il mediatore alla comunicazione: figura di supporto per

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il mediatore alla comunicazione: figura di supporto per
IL MEDIATORE ALLA COMUNICAZIONE:
FIGURA DI SUPPORTO PER L’INTEGRAZIONE SOCIALE
Antonella Masullo
Provincia di Treviso
I deficit sensoriali non compromettono di per sé il livello delle funzioni intellettive o di relazione
sociale ma le conseguenze che essi comportano sul versante comunicativo possono interferire sia
su gli apprendimenti scolastici che sulle relazioni personali.
La figura del mediatore alla comunicazione si colloca proprio come facilitatore di scambio di
informazioni tra il bambino disabile sensoriale e i contesti di apprendimento e le relazioni. Non
esiste , di fatto , una definizione ufficialmente riconosciuta di tale figura ma le diverse associazioni
che sono impegnate nella definizione e nel riconoscimento di tale ruolo si riferiscono a delle
caratteristiche e funzioni che risultano condivise e concordi. Di seguito vi riporto alcune delle
definizioni che ho raccolto:
“ ….fa da tramite al bambino o al ragazzo sordo con gli insegnanti e i compagni e viceversa…..
è una figura specializzata……media i contenuti didattici in modo da trasmetterli in forma più diretta
allo studente…”
(IRECOOP Veneto)
“personaggio mitologico o realtà della scuola?…. Ha il compito di mediare tra lo studente con
disabilità, gli insegnanti e gli altri studenti, generalmente mediate l’utilizzo di tecniche di
comunicazione non verbale”
( CAA, LIS)”
( pubblicato in SuperAbile portale INAIL)
“…media la comunicazione e la relazione tra il disabile sensoriale e le persone che interagiscono
con lui nei diversi contesti di vita. E’ un tecnico in grado di operare con persone cieche, ipovedenti
o non udenti fornendo strategie, modelli e di comunicazione e strumenti che portino il disabile
sensoriale all’autonomia. Inoltre, fornisce alle persone che interagiscono con il disabile sensoriale
strategie e strumenti per una interazione efficace.”
( dizlis, corso di formazione To)
“…ha un rapporto più emotivo, oltre a trasmettere a terzi deve educare alla comunicazione e al
rapporto sociale con le altre persone fungendo da mediatore tra lo studente, la classe e
l’ambiente.”
( Servizio documentazione Software didattici)
Da tutte queste definizioni possiamo trarre delle caratteristiche fondamentali che definiscono il
mediatore alla comunicazione rispetto ai diversi ambiti : la sua formazione specialistica, la
mediazione nella comunicazione a livello di relazioni sociali e di apprendimenti, l’educazione
all’autonomia e il supporto alle figure che interagiscono con bambino disabile sensoriale.
In tal senso vediamo che tale figura si colloca all’interno di una rete di contesti che ruotano attorno
al bambino: la scuola, la famiglia e i servizi.
A scuola il mediatore media il rapporto con insegnanti, compagni e apprendimenti. E’ importante
che in tale contesto gli obiettivi vengano stabiliti in base alla situazione specifica del bambino, di
comune accordo, rispettando i diversi ruoli professionali e in un’ottica di scambio e integrazione
delle diverse prospettive.
Nel caso specifico degli apprendimenti il mediatore ha il compito di fornire misure di tipo
compensativo e dispensativi. Le prime riguardano tutti quei sussidi alternativi che possono essere
utilizzati per mediare la comunicazione ( lingua dei segni, braille, Comunicazione Aumentativi
Alternativa), le seconde sono costituite da tutte le diverse forme di adattamento dei materiali
didattici e delle modalità di valutazione.
Come figura che affianca il bambino nello studio il mediatore ha anche un ruolo di facilitatore in tal
senso e quindi di guida nell’approccio allo studio. Il bambino disabile sensoriale, che nel corso
della vita ha sperimentato diversi insuccessi e difficoltà a livello scolastico, rischia infatti di
sviluppare reazioni all’insuccesso che portano ad uno stile di impotenza appresa e di vivere
momenti di forte demotivazione nei confronti dello studio. Il ruolo del mediatore è quindi in tal
senso di stimolo motivazionale nei confronti dell’apprendimento e di filtro che educa il bambino a
reazioni di orientamento alla padronanza.
Molto del tempo che il mediatore dedica a l bambino è poi collocato nell’ambiente domestico e per
questo, necessariamente, si trova a essere coinvolto anche nel contesto familiare e in tale ambito
ritrova a mediare tra diverse figure e aspetti.
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ANTONELLA MASULLO
Ha conseguito il Diploma di laurea in Servizio Sociale ed è iscritta all’ Albo Assistenti
Sociali.
Ha svolto attività di tutoring in corsi e seminari organizzati dall’Università di Trieste ed
attività di docenza in numerosi corsi di formazione; di referente e coordinatore di progetto
in numerose iniziative organizzate dai Comuni di Oderzo, Fontanelle, Ormelle e Mansuè,
dalla Provincia di Treviso .
Per molti anni Assistente Sociale presso le sedi comunali di Fontanelle, Maserada,
Chiarano, Ormelle, Mansuè, S. Polo di Piave, Sarmede. Attualmente Assistente Sociale
presso la Provincia di Treviso con incarico di Coordinatore Servizi Socio Assistenziali,
responsabile ufficio disabili sensoriali.