Relazione Viaggio Curzio

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Relazione Viaggio Curzio
Relazione viaggio Milano, Expo 2015
Innanzi tutto ci tengo a ringraziare la preside Mazzoni e le prof.sse Alfano e Baraldi per averci
concesso questa opportunità, spero che in futuro viaggi del genere si ripropongano anche per gli
altri studenti. Detto ciò, comincerei con il racconto di questi 3 giorni passati all’insegna della
scoperta e del divertimento.
Visita alla Unicredit Tower
Il primo giorno abbiamo visitato la torre più alta di Milano dove ha sede la Unicredit. Grazie al
Brand Manager che ci ha fatto da guida siamo riusciti ad entrare in questo gioiello dell’architettura
moderna scoprendo ambienti innovativi creati per miglioramento dell’organizzazione e la
valorizzazione del brand Unicredit. Bello quello che si vede dentro ed anche quello che si riesce a
vedere fuori, infatti, dall’alto dei suoi 218 mt, è possibile godersi un panorama mozzafiato. Davvero
fortunati quelli che vi lavorano.
Come ciliegina sulla torta, è
stato possibile visitare visitare la nuova filiale Unicredit, una struttura tecnologicamente avanzata
dove i clienti possono interagire e “vedere” la complessa organizzazione che solitamente resta
“dietro le quinte”. Attraverso queste nuove tecnologie Unicredit cerca di rispondere all’evoluzione
delle abitudini dei clienti entrando in un’ottica di “marketing esperenziale’’. All’entrata, il direttore
della banca, nelle vesti di Customer Manager, ci ha accolti mostrandoci questa nuova struttura.
La zona di attesa, è fornita di tavoli touch screen e tablet wi-fi che consentono di consultare le
notizie del giorno o le informazioni sui prodotti.
I consulenti e i cassieri utilizzano la stessa
tipologia di postazione, vengono eliminate le barriere tra dipendenti e clienti creando così un
ambiente confortevole e un clima disteso. Le scrivanie sono dotate di un dispositivo pad per la
raccolta e l’utilizzo della firma grafo-metrica.
Inoltre, attraverso la video room è stato possibile comunicare con un’operatrice della banca che,
collegata in remoto, guida i clienti a svolgere più operazioni bancarie in collegamento remoto.
Expo Milano 2015
Il secondo giorno è stato dedicato interamente all’Expo. Grazie ad Expo abbiamo avuto la
possibilità di conoscere nuove culture culinarie e nuovi progetti volti alla minimizzazione degli
sprechi e alla equa distribuzione di cibo nel mondo.
I
padiglioni ci hanno lasciato a dir poco stupiti: alcuni per la loro bellezza, altri per la loro
superficialità ed altri semplicemente perché erano chiusi.
E’ parso evidente che per alcune nazioni il tema trattato da Expo 2015 ha grande importanza mentre
per altri è una semplice vetrina ‘‘expositiva’’.
Padiglione Zero
Esprime in maniera molto scenografica e coinvolgente l'essenza e la filosofia di tutta l'esposizione.
abbiamo avuto modo di fare un viaggio nel tempo percorrendo la storia dalla civiltà agricola a
quella industriale e post industriale. Ci sono una serie di ambienti altamente scenografici, con maxi
proiezioni, tra cui bellissima rappresentazione del Mulino della Vita. Davvero
Relazione viaggio Milano, Expo 2015
impressionante la rappresentazione volta a sensibilizzare sul tema dello spreco del cibo: tonnellate
di cibo prodotto andato a male, non consumato… un nodo in gola sapere che il cibo viene sprecato
quando ci sono nazioni che ne patiscono la carenza.
