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1 CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA
NOVARA
Relazione previsionale e programmatica
Anno 2012
Novara, 17 ottobre 2011
Relazione Previsionale e Programmatica
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Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
PREMESSA
La Relazione previsionale e programmatica è redatta ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 2.11.2005,
n. 254, recante “Regolamento concernente la gestione patrimoniale e finanziaria delle camere di
commercio”, al fine di aggiornare annualmente il programma pluriennale di cui all’art. 4 del
medesimo D.P.R.. Secondo il regolamento, la RPP “ha carattere generale e illustra i programmi
che si intendono attuare nell’anno di riferimento, in rapporto alle caratteristiche e ai possibili
sviluppi dell’economia locale e al sistema delle relazioni con gli organismi pubblici e privati operanti
sul territorio, specificando, altresì, le finalità che si intendono perseguire e le risorse a loro
destinate”.
Gli indirizzi generali e il programma pluriennale di attività dell’Ente sono stati definiti e approvati dal
Consiglio camerale, ai sensi dell’art. 11 della legge 29.12.2003, n. 580, e dell’art. 10 dello Statuto
camerale, con la deliberazione del 3.12.2009, n. C/10
Si forniscono, di seguito, un quadro del contesto istituzionale ed economico del Piemonte e una
breve analisi del contesto socio-economico della provincia di Novara, necessari per valutare
l’adeguatezza delle priorità e degli indirizzi strategici dell’Ente.
1 – ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO ISTITUZIONALE REGIONALE
a) Piano pluriennale per la competitività 2011-2015 della Regione Piemonte (presentato a
novembre 2010)
Il piano è stato concepito nell’autunno dello scorso anno, momento in cui l’economia piemontese,
al pari delle regioni europee più industrializzate, stava attraversando una crisi senza precedenti. Il
comparto manifatturiero locale stava lentamente recuperando la propria capacità di competere,
ma gli effetti della crisi in termini occupazionali si stavano manifestando in tutta la loro gravità. Da
queste considerazioni era emersa la necessità di una tempestiva messa in campo di misure
correttive in grado di dare nuovo impulso al sistema. Un’ulteriore constatazione a supporto
dell’iniziativa del “Piano pluriennale per la competitività” risiedeva nella presa di coscienza dei
problemi strutturali, amplificati dalla crisi, che gravavano sull’industria piemontese; queste
considerazioni rendevano indifferibile una radicale revisione degli indirizzi di politica industriale,
anche attraverso strumenti straordinari capaci di incidere profondamente nel tessuto economico
locale e in grado di riallineare la prestazione del sistema piemontese a quella delle economie di
altre regioni europee.
Gli effettivi positivi auspicati dal Governo regionale per il Piano per la competitività non si
misureranno solo sotto il profilo dell’impatto diretto degli interventi proposti, ma anche sotto quello
della sua capacità di innescare un cambiamento politico, sociale e culturale, che converga verso
un modello di sviluppo caratterizzato da meno Stato e più società.
Date queste premesse, il Governo regionale del Piemonte intende promuovere la costituzione di
un sistema regionale per la competitività, la cosiddetta “squadra Piemonte”, che avrà il suo asse
portante nell’alleanza con le rappresentanze di categoria e il sistema camerale. Il Governo
Regionale si propone di estendere il grado di condivisione delle politiche e delle azioni sviluppate
per incrementare l’entità delle risorse disponibili e l’efficacia di intervento, attraverso il
cofinanziamento delle azioni messe in opera. Una seconda importante rete di attori è quella delle
società partecipate regionali, in primis Finpiemonte S.p.A. e Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.,
cui saranno attribuiti ruoli di attuazione degli indirizzi previsti dal Piano per la Competitività.
Si riporta di seguito una sintetica descrizione delle azioni e delle misure attraverso cui
prenderanno corpo gli indirizzi strategici contenuti nel Piano per la Competitività. La distinzione tra
misure e azioni si riferisce al fatto che le prime contengono la descrizione di interventi destinati a
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concretizzarsi in specifici atti amministrativi, le seconde rappresentano interventi di natura più
generale e di sistema.
Azioni
Procurement pubblico dell’innovazione
Attraverso il procurement pubblico dell’innovazione si mira a sostenere la capacità innovativa
delle imprese, oltre che con le risorse disponibili sui capitoli di spesa specifici, anche indirizzando
opportunamente quote di spesa destinate ad altri settori strategici, senza sottrarle ai settori stessi,
ma qualificando la domanda pubblica. Innalzando lo standard dei requisiti di acquisto dei
prodotti/servizi da parte della Pubblica Amministrazione, si mira a stimolare le imprese affinché
sviluppino nuove capacità innovative, che potranno poi sfruttare su altri mercati. La modalità
pratica per realizzare ciò è la creazione e il finanziamento di unità specializzate all’interno di
alcune strutture chiave degli acquisti regionali in grado di sperimentare le forme di procurement
pubblico dell’innovazione.
Legge sull’Università
Attraverso questa azione si intende promuovere un disegno di legge che istituisca un quadro
organico delle modalità di finanziamento strutturale degli Atenei piemontesi, anche nel quadro
dell’accordo di programma del Ministero.
Portale Piemonte Open Innovation (Valorizzazione della proprietà intellettuale non sfruttata)
L’azione sostiene la creazione di un portale piemontese di open innovation nel quale le piccole e
medie imprese piemontesi e le università possano offrire la propria proprietà intellettuale non
sfruttata al fine di licenziarla ad altre imprese sul mercato internazionale; il portale Piemonte open
innovation si ispira al modello dei portali internazionali, che spesso contengono, però, un’enorme
mole di informazioni, fattore che rende difficoltoso per una piccola impresa riuscire a rendere
evidente il proprio asset tecnologico.
Fondo investimenti innovativi precoci
La Regione Piemonte, attraverso il suo sistema di partecipate, dispone di uno strumento di
investimento seed e early stage di natura pubblico privata, Piemontech, che necessita di essere
ricapitalizzato con l’ingresso nella compagine societaria di Finpiemonte S.p.A., affinché possa
operare come strumento finanziario per piccole e giovani imprese ad elevata intensità
tecnologica, nella fase seed o early stage e in stretta sinergia con gli incubatori universitari
piemontesi.
Sostegno agli incubatori
L’azione sostiene la capitalizzazione degli incubatori dell’Università di Torino e dell’Università del
Piemonte Orientale, affinché possano sviluppare l’imprenditorialità tecnologica in settori strategici
non ancora adeguatamente presidiati.
Partenariato pubblico privato
Con questa azione si intende sperimentare il partenariato pubblico-privato per valorizzare i
progetti di ricerca, sviluppo o realizzazione di infrastrutture complesse, caratterizzati da grande
complessità e incertezza. In tali circostanza la Pubblica Amministrazione non si limita ad essere il
committente di un progetto, ma ne diventa co-investitore, condividendo con il privato rischi e
ritorni dello stesso.
Internazionalizzazione
Attraverso questa azione, rivolta al sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese, si intende
rafforzare il grado di integrazione e coordinamento tra politiche di sviluppo, realtà del territorio e
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processi di internazionalizzazione, affinché questi ultimi possano incidere selettivamente sulla
parte migliore del sistema industriale e scientifico piemontese. Quanto agli strumenti da utilizzare,
si prevede da un lato il sostegno e il finanziamento di misure adeguate, dall’altro un
miglioramento del ruolo strategico del Ceipiemonte.
Misure
Progetti dimostratori
I progetti dimostratori sono finalizzati a consentire a imprese piemontesi che abbiano sviluppato
tecnologie, prodotti o processi innovativi di dimostrarne la validità attraverso l’applicazione
concreta su impianti funzionali. La misura prevede un co-finanziamento da parte della Regione
per la realizzazione dell’impianto dimostratore.
Cluster e aggregazioni fra imprese
La misura è finalizzata a promuovere l’aggregazione tra imprese che intendano cooperare per
realizzare progetti di sviluppo comune e prevede l’erogazione di contributi finanziari a favore di
imprese che presentino progetti congiunti relativi allo sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi
e che prevedano una riconfigurazione innovativa della filiera produttiva o distribuzione Tra le
diverse forme di aggregazione ritenute ammissibili è privilegiata la sperimentazione del nuovo
contratto di rete.
Sostegno indiretto alla domanda di tecnologie e materiali innovativi
In alcuni settori, in particolare quello delle costruzioni e dell’edilizia sostenibile, sarà sperimentata
una forma di sostegno pubblico indiretto al procurement privato dell’innovazione: si tratta della
concessione di incentivi e contributi ad imprese che si approvvigionino di soluzioni, tecnologie e
materiali ad elevato contenuto tecnologico ed innovativo da fornitori piemontesi.
Laboratori aperti
Attraverso questa misura il Governo regionale intende finanziare la realizzazione di un numero
selezionato di Laboratori aperti, luoghi di ricerca e sperimentazione nei quali imprese, centri di
ricerca, Pubblica Amministrazione e utenti finali si incontrino per sviluppare nuove applicazioni,
tecnologie, servizi. L’utente finale viene utilizzato come sperimentatore “in vivo”. Il finanziamento
regionale riguarderà la messa a disposizione delle necessarie autorizzazioni, assicurazioni, basi
di dati pubblici, infrastrutture, competenze, dipendenti pubblici e cittadini che, nell’utilizzare il
servizio pubblico, divengono a loro volta potenziali sperimentatori e utilizzatori.
Voucher creatività
Si tratta di un voucher per giovani creativi che intendano sviluppare progetti di design o di
applicazione di tecnologie dell’informazione, della comunicazione e della conoscenza a favore di
imprese piemontesi operanti in settori tradizionali e intenzionate a trovare nuovi mercati di sbocco
o ad aggiungere valore ai propri prodotti.
Sostegno mobilità giovani
Si tratta di uno strumento rivolto ai giovani che intendano abbandonare la propria situazione di
precariato oppure la stabilità acquisita in un’azienda in declino con attività caratterizzate da rischio
imprenditoriale in settori innovativi. La misura prevede il pagamento, per un periodo di tempo
determinato, dello stesso stipendio percepito dal giovane nell’attività precedente e la
compartecipazione ai costi amministrativi del fallimento, qualora esso avvenga entro il
ventiquattresimo mese.
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Fondo reindustrializzazione
E’ finalizzato a sostenere le imprese che intendano ridimensionare la propria capacità produttiva,
specializzando il proprio portafoglio e concentrando le risorse nei settori più promettenti.
Anticipo crediti Pubblica Amministrazione
Questa misura prevede il sostegno alle piccole e medie imprese che vantano crediti nei confronti
di enti pubblici locali della Regione Piemonte e/o di enti strumentali di tali Enti, che registrino il
ritardato pagamento del compenso per le prestazioni fornite. La finalità della misura è quella di
smobilizzare tali crediti e di fornire liquidità immediata alle imprese beneficiarie, attraverso
un’operazione di factoring.
Centri di competenza interateneo
E’ un bando destinato a gruppi di ricerca attivi presso gli atenei piemontesi su tematiche coerenti
con gli indirizzi del Piano per la competitività, finalizzato alla creazione di centri di competenza
interdisciplinari e interateneo, attraverso un finanziamento a fondo perduto a sostegno delle opere
infrastrutturali di realizzazione del centro, acquisto attrezzature necessarie, più un contributo alle
spese di finanziamento, decrescente negli anni.
Acquisizione di attrezzature sperimentali di ricerca
La misura prevede il co-finanziamento (contributo a fondo perduto) all’acquisto di attrezzature
sperimentali di particolare rilievo da parte di atenei piemontesi o enti pubblici territoriali di ricerca.
Fondo di sostegno alle imprese in uscita dalla crisi
Il fondo è finalizzato a fornire un sostegno alle imprese che, pur mantenendo buone potenzialità di
crescita, rischiano di non poterle sfruttare perché finanziariamente indebolite dalla crisi. A queste
imprese si offre il sostegno di un fondo di private equity, a partecipazione mista pubblico-privata,
indirizzato ad imprese piemontesi deboli dal punto di vista finanziario e che quindi decidano di
rafforzarsi patrimonialmente per poter realizzare i propri piani di sviluppo industriale, che devono
comunque essere credibili e promettenti.
Sostegno all’acquisizione di aziende in crisi
La misura prevede il sostegno (contributo a fondo perduto, integrato o alternativo ad un
finanziamento agevolato) a progetti di investimento finalizzati all’acquisizione di stabilimenti
produttivi, inclusi centri di ricerca, a rischio di definitiva chiusura oppure già chiusi: ciò avverrà
attraverso la concessione negoziata alla piccola, media o grande impresa interessata
all’acquisizione dello stabilimento, al fine di ottenere le migliori garanzie circa i livelli occupazionali
che devono essere garantiti a conclusione dell’operazione.
Sostegno all’adozione di innovazioni di processo per piccole e medie imprese
L’obiettivo della misura è fornire sostegno finanziario a progetti e investimenti realizzati da piccole
e medie imprese e rivolti all’introduzione di innovazioni di processo, all’eco-innovazione, alla
sicurezza sui luoghi di lavoro, all’introduzione di tecnologie dell’informazione, della comunicazione
e della conoscenza. L’agevolazione consiste in un contributo in conto interessi, finalizzato a
ridurre il costo del finanziamento bancario necessario per la realizzazione del progetto di
investimento proposto.
Voucher per la valorizzazione del patrimonio intangibile
La misura è volta a favorire imprese giovani ed innovative dotate di asset patrimoniali
prevalentemente intangibili che, a causa di questa caratteristica, incontrano particolari difficoltà
nell’accesso al credito. La misura finanzia le spese sostenute per consulenze specializzate volte a
valorizzare i beni intangibili dell’impresa beneficiaria.
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Fondo di assicurazione per lo sfruttamento della proprietà intellettuale
Il fondo agisce come un fondo di assicurazione per le piccole e medie imprese che si trovino nella
condizione di dover far valere i propri diritti di proprietà intellettuale sui mercati internazionali
qualora tali diritti siano stati violati. La misura prevede un finanziamento a fondo perduto pari al
50% delle spese che l’azienda è chiamata a sostenere per risolvere il contenzioso. La misura è
destinata a tutti i titoli della proprietà intellettuale ed al copyright.
Poli di innovazione
Si tratta di un misura, già attiva, finalizzata ad aggregare le imprese attorno a progetti applicativi
che richiedono competenze multisettoriali. La misura necessita, però, di alcuni elementi correttivi:
in particolare, si intende costituire una commissione in grado di valutare l’operato degli enti gestori
dei poli di innovazione nei primi diciotto mesi in modo da poter erogare i nuovi finanziamenti solo
ai soggetti che hanno meglio operato.
Piattaforme tecnologiche
Si basano sul principio della concertazione “a tripla elica”: la concertazione avviene attraverso la
costituzione di un tavolo ristretto, la piattaforma, cui partecipano Pubblica Amministrazione,
alcune selezionate grandi o leader del settore, università e associazioni di categoria. L’esito della
concertazione è l’individuazione di un numero limitato di macro-progetti che vengono, quindi,
sottoposti all’attenzione del Governo regionale che, attraverso un bando, recluta i soggetti
(imprese e università) che saranno finanziati nell’ambito di uno specifico macro-progetto. La
misura è già attiva; il Governo regionale prevede il finanziamento di nuove piattaforme
(smart&clean (nano) materials, smart&clean energies, smart&clean auto motive, smart&clean
manfacturing) e la verifica dell’operato dei soggetti finanziati nell’ambito delle piattaforme già
costituite.
Il budget
Le misure e le azioni sono state suddivise in tre assi principali: sostegno alla Competitività delle
imprese, Finanza e nuova imprenditorialità, Ricerca università e innovazione. La dotazione
finanziaria complessiva prevista è di 500 milioni di euro, così suddivisa nei tre assi di intervento:
-
Competitività delle imprese: 200 milioni di euro;
-
Finanza e nuova imprenditorialità: 100 milioni di euro;
-
Ricerca, università e innovazione: 200 milioni di euro
La dotazione finanziaria complessiva è stata calcolata tenendo conto di risorse residue dei
precedenti periodi di programmazione dei fondi strutturali FESR e dei fondi non ancora assegnati
del programma POR FESR 2007/2013.
I
relativi
documenti
sono
http://www.regione.piemonte.it/pianocompetitivita/index.htm
scaricabili
al
link
b) Dieci idee per i giovani del Piemonte. Piano per i giovani della Regione Piemonte
(presentato a giugno 2011)
L’aumento della disoccupazione giovanile rappresenta uno degli effetti più evidenti e preoccupanti
della profonda crisi che ha investito le economie di tutto il mondo. Il tasso di disoccupazione
giovanile dei paesi industrializzati è passato, tra il 2008 e il 2010, dal 13,1% al 19,4% (si prevede
che nel 2011 il tasso raggiungerà il 20%). In Italia, nel 2009, il tasso di disoccupazione giovanile
(15-24 anni) era pari al 25,4%; nel II trimestre del 2010 la disoccupazione è salita al 27,9%, al
29% alla fine del 2010. Tra le regioni industrializzate, il Piemonte è senza dubbio quella che ha
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subito il più severo aumento del tasso di disoccupazione della popolazione nella fascia d’età 1524 anni: tra il 2008 e il 2009 il tasso di disoccupazione giovanile è salito dal 14,9% al 24,1%, e nel
2010 addirittura al 26,6%.
E’ per questa ragione che, nel mese di giugno 2011, il Governo regionale ha predisposto un
pacchetto di misure specificatamente orientate ai giovani, al fine di contrastare la dinamica in atto.
Il riferimento concettuale del Piano per i Giovani è quello del Piano per la competitività.
Il piano prevede la messa in campo di due ordini di azioni, la prima con valenza sistemica e basso
impiego di risorse, la seconda articolata in misure specifiche sostenute da risorse finanziarie. Per
quanto riguarda il primo ordine di azioni, l’obiettivo è quello di mettere a disposizione dei giovani
piemontesi le professionalità e le esperienze di coloro che hanno già consolidato il proprio
percorso professionale/imprenditoriale e desiderano mettersi a disposizione della collettività. In
questa linea si collocano la costituzione dell’unità tecnica di indirizzo e valutazione, con l’obiettivo
di migliorare le modalità di valutazione e accompagnamento delle misure e degli specifici progetti,
e l’azione di accompagnamento delle nuove imprese sul territorio. L’unica tecnica è composta da
giovani imprenditori coadiuvati da giovani funzionari dell’amministrazione regionale, con i seguenti
obiettivi: a) monitoraggio e validazione nella fase di stesura dei bandi, per evitare eccessi di
burocratizzazione; b) valutazione dei progetti presentati dai giovani piemontesi; c)
accompagnamento professionale alle iniziative più meritevoli; d) costruzione di una rete
imprenditoriale al servizio del territorio e dei giovani piemontesi; e) assistenza e supporto per
rendere bancabili progetti presentati da giovani imprenditori con scarsa esperienza e, quindi,
difficoltà ad offrire garanzie.
Il secondo ordine di azioni si ispira al riconoscimento del fatto che i giovani rappresentano
un’opportunità per l’intero territorio piemontese ed ha, quindi, un effetto duale: dal un lato offre
un’opportunità ai giovani, dall’altro utilizza il loro straordinario potenziale di energia per restituire
nuovo vigore al sistema economico piemontese. Si riporta di seguito una breve descrizione delle
misure previste.
