Potenziamento-recupero III ITCAT

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Potenziamento-recupero III ITCAT
RECUPERO – POTENZIAMENTO III ITCAT
Di seguito sono riportate alcune delle tracce assegnate durante l’anno.
Sviluppane due, dopo aver reperito e organizzato le idee (puoi anche scegliere di svolgere nuovamente una
traccia già affrontata, sulla base delle indicazioni ricevute in sede di correzione).
1) Il viaggio è una costante nella storia dell’umanità. Oltre che uno spostamento fisico, è un percorso di
conoscenza e un processo di cambiamento mentale che mette il viaggiatore in contatto con realtà diverse,
portandolo a riflettere sul proprio stile di vita e a non considerarlo come qualcosa di assoluto e preferibile a
tutti gli altri.
Cosa rappresenta per te il momento del viaggio e della vacanza? Esponi le tue considerazioni in proposito,
facendo eventualmente riferimento a letture e/o vacanze che hai avuto modo di fare negli ultimi anni.
2) Eri sdraiato sul divano, dentro un accrocco spiegazzato di cuscini e briciole. Annoto con zelo scientifico, e
nessun ricamo letterario. Sopra la pancia tenevi appoggiato il computer acceso. Con la mano destra digitavi
qualcosa sullo smartphone. La sinistra, semi-inerte, reggeva con due dita, per un lembo, un lacero testo di
chimica, a evitare che sprofondasse per sempre nella tenebrosa intercapedine tra lo schienale e i cuscini…
[…] Alle orecchie tenevi le cuffiette, collegate all’Ipod occultato in qualche anfratto: è possibile, dunque, che
tu stessi anche ascoltando musica.
E’ questa la descrizione che un giornalista ha fatto del proprio figlio in una sua recente pubblicazione. Una
descrizione che, a suo dire, riguarderebbe un’intera generazione, quella degli “sdraiati”: giovani stanchi,
svogliati e iperconnessi. Cosa c’è di vero in tutto questo? Rispondi e commenta, argomentando
adeguatamente.
3) Nell’Unione Europea il settore delle costruzioni è, in generale, uno dei comparti di attività che presenta
la maggiore incidenza di infortuni sul lavoro. Anche in Italia questo settore presenta una delle più elevate
incidenze sia della frequenza di infortuni sul lavoro sia del numero di incidenti mortali. Alla luce delle
conoscenze acquisite e delle esperienze fatte in questi primi mesi di scuola (con particolare riferimento alla
mostra organizzata dall’Inail presso l’Azienda ospedaliera di Treviglio) presenta un quadro complessivo
della questione e delle problematiche connesse.
4) Quella di Paolo e Francesca è una storia di amore e morte. Ricostruisci la vicenda di questa coppia di
dannati, indagando le ragioni per le quali Dante ne risulta profondamente turbato.
5) “Dante incontra Virgilio e il suo viaggio diventa arte” (C. Segre, in “Corriere della Sera”, 21 maggio 2004).
Ricostruisci i contenuti fondamentali del I canto della Commedia, prestando particolare attenzione al
significato allegorico degli elementi in esso presenti.
6) L’acqua è una risorsa preziosa, fondamentale per la nascita della vita stessa. Essa però è pesantemente
minacciata dall’inarrestabile sviluppo delle diverse attività umane. Fornisci, alla luce delle conoscenze in tuo
possesso, un quadro esauriente della situazione, infine prospetta alcune possibili soluzioni di equilibrio tra
impiego e tutela dei beni ambientali.
7) Sono molte e diverse le attività di volontariato che vedono impegnati tanti ragazzi della tua età. Rifletti, a
partire dalla tua personale esperienza, sul significato e sull’importanza dell’impegno gratuito e sincero che
ciascuno di noi può mettere a disposizione degli altri.
8) Nella società attuale l’aspetto esteriore è ritenuto importante, addirittura decisivo in alcune circostanze.
I mass-media ci spingono ad associare alla bellezza opportunità di successo e riuscita. Per te quanto conta
questo aspetto? Come e quanto influenza le relazioni personali e sociali? Argomenta le tue opinioni.
9) Il viaggio di istruzione ci ha consentito di visitare alcune località emiliane ancora gravemente ferite dal
sisma del 2012. Le difficoltà, principalmente finanziarie e burocratiche, sembrano numerose. Ricostruisci, in
riferimento al corso di studi che hai intrapreso, il quadro che l’incontro con amministratori e operatori del
settore ti ha consentito di cogliere; infine esponi le tue riflessioni in proposito.