Il Padiglione
Zero è anche parte del percorso ONU, disegnato per ricordare su una delle sue missioni
fondamentali “garantire a tutte le persone il diritto ad avere cibo sicuro e nutriente per condurre
delle vite sane e produttive, senza compromettere i bisogni delle generazioni future’’. All'uscita si
comincia a scendere lungo il Decumano dove ci sono gli altri padiglioni. Naturalmente non potendo
visitarli tutti abbiamo dovuto fare una selezione.
Angola
Paesi come l’Angola hanno dimostrato che, nonostante le scarse risorse economiche, attraverso la
creatività e mettendoci entusiasmo si riescono a fare ugualmente grandi cose. Interamente costruito
da donne e fatto interamente di legno , il padiglione angolese ci ha catapultati all’interno di un
baobab alla scoperta di storie di successo, tradizioni culinarie e abitudini del posto.
Emirati Arabi Uniti
Passiamo ad un altro padiglione che sicuramente rientra tra i più belli, quello degli Emirati Arabi.
All’esterno si possono notare muri fatti di sabbia increspata dal vento. Ovunque si colgono i colori
della sabbia, onnipresente nel paesaggio arabo.
L'esibizione principale è divisa in due parti. La prima è contenuta dentro un cilindro, dove viene
trasmesso un cortometraggio che ha come teme centrale l’importanza dell’acqua. Nella seconda
parte dell'esposizione principale viene messo in scena un talk virtuale sullo spreco delle risorse.
Prima di uscire tramite una rampa in discesa, si scopre un'incantevole oasi situata sotto e intorno
all'auditorium che ospita emozionanti esibizioni incentrate sul tema della sostenibilità. All’uscita ci
sono arabi che offrono il loro caffè speziato.
Giappone
Un altro padiglione che merita senz’altro note positive è quello del Giappone che crea un nesso tra
passato e futuro. La cultura alimentare nipponica è la protagonista: esempio di nutrimento sano,
sostenibile ed equilibrato che cerca di innovarsi coniugandosi ad altre culture culinarie. All’interno
del padiglione si partecipa ad un vero e proprio show fatto di animazioni ad dir poco emozionanti
che hanno come tema la lotta allo spreco e il rispetto per le risorse naturali. Oltre alle animazioni
proposte in ambientazioni tipiche giapponesi, è possibile accedere all’interno del ristorante del
futuro dove si assiste ad una vera e propria festa del cibo nipponico. In poche parole un percorso
basato sull’edutainement del visitatore.
Azerbaijan
Il padiglione si è dedicato maggiormente al tema della biodiversità infatti il percorso
espositivo che si snoda attraverso tre sfere di vetro su più livelli che rappresentano tre diverse
biosfere. Davvero bello, un capolavoro dal cuore napoletano.
Malaysia
Ha caratteristiche green in linea con il tema della sostenibilità. La struttura esterna dei semi è
costruita con il Glulam, un innovativo legno strutturale ricavato da materiale locale
sostenibile. All’interno viene riprodotta All’interno del padiglione vengono illustrati sapori e
tradizioni tipiche della Malesia e ne viene riprodotto il tipico ecosistema.
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Messico
Ha la forma di una grande pannocchia di mais, si ispira infatti al prodotto tipico più famoso del
Messico. All’interno trova spazio una ricca esposizione di prodotti tipici, contornati da un flusso
d’acqua che dà vita ai giardini e accompagna i visitatori lungo il percorso, alla scoperta della
ricchezza gastronomica, ecologica e culturale del Messico.
Francia
Il padiglione della Francia è fatto principalmente di legno lamellare, è ispirato a un luogo simbolo
della cultura alimentare francese: il mercato coperto. L’attenzione dei francesi è posta
sull’autosufficienza alimentare, l’accesso al cibo e la dimensione qualitativa dell’alimentazione
attraverso percorsi sensoriali che portano con la fantasia dritti in Francia.
Spagna
Suddiviso in tre spazi dedicati a territorio, prodotti e gastronomia, sembra un museo dell’arte
culinaria dove gli effetti speciali non mancano, davvero caratteristiche le bottiglie di vino attaccate
al soffitto e la sala dei piatti sui quali venivano proiettati video sulla tradizione culinaria spagnola.
