EDILIZIA SOCIALE: NUOVE PROSPETTIVE DELL`ABITARE
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EDILIZIA SOCIALE: NUOVE PROSPETTIVE DELL`ABITARE
EDILIZIA SOCIALE: NUOVE PROSPETTIVE DELL’ABITARE Genova, 18 settembre 2015 Stefano Sampaolo, Censis L’attuale crisi abitativa ha molte ragioni e molte dimensioni L’accesso alla casa per tutti ad un costo accessibile. Perchè in questi anni ci siamo allontanati dall’obiettivo ? 1.Il contesto italiano Il ruolo tradizionalmente marginale delle politiche per l’affitto Politiche della casa indirizzate alla proprietà e deboli verso le fasce medio-basse, con un comparto dell’affitto limitato e una quota di edilizia sociale quasi irrilevante La mancanza di una visione organica del problema Dopo la Gescal fine dell’edilizia sovvenzionata, scarsi gli aiuti alle famiglie in affitto, qualche provvedimento fiscale (cedolare secca ecc), finanziamenti frammentati in un quadro di perenne incertezza… L’attuale crisi abitativa ha molte ragioni e molte dimensioni 2. I fattori di lunga deriva I fattori socio-demografici Frammentazione della composizione sociale, moltiplicazione dei soggetti di domanda, immigrazione con una crescente componente di stabilizzazione/integrazione I fattori territoriali Svuotamento dei territori periferici, forte spinta verso le regioni urbane in cui si concentra l’economia dei servizi (grandi città del centro-nord). Effetti di squilibrio domanda/offerta al centro e crescita abnorme delle aree di cintura, prive di servizi L’attuale crisi abitativa ha molte ragioni e molte dimensioni 3.La crisi e la sua eredità La dinamica dei redditi e dell’occupazione Slittamento verso il basso dei ceti medi, riduzione della capacità di risparmio, precarizzazione del lavoro, disoccupazione giovanile Si allarga l’area del disagio Le dinamiche del mercato immobiliare Innalzamento dei prezzi e dei canoni negli anni Duemila, poi crollo delle compravendite (da 800mila a 400mila/anno), spostamento d’interesse di una parte della domanda verso l’affitto Trasformazione urbana vs consumo di suolo Eredità del boom 1997-2007: forte consumo di suolo, quartieri carenti di servizi, ruolo della guida pubblica spesso debole e inefficace. Oggi c’è da recuperare l’invenduto, il non finito. A fronte di una generale dichiarata volontà di indirizzarsi verso la trasformazione dell’esistente, difficoltà a passare ad una fase operativa Gli sfratti, termometro della crisi abitativa • Impennata dopo il 2007: da circa 44mila ad oltre 77mila (+76,1%) • Da 1 sfratto ogni 515 famiglie nel 2005 ad 1 sfratto ogni 334 famiglie nel 2014 • Gli sfratti per morosità erano il 73,7% del totale nel 2005, nel 2014 sono diventati l’89,3% • Il 51,1% degli sfratti riguarda i comuni capoluogo di provincia, dove risiede il 30,1% della popolazione italiana Il caso italiano Il caso italiano: la marginalità dell’affitto Condizione abitativa in base al titolo di godimento dell’alloggio, dal Censimento 1951 a quello del 2011 (val.%) Percentuale di famiglie in affitto nel 2013 per quinto di reddito equivalente (val.%) L’incidenza della componente locativa è maggiore (spesso prossima al 30%) nelle grandi città Cambia la struttura sociale: la famiglia Frammentazione e diversificazione dei format familiari (v.a. in migliaia) Andamento 1971-2011 del numero medio di stanze per abitazione occupata e di quello dei componenti per famiglia Le famiglie continuano a ridurre la loro dimensione, a crescere in numero (ormai superati i 25milioni), con una forte diversificazione dei format (crescente instabilita’). - aumentano le famiglie con una sola persona, che sono ormai oltre 7,5 milioni (il 30% del totale); - diminuisce il peso relativo della famiglia tradizionale (coppia con uno o più figli): rappresentava nel 2007 il 40% del totale, nel 2013 è al 36%; - le famiglie con un solo genitore sono arrivate al 10%. Cambia la struttura sociale: l’immigrazione La spinta dei riequilibri interni:nord-sud, giovani-anziani Andamento 2001-2030 della popolazione