti mobili sono databili per lo più alla fase etrusca arcaica, quando doveva essere in piedi una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Neolitico - VI secolo a.C. Elementi datanti Impasto bruno Olla: tav. II, n. 1. Acroma grezza Frammento di parete: tav. I, n. 19. Interpretazione – Materiale sporadico, sicuramente indice di una frequentazione, ma non siamo in grado di specificare ne il tipo di struttura ne il periodo. Definizione – Frequentazione Cronologia – Non identificabile. (134.1) Podere Fonte Bertusi di Sopra – Pienza (Q 121 III 1715/4774) Ricognizione di superficie Habitat II, 312-319 m slm, piede di collina, argille, torrente Tresa, 300 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione nord-sud, di estese proporzioni, formato al momento della ricognizione da più aree indagabili inframmezzate da strisce di terra lasciate a sodo, quindi senza visibilità. I colori e le consistenze della terra sono variabili, a volte è friabile e scura, altre grigia e argillosa. Per lo più è pianeggiante, anche se in direzione nord-est la morfologia sale leggermente divenendo un versante di bassa collina. Descrizione unità topografica – I frammenti ceramici presenti sono pochissimi e totalmente insignificanti. Anche le piccole collinette presenti nella serie di campi, che potrebbero sembrare adatte all’insediamento, sono sterili. Il poco materiale individuato appare sporadico e non collegato a un deposito. La maggior parte dei reperti non sono databili, solo un frammento di Maiolica arcaica indica lo sfruttamento agricolo medievale. Definizione – Frequentazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. (132.2) Podere Fonte Bertusi di Sotto – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 132.1. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo assume aspetto di versante di media collina, e sale verso la S.S. 146, quasi all’altezza dell’imbocco della stradina per Fonte Bertusi di Sotto, si incontra una concentrazione di laterizi, molta grezza, poca depurata. La terra in questo punto diviene molto scura e friabile. Il trascinamento segue l’andamento della collina. La concentrazione misura 14x11, orientata nord-sud. La UT 132,1 e 132,2 sembrano essere quasi allineate e avere, almeno a prima vista materiali molto simili. Interpretazione – I resti indicano chiaramente la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi. Purtroppo i materiali non sono datanti, anche se gli impasti sono identici al vicino sito 132,1. Probabilmente anche questa struttura è da collocare nel periodo arcaico. Definizione – Abitazione Cronologia – VI secolo a.C. (135.1) Podere Bonellino – Pienza (Q 121 III 1715/4773) Ricognizione di superficie Habitat II, 358 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a 200 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – Il sito si trova lungo la S.S. 146, percorrendola in direzione di San Quirico d’Orcia, il fondo si trova tra il podere Bonellino e il bivio per Cretaiole. È caratterizzato dalla presenza di una stradina sterrata che si apre sulla statale, delimitata a un certo punto da un gruppo di alti cipressi, ben visibili dalla statale. Il campo ha andamento regolare allungato in direzione est-ovest, delimitato a est dalla S.S. 146, a ovest da una recinzione divisoria, a nord da un piccolo fosso e a sud fino a metà campo dalla stradina segnata dai cipressi e lungo l’altra metà da vegetazione d’alto fuso che lo divide da un altro fondo agricolo. Morfologicamente si tratta di un versante collinare che degrada in direzione ovest. Descrizione unità topografica – Su questo sito, individuato durante la campagna del 1997, è stata ripetuta nuovamente una ricognizione nel 2001, durante la quale sono state migliorate le informazioni essendoci una migliore visibilità. Imboccando la stradina opposta a quella che porta al podere Cretaiole, dopo circa 400 m, si incontra una macchia di bassa vegetazione e un grosso cipresso, all’altezza del cipresso si trova una notevole concentrazione di tegole, coppi, ceramica grezza e depurata; la maggioranza netta è dei laterizi. I materiali sono sparsi in direzione est-ovest per circa 19,50x11 m. La ricognizione ripetuta nell’agosto del 2001 ha apportato note- (133.1) Podere Fonte Bertusi di Sotto – Pienza (Q 121 III 1715/4774) Ricognizione di superficie Habitat II, 326-344 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 200 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma quasi quadrata, delimitato a nord dalla S.S. 146, e dalla strada bianca che porta al podere Fonte Bertusi di Sotto, in tutte le altre direzioni da vegetazione spontanea cresciuta attorno a piccoli fossi. La terra cambia molte volte di colore e consistenza, da grigia e argillosa passa a essere scura e friabile. Descrizione unità topografica – Il campo è per lo più sterile di materiale ceramico, solo nella parte che scende verso il fosso, sono emersi frammenti di laterizi, poca grezza, un po’ più di depurata, un oggetto in bronzo forse una medaglietta. La concentrazione non ha una forma precisa, i frammenti sono sparsi e molto frammentati. 139 voli risultati. Il complesso è stato sicuramente interpretato come un’abitazione tardo antica con un annesso e una cisterna. La concentrazione maggiore quella certamente utilizzata a scopo abitativo, probabilmente viene interrotta nella sua estensione verso sud, dalla radura alberata e incolta. La cronologia è stata fissata dai bordi in grezza sagomati e da un frammento di fondo decorato da impressioni imitanti le palmette e i cerchiolini delle produzioni in sigillata africana. È emersa anche una piccola fibbia in bronzo. Interpretazione – I materiali rinvenuti testimoniano la presenza nella tarda antichità, di un’abitazione probabilmente con elevati in materiale deperibile e copertura laterizia, composta da un edificio abitativo, uno di servizio e una cisterna per la conservazione dell’acqua. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-VI secolo d.C. Dati telerilevati – Rilievo GPS. Elementi datanti Acroma grezza Olla: tav. XXV, n. 9; tav. XXVI, n. 4; tav. XXIX, n. 12. Acroma depurata Ciotola/coperchio: tav. XXXV, n. 8. Frammento di fondo decorato: tav. XXXVII, n. 11. Piatto: tav. XXXVI, n. 6. zione formata dai due edifici delle UT 135,1 e 2. Definizione – Cisterna Cronologia – IV-VI secolo d.C. Dati telerilevati – Rilievo GPS. (135.2) Podere Bonellino – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – cfr. sito 135.1. Descrizione unità topografica – Questa concentrazione è stata chiarita dalla ricognizione del 2001, infatti durante la prima ricognizione effettuata sul sito, l’affioramento non era stato distinto. A circa 2 m dalla UT 135,1, in direzione nord, abbiamo individuato un leggero cambiamento nella distribuzione dei materiali, esiste uno spazio dove la concentrazione si attenua per poi aumentare nuovamente con reperti leggermente diversi. La UT 2 è stata interpretata come un edificio annesso a quello principale che sembra essere la UT1, la UT2 misura 6x7 m ed è composta da tegole, cocciopesto, ceramica depurata e grezza. La cronologia è fissata al tardo antico per la vicinanza con la UT1 e per la loro uniformità, soprattutto dei laterizi. Interpretazione – La UT è stata letta nel 2001 come un annesso all’abitazione della UT 135,1. Definizione – Struttura di servizio Cronologia – IV-VI secolo d.C. Dati telerilevati – Rilievo GPS. (136.1) Palazzo Massaini – Pienza (Q 121 III 1719/4775) Ricognizione di superficie Habitat III, 450 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 700 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente triangolare, delimitato a nord da un oliveto che si trova tra Palazzo Massaini e il podere Pieve, a sud dalla strada bianca che da Palazzo Massaini porta ai campi sottostanti, a est da Palazzo Massaini, a ovest da una vigna. La terra è di consistenza compatta e di colore variabile che va dal marrone chiaro al giallastro con alcune chiazze molto più scure. La morfologia è di versante collinare che sale verso nord. Descrizione unità topografica – Appena entriamo nel campo sottostante Palazzo Massaini, sulla destra, accanto alla stradina, sotto il boschetto, si trova una netta concentrazione di materiale affiorante. Si tratta di una grandissima concentrazione di ceramica grezza, depurata, vernice nera, poca sigillata, bucchero grigio, laterizi (per lo più tegole con grossi inclusi), frammenti di dolia, o comunque grandi contenitori. La terra in coincidenza della concentrazione cambia di colore, divenendo leggermente più scura. La concentrazione misura 34x26 m ed è orientata nord-sud. All’interno di quest’area, dove i frammenti si trovano abbastanza sparsi, e in minore quantità mano a mano che arriviamo ai lati, si trova un rettangolo di circa 9x7 m, orientato est-ovest, in cui la concentrazione di materiale è nettamente superiore. Interpretazione – Si tratta di un grande sito abitato in epoche diverse, la massiccia frequentazione inizia nel periodo arcaico (VI secolo a.C.) Alcune forme ceramiche continuano dal periodo arcaico fino all’ellenismo passando per il V e IV a.C. ma indicano solo la continuità della tradizione ceramica probabilmente non sono indicativi nel caso specifico di un periodo intermedio tra l’arcaismo e l’ellenismo. È attestata una forte frequentazione ancora legata a un complesso tipo fattoria tra III-II secolo a.C. Le labili tracce di sigillata indicano anche una frequentazione successiva nella piena roma- (135.4) Podere Bonellino – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – cfr. sito 135.1. Descrizione unità topografica – Leggermente più a ovest della UT 135,1, continuando lungo la stradina di campo, incontriamo dei materiali mobili, forse scivolati, tegole, qualche pietra, poca ceramica, senza poter riconoscere una concentrazione precisa. Sono materiali molto sparsi e pare scendano verso ovest seguendo l’andamento del pendio. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in pietra e copertura in laterizi. Non sappiamo però a quale periodo appartenga. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Non identificabile. (135.3) Podere Bonellino – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – cfr. sito 135.1. Descrizione unità topografica – A circa 10 m dalla UT 135,2 in direzione nord si trova una piccola concentrazione di cocciopesto, coppi, tegole e pietre. La UT sembra orientata nord-sud e misura 7x4 m. Si tratta senza dubbio di una cisterna. Interpretazione – La ricognizione del 2001 ha permesso di riconoscere senza dubbi questa UT come una cisterna legata alla abita140 nità. Presenti anche alcuni frammenti di maiolica arcaica a indicare una frequentazione probabilmente da mettere in relazione alla vicinanza con il complesso di Palazzo Massaini. Definizione – Complesso di medio-grandi dimensioni Cronologia –VI secolo a.C./III-II secolo a.C./I secolo a.C./I secolo d.C./ XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Impasto bruno Dolio cordonato: tav. II, nn. 4, 6. Bucchero grigio Coppa: tav. III, n. 3, 7, 8, 9. Piattello: tav. III, n. 6. Impasto grezzo Olla di piccole dimensioni: tav. IV, nn. 3, 5, 6, 7-10; Olla di medio-grandi dimensioni: tav. V, nn. 1-4, 6; tav. VI, nn. 13, 6. Dolio: tav. VII, nn. 4, 8. Ciotola: tav. VIII, n. 1. Impasto chiaro-sabbioso Bacino: tav. VIII, n. 6. Rozza terracotta Olla: tav. XV, n. 3. Bocchetta (?): tav. XV, n. 7. Frammento di fondo: tav. XVI, n. 3. Ceramica a vernice nera Generica forma chiusa: tav. IX, n. 4. Coppa: tav. IX, n. 13. Ceramica comune Bacino: tav. XIII, n. 1. Frammento di piede: tav. XIII, n. 5. Acroma depurata Coppa: tav. X, n. 14. Maiolica arcaica Boccale: tav. XLII, n. 3. letti con chiarezza. Certamente sono leggibili due fasi chiare, quella imperiale e quella medievale Definizione – Frequentazione Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Frammento di parete: tav. XLIV, n. 10. (138.1) Podere Pieve – Pienza (Q 121 III 1719/4776) Ricognizione di superficie Habitat III, 402-429 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 650 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, formato da un versante collinare che sale verso nord. Delimitato a nord da una stradina di campo, a sud da un campo pianeggiante coltivato a girasoli al momento della ricognizione, a est da una vigna, a ovest da un fosso di scolo che lo divide da un altro campo. La terra è di colore marrone chiaro di consistenza molto compatta. Descrizione unità topografica – In modo molto sporadico sono emersi dal campo, pochissimi frammenti ceramici, una selce in diaspro scuro (forse un nucleo non ritoccato) e un frammento in bronzo senza forma. Definizione – Frequentazione Cronologia – Paleolitico generico. (139.1) Podere Fabbrica – Pienza (Q 121 II 1721/4774) Ricognizione di superficie Habitat IV, 480 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso delle Bucacce a 150 m, incolto, Erboso. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito è rappresentato da una radura di alberi d’alto fusto che si trova nei pressi del podere Fabbrica. Precisamente il sito si incontra percorrendo la strada privata che porta a Fabbrica, sulla sinistra superata l’ultima vigna prima del podere, si incontra un campo a seminativo delimitato verso Fabbrica da un capannone antistante la casa, in mezzo a questo campo a circa 50 m dalla strada si trova la radura di vegetazione permanente, segnalata da una grande croce in ferro poco visibile perché coperta dalle piante. La morfologia che per tutta la superficie del campo si mantiene spianata, nel punto dove si trova la radura si rialza appena, abbastanza comunque perché l’area possa essere percepita come una piccola collinetta. Durante l’ultima ricognizione effettuata sul sito, la radura era stata destinata a recinto per cavalli. Descrizione unità topografica – In mezzo alla vegetazione si trovano delle murature in pietra abbastanza squadrate, segnalate da una grande croce di ferro. Purtroppo le murature sono quasi interamente ricoperte dagli arbusti. Visibili dei resti di uno scheletro, parzialmente scavato (probabilmente da scavi abusivi) e in seguito ricoperto da nylon e ramaglie per nasconderlo. L’orientamento dello scheletro è est-ovest, a un livello superiore rispetto allo scheletro è visibile parte di una pavimentazione in cotto a spina di pesce. Nella radura dove oggi si trova la croce, un tempo si trovava la pieve di San Martino a Fabbrica, fondata dalla chiesa di Chiusi, fatta demo- (137.1) Palazzo Massaini – Pienza (Q 121 III 1719/4775) Ricognizione di superficie Habitat III, 429 m slm, Pianura, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 500 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, delimitato a nord da una stradina di campo che parte dalle abitazione abbandonate poste ai piedi del colle di Palazzo Massaini, a sud da una siepe divisoria, a est da un oliveto, a ovest da un campo lasciato a sodo al momento della ricognizione. La terra è ovunque argillosa, ma cambia il colore, da grigia passa in certe zone ad avere chiazze marroni, pur non variando la consistenza. Descrizione unità topografica – Nella parte terminale del campo venendo dalla stradina, sulla sinistra, in posizione molto vicina alla strada suddetta, si trova una concentrazione di ceramica per lo più grezza, un’ansa a bastoncello, un frammento di maiolica arcaica, un frammento di sigillata, pochissimi frammenti di laterizi. La concentrazione non ha una forma riconoscibile. È però evidente un netto cambiamento di colore della terra, che diviene marrone scuro. Interpretazione – I materiali indicano una frequentazione dell’area, ma sono talmente pochi e talmente mischiati, da non poter essere 141 per il cambio di colore della terra che diviene più scura. La concentrazione è orientata nord-ovest/sud-est, lunga 17x11 m. Fatta di pietre, laterizi (tegole e coppi), ceramica depurata, grezza e sigillata. La visibilità non è ottima data la presenza di stoppie lasciate sulla superficie. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in pietra e copertura in laterizi, un’abitazione datata tra la prima e la media età augustea. Definizione – Abitazione Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C. Elementi datanti Terra sigillata italica Frammento di fondo: tav. XVII, n. 19. Acroma depurata Ciotola: tav. XXI, n. 10. lire nel 1581 a causa del suo pessimo stato, per volere espresso da monsignor Bossi, durante una vista pastorale (cfr. 4/3/121II/Pie). Interpretazione – Si tratta del rinvenimento dei resti della pieve di San Martino di Fabbrica. Definizione – Pieve Cronologia – 1191-1581. (140.1) Podere Cipressino – Pienza (Q 121 III 1717/4773) Ricognizione di superficie Habitat III, 462 m slm, versante collinare, argille, torrente Tuoma a 800 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione nordsud. La morfologia è di versante collinare degradante verso nord. L’andamento del versante non è costante, in direzione sud dove costeggia la casa del podere Cipressino è spianato, mentre dalle capanne retrostanti la casa inizia una discesa molto ripida in direzione nord. Delimitato a nord da una siepe, a sud dalla S.S. 146, a est dal podere Cipressino all’inizio e da una divisione di campo lungo tutto il perimetro est del fondo. La terra è di colore marrone chiaro, di consistenza friabile, solo in alcuni punti diviene argillosa e grigia. Descrizione unità topografica – Il campo è quasi per tutta la sua estensione sterile di materiali ceramici, solo nella parte a ovest del podere si trovano alcuni frammenti di ceramica grezza, depurata, una moneta illeggibile, un frammento di maiolica arcaica. Tali materiali sono tutti concentrati nella parte del campo più vicina alla S.S. 146. Interpretazione – Materiale sporadico, probabilmente non legato a nessun deposito. I reperti sono comunque in grado di indicare una frequentazione etrusco-arcaica (VI secolo a.C.) e una bassomedievale Definizione – Frequentazione Cronologia – VI secolo a.C./XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Frammento di fondo: tav. XLIV, n. 1. Impasto grezzo Olla di piccole dimensioni: tav. IV, n. 1. (141.2) Podere Macchione – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 141.1. Descrizione unità topografica – Proprio a sud della radura di pietre e arbusti, si trova una concentrazione non troppo netta, la terra non cambia colore. La concentrazione è orientata nord-sud, misura circa 10x8 m; vi si trovano laterizi (con molti inclusi), ceramica grezza, depurata, un frammento di vernice nera. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi. La cronologia è stata fissata all’Ellenismo, ma la vicinanza con la concentrazione 141,1 dove la datazione era fornita da sigillata, potrebbe far pensare a due abitazioni vicine della stessa fase, infatti la vernice nera potrebbe essere di I secolo a.C. e coincidere con la produzione di sigillata, ma non avendo altri elementi datanti ci limitiamo a indicare la fase ellenistica. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. (142.1) Podere Miniera – Pienza (Q 121 III 1717/4774) Ricognizione di superficie Habitat III, 400 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 150 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente triangolare, delimitato a sud dalla casa del podere Miniera, a nord-ovest da bosco. Il bosco è caratterizzato da un sentiero ben visibile e percorribile lungo il quale si aprono gli ingressi delle miniere di lignite abbandonate ma ancora individuabili. In direzione nord-est il campo è segnato da una strada campestre, a nord si trova una zona adibita a orto. La terra è abbastanza friabile e di colore marrone chiaro. Morfologicamente si tratta di un versante collinare che degrada abbastanza dolcemente verso nord. Descrizione unità topografica – Sulla parte destra del campo, nel punto di maggior discesa, si trovano alcuni frammenti di ceramica grezza e pochi laterizi, molto lisciati in superficie, perché probabilmente trascinati da un punto più alto. La terra dove si trovano i materiali è di colore più scuro e più friabile. Definizione – Frequentazione Cronologia – Generica età etrusca. (141.1) Podere Macchione – Pienza (Q 121 III 1716/4774) Ricognizione di superficie Habitat III, 397 m slm, versante collinare, argille, torrente Tuoma a 650 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nordsud, delimitato a est dalla strada per Sant’Anna in Camprena, a sud dalla strada bianca che porta al podere Macchione e dal podere stesso, a ovest da bosco. La terra è in generale molto argillosa e di colore marrone chiaro, solo in alcuni punti diviene più friabile e più scura. La morfologia è di versante collinare degradante verso est. Nella parte alta del versante dove il fondo è delimitato dal bosco, l’andamento della superficie diviene più spianato. Descrizione unità topografica – Verso sud dopo una piccola radura (fatta anche di pietre ammassate) posta sul punto in cui inizia il pianoro, si trova una concentrazione molto netta, riconoscibile anche 142 Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 144.1. Descrizione unità topografica – Sulla collinetta più vicina alla casa del podere San Piero in Campo, si nota un netto cambiamento di colore della terra, diviene visibilmente rossiccia. In mezzo a questa concentrazione di laterizi cronologicamente appartenenti ad altra fase, è emerso un nucleo in diaspro. La concentrazione è fatta di laterizi (coppi, tegole, mattoni e lastrine), pochissima ceramica sia grezza che depurata, un frammento di vernice nera. La UT misura 15,50x11 m. Disposta sul versante est della collinetta, con un forte trascinamento di materiali su tutti i lati della sommità. Il rinvenimento di un nucleo indica una frequentazione paleolitica. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in mattoni e copertura in laterizi, difficilmente collocabile cronologicamente. La scarsa presenza di ceramica può essere spiegata con il fatto che potrebbe trovarsi ancora a una quota inferiore, le arature potrebbero aver intaccato solo gli strati superiori. I laterizi comunque non sembrano collegabili al frammento di vernice nera, quindi possiamo indicare una frequentazione ellenistica ma la struttura abitativa rimane non datata. Definizione – Abitazione Cronologia – Paleolitico generico/III-II secolo a.C. Elementi datanti Reperti litici Nucleo: tav. I, n. 13. Ceramica a vernice nera Coppa su alto piede: tav. X, n. 13. (143.1) Pian del Re – Pienza (Q 129 I 1727/4759) Ricognizione di superficie Habitat I, 350 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a 50 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, delimitato a nord dalla strada per il podere Il Pero, a sud e a ovest dal fiume Orcia, a est dalla S.P. 53. La morfologia è pianeggiante. Il terreno è caratterizzato da una fortissima presenza di ghiaia di origine fluviale, con evidenti porzioni dove la concentrazione è maggiore, specialmente in prossimità del fiume. La visibilità a causa di questi affioramenti è molto scarsa, la terra è di colore marrone scuro e di consistenza friabile. Descrizione unità topografica – Più o meno all’altezza del terzo palo della luce, partendo dall’angolo che forma verso sud il fiume, si trova una netta concentrazione di laterizi, tegole e coppi, ceramica depurata, grezza, un frammento di sigillata. Purtroppo la visibilità non è molto chiara data la forte presenza di pietre in superficie. La concentrazione è orientata est-ovest, misura 15x11 m. Non si capisce se la terra cambia colore data la presenza di pietre. Interpretazione – I resti indicano la presenza di una struttura con copertura in laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – II secolo a.C./I secolo d.C. Elementi datanti Rozza terracotta Olla: tav. XV, n. 6. Acroma grezza Coperchio: tav. XX, n. 7. (145.1) Torre Tarugi – Pienza (Q 129 I 1725/4763) Ricognizione di superficie Habitat II, 356 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a 520 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Si tratta degli ampi versanti della collina sulla cui sommità si trova la Torre Tarugi. La terra è molto compatta, argillosa di colore grigio. Descrizione unità topografica – Dai campi più vicini alla torre, sono emersi frammenti di ceramica depurata, grezza, un frammento di maiolica arcaica, laterizi (coppi e tegole). Si può notare una maggior concentrazione di materiali nel versante che guarda in direzione di Chianciano. Interpretazione – Si tratta dei materiali di epoca medievale relativi alla frequentazione del sito di Torre Tarugi. Definizione – Frequentazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Frammento di parete: tav. XLII, n. 18. (144.1) Podere San Piero in Campo – Pienza (Q 129 I 1726/4761) Ricognizione di superficie Habitat II, 350 m slm, versante collinare, argille, fosso Le Lame a 100 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, delimitato a nord dalla strada bianca che porta a San Piero in Campo, a sud dalla vegetazione d’alto fusto che segue il corso del fosso Le Lame, a est dalla S.P. 53, a ovest da una siepe divisoria. La terra è in generale argillosa e grigia, molto compatta, anche se in certi punti assume colori che vanno dal marrone scuro al giallastro pur mantenendo una consistenza abbastanza dura. Morfologicamente si tratta di due collinette che occupano il fondo agricolo dando vita a due serie di versanti collinari, quello più elevato trova il punto più alto nei pressi della S.P. 53. Descrizione unità topografica – Sporadici ritrovamenti di ceramica grezza, specie in direzione est del campo, in un punto in cui la terra cambia colore divenendo marrone scuro ed è più friabile. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (146.1) Podere Cretaiole – Pienza (Q 121 III 1715/4773) Fonte orale Habitat II, 378 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso Sambuco a 420 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Si tratta di un campo allungato in direzione (144.2) Podere San Piero in Campo – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito 143 getazione permanente ben individuabile per la presenza di conifere molto alte. Descrizione unità topografica – I frammenti rinvenuti sono pochi, concentrati soprattutto nella direzione dell’agriturismo Santo Pietro, si tratta di poca ceramica grezza e depurata datante alla generica fase etrusco ellenistica. Definizione – Sporadico Cronologia – Ellenismo generico. nord-est/sud-ovest, parallelo alla S.S. 146, in posizione antistante il boschetto che circonda il podere Cretaiole. È delimitato a ovest dalla S.S. 146, a est dal bosco, a sud dall’incrocio per il podere Cretaiole. Morfologicamente si tratta di un’area spianata, la terra è tendenzialmente di colore marrone chiaro, abbastanza friabile. Descrizione unità topografica – Nei pressi della S.S. 146, a nord - est del podere, in direzione di Pienza, il padrone del podere Cretaiole, ci ha informato del ritrovamento di una tomba alla cappuccina, con dei vasi intatti (dei quali uno in sigillata), che lui stesso ha tirato in superficie con il trattore. La tomba è stata segnalata alla Soprintendenza. Interpretazione – Si tratta dei resti di una tomba alla cappuccina di fase primo imperiale. Definizione – Tomba Cronologia – I secolo d.C. (149.1) Podere Lignanello – Pienza (Q 121 II 1720/4775) Ricognizione di superficie Habitat IV, 472-437 m slm, piede di collina, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso Stagno a 260 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, delimitato a est e a sud dalla strada bianca che si apre lungo la S.S. 146 in prossimità del bivio per Palazzo Massaini e che passando per Fabbrica porta a Monticchiello. La terra è di colore marrone e di consistenza molto friabile. La morfologia è di un leggero versante collinare che degrada verso sud-est. Descrizione unità topografica – Nella parte più a nord del campo sono emersi frammenti molto ridotti dalle arature, di laterizi, ceramica grezza, depurata. Le arature oltre ad aver ridotto i frammenti in porzioni piccolissime, ne hanno causato la dispersione. Interpretazione – I materiali anche se completamente rovinati dai lavori agricoli, mostrano l’esistenza di un deposito. Purtroppo le condizioni dei frammenti in superficie non permettono ulteriori osservazioni. Definizione – Frequentazione Cronologia – Non identificabile. (147.1) Podere Peschiera – Pienza (Q 121 III 1715/4778) Ricognizione di superficie Habitat II, 350 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Trove a 600 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a nord da una strada campestre, a sud e a est da bosco, a ovest dal podere Peschiera. Il campo è formato da piccole collinette che generano un andamento ondulato di versanti e da un pianoro che caratterizza il fondo in direzione ovest, quasi al confine con il bosco. La terra è prevalentemente argillosa e grigia. Descrizione unità topografica – Sul pianoro è emersa una concentrazione di reperti affioranti. Come punto di riferimento può essere preso l’albero secco un po’ più a ovest. La concentrazione non ha una forma precisa, si riconosce per la terra più scura. La visibilità non è ottimale data la presenza di stoppie. Sono emersi frammenti di tegole, coppi, pochissima ceramica. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi, di incerta cronologia. Il proprietario di Peschiera, ci ha informato dell’esistenza, nel punto della concentrazione di una fornace, una notizia avuta dai proprietari precedenti. Quando lui ha comprato la casa il sito era già stato reinterrato, mentre gli hanno raccontato che in precedenza vi erano i resti ben visibili, anzi che la loro stessa casa è stata fatta in parte recuperando i laterizi provenienti dal deposito. Definizione – Abitazione Cronologia – Non identificabile. (150.1) Podere Peschiera – Pienza (Q 121 III 1715/4778) Ricognizione di superficie Habitat II, 360 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Trove a 150 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a nord da una strada di campo, a sud e a est da bosco, a ovest dal podere Peschiera. Il campo è formato da piccole collinette e da un pianoro, che si trova in direzione ovest. La terra è argillosa e grigia, di consistenza compatta, solo in alcuni punti varia di tonalità assumendo toni di marrone e la consistenza diviene leggermente più friabile. Descrizione unità topografica – In direzione nord del campo, in prossimità del bosco è emersa una concentrazione orientata estovest, di 15x5 m. È fatta di tegole, ceramica depurata e grezza. È stata notevole la difficoltà a riconoscere i materiali dato il colore grigio della terra, e data la rimanenza di stoppie in superficie. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi. Alcuni materiali attestano la cronologia al periodo tardo antico. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-V secolo d.C. Elementi datanti Terra sigillata italica (148.1) Poggio Santo Pietro – Pienza (Q 121 II 1720/4776) Ricognizione di superficie Habitat IV, 500-515 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 550 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma irregolare allungato in direzione est-ovest, delimitato a sud dalla S.P. 146 a est e a nord da bosco. La terra è molto friabile, con variazioni di colore dal giallo chiaro al marrone scuro. La morfologia del fondo agricolo è di versante collinare, il campo occupa tutto il versante orientale di una grande collina che vede sulla sommità un’area di ve144 in materiale deperibile e copertura in laterizi di periodo arcaico, ma il materiale continua fino almeno alla fine del IV-inizi III secolo a.C., evidenziando due abitazioni di fasi diverse posizionate sulla stessa area. Definizione – Abitazione Cronologia – VI secolo a.C./fine IV-inizi III secolo a.C. Elementi datanti Bucchero grigio Coppa: tav. III, n. 4. Impasto grezzo Olla di piccole dimensioni: tav. IV, n. 2; tav. VI, n. 4. Anfora: tav. VI, n. 7. Instrumentum domesticum Frammento di fornello (?): tav. VIII, n. 8. Ceramica etrusca sovradipinta Skyphos: tav. IX, n. 1. Ceramica comune Bacino: tav. XIII, n. 10. Frrammento di piede: tav. XVII, n. 11. Depurata ingobbiata di rosso Boccale: tav. XXXVIII, n. 5. (151.1) Podere C. Andrei – Pienza (Q 121 III 1718/4773) Ricognizione di superficie Habitat III, 339 m slm, versante collinare, argille, fosso Rigo a 150 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma irregolare, delimitato a nord da una siepe divisoria, a sud da un oliveto, a est dal fosso Rigo, a ovest dalla strada bianca che da Pienza porta a Monticchiello passando per il podere Fonte all’Oppio. Il campo si presenta con diversi cambiamenti di colore e consistenza, da grigio e argilloso, a friabile e marrone. La morfologia è di leggero versante collinare degradante verso ovest, scendendo fino al letto del fosso Rigo. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo forma un piccolo pianoro, prima della ripida discesa verso il fosso Rigo, si trova una concentrazione di laterizi (tegole e coppi), ceramica depurata, poca grezza, maiolica arcaica, maiolica rinascimentale. La UT si trova a sud di una piccola casettina in rovina circondata dai rovi, che si trova al centro del campo. Interpretazione – Abitazione con copertura in laterizi di epoca medievale, con continuità in epoca più tarda. Definizione – Abitazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Ciotola: tav. XLIII, n. 5. (152.2) Podere Telle – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 152.1. Descrizione unità topografica – Nella parte più vicina al bosco si trova il sito 152,2, una concentrazione orientata est-ovest, lunga 28 m e larga 26 m. È fatta di laterizi (con grossi inclusi), ceramica grezza, poca depurata, vernice nera, un frammento di un oggetto in bronzo semisferico decorato apparentemente a petali allungati disposti a raggera. Interpretazione – Il materiale indica la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi di periodo arcaico. Come per la UT 152,1 anche in questo caso la frequentazione del sito riprende tra III–II secolo a.C. Tra le due concentrazioni, che si trovano molto vicine potrebbe esserci un collegamento, potrebbe trattarsi di due edifici pertinenti allo stesso complesso abitativo in ambedue le fasi etrusche. Definizione – Abitazione Cronologia – VI secolo a.C./III-II secolo a.C. Elementi datanti Bucchero nero Oinochoe (?): tav. III, n. 2. Bucchero grigio Coppa: tav. III, n. 5. Impasto grezzo Olla di medio-grandi dimensioni: tav. V, nn. 5, 9; Ciotola: tav. VIII, n. 5. Ceramica comune Olla: tav. XI, nn. 4, 6. (152.1) Podere Telle – Pienza (Q 121 II 1721/4772) Ricognizione di superficie Habitat IV, 415 m slm, pianoro, argille, fosso del Pianaccio a 100 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, delimitato a nord, a nord-ovest e a ovest da bosco, da vigna e dall’oliveto antistante in direzione sud-ovest il podere Telle, a sud è segnato da una serie di olivi non ordinati, a est dalla strada bianca che porta al podere Telle. La terra è quasi ovunque marrone chiara e argillosa, solo in certi punti diviene visibilmente più scura e di consistenza più morbida. Morfologicamente si tratta di un versante molto leggero degradante verso sud, ma la pendenza è talmente minima da poter essere indicato come un’area spianata. Descrizione unità topografica – Nell’angolo sud del campo, si trova una concentrazione di laterizi, specialmente tegole con grossi inclusi, molta ceramica grezza, poca depurata, vernice nera, un frammento di vernice nera sovradipinta, bucchero grigio e un frammento di bucchero nero. È possibile individuare una maggior concentrazione di laterizi nella parte più a sud della UT. La concentrazione non è molto evidente, probabilmente è stata compromessa dalle arature, è comunque possibile individuare una misura approssimativa di 20x13 m. Orientata nord-sud, intorno a questa zona continua comunque a esserci molta ceramica sparsa. