Tra Fortuna e Virtus - Alessandro Da Imola

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Tra Fortuna e Virtus - Alessandro Da Imola
di Jacopo Monaco e
Matteo Rinaldi Ceroni
3^A scientifico – a.s. 2010/2011
V I R TUS
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Deriva dal sostantivo fors,fortis
=“sorte”.
La parola ha la stessa radice del
verbo ferre =“ciò che porta il
caso”. Dalla parola deriva
l’avverbio forte che significa “per
caso”.
All’epoca di Cesare la parola
fortuna prendeva il significato di
casus che deriva da cado =“ciò
che piomba addosso”.
In ambito religioso troviamo la
Dea Fortuna.
 E’ l’insieme delle doti fisiche e
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morali caratteristiche
dell’uomo(valore militare, bravura
politica, talento …).
Deriva dal sostantivo vir =“uomo,
marito, eroe”.
L’insieme dei valori nel concetto
virtus si concretizza nel mos
maiorum.
La virtus riassume un insieme di
virtù particolari: gravitas,
probitas, fortitudo, frugalitas.
In ambito religioso troviamo la Dea
Virtus.
 Secondo Livio la Fortuna è molto importante ed si chiede che possa
aiutare le vicende umane tramite sacrifici religiosi.
 La buona sorte e gli dei sono solo al servizio di Roma perché,
secondo l'autore, Roma è più forte degli altri popoli.
 Inoltre, ad esempio, gli dei sono chiamati in causa quando la sorte
propone una scelta e allora prima di decidere l'uomo chiede un
responso. Accade per la fondazione di Roma (disputa tra Romolo e
Remo); accade prima del viaggio dei Greci verso Troia con il
sacrificio di Ifigenia compiuto da Agamennone; i Cenote dei Maya
Grazie a Lucilio, abbiamo una delle più importanti definizioni della
virtus: mirava ad educare il cittadino ai doveri della patria che erano
considerati il bene più prezioso dell’uomo.
Nel brano che tratta de “La virtus e il bene della patria”, Lucilio
descrive la concezione della virtù secondo il circolo degli Scipioni: la
virtus è la capacità di valutare ciò che è bene e ciò che non lo è, è
senso della misura. Si crea così una scala che vede in cima il bene per
la patria, poi l’affetto per la famiglia e solo infine l’attenzione verso se
stessi:
“Virtus, Albine, est pretium persolvere verum quis in versamur …”
La virtù, o Albino, consiste nel poter assegnare il giusto prezzo alle
cose in cui ci troviamo.
Collega la FORTUNA con:
Il verbo possum
Il verbo videor
I verbi di volontà
Cesare per indicare la buona sorte usa particolari espressioni:
 “Fortunae cedendum” che vuol dire “occorre cedere, arrendersi alla
sorte”
 “ Habendam fortunae gratiam” che vuol dire “dovevano ringraziare la
fortuna”
Non a caso, si può notare come da piccolo Cesare non considerasse Giove
e Giunone come dèi che presiedevano alle vicende dei Romani.
La potenza della
fortuna dominava
la vita umana.
Comprese che anche gli altri popoli possono
avere i loro diritti ed aspirare alla libertà.
 Per quanto riguarda la VIRTUS, che è considerata un appello al
valore, Cesare ad essa fa spesso riferimento durante i discorsi ai
soldati per incoraggiarli alla battaglia (adhortatio). Nei discorsi è unita
all’inscientia e al dolus dei propri avversari.
 Per esaltare la dote, Cesare usa aggettivi come: egregia, excellens,
eximia, incredibilis, magna, pristina. E la associa a termini di
eccellenza come: audacia et virtus, virtus atque animi magnitudo,
animus ac virtus.
 La evoca solo dopo felici battaglie, dopo che la fortuna lo ha assistito,
e ne parla come qualcosa di innato, di proprio e di certo (talento).
 In conclusione Cesare crede fino ad un certo punto alla VIRTUS, fino
al punto in cui la FORTUNA le concede di funzionare.
E NR I C O V I I I (X V X V I sec .)
Diceva che l’uomo virtuoso
è politicamente e
militarmente abile (Cesare).
Secondo Machiavelli metà
delle cose umane
dipendono dalla virtus, ma
questa non conta se non
c’è la fortuna.
Es. fiume in piena
 Era considerato l’uomo
virtuoso per eccellenza dagli
umanisti: era versatile in tutte
le arti, bravo militarmente e
politicamente.
 Le qualità di un uomo
virtuoso le ritroviamo ne “Il
Cortigiano” di Castiglione
Baldassarre contemporaneo
ai due.
"Chi disse: preferisco avere fortuna
che talento
percepì l'essenza della vita.
La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita .
Terrorizza pensare che sia così fuori controllo.
A volte, in una partita
la palla colpisce il nastro
e per un attimo può andare oltre
o tornare indietro.
Con un po' di fortuna va oltre
e allora si vince.
Oppure no.
E allora si perde"
(monologo iniziale dal film Matchpoint, di Woody Allen, 2005)
IL LAVORO QUI PRESENTATO PRENDE AVVIO DALLE CONSIDERAZIONI
CHE CESARE PROPONE NEL CAP. VII,89 DEL “DE BELLO GALLICO” A
PROPOSITO DELLE ULTIME PAROLE DI VERCINGETORIGE E DALLA
LETTURA DI F.SEMI, IL SENTIMENTO DI CESARE, PADOVA, 1966
PAG.156.
LA DIALETTICA TRA FORTUNA E VIRTUS VIENE PERTANTO
ANALIZZATA SIA SOTTO IL PROFILO TESTUALE SIA IN UN CONFRONTO
TRA TESTI DI DIVERSI AUTORI O DIFFERENTI CODICI ESPRESSIVI (ES.
CINEMA).
TALI OBIETTIVI RIENTRANO NELLA PROGRAMMAZIONE DI AREA
DISCIPLINARE PER IL LATINO DEL TRIENNIO (A.S. 2010/2011).
L'insegnante di latino della classe – Barbara Marabini