bologna - 11 - Corriere di Bologna
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Sport 11 Corriere di Bologna Mercoledì 11 Gennaio 2012 BO ( Ipse dixit DIFESA A TRE, SÌ CON LE PICCOLE. MANTOVANI NO GLI ESONERI SONO SEMPRE ERRORI DEI DIRIGENTI La lettera ❜❜ di Guido De Carolis Perez e Mudy sono una gran coppia, impossibile dividerli Leggendo il suo articolo di domenica, mi sembrava che lei non fosse troppo convinto dalla difesa a tre. Dopo la buona prova contro il Catania ha cambiato idea? Che giocatore prenderebbe in questo mercato? Non le sembra che a Parma siano stati frettolosi nell’esonerare Colomba? Andrea Vivarelli La difesa con tre uomini proposta da Pioli, e che ha ben figurato contro il Catania, non è la soluzione finale al male rossoblù, quello di incassare troppi gol. Può rivelarsi però ottima arma contro le medio-piccole, perché permette di sfruttare al meglio Mudingayi e Perez. La coppia è superiore alle squadre con cui è chiamato a competere il Bologna e questo vantaggio va utilizzato. Pioli, giustamente, vuole piazzare i giocatori nei loro ruoli naturali per poterne sfruttate appieno le caratteristiche, ma non sempre il discorso può essere sviluppato con tanta semplicità. Il tecnico non è però un integralista della tattica, piuttosto un buon gestore e sa bene che un modulo non è per sempre e non ha Roberto Zanzi Il virtussino nel privato «Air Georgia» che ama i ravioli I n campo non passa inosservato con le sue volate a passo lungo, le schiacciate da All Star Game e le stoppate ad altezza siderale che gli valgono il soprannome di «Air Georgia». Lontano dal parquet, però, Viktor Sanikidze sceglie il profilo basso, non vuole farsi notare anche se i suoi 205 centimetri scapigliati non sono esattamente facili da nascondere. Sono poche le escursioni che si concede, quando può fa volentieri un salto in Galleria Cavour, adora fare shopping e lì si può sbizzarrire, altrimenti il suo tempo libero è dedicato soprattutto agli amici. Peppe Poeta e Petteri Koponen sono i compagni inseparabili e la serata del venerdì al cinema con il play di Battipaglia è una consuetudine, se non una cabala. Gli piace il genere comico e l’ultimo film visto è Sherlock Holmes. Con l’italiano non ci sono problemi: «Se non capisco qualcosa c’è Peppe che fa il traduttore simultaneo». Da ragazzo giocava a calcio in Georgia, era attaccante, poi la crescita e il passaggio Saltatore Viktor Sanikidze, attualmente miglior giocatore della Virtus al basket. Il calcio ora è soprattutto Playstation, con una predilezione per il Real Madrid e Cristiano Ronaldo. Fra una partita ai videogame e l’altra, un passaggio nei suoi ritrovi culinari preferiti, il Victoria Station o il Campione, dove può gustare le tagliatelle al ragù, il suo piatto bolognese preferito. Della sua terra, invece, adora il Khinkali: «È pasta con un ripieno di carne, ricorda i tortellini, ma solo un po’ più grandi». Le foto reperite online, ammettiamo l’ignoranza sulla cucina georgiana, ricordano in verità di più i ravioli. Frequentato a 16 anni il Globe Tech Junior College di New York, nella Grande Mela ha stretto molte amicizie nella comunità georgiana e durante l’estate passa molto tempo da quelle parti. Bar Sport di LUCA AQUINO la stessa efficacia contro tutti, a meno di non chiamarsi Barcellona. Non condivisibile è piuttosto la teoria che contro un attacco a due punte la miglior difesa è quella a tre, perché crea superiorità con il centrale che di volta in volta si trasforma in libero e va a raddoppiare. Fosse così difenderebbero tutti con questo modulo, quando invece da sempre la linea a quattro è la più utilizzata e statisticamente meno perforata. Ma cambiare e sperimentare è giusto. Pioli fa più che bene a scegliere moduli diversi. Finora ha mostrato di essere un allenatore intelligente, continui senza fissarsi sui numeri, ma solo tenendo ben presente l’obiettivo finale: far rendere al meglio i suoi. In sintesi: sì alla difesa a tre con le piccole, più Le lettere vanno inviate a: Corriere di Bologna via Baruzzi 1/2, 40138 Bologna e-mail: [email protected] coperti con le corazzate. Il mercato è un tema che stranamente appassiona poco. Probabilmente si è radicata, nei tifosi come nei dirigenti, l’idea di acquistare solo se c’è un miglioramento certo. Chi servirebbe? Restano attuali le parole di Consorte: «Uno tra Yepes, Mexes o Ledesma». Sono esempi, aggiunse l’ingegnere. Calzanti però. L’idea deve essere quella: o viene uno molto forte o stiamo così. Mantovani (operazione tra ingaggio e cartellino da circa 7 milioni) che salto di qualità garantisce al Bologna? Ultima considerazione sull’esonero di Colomba. A Parma sopravvalutano la loro squadra: potrebbe avere 2-3 punti in più, tutto qua. Che Donadoni sia meglio è da dimostrare. Quest’anno agli ex del Bologna è andata male: cacciati anche Mihajlovic e Malesani. Per qualcuno non sono granché. Può essere, ma un esonero è soprattutto il segno ineluttabile dell’incapacità dei dirigenti di scegliere. Più frequenti sono i cambi, più scarsa è la dirigenza di quella società. © RIPRODUZIONE RISERVATA I (bistrattati) lunghi bianconeri