read more - Alleniamo.com
Transcript
read more - Alleniamo.com
Meeting di Calcio Giovanile “Aspetti metodologici e pratici del calcio giovanile nel nostro territorio” Sabato 10 settembre 2005, Bassano del Grappa (VI) Come organizzare l’allenamento nella categoria Allievi Una proposta metodologica Alessandro Ruspantini Una premessa… “Vi sono prove tali da suggerire che l’allenamento dei giovani calciatori non necessiti di essere localizzato sul miglioramento delle prestazioni fisiche. Spesso i giovani calciatori ricevono sufficienti stimoli per lo sviluppo della prestazione fisica praticando le abituali partite ed esercitazioni” ? (Martin e Junger, 97, in Marella ’02) (Bangsbo, ‘96) Punti cardine su cui impostare la preparazione fisica in un settore giovanile: ¾ Progressione didattica negli anni per l’apprendimento corretto delle tecniche di esecuzione (qualità del lavoro) ¾ Progressione del carico (modulato in base alle caratteristiche biologico-antropometriche e psicologiche del giovane calciatore), per non “bruciare” il giocatore ¾ Processo di acquisizione di una cultura del lavoro e di presa di coscienza di limiti e potenzialità Alcune problematiche ESTERNE INTERNE – pregiudizi – difficoltà nel comprendere – conoscenza dell’età biologica la visione “a lungo termine” – partita settimanale – (attrezzatura) – investimento sulle “risorse umane” – conoscenza della fragilità della struttura di ogni singolo atleta – conoscenza approfondita del modello funzionale del giovane calciatore Il lavoro negli Allievi fa parte di un percorso e di una progressione di più ampio respiro che devono caratterizzare gli anni del settore giovanile. CARATTERISTICHE DELLA CATEGORIA ALLIEVI (14 ½ – 16 ½ anni) Caratteristiche antropometriche 9 Periodo puberale (turgor tertius): 14-17 per i maschi; periodo post9 9 9 pubertario per le femmine (15-18/19 anni) (Facchini, ‘88). Periodo contrassegnato dalla maturazione sessuale, con inizio, dal punto di vista biologico, della formazione delle prime cellule germinali. Lo sviluppo sessuale è più precoce nella donna (1-2 anni) e presenta oscillazioni da individuo a individuo, per le influenze ormonali e costituzionali (Facchini, ’88). Complesso di modificazioni morfologiche, funzionali e psichiche, che consistono in un prevalente accrescimento ponderale dell’organismo e nel completamento dell’individualità sessuale con la maturazione delle gonadi e l’intensa produzione degli ormoni specifici che regolano la comparsa dei caratteri sessuali secondari (Facchini, ’88). La crescita durante il periodo puberale è caratterizzata dall’aumento delle masse muscolari, del peso, dell’altezza del busto, dei diametri del torace e, particolarmente nelle femmine, della larghezza delle anche. Si verifica invece una decelerazione per la statura e la lunghezza degli arti a partire dall’inizio puberale (Facchini, ’88). Metodi di valutazione auxologica ¾ Metodi somatometrici vari, in particolare: – la comparazione del peso e della statura nelle diverse fasce di età (Facchini, ‘88); – l’indice cormico (= rapporto tra statura da seduto e statura totale) che, non variando più oltre la pubertà, può risultare un importante indice di maturazione (Congedo, ‘94). ¾ Metodi biologici: la prima e seconda dentizione (Facchini, ‘88); lo stato di ossificazione rilevabile radiologicamente. Come riferimento i centri di ossificazione delle ossa della mano, del polso, delle ossa lunghe, del bacino, da cui vengono determinate le epoche di comparsa, la grandezza e la forma dei nuclei di ossificazione (De Toni, ‘68, in Facchini, ‘88); – il dosaggio di testosterone (nelle urine o nel sangue) e degli steroidi androgeni (17 –chetosteroidi) nei maschi e degli steroidi estrogeni nelle femmine: i valori si accrescono decisamente nel