1. Deduzione IRAP per l’assunzione di giovani
La misura è finalizzata ad agevolare l’assunzione di giovani di età inferiore ai 35 anni e residenti
in Piemonte, che vengano assunti a tempo indeterminato e impiegati in unità produttive
localizzate nella regione, e consiste nella deduzione – ai fini dell’I.R.A.P. – di un importo pari a
30.000 euro per ogni giovane assunto.
2. Imprenditori per i giovani sul territorio
Si prevede un sostegno finanziario per promuovere lo scouting e il primo accompagnamento sul
territorio di imprese create o gestite da giovani e dotate di potenzialità, accompagnandole nella
crescita ed eventualmente segnalandole agli investitori istituzionali. Il sostegno è destinato alla
copertura totale o parziale dei costi vivi di scouting e di primo accompagnamento.
3. Amministrazione aperta
La misura prevede l’inserimento di giovani laureati/laureandi presso le strutture regionali,
attraverso stage semestrali o annuali che prevedano un impegno part-time, e il loro
coinvolgimento nei più importanti progetti che riguardano le politiche per la competitività.
4. Premialità per i giovani
Al fine di agevolare l’accesso dei giovani ai contributi si prevede di inserire nelle principali misure
previste dal Piano per la competitività elementi di premialità e/o priorità riservati a giovani
residenti in Piemonte con meno di 35 anni.
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5. Incubatore non tecnologico
In considerazione dell’esistenza di un ampio numero di iniziative imprenditoriali concepite da
giovani piemontesi a basso contenuto tecnologico, si prevede un’azione che attraverso
Finpiemonte S.p.A. accompagni gli incubatori esistenti a dotarsi delle infrastrutture necessarie per
sostenere questo tipo di imprenditorialità low tech.
6. Giovani ambasciatori della tecnologia piemontese su nuovi mercati
La misura è studiata per consentire a giovani piemontesi, in possesso di adeguato titolo di studio,
di lavorare come agenti commerciali all’estero per imprese piemontesi che vogliano esplorare la
possibilità di inserirsi in nuovi mercati internazionali (in particolare paesi BRIC e Paesi lontani ad
alta crescita). I giovani interessati, dopo un adeguato periodo di formazione, saranno inseriti nella
forza vendita con contratti di differente natura e distaccati sul mercato estero per un periodo
compreso tra sei e dodici mesi. La misura copre i costi di formazione per un massimo di sei mesi,
viaggio e soggiorno del giovane, più un compenso forfait di 500 euro mensili.
7. Patto generazionale per la competitività
La misura prevede il sostegno, attraverso voucher, a giovani che abbiano necessità di avvalersi
dei servizi di giovani professionisti, che abbiano un’età inferiore ai 40 anni, per l’avvio di una
nuova attività imprenditoriale o per il suo rilancio.
8. Giovani nelle imprese
La misura prevede il sostegno a giovani diplomati in scuole tecniche/professionali e/o in possesso
di qualifica residenti in Piemonte e a laureati di primo e di secondo livello presso gli Atenei
piemontesi, attraverso l’assegnazione di una borsa lavoro presso aziende del territorio. La durata
del tirocinio è di sei mesi; la misura prevede un assegno mensile pari a 1.000 euro, che può
costituire fino ad un massimo del 75% di quanto percepito dal giovane.
9. Rafforzamento giovani laureati
La misura prevede l’attivazione di progetti finalizzati a migliorare l’inserimento nel mondo del
lavoro di giovani piemontesi in possesso di laurea di primo livello che considerino concluso il
proprio percorso di studi, o di giovani che fuoriescono prematuramente dai corsi di laurea
magistrale, attraverso l’attivazione di percorsi formativi atti a colmare eventuali carenze nelle
competenze e periodi di stage in azienda.
10. Cooperative “giovani” di partita IVA
La misura prevede il sostegno a cooperative formate da giovani titolari di partita IVA, previste
dalla Legge 142/01; le cooperative possono avere come oggetto sociale qualsiasi tipo di attività.
In questo modo soggetti diversi, unendosi, potranno ammortizzare i costi fissi delle loro singole
attività, e presentarsi sul mercato con una variegata tipologia di servizi.
La dotazione finanziaria iniziale per una prima fase di avvio di queste misure è prevista in 11
milioni di euro.
Il documento è scaricabile al link: http://www.regione.piemonte.it/pianogiovani/
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2 - ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO ECONOMICO REGIONALE
Scenario internazionale e nazionale
La fase più acuta della crisi economica che ha colpito l’intero sistema economico internazionale,
cominciata nel 2009, sembra essere alle spalle, ma la ripresa è, tuttora, ancora lenta e difficoltosa.
Il 2010 è stato l’anno del rilancio, sostenuto anche da massicce politiche monetarie e di bilancio
che hanno evitato il collasso dell’economia
Scenario di previsione al 2013 per l'Italia.
mondiale.
Nel complesso la risposta mondiale alla crisi
è stata solida, con le economie emergenti
(Cina e India su tutte) “motore” della ripresa
che, tuttavia, cominciamo a manifestare
qualche contraccolpo.
Tassi di variazione annuali su valori a prezzi costanti.
Fonte Prometeia
Indicatori
2011
2012
Valore aggiunto totale
1,0%
0,9%
Valore aggiunto:
- agricoltura
1,9%
0,7%
- industria
1,4%
1,2%
- costruzioni
-0,1%
0,0%
- servizi
0,9%
1,0%
Per il 2011, il Pil mondiale è comunque atteso
in crescita, anche se rispetto all’anno passato
il rilancio ha subito una decelerazione,
complice il rallentamento della crescita USA,
la forte contrazione del Giappone avvenuta
Esportazioni di beni all'estero
nel post terremoto e l’acuirsi della crisi dei
Importazioni di beni dall'estero
debiti sovrani soprattutto nei paesi periferici
dell’Eurozona, dove, al contrario, la Germania
Tasso di disoccupazione (%)
sembra l’unica a non subire arresti.
Occupati (+)
2013
1,5%
0,7%
1,0%
0,2%
0,8%
5,8%
4,8%
5,2%
4,5%
4,7%
4,3%
8,40%
8,20%
8,50%
0,2%
-0,1%
0,2%
Nelle economie industrializzate, in ogni caso,
la ripresa appare lenta e legata al sostegno (+) variazioni in valore assoluto
fornito dagli interventi pubblici. Negli Stati
Uniti, il 2010 ha segnato una ripresa, ma continuano a persistere alcuni elementi di incertezza, tra
cui le condizioni ancora deboli del mercato del lavoro e un settore immobiliare ancora stagnante.
Le previsione del Pil sono comunque confortanti e prevedono un aumento tra il 2% e il 2,5% nel
periodo 2011-2014.
In Giappone, i costi della ricostruzione del terremoto del marzo 2011 e del successivo blocco della
produzione si sono rivelati più elevati di quanto preventivato e dopo la battuta d’arresto iniziale, i
provvedimenti adottati per la ricostruzione non incideranno in modo strutturale sulla crescita del
paese, ma anzi saranno alla base della sua ripresa.
In Europa, le tensioni politiche legate alla sviluppo della situazione Grecia sembrano far distogliere
l’attenzione dalla crescita della Germania, che nonostante tutto non sembra riuscire ancora a
trainare fuori dallo stallo l’economia dell’interna Euro-zona: +3,2% la variazione del Pil tedesco
attesa per il 2011, crescita che però nel triennio successivo sarà meno intensa. Nel complesso, il
Pil dei paesi dell’Euro-zona crescerà nel 2011 del +2,0%, crescita che nell’anno successivo si
attesterà al +1,6%, anche se continua a destare preoccupazioni il mercato del lavoro, che
nell’ultimo anno ha visto ampliare le diversità tra i diversi Paesi: da un lato la Germania e i paesi
del nord Europa che hanno confermato una dinamica delle persone occupate molto positiva, in
mezzo la Francia che sta beneficiando delle politiche di regolamentazione dell’occupazione
straniera, dall’altro Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, dove l’occupazione è in caduta libera e i
primi timidi segnali positivi arrivano solo dal territorio spagnolo. Anche in termini di Pil sussistono
alcune differenze, spaziando dalla previsione per il 2011 di una variazione pari a +2,1% per la
Francia, al +0,9% della Spagna.
Passando allo scenario nazionale, il Pil dell’Italia nel 2010 ha registrato una crescita del +1,9%.
Questo risultato positivo è frutto di incrementi, tendenziali, registrati in tutti i trimestri dell’anno:
+0,6% nel primo, +1,5% nel successivo, +1,4% nel terzo e +1,5% che si riconferma negli ultimi tre
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mesi dell’anno.
Per quanto riguarda la produzione industriale, nel 2010 si è assistito al rilancio, trend positivo che
ha riguardato tutti i settori: nel complesso si è registrata la crescita del +6,4% con un recupero,
seppur parziale, della caduta registrata nel 2009. Buone la performance sia del segmento del
Made in Italy, duramente colpito dalla crisi del 2009, sia nelle sue filiere più tradizionali, come il
tessile,
l’abbigliamento
e
le
calzature, ma anche in quelle della
metal meccanica.
Nel corso del 2010, a livello
nazionale, si sono registrati in
leggera ripresa i consumi delle
famiglie, contestualmente ad un
maggior
ricorso
alle
risorse
patrimoniali e finanziare e a una
ridotta capacità di accantonare parte
del proprio reddito. L’aumento si
attesta al +2,5% dopo la flessione
dell’1,8% del 2009.
Sui
consumi
delle
famiglie
continuano certamente ad influire le
dinamiche critiche del mercato del
lavoro dove decresce l’occupazione
media annua
(-0,6% nel 2010
rispetto all’anno precedente) e allo
stesso tempo sale all’8,4% il tasso di
disoccupazione che riguarda uomini
e donne prevalentemente delle
regioni centrali e meridionali.
Nei primi sei mesi del 2011, l’economia mondiale ha subito un rallentamento che ha coinvolto non
soltanto i Paesi avanzati, ma anche le economie emergenti. Si assiste, infatti, ad una sempre
maggiore volatilità dei mercati finanziari dovuta all’acuirsi nelle ultime settimane della crisi dei
debiti sovrani dei paesi periferici dell’area euro e ad una decelerazione degli scambi internazionali.
L’andamento meno vivace rispetto ai ritmi di crescita registrati nel 2010 è causato principalmente
dagli effetti dell’aumento dei prezzi delle materie prime (in particolare del petrolio) sulla domanda
interna dei paesi trasformatori, dall’inasprimento nelle economie emergenti delle politiche
monetarie per fronteggiare l’inflazione, dalla stretta delle politiche di bilancio attuata in quasi tutti i
Paesi europei e negli Stati Uniti e, infine, dall’adozione di politiche sempre più protezionistiche.
Tutti questi fattori fanno sì che la crescita stimata per l’economia globale, così come per quella dei
Paesi avanzati ed emergenti e in via di sviluppo, sia stata rivista al ribasso dal World Economic
Outlook del settembre 2011 del Fondo Monetario Internazionale di quasi un punto percentuale.
All’interno di questo scenario, l’economia italiana, già fanalino di coda rispetto alle principali
economie avanzate, continua a rallentare, risentendo non soltanto della frenata dell’economia
globale, ma anche dell’instabilità dei mercati finanziari, ulteriormente acuita dalla grave crisi dei
debiti sovrani dell’Eurozona che ha coinvolto anche il nostro Paese attraverso un forte aumento dei
differenziali di rendimento sui titoli del debito pubblico italiano rispetto ad altri paesi. L’aumento
degli spread dei titoli di Stato italiani ha reso necessaria una correzione fiscale aggiuntiva alla
manovra finanziaria precedentemente adottata dal Governo che ha come obiettivo il pareggio di
bilancio nel 2013, un intervento che sebbene orientato a perseguire il risanamento dei conti e la
sostenibilità a breve, avrà pesanti ripercussioni sull’attività economica. La Nota di Aggiornamento
del Documento di Economia e Finanza 2011, presentata al Consiglio dei Ministri il 22 settembre
2011 rivede, pertanto, al ribasso la stima di crescita del Prodotto interno lordo italiano (dal 1,1%
allo 0,7% ) per il 2011. Nel prossimo triennio, il Pil dovrebbe espandersi dello 0,6% nel 2012, dello
0,9% nel 2013 e dell’1,2% nel 2014. Il risanamento dei conti pubblici italiani avverrà, infatti,
10
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
attraverso una riduzione della spesa pubblica (con misure di contenimento che riguarderanno
soprattutto le spese dei Ministeri e i trasferimenti agli enti locali e con interventi volti a diminuire la
spesa pensionistica e quella del pubblico impiego) e un incremento delle entrate (attraverso
l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota dell’IVA ordinaria e un inasprimento della lotta
all’evasione fiscale), con conseguenze depressive sui consumi delle famiglie e gli investimenti e i
redditi delle imprese. Per quanto riguarda i primi, questi sono da tempo frenati da un’elevata
disoccupazione e dall’erosione del reddito disponibile reale. Con riferimento ai secondi, invece,
una domanda debole, la scarsa redditività e il peggioramento delle prospettive inducono le imprese
a rinviare i progetti di investimento.
Inoltre, il recente declassamento del rating sul nostro debito sovrano da parte dell’agenzia
Standard & Poor’s da A+ ad A, conseguenza delle deboli prospettive di crescita dell’economia
italiana, per quanto atteso, sottolinea ulteriormente la progressiva perdita di credibilità del nostro
Paese agli occhi degli investitori internazionali. Infatti, l’incremento dei rendimenti dei titoli di Stato
comporta una maggiore spesa per gli interessi e quindi un maggiore indebitamento, mettendo in
dubbio la solvibilità del Paese, in un contesto in cui la bassa crescita rende difficile il rientro dal
debito.
Dati di sintesi del Piemonte
Grazie alle oltre 469mila imprese registrate nel 2010, a poco più di 4,4 milioni di abitanti e ad oltre
1milione e 800 mila occupati, il Piemonte produce un prodotto interno lordo (Pil, stime anno 2010)
di 124 miliardi di euro, che pone la regione ai vertici nazionali.
Si tratta di un prodotto interno lordo rilevante, superiore a quello di interi Stati nazionali. In base
agli ultimi dati disponibili, inserendo il Piemonte all’interno della graduatoria ufficiale dei Paesi
stilata dalla World Bank per l’anno 2010, la regione si porrebbe al 48esimo posto, appena dopo la
Repubblica Ceca.
Questi risultati sono il frutto di decenni di crescita poderosa, che ha avuto inizio dal dopoguerra. Il
Piemonte, ma in realtà tutto il Nord Ovest italiano, è stato per lunghi decenni, almeno fino agli inizi
degli anni ‘90, il principale motore dell’economia nazionale e oggi, seppur lentamente, sta
reagendo positivamente alla crisi che negli ultimi anni ha coinvolto l’economia mondiale. Questa
crescita ha portato il Piemonte ad essere una regione ricca, con un Pil per abitante a parità di
potere d’acquisto superiore di circa il 15% rispetto alla media dell’Unione Europea a 27 Paesi.
Popolazione
La popolazione residente in Piemonte a fine 2010 è di 4.457.335 abitanti. Lo sviluppo registrato
rispetto all’anno precedente (+11mila unità) è il frutto di un saldo naturale (dato dalla differenza tra
le nascite e le morti) negativo, pari a -10.400 unità, e di un saldo migratorio con l’estero positivo
(+21.505 persone), segno di una
Popolazione residente
forte propensione del territorio ad
Anni 2005-2010
assumere sempre più un carattere 4.500.000
cosmopolita.
La
popolazione
straniera residente al 1.1.2010 4.450.000
risulta pari a 377.341 unità, l’8,5% 4.400.000
della popolazione complessiva.
4.350.000
Una caratteristica saliente della
struttura
della
popolazione 4.300.000
piemontese è quella di avere un 4.250.000
tasso di vecchiaia elevato: in media
ci sono 178 persone over65 per 4.200.000
ogni 100 under15, ma questo
4.150.000
rapporto sale drasticamente in
2005
2006
2007
2008
2009
molte aree della regione. Si tratta di
Fonte: Istat
un fenomeno importante, che ha
ampi riflessi nella capacità della nostra regione nel pensare il proprio percorso di sviluppo.
11
2010
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Istruzione e formazione
L’istruzione e la formazione sono variabili essenziali per poter ragionevolmente pensare ad uno
sviluppo economico e sociale trainato dalla cosiddetta “economia della conoscenza”, obiettivo per
il rilancio della UE prima della “Strategia di Lisbona”, ma riconfermato nel piano strategico “Europa
2020”. Il piano sottolinea
come sia importante nel
Studenti iscritti per Ateneo piemontese
contesto
economico
lo
A.a. 2009/2010
scambio del sapere e
100.000
dell’informazione,
talvolta
anche più che della capacità
maschi
femmine
80.000
quantitativa di produrre beni
44.772
indifferenziati.
Il vantaggio
60.000
competitivo dei territori e
delle imprese risulta sempre
22.755
più
basato
su
idee,
40.000
innovazione, capacità di
applicare nuovi saperi e
50.654
20.000
l’infrastruttura produttiva è
37.614
18.237
3.645
essenzialmente costituita da
7.075
flussi di informazioni. In
5.862
0
questo
quadro,
la
Politecnico
Piemonte Orientale
Totale Piemonte (*)
Università degli studi di
Torino
dimensione locale diviene
(*)I l totale comprende anche gli studenti dell'Università di Scienze Gastronomiche di Bra, dove sono iscritti 103 femmine e 135 maschi
una cornice fondamentale
Fonte: Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca scientifica (MIUR)
per realizzare un processo di
sviluppo basato sul fattore
conoscenza.
All’aumento della popolazione si accompagna una crescita del numero di studenti, sintomo di una
sempre maggior scolarizzazione dei residenti in Piemonte. Nell’anno scolastico 2009/2010 si è
confermato lo sviluppo del sistema formativo piemontese: da ormai molti anni il numero
complessivo di iscritti tra scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II livello
risulta in aumento. Lo sviluppo è riconducibile quasi totalmente alla maggior presenza di bambini e
ragazzi di origine straniera che compensano la lieve diminuzione di quelli di origine italiana.
Dai dati sugli indirizzi scolastici delle scuole superiori emerge che il 34% degli alunni frequenta
istituti tecnici, il 23% licei scientifici e il 21% scuole professionali, mentre i restanti frequentano licei
umanistici di vario indirizzo, istituti magistrali e istituti d’arte.
Il mercato del lavoro sta diventando gradualmente più esigente, richiedendo profili professionali di
alto livello. La formazione della scuola secondaria spesso non basta più e il mondo del lavoro
guarda sempre con maggiore interesse al mondo dell’università. Il sistema universitario
piemontese ha colto prontamente la sfida, offrendo a studenti italiani e stranieri numerosi e
articolati percorsi di laurea, da quelli tradizionali a quelli più sperimentali. Secondo i risultati
dell’ultima indagine Excelsior sui fabbisogni professionali delle imprese, tra le figure high skill che
le imprese di Piemonte e Valle d’Aosta faticano a reperire, si trovano informatici e telematici,
ingegneri meccanici, elettronici e delle telecomunicazioni, specialisti nel controllo di gestione e
contabili specializzati.
Nell'anno accademico 2009/2010 i quattro Atenei piemontesi (Università degli Studi di Torino,
Università del Piemonte Orientale, Politecnico di Torino e Università di Scienze Gastronomiche)
contano complessivamente 95.426 iscritti, registrando un aumento rispetto all’anno precedente.