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura (153.1) Podere Telle – Pienza (Q 121 II 1721/4772) Ricognizione di superficie Habitat IV, 426 m slm, versante collinare, argille, fosso del Pianaccio a 70 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione nord145 est/sud-ovest, delimitato a nord da una serie di olivi non ordinati, a sud da un boschetto, a est dalla strada bianca che porta al podere Telle, a ovest dal fosso del Pianaccio. La terra è molto argillosa e di colore grigiastro. La morfologia è di versante collinare degradante verso sud e ovest. Nel punto dove raggiunge la quota più elevata la superficie del campo spiana assumendo più i caratteri di un pianoro. Descrizione unità topografica – Non si può individuare una vera e propria concentrazione, sono visibili degli affioramenti di ceramica per lo più depurata e laterizi (coppi e tegole), poca grezza e alcuni frammenti di vernice rossa, nella parte del campo che forma un pianoro, con forti trascinamenti di materiali lungo i versanti, nei punti in cui le curve di livello variano di più. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi, ma la ceramica presente non consente di posizionare cronologicamente il sito. Alcuni tipi di frammenti sembrano di periodo tardo antico, ma essendo solo pareti è difficile collocarli con certezza. Definizione – Abitazione Cronologia – Generica età romana. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi, ma la ceramica presente non permette di posizionare cronologicamente il sito. Definizione – Abitazione Cronologia – Generica età etrusca. (156.1) Podere Sodo – Pienza (Q 121 III 1718/4776) Ricognizione di superficie Habitat III, 400-411 m slm, Pianura, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 190 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, delimitato a nord dalla strada bianca che porta al podere Sodo, a sud da piante d’alto fusto che seguono il corso d’acqua, a est da un podere abbandonato. La terra presenta vari cambiamenti di colore, da grigia a marrone e di consistenza, da argillosa a molto friabile. La morfologia è pianeggiante. Descrizione unità topografica – Quasi tutto il campo è sterile, per quel che riguarda il materiale ceramico, salvo una piccola area al centro del campo, di circa 4x4, dalla quale sono emersi frammenti di laterizi con grossi inclusi, pochi frammenti ceramici (grezza e depurata). La terra dove si trova la concentrazione diviene marrone scuro e molto più friabile rispetto al resto. Interpretazione – I reperti rinvenuti indicano la presenza di una struttura in cui sono usati i laterizi da copertura, ma la ceramica non permette di posizionare cronologicamente il sito con precisione, anche se il tipo di impasti indica genericamente il periodo etrusco-romano. Non sono stati individuati frammenti di ossa, ma la ristrettezza del rinvenimento farebbe pensare alla presenza di una tomba. Definizione – Tomba (?) Cronologia – Generica età etrusco-romana. (154.1) Podere Telle – Pienza (Q 121 II 1721/4772) Ricognizione di superficie Habitat IV, 410 m slm, versante collinare, argille, fosso del Pianaccio a 250 m, Seminativo, Fresato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Piccolo oliveto di forma rettangolare molto vicino al podere Telle. Precisamente si trova in posizione sottostante in direzione sud del podere. La terra è argillosa di colore marrone chiaro di consistenza morbida. La morfologia è di versante collinare. Descrizione unità topografica – Sono emersi rari frammenti di laterizi e poca ceramica depurata e grezza. Interpretazione – Materiale sporadico, probabilmente non legato a un deposito archeologico sottostante. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (157.1) Podere Cavorciano – Pienza (Q 121 II 1720/4776) Ricognizione di superficie Habitat III, 465 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 450 m, Seminativo, Fresato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Si tratta di un fondo di grandi dimensioni e morfologicamente molto articolato. Esso circonda il podere Cavorciano. Il campo che per quanto è inframezzato da olivi disposti in maniera irregolare su tutta la superficie, sembra quasi articolato in più fondi diversi, è delimitato a nord da un’area boschiva, a sud dal podere Cavorciano, mentre più a sud da un oliveto regolare a non molta distanza dal podere. Morfologicamente si tratta di una serie di versanti collinari. Descrizione unità topografica – Nella zona antistante il podere, in direzione sud, sono presenti frammenti sporadici di laterizi, poca ceramica grezza e depurata, mentre nelle zone dove i campi sono arati e non ci sono olivi, che girano dietro il complesso verso nord, i frammenti scompaiono totalmente. Interpretazione – Materiale sporadico, si legge la presenza di un deposito, ma lo stato di conservazione dei materiali è talmente pessimo da non permetterne nessuna comprensione. Definizione – Sporadico Cronologia – Generica età romana. (155.1) Podere Casale – Pienza (Q 121 II 1720/4773) Ricognizione di superficie Habitat IV, 481 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso del Pianaccio a 350 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare di terra particolarmente ricca di varianti sia di consistenza che di colore. Si passa dal marrone chiaro al grigio e da una consistenza friabile a una compatta e argillosa. Morfologicamente si tratta di un vasto pianoro. Il fondo è delimitato a nord e a sud da due recinti divisori di legno e reti metalliche piuttosto evidenti, a ovest è segnato dalla strada bianca che da podere Albergo si dirige verso Monticchiello, a est è delimitato da una fitta vegetazione arborea. Descrizione unità topografica – Nella parte del campo che volge verso l’incrocio per Fabbrica è emersa una striscia di terra di colore marrone scuro, molto friabile, che conteneva frammenti molto sparsi e rovinati di laterizi (con grossi inclusi) e ceramica grezza e depurata, il tutto trascinato fino alla parte del campo che coincide con la strada per Casale. 146 Acroma depurata Ciotola-coperchio: tav. XXXV, n. 7. (158.1) Podere San Giorgio – Pienza (Q 121 III 1715/4777) Ricognizione di superficie Habitat II, 369 m slm, pianoro, argille, torrente Tuoma a 270 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, delimitato a nord dal podere San Giorgio, a sud da una radura alberata e da un piccolo stagno, a est da bosco, a ovest da una strada campestre. La terra è abbastanza friabile e di colore marrone, che diviene molto scuro a nord, verso il podere. Morfologicamente si tratta di un versante collinare molto dolce degradante in direzione sud. Descrizione unità topografica – Nella parte più a nord del campo sono emersi frammenti sporadici di laterizi, ceramica depurata, grezza, due frammenti di maiolica arcaica e maiolica tarda. Interpretazione – I materiali non sono lo specchio di un deposito, ma sono indice solamente di una frequentazione basso medievale. Definizione – Frequentazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. (160.1) Podere San Giorgio – Pienza (Q 121 III 1715/4777) Ricognizione di superficie Habitat II, 339 m slm, versante collinare, argille, torrente Tuoma a 215 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata, delimitato a nordovest da una radura che costeggia la strada di campo che scende a sud dal podere San Giogio, a est da bosco, a ovest da una strada di campo. La terra è quasi ovunque grigia e argillosa. La morfologia del campo è quella di un grande versante collinare che scende verso sud creando una fondovalle segnato da un rivolo d’acqua, che fa da spartiacque con l’altro versante che risale in direzione sud. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui la discesa del campo termina e sta per iniziare la salita del versante opposto, si trova una concentrazione nettissima, di tegole, ceramica grezza, poca depurata, un frammento di sigillata. La terra non cambia colore, ma la presenza di materiali è molto netta. La UT misura 16x12,60 m, orientata nord-ovest/sud-est. Interpretazione – I resti individuati indicano la presenza di un’abitazione in materiale deperibile e copertura in laterizi. I materiali indicano genericamente l’epoca imperiale, un solo frammento appare datato alla tarda età imperiale. Definizione – Abitazione Cronologia – I-IV secolo d.C. Elementi datanti Acroma grezza Olla: tav. XXVI, n. 1. (159.1) Podere San Giorgio – Pienza (Q 121 III 1715/4777) Ricognizione di superficie Habitat II, 356 m slm, pianoro, argille, torrente Tuoma a 350 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma irregolare, che si apre a sud del podere San Giorgio, scendendo in un vasto e ripido versante in direzione ovest. Delimitato a nord dal podere, a sud da un boschetto che si trova vicino allo stagno, a est da una strada di campo che dalla casa scende verso sud, a ovest scende fino alla piccola valle, segnata da un fosso, dalla quale risalendo arriviamo al podere Ragnuzzi. La terra tendenzialmente è grigia e argillosa, solo in certi punti diviene marrone scuro e molto friabile. Descrizione unità topografica – Proprio davanti al podere San Giorgio, in direzione sud, appena terminano gli olivi, appare il sito 159,1. Si tratta di una concentrazione non molto netta ma chiaramente visibile di laterizi (coppi e tegole anche con impressioni digitali), ceramica grezza, depurata, vernice nera (un fondo con quattro foglioline a pétites éstampilles). La terra è di colore marrone scuro, molto friabile, la concentrazione misura 24,50x23 m. Orientata nord-est/sud-ovest. La concentrazione pur se non molto netta, appare piuttosto concentrata, cioè senza un trascinamento forte, probabilmente anche grazie alla morfologia del pianoro, abbastanza vasto, il che ha permesso il mantenimento integro dei limiti. La visibilità non è ottimale data la presenza di resti di stoppie. Interpretazione – I resti individuati provano l’esistenza di una struttura probabilmente con alzati in materiale deperibile e copertura in laterizi. La prima fase di frequentazione risale al II secolo a.C. Il sito ha probabilmente vissuto in modo continuativo fino alla metà del I secolo d.C. Un bordo di una ciotola-coperchio ha una datazione che arriva alla tarda antichità. Definizione – Abitazione Cronologia – II secolo a.C./I secolo d.C. Elementi datanti Ceramica a vernice nera tav. X, n. 10. (161.1) Podere Fraternita – Pienza (Q 121 III 1715/4777) Ricognizione di superficie Habitat III, 351 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a 420 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma a L, delimitato a ovest dalla strada che porta al podere Fraternita, a est da una radura che genera la rientranza caratteristica dell’andamento del fondo, a nord dal podere Fraternita, a sud dalla strada bianca che da Pienza (si imbocca nei pressi del podere Prugnano a sud di Pienza, dopo la serie di tornanti che segnano la S.P. 18) porta a Monticchiello passando per l’incrocio di Casa al Piano. Il terreno varia in più punti di colore e consistenza, da marrone chiaro e argilloso, a marrone scuro e friabile. Morfologicamente si tratta di un versante collinare che ha la sommità dove si trova il podere Fraternita, scende fino alla strada bianca per Monticchiello. Lungo la discesa il versante si addolcisce nei pressi della strada divenendo un terrazzo piuttosto spianato. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo diviene un pianoro, quando costeggia la strada bianca, e ha già fatto il gomito della L, causato dalla presenza di una radura; emerge una concentrazione di laterizi (coppi e tegole), ceramica grezza, depurata, vernice nera, sigillata, una moneta (completamente ossidata). La UT misura 42x25 m. È orientata est-ovest. Le dimensioni così grandi sono dovute principalmente al fatto che i frammenti sono 147 sparsi e non si riesce quindi a individuare un punto di maggiore densità. Probabilmente questi limiti comprendono anche il trascinamento. Tutto ciò è dovuto all’effetto delle arature, che oltre ad aver sparso i frammenti li ha ridotti in porzioni minuscole. La terra dove si trova la UT, diviene marrone scuro, molto friabile. Interpretazione – Il rinvenimento di un reperto litico lavorato (tipo raschiatoio) indica frequentazione preistorica del sito. Probabilmente si tratta di un complesso di grandi dimensioni di epoca compresa tra il periodo tardo repubblicano-primo imperiale, ma il cattivo stato di conservazione toglie la sicurezza a ogni ipotesi. Quasi certamente 161,1 e 161,2 oggi divisi, un tempo facevano parte dello stesso complesso, data la presenza di materiali omogenei, lo stesso orientamento e il fatto che sono divisi solo da siepi e da un piccolo scalino di terrazzamento, certo non indicativi di discontinuità. Definizione – Fattoria Cronologia – Paleolitico generico/III-I secolo a.C./I secolo d.C. Elementi datanti Reperti litici Lama: tav. I, n. 1. Raschiatoio: tav. I, n. 7. Impasto grezzo Ciotola: tav. VIII, n. 2. Ceramica a vernice nera Coppa: tav. IX, n. 11. (162.1) Podere Fonte all’Oppio – Pienza (Q 121 III 1719/4771) Ricognizione di superficie Habitat III, 404 m slm, versante collinare, argille torrente, Tresa a 570 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, caratterizzato da un forte versante collinare degradante dal podere Fonte all’Oppio verso sud. In due punti durante la discesa specialmente nella porzione più alta del versante non distante dalla casa del podere, diviene terrazzo spinato. È delimitato a nord dal podere Fonte all’Oppio, a sud dalla strada bianca che da Pienza (si imbocca nei pressi del podere Prugnano a sud di Pienza, dopo la serie di tornanti che segnano la S.P. 18) porta a Monticchiello passando per l’incrocio di Casa al Piano, a ovest dal podere Fraternita e dalla radura boscosa che caratterizza il fondo sottostante il podere Fraternita. La terra è piuttosto omogenea nel colore: marrone chiaro, la consistenza è abbastanza argillosa. Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicina al podere Fonte all’Oppio, non distante dalla fonte che fornisce il nome al podere, completamente ricoperta di arbusti di alloro, dove si forma un leggero pianoro, sono emersi frammenti di epoche diverse, sparsi più o meno omogeneamente su tutto il pianoro. Si può notare però una maggior concentrazione intorno al grande pioppo che si trova al centro del pianoro. Si tratta di frammenti di laterizi, ceramica grezza, depurata, invetriata, un frammento di vernice nera, maiolica arcaica, maiolica rinascimentale, due reperti litici scheggiati. Interpretazione – È chiara una plurifrequentazione, ma non siamo in grado di notare una distinzione tra i materiali di epoche diverse, sono tutti mischiati, anche se il punto di frequentazione è lo stesso. È chiara la presenza di un deposito, ma non sappiamo di quale periodo, infatti nello stesso punto, sono presenti tracce di frequentazioni diverse. È attestato il paleolitico, grazie al rinvenimento di due reperti litici lavorati (raschiatoi). È attestato il periodo arcaico grazie al rinvenimento di alcuni frammenti ceramici databili fine VII-VI a.C., quello ellenistico grazie al rinvenimento di un frammento di vernice nera. E infine è presente anche il periodo medievale grazie al rinvenimento di maiolica arcaica. Definizione – Frequentazione Cronologia – Paleolitico generico/fine VII-VI secolo a.C./IV-prima metà I secolo a.C./ XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Reperti litici Nucleo: tav. I, n. 11. (161.2) Podere Fonte all’Oppio – Pienza (Q 121 III 1719/4771) Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 161.1. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo diviene pianoro, vicino alla radura, che lo divide dal sito 161,1; si trova una concentrazione di laterizi (coppi e tegole), ceramica depurata, grezza, vernice nera, sigillata. Anche qui come nel sito 161,1 le arature hanno molto rovinato i materiali. Il trascinamento specie verso est, ha fatto si che la UT misurasse 56x18,60 m, orientata est-ovest. La UT 161,2 pur essendo divisa da 161,1 dalla siepe, sembra essere la sua parte superiore. Infatti il dislivello di circa 1,5 m; tra le due concentrazioni e la divisione tramite la siepe, può essere una modifica dei lavori agricoli, o più semplicemente il frutto di divisioni di proprietà. I materiali sono identici, a ovest le due UT iniziano alla stessa altezza, a est 161,2 è più lunga, ma è da considerare l’interruzione per 161,1 dovuta alle sterpaglie. Interpretazione – Probabilmente si tratta di un complesso di grandi dimensioni di epoca compresa tra il periodo tardo repubblicano – primo imperiale. Ma il cattivo stato di conservazione, toglie la sicurezza a ogni ipotesi. Quasi certamente 161,1 e 161,2 oggi divisi, un tempo facevano parte dello stesso complesso, data la presenza di materiali omogenei, lo stesso orientamento e il fatto che sono divisi solo da siepi e da un piccolo scalino di terrazzamento, certo non indicativi di discontinuità. Definizione – Fattoria Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C. Elementi datanti Impasto grezzo Dolio: tav. VII, n. 5. (163.1) Podere Traverse – Pienza (Q 121 III 1718/4771) Ricognizione di superficie Habitat III, 364 m slm, pianoro, argille, fosso Rigo a 230 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma a L, delimitato a sud-ovest del podere Traverse, a nord dal giardino del podere Traverse, a sud e a est da un oliveto e un frutteto. Morfologicamente si tratta di un pianoro che si apre su un ampio versante che scende dal podere Tarverse verso sud, interrotto dalla strada bianca che porta a Mon148 ticchiello. La terra è tendenzialmente di colore marrone chiaro e di consistenza dura. Descrizione unità topografica – Proprio al centro del campo, in una zona di netto pianoro, si trova la concentrazione di materiale affiorante, è lunga 20 m, larga 18,40 m, orientata est-ovest. È fatta di laterizi (coppi, tegole), quasi assente la ceramica (per lo più di impasto grigio, molto omogeneo), poca depurata, molti frammenti di dolia e di cocciopesto. Presenti tre pesi da telaio (in uno è visibile uno stampo nella parte superiore, forse un tridente). La cosa interessante è la probabile destinazione di ambienti diversi, che si può ancora individuare dalla disposizione dei materiali. A ovest, i primi frammenti che si incontrano venendo dalla casa del podere Traverse, sono i dolia, dopo di che continuando verso est incontriamo molti frammenti di cocciopesto, ancora conglomerato in grossi blocchi, alcuni dei quali presentano un lato che pare lisciato (forse un pavimento o una vasca). L’ultima parte della concentrazione ha restituito i tre pesi da telaio, tutti molto vicini l’uno all’altro. Interpretazione – Probabilmente si tratta di un edificio di servizio, magari dove si svolgevano attività lavorative. Forse con delle vasche per l’immersione di tessuti, e con telai per la tessitura. I frammenti di dolia, potrebbero indicare la presenza di un magazzino. La struttura per quello che è visibile deve essere stata con copertura in laterizi e gli elevati in materiale deperibile. Definizione – Struttura di servizio Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. Elementi datanti Pesi da telaio tav. XVI, nn. 7, 8. Definizione – Frequentazione Cronologia – Generica età etrusca/Generico Medioevo. (165.1) Podere Trieste – Pienza (Q 121 III 1718/4774) Ricognizione di superficie Habitat III, 448-428 m slm, versante collinare, argille, torrente Tuoma a 220 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Si tratta di una serie di campi, divisi da labili solcature e poca vegetazione spontanea, disposti a nord e a ovest del podere Trieste. Si tratta di un’area complessivamente molto vasta, di terra estremamente argillosa e grigia. Un cambiamento di colore e consistenza, si presenta solo nel punto in cui si forma un pianoro, poco più a ovest del podere Trieste, dove sono piantati una serie di olivi. La morfologia dei fondi è tendenzialmente di piccoli versanti collinari che si avvicendano, solo come detto dove è piantato un oliveto ben visibile dalla S.S. 146, si forma un rilievo spianato e riconoscibile rispetto al resto delle superfici. Descrizione unità topografica – L’unico punto in cui è emerso qualcosa, è sulla sommità di una collinetta, in direzione della strada che dal bosco porta al podere Bandita. È stato difficilissimo riconoscere i frammenti dato il colore della terra, completamente grigio, e acciottolato, da far sembrare tutto uniforme. Si tratta di una piccola concentrazione di laterizi, pochissima ceramica depurata e grezza. Interpretazione – I resti individuati indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi, i materiali ceramici non forniscono nessuna informazione cronologica. Definizione – Abitazione Cronologia – Non identificabile. (164.1) Podere Fraternita – Pienza (Q 121 III 1719/4771) Ricognizione di superficie Habitat III, 350-380 m slm, versante collinare, argille, fosso Rigo a 560 m, Seminativo, Fresato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma molto irregolare, compreso tra il podere Traverse, il Podernovo, e il podere Fraternita. Si tratta di un grande versante collinare degradante verso sud e sudovest. È chiuso verso nord da bosco, a sud è delimitato dalla strada bianca per Monticchiello. A est è segnato dalla strada che porta al podere Fraternita. La maggior parte del fondo è destinata a seminativo, mentre la parte sommitale del versante è coltivata a oliveto in filari molto regolari. Il terreno presenta molte varianti di colore, la parte dell’oliveto, si trova su una grande chiazza scura, mentre scendendo il versante si incontrano grandi macchie di terra argillosa e grigia. Descrizione unità topografica – La parte dell’oliveto si trova su una grande chiazza scura, che è il punto dal quale sono emersi il maggior numero di materiali. Se pur sporadici è facile individuarli. Si tratta di molta ceramica grezza, meno depurata, laterizi (alcuni con grossi inclusi, altri con inclusi di paglia). Sporadici, ma concentrati nella zona del pianoro, anche se un po’ trascinati verso il fondo del versante, specialmente in direzione sud. Interpretazione – È evidente la presenza di un deposito, ma i materiali sono troppo sparsi per poterlo individuare chiaramente, inoltre i resti individuati provano la frequentazione in periodi diversi. Anche i laterizi presenti sono di due tipi, a indicare la presenza di due strutture diverse. (166.1) Podere Miniera, Podere Pietrafitta – Pienza (Q 121 III 1717/4774) Ricognizione di superficie Habitat II, 427 m slm, pianoro, argille, torrente Tuoma a 300 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a nord a est e a ovest da bosco, a sud da una strada bianca che dal podere Pietrafitta porta al podere Miniera. La terra è abbastanza friabile, di colore per lo più marrone chiaro. La morfologia è spianata. Descrizione unità topografica – Proprio al centro del campo, nel punto in cui si forma un leggero pianoro, si trova la concentrazione 166,1. Si riconosce bene per la presenza di una collinetta di terra mista a materiali edili e pietre, il tutto ricoperto, dai rovi. Si tratta di una concentrazione che occupa tutto il pianoro, continua poi sotto la radura. Sono laterizi (coppi, tegole, mattoni), pietre, ceramica grezza, depurata, invetriata, maiolica arcaica, maiolica rinascimentale. Misura circa 20x15 m, orientata nord-sud. Interpretazione – I resti individuati indicano la presenza di una struttura in pietre e mattoni con copertura in laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Frammento di parete: tav. XLII, n. 17. 149 Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 168.1. Descrizione unità topografica – Alla seconda curva di livello, sempre partendo dal basso del poggio, in un leggero pianoro, appena più elevato rispetto a quello che ospita la concentrazione 168,1, si trova la concentrazione 168,2. È orientata est-ovest, misura 37x26 m. Il trascinamento è molto forte in direzione est, dovuto allo scivolamento progressivo del pianoro in quella direzione. Si trova a circa 8 m da 168,1. La UT è ben visibile ma molto sparsa, è fatta di laterizi (per lo più tegole) e pietre di media pezza, ceramica grezza e depurata, un peso da telaio, un frammento di vernice nera. È caratterizzata da uno scurimento della terra. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in pietra, forse la pietra può essere stata usata solo per le fondazioni e copertura in laterizi, il periodo non è certo, ma un frammento di vernice nera lo colloca in epoca ellenistica. Definizione – Abitazione Cronologia – III secolo a.C. Elementi datanti Ceramica a vernice nera Generica forma chiusa: tav. IX, n. 7. Ceramica comune Frammento di ansa di forma chiusa: tav. XII, n. 4. Frammento di piede: tav. XIII, n. 4. (167.1) Podere Fonte Bertusi di Sotto – Pienza (Q 121 III 1715/4774) Ricognizione di superficie Habitat II, 320 m slm, Pianura, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 1200 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Piccolo campo pianeggiante situato tra il podere Fonte Bertusi di Sotto, e il podere Fonte Bertusi di Sopra. Più precisamente il sito si trova in prossimità della colonna del vento, ben visibile tra le due costruzioni non troppo lontane. La terra è di colore marrone scuro di consistenza morbida e friabile. Descrizione unità topografica – Proprio sotto la colonna del vento, si trova una concentrazione nettissima di laterizi (coppi e tegole), pochissima ceramica (grezza e depurata). È orientata est-ovest, misura 8x6 m. Interpretazione – Il materiale e la consistenza farebbero pensare a una tomba alla cappuccina, ma la completa assenza di ossa fa più pensare a una piccola abitazione, con elevati in materiale deperibile e copertura in laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – Generica età romana. (168.1) Poggio Villanova – Pienza (Q 129 I 1724/4763) Ricognizione di superficie Habitat II, 317-382 m slm, versante collinare, argille, fiume Orcia a 650 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma abbastanza regolare che occupa l’intero versante occidentale del Poggio Villanova. È delimitato a nord dalla S.P. 53 che si dirige verso San Piero in Campo, a est dalla parte nord del versante, una striscia di terra lasciata a sodo, al momento della ricognizione a sud da bosco che caratterizza tutta la parte più alta del poggio. Il campo è caratterizzato da regolari curve di livello che tagliano il versante in direzione nordest/sud-ovest, generando una serie regolare di terrazzi, la terra è abbastanza friabile, di colore marrone chiaro, con forti affioramenti di pietrisco su tutta la superficie. Descrizione unità topografica – All’altezza della prima curva di livello rilevante, partendo dal basso, cioè dalla casa del podere Piano, nel punto in cui si forma quasi un pianoro, si trova una concentrazione orientata nord-est/sud-ovest lunga 13,20 m, larga 13 m. La concentrazione è molto netta e caratterizzata anche da un forte scurimento della terra. Il trascinamento tende a portare i materiali specie verso gli stalloni del podere Piano. La UT è fatta di molti laterizi (coppi, tegole), molte pietre di media pezza, poca ceramica depurata e grezza, discreta presenza di depurata. Interpretazione – I resti indicano la presenza di una struttura nella quale sono state utilizzate anche pietre, non è chiaro se per gli elevati o solo per le fondazioni, con copertura in laterizi. I materiali sono in grado di indicare solo che si tratta della fase ellenistica. Definizione – Abitazione Cronologia – Ellenismo generico. (168.3) Poggio Villanova – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – cfr. sito 168.1. Descrizione unità topografica – All’altezza dell’ultima curva di livello, partendo dal basso, in prossimità del bosco che occupa la sommità del poggio, si trova il sito 168,3. È una concentrazione orientata est-ovest, misura 11,30x7,20 m. È posta sull’ultimo pianoro prima della cima. La UT è nettissima, caratterizzata da un forte scurimento del terreno. Vi sono frammenti di laterizi (tegole e coppi), pietre di media pezza, molta ceramica grezza, depurata, un frammento di sigillata, alcuni frammenti di ingobbiata di rosso. Sul sito sono state effettuate due ricognizioni. La prima nel 1997 quando la concentrazione è stata individuata, la seconda nell’estate del 2001. Questa seconda ricognizione avvenuta come la prima con il campo arato, non ha apportato nuovi elementi alla comprensione dell’affioramento le cui caratteristiche sono state confermate dal rinvenimento di altri materiali tardo antichi. Interpretazione – Labili tracce di frequentazione tardo repubblicanaprimo imperiale, testimoniate da un frammento di sigillata. La maggior quantità dei reperti sono coevi e coincidono con la fase tardo antica (metà IV-inizio VI secolo d.C.), quando deve essere stata in piedi un’abitazione forse in pietra (o forse le pietre erano usate solo per le fondamenta o lo zoccolo) e copertura laterizia di coppi e tegole. Definizione – Abitazione Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./metà IV-inizi VI secolo d.C. Elementi datanti Terra sigillata italica Frammento di parete: tav. XVII, n. 22. Acroma grezza Olla: tav. XXIV, nn. 4, 8; tav. XXV, nn. 5, 11; tav. XXVI, n. 10; tav. XXVII, nn. 1, 2, 3, 6, 7; tav. XXVIII, nn. 9, 10; tav. XXIX, n. 3. (168.2) Poggio Villanova – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona 150 una serie di leggeri terrazzi che si allungano in direzione nord-sud, ma su questo lato sono meno regolari e i terrazzi sono meno netti. Anche gli affioramenti di pietrisco su questo lato del poggio sono meno evidenti rispetto al lato ovest. Descrizione unità topografica – All’altezza del primo pianoro salendo il campo dalla strada verso la cima, incontriamo la concentrazione 169,1. Si tratta di una grande chiazza scura, di forma quasi circolare, larga circa 30x33 m. Molto forte il trascinamento, che segue il versante collinare. La UT è fatta di tantissimi frammenti di argilla pressata, un frammento di intonaco, pochissima ceramica sia grezza che depurata. Interpretazione – I resti presenti indicano la presenza di un’abitazione in materiale deperibile, con elevati in argilla pressata. Alcuni tra i materiali raccolti portano la cronologia al periodo etrusco ellenistico. È attestata da alcuni frammenti a impasto bruno non torniti la presenza di una frequentazione del sito in epoca protostorica. Definizione – Abitazione Cronologia – Protostoria generica/ II secolo a.C. Elementi datanti Impasto bruno Dolio cordonato: tav. II, n. 7. Rozza terracotta Olla: tav. XIV, n. 4. Boccale: tav. XXX, nn. 1, 3, 4. Ciotola: tav. XXXI, nn. 3, 7, 11. Coperchio: tav. XXXI, n. 15. Frammento di fondo: tav. XXX, nn. 5, 7. Acroma depurata Boccale: tav. XXXIV, n. 1. Ciotola-coperchio: tav. XXXV, nn. 5, 6. Casseruola: tav. XXXVI, n. 1. Anfora: tav. XXXVII, n. 4. Frammento di fondo: tav. XXXIV, nn. 3, 4; tav. XXXVII, nn. 6, 7. Frammento di parete decorato: tav. XXXVII, n. 8. Depurata ingobbiata di rosso Ciotola: tav. XXXIX, nn. 1, 10. Frammento di fondo: tav. XLI, n. 11. (168.4) Poggio Villanova – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – cfr. sito 168.1. Descrizione unità topografica – La concentrazione 168,4 si trova spostata dalle altre concentrazioni poste lungo il pendio; è posta più a sud, dove si forma un leggero pianoro, che scende in un versante collinare abbastanza ripido. Non si tratta di una concentrazione vera e propria, è più un grande sporadico, che inizia nel pianoro e scende in forma di trascinamento fino alla pianura che costeggia la S.P. 53. Si tratta di frammenti di laterizi (coppi e tegole), ceramica grezza, depurata, un frammento di vernice nera, alcuni frammenti di argilla pressata, che potrebbero indicare una capanna o comunque un’abitazione in materiale deperibile. Interpretazione – I resti presenti non sono molto chiari, dato il forte trascinamento, ma è lo stesso possibile leggere la presenza di una struttura in materiale deperibile, probabilmente con elevati in argilla pressata e copertura in laterizi. L’unico elemento datante è il frammento di vernice nera collocabile nella fase ellenistica Definizione – Abitazione Cronologia – Fine III-II secolo a.C. Elementi datanti Ceramica a vernice nera Generica forma aperta (piatto?): tav. X, n. 9. Acroma grezza Olla: tav. XXVII, n. 10. (169.2) Poggio Villanova – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 169.1. Descrizione unità topografica – All’altezza dell’ultima curva di livello prima del boschetto che si trova sulla cima del poggio, in pieno versante collinare, nel punto in cui è appena accennato un pianoro, si trova 169,2. Si tratta di una concentrazione che non sembra avere una forma precisa, esiste una chiazza un po’ più scura, ma non è precisamente misurabile. Ci sono laterizi (coppi e tegole), molta ceramica grezza e depurata. I materiali sono molto sparsi e trascinati lungo il pendio, fin quasi alla chiazza scura della concentrazione sottostante (169,1). Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un’abitazione in pietre (o perlomeno una parte della struttura doveva essere in pietra) e copertura in laterizi, presumibilmente di epoca medievale, ma i resti non forniscono una cronologia più puntuale. È attestata da alcuni frammenti a impasto bruno non torniti la presenza di una frequentazione del sito in epoca protostorica. Definizione – Abitazione Cronologia – Protostoria generica/Generico Tardo Medioevo. Elementi datanti Impasto bruno Olla: tav. II, n. 2. (169.1) Poggio Villanova – Pienza (Q 129 I 1725/4763) Ricognizione di superficie Habitat II, 382-346 m slm, versante collinare, argille, fiume Orcia a 430 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il campo è molto vasto, occupa tutto il versante orientale del Poggio Villanova, è delimitato a nord dal versante nord del poggio al momento della ricognizione lasciato a sodo, a ovest dal bosco che caratterizza la cima del poggio, a est dalla S.P. 53 per San Piero in Campo, a sud-est dal podere Villanova. La terra presenta molte varianti di colore e di consistenza, dal marrone friabile al grigio argilloso. Anche da questo lato come in quello occidentale, le curve di livello caratterizzano il versante tagliandolo in (169.3) Poggio Villanova – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 169.1. Descrizione unità topografica – Nella parte del versante più vicina al podere Villanova, più o meno alla stessa altezza di 169,1, sulla 151 stessa curva di livello, ma spostato a sud, dove si forma un leggero pianoro si trova il sito 169,3. Si tratta di una concentrazione nettissima, caratterizzata anche da uno scurimento della terra. È lunga 13 m, larga 12,30 m, orientata est-ovest. Vi sono tantissimi frammenti di laterizi (per lo più tegole) in grezza, frammenti di dolia, tantissima ceramica grezza, e solo alcuni frammenti in depurata. Il trascinamento è maggiormente accentuato in direzione del pendio, che scende verso la strada. Interpretazione – I resti indicano la presenza di un’abitazione in materiale deperibile e copertura in laterizi. Un paio di frammenti sembrano indicare una cronologia di periodo etrusco arcaico. È attestata da alcuni frammenti a impasto bruno non torniti la presenza di una frequentazione del sito in epoca protostorica, nello specifico nel Bronzo finale. Definizione – Abitazione Cronologia – Bronzo finale/VI secolo a.C. Elementi datanti Impasto bruno Olla: tav. II, n. 3. Impasto grezzo Dolio: tav. VII, n. 7. