La Saggezza di Chirone ______

Transcript

La Saggezza di Chirone ______
La Saggezza di Chirone
_______
Lettere eretiche
CACCIA, ANIMALISMO E POLITICA
1
LETTERA APERTA ALLO STAFF OPA
Massimo Tettamanti
Marina Berati
Adriano Fragano
Aldo Sottofattori
Filippo Schillaci
Andrea Argenton
“UNA SVOLTA POLITICA PER L’ANIMALISMO RADICALE?”
09.07.04
Caro Max,
scrivo a te che conosco ma mi indirizzo a tutto lo staff OPA, che con l’eccezione di Aldo non conosco. L’altro giorno
ho letto un articolo su Repubblica che mi ha fatto sobbalzare.
Repubblica scriveva che, nelle elezioni europee del Nord Est “primo, di gran lunga” era arrivato Fini, ma subito
dopo si era piazzato Sergio Berlato, “consigliere ministeriale di Alemanno, incaricato di tenere i rapporti con la
potente lobby dei cacciatori” (sic!).
In ducati sonanti: la lobby dei cacciatori é riuscita a mandare a Strasburgo un suo rappresentante che aveva
preceduto, nella corsa europea, uno dei più forti cavalli di razza post-fascisti: Adolfo Urso. Pur vivendo lontano
seguo sempre gli avvenimenti politici italiani con un senso di sbalordimento e di apprensione.
Pochi giorni dopo ho scoperto che nella regione dove vivo - il Devon del Nord - i cacciatori – che sono una sparuta
minoranza - avevano creato un partito “The Country Party Alliance Fighting for Rural Issues”, mascherando la
sanguinolenta smania di massacro dietro un paravento di idee bonarie, mielose e buoniste in difesa del cosiddetto
Country Side.
Ho pensato, caro Max, che vi state muovendo bene. Mi congratulo con voi.
Avete capito che il tempo dei cani sciolti è finito. Che è terminato il tempo delle masturbazioni ideologiche, delle
stravaganti idee riguardanti il destino delle specie umana, delle litanie dei gruppi di preghiera e delle idee utopiche
legate a ideologie animaliste estreme che riescono solo a creare gruppi settari e disgregati. Avete capito che se
vogliamo aiutare veramente gli animali, bisogna trascendere, andare oltre la minutaglia compassionevole e ideare
una nuova strategia in grado di far pesare politicamente la massa di coloro che hanno a cuore il bene del non umano.
Occorre un nucleo che aggreghi i cani sciolti e tenti – almeno tenti – di creare un movimento - ombrello che dia
copertura alle mille anime dell’animalismo.
E questo va tentato con o senza le associazioni.
Il tempo dell’inane chiacchiericcio è finito: o strutturiamo una forza politica - come hanno fatto i cacciatori - o si
continuerà a sguazzare nella palude delle piccole cose, validissime per il salvataggio di uno sparuto numero di esseri
viventi, ma fallimentare come strategia globale perché incapace di attivare una vera svolta epocale.
Lo ripeto da anni. Come è possibile che una minoranza vilipesa e odiata come quella dei cacciatori abbia una lobby
in grado di mandare un suo rappresentante a Strasburgo?
Come è possibile che una lobby di 730.000 cacciatori e le loro famiglie abbia un potere maggiore
di una massa di animalisti che secondo me rasenta i sette milioni?
Io so che in questo paese (l’Inghilterra)- che sicuramente non è il Regno dei Cieli, ma è con la Germania uno dei due
paesi più aperti verso il problema della sofferenza animale – appena i cacciatori hanno fatto le loro mosse - che
sconfinano con un terrorismo vagamente annunciato - la Lega contro la Crudeltà verso gli Animali (una grande
2
lobby animalista) ha reagito pubblicando immediatamente una pagina intera su diversi quotidiani per informare
Blair e il suo governo – sguazzante nel magma miasmatico iracheno - che se non concludeva rapidamente l’iter
parlamentare, che avrebbe dovuto mettere fine alla “Caccia alla volpe”, ci sarebbero state ingenti perdite di voti alle
prossime elezioni - che si stanno già annunciando foriere di grandi tempeste per il Labour. Ed è stata una messa in
guardia sparata su una pagina intera dei quotidiani.
Qui, ogni mossa dei cacciatori o dei vivisezionatori è contrastata da lobby animaliste che rispondono colpo su colpo,
autogestendosi da sole attraverso i media.
Non piace ai nostri animalisti la parola “lobby”? Usino allora il termine “gruppo di pressione”.
Bisogna fregarsene delle parole e arrivare ai fatti. Gli animali si aiutano se siamo in grado di creare una forza
politica, con gli artigli di acciaio, in grado di determinare lo spostamento di un
notevole numero di voti. Se invece si continua a litigare tra vegetariani e veganiani saremo condannati alla
frammentazione del movimento, all’atomizzazione, all’eterne chiacchiere su internet e alla perenne minutaglia, che
aiuta molti essere viventi - ed è eticamente nobile e lodevole - ma che non può troncare “con l’ascia” - come dice il
Battista - le radici della violenza verso gli animali.
L’idea malsana che la politica faccia schifo e che sia sufficiente il chiacchiericcio su internet e la persuasione
veganiana verso limitatissimi gruppi di persone è una strategia suicida e perdente.
Montanelli diceva di turarsi il naso e votare. E lo stesso giornalista - notoriamente di destra - non esitò a votare a
sinistra quando il conflitto con Berlusconi divenne insostenibile.
Io sostengo da anni che il sacrificio ideologico vale la vita di milioni di esseri senzienti.
Storcere il naso astenendosi o sostenere partiti schierati contro il non – umano è come tradire gli animali e la
natura.
Un esempio della follia astensionista?
Il 49% dei neri d’America se ne infischia di votare.
Alle ultime elezioni di questo 51% di votanti il 90% ha votato Gore e il 10% Bush.
Ma il 49% degli afro americani non votando ha perpetrato un’autentica follia: ha consegnato il potere alla destra
guerrafondaia di Cheney, Wolfowitz, Pearl e soci.
Il risultato di questo astensionismo suicida?
La destra ha scatenato la guerra in Iraq.
Ma i soldati mandati a combattere di che colore sono?
Sono in maggioranza neri o ispanici, e figli dei poveri bianchi.
L’astensionismo nero e ispanico ha creato le condizioni affinché i figli dei poveri vengano massacrati in una guerra
sponsorizzata da una maggioranza bianca - sostenitrice di oligarchie finanziarie - che ha consegnato il potere a Bush
votandolo al 54% - ma assicurandosi che i propri figli non siano spediti in Iraq a farsi sbudellare. Ora che i propri
figli ritornano chiusi nei “body bags”, i poveri si rendono conto cosa significhi una manciata di voti: un voto nero
compatto avrebbe evitato che Bush vincesse contro Gore.
Storcere il naso verso la politica è suicida.
Se Gianpaolo Pansa avesse scritto ( vedi Espresso del 27-11-03- Bestiario) che erano stati i cacciatori e non gli
“animalisti estremi” a gridare “in faccia ai carabinieri “….dieci,cento, mille, Nassyria!..”, ci sarebbe stata una levata
di scudi memorabile da parte delle associazioni venatorie. Quando ho evidenziato a un mio caro amico, un
3
“animalista doc”, la cosa, mi ha risposto che quella non era altro che una “goliardata!” Ecco “in nuce” la basilare
differenza di approccio.
Quello dei cacciatori è rivolto verso il mondo e verso la modernità dominata dai media.
Quello nostro è dominato invece da una specie di autismo, da un sistema chiuso in se stesso, solipsistico con una
visione del mondo paurosamente limitata.
Per me, caro Max, si presentano una serie di possibili scenari.
Si aprono alcune vie percorribili.
La prima è quella di una fondazione di un partito verde – animalista autentico.
Un partito - logicamente - schierato a sinistra che sia: pacifista, antiglobalista, profondamente verde - Kyoto,
disposto in maniera risoluta contro la fame del mondo e che sia un baluardo per i diritti degli animali e degli
uomini. Ma non un partito veganiano o vegetariano, un partito aperto a tutte le persone che si battono per i diritti
animali, un partito che prenda una ferma posizione contro: caccia, vivisezione, allevamenti di ogni tipo,
combattimenti degli animali, vivisezione, commercio degli animali, combattimenti, feste, abbandono…ecc….
La seconda è quella della “lobby” (o chiamiamola “gruppo di pressione”) politicamente trasversale, schierata sulle
posizioni sopra elencate. Non una lobby veganiana – vegetariana ma una lobby aperta che – simile alle grandi lobby
statunitensi – sia in grado di spostare masse di voti da uno schieramento all’altro. E’ lapalissiano che una lobby
puramente vegetariana – veganiana avrebbe una forza esigua. Una tale idea è demenziale.
Un esempio? La lobby inglese contro la crudeltà verso gli animali che minaccia di spostare i voti – che generalmente
concede ai laburisti (e lo fa anche attraverso il sacrificio ideologico di attivisti orientati a destra) – in un’altra
direzione. Se Blair, eternamente esitante, decidesse di procrastinare l’iter parlamentare per concludere la
legislazione sull’abolizione della caccia alla volpe, sarebbe duramente punito come è stato punito per la guerra in
Iraq.
Molti miei amici non hanno esitato – per la prima volta nella loro vita – a votare per i liberali e per i verdi che si
erano espressi contro la guerra. E anch’io ho votato verde.
La terza è quella dell’infiltrazione di massa in un partito. Un’adesione di massa che crei all’interno del partito
infiltrato – se così si può dire – una maggioranza che scalzi una minoranza.
Un esempio? L’ingresso di migliaia di nuovi iscritti nel Partito Verde per contrastare – ed eliminare - la presenza
della minoranza favorevole alla caccia e alla sperimentazione.
La quarta è quella dell’entrata di gruppi animalisti in vari partiti.
Esempio: la creazione di ARCIANIMALI nei DS per contrastare ed eliminare la presenza dell’ARCICACCIA o la
presenza di un folto gruppo animalista in AN per contrastare le posizioni di Alemanno e soci. L’idea che
l’animalismo sia solo di Sinistra è errata. Io ho aiutato, in Umbria, una signora - che si dichiarava apertamente di
destra - che ebbe 15 cani avvelenati, e sosteneva che gli avvelenamenti erano stati perpetrati da cacciatori comunisti.
Una cosa molto probabile.
Ed io che ero stato una vita nel PCI non ho esitato ad aiutarla e a combattere i compagni avvelenatori denunciandoli
dappertutto. Anche alla BBC World News.
A coloro che sostengono che il sacrificio ideologico è insostenibile ricordo che una presa di posizione che elimini - o
radicalmente limiti -: caccia, vivisezione, combattimenti, allevamenti, abbandoni ecc…pur non essendo che una
scheggia nella dinamica dello strazio animale è fortemente auspicabile per la massa di esseri viventi che si
riuscirebbe a salvare.
Cerco di evidenziare alcune cifre, con un gruppo di esempi limitati.
Ogni anno, in Italia:
4
La caccia uccide 250 milioni di animali.
Il mercato italiano delle pellicce massacra 20 milioni di animali.
La vivisezione tortura e uccide oltre un milione di animali.
5000 cani soccombono nei combattimenti.
Per non parlare della pesca che sta distruggendo i nostri fondali marini.
Se il mio sacrificio ideologico riuscisse a salvare una parte di queste povere creature io voterei anche per il Principe
Dracula. O Belzebù se preferite. Altri hanno altre idee.
Il sacrificio ideologico per loro è un prezzo troppo alto da pagare. Per me, non lo è.
Qualsiasi movimento o organizzazione che nasca dovrebbe accantonare, per suo interesse, idee bizzarre e
controproducenti, e basarsi solo sulla lotta verso i diritti degli esseri senzienti.
Ma di tutti gli esseri senzienti. In poche parole un nuovo movimento oltre a salvare i randagi deve anche combattere
– e con grande forza - il problema della fame, della miseria e della schiavitù nel mondo.
Una nuova coscienza sta sorgendo. E questa coscienza avanza inesorabilmente.
Se dovessi evidenziarla con un esempio sceglierei Julia “Butterfly”, la ragazza che visse in cima a una vetusta
sequoia di 500 anni - per 737 notti dal 10 dicembre del 1997 - per salvarla.
E’ lei che impersona, secondo il mio modesto parere, la coscienza che avanza.
E’ lei che rappresenta il nuovo sentire – la “coscienza migliore” schopenhaueriana - che si staglia contro il male del
mondo senza alcuna titubanza; una nuova coscienza laica che, senza sottofondi religiosi o mistici, anela al bene
contro tutto e tutti. E questa consapevolezza avanza malgrado che molti animalisti – che voi conoscete bene, Max –
la neghino a priori per i loro motivi ideologici.
Durante la settimana vegetariana inglese Tanit Carey ha presentato uno studio che ci ha informato che nel 2047
tutti i cittadini britannici saranno vegetariani, precisando che gran parte della popolazione sta meditando sulla
scelta vegetariana e che il 6% è già completamente vegetariano.
Il massimo numero di vegetariani è in Germania, ma anche in Italia il vegetarianismo avanza.
Se la stampa internazionale continua a parlare di una percentuale di vegetariani che nel mondo rasenta il 35% della
popolazione mondiale, qualcosa si sta muovendo.
So bene quello che affermano molti “animalisti” riguardo a questa crescita esponenziale.
Essi sembrano turbati, in un modo autolesionista e inspiegabile, perché convinti che questa tendenza non sia
riscontrabile nella realtà. E spiegano – correttamente in un senso – che anche il mercato della carne è in crescita
esponenziale. E hanno pienamente ragione - le statistiche sono chiare -: il World Bank ha predetto che il consumo
della carne crescerà nel 2020 del 50%. E ha precisato che ci sono, ormai, due volte più polli che esseri umani nel
pianeta, oltre a un miliardo di maiali, un miliardo e 300 milioni di vacche e un miliardo e 800 mila di ovini.
Questo è il paradosso: crescita esponenziale dei vegetariani e, allo stesso tempo, del consumo della carne. Ma la
crescita del mercato della carne é principalmente dovuta all’aumento sproporzionato delle nascite umane. Nascono
ogni giorno 200.000 piccoli nel mondo.
Parliamoci chiaro: aveva ragione Nietzsche quando diceva che siamo una malattia sulla pelle della terra. Nel 2050 si
prevede che saremo 9,2 miliardi. Sappiamo però che l’Italia entrerà in recessione demografica già dal 2010 e che nel
2050 saremo circa 8 milioni in meno.
Come dicono i romani: consoliamoci con l’aglietto.
5
Il paradosso è che mentre cresce il vegetarianismo, con rapidità impressionante, allo stesso tempo aumenta il
commercio della carne. Negli ultimi quarant’anni il consumo della carne in Europa è cresciuto da 56 chili a 89 chili
per persona all’anno. Se si pensa alla crescita economica del Terzo Mondo è facile immaginare come sia inevitabile
che il consumo delle carni di esseri senzienti tenderà a svilupparsi. Ma il fatto innegabile è che mentre aumenta
l’orrore, allo stesso tempo e con rapidità sbalorditiva, cresce la coscienza, specialmente tra i giovani, alla “Julia
Butterfly”. E questo ci dà grande speranza.
I nodi stanno giungendo al pettine.
Le contraddizioni si stanno sovrapponendo nella storia umana e sono contraddizioni esplosive.
Monoteismi spuri continuano, come morti viventi, a sopravvivere e a predicare l’osceno verbo della proliferazione
delle nascite. I veri terroristi sono coloro che infettano il pianeta con idee medioevali e malsane, e lo avvelenano e lo
distruggono.
Peter Singer, considerato tra i più influenti filosofi del secolo se ne è venuto fuori, giorni fa, con un gioiello. Ha detto
– provocando un pandemonio tra le minoranze fondamentaliste cristiane - che è più giusto sperimentare su un
umano in coma che su un cane o su uno scimpanzé in condizioni normali. Ormai tutte le sacre verità tremano.
L’iperuranio specista con i suoi valori eterni traballa. Oscilla paurosamente il baldacchino delle mezze verità della
specie tirannica egemone sull’orbe terracqueo.
Ma chi è il vero terrorista? Chi avvelena due miseri panettoni e libera qualche visone o chi avvelena il pianeta?
Ormai nel mondo la logora logica specista si sta paurosamente incrinando.
Ho letto, giorni fa, un articolo di Umberto Eco (Espresso 11-3- 04 Bustina di Minerva pag.206),
in difesa degli uccellini, che evidenziava l’essenza del pensiero specista.
Eco scrive: “ Visto che il consorzio umano ammette l’allevamento di polli, di bovini e maiali per poi ucciderli e
mangiarli, si può ammettere che in riserve dedicate, lontane dall’abitato, in stagioni precise si possa accettare che
qualcuno vada ad uccidere per sport (sic) animali commestibili la cui riproduzione sia salvaguardata e controllata.
Ma entro certi limiti…”
Il più letto degli intellettuali italiani nel mondo difendendo gli uccellini - un minuscolo passo avanti - ci ha
propinato una difesa della caccia degna dell’Arcicaccia, che è sulle sue esatte posizioni. Massacrare si, ma con
intelligenza. Spappolare e sbudellare si ma “cum grano salis”.
E chi lo decreta questo?
Ma il “consorzio umano” lo decreta – spiega Eco - che, simile a un Giove Olimpico, rigurgita eterne, immutabili
verità. Eco difendendo gli uccellini ha giustificato la caccia.
E difendendo la caccia ha dato voce ai reprobi come la presidente della Commissione Agricola del Lazio, Laura
Allegrini di AN che si è precipitata a proporre l’allargamento delle specie cacciabili e delle aree cacciabili per
ottenere un misero pugno di voti.
Ma chi è allora il vero terrorista?
Il vero terrorista, che bisogna combattere con tutte le forze è chi distrugge il pianeta.
Chi rigurgita onde velenose di diossina. Chi distrugge le foreste. Chi massacra esseri inermi.
L’Occidente che avvelena il pianeta, mi ricorda Kieu Sampham, il braccio destro di Pol Pot, che ha dichiarato di non
saper nulla dei massacri; era assente, Kieu Sampham, mentre i Khmer Rossi liquidavano un milione di persone,
esattamente come l’Occidente che, perversamente, ignora lo sfacelo del mondo.
Fatti?
6
Un americano produce ogni anno 5.40 tonnellate di carbonio contro lo 0.09 di un nigeriano.
Uno statunitense emette 21.000 CO2, mentre un italiano ne emette 9000 e un abitante della CIAD uno. Basta
studiare la classifica delle emissioni di carbonio per capire chi è il vero terrorista nel mondo. Michael Meacher - che
è stato ministro dell’ambiente nel Regno Unito dal 1997 al 2003 - è stato di chiarezza cristallina quando ha spiegato
che coloro che avvelenano il pianeta dovrebbero essere giudicati da un tribunale internazionale come Milosevic o
Pol Pot.
Meacher ha scritto: a causa dell’avvelenamento e del “global warming” 420 milioni di persone vivono in paesi che
non sono più in grado di coltivare la terra a causa della desertificazione e mezzo miliardo vivono in regioni che si
stanno, con estrema rapidità, desertificando.
Nel 2025 il numero di persone che vivranno in aree trasformate in deserti si raddoppierà.
Tutto l’ecosistema è ormai ha rischio. Le foreste bruciano. Entro il 2050 l’Amazzonia sarà deforestata. Inoltre, ha
precisato: ci sono voluti 150.000 anni per la popolazione del mondo per raggiungere il miliardo di persone. Ed era il
1804. Ci sono voluti altri 123 anni per raggiungere i 2 miliardi di abitanti. Ed era il 1927. Ci sono voluti solo 14 anni
per raggiungere i 4 miliardi. Altri 13 anni per raggiungere i 5 miliardi. E ancora 12 per diventare 6 miliardi.
Gli scienziati dicono che il livello di estinzione delle specie è cresciuto del 100% a causa della
contaminazione perpetrata dagli umani. Le specie stanno svanendo a una velocità incredibile.
In 10 anni la popolazione dei gorilla, nell’aera del Congo, è diminuita del 70%.
Nel 1994 erano 17.000 ne sono rimasti solo 5000.
Il “global warming” distrugge, ogni anno, un milione di specie – tra piante, animali, uccelli e insetti e almeno
150.000 umani. Le immagini satellitari ci rimandano continuamente il monitoraggio della distruzione che dissolve
annualmente la Foreste Pluviali, i polmoni della Terra. Ogni anno scompaiono 10.000 miglia quadrate di foreste: un
aumento del 40% dal 2002. E questo disastro è in gran parte causato dalla smodata necessità di carne
dell’Occidente. I bovini nell’Amazzonia sono diventati 57 milioni raddoppiando il proprio numero dal 1990 al 2002.
L’importo di carne verso l’Europa dal Brasile è cresciuto dal 40% al 74% in 12 anni.
Il vero terrorista?
L’ha indicato il Pentagono in un recente studio.
Davanti all’indifferenza della destra americana per il destino del mondo, lo stesso Pentagono ha reagito spiegando al
presidente più ottuso della storia americana che negare il “global warming” – per mantenere l’attuale livello di
qualità della vita degli USA – avrebbe portato alla catastrofe planetaria. Il Pentagono ha spiegato che la cecità della
classe dirigente – e aggiungerei l’indifferenza e l’ignoranza del popolo - creerà uno scenario apocalittico da
sopravvivenza “darwiniana” della specie.
Nel rapporto si legge che:
dal 2007 terribili tempeste devasteranno le coste del mondo e che gran parte dell’Olanda rischierà di finire
sommersa dal mare.
Dal 2010 al 2020 il clima europeo cambierà drammaticamente e la Gran Bretagna sarà esposta a un clima
siberiano.
Ci saranno guerre tremende a causa della desertificazione e della fame.
Rivoluzioni e sommosse sconvolgeranno India e Indonesia.
La guerra per la mancanza dell’acqua mieterà un gigantesco numero di vittime.
Nei prossimi 20 anni il pianeta non riuscirà più a sostenere la sua popolazione in crescita a un ritmo vertiginoso.
7
I paesi ricchi dell’Occidente si trasformeranno in fortezze per respingere le ondate migratorie di masse disperate e
affamate per la desertificazione e per la mancanza d’acqua.
Spaventose ondate migratorie si riverseranno verso l’Europa dall’Africa e dal Sud America verso gli Stati Uniti.
La proliferazione nucleare, ormai inevitabile dopo il crollo del potere sovietico, creerà scenari d’inferno e gli ordigni
nucleari saranno utilizzati da Stati asiatici, mediorientali o africani.
La temperatura raggiungerà costantemente i 33 –35 gradi e 400 milioni di persone rischieranno la morte. Il
Bangladesh sarà sommerso dal mare e la Cina sperimenterà condizioni terribili.
Il Pentagono ci ha sorprendentemente propinato l’immagine di un mondo futuro – anzi già presente – ove ricchi
“bunkerizzati” resistono all’attacco dei poveri resi folli dalla fame e dalla miseria. Un’ immagine descritta con
grande accuratezza da Paul Virilio, che immagina le megametropoli bunkerizzate alla “Blade Runner” pullulanti
sulla terra. Negli Stati Uniti - ci dice l’urbanista francese - oltre 30 milioni di americani già vivono nelle “gated
communities”: la borghesia e gli “yuppie” hanno già creato i loro campi di concentramento dorati per contenere le
invasioni barbariche dei nullatenenti.
Hanna Arendt ha scritto che progresso e catastrofe sono le due facce della stessa medaglia: nulla di più vero.
Ma davanti alla possibile catastrofe planetaria, annunciata dal Pentagono, Bush preferisce ignorare l’avvertimento
per mantenere il livello di vita del suo popolo – o parte del suo popolo – e, quindi, preservare i suoi voti.
In ducati suonanti: meglio non rinunciare all’aria condizionata che salvare il mondo.
Se c’è un caso che dimostra che l’indifferenza politica di un popolo può condurre all’Apocalisse
quello è il caso americano.
Ma non sono terroristi coloro che distruggono il pianeta, terroristi sono coloro che liberano visoni o cani dai
laboratori della sperimentazione.
La criminale indifferenza per il destino del pianeta e del non –umano è evidenziata da Mosca che sta tentando di
vendere 843 milioni di ettari di foreste.
La Russia ha il 22% delle foreste del mondo che sono determinanti per la stabilità climatica
e per la biodiversità, e assorbono il 15% delle emissioni globali di diossina e monossido di carbonio producendo
ossigeno per l’Europa e per il mondo.
Ma ora sono in vendita: tutto è in vendita nel tempo del capitalismo trionfante.
L’assassino globale si aggira indisturbato, Max, e se vogliamo vedere il suo volto criminale è sufficiente esaminarci
ogni mattina allo specchio. I “serial killer” globali siamo noi.
L’Hannibal Lecter del mondo è la nostra specie.
Bisogna difendere il mondo creando un nuovo movimento che protegga tutti gli esseri viventi e il pianeta. Ma
questo non si può fare con minoranze suscettibili, nevrotiche, che orbitano, come nomadi chiuse, nel labirinto
autistico della compassione e dell’angst.