Nel 2009 il numero di laureati ha invece registrato un calo, registrando 16.733 nuovi “dottori”,
contro i 17.035 dell’anno precedente; di questi, il 64% ha compiuto il percorso di formazione
presso l’Università degli Studi di Torino e poco più del 27% presso il Politecnico. Anche i dati
relativi agli immatricolati per la prima volta per l’a.a. 2009/2010 indicano una riduzione delle
iscrizioni agli Atenei piemontesi, che si assestano intorno alle 16.650 unità (-11,2%), dato negativo
se paragonato alla variazione nazionale, che si aggira intorno al -2,4%.
12
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Il primo ateneo per numerosità è l'Università degli Studi di Torino: oltre 60.000 studenti iscritti, più
di 1.000 docenti e quasi 700 ricercatori, 13 facoltà, 9 scuole universitarie, 54 dipartimenti.
L'Università è inoltre occupata nel coltivare una fitta rete di scambio e cooperazione con altri centri
universitari italiani, europei ed extra-europei.
Il Politecnico di Torino è un’istituzione leader in Italia e in Europa nel campo della formazione
tecnico-scientifica e della ricerca, caratterizzata da un ambiente di studio multiculturale e da un alto
grado di integrazione con il sistema delle imprese. La vocazione fortemente internazionale fa del
Politecnico di Torino un polo di attrazione che stimola rapporti e accordi con istituzioni di aree
geografiche strategiche, quali America Latina, Mediterraneo, Sud Est Asiatico. Nell’Anno
Accademico 2009/2010 il Politecnico conta oltre 25mila iscritti, circa 500 docenti e quasi 400
ricercatori, 5 facoltà, una scuola di dottorato e 18 dipartimenti.
L’Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", presente in tre diverse città, conta circa
9.500 studenti iscritti, 7 facoltà e 12 dipartimenti.
Infine, merita una citazione l’Università di Scienze Gastronomiche promossa da Slow Food.
Insediata a Pollenzo (Cuneo), è la prima sede universitaria mondiale interamente dedicata al
mondo dell’eno-gastronomia; nell’a.a. 2009/2010 vanta 238 studenti iscritti.
Sul territorio piemontese si sono inoltre sviluppati eccellenti centri di formazione post-universitaria,
tra i quali si ricordano: la European School of Management, che propone prestigiosi programmi
Master, MBA ed Executive, focalizzati sull'alta formazione internazionale di manager d'eccellenza
italiani e stranieri; l’Istituto superiore Mario Boella, che svolge attività di ricerca nel settore dell'ICT
e propone con il Politecnico di Torino corsi di alta formazione, come Master tecnologici e
programmi di dottorato; e l’ASP, Scuola superiore creata dai Politecnici di Torino e Milano con il
contributo del Ministero dell'Università e della Ricerca.
Mercato del lavoro
Occupati per sesso: var. % sull'anno precedente
In
base ai
dati
della
Anni 2007-2010
3,0%
Rilevazione continua sulle
forze lavoro Istat, nel 2010
l’occupazione in Piemonte è
2,0%
diminuita:
gli
occupati
ammontano a 1.844mila unità,
1,0%
circa 16mila unità in meno
ia
ial
rispetto al 2009 (pari ad una
ig 0,0%
m
variazione del -0,9%), ed
2007
2008
2009
n
i
operano prevalentemente nei
-1,0%
settori
dei
servizi
e
dell’industria.
La
caduta
-2,0%
tendenziale dell’occupazione
dipende in particolar modo dal
Ma schi
Femmine
Tota le
-3,0%
sensibile
calo
della
componente maschile (-1,8%)
Fonte: Istat
e, al contrario, si registra
l’incremento di quella femminile (+0,4%, pari a +3mila unità).
2010
Nel 2010, il tasso di occupazione della popolazione in età 15-64 anni è stato pari al 63,5%, cinque
decimi di punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente, dato al di sopra della media
nazionale.
13
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Tra il 2009 ed il 2010 si
segnalano, per quanto riguarda
gli
indicatori
relativi
alla
componente
femminile,
Agricoltura
4,1%
l’incremento sia del tasso di
attività (dato dal rapporto tra la
forza lavoro e la popolazione in
età lavorativa), che riprende a
crescere dopo un periodo di
Industria
stallo,
sia
del
tasso
di
33,2%
Servizi
occupazione (dato dal rapporto
62,7%
tra gli occupati e la popolazione
in età lavorativa). Per quanto
riguarda
il
tasso
di
disoccupazione, si riscontra,
invece, un aumento sia per gli
Fonte: Istat
uomini che per le donne; cresce
purtroppo anche la disoccupazione giovanile, in misura maggiore per le donne.
Ripartizione degli occupati per settore
Anno 2010
Secondo le stime fornite dal sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero
del Lavoro, nel 2011, in Piemonte e Valle d’Aosta, si assisterà a un nuovo calo dell’occupazione
dipendente, anche se più contenuto rispetto a quello previsto per il 2010: a fronte di 64.660 nuove
assunzioni, sono, infatti, previste 72.480 uscite, per un saldo occupazionale pari a -7.820 unità,
corrispondente, in termini percentuali, a un calo dello 0,8%. Il dato è in linea con la dinamica
complessiva nazionale (-0,7%) e con quella attesa per il Nord Ovest (-0,5%).
La contrazione complessiva attesa nel 2010 per l’occupazione dipendente di Piemonte e Valle
d’Aosta si contrappone alla dinamica espansiva del lavoro indipendente: a conclusione del 2010,
sono state 32.490 le nuove aziende nate in Piemonte, dato che porta a 469.340 lo stock di imprese
complessivamente registrate a fine dicembre 2010 presso il registro delle imprese delle camere di
commercio piemontesi.
Il calo dell’occupazione dipendente atteso per il 2011 è frutto di tassi di variazione negativi previsti
in tutti i settori di attività: nell’industria in senso stretto (-1,1%), nelle costruzioni (-2,6%) e, in
misura più contenuta, nei servizi (-0,3%). Disaggregando i dati per classe dimensionale di addetti
si osserva come, anche nel 2011, saranno le microimprese (con meno di 10 dipendenti) a scontare
la flessione occupazionale più intensa, con un tasso di variazione previsto del -1,2%.
Le figure professionali maggiormente richieste dalle imprese di Piemonte e Valle d’Aosta sono, tra
quelle a più elevata qualificazione, informatici, ingegneri meccanici, specialisti in contabilità e
tecnici della vendita e della distribuzione; tra le altre, commessi, personale di segreteria, camerieri,
cuochi e professioni qualificate nei servizi sanitari.
Ricerca, sviluppo e innovazione
Capacità innovativa:
spesa sostenuta per attività di R&S in % del Pil
Anno 2008
3,0
2,5
2,0
1,9
1,4
1,5
1,2
1,0
0,5
0,0
Piemonte
Fonte: Istat
Nord-ovest
Italia
La capacità di innovare risulta ormai un
elemento essenziale per un territorio che voglia
essere competitivo in un contesto internazionale.
L'innovazione consente di conquistare nuovi
mercati e di resistere alla concorrenza,
soprattutto quella basata sul prezzo portata
avanti dai nuovi competitor internazionali. Essa
assume forme molto differenti, che vanno dalle
invenzioni derivanti dalla ricerca e sviluppo,
all’utilizzo di nuovi processi produttivi o forme
organizzative, nonché allo sfruttamento di nuovi
mercati. La crescita di un territorio risulta, quindi,
indissolubilmente
legata
al
progresso
tecnologico e all’innovazione che riesce a
produrre.
14
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat, relativi all’anno 2008, il Piemonte registra 27.310 addetti in
R&S (6,2 ogni 1000 abitanti) e si aggiudica il primo posto tra le regioni italiane per capacità
innovativa grazie ad una spesa in percentuale del Pil pari a 1,9 punti percentuale che rappresenta
il 12,3% del totale nazionale. Nonostante questo ottimo risultato, appare comunque ancora lontano
l’obiettivo del 3% fissato dall’agenda di Lisbona.
L’attività di ricerca nella nostra regione trova la propria forza nel settore privato che investe,
rispetto al settore pubblico, decisamente di più, in termini sia di spesa che di capitale umano
impiegato.
Spendere in ricerca e sviluppo tuttavia non è sufficiente per creare progresso, ma occorre anche
tradurre efficacemente la spesa in effettiva innovazione. La fertilità della ricerca indica in che
misura la spesa si concretizza in nuove idee e nuovi prodotti: più la ricerca è fertile, ossia produce
nuove idee, più il progresso tecnologico di un territorio risulta rapido.
Uno degli strumenti atti a misurare la fertilità
dell’innovazione
è
rappresentato
dalla
capacità brevettuale. Il Piemonte è tra i
capofila a livello nazionale per quanto
riguarda i brevetti pubblicati dall’European
Patent Office. Il dato pro capite (per milione di
abitanti) del 2009 è pari a 104,2, risultato
decisamente superiore rispetto al dato
nazionale (68,8), ma ancora distante da quello
delle regioni europee più innovative, anche se
in aumento rispetto all’anno precedente.
Numero di brevetti europei pubblicati dall'EPO
per milione di abitanti
Anni 2007-2009
2007
120,0
2008
2009
113,0
102,0
104,2
100,0
80,0
71,2
73,0
68,8
60,0
40,0
20,0
0,0
Tra gli agenti che influenzano la fertilità della
Piemonte
Ita lia
ricerca riveste particolare importanza il fattore
Fonte: EPO (European Patent Office)
umano, ossia la qualità dell’istruzione e della
preparazione accademica degli studenti che diventeranno lavoratori. Parte del progresso
tecnologico deriva, infatti, dalla capacità di ideare e organizzare efficacemente lo sviluppo. In
quest’ottica è necessario porre attenzione al sistema universitario e in particolar modo ai laureati in
discipline
scientifiche,
studenti
da
cui
nasceranno
i
Laureati in discipline scientifiche e tecnologiche
ricercatori
di
domani.
Il
per mille abitanti in età 20-29 anni
Anni 2000-2008
numero di laureati in materie
16,0
scientifiche e tecnologiche,
14,0
dopo la flessione registrata
nel 2007, è tornato a
12,0
crescere. Nel 2008 il dato
10,0
piemontese è stato pari a 14
8,0
laureati
in
materie
Piemonte
6,0
scientifiche e tecnologiche
4,0
Italia
ogni mille abitanti in età 2029 anni (contro i 13,7 del
2,0
2007), risultato superiore al
0,0
dato medio italiano che si
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
attesta al 12,1.
Fonte: Istat
15
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
L’interscambio commerciale con l’estero
Import-Export
Anni 2000-2010
40.000
35.000
o
r 30.000
u
e
i
d
i 25.000
n
o
il
i
m 20.000
15.000
import
export
10.000
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Nel 2010 le esportazioni
piemontesi sono tornate a
crescere facendo registrare un
buon +16% rispetto al dato
dell’anno 2009 e passando da
29,7 a 34,5 miliardi di euro. La
variazione positiva è superiore
a quella delle altre regioni del
Nord Ovest (+14,1%) e a quella
nazionale
(+15,8%).
Il
Piemonte si conferma in ogni
caso quarta regione in Italia per
esportazioni, con una quota del
10,2%,
alle
spalle
di
Lombardia, Veneto ed EmiliaRomagna.
Fonte: Istat
Per quanto riguarda i mercati di
sbocco delle merci piemontesi, il bacino dell’Ue-27 continua ad attrarre oltre il 62% delle
esportazioni regionali, contro il 37% delle vendite piemontesi dirette ai partner extra Ue-27.
Entrambe le zone di riferimento hanno registrato variazioni positive per il 2010: più importante la
crescita verso i Paesi extraeuropei (+23,5%), seguita da quella registrata per i Paesi europei
(+12%).
Valutando le singole performance trimestrali si osserva come alle variazioni del +12% e +20,6%
registrate rispettivamente nel I e nel II trimestre dell’anno, abbia fatto seguito quella del +14,7%
registrata nel periodo luglio-settembre e quella del +16,5% nell’ultimo trimestre dell’anno. Il trend
positivo è proseguito anche nel corso dei primi tre mesi del 2011, in cui l’export ha fatto registrare
una variazione positiva del +16,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tra i partner comunitari, sostenuta è la crescita dell’export verso la Francia (+16%), la Spagna
(+14,3%) e la Germania (+15%), rispettivamente il primo, il secondo e il terzo mercato di sbocco
delle merci piemontesi. Anche sul fronte complementare dei Paesi extra Ue-27, i più importanti
mercati di riferimento per le esportazioni – Svizzera e Stati Uniti – risultano in crescita
rispettivamente +20,3% e +26,7%. Infine si segnala l’ottima performance delle esportazioni dirette
verso la Cina.
Nel 2010 la ripresa delle esportazioni ha interessato tutti i principali comparti: il settore dei mezzi di
trasporto, che genera circa un quarto delle esportazioni complessive, ha registrato un incremento
del 15,1%, frutto di aumenti registrati sia dalle esportazioni di autoveicoli (+9,1%), sia soprattutto di
componenti veicolari (+25,8%). Lievemente inferiore al dato medio regionale anche l’incremento
delle esportazioni realizzato dal comparto meccanico (+15,2%), cui spetta poco meno di un quinto
dell’export complessivo regionale. Superiore al dato regionale risulta la variazione registrata dalle
esportazioni di metalli e prodotti in metallo (+22,6%); più contenuti, infine, gli aumenti dell’export di
prodotti alimentari (+8,2%) e di prodotti tessili e dell’abbigliamento (+13,8%).
Gli investimenti diretti esteri
Il concetto di internazionalizzazione è diventato negli ultimi anni molto più vasto del tradizionale
commercio estero di merci e comprende numerose fattispecie come l’import-export di servizi e il
flusso di capitali di investimento. Gli investimenti diretti esteri (IDE) in entrata rappresentano una
vera cartina al tornasole della competitività di un territorio: le multinazionali scelgono, infatti, la
propria localizzazione in presenza di condizioni favorevoli di insediamento.
In base ai dati della Banca d’Italia, nel 2009 gli investimenti diretti esteri delle imprese piemontesi,
considerati al netto dei disinvestimenti, sono drasticamente aumentati rispetto all’anno precedente,
16
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
per un ammontare pari a circa 2,8 miliardi di euro; positivi anche i dati a proposito degli IDE netti
dall’estero, passati da 1,9 miliardi di euro nel 2008 a 3,3 miliardi di euro nel 2009. Benché il dato
sugli IDE sia soggetto a una forte variabilità e acquisti significatività in un’ottica di medio-lungo
periodo, il risultato regionale acquisisce un significato positivo se viene rapportato a quello
nazionale: nello stesso periodo, infatti, i flussi in entrata e in uscita a livello italiano sono risultati
negativi per quasi 8 miliardi di euro.
Import-export di servizi
Nel 2010 le esportazioni italiane di servizi commerciali (comprensive della componente dei
trasporti) ammontano a 74,7 miliardi di euro, contro un valore delle importazioni pari a 83,6
miliardi; il saldo negativo risulta, pertanto, pari a circa 9 miliardi di euro. Il Piemonte si colloca al
terzo posto tra le regioni esportatrici, dopo Lombardia e Lazio, con una quota del 9,5%.
I crediti piemontesi verso l’estero per la vendita di servizi (al netto della componente dei trasporti,
non ripartibile a livello regionale) ammontano a 5.985 milioni di euro e si mostrano in deciso
aumento rispetto al 2009, mentre gli acquisti dall’estero risultano pari a 6.290 milioni di euro contro
i 4.016 milioni dell’anno precedente. Il saldo appare dunque negativo per un importo pari a 304
milioni di euro, dato comunque in miglioramento rispetto al 2009.
Il dettaglio settoriale segnala come le due voci principali delle transazioni piemontesi siano i servizi
alle imprese (esclusi i servizi finanziari, informatici e assicurativi) e i viaggi; entrambi registrano
variazioni positive rispetto al 2009: i primi sono più che raddoppiati sul fronte dei crediti e su quello
dei debiti la variazione tendenziale supera il 70%, mentre i secondi registrano una variazione
positiva sia per l’export (+15,6%) sia per l’import (+8,7%).
La dinamica imprenditoriale
Nel corso degli ultimi anni il tessuto imprenditoriale, sia nazionale sia locale, si è arricchito di nuove
imprese e nuovi imprenditori; grazie ad una maggiore facilità nel creare impresa e ad una
maggiore flessibilità del mondo del lavoro, che ha reso abbastanza obsolete le tradizionali
categorie dipendente-indipendente, con la conseguenza che il numero delle imprese registrato
presso il registro delle imprese delle camere di commercio è costantemente aumentato.
Variazione di stock delle imprese per settore di attività economica
Anno 2010
Non cla ssifica te
Altri servizi
Turism o
Com m ercio
Costruzioni
Industria in senso stretto
Agricoltura
-3,0%
-2,0%
-1,0%
0,0%
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
Fonte: Elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Infocamere
A livello nazionale, nel 2010, con i primi segnali di ripresa, il numero delle imprese si è mostrato in
crescita: i dati, al netto delle cessazioni d’ufficio, evidenziano un tasso di crescita pari all’1,19%. Si
17
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
tratta soprattutto di imprese di piccola e media dimensione che costituiscono l’ossatura del made in
Italy e spesso sono organizzate in distretti o altre reti d’impresa; purtroppo però in molti casi queste
piccole imprese non dispongono della massa sufficiente per investire efficaci risorse in R&S o
pianificare strategie di internazionalizzazione, scontando così un deficit competitivo sul mercato
mondiale.
A fine 2010, in Piemonte operavano 469.340 imprese, di cui il 29,5% nel settore del commercio e
del turismo, il 25,5% nei servizi, il 16,3% e il 10,5% rispettivamente nei settori delle costruzioni e
dell’industria. Nel 2010, il tasso di crescita delle imprese piemontesi è stato positivo, seppur di
poco (+0,82%), come conseguenza di un tasso di natalità pari al 6,9% ed un tasso di mortalità (al
netto delle cessazioni d’ufficio) pari a al 6,1%.
Buoni risultati sono stati ottenuti dai settori del turismo e degli altri servizi, per i quali le imprese
registrate aumentano rispettivamente del 3,5% e dell’1,3% rispetto al 2009, mentre sono negative
le variazioni dei comparti dell’agricoltura (-2,4%) e dell’industria in senso stretto (-1,2%).
Turismo
Nel 2010 le presenze (arrivi x pernottamenti) nelle strutture turistiche piemontesi hanno superato la
quota dei 12,3 milioni, per una crescita del +6,7% rispetto all’anno precedente. Tra queste, oltre 8
milioni sono da attribuire a turisti italiani, mentre appaiono in calo le presenze di turisti stranieri.
Anche tra gli arrivi si registra un trend di crescita positivo che, nel 2010, tocca il +5,7% rispetto
all’anno precedente, con un numero di arrivi che supera i 4 milioni. Stabile rispetto all’anno 2009 il
tempo medio di permanenza, che si attesta sui 3 giorni.
In aumento gli Italiani che nel 2010 hanno visitato il Piemonte: 2.845.531 gli arrivi e 8.137.903 le
presenze, rispettivamente +4,1% e +4,6% rispetto al 2009, per un tempo medio di permanenza di
2,8 giorni.