10) Sviluppa l’argomento proposto in forma di «saggio breve», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi
che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Argomenta la tua trattazione, anche con opportuni
riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Documento n. 1: Dico sì ai lavoretti (purché liberi dalla burocrazia). Ma lasciateci l’estate
di Beppe Severgnini
Lasciate in pace l’estate. Tre mesi di assenza dall’aula sono troppi per gli insegnanti: se pagati meglio, come sarebbe
doveroso, saranno certamente disposti a ridursi le ferie. Forse un tempo così lungo mette in difficoltà le famiglie. Ma va
bene per gli studenti. Dopo nove mesi passati tra molti libri, troppi compiti a casa, corsi e allenamenti, i ragazzi hanno
bisogno di uno spazio da riempire. Il vuoto è didattico, soprattutto a una certa età. Oggi contiamo gli anni, da giovani
contavamo le estati. Il periodo tra giugno e settembre è una camera di compensazione, e spiega la tenuta nervosa della
nazione adulta.
Le giornate si allungano, i tramonti profumano, i nervi si distendono (se avessimo un clima scozzese, in Italia,
avremmo già fatto almeno tre rivoluzioni). Per gli italiani di domani l’estate è invece il tempo degli esperimenti e delle
scoperte. Occuparlo si può, ma con giudizio. Lavorare?, come suggerisce il ministro Poletti. Ottima idea. Negli Usa, per
esempio, l’impiego estivo dei ragazzi è un rito di passaggio, celebrato da cinema e letteratura, come il tacchino nel
giorno del Ringraziamento. Chi fosse costretto a rinunciarvi si sentirebbe defraudato. Ma il «summer job» americano è
privo di qualsiasi formalità. Ehi, mi dipingi lo steccato per 100 dollari? A lavoro finito, il ragazzo intasca i 100 dollari,
ringrazia e se ne va. Una parte di vacanza è pagata.
In Italia la stessa attività violerebbe almeno dieci norme: civili, fiscali, sindacali, assicurative. Il ragazzo ha partita
Iva? (risposta: no, ha sedici anni). Toglie forse lavoro ad altri? Sono stati consultati gli uffici di collocamento? I
contributi come vengono conteggiati? Si tratta di lavoro a chiamata? Sono stati avvertiti gli ispettori del lavoro? Il
lavoratore è assicurato? Pensate cosa accadrebbe, signori, se il minore si dipingesse un alluce di verde! Ministro Poletti,
ascolti. Se la politica intende aiutare i ragazzi a trovare un lavoretto estivo dica soltanto: ehi, dipingete pure quello
steccato! Se invece volete complicare tutto come al solito, preparate un «piano nazionale di attività estiva
extrascolastica ed extracurriculare». Siamo certi che molti dirigenti, in almeno quattro ministeri, non aspettano altro.
Corriere della Sera 24 marzo 2015
Documento n. 2: Una riforma sul mare
di Massimo Gramellini
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti si è lamentato della lunghezza esorbitante delle vacanze estive. Per un ragazzo,
ha detto, tre mesi senza fare nulla sono troppi. Ne basterebbe la metà, mentre l’altra potrebbe essere impiegata più
utilmente in attività formative. E ha portato a esempio i suoi figli, che durante le estati dell’adolescenza andavano a
spostare le casse al mercato e non se ne sono mai pentiti. Come ogni attacco alle residue sacche di felicità della vita, la
proposta del ministro è stata calorosamente applaudita da parecchi adulti.
Mi permetto di dissentire. E non perché io coltivi solo memorie meravigliose delle mie estati fancazziste. Anzi, le
ricordo popolate di incontri sbagliati, tempi morti infiniti, incertezze e angosce che nemmeno i baci ricambiati e i film
avvincenti riuscivano completamente a lenire (per non parlare dei baci rifiutati e dei film noiosi). Eppure ho la
sensazione che il mio (pessimo) carattere si sia formato in quei lunghi periodi di vuoto. E’ nei mesi dell’ozio che ho
coccolato sogni inauditi e accumulato esperienze significative. Non ho mai spostato casse al mercato. In compenso ho
raccolto mele. Chili e chili di mele. Più o meno per mia scelta, però. Non perché mi fosse stato imposto da una legge,
che da buon italiano avrei subito cercato di violare. Tra l’altro quelli erano ancora tempi in cui il lavoro sottopagato
procurava un brivido di trasgressione. Poiché oggi rappresenta la normalità fino ai trent’anni e oltre, costringere chi ne
ha quindici a fare già la sua conoscenza mi sembra una cattiveria, anch’essa gratuita. La Stampa 24 marzo 2015
Documento n. 3: Vacanze estive, ecco quanto durano in Europa. Italia in testa
di Simone Cosimi
L'Italia guida la classifica insieme ai Paesi del Sud Europa con 12-13 settimane. Per i ragazzi di alcuni länder
tedeschi, così come olandesi, inglesi e gallesi solo un mese e mezzo. Ma altrove esistono soste ben più lunghe o
addirittura non contemplate nel calendario nostrano
In effetti i ragazzi italiani sono quelli che trascorrono più tempo lontani dalle aule. Non lo racconta solo il ministro del
Lavoro Giuliano Poletti, proponendo di accorciare le vacanze e dedicare una parte ad attività di lavoro o formazione,
ma anche i numeri raccolti nell'ultimo rapporto stilato da Eurydice, la rete europea d'informazione sull'istruzione, e
relativo all'anno scolastico ancora in corso negli istituti primari e secondari, insomma dalle elementari ai licei. Sono ben
13 le settimane che compongono quella italiana, una delle pause estive più lunghe del Vecchio continente. A un primo
sguardo, la divisione europea è quella usuale: Nord contro Sud. Con notevoli eccezioni.