E’ necessario che nasca un nuovo movimento che trascenda la galassia animalista, senza ignorarla, ma che non
rimanga impigliato tra le grinfie dell’inanità che è foriera di fallimento.
Bisogna aprirsi al mondo con un programma che attacchi il ventre molle della violenza verso gli esseri viventi e che
dia battaglia solo dove - in un dato momento storico - sia tatticamente possibile farlo. Dal nucleo di questo
movimento qualcosa di notevole può germogliare.
8
In questo momento storico, se si vuole creare qualcosa di politicamente valido e aggregante, è possibile attaccare il
ventre molle della violenza verso gli animali costituito da:
caccia
sperimentazione
sadismo e maltrattamenti
ecomafia
zoomafia
abbandoni
bracconaggio
business delle pellicce
combattimenti
allevamenti
feste
corride
pesca incontrollata
ecc…ecc…
Lo so, non è tutto, ma non è neanche poco. Stiamo parlando di milioni di animali salvati.
Fare tutto subito non è possibile: le avanguardie che vogliono tutto immediatamente mi ricordano le sparute
minoranze sessantottesche pronte a innestare la propria leadership su ipotetiche masse per condurle verso il sole
nascente del comunismo occidentale (con sfumature maoiste).
E sappiamo tutti come finì.
Un’avanguardia non può precedere le masse di anni luce: spingersi troppo in avanti equivale a una forma di
solipsistica follia.
Il discorso essenziale è questo: “E’ possibile iniziare – almeno - un ampio dibattito nell’animalismo “radicale” per
capire se esista la seria volontà di organizzarsi in qualcosa di politico?”
La via che avete intrapreso con l’OPA, l’Osservatorio Politico animalista è per me quella giusta, ma la mia paura è
che troverete un muro d’indifferenza da parte dei “coltivatori dei campetti d’ossa” e dovrete affrontare un muro di
micidiale indifferenza. Molti animalisti preferiscono continuare con l’eterno chiacchiericcio e la minutaglia
compassionevole che – pur essendo eticamente giusta - non risolve il problema globale.
Pasolini ha scritto, riguardo al papa:
“Quanto bene tu potevi fare! E non l’hai fatto:
non c’è stato un peccatore più grande di te.”
9
Si, caro Max, bisogna sporcarsi le mani nella politica e sguazzare nell’inferno degli onorevoli e dei senatori. E non è
una cosa piacevole (l’ho esperimentata sulla mia pelle) ma assolutamente necessaria. E se non ci sporcheremo le
mani saremo noi i grandi peccatori.
Un abbraccio
Paolo Ricci
Lettera a Maurizio Ferrara
(Sulla caccia e le elezioni politiche in Toscana)
Castiglion Fiorentino, 26/09/97
Non so come raggiungerLa, anche se sono molto vicino al Mugello, quindi invio questa lettera a Repubblica con la
speranza che sia pubblicata e che lei possa leggerla. Stavo rileggendo uno stupendo volume di poesie di Shikichi
Takahashi, un grande poeta Zen Giapponese, che Lei sicuramente conoscerà, intitolato: "Il Trionfo del Passero". Lo
stavo rileggendo dopo aver salvato dagli artigli dei miei gatti un piccolo uccello, che sfortunatamente, dopo una
breve agonia, è morto. Ho cercato disperatamente di salvarlo ma non ci sono riuscito. Capirà, quindi, con quale
orrore ho letto il suo intervento in difesa dei cacciatori che vogliono uccidere passeri e fringuelli. Questa ignobile
trovata, questa orrenda malandrinata, l'ha fatta per ottenere una manciata di miserabili voti, nel vano tentativo di
battere il cacciatore Di Pietro, che a sua volta stermina in nome di un’immaginaria civiltà contadina. I verdi
dovrebbero meditare su questa contraddizione prima di concedere il loro appoggio, su questo, Lei ha ragione
Ferrara.
Consideri che in termini elettorali questa è un’idea perdente, i cacciatori stanno diminuendo notevolmente, mi
risulta che sono calati del 40% e diminuiscono ancora e questa malandrinata Le farà perdere un notevole numero di
voti. Mi creda, io sento quello che la gente dice e pensa. E' stata un'idea balorda dettata dalla disperazione. Dire
"amo i cacciatori" è una cosa assurda, dal momento che afferma di non praticare la caccia, e cercare di raccogliere
un pugno di consensi con questi miserabili metodi è un atto indegno, inumano e vergognoso. E mi permetta,
politicamente perdente. Ammesso, poi, che i cacciatori rossi siano sprofondati nella logica allucinante di votarLa in
cambio di un possibile e vago appoggio, cosa della quale dubito profondamente. Questa ignobile coglionata Le
costerà cara, i legami ideologici non si superano con vaghe promesse ed anche le promesse spesso non bastano.
Ma con che esseri abbiamo a che fare? Vediamo dei poveracci vestiti da Rambo, rincoglioniti dai violenti film
americani, giungerti a 50 metri da casa (io abito in campagna) per massacrare tutto quello che si muove, solo per il
gusto sadico di uccidere. Lei sa che ciò che li spinge a cacciare non è la necessità, ma il piacere di sterminare, di
estinguere ciò che vive. E vediamo politici, che per raccogliere una manciata di voti, li assecondano. Ma con che
mostri ci misuriamo, che orrore ci confronta? Puro, vergognoso sadismo. Si può perdonare l'abiura, il passaggio dal
materialismo dialettico al liberalismo italico, la difesa del galantuomo Previti, il riciclaggio dell'eccelsa mente
politica di Pomicino, l'assalto ai giudici delle varie procure, la difesa degli inquisiti, ma la difesa dei cacciatori è un
atto ignobile che Le costerà caro, se sarà giustamente evidenziato dalla stampa.
E sarebbe costato caro a Veltroni, al PDS, a Rifondazione se non avessero fatto marcia indietro riguardo la famosa
proroga. Una manciata di voti insanguinati di un gruppo di sadici non giustifica l'appoggio di un partito. E' un atto
di inaudita vergogna. Se si è contro l'oppressione degli uomini come si può giustificare lo sterminio di indifesi
animali? E la sinistra non è composta solo da cacciatori assatanati ma anche da un notevole numero di votanti che
odia la caccia.
Ne so io qualcosa che vedo vagare questi assassini con le loro doppiette sotto casa, tra i campi, ossessionati dal
bisogno di uccidere, di annientare queste povere creature; e vedo bimbi, cani, gatti giocare sui terreni, e vivo nel
terrore che vengano impallinati durante la stagione venatoria.
Rifletta su quanto Le dico e legga Shikichi Takahashi, le farà bene all'anima.
10
Non cerchi voti tra i cacciatori, perderà comunque, lo faccia con un po' di stile, non si renda ridicolo, abbandoni
questa ignobile malandrinata. Anche il circo ha i suoi limiti.
Paolo Ricci.
Lettera alla scrittrice Muriel Spark
(Sugli avvelenamenti in Toscana)
Attenzione ANTONIO POLITO
La REPUBBLICA
Alla Sig.ra MURIEL SPARK
Castiglion Fiorentino, 24/04/99
Cara Sig.ra Spark,
dopo una lunga tribolazione, spero di aver scoperto il suo indirizzo e sono molto contento. Le scrivo questa lettera
per ringraziarla della denuncia che ha sporto contro gli avvelenatori di cani. Le scrivo perché non sopporto più
questa barbarie. Non riesco più a tollerare che avvengano queste nefandezze nella mia terra. Ed è importante che le
autorità mettano, drasticamente, fine a questo orrore prima che qualcuno combini qualcosa di irreparabile. Non
tutti gli italiani sono disposti ad accettare passivamente violenze verso un animale amato, qualcuno potrebbe
reagire in maniera incontrollata. Se trovassi l'avvelenatore del mio cane non so quello che farei. Sono sicuro, per
quello che sento, che questi assassini rischiano il linciaggio. Questa vergognosa pratica sta infangando il nome della
Toscana e della Valdichiana.
Le denunce contro l'avvelenamento di animali con polpette avvelenate hanno ormai avuto un triste risalto nel
mondo: la Valdichiana è identificata, a causa di un gruppo di delinquenti, come un'area di spietati avvelenatori di
inermi animali. E' incomprensibile che le autorità non intervengano e non si rendano conto dell'effetto devastante
che hanno avuto queste accuse. E' inconcepibile che gli albergatori della Toscana, e in particolar modo della
Valdichiana, non comprendano che accuse di questo tipo, fatte sulla stampa estera e nazionale, danneggino l'area e
le loro strutture a livello turistico. Lei, che ha subito l'orrore dell'avvelenamento di quattro cani, ha fatto benissimo
a denunciare sulla stampa britannica e su Repubblica questi orrori.
Ho letto un'altra lettera che mi ha commosso, scritta da una studentessa su Repubblica: Barbara Cagli. In seguito
alle sue denunce il Daily Mail e il Guardian hanno pubblicato servizi in prima pagina su questa vergognosa pratica.
La Toscana e la Valdichiana sono apparsi come luoghi dove dei mascalzoni avvelenano povere bestie con bocconi di
carne farcite con stricnina. La Televisione inglese ha trasmesso immagini di cani in agonia, mio figlio, inglese, che
ha visto il programma, mi ha detto di aver provato una profonda vergogna per quello che veniva mostrato.
Devo dirle che quando ho letto degli operai ridenti davanti al suo cane in agonia mi sono vergognato anch'io di
essere italiano.
Per fortuna qualcuno sta reagendo: Repubblica è all'avanguardia di questa lotta: Michele Serra, Antonio Polito e
Forattini hanno evidenziato con forza questo orrore, denunciando, senza mezzi termini, queste orrende pratiche.
Sono convinto che la caccia sia responsabile in gran parte di quello che accade. E' inconcepibile che per l'egoismo di
alcuni mascalzoni tutti debbano pagare e che sia diventato impossibile fare una passeggiata con il proprio cane per i
boschi senza correre il rischio che venga avvelenato. E' inaccettabile e vergognoso che in un paese civile avvengano
queste mostruosità e che intorno a queste pratiche oscene sia stata eretto un muro di omertà che protegge
incoscienti, che dopo aver messo i loro cani in recinti sicuri, avvelenano quelli degli altri.
Il silenzio stesso dei veterinari è spesso inconcepibile e odioso. I veterinari spesso sanno.
11
Il calo del numero dei cacciatori è sintomatico. Un'industria che con il suo indotto fattura oltre 6.000 miliardi
dovrebbe essere più attenta e investire parte dei suoi introiti per controllare gli eccessi che con il tempo la
distruggeranno. Va ricordato che le famiglie italiane ospitano oltre sei milioni di cani e otto milioni di gatti e che
queste famiglie potrebbero formare, a causa degli eccessi dei cacciatori che avvelenano gli animali, una lobby
potente che potrebbe attivarsi contro la caccia in maniera devastante. E questa lobby potrebbe riuscire dove
fallirono i referendum del 1990 e del 1997 a causa del mancato raggiungimento del "quorum". Mi capita spesso di
ascoltare esternazioni di estrema violenza verso gli avvelenatori e verso i cacciatori. L'intero concetto della caccia va
radicalmente ripensato: 900.000 cacciatori che vomitano 25.000 tonnellate di piombo contro inermi animali sono
troppi, 100 milioni di animali uccisi sono troppi. Io sono romano, sono un vegetariano convinto e detesto la caccia e
trovo barbaro lo sterminio di passeri, fringuelli, tortore, peppole, corvi. Trovo indecente lo sterminio di creaturine
di 22 grammi. La caccia mi offende ed i toscani divorati da questa oscena passione li sopporto poco.
Non bastasse la caccia, in questo benedetto paese, c'è il flagello dell'ecomafia e della zoomafia, bisogna rendersi
conto che quello che stiamo facendo in Italia agli animali è assolutamente vergognoso, barbarico. Combattimenti fra
cani con 5000 povere bestie coinvolte, corse clandestine di cavalli, traffico di animali esotici, traffico della fauna
selvatica: un osceno giro di 3000 miliardi secondo le ultime statistiche. A questo vanno aggiunti il sistematico
massacro degli uccelli: due milioni morti o feriti a causa degli incendi dolosi provocati dai piromani.
L'altra sera "Striscia la notizia" evidenziava l'abbattimento di rapaci in Calabria a causa di pratiche superstiziose che
dovrebbero proteggere per un decennio da eventuali tradimenti coniugali: cose inaudite in un paese civile. Ma lo
siamo? A questo si aggiunge l'abbandono di animali, tra i 150.000 e i 300.000 all'anno. Un esercito di 650.000
randagi vaga per la penisola provocando con la loro povera morte 45.000 incidenti stradali all'anno. Un orrore
senza fine.
La mia casa è diventata da tempo un centro di raccolta per animali abbandonati. La gente li abbandona nel mio
giardino. Alcuni mesi fa ero finito con quattro cani e cinque gatti a causa della compassione che provo per le bestie.
Una donna, che poi identificai, rintracciai e denunciai mi gettò nel giardino una cagnetta gravida.
Preso atto che mi è impossibile restare in Italia perché rischio di finire con un centinaio di animali, sto cercando
disperatamente di rientrare a Londra, ove ho una casa a Wimblendon Park.
Scilla e Cariddi, Signora Spark: da una parte gli avvelenatori con le loro pratiche immonde, dall'altra la follia
britannica della quarantena che imprigiona gli animali per sei mesi in anguste gabbie per timore della rabbia.
Sfortunatamente ho una vecchia cagna e una vecchia gatta che non sopravviverebbero. Ho gatti e cani che
uscirebbero insani dall'esperienza.
Quindi oscillo tra due orrori: la possibilità che le mie bestie vengano avvelenate e la prigionia che le ucciderebbe o le
renderebbe folli. Nel frattempo tre gatti ed un cane sono morti. Sto spendendo una fortuna per non far finire le mie
bestie in quarantena sperando che qualcuno non getti una micidiale polpetta tra i campi. Una condizione veramente
invidiabile. I cacciatori dementi da una parte, il piccolo capitalismo dei canili inglesi, con i suoi osceni miserabili
interessi, dall'altra.
Le dico la verità, Signora Spark, voglio andare a vivere in un posto ove non avvengono le nefandezze che lei ha
evidenziato. Voglio trasferirmi in un paese ove un avvelenatore rischierebbe il linciaggio o la prigione. Ho già
vissuto 23 anni in Inghilterra, conosco bene la sua nazione. Sto pensando alla Cornovaglia. Mi dicono che la
quarantena sarà abolita. Spero che lo facciano presto Signora Spark!.
Ieri leggevo un libro intitolato: "Yossl Rakover si rivolge a Dio" di Zvi Kolitz. Un capolavoro di pochissime pagine.
Nel piccolo manoscritto l'io narrante, l'ultimo ebreo combattente nel ghetto di Varsavia, lascia un messaggio finale
in una bottiglia. Yossl attende la morte e riflette dopo lo sterminio dell'intera famiglia da parte dei nazisti. E' solo,
tutti gli altri combattenti sono caduti, scrive:
".... Le belve della foresta mi sembrano così amabili e care che è per me un profondo dolore sentir paragonare a
belve gli scellerati che dominano l'Europa ...non è vero che Hitler ha in se qualcosa di bestiale, è un tipico figlio
dell'umanità moderna, ne sono profondamente convinto. E' stata l'intera umanità a generarlo e a crescerlo, ed egli è
il più sincero interprete dei suoi desideri. In un bosco dove mi ero nascosto, incontrai un cane malato, famelico,
forse anche impazzito, con la coda tra le gambe. Entrambi sentimmo subito la comunanza, se pure non la
somiglianza della nostra condizione, infatti la condizione dei cani è certo di gran lunga superiore della nostra. Si
appoggiò a me affondò la testa nel mio grembo e mi leccò le mani. Non so se ho mai pianto come in quella notte: mi
gettai al suo collo e scoppiai in singhiozzi come un bambino. Quando affermo che allora invidiavo le bestie, non c'è
da stupirsi, ma ciò che provai in quel momento era più che invidia vergogna. Mi vergognavo davanti al mio cane di
non essere un cane, ma un uomo........ "
12
Mentre leggevo queste parole, pensavo ai suoi poveri cani avvelenati, Signora Spark, e ho provato anch'io la
vergogna di essere un uomo e di appartenere alla specie che ha generato gli sterminatori del Kosovo: gli Arkan, i
Mladic, i Seseli, ma anche gli avvelenatori dei suoi cani e gli operai ridenti davanti al suo Raoul in agonia.
Un caro saluto.
Paolo Ricci.
Lettera a Michele Serra.
Risposta all'articolo: "Quelli che sparano ai gatti"
(Contraddizioni etiche di fronte alla caccia come tradizione,
il finto animalismo e l'antropizzazione)
Castiglion Fiorentino, 05/10/99
Caro Serra,
ho letto con grande attenzione il suo articolo e mentre scrivo sento i colpi dei cacciatori che esplodono nelle
vicinanze della mia casa, ma non troppo vicino...
Vede Serra, io vivevo a Chicago con i miei gatti in cima ad un grattacielo, al 59esimo piano. Queste povere creature
le avevo raccolte a Roma, mezze morte, le avevo curate e poi portate con me negli Stati Uniti. Per cinque anni hanno
vissuto in un grande appartamento tra le nuvole. Quando sono tornato in Italia con le bestiole, scelsi una casa
isolata, come la sua, e li lasciai vagare liberi per il giardino e per i campi di girasole. Erano felici, assolutamente
contenti della nuova condizione. Ma dopo un alcuni giorni mi accorsi che, vicino alla casa, apparivano degli
imbecilli travestiti da Rambo che sparavano su tutto ciò che si muoveva. Poveri fessi, con i loro fuciletti e con la loro
uniforme da massacratori che mi ricordavano quello che Bernard Shaw disse riguardo i boy scout: 'cretini vestiti da
bambini - bambini vestiti da cretini'.
Ho riflettuto sul suo articolo, ed ho parlato con due amici, uno di destra e uno di sinistra ed entrambi mi hanno
detto la stessa cosa: 'Diocristo quest'uomo è un coglione! Si è fatto accoppare quattro gatti e sta lì a cincischiare sui
grandi sistemi dell'equilibrio naturale... ma non ha le palle?'
Serra, non funziona sempre così il mondo... non è necessario subire violenze... neanche in nome d'una becera civiltà
contadina! Oreste, Nullo, La Bianchina, Lene, i suoi gatti, sono stati impallinati da stupidi selvaggi. Io, invece, i miei
li ho strenuamente difesi, rischiando qualcosa; cercando, prima, di comprendere le ragioni dei cacciatori, e poi,
notando che era totalmente inutile, reagendo, minacciando questi sadici assassini. In poche parole ho detto: 'Se mi
impallinate i bambini, i cani o i gatti io faccio fuori voi...' L'ho gridato a brutto muso ed ha funzionato. E quando uno
di questi bruti ha cercato di farmi fuori il cane gli ho urlato: 'Mi guardi bene... questo è come mio figlio... lei lo
uccide ed è come accopparmi un piccolo...'
Detesto questa razza degenere che vomita 25.000 tonnellate di piombo su esseri inermi e indifesi, poveracci esaltati
dalla violenza che assorbono quotidianamente da una televisione perversa; sadici che uccidono, se lo ricordi bene
Serra, solo per puro sadismo, soltanto per la gioia di colpire, di sterminare. Sa che in questo paese ci sono 900.000
cacciatori, e che la caccia è un business con un giro d'affari di 20.000 miliardi?
Sa che la caccia è un'attività che distrugge ogni anno 150 milioni di animali solo in Italia? E che esportiamo 5000
sadici all'estero per i loro miseri, sanguinosi orgasmi?
Meravigliarsi? Via! Questo è un popolo che abbandona alla morte tra 150.000 e i 300.000 animali, che utilizza
5000 cani nei combattimenti per le scommesse clandestine e che provoca, annualmente, la morte e il ferimento di
2.000.000 di uccelli per la follia di piromani (2300 incendi dall'inizio dell'anno). E' stato uno spettacolo indecoroso
vedere Di Pietro e Ferrara lottare per accaparrarsi i voti dei cacciatori del Mugello, una vergogna inaudita!
13
E lascerei anche perdere le seghe mentali alla Dersù Urzula o alla Rigoni Stern. Questi non sono uomini che devono
uccidere per mangiare, ma sadici che passano il loro tempo a sterminare, solo per il gusto di annientare, per la gioia
di colpire un bersaglio vivo e mobile. Questi uomini non uccidono per l'armonia ecologica, se lo facessero per
l'equilibrio naturale sarebbero almeno parzialmente giustificati, questa orrenda attività la praticano esclusivamente
per il piacere di massacrare. E mi perdoni se mi ripeto...
Sono uomini assurdi che sterminano storni, fringuelli, taccole, corvi, passeri, peppole, creaturine di 22 grammi...
Me lo spieghi lei, Serra, qual è la logica, lo scopo di disintegrare un passero?
Ed io sono un 'intruso, stupido e arrogante' che li affronta, e l'assicuro che i miei gatti e i miei cani nessuno li tocca
perché chi vorrebbe provarci sa a cosa va incontro. Il risultato è che non si avvicinano più alla mia casa, e
soprattutto non passano 'dove si vuole'. E del loro 'Buongiorno' me ne frego, e se mi accettano o non mi accettano
mi è totalmente indifferente; ho il sacrosanto diritto di proteggere i miei piccoli e i miei animali che giocano tra i
campi; e se non lo capiscono con le buone, perché anch'io ci ho provato, allora bisogna che lo capiscano con le
cattive. Per questo è necessario rischiare, spiegando che si è pronti a tutto. Non siamo nel Far West, uno straccio di
legge esiste ancora. Soprattutto si ricordi che moltissime persone odiano la caccia e questi assassini stanno calando
rapidamente di numero.
E neanche provano ad avvelenarmi le bestie, anche se quest'area è piena di maniaci avvelenatori, che farebbero
invidia alla corte dei Borgia. Mio figlio mi ha informato da Londra, che Chanell 4, un canale televisivo inglese, ha
trasmesso un programma, visto da moltissimi telespettatori nel Regno Unito, ove la Toscana e l'Umbria apparivano
come luoghi di nefandezze e di orrori.
Un veterinario inglese residente in Arezzo era stato intervistato ed aveva coraggiosamente denunciato queste
orrende pratiche. Chapeau!! Tutto questo aiuterà il turismo, spero... Io non sono un violento, anzi detesto qualsiasi
forma di violenza, ma sono costretto a difendere esseri inermi da uno stuolo di folli che hanno, come unico scopo, la
volontà di annientarli, perché, come ho scritto, queste creature si presentano come bersaglio mobile.
Parli con i cacciatori che hanno rinunziato a massacrare, chieda a loro perché hanno cessato di uccidere. Li ho
ascoltati con attenzione e ho sentito i loro schifati pareri e preso atto della loro volontà di non voler più continuare.
Venga a trovarmi e le faccio raccontare alcune storie altamente edificanti... Quello che mi sorprende è il suo civismo,
la sua ottusa tolleranza. Mi ricorda un sessantottino grondante di sangue che cercava di spiegare ai picchiatori
fascisti i limiti della violenza.
Sembra pieno di comprensione verso i violenti che gli hanno massacrato quattro, dico quattro, gatti. E mentre
descrive dolorosamente 'l'intatta morbidezza del pelo' delle sue povere bestie trucidate, ascolta affascinato le ragioni
della civiltà contadina, la logica mistificatrice che giustifica il ruolo del cacciatore nel riequilibrare la natura. Scrive
che, dopo averci provato con 'pazienza e curiosità', è diventato amico degli amabili massacratori dei suoi innocenti
gatti.
Ma non sembra aver comprensione per coloro che definisce 'finti animalisti', che 'antropizzano le bestie'. Ma gli
animalisti rispetterebbero i suoi gatti, e non farebbero del male ad altri esseri viventi.
Si ricordi che sterilizzare è una forma di antropizzazione. Anche i miei animali sono sterilizzati per non
moltiplicarsi, ma la sterilizzazione resta una forma di antropizzazione, non ci vuole molto a capirlo.
Vede Serra, io seppellisco le mie bestie nel grembo della terra, le antropizzo in una 'odiosa pantomina' cimiteriale.
Divento, quindi, ai suoi occhi, un 'finto animalista', mentre i massacratori delle sue amate bestie, si trasformano in
amici che vanno compresi. Sempre più realisti del re. Sempre aperti verso le ragioni della sopraffazione. Noi di
sinistra non cambieremo mai!
Sì, sono un finto animalista, ho sepolto con amore una gattina che è morta di cancro. L'ho sepolta nel giardino con
infinita cura, anche se capisco la sua scelta. Il problema è che qui, nella civilissima, simpatica Toscana di Pieraccioni
e di Benigni, gli animali morti giacciono per giorni in uno stato di avanzata putrefazione.
Nessuna faina li mangia, dal momento che gli amici di Rigoni Stern hanno annientato tutto, e non sembra che
esistano più tassi, istrici, volpi in queste lande desolate. Solo fagiani allevati nei pollai per essere, susseguentemente,
distrutti in un sadico gioco.
