IL FLAUTO MAGICO di Pipì Pupù e Rosmarina Pipì

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IL FLAUTO MAGICO di Pipì Pupù e Rosmarina Pipì
IL FLAUTO MAGICO di Pipì Pupù e Rosmarina
Pipì Pupù e Rosmarina sono vestiti di scena per interpretare Pipino, Pupugeno e
Rospamina in "il Flauto Magico" di Mozart, e per giungere al teatro devono attraversare
una foresta che pare incantata tanto è bella... Rospamina mostra da subito una sua
predisposizione a parlare molto, ai limiti della petulanza, e si lamenta della scomodità del
suo vestito.
D'improvviso la foresta si anima di animali feroci che, disturbati dai tre, iniziano ad
inseguirli. I tre si disperdono. Pipino è inseguito da un drago, fugge ma s'inciampa e
soccombe svenuto.
Compaiono tre alci che catturano il drago. Dopo aver ammirato la bellezza della figura di
Pipino, chiedendosi che specie di animale fosse, si allontanano portando con loro il drago
ben legato.
Sopraggiunge Pupugeno, che risveglia Pipino e si millanta come suo salvatore.
All'improvviso compare un gigantesco struzzo che si presenta come Astrifiammante,
Regina della Notte e tenutaria di uno zoo-serraglio. Sgrida Pupugeno per la sua
impertinenza e spiega a Pipino che Rospamina è stata imprigionata dall'orso Sarastro, il
Direttore di un circo all'altro capo della foresta. Rivela loro che Sarastro vuole utilizzare
la principessa nei suoi baracconi e dona loro un flauto e un carillon magici, che li
aiuteranno a liberare la coniglietta.
Pipino si dirige dunque al tendone del circo per incontrare Sarastro, mentre Pupugeno
dovrà liberare Rospamina dal cinghialone Monostato, che la sta addestrando a saltare
attraverso l'anello di fuoco.
Pupugeno fugge con Rospamina e corre nella foresta dove viene bloccato dagli sgherri di
Monostato, cinghialetti nani e feroci, ma grazie al carillon getta un incantesimo sugli
inseguitori, che non riescono più a smettere di danzare.
Sarastro mostra a Pipino il suo circo, e gli spiega che ha rapito Rospamina per evitare che
fosse messa in gabbia da Astrifiammante, poiché tutti gli animali che vengono catturati in
quella foresta o finiscono nel circo o nello zoo.
Nella foresta Astrifiammante sorprende Rospamina con Pupugeno, mentre sono alla
ricerca di Pipino. Si libera facilmente del povero uccellatore e porta nel suo serraglio la
povera Rospamina, a cui cerca di spiegare che il cattivo è Sarastro.
Sarastro, che è anche il Mago del suo circo, stupisce Pipino con i suoi trucchi e gli rivela
che potrà rivedere i suoi amici solamente se accetterà di superare due difficili prove per
dimostrare di essere degno della loro amicizia.
La prima prova è quella del silenzio: Pipino dovrà passare un giorno intero senza parlare
con nessuno.
Rospamina frattanto ha finto di essere stata convinta da Astrifiammante, ma appena
libera fugge dal serraglio. Ritrova nella foresta Pipino che però non le risponde. Invano
Pipino cerca di spiegarle che non può parlare, anzi la petulanza di Rospamina richia di
vanificare il suo sforzo. Sarà di aiuto momentaneo il flauto magico, con il quale Pipino
riesce a spiegare qualcosa alla sua amica.
Sarastro giunge appena in tempo per annunciare il superamento della prima prova. Ma
per liberare Pupugeno prigioniero della foresta incantata occorre superare la seconda e
finale. Pipino deve attraversare il fuoco, ma affronta questa prova con Rospamina, che
conosce come superare il problema (un buon secchio di acqua, mica gli esercizi a cui la
costringeva Monostato!), la supera e accompagnato da un canto fatato Pupugeno discende
tra loro.
Sulla continuazione della musica, Pupugeno rivela ai suoi due amici che la foresta è
furiosa poiché Sarastro e Astrifiammante ogni giorno la privano dei suoi migliori
esemplari, per cui i nostri decidono di dividersi e liberare sia gli animali del circo che
quelli del serraglio.
Sarastro e Astrifiammante sono furiosi, ma al suono magico del carillon e del flauto
magico compaiono tutti gli animali feroci che costringono i due alla fuga.
Mentre il balletto finale sulle note della canzone di Pupugeno prende corpo, si allarga il
campo e vediamo e sentiamo gli applausi degli spettatori di un minuscolo teatrino.
La rappresentazione è finita con successo.
53- Le Foglie Ghirlande
È autunno. Mentre Pipì Pupù e Rosmarina, appena svegli, si apprestano a far colazione, sono
atterriti da un grido straziante: una foglia si è staccata dal ramo e piomba a terra, tra la
disperazione dei genitori.
Inutilmente i nostri cercano di spiegare alla famiglia di foglie che la caduta è un evento
ineluttabile.
In seguito ad un ulteriore colpo di vento anche il papà e mamma foglia abbandonano il ramo
e piombano in terra.
Commossi dal dolore di questa famiglia distrutta, Pipì Pupù e Rosmarina decidono di
rimetterle sul ramo, ma proprio in quel momento una nuova raffica di vento le porta via.
Pipì Pupù e Rosmarina le inseguono ma le perdono di vista.
Seguendo il loro probabile percorso, trovano una capretta che raccoglie in un cesto centinaia
di foglie, per fare decorazioni natalizie.
Pipì Pupù e Rosmarina ritrovano dentro il cesto le tre foglie, e le conducono, nella speranza
di salvarle, verso regioni più calde.
Arrivati nel deserto, decidono di attaccare le tre foglie ad un albero che in realtà si rivela un
cactus pungente.