Presenze
Anno 2010
Arrivi
Anno 2010
Presenze
complessive
12.365.034
Stranieri
28%
Stranieri
32%
Arrivi
complessivi
4.087.512
Italiani
68%
Italiani
72%
Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Turistico Regionale
Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Turistico Regionale
Gli arrivi dei turisti stranieri, invece, si sono mantenuti intorno al 1,1 milioni, mentre le presenze
sono scese a 3,8 milioni, per una durata media di 3,4 giorni. Tra gli stranieri, i più presenti sono
sempre i tedeschi, mentre al secondo posto si trovano i turisti francesi, seguiti dagli inglesi; tra i
turisti extra-europei, i più interessati al territorio piemontese sono gli svizzeri, che nel 2010
rappresentano poco meno del 3% delle presenze.
Al primo posto come area di attrazione turistica si trova Torino con la sua provincia che, nel 2010,
ha registrato la presenza di oltre 5 milioni di turisti. Dopo il boom di visitatori nel periodo Olimpico e
il successivo naturale calo, la presenza di turisti è tornata a crescere: +4,8% rispetto al 2009,
mantenendo una rilevante quota sul totale regionale (46,7%). La provincia del VCO, con il Distretto
dei Laghi, mantiene la seconda posizione, con il 26% delle presenze, in aumento del 9,3% rispetto
all’anno precedente. Nettamente staccati, seguono nella graduatoria Cuneo e Alessandria, con un
peso sul Piemonte rispettivamente del 7,8% e del 5,6%. Tra le otto province del Piemonte, è
18
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Torino ad assicurarsi la quota maggiore di presenze di turisti italiani, mentre le preferenze dei
turisti stranieri si concentrano soprattutto nella zona dei Laghi del Verbano Cusio Ossola, che
rispetto al 2010 fa segnare una buona crescita di presenze straniere rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda la capacità ricettiva del Piemonte, tra il 2009 e il 2010 sono diminuiti dell’1,1%
gli esercizi ricettivi; in leggera flessione anche le camere e i posti letto sono rimasti pressoché
stabili. In ogni caso, appare forte la struttura alberghiera ed extra-alberghiera della nostra regione
che, nel suo complesso, registra oltre 5.000 esercizi e 184mila posti letto. Tra gli esercizi turistici
che, negli ultimi anni, hanno aumentato maggiormente le relative strutture si segnalano i rifugi
alpini; queste strutture hanno continuato a crescere anche nel 2010, con una variazione positiva di
oltre 3 punti percentuale rispetto al 2009.
Credito e finanza
Il sistema creditizio è un tassello importante dell’economia di un territorio poiché rappresenta il
necessario fluidificante alla base di molte attività economiche e di consumo. Al 31 dicembre 2010
sono 31 le banche con sede legale in Piemonte, mentre si contano complessivamente 2.696
sportelli. Il valore registrato nel 2010 appare quindi leggermente in calo rispetto a quello del 2009,
anno in cui il numero di sportelli presenti sul territorio era complessivamente pari a 2.726.
L’articolazione per province della rete bancaria evidenzia una maggior densità di sportelli a Cuneo
e Vercelli, mentre il valore più basso si registra a Torino, con 49 sportelli ogni 100mila abitanti.
Oltre alla diffusione di sportelli bancari sul territorio, si fanno strada anche nuove modalità di
rapporto fra clientela e banca; i più diffusi sono l’home e corporate banking, che comprende i
servizi forniti via Internet alle famiglie e alle imprese e il phone banking.
Nel 2010 l’home banking per i servizi alle famiglie ha raggiunto a livello regionale oltre 1,6 milioni di
clienti, mentre il phone banking rimane stabile intorno al milione di clienti. Infine il corporate
banking per i servizi a enti e imprese riprende slancio, coinvolgendo oltre 170mila utenti. Il maggior
numero di clienti si trova in provincia di Torino, con oltre 1 milione di servizi resi di home banking,
90mila di corporate banking e poco meno di 540mila di phone banking.
La dinamica degli impieghi
Impieghi bancari
piemontesi appare positiva, a
Variazione % 2010/2009
testimonianza
del
ruolo
0,0%
2,0%
4,0%
6,0%
8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0% 18,0%
primario tenuto dagli istituti di
credito nel sostegno al sistema
Alessandria
7,9%
produttivo locale e alle famiglie
consumatrici. Sulla base delle
Asti
14,2%
statistiche
elaborate
dalla
Biella
5,7%
Banca d’Italia, infatti, a fine
dicembre 2010 gli impieghi in
Cuneo
10,5%
Piemonte
ammontano
a
Novara
5,2%
111.633 milioni di euro, contro
i 104.274 del dicembre 2009.
Torino
5,4%
L’incremento
complessivo
regionale è stato del 7,1% ed
Verbano C.O.
15,9%
nelle diverse province ha
Vercelli
9,8%
assunto intensità differenti.
La categoria degli impieghi è
Piemonte
7,1%
però eterogenea e comprende
Fonte: Elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Banca d'Italia
fattispecie diverse fra loro.
L’andamento complessivo del
credito nel 2010 è scaturito sia da una crescita su base annua dei prestiti alle famiglie consumatrici
(ad esempio per mutui immobiliari), dei finanziamenti alle amministrazioni pubbliche (+1,8%) e del
credito alle imprese (+0,7% rispetto al 2009), sia da una flessione del credito e alle società
finanziarie e assicurative (-1,6% a fine 2010).
19
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Finanziamenti oltre il breve termine
per destinazione economica
Anno 2010
Per
quanto
riguarda
i
finanziamenti oltre il breve
termine, nel 2010 ammontano
a 79.570 milioni di euro, il
9,2% in più rispetto al valore
registrato nel 2009. Vengono
destinati per il 35% all’acquisto
di immobili, per il 12% alle
costruzioni, per il 10% alle
macchine, attrezzature, mezzi
di trasporto e prodotti vari e
per il restante 43% ad altre
destinazioni.
Altre destina zioni
43%
Investimenti in
costruzioni
12%
Acquisto di
immobili
35%
Investimenti in
ma cchine,
a ttrezza ture, mezzi
di tra sporto e
prodotti va ri
10%
Fonte: Elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Banca d'Italia
Indici di bilancio
Il 2009 è l’anno della profonda crisi che ha colpito anche il sistema economico piemontese e
sull’andamento delle imprese del nostro territorio ha di certo influito il difficile contesto economico e
finanziario internazionale del periodo.
Dal punto di vista della gestione finanziaria, la performance dell’aggregato delle società di capitale
della regione, che hanno presentato il bilancio definitivo per l’anno 2009, risulta per lo più in linea
con quella complessiva nazionale (indice di liquidità pari a 0,83).
Le aziende piemontesi appaiono, però, meno dipendenti da finanziatori esterni rispetto all’insieme
di quelle italiane, per cui il calcolo dell’indice di indipendenza finanziaria ha fornito un valore pari a
35,33% contro il 43,44% di quelle piemontesi. Il tessuto economico regionale risulta, inoltre, meno
efficiente per quanto riguarda la produzione rispetto all’insieme delle aziende nazionali, misurata
da un valore aggiunto pro-capite pari a 62,02 migliaia di euro pro-capite, a fronte dei 71,92 del
sistema Italia valutato nel suo complesso. Anche sul fronte della redditività, infine, l’aggregato delle
società piemontesi registra una performance meno brillante del rispettivo nazionale, registrando
valori degli indici ROE, ROA ed EBITDA/Vendite sensibilmente più bassi a quelli calcolati per
l’insieme degli aggregati regionali.
Indici, Anno 2009
Numero bilanci aggregati
Numero bilanci aggregati
Indici patrimoniali e finanziari
Indice di liquidità
Indice di indipendenza finanziaria (%)
Indici di Produttività
Valore aggiunto pro capite (migl. Euro/dip.)
Indici di Redditività
ROE (%)
ROA (%)
EBITDA/vendite (%)
Indici di Innovazione
Spese in ricerca/Fatturato (%)
Agricoltura
Industria in
senso
Costruzioni Commercio
stretto
Turismo
Totale
Totale
Altri Servizi Piemonte
settori Italia
settori
338
5.021
3.140
3.991
597
10.183
23.720
592.188
1,37
61,16
0,76
28,05
0,69
37,30
0,83
29,45
0,40
25,28
1,03
59,12
0,83
43,44
0,87
35,33
45,21
59,76
77,22
52,39
48,15
72,52
62,02
71,92
-1,08
-1,15
-0,24
-3,35
-0,18
4,19
3,63
1,57
7,99
0,29
1,69
3,27
4,77
1,81
8,58
2,02
0,76
12,09
0,83
0,58
5,45
1,89
1,95
7,61
0,14
2,16
0,06
0,21
1,76
12,66
3,22
2,50
Fonte: Elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati AIDA- Bureau Van Dijk
Confrontando i risultati conseguiti dalle aziende piemontesi disaggregate nei comparti
dell’agricoltura, dell’industria in senso stretto, delle costruzioni e dei servizi, si osserva che, sul
fronte della liquidità, i settori dei servizi e dell’agricoltura presentano un valore dell’indice superiore
a quello regionale, a testimonianza di una migliore gestione finanziaria rispetto agli altri comparti.
Da un punto di vista finanziario, poi, le aziende piemontesi finanziano con mezzi propri, in media, il
43,44% dell’attività; anche in questo caso si rilevano valori dell’indice superiori alla media regionale
per il comparto dei servizi (59,12%) e per quello agricolo (61,16%).
20
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Per quanto concerne la produttività, il valore aggiunto pro-capite registrato in Piemonte nel 2009 si
attesta a 62,02 migliaia di euro per addetto: sono i comparti delle costruzioni e dei servizi a
manifestare i più elevati valori dell’indice di produttività, pari rispettivamente a 77,22 e a 72,52
migliaia di euro per addetto.
Quanto agli indici di redditività, nel 2009 il ROE, che indica la redditività complessiva dei mezzi
propri, classica misura di performance aziendale, si attesta in Piemonte allo 0,83%, manifestando
valori superiori per il comparto delle costruzioni, del turismo e dei servizi. Analogamente, l’indice
ROA, che determina la redditività dei mezzi investiti in azienda, presenta a livello complessivo
regionale un valore pari al 0,58%, manifestando valori negativi nei comparti dell’agricoltura e
dell’industria in senso stretto. Il rapporto tra l’EBITDA e il fatturato delle vendite, infine, che indica
la redditività lorda delle vendite, si attesta al 5,45%: la redditività lorda delle vendite appare più
elevata per il comparto dei servizi, del turismo e per quello delle costruzioni.
Congiuntura
La crisi che ha investito il comparto manifatturiero piemontese a fine 2008, spezzando la serie
positiva di quasi tre anni iniziata negli ultimi mesi del 2005, sembra essere superata e, a partire dal
I trimestre del 2010, la produzione industriale piemontese è tornata a crescere, mettendo le basi,
nel corso dell’intero anno, per una più solida ripresa.
La congiuntura industriale
Variazione % della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente
+12,0
+7,0
+2,0
-3,0
IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II
01 02 02 02 02 03 03 03 03 04 04 04 04 05 05 05 05 06 06 06 06 07 07 07 07 08 08 08 08 09 09 09 09 10 10 10 10 11 11
-8,0
-13,0
-18,0
-23,0
Fonte: Unioncamere Piemonte, Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera piemontese, trimestri vari
-28,0
Nel periodo gennaio-marzo 2010, la variazione tendenziale grezza (ossia confrontata sullo stesso
trimestre dell’anno precedente) è stata di 9,3 punti percentuale, per poi consolidarsi nel II trimestre
al +11,6%.
La crescita prosegue anche nei trimestri successivi, facendo registrare per il III e il IV trimestre
dell’anno una variazione positiva pari al 6,8%, che si riconferma anche nel periodo gennaio-marzo
del 2011. Rallenta, infine, la crescita nel corso del II trimestre 2011, in cui la variazione rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente si attesta al +4,8%.
Si segnala inoltre che, a partire dal I trimestre 2011, l’indagine congiunturale sull’industria
manifatturiera piemontese ha subito alcune importanti modifiche metodologiche, tra cui l’adozione
della nuova classificazione delle attività economiche “Ateco 2007” e l’estensione dell’indagine alle
imprese con classe dimensionale 2-9 addetti. L’introduzione delle modifiche metodologiche fa sì
che i risultati delle indagini condotte nei trimestri del 2011 non siano statisticamente pienamente
confrontabili rispetto a quelli delle precedenti rilevazioni.
La performance del tessuto manifatturiero regionale si associa a risultati incoraggianti concretizzati
dagli altri indicatori congiunturali che, soprattutto a partire dall’ultimo trimestre del 2010, segnano il
21
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
rilancio del comparto manifatturiero piemontese: sia gli ordinativi provenienti dal mercato interno
che quelli provenienti da oltre confine segnano, infatti, nel IV trimestre, una crescita
rispettivamente pari al 5,9% e al 6,9% rispetto al periodo precedente, chiudendo un trend che si
era dimostrato altalenante nel corso dell’anno.
Ma è il fatturato a far registrare per tutti i trimestri del 2010 un andamento positivo: +6,6% nel I
trimestre, +12,5% nei tre mesi successivi, che rappresenta la variazione più consistente registrata
nell’anno, +8,5% nel III e +9,4% nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno.
La produzione industriale per settori
Variazione % II trimestre 2011/II trimestre 2010
-4,0
-2,0
0,0
2,0
Industrie a limenta ri
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
1,9
Industrie tessili, dell'a bbiglia mento e delle ca lza ture
Industrie del legno e del mobile
11,3
-2,4
Industrie chimiche, petrolifere e delle ma terie pla stiche
3,4
Industrie dei meta lli
6,4
Industrie elettriche ed elettroniche
3,2
Industrie m ecca niche
10,2
Industrie dei mezzi di tra sporto
0,3
Altre industrie
4,3
Tota le
4,8
Fonte: Unioncamere Piemonte, 159 Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera piemontese
Anche nel 2011 è proseguito il lento cammino della ripresa del tessuto manifatturiero piemontese.
La buona performance del tessuto produttivo locale (+4,8% l’incremento della produzione
registrato nel II trimestre del 2001) trae origine dai risultati positivi registrati da quasi tutti i settori di
attività economica: le industrie tessili, dell'abbigliamento e delle calzature registrano la
performance migliore; seguono le industrie meccaniche e le industrie dei metalli. L'incremento
della produzione è prossimo ai 3 punti percentuale per le industrie chimiche e delle materie
plastiche, e per quelle elettriche ed elettroniche, mentre le industrie alimentari registrano un
aumento tendenziale dell'output prodotto dell'1,9%. Si arresta, infine, la scia di risultati negativi per
le industrie dei mezzi di trasporto, che durava dal III trimestre 2010.
Previsioni future
Fare previsioni economiche è sicuramente utile per riuscire a programmare in maniera efficace
interventi, ma presenta inevitabili rischi e possibilità d’errore. Nel fare previsioni economiche
entrano in gioco una molteplicità di variabili legate fra loro, alcune delle quali non quantificabili a
priori e altre di origine qualitativa. Gli economisti hanno costruito pertanto alcuni modelli
econometrici in grado, attraverso funzioni ed equazioni più o meno complesse e sulla base di
andamenti del passato, di elaborare una previsione affidabile per il futuro. Uno degli attori principali
nazionali che ha impostato una specifica linea di lavoro nelle previsioni macroeconomiche a livello
locale è Prometeia, del quale si propongono le più recenti stime per il Piemonte.
Il 2010 è stato per molti Paesi l’anno della ripresa, dopo la profonda crisi che da fine 2008 ha
colpito l’intero sistema economico mondiale.
La ripresa dell’attività economica è senza dubbio avviata e le previsioni di Prometeia per l’anno in
corso si preannunciano positive, anche se la crescita, soprattutto dei paesi emergenti, subirà un
rallentamento e peseranno su tutte le difficoltà del mercato del lavoro, diffuse sia in ambito
pubblico che privato.
22
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
A livello regionale, il PIL si mostrerà in crescita, a conferma delle previsioni elaborate già a partire
dal 2010. Il clima ottimista del mercato regionale interesserà anche la domanda interna prevista in
crescita, nel 2011, dello 0,7%, e che crescerà anche nel periodo 2012-2014. Anche sul fronte delle
esportazioni ci si attende un trend positivo, anche se la crescita non toccherà i livelli del 2010:
+4,0% la variazione che si prospetta nel 2011, tasso che si manterrà positivo anche per i
successivi 3 anni.
Al contrario, sul fronte dell’occupazione non si registrano segnali positivi: secondo Prometeia, per
l’anno in corso, il tasso di disoccupazione arriverà al 7,4%, ma crescerà nel biennio successivo
toccando, nel 2012, il 7,7%.
23
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
3 - ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO ECONOMICO IN PROVINCIA DI NOVARA
Dati di sintesi
La provincia di Novara si estende
per 1.339 kmq nel Nord-Est
piemontese, con una densità di
276 abitanti per kmq, dato
notevolmente
superiore
alla
media piemontese.
Il territorio provinciale risulta
articolato in 88 amministrazioni
comunali ed è composto per il
76,9% da pianura, per il 19,6% da
collina e per il 3,4% da montagna.
Indicatori strutturali (2010)
Indicatori
Popolazione residente (000)
Occupati (000)
Persone in cerca di occupazione (000)
Forza lavoro (000)
Tasso di disoccupazione (%)
Valori assoluti Quote % su Piemonte
371,8
8,3%
155,9
8,5%
13,0
8,6%
168,9
8,5%
7,7
-
Importazioni di beni dall'estero (+)
Esportazioni di beni all'estero (+)
Imprese registrate
Tasso di crescita delle imprese (%) (-)
Sportelli bancari
Impieghi bancari (*)
(+) valori correnti, milioni di euro
(-) al netto delle cessazioni d'ufficio
(*) consistenze in milioni di euro al 31 dicembre 2010
2.088,6
3.702,4
32.299
1,1%
214
10.216
7,9%
10,7%
6,9%
7,9%
9,2%
La provincia di Novara conta oltre
32mila
imprese
registrate,
156mila occupati e quasi 372mila
persone residenti, con un saldo Fonte: Elaborazione Unioncamere Piemonte su dati Istat, InfoCamere, Banca d'Italia
della
bilancia
commerciale
positivo per oltre 1,6 miliardi di euro e un sistema bancario presente sul territorio con 214 sportelli.
Popolazione
Popolazione residente
Anni 2004-2010
375,0
370,0
(in migliaia di unità)
La popolazione residente in
provincia di Novara a fine 2010
è pari a 371.802 abitanti, livello
in costante crescita negli ultimi
sette
anni.
Lo
sviluppo
registrato
rispetto
all’anno
precedente, pari a 2.938 unità,
è
stato
provocato
essenzialmente dal movimento
migratorio, segno, questo, di
una forte propensione del
territorio ad assumere un
carattere
sempre
più
cosmopolita.
365,0
360,0
355,0
350,0
345,0
Il tasso di crescita complessivo
è formato infatti da due
340,0
componenti: il saldo naturale
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
(nascite meno morti), che
permane di segno negativo Fonte: Istat, Popolazione residente, http://www.demo.istat.it - dati al 31 dicembre di ogni anno
(-0,9‰, inferiore al dato regionale), e il saldo migratorio (pari a +8,8‰).
Una caratteristica saliente della struttura della popolazione novarese è quella di avere un tasso di
vecchiaia abbastanza elevato: in media ci sono 159 persone over65 per ogni 100 under15, con
una media regionale di 178, molto alta rispetto ad altre regioni italiane ed europee. Si tratta di un
fenomeno da analizzare con attenzione, che ha importanti riflessi nella reale capacità di
intraprendere un percorso di sviluppo organico.