Ma il suo suggerimento è ottimo e funzionerebbe perfettamente per gli umani: i tibetani lasciano che gli animali
divorino i cadaveri dei loro cari, e gli zoroastriani li depongono in cima alle Torri del Silenzio affinché vengano
14
consumati dagli avvoltoi. Mi sembra giusto. Con una pratica del genere si eliminerebbero i grotteschi cimiteri da
'soap opera cattolica', sparirebbero gli squallidi appartamentini dei morti, la froceria kitsch dei serafini paffuti, gli
angeli ermafroditi, e le personificazioni di marmo delle virtù dalle tette stupende.
E se mi consente, come direbbe l''Unto del Signore', con i cacciatori ce l'ho anche per un'altra ragione: ho trovato
una povera cagna da caccia abbandonata, investita da una macchina, era incinta, con un tumore ad una mammella.
Abbandonata perché inutile.
Dopo un parto cesareo ha dato alla luce uno splendido segugio.
Ora la cara vecchia riposa, vicino al suo giovane figlio, nella mia casa quasi sempre su un lettino, assolutamente
felice, totalmente antropizzata.
Con che mostri ci misuriamo? Quali mutanti degeneri sta producendo la terra? Abbandonare una vecchia, povera
cagna perché inutile... la fine del mondo! Altro che comprensione, altro che equilibrio naturale!!!
Forse la tolleranza ha veramente un limite, se avessero accoppato i miei animali, non so proprio quello che avrei
fatto... mi creda... ci penso spesso e tremo... Se avessero accoppato Basho, Byron, Gretel o Issa sarebbe successo un
finimondo... avrei cercato questi sadici sterminatori ovunque e chissà... chissà, caro Serra... io sono un tipo strano...
Un caro saluto.
Paolo Ricci
P. S. La sua lettera è molto utile perché evidenzia la crudeltà dei cacciatori.
Lettera a Walter Veltroni
(Sulla caccia e gli avvelenamenti in Toscana)
Castiglion Fiorentino, 13/10/99
On.le Walter Veltroni
Segretario
Democratici di Sinistra
Via delle Botteghe Oscure
Roma
p.c. On.le Chiara Acciarini
Democratici di Sinistra
"Vita Animale"
Via delle Botteghe Oscure
Roma
Caro Veltroni,
le scrivo, accludendo una documentazione che ritengo importante. Il mondo cambia e bisogna capire le sue
profonde trasformazioni. Spero che leggerà questa lettera con attenzione. Spero, almeno, che la legga qualcuno della
sua segreteria, e che non sia un cacciatore. Sono un comunista della grande diaspora, ho militato per venti anni nel
partito e sono tra coloro che fondarono le sezioni di Londra e di Amsterdam. Ora sono un cane sciolto, libero, anche
se ho continuato a votare per il PDS-DS. Ma sto cambiando idea e non voterò più. Capisco che è un momento
difficile e ci sono problemi più importanti:, il Grande Ulivo, la bufala della KGB (Cossutta che parlava con i Russi: la
scoperta dell'acqua tiepida), ma Lei sembra attento agli umori della base e sperò che seguirà con pazienza e con
attenzione il mio ragionamento che si rivolge ad un futuro non lontano.
Non capisco il vostro accanimento, specialmente a livello locale, nel difendere la lobby perniciosa, nociva dei
cacciatori. Lobby votata al declino, detestata, offesa, ma temuta. La difesa storica dei cacciatori da parte del partito,
specialmente a livello locale, è offensiva, è un insulto alla compassione, alla decenza, all'umanità. L'ambiguità di
15
avere nella stessa casa cacciatori e ambientalisti è una cosa che alla lunga pagherete e dimostra una profonda
incoerenza. Le contraddizioni, prima o poi, esplodono o implodono e riducono le organizzazioni a pezzi.
Molti affermano che la lobby dei cacciatori e una lobby potente. Non sono d'accordo. Penso, invece, che sia una
lobby declinante che vi aliena migliaia di voti e chi vi può seriamente danneggiare. Inoltre è, eticamente, una
macchia sul tessuto di un partito. Le statistiche parlano chiaro: nel 1994 i cacciatori erano 1.300.000, nel 1997:
900.000, nel l999 sono diventati 880.000. Nella zona dove abito, ad alta intensità venatoria, il 30% in meno in
dieci anni. Un declino inesorabile e costante che appare chiaro a tutti meno che ai politici e agli uomini del suo
partito, ripeto, specialmente a livello locale.
Ma molti dicono: la lobby dei cacciatori è una lobby potente, ci sono anche le loro famiglie che votano. Rispondo: se
i cacciatori declinano rapidamente, crescono, per esempio, i vegetariani che sono diventati 1.500.000: una cifra
incredibile per l'Italia. E i vegetariani sono solo la punta dell'iceberg del cambiamento. Ci rifletta.
In Europa una nuova coscienza germoglia una nuova visione del mondo matura: il rispetto verso altre forme di vita.
Quasi un Buddhismo laico, secolare, che guarda agli altri esseri senzienti con rispetto, con compassione, con
simpatia. Nel Regno Unito si parla di sette milioni di vegetariani.
Il mondo cambia radicalmente. E se ci sono le famiglie dei cacciatori che votano, ci sono anche le famiglie dei
vegetariani e di coloro che detestano la caccia, ma mangiano carne, che si esprimono democraticamente. Parliamo
di una massa notevole di persone, se consideriamo che metà della popolazione italiana possiede un animale. La
stragrande maggioranza di queste persone è contraria alla caccia. Penso che questo sia ovvio, lapalissiano.
Sono 43.500.000 gli animali che vivono in casa degli italiani, tra i quali 6.500.000 cani e 8.000.000 gatti. Alcuni
animali appartengono ai cacciatori ma la maggioranza dei possessori di animali detesta i cacciatori. Consideri i
giovani, i militanti dei gruppi ambientalisti: un agguerrito esercito di oppositori: Verdi, Legambiente, WWF, Lipu,
Lega Anticaccia, Lega Antivivisezione, IFAW, Italia Nostra, Greenpeace....
Ma molti dicono: ci sono interessi economici notevoli dietro la lobby dei cacciatori e si riferiscono all'industria della
caccia. Nel 1999: 6000 miliardi di fatturato, 1000 miliardi di fatturato nel 1994. 32.000 addetti. 1760 armerie
eccetera...eccetera.. Un giro d'affari di 20.000 miliardi di lire del settore se si includono le spese di abbigliamento e
gli accessori. La spesa pro capite per ciascun cacciatore per armarsi, camuffarsi da Rambo e massacrare conigli è di
circa 5.000.000 di lire. Inoltre ci sono i vergognosi aiuti del CONI alla Federcaccia: 5 miliardi di lire, un autentico
schifo, me lo lasci dire....
A questi risponderei: E' la logica degli operai delle fabbriche americane, ove si assemblavano bombe al napalm.
Quando la guerra in Vietnam stava per concludersi dissero: non è giusto, perdiamo il lavoro. E' la logica delle grandi
lobbies degli States che impediscono allo stato di metter fine alla nefasta vendita delle armi. E' la logica di Charlton
Heston: la logica della follia incontrollata. L'età della tecnica produce i suoi mutanti.
Come fa un partito come i DS a star dietro ad assurdità del genere?
La massa crescente di coloro che rispettano altre forme di vita è in continuo aumento. Prima o poi nascerà una
lobby politicamente trasversale, che darà enormi fastidi al sistema burocratico - politico che difende o sopporta la
caccia, anche perché esposto al continuo ricatto di organizzazioni arroganti e violente. Una lobby del genere può far
nascere un Guazzaloca animalista che danneggerà oltremodo la furba omertà dei potentati di sinistra. La cecità
della sinistra porterà ad una proliferazione incontrollata di Guazzaloca. La supponenza e l'idiozia dei suoi assessori
indebolirà la sinistra.
Il mio caso è un esempio lampante. Legga la lettera che ho inviato agli assessori riguardo il barbaro avvelenamento
degli animali in Toscana: atti immondi, denunciati da un cittadino che sfida una lercia, oscura, secolare omertà.
Nessuno ha risposto, solo Vittorio Sgarbi che ha definito questi episodi vergognosi. E gliene sono infinitamente
grato: sinistra o destra sono categorie insignificanti quando uno lotta contro la barbarie.
Alle mie lettere di denuncia sono seguite le ovvie provocazioni, riportate in prima pagina nell'articolo del Corriere di
Arezzo, un giornale molto coraggioso, che sono conseguenza logica della denuncia, e lo scontro poteva facilmente
degenerare in un fatto di sangue. Mi creda non sto esagerando.
Da parte delle istituzioni è seguito un silenzio totale e imbarazzante. L'assessore dell'ambiente di Castiglion
Fiorentino non ha mormorato una sillaba: potevamo prenderci a fucilate, tagliarci la testa con un machete, ma lui
stava a contare i voti di Castagnetti o quelli di Franceschini. Ma Forza Italia, Rifondazione, Legambiente, i Verdi, il
Wwf, la Lega Antivivisezione si sono fatti vivi. A questo punto ho attivato la campagna internazionale promessa.
16
C'e una nuova visione delle cose che relegherà la caccia nella pattumiera della storia. Come è possibile che in un
paese civile alle soglie del terzo millennio si debba ancora sottostare a leggi barbare, medioevali, oscurantiste: le
conosce, Veltroni ?
L'articolo 842 del Codice Civile stabilisce che "Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per
l'esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in
atto suscettibili di danno. Egli può sempre opporsi a chi non è munito della licenza rilasciata dall'autorità.
L'articolo 21 lettera f ) della legge quadro "fa divieto di sparare a distanza inferiore a centocinquanta metri con uso
di fucile da caccia con canna ad anima (sic!) liscia, o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezzo la
gittata massima in caso di uso di altre armi, in direzione di immobili fabbricati e stabili adibiti in abitazione o a
posto di lavoro..."
Le distanze minime che in esercizio di caccia (cioè con fucile carico) devono essere tenute sono 50 metri da strade e
ferrovie, 100 metri da edifici adibiti ad abitazioni o luoghi di lavoro.
Le suddette distanze si intendono "di spalle", cioè il cacciatore da tali distanze può anche sparare ma in direzione
opposta a quella dove si trovano strade o edifici. Per sparare contro strade, ferrovie o edifici bisogna invece trovarsi
ad una distanza non inferiore a metri 150.
Il cacciatore, inoltre, può cacciare anche su campi coltivati, a meno che non siano presenti apposite tabelle
riportanti la scritta "coltura in atto, divieto di caccia fino al ...".
In termini semplici: un cacciatore che rispetta le distanze elencate, può sparare a cento metri da una casa, con le
spalle rivolte verso la stessa abitazione, mentre nel giardino, aperto sul campo, bambini giocano sull'erba, la nonna
fa la calza seduta su una sdraia, il padre sonnecchia beato dopo aver letto la Gazzetta dello Sport, i gatti sono nel
campo e il cane abbaia, rischiando di essere impallinato. E se il padre dei bambini accennasse ad una minima
protesta il disgraziato rischierebbe di essere sommerso da un torrente di insulti e si esporrebbe anche ad una
probabile esecuzione sommaria. E' capitato a me.
Se lo immagina un cacciatore che spara con i suoi piccoli nel giardino, Veltroni ? O che spara a cento metri dal
giardino di D'Alema mentre Lulù, la cagna del Presidente del Consiglio abbaia e rischia di essere impallinata ? E'
l'Italia decantata da Prodi o una Repubblica delle Banane ?
L'articolo 15 comma 8 della legge quadro stabilisce che: " l'esercizio venatorio è vietato a chiunque nei fondi chiusi
da muro o da rete metallica o da altra effettiva chiusura di altezza non inferiore di almeno metri 1,50 e la larghezza
di almeno 3 metri o da altra effettiva chiusura di altezza non inferiore a metri 1,20 o da corsi o specchi d'acqua
perenni il cui letto abbia la profondità di almeno metri 1,50 e la larghezza di almeno metri 3."
Lungimiranza dell'antico legislatore: un poverino, con un recinto di rete metallica alto un metro e senza corsi
d'acqua o specchi d'acqua perenni, può vedere transitare nel suo giardino un manipolo di cacciatori armati come
Rambo. Legge antica e saggia (che i DS difendono), ideata nel felice ventennio per creare un nuovo superuomo
nicciano-marziale- all'amatriciana da lanciare alla conquista di un impero: un sogno degno di Alessandro il
Macedone. Ma il guerriero italico, abilissimo nello spappolare merli, tordi, tortore, passeri, allodole e altre
creaturine di 10-20 grammi, spietato e feroce verso lepri e conigli, si comportò differentemente (come Lei sa molto
bene) sul campo dell'onore quando si confrontò con le truppe di Montgomery e degli altri generali alleati. Il
massacro dei passeri non creò il guerriero spartano desiderato: i cacciatori-guerrieri si arresero in massa. Non
siamo una nazione marziale: con le lepri e i "suoi" fringuelli toscani ci riesce a trionfare, con soldati veri ci risulta
molto più difficile. Il regime crollò ma la legge medioevale, sostenuta dalla potente lobby dei cacciatori e
dall'indifferenza e dall'omertà del popolo, rimase. Per il PCI quella legge infame andava bene: la Toscana e l'Emilia e
Romagna erano regioni ad alta densità venatoria.
E voi che rappresentate "il nuovo" che fate, malgrado il decantato buonismo artistico-spirituale ? La legge
mussoliniana la difendete con rabbia o con omertà a secondo dell'assessore che gestisce il potere locale. Il
referendum andò vicino a chiudere questo capitolo, ma mancò per poco il quorum. Un vizio italico.
Ma qualcosa si delinea all'orizzonte. Si presenta, ora, un'occasione unica per cancellare questa legge barbarica: la
Corte Europea dei diritti dell'uomo ha condannato la legge francese che stabilisce libertà di caccia in tutti i terreni
non recintati. Consideri che la Francia ha più cacciatori di noi. E anche se i paesi europei non sono obbligati a farlo,
chiunque può impugnare la sentenza della Corte Europea rivolgendosi a Strasburgo. In Italia la Cassazione
stabilisce che le sentenze di Strasburgo sono direttamente invocabili di fronte a un giudice nazionale. Questa
possibilità non sfuggirà a persone attente, che attendono pazientemente il loro momento. E alcune hanno già
contattato avvocati.
Per concludere: un grande partito deve cominciare a guardare animali e natura in maniera differente e fare scelte
etiche, radicali, fondamentali. E deve avere le palle di farle. Deve trascendere le logiche limitate e distruttive dei
17
pensatori dell'Arci-Caccia. Deve rischiare e perdere qualche voto per guadagnarne altri. Il pianeta ambientalista è in
crescita incontenibile. E' solo disorganizzato e frammentato.
Veltroni, qui non parliamo più di veri cacciatori, non parliamo del Dersù Urzula di Akira Kurosawa, ma di sadici che
uccidono per il gusto di massacrare. Parliamo di "Mala Caccia", di nefandezze commesse da torturatori capaci solo
di scatenarsi davanti ad esseri inermi ed indifesi.
So quello che dico perchè ho avuto l'occasione di osservarli. Prima che io venissi a vivere nella casa ove abito, la casa
restò vuota per un periodo, il proprietario aveva dodici tortore che avevano fatto nido nella vecchia facciata e
vivevano beate in pace con il mondo. Esseri esilaranti, pacifici, stupendi. Un giorno un troglodita armato aprì il
cancello, penetrò nel giardino e scaricò tutte le sue misere frustrazioni su quei poveri uccelli. Li massacrò tutti a
fucilate. Quella volta il muro di omertà non resse e il brav'uomo, che esercitava la sua attività venatoria, come la
chiamano i suoi assessori, fu identificato. Perché sorprendersi? Siamo una nazione con un' appendice cavernicola
armata che elargisce qualche voto alla sinistra. Quanti voti prendete da questi sadici massacratori di creaturine di
20 grammi? Io, su quei voti, sputerei, Veltroni, perchè offendono la mia umanità. Ci sono gli Arkan e i Seselji degli
uomini e gli Arkan e i Seselji degli animali. Alla fine è lo stesso sadismo, che diventa legale perchè l'animale è
secondo il codice civile "Res Nullius".
Vorrei vederLa, Veltroni contemplare, con la sua sensibilità, questi bruti mentre cercano di snidare l'ultima,
disperata lepre, dopo aver annientato ogni altra forma di vita. Immagini la povera bestia, braccata senza scampo,
circondata da sette doppiette. La immagini, nel terreno davanti al suo giardino, proverebbe una vergogna inaudita
nell'osservarli. Che direbbero i suoi figli? Pensano che sia giusto uccidere animali per sport, a "fini ludici"? E Lei che
pensa nel profondo del suo cuore?
I miei piccoli guardavano inorriditi, ed io mi vergognavo della mia impotenza. Altro che portatori di tasso di
emozionalità troppo elevata..... qualcosa di irreparabile stava accadendo. Ma qualcuno un giorno reagirà, come
stavo per fare io, ed allora entrerete tutti in fibrillazione. Se ci scappa il morto reagirete, ed io penso che il morto
non è lontano.
Come dicevo, gli animali sono considerati dal Codice Civile, Art. 923: "Res Nullius" mentre il feto acquista negli
States personalità giuridica: questo antropocentrismo folle deve cambiare. Ma lentamente qualcosa si muove. Una
nuova coscienza germoglia. Qualcosa nel terzo millennio sorgerà che demolirà l'antropocentrismo dominante.
Questa nuova visione del mondo trascenderà la barbarie attuale. Lentamente il filo che si dipana da Gothama
Buddha, dal Jainismo fino a noi, attraverso Pitagora, Plutarco, Porfirio, Ovidio, Seneca, Leonardo Da Vinci, Michel
de Montaigne, Hume, Roussau, Voltaire, Tolstoj soffocherà la visione del mondo aristotelico- tomistica, ostile agli
altri esseri senzienti. Il cristianesimo pagherà per la sua concezione limitata, per la sua inesistente compassione
verso altre forme di vita (San Francesco era una mosca bianca). Schopenauer diceva, rivolto al Dio cristiano Jahvè,
potevi dire una parola e non l'hai detta. Gli "automata" cartesiani e kantiani acquisteranno il loro diritti, non
saranno più meccanismi senza anima, come li aveva concepiti l'Illuminismo. Forse l'albero di Heidegger non sarà
più solo un oggetto per costruire tavole. La manipolazione infinità degli enti verrà drasticamente ridimensionata.
La punta dell'iceberg indica questo e sareste folli a non vederlo. Veltroni, mi ascolti, i cacciatori, sono un peso
inutile, letale. Stanno diventando zavorra, e non ci vuole molto a capirlo. Rifletta sul loro numero declinante e lo
zoccolo duro dei vegetariani in continua crescita. E questo nel paese del prosciutto di Parma e le mortadelle di
Prodi.....
Rifletta seriamente. Un ultimo consiglio: lasci perdere i fringuelli...
Distinti saluti.
Paolo Ricci.
Lettera a Fulco Pratesi
(Riguardo al disinteresse e al buonismo delle associazioni di fronte agli appelli contro i soprusi dei cacciatori)
Castiglion Fiorentino, 21/10/99
18
Fulco Pratesi
Presidente WWF
Via Garigliano 57
Roma 00198
Egregio Dr Pratesi,
le invio una documentazione riguardante i bocconi avvelenati e la "Mala caccia" in Val di Chiana. Spero troverà il
tempo per leggerla. Come vedrà ho vissuto troppo all'estero ed ho reagito, a quelli che considero atti di provocazione
e di sopraffazione, nella maniera alla quale si dovrebbe sempre rispondere. Da uomini e non da quaquaraquà.
Il risultato è fortemente deludente. Sperare in questo paese in un vago sostegno è folle. Un cittadino che si ribella
alla violenza rischia di essere isolato, preso per stravagante, per matto. E' la cultura del sospetto, dell'infamia. Pensi
all'incredibile numero di persone che hanno avuto la propria bestia avvelenata ed hanno taciuto per timore di
reazioni da parte dei cacciatori. La stessa Muriel Spark ha avuto sette animali avvelenati e continua a ripetere che
nessuno ha fatto e fa niente.
In questo paese bisogna subire sempre. Pizzi, Mafia, Camorra, Corona Unita, scafisti, delinquenza minore, gente
che vaga armata e minacciosa nel tuo giardino. Tutto. E se reagisci si erge un muro di gomma. Insomma non frega
niente a nessuno. Sia gentile, legga la documentazione e capirà.
Prendo atto dell'indifferenza atavica e continuo. Io sono di quelli che non mollano e vado avanti per la mia via. Ma
moltissimi abbandonano. I miei amici mi dicevano: farai un buco nell'acqua. Nessuno ascolta. Per una settimana i
bambini non sono venuti nella mia casa perchè la madre temeva reazioni da parte dei cacciatori. Uno rischia, ma è
solo il sostegno morale non è sufficiente. Mi chiedono di spedire il materiale, lo ricevono, poi silenzio assoluto.
Mi permetta di dirLe c'è gente che rappresenta i movimenti ambientalisti e il WWF che è più eterea di un fantasma,
più inutile di un defunto.
Le dico la verità: ho l'impressione di disturbare, di dare noia, mi trovo sempre con persone che ascoltano annoiate,
con aria stressata, stanca, che hanno altro da fare. Questo vuoto, questo senso di abbandono porterà i giovani
direttamente all' ALF, che mi sembra si sia già materializzata in Italia. Se uno subisce violenze cerca appoggi non
inviti a convegni di spiritualità francescana.
Mi hanno aiutato o almeno ascoltato Ennio Bonfanti della LAV, il Prof. Consiglio Del LAC, De Piano, Grazini e le
guardie del WWF di Arezzo, la sig.ra Papais e Gallorini dei Verdi a Castiglion Fiorentino. L'unico in un deserto
ambientalista.
Ho scoperto ieri una cosa inverosimile. In una chiesa di Foiano della Chiana, provincia di Arezzo si svolge nella
chiesa del Carmine *, all'apertura della caccia, verso il 10 settembre, se non erro, una funzione religiosa particolare,
direi fantozziana. Il parroco Don Vannuccio benedice i cacciatori pregando affinché siano in grado di massacrare un
buon numero di animali.
Il sant'uomo spiega le ragioni dell'invocazione all'Altissimo così: "Se i cacciatori accoppano un bel numero di
allodole, di passeri, di tortore e di altri animaletti di dieci grammi non bestemmiano". Ha detto proprio così il buon
prete, dr Pratesi, siamo in puro medioevo. Terreno stupendo per Lucci e le Jene o per Striscia la Notizia. Immagino
che con i suoi contatti non Le sarebbe difficile farli arrivare in loco.
Ecco un sant'idiota, altro che menate sulla spiritualità francescana, qui siamo ai livelli del trattato sulla caccia
"Ricreazioni legali" di San Francesco de Sales, lo conosce ? Una grande vergogna.
Io sono stato allevato da un nonno, che amava profondamente gli animali e che aveva la fissa con Schopenhauer e
mi ripeteva, come un ritornello, la frase del filosofo tedesco, che rivolto al Dio cristiano gridava: " Potevi dire una
parola e non l'hai detta". La seconda fissazione dell'avo riguardava il tempio di Gerusalemme, che definiva un
mattatoio, e Jahvè che definiva un macellaio. Un Moloch degli animali. Immagini a sentire la nefandezza della
Chiesa del Carmine cosa provo....vecchi ricordi mi svolazzano nel cranio come allodole. Un’ ultima cosa, se quei
delinquenti mi appaiono di nuovo armati, davanti alla casa, con i bambini che guardano la scena, e riprovano ad
insultarmi io reagirò.
Poi accada quel che accada.
19
Distinti saluti.
Paolo Ricci.
Lettera alla sig.ra Margot Wallstrom
e all'On.le Caroline Jackson
(Denuncia della situazione dei maltrattamenti contro gli animali in Toscana)
Castiglion Fiorentino, 06/02/02
Mrs Margot Wallstrom
Commissioner of Environment
European Commission
200 Rue de la Loi
B 1049 Bruxelles. Belgium.
On.le Caroline Jackson
President of the Commission
for the Protection of Health and Environment
Public Defence of Consumers
European Parliament
Rue Wirtz
B 1047 Bruxelles. Belgium.
Dear Mrs Wallstrom,
I would like to bring your kind attention to the following desperate and shameful situation that exists in Italy
In Tuscany and in Italy, hundreds of domestic cats, dogs and wild animals are poisoned every month in a slaughter
that becomes worse every year. This shameless massacre of life is perpetrated by hunters who illegally "mine" the
Italian countryside with meatballs laced with poison. In this barbaric manner, the hunters claim to protect the game
birds that they raise specifically for killing. These "game" birds are poor wretched creatures, let free in the woods
and fields, only to satisfy the savage, bloody nature of the human beast.
However, the victims of this atrocious activity are not just the so-called "wild" animals that have been raised to be
killed. No, at any moment, in this "cradle of civilization", you may find your cats and your dogs (your household
pets!!) poisoned by these unknown assailants. An army of 650.000 stray animals roam the Italian countryside and
towns. Starving and neglected, these creatures have no choice, but to fall prey to the poisoned morsels. Cruelly
abandoned on the road, they die after eating the poisoned bait, suffering a horrid and slow death.
Every spring, hunters poison the land illegally and strew the countryside with meatballs and dead chicken laced
with strychnine, rat-exterminating cocktails, snail- extermination cocktails, car anti-freeze and pieces of glass..