Sarà Pupù a ricordarsi delle ghirlande della capretta e riuscirà così a far godere ancora
qualche settimana di vita alle foglie, prima che, ineluttabilmente, cadano in terra.
Pipì Pupù e Rosmarina ripartono cantando alla ricerca del Mapà, anch'essa ineluttabile!
54 - Gedeone Licaone
Pipì Pupù e Rosmarina camminano alla ricerca del Mapà in preda a una gran fame.
Di colpo vedono una figura minacciosa spuntare dal bosco, che poi subito dopo si scioglie
miseramente in terra. In realtà è una tela dipinta da Gedeone, un licaone in grande crisi
espressiva, infatti i colori con cui dipinge i suoi quadri non riescono a rimanere sulla tela e si
sciolgono in terra.
Gedeone spiega loro che ha conosciuto e ritratto anche il Mapà, ma purtroppo questo quadro
ha seguito la sorte degli altri.
Pipì prova a dipingere coi suoi colori, e a lui i quadri non si sciolgono.
Rosmarina capisce che il problema di Gedeone dipende dalla sua mancanza di autostima; in
una seduta psicanalitica Gedeone racconta particolari della sua infanzia che rivelano il
problema: la mancanza di autostima.
Pipì Pupù e Rosmarina decidono che Gedeone, col loro aiuto, realizzerà il quadro più grande
e più emozionante mai visto, e raffigurerà i suoi amici del bosco. Questa volta i colori non si
sciolgono, Gedeone è guarito, finalmente è un licaone felice.
I nostri tre piccoli eroi ripartono alla conquista del Mapà, lasciando al licaone in ricordo lo
splendido quadro e l'orgoglio nuovo di essere un pittore.
55 - Coniglietto Rosso
Rosmarina sta leggendo a Pipì e Pupù la favola di Cappuccetto Rosso, che però ora si
chiama Coniglietto Rosso.
Attraverso le sue parole ed i commenti dei suoi due amici, i personaggi escono dal libro,
prendono forma e rivivono...
Ecco che arriva il lupo, che corre alla casetta della nonna per aspettare Coniglietto Rosso; il
lupo mangia la nonna, ne prende il posto, inganna la bambina, si mangia il cestino con la
torta, si mangia Coniglietto, sembra che la storia volga alla conclusione con l'arrivo del
cacciatore che rimetterà a posto tutto ma... l'ultima pagina del libro è strappata.
Un attimo di perplessità attraversa i volti di tutti.
Il lupo, ancora affamato nonostante la scorpacciata già compiuta, si gira verso Pipì Pupù e
Rosmarina e inizia a rincorrerli.
Dalla tasca del suo cappotto però rotola fuori un pezzo di carta. Che Rosmarina raccoglie
sospendendo l'inseguimento· è la pagina mancante del suo libro di favole!
Fermi tutti! Furfante di un lupo! Ha strappato lui la pagina, per evitare di essere ucciso dal
cacciatore ancora una volta...
"Se non vuoi che legga l'ultima pagina, ridammi tutto quel che ti sei mangiato!" dice
Rosmarina...
Il lupo geme, supplica, piange, sembra sincero, alla fine cede davanti all'irremovibilità di
Rosmarina.
56 - L'Albero di Cokkocokko
Pipì Pupù e Rosmarina marciano nel bosco alla ricerca del Mapà, cantando la loro mitica
canzoncina, ma si interrompono di colpo perché sentono un'orchestra con coro alle loro
spalle che li accompagna... e che si arresta pochi istanti dopo di loro. Provano a cogliere in
fallo il misterioso ensemble, fermandosi e ripartendo di colpo, ma il mistero persiste.
Rosmarina prepara un thé con le foglie di un grande albero, il Cokkocokko: lo bevono, ma
immediatamente Pupù trasfigura, levita e comincia a parlare con frasi enigmatiche e
profetiche.
Sopra di loro, però, centinaia di occhietti sono spuntati, sgranati per lo stupore: sono i
cokkocokki, minuscoli abitanti dell'albero, che scendono a dare il benvenuto ai nostri tre.
Si rivolgono a Pupù come al loro Re e spiegano a Pipì e Rosmarina che l'Albero si manifesta
solo ai predestinati che, dopo aver bevuto il suo succo, sono in grado di predire il futuro.
Quando scoprono che Pipì Pupù e Rosmarina vogliono ripartire subito i cokkocokki
diventano minacciosi: Pupù dovrà rimanere con loro! Continuano anzi a rimpinzarlo di
infusi, e Pupù continua a produrre profezie demenziali, che per i Cokkocokki diventano
rivelazioni fulminanti.
Pipì e Rosmarina provano a portarlo via, ma vengono scoperti e imprigionati.
Ecco però che, nel pieno del delirio profetico, Re Pupù sentenzia che la ricerca del Mapà
deve proseguire.
Questa profezia mette a tacere i Cokkocokki, e i nostri tre amici possono rimettersi in
cammino, trascinando con loro un Pupù tuttora delirante.
57 - La Voce Rapita
Una cornacchia invidiosa e dispettosa ha rubato la voce dell'orso Gesualdo, famoso tenore,
proprio il giorno prima che si esibisse in un importante spettacolo.
Gesualdo ora parla con voce di cornacchia e non è per niente gradevole.
Pipì Pupù e Rosmarina, che sono sempre accomodanti, provano a scambiarsi le voci con la
sua, ma l'effetto, sebbene non sgradevole, è bizzarro.
Ecco che allora partono tutti e quattro alla ricerca del ladro e, seguendo le note di una
romanza, cantate dalla voce rubata, lo trovano in cima a un albero, .
Pipì Pupù e Rosmarina non hanno intenzione di arrampicarsi, tantomeno l'orso.