Anche a Novara si rileva inoltre un fenomeno tipico della realtà occidentale, ovvero il crescente
peso della popolazione straniera: nella provincia si contano infatti ben 31.898 stranieri residenti,
che incidono per l’8,6% sul totale della popolazione, rappresentando l’8,5% degli stranieri residenti
in Piemonte.
24
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Istruzione e lavoro
Nel mondo scolastico novarese si contano 48.954 studenti, tra scuole materne, elementari, medie
inferiori e superiori; di questi, 5.365, pari all’11% del totale, sono stranieri. L’incidenza maggiore si
rileva nelle scuole materne ed elementari, dove la quota supera il 12%; qui troviamo infatti gli
stranieri di seconda generazione, che crescono e studiano nel nostro Paese e sono il segno
tangibile di una riuscita integrazione multiculturale. Passando alla formazione post-diploma, in
provincia di Novara nel 2009 sono stati attivati 217 corsi professionali, che hanno coinvolto oltre
4mila allievi.
Sul fronte dell’occupazione, i dati 2010 della Rilevazione sulle Forze di lavoro Istat segnalano un
lieve
incremento
dell’occupazione novarese; il
Ripartizione dell'occupazione
numero di occupati si attesta, a
Anno 2010
fine 2010, a poco meno di
156mila unità (+0,2% rispetto al
Agricoltura
2009). Il 61% dell’occupazione
2%
novarese risulta impiegato nel
settore
servizi,
il
37%
nell’industria e solo il 2%
nell’agricoltura.
Il
lieve
Industria
incremento
della
base
37%
occupazionale è accompagnato
da un aumento del tasso di
disoccupazione, passato dal
Servizi
7,6% del 2009 al 7,7% del 2010,
61%
valore di poco superiore alla
media regionale.
Secondo le stime fornite dal Fonte: Istat
Sistema informativo Excelsior,
condotto in collaborazione fra
Unioncamere
nazionale
e
Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, il mercato del lavoro dipendente novarese
dovrebbe decrescere nel 2011 ad un ritmo del -0,8% rispetto al 2010: a fronte di 4.410 assunzioni
previste, si prevedono 5.090 cessazioni, per un saldo negativo di 680 unità. Il 42,2% delle
assunzioni avverrà con contratti a tempo determinato, il 34,9% con contratti a tempo indeterminato
e il 4,5% con le forme contrattuali dell’apprendistato e dell’inserimento; il 15,6% riguarderà, invece,
assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale. Infine, il mercato del lavoro sembra subire
una contrazione maggiore nelle imprese con meno di 9 dipendenti, e soprattutto nel settore delle
costruzioni.
Interscambio commerciale con l’estero
Nel 2010 le imprese della provincia di Novara hanno esportato merci per 3.702,4 milioni di euro,
con un aumento del 14,9% rispetto all’anno precedente, dato inferiore al risultato regionale. A
fronte di un calo registrato dalle importazioni provinciali (-8,3%), nel 2010 la bilancia commerciale
provinciale è risultata attiva per 1.613,7 milioni di euro, valore superiore rispetto a quello registrato
nel 2009.
25
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
(in milioni di euro)
Sotto il profilo merceologico, nel
2010 l’export novarese continua
Import-Export
ad essere caratterizzato da una
Anni 1999-2010
consistente prevalenza delle
4.500,0
macchine
e
apparecchi
meccanici, che rappresentano il
4.000,0
31,8%
del
totale
delle
3.500,0
esportazioni provinciali. Questa
macro-voce,
nella
cui
3.000,0
definizione sono ricompresi la
2.500,0
rubinetteria e il valvolame, ha
vissuto un incremento del suo
2.000,0
valore (+12,8%) rispetto al
1.500,0
2009.
I
prodotti
chimici
rappresentano anche nel 2010 il
1.000,0
secondo comparto dell’export
Import
Export
500,0
novarese, con una quota del
14,0%
sulle
esportazioni
0,0
complessive: il rispettivo valore
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
delle vendite all’estero ha subito Fonte: Istat
nel corso del 2010 un aumento
dell’ordine del +30,8%. Il comparto tessile, registrando un incremento del 13,1% delle vendite oltre
confine, ha mantenuto una quota dell’11,7% sul totale delle esportazioni provinciali, collocandosi al
terzo posto. Coke, prodotti petroliferi raffinati e combustibili nucleari, nel 2010, mantengono la
quarta posizione nella graduatoria dei prodotti esportati, registrando un lieve incremento del
volume d’affari (+6,2%) e portando la quota sul totale dell’export novarese al 7,8%.
L’export novarese continua a rivolgersi prevalentemente verso i Paesi dell’Ue-27, in cui si
concentra il 63% del totale delle esportazioni, quota in lieve diminuzione rispetto al 2009, anno in
cui le vendite nell’area rappresentavano il 64% del totale. Il 2010 registra, parallelamente, un lieve
incremento della quota detenuta dalle esportazioni verso i parter extra Ue-27, passata dal 36%
circa del 2009 al 37% dell’anno successivo. L’andamento delle vendite verso entrambe le aree è
risultato positivo. L’export verso l’Ue-27 ha registrato, in termini di valore, un aumento del 13,3%;
più sostenuto è stato l’incremento delle vendite verso i Paesi extra-Ue 27 (+17,9%).
In ambito Ue-27, l’interscambio della provincia si concentra principalmente su Germania, Francia,
Regno Unito e Spagna, Paesi che da soli assorbono poco meno del 43% dell’export complessivo.
Il segno positivo caratterizza l’andamento delle vendite all’estero in tutti e quattro i Paesi:
l’incremento del volume d’affari è stato di oltre 10 punti percentuali ed è stato ancora più sostenuto
quello verso il Regno Unito (+18,6%). Al di fuori dell’Ue-27 i principali partner commerciali sono la
Svizzera, che assorbe l’11,4% dell’export novarese, gli Stati Uniti, che acquistano il 4% delle merci
esportate dalla provincia, la Tunisia (quota dell’1,7%), la Russia (quota dell’1,6%) e la Cina con un
peso del 1,4% sul totale delle esportazioni novaresi. Per entrambi questi Paesi la variazione delle
esportazioni provinciali è stata particolarmente positiva nel corso del 2010.
Turismo
Nel corso del 2010 le presenze turistiche in provincia di Novara sono aumentate del 2,9%, in
misura inferiore rispetto al dato regionale (6,6%%), raggiungendo la soglia di 993.899 unità: le
presenze turistiche registrate nel territorio provinciale rappresentano, nel 2010, l’8,0% del totale
regionale. Il lieve incremento delle presenze turistiche è riconducibile alla componente straniera
(+15,2%), mentre quella italiana registra, per il secondo anno consecutivo, una flessione (-5,5%).
La struttura ricettiva novarese è composta di 278 esercizi che offrono complessivamente 16.274
letti. Nel solo 2010 la struttura ricettiva si è arricchita di 12 esercizi, per un aumento complessivo di
10 posti letto (+0,1%).
26
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
La dinamica imprenditoriale
A fine 2010 a Novara operavano 32.299 imprese, di cui il 31% nel settore del commercio e del
turismo, il 26% negli altri servizi, il 19% nel settore delle costruzioni, il 13% e il 7% rispettivamente
nei settori dell’industria e dell’agricoltura.
In provincia di Novara nel 2010 si sono iscritte 2.362 imprese e cessate 2.018 (al netto delle
cessazioni d’ufficio). Il saldo è stato, pertanto, positivo, e il tasso di crescita è risultato pari al
+1,1%, ben al di sopra del dato piemontese (+0,85%). A livello settoriale, è il comparto del turismo
a registrare la variazione di stock più positiva (+4,7%), seguito dagli altri servizi (-1,6%) e dal lieve
aumento del commercio (+0,2%). Manifestano, invece, dinamiche di segno negativo l’industria
(-1,4%), il settore delle costruzioni (-1,3%) e l’agricoltura (-1,2%).
Variazione % di stock
Composizione delle imprese per settore
Anno 2010
Anno 2010
-2,0%
Costruzioni
19%
Agricoltura
Commercio
24%
Industria
13%
Turismo
7%
n.c.
4%
Fonte: InfoCamere
0,0%
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
-1,2%
Commercio
-1,3%
0,2%
Turismo
Altri servizi
26%
5,0%
Industria -1,4%
Costruzioni
Agricoltura
7%
-1,0%
Altri servizi
4,7%
1,6%
Fonte: Elaborazione Unioncamere Piemonte su dati InfoCamere
Dal 1° gennaio al 30 giugno 2011 si sono iscritte 1.374 imprese e cessate 1.221 (al netto delle
cessazioni d’ufficio). Il saldo è stato, pertanto, positivo, con la nascita di 153 imprese tra gennaio e
giugno 2011, portando a quota 32.310 lo stock di imprese complessivamente registrate presso la
camera di commercio di Novara.
Indici di bilancio
L’aggregato delle società di Principali indici di bilancio dell'aggregato delle società di capitali - Anno 2009
capitale della provincia di
Novara mostra nel complesso
Novara
Piemonte
Italia
un migliore stato di salute Numero bilanci aggregati
3.704
23.720
592.188
finanziario
e
patrimoniale Numero bilanci aggregati
rispetto allo stesso aggregato Indici patrimoniali e finanziari
0,88
0,83
0,87
considerato a livello regionale. Indice di liquidità
Indice di indipendenza finanziaria (%)
46,33
43,44
35,33
L’indice di liquidità, che valuta la
Fonte: Elaborazione Unioncamere Piemonte su dati InfoCamere
capacità delle aziende di far Indici di Produttività
Valore aggiunto pro capite (migl. Euro/dip.)
59,12
62,02
71,92
fronte agli impegni a breve con Indici di Redditività
le sole attività a breve, evidenzia ROE (%)
-2,47
0,83
1,89
una
situazione
finanziaria ROA (%)
1,26
0,58
1,95
lievemente
più
equilibrata EBITDA/vendite (%)
6,97
5,45
7,61
rispetto a quelle piemontesi. Le Indici di Innovazione
società del Novarese risultano, Spese in ricerca/Fatturato (%)
1,05
3,22
2,50
inoltre, meno dipendenti di Fonte: elaborazione Unioncamere Piemonte su dati AIDA - Bureau van Dijk
quelle piemontesi da finanziatori
esterni. Quanto alla produttività, invece, il valore aggiunto pro-capite risulta inferiore rispetto ai
valori calcolati per l’aggregato delle società di capitale del Piemonte e dell’intera nazione. L’analisi
della redditività delle aziende della provincia mostra una redditività dei mezzi propri (ROE)
negativa, ma una redditività dei capitali investiti in azienda lievemente superiore (ROA); il rapporto
tra l’EBITDA e il fatturato delle vendite, che valuta la redditività lorda delle vendite, è pari al 6,97%,
27
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
superiore al valore dello stesso indice calcolato per il Piemonte.
Congiuntura industriale
La congiuntura industriale del
territorio novarese ha avuto negli
La congiuntura industriale
Variazione % della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente
ultimi
anni
un
andamento
prevalentemente negativo, con 25,0
valori positivi che perduravano un 20,0
solo trimestre, con l’eccezione dei 15,0
tre risultati positivi registrati tra la
fine del 2006 e l’inizio del 2007. A 10,0
5,0
partire dal II trimestre del 2007, il
tessuto manifatturiero novarese
0,0
II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II
ha vissuto profonde difficoltà
-5,0 03 03 03 04 04 04 04 05 05 05 05 06 06 06 06 07 07 07 07 08 08 08 08 09 09 09 09 10 10 10 10 11 11
congiunturali,
risultanti
nel
-10,0
continuo
decremento
della
produzione industriale. La fase -15,0
negativa è continuata anche -20,0
Fonte: Unioncamere Piemonte, Indagine congiunturale sull’industria
all’inizio del 2008, acuendosi -25,0
manifatturiera piemontese, anni vari
nella seconda metà dell’anno in
seguito alla crisi economica e finanziaria mondiale. Il 2009 è stato un anno fortemente negativo; la
produzione industriale novarese, così come quella regionale, ha subito forti flessioni. Nel 2010,
invece, la produzione manifatturiera novarese ha intrapreso la strada della ripresa, con una
variazione complessiva media annua pari a +11,3%. La ripresa è proseguita anche nel I e nel II
trimestre dell’anno in corso, quando la variazione della produzione industriale è risultata pari,
rispettivamente, a +7,2% e +2,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Si tratta di
dati confortanti perché raffrontati con dati, quelli relativi ai primi due trimestri dello scorso anno, che
erano già in crescita. Tuttavia, a partire dal I trimestre 2011, l’indagine congiunturale sull’industria
manifatturiera piemontese subisce alcune importanti modifiche metodologiche, tra cui l’adozione
della nuova Classificazione delle attività economiche Ateco 2007 e l’estensione dell’indagine alle
imprese della classe dimensionale 2-9 addetti. L’introduzione delle modifiche metodologiche fa sì
che i risultati delle indagini condotte nei trimestri del 2011 non siano statisticamente pienamente
confrontabili rispetto a quelli delle precedenti rilevazioni.
Previsioni future
Le
previsioni
macroeconomiche elaborate da
Prometeia per la provincia di
Novara sembrano indicare
che, nel prossimo triennio,
inizierà una lenta ripresa. Nel
2011 il valore aggiunto
novarese crescerà dello 0,5%,
per poi incrementarsi dello
0,6% nel 2012 e nell’anno
successivo.
Scenario previsionale al 2013
Tassi di variazione annuali su valori a prezzi costanti.
Indicatori
Valore aggiunto totale
Valore aggiunto:
- agricoltura
- industria
- costruzioni
- servizi
Esportazioni di beni all'estero
2011
0,5%
2012
0,6%
2013
0,6%
7,6%
3,0%
1,8%
-0,7%
-0,4%
-0,1%
-3,2%
-1,9%
-1,0%
1,0%
1,1%
0,9%
5,3%
3,6%
3,1%
A livello settoriale emerge Importazioni di beni dall'estero
32,5%
3,9%
3,5%
come il comparto agricolo
subirà
un
significativo Tasso di disoccupazione (%)
6,9%
7,1%
7,0%
aumento del valore aggiunto Occupati
-0,3%
-0,7%
-0,1%
nel 2011, ma tornerà a
crescere a ritmi meno elevati Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Prometeia
nel
biennio
successivo.
L’industria, che più ha sofferto i riflessi della crisi internazionale già nel 2010, subirà ulteriori
decrementi, anche se via via di minore entità, nel corso degli anni che costituiscono il nostro
28
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
scenario di previsione. Il settore delle costruzioni impiegherà più tempo per riprendersi dalle
difficoltà che lo hanno investito, mentre il comparto dei servizi registrerà, già a partire dal 2011,
ritmi di crescita superiori al punto percentuale.
Molto negative appaiono le previsioni relative al mercato del lavoro novarese: il tasso di
disoccupazione si collocherà su livelli superiori al 7,0% tra il 2011 e il 2012; l’incremento del tasso
di disoccupazione è frutto soprattutto di un aumento delle persone in cerca di occupazione,
piuttosto che delle forze di lavoro complessive. Parallelamente, il numero di occupati si contrarrà
tanto nel 2011, quanto nel 2012 e nel 2013.
4 - LINEE E OBIETTIVI STRATEGICI
L’articolazione delle linee strategiche dell’Ente, come definita nel Piano pluriennale 2010-2014, è la
seguente:
LINEE STRATEGICHE
1 – Aumentare l’attrattività del territorio novarese attraverso un incremento della competitività
delle imprese
2 – Potenziare l’internazionalizzazione del sistema economico novarese
3 – Sostenere le imprese e gli imprenditori novaresi di fronte alla crisi economica internazionale
4 – Valorizzare le produzioni tipiche novaresi
5 – Cogliere le opportunità economiche/imprenditoriali derivanti dall’organizzazione dell’Expo
2015
6 – Potenziare e consolidare l’autorevolezza dell’ente camerale novarese
7 – Una pubblica amministrazione moderna, trasparente, efficace ed efficiente
La definizione delle linee strategiche per il quinquennio 2010-2014 è stata il frutto di un processo di
concertazione con gli attori economici e le istituzioni locali, che ha portato, seguendo un approccio
di tipo bottom up, all’elaborazione di un documento ampiamente condiviso e idoneo a creare
consenso, interno ed esterno, attorno alle attività previste.
L’analisi del contesto istituzionale ed economico di riferimento porta a valutare il documento
strategico e programmatico come pienamente attuale e a confermare, per il 2012, le linee e gli
obiettivi strategici individuati, per il cui perseguimento si sono già poste in essere molteplici
iniziative nel corso del 2010 e del 2011 e altre dovranno essere definite in sede di approvazione
del preventivo economico per il prossimo anno.
1 – Aumentare l’attrattività del territorio novarese attraverso un incremento della
competitività delle imprese.
Il tema dell’accrescimento dell’attrattività del Novarese rimane fondamentale nelle politiche di
promozione dello sviluppo economico locale che la Camera di Commercio intende porre in essere
per adempiere alla propria mission istituzionale, tema che può essere declinato nelle sue varie
sfaccettature: dalla dotazione infrastrutturale alla qualità delle risorse umane, dall’attrattività
turistica all’innovazione.
Obiettivo strategico 1.1 “Promuovere lo sviluppo infrastrutturale e logistico del territorio”
Partendo dal presupposto che gli interventi in ambito infrastrutturale e logistico non rientrano nella
sfera di competenze del sistema camerale, l’Ente intende continuare a svolgere il proprio ruolo di
indirizzo e di stimolo, rappresentando la “voce” delle imprese nelle sedi decisionali.
Preso atto che, ormai da un paio d’anni, l’attività del Comitato Malpensa, che unisce gli enti
camerali di Milano, Novara e Varese, si è fortemente ridimensionata e si esplica unicamente
mediante l’aggiornamento, a cura dell’Ente varesino, cui sono affidate la presidenza e la segreteria
dell’Organismo, della rassegna stampa on line sul sito dell’Osservatorio Malpensa, gli sforzi
dell’Ente si orienteranno maggiormente verso la valorizzazione e la promozione del centro
29
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
intermodale merci di Novara, sviluppando rapporti di collaborazione con CIM S.p.A., e dei corridoi
europei AV/AC.
Obiettivo strategico 1.2 “Valorizzare la qualità dell’offerta turistica del Novarese”
Il turismo rappresenta senza dubbio una priorità sulla quale il Novarese deve investire per
rilanciare la propria economia e per stimolare la crescita occupazionale, diretta e indotta,
compensando almeno in parte la pesante crisi del settore industriale. I dati disponibili sulle
presenze turistiche e sui livelli di occupazione delle strutture alberghiere ed extralberghiere
provinciali sono incoraggianti e testimoniano un crescente interesse verso percorsi turistici al di
fuori delle mete tradizionali, alla scoperta dei sapori e delle tradizioni dei territori “minori”.
E’ altresì fortemente positiva la modalità di lavoro che si è recentemente instaurata a livello locale,
grazie alla costituzione, da parte dell’Amministrazione provinciale, del Tavolo di concertazione sul
turismo e alla stipulazione del “Protocollo d’intesa per la promozione delle eccellenze di Novara e
del territorio novarese: sport, turismo, cultura, enogastronomia”, che hanno portato Provincia,
Comune e Camera di Commercio di Novara, Agenzia di accoglienza e promozione turistica della
provincia di Novara e Distretto Turistico dei Laghi a lavorare in stretto raccordo su iniziative comuni
di promozione turistica.
