Modello Parigi per la ferrovia Roma

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Modello Parigi per la ferrovia Roma
23 Giu 2016
Ambiente e Trasporti
Modello Parigi per la ferrovia Roma-Lido ma la proposta di Ratp
rimane ferma alla Regione Lazio
Francesco Nariello
La proposta di project financing presentata dai francesi prevede investimenti totali per 450
milioni, di cui 175 destinati alla messa in servizio di 17 nuovi treni, che andrebbero a
sostituire la flotta esistente
Modello Parigi per la Roma-Lido. Con l'obiettivo di trasformare una delle tratte su ferro più
congestionate della Capitale in un servizio di trasporto in linea con i migliori standard europei.
Superando le attuali criticità e garantendo un costo di gestione minore o - una volta a regime uguale a quello attuale, ma con un livello qualitativo molto più alto. Ed eseguendo tutti i lavori
necessari all'ammodernamento - con un investimento totale di 450 milioni di euro - senza mai
interrompere la continuità di esercizio.
Sono gli elementi che definiscono il "valore aggiunto" della proposta di project financing che Ratp
Italia ha presentato, da ormai due anni, alla Regione Lazio - senza ricevere ancora una risposta - per
la trasformazione della linea su ferro che collega Roma con il litorale di Ostia, su cui si registrano
disagi quotidiani, in una sorta di nuova metropolitana capitolina.
I vertici del ramo italiano del colosso francese attivo nel trasporto pubblico - che nel nostro Paese
gestisce, tra l'altro, la Tramvia di Firenze (attraverso la controllata Gest) - hanno illustrato a
«Edilizia e Territorio» contenuti e prospettive del progetto riguardante la ferrovia laziale.
Replicando punto per punto ai rilievi fatti da Atac (attuale gestore della linea), che in una recente
audizione al Senato ha comparato il proprio piano di ammodernamento con quello di Ratp.
Un restyling completo
«La proposta spontanea presentata per la Roma-Lido - spiega Bruno Lombardi, numero uno di Ratp
Italia - è stata formulata sulla base di precise analisi di mercato, che hanno evidenziato come la
tratta sconti oggi enormi criticità, sia sul piano infrastrutturale che tecnologico. Fronti sui quali la
nostra esperienza può fare la differenza, trasformando la ferrovia in una metropolitana di standard
europeo, senza interruzione del traffico durante i lavori, come già fatto in altre città in Europa e nel
mondo, a partire da Parigi, dove la linea 1 è stata convertita ad un sistema di guida totalmente
automatico».
La ferrovia che congiunge Roma con Ostia, continua Lombardi, «pur partendo da quello che c'è, va
rinnovata a fondo, dalle rotaie alla parte tecnologica, dai veicoli ai sistemi di telecontrollo e
sicurezza. Le esigenze del trasporto pubblico, infatti, sono cambiate radicalmente rispetto al passato
e, in prospettiva, serviranno frequenze sempre maggiori per soddisfare le richieste dell'utenza».
Il progetto Ratp in cifre
Nel dettaglio, il progetto preliminare presentato da Ratp prevede investimenti totali per 450 milioni,
di cui 175 milioni destinati alla messa in servizio di 17 nuovi treni, che andrebbero a sostituire la
flotta esistente. Il piano si sviluppa su un'orizzonte temporale di 25 anni (con gli investimenti
concentrati nei primi 5-6 anni) e punta a trasformare la Roma-Lido, attraverso corposi interventi
infrastrutturali e tecnologici, in una vera e propria metropolitana con frequenze massime di un treno
ogni 6.30 minuti in entrambe le direzioni, per arrivare a 3.30 minuti in una singola direzione.
Possibilità, quest'ultima, fondamentale per assorbire i picchi di utilizzo per eventi particolari (si
pensi, ad esempio, alle partite di calcio nel nuovo stadio della Roma a Tor di Valle).