I nostri allora decidono di usare lo strumento dell'invidia per far scendere l'autore del furto:
in un botta e risposta canoro comico quanto proficuo, Pipì Pupù, Rosmarina e Gesualdo
riescono a far scendere la cornacchia ladra e a farle sputar fuori il maltolto.
L'Orso Gesualdo prova la voce, tutto funziona ed è pronto per lo spettacolo, a cui invita
anche i tre amici e la cornacchia.
Lo spettacolo si rivela però deludente e noioso, cosìcché Pipì Pupù e Rosmarina ripartono
alla ricerca del Mapà, sollecitati anche dal Narratore.
58 - Zzzanzzzare...
"Zan Zan Zan!
Zanzare siam!
Punzecchiare noi dobbiam!"
(Inno nazionale delle zanzare)
Pipì Pupù e Rosmarina si sono addormentati profondamente, stanchi per la giornata passata
a cercare il Mapà, proprio a ridosso di una piccola palude, purtroppo frequentata dalle
zanzare.
I tre si svegliano di colpo però ai primi acuti morsi.
Scappano di corsa ma ormai è tardi, sono circondati da nugoli di fameliche zanzare...
Rosmarina però, sostenuta da Pipì e Pupù, riesce a siglare un patto con i fastidiosi insetti:
accetteranno un invito a cena e, se non soddisfatti, avranno il diritto di puntura libera.
Nonostante lo sguardo preoccupato di Pipì e Pupù, Rosmarina sembra sicura di sè. Pipì e
Pupù hanno il compito di procurarle gli ingredienti: more, fragole, barbabietole, ciliegie,
corbezzoli e ogni frutto o tubero rosso.
In un pentolone capiente, Rosmarina prepara (e racconta ai piccoli telespettatori) la ricetta
per il famoso e très bon "sanguinaccio vegetale"!
Pipì suggerisce di metterci dentro anche qualche ingrediente che le faccia star male, ma
Rosmarina si rifiuta, in fondo le zanzare sono obbligate dalla loro natura, non sono cattive...
e bisogna anche ricordare che esse stesse diventano in età adulta cibo prelibato per numerosi
animali insettivori...
All'arrivo delle zanzare la pappa è pronta. Anche il colore ricorda il loro cibo abituale.
Che scorpacciata! La scommessa di Rosmarina è vinta, e i nostri tre possono riprendere il
loro viaggio alla ricerca del Mapà.
59 - L'Araba Fenice
Pipì Pupù e Rosmarina sono giunti in cima ad un'alta montagna.
Si accendono un bel fuocherello per il freddo ed anche per cucinarsi qualche buon
bocconcino.
Non sanno che il loro fuoco è stato adocchiato da un grande e antico uccello, con il penname
grigio e la pelle raggrinzita dall'età.
L'uccello si tuffa a capofitto nel fuoco, ma viene salvato dai nostri tre amici.
Il volatile non è per nulla contento del salvataggio e si presenta: si chiama Araba Fenice
spiega loro che il fuoco l'avrebbe rigenerata e fatta ritornare come era appena uscita
dall'uovo: uno splendido uccello dal piumaggio multicolore. Erano anni che aspettava che si
presentasse qualcuno così in alto ad accendere un fuoco.
"Ogni trecento anni devo rinascere, e voi me lo avete impedito!"
E adesso? Come farà la Fenice a rinascere dal fuoco se non ci è potuta entrare?
Mai tutto è perduto, con Pipì Pupù e Rosmarina!
Rosmarina costringe l'Araba a mangiare un mazzetto di peperoncini rossi che ha sempre con
sè, da cuoca provetta.
L'uccello diventa tutto rosso, annaspa, boccheggia, rantola, poi d'improvviso con un
gigantesco sternuto produce una fiammata dalla bocca. Il fuoco del peperoncino ha sostituito
le vere fiamme.
L'uccello anziano e grigio s'invola in cielo divenuto giovane e multicolore!
60 - Il Respiro della Terra
Pipì Pupù e Rosmarina sono risvegliati da un forte terremoto , che scuote l'intera zona.
Alcuni scoiattoli rotolati giù dai rami dove dormivano, insieme a tutte le nocciole raccolte,
spiegano che in questa stagione la Terra si prende spesso la bronchite, e questi sono i suoi
poderosi colpi di tosse.
Rosmarina raccoglie alcune erbe che sa lei, spiega che sono un toccasana per la bronchite.
Da una botola ben dissimulata, i nostri viaggiano per raggiungere il centro della Terra, dove
abita una curiosa anziana creatura con gli occhiali, che dirige e regola l'intero sistema dei
fenomeni naturali, ordinari e straordinari.
Durante il viaggio sono sottoposti ad altri e più violenti terremoti, segno che la bronchite sta
peggiorando.
Rosmarina arriva appena in tempo per preparare una buona tisana, e per raccomandare alla
signora Terra di stare al calduccio, evitando le correnti d'aria.
La Terra mostra loro il suo lavoro. Oggi deve piovere in Africa, invece mettiamo il sole in
Danimarca... e così via.
Per sdebitarsi del piacere ricevuto, la Terra regala loro un telecomando che servirà per poter
fare il tempo che vorranno, ovunque saranno.
Ma il Narratore interviene, opponendosi: non bisogna dare a nessuno, e tantomeno a dei
piccoli stralunati come loro, uno strumento così potente!
La Terra insiste e lascia partire i tre con il telecomando.
Però poi prende da parte il Narratore, gli spiega che è solo un giocattolo, non è importante
che sia reale per loro, basta che ci credano, no?
61 - Oltre l'Oceano
Pupù un mattino di primavera si sveglia, guarda il cielo pieno di uccelli che volano verso le
regioni fredde, decide di essere un uccello migratore e vuole quindi assolutamente migrare.
Pipì Rosmarina e il Narratore sono assolutamente contrari.
Dietro consiglio di una rondine, portano Pupù da un vecchio professore Gufo, per una visita
medico-psicologica.
