I FIGLI DI SEPARATI E I NONNI
Transcript
I FIGLI DI SEPARATI E I NONNI
DOPPIA DIFESA UNA FINESTRA SULLA REALTÀ DI QUANTI OGNI GIORNO SUBISCONO VIOLENZE E SOPRAFFAZIONI. UN DIALOGO APERTO CON I LETTORI DI “CHI” H o 27 anni e mi sono appena separata. Ho anch’io le mie colpe: non ho riflettuto abbastanza prima di prendere decisioni importantissime, come sposarmi e fare un figlio. Comunque sia, il risultato è che oggi mi ritrovo con una bambina di 4 anni e un ex marito chiuso in comunità. Lui è sempre stato debole, un po’ bugiardo, con problemi di droga e a volte anche violento, ma io ero innamoratissima e pensavo che sarei riuscita a cambiarlo. Così, ovviamente, non è stato: la convivenza è diventata sempre più pesante e persino i miei genitori (che hanno visto i lividi che lui mi lasciava) mi hanno incoraggiata a chiedere la separazione, offrendomi il loro sostegno, anche economico. La bambina è stata affidata a me in via esclusiva. Ma ora ci si mettono di mezzo i miei ex suoceri, che pretendono di vedere la nipote. La madre del mio ex è una donna orribile, non mi ha mai potuto soffrire e temo che faccia il lavaggio del cervello a mia figlia, MICHELLE HUNZIKER GIULIA BONGIORNO LA LETTERA I FIGLI DI SEPARATI E I NONNI mettendomela contro. E, dopo aver subito violenze per anni, ci mancherebbe solo quello! Cosa dice la legge? Sarò costretta a “cedere” mia figlia ai miei suoceri? Stefania Affrontiamo separatamente i problemi che ci sottoponi: le violenze che hai subito da parte del tuo ex marito e la richiesta dei nonni paterni di vedere la nipote. Indubbiamente le aggressioni patite durante la convi- venza sono fatti intollerabili e costituiscono reato. Da quello che ci racconti, si può ravvisare il delitto di lesione personale, che – nell’ipotesi meno grave – punisce con la pena della reclusione da 3 mesi a 3 anni chi procura ad altri una malattia nel corpo o nella mente. Il concetto di “malattia” è interpretato in senso molto ampio dalla giurisprudenza e senz’altro vi rientrano anche le ecchimosi e gli ematomi (ovvero, i “lividi”). Ciò significa che AVETE UNA STORIA DA RACCONTARE? SCRIVETE A: [email protected] OPPURE AL SITO INTERNET: www.doppiadifesa.it potresti denunciare tuo marito per questi comportamenti violenti, ma tieni presente che, nelle ipotesi più lievi, la querela dev’essere fatta entro tre mesi dall’aggressione. Per quanto riguarda, invece, la richiesta dei tuoi ex suoceri, i giudici normalmente tendono a garantire, nell’interesse del minore, serenità ed equilibrio nei rapporti con i parenti. In particolare, si vogliono tutelare i vincoli che affondano le loro radici nella tradizione familiare, la quale trova riconoscimento anche nella Costituzione. Ecco perché i nonni, ai quali è impedita dai genitori la frequentazione del nipote minorenne, possono rivolgersi al giudice minorile per ottenere un provvedimento che consenta loro di incontrare il nipote. È infatti compito del giudice assicurare al minore un percorso di crescita sereno anche attraverso la frequentazione dei nonni. Il discorso potrebbe cambiare nel caso in cui l’altissima conflittualità tra genitori e nonni rischi di introdurre elementi di disagio che potrebbero compromettere l’armonico sviluppo del bambino. D’altro canto è significativo che, parlando di tua figlia, tu abbia usato il verbo “cedere”, sia pure tra virgolette: un figlio, per quanto piccolo, non è mai proprietà dei genitori. È un essere umano e in quanto tale non può essere considerato un oggetto di cui disporre a piacimento, sia pure pensando di fare il suo bene. In altre parole, in caso di separazione ci vuole qualcuno titolato a esprimere un parere esterno il più possibile obiettivo sulla situazione del bambino e a prendere i provvedimenti più adatti a tutelarlo: il giudice, per l’appunto. E la legge stabilisce che, in assenza di motivazioni estremamente gravi, impedire ai nonni di vedere il nipote potrebbe compromettere, anziché favorirlo, uno sviluppo sereno ed equilibrato del bambino. 163