Per la parte infrastrutturale e impiantistica, gli interventi previsti riguardano, tra l'altro: armamento,
sottostazioni elettriche, nuovo sistema di segnalamento radio (simile a quello usato per l'Av
ferroviaria), rifacimento stazioni e pensiline (ove necessario), telecamere, impiantistica,
informazioni al pubblico, videosorveglianza. Le opere utili realizzate negli ultimi anni, ovviamente,
saranno mantenute.
Il nodo investimenti pubblici
La quota pubblica, sul totale investimenti, ammonterebbe a circa 210 milioni di euro. Ed è
sopratutto su questo punto che sembra essersi arenato l'interesse da parte della Regione, che ha
bollato come impraticabile un simile impegno finanziario: posizione espressa, ad esempio,
dall'assessore alla Mobilità, Michele Civita. Rispetto a due anni fa, però, spiegano da Ratp Italia, lo
scenario si è in parte modificato, con un miglioramento del "rating" dell'amministrazione regionale:
una situazione che permetterebbe di spalmare gli investimenti pubblici su più annualità (ad
esempio, su 5 rate da poco più di 40 milioni ciascuna).
Il progetto presentato, secondo l'azienda italo-francese, sarebbe inoltre "salvo" rispetto a quanto
previsto dal nuovo codice degli appalti in merito al massimale di partecipazione pubblica: in caso
contrario, precisa comunque Ratp, «il piano potrà essere rimodulato».
L'esame della proposta di project financing è stato finora un percorso accidentato: dopo una serie di
tavoli tecnici nel 2014, il progetto è stato ripreso in mano a metà dello scorso anno, quando è stata
avviata una conferenza dei servizi preliminare (aperta al governo e al dipartimento mobilità e
trasporti del comune di Roma) ma senza arrivare ad una dichiarazione di pubblico interesse. Il terzo
incontro, che avrebbe dovuto essere decisivo - rimarcano i vertici di Ratp Italia «non si è mai svolto
e lo stallo è perdurato fino ad oggi, anche in considerazione della situazione di incertezza legata
all'elezione del nuovo sindaco della Capitale: ora, però, ci aspettiamo che la vicenda si sblocchi».
Lo "scontro" con Atac
Nel frattempo si è acceso lo scontro con Atac, che in occasione di una recente audizione al Senato
ha depositato uno schema di comparazione tra il proprio piano di investimenti per
l'ammodernamento della Roma-Lido e quello presentato da Ratp Italia. Dal confronto - illustrato dal
dg Marco Rettighieri -, la partecipata capitolina segnala, oltre al differenziale in termini di
investimenti previsti (180 milioni contro 450 milioni), anche una "sovrastima" da parte del gruppo
italo-francese dei finanziamenti annui regionali per la gestione del servizio e degli introiti da
biglietti.
La replica di Ratp
A chiarire lo stato delle cose per Ratp - replicando punto su punto ai rilievi di Atac - è il direttore
sviluppo Italia, Andrea Buonomini, a iniziare dagli investimenti previsti: innanzitutto, afferma,
«bisogna precisare che nei 450 milioni stimati per la realizzazione del nostro progetto sono inclusi
175 milioni per la sostituzione completa del parco veicoli (oggi composto in parte rilevante da
mezzi obsoleti), oltre a tutte le spese relative alle fasi di progettazione, sicurezza e direzione lavori.
Se inoltre consideriamo i circa 44,5 milioni richiesti da Atac per lavori ‘urgenti' di manutenzione
straordinaria e opere di potenziamento, ed i 45,5 milioni per l'adeguamento del deposito della
Magliana - entrambi esclusi dal piano di 180 milioni della partecipata capitolina - ecco che gli
investimenti previsti dai due programmi finiscono, in pratica, per coincidere. Nel nostro caso, però sottolinea il direttore sviluppo -, ci saranno, tra l'altro, il rinnovo completo del materiale rotabile e
l'introduzione di impianti di nuovissima generazione".
