Qui Mondo - L`agricoltura sulla stampa estera.

Transcript

Qui Mondo - L`agricoltura sulla stampa estera.
QuiMondo
A cura della REDAZIONE in collaborazione con agra press
L’AGRICOLTURA SULLA STAMPA ESTERA
Le trattative per la creazione di un area di libero scambio tra la Ue e i Paesi Mercosur,
il boom dei distributori automatici di prodotti freschi in Germania, lo sbarco della
catena di fast food Burger King in India.
IL MERCOSUR vuole ARRIVARE
UNITO AL NEGOZIATO FINALE
CON LA UE
El Pais
(quotidiano spagnolo)
21 novembre 2013
Wikimedia
Il Mercosur (il mercato comune
dell’America del Sud, ndt.) sta cercando di arrivare unito a presentare
il prossimo mese un’offerta congiunta all’Unione europea nei negoziati
avviati per ottenere nel 2014 un
accordo di libero scambio, ha detto
oggi il ministro degli Esteri dell’Uruguay, Luis Almagro. «Alcuni Paesi
hanno fatto meglio il proprio dovere
e hanno fatto offerte in conformità
con gli impegni firmati», ha aggiunto,
riferendosi alla posizione di Brasile,
Paraguay e Uruguay, in accordo con
la sua strategia. L’Argentina «deve
lavorare un po’ di più sull’argomento»
e il Venezuela, l’altra nazione che fa
parte del Mercosur, per ora non partecipa ai negoziati con la Ue perché
ha aderito solo a metà del 2012 al
blocco regionale. (…)
Nel frattempo, il capo della delegazione Ue a Montevideo, Juan Fernandez Trigo, ha convenuto che i blocchi
sono «probabilmente nella posizione
migliore per negoziare degli ultimi
tredici anni», visto che i colloqui sono
32
cominciati da più di un decennio.
L’impegno di entrambi i blocchi è
quello di scambiare nel mese di
dicembre a Bruxelles le offerte per
ridurre a zero le tariffe sul 90% dei
prodotti. (...)
Il Mercosur vuole raggiungere un
accordo commerciale con l’Ue
nella prima metà del 2014, ha detto
Almagro. Il capo della delegazione
dell’Unione europea in Uruguay ha
sottolineato da parte sua che il livello
di protezione per l’agricoltura in Europa, che è stato uno degli ostacoli
per raggiungere un accordo di libero
scambio con il Mercosur, è ormai
ridotto. I Paesi del blocco regionale
hanno bisogno di arrivare con maggiore facilita con la loro produzione
agricola e zootecnica nella Ue e gli
industriali europei hanno un grande
interesse ad immettere i propri prodotti nel Mercosur, ha detto Trigo. (…)
BURGER KING
ALLA CONQUISTA DELL’INDIA
di A. Fernandez
EXPANSION
(quotidiano spagnolo)
20 novembre 2013
La catena statunitense di fast food
vuole portare la sua corona nel
mercato indiano, dove già sono
presenti rivali come McDonald’s,
Kentucky Fried Chicken (KFC),
Subway, Dunkin’ Donuts
e Domino’s Pizza, tra
gli altri. Burger King
si è alleato con
l’impresa asiatica
di investimenti e
affari immobiliari Everstone
per sviluppare la sua catena
di ristoranti in
India. La società con
sede a Miami vuole incrementare il
proprio business nel mercato asiatico
e all’interno di tale strategia il mercato indiano, dove finora non era
presente, è un fronte critico che ora
vuole coprire.
Burger King, noto per il suo prodotto
di punta, l’hamburger Whopper, non
ha rivelato quanti ristoranti prevede
di aprire né quale sarà la sua offerta
in un mercato potenziale di oltre un
miliardo di clienti. Ad esempio, il rivale McDonald’s, che è entrato in India
nel 1996 e ora ha 300 negozi, si è via
via adattato ai gusti e alla cultura dei
clienti. Il gruppo ha ridotto dal suo
menu l’offerta di carne di maiale e di
manzo, per soddisfare le abitudini di
una popolazione indù e musulmana,
e all’inizio di quest’anno ha aperto il
primo ristorante vegetariano nel nord
del Paese, con prodotti come
il panino McVeggie.
Burger King è ansioso di iniziare la
sua avventura imprenditoriale in un
mercato con una grande popolazione giovanile, più aperta di mentalità
e più attratta dalla cucina occidentale, soprattutto se non è costosa.
Per l’azienda l’India rappresenta una
grande opportunità per crescere
a livello internazionale. Stati Uniti e
Canada sono i principali mercati di
Burger King, perché contano su un
totale di oltre 7.400 dei 13.000 ristoranti presenti in tutto il mondo. (…)
GLI STATI DEL GOLFO CERCANO
DI RAGGIUNGERE
L’AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE
di Abigail Fielding-Smith
FINANCIAL TIMES
(quotidiano inglese)
20 novembre 2013
La crisi alimentare globale del 2008
ha offerto agli importatori una pausa
di riflessione e in pochi hanno avverdicembre 2013
FOLGART: LE LATTERIE TEDESCHE
HANNO FELICEMENTE SCOPERTO
IL MERCATO ASIATICO
di Patrick Liste
TOPAGRAR.COM
(portale tedesco)
19 novembre 2013
dicembre 2013
L’Asia sta diventando per il settore lattiero-caseario tedesco uno sbocco
commerciale di sempre maggiore
importanza. Lo ha sottolineato il presidente dei produttori di latte dell’Associazione degli agricoltori tedeschi
(Dbv), Udo Folgart, ricordando il
vertice mondiale del latte 2013, che si
è recentemente tenuto a Yokohama,
in Giappone. «Le aziende lattierocasearie tedesche hanno appena
scoperto questa regione del mondo
e già hanno ottenuto un discreto
successo», ha dichiarato Folgart.
