6. Conduzione del cane
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6. Conduzione del cane
Il canile come Centro di servizi Aprile Modena Settembre 2007 Materiale di lavoro Prefazione Questo report rappresenta materiale di documentazione elaborato a seguito di uno specifico percorso formativo indirizzato a tecnici ed operatori impegnati nella gestione dei canili del territorio modenese. Esso si inquadra in una più ampia azione di valorizzazione e promozione dei servizi offerti dagli Enti locali a favore degli animali di affezione, siano essi di proprietà o oppure ancora da adottare. Il Comitato Provinciale LR 27/2000, istituito dall Amministrazione Provinciale nel 2000, in questi ultimi anni ha sostenuto attività indirizzate ad una diversa cultura del rapporto uomo animale e di conseguenza, ad una concezione delle competenze is tituzionali in materia maggiormente attenta alla sostenibilità ed alla efficacia delle attività intraprese. In particolare, per quanto riguarda le strutture di accoglienza e di ricovero degli animali di affezione, le Amministrazioni locali modenesi hanno avviato, seppur con strumenti e risorse diversificate, un percorso di rivisitazione delle funzioni dei canili e gattili. Ci si orienta sempre più verso il concetto di canile come servizio , inteso quale struttura perfettamente collocata e integrata nella comunità, con funzioni non solo di mera accoglienza se non di reclusione ma anche con funzioni didattiche e propositive di specifiche attività assistite con i cani. Il canile come risposta integrata a molteplici bisogni umani ed animale I principali argomenti trattati nel corso hanno riguardato: le conoscenze di base per comprendere l etogramma del cane e del gatto, gli strumenti di relazione, le nozioni veterinarie fondamentali e i mezzi utili per la gestione logistica del canile; gli strumenti per la riabilitazione dei soggetti a rischio, nozioni utili per la relazione con il pubblico e basi tecniche per la Mobility dog e il Buon Cittadino a quattro Zampe. Dal punto di vista della metodologia didattica ogni argomento è stato suddiviso in tre fasi: teoria, dimostrazione e pratica in canile. Docenti del corso: Dott.ssa Elena Garoni (Medico Veterinario e Istruttore Cinofilo) Daniela Panozzo (Istruttore riabilitativo e Counselor) Luca spennacchio (Istruttore Cinofilo) Dott.sa Eleonora Bertolani Assessorato Politiche Sociali per la Salute e la Sicurezza delle persone Introduzione La situazione dei canili nel nostro paese è senza dubbio allarmante: accanto a gestioni delinquenziali, che periodicamente assurgono all onore delle cronache, sussistono numerose situazioni limite, spesso gestite da associazioni di volontari protezionisti o animalisti, che versano continuamente in situazioni di emergenza. L emergenza, e di conseguenza la difficoltà di operare, è data senz altro da situazioni contingenti, quali il grande numero di cani, la scarsa cultura cinofila italiana, la presenza di strutture fatiscenti, gli interessi economici e speculativi, lo scarso interesse delle istituzioni. Già da qualche anno, però, le amministrazioni comunali hanno compreso che la gestione dei cani vaganti ha un forte impatto sia emotivo sia economico sulla cittadinanza. La presenza sul territorio di competenza di una struttura adeguata e ben gestita permette infatti di ridurre l impegno di spesa e contemporaneamente può diventare un ottimo strumento di sensibilizzazione della cittadinanza, un veicolo della cultura del rispetto di tutti gli esseri viventi, unico mezzo per disincentivare maltrattamenti e abbandoni. E necessario però operare una rivoluzione concettuale: è il momento di superare il concetto che sta dietro la parola rifugio , luogo cioè di protezione dal mondo malvagio che rifiuta e che sottende spesso a fenomeni di affiliazione che i volontari mettono in atto nei confronti dei cani ricoverati, giungendo al paradosso di contrastare o impedire l affido a nuove famiglie. Se dunque l obiettivo non è più dare asilo ai c ani abbandonati ma promuovere i processi di adozione e disincentivare l abbandono , ecco che non c è più spazio né per il pietismo né per l improvvisazione gestionale. Il canile diviene in questo senso un centro zooantropologico, dove il cane ritrova il suo valore in sé, la sua ricchezza, e come tale viene valorizzato e viene promosso il suo reinserimento in società. Il canile come Centro Servizi Cinofilo prepara e promuove l adozione adeguata e definitiva dei cani in nuove famiglie, si prefigge la riabilitazione comportamentale e clinica dei soggetti critici e, con il Consultorio aperto al pubblico fornisce le informazi oni, i servizi, il supporto alla cittadinanza, con l obiettivo zooantropologico di conciliare al meglio l animale e la famiglia per scongiurare un affido sbagliato o un doloroso abbandono. La condivisione di questi obiettivi implica necessariamente la formazione di personale preparato. L operatore del Centro Servizi Cinofilo, infatti, deve essere in possesso di una buona base culturale in quanto deve essere in grado di riconoscere e selezionare i soggetti, preparare il cane ad un nuovo inserimento in famiglia, indirizzare il cittadino verso un affido adeguato, fino a gestire e fronteggiare situazioni potenzialmente pericolose. Indice e argomenti trattati 1 Domesticazione 9 2 Sistema morfofunzionale: 27 . . Standard, tipologie fondamentali e classificazioni delle razze Vocazione, attitudini e motivazioni 3 Sistema sensoriale: . . 67 Etogramma Percezione e motivazione 4 Gerarchia dei bisogni 77 5 Comprendere il linguaggio del cane: 83 . . . . Posture e segnali calmanti Stress e disagio Criteri di valutazione comportamentale (scheda) Esercizi pratici 6 Conduzione del cane: pettorina o collare? 107 7 Riconoscere i segnali di salute: 113 . . . . . . Osservazione del cane Parassiti Patologie per le quali esiste un vaccino Patologie più frequenti Profilassi Cause mediche di alterazioni del comportamento 8 Lavoro nei canili: . . 131 Aspetti gestionali ed organizzativi Aree innovative di intervento: Centro Zooantropologico e Centro Servizi Cinofilo 9 Relazione con il pubblico: elementi di comunicazione. 145 10 Adozione: 163 . . . IDA (Indice di Adottabilità) Intervista pre-adozione Il rientro in canile (scheda) 1. Domesticazione 9 L UOMO? 6 MILIONI: pongidi (gorilla, scimpanzé, oranghi) OMINIDI 3 MILIONI: Australopitecus robustus 2 MILIONI: Homo abilis 1,7 MILIONI: Homo erectus 500 mila: Homo sapiens 190-150 MILA anni fa Homo sapiens neanderthalensis che si estingue 30 mila anni fa Homo sapiens sapiens che non si è ancora estinto 11 Un po di ordine 65 milioni di anni a.C. 700 mila Scompaiono i dinosauri Il lupo come lo conosciamo 38 milioni 135 100 mila IL CANE 12 mila Primi grossi mammiferi 35 milioni Miacis Primi reperti fossili 9 mila 2 milioni Nascita dell agricoltura Canis lupus 100 mila a.C. CANE DOMESTICAZIONE 8000 a.C. : maiale, pecora, capra 6000 a.C. : bue, gatto 4000 a.C. : cavallo, asino, bufalo 3500 a.C. : lama, alpaca 2500 a.C. : dromedario, cammello (Oltre a renna, Yak, banteng, mithan, bufalo asiatico) 12 Differenze di termini Domato: esemplare selvatico catturato e ammaestrato, non nato e cresciuto in cattività Addomesticato: esemplare modificato selettivamente, nato e cresciuto in cattività, che dipende per tutti i bisogni primari dall uomo Le 6 regole dell addomesticamento Le abitudini alimentari La riproduzione in cattività Il tasso di crescita Il cattivo carattere La tendenza al panico La struttura sociale 13 Canis lupus familiaris Ordine Carnivora famiglia Canidae genere Canis specie l. familiaris I CANI SELVATICI Sono corridori maratoneti che cacciano con inseguimenti estenuanti hanno arti allungati uccidono le loro prede con morsi laceranti sono estremamente adattabili sono diffusi su tutto il pianeta 14 I CANI SELVATICI al genere Canisappartengono i cani selvatici: lupi coyote sciacalli cuon hanno lo stesso n° cromosomico (78 ) e gli stessi geni sugli stessi loci sui cromosomi sono fra di loro interfecondi Attuale diffusione dei canidi e successo dell addomesticamento Nel mondo oggi ci sono: 400.000.000 di cani 40.000.000 di sciacalli 4.000.000 di coyote 400.000 lupi nel continente Nord-Americano ci sono 100.000.000 di cani, 200 volte i 50.000 lupi che, per il 95%, vivono in Canada 15 PERCHE NON IL COYOTE? Vive in coppia Caccia piccoli roditori e carogne PERCHE NON LO SCIACALLO? Piccola taglia ( 15 kg ca) Vive in coppia e in branco solo per cacciare Si nutre di piccole prede PERCHE IL LUPO? Diffusione su gran parte del territorio Alta attitudine alla caccia di grosse prede Alta natura sociale Propensione alla trasmissione culturale orizzontale Percezione sensoriale utile all uomo 16 LA NATURA SOCIALE DEL LUPO Branchi-famiglia di circa 8-10 individui Aggressività ritualizzata Collaboratività per la caccia e l allevamento della prole Capacità comunicative mimiche e posturali SIMILITUDINI FRA LUPI E UMANI entrambi potenti, intelligenti, astuti, adattabili e assassiniamo per sopravvivere (B. Gallicchio) socialità, amichevolezza, avversione al combattimento, sviluppo di potenti legami emotivi aggressività riservata al procacciamento del cibo, alla difesa del territorio e dei piccoli e al privilegio riproduttivo 17 INTELLIGENZA SOCIALE Il lupo ha evoluto una mente sociale La specie sociale ha bisogno di avere compagni Quelli che non sono abili nel comprendere e rispondere adeguatamente alle comunicazioni fra membri saranno relegati ai margini o addirittura cacciati dal branco FILOGENESI DELLA SOCIALITA Processo evolutivo che ha avvantaggiato gli individui con attitudini sociali (lupo vs coyote) Frutto di lunga storia filogenetica e ontogenetica Rende naturale l integrazione in un gruppo eterospecifico, purché l introduzione avvenga entro il periodo di socializzazione: 3 settimane per il lupo (piccola finestra) 12 settimane per il cane 18 EVOLUZIONE CULTURALE La cultura è un insieme trasmissibile di conoscenze I geni controllano la cultura in quanto controllano gli organi che la rendono possibile (modificazioni a livello di funzioni cerebrali) L evoluzione è un meccanismo di trial and error La selezione naturale agisce sul FENOTIPO che è il prodotto dei geni e dell ambiente (nature and nurture) TRASMISSIONE E INTEGRAZIONE CULTURALE Trasmissione culturale verticale-parentale: la madre, poi affiancata infine sostituita da una persona T. C. Orizzontale : da parte di altri cani educatori e persone L insieme culturale di un gruppo di cani viene trasmesso ai nuovi cuccioli (come e cosa cacciare, come lavorare con il bestiame, ecc.) 19 LA DOMESTICAZIONE : QUANDO è AVVENUTA? IL DNA mitocondriale I mitocondri sono organuli interni alla cellula e sono deputati alla produzione di energia Vengono ereditati solo dalla madre Sono dunque un mattoncino rigido trasmesso di generazione in generazione Stabilendo il tempo medio in cui avvengono le mutazioni 20 ATTRAVERSO IL mt-DNA è possibile stabilire da quanto tempo una specie diverge da un antenato comune SECONDO LA TESI mt-DNA Vilà e Wayne Cani e lupi sono membri della stessa specie Il cane deriva esclusivamente dal lupo Sono numerosi gli episodi di backcrossing Il cane potrebbe aver iniziato a divergere dal lupo più di 135.000 anni fa 21 RIEPILOGO Secondo i reperti fossili: anni Secondo il mt-DNA: anni 15.000 100.000 Ma fa tanta differenza? E L UOMO? 190-150 MILA anni fa Homo sapiens neanderthalensis che si estingue 30 mila anni fa Homo sapiens sapiens che non si è ancora estinto 22 9.000 a.C. nascita dell agricoltura DOMESTICAZIONE 8000 a.C. : maiale, pecora, capra 6000 a.C. : bue, gatto 4000 a.C. : cavallo, asino, bufalo 3500 a.C. : lama, alpaca 2500 a.C. : dromedario, cammello (Oltre a renna, Yak, banteng, mithan, bufalo asiatico) Le tesi del processo di addomesticamento La tesi autointegrativa Il maternaggio 23 LA TESI AUTOINTEGRATIVA periodo mesolitico R.e L. Coppinger Il cane è un adattamento al villaggio L addomesticabilità precede l addomesticamento Vi è una spinta autoremunerativa per il cane: una minore mortalità, quindi un vantaggio selettivo (avanzi di cibo 24 ore su 24) IL MATERNAGGIO periodo paleolitico Vengono prelevati neonati dalla tana (non oltre le tre settimane di vita) Unica soluzione alimentare: allattarli al seno Si instaura una relazione affettiva di tipo parentale, la coabitazione con i bambini aggiunge la dimensione ludica se c è il sacrificio e il consumo, è rituale con sofferenza perché l animale vive nel gruppo famigliare 24 Quale tesi scegliere? Probabilmente, sono vere entrambe (sebbene in tempi differenti) Se 100.000 anni fa Coevoluzione uomo e cane Il Sapiens sopravvive al Neanderthal anche con l aiuto del cane EFFETTI DELLA CO-EVOLUZIONE Miglioramento delle tecniche di caccia Migliore tecnologia Alimentazione più ricca > incremento riproduttivo> popolazioni più numerose > espansioni > surclassamento delle popolazioni che non posseggono le tecnologie (neanderthal) 25 2. Sistema morfofunzionale 27 Il cane primordiale Taglia inferiore (20-25 kg) Riduzione encefalica del 20% circa a carico delle aree sensitive Minor reattività Maggior manipolabilità Aree bianche MODIFICHE DELLO SCHELETRO Riduzione della taglia Accorciamento del muso Riduzione del volume encefalico RIDUZIONE DELLA TAGLIA Scadenti condizioni alimentari Processo neotenico Precoce consanguineità 29 ACCORCIAMENTO DEL MUSO Comparsa dello stop (salto naso-frontale) Accentuazione dei seni frontali Riduzione dell angolo orbitale Posizione degli occhi più frontale Palato più basso Denti più piccoli RIDUZIONE DEL VOLUME ENCEFALICO In misura del 20% circa Riduzione a scapito delle aree sensoriali AREE BIANCHE NEL MANTELLO Dovute alla diminuzione della produzione della melanina I geni che codificano la melanina influenzano anche adrenalina e dopamina Più aree bianche, meno adrenalina, minor tendenza alla fuga 30 Pedomorfosi e neotenia dato che: Tutte le specie del genere Canis hanno lo stesso numero di cromosomi, allora le differenze sono date da variazioni Alleliche che a loro volta sono dovute a eterocronia (differenza di attivazione dei geni stessi) PEDOMORFOSI E NEOTENIA PEDOMORFOSI: arresto dello sviluppo a uno stadio giovanile NEOTENIA: persistenza dei caratteri giovanili anche nello stadio adulto 31 PEDOMORFOSI E NEOTENIA Il cane come lo conosciamo rimane sempre un giovane lupo Nell aspetto Nel comportamento PEDOMORFOSI E NEOTENIA Nell aspetto: Faccia più tonda, occhi arrotondati e frontali, orecchie pendenti, etc. Nel comportamento: richiesta di attenzione, permanenza nel gruppo originario anche raggiunta la maturità sessuale, attitudine al gioco, attitudine all apprendimento, presenza di schemi motori non funzionali ritualizzati (schemi di caccia/ conduzione del bestiame), etc. 32 MA: L evoluzione è un meccanismo complesso. La sola eterocronia non è in grado di spiegare tutto Grande importanza viene attribuita all incrocio. 