Il canone per il servizio
L'altra questione calda riguarda la quantificazione del "canone" per il servizio. Il progetto di Ratp,
su questo fronte, indica un finanziamento annuo da parte della Regione Lazio, ad oggi, di circa 75
milioni di euro (60 gestione, 15 manutenzioni) per la Roma-Lido, mentre Atac nel 2015 ha
dichiarato un corrispettivo di appena 28 milioni (netto Iva). Qui, spiega Buonomini, «basta
osservare come, aldilà di quanto dichiarato, secondo il bilancio 2014 Atac abbia ricevuto dalla
Regione, per le tre linee in gestione (Lido, Viterbo, Pantano) quasi 92 milioni di euro, realizzando
circa 16mila vetture/km totali: di queste, più di 9mila fanno riferimento alla Roma-Lido (oltre il
57%). In base a questo "peso specifico", ragionevolmente, il valore annuo di produzione della
ferrovia che collega la Capitale con Ostia si attesterebbe sui 52,5 milioni. A questa cifra vanno
aggiunte le spese (10-15 milioni) per la manutenzione straordinaria, nel nostro caso incluse nel
canone, e i mancati ricavi da traffico, oggi incassati da Atac».
Nella proposta targata Ratp Italia, invece, le entrate dei biglietti resterebbero nelle casse della
Regione: «Si tratterebbe di quasi 10 milioni di euro - osserva il direttore sviluppo - considerando la
stima di circa 25-27 milioni di passeggeri l'anno, includendo la fetta di evasione che si aggira
intorno al 35% dell'utenza. Ma il traffico, dopo il potenziamento, potrà toccare anche i 40 milioni di
passeggeri, spingendo i ricavi vicino ai 20 milioni di euro».
In generale, il piano dell'operatore italo-francese prevede un canone per la gestione del servizio di
trasporto di circa 44 milioni di euro l'anno, in media, per il primo quinquennio, cifra che poi
arriverebbe intorno agli 80 milioni con il progressivo incremento dell'offerta di trasporto. «Nei
primi anni, quindi - conclude Buonomini -, la spesa risulterebbe molto inferiore a quella attuale,
mentre in seguito si attesterebbe ai livelli di oggi, ma con un servizio di gran lunga migliore, sia dal
punto qualitativo che quantitativo».
28 Lug 2016
Project financing sulla Roma-Lido, stop alla proposta Ratp. «Scelta
immotivata»
Alessandro Arona
Guerra di cifre tra la Regione Lazio e la società italiana del gruppo francese («Più
investimenti e meno costi nel nostro progetto»)
La Regione Lazio respinge ufficialmente (anche se solo con un comunicato stampa) la proposta in
project financing del colosso francese Ratp per la riqualificazione e gestione della ferrovia urbana
Roma-Lido, definita da Legambiente nel rapporto «Pendolaria» come la peggiore linea ferroviaria
per pendolari in Italia.
«Non c'era alcun preconcetto da parte nostra - spiega l'assessore alla Mobilità Michele Civita visto anche lo stato della linea. Abbiamo fatto numerose riunioni tecniche per valutare la proposta
di Ratp, ma alla fine non è fattibile perché non comporta un trasferimento del rischio di impresa al
privato; chiede di utilizzare treni di Atac e il deposito Magliana che è del Comune, entrambi non
nella nostra disponibilità; e in sostanza comporta un canone annuale di gestione e remunerazione
del capitale per noi svantaggioso, e comunque peggiorativo rispetto alla precedente proposta del
2014».
Ma Ratp non ci sta, e convoca una conferenza stampa per spiegare che la realtà è tutt'altra:
investimenti previsti dal proprio progetto superiori a quelli di Atac (atuale gestore in concessione
dalla Regione), costi annuali a regime (per la Regione) inferiori di quelli attuali, rischio traffico non
trasferito ai privati proprio su richiesta della Regione.