Occorre, in vista dell’Expo 2015 di Milano, intensificare gli sforzi per stimolare e sostenere
l’iniziativa privata in ambito turistico, affinché si ampli la disponibilità di ospitalità, specie a basso
costo, a livello locale, per creare eventi di rilievo interprovinciale che possano segnare un percorso
di avvicinamento all’appuntamento con l’esposizione internazionale, per favorire la diffusione delle
nuove tecnologie nel settore, nonché per formare gli operatori turistici. Il tutto in un’ottica a 360
gradi, che sappia coniugare la promozione turistica alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari, artigianali e industriali del territorio e che porti con sé lo sviluppo del commercio e dei
servizi.
E’ importante iniziare a lavorare su progetti di ampio respiro, attivando possibilmente cofinanziamenti regionali, nazionali o europei, eventualmente sfruttando la presenza
dell’Unioncamere Piemonte in AlpMed Asbl, Associazione di diritto belga senza scopo di lucro,
nata per sostenere lo sviluppo socio-economico dei territori che la compongono: Corsica, Liguria,
Piemonte, Provenza Alpi Costa Azzurra, Rodano-Alpi, Sardegna e Valle d’Aosta, che si sono
costituiti in Euroregione.
L’attività di valorizzazione dell’offerta turistica provinciale proseguirà sia mediante iniziative gestite
autonomamente, tra le quali si colloca la nuova annualità del Marchio di Qualità Ospitalità Italiana,
in collaborazione con l’IS.NA.R.T. di Roma, sia tramite interventi in sinergia con enti, istituzioni e
associazioni che, a livello locale, operano per accrescere la qualità e la visibilità dell’offerta turistica
nonché per “animare” il territorio, attraverso l’organizzazione di manifestazioni ed eventi.
Verrà data attuazione al “Protocollo d’intesa per la promozione delle eccellenze di Novara e del
territorio novarese: sport, turismo, cultura, enogastronomia”, cui l’Ente ha aderito, unitamente a
Provincia di Novara, Agenzia di accoglienza e promozione turistica della provincia di Novara,
Comune di Novara e Fondazione BPN per il Territorio, allo scopo di valorizzare a fini turistici la
partecipazione della squadra di calcio cittadina alla serie A del Campionato di Calcio della F.I.G.C.
2011/2012.
Verrà data continuità all’esperienza di collaborazione con le Camere di Commercio e le Province di
Varese e del Verbano Cusio Ossola per la valorizzazione turistica del Lago Maggiore, inteso come
“attrattore” in grado di richiamare turisti, dall’Italia e dall’estero, non solo verso le località collocate
lungo le sponde del Verbano, ma altresì verso le Valli Ossolane, il Lago d’Orta, le Colline Novaresi,
il Varesotto e il Locarnese, percepiti, sia pure nelle loro peculiarità, che rendono peraltro più ricca e
interessante l’offerta, come un’unica destinazione turistica. A tal fine, si darà attuazione alla
convenzione relativa al progetto “Lago Maggiore: natura, ambiente e cultura”, cui l’Ente ha aderito
con la deliberazione n. G/53 del 27.5.2011, impegnandosi per un co-finanziamento di € 39.000,00
complessivi nel biennio 2011/12. In caso di ammissione ai finanziamenti del Programma operativo
di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Svizzera 2007 – 2013, obiettivo “cooperazione territoriale
europea”, si darà altresì attuazione al progetto “Lago Maggiore Meeting Industry: Green Meetings
by the Blue – Waters Lake”, approvato con la determinazione n. P/17 del 11.05.2011, ratificata
dalla Giunta con la deliberazione n. G/52 del 27.5.2011, cui l’Ente concorrerà finanziariamente
nella misura complessiva di € 31.060,00, salvo modifiche in sede di approvazione del progetto.
30
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Obiettivo strategico 1.3 “Valorizzare il capitale umano”
Proseguirà l’impegno dell’Ente nell’ambito della Cabina di regia per l’orientamento scolastico, le
politiche educative e le pari opportunità, promossa dall’Assessorato all’Istruzione e alle Politiche
educative della Provincia di Novara, cui partecipano l’Università del Piemonte Orientale, l’Ufficio
Scolastico Provinciale e l’Associazione Industriali di Novara.
Dopo la positiva esperienza del 2011, inerente la realizzazione del corso per Energy Manager, si
valuterà l’opportunità di attivare nuovi percorsi formativi, volti a formare figure professionali
coerenti con le esigenze delle imprese del territorio, costantemente monitorate tramite Excelsior
(indagine sulle previsioni di assunzione e i fabbisogni di professionalità delle imprese), sistema
che, unitamente alla banca dati SMAIL (sistema di monitoraggio annuale delle imprese e del
lavoro), consente di tenere sotto osservazione i fabbisogni delle imprese e la situazione del
mercato del lavoro, fornendo input essenziali per creare un raccordo sempre più stretto tra
domanda e offerta di lavoro nel Novarese.
Obiettivo strategico 1.4 “Promuovere la cultura dell’innovazione e della R&S”
L’innovazione costituisce da sempre il fiore all’occhiello dell’imprenditoria italiana, un’innovazione
che si associa alla creatività e che si realizza essenzialmente attraverso miglioramenti incrementali
di prodotto e di processo.
La Camera di Commercio intende portare avanti l’intervento di sostegno all’innovazione e al
trasferimento tecnologico realizzato, in collaborazione con l’Associazione Industriali di Novara,
tramite lo Sportello Innovazione “NOVA RES”, di cui alla deliberazione n. G/16 del 28.2.2011,
operativo presso la sede AIN e finalizzato a mettere a disposizione di tutte le imprese della
provincia, avvalendosi delle professionalità di NOVA RES S.r.l., spin-off accademico che opera
nell’ambito dell’Incubatore di Novara e del dipartimento di Scienze e Tecnologie Avanzate
dell’Università del Piemonte Orientale, un servizio informativo in merito a nuovi materiali e
tecnologie disponibili sul mercato, con lo scopo di facilitarne l’applicazione nella realizzazione di
nuovi prodotti piuttosto che nella soluzione di problematiche tecniche, ingegneristiche o di
processo.
In tale ambito, proseguirà inoltre la collaborazione con l’Ufficio Innovazione e Trasferimento
tecnologico di Unioncamere Piemonte, con attività di informazione, orientamento e assistenza alle
imprese sulle tematiche in argomento, in particolare per quanto concerne l’individuazione delle
misure agevolative più consone alle esigenze aziendali e la ricerca di partner per la costituzione di
cordate internazionali.
Relativamente al sostegno finanziario all’innovazione – attuato negli ultimi anni tramite il bando
“Intervento per l'innovazione e l'ammodernamento delle imprese” – si valuta opportuno un
ripensamento dello stesso, al fine, da un lato, di ridimensionare lo stanziamento necessario per il
rifinanziamento annuale della misura e, dall’altro, di rendere maggiormente selettivo l’accesso ai
fondi, accrescendo l’efficacia complessiva dell’intervento.
Obiettivo strategico 1.5 “Diffondere la cultura della CSR all’interno del mondo delle imprese”
La CSR - Corporate Social Responsibility – o RSI – Responsabilità Sociale d’Impresa - è entrata
formalmente nell’agenda dell’Unione Europea a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo
2000 e ha trovato terreno fertile nella Camera di Commercio di Novara che, sin dal 2004, ha
costituito uno Sportello informativo ad hoc, nell’ambito di un progetto pilota promosso in
collaborazione tra Unioncamere nazionale e Ministero del Lavoro.
Lo scopo che si prefigge lo Sportello è quello di far capire alle imprese l’importanza non solo di
mettere in pratica azioni di CSR, secondo quella logica di equilibrio tra le dimensioni economica,
sociale e commerciale che costituisce il presupposto per uno sviluppo duraturo e sostenibile
dell’azienda, ma anche e soprattutto di farle conoscere, in un’ottica di miglioramento dell’immagine
aziendale e di disseminazione delle buone prassi.
Nel 2012 si continuerà a lavorare nella direzione di informare e formare le aziende locali, in
collaborazione con le Associazioni di categoria del territorio, sui principi e gli strumenti della CSR,
eventualmente collocando gli interventi inerenti la CSR nell’ambito di iniziative più ampie.
31
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Obiettivo strategico 1.6 “Valorizzare i luoghi della produzione, del commercio e dei servizi”
Nel biennio 2010-2011 si è focalizzata l’attenzione sul tema della sicurezza, ritenuta presupposto
essenziale per la valorizzazione dei luoghi della produzione, del commercio e dei servizi, mediante
il varo del bando “Interventi per i sistemi di sicurezza”, finalizzato all’erogazione di contributi a
fondo perduto a favore delle attività aperte al pubblico per l’adozione di sistemi di sicurezza
conformi al protocollo d’intesa “VIDEO ALLARME ANTIRAPINA”, siglato in data 25.5.2010 da
Prefettura di Novara, Ascom – Confcommercio della provincia di Novara, Confesercenti della
provincia di Novara, Associazione Titolari Farmacie della provincia di Novara e Sindacato
Tabaccai della provincia di Novara. Constatata l’assenza di domande a valere sulla misura,
motivata, almeno in parte, dalla complessità del protocollo d’intesa, si rende necessario chiudere
ovvero ripensare radicalmente l’intervento.
La valorizzazione è stata e verrà portata avanti, inoltre, mediante i già richiamati interventi di
“animazione” territoriale, trasversali rispetto a molteplici obiettivi, come pure mediante azioni di
sostegno dei progetti che tendono ad avvicinare i luoghi della produzione a quelli del commercio,
in particolare, ma non solo, in ambito agricolo.
2 – Potenziare l’internazionalizzazione del sistema economico novarese.
Lo sviluppo economico e sociale del Novarese non può prescindere, nonostante la marcata
terziarizzazione degli ultimi anni, dalla tenuta del sistema industriale, la quale, a sua volta, dipende
fortemente dalla capacità delle imprese, anche con il supporto degli enti e delle istituzioni
nazionali, regionali e locali, di trovare nuovi mercati e/o di dare una nuova organizzazione alle
proprie attività, che abbia il mondo come ambiente di riferimento.
A seguito della crisi internazionale l’incidenza del fatturato realizzato con l’estero dalle imprese
manifatturiere novaresi rispetto a quello complessivo si è ridimensionata, passando dal 50% e oltre
pre-crisi all’attuale 37%, in ulteriore calo rispetto al dato del 2010, sebbene con dinamiche
settorialmente molto differenziate: è quindi assolutamente prioritario intensificare gli sforzi affinché
le imprese novaresi recuperino il terreno perduto, continuando a presidiare i mercati tradizionali
(quelli europei e statunitense in primis) e andando altresì alla ricerca di nuovi mercati, caratterizzati
da più interessanti prospettive di crescita.
Obiettivo strategico 2.1 “Supportare l’internazionalizzazione delle imprese novaresi”
Coerentemente con la priorità assegnata alle politiche di supporto all’internazionalizzazione delle
imprese, la Camera di Commercio confermerà il contributo a favore dell’Azienda speciale
E.V.A.E.T., salito nel 2011 da 400 a 480.000 euro.
Le aree geoeconomiche che verranno presidiate, tramite l’azione di E.V.A.E.T., nel corso del 2012
sono essenzialmente Africa subsahariana (Angola e Repubblica Sudafricana), America Latina
(Messico, Colombia e Brasile), Ex Unione Sovietica (Russia, Ucraina ed Azerbaijan), Medio
Oriente (Emirati Arabi Uniti, Libano, Qatar, Arabia Saudita e Iraq), Sud-Est asiatico (Singapore,
Hong Kong e Vietnam) ed India, oltre a Stati Uniti d’America e Svezia.
L’attività si espliciterà tramite l’organizzazione di missioni imprenditoriali, in particolare nei Paesi in
cui si attua un primo approccio al mercato, e mediante la partecipazione collettiva a fiere
internazionali.
Considerato che l’ambito diretto di operatività della Camera di Commercio e della sua Azienda
speciale trova delle limitazioni dettate sia dalle risorse disponibili, sia dalla eterogeneità e
numerosità delle esigenze delle imprese, proseguiranno il supporto al Consorzio Italy Export e il
finanziamento del bando “Intervento per la partecipazione a fiere”. Quest’ultimo, avviato nel 2010,
ha riscosso un notevole interesse presso le imprese locali, ivi comprese quelle che, avendo
produzioni di nicchia o comunque in settori scarsamente rilevanti nell’economia provinciale, non
hanno la possibilità di prendere parte alle “collettive” organizzate da E.V.A.E.T., Ceipiemonte o altri
organismi analoghi.
Il 2012 vedrà inoltre l’Ente impegnato, in collaborazione con le altre Camere piemontesi e con il
supporto del Ceipiemonte, nella chiusura della terza annualità del progetto Piemonte InContract,
sinora pressoché interamente finanziato dai contributi del fondo di perequazione intercamerale e
volto a promuovere, presso i buyer italiani ed esteri, la filiera piemontese del contract.
32
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Potrà da ultimo essere valutata la partecipazione a progetti di sistema, rientranti nell’ambito
dell’accordo tra Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere, purché ritenuti di interesse
per le imprese locali.
L’operatività dell’Ente in tale ambito verrà definita anche in relazione alle previsioni che saranno
contenute nel Piano per l’internazionalizzazione della Regione Piemonte, agli accordi che ne
scaturiranno tra Regione e Unioncamere Piemonte e alle decisioni che verranno assunte con
riferimento al ruolo e alle strategie del Ceipiemonte.
Obiettivo strategico 2.2 “Rafforzare la presenza di imprese estere in provincia di Novara”
Il marketing territoriale a livello regionale è attualmente affidato al Ceipiemonte – Area Inward
Investment, con cui proseguirà la collaborazione in essere, che ha portato, nel corso del 2011, a
lavorare in stretta sintonia nella costruzione dei dossier di presentazione del territorio per
intercettare le candidature di imprese interessate a insediarsi in Italia.
E’ certamente d’interesse per l’Ente lo strumento del contratto d’insediamento, misura agevolativa
promossa dalla Regione Piemonte, la cui gestione, attualmente affidata al Ceipiemonte, potrebbe
passare alla finanziaria regionale Finpiemonte. Verrà valutata la possibilità di realizzare azioni di
informazione e sensibilizzazione nei confronti di target mirati di imprese, per esempio le
multinazionali estere già presenti nel Novarese, nonché verso i sindaci e i funzionari dei Comuni e
dei SUAP (Sportelli Unici Attività Produttive), che sovente rappresentano il primo punto di contatto
per coloro che sono interessati a valutare un’opzione di localizzazione.
3 - Sostenere le imprese e gli imprenditori novaresi di fronte alla crisi economica
internazionale
Come traspare dalla lettura dei dati economici, la ripresa si sta rivelando difficile e discontinua, con
pesanti riflessi sul fronte occupazionale e con crescenti difficoltà delle imprese ad accedere al
credito, anche per finanziare interventi finalizzati proprio all’uscita dalla crisi.
La linea strategica in esame, introdotta nel Piano pluriennale redatto a fine 2009 per sostenere le
imprese di fronte a “una crisi economica senza precedenti”, conserva pertanto la propria attualità.
Obiettivo strategico 3.1 “Migliorare il rapporto banca-impresa”
L’analisi, condotta dalla Giunta in corso d’anno, dell’esito del bando “Interventi per favorire
l’accesso al credito”, ha portato, già per il 2011, a ritenere preferibile destinare interamente lo
stanziamento finalizzato al sostegno al credito alle misure a favore dei consorzi e delle cooperative
di garanzia fidi, poiché l’intervento diretto a ridurre, tramite contributi a fondo perduto, l’onere dei
finanziamenti a carico delle imprese beneficiarie si è rivelato eccessivamente frammentato e quindi
scarsamente efficace, oltre ad aver generato rilevanti problemi gestionali.
L’intervento andrà definito tenendo in considerazione gli accordi che sono in corso di definizione
tra la Regione Piemonte e il sistema camerale piemontese.
Particolare attenzione dovrà essere posta al sostegno al credito finalizzato
all’internazionalizzazione, in considerazione del fatto che i problemi di liquidità possono influire
negativamente sulle scelte aziendali di partecipazione a fiere o missioni imprenditoriali all’estero.
Modalità di intervento in tale ambito sono in via di definizione a livello regionale.
Obiettivo strategico 3.2 “Accrescere le competenze imprenditoriali”
Si inizierà concretamente a lavorare sul fronte dei mestieri “vacanti”, tra i quali le recenti indagini di
Unioncamere (Excelsior) e Confartigianato hanno individuato pasticceri, sarti, falegnami, cuochi,
panettieri, installatori di infissi, solo per citare alcune categorie. In particolare, in collaborazione con
la Provincia di Novara, si darà attuazione al progetto “Artigiovani”, già inserito nel preventivo
economico per il 2011, finalizzato alla sperimentazione di un percorso professionale integrato nel
campo della sartoria artigianale.
Verrà attuato il progetto “Reti d’impresa in Piemonte: aggiungere competitività al territorio”,
coordinato da Unioncamere Piemonte e co-finanziato nell’ambito dell’accordo di programma MISEUnioncamere 2010, volto a favorire la conoscenza e la diffusione del modello delle reti d’impresa,
strumento già introdotto nel nostro ordinamento e rilanciato dall’art. 42 del decreto-legge
31.5.2010, n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 30.7.2010,
n. 122.
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Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Da ultimo, si collocherà in tale ambito strategico il programma di attività per il 2012 del Comitato
Imprenditoria Femminile, attualmente in fase di elaborazione, previa approvazione dello stesso da
parte della Giunta.
Obiettivo strategico 3.3 “Facilitare la nascita di nuova imprenditorialità”
L’obiettivo in esame si connette strettamente all’attività di informazione, orientamento e assistenza
agli aspiranti e ai neo imprenditori svolta dal Settore Promozione dell’Ente, in rete con gli sportelli
Nuovo Lavoro, con un particolare focus sulle procedure per l’avvio o la modifica delle attività
imprenditoriali e sulle agevolazioni finanziarie di fonte regionale, nazionale e comunitaria, in stretto
rapporto con la finanziaria regionale Finpiemonte, di cui l’Ente è antenna territoriale.
Sarebbe auspicabile individuare e formalizzare spazi di collaborazione con lo sportello provinciale
USI – Ufficio Sostegno Imprese, come pure attivare strumenti per verificare l’efficacia delle
politiche pubbliche locali in tema di sostegno alla nascita di nuove imprese,
Poiché gli studenti rappresentano certamente un terreno fertile per gettare i semi
dell’imprenditorialità, in coordinamento con gli altri componenti della Cabina di Regia,
proseguiranno le attività di orientamento nelle scuole superiori della provincia di Novara, incentrate
sui temi dei fabbisogni di professionalità delle imprese e del mettersi in proprio, nonché i momenti
di orientamento verso i ragazzi delle scuole medie e le loro famiglie.
4 - Valorizzare le produzioni tipiche novaresi
E’ questa una linea strategica che si intreccia profondamente con molteplici obiettivi dell’Ente:
dall’aumento dell’attrattività del territorio al potenziamento dell’internazionalizzazione sino
all’aggancio con il tema dell’Expo 2015 di Milano, “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.