As you can see, the hunters maximize the full extent of human ingenuity in order to "out-smart" their prey. Fields
are sown with great quantities of poison baits to insure there are no straggling survivors. Hundreds of cats and dogs
and countless wild animals have been poisoned this way in my area alone, and the slaughter becomes worse every
year.
I understand the main reason of this endless massacre was that hunters were trying to protect domestically raised
game birds from predators like foxes, stray dogs and cats. But now, having exterminated everything that lives in the
countryside, they must produce domestically raised game to indulge in their endless thirst for slaughter. The result,
however, is a plethora of pathetic creatures abandoned in the countryside, waiting for their death without a fighting
chance of survival. Raised by humans only to die, these creatures have no natural instincts on how to react to animal
or human predators. The poisoning is the logical conclusion for the hunters to preserve this artificial game from the
few predators left in the woods. To protect their future victims these sadistic nazi-hunters are ready to poison
20
everything that could pose a threat to their wretched game. Therefore, in their minds, the mass extermination of
foxes, badgers, weasels, rooks, stone martens, wolves and, unfortunately, household pets: dogs and cats.
Ironically, the infinite slaughter goes on to satisfy the perverse instinct of a decreasing minority. Hunters in Italy
now number 880.000. In 1994, they numbered 1.300.000. Even still, it is inconceivable how a country with
1.500.000 vegetarians could allow itself to endure the dominating arrogance of a destructive minority that is slowly
edging towards its own extinction. The hunters are a detested and feared cabal, but their ranks are thinning rapidly.
Tuscany, considered one of the most "civilized" areas in Italy, is the top region for poisoners. Unfortunately, a
conspiracy of silence does not allow us to know the exact extent of the poisoning. However, we do know:
Tuscany, considered
•
•
•
•
•
•
•
In and around the area of Mugello, in February 1999, twelve veterinary offices denounced 200 cases of
domestic animals poisoned.
In Valdarno, 400 animals died in one year.
In Val di Siese, 200 cats and dogs died by poison from February to April 1999.
In the Maremma, over 500 cats and dogs died in one year.
In the Parco Nazionale Forestale Casantinese, five wolves died in two months time in 1999.
In Pieve Santo Stefano, a she wolf was poisoned and died.
And, extraordinarily, between the 1st of January and the end of April 1999, 35 dogs, 100 cats, 25 boars, 10
wolves died by poison in the province of Arezzo.
Protests to local, provincial and national authorities have obtained little response. The reason is that the hunters
have a strong political lobby that can move infinitely better than the animal right groups. It is a well-entrenched
lobby that is capable of anything, including political blackmail (something the fragmented Green world is incapable
of using). 130.000 hunters and their families in Tuscany bring votes to the local potentates; while the opposition to
this barbaric lobby is divided and weak.
Those who oppose this cruel lobby take high risk. I personally have received death threats. The animal rights groups
have drawn a map of the worst areas of poisoning and the Carabinieri and the Police have tried to intervene, but,
alas, they can do very little. The local politicians are too afraid to alienate the votes of the hunters. Trying to protect
the lobby, they explain that "it is only a small group of hunters are responsible for the atrocities". But even still, the
evidence proves that the hunters, as a whole, are the major culprits. The poisoning increases enormously from
February to May, when the hunting season finishes and the wretched artificial game is abandoned in the fields. To
be fair, I must add that truffle hunters are also responsible for the poisoning. They try to protect their fields - by
killing the dogs of other searchers!! Truffles bring gold, and, thereby, justify the extermination of other people's
pets. But, without a doubt, the majority of the poisoning is still perpetrated by hunters. Several poisoners operate in
the towns, moved simply by their lust for destruction and their hate for animals. Often peasants use bait to defend
their chickens and rabbits from predators. But ironically, I have found dead animals in this "civilized" region in a
state of advanced putrefaction because predators have simply disappeared, submerged below the 25.000 tons of
lead the hunters hurl upon them every year.
While the writer Muriel Sparks can publicly denounce the death of seven animals in her articles, numberless Tuscan
people stand by and silently watch in horror as their animals are poisoned and killed. Why? Because the hunters
intimidate the public. It is well known that during the voting of the referendums against hunting, the hunters
organized menacing pickets to stand right in front of the polling stations. If Italy were a banana republic, or East
Timor, or a far away African country trying to achieve some level of democracy, would this outrage be any less
appalling? How then is it possible that referendums against hunting (1990 and 1997) obtained 92% and 60% of the
popular consensus, but did not pass because they did not reach the "quorum" (43,3%, 30,1%)?! How is it possible
that the number of animals living with Italian families is 56.350.000, compared to 57.600.000 inhabitants of Italy,
and yet nothing is done or said to speak out against this carnage?!.
The solution to the problem is simple. In fact, if there existed a political will to confront this arrogant lobby, it would
be sufficient to simply suspend hunting in the area where poisoned morsels are found. If the local authorities could
find the ethical courage to act against this barbaric practice with a two year suspension of hunting in the "mined"
areas and a five year suspension of injection of domestically raised game in the fields where morsels have been
found, the poisoning would radically decline.
These simple actions would enormously reduce the widespread killing. In fact, the authorities could act according to
Law Proposal Number 518, already presented by the Green Party of Tuscany.
21
Another action that a civilized nation could adopt is to create a detailed map of the poisoned areas through
information received by the authorities from citizens that discover the poisoned morsels.
But the political will is lacking, for the reasons already explained: the lobby will not allow change and will employ
open political blackmail to maintain its position of power and control.
In closing, I would like to say that the goal of this struggle is to inform the world that the idyllic Tuscan dream of the
cinema is somewhat different than the danger of Tuscan reality. On one side, you have Bertolucci's or Benigni's
artistic vision; on the other, a group of armed men who can "legally" shoot rifles and guns only 100 meters away
from your house. 100 meters! Never mind the kids playing in the garden or your family eating in the dining room!
Never mind the emotional bonds that develop between you and your animals. Never mind the scars that remain
from finding a member of your family - a pet - poisoned and dead in a field. These things are unimportant in the
"real" world. Expendable. Useless. Unprofitable. No, in this romantic Tuscan paradise, it is better to serve the
interests of a declining beast. A beast bent on the destruction of anything that lives in a world of peace.
We appeal to the European authorities in the hope that they realize that in a civilized nation, practices of this kind
cannot be tolerated. The proper authorities must intervene immediately. As a human being, with even the most
basic human conscience, it is utterly unacceptable to live in this so-called "modern" Europe that allows these
barbaric Nazi acts to continue towards animals.
I thank you for your kind attention and response.
Yours faithfully.
Paolo Ricci.
Lettera a Mussi
(Sulla caccia e il comportamento inane della Sinistra)
Castiglion Fiorentino 15.6.2000
On.le Mussi.
Democratici di Sinistra
Via delle Botteghe Oscure
Roma
p.c. On.le D'Alema
Democratici di Sinistra
Via delle Botteghe Oscure
Roma
On.le Mussi,
Tempo fa ho letto un articolo di Guido Quaranta sull'Espresso (24.2.2000, pag.31) intitolato: "Onorevole La Gaffe".
In un quarto di pagina velenoso il giornalista spiegava, elencando le sue varie gaffe, che Lei, durante un comizio
elettorale a Campiglia, nel Livornese un centro del Far West italiota ove tutti hanno una doppietta attaccata alla
parete, si era distinto per aver chiamato i cacciatori "cretini" gettando nello sconcerto e nella confusione più totale il
candidato sindaco.
Quaranta scriveva, inoltre, che per questa precisa definizione, Lei si era alienato il sette per cento dei voti. I
cacciatori, infatti, erano ricorsi al ricatto politico, molto caro alle "lobby", e la fedeltà al partito era andata a farsi
fottere davanti ai superiori interessi di ludici passatempi: massacrare fagiani e lepri addomesticate. In poche parole,
Onorevole, era stato punito: i cacciatori avevano votato per una lista venatoria indipendente.
Quello che a Quaranta sembrava una gaffe politica, una bravata suicida, era sembrato a me, e a coloro che la
pensano come me, un atto di grande spessore etico. Era la prima volta che leggevo di un dirigente dei DS che sfidava
22
apertamente i cacciatori ed aveva il coraggio morale di dire quel che innumerevoli simpatizzanti della sinistra
pensano e che Lei ha espresso a Campiglia con ammirevole chiarezza.
Ci ho riflettuto, ho letto alcune lettere riguardo l'avvelenamento degli animali e mi sono deciso a scriverLe.
La prima lettera riguarda una signora che ha avuto dieci cani avvelenati e che versa in condizioni critiche per questa
esperienza. Una storia abominevole e vergognosa. La seconda riguarda una giovane donna della Città di Cortona
che ha scritto a Lorenzo Jovanotti una toccante lettera per l'avvelenamento della sua cagna. E mi auguro che il
cantante trovi il tempo per rispondere. La terza riguarda un giovane di Frassineto nella provincia di Arezzo che ha
narrato eventi che ricordano i metodi della N'drangheta e della Mafia. Accludo le lettere e spero che trovi il tempo di
leggerle e che La facciano riflettere.
Invio, inoltre, queste lettere, per conoscenza, all'On.le D'Alema, dal momento che ho letto della cagna Lulù e dei
suoi cuccioli, affinché leggendo quello che è accaduto riesca ad identificarsi con la sig.ra Cavani, distrutta dalla
violenza subita: dieci cani avvelenati in un anno in una riserva di addestramento amministrata dall'Arci- Caccia.
Ho incontrato la Sig.ra Cavani e sono rimasto esterrefatto per le sue condizioni psicofisiche. La signora rifiuta cibo
da molti giorni ed è in condizioni molto serie. Sarà sufficiente, per l'On.le D'Alema, immaginare Lulù e i suoi
cuccioli dibattersi in agonia per ore per capire quello che la signora di Narni ha provato e che rischia di segnarla per
sempre.
Tempo fa scrissi all'On.le Veltroni spiegando che ho passato una vita nel PCI e che non riuscivo a spiegarmi la
perversità suicida dei DS nel sostenere la lobby declinante dei cacciatori. Una "Cupio dissolvi" irrazionale, se mi
permette. Non ho, logicamente, ricevuto risposta. La cosa comica è che neanche la Sig.ra Acciarini che coordina un
gruppo chiamato "Vita Animale" si è degnata di rispondermi. Il fatto che ho militato nel PCI per 30 anni e che ho
continuato a votare per i DS non ha meritato neanche lo straccio di una parola, neanche una sillaba sussurrata tra i
denti.
Mi permetta alcune domande:
Perché in un mondo che si trasforma radicalmente, nel tempo della rivolta di Seattle un grande partito continua a
sostenere una lobby che reca imbarazzo e rappresenta una presenza inquietante, ingombrante, anomala, aliena?
Perché la Sinistra deve essere necessariamente identificata con i cacciatori? Si rende conto di quanta gente come me
che vota abitualmente a sinistra ed è radicalmente contraria alla caccia? Ha un'idea di quanta gente come me è
offesa per la presenza avulsa dell'Arci- Caccia nella sinistra? A che serve il buonismo spirituale quando si dà
copertura ad organizzazioni che allevano nel loro grembo una minoranza, e ripeto minoranza, di sadici
avvelenatori? A che serve scomodare Ghandi e il Dalai Lama, senza capire il messaggio fondamentale
dell'equanimità verso gli altri esseri senzienti? Come può un militante o un simpatizzante non provare vergogna
davanti alle lettere e le minacce dell'Arci- Caccia rivolte alla Sig.ra Cavani? Legga, On.le Mussi, questa perla di
saggezza venatoria del coordinatore dell'Arci- Caccia di Narni:
"Sarebbe invece perfettamente logico che ad avvelenare un campo d'addestramento sia chi si manifesta e professa
contro ogni attività venatoria. La zona esiste da venti anni ed ha sempre funzionato in armonia con i residenti e gli
animali esistenti in loco".
Se ne deduce che la Sig.ra Cavani ha avvelenato i suoi cani, riducendosi in una condizione ai limiti dell'anoressia,
per demonizzare i poveri cacciatori! Esilarante On.le Mussi! Mi ricorda la storia del pazzo che metteva i testicoli sui
binari del treno per sentirli schioccare. Un passatempo, come può immaginare, stravagante e doloroso.
Legga con attenzione le sublimi lettere dei rappresentanti dell'Arci- Caccia alla Sig.ra Cavani. Questo tesoro
epistolare sta vagando incontrollato negli interstizi d'Internet, tradotto anche in inglese. Il livello di sputtanamento
è micidiale e la gente che legge queste inani accuse ci mette poco ad identificare l'Arci- Caccia con i DS. Ma non
potevano legarli questi signori umbri?
Ma veniamo al punto On.le Mussi, sia gentile e mi segua con pazienza:
Perché sostenere ed essere identificati con una lobby declinante?
La LAC ci informa che i cacciatori stanno disordinatamente calando: "Il numero dei cacciatori in Italia continua a
diminuire... ... Continuando con il ritmo dal 1990 in poi, la caccia dovrebbe terminare nel 2007 per mancanza di
23
cacciatori! Il motivo di questa progressiva diserzione è in parte il diffondersi di una maggiore coscienza ecologica ed
animalista, in parte la sempre maggiore rarefazione della selvaggina. (LAC mail 90 31 marzo 2000)
Analizziamo le statistiche:
NUMERO DEI CACCIATORI IN ITALIA DAL 1980:
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1.701.853
1.685.105
1.622.321
1.593.151
1.585.709
1.574.873
1.571.630
1.564.492
1.500.986
1.481.028
1.446.935
1.315.946
1.135.228
1.023.157
966.586
901.006
874.626
809.983
778.061
Si può, senza alcuna esitazione, affermare che i cacciatori sono calati in 20 anni di un milione d'unità: una cifra
straordinaria, incredibile.
Cerchiamo di capire cosa intende la LAC quando parla di "rarefazione della selvaggina" un termine elegante per
definire l'annientamento, a fini ludici, di tutto ciò che vive oltre l'umano. Per capire il termine "rarefazione della
selvaggina" bisogna considerare quanto segue: in Italia con una popolazione di 57.600.000 abitanti si massacrano
150.000.000 di animali, negli Stati Uniti, con una popolazione di 250.000.000 di abitanti se ne uccidono
134.000.000.
Legga con attenzione quest'altra perla del coordinatore Arci Caccia di Narni: "In riferimento alla terra di san
Francesco posso dire che noi la conosciamo benissimo anche perché è la terra in cui siamo nati e abbiamo sempre
vissuto. Di conseguenza abbiamo molto cura e rispetto degli animali".
Si rende conto cosa sta girando su Internet?
Abbiamo un francescano armato che fa parte di associazioni che praticano lo sterminio di 150.000.000 di animali e
parla di cura e rispetto per gli animali. Puro Fantozzi!
Ma intanto in Europa le cose cambiano: Un sondaggio indipendente svolto da Mori per l'associazione IFAW basato
su 1.957 interviste tra il 2 ed il 7 settembre 1999 ha rivelato che il 76% degli intervistati sono contrari alla caccia. Il
70% non considera che la caccia sia importante per la vita in Gran Bretagna e il 76% negano che la caccia sia
necessaria per il controllo di alcuni animali come le volpi (Escape, maggio 2000). E se un popolo è al 76% contro la
caccia le cose devono cambiare. E' inevitabile.
Scrissi a Veltroni: "Non capisco il vostro accanimento, specialmente a livello locale, nel difendere la lobby
perniciosa, nociva dei cacciatori. Lobby votata al declino, detestata, offesa, ma temuta. La difesa storica dei
cacciatori da parte del partito, specialmente a livello locale, è offensiva, è un insulto alla compassione, alla decenza,
all'umanità. L'ambiguità di avere nella stessa casa cacciatori e ambientalisti è una cosa che alla lunga pagherete e
24
dimostra una profonda incoerenza. Le contraddizioni, prima o poi, esplodono o implodono e riducono le
organizzazioni a pezzi."
Ed ancora: "una lobby declinante che vi aliena migliaia di voti e chi vi può seriamente danneggiare. Inoltre è,
eticamente, una macchia sul tessuto di un partito... "
Quanti voti vi aliena la caccia, dal momento che leggo su innumerevoli lettere che la democratizzazione della caccia
ha trasformato qualcosa di essenzialmente ripugnante in qualcosa di assolutamente mostruoso?
La caccia proletaria ha portato ad un orrore fantozziano di enormi proporzioni.
Ho parecchi amici cacciatori che hanno rinunciato a cacciare perché ritengono la trasformazione della caccia in uno
spietato gioco al massacro e scrissi a Veltroni: "Vorrei vederLa, Veltroni, contemplare, con la sua sensibilità, questi
bruti mentre cercano di snidare l'ultima disperata lepre, dopo aver annientato ogni altra forma di vita. Immagini la
povera bestia, braccata senza scampo, circondata da sette doppiette. La immagini, nel terreno davanti al suo
giardino, proverebbe una vergogna inaudita nell'osservarla. Che direbbero i suoi figli? Pensano che sia giusto
uccidere animali per sport, a "fini ludici"? E Lei che pensa nel profondo del suo cuore?"
Quanti voti perdete per sostenere una minoranza invisa, Onorevole?
E cosa pensano gli italiani della caccia?
Un punto di riferimento è il referendum del 1990. Nel 1990: gli italiani aventi diritto al voto erano 49.000.000 e se
non erro, per raggiungere il quorum erano necessari 24.033.209 votanti. Il quorum non fu raggiunto per la
mancanza del 7,7% dei voti. Evitiamo riflessioni sul non raggiungimento del "quorum" per non spargere sale su
ferite ancora aperte. Si, lo sappiamo: il 23% degli italiani non votano per protesta, il 44,4% per apatia. Inoltre nel
1990 esisteva ancora un esercito di elettori defunti o irreperibili nelle liste "Aire": circa 1.200.000 persone. E se non
si riescono a mobilitare i cittadini davanti ad una potenziale svolta maggioritaria, che possibilità esiste di
raggiungere il "quorum" in un referendum riguardante poveri animali, "res nullius"?
Ma analizziamo il voto del 1990, cerco di interpretare cifre che non conosco alla perfezione: il 43,3% degli aventi
diritto al voto votarono per il referendum del 1990 = 21.070.000. Di questo 43,3% il 92,3% si espresse contro la
caccia = 19.447.610. Il 7,7% si espresse a favore della caccia = 1.622.390. Se ne deduce che circa 19.447.610 italiani
erano potenzialmente contro la caccia. Non è difficile intuire che chiudere i terreni privati ai cacciatori equivaleva
ad una specie di morte venatoria. Nel 1990 i cacciatori erano 1.446.935 ora sono meno della metà. Se ne deduce che
il sentimento degli italiani verso la caccia ha raggiunto livelli di negatività abissale. Conclusione: i partiti li
difendono e li corteggiano. Perché?
Una dirigente di una grande organizzazione animalista mi ha informato che, durante un incontro, una funzionaria
della regione Toscana, quando si accennò alla caccia, troncò con inaudita fermezza qualsiasi apertura verso un
salutare dialogo ed esclamò: "I cacciatori non si toccano hanno una forza politica trasversale fortissima".
Prendiamo atto, Onorevole, che abbiamo una lobby di intoccabili che, mentre precipita vertiginosamente
nell'abisso- pattumiera della storia, ove il tempo inesorabilmente la relega, acquista, simultaneamente, un maggiore
potere politico. Paradossale ed incredibile: i miracoli dell'Italietta perversa.
Se ne deduce che coloro che rispettano gli animali sono sconfitti da una declinante manipolo prussiano che
confronta un grande esercito verde- animalista, vergognosamente, non in grado di combatterlo. Questa è la triste
realtà. Va riconosciuta a questa lobby perdente una capacità luciferina di sopravvivenza. Una capacità incredibile di
manipolazione della realtà. Una capacità mefistofelica di stravolgimento del reale.
Strumentalizzando un giornalista della Nazione, legga che cosa sono stati capaci di inventarsi (Lac Mail 126): "In
Provincia di Firenze Legambiente si è accordata con i cacciatori dell'UNAVI per combattere il fenomeno dei bocconi
avvelenati, formulando l'ipotesi che a mettere i bocconi avvelenati non siano i cacciatori, ma" i cittadini trasferitisi
in campagna (La Nazione, 26 maggio).
E' seguita una rapida smentita da parte di Legambiente, che ritengo innocente di una tale cavolata, ma sono
fermamente convinto, per averlo sentito e letto, che i cacciatori spargono queste criminali menzogne in giro da
molto tempo e il Coordinatore dell'Arci – Caccia di Narni le ha anche scritte. Basta leggere la lettera indirizzata alla
sig.ra Cavani per capirlo.
25
Pensi che scoperta deliziosa, Onorevole, noi tutti pensavamo che i bocconi avvelenati fossero elargiti
compassionevolmente da sadici, da tartufai, e principalmente da cacciatori "deviati" nel periodo del ripopolamento.
Pensavamo che ciò fosse evidente. ed inconfutabilmente provato e invece abbiamo scoperto che la sig.ra Cavani,
Muriel Spark, Alexander Chancellor, la responsabile del coordinamento dei Verdi, e innumerevoli stranieri, si fa per
dire, erano i veri colpevoli. Erano loro e non i cacciatori ad avvelenare le nostre terre. E ci metta anche me nel
numero degli avvelenatori dal momento che sono romano e ho scelto di vivere in campagna.
Ma se esistono ancora 700.000 cacciatori, con il loro assurdo peso politico, esiste in questo paese anche un popolo
che rispetta gli animali?
Sono 43.500.000 gli animali che vivono nelle case degli italiani, tra i quali 6.500.000 cani e 8.000.000 di gatti.
Alcuni animali appartengono ai cacciatori ma la maggioranza dei possessori di animali detesta i cacciatori.
Consideri i giovani, i militanti dei gruppi ambientalisti: un agguerrito esercito di oppositori: Verdi, WWF, Lipu,
Lega Anticaccia, Lega Antivivisezione, IFAW, Italia Nostra, Greenpeace, Animali Fra Noi, UNA, Aispa... .un
esercito... ...
Consideri i vegetariani, lo zoccolo duro dell'animalismo, che sono ora 1.500.000. Così abbiamo 1.500.000 di
vegetariani, il nucleo del popolo animalista, contro 700.000 cacciatori, ma i partiti curano solo i cacciatori, perché?
La risposta come un allegro "refrain" è sempre la stessa: portano voti e sono radicati nel territorio. Ma è così?
Portano voti? E dove sono i cacciatori in questo paese?
Secondo i dati pubblicati dalla LAV, nel 1999, nel nord, dove i DS e la sinistra boccheggiano e sono in calo, i
cacciatori sono 262.406.
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Liguria
37.200
1.579
102.140
13.365
63.851
13.456
30.865
Nella fascia rossa, se mi permette di usare questa logora espressione, dove i DS e la sinistra raccolgono un notevole
numero di voti, sono 244.508.
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
64.133
135.204
45.171
Nelle Marche e nel Lazio, esterni alla fascia rossa, sono 112.609.
Marche
Lazio
35.498
77.111
Nel Sud che non concede un grande numero di voti ai DS e alla sinistra i cacciatori sono 202.527 (e mancano le
statistiche della Sardegna)
Abruzzo
Molise
15.161
3.871
26
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
53.298
31.565
8.644
34.593
55.395
Affermare quindi che i cacciatori siano generalmente di sinistra è un grave errore. Più giusto sarebbe dire che forse
un 30% della totalità dei cacciatori vota a sinistra. Arrivando al nocciolo della questione quanti possono essere i voti
elargiti ai DS da parte dei cacciatori? Diciamo circa 200.000 On.le Mussi? Sto esagerando?
Ora immaginiamo uno scenario differente. Un partito lungimirante, disposto a rischiare, fa una radicale scelta di
campo definendosi difensore dei diritti degli animali e dichiarandosi apertamente contro la caccia. Immagini la
notizia ampiamente pubblicizzata dai media. Immagini i milioni di possessori di animali che leggono una notizia del
genere. Non c'è dubbio il partito lungimirante perderebbe i voti dei cacciatori e delle loro famiglie, ma quanti voti
acquisterebbe dai settori del mondo animalista - ambientalista- ecologista? Le sembra logico quello che dico?
Varrebbe la pena rischiare? E' fantapolitica?
Ma molti dicono: ci sono interessi economici notevoli dietro la lobby dei cacciatori e si riferiscono all'industria della
caccia. Nel 1999: 6000 miliardi di fatturato, 1000 miliardi di fatturato nel 1994; 32.000 addetti; 1760 armerie
eccetera...eccetera.. Un giro d'affari di 20.000 miliardi di lire del settore se si includono le spese di abbigliamento e
gli accessori. La spesa pro capite per ciascun cacciatore per armarsi, camuffarsi da Rambo e massacrare conigli è di
circa 5.000.000 di lire eccetera... ... eccetera... ... .
Non riesco ad immaginare tangenti elargite ai DS da parte del mondo delle armi. Non posso crederlo.
Ma qualcuno potrebbe dire: esiste già un partito i Verdi. Giusto. Ma il problema è che numerosissimi animalisti e
ambientalisti non votano per i Verdi per una semplice ragione: i Verdi appaiono come un partito che difende gli
animali ma che non ha fatto una scelta radicale di campo. Agli animalisti i Verdi appaiono come una galassia
composita, come un agglomerato di fazioni in un partito ove i cacciatori convivono con chi li detesta.