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il terreno spiana si trova una concentrazione, non molto netta, ma ben riconoscibile, di frammenti di laterizi (tegole e coppi), ceramica grezza e depurata. I frammenti sono talmente sparsi e soprattutto talmente frantumati dalle arature da non permettere una datazione precisa, ma neppure una misurazione della concentrazione precisa. Interpretazione – Data la quota identica di 170,1 e 171,1 e l’affinità dei materiali per quel che è possibile vedere, nonostante la piccolezza dei frammenti, si può ipotizzare che le due concentrazione facessero parte dello stesso complesso. Comunque si tratta di una struttura con copertura in laterizi e gli elevati forse in pietra o almeno una parte. Definizione – Generica area abitativa Cronologia – Generica età romana. (171.1) Podere Scuola – Pienza (Q 129 I 1726/4761) Ricognizione di superficie Habitat II, 386-359 m slm, piede di collina, argille, fosso di Gragnano a 270 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a nordest da una recinzione in filo metallico che corrisponde più o meno anche con il confine comunale, a sud-ovest dalla S.P. 53, a ovest da una strada bianca che porta al podere C. Poggio Sarna aprendosi lungo la S.P. 53 all’altezza del podere Scuola. La morfologia è di versante collinare che diviene pianeggiante quando raggiunge la S.P. 53. La terra è argillosa di colore pressoché grigio. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il terreno diviene pianeggiante, si trova una concentrazione, non molto netta, i frammenti sono abbastanza sparsi e molto frammentati dalle arature, tanto da non permettere una datazione precisa, né una misurazione della concentrazione. La concentrazione è fatta di laterizi (coppi e tegole), ceramica grezza e depurata. Interpretazione – Data la quota identica di 170,1 e 171,1 e l’affinità dei materiali per quel che è possibile vedere, nonostante la piccolezza dei frammenti, si può ipotizzare che le due concentrazione facessero parte dello stesso complesso. Comunque si tratta di un’abitazione con elevati forse in pietra o almeno una parte e copertura in laterizi, un frammento indica il periodo romano nella fase tardo repubblicana. Definizione – Generica area abitativa Cronologia – II secolo a.C. Elementi datanti Acroma grezza Boccale: tav. XIX, n. 5. (169.4) Poggio Villanova – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 169.1. Descrizione unità topografica – All’altezza dell’ultima curva di livello, prima del bosco, in direzione sud, quasi sulla cima del poggio, si trova 169,4. Si trova alla stessa quota e sulla stessa curva di livello di 169,2. Si tratta di una concentrazione di laterizi (coppi, tegole e mattoni), ceramica grezza, depurata, invetriata, maiolica post-rinascimentale. La concentrazione è molto netta e misura 20x15 m. Orientata est-ovest. Interpretazione – I resti presenti indicano la presenza di una struttura in mattoni e copertura in laterizi, i materiali indicano una frequentazione post-rinascimentale. Definizione – Abitazione Cronologia – Generica età post-rinascimentale. Elementi datanti Acroma grezza Coperchio: tav. XLV, n. 12. Acroma depurata Fuseruola: tav. XLVII, n. 5. (170.1) Podere Scuola – Pienza (Q 129 I 1726/4761) Ricognizione di superficie Habitat II, 386-359 m slm, piede di collina, argille, fosso di Gragnano a 300 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a est da una recinzione in filo metallico che corrisponde più o meno anche al confine comunale, a ovest dalla S.P. 53, a sud da una strada bianca che porta al podere C. Poggio Sarna. Il campo è formato da un versante collinare allungato in direzione nordest/sud-ovest, che degrada verso la S.P. 53, divenendo pianeggiante. La terra è argillosa di colore più o meno grigio. (172.1) San Piero in Campo, Podere Tribbioli – Pienza (Q 129 I 1726/4760) Ricognizione di superficie Habitat II, 389 m slm, pianoro, argille, fosso di Gragnano a 300 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma molto allungata in direzione est-ovest, delimitato a nord dalla strada bianca che si apre sulla destra della S.P. 53, percorrendola in direzione sud, poco dopo il bivio per San Piero in Campo. A sud è delimitato da una serie di versanti collinari affacciati a est nei pressi del podere Tribbioli, lasciati 152 a sodo al momento della ricognizione; a ovest da bosco dietro il quale si apre un ripido dislivello ai piedi del quale scorre il fiume Orcia, a est dalla S.P. 53. La terra in direzione ovest, dove si forma un leggero pianoro non distante dal bosco è di consistenza friabile e di colore marrone chiaro, mentre dove prevale l’andamento pianeggiante, in direzione est, è argillosa e grigia. Descrizione unità topografica – Nel punto più occidentale del campo, dove c’è il pianoro, in prossimità del bosco, si trova il sito 172,1. Si tratta di una concentrazione orientata nord-est/sud-ovest. È lunga 32,50x19 m; con un forte trascinamento verso est, dove termina la linea del pianoro e inizia il versante. La concentrazione è fatta di laterizi (coppi e tegole), frammenti di dolia, ceramica depurata e grezza, pietre di piccole dimensioni. Il sito non presenta nessun scurimento del terreno, anzi i materiali erano quasi irriconoscibili, data l’omogeneità del grigio della terra. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di due strutture diverse, riconoscibili oltre che dai materiali dalla presenza di due diversi tipi di impasti di laterizi. I laterizi di impasto grossolano, meno numerosi, sono probabilmente di epoca etrusca, da relazionare forse a un frammento di ceramica di impasto grigio databile alla fase arcaica. I laterizi depurati sono invece da associare a una struttura che utilizzava anche pietra e copertura in laterizi collocabile in fase tardo repubblicana-imperiale. Definizione – Abitazione Cronologia – VI secolo a.C./II secolo a.C./II secolo d.C. Elementi datanti Bucchero grigio Olpe: tav. III, n. 1. Ceramica comune Olla: tav. XI, n. 5. Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 6. Bordo di forma non identificabile: tav. XIII, n. 7. Rozza terracotta Olla: tav. XIV, n. 8. Acroma grezza Olla: tav. XVIII, n. 6; tav. XIX, n. 1. Generica forma chiusa: tav. XIX, nn. 8, 9. Acroma depurata Ciotola: tav. XXI, n. 14. Incensario: tav. XXI, n. 15. Clibanum: tav. XXII, n. 1. Cronologia – IV-V secolo d.C. Elementi datanti Acroma grezza Olla: tav. XXVI, n. 2. Ciotola: tav. XXXI, n. 4. (173.1) Podere Mandorlo – Pienza (Q 121 III 1712/4776) Ricognizione di superficie Habitat II, 364 m slm, pianoro, argille, fosso Val di Mora a 500 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, molto allungato, orientato est-ovest. Il campo è diviso al centro da una stradina campestre che parte dal podere Mandorlo e va a ovest, verso il podere Castellare. Il campo è delimitato a nord da vegetazione spontanea che delimita una parete di crete abbastanza ripida, a est dal podere Mandorlo, a sud e a sud-ovest nuovamente da boscaglia che delinea una parete di crete. All’interno di questi limiti il fondo agricolo si presenta come un vasto pianoro, che assume più l’aspetto di versante in direzione nord-est, non lontano dal podere, degradando in direzione nord. Descrizione unità topografica – Nella parte occidentale del campo, diviso dalla stradina, a nord dove si forma un leggero pianoro, che scende a sud divenendo pianeggiante, si trovano in modo molto sporadico alcuni frammenti di laterizi (coppi e tegole con grossi inclusi, e con inclusi di paglia), ceramica grezza, depurata, un frammento in vernice nera. Purtroppo i materiali sono molto sparsi e rovinati dalle arature. I frammenti sembrano essere stati trascinati. La visibilità non è ottimale data la presenza di stoppie. Interpretazione – I resti rintracciati indicano la presenza si una struttura probabilmente in materiale deperibile e copertura in laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. (174.1) Podere Spedalone – Pienza (Q 121 III 1714/4778) Ricognizione di superficie Habitat II, 359 m slm, piede di collina, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Trove a 550 m, vegetazione permanente, Bosco. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito si trova lungo la strada che dal podere Spedalone conduce al podere Salvadominici, a circa 100 m da Spedalone sul lato destro della strada. Tutta l’area posta a est della strada bianca suddetta è caratterizzata da bosco, praticamente siamo alla base occidentale del Poggio Castellaccia, che si presenta tutto coperto da vegetazione stabile. Descrizione unità topografica – La cisterna ha un diametro di circa 3 m, profonda (per la parte visibile e non riempita di terra) circa 3 m. Certamente è riempita, presenta un gradino di rientro sul fondo (quello che è visibile); il riempimento arriva proprio fino al gradino che crea un strozzatura. La strozzatura coincide più o meno con l’altezza dell’apertura per l’approvvigionamento, che si trova aperta sulla strada. L’apertura è una finestrella ad arco, presenta una lastra di pietra come base di appoggio. È circondata da una muratura in conci disposti regolarmente. Il vano (una specie di ingresso) che porta alla finestrella è coperto da una fitta vegetazione. (172.2) San Piero in Campo, Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 172.1. Descrizione unità topografica – A circa 5-6 m, in direzione sud dal sito 172,1 si trova 172,2, una concentrazione orientata est-ovest, lunga 23,30 m larga 14 m. La concentrazione è fatta di laterizi (coppi e tegole), ceramica depurata, grezza, un peso da telaio. La concentrazione è caratterizzata da un leggero scurimento della terra, anche se il riconoscimento dei materiali non è stato facile, dato il colore tendenzialmente grigio della terra. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura in parte costruita in pietra e copertura in laterizi. Alcuni frammenti datano il sito alla fase tardo antica. Definizione – Abitazione 153 Descrizione unità topografica – Il campo di enormi dimensioni, è sterile di materiali ceramici, tranne in una piccola striscia, che parte dalla casina, posta sulla cima del poggio e scende fino alla radura, che limita il versante del campo in direzione ovest. In questa striscia ci sono frammenti sparsi e rovinati, di laterizi, ceramica grezza e depurata. Sono talmente rovinati dalle arature e dal trascinamento da non permettere di capire se provengano da un punto di maggior concentrazione, e se possono essere ricondotti a una concentrazione con una forma riconoscibile. Interpretazione – Materiale sporadico, eccessivamente rovinato e trascinato per potere individuare un eventuale deposito. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile (176.1) Podere Cupaiole – Pienza (Q 121 III 1717/4771) Ricognizione di superficie Habitat I, 291 m slm, pianura, depositi alluvionali, fosso Rigo a 40 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo pianeggiante di forma rettangolare, delimitato a est dal fosso Rigo, a ovest dalla strada bianca che collega il podere Cupaiole al podere Acqua Puzzola, a sud da una strada campestre che porta al fosso Rigo. La consistenza della terra è molto friabile di colore marrone scuro, con forti affioramenti di pietrisco in superficie. Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicina alla stradina di campo e al fosso Rigo, si trova la concentrazione di materiale affiorante. Si tratta di una concentrazione di frammenti di laterizi (alcuni con inclusi di paglia), ceramica depurata, grezza, un frammento di maiolica arcaica. I frammenti sono talmente sparsi, da non permettere di riconoscere una concentrazione che abbia una forma certa, data anche la forte presenza di pietre fluviali che confondono e limitano fortemente la visibilità. Interpretazione – I materiali anche se molto rovinati, indicano la presenza di un’abitazione in parte certamente in pietra e copertura in laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Reperti litici Raschiatoio: tav. I, n. 8. Fig. 20. Muro della cisterna fotografato dal lato ovest. Interpretazione – Cisterna che forse serviva all’approvvigionamento idrico dell’antico ospedale, oggi podere Spedalone (cfr. 59/1/121III/Pie). La cronologia della cisterna è stata fissata mettendola in relazione alle fasi dell’ospedale vicino. Definizione – Cisterna Cronologia – Generico Medioevo. (175.1) Poggio Colonna – Pienza (Q 121 III 1715/4770) Ricognizione di superficie Habitat II, 345-297 m slm, versante collinare, argille, fosso Sambuco a 200 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito occupa i versanti occidentale e orientale del Poggio Colonna, il versante nord in parte è considerato unito al sito in quanto al momento della ricognizione era indagabile, ma la continuità era interrotta da una porzione di terreno che in quel momento era lasciata a sodo. Il versante sud invece era tutto lasciato a sodo e coperto da un fitto manto erboso, quindi non è stato indagato. La terra presenta svariate gradazioni di colore, dal marrone chiaro al grigio e anche la consistenza varia molto. Si può comunque individuare una costante nel fatto che nel versante occidentale la terra è tendenzialmente più friabile e di colore più scuro rispetto a quello orientale. (177.1) Podere Casalino – Pienza (Q 121 III 1717/4771) Ricognizione di superficie Habitat II, 311 m slm, piede di collina, argille, fosso Rigo a 30 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, posto a ovest del podere Casalino, delimitato a est dal podere Casalino, a nord dal fosso Rigo, a sud da una stradina campestre. La morfologia del fondo è di versante collinare degradante verso nord e verso ovest, dove appare segnato dal corso di due ramificazioni del fosso Rigo. La terra è abbastanza friabile di colore marrone chiaro. Descrizione unità topografica – All’estremo ovest del campo, nel punto più vicino alla radura che ne limita l’estensione, si trova 154 stribuiti all’interno della vastissima chiazza scura. Si tratta di laterizi (tegole e coppi), ceramica grezza, depurata, un frammento di maiolica arcaica, un reperto litico lavorato, probabilmente un raschiatoio. Interpretazione – Materiale sporadico, difficilmente riconducibile a un deposito. Sicuramente presente una frequentazione preistorica, grazie alla presenza di un reperto litico lavorato e una frequentazione medievale, grazie alla presenza della maiolica arcaica. Da pochi frammenti si registra anche una frequentazione nei secoli tra III-II a.C. Definizione – Frequentazione Cronologia – Paleolitico generico/III-II secolo a.C./XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Impasto grezzo Olla di piccole dimensioni: tav. IV, n. 4. Ceramica comune Olla: tav. XI, n. 2. una concentrazione di frammenti di dimensioni ridotte, la concentrazione non è netta, anzi i materiali sono sparsi all’interno dell’area di rinvenimento. Ci sono frammenti di laterizi (alcuni con inclusi di paglia), ceramica grezza e depurata. Non è facile misurare l’affioramento, data la scarsa compattezza, le dimensioni sono comunque esigue. Interpretazione – I resti presenti anche se molto rovinati indicano la presenza di una struttura con elevati in materiale deperibile e copertura in laterizi. Purtroppo il periodo non è individuabile tramite i frammenti ceramici anche se i laterizi sono quelli tipici del periodo medievale. Definizione – Frequentazione Cronologia – Generico Medioevo. (178.1) Podere Poderuccio – Pienza (Q 121 III 1718/4775) Ricognizione di superficie Habitat III, 402 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 120 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, delimitato a nordest dalle vigne che si trovano a sud-ovest di Palazzo Massaini, a sud dal podere Poderuccio e da una strada campestre che va verso Palazzo Massaini, a est dalla strada che dal podere Poderuccio va verso il podere Fornace Vecchia. Morfologicamente si tratta di un leggerissimo versante collinare che degrada in direzione nord-ovest. La terra è di colore marrone chiaro e di consistenza friabile Descrizione unità topografica – Più o meno omogeneamente su tutta la superficie del campo, si trovano frammenti di laterizi (coppi e tegole), ceramica grezza, depurata, una moneta argentea del 1789. Interpretazione – Materiale sporadico, difficilmente riconducibile a un deposito. Attestata una frequentazione preistorica, grazie al rinvenimento di un reperto litico lavorato. Definizione – Frequentazione Cronologia – Paleolitico generico/1789. Elementi datanti Reperti litici Nucleo: tav. I, n. 16. (179.2) Podere Poderuccio, Podere Fornace Vecchia – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. 179.1. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo confina con la zona di rinvenimento del sito 179, 1, in un pendio appena accennato, che poi tende a salire in un versante collinare, che termina in un pianoro, si trova la concentrazione 179,2. Si tratta di una concentrazione di frammenti circoscritti all’interno di una chiazza di terra di colore marrone scuro. I frammenti sono laterizi (tegole), molta ceramica grezza e alcuni frammenti di depurata, argilla pressata. La concentrazione misura 30x17 m, orientata nord-ovest/sud-est, l’estensione è sicuramente frutto del trascinamento e spargimento causato dalle arature. Interpretazione – I resti presenti indicano la presenza di un’abitazione con elevati in materiale deperibile e copertura in laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – VI secolo a.C. (180.1) PodereTribbioli – Pienza (Q 129 I 1726/4759) Ricognizione di superficie Habitat II, 349-392 m slm, versante collinare, argille, fiume Orcia a 250 m, Seminativo, Fresato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nordsud, che occupa l’intero versante orientale del poggio che si estende dal Pian del Re fino al podere Tribbioli. A nord il versante è segnato da boscaglia che delinea la ripida discesa verso il letto del fiume Orcia. L’andamento del fondo è caratterizzato da una serie abbastanza regolare di curve di livello che generano dei piccoli terrazzi che tagliano la discesa del versante. Al momento della ricognizione il campo per circa 3/4 era fresato e seminato, per il resto, nel punto più vicino al podere Tribbioli era arato. La terra è tendenzialmente molto compatta e argillosa, di colore per lo più grigio, anche se sono presenti diverse chiazze più scure. Descrizione unità topografica – La UT 180,1 si trova nella curva di livello più alta, vicino alla cima del colle, all’altezza della grande quercia, a nord di questa fino al recinto che divide il campo seminato da (179.1) Podere Poderuccio, Podere Fornace Vecchia – Pienza (Q 121 III 1718/4776) Ricognizione di superficie Habitat III, 402 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 350 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, delimitato a nord dal podere Fornace Vecchia e dalla strada che porta al podere Sodo, a sud da bosco, a ovest da una strada campestre ormai segnata solo dal passaggio di trattori. Il campo presenta molte varianti di colore e consistenza, in alcuni punti ha chiazze scure ed è friabile, in altri è molto grigia e compatta. La morfologia è di versante collinare. Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicina alla casa, a nord del podere Sodo, dove si forma un leggero pianoro e la terra è di colore marrone più scuro, rispetto al resto del campo, si trovano dei frammenti ceramici sporadici, ma omogeneamente di155 quello arato, si trova questa striscia di terra, non ben identificabile, orientata nord-sud, dove esistono due punti di maggior concentrazione di materiali. Nella concentrazione più vicina al recinto vi sono molte tegole (alcune con i cerchi impressi con le dita), pochissima ceramica depurata, grezza e un frammento di ingobbiata di rosso. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Comunque si intravede la presenza di una struttura con copertura in tegole, ma ogni altro indizio riguardo al tipo di costruzione e alla cronologia è preclusa. Definizione – Abitazione Cronologia – Generica età romana. Elementi datanti Depurata ingobbiata di rosso Frammento di fondo: tav. XXXVIII, n. 12. Descrizione sito – cfr. sito 180.1. Descrizione unità topografica – La UT 180,3 è la concentrazione più evidente del campo, si trova più o meno alla quota della curva di livello più centrale, dove si forma un piccolo pianoro, allungato in direzione est-ovest. È caratterizzata da un forte scurimento della terra. La concentrazione è fatta di coppi e tegole, alcune pietre di media pezza, ceramica grezza e depurata. Misura 25x18 m. Il trascinamento è forte soprattutto a nord, dove la collinetta scende bruscamente, mentre il dislivello a sud è più dolce. Tra 190,3 e 180,2-1 non sembra ci siano connessioni, cioè non ci sono frammenti nell’intervallo tra le tre concentrazioni. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Comunque sono visibili le tracce di una struttura con elevati almeno in parte in pietra e copertura in laterizi. Un unico pezzo datante di questa concentrazione, una forma tipo catino o piccolo dolietto in grezza, caratterizzata dall’alloggio per il coperchio, troverebbe confronti con fasi tardoantiche, questa datazione però contrasta con la tipologia dei laterizi chamottati che in altre occasioni si associano a ceramica di età etrusco-romana e a un frammento collocabile in fase genericamente ellenistica. Definizione – Abitazione Cronologia – Ellenismo generico. Elementi datanti Instrumentum domesticum Frammento di fornello (?): tav. VIII, n. 7. Ceramica comune Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 8. Acroma grezza Dolia: tav. XXXII, n. 2. (180.2) Podere Tribbioli – Pienza (1726/4760) Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 180.1. Descrizione unità topografica – La UT 180,2 è posta sulla fascia più vicina alla grande quercia, a sud del campo, posta all’altezza della curva di livello più alta. Si tratta di tegole senza ceramica, molte tegole sparse per circa 30 m a partire dalla quercia in direzione nord, alcune scese lungo il versante. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Le tegole sono tutte dello stesso tipo, quelle normalmente individuate in associazione amatoriale di epoca romana. Definizione – Frequentazione Cronologia – Generica età romana. (180.4) Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 180.1. Descrizione unità topografica – La UT 180,4 non è una concentrazione molto netta, si tratta solo di qualche frammento rinvenuto sull’ultima collinetta in basso, la più vicina al recinto sotto Tribbioli. Si trova sotto 180,3 ma tra la collinetta di questa e quella più piccola di 180,4 non ci sono tracce di trascinamento, quindi è probabile siano due cose distinte. La UT 180,4 è fatta di pochissimi frammenti di laterizi e ancor meno ceramica. La terra sulla sommità della collinetta dove sono i materiali è più scura. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abitata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai laterizi la fase etrusco-romana. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Generica età etrusco-romana. Fig. 21. Il versante collinare antistante il podere Tribbioli dove si dislocano le concentrazioni dei siti 180 e 181 visto da est. (180.3) Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 156 (180.5) Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 180.1. Descrizione unità topografica – La UT 180,5 si trova sulla stessa curva di livello che forma il pianoro di 180,3 però su un altro leggero pianoro più a ovest. È una piccola concentrazione di laterizi, ceramica grezza e depurata. Il trascinamento è molto forte specie verso nord-ovest dove il pianoro scende bruscamente, molto evidente lo scurimento della terra, dove si trova la concentrazione. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abitata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai laterizi la fase etrusco-romana. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Generica età etrusco-romana. (181.2) Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 181.1. Descrizione unità topografica – La UT 181,2 si trova proprio alla sommità del poggio, dove il campo confina con il bosco. In questo angolo si trova una concentrazione di laterizi, per lo più tegole e qualche coppo, un solo frammento di ceramica depurata. La zona dalla quale sono emersi i laterizi misura 17x16 m, orientata nordsud. I frammenti sono molto sparsi. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abitata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai laterizi la fase etrusco-romana. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Generica età etrusco-romana. (181.1) Podere Tribbioli – Pienza (Q 129 I 1726/4760) Ricognizione di superficie Habitat II, 375-400 slm, versante collinare, argille, fiume Orcia a 380 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, che occupa il versante orientale del poggio posto a ovest del podere Tribbioli. Il versante in direzione ovest è segnato da boscaglia oltre la quale si apre una ripida discesa verso il fiume Orcia. In direzione sud invece il campo è diviso da una recinzione metallica. La terra in genere è di colore marrone chiaro, ma sono presenti molte chiazze notevolmente più scure. La consistenza è friabile. Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova all’altezza della seconda curva di livello partendo dalla sommità del poggio. Si tratta di un pianoro dove la terra si scurisce molto. Sul pianoro si trova il materiale, che è orientato nord-est/sud-ovest. Si tratta di un affioramento di 25x8 m. È la concentrazione di maggior consistenza di tutto il campo ed è fatta di frammenti di laterizi (coppi e tegole), pietre di media pezza, ceramica grezza e depurata, argilla pressata, vernice nera. Il trascinamento è forte soprattutto verso nord-est, dove il pianoro scende bruscamente. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Comunque è evidente la presenza di un’abitazione con elevati almeno in parte in pietra e copertura in laterizi, l’unico elemento datante è la presenza di poca vernice nera. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. Elementi datanti Acroma depurata Olla: tav. X, n. 16. Ceramica comune Frammento di ansa di forma chiusa: tav. XII, n. 1. (181.3) Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 181.1. Descrizione unità topografica – La UT 181,3 si trova sulla curva di livello sottostante a quella più alta dove si trova 181,2; più o meno sono sulla stessa direzione. Questa concentrazione è orientata nordovest/sud-est, ma i frammenti sono talmente sparsi che è difficile riconoscerla chiaramente. La zona di rinvenimento misura circa 20x13,50 m. Vi si trovano frammenti di laterizi (alcuni con grossi inclusi) ceramica grezza e depurata. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Un solo elemento data questa evidenza alla fase di media età imperiale. Definizione – Abitazione Cronologia – III secolo d.C. Elementi datanti Acroma grezza Casseruola: tav. XIX, n. 12. (181.4) Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 181.1. Descrizione unità topografica – La UT 181,4 si trova sulla penultima curva di livello che forma un pianoro, prima del punto in cui si arresta il pendio e inizia la risalita del campo opposto, sottostante Tribbioli, lasciato a sodo al momento della ricognizione. È una concentrazione molto limitata, misura 18x10 m, orientata nordest/sud-ovest, la terra forma in quest’area una chiazza più scura. I 157 frammenti presenti sono pochi, tegole, coppi, frammenti di dolia, ceramica grezza e depurata. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abitata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai laterizi la fase etrusco-romana. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Generica età etrusco-romana. Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nordsud, delimitato a nord-est dal podere Pian del Re, a ovest dall’Orcia, a sud da calanchi e da bosco. La terra è in genere abbastanza friabile e di colore marrone, in certi punti è più argillosa e grigia. Morfologicamente si tratta di un versante collinare che dal punto più elevato che corrisponde al podere Pian del Re scende verso sud. Descrizione unità topografica – In direzione sud rispetto al podere Pian del Re, dopo il terzo palo della luce, partendo dal podere, si trova una grande chiazza di terra più scura e più friabile, dalla quale sono emersi frammenti molto sparsi di laterizi (coppi e tegole), ceramica depurata, grezza, un frammento di maiolica arcaica. Il trascinamento è presente specie in direzione sud, dove il leggero pianoro sul quale è sita la UT comincia gradualmente a scendere. L’estensione della concentrazione è di circa 40 m in direzione est-ovest, mentre in direzione nord-sud occupa lo spazio compreso tra il secondo e il terzo palo della luce (circa 15 m). Interpretazione – I resti presenti indicano la presenza di un’abitazione in materiale deperibile e copertura in laterizi. Definizione – Abitazione Cronologia – XIV-XV secolo d.C. Elementi datanti Maiolica arcaica Frammento di parete: tav. XLIV, n. 7. (181.5) Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 181.1. Descrizione unità topografica – La UT 181,5 si trova allineata a 181,4, cioè sullo stesso pianoro, formato dalla stessa curva di livello, ma spostata verso sud. Non si tratta di una concentrazione molto evidente, si tratta di uno scurimento della terra, dal quale emergono frammenti di tegole e coppi, ceramica grezza e depurata. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abitata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai laterizi la fase etrusco-romana. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Generica età etrusco-romana. (181.6) Podere Tribbioli – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 181.1. Descrizione unità topografica – La UT 181,6 si trova allineata a 181,4 e 5, cioè sul pianoro formato dalla stessa curva di livello, ma spostata a sud. Non si tratta di una concentrazione molto evidente, è uno scurimento del terreno dal quale emergono frammenti di tegole e coppi, pochissimi frammenti di ceramica. Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa potenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abitata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai laterizi la fase etrusco-romana. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Generica età etrusco-romana. (182.1) Podere Pian del Re – Pienza (Q 129 I 1727/4759) Ricognizione di superficie Habitat II, 379 m slm, piede di collina, depositi alluvionali, fiume Orcia a 240 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media 158 (183.1) Podere Casa Panata – Sarteano (Q 129 I 1727/4761) Ricognizione di superficie Habitat III, 460 m slm, versante collinare, argille, fosso la forcola a 420 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo in forte pendenza, posto a nord del podere Casa Panata, delimitato a sud dal podere, a nord da bosco. La terra è molto friabile, di colore marrone abbastanza scuro. La morfologia come detto è di versante collinare molto ripido degradante in direzione nord-est. Descrizione unità topografica – Dal punto in cui il campo forma un leggero pianoro, fino a dove scende al bosco, è evidente una striscia di terra più scura, dove sono presenti frammenti di tegole, coppi, ceramica depurata e grezza. Interpretazione – Probabilmente si tratta di un’abitazione, con elevati in materiale deperibile e copertura in laterizi, in origine posta sul pianoro, che il trascinamento ha trasformato in una striscia di materiali che raggiunge il bosco. Definizione – Abitazione Cronologia – Generica età romana. (184.1) Giuncheto – Pienza (Q 121 II 1726/4765) Ricognizione di superficie Habitat III-IV, 366-460 m slm, versante collinare, argille, fosso di Chiarentana a 150 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Si tratta di un campo molto grande, è un unico fondo agricolo anche se ha l’aspetto di più campi divisi da radure e boscaglie che in realtà non chiudono mai gli angoli per formare soria si trova un grande albero isolato. La caratteristica più spiccata del sito è che tutta la superficie è completamente ricoperta di pietrisco affiorante. Descrizione unità topografica – In direzione sud-ovest rispetto al podere Casella, verso l’estremità occidentale del campo, si trova la UT 185,1. Si tratta di una concentrazione molto grande e netta che si distingue perfettamente dal resto del campo, nonostante i forti affioramenti di pietrisco che confondono e diminuiscono la visibilità. La concentrazione misura 38,40x35 m, orientata nord-est/sudovest. Le grandi dimensioni sono probabilmente anche il frutto del trascinamento causato dalle arature. La concentrazione è composta di coppi e tegole, argilla pressata, ceramica grezza, depurata, vernice nera. L’evidenza è resa ancora più chiara dalla presenza di una chiazza scura che la demarca. Interpretazione – I resti presenti indicano l’esistenza di una struttura con elevati in materiale deperibile e copertura in laterizi. Le forme ceramiche e la vernice nera collocano questo sito in epoca ellenistica. È attestata in tono minore anche una frequentazione arcaica. Definizione – Abitazione Cronologia – VI secolo a.C./III-II secolo a.C. Elementi datanti Impasto grezzo Anfora: tav. VI, n. 8; Dolio: tav. VII, n. 2. Ceramica a vernice nera Generica forma aperta ( piatto?): tav. X, n. 10. Ceramica comune Olla: tav. XI, n. 7. partizioni uniche. L’area va dal complesso dei silos e capannoni di Giuncheto, fino al podere Casaccia, comprendendo il podere Boschetto. Morfologicamente si tratta di una serie di versanti collinari molto dolci che formano un ambiente abbastanza uniforme. La terra è più o meno friabile, di un colore che va dal marrone chiaro, a sfumature rossicce. Tutta la superficie è caratterizzata da forti affioramenti di pietrisco. Descrizione unità topografica – Più o meno su tutta la superficie di questa serie di campi, si trovano sporadici frammenti di laterizi (coppi e tegole), a volte molto frammentati, ceramica grezza e depurata. Non si può dire con certezza se esistano dei punti di maggior concentrazione, lo spargimento dei materiali è abbastanza omogeneo. Il materiale è sporadico, non legato all’esistenza di un deposito riconoscibile, è però individuabile una fase di frequentazione arcaica (fine VII-VI a.C.), una fase di frequentazione ellenistica (II-I a.C.). Pochi frammenti di maiolica rinascimentale, attestano su questo sito anche una frequentazione di questo periodo. Definizione – Frequentazione Cronologia – VI secolo a.C./III-II secolo a.C./generica età rinascimentale. Elementi datanti Impasto grezzo Olla di medio-grandi dimensioni: tav. V, n. 8. Ceramica comune Brocca: tav. XI, n. 13. (184.2) Podere Boschetto, Podere Casaccia – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 184.1. Descrizione unità topografica – Nel versante posto tra il podere Casaccia e il podere Boschetto, nel punto in cui si forma un leggero pianoro, si trova una concentrazione di materiali, che si distingue dal resto dello sporadico circostante. È una concentrazione di coppi e tegole, poca ceramica per lo più depurata. A ben guardare si nota una leggera chiazza di terra più scura che distingue la concentrazione. Misura 20x14 m, orientata nord-est/sud-ovest. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura certamente in parte in pietra e copertura in laterizi, ma la ceramica presente non offre nessuna indicazione sulla cronologia, tranne che comunque si tratta di materiale sicuramente post-medievale. Definizione – Abitazione Cronologia – Generica età post-medievale. (185.2) Podere Casella – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 185.1. Descrizione unità topografica – Più o meno alla stessa altezza di 185,1, ma in direzione nord, in direzione cioè del bosco sottostante Castelluccio, si trova la concentrazione 185,2. Si tratta di una UT più piccola, ma sempre molto netta. Misura 22x18 m, orientata nord-sud, è fatta di coppi e tegole, ceramica grezza, depurata, un frammento di vernice nera. Anche in questo caso una chiazza scura demarca la presenza dell’affioramento di materiale archeologico. Interpretazione – I resti indicano la presenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi, forse un annesso collegato a 185,1, oppure un’abitazione di dimensioni minori, facente parte dello stesso complesso abitativo. Definizione – Abitazione Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C. (185.1) Podere Casella – Pienza (Q 121 II 1725/4767) Ricognizione di superficie Habitat IV, 479-513 m slm, pianoro, conglomerati poligenici con intercalazione di sabbia argilla e brecce, torrente Miglia a 430 m, seminativo, arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a nordest dal podere Casella, a nord da bosco, a sud dalla S.P. 88 che porta alla Foce. Morfologicamente si tratta di una superficie abbastanza spianata, la terra è di colore marrone scuro e di consistenza friabile. A ovest del campo quasi al limite segnato da una siepe divi- (186.1) Podere Capannelle – Pienza (Q 121 II 1724/4766) Ricognizione di superficie Habitat IV, 364-409 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a 250 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata, si tratta di un grande versante collinare che dal podere Capannelle scende fino 159 a divenire pianeggiante, in prossimità del torrente Miglia. La terra è per lo più grigiastra e argillosa. È delimitato a nord-est dal podere Capannelle, a sud dal Miglia e nelle altre direzioni da siepi divisorie. Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo scende più ripidamente, prima della discesa, si trova una piccolissima concentrazione, misura circa 3x3 m, rappresentata quasi esclusivamente da laterizi (per lo più tegole), pochissimi frammenti di ceramica. Interpretazione – I materiali indicano senz’altro la presenza di una struttura, con copertura in laterizi. Ma le dimensioni sono talmente esigue da escludere la funzione abitativa, inoltre la scarsa presenza di ceramica, impedisce ogni datazione. Definizione – Frequentazione Cronologia – Non identificabile. Forma chiusa: tav. IX, n. 3. Acroma grezza Olla: tav. XVIII, nn. 5, 7; tav. XXIV, nn. 2, 3. Ciotola: tav. XXX, n. 9. Frammento di fondo: tav. XXXII, n. 4. Depurata ingobbiata di rosso Ciotola: tav. XXXIX, n. 5. (187.2) Podere Sant’Antonio – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 187.1. Descrizione unità topografica – La UT 187,2 si trova in uno dei primi pianori che si incontrano salendo lungo il versante, partendo dalla S.P. 88; si trova prima che inizino le file di olivi, si tratta di una striscia che inizia nel pianoro e continua scendendo il piccolo versante che va verso ovest fino ad arrivare al bosco. La terra in questa striscia è leggermente più scura. La visibilità non è ottimale data la presenza di affioramenti di pietrisco. Vi si trovano frammenti di laterizi (alcuni in grezza), ceramica grezza in grande quantità, poca depurata, alcuni frammenti di intonaco d’argilla. La striscia è larga circa 11 m, allungata in direzione nord-sud. Interpretazione – I resti presenti indicano una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi. La datazione è fornita da un unico pezzo datante, risalente alla metà del VI d.C. Definizione – Abitazione Cronologia – VI secolo d.C. (187.1) Podere Sant’Antonio – Pienza (Q 121 II 1725/4767) Ricognizione di superficie Habitat IV, 446-491 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a 280 m, Seminativo, Fresato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma allungata che si estende dalla S.P. 88, salendo in direzione est fino all’altezza del podere Sant’Antonio. È delimitato a sud da una siepe alberata che lo divide dal podere Fonte al Gozzo, a nord da un’altra siepe divisoria più consistente di quella a sud e a ovest dalla S.P. 88. La terra è abbastanza friabile, di colore marrone scuro, con notevoli affioramenti di pietrisco. Questi ultimi sono per lo più disposti a chiazze su tutta la superficie del campo. Il campo è coltivato a seminativo ma presenta anche filari non ordinati di olivi. Descrizione unità topografica – La concentrazione, molto evidente si trova nella parte più occidentale del campo, molto vicina al boschetto, in prossimità dell’ultimo olivo posto a ovest. Si tratta di una concentrazione orientata nord-ovest/sud-est, delimitata da una chiazza di terra più scura, è lunga 18x17,60 m. Forte il trascinamento verso ovest, dove il piccolo pianoro sul quale si trova la UT scende di più. È una concentrazione netta di laterizi (coppi e tegole), ceramica grezza, depurata, un frammento di sigillata, vernice nera, un nucleo in diaspro rosso. Interpretazione – La frequentazione del sito inizia in epoca preistorica (rinvenuto un nucleo in diaspro). I materiali presenti indicano una struttura costruita almeno in parte in pietra e copertura in laterizi. Non sappiamo a quale epoca precisa sia da mettere in relazione. Il sito appare frequentato tra fine I a.C./I d.C e successivamente è molto chiaramente indicata una presenza tardo antica (nell’arco di tutto il V d.C.). Quale sia il rispettivo peso delle diverse fasi sul sito non è interpretabile, in quanto tutti i materiali si trovano concentrati nella stessa area, quindi anche la prevalenza numerica non può essere considerato un indice valido, considerando le rispettive obliterazioni. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – Paleolitico generico/I secolo a.C./I secolo d.C./V secolo d.C. Elementi datanti Reperti litici Nucleo: tav. I, n. 14. Ceramica a vernice nera (187.3) Podere Sant’Antonio – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 187.1. Descrizione unità topografica – L’evidenza non è molto chiara, sembra quasi un grande sporadico, che occupa tutto un pianoro, posto quasi alla fine dell’oliveto, in direzione del podere Sant’Antonio. Si tratta di una grande area in cui la terra è più scura e più friabile, non è facilmente misurabile e individuabile, dato che i frammenti presenti non sono molti e per lo più molto sparsi. Vi si trovano laterizi e ceramica grezza senza forma, individuati due reperti litici lavorati preistorici. Interpretazione – Rinvenuti due reperti litici, dei quali uno probabilmente è un elemento di falcetto. Il resto del materiale non è databile, probabilmente è indice di un’area abitativa ma non sappiamo di quale fase. Definizione – Frequentazione Cronologia – Neolitico/Non identificabile. Elementi datanti Reperti litici Lame: tav. I, nn. 2, 3. (187.4) Podere Sant’Antonio – Pienza (1726/4767) Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 160 Descrizione sito – cfr. sito 187.1. Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova in un grande pianoro, a non molta distanza da 187,3 ma spostata più in alto. Si tratta di una grandissima concentrazione di materiale affiorante, purtroppo ridotto in frammenti molto piccoli a causa delle arature, il cui trascinamento ai lati la fa misurare 77x54 m, orientata est-ovest. La terra in coincidenza della UT è più scura e più friabile rispetto al resto del campo. L’evidenza è composta di laterizi (coppi e tegole, alcuni frammenti di tubuli con incisioni a reticolato), ceramica grezza, depurata, sigillata, vernice nera, cocciopesto, due tessere di mosaico, dolia, anforacei. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura di grandi dimensioni, le tessere di mosaico confermano l’esistenza di una villa, con apparati decorativi e i tubuli testimoniano anche la presenza di un impianto idraulico. Purtroppo i materiali sono ridotti in porzioni minuscole, ma si notano lo stesso due grandi fasi di frequentazione. Il sito inizia a essere abitato intorno alla metà del III a.C. In seguito, non sappiamo se in modo continuativo o interrotto raggiunge una fase di I a.C.-I d.C. Proprio l’epoca imperiale sembra la fase più consistente, probabilmente è da leggere in questo momento la trasformazione in villa. Un solo frammento testimonia una fase tardo antica (V-inizi VI d.C.), probabilmente inerente a una rifrequentazione della struttura, probabilmente da mettere in relazione anche alle due evidenze abitative tardo antiche situate poco più in basso lungo lo stesso versante (cfr. 187/1/121II/Pie – 187/2/121II/Pie). Definizione – Villa Cronologia – III-I secolo a.C./I secolo d.C./V-iniziVI secolo d.C. Elementi datanti Ceramica a vernice nera Coppa: tav. IX, n. 12. Ceramica comune Frammento di piede: tav. XIII, n. 6. Coperchio: tav. XIII, n. 8. Tegame: tav. XIII, n. 7. Rozza terracotta Olla: tav. XIV, n. 5. Acroma depurata Olla: tav. XX, n. 12. noro, non è una concentrazione molto netta, è appena percepibile. La terra è un po’ più scura, nel punto di individuazione dei materiali, ma è un’area non ben misurabile data l’esiguità dei frammenti. Sono tegole, ceramica grezza e depurata. Interpretazione – I materiali indicano una struttura con copertura in laterizi. I dati sono molto labili, un unico frammento ceramico indica una cronologia di media età imperiale, i laterizi sono molto omogenei dal punto di vista degli impasti. Definizione – Abitazione Cronologia – III secolo d.C. (188.2) Podere Fonte al Gozzo – Pienza (1726/4767) Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 188.1. Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova nel punto più alto del campo, in direzione nord-est in prossimità dell’edificio posto più a sud del complesso della Foce. Si tratta di un pianoro appena accennato sulla sommità del versante. L’evidenza è una piccolissima concentrazione di laterizi (alcuni con inclusi di paglia) tra i quali una mattonella con presenza di cocciopesto, frammenti di cocciopesto e di intonaco d’argilla, poca ceramica grezza e depurata. L’affioramento è delimitato da una chiazza un po’ più scura, ma non è misurabile, il trascinamento è forte verso sud-ovest, dove il versante scende di più. Interpretazione – I materiali sono molto esigui e rovinati ma in grado di presentare l’esistenza di una struttura abitativa in materiale deperibile e copertura laterizia, datata in base ad alcuni frammenti alla fase primo imperiale. Certamente è presente anche una frequentazione medievale, testimoniata dalla presenza dei laterizi con la paglia. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./Generico Medioevo. Elementi datanti Acroma grezza Ciotola: tav. XX, n. 4; tav. XXXI, n. 1. (189.1) Podere Casa Nuova – Pienza (Q 121 II 1724/4767) Ricognizione di superficie Habitat IV, 540 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a 680 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma irregolare, si tratta di un versante collinare che dal podere Casa Nuova gira intorno alla cima del poggio antistante la casa del podere e discende fino alla strada che divide il poggio dal campo che si apre dal podere San Bernardino, continuando a scendere fin quasi alla pianura dove passa la S.P. 88. La terra è molto argillosa, con varie tonalità di colori, dal grigio al marrone scuro. La morfologia come detto è di versante collinare degradante verso est. Descrizione unità topografica – L’evidenza si trova proprio in cima al poggio, sotto il boschetto che occupa la sommità. Si tratta di una concentrazione piccolissima di laterizi, per lo più tegole, poca ceramica depurata, delimitata da una chiazza scura. Interpretazione – Forse la concentrazione è visibile solo in una pic- (188.1) Podere Fonte al Gozzo – Pienza (Q 121 II 1726/4766) Ricognizione di superficie Habitat IV, 485 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a 630 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma irregolare, allungato in direzione nord-est/sud-ovest. Delimitato a est dal complesso della Foce, dalla quale è diviso solo dalla strada bianca che conduce a Chiarentana, a sud dal podere Fonte Telle, a est dalla strada bianca che porta al podere Fonte Telle prendendola dalla via per Chiarentana, a nord-ovest dal podere Fonte al Gozzo. La terra è in genere friabile di colore marrone più o meno scuro, con molti affioramenti di pietrisco. Morfologicamente si tratta di un versante abbastanza dolce che degrada in direzione ovest. Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova in posizione nord-est rispetto al podere Fonte al Gozzo, in un piccolo pia161 struttura relativa a questo periodo. Definizione – Generica area insediativa Cronologia – XIV-XV secolo d.C. cola porzione che spunta dal bosco, magari la sua parte più consistente si trova proprio coperta dalla collinetta e dagli alberi. Quello che è visibile mostra certamente l’esistenza di una struttura con copertura in laterizi, ma ogni ulteriore osservazione è impossibile data la mancanza di ceramica datante. Definizione – Frequentazione Cronologia – Non identificabile. (191.1) Podere Fornace – Pienza (Q 121 II 1725/4766) Ricognizione di superficie Habitat IV, 391/443 m slm, pianoro, argille, torrente Miglia a 270 m, incolto/Seminativo, Erboso/Arato. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 Descrizione sito – Ci troviamo nella zona sottostante il Castelluccio in direzione dell’Orcia. Il sito è un versante collinare che dal podere Fornace scende fino alla S.P. 88. È delimitato a ovest dalla S.P. 88, a est dal podere Fornace e dalla vegetazione che un tempo doveva essere quella di tipo ortofrutticolo, ma che oggi invade il rudere del podere abbandonato. A nord il campo è delimitato da una strada campestre, a sud da una striscia di bosco. La terra è di colore scuro con molti affioramenti di pietrisco. La morfologia del fondo è particolare e ben riconoscibile. Dalla strada il campo sale verso il podere Fornace come un versante, quando raggiunge i dintorni del podere la superficie spiana abbastanza bruscamente creando un pianoro abbastanza netto. Al memento della ricognizione il fondo era a sodo in tutta la parte antistante il podere. Durante la prima ricognizione del 1997, quando come detto la superficie era a sodo, era stata gia individuata una massiccia concentrazione archeologica. Durante la campagna 2001 è stata ripetuta la ricognizione, che ha fornito nuovi dati, grazie al fatto che la superficie agricola era arata. In questa campagna la ricognizione è stata allargata anche al campo in direzione nord. Descrizione unità topografica – Sul sito di questa evidenza, individuata durante la ricognizione del 1997, è stata ripetuta una ricognizione a distanza di quattro anni, nell’estate del 2001 che ha apportato notevoli miglioramenti nella comprensione del sito. Infatti nel 1997 la porzione di campo più vicina la podere Fornace, quella dove si trova la concentrazione, era lasciata a sodo e nonostante questo la visibilità era possibile, mentre nel 2001 il campo era interamente lavorato, ciò ha permesso finalmente una visibilità ottimale. Già nel 1997 era stato possibile vedere che l’affioramento di materiale si trovava nel pianoro antistante la casa del podere Fornace. Si trattava di una concentrazione nettissima nonostante la terra non lavorata e il manto erboso che durante quella prima ricognizione copriva la superficie. Dalla seconda ricognizione provengono i dati più significativi sulla dinamica del sito. È orientato est-ovest e misura 76x38 m. Il trascinamento verso ovest è fortissimo, dove il pianoro scende più bruscamente arrivando fino alla pianura che costeggia la S.P. 88. All’interno di questa zona di affioramento si riesce a isolare un’area più ristretta di 44x15 m, nella quale il materiale è più concentrato. I reperti sono laterizi (coppi e tegole) alcuni laterizi sono in grezza, altri depurati, altri ancora con chamotte, ceramica depurata, grezza, ingobbiata di rosso, sigillata, vernice nera, dolia, cocciopesto, anforacei. È interessante notare una certa divisione in aree di rinvenimento, per certi tipi di materiali; per esempio, nella parte della concentrazione più vicina al bosco, a sud-est, dove tra l’altro è probabile che la concentrazione continuasse sotto gli alberi, si trovano più frammenti di dolia. Mentre nella parte centrale dell’area di massima concentrazione si trova un punto dove la presenza di ceramica tocca le percentuali più elevate e dove si trova anche un punto dove affiorano in posizione estremamente ravvicinata, alcuni grossi blocchi di cocciopesto, forse pertinenti a una vasca. L’elemento di maggior interesse (189.2) Podere Casa Nuova – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – cfr. sito 189.1. Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova spostata un po’ a sud rispetto a 189,1 su un pianoro che poi scende rapidamente a sud-est. La UT è delimitata da una chiazza di terra molto scura rispetto al resto del campo. Si tratta di una concentrazione di ceramica grezza, tegole e poca depurata. Misura 14x13 m, orientata nord-sud, anche se è difficile individuare l’orientamento dato che la UT è quasi circolare. La maggior parte del materiale ceramico non è databile, tranne un frammento di una parete in grezza, con una strana presa decorata a linguette inscritte in due semicerchi rilevati, che sembra datare al tardo Neolitico. Interpretazione – La presenza di una struttura è innegabile, le tegole escludono l’appartenenza del sito alla frequentazione neolitica, ma il frammento databile a questa fase è l’unico in grado di fornire una cronologia. Certamente le tegole fanno parte di un altro momento storico, purtroppo non identificabile. Definizione – Frequentazione Cronologia – Neolitico/Non identificabile. Elementi datanti Acroma grezza Frammento di presa: tav. I, n. 20. (190.1) Podere San Bernardino – Pienza (Q 121 II 1724/4767) Ricognizione di superficie Habitat IV, 536 m slm, versante collinare, argille, fosso Lucciola Bella a 660 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma più o meno rettangolare, che si allunga a sud del podere San Bernardino, partendo dalla strada acciottolata caratterizzata da una fila continua di cipressi ai due lati e scende verso sud lungo il versante collinare. La terra è i genere molto friabile, con molte varianti di colore, dal marrone scuro al rossastro al grigio. Al momento della ricognizione purtroppo la visibilità non era ottimale in certi punti per la presenza di strisce erbose. Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicina al podere San Bernardino si trova un piccolo affioramento di ceramica e laterizi (alcuni con inclusi di paglia) sporadici. La terra in quel punto è più friabile e più scura, ma non è assolutamente misurabile. La visibilità non era ottimale data la presenza di erba sulla superficie del campo. Interpretazione – Le labili tracce individuate, indicano la presenza di una frequentazione medievale, i pochi frammenti di laterizi con i caratteristici inclusi di paglia, potrebbero provare l’esistenza di una 162 Descrizione sito – cfr. sito 1919.1. Descrizione unità topografica – Durante la seconda ricognizione del sto, avvenuta nell’agosto 2001 è stato possibile individuare questa concentrazione, distinguibile non senza difficoltà dalla concentrazione maggiore di 191,1. Si tratta di una striscia di terra di 24x9 m, orientata nord-sud, che in parte si sovrappone a 191,1 sul lato nord e poi prosegue verso nord, allungandosi e distinguendosi con più chiarezza. In questa fascia di terra la presenza di reperti è uniforme, si trovano frammenti di laterizi, quasi esclusivamente del tipo depurato, molti anforacei, frammenti di ceramica depurata e grezza. Interpretazione – Abbiamo interpretato questa evidenza come le tracce di una struttura di servizio, probabilmente adibita a magazzino, per la presenza di molti anforacei, relativa con ogni probabilità alla fase più consistente, quella tardo antica. Definizione – Struttura di servizio Cronologia – V-iniziVI secolo d.C. Dati telerilevati – Rilievo GPS. Elementi datanti Acroma depurata Anfora: tav. XXIII, nn. 2, 3. Fig. 22. Alcuni reperti affioranti dalla concentrazione antistante il podere Fornace. emerso dalla seconda ricognizione è la comprensione della predominanza del materiale tardo antico sulle altre fasi presenti. Purtroppo il materiale è concentrato nella stessa area e anche i diversi tipi di laterizi sono frammisti in un insieme dal quale non è possibile distinguere differenti strutture in associazione a particolari ceramiche. Interpretazione – I resti presenti indicano l’esistenza di strutture diverse, forse utilizzate in fasi di frequentazione diverse, un’indicazione desunta dai differenti tipi di laterizi. Certamente la vernice nera e la sigillata mostrano una frequentazione di epoca tardo repubblicanaprimo imperiale. Questa fase probabilmente poi ha continuato (non sappiamo se con interruzioni) fino alla tarda antichità (V-inizi VI d.C.) divenendo la fase che ha lasciato le tracce più consistenti. Definizione – Abitazione Cronologia – II secolo a.C./I secolo d.C./V-iniziVI secolo d.C. Dati telerilevati – Rilievo GPS. Elementi datanti Ceramica a vernice nera Generica forma chiusa (coppa?): tav. X, n. 4. Ceramica comune Olla: tav. XI, nn. 8, 10. Frammento di piede: tav. XIII, n. 3. Rozza terracotta Olla: tav. XIV, nn. 6, 9. Terra sigillata italica Coppa: tav. XVII, n. 3. Acroma grezza Olla: tav. XVIII, n. 3; tav. XXV, nn. 6, 7; tav. XXVIII, n. 1. Fiasca: tav. XXX, n. 2. Ciotola: tav. XXX, n. 8. Dolia: tav. XXXII, n. 3. Acroma depurata Olla: tav. XXXII, n. 8; tav. XXXIII, n. 2. Ciotola: tav. XXI, n. 12; tav. XXXIV, n. 6; tav. XXXV, n. 1. Boccale: tav. XXI, n. 6. Anfora: tav. XXII, nn. 5, 8. Depurata ingobbiata di rosso Frammento di fondo: tav. XLI, n. 10. (192.1) Podere Bachetto – Pienza (Q 121 II 1725/4766) Ricognizione di superficie Habitat IV, 416-511 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a 350 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di grandi dimensioni, che si allunga dal podere Palazzolo, passa per il podere Campinelli, oltrepassa il podere Bachetto, per arrivare alla S.P. 88. Si tratta di una serie di pianori e versanti che si avvicendano uno dopo l’altro, degradando verso ovest. Il campo è per lo più di terra friabile e di colore marrone chiaro. A nord-est è delimitato dalla strada bianca per Chiarentana, a sud-ovest dalla S.P. 88, a nord da una serie di siepi divisorie e da circa metà fondo da bosco. A sud tutto il limite del versante è segnato da una striscia più o meno ampia di bosco. Descrizione unità topografica – Il campo è quasi ovunque sterile di materiali ceramici, tranne in un piccolo pianoro che si trova a sud del podere Bachetto, poco prima che il versante scenda più bruscamente verso la S.P. 88, all’altezza dell’unico albero presente nel campo. Si tratta di pochi frammenti di laterizi, ceramica grezza e depurata. Non c’è una forma riconoscibile e misurabile, la terra però nel punto di rinvenimento dei frammenti è di colore più scuro. Definizione – Frequentazione Cronologia – Non identificabile. (193.1) Podere Fonte Telle – Pienza (Q 121 II 1726/4766) Ricognizione di superficie Habitat IV, 530 m slm, pianoro, argille, torrente Miglia a 730 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma regolare, delimitato a nord da uno stretto angolo formato dall’unione della strada bianca che porta a Chiarentana e dalla strada che aprendosi sulla destra di questa conduce al podere Fonte Telle. A sud-ovest è delimitato dal podere Fonte Telle e da bosco, a sud da due campi rettangolari affiancati (191.2) Podere Fornace – Pienza Ricognizione di superficie Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 2 163 che si trovano a nord del podere Palazzolo. La terra è friabile e di colore marrone scuro, con molti affioramenti di pietrisco. La morfologia è pianeggiante nella parte che confina con la strada per Chiarentana, mentre inizia a degradare in un leggerissimo versante in direzione del podere Fonte Telle. Descrizione unità topografica – Un po’ di materiale sporadico, molto frammentato si trova nella parte nord-est del campo, nel punto più vicino alla strada che costeggia il confine che va dalla Foce verso Chianciano. Si tratta di pochi frammenti di laterizi e pochissima ceramica depurata. Definizione – Frequentazione Cronologia – Non identificabile. Descrizione unità topografica – Sul leggero pianoro posto a sud della casa, accanto alla zona ortiva, si trova una concentrazione di frammenti di laterizi, ceramica grezza e depurata. La concentrazione non può essere misurata, data la ridottezza dei frammenti e il loro forte spargimento per tutta l’estensione del pianoro. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura abitativa con copertura in laterizi, ogni ulteriore osservazione è preclusa, dallo stato di conservazione dei manufatti. Solo la presenza di un frammento di sigillata fissa la fase cronologia alla prima età imperiale. Definizione – Abitazione Cronologia – I secolo a.C./I secolo d.C. (194.1) Podere Il Palazzolo – Pienza (Q 121 II 1726/4766) Ricognizione di superficie Habitat IV, 550 m slm, pianoro, argille, torrente Miglia a 900 m, Seminativo, Fresato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma quasi quadrata, delimitato a nord-est dal podere Palazzolo, a est dalla strada bianca che dalla Foce porta a Chiarentana, a sud da una siepe divisoria di piante d’alto fusto, a nord-ovest dal podere Campinelli. La morfologia è spianata, soprattutto in direzione est, lungo la strada bianca per Chiarentana. Una leggerissima discesa si registra in direzione del podere Campinelli. La terra è friabile, di colore marrone chiaro, con sporadici affioramenti di pietrisco. Descrizione unità topografica – Omogeneamente distribuiti su tutto il campo, ma in particolare sul leggerissimo pianoro che si forma al centro, si trovano frammenti molto rovinati dalle arature, di laterizi, ceramica grezza e depurata. I materiali indicano la presenza di un’abitazione con copertura in laterizi, ogni ulteriore osservazione è impossibile, visto lo stato di conservazione dei resti. Definizione – Abitazione Cronologia – Non identificabile. Elementi datanti Acroma depurata Boccale: tav. XLVI, n. 1. (196.1) Podere Torricella – Pienza (Q 121 III 1715/4776) Ricognizione di superficie Habitat II, 353-372 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 250 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il campo occupa tutti i versanti del poggetto antistante il podere Torricella, caratterizzato da due radure arboree molto evidenti sulla sommità. Il fondo gira intorno alle due radure. Al momento della ricognizione solo la metà del campo, cioè i versanti occidentale e meridionale del poggio era arata, l’altra metà era fresata e coperta da un leggero strato erboso che contribuiva a diminuire molto la visibilità. La terra è friabile di colore marrone chiaro. Descrizione unità topografica – In direzione est rispetto alla sommità alberata del poggio, si trova una concentrazione molto rovinata dalle arature, i frammenti sono ridotti in porzioni piccolissime. La terra in prossimità della concentrazione che occupa una fascia di circa 20 m di larghezza e altrettanti di lunghezza, si scurisce e diviene ancora più friabile. Vi si trovano frammenti di laterizi (alcuni sono tegole, altri sono troppo rovinati per essere identificati), poca ceramica per lo più depurata, pochissima grezza. Interpretazione – Materiale sicuramente legato alla presenza di un deposito. Purtroppo le condizioni del sito precludono ogni interpretazione, alcuni impasti e il tipo di laterizi sono circoscrivibili nel periodo romano ma l’indicazione rimane molto generica. Definizione – Generica area abitativa Cronologia – Generica età romana. (195.1) Podere Casa al Savio – Pienza (Q 121 II 1725/4768) Ricognizione di superficie Habitat IV, 479-465 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a 130 m, seminativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo sottostante in direzione sud-ovest al podere Casa al Savio, che si trova proprio sulla curva a gomito della S.P. 88 prima di dirigersi sul rettilineo che passando per il ristorante dell’Osteria della Foce porta alla fattoria della Foce. Si tratta di un campo di forma irregolare, coltivato a seminativo per la maggior parte, caratterizzato dalla presenza primiscua di olivi, organizzati in filari non ordinati. La morfologia del campo è di versante collinare degradante verso sud-ovest. Il versante nel punto più alto, non lontano dalla casa del podere, spiana fortemente assumendo quasi i caratteri di un pianoro. La terra è tendenzialmente di colore marrone scuro e di consistenza friabile. (197.1) Podere Torricella – Pienza (Q 121 III 1715/4776) Ricognizione di superficie Habitat II, 372 m slm, Sommità collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 190 m, Coltura Stabile, Bosco. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito si trova sulla cima del poggio antistante in direzione est il podere Torricella. Si tratta di una radura boscosa molto fitta che domina la sommità della collina. Descrizione unità topografica – Dal centro della radura che copre la sommità della collina, emerge per circa 1,5 m, una struttura con volta a botte, per lo più in pietra, ma nei filari sotto la volta ci sono anche dei mattoni. I filari più interrati sembrano di una fase diversa, presentando un paramento murario apparentemente diverso. In direzione nord è chiusa (anche se la parte superiore della parete è 164 crollata) mentre a sud risulta aperta. Questa struttura è visibile anche nella cartografia leopoldina del 1830, apparentemente con la stessa foggia. Si tratta probabilmente della copertura a volta di una cisterna per la raccolta delle acque. La cisterna e il pozzo (198/1/121III/Pie) vanno relazionati alla vicina presenza della fortificazione medievale del podere Torricella, presente ai piedi della collina, in direzione ovest (cfr. 18/1/121III/Pie). Definizione – Cisterna Cronologia – Generico Medioevo Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – L’anomalia indicata dalla foto verticale corrisponde a una radura boscosa posta proprio sulla sommità di una collina dalla forma regolare. Eira, 1976 Aima, 1996. Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – L’anomalia indicata dalla foto verticale corrisponde a una radura boscosa posta proprio sulla sommità di una collina dalla forma regolare. Eira, 1976 Aima, 1996. (199.1) Podere Fabbrica – Pienza (Q 121 II 1721/4774) Ricognizione di superficie Habitat IV, 478 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso delle Bucacce a 220 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma irregolare, antistante il podere Fabbrica in direzione nord-ovest. Percorrendo la strada bianca che porta a Fabbrica, il campo si trova sul lato sinistro della strada. Il fondo è delimitato a nord da vigna, a ovest dalla strada per Fabbrica, a sud dal podere Fabbrica. Il campo è caratterizzato dalla presenza al centro di una evidente radura segnata da una grande croce in ferro (cfr. 139/Q 121 II/Pie). La morfologia del terreno è pianeggiante. La terra è di colore marrone chiaro e di consistenza friabile. Al momento della ricognizione la visibilità era scarsa a causa della presenza di stoppie su tutta la superficie. Descrizione unità topografica – In maniera sporadica, in tutto il campo si trovano pochi frammenti di laterizi e ceramica depurata, tutti ridotti malissimo dalle arature. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. Fig. 23. Lato sud della costruzione interpretata come una cisterna affiorante dalla radura posta sulla sommità della collina nei pressi del podere Torricella. (200.1) Podere Fabbrica – Pienza (Q 121 II 1721/4774) Ricognizione di superficie Habitat IV, 478 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso delle Bucacce a 340 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo antistante Fabbrica in direzione nord. Percorrendo la strada bianca che porta a Fabbrica, il campo si trova sul lato destro della strada. Il campo è delimitato a nord da vigna, a sud dal giardino del podere Fabbrica, a est dalla strada per Fabbrica. La terra è friabile di colore marrone, chiaro. Al momento della ricognizione la visibilità non era buona a causa della leggera aratura che ha lasciato molte stoppie sulla superficie del fondo. La morfologia del terreno è pianeggiante. Descrizione unità topografica – I frammenti rinvenuti sul campo sono sporadici, si tratta di laterizi e poca ceramica depurata, più o meno omogeneamente distribuiti su tutto il campo. Definizione – Sporadico Cronologia – Non identificabile. (198.1) Podere Torricella – Pienza (Q 121 III 1715/4776) Ricognizione di superficie Habitat II, 372 m slm, Sommità collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 165 m, Coltura Stabile, Bosco. Affidabilità – Buona Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Il sito si trova sulla cima del poggio antistante in direzione est il podere Torricella. Si tratta di una piccola radura boscosa molto fitta distante circa 15 m da una radura più grande che si trova proprio sul punto sommitale del poggio (cfr. sito 197/Q 121 III/Pie). La radura più piccola invece è spostata in direzione nord rispetto a quella più grande, nel punto in cui inizia la discesa del versante settentrionale. Descrizione unità topografica – Nella piccola radura attigua a quella più grande che copre la sommità della collina, si trova l’apertura di un pozzo completamente murato con pietre appena sbozzate, forse a secco, almeno nella parte visibile in alto non sembra ci sia malta. Il fondo è riempito, attualmente è profondo circa 3 m. Il diametro è di circa 1,5 m. Il pozzo probabilmente è legato alla vicina cisterna, facenti parte ambedue dello stesso sistema di raccolta delle acque. La cisterna (197/1/121III/Pie) e il pozzo vanno relazionati alla vicina presenza della fortificazione medievale del podere Torricella, presente ai piedi della collina, in direzione ovest (cfr. 18/1/121III/Pie). Definizione – Pozzo Cronologia – Generico Medioevo (201.1) Podere Terrabianca – Pienza (Q 121 II 1721/4774) Ricognizione di superficie Habitat IV, 495 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso delle Bucacce a 180 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma irregolare, molto allungato in 165