33 Il cane primordiale Taglia inferiore (20-25 kg) Riduzione encefalica del 20% circa a carico delle aree sensitive Minor reattività Maggior manipolabilità Aree bianche LO STANDARD Lo standard è la descrizione di una variante genetica prodotta artificialmente dopo l isolamento riproduttivo di una piccola popolazione Aspetto generale Comportamento e carattere Testa Regione cranica Regione facciale Corpo Coda Arti anteriori Arti posteriori Andatura Mantello Colori Taglia e peso Difetti Difetti gravi Difetti eliminatori 34 Le classificazioni Classificazione convenzionale-morfologica Classificazione FCI (Federazione Cinologica Internazionale) Classificazione anglosassone Razze specializzate e non specializzate Classificazione convenzionalemorfologica: tipologie fondamentali LUPOIDI : testa a forma di piramide orizzontale, orecchie generalmente diritte, muso allungato, piccole labbra serrate, le superiori non oltrepassano la base delle gengive inferiori BRACCOIDI : testa prismatica, muso tanto largo all estremità quanto alla base, stop marcato, orecchie pendenti, labbra lunghe pendule, le superiori e la commissura oltrepassano anche molto il livello della mascella inferiore 35 Tipologie fondamentali MOLOSSOIDI : testa voluminosa, rotonda o cuboide, orecchie piccole cadenti, muso proporzionalmente corto e largo, labbra lunghe e spesse, corpo massiccio, tipi normali di grande statura GRAIOIDI : testa a forma di cono allungato, cranio stretto, orecchie piccole, coricate all indietro o erette, muso lungo e sottile, in tutti i sensi, in linea retta con la fronte, naso saliente e angoloso, debordante sulla bocca, labbra piccole, corte e serrate, corpo slanciato, membra sottili, ventre molto retratto Classificazioni FCI delle razze gruppo 1°: cani da pastore e bovari (esclusi bovari svizzeri) att. Conduzione di armenti- circa 40 razze gruppo 2°: cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e cani bovari svizzeri att. Guardia, difesa personale, cani da presa, grandi guardiani degli armenti - circa 50 razze gruppo 3°: Terrier (sez 1a: gamba lunga 15 razze; sez 2a: gamba corta 11 razze; sez 3a: tipo Bull 3 razze; da compagnia (gamba corta)-3 razze) att. Caccia da seguita e in tana, presa, compagnia tot. 32 razze 36 Classificazioni FCI delle razze gruppo 4°: Bassotti (tedeschi) 3 taglie (standard, nano, kaninchen) ciascuna con 3 varietà di pelo (corto, duro, lungo) att. Caccia da seguita e in tana tot. 9 razze gruppo 5°: Cani di tipo Spitz e di tipo Primitivo att. Slitta, caccia, pastorizia, spitz europei, spitz asiatici, tipo primitivo tot 47 razze gruppo 6°: Segugi e cani per pista di sangue att. Caccia da seguita, selvaggina di pelo, Dalmata circa 75 razze Classificazioni FCI delle razze gruppo 7°: Cani da Ferma (Continentali, Britannici )att. Caccia, selvaggina di penna circa 40 razze gruppo 8°: Cani da riporto, cani da cerca, cani da acqua att. Caccia, (Retriever, spaniel) circa 22 razze gruppo 9°: Cani da compagnia (Bichons, Barboni, cani Belgi, Cani nudi, cani del Tibet, Chihuahua, Spaniel da comp, Molossoidi piccola taglia) circa 30 razze gruppo 10°: Levrieri att. Caccia da seguita 37 13 razze Classificazione anglosassone Sporting (AKC) / Gundogs (KC): cani da ferma, riporto e cerca Hound: segugi, levrieri e bassotti Working: guardia e difesa, cani da montagna, sled Terrier Toy : cani piccoli (1-10 kg), senza altra attitudine che fare compagnia (chihuahua, carlino) o forme miniaturizzate di razze più grandi da lavoro (barbone, pomerania) Non-sporting (AKC) / Utility (KC) : miscellanea di razze che non rientrano nelle altre categorie (Bichon Frise e Barboni; Dalmata; Chow; Bulldog) Herding (AKC) / Pastoral (KC) : conduttori e guide degli armenti Miscellaneous : razze in via di riconoscimento RAZZE NON SPECIALIZZATE Derivano dai cani dei villaggi, mettono a frutto vocazioni e attitudini già naturalmente esercitate nelle condizioni in cui sono allevati Non è necessaria abilità speciale da parte del conduttore Rappresentano le funzioni più primitive: caccia e protezione Le tipologie sono effetto delle condizioni ambientali geoclimatiche Caccia da seguita Levrieri primitivi Guardiani degli armenti 38 Razze specializzate Il comportamento è sottoposto a processi selettivi, privilegiando alcune attitudini Le specifiche abilità sono dettate dalla motivazione predatoria, che viene incentivata e sottoposta a ritualizzazione Le preziose attitudini sono ereditabili, da qui l uso della consanguineità Pastori conduttori del bestiame Cani da slitta Cani da ferma Terrier Retriever Molossi Segugi Foxhound Basset hound Beagle Blue de Gascogne Bloodhound Segugi italiani Segugi Svizzeri Segugi tedeschi Bassotti Griffon 39 Cani per caccia da seguita: segugi Crescono in gruppo con gli animali da cortile che non vengono cacciati La battuta è iniziata dagli uomini con una scenografia eccitatoria La selezione è naturale: i migliori cacciatori erano oggetto di migliori attenzioni, cure, alimentazione e chances riproduttive Scelta alla nascita è basata su caratteri etnici anedottici (colore, mantello, disegno della testa) Cani per caccia da seguita: segugi Caratteristiche cerca, scova, insegue, cattura, uccide adattamento a terreno, preda, cacciatore lavorano in mute, non agonistici imparano dagli altri cani quale animale cacciare e da qualche forma di addestramento (piste) 40 LA MOTIVAZIONE L orientamento dell animale nel mondo (cosa si aspetta e cosa ricerca) I bisogni dell animale (per evitare le frustrazioni e raggiungere la gratificazione) Perché serve conoscere le motivazioni Posso capire su quali ambiti lavorare per sostenere l espressione comportamentale Posso prevedere il comportamento di un soggetto Posso comprendere le origini di un dato comportamento 41 Le motivazioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Alimentari Predatorie Sociali Riproduttive Epimeletiche e et-epimeletiche Esplorative Territoriali Possessive Cani per caccia da seguita: segugi Alta motivazione Predatoria Esplorativa Sociale Bassa motivazione Territoriale Difensiva Collaborativa 42 VOCAZIONI E ATTITUDINI VOCAZIONE A cosa è interessato il soggetto ATTITUDINE Quali elementi ha a disposizione per soddisfare la motivazione (assetto emozionale, struttura corporea, schemi comportamentali) Cani per caccia da seguita: segugi VOCAZIONE ALTA Cercare, scovare,inseguire, catturare,uccidere ATTITUDINE Alto arousal Basso agonismo Profilo emozionale eccitabile Grande resistenza corporea adattata al territorio Schema comportamentale innato molto forte VOCAZIONE BASSA Difendere il territorio Delegare una responsabilità Collaborare per un obiettivo Mantenere il possesso 43 Il percorso educativo ATTENZIONE A: Non frustrare la motivazione esplorativa: rischio di esplorazione corpo fino all autolesione Non frustrare la motivazione sociale (lo stare insieme): rischio sviluppo di forme d ansia GESTIONE ATTENTA DELL AROUSAL PASTORI GUARDIANI DEGLI ARMENTI Risalenti all età pastorale Crescono e vivono sempre nel gregge Trattano le pecore come un gruppo sociale Pochi rapporti di relazione con l uomo 44 PASTORI GUARDIANI DEGLI ARMENTI Inseriti nel gregge a 4-5 settimane, è loro impedito di allontanarsi, l educazione è compito dei cani, l uomo controlla Non disturbano il bestiame, si muovono con loro, allertano e minacciano Non cacciano, non uccidono e non mangiano gli animali con cui sono cresciuti: l eventuale comportamento predatorio viene estinto Cani con le stesse vocazioni Pastore maremmanoabruzzese Kuvasz C.p. Tatra C.P. Caucaso Charplanina P. dell Asia Centrale C. da montagna dei Pirenei Bovaro del Bernese San Bernardo Terranova 45 PASTORI GUARDIANI DEGLI ARMENTI Alta motivazione: Territoriale Difensiva Possessiva Epimeletica Bassa motivazione Collaborativa Predatoria Esplorativa PASTORI GUARDIANI DEGLI ARMENTI Alta vocazione difesa del territorio diffidenza verso gli estranei Forte legame sociale con i conspecifici grande autonomia decisionale Bassa vocazione predatorietà (anche nel gioco) delega di responsabilità collaborazione con il conduttore Attitudine Basso arousal Profilo emozionale calmo Grande resistenza ai traumi, al freddo,alla fame Schema comportamentale innato molto forte 46 Il percorso educativo ATTENZIONE A: Preparare cane e conduttore al passaggio verso la maturità sociale Non frustrare la motivazione sociale e difensiva: rischio di autolesioni RAZZE SPECIALIZZATE Pastori conduttori del bestiame Cani da punta Retriever Cani da slitta 47 Pastori conduttori del bestiame Obbligano, su comando, le bestie a spostarsi lungo vie stabilite il cane deve disturbare gli animali, riunirli in gruppo e spingerli nelle varie direzioni usano l occhio, la voce, la bocca, ed è genetico, innato le vocazioni del cucciolo devono essere guidate la selezione ha favorito solo quelli dotati di vocazione alla collaborazione ma anche di spirito di iniziativa Pastori conduttori Pastore Tedesco Pastore belga Australian Cattle dog Australian Kelpie Australian Shepherd Bobtail Collie Bearded collie Border collie Welsh corgi Shetland Sheepdog 48 PASTORI CONDUTTORI DEL BESTIAME Alta motivazione: Collaborativa Sociale inter e intra specifica Predatoria Esplorativa Territoriale Bassa motivazione difensiva PASTORI CONDUTTORI DEL BESTIAME Alta vocazione Forte legame sociale con gli eterospecifici predatorietà (anche nel gioco) grande delega di responsabilità collaborazione con il conduttore Attitudine Alto arousal Profilo emozionale eccitabile Schema comportamentale predatorio ritualizzato molto forte Dotati di grande resistenza fisica Bassa vocazione Mantenere il possesso 49 Il percorso educativo ATTENZIONE A: Non frustrare la motivazione sociale e Non incentivare la motivazione predatoria Esaltare la dimensione collaborativa CANI DA FERMA Scova il selvatico, interrompe il movimento per aspettare il cacciatore Assume postura tipica, ipertrofia di punta e estinzione di agguato- inseguimento morso di cattura diviene riporto (gratificazione) Gratificazione dettata dalla motivazione 50 I CANI DA FERMA la componente genetica è fondamentale: per avere un pointer ci vuole un cucciolo pointer il comportamento di punta non può essere insegnato, deve essere innato, spontaneo, il cacciatore non fa fatica nell addestramento conformazione adatta all ambiente e al clima (mantello, spessore della cute, taglia ) I cani da ferma Bracco italiano Spinone Bracco spagnolo Bracco tedesco (kurzhaar) Weimaraner Epagneul breton Pointer Setter (inglese, irlandese e gordon) Cocker Spaniel Springer spaniel Cavalier King Charles spaniel 51 I CANI DA FERMA Alta motivazione: Predatoria Esplorativa Sociale inter e intra specifica Bassa motivazione Difensiva Territoriale I CANI DA FERMA Alta vocazione Esplorazione olfattiva predatorietà (anche nel gioco) grande delega di responsabilità collaborazione con il conduttore Bassa vocazione Mantenere il possesso Difendere un territorio Creare agonismo interspecifico Attitudine Alto arousal Profilo emozionale eccitabile Schema comportamentale predatorio ritualizzato molto forte Dotati di resistenza fisica 52 Il percorso educativo ATTENZIONE A: Non frustrare la vocazione esplorativa Non incentivare la motivazione predatoria Esaltare la dimensione collaborativa Retriever - cani da riporto Derivano dal cane di Terranova Orientamento-(attende l abbattimento del selvatico) cerca /cattura e riporto: specializzato Grandi cacciatori Curly coated Labrador retriever Flat coated Cheasepeake retriever Golden retriever 53 I Terrier West Highland terrier Scottish terrier Staffordshire bull terrier Bull terrier Jack Russel Fox terrier Airedale Yorkshire Skyeterrier Jagdterrier Inseguono il selvatico fin nella tana, sottoterra, lo afferrano e lo tirano fuori Derivano dai segugi Cani per caccia ai nocivi I TERRIER Alta motivazione: Predatoria Esplorativa Possessiva Bassa motivazione Difensiva Collaborativa Sociale inter e intra specifica 54 I TERRIER Alta vocazione Esplorazione olfattiva Predatorietà (anche nel gioco) Mantenere il possesso Creare agonismo interspecifico Attitudine Alto arousal Profilo emozionale eccitabile Grande tenacia e coraggio Dotati di resistenza fisica Bassa vocazione Difendere un territorio Delega di responsabilità Collaborazione con il conduttore Il percorso educativo ATTENZIONE A: Non frustrare la vocazione esplorativa Non incentivare la motivazione predatoria Non incentivare l agonismo Gestire l arousal Esaltare la dimensione collaborativa 55 I MOLOSSI Il nome deriva forse da mansata parola latina che significa appartenente alla casa Derivano dai pastori guardiani del bestiame, ma essendo razza molto antica, anche dai segugi Anche cani da guerra Cani con le stesse vocazioni Cane corso Mastino napoletano Dogue de Bordeaux Perro de presa spagnolo Bullmastiff Boxer Rottweiler Bulldog inglese Mastiff Fila brasileiro Dogo