Ma mentre Pipì, la rondine e Rosmarina discutono con il gufo della possibile soluzione alla
sua malattia, Pupù fugge e trasportato da questo strano istinto, inizia una bizzarra
migrazione, fatta di saltelli e inutili battiti d'ali.
Come in una surreale ed uccellesca crociata dei bambini, Pipì e Rosmarina, alla ricerca di
Pupù, trovano invece un nugolo di altri uccellini che si sono arrestati sulle rive dell'oceano.
D'improvviso arrivano alcuni grandi pesci affamati, che minacciano di cibarsi del piccolo
stormo. Ma ecco arrivare in volo Pupù, che scarica su di loro pietre ed altri oggetti
contundenti. I pesci fuggono immergendosi sott'acqua. La spedizione è salva!
Pupù sa che potrebbe finalmente compiere il suo primo definitivo volo ma, gettando un
ultimo sguardo ai suoi vecchi amici, ricorda l'importanza della sua amicizia, e torna indietro
per rinunciare al la migrazione e proseguire insieme la ricerca del Mapà.
62 - Rosmarentola
Pipì Pupù e Rosmarina incontrano una signora Struzzo, a cui chiedono, come d'abitudine,
notizie del Mapà. La signora, che si guarda spesso intorno come se fosse inseguita, rivela
che il Mapà è passato da questo bosco proprio un mesetto fa, ma ora tutto è cambiato.
Il Principe Gerbino infatti, perdutamente innamorato di una giovane coniglia di cui conosce
solo il nome, Rosmarentola, fuggita la notte del loro incontro, al Gran Ballo di corte,
perdendo una scarpina, gira per tutto il bosco come un invasato imponendo, a chiunque
incontri, di provare la scarpina.
A Rosmarina pare di ricordare di avere una lontana cugina di nome Rosmarentola...
I nostri riprendono il cammino ma, dopo poche centinaia di metri all'interno del boschetto,
sono costretti ad assistere, nascosti dietro ad un cespuglio, all'imposizione della scarpina
proprio alla signora Struzzo incontrata poc'anzi. Inutilmente il principe le fa provare a forza
la scarpina. Alle proteste della signora, sempre più vibrate, fa riscontro un'agitazione sempre
più crescente di Gerbino.
Pipì Pupù e Rosmarina non ce la fanno più e irrompono per difenderla, compiendo un grave
errore, perché il Principe riconosce in Rosmarina la sua amata Rosmarentola e vuole averla
subito al palazzo reale per sposarla.
Pipì Pupù e Rosmarina scappano nel bosco e arrivano a una casetta nascosta tra gli alberi.
Dentro ci sono Rosmarentola e le due sorellastre che la tengono prigioniera, per invidia della
sua bellezza!
Alle spalle di Rosmarina piomba il Principe con il suo seguito, che pretende di sposarla
seduta stante. Per fortuna Rosmarina può mostrare a Gerbino la vera Rosmarentola, che lo
abbraccia felice, mentre le due sorellastre sono scacciate via dal bosco!
63 - Il Drago Smemoratello
Pipì Pupù e Rosmarina sono su una barchetta mentre attraversano, remando e cantando, un
lago scozzese di alta montagna.
Improvvisamente salta in barca un pesce in kilt, suonatore di cornamusa, che canta loro una
leggenda secondo cui, sul fondo del lago, vive da tempo immemorabile un drago che
custodisce un inestimabile tesoro.
I nostri, sicuri che contenga un indizio per condurli dal Mapà, indossano tre maschere da sub
e si tuffano impavidi.
In fondo al lago c'è una grotta dentro cui trovano il drago, enorme e minaccioso, che li
attacca credendo che vogliano rubare il tesoro.
Pipì Pupù e Rosmarina però scoprono che il drago ha perso la memoria e non ricorda più nè
chi gli abbia affidato l'incarico nè che cosa contenga il forziere!
I tre lo cercano di convincerlo ad aprirlo per risolvere l'enigma, ma dopo una discussione
sull'importanza dei misteri, tutti e quattro decidono di non aprire e di rimanere ognuno con
la propria convinzione di quale sia il contenuto.
Il drago riaccompagna Pipì Pupù e Rosmarina in superficie, dove scorgono uno stormo di
gabbiani fotografi.
I gabbiani li riconoscono e scattano alcune fotografie che poi regalano loro, come
d'abitudine.
Che strano, i tre in groppa al drago visti in fotografia richiamano l'unica immagine esistente
del misterioso abitante di Loch Ness.
64 - Il Grande Raspo
Pipì Pupù e Rosmarina si sono persi in un deserto colorato. D'improvviso un richiamo
squarcia l'aria e compare correndo il Pinguino Imperatore, affannato e sudato per il gran
caldo.
Il Pinguino è agitato. Ora sta scappando da una Pinguina che lo insegue, lanciando i suoi
richiami amorosi.
Il Pinguino riparte sbuffando e correndo. Ma grida ai nostri tre che il Mapà non l'ha
incontrato, ma che in valle ci sono molti suoi figli.
Pipì Pupù e Rosmarina partono di corsa, eccitati al pensiero di conoscere i loro fratelli,
anche se il Narratore è dubbioso sula faccenda...
Incontrano un cartello con su scritto: Mapa Valley.
La vallata è piena di vigneti prosperosi, dentro cui intravediamo numerosi scoiattolini che li
coltivano.
Questi animaletti sono i "figli del Mapà" e producono il succo sacro d'uva in onore e in
nome del loro dio, il Mapà. Si chiamano tra loro fratelli e quindi sono contenti di accogliere
tre nuovi "fratelli".
I tre sono scettici: ma come, non cercate il Mapà per monti e per valli? Vi limitate ad
aspettarlo e cantate in continuazione?