Personalmente ritengo vitale la presenza dei Verdi in Italia e nel mondo e mi auguro che crescano elettoralmente,
ma capisco quello che numerose persone pensano. Ho incontrato moltissimi dirigenti di movimenti animalisti che
non danno il loro voto ai Verdi o alla sinistra per le ragioni che ho esposto.
Onorevole, quando una lobby precipita radicalizza la sua lotta. I cacciatori stanno crollando e quando qualcosa
finisce rigurgita, spesso, l'ultimo orrore: una cornucopia di violenze e di menzogne. Faccia attenzione perché gli
avvelenatori genereranno violenza a causa dei bocconi avvelenati e provocheranno molto presto una violenta
reazione. Già in molti parlano di ronde.
Forse il mio è un esercizio di pura futilità me ne rendo conto, ma rifletta su quello che ho scritto, anche se capisco
perfettamente che anche quando i cacciatori saranno ridotti in 100.000 continueranno ad influenzare
negativamente la sinistra. Forse la caccia è fatalmente nel vostro DNA.
Un'ultima domanda: che prova Onorevole, sapendo che la Toscana, la sua regione, appare agli occhi del mondo
come una regione ove una minoranza di assassini pratica lo sterminio di innumerevoli animali con l'uso di veleni?
135.204 cacciatori = numero uno negli avvelenamenti in Italia. Altro che cittadini stranieri: i conti tornano.
Paese normale? Ma si, riparafrasiamo Totò: Ma ci facciano il piacere!
Un caro saluto.
Paolo Ricci.
27
L'esigenza di avere un peso politico ed economico diventa sempre più importante, sia per riuscire ad entrare nei
dibattiti dei Forum sociali e dei partiti vicini alle tematiche verdi, mettendo in primo piano le nostre
problematiche, sia per cominciare a contrastare con le medesime armi lobbistiche, trascendendo anche i partiti, i
nostri nemici: cacciatori in primis.
L'esempio che ci viene dall'Inghilterra descritto dalla lettera di Paolo Ricci, ci informa sulla possibilità che esiste
di formare una vera lobby e rafforza le nostre motivazione a trovare un'unione che trascenda i nostri colori
politici di fronte alla scelta di votare o meno un partito a seconda che sia o no integro e coerente con i valori che
promette rispetto alle nostre questioni.
Serve solo volontà e coordinamento. Dobbiamo trovare il modo di esercitare una pressione politica ed economica,
e abbiamo tutte le carte per farlo, basta vedere i numeri che analizzano la nostra realtà paragonata a quella dei
cacciatori (vedi lettera).
La lettera di Paolo Ricci lancia solo un'idea, descrivendo la situazione inglese paragonata all'italiana, sta a noi
farne un programma di azione.
CACCIA ALLA VOLPE INGLESE
E LOBBY POLITICA TRASVERSALE ITALIANA
(Idee per una lobby politica animalista sull'esempio anglosassone)
Londra, 16/11/02
Devo dire che le avevo viste tutte, ma osservare il serpentone di 400.000 persone, nella grande manifestazione procaccia, snodarsi per Londra mi aveva lasciato esterrefatto. Dopo 14 miliardi di anni dal Big Bang, dopo un milione
d'anni dall'apparizione dell'homo erectus, dopo 2.600 anni dalla predicazione di Gothama Buddha e del Mahavira
Jaina, 821 anni dopo la nascita di Francesco d'Assisi, in un paese come l'Inghilterra con una percentuale del 7% di
vegetariani - una minoranza sparuta, che rappresenta lo 0,36% della nazione aveva organizzato una fiumana di
popolo che marciava per difendere il diritto allo sterminio d'altri esseri viventi contro la stragrande maggioranza del
paese che gli era profondamente avversa.
Pochi giorni prima, nel parco di Wimbledon Common, i miei due cani delinquenti, Max e Omero, avevano visto un
coniglio abbandonato e gli avevano dato la caccia. In quel momento era accorso un gruppo di donne urlanti, come
prefiche di un coro greco, che aveva cominciato a coprirmi d'improperi per aver lasciato liberi i cani. Ero riuscito a
fermare i due mostri in tempo e a spiegare alle menadi urlanti che non mi ero accorto della presenza del povero
coniglio. Cenere sulla testa. Una delle donne aveva con sé un telefonino: dopo una brevissima telefonata, era
arrivata una Jeep con tre Rangers che, raccolto il coniglio, lo avevano immediatamente portato in salvo. Tutto si era
svolto in pochi minuti. Ero stupefatto e ammirato per l'efficienza dell'operazione di salvataggio. Ecco: nel paese dei
Rangers che arrivano alla velocità del suono per il soccorso di un animale abbandonato, sfilano 400.000 persone
che si battono per il diritto alla caccia, ovvero per il diritto al massacro armato di esseri senzienti.
Le avevo viste tutte, avevo preso parte, a Londra, alle grandi marce contro la guerra del Vietnam, ma vedere
400.000 cacciatori e amici dei cacciatori - un numero mai visto neanche durante l'insurrezione dei contadini
capeggiati da John Ball e da Wat Tyler nel 1381 - sfilare per le vie del centro, mi aveva lasciato interdetto. Non
credevo ai miei occhi. Avevo visto bambini con cartelli "I love hunting" - Io amo la caccia - (ovvero: amo la
possibilità di trucidare a fucilate creature inermi) marciare con i padri, insieme alla nobiltà feudataria, ad attori del
cinema, a nuovi ricchi, a mummie essiccate dell'aristocrazia e a calciatori alla Davids - Benetti; ma quello che vidi a
Cromwell Road fu sorprendente al punto di lasciarmi boccheggiante sul marciapiede.
Nella nazione che Ghandi definì la più buddista, nel senso di compassionevole, tra le nazioni europee, per il suo
rispetto verso altre forme di vita, nel paese ove i vegetariani ripeto - sono il 7% su una popolazione di 59.5 milioni di
persone (e i cacciatori 215.000 pari allo 0,36%), un enorme manifesto, almeno 10 metri per tre, troneggiava sulle
teste dei passanti. Si vedeva: a sinistra un uomo incappucciato con passamontagna e mitra, a destra un tipo sui
sessanta con cappello texano alla Bush e lo sguardo fiero da cow boy dello Yorkshire - una copia sbiadita di uno
John Wayne all'amatriciana (o se preferite al fish & chip) - con un beagle tra le braccia. Quando vidi l'enorme
cartellone pensai per un momento a una campagna di reclutamento dell' IRA, poi ad una reclame un po' audace di
qualche Dolce e Gabbana angliota; e mi ci volle un po' di tempo per capire il significato dell'uomo armato "Freed
Imprisoned?" " Liberato- Imprigionato?" era scritto nel manifesto, a sinistra appariva l'eterna Union Jack in quei
giorni tristemente ammainata per lo spiovente malizioso di Ronaldino - con le parole Free Country e Real CA scritte
nel cuore del vessillo.
Per farla breve: il cartellone informava il pubblico britannico - nel tempo di Bin Laden - che i cacciatori - o se si
preferisce una scheggia impazzita (mica tanto!) dei cacciatori - avevano creato un gruppo terroristico chiamato Real
CA, ispirati dalla compagine terroristica che si era scissa dall'IRA per formare un secondo raggruppamento in grado
di continuare la lotta abbandonata dalla vecchia organizzazione.
28
Ero allibito: per quattro panettoni avvelenati dall'ALF in Italia era venuto giù il mondo, mentre in Inghilterra i
cacciatori stavano creando un'organizzazione terroristica per difendere i loro diritti di minoranza odiata dalla
stragrande maggioranza del popolo: l'audacia! L'incredibile audacia! I cacciatori avevano informato il mondo che
stavano ricorrendo alle armi!!! Sì, sembra roba fantozziana, ma questa minoranza infuriata ha prodotto una
"pasionaria" locale, una nuova Budicca (la regina che insorse contro i romani) che imperversa con il volto
mascherato, come un'autentica terrorista - massacra conigli, a capo di un gruppo d'uomini, travestiti da Rambo,
pronti a terrorizzare i deputati favorevoli all'abolizione della caccia alla volpe. Sotto il fuoco (si fa per dire) di questa
"Baader Meinhof al roast beef" sono stati esposti i deputati laburisti: Morley, Barley, Cawsey, Quinn che hanno
ricevuto autentiche minacce.
Un parlamentare inglese, Morlin, ha detto: immaginate se un gruppo di sinistra se ne fosse venuto fuori con un'idea
malsana del genere cosa sarebbe successo. Immaginate, amici, un manifesto trotzchista nella capitale che invita neanche troppo velatamente - al terrorismo: sarebbe stata la fine del mondo! Questi invece possono fare tutto quello
che vogliono e nessuno dice niente! L'aristocrazia e l'alta borghesia hanno spinto il proletariato rurale e una massa
di simpatizzanti verso la rivolta; il Daily Telegraph, giornale moderato dei Conservatori, ha scritto senza mezzi
termini che era giunto "il momento di sfilarsi i guanti": un chiaro invito alla violenza.
La rivolta era giustificata dai reali: il Principe Carlo - che dicono conversi beatamente con le piante - aveva scritto
lettere in difesa della minoranza rurale "oppressa" affermando in soldoni che il governo si cura più dei neri e dei
pakistani che del proletariato agricolo. Camilla Parker, la sua amante cavalla, si era offerta di prendere parte alla
manifestazione ed era stata fermata all'ultimo momento dai cortigiani terrorizzati; insomma sembrava che i
cacciatori fossero diventati una minoranza all'Amistad: africani venduti a negrieri portoghesi e traditi dal proprio
governo. Ma si... difendiamo tutte le minoranze anche quelle dei neonazisti e considerando il notevole numero quella dei pedofili, ci mancherebbe. E già che ci siamo: lasciamo spazi anche agli amici di Bin Laden! E perché no,
anche ai vampiri transilvanici! I figli di Diana - che era stata avversa al massacro delle volpi - dopo un possente
lavaggio del cervello- avevano espresso la volontà di prendere parte alla manifestazione. Nuovamente i cortigiani
impensieriti avevano bloccato l'insalubre idea. Mi auguro che queste dichiarazioni non siano dimenticate e minino
alla base l'istituzione monarchica già notevolmente traballante. Milioni di animalisti non dimenticheranno. Almeno
lo spero. I grandi feudatari avevano appoggiato la protesta del proletariato rurale: c'erano oltre 1000 posti di lavoro
da salvare. Se ne strafottevano i lord dei posti di lavoro, ma faceva loro comodo utilizzare la disperazione del
proletariato locale per spingere alla rivolta. Stessa logica della guerra in Vietnam: se non ci fate costruire bombe da
buttare su quei maledetti musi gialli, noi che mangiamo? Cosa mangiano i nostri piccoli se non gettiamo il napalm
sui loro figli? Come ci compriamo la macchina nuova? E le pellicce per le nostre mignotte come le acquistiamo?
Rileggo con meraviglia l'audacia delle minacce, affermazioni incredibili in una democrazia avanzata: stato
d'anarchia, ponti bloccati nella capitale, fiumi di sangue (sic!), niente caccia = niente benzina; la paralisi del paese
per la questione "volpi": o ci lasciate dilaniare le volpi con le mute dei nostri cani o vi paralizziamo questo fottuto
paese. Sono rimasto perplesso e inorridito dal tono e dalla violenza delle minacce. Pop star, attori del cinema,
parvenue, imprenditori arricchiti dal capitalismo tatcheriano, nuveau riches, Madonna e consorte, tutta la
paraphernalia umanoide del massacro sembrava aver riscoperto la tradizione, il gusto del sangue, per riprendere le
pratiche mostruose dell'aristocrazia vittoriana: il massacro immane d'esseri inermi e indifesi. Giorgio V sterminava
dicono un milione di uccelli ogni anno. Tra i 400.000 amanti del sangue c'erano anche i calciatori. Vinnie Jones un
ex centrocampista, con tendenze psicotiche, diventato attore di film violenti era presente. L'Alfa e l'Omega del calcio
inglese sono per molti George Best e Vinnie Jones. Best era l'eleganza e la delizia del calcio personificata, Jones era
il suo opposto: uno spaccagambe inveterato che raccoglieva cartellini rossi come la Vispa Teresa i fiori e non aveva
la passione di Benetti per i canarini. Insomma una massa di persone, mai vista prima, si era mossa per preservare
oscene tradizioni ma qual'è stato il risultato di questa grande jacquerie bucolica?
Il risultato? Se fai andare 400.000 persone in piazza ma hai il 72% della popolazione contro ti attacchi mi si perdoni
il francesismo al dirindello. Se Bertinotti manda in piazza 400.000 persone non è automaticamente abilitato al
governo. Se Fini è acclamato da mezzo milione di persone presso il Duomo di Milano non diventerà
necessariamente Presidente del Consiglio. Se Moretti organizzerà un girotondo di 200.000 persone il governo non
cadrà. E le cifre sono quelle: il 72% della popolazione inglese aborre la caccia. Il 28% la tollera e non l'ostacola. I
cacciatori sono in Inghilterra 215.000 su una popolazione di 59.5 milioni di persone. Cioè lo 0,36% della
popolazione britannica: il resto è silenzio come diceva il vecchio William!
Cosa hanno fatto le organizzazioni animaliste britanniche davanti ad una manifestazione epocale di quella portata?
Sono rimaste intimorite e tremebonde? Hanno cominciato con la geremiade dei figli della luce nostrani (siamo
deboli, loro forti, noi siamo poveri e loro hanno il potere economico, noi non contiamo niente, ma un giorno
lontano... e giù con l'eterne pippate degli impotenti!)? No! Hanno alzato il tiro. Hanno puntato direttamente
all'abolizione della caccia "tout court". Ho qui davanti a me una cartolina che invita il deputato locale ad appoggiare
29
un "total ban", un bando totale della caccia, NOW. Ora! Ho una lettera della "League Against Cruel Sports" che
conferma: "... siamo vicini, NOW, ora, a un bando totale della caccia... "
Il capo dei Conservatori, Duncan Smith, con grande acume politico, ha galoppato la rivolta dei cacciatori. Idea
brillante: la marcia di avvicinamento verso i Laburisti ha immediatamente subito una brusca frenata nei sondaggi.
Prima della marcia Blair era al 39% e Smith al 34%, dopo la marcia la forbice si è allargata: Blair ha raggiunto il 43%
e Smith è sceso al 32%.
In soldoni: tu metti in piazza 400.000 persone ed io alzo il tiro e chiedo che quella pratica selvaggia che alcuni
sadici chiamano sport - svanisca dal mio paese. Tu mi sferri un pugno in pancia e io ti afferro i testicoli e te li
stringo. Tu vuoi la guerra? E io punto direttamente alla giugulare. Tu minacci il terrorismo? E io mando i "saboteur"
mascherati per i campi a scombussolarti e frenare la tua malefica, barbarica ossessione. Colpo contro colpo altro che
Giuseppisti e Francescani, quisquilie e rock'n roll delle anime belle e buoniste! Colpo contro colpo. Muro contro
muro. Evitando la violenza, se possibile, altrimenti usandola solo di rimessa. E senza timore. Un animalismo
muscolare? E perché no?
Certamente, alcune cose malgrado il loro orrore hanno un sapore fantozziano. Ci vorrebbe un Albertone britannico
per riprodurre sullo schermo la lotta intestina del movimento pro-caccia. Nel cuore del movimento sanguinario
esplodono faide comiche e preoccupanti. Il proletariato urbano si rivolta contro i grandi lord che cercano di
strumentalizzare la protesta e parla apertamente di violenza: "Ma che stiamo a seguire quelle quattro checche
impomatate?" Già, la proletarizzazione della caccia. Ricordate Fantozzi? L'aristocrazia e la grande borghesia nei
carri armati, il proletariato e la piccola borghesia, vestiti da Rambo, intorno a un cespuglio contro l'ultima lepre. O
contro l'ultimo passero. Le grandi conquiste della sinistra nostrana: se spara Agnelli spara anche Cazzambumbolo
di Fresca di Sotto.
Il consumismo ci ha portato al massacro. Il benessere, paradossalmente, ha condotto le masse all'abominio. Ci ha
donato le macchine, le televisioni e lo sterminio. Un esempio? Nel 1937 i cacciatori erano 350.000 negli anni 60',
durante il boom economico divennero 2.200.000. Tutti a sparare! Ma si... ammazziamo tutto quello che vive e poi
andiamo a gustarci Inter Juventus, la Ferrari vincente di Shumacher e il tormentone del Trap o non Trap!
Massacriamo fringuelli, passeri, cormorani, allodole, gabbiani, storni, germani reali, peppole, e chi più ne ha più ne
metta. Spappoliamo a fucilate cento milioni di bestie con 25 mila tonnellate di piombo e avvoltoliamo il massacro
nel tricolore bucato dell'avo Covatta della Fallaci o quello del presidente Ciampi il Geppetto tanto amato da Benigni
che ha firmato le deroghe per accontentare 707.359 cacciatori e ha così sputato in faccia a 2.900.000 vegetariani,
milioni di animalisti non vegetariani (non so come definirli) e alla stragrande maggioranza degli italiani che aborre
la caccia. Chissà cosa dice la compassionevole Donna Franca al riguardo.
I dati essenziali e vitali che indicano la crescita coscienziale di un popolo, le spie sicure del livello di comprensione
verso il non umano di una nazione sono:
•
•
•
•
la crescita o il declino del numero dei vegetariani;
la crescita o il declino del numero dei cacciatori;
il rapporto tra il numero di abitanti di un paese e il numero dei vegetariani;
il rapporto tra il numero di abitanti di un paese e il numero dei cacciatori;
Un dato italiano preciso lo abbiamo: crescita esponenziale dei vegetariani e di conseguenza di coloro che rispettano
altre forme di vita. Un aumento continuo che porterebbe i vegetariani a diventare - secondo Eurispes e Repubblica
(18 sett.02 pag. 17- Cronaca) - la maggioranza del popolo italiano nel 2050 (2.900.000 nel 2002, 7.000.000 nel
2010, 21.000.000 nel 2030, 30.000.000 nel 2050). Crollo abissale e continuo del numero dei cacciatori (che
procedendo di questo passo dovrebbero essere estinti verso il 2007, nel 1980 erano 1.701.853; ora sono 707.359.)
Tanto per essere chiari in percentuale i vegetariani sono il 5 % della popolazione italiana e i cacciatori l'1,2%! Ma
Ciampi, Berlusca, Fassino, Gasparri e il delizioso Storace ecc... ecc... ignorano stupidamente il fenomeno.
Colpa di chi? Ma di gente come noi che non sa muoversi nella modernità.
Noi siamo una massa di fessi che non sa utilizzare la propria forza, mentre i cacciatori sono una lobby sparuta e
declinante che sa usare la propria in maniera stupenda! Ecco l'amara verità. E questo è un mondo che cambia con
rapidità: una grande nazione come la Germania ha l'8% della popolazione vegetariana pari a 5.704.000 persone su
81. 486. 000 abitanti.
30
L'Inghilterra il 7% (nel 1985 era al 2,6%), Irlanda 6%, la Svizzera il 4% (e sta pensando a un grande referendum per
l'abolizione della caccia). Negli Usa ci sono in questo momento circa 48 milioni di vegetariani, il mondo cambia a
una velocità impressionante. Coloro che rispettano altre forme di vita crescono in maniera deliziosamente
allarmante. Calcolate il numero dei cacciatori europei e paragonatelo al numero dei vegetariani, lo zoccolo duro e
fortemente minoritario dell'animalismo: 6 milioni di cacciatori contro qualcosa come 20 milioni di vegetariani e
contro milioni e milioni di "animalisti non vegetariani". Prendete il Regno Unito. I cacciatori sono 215.000, mentre i
vegetariani almeno 5 milioni. E coloro che rispettano altre forme di vita? Il 72% di 59.5 milioni. Ormai far sottostare
masse compassionevoli ad orrori perpetrati dallo 0,36 % della popolazione sta diventando folle e molto pericoloso.
O si risolve pacificamente o la compassione sfocerà nel terrore.
Nel Regno Unito o la caccia chiuderà nel 2004 o vedremo una proliferazione di gruppi di "Saboteur". Il mondo
ormai va verso una maggioranza che viaggia spedita verso la sequoia pluricentenaria di Julia Hill, abbandonando il
mondo medioevale oscurantista della minoranza mirabilmente rappresentata da Mariano Della Vedova - il sublime
scrittore della lettera epocale pubblicata da Repubblica il 18 agosto 2002 (nella sezione Lettere). Quella lettera gli
animalisti dovrebbero scolpirla nel marmo e conservarla come i musulmani i tre pilastri diabolici nella Valle Di
Mina. Quelle poche righe, piene di livore, contengono tutto l'orrore dello sciocchezzaio cattolico - antropocentrico
specista. Solo il consigliere provinciale siciliano Lo Nero è stato superiore a Della Vedova con la sua brillante trovata
(la genialità va riconosciuta) dell'offerta di 50.000 lire in cambio della testa di un randagio. Quelle di Della Vedova,
comunque, sono parole di pura infamia che andrebbero per sempre ricordate. L'odio verso gli animali è espresso
con chiarezza inaudita, e la pratica della compassione è definita una degenerazione anglosassone di damerini e
cittadini.
La lettera si conclude con un rimpianto: la chiesa che tuonava verso coloro che davano da mangiare agli animali
invece che agli affamati (ve lo immaginate Della Vedova tra i volontari nel Rwanda?) ora tace. Incredibile. E poi la
finezza teologica filosofica - cartesiana: gli animali non hanno un'anima sono solo macchine organiche (sic!) In
soldoni: se faccio a fette il mio cucciolone Max quello guaisce perché è una macchina non perché sente dolore!
Eccovi serviti Giuseppisti Francescani! Ecco l'essenza del pensiero perverso, antropocentrico, cattolico dove ha
portato il mondo: un oceano di sangue, di strazio e di dolore causato da questo persistente oscurantismo! E voi ci
fate perdere tempo con San Giuseppe... ma per favore!
Per non parlare dell'Islam! Un dio d'amore? Visitate, come dice Schopenhauer, una foresta tropicale dove tutti
divorano, inghiottono, masticano, digeriscono e defecano tutti; e ditemi dove l'avete intravista questa cosmica
intelligenza bonaria. Ci vuole ben altro per uscire dall'orrore che questi sogni buonisti e mielosi!
Insomma che fare?
Quello che dicono in tanti. E' necessario costituire una lobby politica trasversale composta da persone che
rispettano il non umano. Vegetariani e non vegetariani, animalisti e non animalisti, insomma tutte persone che
siano aperte alla compassione verso l'alterità. Una lobby politica simile alle grandi lobby che già esistono in altri
paesi avanzati, capace di trascendere le differenze ideologiche per consegnare un "pacchetto" di voti al partito
disposto ad aiutare la causa degli ultimi della terra. Sic et simpliciter! Belzebub ferma il massacro? E noi votiamo
Belzebub. Davanti alla carneficina, all'orrore, all'oceano di sangue, l'ideologia cessa di aver significato.
La lobby dissolvente dei cacciatori lo fa con gran capacità e costanza. Quando la sinistra difende i cacciatori
sparando le solite ripugnanti banalità, sarà bene ricordarle che l'Arciccaccia rappresenta l'11% dei cacciatori (83.306
su 707.359), e noi siamo, solo come vegetariani, il 5% della nazione. Rifletta su questo la sinistra che
spudoratamente ci ignora! Me lo ricordo l'Assessore DS di una cittadina toscana, vicino a dove vivevo, quando mi
spiegava che "i cacciatori non si toccano! Portano voti con le loro famiglie!" "E i milioni d'animalisti non portano
voti?" Chiedevo io innocentemente. E lui mi guardava e sospirava, come parlando ad un fesso: "ma quelli non
contano niente!". E aveva ragione!
La mafia - scusate l'osceno ma pertinente esempio - fa questo in Sicilia e funziona. Spinge masse di voti nella
direzione che vuole. Avevate promesso di alleggerire il 41bis e non l'avete fatto? E allora noi cambiamo partito.
Riina fischiava e i voti di Andreotti si spostavano verso Craxi. Compatti! Quando noi saremo in grado di far questo
la battaglia sarà vinta. Ripeto: il resto è silenzio, come diceva il vecchio Shakesperare!
Trascendere le diversità ideologiche è doloroso e necessario, il detto di Montanelli del "turarsi il naso" è perfetto e
rimane "conditio sine qua non" per procedere oltre attività marginali che non risolvono molto. Bisogna cominciare a
pensare in grande. La compassione senza forza serve a poco e diventa impotenza e frustrazione. Le grandi lobby
americane trascendono le divisioni ideologiche.
31
Ripeto: l'abbandono della scelta ideologica è per molti (e per il sottoscritto) un prezzo terribile da pagare ma
necessario. I Verdi non condannano la caccia? Allora niente voti. Chi ci appoggia prende i voti. Semplice! Siete
contro la caccia? E noi vi votiamo e vi portiamo 200.000 voti. Siete favorevoli alla caccia? E noi cercheremo di
erodervi la striminzita maggioranza. In quante città conta un pugno di voti?