Argentino Tosa Giapponese Perro Dogo Mallorquin Alano tedesco 56 I MOLOSSI Alta motivazione: Difensiva Territoriale Competitiva Possessiva Bassa motivazione: Esplorativa Collaborativa Sociale inter e intra specifica I MOLOSSI Alta vocazione Difendere un territorio Mantenere il possesso Creare agonismo interspecifico Attitudine Basso arousal Profilo emozionale Dotati di grande prestanza fisica Bassa vocazione Esplorazione olfattiva Delega di responsabilità Collaborazione con il conduttore 57 Il percorso educativo ATTENZIONE A: Preparare cane e conduttore al passaggio verso la maturità sociale ESALTARE LA DIMENSIONE COLLABORATIVA CURARE PARTICOLARMENTE LO SVILUPPO COMPORTAMENTALE LE RAZZE ITALIANE Maltese Volpino italiano Piccolo levriero italiano Lagotto Bracco italiano Spinone Segugio Cane da pastore bergamasco Cane da pastore maremmano abruzzese Mastino napoletano Cane corso Cirneco dell Etna Bolognese 58 Volpino italiano Spitz per climi freddi Caccia in muta, traino, guardia e conduzione del bestiame Laika Groenlandese Samoiedo Alaskan malamute Husky Pomeranian I bichon barbetta Maltese da Melita sulla costa siciliana Bichon Frisé Coton de Tulear Piccolo cane leone 59 I cani da Acqua Aiuto nella caccia e nella pesca Cao de agua portoghese Barbet francese Irish water spaniel Barbone LE RAZZE PIU DIFFUSE Pastore tedesco Setter inglese Labrador retriever Segugio Epagneul breton Boxer Rottweiler Bracco tedesco Pointer Golden retriever Beagle Corso Springer spaniel Dobermann 60 Boxer Dobermann Molosso Cane da Guardia e difesa Guardiani dei cavalli Cacciatori Difesa Schnauzer Rottweiler (gigante, medio e nano) Il cane del macellaio Bovaro 4 taglie Pinscher Pinscher nano Dobermann LE RAZZE PERICOLOSE (ordinanza n.213 del ministro Sirchia) Pitt bull (mastiff e terrier) American Staffordshire Bull terrier Perro da presa canario C. p. Charplanina C.p. anatolia Rafeiro do Alentejo Rottweiler Tosa Inu C.p. dell Asia centrale C.p. del Caucaso Cane da Serra da Estreilla Dogo argentino Fila brazileiro Mastino napoletano Perro da canapo majoero Perro da presa Mallorquin 61 ETOGRAMMA E il repertorio degli schemi comportamentali di una specie È caratteristico di quella specie La filogenesi ha plasmato l etogramma L etogramma e le caratteristiche morfologiche sono il frutto dell adattamento al proprio ambiente L etogramma di ogni specie prevede: Proprie espressioni comportamentali Proprie motivazioni Proprie caratteristiche cognitive Che a loro volta dipendono da: Caratteristiche percettive specie specifiche Le fasi di sviluppo ontogenetico 62 LA MOTIVAZIONE L orientamento dell animale nel mondo (cosa si aspetta e cosa ricerca) I bisogni dell animale (per evitare le frustrazioni e raggiungere la gratificazione) Perché serve conoscere MOTIVAZIONI Posso capire su quali ambiti lavorare per sostenere l espressione comportamentale Posso prevedere il comportamento di un soggetto Posso comprendere le origini di un dato comportamento 63 Alcune MOTIVAZIONI Alimentare Predatoria Sociale Riproduttiva Epimeletica Collaborativa Et-epimeletica Esplorativa Territoriale Possessiva Protettiva La motivazione nella teoria cognitiva La motivazione non è un energia ma un set neurale Come tale risente del metabolismo proprio del sistema neurobiologico: dipende dal n° di neuroni coinvolti e dallo stato di attivazione del sistema. 64 La motivazione nella teoria cognitiva Per l etologia classica la motivazione è un entità data e stabile Per la visione cognitiva la stimolazione e l esercizio rafforzano il set neurale, contrastando le apoptosi. La motivazione nella teoria cognitiva Differenza fondamentale: Nella visione cognitiva si può modificare il volume della motivazione intervenendo sul processo ontogenetico. 65 La motivazione nella teoria cognitiva Aumenta il volume della motivazione: L aumento della presentazione degli stimoli L esercizio della motivazione Il raggiungimento degli obiettivi e l accreditamento (gratificazione) ATTIVITA COGNITIVE Capire i requisiti di un problema Valutare una situazione Farsi un piano d azione Prendere una decisione Scoprire una regola generale Ricordarsi Scegliere il comportamento corretto Realizzare un pensiero produttivo Apprendere un significato situazionale 66 3. Sistema sensoriale 67 SISTEMA SENSORIALE OLFATTO PARAOLFATTO UDITO VISTA TATTO OLFATTO 69 OLFATTO La superficie epiteliale olfattiva del cane va da 18 ai 150 cmq Nell uomo è di 3-4 cmq Le narici sono dilatabili e mobili Il sistema neuronale olfattivo è adeguato a quello sensoriale PARAOLFATTO ORGANO VOMERO NASALE piccolo canale che connette la cavità buccale e nasale Gli impulsi, sotto forma di molecole chimiche (FEROMONI) attraverso il nervo vomeronasale , raggiungono direttamente il Sistema Limbico (area emozionale del SNC) 70 PARAOLFATTO La comunicazione feromonale non è consapevole e quindi non sottoposta a percorsi cognitivi ma modifica direttamente il comportamento del soggetto ricevente I feromoni sono prodotti a livello di : Urina, secreto perianale, secreto vaginale, cuscinetti plantari, secreto auricolare UDITO Il padiglione auricolare è MOBILE, AMPIO, in posizione alta rispetto alla testa. L orecchio esterno è ricco di corrugazioni che amplificano l onda sonora La discriminazione delle onde sonore percepite dalle due orecchie permette una migliore localizzazione della provenienza del suono 71 UDITO Ampiezze sonore di alcune specie: Uomo Cane Gatto Pipistrello Delfino fino a 20.000 Hz fino a 40.000 Hz fino a 45.000 Hz fino a 98.000 Hz fino a 130.000 Hz VISTA La vista è specializzata per luce crepuscolare e a distanza Buona visione notturna (> n.bastoncelli) Visione a < 25 cm scarsa Scarsa risoluzione dei dettagli ma ottima visione degli oggetti in movimento e a distanza 72 VISTA Gli occhi sono posti più lateralmente rispetto all uomo perciò si ha : Aumento campo visivo Diminuzione messa a fuoco di oggetti vicini Diminuzione visione binoculare VISTA 73 TATTO Il muso è un area molto sensibile grazie alla presenza di vibrisse Le vibrisse sono peli tattili rigidi forniti di terminazioni sensoriali Danno informazioni sulla distanza del muso dalla superficie esaminata Permettono di percepire forma e consistenza dell oggetto esaminato TATTO Su tutta la superficie corporea sono localizzati: Recettori tattili RA (rapidly adapting): danno percezioni circa il movimento di pelle e peli Recettori tattili SA (slowly adapting): danno percezioni circa movimenti più lenti ( carezze, grooming, etc.) Nocicettori: danno informazioni su stimoli dolorosi 74 TATTO Il senso maggiormente sviluppato nel cucciolo è il tatto RIFLESSO TERMOTATTILE: è presente dalla nascita ed è fondamentale per la sopravvivenza TATTO LOCALIZZAZIONE VIBRISSE: Labbra superiori Ciuffi sopracciliari Ciuffi inter-ramali mandibolari Ciuffi guanciali Porzioni distali degli arti 75 4. Gerarchia dei bisogni 77 Capire i bisogni del cane Provvedere ai bisogni di un essere vivente è una delle misure di prevenzione più efficaci per i problemi di comportamento. Molti disturbi di natura psichica ha origine nella non soddisfazione dei bisogni primari dell individuo. I bisogni primari hanno origine filogenetica: per comprenderli è necessario studiare l etogramma del soggetto. Capire i bisogni del cane In riferimento ai problemi di natura psichica, non rispettare i bisogni di un cane provoca nella maggior parte dei casi: Stress Ipereccitabilità Stereotipie/Disturbi ossessivo-compulsivi Depressione Paura Aggressività 79 GERARCHIA DEI BISOGNI Fisiologici di Sicurezza Sociali Cognitivi Bisogni fisiologici Fame - sete Alimentazione corretta Temperatura appropriata Urinazione e defecazione lontano dal posto in cui si dorme e si mangia Pulizia No inquinamento ambientale No inquinamento acustico Movimento Sonno (quantità, ritmo sonno-veglia) 80 Bisogni di sicurezza Poter usufruire di uno o più luoghi protetti e tranquilli, in cui non vi siano disturbi o minacce Riposare in tranquillità Avere la possibilità di gestire le distanze sociali Bisogni sociali Legame d attaccamento (avere Una Base Sicura). Sentirsi parte di un gruppo. Vita sociale equilibrata ed articolata. Ruoli e status sociali chiari e ben definiti. Riferimenti chiari e ben definiti. Cooperare (svolgere un compito insieme ad altri individui). Comunicazione funzionale. Socializzare. 81 Bisogni cognitivo-emozionali La vita sociale favorisce una buona attività cognitiva (cane in casa o in branco). Favorire esperienze ed attività cognitive impegnative e gradevoli, intervallate da momenti di tranquilità e riposo: Gioco sociale Giocattoli (kong, buster food cube, ossetti, ecc.) Problem solving Nose work Clicker training Socializzazione Arousal: stimolazione di livello medio. 82 5. Comprendere il linguaggio del cane 83 Gli indizi di comunicazione Sono tutti gli elementi della comunicazione verbale, paraverbale e non verbale (la maggior parte) che sommati ci permettono di cogliere lo stato emotivo del cane e il suo messaggio sia che sia rivolto a noi sia che sia rivolto ad altro Dobbiamo osservare: la prossemica, la mimesi, le distanze dei segnali calmanti Le posture Possiamo idealmente pensare il cane all interno di un rettangolo e valutare se quest ultimo è in posizione naturale,inclinato in avanti o indietro. Possiamo osservare se la figura ha curve morbide o linee dure e spigoli 85 Postura inserita idealmente nel rettangolo Rettangolo arretrato 86 Rettangolo proteso in avanti Linee dure e angoli 87 Linee morbide I segnali calmanti Perché esistono? I cani sono animali sociali e in ogni gruppo sociale accadono degli scontri. I Segnali di Calma (calming signals) servono a prevenire i conflitti o a risolverli nel modo più pacifico. Occuparsi per tutto il tempo di scontrarsi con gli altri membri del branco per ogni cosa sarebbe impensabile e provocherebbe cose come, ferite, stress eccessivo, perdita di energia che sarebbe invece meglio utilizzare per la caccia o la difesa del territorio. 88 I Segnali di Calma più comuni Guardare lontano o da un altra parte Girare la testa Girarsi (mostrare il fianco - mostrare la schiena) Leccarsi il naso Camminare - muoversi lentamente Inchino - invito al gioco Sedersi Sdraiarsi Sbadigliare I Segnali di Calma più comuni Annusare Curvare Separare altri individui Allontanarsi Agitare la coda Alzare la zampa Strizzare gli occhi Leccarsi, spulciarsi , grattarsi Deflessioni (comportamenti sostitutivi), es: grattare il suolo, bere, rosicchare un oggetto. 89 Guardare lontano o da un altra parte Riconoscere la direzione dello sguardo di un cane mentre si relazione con qualcuno non è facile se non si è allenati. Eppure è uno segnali più frequenti ed a volte corrisponde alla prima azione inserita nella sequenza: guardare da un altra parte> girare la testa>girarsi di fianco> girarsi di schiena . Girare la testa La testa si gira verso il fianco Spessissimo eseguito dalla mamma per calmare la frenesia di un cucciolo che gli lecca il muso. E facile osservarlo in due cani che si incontrano. Capita di osservarlo anche in cani che abbaiano rivolti a qualcuno e che per calmarlo contemporaneamente girino la testa. E molto utile è facile da usare per noi esseri umani 90 RICONOSCERE LO STRESS ed il DISAGIO ATTENZIONE! Molti degli indizi che qui affrontiamo possono essere ascrivibili ad altre cause piuttosto che allo stress. E necessario valutare attentamente il contesto e la frequenza in cui ogni indizio si presenta ed è altresì importante sempre consultarsi con il medico veterinario Cosa può farci sospettare STRESS o DISAGIO nel cane? Ipersensibilità/nervosismo Iperattività/irrequietezza Mancanza di concentrazione Reazioni esagerate Frequente emissione di segnali di calma Eliminazioni inappropriate Monta Ipersessualità/iposessualità Ciclo sessuale irregolare 91 Cosa può farci sospettare STRESS o DISAGIO nel cane? Eccessive cure del corpo Distruzione di oggetti Vocalizzazioni inappropriate Disturbi intestinali Allergie Forfora Inappetenza Voracità Odore sgradevole Alito cattivo Cosa può farci sospettare STRESS o DISAGIO nel cane? Tensione muscolare Tremori Perdita improvvisa di pelo Apatia Cambiamento del colore dell iride Ansimazione Naso che gocciola Sudorazione dai cuscinetti plantari 92 Cosa può farci sospettare STRESS o DISAGIO nel cane? Scarsa capacità di concentrazione Difficoltà mnemoniche Attività sostitutive Fissità visive Scrollarsi Snap - morsi a vuoto Stereotipie Addentare e strattonare il guinzaglio 93 ESERCIZI SULLA CALMA Teniamo dei bocconcini appetitosi nella mano ben chiusa. Ignoriamo tutti i tentativi del nostro cane di impossessarsene Manteniamo un espressione distaccata e apparentemente non interessata a ciò che il cane sta facendo Quando il cane, dopo aver tentato differenti strategie per risolvere il problema, si fermerà a riflettere smettendo di tentare di rubare il prezioso bottino, allora lo premieremo e loderemo. 94 PROBLEM SOLVING Dopo aver preparato il set, in questo caso un boccone appetitoso sotto un recipiente rovesciato, diamo il segnale di via libera al nostro cane e osserviamo come tenta di risolvere il problema in completa autonomia. È buona norma incitare discretamente il nostro compagno nel caso si arrendesse subito senza fare alcun tentativo. 95 CENTRIPETARE L ATTENZIONE Questo esercizio agisce su molteplici aspetti del carattere del nostro cane e della relazione con lui. 96 97 CENTRIPETARE L ATTENZIONE Questa semplice attività migliora soprattutto gli aspetti relazionali con il nostro cane, rendendo piacevole e gratificante l interazione. 