Tutti si rifugiano dietro l'autorità a cui debbono obbedienza, il Grande Raspo, un vecchio
scoiattolo che li comanda a bacchetta e li tiranneggia facendoli tutti lavorare come automi.
Anche Pipì Pupù e Rosmarina vengono costretti a spremere succo d'uva. Ma la loro
perspicacia permetterà la scoperta della verità: il succo d'uva viene venduto dal Grande
Raspo, che si trattiene tutto il profitto.
Smascherato dai nostri, il Grande Raspo viene scacciato dalla comunità.
65 - Fragile è il Ghiaccio
Pipì Pupù e Rosmarina camminano in un paesaggio nevoso, lamentandosi per la fame.
Ed ecco che i tre intravedono dall'altra parte di un laghetto ghiacciato una gustosa pianta
carica di bacche rosse: quel che ci vuole per un ottimo sorbetto!
I nostri partono di corsa per attraversare il laghetto quando vengono letteralmente bloccati
sul posto dal perentorio ordine del Narratore, che impone loro di costeggiarlo, per la strada
più lunga.
Infatti i laghi ghiacciati sono pericolosi perché, se il ghiaccio diviene sottile, si può rompere
e allora si finisce nell'acqua fredda!
Non appena entrati nel boschetto, da dietro un albero spunta un lupo che vuole mangiarli.
Pupù però fugge, facendosi inseguire fino al centro del laghetto, dove il lupo rompe col suo
peso lo strato di ghiaccio e finisce in acqua, riemergendo come blocco di ghiaccio.
Pipì Pupù e Rosmarina riprendono la loro marcia verso le bacche ma, arrivati al cespuglio,
scoprono che non ci sono più le bacche.
Ma ecco ritornato il Narratore, era sparito perché gli era venuta voglia del sorbetto alle
bacche.
Se l'è mangiato tutto lui?
No, lo ha preparato per i suoi amichetti, ecco una bella ciotola a testa già pronta.
Buon riposo allora, Pipì Pupù e Rosmarina...
66 - Il compleanno del Ranocchio
Pipì Pupù e Rosmarina, per festeggiare il compleanno di Frocchio, il figlio del Re dei
ranocchi, hanno deciso di preparare una rappresentazione teatrale.
Pupù si è occupato del rinfresco, ma le sue qualità di cuoco sono molto dubbie e particolari:
compare in mezzo al gruppo di ranocchi con grembiule e cappello da cuoco, trasportando un
pentolone colmo di una sostanza semiliquida e marrone, cercando di imboccarle con il suo
cibo, ma le rane tengono la bocca chiusa perché non gradiscono...
Rosmarina continua a occuparsi di girare le rane verso il palcoscenico, perché ognuna gira la
testa da un'altra parte.
Spunta Pipì in costume da presentatore e annuncia che Pupù reciterà "Pezzetti di
Shakespeare"...
Pupù spunta di colpo dalle frasche, con una mantella nera, e Pipì grida "Amleto!" il gracidio
cessa di colpo.
"Essere o non essere!" poi comincia a fare capriole a destra e sinistra allontanandosi.
Pupù scompare di scena e le rane ricominciano a gracidare impazienti.
Allora Pupù esce di nuovo con una corazza indosso, mentre Pipì annuncia: "Macbeth!"
Pupù grida: "Stelle, nascondete i vostri fuochi!", le rane ridono così forte da provocare la
reazione di Pipì e Rosmarina in difesa di Pupù.
Ora entra in scena un Pupù con una lunga barba grigia, ricchi abiti damascati e un fiore in
testa a mo' di corona. È Riccardo III!
"Pupù-RE Riccardo esclama: "un cavallo, il mio regno per un cavallo!", poi si mette a fare le
capriole come i personaggi precedenti.
A questo punto le rane dormono quasi tutte, ben piazzate sulle loro ninfee.
67 - Il Naso Perduto
Pipì Pupù e Rosmarina viaggiano cantando, in un paesaggio freddo e inospitale.
Pipì è alle prese con un tremendo raffreddore, si scusa per le stonature e comincia a liberarsi
le narici ma viene sgridato a più riprese da Rosmarina che non vorrebbe che si mettesse le
dita nel naso.
Pipì estrae un enorme fazzoletto e con gran rumore se lo soffia mentre lo spostamento d'aria
travolge via i suoi compagni.
Rosmarina allora gli ordina di finire il "lavoro" dietro un cespuglio.
Quando Pipì esce dal cespuglio la sua voce è molto migliorata, ma non c'è più il naso! Il suo
bel nasone è fuggito per rifarsi una vita, stanco delle malversazioni del suo proprietario.
I nostri eroi partono alla ricerca del naso, ma Rosmarina, infastidita dal vedere il suo
compagno senza naso, gli porge un pomodorino rosso per sostituirlo provvisoriamente.
Finalmente il naso fa capolino da un cespuglio, ma una volta che Pipì lo ha afferrato si deve
rendere conto che è ben attaccato al viso di un gigantesco orso bianco, che non sembra aver
nessuna voglia di restituirlo.
Pupù propone un baratto all'orso: in cambio del suo naso, Pipì regalerà il suo pomodorino.
L'orso è tentato dallo scambio, ma è il naso di Pipì che protesta, rinnegando il suo antico
proprietario e adducendo tutta una serie di motivi condivisibili per i quali non vorrebbe più
tornare sui suoi passi.
Pipì è costretto, incitato da Pupù Rosmarina e Narratore, a promettere che cambierà vita e
modi per poter riavere a sè il nasino...
68 - Goccia
PPR camminano sotto il sole e sono sempre più accaldati, quando finalmente vedono un
laghetto dove rinfrescarsi.
Una volta in acqua scherzano e giocano, fino a che un inaspettato gigantesco cavallone li
travolge come se fossero nell'oceano.
Ma che ci fa un onda oceanica in una polla d'acqua?