Come ha riferito la Dbv, il summit ha
offerto alla delegazione tedesca
- composta da rappresentanti del
settore agricolo e lattiero, e guidata
dallo stesso Folgart - la possibilità di
conoscere meglio il settore lattierocaseario giapponese. In particolare,
ha constatato Folgart, per poter
sostenere la crescente pressione
competitiva su scala internazionale
il settore agricolo giapponese, fortemente chiuso al mercato mondiale, dovrà incrementare la propria
produttività ed efficienza. Inoltre,
in Giappone e in Cina, alla luce di
un’autosufficienza in prodotti lattierocaseari pari solo al 70 per cento, restano ancora da conquistare grandi
fette di mercato. (…)
In Germania boom
di distributori con
prodotti freschi
del territorio
di Stefanie Krampe
Rheinische Post
(quotidiano tedesco)
17 novembre 2013
Nelle stazioni di rifornimento o nei chioschi non
è sempre facile trovare
prodotti alimentari freschi
24 ore su 24. In molte zone
del Paese a sopperire a
tale mancanza ci pensano le “stazioni del latte” o
altri distributori automatici
e refrigerati in cui è possibile trovare in qualunque
momento latte, yogurt,
uova o carne freschi. Anche alcuni
agricoltori e macellai della Vestfalia
hanno installato nelle proprie aziende
dei distributori self-service. (…)
Il macellaio Norbert Hegemann di
Schermbeck (…) è convinto di essere
stato il primo in tutta la Germania a
offrire questo tipo di servizio per la
carne per la griglia, quando dieci
anni fa installò il suo primo distributore
(...). Da allora Hegemann è arrivato a
tenere in un locale climatizzato otto
distributori pieni di circa 100 chili tra
carne fresca per la griglia, insalata,
pannocchie, burro alle erbe, baguette, patate al cartoccio, carbonella e
grill, disponibili 24 ore su 24 in qualsiasi
giorno dell’anno. (…)
Avere più tempo libero per se stesso e
per la sua famiglia: questa è stata la
motivazione che ha spinto anche l’allevatore di polli Andreas Dockmann
a mettere nella propria fattoria un
distributore automatico di uova,
capace di contenere fino a 700
uova (...). Indubbiamente, le vendite
attraverso i distributori colmano comunque una lacuna. La pensa così
anche Christian Boettcher, portavoce dell’Associazione dei commercianti tedeschi di prodotti alimentari.
«Questo canale di distribuzione è
sicuramente interessante per
i consumatori che hanno
dimenticato di comprare qualcosa durante la
spesa, per i nottambuli
che rientrano a casa o
per chi vuol fare ulteriori
acquisti ad esempio la
domenica». (...)
Wikimedia
tito lo shock in modo più intenso dei
Paesi carenti di risorse idriche e ricchi
di petrolio, come quelli del Golfo.
Questi stati dipendono da altri Paesi
per la maggior parte del loro cibo: ad
esempio il Qatar importa circa
il 90% dei suoi prodotti alimentari. La
loro ricchezza di risorse naturali offre
spesso protezione contro le fluttuazioni dei prezzi alimentari, ma il 2008 ha
mostrato i limiti dei petrodollari. (…)
I Paesi del Golfo hanno annunciato
l’adozione di apposite misure: la creazione di organismi volti a migliorare la
sicurezza alimentare; l’aumento della
produzione interna e dello stoccaggio; e l’affitto di terreni in Africa. (…)
Tuttavia, molti dei piani annunciati
non sono stati implementati. (…)
L’attenzione si allontana, pertanto,
dai grandiosi progetti agricoli nelle
aree in via di sviluppo del mondo,
come l’Africa. Una società agricola
degli Emirati, la Al Dahra Agriculture,
ha recentemente acquistato il 20% di
un’azienda indiana che produce riso
(…) La società ha, inoltre, annunciato,
quest’anno, un investimento di 300
milioni di euro, in otto aziende agricole serbe. (…)
La Qatar’s Hassad food, società della
Qatar investment authority, possiede
allevamenti e aziende cerealicole in
Australia, su più di 250.000 ettari, dove
i suoi investimenti nel settore della
ricerca e dello sviluppo, nella tecnologia e nella gestione delle risorse,
stanno determinando un incremento
dei raccolti , sebbene l’acquisizione
estera della terra generi forti critiche
anche lì. La strategia del Qatar per
raggiungere la sicurezza alimentare
presenta, inoltre, un’ambiziosa componente interna, vale a dire, ottenere
un’autosufficienza alimentare del
70%, entro il 2023. (…)
33