98 RICERCA OLFATTIVA SEMPLICE è un attività che produce diversi effetti: Abbassa il livello di Arousal (attivazione emozionale) Aumenta le capacità di concentrarsi e prestare attenzione Migliora l autoefficacia Usare il naso per un cane è piacevole 99 RICERCA OLFATTIVA SEMPLICE 100 SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE Descrizione Nome ________________________________________________________________ Microchip / Tatuaggio ____________________________________________ Motivo Data Ingresso _____________ Zona cattura Accalappiato Ceduto (vedi scheda cessioni) Portato da privati Sequestrato Motivo NOTE NOTE NOTE Altro Stato di salute BOX N° __________________ Singolo Multiplo 101 OSSERVAZIONE DEL CANE NEL BOX Quando ci si avvicina al box il cane: Abbaia Ci ignora Ringhia Gira in tondo Si sottrae Si rifugia in cuccia È spaventato Comportamenti somestesici Rimane calmo Comportamenti fobici Scodinzola Salta sulla rete Altro: Risposta alla centripetazione: (Se NEL BOX MULTIPLO) Comportamento verso i compagni di box: Socievole Abbaia/ringhia verso gli altri cani Non lascia avvicinare gli altri cani Altro: Quando si entra nel box il cane: Abbaia Ci ignora Ringhia Si avvicina Si sottrae Sta tranquillo Salta addosso Ci ostacola e si irrigidisce Scodinzola Impedisce agli altri di avvicinarsi Altro: OSSERVAZIONE DEL CANE AL GUINZAGLIO Quando gli si mette il collare/pettorina con guinzaglio il cane: Si agita Salta addosso Si sottrae Morde il guinzaglio È spaventato Morde le mani Ringhia Scodinzola Si irrigidisce Lecca le mani Altro: OSSERVAZIONE DEL CANE LIBERO DA GUINZAGLIO Nel parchetto il cane: Esplora tutti gli angoli Monta Rimane fermo vicino al conduttore Scava Cerca di uscire dalla porta di entrata Evita gli oggetti fermi Abbia al conduttore Insegue gli oggetti in movimento all interno Insegue gli oggetti in movimento all esterno 102 TEST DI INTERAZIONE 1° LIVELLO Se incontro altre persone (cane al guinzaglio): È indifferente Li guarda e cerca di allontanarsi Cerca di avvicinarsi disponibile all interazione (invito al gioco, scodinzolio, uggiolio) Abbaia e si sottrae Abbaia e tende nella loro direzione Emette/non emette segnali di calma Li guarda e continua nella sua direzione Altro: Se la persona si avvicina (cane al guinzaglio): Abbaia e si sottrae Emette / non emette segnali di calma Abbaia e tende nella sua direzione assertivo Accetta / non accetta premio alimentare Guarda e cerca di sottrarsi Salta addosso Cerca di avvicinarsi disponibile all interazione (invito al gioco, scodinzolio, uggiolio) Salta addosso e prende le mani in bocca Prova di centripetazione: accetta / si disinteressa TEST SITUAZIONALE 1° LIVELLO Se entriamo in una stanza sconosciuta: Reattività a stimoli acustici: Si sottrae Indifferente Tranquillo, disponibile, curioso Molto spaventato Molto diffidente Reazioni di panico Se ci avviciniamo ad un oggetto nuovo: Se proponiamo un percorso di mobility: Si sottrae Spaventato, cerca di sottrarsi Tranquillo, disponibile, curioso Tranquillo, disponibile, curioso Molto diffidente Assertivo, cerca di sottrarsi TEST DI INTERAZIONE DI 2° LIVELLO In passeggiata (cane al guinzaglio): Si agita Si irrigidisce Abbaia Si sottomette Tira È tranquillo È spaventato Interagisce con il conduttore Ringhia Non interagisce con il conduttore È assertivo con il conduttore Mordicchia il guinzaglio È assertivo con altri cani Monta il conduttore È assertivo con le persone che incontra Altro: Se si incontro altri cani (al guinzaglio): È indifferente Abbaia e si sottrae Altro: Abbaia e tende nella loro direzione Li guarda e continua nella sua direzione 103 Se accarezzo il cane: Se tento di spazzolarlo: Accetta di buon grado Si gira sulla pancia Salta addosso Fa la pipì Si irrigidisce Prende in bocca la mano Ringhia Tenta di mordere È indifferente Accetta di buon grado Si gira sulla pancia Salta addosso Fa la pipì Si irrigidisce Prende in bocca la spazzola Ringhia Tenta di mordere È indifferente Se lo invito al gioco: Durante il gioco: È indifferente È corretto (accetta tempi e modi) Accetta di buon grado Va in sovraeccitazione Emette segnali di calma Rinuncia dopo poco Se gioco con oggetti: Se lasciato libero dal guinzaglio: È disponibile a ridarli Li afferra e si allontana Li afferra e tenta di farsi rincorrere Risponde al richiamo in tutte le situazioni Non risponde per nulla Non risponde se è distratto Se mi avvicino si allontana ancora di più Se mi avvicino emette segnali di calma e si sottomette Se mi avvicino ringhia e li protegge TEST SITUAZIONALE 2° LIVELLO In socializzazione con gli altri cani: Corretto, emette segnali, disponibile al gioco, si allontana Cerca di allontanarsi ed emette solo segnali di sottomissione Si precipita sugli altri cani abbaiando Se precipita sugli altri cani e inizia subito un conflitto Si confronta irrigidito, inizia il conflitto Se è contenuto: Se lo si invita ad entrare in auto: Accetta e si tranquillizza Accetta e si tranquillizza Va in sovraeccitazione Si sottrae Va in sovraeccitazione Dimostra assertività verso il conduttore Se si passa in un gruppo di persone: Dimostra assertività verso il conduttore Se lasciato solo in un stanza sconosciuta: Indifferente Molto preoccupato Cerca di saltare addosso Molto diffidente Si tranquillizza subito Rimane in movimento ma non va in stress Abbaia, cerca di uscire, molto agitato 104 Se è al guinzaglio vicino ad una persona seduta: Tranquillo, si stende In movimento, ma non agitato Molto agitato, chiede continue conferme TEST DI INTERAZIONE 3° LIVELLO Avvicinandosi al cane mentre mangia: Ringhia Ci fa le feste Scodinzola Ci ignora Si sposta dal cibo Smette di mangiare Si irrigidisce Continua a mangiare Ci abbaia Diventa più vorace Si sottomette Altro: Ci salta addosso Se incontriamo bambini: Se incontriamo bambini che corrono: Si sottrae Si sottrae, cerca di allontanarsi È assertivo È assertivo, cerca di afferrarli Si avvicina tranquillo e si fa accarezzare Si avvicina tranquillo e indifferente Molto agitato, salta addosso Molto agitato, salta addosso Se incontriamo persone che urlano o camminano in modo inusuale: Se gli viene proposto uno scambio: Si sottrae, cerca di allontanarsi Accetta di buon grado È assertivo, cerca di afferrarli Diffidente, si allontana Si avvicina tranquillo e indifferente Ringhia e protegge ciò che possiede Molto agitato, salta addosso TEST SITUAZIONALE 3° LIVELLO Risposta ad un problema di Risposta ad una prova mnemonica: orientamento: Molto positiva Positiva Negativa Il cane rifiuta l invito Risposta ad una ricerca olfattiva: Molto positiva Positiva Negativa Il cane rifiuta l invito Risposta ad una prova concertata: Molto positiva Positiva Negativa Il cane rifiuta l invito Molto positiva Positiva Negativa Il cane rifiuta l invito OSSERVAZIONE DEL CANE AL RIENTRO NEL BOX Quando si riporta il cane nel box: Ci entra senza problemi È necessario trascinarcelo Si sdraia a pancia in su Diventa assertivo con il conducente Altro: 105 NOTE GENERALI Problemi di aggressività interspecifici Socievole Problemi di aggressività intraspecifici Molto agitato Paure (specificare) Molto tranquillo Diffidente Altro: NOTE DELL OPERATORE TRAINING (questo spazio è riservato alle note circa i miglioramenti o i peggioramenti del cane durante il percorso di training, e all eventuale apprendimento del soggetto di nuove conoscenze, es.: l esercizio del seduto, del terra, il gioco della ricerca, la passeggiata al guinzaglio, il richiamo...) 106 6. Conduzione del cane: pettorina o collare? 107 Cosa si può migliorare Dopo aver conosciuto i risultati della ricerca scientifica riguardante le patologie conseguenti all utilizzo dei collari a strozzo molte sono state le persone che hanno per fortuna deciso di abbandonare l utilizzo di questo strumento per passare a collari fissi che non mettessero più il cane nella condizione di essere soffocato, strozzato e per questo spaventato, arrabbiato, confuso e spesso irritato. Il cambiamento ha fatto molto piacere a chi come noi non smette mai di cercare le soluzioni migliori per il benessere del cane e del proprietario, ma si può fare ancora molto per migliorare la condizione dei nostri compagni a 4 zampe. Cosa? Pettorina Da tempo attraverso il progetto culturale e di divulgazione dell approccio cognitivo zooantropologico gli educatori e gli istruttori impegnati nel progetto si adoprano per far conoscere l importanza dell utilizzo della pettorina anzi di una tipologia specifica di pettorina che permette al cane di muoversi in completo agio. 109 Come è fatta? Legenda: 1) La pettorina appoggia sulle spalle e il petto 2) Il punto d aggancio è verso la metà della schiena (fa leva sul baricentro) 3) Consente al cane di avere la sua libertà psicofisica Come è fatta? La pettorina di cui stiamo parlando deve poter essere adattabile al fisico del cane, cioè regolabile o su misura ed avere una cinghia superiore, dalle spalle alla metà della schiena ed una inferiore sul petto, due ganci (clip) per l apertura e la chiusura della pettorina che sono situati lateralmente all anello dove agganceremo il moschettone del guinzaglio. In commercio esistono i più svariati modelli di pettorine e pettorali, tra cui ci sono quelle che stringono le scapole se il cane entra in tiro (a volte con i cordini scorrevoli) che sono ovviamente sconsigliabili per il rischio di problemi fisici legati all articolazione della spalla 110 Importante Una pettorina di questo tipo evita gli effetti negativi procurati dal collare come i danni fisici alla cervicale ed alla colonna vertebrale e veri e propri malintesi e conflitti all interno della relazione con il proprio compagno bipede . E Importante sottolineare che la pettorina non risolve il problema del cane che tira al guinzaglio, anche se in effetti agevola sia il cane che il conduttore, ma che mette il cane in condizione di imparare ad andare al guinzaglio senza alcuna pressione psicofisica Vantaggi della pettorina Per riassumere possiamo dire che i vantaggi della pettorina sono: 1) un movimento sciolto e senza costrizioni di alcun tipo, soprattutto 2) attorno al collo, dando al cane una totale libertà da qualsiasi costrizione psicofisica. 3) l evitare i danni dello strattone anche involontario (problemi alla cervicale, schiacciamenti dei dischi intervertebrali, difficoltà del cane a fidarsi di noi ) 4) l agevolare il rapporto tra cane e conduttore rendendolo più sereno e chiaro. 5) l avvolgere il movimento del treno anteriore del cane dandogli maggior consapevolezza della propria fisicità. 111 Fortunatamente la possibilità di salvaguardare il cane esiste grazie al semplice aiuto di una pettorina e di un buon guinzaglio di 3 metri. 112 7. Riconoscere i segnali di salute 113 RICONOSCERE I SEGNI DI SALUTE NEL CANE L intento di questo intervento, che ha per argomento come riconoscere i segnali di salute del cane, è di migliorare la collaborazione con il medico ve terinario: essere in grado, dunque, di segnalare al medico eventuali anomalie riscontrate durante il vostro lavoro. Per questo motivo, larga parte è dedicata all osservazione del cane. Ad ultimo si prendono in cons iderazione le eventuali cause mediche di alterazioni di comportamento. Sintesi degli argomenti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Osservazione del cane Parassiti Patologie per le quali esiste un vaccino Patologie più frequenti Richieste di profilassi al cliente Cause mediche di alterazioni del comportamento 1. OSSERVAZIONE DEL CANE E necessario osservare il cane nel suo complesso, e particolarmente: - Il pelo e la cute (lucentezza, aree alopeciche, parassiti, ferite) La postura L andatura (zoppie, mal posizionamenti, dolore) La presenza di scolo (da occhi, orecchie, bocca, vulva o prepuzio) La respirazione Lo stato del sensorio Lo stato del sensorio può essere compromesso da: - Stati febbrili Stati algici Compromissioni psichiche (stress, traumi) Il pelo e la cute - Alimentazione scorretta Lavaggi troppo frequenti Stati di stress Patologie in corso Ferite Forme allergiche Presenza di parassiti Forme patologiche autoimmunitarie 115 La postura - Stati algici Traumi psichici L andatura - Zoppie Stati algici generali La presenza di scolo - Malattie infettive contagiose o no Stati di raffreddamento Stati allergici La respirazione - Patologie cardiore spiratorie (allergic he, ereditarie, parassitarie, congestizie) Stati allergici Colpi di calore Razze particolari (allungamento selettivo del palato molle) infettive, 2. PARASSITI PARASSITI ESTERNI LE PULCI Le pulci sono insetti lunghi circa 4 mm. Depongono le uova nell ambiente e si nutrono di sangue. Possono parassitare tutti gli animali a sangue caldo. L infestazione umana è possibile anche se di brev e durata in quanto l uomo ha una temper atura corporea più bassa. Sul corpo dell animale si può rilevare naturalmente l insetto oppure più facilmente le sue feci, la così detta polvere di carbone . Per distinguerla dai comuni detriti possiamo deporla su un foglio bianco e bagnarla con una goccia d acqua. Essendo le feci sangue digerito, la polvere diverrà rossastra Le pulci sono causa di una grave forma allerg ica e possono essere portatrici di diverse patologie fra le quali ricordiamo la teniasi e l emobartollenosi. Per la disinfestazione degli animali sono sconsigliati bagni antiparassitari e collari antipulci, in quanto poco efficaci. Si raccomanda la disinfestazione ambientale. LE ZECCHE Lunghe circa 5mm, presentano dimorfismo sessuale: il maschio è un artropode scuro con uno scudo di chitina che ricopre tutto il cor po, mentre la femmina presen ta uno scudo ridotto sul dorso: ciò le perme tte di aumentare di volume durante il pasto di sangue. La femmina depone le uova nell a mbiente. Possono parassitare tutti gli animali a sangue caldo. Possono essere veicolo del parassita ematico Babesia canis. 