Il cavallone si è perduto nel tentativo di tornare alle montagne da cui era partito tanti anni
prima, piccola goccia d'acqua, per emigrare verso il mare, ed ora, dopo tante settimane di
lontananza, vorrebbe ritornare a casa per salutare la famiglia.
Grazie a una geniale idea di Rosmarina, i tre lo spingono nel torrente e poi verso la
montagna, in modo che, una volta in cima, possa prendere la velocità necessaria per
ritornare, con lo slancio, fino al mare.
Pipì Pupù e Rosmarina lo afferrano, lo spingono ma niente da fare, il cavallone è troppo
pesante, inoltre non si lascia afferrare...
Il torrente però è pieno di pesci che nuotano contro corrente.
Sono i salmoni che risalgono il torrente, come tutti gli anni: saltano fuori dell'acqua fanno
un risolino e si rituffano!
I nostri si fanno aiutare da loro a spingere, fino a riportare il cavallone in cima alla più alta
montagna. Qui si trova un orso che attende di pescare i salmoni, aspettando la loro uscita
dall'acqua.
Ma Pipì Pupù e Rosmarina sventano i suoi piani salvando i salmoni.
Ora però, col freddo, nel frattempo il cavallone si è ghiacciato ed è tutto rigido...
Con una piccola spinta e l'aiuto dell'orso, il grande cubetto può prendere velocità e
ridiscendere fino a valle, tra i saluti e gli arrivederci.
69 - Il Mercatino dei Cinque Rintocchi
Pipì Pupù e Rosmarina sono in ritardo sulla loro tabella di marcia, e quindi devono correre
per raggiungere il Mapà.
Nella loro corsa forsennata i tre si scontrano con due grossi maiali che si stanno dirigendo al
"mercatino dei cinque rintocchi".
I nostri li seguono, commentando critici l'inclinazione dei maiali a grufolare ovunque si trovi
una pozzanghera o qualcosa da mettere in bocca. Pupù imita il loro comportamento
scatenando l'ilarità degli altri due.
Al mercatino dei cinque rintocchi, i banchetti sono pieni di orologi per tutte le esigenze: ci
sono orologi per gente che lavora, che suonano i rintocchi con ritmo frenetico e secco,
orologi per innamorati, che battono i rintocchi con languida lentezza.
Orologi per ogni bambino che nasce, orologi per grandi avvenimenti, per sportivi, per
dormiglioni e per insonni.
In un banchetto più alto degli altri, al centro del mercatino, c'è un orologio davvero speciale,
che non è in vendita: è l'orologio degli orologi, che regola il funzionamento dell'intero
mondo.
Mentre l'espositore ne magnifica le doti, vediamo tre furfanti rubarlo e fuggire a gambe
levate.
Tutti li inseguono immediatamente e li accerchiano. Ma i tre ladri minacciano di rompere in
mille pezzi l'orologio se non li lasceranno andare.
Rosmarina però li convince a portare indietro di un quarto d'ora le lancette dell'orologio: in
questo modo tutti i personaggi torneranno nelle posizioni che avevano un quarto d'ora prima
e così i ladri potranno decidere di non rubare l'orologio e andarsene liberi come l'aria.
70 - Il Mondo è una Crostata
Pipì Pupù e Rosmarina si sono seduti sotto un alto albero e apparecchiano la tavola cantando
una canzoncina d'aperitivo.
Passa di lì un orso con una corona di alloro e un libro in mano, che declama versi: ha
ascoltato la canzoncina e si congratula coi tre.
D'improvviso sulla testa di Pupù si spiaccica un prugnotto maturo. Idem sulla testa di Pipì e
Rosmarina, e dell'orso.
Grida di dolore dall'alto: gli amici prugnotti sull'albero stavano giocando e ora sono costretti
a rimirare di lassù i tre prugnotti spiaccicati!
Mentre Pipì raccoglie su una foglia i prugnotti caduti, Rosmarina cerca di consolare i loro
amici rimasti sull'albero: in fondo, la vita è un soffio, per tutti.
L'orso vuol dire la sua, e lo fa in endecasillabi: in effetti si è autoincoronato poeta, ma copia
a mani basse dall'eterno Dante e viene smascherato da Rosmarina. Questo spinge Pupù, Pipì,
Rosmarina e i prugnotti a creare anch'essi versi baciati. L'oggetto delle loro declamazioni è il
mondo. Si congratulano a vicenda e si incoronano tutti con le foglie di alloro.
Nella foga dell'arte declamatoria l'orso si agita e urta il tronco dell'albero. Tutti i prugnotti
ancora appesi precipitano e inutilmente i nostri cercano di afferrarli prima che caschino, si
sono tutti spiaccicati in terra.
La giornata volge al vespero. L'orso si accorge che i tre non hanno ancora mangiato nulla, li
invita allora a casa sua dove potranno cucinare una crostata coi prugnoli raccolti.
71 - I Tre Poliziotti
Oggi il sole non è comparso in cielo! Comincia a far freddo e, nonostante sia estate, inizia a
nevicare...
La neve ricopre tutta la montagna e lascia Pipì, Pupù e Rosmarina incapaci di scendere dalla
cima. Con l'aiuto di alcuni rami che spuntano dalla neve Pipì costruisce uno slittino, tutti e
tre ci salgono sopra e si buttano in discesa libera. I tre finiscono la loro corsa dentro la zuppa
che un orso bianco sta cucinando con un gigantesco paiolo.
Pupù avanza il sospetto che il sole sia stato rapito.
Pipì, Pupù, Rosmarina e l'orso si convincono l'un l'altro e diventano bellicosi.
Tutti e quattro partono alla ricerca di indizi e di rapitori.
Si ritrovano nello stesso punto dopo un po', delusi e stanchi per i pochi indizi raccolti. Ma
mettendoli insieme, risulta chiaro che il sole potrebbe essere stato rapito dalle talpe.