La faccenda va però presa alla larga. Non è tanto la durata delle vacanze estive a mutare quanto la distribuzione di altre
pause dallo studio nel corso dell'anno: "Oltre alla sosta dei mesi caldi, ci sono altri quattro principali periodi di vacanze
in Europa: quello autunnale, quello per Natale e Capodanno, una sosta invernale o legata al carnevale e le vacanze
pasquali - si legge nel rapporto - con l'eccezione delle vacanze natalizie, le altre soste differiscono sia per durata che
per le date d'inizio e termine". Come se non bastasse, oltre a queste pause più o meno comuni tutti i Paesi dell'Unione
offrono un'altra serie di interruzioni, che messe insieme pesano da uno a dieci giorni, per ricorrenze pubbliche o
religiose sparpagliate nei mesi. Ecco dunque che, fra i nostri più stretti vicini, la Germania concederà quest'anno
appena sei settimane senza libri ai suoi ragazzi. Saranno comprese fra il 7 luglio e il 13 settembre (decidono le
amministrazioni locali all'interno di quel periodo). Berlino e i länder prevedono tuttavia molte altre finestre senza
studio, anche piuttosto corpose, sia per l'autunno che per Pasqua e per quella che in Italia è assolutamente sconosciuta,
la vacanza primaverile, una sorta di "spring break" all'americana: fino a 11 giorni da collocare fra fine aprile e giugno.
In Francia le settimane di pausa sono invece nove, distribuite fra il 4 luglio e i primi di settembre. Anche in questo caso
i ragazzi hanno potuto o potranno godere di riposi ben più sostanziosi per carnevale (due settimane) e Pasqua (altre due
settimane), oltre a due settimane autunnali. Periodi che nel calendario italiano o non esistono o sono ridotti a pochissimi
giorni: le vacanze pasquali sono infatti di durata variabile fra cinque e sei giorni mentre per Carnevale ci si muove fra
uno e cinque giornate di stop. Praticamente inesistenti. Mentre i Paesi del Sud Europa (Spagna, Italia, Cipro, Malta,
Grecia, Portogallo) seguono tutti sospensioni estive fra le 10 e le 13 settimane, quelli dell'Europa centrale e
settentrionale si collocano fra le sei settimane di alcune regioni tedesche alle 10 di Finlandia e Svezia. La media si
attesta tuttavia intorno alle otto settimane, poco più di quanto il ministro Poletti sarebbe disposto a concedere agli alunni
italiani: "Un mese di vacanza va bene, un mese e mezzo - ha detto il ministro - ma non c'è un obbligo di farne tre".
"L'anno scolastico termina generalmente fra la fine di maggio e la seconda metà di luglio - si legge ancora nel report
Eurydice che tratteggia i lineamenti dei sistemi d'insegnamento continentale - la metà di giugno è il momento in cui
iniziano le vacanze nella maggior parte dei Paesi. Ma la durata varia significativamente: dalle sei settimane in alcuni
länder tedeschi, in Olanda, in Inghilterra e Galles fino alle 13 in Italia e Lettonia. Le vacanze estive sono di solito più
corte in quelle nazioni in cui gli studenti hanno interruzioni più lunghe e frequenti durante l'anno".
Qualche altro elemento di confronto, considerando che dove non precisato nei singoli Paesi vigono anche interruzioni
autunnali e primaverili, oltre a quelle natalizie, di carnevale e pasquali come abbiamo visto spesso molto lunghe: in
Austria la sosta estiva dura nove settimane (ma non esiste quella autunnale), in Belgio altrettanto, in Repubblica
Ceca otto, in Danimarca sei (si torna in aula nella prima metà di agosto, come in Finlandia), in Ungheria undici,
in Irlanda e Slovacchia nove e in Spagna ancora undici (con dieci giorni a Pasqua ma senza pausa autunnale).
la Repubblica 24 marzo 2015