116 Valgono le stesse norme igieniche delle pulci. Questi acari possono occasionalmente infestare l uomo, soprattutto durante passeggiate dove l erba è alta, in primavera, in luoghi di transito di animali vaganti e selvatici. Il pericolo maggiore è dato dalla possibilità di shock anafilattico, come pure dalla formazione di aree infiammatorie dovute alla sco rretta asportazione dei parassiti. Alcune zecche possono veicolare un parassita responsabile della Malattia di Lyme. Nell uomo è molto grave e inizia con eritemi nel punto di ingresso della zecca, febbre e cef alea, fino a complicazioni neurologiche molto serie. Fortunatamente, è relativamente rara nel nostro paese, e la zecca responsabile non sopravvive in ambiente domestico, ma solo in spazi aperti. Come si prevengono le punture da zecca? Per gli animali domestici sono in commercio ormai da anni degli efficaci antiparassitari che preservano i nostri amici da brutti incontri. Per noi e i nostri bambini sono consigliati calzature alte e calzettoni se prevediamo camminate nei pr ati. Al ritorno, meglio provvedere ad una accurata ispezione e rivolgersi al medico per farsi asportare l eventuale parassita in modo corretto. I PIDOCCHI Lunghi pochi millimetri, depongono le uova, le lendini, sul pelo dei nostri animali. Sono particolarmente fastidiosi perché producono prur ito molto intenso. Possono veicolar e la tenia. I pidocchi si tr asmettono da un ospite all altro per contatto e attraverso materiali contaminati: I pidocchi sono specie specifici: significa che non possono essere trasmessi da un cane a persone umane e viceversa. Il contagio avviene dunque solo fra persone umane, anche attraverso lo scambio di vestiti o asciugamani. GLI ACARI Sono parassiti microscopici che provocano ma lattie a carico della cute (rogne) e delle orecchie (otocariasi). Nel cane e nel gatto esistono due tipi di rogna: la rogna demodettica (rogna rossa) e la rogna sarcoptica. La prima è causata dalla massiccia infestazione dell acaro Demodex che vive nel follicolo pilifero. Nel cane, e nel gatto più raramente, si manifesta con larghe zone senza pelo con croste, arrossamenti, desquamazione e infezione cutanea profonda, nei casi più gravi. La rogna demodettica è spesso concomitante a stress, cattiva alimentazione, traumi, ansia da separazione, estro, parto, lattazione. Presumibilmente, ogni cane e gatto è portatore di questo acaro, ma manifesta la patologia solo in condizioni di affaticamento. La rogna demodettica non è trasmissibile all uomo né ad altri animali per contatto. La diagnosi si effettua mediante raschiato cutaneo ed esame microscopico. La rogna Sarcoptica, o scabbia, è provocata dall acaro Sarcoptes scabiei che vive scavando gallerie nello spessore dell epidermide. A differenza della precedente, la scabbia è molto contagiosa, e infesta anche l uomo. Il sintomo principale è il prurito e le lesioni sono localizzate prevalentemente sull addome e sul muso: sono chiazze senza pelo con eritem a, papule, croste. La diagnosi si effettua mediante raschiato c utaneo ed esame micro scopico. E necessario isolare il cane e disinfestare l ambiente. 117 Un altro acaro parassita molto frequente è l Otodectes che vive nel condotto uditivo. Causa la formazione di cerume scuro e intenso prurito. E molto contagioso fra gli animali e può degenerare in una grave forma di otite. I FUNGHI Tutti i mammiferi sono sensibili all infest azione di un fungo microscopico con sede cutanea¸patologia denominata micosi, e v olgarmente anche tigna . Nelle persone la malattia si manifesta con macchie tondeggianti molto pruriginose, mentre negli animali sono lesioni senza pelo, che non danno prurito. Nelle persone e negli animali sono forme autolimitanti, guaribili in pochi giorni con una terapia locale. Essendo contagiosa, la tigna ha procurato cattiva fama al gatto, considerato il maggior responsabile. In verità, la malattia può essere veicolata anche da altre persone malate, o da contatto con materiale contaminato, soprattutto in piscina e in palestra. Come precauzioni è consigliato evitare di toccare gatti randagi, soprattutto se ci si trova in periodo di convalescenza, e di utilizzare nei luoghi pubblici solo i propri asciugamani. La diagnosi si effettua seminando il pelo o le sc aglie sospette su un terreno apposito. E necessario isolare gli animali malati ed evitare il c ontatto anche con i materiali potenzialmente contaminati in quanto la malattia è particolarmente contagiosa. Le spore, forme di resistenza del fungo, permangono nell ambiente anche per mesi. I LIEVITI La Malassezia è un lievito che infesta spesso le orecchie e la cute e causa un odore tipico di formaggio. E spesso complicante di otite batterica e di dermatite. PARASSITI EMATICI DIROFILARIA IMMITIS E l agente causale della filariosi cardiopolmonare, malattia sia del cane sia del gatto. La zanzara infestata trasmette la larva del para ssita tramite la puntura. Dopo un periodo nel torrente circolatorio, il parassita si loca lizza a livello di c uore destro e di arteria polmonare, dove può raggiungere la lunghezza di 30 cm. Nel cane i sintomi sono tosse, intolleranza all es ercizio fisico, cachessia, sincope, ascite da insufficienza cardiaca congestizia. La diagnosi si effettua tramite un test si erologico ed esame del sangue a fresco. La malattia è curabile sia farmacologicamente sia chirurgicamente. E consigliabile la profilassi: l uso cioè di un farmaco che elimina le larve del parassita eventualmente inoculate dalla zanzara nel mese precedente alla somministrazione. Il trattamento deve essere eseguito durante tutto il periodo di presenza delle zanzare. 118 BABESIA CANIS La Babesia è un protozoo, organismo unicellulare microscopico che vive nel sangue del cane. La trasmissione avviene attr averso la zecca che si infetta con il contatto con un animale malato. Il quadro clinico, che può essere acuto e cronico, spesso con esito fatale, è dominato da quattro sintomi: febbre, ittero, anemia e emogl obinuria (presenza di em oglobina nelle urine). Il protozoo infatti agisce distruggendo i globuli rossi. La diagnosi si effettua tramite striscio ematico e colorazione, per mettendo così l individuazione del parassita. LEISHMANIA E un protozoo microscopico ch e vive nelle cellule del sang ue di cane, v olpe, primati, uomo, roditori. E trasmesso dalla puntura della zanzara infetta. Non è diffusa in tutta Italia: le aree endemiche s ono la cost a ligure, toscana, le coste mediterranee meridionali. Purtroppo, però si sta diffondendo anche sulle co ste dei grandi laghi de l nord Italia, prendendo le forme di una epizoozia di scala nazionale. I sintomi dell infestazione s ono febbre, dimagrim ento, diarrea, lesioni cutanee fino all ulcerazione, alopecia. A livello clinic o troviamo anemia e leucopenia, splenomegalia, epatomegalia, ingrossamento linfonodale. La terapia è molto lunga e prima di effettuarla è necessario monitorare la funzionalità epatica e renale. A scopo preventivo, se il cane deve soggiornare nelle zone a rischio, si consiglia di ritirare il cane nelle ore sera li e notturne e di usare un collare a base di piretrina. PARASSITI INTESTINALI TOXOPLASMOSI Fonte di grande preoccupazione per la donna in gravidanza, la toxoplasmosi è senz altro la malattia che ha messo più nei guai il gatto. Negli ult imi tempi il gatto è stato riabilitato dalle più autorevoli fonti scientifiche. Vediamo nel dettaglio questo parassita. Il Toxoplasma gondii è un protozoo microscopico che parassita le cellule. protozoo: organismo animale unicellulare. Alcuni protozoi sono parassiti di altri esseri viventi. L ospite definitivo, nel quale cioè il toxoplasma r aggiunge lo stadio maturo e può contaminare l ambiente una volta eliminato, è solo il gatto. Il toxoplasma può infettare però molti animali a sangue caldo, compreso l uomo. Contrarre la toxoplasmosi in gravidanza è molto pericoloso , se la malattia non è diagnosticata precocemente, perché il parassita può attraversare la placenta e contaminare il feto. Se ciò avviene i rischi per il bambino sono notevoli: ritardi mentali, lesioni retinocoronoidali fino alla cecità, morte fetale. Per questo motivo la toxoplamosi riveste una notevole importanza per la salute pubblica e non va sottovalutata. Per fare questo è necessaria una corretta informazione. In Europa la toxoplasmosi coinvolge da 1 a 10 nuovi nati su 10.000. 119 Il gatto però è considerato responsabile dell infezione in misura vicino all 1 %. Perché? Il gatto per trasmettere la malattia deve prima infettarsi. Come può avvenire l infezione? Il gatto si infetta esclusivamente mangiando carne cruda o frattaglie di carne cruda (a sua volta infetta), latte non pastorizzato, oppure cacciando prede (uccelli e topi) contaminati dal parassita. Dunque, se è un gatto che vive es clusivamente in casa, e quindi non può cacciare, sarà mio dovere nutrirlo in maniera adeguata, evitando alimenti crudi: la possibilità che si infetti sarà vicina allo 0. Se invece il mio gatto è un po vagabondo e non posso quindi controllare la sua alimentazione, e le sue frequentazioni? Il gatto elimina le oocisti microscopiche di toxoplasma solo attraverso le feci (non attraverso la saliva o l urina) . Le oocisti diventano infettanti, cioè possono trasmettere la malattia, solo se rimangon o a temperatura ambiente per almeno 24 ore. Oocisti: Forma infettante del parassita Quindi è buona norma eliminare le feci dalla cassetta regolarmente og ni giorno, e farlo munendosi di guanti e avendo cura di lava re adeguatamente le mani e i materiali di supporto usati ( palette ). E importante comunque cons iderare che il gatto si può ammalare di toxoplasmosi e soprattutto può diventare elimi natore di oocisti infe ttanti solo una volta nella vita. La seconda eventuale infezione non provoca elimin azione di oocisti, perché il gatto si immunizza dalla malattia. Quindi, seguendo le norme igieniche di base ( evitare l alimentazione con mangime crudo, pulizia frequente della cassetta e co rretta igiene della persona) il gatto può rimanere un felice e innocente membro de lla nostra famiglia, anche se aspettiamo un bambino. In verità, la comunità scientifica considera come maggiori responsabili della diffusione della toxoplasmosi non il gatto, ma i l contatto con il terreno contaminato e l ingestione di alimenti contaminati. Le oocisti diffuse dal gatto possono rimaner e infettanti anche per anni nel terreno: è necessario dunque fare lavori di giardinaggio munendosi di guanti e rispettando le norme igieniche. Inoltre, naturalmente, non si devono mangiare verdure mal lavate. Anche bovini, suini, ovini, e pollame possono infettarsi ingerendo oocisti: quindi per prevenire la toxo plasmosi è necessario evitare di mangiare carne cruda o poco cotta di bovino, suino, ov ino e caprino, evitando anche gli insaccati (prosciutti e salami) e i latticini non pastorizzati. Il contatto, anche indiretto, con tutti gli al tri animali non è as solutamente considerato pericoloso. COCCIDI Sono protozoi parassiti del c ane e del ga tto, ma non esist e infestazione crocia ta. L infestazione è orofecale qu indi avviene attraverso l ingestione di feci con taminate. Il parassita si localizza a livello di parete intestinale, provocando così profusa diarrea anche sanguinolenta, soprattutto nei soggetti giovani. La diagnosi si effettua tramite esame delle 120 feci. La terapia consiste nella somministrazione di un antibiotico specifico e, nei casi più gravi, di fleboclisi. ASCARIDI Sono vermi tondi e sottili lunghi circa 10-15 cm. Si possono trovare nelle feci e nel vomito di animali parassitati, sia il cane sia il gatto. L infestazione è orofecale o di rettamente dalla madre al feto durante la gravidanza. La diagnosi si effettua tramite esame delle feci. I sintomi sono addome disteso e dolorante, coliche, diarrea, dimagrimento e anoressia. La terapia si effettua tramite antielmintici specifici. TRICURIDI Chiamati anche tricocefali, parassitano il cane e più raramente il gatto. Sono lunghi circa 7 cm. L infestazione è orofecale. La diagnosi si effettua tramite esame delle feci. I sintomi sono diarrea a volte sanguinolenta e debilitazione anche grave. Le uova del parassita possono permanere nell ambiente anche mesi o anni. ANCILOSTOMI Vermi lunghi circa 20 mm, vivono nell intes tino e si nutrono di sangue. La penetrazione della larva nell ospite può avvenire sia pe r via orale sia per via per cutanea e ciò è possibile anche nell uomo. I sintomi c onsistono in diarrea scura, pallo re delle mucose, diminuzione dell appetito, scadimento delle condizioni generali; è particolarmente grave l infestazione nei cuccioli. La diagnosi si effettua tramite esame delle f eci. In ambienti scuri e umidi le uova possono sopravvivere anche anni: è raccomandata un accurata disinfestazione. TENIA E un ver me piatto, lungo anche 80 c m. Il corpo del parassita è segmentato: ogni segmento è chiamato proglottide e contiene le uova. Queste vengono espulse con le feci di un animale parassitato e, se ingerite da pulci o p idocchi possono infestare un altro animale tramite la loro ingestione. Causano un enterite e più facilmente prurito anale. La diagnosi si effettua con il ritrovamento delle proglottidi sul pelo o nelle feci: esse sono mobili e lunghe pochi cm. Se esposte alla luce solare si seccano e divengono simili a grani di riso. 3. LE PATOLOGIE DEL CANE PER LE QUALI ESISTE UN VACCINO E buona norma sottoporre il cane a vaccinazione annuale. Gli schemi vaccinali possono essere differenti a seconda del tipo di vaccino e delle scelte di ciascun medico curante. In genere le vaccinazioni nel cucciolo vengono praticate a partire dalle sei settimane d età e vengono richiamate a distanza di circa venti giorni. Nell adulto la vaccinazione è annuale; la vaccinazione contro la leptospirosi può venire richiamata ogni sei mesi. 121 Le patologie contro le quali si possiede un vaccino sono: parvovirosi, cimurro, leptospirosi, epatite infettiva, tracheobronchite infettiva e rabbia. PARVOVIROSI Chiamata anche gastroenterite, è una patologia virale sistemica acuta. Il periodo di incubazione è molto breve: fra i due e i cinque giorni. Gli app arati coinvolti sono il tubo gastroenterico e il miocardio. La via d infezione è soprattutto tramite l ingestione di feci contaminate. La malattia è grave nei cuccioli non vac cinati, nei quali può av ere decorso anche iperacuto, con morte improvvisa. I sintomi sono: apatia, vomito, feci molli grigiastre con s angue, anoressia, febbre e poi ipotermia, disidratazione, dimagrimento. Gli animali malati o comunque sospetti devono essere isolati e l ambiente ben disinfettato. Non esiste una terapia specifica: l unico trattamento è la reidratazione con flebo, l uso di antibiotici contro le infezioni batteriche secondarie e la vitamina B come coadiuvante. CIMURRO E una patologia virale sistemica acuta o subacuta. Il periodo di incubazione è di 3 - 10 giorni. Gli apparati coinvolti sono il s istema respiratorio, il gastroenterico, il sistema nervoso e la cute. La via d infezione è oro-nasale. La mortalità è alta nei cuccioli non vaccinati. I sintomi sono: febbre, scolo nasale e oculare con fotofobia, depressione e anor essia, tosse, vomito e diarrea. A caric o del sistema nervoso si possono avere crisi convulsiv e, mioclonie, incoordinazione e paralisi. E possibile, anche se raro, l indurimento dei cuscinetti plantari e del tartufo. In alcuni animali sopravvissuti si può verificare l ipoplasia dello smalto. Il trattamento e le norme igieniche sono del tutto simili a quanto detto per la parvovirosi. EPATITE INFETTIVA E una patologia virale sistemica. Il periodo di incubazione è di 10 15 giorni. Gli apparati coinvolti sono fegato e rene. La via d infezione è oro-nasale. I sintomi sono: febbre, anoressia, depressione del sensorio, vo mito, diarrea, dolorabilità addominale, ittero. Il trattamento è sintomatico. La gravità è va riabile: esiste una forma iperacuta con morte entro poche ore, ma anche una forma acuta che ha una prognosi comunque riservata. LEPTOSPIROSI E causata da un batterio. E molto rara nei gatti. Il periodo d incubazione varia dai tre ai dieci giorni. L infezione avviene attraverso la cute integra e lesionata e attraverso le mucose. Gli apparati coinvolti sono: fegato, rene, sistema cardio-vascolare e nervoso. 