Importante è apparire. Importante è che un'entità esistente (o nuova) diventi il centro motore della futura lobby. Si
comincia con un'organizzazione embrionale per poi giungere ad una grande lobby che incalza spietatamente gli
uomini politici a livello nazionale e locale. E in un paese ove un pugno di voti può contare per far vincere uno
schieramento, è impossibile che una lobby non funzioni.
Non l'abbiamo mai fatta? Ma su diciamocelo con un nuovo francesismo: noi siamo una massa di coglioni e i
cacciatori, gente abilissima, che ha per anni ricattato i partiti in Italia con una forza paurosamente decrescente; ed è
mai possibile che in un paese di quasi tre milioni di vegetariani (che, ripeto, cito solo come zoccolo duro
dell'animalismo) coloro che rispettano il non - umano non siano in grado di contrastare quest'assurdità vergognosa
e umiliante? Ci sono grandi interessi economici? Le fabbriche d'armi sfornano 334.726 fucili, lo Stato guadagna 400
miliardi l'anno per le attività venatorie, ecc... ecc... e allora? Se questa è la logica reintroduciamo la schiavitù per
ridurre il costo del lavoro! E non esistono multinazionali dei vegetariani? E la Mc Carthy, la moglie del Beatle, che
ha fatto? Cosa mangiano i vegetariani? Erba secca? E se i vegetariani e gli animalisti acquistassero solo prodotti di
organizzazioni contrarie alla caccia e alla sperimentazione su esseri viventi?
L'economia del biologico sta creando nuove produzioni, e nuovi mercati, un giro di affari enorme che contrasta la
produzione industriale e la manipolazioni genetica dei prodotti. Il mercato del biologico vale in Italia 1550 milioni
di euro. Di questi 1033 milioni derivano dal consumo interno. Importazioni ed esportazioni sostanzialmente si
equivalgono con un giro d´affari di 310 milioni di euro. E abbiamo un'idea del giro di affari che genera il mondo
animale tra cibo e veterinari? Su una popolazione di 57.844. 017 di abitanti i possessori di animali sono 8.500.000 e
sono 42 milioni gli animali domestici nelle case italiane e per loro gli italiani spenderanno tra cure vegetariane,
accessori e cibo quasi 10 miliardi di Euro. Il mercato annuo del settore veterinario è di oltre 2.470 miliardi, la spesa
annuale per gli animali domestici sfiora i 7.600 miliardi, mentre il fatturato della caccia raggiunge i 6.000 miliardi.
La Val Trompia e i suoi armieri vanno a ramengo? Si perdono posti di lavoro? Ma si stanno già perdendo i posti di
lavoro: erano 4.490 nel 1996 ed erano diventati 3.926 del 1998. Forse, solo i minatori gallesi devono riciclarsi?
Allora, facciano fucili che invece di sparare scattano foto.
Facciano come gli americani. Tra il 1996 e il 2001 il numero di cacciatori negli Stati Uniti è calato del 7% e
moltissimi ex cacciatori hanno scelto l'obiettivo di una macchina fotografica o un cannocchiale per avvicinarsi alla
natura (wildlife watchers). Dal 1985 al 2001 il numero delle doppiette è calato da 16,7 milioni a 13 milioni (- 22%). I
cacciatori rappresentano solo il 4,6% della popolazione statunitense, mentre i wildlife watchers il 31%. E poi, come
ho scritto, è la stessa logica del Vietnam: bisogna massacrare e bombardare per far star bene la gente? Bisogna
gettare napalm sui bambini vietnamiti o massacrare allodole per mantenere alto il nostro PIL? Alla fine in paesi che
si considerano avanzati deve contare l'etica e il consenso. Altrimenti siamo nello Stato di Borgia, di Trujillo o in
quello di Papà Doc. E se tu sei una minoranza del 28% come puoi importi a una maggioranza del 72%? Come può il
potere paurosamente declinante dei cacciatori britannici (0,36%) imporsi a una nuova forza (i vegetariani) che ha
raddoppiato in dieci anni il proprio potere e ha reclutato il 12% dei giovani tra i suoi ranghi? E' osceno. E la reazione
britannica è tutta nell'alzare il tiro. E se la maggioranza si lascia imporre una violenza del genere allora, come ho
detto è composta da idioti. Ogni mattina, quando mi rado, un fesso sorridente mi guarda dallo specchio!
Conta il consenso in una democrazia avanzata: 400.000 persone che marciano saranno un bel vedere, ma contano
poco di fronte a deputati messi sotto pressione dalle organizzazioni animaliste locali: se sbagli sul futuro voto contro
la caccia alla volpe, lo scranno levigato di Westminster, te lo sfiliamo da sotto le tue grasse chiappe. Appoggi la
caccia alla volpe? E io ti brucio i 7.000 voti della tua miserabile maggioranza con una campagna "ad hoc"! Sei un
deputato che appoggia la caccia? E noi ti facciamo una campagna locale di fuoco in maniera che perdi quella
manciata di voti che l'altra volta ti ha salvato miracolosamente le natiche! Colpo su colpo. Muro contro muro. Altro
che San Giuseppe!
Le organizzazioni animaliste italiane nicchiano? E tu le trascendi con un nuovo movimento che cerca il consenso
raggiungendo tutti coloro che posseggono animali e non sanno cosa accade nell'Italietta felix (e mi riferisco agli
orrori dell'abbandono, degli avvelenamenti ecc... ecc... ) Che si sveglino, oppure si assumano le responsabilità dello
stato delle cose! Bisogna accogliere nelle frange di una lobby trasversale politica tutti coloro che sono aperti verso il
non-umano: vegetariani etici, vegetariani salutisti, animalisti, gente che mangia carne ma che oscilla verso il
vegetarianesimo. Proviamo ad essere umili e ad analizzare i fatti. Quante sono le famiglie che possiedono animali
domestici in Italia? 7.280.000. In Italia ci sono 56.350.000 animali domestici. Parecchi dei possessori di animali tra i quali i cacciatori che hanno 1.200.000 cani - se ne fregheranno della lobby animalista, ma una minoranza o
una maggioranza potrebbero essere fortemente interessati. Se tu incontri la vecchina con il cagnolino e le spieghi
32
cosa avviene con i bocconi intrisi di stricnina e i randagi non pensi che capirà? Forse? E non vale la pena provare?
Tutti i miei amici che mangiano carne (e oscillano) prenderebbero parte alla lobby. Tutti! Quello che sta cambiando
rapidamente è il "carnivoro oscillante" guai a fare una lobby senza di lui! Guai a non coinvolgere quelli che gli
americani chiamano i "pesco - vegetarian" e i "semi vegetarian". Marco, un mio amico, mangia pesce ma ha salvato
centinaia di randagi. Come lo definite?
Ho incontrato un coordinatore di una grande area del Nord Est della "League Against Cruel Sport" e gli ho chiesto
se fosse vegetariano. Mi ha risposto che mangiava pesce, ma che sua moglie era vegana. Incuriosito gli ho
domandato se i membri dell'organizzazione della lobby anti caccia gli avevano mai chiesto se fosse vegetariano. Ha
risposto: mai. E ha precisato che lo scopo è mettere fine alla caccia e questo si può fare solo con una grande
alleanza. Poi da quell'alleanza può nascere tutto. Mi ha spiegato che per mettere fine a quest'orrore l'apertura verso
gli "animalisti non vegetariani" è "conditio sine qua non" per riuscire a bandire ogni forma di caccia entro il 2004.
Immagino quello che pensate: è una "contraddizione in termini", ed è vero; ma l'alternativa è continuare lo strazio
eterno del gruppetto dei duri e puri che raggiunge si e no il 7% della popolazione. Giudicate voi! Per me senza una
grande alleanza si continua nella frammentazione, si rimane in balia della nevrosi delle prime donne, del dominio
dei movimenti con i loro campetti di ossa, si continua a schiamazzare da cani sciolti senza ottenere niente ( o molto
poco), si perversa nella masturbazione mentale degli impotenti. La lobby inglese ha una forte presenza
parlamentare, ha creato pressioni intense tra gli scranni di Westminster: Formigoni e i suoi politici della Giunta
Regionale Lombarda che contrastano il procuratore Francesco Messina di Cremona vivrebbero male qui.
Vivrebbero molto male!
Tutto cambia: bisogna prendere atto di ciò che sta accadendo nel Regno Unito (presento questo esempio perché
vivo in questa terra): il 45% della popolazione mangia meno carne e il 25% sta contemplando la scelta vegetariana;
questo significa che 14.500.000 persone sono potenziali vegetariani. Aggiungete a questa cifra i quattro milioni di
vegetariani già esistenti e avrete un'idea di quello che può diventare il movimento animalista. Quasi 19 milioni su
una popolazione di 59.5 milioni di persone.
Lobby puramente vegetariane non portano a nulla. Bisogna ampliare il consenso con grandi battaglie contro la
caccia e la sperimentazione, bisogna allargare il consenso gestendolo spietatamente. Il resto giungerà da solo. E
presto!
Un'altra indicazione notevole dei segni del tempo è che il 36% della popolazione del Regno Unito è contro la
sperimentazione su esseri viventi (favorevole è il 46%). Ma fate attenzione: il 44% dei giovani tra i 18 e i 24 anni è
contrario a maggioranza (favorevole il 35%, mentre il 18% non risponde). E ancora: il 47% degli inglesi tra i 25 e i 34
anni è contrario, a maggioranza, alla sperimentazione (il 31% favorevole, il 23% non risponde). Sono gli anziani
(oltre i 65 anni) che sono favorevoli al 59% (contro il 25% che è contrario e il 16% che non risponde). La paura della
morte è la pietrificazione del cuore! E parlo dell'anima non delle vene!
Se si raggiungessero tutti i possessori di animali domestici con un documento preciso e chiaro qualcosa dovrebbe
accadere. L'errore è chiudersi nel ghetto delle belle anime luminose, tra Jesus Vegetarians, francescani, pacifisti ad
oltranza e vangeli gnostici che dicono e non dicono. Bisogna costruire il consenso, poi inevitabilmente e
inesorabilmente le cose accadranno; è nella logica del tempo. In America il 25% degli adolescenti approva la scelta
vegetariana. Occorre tolleranza e la volontà di non ghettizzarsi, ma aprirsi verso i simpatizzanti che oscillano.Una
cosa seguirà l'altra.
E se c'è l'Arcicaccia perché non creare le Arcivegetariane? Tu pratichi il massacro indiscriminato mentre io pratico il
rispetto verso gli esseri viventi; ma Ciampi, Fassino, Fini sono dalla tua parte; la legge è dalla tua parte malgrado io
rappresenti 2.900.000 persone e tu solo 707.359. La legge e i politici sono dalla tua parte mentre io aumento con
grande rapidità e tu diminuisci a velocità folle e presto sparirai. Ma la politica è cieca! Allora bisogna che recuperi la
luce degli occhi. E molto presto! E per questo occorre una lobby politica trasversale spietata e forte.
Ammirabile è la via scelta dai giovani che denunciano gli orrori dell'isola dell'Elba; la via del boicottaggio turistico è
micidiale, e una lobby capace di attivare un simile boicottaggio avrebbe una forza devastante. E a quello bisogna
arrivare: la "League Against Cruel Sport" è in grado di contattare migliaia di persone ed informarle che le vacanze in
una certa area vanno evitate a causa del trattamento e dell'avvelenamento di animali. Siate sicuri che qualcosa si
muoverà se cominceranno a piovere "cancellazioni".
Intanto l'Observer ha pubblicato il 27 ottobre (pag.12) un articolo sull'"importazione" italiana di cacciatori. Il titolo
dice: "Le colline sono vive con il fuoco dei fucili". E il sopratitolo: "Hanno sterminato uccelli da Verona alla Sicilia.
Ora i cacciatori latini stanno mirando agli uccelli in Scozia". Che vergogna!
33
Concludendo: è il 1 Novembre, ho aperto davanti a me il Guardian. Leggo e non credo ai miei occhi: prima pagina,
primo articolo: "La lobby dei cacciatori ha un dossier su migliaia di persone". Continuo, incredulo, a leggere: la
lobby pro caccia ha raccolto - in un paese notoriamente ossessionato dalla privacy - 400.000 dossier sugli attivisti
anticaccia. Roba da pura Gestapo! Un boomerang che fischiando nell'aria sta per schiantarsi, dolorosamente, sulla
loro fronte: gli Dei non perdonano l'ubris. Avete un amante? E i cacciatori ricattano; siete omosessuali? E loro
informano il mondo. Avete debiti? E loro fanno girare la voce. Un micidiale autogol! La verità è che pur di poter
continuare a massacrare esseri viventi la lobby pro - caccia ricorre a osceni machiavellismi: il tempo stringe, il 2002
è vicino!
E' vero: coloro che rispettano gli esseri senzienti, pur essendo una maggioranza schiacciante, non riescono ad
organizzare grandi marce e dossier alla "Gestapo".
E' vero che una minoranza paurosamente declinante, invece, ci riesce. Ma marce e Gestapo li sapeva organizzare
molto bene anche Hitler. Esagero? Chiedetelo ai cervi.
Quo usque tandem, abutere patientia nostra ?
Pazienza o insipienza nostra?
Paolo Ricci.
LA STORIA DEL CERVO DI PARRACOMBE
(Morte del cervo di Parracombe e fine della caccia al cervo in Inghilterra)
Londra, 06/12/02
Stavo procedendo in un autobus verso Barnstable, città gaudente e ridente (quando non piove), situata sul fiume
Taw, non lontana dalla costa e vicina a Exeter, nel Devon. Ero immerso nella lettura di alcuni giornali italiani, e con
profonda vergogna, mi stavo inoltrando nelle vicissitudini della Cirami. Mentre assorbivo l'orrore, e con una certa
goduria masochista, tutti gli sviluppi dell'aborto giuridico salva-Previti, le reazioni dei girotondi e le imprese dei
grandi pianisti - statisti, un cervo, saltando una siepe, attraversò la strada, quasi finendo sotto le ruote
dell'automezzo.
Era una bestia di regale bellezza e appariva disorientata tra le macchine che stavano bruscamente frenando. Le
donne che sono generalmente più sensibili degli uomini e sicuramente più compassionevoli, si erano alzate in piedi
e un grande "OHHHH" si era ripercosso tra le volte dell'autobus. L'autista che per poco non era svenuto, ripeteva,
terreo, che era la prima volta che gli capitava un fatto del genere. Un'arzilla vecchietta si era sollevata come una
furia imprecando contro i cacciatori: "Those fucking hunters and their fucking dogs!" urlava. "Quei cacciatori fottuti
e i loro cazzo di cani!".
Pochi giorni prima, durante l'apertura della caccia, William il figlio di Carlo e di Diana (che notoriamente detestava
i massacri) era apparso alla testa di un manipolo di cacciatori per inaugurare la stagione sanguinaria. Mentre
procedeva alla testa degli ardimentosi cavalieri, un fiume colmo di lordume stava investendo la casa reale. Un'onda
anomala di spazzatura stava per abbattersi su Buckingham Palace con lo squallido racconto del valletto di Diana,
Paul Burrell, e il resoconto edificante di stupri e violenze omosessuali nel palazzo. (Ricordo, a proposito, che quando
giocavo a calcio a Londra, il portiere della mia squadra, che era un valletto della regina, mi raccontava spesso che
l'ambiente di lavoro era piacevole, anche se i salari erano minimi, ma che esisteva un autentico pericolo: se ti cadeva
una sterlina per terra e non ti piegavi per raccoglierla alla maniera giusta, cioè flettendo le ginocchia, rischiavi di
finire con un corpo estraneo nelle budella).
Riprendendo la storia: i cani dei cacciatori avevano costretto il cervo a fuggire verso la strada, correre tra le
macchine immobili, saltare oltre il recinto, e raggiungere la radura svanendo.
La vecchia signora continuava ad imprecare contro i cacciatori e continuava a nominare qualcosa che suonava come
"catacombe". Che c'entrasse il cervo con le catacombe dei nostri santi martiri non riuscivo a capire.
34
Quando arrivammo a Barnstable, incuriosito, avvicinai la signora e le chiesi spiegazioni. L'anziana furia mi sciorinò,
mentre camminavamo lungo l'High Street, la storia del cervo di Parracombe.
Mi disse: "Lei è straniero e non sa cosa questi delinquenti - riferendosi ai cacciatori - hanno combinato a
Parracombe". Ascoltai con attenzione e la sera telefonai ad un'amica della lobby anti-caccia che mi spedì dei ritagli
di giornale poi mi recai in biblioteca per fare una breve ricerca sul fatto.
Prima però lessi un articolo di giornale che descriveva un fatto avvenuto nel marzo del 1998 in un altro luogo:
Tiverton. Il preside di una scuola, fuori di sé dalla rabbia, aveva denunciato che un cervo stremato e disperato,
inseguito da 24 cani, si era rifugiato nella scuola della cittadina, la Kingsmead Community School. Il preside aveva
inveito contro gli intrepidi cavalieri, questa volta motorizzati su Roll Royce, che si erano precipitati per terminare
l'esistenza del cervo.
Gli era andata bene ai cacciatori, la scuola di Tiverton aveva 600 alunni, e se un fatto del genere fosse avvenuto
davanti agli occhi dei piccoli avrebbe avuto ripercussioni inimmaginabili.
Il Cervo riuscì a fuggire e il preside pretese scuse ufficiali dal "Master" della "Deerhounds Association" che si
precipitò a Tiverton spargendosi cenere sulla pelata e battendosi il petto con fragorosi "mea culpa". Un'
autoflagellazione degna di Enrico II dopo lo scempio di Beckett a Canterbury. Bastasse questo!
Una volta in Toscana parlai con l'ex sindaco di una cittadina della Val Di Chiana che mi spiegò la differenza che
passa tra cacciatori e "pidocchi". Mi disse: "So che lei detesta la caccia, però sappia che c'è una differenza tra il
cacciatore che uccide una preda e smette di sparare e il massacratore, il "pidocchio" che uccide per il gusto di
uccidere. Il "pidocchio" è il risultato della "proletarizzazione" della caccia." La logica della sinistra che fa le grandi
battaglie per non permettere alle galline un minimo spazio vitale.
Ve la ricordate l'epica battaglia dei deputati dell'Ulivo per non permettere che le galline avessero un maggiore spazio
vitale?
Bisognerebbe erigere un pilastro marmoreo in una piazza di Roma con i nomi dei grandi statisti ulivisti: Manzella,
Carniti, Ruffolo e Manisco. Questi deputati condussero una battaglia epocale contro la liberalizzazione delle galline
in favore di un' economia avanzata e globalizzata (e non pre-arcaica) che produce lo strazio di esseri viventi. Ve lo
ricordate amici?
Bertinotti che difende le galline e Lucio Manisco che condanna l'anarchia del cortile capitalista?
Niente visioni pre-arcaiche, mi sembra giusto, progresso e ricchezza!
E la ricchezza ha prodotto anche in Inghilterra il "pidocchio motorizzato", la pop star miliardaria ed ignorante che
apprezza la tradizione sparando ai cervi e facendo dilaniare dai suoi cani le volpi.
Tradizione? Ma quale tradizione? Quella degli Juti? Quella degli Angli? Quella di Alfredo il Grande dell'Inghilterra
sassone e pre - normanna? O quella di Guglielmo il Conquistatore? Quella di Edoardo il confessore? Quella di
Cromwell o quella della Restaurazione di Carlo II?
Quale tradizione se la storia cambia e sconvolge tutto, e le tradizioni se le pappa, le digerisce e le defeca
continuamente? La tradizione del mercato degli schiavi? Quella dei negrieri che trasportano africani nei loro vascelli
mentre esaltano la libertà denunciando la tirannide napoleonica?
Quella degli stupri sodomiti, narrati da Burrell, da parte dei valletti di corte verso altri valletti? Quale tradizione
seguono Madonna e Vinnie Jones quando massacrano un cervo inerme, indifeso?
Tradizione? E non sta il governo laburista abolendo la Camera dei Lord, accaniti sostenitori della caccia? Non sta
relegando quel residuo di nobiltà non eletta nella pattumiera della storia?
E se svanisce la Camera dei Lord, un pezzo significante di tradizione britannica, perché non può sparire la caccia?
L'ho spiegato in un'altra lettera: il 72% della popolazione inglese è contro la caccia e il 12% dei giovani è vegetariano.
Milioni e milioni di giovani oscillano verso il vegetarismo.
35
Immaginate quello che sarebbe accaduto se i baldanzosi cavalieri motorizzati avessero eliminato il cervo davanti
agli occhi di 600 alunni. Ma anche così la notizia riverberò nel Devon e nel Regno Unito e lasciò cicatrici profonde
sulla pelle della potentissima lobby pro -caccia.
La stragrande maggioranza della popolazione si chiede come possa un essere umano uccidere un cervo. Ricordo
l'ammirata attenzione verso lo splendido esemplare che correva tra il bus e le macchine sulla via di Barnstable.
C'erano donne che avevano gli occhi umidi per la visione di un tal splendido esempio di bellezza animale.
L'evento di Tiverton aveva irritato la popolazione del Regno Unito creando un profondo sentimento di disgusto, ma
un anno dopo, il 31 marzo 1999, qualcosa di simile accadde anche a Parracombe - un piccolo centro, non lontano
dalla splendida Lynmouth e molto vicino alla foresta di Exmouth - con una differenza: stavolta successe tutto
davanti agli occhi dei bambini.
Immaginate la scena: sono le 15,30 e un cervo stremato, inseguito da cani latranti, si appoggia contro la vetrata
della scuola di Parracombe, la Parochial Primary School, mentre alunni, tra i quattro e gli undici anni, presenti alle
lezioni, assistono inorriditi allo spettacolo. Il cervo è terrorizzato ed esausto, i cani abbaiano, i bambini piangono, le
maestre inveiscono, le madri dei piccoli urlano e bloccano con le loro auto le macchine dei cacciatori. Ci sono 55
bambini nella scuola e molti vedono l'orrore della bestia terrorizzata che cerca esausta di allontanare i suoi
torturatori.
I piccoli vogliono aiutare il cervo, vogliono che corra libero e che ritorni nella foresta.
Urla, imprecazioni, pianti, grida isteriche, il cervo fugge, i cacciatori lo inseguono e lo massacrano in un "housing
estate" tra un raggruppamento di case.
Ne nasce un finimondo. Una buriana di articoli su giornali locali e nazionali, una cornucopia di insulti si riversa sui
"pidocchi" motorizzati. Una furia selvaggia erompe, c'è chi comincia a pensare seriamente che occorra confrontarsi
violentemente con queste belve umanoidi.
I "Saboteurs" si agitano disordinatamente. Qualcuno comincia a gridare che è giunto il tempo di impallinare questi
bastardi. Il Maestro della caccia ritorna con lo staffile: nuova autoflagellazione in grande stile cum cenere sulla
pelata e fragoroso "mea culpa": "Signore mie, perdonateci, i maledetti "pidocchi"! La classe operaia motorizzata! E
chi riesce più, signore care, a controllare questi bastardi che ci rovinano?" Grande profusione di scuse e pippate.
Nelle foto del Western Morning News del 31 marzo 1999 appaiono i volti sconsolati di donne incredule davanti
all'orrore. Hanno un'espressione come per dire: ma com'è possibile un abominio del genere? Nel paese dove una
defecazione non raccolta di un cane può costare 1500 euro sonanti, nel paese ove costruire una veranda di pochi
metri quadrati richiede consultazioni popolari e referendum dei vicini, e dove l'abusivismo è cosa impensabile
(paragonate questa prassi alle 4494 costruzioni abusive in Sicilia nel 2001), una minoranza declinante ed odiata si
permette di traumatizzare i figli della maggioranza - che detesta la caccia - con atti vandalici di oscena violenza.
Certo il secolo è quello che è: a Londra la polizia ha denunciato vendita di carne di bambini, leccornie per neo cannibali: l'esaltazione di Hannibal Lecter sta dando i suoi sanguinolenti frutti.
Ormai si mangia di tutto: coccodrilli, ratti, scimmie, gorilla, cani, gatti; qualcosa di demoniaco si agita nel cranio
devastato di molti umanoidi nel tempo della morte di Dio.
I sacrifici animali hanno ripreso alla grande: seguaci mentecatti di Lucifero hanno, nei giorni scorsi, torturato
cavalli in Scozia, nel Galles, nel nord dell'Inghilterra. Infliggere strazio agli innocenti, ecco cosa chiede Belzebù!
Oltre il bene e il male?
Nietzsche mal digerito come una pietanza condita con troppo aglio?
Ma che vadano a farsi fottere con le loro messe nere!
Nei cimiteri romani si trovano sempre più spesso gatti neri sacrificati o mutilati.
Satana richiede lo strazio d'inermi creature per trascendere la debolezza antinaturale della compassione: è lo stesso
principio che motiva i cacciatori, ma senza ghirigori metafisici:
36
loro massacrano per il puro gusto di massacrare.