sono tra i migliori della serie A Il domandone risponde Daniele Labanti «Se perde con Siena la V è ridimensionata? No, il lavoro è di qualità» ? http://crossover.corrieredibologna.corriere.it Dopo sette vittorie su otto partite, il calendario della Virtus propone: Pesaro, Siena e Cantù. Persa la sfida con la Scavolini, cadere oggi con il Montepaschi azzera le ambizioni? tweet Il calendario Sabato 14/1 ore 16.10 Cantù-Virtus, domenica 15/1 ore 18.15 Verona -Biancoblù, lunedì 16/1 ore 20.45 Napoli -Bologna Tutti a rimbalzo Questa Virtus non molla mai © RIPRODUZIONE RISERVATA La Virtus è uscita sconfitta a Pesaro vedendo interrotta la serie di quattro vittorie consecutive, ma non si può certo dire che si sia tirata indietro nella battaglia. La lotta a rimbalzo ha visto ancora una volta prevalere la squadra di Finelli, che in questo fondamentale è la migliore del campionato, catturandone 38 di media. Significa che il reparto lunghi sta mostrando solidità grazie all’altissimo rendimento di Sanikidze (10,1 rimbalzi di media a partita, il migliore in serie A) e Gigli (13esimo con 6,3 pagando l’avvio di stagione da cambio di Homan). (foto Ciamillo) Credo che il lavoro della Virtus e di Finelli stia pagando e pagherà ancora, dunque non penso tutto si decida oggi. Semmai può essere vero che battere Siena rilancerebbe le ambizioni, proponendo la Virtus come club in grado di «vincere contro chinque» (almeno in una partita secca). Perdere, invece, non farebbe tanti «danni». La qualificazione alla Final Eight — che con una vittoria oggi sarebbe matematica — non sembra in discussione, anche se occorre fare attenzione. E a meno di un tracollo, una sconfitta contro Siena si può assorbire bene. Qualche giocatore è inevitabilmente stanco: si sta giocando ogni tre giorni, a ritmi che un roster attualmente corto come quello bianconero alla lunga rischia di soffrire. Poeta e Koponen stanno pagando dazio, Gigli è l’unico vero lungo solido e quando deve rifiatare la sua assenza si sente. Continuo a difendere Douglas-Roberts, che è in assoluto un buon giocatore bisognoso di fiducia. Deve avere più opportunità in campo aperto e più soluzioni nel cerchio dell’area, dove è immarcabile. E deve aggredire di più. Il playmaking e Finelli devono aiutarlo a mettersi in ritmo, ma in un momento in cui il pick’n’roll pareva una miniera d’oro è stato cavalcato solo quello, tralasciando un po’ Cdr e anche Koponen. Ma poi gli avversari si adeguano, com’è normale. E occorrono nuove risorse. twitter @tripke_corriere © RIPRODUZIONE RISERVATA Invisibile nel Bologna, ora Mika è un economista di fama mondiale Bologna-Juve del gennaio ’98 e il caos tra Ulivieri e il Codino «Baggio resta in panchina». Apriti cielo Aaltonen mira al premio Nobel di FERNANDO PELLERANO di ALESSANDRO MOSSINI Sono (già) passati quattordici anni, sembra ieri: Roberto Baggio abbandona il ritiro del Bologna alla vigilia della sfida casalinga contro la Juventus. Era il 17 gennaio 1998, un sabato, e a Casteldebole, dopo che Ulivieri comunicò al Divin Codino sarebbe partito in panchina e il relativo rifiuto e fuga del Pallone d’Oro, scoppiò il finimondo. Una pagina indelebile della storia del club rossoblù (e di quella di Ulivieri, ancor più di quella di Baggio). Bella o brutta non ha importanza. La fuga del numero Dieci, le polemiche, la sconfitta con la Juve il giorno dopo, la città divisa fra baggisti e ulivieristi, la faticosa riappacificazione (…) fra Ulli e Roby: mai, come in quell’occasione, fu più seguita e discussa la vigilia e il dopo partita, che la partita stessa. Sfida di cui si ricorda appunto l’assenza del più bravo. Finì con la vittoria della Juve per 1-3. S © RIPRODUZIONE RISERVATA e cercate i suoi gol ne troverete pochi, se non quello che l’ha lanciato in un Inter-Turun Palloseura, ma se cercate i suoi scritti avete l’imbarazzo della scelta. Lui è Mika Aaltonen, classe ’65, arrivato in prestito dall’Inter nella stagione 1988-89: pochissima roba sul campo in rossoblù, tre presenze per una quarantina di minuti totali in A, quattro in Mitropa Cup con un gol. Il suo vero talento, infatti, era lo studio. In pochi mesi a Bologna Aaltonen diede quattro esami di Economia e Commercio, poi nel suo girovagare (Hertha, Feyenoord, Twente e Hapoel prima del ritorno in Finlandia) si laureò e ottenne una specializzazione. Ora Aaltonen è docente universitario all’Università di Turku e al Dipartimento di Scienze tecnologiche all’Università di Helsinki, direttore del Progetto Strax che si occupa di ricerca sui macro-flussi economici, apprezzato saggista a livello internazionale («Robustness» e «The third lens» i suoi due scritti più famosi) di testi di economia e futurologia. Inoltre, è membro dell’American Council for the United Nation’s University Millenium Project di Washington, socio della World Future Society, fondatore del Kenos Circle di Vienna e fa parte dello Speakers Forum insieme a big della scena mondiale come Bill Clinton e Madeleine Albright. In lista per il pallone d’oro non è mai stato neanche lontanamente, ma rischia di esserci presto in quella per un Premio Nobel. © RIPRODUZIONE RISERVATA