122 I sintomi sono: febbre, dolori muscolari, rigidità, brividi, debolezza, anoressia, depressione, vomito, disidratazione, diarrea, ittero, poliuria-polidpsia, scolo vaginale, petecchie, ittero, rinite, congiuntivite. Questa malattia è una pericolosa zoonosi: l uomo si infetta tramite il contatto con l urina infetta o con le muc ose di un animale infetto, oppure con il contatto di materiale contaminato. Gli ambienti favorevoli al contagio sono stagni caldo umidi (fra i 10 e i 34°C) e materiale contaminato da urine di roditore. La terapia consiste nella somministrazione di antibiotici specifici e di fleboclisi. La prognosi è riservata per i rischi di insufficienza renale. Assolutamente raccomandate rigorose norme igieniche e di isolamento. RABBIA E una malattia virale ad esito regolarmente fatale. E una zoonosi. La trasmissione avviene attraverso una ferita, di solito attraverso il morso di un animale rabido. Il virus raggiunge il sistema nervoso centrale e si diffonde nei neuroni periferici. Ne sono colpiti tutti gli animali a sangue caldo. I sintomi sono alterazione del comportamento: l animale diventa apprensivo, ansioso; i selvatici perdono l usuale atteggiamento di timore dell uomo facilitando così il con tagio. Altri sintomi sono: morsi a vuoto, leccamento , vagabondaggio, incoordinazione muscolare, diso rientamento, convulsioni, salivazione eccessiva, paralisi mandibolare e larin gea, incapacità di degl utizione. La morte sopravviene per paralis i dei muscoli respiratori. Nei nostri animali d al momento del contagio fino alla comparsa dei sintomi non trascorrono più di dieci giorni. La rabbia sul nostro territorio è praticamente scomparsa. La vaccinazione del cane e del gatto è obbligatoria per l espatrio e in caso di viaggi in nave e aereo. E consigliata in alta montagna ai confini alpini. Nel caso di animali morsicator i scatta in ogni caso la profilassi: l animale deve ess ere tenuto sotto controllo nei dieci giorni successivi all incidente. 4. PATOLOGIE PIU FREQUENTI NEL CANE Di seguito sono elencate le patologie più frequenti nell ambito della salute del cane. PIOMETRA Il cane raggiunge la maturità sessuale fra i cinque mesi e l anno di età. Successivamente la cagna andrà in c alore circa due volte l anno, ma sono comunque presenti variabili legate al soggetto. Nei nostri animali non esiste sospensione dell estro legata all età. I segni di estro nella femmina sono aumento di volume della vulva e scolo emorragico. Questo periodo ha una durata variabile fra i sei e i quindici giorni. Durante questo periodo la femmina rifiuta il maschio anche con atteggiamenti ostili. Il periodo fecondo si verifica al termine delle perdite, e ha una durata di circa 5-9 giorni. Nelle cagne non sterilizzate sono comuni due gr avi malattie legate alla stimolazione ormonale ovarica: la piometra e i tumori mammari. La piometra è l accumulo di essudato purulento nel lume uterino. Insorge da una a dodici settimane dopo l estro. I sintomi sono: abbattimento, febbre, scolo vaginale sia emorragico sia muco-purulento, anoressia, poliuria e polidipsia, vomito, distensione addominale. 123 Ne sono pressoché regolarmente colpiti soggetti sottoposti a terapie con estrogeni usati per la soppressione del calore. La terapia è esclusivamente chirurgica: si deve effettuare con urgenza l asportazione di utero e ovaie. I tumori mammari sono forme neoplastiche spesso maligne che possono metastatizzare a livello polmonare. Se non asportate, in genere aumentano di volume fino ad ulcerarsi. La terapia è esclusivamente chirurgica: spesso è necessario asportare entrambe le linee mammarie. La sterilizzazione chirurgica A causa dei gravi effetti collaterali, è assolutamente sconsigliato l uso di farmaci a base di estrogeni per la soppressione del calore, sia nei cani sia nei gatti. Allo stesso modo si sconsiglia la chiusura delle tube, in quant o ciò non è preventivo per le due patologie descritte sopra. Si pratica invece ormai con discreta sicurezza l asportazione delle ovaie, accompagnata o meno dall asportazione dell utero. E un intervento in anestesia generale che può essere effettuato anche in gravidanza. Nella cagna è preferibile evitare l intervento durante l estro. Nel cane maschio l intervento di sterilizzazione (castrazione) consiste nell asportazione dei testicoli. AFFEZIONI SCHELETRICHE DELL ANIMALE GIOVANE Le anomalie della formazi one e dell accrescimento osseo sono m olto frequenti nell animale giovane. Le anomalie più frequenti sono le osteocondrosi e le displasie. L osteocondrosi è un difetto dell ossificazione delle cartilagini di accrescimento. La sezione di cartilagine ispessita e non ossificata si può distaccare e quindi calcificarsi: si parla allora di osteocondrite dissecante. Le localizzazioni principali delle osteocondrosi sono la spal la, il gomito, il ginocchio e il tarso. La sintomatologia è la zoppia. La displasia è una anomalia di conformazione delle articolazioni. Si c onsidera una patologia multifattoriale, data cioè da elementi genetici e da condizioni di allevamento. Le displasie più frequenti sono a carico dell articolazione della spalla, del ginocch io e dell anca. La displasia della spalla è rara: è presente soprattutto nelle r azze nane (barboncino, Pastore delle Shetland, Bassotto tedesco). La displasia provoca un instabilità articolare che può portare alla lussazione completa. Si accompagna spesso ad artrosi. La displasia del gomito raggruppa in verità quattro diverse entità: la mancata unione del processo anconeo, la frammentazione del processo coronoideo mediale, l osteocondrosi del condilo omerale e l incongruenza articolare . Non ci dilungheremo in questa sede a causa della complessità dell anatomia della parte. Le conseguenze della patologia sono spesso serie forme di artrosi. La displasia dell anca è spesso presente nei s oggetti di media e grossa taglia a veloc e accrescimento corporeo. Si tratta di uno sviluppo patologico dell articolazione dell anca caratterizzato da vari gradi di lassità articolare che causa una sublussazione precoce. Se l anomalia progredisce, degenera in una artropatia degenerativa 124 L instabilità avviene quando lo sviluppo e la maturazione muscolare sono in ritardo rispetto al ritmo della crescita ossea. I primi sessanta giorni di vita sembrano essere il periodo più critico per lo sviluppo delle strutture coinvolte. La diagnosi deve essere precoce per permettere eventuali interventi. Già a quattro mesi è possibile sottoporre con successo il soggetto a radiografia investigativa. Con diagnosi di displasia dell anca, però non necessariamente è consigliato l intervento o l allontanamento da attività sportive blande. COMPLESSO DILATAZIONE TORSIONE GASTRICA Il complesso dilatazione-torsione gastrica è una condizione acuta, a rischio per la vita del paziente. Il riconoscimento e la terapia tempestiva sono indispensabili. Si tratta della distensione dello stomaco, in genere dovuta ad aria ingerita, che può essere complicata dalla torsione dello stomaco su l proprio asse, determinandone l ostruzio ne completa. Ciò determina l impossibilità dell emissione di liquidi e gas tramite l eruttazione e il vomito. Lo stomaco molto aumentato di volume ostacola il ritorno venoso, causando uno shock ipovolemico ed endotossico. La congestione dei visceri addominali predispone alla CID, la coagulazione intravasale disseminata, spesso la causa di morte in paz ienti che hanno superato la crisi iniziale. L eziologia è multifattoriale: - La conformazione anatomica: le razze a torace profondo sono le più colpite La voracità nella assunzione del cibo Il lento svuotamento gastrico L ipernutrizione L esercizio fisico dopo l alimentazione I sintomi: - Insorgenza acuta di distensione e timpanismo addominale Conati di vomito improduttivi Scialorrea, inquietudine, disturbi respiratori La terapia consiste nell immediato ricovero del cane: si procede alla decompressione e alla terapia endovenosa abbondante. Si procede poi a decomprimere lo stomaco mediante intubazione oro-gastrica. Q uando l animale è stabilizzato si procede all intervento chirurgico per riporre in sede lo stomaco e la milza, asportare i tessuti non più vitali e fissare in modo permanente lo stomaco alla parete toracica per prevenire la recidiva della torsione. La prevenzione della malattia consiste nel: - nutrire il cane con piccoli pasti limitare il consumo eccessivo di acqua limitare l attività fisica 125 5. LE RICHIESTE DI PROFILASSI E buona norma assicurarsi che i cani c on i quali lavoriamo god ano di buona salute, a maggior ragione se lavoriamo in un campo con diversi cani. Una richiesta corretta è la riprova della avvenuta vaccinazione annuale, che deve comparire sul libretto sanitario. Ciò è utile anche al fine della salute generale: infatti prima della vaccinazione il veterinario effettua una visita clinica per accertarsi delle buone condizioni. E inoltre corretto ricordare al cliente le profilassi antiparassitarie all inizio della primavera, quindi la prevenzione di zecche e pulci e la profilassi della filariosi cardiopolmonare o della leishmania nelle zone a rischio. La vaccinazione antirabbica è obbligatoria per l espatrio e per la Sardegna. Ritengo,inoltre, che sia un dovere ricordare ai nostri clienti le norme di legge che prevedono l obbligatorietà del microchip e dell iscrizione all anagrafe canina. 6. CAUSE MEDICHE DI ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO In patologia comportamentale è necessario di stinguere e diagnosticare eventuali ca use cliniche di alterazioni del comportamento . In via sperimentale sono state associate a comportamenti aggressivi tre aree cerebrali: ipotalamo, sistema limbico e corteccia frontale. Tutte possono essere lesionate attraverso: - Traumi cranici Infezioni Migrazioni parassitarie aberranti Neoplasie o lesioni che occupano spazio Malattie degenerative Malformazioni o danni vascolari Attività neuronali alterate (convulsioni) Intossicazioni Modificazioni dell attività metabolica Modificazioni dell attività di neurotrasmissione Cause mediche di comportamenti autotraumatici e disturbi ossessivo-compulsivi sono: - Epatopatie Patologie metaboliche Neoplasie Traumi Infezioni (cimurro) Patologie trasmesse da zecche (malattie di Lyme, erlichiosi) Cause mediche di disfunzione cognitiva nel cane sono: - Neoplasie Disturbi endocrini o metabolici (sindrome di Cushing) 126 Cause mediche di pica: - Insufficienza pancreatica Malassorbimento Denutrizione Cause mediche di deiezione inappopriata: - Malattie del tratto urinario (cistite, calcoli, insufficienze renali) Malformazioni Malattie metaboliche (soprattutto a carico del surrene) Anomalie neurologiche PATOLOGIE DEL METABOLISMO ENDOCRI NO CHE POSSONO ALTERARE IL COMPORTAMENTO DIABETE INSIPIDO Diminuzione dell ormone antidiuretico (ADH), o alterazione dei meccanismi di interazione ormone- recettore a livello cellulare. L ormone ADH controlla il riassorbimento idrico a livello renale, agendo sulla filtrazione e concentrazione delle urine. e spesso l unico - è la polidipsia e la poliuria, cio è Uno dei sintomi più frequenti l incremento della sete e della produzione di urina. E necessaria dunque un attent a diagnosi differenziale, anche perché la patolog ia può presentarsi anche in animali molto giovani. La terapia consiste nella somministrazione di ormone sintetico. NANISMO IPOFISARIO Diminuzione congenita del volume dell ipofisi, spesso dovuta alla presenza di cisti. Ciò causa una ridotta produzione di ormone soma totropo (GH) detto anche ormone della crescita. La razza più colpita sembra essere il pastore tedesco. I sintomi sono difficoltà di accrescimento e affezioni dermatologiche. Se in gioventù il soggetto appare comunq ue vivace, subentrano poi progressivamente condizioni di apatia, depressione del sensorio , renitenza all esercizio fisico e inappetenza. La terapia consiste nella somministrazione di ormone GH di origine suina o bovina. IPOTIROIDISMO Gli ormoni tiroidei interferiscono in nume rosi processi metabolic i, regolando la concentrazione di enzimi, vitamine, minerali, altri ormoni. In pratica nessun organo o tessuto riesce a sfuggire agli effetti di un eventuale disfunzione tiroidea sia per eccesso sia per difetto. La sintomatologia compare in cani di media età (2 6 anni). I sintomi possono essere molto vaghi e spe sso di tipo comportamentale: letargia, ottundimento mentale, intolleranza allo sfor zo fisico, rifiuto al movimento, tendenza all incremento di peso. Spesso i cani sembrano freddolosi . 