Si conferma la scelta di intervenire su tutti gli ambiti di “tipicità” e di eccellenza che caratterizzano il
Made in Novara, dalle produzioni agro-alimentari a quelle artigianali ed industriali; si lavorerà
inoltre per sostenere e promuovere le iniziative che stanno nascendo sul territorio per valorizzare il
Novarese nelle variegate dimensioni in cui si articola il suo tessuto produttivo.
Obiettivo strategico 4.1 “Valorizzare le produzioni tipiche novaresi nel campo agro-alimentare”
Dopo le positive esperienze di collaborazione in ambito agro-alimentare, rappresentate dalla
convention internazionale “Nebbiolo Grapes”, evento di punta del 2011, e dalla manifestazione
“Sapori dell’Alto Piemonte” di Borgomanero, si intende proseguire nella direzione intrapresa di
valorizzazione congiunta delle eccellenze delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e
Vercelli, in linea anche con l’obiettivo 6.2 “Moltiplicare le occasioni per una più stretta
collaborazione con le Camere di Commercio confinanti”.
In avvicinamento all’Expo 2015, si intensificheranno le iniziative di promozione del settore, la cui
valorizzazione è strettamente connessa a quella turistica, mediante l’organizzazione di eventi ad
hoc ovvero di partecipazioni collettive a fiere di particolare rilievo, in Italia o all’estero, nonché
attraverso il sostegno al progetto “RESPYNOVA (RESistenza PYricularia NOVAra)”, di cui alla
deliberazione n. G/59 del 27.6.2011.
Verrà organizzata la seconda edizione del concorso enologico “Calice d’Oro dell’Alto Piemonte”,
evoluzione del tradizionale “Calice d’Oro delle Colline Novaresi”, avviato nel 2011 in accordo con
gli Enti camerali di Biella, Vercelli e VCO, e si replicherà la partecipazione alla Douja d’Or di Asti e
al Vinitaly di Verona; verranno inoltre vagliate, in sede di Giunta dell’Unioncamere Piemonte,
ulteriori proposte di collaborazione con la Regione Piemonte nell’organizzazione di fiere di settore,
in analogia a quanto è ormai prassi nell’artigianato.
Proseguirà l’impegno dell’Ente in veste di organismo di controllo delle denominazioni di origine
Boca, Colline Novaresi, Fara, Ghemme e Sizzano, il cui riconoscimento, assegnato dal MIPAAF
con decorrenza 1.8.2009 e rinnovato nel corso del 2011, scadrà il 31.7.2012.
Relativamente alla promozione del comparto floricolo, dopo aver portato la camelia e i fiori del
Lago Maggiore alla 38^ edizione della Marcialonga di Fiemme e Fassa, che ha avuto luogo il
30.1.2011 e che ha visto, per la prima volta, le camelie e le azalee quali fiori ufficiali della
manifestazione, utilizzati per gli omaggi floreali ai primi tre classificati, le corone indossate dai
vincitori al traguardo e gli addobbi delle postazioni e dei siti di gara, si intende replicare
l’esperienza in occasione della Marcialonga e dei pre-Mondiali di sci nordico del 2012, previo
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raggiungimento di un accordo per il sostegno del progetto con le Camere di Commercio e le
Province di Biella, Novara e Verbano Cusio Ossola.
Obiettivo strategico 4.2 “Valorizzare le produzioni tipiche novaresi nel campo artigianale”
L’artigianato, in particolare quello rappresentato dalle imprese in possesso del riconoscimento
regionale dell’Eccellenza Artigiana, rappresenta una componente portante del sistema
imprenditoriale locale, arrivando a pesare per circa un terzo sul totale in termini di numerosità delle
aziende e poco meno di un quinto in termini di numero di addetti.
La Camera di Commercio intende continuare a sostenere gli artigiani di qualità del Novarese nella
partecipazioni a primarie iniziative fieristiche, quali Artigiano in Fiera di Milano e Artò di Torino,
coordinando in sede di Giunta dell’Unioncamere Piemonte un calendario di iniziative congiunte con
il competente assessorato regionale, nonché organizzando autonomamente la tradizionale
“Vetrina dell’artigianato d’eccellenza” a Novara.
La valorizzazione di tali produzioni potrà inoltre passare attraverso il canale della formazione,
focalizzata, in particolare, sulle figure professionali relativamente alle quali le imprese del comparto
segnalano maggiori difficoltà di reperimento o di sostituzione, in collaborazione con la Provincia di
Novara e le Associazioni di categoria del settore.
Obiettivo strategico 4.3 “Valorizzare le produzioni tipiche novaresi nel campo industriale”
L’Ente darà continuità alla propria politica di incentivazione, mediante erogazione di contributi a
fondo perduto, delle certificazioni volontarie, di processo e di prodotto, rifinanziando il bando
“Intervento per la certificazione delle imprese”, strutturato come bando “aperto”, nella convinzione
che le certificazioni, in particolare quelle di prodotto, possano essere un’importante fattore di
competitività, quando non costituiscano vere e proprie barriere all’ingresso in taluni Paesi.
5 - Cogliere le
dell’Expo 2015
opportunità
economiche/imprenditoriali
derivanti
dall’organizzazione
Proseguirà il percorso di avvicinamento all’Expo di Milano, che si svolgerà dal 1° maggio al 31
ottobre 2015, al quale è prevista la partecipazione di 130 Paesi e 20 milioni di visitatori, con impatti
economici attesi a livello nazionale quantificabili, per il decennio 2011-2020, in 69 miliardi di euro di
produzione aggiuntiva attivata, 29 miliardi di euro valore aggiunto e 61mila persone occupate in
media ogni anno nel periodo.
Dopo il proficuo incontro del Comitato “Novara verso l’Expo 2015”, coordinato dal Presidente della
Camera di Commercio di Novara, con Angelo Paris, Direttore Pianificazione, Acquisti e ICT di
Expo 2015 S.p.A., che ha avuto luogo il 14 maggio 2011 e durante il quale è stato presentato lo
stato di avanzamento del progetto e sono stati illustrati temi, architetture, contenuti e ricadute
connessi all’evento, occorre riprendere le riunioni del Comitato, riallacciare i contatti con Expo
2015 S.p.A. e iniziare a sviluppare una progettualità concreta, secondo le linee già evidenziate con
riferimento alla promozione turistica.
Obiettivo strategico 5.1 “Creare un efficace sistema informativo a favore delle imprese novaresi
sulle opportunità economiche dell’Expo 2015”
La fattibilità della creazione di un sistema informativo ad hoc per aggiornare le imprese del
territorio sulle procedure di gara inerenti i lavori e le forniture per la manifestazione è stata valutata
nel corso del 2011, con esito negativo, in considerazione del fatto che le informazioni sono rese
disponibili da Expo 2015 S.p.A. tramite il proprio sito web www.expo2015.org/partnerships, con
riferimento tanto alle gare tradizionali, quanto a quelle telematiche, che confluiscono in Sintel, la
Centrale d’acquisto della Regione Lombardia, nonché alle procedure in fase di definizione.
Può essere valutata l’opportunità di definire, in accordo con le Associazioni di categoria, momenti
informativi o formativi sul reperimento delle informazioni inerenti le gare di Expo 2015 ovvero sulla
partecipazione alle procedure stesse.
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Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Obiettivo strategico 5.2 “Migliorare la qualità e costituire un network novarese per l’offerta turistica,
ricettiva e agroalimentare”
Proseguirà la positiva esperienza del “Master in management per la valorizzazione e la
promozione di prodotti agro-alimentari e salutistici”, Master universitario di primo livello, attivato
dalla Facoltà di Economia e dalla Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro, che ha incontrato un fortissimo interesse da parte dei giovani e delle
imprese e, nella prima edizione, ha dato ottimi risultati in termini di placement. La seconda
edizione, interamente finanziata sul bilancio 2011, ha avuto inizio nell’autunno del 2011.
Nell’ambito dell’obiettivo in esame dovrebbe trovare inoltre attuazione, in caso di ammissione al
co-finanziamento del bando emanato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per
lo sviluppo e la competitività del turismo, di cui al D.M. 13.12.2010, approvato con Decreto del
Capo Dipartimento il 18.5.2011, il progetto “Novara E-Motion”, promosso dalla Provincia di Novara
e approvato con la deliberazione n. G/56 del 27.6.2011, con la quale l’Ente ha manifestato la
disponibilità ad intervenire nella misura di complessivi € 300.000,00, con la seguente articolazione
di massima: 10%, pari a € 30.000,00, sul preventivo 2011; 50%, pari a € 150.000,00, sul
preventivo 2012; 40%, pari a € 120.000,00, sul preventivo 2013.
6 – Potenziare e consolidare l’autorevolezza dell’ente camerale novarese
A distanza di due anni dall’enunciazione, tra gli obiettivi strategici dell’Ente, della necessità di
recuperare la centralità della Camera di Commercio, si può affermare che molta strada è stata
fatta in questa direzione: l’Ente è infatti presente nei tavoli di concertazione che riguardano il
turismo, l’orientamento e la formazione, le infrastrutture e la logistica e ha saputo affermare il
proprio ruolo di rappresentanza delle imprese presso le Amministrazioni locali e regionali. Occorre
confermare i risultati raggiunti e lavorare per accrescere ulteriormente l’autorevolezza e la
credibilità acquisite.
Obiettivo strategico 6.1 “Aumentare le collaborazioni strategiche e operative con l’amministrazione
provinciale di Novara e con gli altri attori istituzionali del territorio”
E’ importante – e per taluni versi indispensabile, visti la crescente scarsità delle risorse disponibili e
la riforma costituzionale in gestazione, finalizzata alla soppressione delle province – consolidare le
relazioni di collaborazione avviate con la Provincia di Novara, Ente con il quale la Camera di
Commercio condivide la competenza territoriale e taluni ambiti di operatività, per mettere a fattor
comune idee e risorse. A tal fine, occorre favorire le occasioni di incontro istituzionale e lo sviluppo
di progettualità condivise, sulle quali attivare ricerche di finanziamenti regionali, nazionali o
europei, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici locali, in primis il Comune e l’ATL di
Novara.
Obiettivo strategico 6.2 “Moltiplicare le occasioni per una più stretta collaborazione con le Camere
di Commercio confinanti”
In attuazione delle disposizioni di cui all’art. 2, comma 3, del decreto legislativo 25.2.2010, n. 23,
che è intervenuto a modificare la legge di riordino del sistema camerale (legge 29.12.1993,
n. 580), imponendo alle camere di commercio con meno di 40.000 imprese registrate l’esercizio in
forma associata di una serie di funzioni, si sono stipulate, nel corso del 2011, convenzioni con la
Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola per le attività di vigilanza e controllo sui prodotti
e la metrologia legale e di rilascio dei certificati d'origine delle merci e con quelle di Torino e del
VCO per l’esercizio in forma associata delle funzioni di vigilanza e controllo sui prodotti
agroalimentari certificati. Si è inoltre siglato un accordo con la Camera di Commercio di Vercelli per
la promozione internazionale, coinvolgendo altresì le aziende speciali E.V.A.E.T. e ASFIM.
Lo sforzo da compiere è quello di rendere maggiormente operative le convenzioni di cui sopra,
eventualmente rivedendo e ampliando la partnership o ridefinendo i termini degli accordi, al fine di
poter dimostrare l’effettività della collaborazione nell’ambito del sistema camerale regionale.
Unioncamere Piemonte si sta muovendo proprio nella direzione di ragionare insieme alle Camere
di Commercio aderenti, alla luce della positiva esperienza di ADR Piemonte – l’Azienda speciale
intercamerale che gestisce la mediazione civile e commerciale, sui servizi e le attività da mettere in
comune; la Camera di Commercio di Novara condivide appieno tale linea strategica e intende
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Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
concorrere alla sua concretizzazione, possibilmente valorizzando l’ambito di collaborazione
dell’Alto Piemonte, visti gli elementi di omogeneità che connotano i territori di Novara, Biella,
Vercelli e VCO.
Obiettivo strategico 6.3 “Sviluppare nuove progettualità per la competitività del territorio utilizzando
le opportunità di finanziamento offerte dall’Unione Europea”
L’obiettivo in questo ambito è quello di monitorare le opportunità di finanziamento di matrice
europea, al fine di individuare eventuali filoni di finanziamento per progetti di interesse per l’Ente,
compatibilmente con i vincoli esistenti in termini di reclutamento di risorse umane e di capacità di
spesa. Come già sopra accennato, verrà valutata la possibilità di attivare progetti nell’ambito
dell’Euroregione che comprende i territori di Corsica, Liguria, Piemonte, Provenza Alpi Costa
Azzurra, Rodano-Alpi, Sardegna e Valle d’Aosta, territori che si sono uniti nell’Associazione di
diritto belga AlpMed Asbl, cui partecipa Unioncamere Piemonte.
7 – Una pubblica amministrazione moderna, trasparente, efficace ed efficiente
Le camere di commercio svolgono “funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese,
curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali” e, in particolare, le funzioni elencate
all’art. 2, comma 2, della riformata Legge 580/1993, vale a dire:
- tenuta del registro delle imprese, del repertorio economico amministrativo e degli altri registri ed
albi attribuiti alle camere di commercio dalla legge;
- promozione della semplificazione delle procedure per l'avvio e lo svolgimento di attività
economiche;
- realizzazione di osservatori dell'economia locale e diffusione di informazione economica;
- costituzione di commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie tra imprese
e tra imprese e consumatori e utenti;
- predisposizione di contratti-tipo tra imprese, loro associazioni e associazioni di tutela degli
interessi dei consumatori e degli utenti;
- promozione di forme di controllo sulla presenza di clausole inique inserite nei contratti;
- vigilanza e controllo sui prodotti e per la metrologia legale e rilascio dei certificati d'origine delle
merci;
- raccolta degli usi e delle consuetudini.
Ne consegue che l’operato dell’Ente vada indirizzato e valutato non solo con riferimento alla mera
attività promozionale, ma altresì avendo riguardo alle altre sfere di competenza; in tale ottica, in
sede di redazione del Piano pluriennale 2010-2014, è stato esplicitato l’obiettivo di fare della
Camera di Commercio “una pubblica amministrazione moderna, trasparente, efficace ed
efficiente”.
Nel monitoraggio del grado di raggiungimento di tale obiettivo, particolare importanza rivestirà, una
volta a regime, il sistema AP Performance, introdotto ad inizio 2011 con l’intento di tenere sotto
controllo le attività e i progetti dell’Ente e della sua Azienda speciale E.V.A.E.T., verificando il
tempo allocato dal personale dipendente su ciascuna attività, processo o progetto, calcolandone il
costo e definendo indicatori di performance da confrontare con quelli delle altre Camere di
Commercio del Piemonte, in ottica di benchmarking.
Obiettivo strategico 7.1 “Valorizzare le risorse umane dell’ente camerale, anche attraverso percorsi
di formazione”
La formazione è essenziale per il buon funzionamento di tutte le organizzazioni, siano esse private
o pubbliche, in quanto consente lo sviluppo e l’aggiornamento continuo delle conoscenze e delle
competenze delle risorse umane sulle quali l’organizzazione si basa.
E’ tuttavia un obiettivo di difficile perseguimento, posto che l’art. 6, comma 13, del già citato
decreto-legge 31.5.2010, n. 78, ha imposto, a decorrere dal 2011, un taglio del 50% della spesa
delle amministrazioni pubbliche per attività esclusivamente di formazione rispetto a quella
sostenuta nel 2009. L’impegno dell’Ente sarà quello di razionalizzare tale attività, individuando
filoni prioritari di intervento, al fine di assicurare, nel rispetto dei vincoli di spesa, il necessario
aggiornamento professionale del proprio personale.
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Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Si farà inoltre ricorso, analogamente agli scorsi anni, ai tirocini formativi e di orientamento, con le
limitazioni introdotte dall’art. 11 del decreto-legge 13.8.2011, n. 138, convertito in legge, con
modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 14.9.2011, n. 148, che ha limitato a sei mesi non
prorogabili la durata massima dei tirocini non curriculari. Grazie allo strumento del tirocinio, l’Ente
persegue, da un lato, l’obiettivo di favorire il raccordo tra il mondo della scuola e quello del lavoro,
e, dall’altro, quello di fornire agli uffici un supporto operativo di non trascurabile rilevanza in un
contesto di riduzione degli organici.
Si potenzierà il ricorso, per quanto possibile, alle società del sistema camerale, alle quali è
possibile affidare incarichi in regime di in house providing.
Obiettivo strategico 7.2 “Comunicare l’azione della Camera di Commercio in maniera efficace”
L’attività di comunicazione verso l’esterno è esponenzialmente cresciuta, in termini sia qualitativi
che quantitativi, nel corso degli ultimi anni, concorrendo al raggiungimento dell’obiettivo di
miglioramento dell’immagine e di rafforzamento del ruolo dell’Ente di cui alla linea strategica n. 6.
Si proseguirà in tale direzione, valorizzando sia le attività promozionali, ivi incluse quelle
dell’Azienda speciale E.V.A.E.T., sia quelle di regolazione del mercato e tutela del consumatore –
e in tale ambito notevoli risorse saranno assorbite dalla promozione e dal funzionamento dello
Sportello di mediazione, gestito per il tramite dell’Azienda speciale intercamerale ADR Piemonte –,
senza dimenticare l’informazione economica, nella consapevolezza che il sistema camerale
costituisce uno osservatorio privilegiato per leggere lo stato di salute del sistema produttivo, grazie
al patrimonio informativo del Registro delle Imprese e del Repertorio delle notizie economiche e
amministrative (REA), sempre più integrati con le banche dati delle altre Pubbliche
Amministrazioni, e agli strumenti realizzati ad hoc, quali osservatori e monitoraggi.
La comunicazione verrà gestita nell’ottica di dare piena attuazione al principio di trasparenza
dell’azione amministrativa, trasparenza intesa come accessibilità totale, vale a dire come la
capacità di fornire agli stakeholder un complesso di informazioni e dati, allo scopo di favorire forme
diffuse di controllo, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell’azione
amministrativa. A tal fine, peraltro, con la deliberazione n. G/49 del 27.5.2011, l’Ente ha adottato il
“Programma triennale per la trasparenza e l'integrità”, che indica le iniziative previste per garantire
un adeguato livello di trasparenza, nonché la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità.
Il sito web e la piattaforma di CRM – Customer Relationship Management, la quale sarà oggetto di
una profonda revisione, si confermeranno gli strumenti privilegiati di comunicazione verso
l’esterno, mentre si punterà con decisione all’utilizzo, per le comunicazioni con carattere di
formalità, della posta elettronica certificata.
L’immagine della Camera di Commercio troverà inoltre, come di consueto, un importante momento
di valorizzazione tramite il premio “Novara che lavora e produce”.
Proseguiranno, da ultimo, per l’intero mandato, la pubblicazione della rivista camerale “Novara.
Notiziario economico”, periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Novara al n. 71 del
1/3/1952, che consente di presentare agli enti e alle istituzioni locali, ai professionisti e alle
imprese, le attività e i servizi dell’Ente, in una forma snella ed efficace, nonché quella di “Nuovo
Sestante”, rivista mensile di turismo e cultura del territorio novarese (n. 10 edizioni/anno),
registrata presso il Tribunale di Novara al n. 178 del 18/9/2006, che rappresenta un efficace
strumento di promozione del Novarese, dei suoi prodotti, eventi e percorsi turistici.
