Come un albero spoglio - Associazione Succede solo a Bologna

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Come un albero spoglio - Associazione Succede solo a Bologna
Bologna più che una città … è una famiglia!
Come un albero spoglio
Di Giuseppe Stillo
Una foto ormai ingiallita
che, anche senza parole,
racconta tutta una vita
con pochi raggi di sole.
Nei profondi occhi neri,
in quello sguardo smarrito
si rincorrevano mille pensieri
per i figli e per tuo marito.
Non c’era nessuno affianco
quando scendeva la sera,
le lacrime rigavano il viso stanco
che sembrava una forra austera;
ricordo ancora le mani sottili
mentre cucivi con maestria
i miei pantaloncini primaverili
con una stoffa della merceria,
i rimproveri sopra le righe
se tornavo a casa insanguinato,
se ero un po’ attaccabrighe
e qualche volta indisciplinato;
i sacrifici per farci studiare
affrontando tante spese
perché era difficile arrivare
con i soldi alla fine del mese
la commozione per il figlio laureato
e l’orgoglio dentro al tuo petto
sapendo che ti avrebbe curato
con medicine ed affetto.
Adesso sorridi dolcemente,
anche se sei un albero spoglio
e rimani impressa nella mente
come inchiostro indelebile sul foglio.
Bologna più che una città … è una famiglia!
Occhi che sorridono
Di Giuseppe Stillo
Occhi che si muovono lentamente
dietro la finestra del davanzale
nei giorni che sanno di niente
di una vita che non è più normale,
occhi che sono sempre in attesa
di un po’ d’affetto di seconda mano
e ricordano una vita già spesa
di un passato già troppo lontano;
occhi senza lacrime da versare
che non cercano mai pietà
ma mani per farsi accarezzare
con piccoli gesti d’umanità.
Donne ed uomini senza età
che non vedono mai le stelle
che vivono fuori dalla realtà
scartando i giorni come caramelle.
Donne ed uomini con il sorriso,
con tanto bisogno di dolcezza
che nascondono nelle rughe del viso
la loro sconfinata giovinezza.
Occhi spesso persi nel vuoto,
oltre le pareti della stanza
occhi che cercano aiuto
quando la notte inizia la sua danza.
Occhi che si chiudono dolcemente
lasciando tra le pieghe del cuscino
pensieri tristi che stancamente
si dissolvono all’arrivo del mattino
Bologna più che una città … è una famiglia!
Una carezza del vento
Di Giuseppe Stillo
Settembre ormai si è arreso,
baciato da un ultimo raggio di sole,
dentro un tramonto viola acceso,
davanti al mare, senza parole,
seduta sopra la scogliera,
cullata da una strana malinconia,
cerchi tra le pieghe della sera
il volto di tua madre volata via.
I tuoi pensieri spettinati
cercano una via di fuga
ed i tuoi ricordi disordinati
si perdono sul bagnasciuga.
Dai tuoi occhi saturi di tristezza,
come finestre aperte sul mare,
scendono gocce senza dolcezza
perché non puoi dimenticare
la sofferenza di quel viso
diventato senza più colore
che tra le pieghe di un sorriso
nascondeva il proprio dolore.
La luna sembra un veliero
sopra la linea dell’orizzonte
una brezza di vento leggero
accarezza piano la tua fronte.
Adesso sorridi dolcemente
abbandonando la tristezza
perché pensi che certamente
si tratta di una sua carezza.