periodo prepuberale e puberale (Facchini, ‘88); – osservazione del grado di sviluppo dei caratteri sessuali primari e secondari (con varie proposte di classificazione: Reynold e Wines, ‘48, ‘51, Tanner, ‘64, ‘81 citati da Facchini, ‘88). – – Curva staturale di velocità (Facchini, ‘88) Curva di crescita di diversi tessuti e apparati (da Scammon R. E., in Marella et al., ‘84) Curva Peso e curva Velocità-Peso (Facchini, ‘88) Caratteristiche endocrinologiche Verso i 16 anni le increzioni delle somatomedine, dell’hGH e del Testosterone raggiungono il massimo delle loro espressioni biologiche (Bosco, ‘97). Caratteristiche psicologiche 9 L’iniziale stato di disagio psichico trova il suo equilibrio verso 17-18 anni (Beraldo e Polletti, ‘88). 9 L’apatia, l’ansia, la contraddizione, l’incoerenza e l’eccessiva aggressività tendono ad un progressivo e stabile miglioramento (Beraldo e Polletti, ‘88). 9 La personalità, in generale, è in fase di definitiva formazione (Beraldo e Polletti, ‘88). Meccanismi energetici 1 9 MECCANISMO AEROBICO: - il VO2 max aumenta per il processo di accrescimento: la massa muscolare (che è la maggior usufruitrice del consumo di ossigeno) aumenta sensibilmente determinando un aumento del consumo di ossigeno in valore assoluto (Viru et al., ‘96, in Marella, ’02). Meccanismi energetici 2 9 MECCANISMO ANAEROBICO LATTACIDO: - La capacità anaerobica cresce notevolmente durante la pubertà e l’adolescenza (Labitzke/Vogt, ’76, Wasmund/Nowacki, ’78, in Weineck, ’98) permettendo l’utilizzo di esercitazioni mirate al suo miglioramento. Meccanismi energetici 3 9 MECCANISMO ANAEROBICO ALATTACIDO: - La dotazione di ATP e CP a livello muscolare e la cinetica della loro utilizzazione sono simili a quelli degli adulti (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). - L’andamento di test indiretti su ragazzi dai 6 ai 18 anni segue quello della forza, quindi con un incremento dovuto all’aumento delle masse muscolari in seguito alla crescita (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). LA FORZA 9 L’allenabilità della forza diventa notevole e negli adolescenti l’aumento della tolleranza del carico risulta più evidente (Winter, ‘87, Farfel, ‘59, Stemmler, ‘77, Crasselt, ‘82, in Marella, ‘02). L’incremento della forza esplosiva raggiunge il suo massimo sviluppo (Bosco, ’97). 9 La forza esplosiva è legata alla capacità del sistema nervoso (invio di treni d’impulso con frequenze rapide e sincrone) che proprio nella pubertà completa il suo stadio di maturazione (Bosco, ‘97). 9 9 È il momento biologicamente più corretto per iniziare le esercitazioni di forza massima: si passa da fasi di apprendimento della tecnica a fasi di allenamento vero e proprio (Bosco, ‘97). 9 Verso i 16 anni è il periodo più idoneo per l’ipertrofia. Infatti in questo periodo l’increzione delle somatomedine, dell’hGH e del Testosterone raggiungono il massimo delle loro espressioni biologiche, favorendo quindi la sintesi proteica e la costruzione di imponenti masse muscolari (Bosco, ‘97). 9 Verso la fine della pubertà è il periodo più consono per iniziare ad allenare sistematicamente la resistenza alla forza veloce. Elevati livelli ormonali e la maturazione completa di tutti gli organi favoriscono la capacità psico-fisica di sostenere e sopportare gli effetti della fatica indotti da sollecitazioni violente e brevi ma protratte nel tempo, che caratterizzano gli allenamenti di forza veloce e di resistenza lattacida (Bosco, ‘97). Esercitazioni per lo sviluppo della Forza ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Esercizi di preatletismo Leg-curl in eccentrico con opposizione del compagno Affondi laterali e sagittali (ATTENZIONE), step-up; Insegnamento squat ed esercizi derivati (aumento dell’intensità con i jump) Lanci