[c-fm - 4] carlino/giornale/frm/04 20/10/13

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[c-fm - 4] carlino/giornale/frm/04 20/10/13
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FERMO
DOMENICA 20 OTTOBRE 2013
IL PIANETA DELLA POLITICA
I MAGNIFICI CINQUE
IL SINDACO
HANNO IL REDDITO PIÙ ALTO
ZECHINI, GENTILI, LANCIOTTI,
CAPRIOTTI E CARDINALI
NELLA BRAMBATTI NEL 2012
HA DICHIARATO 75.881 EURO
(43.599 RELATIVI ALLA CARICA)
Molti consiglieri comunali
con azioni e immobili
Completiamo la pubblicazione dei loro redditi
REDDITI, patrimoni mobili e
immobili, spese per la campagna
elettorale, elenco delle azioni e
quote di partecipazione in società
sono solo alcune delle voci che assessori e consiglieri hanno dovuto rendere pubbliche per legge.
Nell’edizione di ieri, oltre alle dichiarazioni 2012 del sindaco e degli assessori, abbiamo indicato
quelle più sostenziose, presentate
dai consiglieri Zechini, Gentili,
Lanciotti, Capriotti e Cardinali.
Continuando a scorrere l’elenco,
tra i redditi più alti troviamo il
medico Lorenzo Croce: 79.333, oltre che essere proprietario al 50%
di due abitazioni, più una terza al
100%. All’interno del Pd, tra i restanti non pubblicati ieri, il più
“ricco” è il geometra Sandro Vallasciani con 49.457. Seguono il farmacista Luciano Diomedi con
48.054, proprietario di due immobili, e Giuseppe Sgariglia con
46.928. Pierluigi Malvatani, ingegnere, ha dichiarato 37.097 euro e
risulta essere proprietario in quota di alcuni immobili oltre ad avere azioni Deutsche Telecom,
Enel, Telecom Italia e Telecom
Italia Media. Chiudono l’elenco
degli appartenenti al Partito Democratico, Daniele Colò con
20.284 euro e la comproprietà di
un’abitazione a cui si aggiunge il
50% per Punto informatica snc,
Luca Marzoni, con 14.567 e Giulia Maria Torresi con 11.197.
Il consigliere Idv Tiziano Vagnoni ha invece dichiarato 20.884 euro a cui si aggiunge la proprietà di
un appartamento e i 2/9 di un terreno agricolo. Per Francesco Nigrisoli il reddito è pari a 23.489.
Sebastiano Bernetti, impiegato,
ha denunciato di aver percepito
28.427 euro oltre che avere i diritti su nude proprietà di quattro beni immobili, la proprietà di tre va-
ni e azioni di Banca Marche. Per
Andrea Morroni i redditi dichiarati sono pari a 26.282. Più alta la
cifra dichiarata dall’ex candidato
sindaco, l’ingegnere Giampiero
Gallucci (Udc), con 58.047 euro e
alcune quote societarie per la Immobiliare Corallo srl, la G.E.K. di
Calcinari Mariano e C. S.r.l., la
Astro srl, la Santa Caterina Costruzioni srl, e la Società Sportiva
A.F.C. Fermo srl. In quanto consigliere provinciale di Fermo ha rinunciato alla percezione di qualsiasi compenso dalla carica di consigliere comunale. Sono invece
32.995 i redditi dichiarati da Nello Raccichini, proprietario al 50%
con la moglie di alcuni appartamenti e detentore di azioni per la
Banca di credito cooperativo Civitanova Marche e Montecosaro e
della Banca di credito cooperativo del Fermano. Anche Michele
Rastelli è proprietario di diversi
fabbricati, ma solo di uno al
100%, oltre ad azioni in Finmeccanica e in Seat Pagine Gialle,
con un reddito pari a 30.315 euro,
mentre di poco inferiore è quello
di Annalisa Cerretani, con
27.717,19. Decisamente basse le
cifre dichiarate da Simone Ca-
priotti, con 6.869 ed Edgardo Romagnoli (6.178), mentre l’imprenditore Mauro Torresi (Pdl), ha denunciato 42.359 euro, oltre alla
proprietà al 50% di alcuni beni immobili. Chiude l’elenco l’ex consigliere e candidata sindaco, Ester
Maria Rutili, con 23.134 euro.
Aaron Pettinari
SEGRETERIA DEL PD-1 LA ‘BENEDIZIONE’ DI CENCETTI
SEGRETERIA DEL PD-2 I DUE CANDIDATI AL SUO FIANCO
Vecchia gestione bocciata
I renziani appoggiano Nicolai
Biondi replica: «Lascio un partito
più ricco, lo pensano in tanti»
LI CHIAMAVANO i rottamatori, erano quelli che, insieme con Matteo Renzi,
volevano dare picconate alla vecchia guardia del Partito Democratico per rinnovare davvero una intera classe dirigente. Oggi sono riuniti in associazioni, da noi c’ è
“Adesso il Fermano”, gruppo che si è riunito nei locali della Federazione provinciale del Pd per discutere dei prossimi
congressi locali. Un’assemblea molto partecipata cui hanno preso parte componenti delle principali rappresentanze territoriali.