L'altro giorno leggevo le dichiarazioni del priore di Bose, uno dei pochi prelati cattolici attenti al problema della
sofferenza animale. Davanti ai fatti di San Giuliano e alla morte di piccoli innocenti il priore spiegava che bisogna
abbandonare l'idea di un dio perverso che permette il male, poiché tutto avviene e si svolge nella profonda libertà
che Jahvè ci ha concesso. E se crolla una scuola in testa ai bambini non è perché Dio l'abbia voluto ma è l'autonomia
del mondo che lo permette.
In soldoni sonanti: libero arbitrio allo stato puro per gli eventi naturali e per le scelte dell'uomo. Un vago cenno
all'abbandono dell'onnipotenza divina? Però!
Già l'uomo sceglie.
Ieri il "Guardian" un giornale all'avanguardia della lotta contro la caccia, ha pubblicato una foto memorabile in
prima pagina. Nell'immagine colorata si vede una donna, molto bella, vestita di nero, su uno sfondo cupo che
mostra una volpe scuoiata, tenendola per le zampe anteriori.
E' una foto raccapricciante per l'orrore che trasmette.
Il testo dice: "Ecco il resto della vostra pelliccia". Ricomincia la reazione all'orrore: Prada, Fendi, Gucci, Macdonald,
Mc Queen hanno ricominciato ad utilizzare pelli di volpe per gli abiti delle donne dei ricchi.
Sophie Ellis Bextor, la cantante della foto - quindi un anti -Madonna cacciatrice (mi riferisco alla cantante e non a
Maria Vergine) si erge, si staglia contro la conseguenza dell'orrido, violento pensare che trasforma la normalità
insanguinata in "Haute couture". La filosofia di coloro che definiscono i difensori dei cervi e delle volpi -cioè noi come un gruppo di fanatici che stanno minando una grande tradizione "con misere considerazioni sulla crudeltà,
indegne delle leggi di una grande nazione".
Massacrare un cervo inerme davanti agli occhi dei bambini fa parte di una grande tradizione;
come quella dei "servi della gleba" o quella degli africani venduti da negrieri cristiani, devotissimi, nel tempo
dell'impero trionfante.
E mentre noi cincischiamo sul sesso degli angeli e non siamo in grado di costruire una grande lobby che ponga le
basi per mettere fine, almeno parzialmente, allo strazio, gli inglesi, che non si perdono dietro disquisizioni e
sottigliezze veganiane - vegetariane, stanno portando a termine un'epica impresa: l'abolizione della caccia nel primo
stato nazionale. E lo stanno facendo attraverso una grande alleanza; superato l'ostacolo della Camera Dei Lord,
l'animalismo britannico si sta inarcando sul manubrio per la volata finale, il traguardo è vicino. Entro il 2004 si
potrebbe ottenere la completa abolizione della caccia nel Regno Unito.
Esistono nel Regno Unito tre correnti di pensiero.
La prima è quella del Governo laburista incline ad un compromesso che salverebbe parzialmente la caccia.
La seconda è quella dei deputati laburisti, pressati pesantemente dalla lobby anti -caccia, che chiedono l'abolizione
totale.
La terza: è quella della Countryside Alliance, la lobby dei cacciatori, che, contemplando la futura storica sconfitta,
tende ora a voler preservare rimasugli di carneficina: vale a dire una caccia limitata.
Ha momentaneamente prevalso la terza tesi: il governo ha "de facto" abolito la caccia al cervo e alle lepri. Una
decisione che ha scontentato gli animalisti e parecchi deputati laburisti.
Il governo Blair sta cercando di trovare un compromesso che permetta di continuare la caccia alla volpe nei soli casi
ove l'"utilità" risulti più importante della "crudeltà".
Va detto che il governo ha avviluppato qualsiasi richiesta di cacciare in una fitta rete di licenze, controlli, giudizi,
appelli che, in effetti creano difficoltà insormontabili per i cacciatori.
37
Ma è sufficiente? Desisteranno a questo punto i 200 parlamentari che hanno firmato il documento per l'abolizione
della caccia e che sono costantemente sotto la pressione della lobby anti -caccia?
Desisteranno considerando che nel 1997 il partito laburista ha vinto le elezioni con una maggioranza di deputati
favorevoli all'abolizione della caccia?
Ne dubito fortemente.
Lo scenario che si svilupperà sarà probabilmente il seguente: i parlamentari contrari alla caccia emenderanno la
proposta del ministro Michael. I Lord respingeranno gli emendamenti, e, a quel punto, i deputati chiederanno un
atto parlamentare che trascenda la volontà della Camera dei Lord.
Intanto il supporto dei reali alla lobby pro - caccia ha lasciato i suoi segni.
Stupri violenti e ostentato sostegno ai massacri animali hanno fatto crollare il consenso intorno alla monarchia: nel
1987 i sudditi di Sua Maestà Britannica che sostenevano la monarchia erano il 77%, nel 1994 sono diventati il 70%,
nel 1997 il 48%. Nel 2002 il consenso era nuovamente cresciuto ed aveva raggiunto il 59% per poi crollare, in questi
giorni di Novembre 2002, al suo minimo storico il 43%, con il 31% del popolo apertamente ostile alla corona e un
26% che non si pronuncia.
Chi scrive, pur essendo vegetariano, pensa che i vegani abbiano ragione e che siano il sale della terra; pensa, in un
senso, che Porfirio il discepolo di Plotino fosse nel giusto quando affermava che bisogna nutrirsi solo dei frutti e di
quelle parti delle piante che non servono alla loro sussistenza (De Abstinentia IV- 20); o meglio ancora vivere come
i profeti di Erewhon, di Samuel Butler, mangiando solo frutta e foglie di cavolo marce; ma la santità delle volte
acceca, non solo non risolve le cose, ma le complica. E' necessario comprendere i tempi per limitare lo strazio: un
attacco composito contro caccia, prima, e contro vivisezione, dopo, limiterebbe fortemente l'orrore.
Sono centinaia di milioni gli animali massacrati ogni anno dai cacciatori, dunque a chi può sfuggire che è necessaria
una grande alleanza per mettere fine allo strazio?
Ogni anno solo nel Regno Unito 13.987 volpi venivano dilaniate con la partecipazione di 20.951 cacciatori e 453
lavoratori (si fa per dire) della caccia.
Quello che avviene in Italia è grottesco, è mostruoso: i massacri d'uccelli migratori nelle isole tirreniche, gli stermini
dei tordi e delle allodole nelle isole Pelagie, gli eccidi del litorale Domitio, i massacri dei migratori nelle valli
bresciane, nelle lagune venete, nella campagna romana, quello delle allodole del Tavoliere di Foggia, l'oscenità
vergognosa dello stretto di Messina, una barbarie spaventosa che marchia inesorabilmente una nazione che
permette simili scempi attraverso il consenso d'ottusi politici e del Presidente della Repubblica.
Milioni di uccelli migratori massacrati da assassini irresponsabili, mentre si disquisisce sul sesso degli angeli.
E' bene capirlo: siamo anche noi responsabili, a causa della nostra insipienza, di questo fiume di sangue.
Non è sufficiente solo evitare di mangiar carne, occorre creare una forza ampia, un largo consenso contro l'orrore,
che sovrasti la lobby crollante dei cacciatori con tempra spavalda e fermezza politica.
Ed è forse tempo che i cultori del "cambiamento della coscienza prima dell'azione politica",
le anime belle del chiacchiericcio teorico, compassionevole, eterno e inconcludente si facciano da parte.
La caccia al cervo almeno è in questa nazione, ove vivo, terminata.
Non è tutto ma è già qualcosa.
E l'abolizione totale della caccia verrà presto; ma questo, ripeto "ad nauseam" è stato ottenuto con una grande
alleanza che ha increspato la superficie melmosa della palude politica.
Forse lo stremato cervo di Parracombe non è morto invano.
38
Paolo Ricci.
THE WEEK OF FIRE
1 agosto 2004
25 Luglio
L’Inghilterra è investita da una tempesta mediatica, una di quelle follie che rigurgita con enorme regolarità il “gutter
press”. Dopo averci devastato con le infedeltà di Beckham, i quotidiani inglesi stanno scendendo nell’abisso della
banalità pallonara. La domanda epocale che la stampa si pone è: “Il Signor Erikson, allenatore della nazionale, ha
copulato con una segretaria della federazione calcistica inglese?”. Mentre il mondo si macera per il dilemma e
Nancy Dell’Oglio, compagna dell’allenatore, fugge e sviene in un albergo italiano per le dichiarazioni della segretaria
copulante, un gentile signore americano la spara veramente grossa.
E’ il 25 luglio quando l’Observer pubblica le dichiarazioni di Jerry Vlasak di SPEAK - un gruppo animalista
all’avanguardia nella lotta alla violenza contro gli animali - ispiratore della battaglia di Oxford per la chiusura di
Huntingdon.
Jerry Vlasak dice: “Penso che la violenza sia parte della lotta contro l’oppressione. Se qualcosa accadesse alle
persone che esperimentano con gli animali, la cosa scoraggerebbe altri a farlo. E’ inevitabile che la violenza sarà
adoperata come parte della lotta e che sarà utile”. E lapidare ci informa che: “ …non è necessario uccidere molti
vivisettori, penso che basterebbero 5, 10, 15 vite umane per salvare 2 milioni, 10 milioni di vite non umane…”
Jerry Vlasak ha detto quello che moltissimi pensano, ma tutta la violenza mediatica specista gli si rovescia addosso.
I valori immutabili sono scossi e vacillano.
Vlasak, come Didone, ha scosso l’Acheronte. La specie dominante reagisce con forza.
Jerry conclude dicendo che l’eterne menate con internet non servono a niente ed è tempo di agire. Chi ha orecchie
per udire oda.
26 luglio
David Blunckett, the Home Secretary, comincia a meditare sulla possibile espulsione di Jerry Vlasak dal Regno
Unito e spiega che: “(Vlasak) potrebbe far parte della categoria di coloro che incitano all’assassinio di persone per il
loro colore o per la loro religione (sic)”. Stiamo entrando nella follia specista e Blunckett ci informa che : “se sarà
necessario lo butteremo fuori (dal Regno Unito) a calci”. Il Guardian è cristallino e in un immondo editoriale
paragona gli animalisti ai terroristi di Bin Laden. Un rigurgito di insulti investe l’editorialista, inclusa una mia
lettera che conta meno del due di briscola nella dinamica delle cose.
Editoriale del Times: “Il governo, ispirato da Bruxelles e dalle tendenziose ed emotive argomentazioni degli attivisti
antitecnologici sta instaurando un regime che sta spaventando i ricercatori dai quali l’economia dipende….”
Ma cosa pensano gli inglesi riguardo la sperimentazione sugli animali?
Il 36% della popolazione britannica detesta l’“utlizzo degli animali negli esperimenti scientifici” e la maggior parte
della popolazione tra i 18 e i 24 anni (44% contro 35%) e tra i 25 e i 34 anni (47% contro 31%) è contraria all’uso
degli esperimenti sugli animali. In poche parole la maggioranza dei giovani in Inghilterra è contro la vivisezione.
Nel regno Unito, nel 2002, ci sono stati complessivamente 2,75 milioni di esperimenti scientifici con utilizzo di
animali.
Il numero totale degli esperimenti è stato dimezzato in 30 anni.
39
Gli animali utilizzati sono:
84% ratti, topi e altri roditori.
12% pesci, anfibi, rettili e uccelli
1,5% piccoli mammiferi, conigli e furetti
2,1% pecore, vacche, maiali, e altri grandi mammiferi
0,3% cani e gatti
0,1% scimmie e macachi
Jerry Vlasak, che è un cardiochirurgo, legge quello che i media inferociti urlano, non demorde e chiarisce: “Non sto
suggerendo di uccidere umani, sto dicendo che storicamente la violenza è sempre stata esercitata in lotte di questo
tipo. Se esaminate altri movimenti di liberazione che cercano di mettere fine alla violenza perpetrata contro vittime
innocenti - incluse le lotte contro l’apartheid in Sud Africa o contro la schiavitù negli Usa - noterete che la violenza è
sempre stata utilizzata come un’arma, e non penso che il movimento animalista sia differente dagli altri.
Sfortunatamente è così. Io non incito ad uccidere esseri umani o non umani.”
27 luglio
Per nulla scossi gli animalisti di Huntigdon continuano la battaglia e informano il mondo che:
“Non ci fermeremo. Non cesseremo di lottare” e continuano a cingere d’assedio il laboratorio di Huntingdon presso
l’università di Oxford.
Il mondo del grande capitale - che fa affari gloriosi con i metodi alla Mengele - freme di rabbia e reagisce offrendo
25 milioni di sterline per l’arresto di estremisti animalisti.
Mel Brooks di SPEAK informa il mondo che simili spropositate reazioni sono la conseguenza logica del panico
davanti alla sconfitta del grande business dei vivisettori e aggiunge che se a qualcuno venisse in mente di riprendere
i lavori interrotti, dopo le proteste, per il laboratorio troverebbe una fortissima opposizione. Intanto i terroristi
animalisti alla Bin Laden marciano a Oxford. Le Shutzstaffel - SS animaliste sono rappresentate da gentili anziani
borghesi travestiti da conigli. I media vacillano. Steve Chandler, in un’intervista al Guardian è lapidare: “I veri
terroristi sono coloro che mutilano gli animali” e non noi che li difendiamo.
Lo stesso giorno scende in campo il Daily Mail araldo tatcheriano del grande capitalismo britannico. Stephen
Glover, vestale dell’ordine immutabile del capitalismo anglosassone è scosso dagli eventi e con voce strozzata
dall’angoscia ci informa che paragonare gli umani agli animali è uno di quei bizzarri contorcimenti del pensiero
occidentale “e deve aver qualcosa a che fare con il collasso dell’ordine cristiano in Occidente ” e stupendo e
temerario ci trascina sul terreno minato di Genesi 9-1,7 affermando che “Il Cristianesimo aveva posto l’uomo al
centro della creazione di Dio” cioè l’aveva sistemato al centro del multiuniverso pluridimensionale (un inaudito atto
di hybris) “e gli aveva dato il diritto di fare quello che credeva opportuno di fare con gli animali…” ma ora “in un
mondo dove non c’è un ordine naturale emanato da un Dio cristiano diventa possibile affermare che gli animali
hanno gli stessi diritti degli uomini”. Così mentre Wolf Singer, direttore dell’Istituto Max Planck di Francoforte, ci
informa che la differenza tra gli animali e gli umani consiste in un’unica diversità: nel cervello umano è presente un
maggior numero di cellule e una più grande complessità di connessioni neuronali, Mr.Glover ci propina i valori
immutabili di Genesi 9-1,7 per continuare a martoriare animaletti indifesi. Ma centra mirabilmente il bersaglio con
precisione millimetrica quando scrive: “Dobbiamo essere grati al Dr. Vlasak, anche se ha fatto una notevole marcia
indietro, per aver giustificato la violenza in maniera più chiara di qualsiasi associato ai movimenti animalisti
estremi e in questo ci ha educato a capir meglio (cosa, in effetti, pensano e vogliono questi signori)” e chiarisce il
pensiero di Jerry: “Secondo la loro visione delle cose” cioè quella dei terroristi animalisti alla Bin Laden “è un
imperativo categorico fare tutto quello che è possibile per fermare gli esperimenti sugli animali e se necessario
anche terrorizzare e uccidere i perpetratori di simili esperimenti”. E ancora: “Non penso che un maiale abbia il
diritto di non essere mangiato” dal momento che lo dice la Genesi e anche il sogno lucido di Pietro negli Atti “ ma
penso che abbia il diritto di essere trattato umanamente nella vita e nel momento della sua morte”. Poi ci propina
una profezia: “Forse non è lontano il momento che qualcuno verrà ucciso.”
40
David Williams del Daily Mail incalza: “Oltre 300 attivisti, molti provenienti dagli Stati Uniti, stanno imparando
tecniche di combattimento, come funzionare in clandestinità, come confrontarsi con la polizia e come sabotare la
caccia…”
L’esercito del Mahdi sta giungendo. Albione trema.
28 luglio
Il Mail imperversa e mentre continua con la sua perenne lotta contro gli “asylum seeker” - gli emigranti che
invadono l’Inghilterra - e le scappatelle di Erickson - che invece di allenare la nazionale salta come un grillo da un
letto all’altro scopandosi centinaia di donne - intervista Ian Gibson, deputato del parlamento inglese e Chairman del
“Common Science and Technology Commitee”, che vive in uno stato di terrore a causa delle minacce degli
animalisti. Gibson spiega al Mail che deve sempre controllare sotto la sua macchina nel caso a qualche animalista
saltasse l’idea bizzarra di infilargli un petardo sotto il motore. Il deputato afferma che la colpa è della gente che non
reagisce all’animalismo estremo. In poche parole invita la popolazione a una sollevazione di massa a favore della
vivisezione. Un’idea che equivale a fondare un partito islamico tra le masse rurali inglesi. Blair, infognato in Iraq,
reagisce attraverso Lord Goldsmith promettendo una pronta azione in difesa dei vivisettori e dei loro sponsor. Ian
Gibson ci spiega che in democrazia se vuoi torturare un animale puoi farlo, perché ognuno ha le sue idee.
Mi pare giusto, anche Himmler, Mengele ed Eichmann avevano le loro.
Lo stesso giorno il Mail ci propina un editoriale di fuoco: “ Gli animalisti…stanno bruciando milioni di sterline
…stanno distruggendo la multimiliardaria industria farmaceutica che è all’avanguardia del mondo” e cosa orrenda “
hanno anche fatto saltare, aggredendo, codardamente (sic), il governo, il “knigthhood” di Colin Balckemore, il
coraggioso ricercatore, che è divenuto un bersaglio (degli animalisti) per la sua difesa della vivisezione.”
Insomma Colin non diventerà un baronetto: l’Inghilterra vacilla sgomenta alla tremenda notizia.
L’editorialista, poi, ci invita a leggere quello che il Professor Tipu Aziz spiega in un suo furente articolo. L’Islam
moderato, notoriamente incurante della sofferenza animale, si alza dal suo giaciglio di silenziosa indifferenza e
tuona che mai cureremo l’Alzehimer se non continuiamo a fare a pezzi altri esseri viventi. Sic et simpliciter.
Pipu Aziz ce lo dice con estrema chiarezza: “Mi meraviglio che l’Home Secretary appaia riluttante a definire questi
manifestanti come terroristi, quali, in effetti, essi sono. Definirli così avrebbe permesso allo Stato di riversare tutta
la sua potenza sulle loro teste”. Poi chiarisce le idee agli “sprovveduti” alla Massimo Tettamanti dicendo: attenzione,
il computer mai riuscirà a sostituire la sperimentazione su animali vivi. Levatevelo dalla testa.
In poche parole, come i poveri di Gesù, gli esperimenti resteranno con noi fina alla fine dei tempi.
Aziz chiarisce che i manifestanti di Huntingdon equivalgono ai terroristi di Al Qaeda o a quelli di Ansar – al Sunna o
a quelli delle Brigate Rosse; e che gli esperimenti sugli animali continueranno ad esserci sino all’arrivo del
Dodicesimo Iman. Come diceva un vecchio musulmano: “Volete voi animalisti essere più compassionevoli di
Allah?” Beh…ci vuole veramente poco a esserlo.
L’editoriale meridiano dell’Evening Standard tuona: “ …Comunque …attivisti animalisti violenti sarebbero
immediatamente condannati come terroristi se gettassero molotov nei supermarket; essi non sono meno terroristi
degli altri dal momento che utilizzano le stesse tecniche contro i centri di ricerca che utilizzano animali…il
terrorismo, in qualsiasi sua forma, non può trionfare…”
29 luglio
Editoriale del Daily Telegraph: “I terroristi animalisti del Fronte di Liberazione devono essere solo sconfitti. “The
Draft Animal Welfare Bill” cerca solo di rabbonirli, e non è giusto.
Questa è una delusione. Alla scellerata ideologia di ALF non può essere concesso nulla.
Ne più ne meno che a Al Qaeda (sic). La violenza nel nome dei diritti animali deve essere penalizzata non meno
severamente che negli altri casi di terrorismo.”
41
Simon Festing del Daily Express: “Quest’anno oltre 40 società hanno abbandonato la ricerca. Gli investimenti per i
nuovi medicinali sono stati sospesi. …sarà bene non dimenticare che qualsiasi centro di ricerca nel secolo passato si
è basato sulla sperimentazione animale..”
30 luglio
E’ la volta di Peter Singer a scendere in campo. Il professore di bioetica pensa che le dichiarazioni alla Vlasak
rimandano indietro il movimento animalista di 10 anni. L’eterna solfa buonista che dice e non dice.
Ma torniamo indietro di un mese.
Peter Singer concede a Mark Lawson della BBC un’intervista che va in onda il 29 giugno alle ore 23,20. “Peter singer
talks to Mark Lawson”.
Singer è appena uscito illeso da una tempesta mediatica di esecrazione per aver detto che sarebbe più giusto
sperimentare su un disabile piuttosto che su un animale sano. Si sono spalancate le porte dell’inferno e i
fondamentalisti cristiani hanno scatenato un pandemonio.
Seguiamo le parti salienti dell’intervista.
Lawson: Uccidere un uomo per ragioni razziste è paragonabile ad ammazzare qualcuno in difesa degli animali?
Singer: Non è paragonabile, ma se guardiamo attentamente la storia e osserviamo la sofferenza inflitta a milioni, a
miliardi di animali, che continua senza sosta, da sempre…
Lawson: Riesce a capire il processo mentale degli animalisti estremi che dicono che uccidere un vivisettore è una
cosa “eticamente” corretta se salva milioni di vite animali?
Singer: Bèh ..posso capirlo ma non posso condannarlo; se uno analizza quello che la gente fa agli animali ogni
giorno e pensa che possa fermare una simile violenza attraverso il processo democratico e poi arriva alla
conclusione che attraverso il processo democratico non si risolve nulla, e vede la grande sofferenza e vuol mettere
fine a questo orrore, allora capisco che qualcuno possa affermare che è il caso di resistere con la forza, ma
logicamente penso che un’idea del genere è profondamente errata…
Lawson: Si sente responsabile per avere ispirato indirettamente atti del genere?
Singer: In un senso, si. Infatti ho cercato di fare qualcosa al riguardo e nella seconda edizione della mia
introduzione ad “Animal Liberation” mi sono fermamente opposto a una simile violenza. Quando scrissi la prima
versione del saggio questi fatti non erano ancora accaduti. Devo precisare che la violenza nel movimento animalista
é estremamente limitata se la si paragona a quella degli anti – abortisti, che hanno ucciso 4 o 5 persone tra dottori e
infermieri. Non sono a conoscenza di simili violenze perpetrate dal movimento animalista; sicuramente non è stato
ucciso un vivisettore, magari qualcuno è stato ferito - e sicuramente non è stata una cosa gradevole- e spero che non
si arriverà mai a vedere qualcuno ucciso; ma è bene ricordare che in un movimento vasto come quello animalista composto da milioni di persone - la maggioranza è formata da gente compassionevole che mai farebbe una cosa del
genere.
Lawson: Nell’area dell’eutanasia che ha creato altre controversie lei ha affermato che in certi casi è più giusto
terminare la vita di un disabile che di un animale sano.
Singer: Quello che posso dire è che un essere senziente, biologicamente umano, non ha necessariamente un diritto
particolare alla vita. E tutto dipende dalla qualità della vita particolare.
Per esempio i neonati che nascono senza cervello sono meno coscienti del proprio ambiente, meno capaci di fare
cose e di provare dolore di molti animali, virtualmente di tutti i mammiferi non umani; si, devo dire che la
protezione concessa a questo tipo di esseri, solo perché sono animali umani, non è difendibile.
Ritorniamo al 30 luglio.
Nel Guardian appare un articolo di Peter Singer intitolato: “Anche gli umani sono esseri senzienti”. Singer scrive: “
Per il movimento animalista non-violento, composto da milioni di persone in tutto il mondo, c’è il serio rischio
42
d’essere identificato con la violenza di attivisti pronti a nascondersi dietro la protesta pacifica. Questa situazione è
emersa, in parte, perché la comunità di ricerca sugli animali possiede un punto di vista etico che il movimento
animalista rigetta e cioè che gli animali siano “mere cose” da utilizzare purché siano loro evitate inutili sofferenze.
Gli animalisti, dal canto loro, rigettano l’idea che gli animali siano esseri inferiori, e che i loro interessi debbano
essere sempre subordinati ai nostri. Essi interpretano questo atteggiamento come “specista”- come un pregiudizio
verso gli esseri viventi che non fanno parte della nostra specie, simile, in un senso, al razzismo o al sessismo in
quanto pregiudizi contro chi non è parte della propria razza o del proprio sesso dominante. Se noi crediamo al
racconto della Creazione in Genesi, incluso il conferimento da parte divina del dominio su tutti gli animali, allora ha
senso pensare che siamo giustificati ad utilizzare gli animali per i nostri propositi, come gli scienziati credono di
fare” e come crede Mr. Glover del Mail “ma dall’altra parte, se pensiamo che Darwin aveva ragione, e tutti noi siamo
qui in seguito a un casuale processo evolutivo, non c’è ragione di ritenere che l’interesse umano debba sempre avere
la precedenza sull’interesse di animali non- umani.” Poi precisa: “quelli che si oppongono al trattamento degli
animali come meri strumenti di ricerca certamente hanno forti argomenti etici. Ma quando usano violenza e
intimidazione per raggiungere lo scopo desiderato, essi minano le basi etiche del movimento animalista. In una
società democratica, il cambiamento deve avvenire attraverso l’educazione e la persuasione, non l’intimidazione.”
