Approfondimento Capitolo 1
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Approfondimento Capitolo 1
CAPITOLO 1 – APPROFONDIMENTO LE PIOGGE ACIDE LE PIOGGE ACIDE Le piogge acide sono un grave problema ambientale acuitosi con l’avvento dell’era industriale. Le attività produttive industriali e l’uso di combustibili fossili hanno portato all’aumento nell’atmosfera di alcuni gas che una volta immessi nell’atmosfera si combinano con l’acqua (H2O) o con i radicali (OH ) presenti dando luogo alla formazione di acidi (tabella 1). ● Tabella 1 Principali gas responsabili delle piogge acide. Gas Provenienza Reazione di formazione dell’acido anidride solforosa (SO2) combustione di petrolio e carbone SO2 + H2O ➞ H2SO3 (acido solforoso) anidride solforica (SO3) ossidazione della SO2 SO3 + H2O ➞ H2SO4 (acido solforico) monossido e biossido di azoto (NO, NO2) impianti di riscaldamento e industriali, gas di scarico di autoveicoli 2NO2 + H2O ➞ HNO2 (acido nitroso) + + HNO3 (acido nitrico) NO2 + OH ➞ HNO3 (acido nitrico) anidride carbonica (CO2) ● combustioni, respirazione degli CO2 + H2O➞ H2CO3 (acido carbonico) organismi viventi, processi di degradazione della sostanza organica, eruzioni vulcaniche Gli acidi inquinanti ricadono a terra con le precipitazioni sotto forma di deposizioni umide, oppure in forma gassosa come deposizioni secche. Le deposizioni umide interessano vaste aree anche lontane dal punto di emissione dei gas, quelle secche, invece, ricadono direttamente sulle aree di emissione (figura 1). L’effetto delle piogge acide sulla salute dell’uomo, sulla vegetazione, sulle acque di superficie, sui monumenti nei casi più gravi è devastante. Normalmente le piogge hanno un pH pari a 5,6÷5,7, quelle acide arrivano a valori molto più bassi. In Italia nel 1980 si sono rilevate piogge con pH 4,2. Nello stesso anno, negli Stati Uniti, sono state rilevate piogge a pH 1,7. Figura 1 L’inquinamento da piogge acide. In prossimità delle fonti di emissione si verifica la deposizione secca degli inquinanti, mentre in aree geografiche anche lontane dalle fonti di emissione si verificano deposizioni umide. SO2 + 1 O2 2 SO3 + H2O SO2 NOx H2SO4 CO deposizioni CO2 secche deposizioni umide C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2012 1 CAPITOLO 1 – APPROFONDIMENTO LE PIOGGE ACIDE Effetti sull’uomo Per la salute umana sono pericolose soprattutto le deposizioni secche. Le polveri e i gas di zolfo entrano nell’organismo attraverso le vie respiratorie. Nei casi lievi causano irritazione e restringimento dei bronchi, mentre nei casi gravi possono provocare lesioni con pericolose conseguenze a tutto l’organismo oppure difficoltà di respirazione con complicanze nei soggetti cardiopatici. I danni più pericolosi all’organismo dovuti alle piogge acide sono quelli indiretti causati dall’inquinamento degli alimenti. I terreni calcarei contenenti CaCO3 reagiscono con acido solforico (H2SO4) dando solfato di calcio (CaSO4) e ione bicarbonato HCO3– che si lega con ioni metallici (rame, zinco, alluminio). Questi possono essere assorbiti in dosi elevate da animali e piante di cui l’uomo si ciba. Le piogge acide causano danni anche alle opere dell’uomo. Molti edifici sono a rischio di distruzione poiché le piogge acide svolgono a loro danno una azione corrosiva e una di rimozione meccanica dei frammenti che si sono staccati dalla base. Le costruzioni con materiale calcareo, costituito di carbonato di calcio, sono quelle a rischio maggiore. L’acido solforico reagisce con il carbonato di calcio e lo trasforma in solfato di calcio, facilmente dilavabile. L’acido solforico provoca il degrado anche di statue e di manufatti in rame e bronzo. Nelle costruzioni moderne, i mattoni e i laterizi sono letteralmente sbriciolati per reazione chimica dagli ioni nitrato NO3– presenti nelle piogge acide. Effetti sulla vegetazione Le piogge acide alterano il microambiente fogliare. L’epidermide fogliare perde di consistenza, le cellule fogliari non più protette subiscono gravi danni. I gas tossici entrano nella foglia anche attraverso gli stomi. La loro elevata concentrazione altera la struttura dei tessuti vegetativi e il metabolismo cellulare. Con il tempo anche l’acidità del suolo cambia. Tale variazione altera la