I renziani hanno deciso di appoggiare la
corsa alla segreteria provinciale del partito del giovane Paolo Nicolai, in aperto
dissenso con la gestione finora condotta
dai vecchi responsabili, il segretario
uscente Samuele Biondi su tutti. «La figura di Nicolai - spiega per il gruppo Stefano Cencetti (nella foto) - corrisponde pienamente al criterio di discontinuità con
la precedente segreteria provinciale, criterio non negoziabile che i renziani hanno
posto quale vincolo per il proprio sostegno. Il giudizio politico emerso infatti relativamente al precedente gruppo dirigente è risultato essere del tutto negativo,
per limiti dell’azione politica, per il centralismo esasperato che ne ha caratterizzato l’operato, per l’arroccamento nelle
chiuse stanze che ha comportato perdita
di iscritti e di elettori, per l’abbandono
dei territori e degli amministratori specie
dei piccoli comuni, per la mancanza di
qualsiasi convergenza sui principali temi
in discussione del territorio, dall’ambiente, alla sanità, alle infrastrutture, al sociale, al lavoro».
Una solenne bocciatura e una nuova figura, quella di Paolo Nicolai, che invece risponderebbe pienamente alla idea renziana di Pd, partito aperto, inclusivo, che si
apre a nuove esperienze e contributi, che
si occupa dei giovani e delle loro grandi
aspettative, dell’idea cioè di un Pd da ricostruire e la cui ricostruzione che non
può essere affidata a chi ne ha provocato
il collasso: «Immaginiamo e lavoreremo
per un Pd che torni ad occuparsi delle
persone, che discuta ed affronti i loro problemi e che infine proponga soluzioni.
Immaginiamo e lavoreremo per un Pd
che torni a far politica, coinvolgendo in
maniera concreta i circoli comunali e gli
amministratori locali del nostro territorio. Necessitiamo di un punto e a capo, di
voltare pagina, scrivendone una densa di
contenuti positivi, che riporti unità e
compattezza all’interno del Pd».
Nicolai incassa e ringrazia con soddisfazione, commentando: «Ripartiamo dal
creare il futuro senza lasciare indietro
nessuno e guardando avanti tutti insieme».
UN’USCITA di scena in grande stile, toni pacati e poca polemica. Sceglie di parlare a giochi quasi fatti, il segretario provinciale uscente del Pd, Samuele Biondi. Si
tiene vicino i nuovi candidati, Daniela Lattanzi a destra, la prediletta, già scelta per
l’organizzazione del partito, a sinistra Paolo Nicolai che sta dando qualche grattacapo alla classe dirigente storica e porta la
bandiera di quelli che sono stati i rottamatori del partito.
Per un giorno li vuole ‘vallette’, in silenzio, qualcosa da dire ce l’ha solo lui, Biondi. Parla di un momento delicato del partito, alla cui guida si è messo dopo le dimissioni di Cinzia De Santis, con alcune grandi difficoltà e un momento nazionale decisamente sfavorevole, per il Paese e per il
Pd: «Nonostante questo si è fatto molto, secondo me. Oggi credo che nel Fermano ci
sia un partito più ricco, ho avuto attestati
di stima da tanti, compreso l’onorevole Petrini che mi ha chiesto di ricandidarmi e
questo mi basta per rispondere alle accuse,
oltre ogni polemica. Oggi sono super partes, non tifo per nessuno dei due candidati, resto a guardare se qualcuno esce dal seminato. Sono persone di valore e giovani
su cui vale la pena scommettere». Biondi
ricorda le sconfitte che pesano, le elezioni
di Sant’Elpidio a Mare, e le vittorie che
contano, quella al Comune di Porto San
Giorgio, per un modello di alleanza stabile
e forte. A Fermo si è lavorato per stabilizzare l’Amministrazione, ma anche il partito
che ha conciliato alcune delle sue anime
più combattive: «Chi dice che questo non
è un partito che dice cose chiare in temi
ambientali dice fandonie e qui mi arrab-
bio davvero. Non ricorda le tante cose fatte soprattutto in Provincia, dove abbiamo
la possibilità di incidere di più, il motodromo, la centrale, il fotovoltaico e lo stesso
Ptc cui abbiamo dato un fattivo contributo». Nega anche le accuse di voler accentrare su di sé ogni questione: «Sono stati inclusivo al massimo, dopo la prima tornata
delle primarie abbiamo ammesso il maggior numero possibile di persone. Abbiamo fatto le primarie per le nazionali mettendo in campo le figure più importanti
che abbiamo, non le comparse, e questo lo
fa solo un grande partito. Ho appoggiato
Bersani ma quel progetto non ha funzionato, credo che Renzi diventerà segretario
del partito, ma Letta ha dimostrato di essere davvero uno statista». L’ultimo sguardo
al Pd locale: «Daniela Lattanzi si è dimessa da organizzatrice provinciale e si è dimessa dalla commissione provinciale del
congresso, ha restituito la scheda telefonica del partito. Al suo posto ho nominato
membro della commissione congresso
Maurizio Valentini».
Angelica Malvatani