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QUOTIDIANO ITALIANO
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Anno XX
IX
XXIX
n. 59
Martedì
1 marzo
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March 1
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Governo/Renzi: “Basta con i veti incrociati”
Esplode il caso adozioni
ROMA. Mentre il Pd lavora sul ddl delle adozioni, la paternità di Nichi Vendola fa infuriare
cattolici e qualche laico, come Laura Boldrini,
che esprime “riserve sulla maternità surrogata” anche se difende l’esponente di Sel dai
commenti “volgari”. Chi non ha intenzione di
farsi fermare “dai veti degli opposti estremismi” è Matteo Renzi che sfida il leader del
Family Day Massimo Gandolfini.
Nichi Vendola, dopo la nascita di Tobia,
figlio suo e del compagno Ed, resta fisicamente lontano dalle polemiche. Durissima la
condanna di Famiglia Cristiana: “Per soddi-
CASA BIANCA 2016/OGGI SI VOTA IN 12 STATI
La supersfida
Trump e Hillary
sono i favoriti
Donald Trump e Hillary
Clinton cercano il colpo
del ko sugli avversari
(Foto Ansa)
WASHINGTON. Il Super
Martedì, il giorno della verità nelle primarie delineerà
oggi la corsa alla Casa Bianca ma i dubbi sono ormai
davvero pochi: alla fine il testa a testa sarà tra Donald
Trump e Hillary Clinton.
C’è da una parte - con
Trump - il fenomeno dell’antipolitica che non accenna a
sgonfiarsi e dall’altra la massima espressione di establishment e dinastia politica,
con Clinton. Un quadro che
innesca la sfida al tutto e per
tutto con l’appuntamento
elettorale che fa incetta di
delegati a fungere da spartiacque per chi resta e chi
soccombe.
Secondo un sondaggio
Cnn/Orc, tra i repubblicani
Trump ha aumentato il suo
solo la cosiddetta certezza
matematica, quella che il Super Tuesday potrebbe conferirle, tanto più che si profila
nelle prossime ore un nuovo
importante endorsement,
quello del Pac (meccanismo
di finanziamento) del caucus
ispanico al Congresso dopo
quello afroamericano. E allora la chiave di volta è il Texas,
che mette in palio 251 delegati democratici.
Lo è anche per i repubblicani che in Texas si aggiudicano 151 delegati. Ted Cruz
ci conta particolarmente, lui
gioca in casa ed è già volato
a presidiare il suo territorio
dove è in leggero vantaggio.
Ma che alla fine prevalga non
è completamente scontato.
vantaggio a livello nazionale portandolo a oltre 30 punti sugli inseguitori, col 49%
delle preferenze contro il
16% di Marco Rubio e il 15%
di Ted Cruz. In campo democratico Hillary Clinton è
avanti di quasi 20 punti su
Bernie Sanders, col 55% dei
consensi contro il 38% del
senatore. Sarà la maratona
elettorale di oggi, in cui vengono interpellati 12 Stati (11
per i democratici) più un territorio (le Samoa, ma solo per
i democratici) tra primarie e
PROFUGHI
caucus, le assemblee di elettori, a stabilire il destino degli sfidanti. A partire dal senatore ‘liberal’ del Vermont
che potrebbe vedere di fatto fermarsi qui la sua sorprendente cavalcata al grido di “rivoluzione politica”.
Per i democratici sono in
palio in tutto 865 delegati,
ovvero più di un terzo di
quelli necessari per la nomination. E Hillary è già in vantaggio, ancor più dopo la vittoria schiacciante di sabato
in South Carolina. Manca
A
PAGINA
sfare un suo desiderio il paladino dei poveri e
degli oppressi è andato all’estero come un
facoltoso signore, ha reso orfano della madre un bambino e ha eluso la Costituzione e
le leggi della Repubblica. Ma non era un uomo
di sinistra?”.
Mentre sul piano politico infuriano le polemiche, su quello economico restano le preoccupazioni. L’inflazione torna sotto zero a
febbraio e lo spettro della deflazione allarma
l’Italia e l’Europa.
ALLE PAGINE 2 E 3
POSTICIPI DI SERIE A
La Fiorentina
frena il Napoli
Il Sassuolo supera 2-0
la Lazio all’Olimpico
3
OSCAR
Rabbia alla frontiera
La notte di Morricone
BELGRADO. È esplosa con l’assalto alla recinzione
metallica e di filo spinato che segna il confine più caldo
della rotta balcanica, la rabbia e la frustrazione delle
migliaia di migranti e profughi bloccati da giorni in
condizioni disumane alla frontiera fra Grecia e Macedonia.
Scandendo ‘Open the border’ e ‘We want to go to
Serbia’, i migranti esasperati - tra loro tantissime famiglie e
donne con bambini - hanno lanciato pietre e altri oggetti
contro la polizia macedone che ha risposto con gas
lacrimogeni e bombe assordanti, lasciando poi tuttavia
passare i migranti. Alta tensione anche nella ‘giungla’ dei
migranti a Calais l’accampamento sulla Manica che ospita
migliaia di rifugiati e richiedenti asilo
Nella foto, una bambina dietro la rete metallica
LOS ANGELES. E’ stato uno dei momenti più toccanti
della serata degli Oscar, quello della standing ovation a
Ennio Morricone vincitore della statuetta per la migliore
colonna sonora. Il maestro, ottantasette anni, è salito sul
palco accompagnato dal figlio Giovanni (nella foto) e, con
la voce rotta dalla commozione ha ringraziato l’Academy,
i colleghi candidati insieme a lui, Quentin Tarantino e
Harvey Weinstein, ma poi ha voluto concludere
ringraziando la moglie, sua compagna di vita da 60 anni.
Morricone e Leonardo DiCaprio. Sono loro i vincitori
della 88ma edizione degli Oscar. Entrambi erano
emozionati e grati sul palco del Dolby Theater, entrambi
sono arrivati agli Oscar dopo anni di tentativi andati a
vuoto. Cinque per DiCaprio, sei per Morricone.
ROMA. Dopo la sconfitta con la Juventus, e il pareggio con il Milan (senza dimenticare l’eliminazione dall’Europa League), gli uomini di Maurizio Sarri si fermano anche al Franchi. Solo un punto per Higuain e compagni, che vedono la vetta allontanarsi a 3 punti. La
Fiorentina, con questa punto, si porta al terzo posto a
pari punti con la Roma e non molla il sogno Champions
League.
Partita divertente (1-1) quella di Firenze tra due squadre che se la giocano a viso aperto. Più Fiorentina che
Napoli, tanto che al sesto minuto la Viola passa in vantaggio grazie al gol di Marcos Alonso sugli sviluppo di
un corner calciato da Borja Valero. Neanche un minuto
che arriva il pareggio di Higuain, che torna al gol dopo
4 giornate: l’argentino sfrutta al meglio un errore proprio di Marcos Alonso.
La Fiorentina avebbe meritato di più dopo ver colpito due traverse con Kalinic prima e Tello poi. Nella ripresa Higuain va vicino al gol, ma Tatarausanu salva. Nel
finale, Insigne sfiora il gol del vantaggio, ma il portiere
viola salva ancora.
Nel posticipo pomeridiano della 27ª giornata, il Sassuolo passa all’Olimpico (2-0) contro la Lazio grazie ai
gol di Berardi e Defrel.
Nella foto, Higuain dopo il gol
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