palla zavorrata (frontale, dorsale, fallo laterale, da posizione di squat, da affondo, ecc.) I (saltelli sul posto), II (saltelli con piccoli spostamenti), III (andature), IV (balzi sul posto) e V (multibalzi) tappa della progressione didattica delle esercitazioni pliometriche per gli AAII, soffermandosi in particolare sulla IV e V Gradoni e gradini (1/2 squat jump, sprint, skip) Sprint (max 30m) in salita (anche con cambi di direzione) Brevi sprint con opposizione del compagno Gesti specifici come cambi di direzione e di velocità, tiri, salti, contrasti (in concatenazione o meno) Gesti esplosivi (specifici o meno) seguiti da sprint Concatenazioni (tipo “Cometti”) Insegnamento dell’uso e utilizzazione delle macchine da palestra e di sovraccarichi liberi (anche esercizi ausiliari per strappo e slancio), incrementando i carichi LA VELOCITÀ ¾ ¾ ¾ La velocità di movimento riprende a svilupparsi dai 16 ai 18 anni (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). I miglioramenti che si registrano in prove di velocità sono da attribuirsi al solo sviluppo delle capacità tensive (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). Essendo la velocità legata alle doti nervose, risulta scarsamente allenabile e migliorabile e, in ogni caso, non dopo la pubertà (Dal Monte e Faina, in Marella et al., ’84). Esercitazioni per lo sviluppo della Velocità ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Andature di preatletismo (passo saltellato, doppio impulso, ecc.) Skip per la rapidità Esercizi per la reazione (principalmente a stimoli visivi) Allunghi Sprint da 5 a 30 m con e senza pallone, con e senza cambi di direzione o di velocità; (Alcune esercitazioni tecnico-tattiche) LA RESISTENZA ¾ Il carico non deve osservare una progressione simile a quella degli anni precedenti, ma deve avere una stasi per permettere una stabilizzazione funzionale durante il grande accrescimento somatico (Manno, ‘89). ¾ La capacità di resistenza migliora grazie ad una economizzazione del gesto di corsa (Weineck, ’98). ¾ La capacità anaerobica cresce notevolmente durante la pubertà e l’adolescenza consentendo l’impiego di metodi e mezzi di allenamento volti al miglioramento della capacità anaerobica (ma in maniera limitata e differenziata) (Weineck, ’98). Esercitazioni per lo sviluppo della Resistenza Ripetute, 4x4’ ¾ Mini-partite o esercitazioni T-T (molteplici varianti da stabilire in collaborazione con l’allenatore) a medio-alta intensità (2-4 x 5’-8’) ¾ Lavori intermittenti (es. 5/25, 10/20, 15/15, 20/20, 30/30): ¾ ¾ con la palla ¾ con esercitazioni T-T (molteplici varianti da stabilire in ¾ ¾ ¾ ¾ collaborazione con l’allenatore) con sprint con allunghi con circuiti di destrezza (“coordinativi”) “intermittente-forza” Resistenza alla velocità o alla forza veloce ripetuta ¾ Lavori lattacidi (principalmente con movimenti specifici come l’1>1) ¾ LA FLESSIBILITÀ 9 Secondo Weineck (‘98) dai 14 ai 16 anni lavori di stretching statico possono entrare sistematicamente a far parte dell’allenamento calcistico, con una intensificazione degli stessi dopo i 16 anni. Esercitazioni per lo sviluppo della Flessibilità z Stretching statico z Stretching PNF z Flessibilità dinamica z Posture z Stretching attivo-isolato Controindicazioni dello stretching prima e durante esercitazioni tecniche (Capanna, ‘00) e per le varie espressioni della forza (Wiemann e Klee, ‘00, Cometti, ‘03) CAPACITÀ COORDINATIVE ¾ ¾ Durante gli anni della Scuola Calcio un intervento coordinativo ha un successo superiore rispetto a quello fatto all’inizio o durante la fase puberale (Hirtz e Starosta, ‘00, Stemmler, ‘77, Hirtz, ‘76, in Marella, ‘02). Non bisogna comunque mai tralasciare stimoli alle capacità coordinative perché possono essere continuamente perfezionate