Il gruppo francese è un colosso del settore: gestisce il trasporto pubblico a Parigi, è il quinto gruppo
al mondo nel settore bus, metro treno e tram, ha 58.000 dipendenti e un fatturato di circa 5 miliardi
di euro; 1,5 miliardi gli investimenti dell'ultimo anno, 14 milioni i passeggeri trasportati al giorno
nel mondo (in 15 paesi di Europa, Africa, Asia, Usa. Ratp è presente in Italia con la società di
diritto italiano Ratp Dev, che gestisce la rete tramviaria di Firenze (realizzata in project financing,
inserita da «Pendoaria» da tra le 12 buone pratiche degli ultimi anni), mentre la controllata
Autolinee Toscane ha di recente vinto la gara per i servizi di Tpl su gomma della Regione Toscana.
La Roma-Lido
Di proprietà della Regione Lazio, in concessione all'Atac (contratto scaduto nel 2012), la Roma Lido serve circa 350 mila persone, per circa 27 milioni di passeggeri anno e una capacità di
trasporto attuale (Vett-Km-Anno) di circa 9,5 milioni. Con le attuali 13 stazioni nei 28 km di
lunghezza, è la linea suburbana più frequentata d'Italia.
La proposta dei privati
Il 30 giugno 2014 l'Ati, composta da Ansaldo sts, Hitachi, RATP Dev Italia, Salcef, Cilia Italia e
Architecna, presenta alla Regione Lazio la proposta di project financing per la Roma-Lido
(tecnicamente proposta "fuori programmazione in base all'art. 153 del Dlgs 163/2006). Da allora
una conferenza di servizi preliminare e numerose riunioni tecniche, e nessuna risposta ufficiale da
parte della Regione. Tra dicembre 2015 e gennaio 2016 si è svolta la Conferenza dei servizi
istruttoria e il 27 aprile l'Ati presenta di nuovo il progetto in base al Nuovo Codice Appalti (art.
183).
Gli investimenti
Il primo nodo sono gli investimenti. Nella proposta Ratp servono 230 milioni di euro per
riqualificare la linea: rifacimento dell'armamento (binari e massicciata) e delle stazioni, degli
impianti, delle sottostazioni elettriche; introduzione del sistema di segnalamento e della fibra ottica,
rinnovo dei sistemi di informazione all'utenza. Comprese tutte le spese di manutenzione ordinaria e
straordinaria per i 25 anni di gestione.
E poi altri 220 milioni per l'acquisto di nuovi treni (17), oneri sicurezza, direzione lavori, costi
di progettazione, oneri diversi in fase di cantiere.
Secondo Ratp anche le proposte illustrate da Atac in Commissione Trasporti alla Camera non vanno
in direzione diversa. I 180 milioni di cui hanno parlato sono solo per l'infrastruttura, a cui si devono
aggiungere 44 milioni per lavori urgenti di manutenzione straordinaria segnalati da Atac e gli oneri
per l'acquisto dei treni (210 milioni secondo le frequenze obiettivo indicate da Atac). Si arriva a 434
milioni rispetto ai 450 di Ratp.
«La differenza - spiegano i vertici di Ratp Dev Italia, l'Ad Bruno Lombardi e il direttore sviluppo
Italia Andrea Buonomini - è che la nostra proposta grava solo per 200 milioni su contributi pubblci,
mentre gli altri 250 li investiremmo noi».
«Non sappiamo ancora - ribatte l'assessore Civita - se servono davvero tutti questi 450 milioni
stimati da Ratp. Formalizzeremo a breve un accordo con Rfi per fare un piano sulla sicurezza
ferroviaria, anche grazie a loro avremo un quadro più chiaro. Al momento i fondi pubblici a
disposizione per potenziare la Roma-Lido sono pari a 310 milioni di euro: 70 milioni di fondi statali
Mit già in fase di spesa per manutenzione straordinaria, altri circa 60 di risorse ministeriali appena
sbloccate (ferrovie ex concesse) e poi i 180 milioni dell'accordo Regione Lazio-Stato da poco
firmato. Con queste risorse possiamo riqualificare la linea e comprare nuovi treni, che saranno di
proprietà della Regione, non di un gestore privato».