Questo basta ai nostri quattro moschettieri, che si tuffano in una tana di talpa e scovano il
sole coi suoi rapitori, che prendono l'abbronzatura come se fossero in spiaggia.
Con la promessa di liberare il sole, le talpe vengono lasciate libere.
Subito dopo, il sole esce all'orizzonte e torna a illuminare e riscaldare la terra. Tutto è
tornato alla normalità!
72 - Pupucchio
È notte e Pipì Pupù e Rosmarina cercano un posticino dove poter riposare.
Incontrano mamma cuculo con tutta la famiglia, in procinto di accomodarsi nel loro nido.
Pupù coglie la palla la balzo e vuole a tutti i costi dormire in un nido, costringendo anche i
suoi amici a far lo stesso.
Eccoli dunque pronti a dormire, appollaiati su tre rami contigui di un albero, dentro tre
comodi nidi. Rosmarina sta raccontando una favola agli altri due, per aiutarli a dormire.
Dalle sue parole capiamo che si tratta della storia di Pinocchio., nella puntata in cui incontra
il Gatto e la Volpe...
Pupù si addormenta, si addormenta e sogna...
... Di camminare allegro, con un cappello a cono e un naso finto sopra il suo becco, e
soprattutto le famose cinque monete d'oro! È il burattino Pupucchio.
Eccolo mentre incontra il Gatto e la Volpe, che lo convincono a seppellirle nel campo di
miracoli. Mentre Pupucchio dorme, però, nella notte il Gatto e la Volpe rubano le monete, e
se la filano.
Quando Pupucchio si sveglia, non trova nulla...
È mattina: Pupù si leva dal nido all'improvviso e, mentre i suoi amici dormono ancora, si
alza e corre via.
Quando Pipì e Rosmarina si svegliano, non lo trovano.
Pupù si è scavato una buca e si è piantato, nella speranza che cresca un albero pieno di
Pupù! Dal terreno spuntano occhi e becco.
Pipì lo prende in giro, al massimo nasceranno delle patate!
73 - La Luna e i Kajak
Pipì Pupù e Rosmarina alla ricerca del Mapà attraversano il mare su due kajak, cantando
un'allegra canzoncina: Rosmarina suona l'ukulele e Pipì l'accordeon.
Il sole sta tramontando e canta con loro, Pipì lancia a Rosmarina la sfida a chi arriva prima
al sole. I kajak sono affiancati e i rematori vanno a mille!
Il sole tramonta prima che lo raggiungano e spunta la luna. Ma un gruppo di nuvole la copre,
non si vede più... Invece eccola nel mare, riflessa dalle onde tranquille.
Pipì è persuaso che la Luna sia caduta in mare, che stia per affogare e che debba essere
salvata... i tre partono in suo soccorso, ma il mare si agita e le onde sono sempre più grosse,
finché i due kajak naufragano con i nostri tre amici ben aggrappati!
Due stelle scendono per salvarli. Una volta in cielo ricevono il benvenuto da un nutrito
gruppo di stelle che canta in coro.
Pipì Pupù e Rosmarina si rendono conto che la luna è ancora nel mare... ma non facciamo
nulla per salvarla?
Il coro ora preannuncia l'arrivo della Luna. I nostri tre vedono due lune, una in mare e in
cielo l'altra, che da' loro il benvenuto, spiegando che in mare vedono solo il suo riflesso...
Poi, con la sua voce dolce calma le onde e rimette in mare i due kayak con sopra i nostri
piccoli amici, che possono così continuare il loro viaggio.
74 - Varicella!
Pipì, Pupù e Rosmarina sono da sempre alla ricerca del Mapà. Oggi si sono svegliati con... la
varicella!
Disperati, non sanno come fare, come curarsi. Incontrano altri cuccioli nelle loro condizioni.
Ma allora è una vera epidemia! Già Pipì e Pupù cominciano a sentire i dolori della febbre, ad
averne le visioni e le allucinazioni...
Mamma giraffa, preoccupata per le macchie del suo bimbo giraffino, ha sentito dire che ci
vogliono gli antibiotici.
E poi bisogna chiudere la scuola, per evitare il propagarsi dell'infezione...
Comincia a spargersi la voce che sia tutta colpa di un virus... due poliziotti lo arrestano e lo
mettono in gabbia con l'accusa di contaminazione indebita.
Pipì Pupù e Rosmarina scoprono invece che c'è un piccolo rinocerontino dispettoso che
dipinge con un pennarello macchie di varicella sulla faccia dei suoi compagni mentre
dormono.
Ecco che le mamme sfregano energicamente i visi dei loro figli e si accorgono che le
macchie scompaiono! E i sintomi spariscono con le macchie, potere della suggestione...
Il piccolo virus viene liberato e tutti si scusano del loro errore.
Il virus li perdona e comprende l'equivoco, anzi invita a cena, a casa sua nel bosco, i nostri
tre amici, per offrire loro un attimo di pausa prima di riprendere la ricerca del Mapà.
Pipì Pupù e Rosmarina declinano però l'invito, non vogliono mica prendersi l'influenza!
75 - Non Si Dicono le Bugie!
Pipì Pupù e Rosmarina seguono di notte la stella cometa, che li porta verso Mapà.
Discutono tra di loro sull'importanza di non dire mai bugie, anche se tutti e tre, talvolta, le
dicono.
Trovano sulla loro strada un elefante caduto in terra, con i suoi tre elefantini figli che
cercano inutilmente di rialzarlo. Anche i nostri amici si cimentano nel tentativo, ma invano.
Pupù sostiene però di essere campione di sollevamento pesi, suscitando l'ilarità di tutti, che
lo accusano di essere un gran bugiardo.
Ma l'uccellino corre già e ritorna con una gru a motore, che in un batter d'occhi risolleva il
pachiderma.