composizione chimica dei composti nutrizionali, ne causa il dilavamento e ne inibisce l’assorbimento da parte dell’apparato radicale delle piante. L’acidità elevata del terreno determina anche la formazione di nuovi composti e rende maggiormente solubili alcuni elementi (per esempio l’alluminio) che risultano essere tossici alla pianta (figura 2). In queste condizioni i vegetali deperiscono velocemente, si indeboliscono e diventano più sensibili alla variazione delle condizioni ambientali (per esempio la siccità). I danni da piogge acide alle foreste sono evidenti, soprattutto nelle aree più industrializzate e a maggiore concentrazione urbana. Effetti sulle acque di superficie Le piogge acide abbassano il pH delle acque di superficie. L’aumento di acidità provoca la morte di molte specie di organismi viventi che popolano le acque. Un effetto indiretto che si registra soprattutto a carico della fauna è la presenza nei corsi d’acqua di metalli tossici come il mercurio e l’alluminio, provenienti dal dilavamento dei suoli da parte delle piogge acide e dei corsi d’acqua. L’effetto è maggiore nei fiumi e nei laghi i cui fondali sono costituiti di rocce acide (graniti, silice), mentre in quelli in cui vi è presenza di rocce basiche il danno è minore in quanto la presenza di anioni nelle acque ne riduce l’acidità (effetto tampone). 2 C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2012 CAPITOLO 1 – APPROFONDIMENTO LE PIOGGE ACIDE luce immissione di SO2, NOx, F, PAN e altri piogge acide danni diretti degli organi della foglia, distruzione della cuticola condizioni metereologiche: siccità, temperature estreme temperature più alte MORTE scarsità di precipitazioni indebolimento, sfoltimento rigidità nell'apertura degli stomi caduta di foglie e di aghi, danni alla crescita, diminuita resistenza al gelo e ai parassiti aumento della traspirazione aumento della traspirazione mancanza di acqua lisciviazione delle sostanze minerali mancanza di sostanze nutritive danni alla corteccia trasformazione del mondo vivente del suolo acidificazione del suolo lisciviazione delle sostanze nutritive marciume alla base disturbi nell’assorbim. di sostanze nutritive danni alle radici secondarie disturbi nello assorbimento d’acqua acidificazione causata dalla siccità liberazione di ioni metallici tossici Figura 2 Cause di mortalità dei vegetali. Altro effetto indesiderato delle piogge acide è la semplificazione dell’ecosistema. Nelle acque acide vivono pochissime specie di organismi, la biodiversità è notevolmente limitata e rimane attiva solo una fragile catena alimentare. I fiumi e i laghi acidi sono anche belli a vedersi, l’acqua è cristallina, bluastra, si possono scrutare i fondali, purtroppo però sono sterili, in alcuni casi sopravvivono solo alcune specie di muschi e di alghe. Rimedi La riduzione delle immissioni nell’atmosfera dei gas inquinanti rimane il rimedio più efficace per risolvere il problema delle piogge acide. Nel settore industriale, soprattutto in quello energetico, le nuove tecnologie applicate ai processi produttivi permettono di ridurre del 50% le emissioni di NOx e dell’80% quelle del biossido di zolfo. Il problema si è invece accentuato nel setC. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2012 3 CAPITOLO 1 – APPROFONDIMENTO LE PIOGGE ACIDE tore automobilistico. Negli anni Novanta, l’incremento del trasporto di merci su gomma e del numero di veicoli privati ha quadruplicato l’emissione di NOx e di CO2 rispetto al decennio precedente. Nonostante i provvedimenti del settore industriale la situazione è quindi ancora preoccupante. Pochi dei 154 Paesi che hanno sottoscritto nel 1992 a Rio de Janeiro la Convenzione Mondiale sul Clima hanno poi adottato una normativa nazionale per ridurre le emissioni di questi gas. Inoltre non si sono attivati per promulgarne una a carattere internazionale che regolamenti il comportamento di tutte le nazioni. A tale proposito, la UE ha emanato la direttiva 96/62 che esprime le politiche generali riguardo alla valutazione e alla gestione della qualità dell’aria e dell’ambiente. L’Italia ha recepito in parte tale direttiva con il DM 27/3/98 riguardante la “mobilità sostenibile nelle aree urbane”. 4 C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2012