Obiettivo strategico 7.3 “Semplificare le procedure burocratiche e facilitare l’accesso ai servizi
camerali”
Non si pecca forse di presunzione affermando che la semplificazione sia parte del DNA del
sistema camerale che, a partire dalla riforma del 1993, forte della generalizzata informatizzazione
e della capacità di lavorare in rete, conseguite con il prezioso supporto di InfoCamere, la società di
informatica delle camere di commercio, è sempre stato presente, con un ruolo chiave, in ogni
riforma volta a semplificare il rapporto tra la PA e le imprese. I casi più recenti sono rappresentati
dalla Comunicazione Unica per la nascita dell’impresa, la cosiddetta ComUnica, introdotta
dall’art. 9 della legge 2.4.2007, n. 9, che ha fatto delle camere di commercio il perno del sistema di
comunicazioni telematiche che coinvolge il registro delle imprese, l’INPS, l’INAIL, l’Agenzia delle
Entrate e il Ministero del Lavoro, e dalla riforma dello Sportello Unico per le Attività produttive –
SUAP (D.P.R. 7/9/2010, n. 160). E’ proprio con riferimento a quest’ultimo che la Camera di
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Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
Commercio si troverà a svolgere funzioni importanti di raccordo tra gli sportelli unici e gli enti terzi,
oltre che di informazione e formazione per gli enti coinvolti e le imprese, gestendo peraltro in
delega il SUAP per i Comuni che non hanno ritenuto di dar vita ad uno Sportello autonomo ovvero
di aderire a Sportelli associati tra Comuni del territorio.
Verrà spinto l’utilizzo della posta elettronica certificata nelle comunicazioni con i professionisti, le
associazioni di categoria e le imprese, con indubbi vantaggi in termini di efficacia, efficienza ed
economicità dell’azione amministrativa.
Sarà impegno dell’Ente cercare di rendere il ricorso così diffuso alla telematica, ormai essenziale
per la gestione di qualsiasi adempimento con il Registro delle Imprese, una reale semplificazione e
non un aggravio di costi per le imprese, eventualmente attivando uno specifico sportello di
assistenza per le situazioni “limite”, per esempio quelle per le quali sussistono i requisiti per
avviare i procedimenti di cancellazione d’ufficio.
La Camera di Commercio continuerà inoltre a sostenere il funzionamento dello Sportello
intercamerale di Borgosesia, che costituisce un punto di riferimento per talune imprese del medio
Novarese e, comunque, un’interessante esperienza di collaborazione intercamerale (Biella, Novara
e Vercelli), funzionale anche al perseguimento dell’obiettivo 6.2.
Obiettivo strategico 7.4 “Offrire alle imprese servizi di tipo consulenziale, ad alto valore aggiunto”
Offrire alle imprese servizi consulenziali ad alto valore aggiunto è un obiettivo ambizioso, che è
possibile perseguire, stanti i già citati vincoli alla spesa per il personale e per gli incarichi esterni,
esclusivamente ragionando in un’ottica di sistema. Proseguiranno quindi le positive esperienze
avviate alcuni anni or sono con lo Sportello Ambiente e lo Sportello Europa, mediante i quali si
garantiscono informazioni, assistenza e formazione agli operatori provinciali con il supporto
dell’Unioncamere Piemonte e del suo ufficio a Bruxelles, nonché quella più recente dello Sportello
Finpiemonte, che permette alle imprese di avere un’antenna della finanziaria regionale
direttamente operante presso la propria Camera di Commercio.
Verrà valutata la fattibilità di istituire presso l’Ente uno sportello informativo in tema di proprietà
intellettuale.
Obiettivo strategico 7.5 “Aumentare le potenzialità del sito web camerale”
Terminato il progetto di revisione del sito Internet camerale, attuato secondo una logica bottom up,
che ha visto il diretto coinvolgimento del personale dell’Ente e che ha portato a decentrare presso i
singoli Settori/Uffici le attività di aggiornamento delle pagine di competenza, in luogo della
precedente gestione centralizzata presso l’URP, l’obiettivo che ci si pone è quello di assicurare un
tempestivo aggiornamento del sito, il quale, come già accennato, è destinato a diventare il primo
canale di comunicazione tra la Camera di Commercio e i propri utenti.
Particolare attenzione sarà posta a verificare l’attuazione e l’aggiornamento degli adempimenti
normativi che impongono la pubblicazione di informazioni, dati e documenti sul sito web delle
pubbliche amministrazioni
Obiettivo strategico 7.6 “Semplificare e informatizzare le procedure interne camerali”
L’avvio a regime della ComUnica, di cui si è detto all’obiettivo 7.3, ha dato un forte impulso,
supportata da una riorganizzazione avviata a metà 2010, alla semplificazione delle procedure
interne all’Ente, con particolare riferimento a quelle che coinvolgono il registro delle imprese e
l’albo delle imprese artigiane. In generale, ragionamenti attorno alla configurazione e alla possibile
semplificazione dei procedimenti verranno ulteriormente condotti, stante la necessità di rendere
ancora più efficiente l’attività dell’Ente, eventualmente con il supporto di strumenti informatici che
consentano di migliorare l’organizzazione del lavoro.
Verranno ulteriormente ridotti i passaggi di carta interni all’Ente, privilegiando le comunicazioni a
mezzo posta elettronica e l’utilizzo dell’area comune del server camerale, dando continuità ad un
processo già avviato nel 2010.
Obiettivo strategico 7.7 “Aumentare la conoscenza approfondita del territorio e del sistema
imprenditoriale locale”
La Camera di Commercio di Novara ha saputo divenire negli anni un punto di riferimento a livello
provinciale per l’informazione economico-statistica: la volontà è quella di confermare tale ruolo di
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osservatorio privilegiato dell’economia locale, portando avanti e arricchendo gli aggiornamenti di
SMAIL – Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro – e di Excelsior, il sistema
informativo sulle previsioni di assunzione e i fabbisogni di professionalità delle imprese, strumenti
essenziali nell’ambito della Cabina di Regia provinciale sui temi dell’orientamento scolastico, delle
politiche educative e delle pari opportunità, nonché quelli dell’Osservatorio turistico Novara, in
collaborazione con l’IS.NA.R.T. di Roma, e della Fondazione Edison sulle esportazioni della
provincia di Novara, in accordo con l’AIN.
Verrà riproposta la consueta Giornata dell’Economia, momento di grande visibilità per l’Ente e di
pubblico riconoscimento del già menzionato ruolo di osservatorio economico della Camera di
Commercio.
Obiettivo strategico 7.8 “Valorizzare il patrimonio camerale”
Le azioni che si intende portare avanti nell’ottica di valorizzare il patrimonio camerale sono quelle
definite dalla Giunta con la deliberazione n. G/85 del 3.10.2010, con la quale si sono approvati, in
ottemperanza alle disposizioni dell’art. 128 del D. Lgs. 12.4.2006, n. 163, recante “Codice dei
contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, il piano triennale dei lavori pubblici 2012-2014
e l’elenco dei lavori dell’anno 2012. Si tratta essenzialmente dell’eliminazione delle barriere
architettoniche presso la sede camerale, del recupero conservativo dei locali in stato di abbandono
presenti al secondo piano della medesima sede e della rifunzionalizzazione della sala
contrattazione merci a locale di pubblico spettacolo.
L’esecuzione integrale di tali opere, in particolare l’eliminazione delle barriere architettoniche, è
tuttavia subordinato all’ottenimento di una specifica deroga da parte del Ministero dello Sviluppo
Economico, di concerto col Ministero dell’Economia e delle Finanze, al limite di spesa di cui
all’art. 8, comma 1, del già citato del decreto-legge 31.5.2010, n. 78, pari al 2% del valore degli
immobili risultante dal bilancio 2009.
Le risorse e gli strumenti
Una volta aggiornati, in base, tra l’altro, alle modificazioni intervenute nel quadro economico e
istituzionale di riferimento, le linee e gli obiettivi strategici definiti nel piano pluriennale 2010-2014,
occorre verificare l’attuabilità degli stessi, facendo una ricognizione delle risorse a disposizione
dell’Ente, così sintetizzabili:
a) La professionalità della struttura dirigenziale, direttiva e impiegatizia. La professionalità del
personale, dirigenziale e non, rappresenta un fiore all’occhiello dell’Ente, raggiunta grazie a
investimenti importanti in formazione e incentivazione e da preservare con le medesime
modalità, sia pure con i vincoli derivanti dalla normativa vigente, in primis il più volte
menzionato decreto-legge 31.5.2010, n. 78. Definito, con la deliberazione n. G/18 del
28.2.2011, il piano triennale dei fabbisogni di personale 2011/2013, in conformità alla disciplina
applicabile alle assunzioni delle camere di commercio, si tratterà di mettere a punto il piano dei
fabbisogni per il 2012, con l’obiettivo di assicurare il turnover del personale prossimo alla
cessazione del servizio, mediante il ricorso alla mobilità tra enti ovvero al reclutamento
dall’esterno, in particolare con riferimento ai titolari di posizione organizzativa di cui è previsto il
collocamento a riposo (Amministrazione e contabilità, Metrologia legale e regolazione del
mercato). Ad inizio anno l’organico dirigenziale, che vede una posizione vacante ormai dal
1.9.2009, verrà integrato grazie alla mobilità in entrata di un dirigente proveniente dalla
Provincia di Novara. Il 2012 sarà inoltre l’anno in cui entrerà a regime il Sistema di misurazione
e valutazione della performance, adottato con la deliberazione n. G/19 del 28.2.2011 in
attuazione del decreto legislativo 27.10.2009, n. 150 (cosiddetto decreto Brunetta), e andrà
predisposta la Relazione sulla performance, sulla base del Piano approvato nel 2011.
b) Le partecipazioni. La rete delle partecipazioni camerali, in particolare quelle operanti in regime
di in house providing, rappresenta un supporto di rilievo per lo svolgimento di una serie di
attività: dall’informatica (InfoCamere), ai servizi tecnici (TecnoServiceCamere), dal turismo
(IS.NA.R.T.) alla qualità (Agroqualità), dall’internazionalizzazione (Ceipiemonte) alla gestione
delle aree industriali (S.A.I.A.), dai finanziamenti (Finpiemonte e Finpiemonte partecipazioni)
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Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Novara
alla regolazione del mercato (Tecnoborsa e B.M.T.I.), per citarne solo alcune. Rilevanti anche
le partecipazioni a livello locale, in primis quella all’Incubatore di Novara Enne3.
c) La rete locale. A livello locale, l’Ente può contare sul proficuo rapporto con le Associazioni di
categoria, le quali sono state una preziosa fonte di suggerimenti per la redazione del Piano
pluriennale strategico e con le quali vanno sviluppate iniziative a favore delle imprese e del
territorio secondo logiche di complementarietà e sussidiarietà.
d) Le aziende speciali. Si conferma il ruolo di E.V.A.E.T., Azienda speciale di promozione
costituita nel 1992 per approcciare in modo professionale i mercati internazionali, quale braccio
operativo dell’Ente nell’attuazione delle proprie politiche di sostegno all’internazionalizzazione
delle imprese, sia mediante iniziative gestite in autonomia, sia tramite incarichi affidati ad hoc.
Ad essa si affianca, con riferimento al tema della mediazione civile e commerciale, ADR
Piemonte, l’Azienda speciale intercamerale nata ad inizio 2011 per consentire alle Camere di
Commercio del Piemonte di gestire in modo efficace ed efficiente gli adempimenti di cui al
decreto legislativo 4.3.2010, n. 28.
E.V.A.E.T. – NOVARA – Linee programmatiche
Nella riunione del 5.9.2011, con la deliberazione d’urgenza assunta dalla Giunta con i poteri del
Consiglio, sono state definite come segue le linee di indirizzo per l’attività dell’Azienda per il 2012:
1. focalizzare l’attenzione sulle attività di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese,
limitando invece l’operatività sul fronte della promozione turistica, enogastronomica e floricola,
in merito alla quale è intenzione dell’Ente mantenere una gestione diretta delle iniziative,
stimolando, laddove opportuno, la collaborazione con la propria Azienda speciale;
2. gestire le iniziative con un orizzonte di medio periodo, cercando, da un lato, di dare continuità e
seguito a quelle intraprese negli ultimi due o tre anni e, dall’altro, di inserire gradualmente
nuovi mercati ritenuti di potenziale interesse per le imprese novaresi;
3. favorire la partecipazione di nuove aziende alle iniziative programmate, cercando di ampliare il
novero degli operatori che fanno ricorso ai servizi dell’Azienda;
4. proseguire nella collaborazione con la Camera di Commercio di Vercelli e la sua azienda
speciale ASFIM, come da protocollo d’intesa di cui alla deliberazione n. G/1 del 7.2.2011;
5. monitorare costantemente il livello di customer satisfaction sulle iniziative poste in essere;
6. ricercare, laddove possibile, collaborazioni con il Centro estero per l’internazionalizzazione del
Piemonte di Torino, evitando duplicazioni di iniziative;
7. privilegiare, laddove possibile, i rapporti con le Camere di Commercio italiane all’estero, in
quanto componenti del sistema camerale.
ADR Piemonte – TORINO – Linee programmatiche
In relazione a quanto concordato con le altre Camere di Commercio che partecipano all’Azienda
speciale intercamerale, ADR Piemonte orienterà come segue la propria azione:
Attività di mediazione
La gestione delle procedure di mediazione verrà svolta, anche nel corso del prossimo anno, in
modalità decentrata presso le sedi provinciali dell’Azienda speciale presso le Camere di
Commercio del Piemonte, fatta eccezione per quella di Torino che è dotata di un proprio
Organismo di mediazione e in tale veste opera, pertanto, autonomamente.
La sede centrale di ADR provvederà alle attività di coordinamento delle sedi provinciali, all’
assistenza nella gestione delle pratiche, alla formazione degli addetti, alle relazioni con le
istituzioni ministeriali e con Unioncamere nazionale, alla gestione contabile ed amministrativa, al
regolare funzionamento degli Organi statutari.
Sulla base delle procedure di mediazione gestite nel corso dell’anno 2011, ed in particolare di
quelle gestite successivamente al 21 marzo, data di entrata in vigore della condizione di
procedibilità prevista dall’art. 5 del decreto legislativo n. 28/2010, è possibile ipotizzare,
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ragionevolmente e in via prudenziale, che verranno gestite nel corso dell’anno 2012 circa 700
mediazioni; di esse oltre il 70% sarà costituito da procedure alle quali la parte convenuta non
aderisce. Occorre tenere presente, tuttavia, che dal 21.3.2012 entrerà in vigore l’obbligatorietà del
tentativo di mediazione anche nelle materie del condominio e della circolazione di veicoli e che, di
conseguenza, tale numero è destinato con tutta probabilità ad aumentare.
Attività di formazione
Nel corso dell’anno 2011 l’attività di formazione ha registrato un forte incremento, dovuto al grande
interesse e alle moltissime aspettative suscitate dall’entrata in vigore della nuova normativa sulla
mediazione obbligatoria. Tutte le sedi provinciali sono state interessate da uno o più corsi di
formazione. L’elevato numero di richieste e di manifestazione di interesse a partecipare a corsi di
formazione fanno ritenere che anche nel corso dell’anno 2012 l’attività formativa possa confermare
il proprio sviluppo. Si prevede quindi l’attivazione di nuovi corsi di formazione presso le sedi
provinciali in base alle specifiche esigenze manifestate, anche da riservare eventualmente a
determinate categorie professionali (es. commercialisti, ingegneri, periti).
Oltre ai corsi finalizzati all’abilitazione di nuovi mediatori, ADR Piemonte intende promuovere e
sviluppare nuove iniziative formative diverse da quelle strettamente propedeutiche all’abilitazione
dei mediatori, ma legate comunque alla preparazione ed alla qualificazione dei mediatori e degli
stessi formatori:
• Corsi di aggiornamento formativo per mediatori già abilitati, di durata non inferiore alle 18 ore
biennali, previsti dal DM 180/2010, art. 18, c. 2, lett. g).
• Corsi di aggiornamento per formatori di durata non inferiore alle 16 ore biennali, previsti dal DM
180/2010, art. 18, c. 3, lett. a).
• Seminari per mediatori già abilitati, di approfondimento e specializzazione su materie
specifiche (diritto dei consumatori, controversie societarie, responsabilità medica).
Non sono invece previsti specifici progetti di carattere promozionale.
e) Le nomine. Va sollecitato il confronto con la Giunta, preliminarmente alle riunioni dei Consigli di
Amministrazione e a conclusione delle stesse, dei rappresentanti camerali nominati nei CdA (o
altre strutture) di enti e società pubbliche o private, al fine di poter assicurare il necessario
potere di indirizzo da parte dell’Ente.
f)
L’autorevolezza. È una risorse immateriale, riassumibile nella capacità di coinvolgere gli attori
locali su progettualità camerali per lo sviluppo dell’economia locale; l’Ente sta investendo sulla
crescita della propria autorevolezza, come già osservato con riferimento alla linea strategica
n. 6.
g) Le risorse economiche. La Camera di Commercio di Novara ha a disposizione risorse
finanziarie che derivano prevalentemente dal diritto annuale versato dalle imprese iscritte o
annotate al registro delle imprese e dai diritti di segreteria. Si aggiorna di seguito il prospetto
elaborato in sede di redazione del Piano pluriennale strategico 2010-2014. Partendo dai dati
del bilancio 2010, si riporta una situazione di massima di pre-consuntivo 2011 e la stima di
ricavi e costi per i rimanenti esercizi del mandato in un’ottica prudenziale, allo scopo di
ipotizzare quale possa essere la somma di risorse finanziarie a disposizione dell’Ente per
l’attuazione del proprio programma strategico, con particolare riferimento agli interventi
economici:
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Ipotesi di bilancio pluriennale
(in migliaia di euro)
2010
2011
2012
2013
2014
Diritto annuale
Diritti di segreteria
Altri proventi
Gestioni accessorie
TOTALE ENTRATE
6.188
1.485
529
238
8.440
6.121
1.419
638
550
8.728
6.128
1.384
463
132
8.107
6.189
1.384
464
133
8.170
6.254
1.384
464
133
8.235
Personale
Funzionamento
Ammortamenti e accantonamenti
TOTALE SPESE PERSONALE,
FUNZIONAMENTO E ACCANTONAMENTI
2.415
2.223
1.665
2.456
2.233
1.582
2.570
2.412
1.603
2.570
2.437
1.619
2.570
2.466
1.635
6.303
6.271
6.585
6.626
6.671
disponibilità
di cui Azienda Speciale E.V.A.E.T.
2.137
400
2.457
480
1.522
480
1.544
480
1.564
480
La Camera di Commercio di Novara, quindi, avrà approssimativamente a disposizione per
interventi promozionali a supporto dell’economia del territorio nel corso del 2012 circa 1,5 milioni di
euro, cifra inferiore a quella del 2011 che ha beneficiato degli importi di diritto annuale, sanzioni e
interessi derivanti dai ruoli emessi per la riscossione coattiva del diritto relativamente agli anni
precedenti.
Resta ferma la possibilità di fare ricorso, stante la particolare esigenza di fornire sostegno alle
imprese nella fase di (auspicata) uscita dalla crisi economica, agli avanzi patrimonializzati degli
anni precedenti; a tale proposito, si rileva che l’Ente disponeva, a fine 2010, di un patrimonio netto
pari a € 13,6 milioni di euro, con un margine di struttura (patrimonio netto + passività consolidate –
attivo fisso) di poco superiore ai 6 milioni di euro.
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