"Visto che non sono bugiardo?" dice Pupù.
Mentre i suoi compagni ridono e si congratulano, però, Pupù ammette di aver rubato la gru
in un cantiere. Non è bugiardo ma ladro, allora!
L'elefante suggerisce di riportare la gru, così non ci saranno più né ladri né bugiardi.
Frattando la piccola cometa si spazientisce, deve andare dal Mapà e non ne può più di
aspettare i tre piccoli viaggiatori.
La cometa riprende il suo cammino con Pipì Pupù e Rosmarina al suo inseguimento.
I tre non vedono l'ora di incontrare finalmente Mapà, ma scoprono con dispiacere che la
piccola cometa corre a abbracciare la Luna, non il Mapà.
Pipì sospetta che la cometa sia stata bugiarda, ma il Naratore interviene in sua difesa: non è
bugiarda, la Luna è il suo Mapà, perché ognuno ha il suo Mapà!
76 - Le Nuvole Dispettose
Poi Pipì, Pupù e Rosmarina decidono di rimettersi in marcia. Il Mapà li starà sicuramente
aspettando, più avanti...
Ecco però che si mette a piovere: tutti al riparo sotto ad un albero! La pioggia è finita,
Rosmarina guarda il cielo: le nuvole sembrano ammiccare, come a spingerli a fare qualcosa...
Guardando in alto, scoprono di essere seguiti dalle nuvole, che continuano a cambiare forma.
I nostri si chiedono che cosa vorrà dire, ma sono interrotti da una forte nevicata. Come? Ad
agosto? Con tutto il sole?
Si rimettono in marcia, ma una forte grandinata li costringe a correre nuovamente a ripararsi
in una grotta.
Qui dentro sentono dei gorgheggi lirici arrivare dal fondo della caverna... Pipì, Pupù e
Rosmarina scendono e trovano un gruppo di animali costretti dalle nuvole a rifugiarsi là
dentro, già da diversi giorni.
Il motivo, spiega loro il Narratore, è che le nuvole sono gelose della loro amicizia.
Quando incontrano qualcuno che ha la testa tra le nuvole, non vogliono più farne a meno.
Pipì, Pupù e Rosmarina si sentono un po' offesi di essere definiti così, d'altronde solo chi ha
la testa fra le nuvole può amabilmente chiacchierare con un Narratore fatto solo di voce... e
ognuno dei presenti ha una piccola storia da raccontare alle nuvole...
Pipì, Pupù e Rosmarina fanno capolino dalla caverna, le nuvole sono tutte appostate e pronte
ai dispetti, come dei bambini capricciosi...
I nostri amici però le convincono con una canzone a lasciarli tutti partire, rispettando la loro
libertà.
77 - Ladri di Arcobaleni
Pipì, Pupù e Rosmarina camminano alla ricerca del Mapà sotto una pioggia fastidiosa: sono
però felici e cantano una canzone per far rispuntare il sole.
La pioggia smette e il cielo viene illuminato da un gigantesco arcobaleno, che scompare
sostituito dal sole.
Pipì, Pupù e Rosmarina si chiedono perché gli arcobaleni, come molte cose belle, durino
solo lo spazio del passaggio tra brutto e bel tempo: rimproverano il Sole perché, secondo
loro, fa fuggire con la sua presenza l'arcobaleno.
Ma il sole si difende e li conduce in un accampamento di pappagalli variopinti, che
sembrano appena tornati da una spedizione: trascinano un sacco, da cui fuoriescono luci e
colori.
Questi uccelli sono cacciatori di arcobaleni e bevono i loro colori, per questo sono così
colorati e variopinti. Senza i colori sarebbero destinati a rimanere grigi.
Bisogna a tutti i costi trovare una soluzione che permetta loro di vivere colorati e allo stesso
tempo agli arcobaleni di illuminare il cielo.
Rosmarina tira fuori a sorpresa una trousse di trucchi, dono del Mapà e tenuta con sè da
sempre.
Mostra ai piccoli cacciatori come usarla per abbellirsi. Anche Pipì e Pupù si truccano
assumendo uno strano aspetto.
I bellicosi cacciatori in cambio della trousse promettono di non catturare più gli arcobaleni e
regalano ai nostri tre amici centinaia di barattoli pieni di arcobaleni che, prima di ripartire
alla ricerca del Mapà, Pipì, Pupù e Rosmarina liberano nel cielo.
78 - Il Circo nel Bosco
Pipì Pupù e Rosmarina stamane sono ancora più iperattivi del solito: pare che il Mapà si
esibirà al circo questa sera, e anche loro tre saranno i trapezisti!
Quando i nostri tre amici arrivano davanti al Circo, al centro del bosco, vengono accolti da
una Volpe dallo sguardo furbetto che si presenta come la proprietaria e direttrice.
Quando poi Pipì Pupù e Rosmarina vengono accompagnati nei camerini cominciano ad
avere dubbi sulla presenza del Mapà e soprattutto sulla buona fede della Volpe e dei suoi
aiutanti, ratti di fogna: infatti tutti gli animali artisti sono rinchiusi in gabbie e la loro
espressione non è affatto felice.
Inutilmente però si ribellano. Vengono rinchiusi anch'essi in gabbia nell'attesa che lo
spettacolo cominci.
Con l'aiuto del Narratore però, Pupù riesce a liberarsi infilandosi tra le sbarre, quindi con
indomito coraggio a eludere la sorveglianza dei ratti e afferrare le chiavi delle gabbie.
I tre si liberano e stanno per allontanarsi in silenzio, quando si rendono conto di come sia
indispensabile donare la libertà anche agli altri animali prigionieri.
Tutti insieme si allontanano alla chetichella, mentre lo spettacolo inizia e la Volpe sta
annunciando i primi artisti, senza sapere che le gabbie sono ormai tutte vuote...