127 Altri sintomi importanti sono a carico dell apparato tegumentario, con alopecia (mancanza di pelo) bilaterale simmetrica e non pruriginosa, spesso localizzata anche a cosce e coda. La diagnosi non è mai semplice. La terapia consiste nella somministrazione di ormone sintetico. IPERTIROIDISMO L ipertiroidismo nel cane è regolarmente associato a forme neoplastiche della tiroide, che purtroppo sono nella quasi totalità dei casi maligne. Si ritiene, dunque, che l unica causa di ipertiroidismo spontaneo nel cane sia una neoplasia ipersecernente. I sintomi sono subdoli e spesso presenti per anni in vario grado di intensità: dimagrimento, poliuria/polidpsia, polifagia (aumento dell appetito), iperemesi (vomito), feci morbide e voluminose, incremento dell attività, nervo sismo, spossat ezza, int olleranza alle temperature elevate, dispnea (difficoltà respiratoria) e tremori, aumento di volume della tiroide. La terapia consiste nell asportazione della neoplasia e la somministrazione di radioisotopi dello iodio. IPERADRENOCORTICISMO (SINDROME DI CUSHING) Con il termine sindrome di Cushing si intendono le alterazioni dovute ad un eccesso di glicocorticoidi. Le ghiandole surrenali producono ormoni import antissimi: l aldosterone (regola l attivit à renale), il cortisolo ( aumenta il catabolismo proteico, diminuisce la produzione di anticorpi, rende immediatamente disponibile l energia che deriva dal glucosio ematico), gli estrogeni, gli androgeni e i progestinici (regolano l attività sessuale e la gravidanza). L attività di secrezione ormonale delle ghiandole surrenali è regolata dall ipofisi attraverso l ormone ACTH (ad renocorticotropo). A sua vo lta l ipofisi è regolata dall ip otalamo attraverso l ormone CRH ( ormone che rilascia corticotropina). Data la c omplessità del sistema, le cause che possono c ausare alterazione sono numerose e comprendono: - Neoplasia dell ipofisi con conseguente aumento delle ghiandole surrenali Disfunzione ipotalamica che induce disfun zione ipofisaria e successiva disfunzion e delle ghiandole del surrene. Neoplasia delle ghiandole surrenali Forme iatrogene da eccessiva somministrazione di glicocorticoidi La sintomatologia compare in cani di età avanzata (dopo i 6 anni) e di sesso femminile (50- 60% dei casi). Le razze più colpite se mbrano essere i barboni, i terrier, i beagle e i boxer. I sintomi comprendono: poliuria/polidpsia, polifagia, ingrossamento dell addome, ridotta tolleranza all esercizio fisico, letargia, obesità, dispnea, alopecia e iperpigmentazione cutanea, calcinosi della cute, anestro, atrofia testicolare, intolleranza al calore, acne. Il trattamento può essere, a seconda della causa scatenante, chirurgico o medico. 128 DIABETE MELLITO Nel cane e nel gatto la manifestazione più comune di un disturbo del pancreas endocrino è costituita dal diabete mellito, dovuto ad un ca lo della sintesi di insulina da parte delle cellule beta. Le principali azioni dell insulina sono: - Promozione del metabolismo del glucosio e della formazione di trigliceridi Sintesi di proteine e glicogeno in ambito muscolare Sintesi di glicogeno e trigliceridi a livello epatico. Esistono due forme di diab ete mellito. Il tipo I è caratterizzato da una progressiva distruzione o perdita delle cellule che secerno l ormone. Il tipo II è caratterizzato da fenomeni di resistenza all insulina da parte dei tessuti periferici. Un insufficienza di insulina comporta un calo dell'utilizzazione del glu cosio, degli aminoacidi e degli acidi grassi da parte dei tessuti periferici. La sintomatologia classica co mprende: polidipsia, poliuria, polifagia e dim agrimento. A volte, improvvisa c ecità da cataratta e nel gatto, una postura plantigrada degli arti posteriori, dovuta a paresi. Nei casi estremi compare la chetoacidosi diabetica, con disidratazione, depressione del sensorio, debolezza, tachipnea, iperemesi. La diagnosi sia effettua con esame del sangue e delle urine. La terapia si effettua con la somministrazione di insulina. PSEUDOGRAVIDANZA SINTOMATICA Nella cagna, al calore succede costantemente la fase luteinica (presenza di corpo luteo sull ovaio). La presenza di progesterone, non permette una netta distinzione fra soggetti gravidi e non. Tra la sesta e la dodicesima settimana dall estro compaiono dunque i sintomi tipici della gestazione, con aumento dell appetito e del peso unito a dist ensione dell addome, lattazione anche imponente, irrequietezza o ridotta attività fisica, la ricerca persistente di un luogo in cui appartarsi, l anoressia, l iperemesi e l adozione di comportamenti materni verso oggetti inanimati. La terapia consiste nella somministrazione di farmaci che riducono la produzione di latte. Fonti Bibliografiche N. Dodman, l. Shuster, Farmacologia comportamentale veterinaria, Masson, 2000 K. Overall, La clinica comportamentale del cane e del gatto, E.G., 2001 E. Feldman, R. Nelson, Endocrinologia e riproduzione del cane e del gatto, UTET, 1998 Birchard S.J., Sherding R.G., CLINICA DEI PICCOLI ANIMALI, Piccin, 1996 Timoney J.F., Gillespie J.H. , MICRO BIOLOGIA E MALAT TIE INFETTIVE DEGLI ANIMALI DOMESTICI, Ed. Grasso, 1995 Locatelli A., Genchi C., COMPENDIO DI PARASSITOLOGIA VETERINARIA, Calderini, 1984 Sloss M., Kemp R., PARASSITI IN MEDICINA VETERINARIA, Edi-ermes, 1985 129 Di Iorio F., ELEMENTI DI METODOLOGIA EPIDEMIOLOGICA CLINICA, Piccin, 1994 S. J. Ettinger, Feldman E., CLINICA MEDICA VETERINARIA, Antonio Delfino Ed., 2002 Urquhart G., Armour J., Duncan J.L., PARASSITOLOGIA VETERINARIA, UTET, 1998 Guarda F., Mandelli G., ANATOMIA PATOLOGICA VETERINARIA, UTET, 1992 Atti del Corso teoprico-pratico finalizz ato allo sviluppo continuo professionale sul le M ilano sett.2002. Disponibile sul sit o zoonosi per la salute pubblica www.veterinarilombardia.it A.J.C. Co ok, A.E. Semprini, TOXOPL ASMOSI, RIABILITIAM O IL GATTO, 2000. Disponibile sul sito www.ordinevet.mi.it 130 8. Lavoro nei canili 131 AREE DI INTERVENTO CLASSICHE Miglioramento della struttura Aumento qualità della vita Valutazione dei cani Educazione dei cani Gestione dei cuccioli AREE DI INTERVENTO INNOVATIVE CONSULTORIO ZOOANTROPOLOGICO CENTRO DI SERVIZO CINOFILO 133 E facile lavorare in un canile? E UTILE LAVORARE IN UN CANILE? E MOTIVANTE LAVORARE IN UN CANILE? E possibile NON lavorare in un canile? Aree di criticità L accesso è osteggiato L accesso è permesso ma non vi è collaborazione C è accesso e collaborazione ma non c è pubblico C è accesso, collaborazione, pubblico ma non c è spazio C è accesso,collaborazione, pubblico, spazio ma non ci sono fondi 134 E NECESSARIO VALUTARE LA STRUTTURA TIPOLOGIE DI CANILE CANILE LAGER CANILE PIETISTICO CANILE EFFICIENTE 135 LA STRUTTURA ACCESSIBILITA TIPO DI BOX AREE VERDI INTERNE AREE VERDI ESTERNE L UTENZA TIPOLOGIA NUMEROSITA 136 GESTIONE PREPARAZIONE DEGLI OPERATORI PRESENZA DI ALTRI PROFESSIONISTI (vet lp, vet.ASL, vet. Comportamentalisti, addestratori, educatori, istruttori) ESPERIENZE PRECEDENTI GRUPPO DIRETTIVO Efficienza Influsso sulla gestione Disponibilità Condivisione degli obiettivi 137 ISTITUZIONI Comune, provincia, regione Ufficio diritti animali Progetti per l adozione Progetti informativi Sito web CANI PRESENTI NUMERO RAZZE ETA MEDIA TEMPO DI PERMANENZA TURN OVER RIENTRI 138 IL LAVORO PER I CUCCIOLI Valutazione del cane Affido guidato Socializzazione Arricchimento ambientale Puppy class Puppy party IL LAVORO PER I CANI ADULTI Valutazione del soggetto nel tempo Arricchimento ambientale Segmentazione parco cani Formazioni di gruppi Progetti educativi Guida alla scelta del soggetto Riferimento per gli utenti del canile 139 IL LAVORO PER LA GESTIONE Miglioramento della struttura Formazione degli operatori Informazione pre-adottiva generale (conferenze, seminari, feste, mostre) Iter post-adottivi Mobilitydog BC4Z CONSULTORIO ZOOANTROPOLOGICO Favorisce i processi di adozione Fornisce la consulenza pre-adottiva Risponde alle situazioni di disagio 140 CONSULTORIO ZOOANTROPOLOGICO Condizioni necessarie: Accessibilità Personale orientato e capace nelle relazioni con il pubblico Cura degli spazi, ordine, pulizia Spazio adeguato CONSULTORIO ZOOANTROPOLOGICO Condizioni necessarie (2): Personale esperto e formato in ordine educativo, comportamentale, relazionale Campo esterno per incontro pet- cane Vetrina cani adottabili Ufficio interno per gestione schedari 141 CENTRO SERVIZIO CINOFILO Valuta i cani presenti Segmenta il parco cani Si occupa del training Si occupa della riabilitazione comportamentale CENTRO SERVIZIO CINOFILO VALUTAZIONE DEI CANI PRESENTI Indice di adottabilità (IDA) Parametri morfologici Parametri comportamentali 142 CENTRO SERVIZIO CINOFILO VALUTAZIONE DEI CANI PRESENTI Segmentazione parco cani: 3 classi 1. Immediatamente adottabile (CZ) 2. Adottabile solo dopo iter educativo (CSC) 3. Difficilmente adottabile (parco canile) CENTRO SERVIZIO CINOFILO VALUTAZIONE CANI PRESENTI Stesura del profilo di pet- ownership Miglior proprietario Miglior condizione di vita 143 CENTRO SERVIZIO CINOFILO CONDIZIONI NECESSARIE Personale molto preparato e multidisciplinare Ampia struttura con: - Percorso cinosportivo Campo di socializzazione Percorso di mobility Ludoteca cinofila 144 9. Relazione con il pubblico: elementi di comunicazione 145 Relazione tra cliente e operatore cinofilo A cosa serve? Quando è utile? E necessaria? Quale tipologia di relazione è corretto instaurare? Come si costruisce? Quali sono i suoi confini? A cosa serve Stabilire una corretta relazione con il cliente ci permette di comprende le motivazioni reali che lo hanno spinto a chiedere il nostro aiuto e/o all adozione raggiungere gli obiettivi del cliente e del vostro lavoro di operatori aiutare il binomio o il sistema famigliare a migliorare la qualità della propria vita aiutare i componenti della famiglia a trovare l adozione adeguata alla loro omeostasi. evitare rientri 147 A cosa serve: La stesura della scheda del cliente La valutazione della relazione tra cliente e cane Facilita e velocizza la consapevolezza del cliente relativa alle eventuali incomprensioni con il proprio animale La capacità del cliente nel venire a conoscenza dei bisogni psicofisici dell animale Poter indirizzare le persone verso adozioni responsabili Costruire rapporti costruttivi all interno della struttura e con gli enti e le figure che orbitano attorno al canile Quando è utile? Una corretta relazione è importante SEMPRE Fondamentale è cominciare ad instaurarla già dal primo contatto 148 E necessaria? SI Senza una corretta relazione tra operatore e cliente cresce la difficoltà di comprensione dei bisogni e la possibilità di un adozione efficace diminuendo così in modo esponenziale la possibilità d espressione del potenziale relazionale della coppia. Quale tipologia di relazione è corretto instaurare? Una relazione professionale basata sulla fiducia. L operatore è colui a cui poter fare riferimento a cui potersi AFFIDARE durante il percorso adottivo. L operatore non è responsabile per le scelte e i problemi del cliente per questo è importante tenere un atteggiamento lucido e riuscire ad osservare la coppia da un punto di vista esterno, neutrale 149 Quali sono i suoi confini? ATTENZIONE: 1) l operatore non è un parente, non è un amico, è un professionista (ciò non toglie che finito il rapporto professionale non si possa coltivare un amicizia) 2) amici e parenti sono clienti sconsigliati! Per eccessivo coinvolgimento Come si costruisce? Ascolto attivo e atteggiamento non giudicante* Accettazione incondizionata Formulando domande aperte in modo colloquiale per non sottoporre il cliente ad un interrogatorio Incoraggiando il cliente a parlare Utilizzando e osservando la C.V., C.P.V, e C.N.V. * Empatia * Basando il rapporto sulla fiducia Onestà e genuinità *( Approfondimento dalla diapositiva 10) 150 Ascolto attivo Il cliente ha bisogno di essere ascoltato (non solo sentito) da un operatore partecipe e presente in modo empatico e accogliente L operatore dovrà Esserci per l altro in modo spontaneo, essendo se stesso in ogni momento E importante ascoltare senza esprimere giudizio anche quando ciò che ci dicono è contrario ai nostri valori e/o principi (questo non significa condividere ciò che dice l altro, ma ascoltarlo per poterlo aiutare) NB:Quando una persona si trova in difficoltà il miglior modo di venirle in aiuto non è quello di dirgli cosa fare quanto piuttosto quello di aiutarla a comprendere la situazione e a gestire il problema prendendo da solo e pienamente la responsabilità delle scelte eventuali C.P.V. (Comunicazione Para Verbale), e C.N.V. (Comunicazione Non Verbale) Ascoltare i contenuti verbalizzati dal cliente tenendo presente la Comunicazione paraverbale e osservando attentamente la C.N.V. Cercare di identificare eventuali incongruenze tra C.V. e C.N.V. Imparare a osservare l altro è fondamentale come imparare ad ascoltare e osservare noi stessi (Es:postura, sensazioni, mimemisi) 151 CNV: Perché è importante ? È il linguaggio di riferimento tra gli individui Permette di conoscere che cosa avviene nelle interazioni umane Attraverso essa si entra in contatto con un linguaggio generalmente trascurato È il canale privilegiato della comunicazione silenziosa, delle percezioni corporee, dei sentimenti, del contatto con gli aspetti più nascosti dell emotività(scritta nei gesti, nelle posture, nei movimenti) CNV Per la sua immediatezza è un requisito fondamentale per un contatto genuino tra gli individui e permette, di conseguenza, che venga meno la definizione a priori del rapporto:è difficile camuffare l informazione non V. con definizioni aprioristiche (rigidità percettiva);la CNV stimola una maggior flessibilità nei rapporti interpersonali proprio grazie al valore esperienziale del linguaggio del corpo. L esperienza è alla base della comprensione 152 CNV Permette l incontro con l esperienza dell altro, la conoscenza autentica dell altro,consente lo sviluppo dell empatia Permette di riappropriarsi delle proprie possibilità comunicative Conoscere la componente espressiva motoria dello scambio interpersonale e delle relazioni tra gli individui diventa anche un modo per rendere più efficace, chiara e congruente l interazione CNV Stimola l ampliamento dei punti di vista (flessibilità) Permette l integrazione tra livelli diversi di esperienza (mentale e corporeo) I messaggi non V, poi, sono meno soggetti del contenuto verbale al controllo volontario dell individuo Il corpo manifesta chi sono, le mie emozioni,le mie intenzioni, i miei bisogni e la mia storia meglio della narrazione verbale degli stessi 153 CNV I segnali non verbali si percepiscono direttamente si ha come la sensazione di esperire un senso immediato di conoscenza dei vissuti espressi (anche se non sempre è facile afferrare la genuinità dell espressione o la verità della conoscenza).