e possono facilitare l’apprendimento motorio Lo stimolo alle capacità coordinative dovrebbe permeare tutte le esercitazioni sia tecnico-tattiche, che fisiche Obiettivi da raggiungere al termine del biennio della categoria ALLIEVI ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Aver sviluppato con coscienza una solida cultura del lavoro Aver acquisito una consapevole conoscenza delle proprie capacità, dei propri limiti e delle proprie potenzialità legate alla particolare fascia di età Conoscere ed aver sperimentato molte esercitazioni e metodiche per lo sviluppo di ogni capacità Pronti (sia fisicamente che psicologicamente) per affrontare carichi più elevati, soprattutto dal punto di vista dell’intensità, avendone ormai appreso le corrette tecniche esecutive Pronti per affrontare l’ultima fase della preparazione giovanile, quella che precede il salto nel calcio degli adulti Contestualizzare Per contestualizzare è necessario indagare Più informazioni sul giovane calciatore si hanno, più completo e veritiero sarà il quadro che si avrà su di lui Per avere più informazioni bisogna valutare più aspetti (fisico statico (antropometria e postura), fisico dinamico (funzionale e risposte al lavoro proposto), psicologico) Grazie alla raccolta del maggior numero di informazioni si potrà procedere alla realizzazione di un intervento allenante quanto più individualizzato possibile (per potenziare le carenze e per modulare il carico in base alla capacità di sopportazione) NB: è importante creare un database storico di ogni ragazzo così che possano essere trasmesse, di anno in anno, quante più informazioni possibili su ogni ragazzo Si procederà quindi alla progettazione del piano di lavoro, creando un percorso annuale e tenendo conto del fatto che: 1. il primo anno sarà orientato allo sviluppo ed alla preparazione all’anno successivo, 2. il secondo anno sarà orientato principalmente al consolidamento (pur non dimenticando il continuo processo di sviluppo). Suddivisione della stagione ¾ Transizione dalla stagione precedente ¾ Periodo pre-campionato ¾ Periodo di campionato ¾ Periodo post-campionato ¾ Periodo di transizione Caratteristiche di ogni periodo ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Transizione dalla stagione precedente ¾ È molto importante che si arrivi all’inizio della nuova stagione avendo “ricaricato le batterie” dal punto di vista psicologico e che si sia mantenuto uno standard minimo di forma fisica per evitare problemi fisici alla ripresa Preparazione pre-campionato ¾ Conoscenza di ogni calciatore ed impostazione del lavoro che sarà svolto nell’arco dell’anno agonistico Preparazione campionato ¾ Il lavoro che si intende realizzare nell’arco della stagione Preparazione post-campionato ¾ Lavoro sulle caratteristiche che si sono evidenziate come maggiormente carenti Transizione ¾ Periodo per risolvere i problemi fisici emersi nel corso della stagione conclusa e lavorare sui difetti posturali, oltre a mantenere la forma con una attività fisica varia Come organizzare il microciclo settimanale 2 VIE: 1. Dare importanza alla gara settimanale - 4 allenamenti: F - R - Fe o V - V oppure R - F e/o V - V o Rl o Rv -V - 3 allenamenti: R - F – V 2. Dare importanza relativa alla gara settimanale - 4 allenamenti: R – F e V - R – F e V - 3 allenamenti: F - R - F e V oppure R - F e V - R F= Forza e o m Fe= Forza esplosiva Fm= Forza massima R= Pot aerob, Rv o Rl Rv= Resistenza alla velocità Rl= Lavoro lattacido V= Velocità Come organizzare la seduta Fase di attivazione (tecnico-tattica) Andature e skip Fase centrale (varie ipotesi) Fase finale (stretching e posture) Fase centrale dell’allenamento in riferimento agli obiettivi della preparazione fisica La successione delle esercitazioni volte allo sviluppo