italiana per macroaree (dati e stime) (numero indice: anno 2001=100) 0-17 anni Variazione 2014-2030 (v.a in milioni) 18-34 35-64 Over anni anni 65 anni Var. 2014-2030 (val. %) Totale Centro-Nord Sud 0,0 -0,6 0,5 -0,8 0,0 -0,5 2,2 1,3 2,7 -0,6 6,7% -3,0% Italia -0,6 -0,3 -0,5 3,5 2,1 3,4% Europa: questioni comuni Al di là delle rilevanti differenze di impostazione : •ci si confronta ovunque con una specifica e crescente criticità legata alle grandi aree urbane, dove l’attrazione di popolazione mobile e con redditi bassi (giovani) o molto bassi (immigrati) determina un rilevante squilibrio domanda/offerta (unaffordable cities); •In questo contesto l’impoverimento del ceto medio (legato alla crisi) ha acuito ed allargato l’area della difficoltà a sostenere i costi abitativi. Crescono nei diversi Paesi gli interventi di sostegno alle famiglie in affitto (assai consistenti se rapportati all’Italia) •all’interno del settore della locazione il settore privato, accanto a forme di intervento pubblico o sociale comunque limitate, gioca un ruolo fondamentale. Francia: la geografia del problema casa e le componenti dell’offerta Francia: articolazione dello stock delle abitazioni principali per titolo di godimento al 2011 (confronto tra Parigi, l’Ile de France e il totale Francia) (val.%) Francia: le componenti dell’offerta Francia: stock abitativo per titolo di godimento dell’abitazione, 2000-2013 (n. abitazioni in migliaia) Proprietà Affitto libero mercato Affitto settore sociale Totale affitto Totale alloggi % affitto sul totale 1995 12.823 6.053 4.495 10.548 23.371 45,1% 2000 13.816 6.248 4.735 10.983 24.799 44,3% 2005 15.101 6.451 4.955 11.406 26.507 43,0% 2010 16.093 6.632 5.199 11.831 27.924 42,4% 2013 16.572 6.796 5.386 12.182 28.754 42,3% Var. % 20002013 19,9% 8,7% 13,7% 10,9% 15,9% Fonte: elaborazioni su dati Compte du Logement, 2013 Francia: il sostegno alle famiglie Francia: numero di beneficiari ed importo dell’insieme degli aiuti personali all’abitare nel 2013 Tipologia strumento Numero di beneficiari (in migliaia) APL Allocation personalisée au logement 2.446 Importo medio mensile (in euro) Costo complessivo (milioni di euro) 243 2.305 inquilini 247 140 proprietari con mutuo 172 ALS Allocation de logement a caractére social 2.019 208 1.953 inquilini 211 66 proprietari con mutuo 123 ALF Allocation de logement familiale 1.293 281 1.008 inquilini 317 285 proprietari con mutuo 154 Totale 5.758 5.266 inquilini 491 proprietari con mutuo Fonte: elaborazioni su dati Compte du Logement, 2013 7.764 5.255 4.365 17.384 UK: declino proprietà e ruolo crescente del PRS Londra: variazione 1961- 2011 della distribuzione dello stock abitativo per titolo di godimento (val.%) UK: Generation Rent UK: il peso dell’housing benefit sulla spesa sociale Germania: la normalità dell’affitto Meccanismi di regolazione dei canoni, con pubblicazione dei valori di riferimento per area, e contratti a tempo indeterminato. Nelle città «calde» come Berlino, fissati tetti di crescita dei canoni più rigidi ("Non vogliamo diventare come Londra o Parigi, dove le persone meno abbienti devono vivere a chilometri di distanza dal centro») Italia, i temi e le dimensioni della sperimentazione A fronte di una quasi irrilevante impegno pubblico diretto, sono in campo sperimentazioni improntate a nuove modalità di concezione del progetto, per un housing a più elevato impatto sociale L’ impostazione •partnership con i privati, capacità del pubblico di accompagnare i processi •centralità dell’affitto a canoni sostenibili, redditività a lungo termine Il profilo alla scala di quartiere •Integrazione con l’esistente •tema della mixitè sociale e della comunità •servizi, mobilità e trasporti Il profilo alla scala dell’edificio (innovazione di prodotto) •abbattimento costi di costruzione •attenzione ai costi di gestione (risparmio energetico ecc) •qualità architettonica •varietà tipologie di alloggi Laboratorio importante. Resta la necessità di passare ad una politica organica