[De Paulo 1992] CNV La CNV è meno accessibile a colui che la invia rispetto a colui che la riceve. E difficile per esempio, percepire esattamente la propria espressione facciale. Possiamo solo ricavare una conoscenza indiretta attraverso i feedback inviati dall altro,ma sono un importante informazione on-line sul tipo di impressione che possiamo trasmettere [tratto da De Paulo, 1992] 154 CNV La CNV potrebbe essere interpretata scorrettamente per questo è importante verificare ciò che il cliente desidera realmente comunicare Se si osservano incongruenze tra verbale e NV è importante prendere nota e prenderle riconsiderazione nel farsi il quadro generale della situazione e nel caso sia possibile chiedere spiegazione direttamente al cliente di ciò che si è notato. CNV ed elementi da osservare che possono aiutarci a conoscere e comprendere l altro Espressione e mimesi facciale Sguardo Gesti e movimenti del corpo Postura comportamento spaziale Respiro C Para V Contatto corporeo Abiti ed aspetto esteriore (Es.2) 155 Empatia Capacità di immedesimarsi in un altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati d animo [ ]L empatia richiede un assetto ricettivo che consenta di entrare nel ruolo per valutare il significato che la situazione che evoca l emozione riveste per l altra persona , non che l esatta interpretazione verbale e non verbale che in essa si esprime [Le Garzantine, Psicologia di Umberto Galimberti ] Empatia Essere empatici non significa identificarsi emozionalmente con il cliente, significa semplicemente comprenderne il punto di vista individuale e unico Ricalcare per creare rapport (PNL) 156 Abilità personali necessarie per trasmettere empatia Interesse per l altro e per le sue esperienze La capacità di comprendere e usare il linguaggio del cliente La capacità di stabilire un rapporto emozionale con il cliente attraverso l uso dell ascolto attivo e un accurata attenzione alle sfumature che traspaiono dietro al linguaggio del cliente L uso sensibile e tempestivo delle domande Abilità personali necessarie per trasmettere empatia Autocontrollo e pazienza sufficienti a permettere al cliente di procedere con il proprio ritmo La capacità di identificarsi con il cliente senza lasciarsi sommergere emotivamente dai suoi problemi La capacità di usare suggerimenti e aiuti non verbali che incoraggino il cliente a parlare con noi La capacità di far sentire i clienti valorizzati e degni e soprattutto motivati e fiduciosi 157 Il contatto fisico Ogni cliente reagisce in modo diverso a questo tipo di comunicazione Può essere molto utile, ciò che conta è utilizzarla nel pieno rispetto dell altro e di voi stessi Osservare attentamente il feedback del cliente al vostro contatto e fate in modo che anche il vostro feedback al suo sia chiaro ed inequivocabile Attenzione: la comunicazione attraverso il contatto fisico è molto facilmente fraintendibile e può creare difficoltà sia nel mantenere il distacco emotivo sia nel mantenere il proprio ruolo e la relazione con il cliente a livello professionale Sistemi rappresentazionali (PNL) Visivo Auditivo Cinestesico Alcuni sistemi possono essere coincidenti Sistema preferenziale: canale con cui raccogliamo input dall ambiente (codifico messaggio) Sistema guida: canale con cui raccontiamo l esperienza (decodifico messaggio) 158 Nel dialogo con il cliente Utilizzare parole semplici Costruzione lineare delle frasi Frasi brevi Evitare espressioni negative ( non è un cane agitato , ma è un cane tranquillo ) Essere precisi nel citare notizie e fonti Mai chiedere ha capito? ,ma, ad esempio mi sono spiegato chiaramente? , Utilizzare pause e silenzi Dare il tempo di recepire i messaggi Creare effetti di attesa e di curiosità Valutare le reazioni, osservare il feedback Dare forza ai concetti Le pause non sono vuoti della comunicazione, ma hanno un immenso valore espressivo e danno maggiori informazioni del linguaggio verbale 159 Cerchiamo di evitare Frasi fatte Adulazioni Doppi sensi Ciò che può essere offensivo e urtare la sensibilità del cliente Generalizzazioni Frasi che denotano superiorità Da ricordare in qualsiasi interazione e con qualsiasi specie E fondamentale per comunicare con gli altri considerare e rispettare l unicità dell individuo con il suo personale punto di vista. Ognuno si crea un proprio modello della realtà (una propria mappa del mondo) Dobbiamo solo ricordare che La mappa non è il territorio (PNL) (Es:3) 160 Abilità del operatore utili a relazionarsi e comunicare correttamente con il cliente Ascolto Attivo Formulare domande aperte in modo colloquiale (evitando accuratamente di trasformarle in un interrogatorio) Riformulare ciò che il cliente ha detto per aiutarlo a chiarire i suoi pensieri, le sentimenti e idee Riassumere il contenuto di ciò che ci ha detto Identificare i temi ricorrenti Incoraggiare il cliente a comunicare con noi attraverso la CV e CNV Aiutarlo a focalizzarsi sulle aree e le questioni chiave Identificare i problemi Abilità del educatore utili a relazionarsi e comunicare correttamente con il cliente Identificare le discrepanze Scegliere strategie appropriate (si può usare il cane come mediatore) Aprire e chiudere il rapporto Stabilire un rapporto di fiducia Dare struttura e ritmo alle sedute Utilizzare correttamente CV,CPV e CNV 161 Abilità del educatore utili a relazionarsi e comunicare correttamente con il cliente Onestà e genuinità Gestire i silenzi Dare feedback Identificare i punti di forza Porre obiettivi chiari e realizzabili Valutare i programmi Conoscere i propri limiti e saper dire di NO (Es 4) 162 10. Adozione e adottabilità 163 Cos è l indice di adottabilità (IDA)? è uno strumento è riferito ad un soggetto ospite in una struttura d accoglienza (canile, rifugio) è un monitor dello stato di un soggetto e dei suoi cambiamenti si compone di parametri variabili Obiettivo: adozione ad hoc L indice di adottabilità è suscettibile di variazioni che possono migliorare le possibilità che ha un soggetto di trovare una nuova famiglia. La variabilità dipende dal valore attribuito ai singoli parametri che lo compongono. 165 I PARAMETRI dell IDA Età Sesso Taglia Mantello Stato di salute Razza Comportamento Aspetto generale Ragioni addotte all abbandono Storia clinica Massimo e minimo IDA Massimo (IDA 90/100%): Cucciolo Femmina/maschio Medio-piccolo Bianco, pelo raso o di media lunghezza In ottima salute Tipo Labrador, Golden Socievole e ben educato Accattivante Ragioni varie non comportamentali Vaccinato e sverminato 166 Massimo e minimo IDA Minimo (IDA 5/10%): Over 4/5 anni Maschio Gigante Molto scuro, pelo molto lungo In un pessimo stato di salute Tipo molossoide Aggressivo Incute timore e diffidenza Ragioni varie comportamentali Numerosi interventi di vario tipo Parametri non modificabili Età Sesso ( fatta eccezione per interventi di sterilizzazione) Taglia Tipo di mantello ( fatta eccezione per interventi di tolettatura) Razza Ragioni addotte all abbandono Storia clinica 167 Parametri modificabili Stato di salute Comportamento Aspetto generale SALUTE IDA<> ASPETTO GENERALE COMP Incrementare l IDA Lavorare sui parametri variabili aumenta le possibilità di un reinserimento in società dei soggetti poco appetibili a causa di bassi valori dei parametri non variabili. 168 Ulteriori accorgimenti Primo approccio: far incontrare il cane con il probabile nuovo proprietario in un area aperta, non attraverso le sbarre di un box, quando possibile. Aspetto generale: tolettare il cane e eliminare i parassiti favorisce l incontro. Consigli pre-adozione: consigli generali per un buon inserimento nel nuovo ambiente e consigli specifici sul soggetto prossimo all adozione. Ulteriori accorgimenti Scelta del cane: personale addetto alle public relation dovrebbe presentare le schede informative corredate di fotografia dei soggetti pronti all adozione e con le caratteristiche più prossime al tipo di vita e di proprietario che si apprestano ad incontrare. Post adozione: la struttura dovrebbe poter offrire assistenza al neo proprietario nella prevenzione di problematiche, se non direttamente, fornendo i nominativi dei propri referenti (medici veterinari, comportamentalisti, educatori cinofili, tolettatori, ecc.) 169 Conclusione Nulla deve restare intentato nel tentativo di reinserire un cane in una famiglia, perché è lì che un cane può ritrovare sé stesso, un suo ruolo, dei punti di riferimento. Ogni cane è un grande valore peccato non goderne tutti ! 170 L elenco di domande che segue è pensato non soltanto come un mezzo per acquisire informazioni utili all affido, ma anche come occasione di riflessione sulla responsabilità dell adozione INTERVISTA PRE-ADOZIONE Il cane è per voi o è un regalo? Abitate in zona? Come avete conosciuto questo canile? Informazioni sul nucleo famigliare: Quanti siete in famiglia? Sono tutti d accordo sull affido di un cane? Ci sono bambini piccoli? Di che età? Hanno paura dei cani? Ci sono persone anziane? Chi si occuperà prevalentemente del cane? Se volete un cucciolo per i bambini siete consapevoli che dovrete essere voi ad occuparvene? Per quale motivo prendete un cane? Avrà un ruolo preciso? (es. dovrà fare la guardia?) Avete già avuto esperienze con altri cani? Che tipo di cani erano? Che difficoltà avete incontrato? Che fine hanno fatto? In caso di persone straniere, siete in possesso di permesso di soggiorno? Quando rientrerete, avete pensato a cosa fare del cane? Informazioni sul luogo di permanenza del cane: Avete una casa con giardino o un appartamento? L abitazione è in affitto? Vi siete assicurati che il proprietario permetta la presenza di animali? In casa con giardino Il cane avrà accesso in casa? Il giardino è recintato?Il giardino è in condivisione con altre famiglie? Il cane dovrà stare alla catena ? Farà comunque passeggiate all esterno? In appartamento In che zona si trova? Vi sono vicini spazi verdi? In caso di affido in ditte: L azienda è recintata? Il cane dovrà stare a catena? Avete predisposto un recinto? Chi si occuperà del cane nei periodi di chiusura al lavoro? Il cane avrà contatti con persone o sarà libero solo di sera? In caso di affido in orti Il terreno è in affitto o di proprietà? E abusivo? Quanto tempo starà da solo? Informazioni su altri eventuali cani presenti nel luogo di permanenza del cane: Ci sono altri animali in famiglia? Hanno già esperienze con cani? Se sono cani, che tipi di cane sono? 171 Che età hanno? Sono socializzati? Se è un cane femmina, è sterilizzata? Vivranno a contatto o saranno separati? Informazioni sulla gestione del cane: Quanto tempo starà solo? Chi si occuperà di lui? Quanto tempo pensate di dovergli dedicare? Avete già pensato a una sistemazione per le vacanze? Avete pensato anche all impegno economico? Pensate di seguire un corso di istruzione? 172 SCHEDA RIENTRO IN CANILE Data Numero di identificazione Microchip (foto) Tatuaggio Nome Descrizione Stato di salute Motivo Data 1°ingresso in canile ______________________ Motivo Data 2°ingresso in canile ______________________ Data ____________ Età del cane (al momento dell affido) ______________________ Dati Affidatario (nome, indirizzo, numero di telefono) Il cane stava: in giardino in casa entrambi MOTIVI DEL RIENTRO Motivi personali (divorzio, morte proprietario, salute, cambio casa, cambio lavoro, nascita bambino, allergie) specificare. Problemi di salute del cane (specificare) - I problemi erano già presenti al momento dell affido? Problemi comportamentali del cane Morde / ringhia: in quali occasioni? A chi? (descrizione episodio) Non sta a casa da solo: quanto tempo viene lasciato solo? Vocalizzazioni? Distruzioni? Deiezioni? Non sa andare al guinzaglio Non va d accordo con altri animali (specificare) È troppo esuberante Sporca in casa: in presenza dei proprietario? In assenza? Entrambi? Scappa Altro (specificare) - Non ha rispettato le aspettative del proprietario? Non fa la guarda? Non va a caccia? Altro? Motivi di incapacità / superficialità dei proprietari (specificare) - Osservazioni dell operatore Le motivazioni condotte dai proprietari sono plausibili? Il cane aveva già dimostrato difficoltà in canile? Condizioni suggerite per il NUOVO AFFIDO 173