delle capacità fisiche all’interno della stessa seduta generalmente rispecchia lo schema seguente: VELOCITÀ ► FORZA ► RESISTENZA (Zaciorskij, ’66, citato da Cometti, ‘02) Nell’allenamento di calcio non è detto che debba essere effettivamente così (Fucci, ‘04) “azione veloce all’87°” Varie ipotesi da concordare con il responsabile della preparazione tecnico-tattica a) b) c) d) Lavoro T-T in cui è richiesta freschezza mentale, affaticante: prima delle esercitazioni fisiche o, con le opportune tempistiche e modalità, anche con l’obiettivo di sviluppo di capacità fisiche Lavoro T-T in cui è richiesta freschezza mentale, non-affaticante: all’inizio, prima delle esercitazioni prettamente fisiche Lavoro T-T in cui non è richiesta freschezza mentale, affaticante: dopo le esercitazioni fisiche che richiedono freschezza neuromuscolare (forza e velocità), oppure, se sono esercitazioni che si vogliono svolgere in condizioni di affaticamento, anche dopo lavori di resistenza (ma in un periodo avanzato) Lavoro T-T in cui non è richiesta freschezza mentale, nonaffaticante: dopo qualsiasi tipo di lavoro Si giunge così ad una organizzazione razionale dell’allenamento di ogni singola seduta, al fine di evitare rischiose improvvisazioni, oppure, nel caso si debba ricorrere ad improvvisazioni, si farà in modo che esse siano ragionate, coscienziose ed inserite all’interno di un processo logico Conclusioni ¾ ¾ ¾ ¾ La preparazione nella categoria Allievi ed in ogni fascia di età va inquadrata in un percorso a lungo termine La preparazione fisica si orienta su un aspetto didattico e su un potenziamento delle capacità in base al grado di sviluppo Bisogna “pesare” e conoscere le esercitazioni tecnicotattiche (continuo dialogo con il mister) per saperle gestire e poter programmare l’allenamento Organizzare una seduta di allenamento porta con sé un processo di approfondita elaborazione, imprescindibile se si vuole adottare un criterio di lavoro serio GRAZIE PER L’ATTENZIONE Bibliografia ¾ Beraldo S. e Polletti C., IL LIBRO DELLA PREPARAZIONE FISICA, Edizioni Mediterraneee, Roma, 1988 ¾ Bosco C., LA FORZA MUSCOLARE, ASPETTI FISIOLOGICI ED APPLICAZIONI PRATICHE, SSS, Roma, 1997 ¾ Bangsbo J., LA PREPARAZIONE FISICA NEL CALCIO – UN APPROCCIO SCIENTIFICO, Kells Edizioni, Ancona, 1996 ¾ Cometti G., FORZA E VELOCITÀ NELL’ALLENAMENTO DEL CALCIATORE, Edizioni Correre, Milano, 2002 ¾ Facchini F., ANTROPOLOGIA EVOLUZIONE, UOMO, AMBIENTE, UTET, Torino, 1988. ¾ Manno R., FONDAMENTI DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO, Zanichelli, Bologna, 1989 ¾ Marella M., STATO DELL’ARTE NELL’ALLENAMENTO IN ETÀ PRE-PUBERE E PUBERE, relazione presentata al IX Congresso Nazionale “La preparazione fisica in età prepuberale e puberale”, Firenze, Lunedì 6 Maggio 2002, Centro Affari di Firenze, a cura dell’A.I.P.A.C., Patrocinio dell’Università degli Studi di Firenze ¾ Marella M., Nicoletti I., Salvini A., Dal Monte A., Faina M., Manno R., Morino C., Merni F., Carbonaro G., NUOVI ORIENTAMENTI PER L’AVVIAMENTO DEI GIOVANI ALLO SPORT, Società Stampa Sportiva, Roma, 1984. ¾ Weineck J., LA PREPARAZIONE FISICA OTTIMALE DEL CALCIATORE, Calzetti-Mariucci Editori, Perugia, 1998 ¾ Congedo P., PARLIAMO DI CRESCITA, Il Nuovo Calcio, 37, Ottobre 1994, 42-46. ¾ Cometti G., EFFETTI DELL’ALLUNGAMENTO MUSCOLARE PRIMA DELLA PRESTAZIONE FISICA, Teknosport, n° 28 – Luglio/Agosto 2003 ¾ Wiemann K. e Klee A., STRETCHING E PRESTAZIONI SPORTIVE DI ALTO LIVELLO, SDS, anno XIX, 49, Luglio-Settembre 2000, 9-15. ¾ Capanna R., RIFLESSIONI E PROPOSTE PER IL GIOCO DEL CALCIO, Edizioni Nuova Prhomos, Città di Castello, 2000. ¾ Fucci A., NUOVE METODOLOGIE D’ALLENAMENTO FISICO PER IL GIOCO DEL CALCIO, Seminario d’aggiornamento A.I.P.A.C. Lazio, Roma, Lunedì 29 Novembre 2004.