Colombia
Bello esteriormente, una ricostruzione fedele del classico paesaggio colombiano con tanto di palme.
Fulcro del padiglione la sensibilizzazione al cambiamento climatico e al cambiamento della Terra.
Deludente il fatto che non c’era un interazione reale con la cultura culinaria colombiana ma solo
video, nulla di più.
Argentina
Mi aspettavo molto di più dall’Argentina che ha una forte tradizione enogastronomica. Il
Padiglione, a forma di silos, sembra un centro di promozione commerciale, turismo e cultura per i
visitatori che vengono a conoscere il Paese. L’Argentina sicuramente merita di essere visitata, il
ristorante anche ma il padiglione un po’ meno.
Brasile
Esternamente mi ha dato un’impressione positiva guardando quella grande rete utilizzata per far
accedere i visitatori e le piantagioni esposte all’ingresso ma, entrandovi ho trovato solo un corridoio
bianco molto minimalista, non rifletteva lo stile tipico brasiliano e aveva pochi contenuti sul tema
dell’alimentazione.
Romania
Nel padiglione romeno ci sono solo degli schermi dove vengono proiettati video con frutta e
verdura e al centro del padiglione ci sono dei musicisti, hanno fatto pianobar per intrattenere i
visitatori. Voglia di apparire 100, voglia di esserci 0. Spero che debba essere completato, perché se
doveva essere questo il padiglione, forse avrebbero fatto meglio a starsene a casa.
USA
Il padiglione USA, solo un continuo interagire con schermi touch. Le nuove tecnologie e le
innovazioni in ambito alimentare la fanno da padrona, la mano di microsoft si vede. Sulla cucina
americana, niente da mostrare, forse hanno fatto bene. Uniche note positive: la fontana che
riproduce frasi sul cibo e la fattoria verticale.
Palazzo Italia
Relazione viaggio Milano, Expo 2015
Il Palazzo Italia è maestoso all'esterno, con la dimensione di un vero e proprio edificio imponente
ed originale per il rivestimento a cesta di vimini.
All'interno è allestito sontuosamente con effetti speciali e colori ultravivaci. Immagini mozzafiato di
vigneti e uliveti, castelli e borghi medioevali, templi greci e monumenti romani su schermi che ti
avvolgono a 360 gradi.
Davvero toccanti i video che ritraggono i disastri ambientali italiani. Sensibilizzare l’uomo che
deturpa una terra unica è l’obiettivo, direi centrato.
Mi dispiace di non aver potuto visitare i padiglioni delle singole regioni, il viaggio culinario nei
sapori unici del nostro Bel Paese spero che sia solo rimandato.
L'albero della vita
Simbolo dell'Expo, che si trova al termine del viale del Cardo, quasi di fronte al Palazzo Italia.
L'albero è fortemente scenografico, con la grande vasca delle fontane che lo circondano, sulla sua
superficie appaiono e scompaiono fiori, foglie petali e coccarde colorate al ritmo della musica che
fa muovere anche la danza delle fontane. E’ stato bellissimo ascoltare L’Ombelico del Mondo di
Jovanotti e vedere questo spettacolo.
In conclusione, l'impressione che si ricava dall'Expo di Milano è quella di un luogo dove tutti i
Paesi del mondo, grandi e piccoli, chi più e chi meno, mostrano la loro cultura culinaria e il loro
contributo al progresso e miglioramento della vita sul pianeta.
In questo contesto l’Italia ha saputo mostrare al mondo le sue capacità, propositive e creative, pur
arrivando all'ultimo minuto e mostrando alcune falle organizzative.
Spero di tornarci perché non ho avuto la possibilità di visitare tutto e chissà, magari cambierò idea
su qualche padiglione.
Relazione a cura di Raffaella Curzio A10/827