Gli oneri annui di gestione
Nella proposta dell'Ati guidata da Ratp si calcola che per il primo anno di servizio la Regione dovrà
versare 42 milioni di euro per il canone di gestione, incassando però 7-10 milioni di euro dalla
tariffazione (oggi invece li incassa Atac). Un costo netto di circa 35 milioni, contro i 53 milioni che
secondo i calcoli Ratp spende oggi la Regione. «Falso - ribatte l'assessore Civita - oggi la Regione
spende 30 milioni l'anno».
A regime, dal 7° anno, secondo la proposta Ratp il canone salirebbe a 50 milioni, più 32 milioni di
canone per la remunerazione dell'investimento, meno 20 milioni di incassi (raddoppio incassi a
regime, tra aumento passeggeri e riduzione evasione, oggi al 35%) = 72 milioni all'anno, comprese
manutenzione ordinaria e straordinaria.
Quanto spenderebbe invece la Regione continuando ad affidare ad Atac? 75 milioni di euro di
canone di gestione a regime, in base al contratto attuale e con aumento traffico + 10-15 milioni
(dato storico) di manutenzione straordinaria all'anno = 85 milioni. Tuttavia se è vera l'affermazione
dell'assessore Civita (30 milioni e non 53 oggi), a regime il canone dovrebbe essere di soli 43
milioni, e il totale scenderebbe a 65-70 milioni.
Depositi e treni
«Non è nelle competenze della Regione Lazio la messa a disposizione dei beni individuati come
essenziali nella proposta Ratp, quali il deposito di Magliana (proprietà del Comune di Roma) e la
quasi totalità del materiale rotabile in esercizio (proprietà di Atac)» .
Ratp ha ribattuto, citando leggi statali e della Regione Lazio, secondo le quali beni essenziali sui
quali sono stati erogati contributi pubblici possono essere affidati ad altri soggetti previa gara. «Sì
certo - conferma Civita - ma su quel deposito e sui treni non ci sono stati contributi regionali».
Ultima versione progetto
«Le modifiche al progetto - scrive la Regione - da ultimo presentato rispetto alla versione
precedente, riferite all'obiettivo di una riduzione del contributo regionale (conto esercizio e
investimenti), in realtà non trovano corrispondenza nei documenti presentati che, al contrario,
prevedono un aumento del canone per i 25 anni di concessione, da 1.814 milioni della precedente
proposta, ai 1.876 dell'attuale».
«Falso - ribatte Ratp - c'è proprio un errore materiale nella lettura dei dati, il miglioramento c'è
eccome».
Tariffazione e pedaggio
Il progetto, sempre secondo la Regione, «non è coerente con un adeguato rischio d'impresa, in
considerazione anche della mancata assunzione di responsabilità degli incassi da bigliettazione, che
rimarrebbero alla Regione e quindi non prevede un adeguato controllo dell'evasione tariffaria da
parte del gestore. Nell'integrazione del progetto è stata esclusa la realizzazione di apparati di
tornelleria».
«Per noi - ribatte Ratp - sarebbe meglio tenere la gestione della tariffazione e gli incassi da traffico,
ma è la Regione che ci ha chiesto di mantenere il sistema di bigliettazione unica e gli incassi».
«Non facciamo confusione - spiega Civita - noi abbiamo chiesto di mantenere il sistema di biglietto
unico Metrobus, certo. Ma abbiamo anche chiesto che passi al gestore la responsabilità della
tariffazione e della lotta all'evasione, gli incassi e il rischio traffico. Cosa che nella proposta Ratp
non c'è».
Il futuro
La proposta è stata respinta, e Ratp ammette di non avere strumenti giuridici per contestare questa
decisione, nonostante l'amarezza per una decisione che ritengono non giustificata e non motivata.
Civita spiega che «la Regione prorogherà la gestione ad Atac per altri tre anni, con possibilità di
rescindere con soli tre mesi di preavviso. Stiamo infatti ragionando di fare la gara, che sarà però
solo per la gestione, mentre investimenti e acquisto treni li faremo con risorse pubbliche, e i treni
saranno della Regione»