Un mio amico, al quale leggo l’articolo di Singer, mi precisa che la società “specista” condanna a morte, per fame e
malattie - attraverso il sistema economico mondiale edificato e gestito dalle democrazie plutocratiche – oligarchiche
- ogni quattro secondi un adulto umano e ogni cinque secondi un bambino. E condanna a morte ogni secondo 1500
animali.
L’Occidente rispetta la vita umana solo quando si tratta di animali, altrimenti la vita umana non conta. Il Daily Mail
tuona contro la possibilità di spargimenti di sangue ma tace su quello che sta succedendo nel mondo. Gli scienziati
prevedono la desertificazione del Mekong, del Gange
e dello Yangtze che avverrà entro 40 anni e produrrà milioni di morti scatenando possibili guerre interregionali per
la sopravvivenza ove non sarà escluso l’utilizzo di armi nucleari. Sul disastro climatico la stampa del mondo
capitalista, ispirata dai neo conservatori americani e dai conservatori inglesi, minimizza o tace. E’ più importante la
vita di un vivisettore che milioni di morti per fame in Africa e in Asia.
E’ più grave randellare vivisettore che non firmare gli accordi di Kyoto.
Scrivo a Singer: “…da una parte le edificanti tesi speciste etiche sul rispetto della vita umana, dall’altra l’inaudito
orrore di una Auschwitz animale ogni ora del giorno. Parlare di etica è immondo e contraddittorio”. E Singer,
ovviamente, non risponde.
31 luglio
Il potere blairiano ci informa che non sarà mandato l’esercito per sedare i terroristi di Oxford: sublime.
Lo Spectator tuona: “Fin quando (gli animalisti - terroristi) non finiranno dietro le sbarre non sarà possibile
dibattere sulla sperimentazione animale. Se accettassero una via pacifica gli attivisti otterrebbero maggiori
risultati.” Bisogna ridurre gli esperimenti ma non eliminarli.
1 agosto
Rispondono gli animalisti di Huntingdon: “Non ci lasceremo intimidire combatteremo contro la polizia.
Spazzeremo polizia e governo. Spazzeremo via Huntigdon Life Science, raderemo al suolo questo luogo malvagio”
that evil place.
Kevin Jonas, Presidente di SHAC uno dei più agguerriti gruppi animalisti definisce i media stupidi, corrotti e
immaturi…”
La settimana di fuoco si conclude con le dichiarazioni di Roy Hattersley ex ministro laburista inviso a Blair e ai suoi
stregoni mediatici: “Gli animali non hanno diritti nel senso corrente del termine. Ma gli umani hanno responsabilità
verso le creature grandi e piccole. Io non condivido l’opinione di certe sette buddiste che credono che si debba
provvedere a saziare con il proprio sangue mosche e zanzare. E’ tuttavia importante non schiacciare lumache e
lumaconi. Ed è essenziale che noi proviamo ripugnanza all’idea di animali vivi chiusi in piccoli spazi con tubi
fuoriuscenti da varie parti del loro corpo – che sia o non sia necessario (per il benessere di noi umani)”
43
****
La settimana incandescente si spegne con le dichiarazioni di Hartesley.
Si ritorna nella gioiosa normalità pallonara. La segretaria copulante non solo scopava con Erickson ma anche con
uno dei massimi dirigenti della Federazione. Tra le capaci gambe della segreteria sembra che sia passato un po’ di
tutto. La Dell’Oglio (imperdonabilmente laziale e fascista) si è ripresa dallo shock del tradimento e tratta con
Erickson il silenzio in cambio di una villa a Fregene. Il Mail è disperato: l’odiata preda svedese gli è sfuggita.
Jerry Vlasak non sarà espulso.
“Quanta gente pensa come Jerry Vlasak’” Chiedo a un mio amico inglese.
Mi risponde: “A fucking lot of people!”
Sotto la cenere cova il fuoco.
Paolo Ricci
ASSALTO AL PALAZZO D’INVERNO
15 settembre 2004
Il tumultuoso attacco al Parlamento della massa del proletariato rurale, la forza d’urto
dell’ alta borghesia, dell’aristocrazia terriera e dei nuovi ricchi è stato respinto dopo un’incredibile battaglia. Le teste
rotte testimoniano la violenza della zuffa. Scorre sangue. Sono le 15,25 quando 10.000 (secondo la polizia) o 20.000
(secondo gli organizzatori) manifestanti assaltano il Parlamento e si confrontano con 500 poliziotti.
Se fossero stati i minatori ad attaccare le forze di polizia davanti a Westminster i media di destra avrebbero urlato
che la rivoluzione bolscevica era dietro l’angolo.
Avrebbero scritto che eravamo all’assalto del Palazzo d’Inverno. Per nulla intimoriti i deputati laburisti stanno
chiudendo il cerchio. Si procede malgrado la violenza. Mentre i laburisti stanno amministrando il colpo fatale alla
caccia alla volpe (e non solo alla volpe), alle 16.20, un intrepido manipolo di giovinastri, introdotti nel Parlamento
da un portaborse conservatore fellone, invade la camera sacra della democrazia. E’ una scena di bellezza
fantozziana: i cinque membri della “Countryside Alliance” sono più sorpresi dei cacciatori stessi di trovarsi nel
Sancta sanctorum della democrazia britannica e non sanno bene cosa dire. I deputati sono lividi. Potrebbero essere
terroristi di Al Qaeda. Dopo l’iniziale sorpresa e dopo aver farfugliato inanità, i giovani guerrieri vengono
immobilizzati da distinti signori in calzamaglia. E’ una sublime “piece” da teatro dell’assurdo, ma i deputati
prendono la cosa molto seriamente. E’ un oltraggio alla democrazia inglese. Tornano le terribili memorie dello
scioglimento delle bombe del 1885 e del 1974, il gas dell’IRA del 1970. Una cosa di simile gravità non avveniva dal
1642 quando Carlo I invase il Parlamento. Nervi scoperti. I cinque rivoltosi e i loro complici passeranno alla storia
come il “Ledbury set”. Gli inglesi sono così: se li metti contro un muro reagiscono furiosamente.
Con 356 voti contro 166 la Camera seppellisce la caccia alla volpe. Piangono in piazza i figli della borghesia. Una
bambina dai boccoli d’oro, di 10 anni, spiega che senza la caccia non si può vivere. Senza lo smembramento della
volpe da parte della muta dei cani la sua vita è insignificante. Uno l’ascolta e rivaluta l’idea dell’autoestinzione della
specie umana: si…siamo una genia perversa.
16 settembre
Ci siamo. La stupidità mediatica si scatena. Civil War a caratteri cubitali sul Daily Mail.
Qualcuno ride a crepapelle, agli scribacchini mediatici della destra stanno saltando i nervi.
44
La vaudeville conservatrice diviene un fiume in piena. Ragioni profonde: c’è lo scontro di classe
altro che sbudellamento della volpe. C’è un profondo risentimento pronto a scatenarsi.
L’eterna borghesia: quando i suoi interessi vengono toccati scatena un putiferio.
Se i camionisti fanno uno sciopero letale contro il governo di Alliende sono eroi.
Ma se i minatori assaltassero il Parlamento come gli esponenti e i guardiani della loro classe allora si parlerebbe di
democrazia in pericolo. Di terrore rosso alle porte.
Se attacchi il latifondo per sfamare i poveri sorgono dal nulla gli squadroni della morte.
La rivolta dei poveri proletari rurali è benignamente compresa dalla destra che farfuglia.
Si. La democrazia va rispettata, ma c’è un limite a tutte le cose. Ormai il paese è in mano a un regime che sconvolge
le antiche tradizioni. L’eterno Stephen Glover del Mail - una specie di Emilio Fede britannico - si scatena: “gente
decente è stata trasformata in una massa ribelle”.
E strizza un occhio ai cinque mentre, allo stesso tempo, condanna. Il fronte animalista tace e gongola: il fronte pro caccia - come il folle che voleva analizzare i propri testicoli - si sta recidendo le palle. I reali fremono ma tacciono.
Il popolo detesta la caccia alla volpe. Il 69% la aborre. L’amante cavallo di Charles, Camilla Parker Bowles, vorrebbe
intervenire. Una mossa brillante: già detestata dal popolo rischierebbe il linciaggio.
17 settembre
Destra e sinistra sfoderano le sciabole: l’editorialista del Daily Telegraph spiega che Tony Blair sta operando una
vendetta che è, in effetti, un atto di guerra di classe e che questa anomala situazione è la conseguenza della cattiva
fede del Primo Ministro. La sinistra laburista, che è costretta ad accettare un leader che non condivide le sue scelte e
che vorrebbe divorarlo, deve occasionalmente ricevere un osso da masticare per placare la sua famelica rabbia.
Patrick O’Flynn del Daily Espresses è lapidario: “una gran parte dei laburisti è motivata da odio di classe che li fa
gioire quando battono i “toffs” (i benestanti). Che pezzo di vuoto simbolismo…ricordati Tony Blair dopo sette anni
al potere (il popolo ) comincia ad odiarti.”
L’editorialista dell’ “Indipendent” scrive che i giornali di destra, sempre pronti ad attaccare i manifestanti sono
silenti e restii nel condannare i cinque invasori. Conservatori sempre pronti a condannare proteste violente
sembrano comprensivi davanti all’oltraggio. Ma i fatti sono semplici: un governo eletto ha decretato misure
supportate dalla maggioranza del paese e solo un apparato mediatico ipocrita non condanna simili comportamenti.
L’editorialista del Daily Mail frena e insiste che ( coloro che protestano) devono mantenere la calma.
Comportamenti esagitati fanno il gioco del Primo Ministro.
Ros Wynne –Jones del Mirror: “Quello che veramente odiano coloro che protestavano è il governo laburista. Questi
sono i soliti “toffs” privilegiati che detestano tutto quello che il governo laburista tenta di fare riguardo alla
ridistribuzione della ricchezza. Questi sono signori rurali thatcheriani, - l’ultimo bastione dell’arroganza
conservatrice che crede che la ricchezza e i privilegi siano determinati dalla nascita.” E lapidario chiarisce: “Nel
1990 coloro che protestavano contro la “poll tax” erano parte del popolo povero che si rivoltava contro una tassa
infame, quelli che manifestano oggi si ribellano per non poter fare a pezzi una volpe.”
E il popolo sovrano che pensa?
L’88% è contrario alla caccia al cervo.
Il 69% vuole che la caccia alla volpe diventi illegale.
Il 77% vuole che la caccia alla lepre diventi obsoleta.
45
Siamo all’ilarità sfrenata. Charles Moore dello Spectator (ex Telegraph) giunge al grottesco: “Siamo nel territorio di
Luther King, della Ulster Convenant, della battaglia delle “soufragette” per il voto alle donne”. Da sbellicarsi dal
ridere: Moore ha riesumato Luther King a giustificare la battaglia affinché si continui a smembrare le volpi con
mute di cani.
Insomma la destra è furiosa: anche la regina insiste: i cittadini non capiscono il mondo rurale bucolico (immerso nel
sangue e nel macello) dice a Blair che ha al collo il cappio della lobby animalista e farfuglia inani risposte. Ma è così?
I cittadini non capiscono il mondo rurale?
E si arriva al punto cruciale, la chiave di volta del problema.
Fate attenzione: l’alleanza rurale di “toffs” e “hooligans” ha “cojonato” (scusate il francesismo -romanesco ma in
certi casi è perfetto) il paese. E perché ha “cojonato” il paese?
Sondaggio Mori tra gli abitanti delle zone rurali.
“Siete favorevoli alla caccia alla volpe?”
No: 41%. Si: 15% . Il resto non sa. Il 41% dice no alla caccia.
Ed ancora: “Voi che vivete in un area ove è praticata la “caccia alla volpe” con mute di cani ritenete che sia
importante mantenere simile tradizione nella vostra zona?”
La risposta è micidiale: l’89% non è d’accordo a proseguire la caccia alla volpe con mute di cani. Il risultato é
sbalorditivo e indica che l’Alleanza rurale di destra parla per una minoranza anche nei territori da dove provengono
gli invasori: le zone dello Shropshire, di Ludlow, di Ledbury, del Cotswold.
Siamo in un paese ove le tasse dei cittadini mantengono la massa bucolica, scrive Simon Parker in Urban Theory
and Urban Experience. Altro che guerra civile.
Polly Tonynbee del Guardian é furente: guerra civile? Ve la do io la guerra civile.
I giovani “toffs – holligans” che hanno invaso il Parlamento sono amici dei reali, giocano a polo con loro. Sono
rampolli dell’aristocrazia e frequentano scuole elitarie. L’assalto al Parlamento “ è un vero tradimento. Il royal
party, l’aggregato reale, e i Lords - con l’aggiunta di muscolati feudali e devoti servitori – stanno usurpando la
democrazia del popolo.” Ed ancora “ l’erede al trono ha il tatto politico di Carlo I.” Cromwell ascolta e freme
nell’Ade. Sono gli amici dei principi che hanno invaso il Parlamento. Che bello leggere l’inanità della stampa di
destra: i rivoltosi sono paragonati ai galanti guerrieri di Agincourt. E’ vitriolica la Toynbee.
Il Daily Mail supera se stesso: “Totalitarian Britain”. Signori siamo alla presa della Bastiglia o del Palazzo d’inverno.
Simon Heffer in una deliziosa pagina dello stesso giornale ci informa che l’Inghilterra non è più una democrazia e
che le decisioni del governo laburista hanno fatto precipitare il paese al livello di una repubblica sovietica. La destra
ci informa che la Gran Bretagna è governata da un regime semipolpottiano. Tanto può la “caccia alla volpe”: l’aver
impedito che povere bestie siano sbranate da mute di cani ci ha condotto direttamente tra gli artigli di Beria.
Josef Vissarionovich Stalin sorride sornione.
I media infuriano. I principi sono coinvolti indirettamente con gli invasori. Appaiono foto che li mostrano con uno
dei “toffs – hooligans”: Luke Tomlinson. Erano a guardare, sorridenti e benedicenti, dal tetto del palazzo di St.
James mentre i manifestanti “pro-caccia” marciavano.
E Blair? Blair ormai ricorda il burattino che Punch eternamente mazzola. Ogni giorno una randellata. Kofi Annan
ha appena decretato che la guerra in Iraq è illegale. Mentre si stava togliendo lo stiletto che Gordon Brown, il
cancelliere, gli aveva conficcato nella schiena, arriva il voto sulla caccia: Blair con il 69 % della popolazione contraria
si astiene. Dopo aver votato due volte a favore spiega che è contro l’interdizione della caccia. E’ per un
compromesso. Il partito che lo detesta dato il suo amore per Bush e la destra americana guerrafondaia lo ignora.
I media di destra cambiano strategia e ci informano che le masse rurali massacreranno i cani e i cavalli. 26.000 fox
hound periranno perché non possono essere riciclati.
46
Non è così risponde l’agenzia governativa: i cani saranno rieducati, saranno trovati nuovi padroni, saranno lasciati
anche vivere in gruppo.
Intanto i nomi degli invasori appaiono sui giornali. Sono il figlio di un rockettaro, un proprietario di cavalli, un
organizzatore delle battute di caccia, un fantino dilettante, un giocatore di polo, un cuoco reale, un banditore. Kate
Hoey una dei tre deputati laburisti pro-caccia accusa il suo partito dalle pagine di quotidiani destrosi. Un’onda di
rabbia la investe. L’odio è fluido. C’è una simbiosi tra l’astio di classe e l’orrore per lo smembramento della volpe.
18 settembre
John Jackson capo indiscusso dell’alleanza rurale tira i freni e condanna l’invasione.
La lega animalista contro gli sport crudeli ringrazia gli associati e i deputati.
Appaiono pagine intere su alcuni quotidiani con l’immagine di una volpe. La lobby anticaccia ha raccolto un fiume
di denaro. Quando la volontà popolare è salda ed esiste un’organizzazione disciplinata non ci sono multinazionali
delle armi in grado di fermarla. Con un’adeguata organizzazione tutte le battaglie alla fine si vincono. Con le
chiacchiere su internet non si va molto lontano. Spiega la Lega: “E’ da 80 anni che combattiamo la battaglia contro
gli sport sanguinari. Ringraziamo per lo sbalorditivo voto dei deputati. Ma non è ancora finito. I cacciatori
minacciano di sfidare le scelte democratiche del popolo attraverso la Camera dei Lord (che i laburisti presto
aboliranno), attraverso le minacce al governo, attraverso le varie Corti di Giustizia. Essi hanno da tempo utilizzato
metodi violenti rinnegando la legge e hanno ora promesso di creare grande disordine nel paese. Essi hanno, di fatto,
dichiarato guerra al popolo sovrano e al processo democratico. Noi continueremo a confrontarci pacificamente con
loro e ci assicureremo che l’interdizione sia assolutamente valida e funzionante.
Lapalissiano e tatticamente perfetto: i fascisti sono loro che attentano al processo democratico, noi i democratici che
rispettiamo la legge.
Posti di lavoro persi? La destra parla di 13.000 posti di lavoro persi.
La Lega spiega che solo una parte dei posti di lavoro nell’area rurale andranno persi. Le cifre indicate dai pro caccia
sono false: i posti di lavoro che andranno persi saranno tra i 1000 e i 3000 e il resto verrà riciclato. Neill Ward,
dell’Università di Newcastle, che studia il fenomeno rurale,
spiega che 700 persone sono impiegate dalle varie “hunts” in Inghilterra e nel Galles, che circa 4500 persone
lavorano nel business equestre e che molti di questi lavori sono riciclabili dal momento che il lavoro lo si crea con
più facilità nei luoghi rurali che nelle città.
Peccato che le stesse preoccupazioni per i posti di lavoro persi la destra non le abbia avute quando la Thatcher
chiuse le miniere. Allora erano le leggi del mercato. Ora si distrugge il tessuto della tradizione.
Lo stesso giorno arriva un altro colpo per le masse rurali dell’alleanza: dopo una battaglia durata dal tempo della
rivoluzione industriale i “roamers” potranno attraversare legalmente i terreni privati. Per l’alleanza rurale piove sul
bagnato. Punch imperversa con il suo nodoso bastone.
La testa dell’Alleanza come quella di Blair sono piene di bernoccoli.
Stephen Glower del Mail continua a imperversare: “Questa battaglia non ha nulla a che fare con privilegi e
ricchezza; questa è una guerra dichiarata da una elite metropolitana ossessionata dal “politically correct” che sta
procedendo alla spietata ristrutturazione del paese, attraverso l’ingegneria sociale”. Glower dice che questa è la
vendetta che la sinistra cova da anni.
La caccia alla volpe ha esposto nervi sensibili.
Il principe Carlo tace: tutti si domandano sparerà l’usuale inanità?
19 settembre
Si, la spara: il principe Carlo ha fatto la frittata reale. Filippo convinto da anni di avere generato un deficiente è
livido. Il principe di Galles non ha ascoltato la madre mortalmente preoccupata - dalla massa di persone contraria
47
alla caccia - di evitare provocazioni. E, regolarmente, non è riuscito a controllarsi. Nel momento che i media di
sinistra suggeriscono il tradimento verso il Parlamento, a causa delle sue amicizie con i “toffs hooligans”, Carlo ha
confermato di non avere alcuna intenzione di smettere di cacciare. I cortigiani tremano, la regina scuote la testa,
Filippo si mangia le mani, i “toffs” e il proletariato rurale esultano. Camilla Parker Bowles, come ha scritto Pio Filo
Della Torre, l’aedo italico dell’aristocrazia inglese, si erge a livello di una Giovanna d’Arco rurale, di un’ intrepida
amazzone che difende i valori del mondo agricolo. I media hanno ricordato le passate affermazioni di Carlo riguardo
la possibilità dell’abbandono del paese, in un esilio dorato tra picchi nevosi, qualora la caccia alla volpe fosse
abolita. Alla sinistra si riempie il cuore di speranza. Forse, una volta per tutte questo rampollo degenere della
monarchia si leverà dai coglioni, ha pensato.
Punch imperversa e una prima randellata scuote la testa di Blair.
Sondaggio You Gov promosso dai media di destra.
Qualora la legge contro la caccia fosse respinta dalla Camera dei Lord è giusto che il Parlamento usi il “Parliament
Act” (una scorciatoia raramente utilizzata) per concludere questa annosa vertenza?
Il popolo sovrano risponde: Si: 52%. No: 39%. Non so: 9%
Perché, secondo, voi Blair ha portato avanti l’interdizione della caccia?
Il popolo risponde: Per paura dei deputati anticaccia: 51%. Perché pensa che la caccia sia ingiusta 28% . Il resto non
sa.
Ha fatto bene Blair a non prendere parte al voto e quindi ad astenersi?
Ha sbagliato: 67%. Ha fatto bene : 28%. Il resto non sa.
Quale è il vero motivo per l’interdizione della caccia da parte dei deputati laburisti?
Per migliorare le condizioni degli animali 35%. Per odio di classe 33%. Il resto non sa.
Ha esagerato la polizia durante lo scontro con i manifestanti?
Il popolo risponde: ha esagerato: 35%. Doveva essere più dura: 21%. E’ stata giusta: 36%. Il resto non sa.
Il 57% degli inglesi gongola davanti al sanguinoso pestaggio.
Punch scarica sulla testa del primo ministro una seconda randellata.
James Naughtie ha pubblicato un libro che descrive la relazione tra Blair e Bush come qualcosa tra l’incesto e
l’omosessualità latente. Lo scrittore ha descritto Blair prigioniero di un autismo che gli fa credere di aver sempre
ragione e ha spiegato che i ministri del suo governo sono atterriti e sconvolti dalla peculiare amicizia. Davanti alla
rabbia dei media e della sinistra del partito, Blair, come la Vispa Teresa, si è chiesto cosa intenda la gente quando
parla di Neo Cons (I conservatori guerrafondai come Cheney, Wolfowitz Frith, Perle, Rumsfeld.). Naughtie ha
raccontato che i conservatori che circondano Bush erano stati descritti con estrema efficacia, giorni prima, da Colin
Powell. Alla domanda del ministro degli esteri britannico, Jack Straw, di cosa pensasse dei suoi colleghi, il
Segretario di Stato aveva risposto che i suoi associati gli sembravano: “fucking crazy” pazzi fottuti. Nel suo autismo
Blair aveva ignorato la lapidaria descrizione.
Punch terribile molla una terza mazzata sulla testa del povero Blair: Greg Dyke, ex direttore della BBC denuncia le
interferenze dei laburisti riguardo la guerra in Iraq. Ci hanno “cojonato”
- spiega - hanno fatto credere al popolo che esistevano armi di distruzione di massa in Iraq.
20 settembre
Roy Hattersley, ex ministro laburista, risponde al principe Carlo che la caccia alla volpe non c’entra più e che il
problema è ben altro. Il principe deve assolutamente distanziarsi dai felloni che hanno commesso un atto
48
vergognoso contro la democrazia britannica. Se il principe insiste nell’affermare che continuerà a cacciare significa
che non rispetta le leggi promulgate democraticamente dal Parlamento. Il popolo sa che i “toff hooligan” che hanno
invaso la camera sono associati con i reali, e in particolar modo con lui stesso e i suoi figli. Il popolo ha visto le foto
dei felloni con i principi sulle pagine dei giornali. Quello che è accaduto ha gettato un’ulteriore ombra sulla già
tartassata monarchia e se i principi non obbediranno al Parlamento ci sarà una reazione devastante. Non dimentichi
il principe di essersi associato con una minoranza che minaccia il paese attraverso atti illegali confinanti con inviti
alla guerriglia. Se i principi continueranno nel loro sostegno ai rivoltosi significa che non hanno rispetto per la
democrazia del paese.
Un fiume di lettere si riversa sui giornali. Una massa di persone scrive che il problema principale non è l’odio di
classe, come scrivono i cinici media, ma l’orrore verso lo smembramento da parte di mute di cani di inermi animali.
L’odio di classe è relativo. La gente che scrive è chiaramente motivata dall’orrore. Mark Metcalf editore di “the rich
at play” contraddice le posizioni dell’Alleanza rurale. Scrive che non è vero che le radici della caccia alla volpe si
perdono nel tempo, l’“Associazione della Caccia alla Volpe” è nata nel 1856 e non nel medioevo. La caccia, come la
conosciamo, è un fenomeno moderno. La caccia al cervo era lo “sport” dell’aristocrazia, ma quando il numero dei
cervi massacrati si ridusse allora si passò alle volpi e si addestrarono i cani per quel nuovo tipo di attività. La caccia
è sempre stata il privilegio di una minoranza che si è impossessata delle terre del popolo dal momento che, ancora
oggi, 200.000 famiglie possiedono il 64% delle terra del Regno Unito.
Venetia Appelbe dal Wiltshire scrive una lettera al Daily Mail, osannando il Ledsbury set. I cinque giovani sono eroi
e l’approvazione della nuova legge dimostra che nel Regno Unito la democrazia è finita.
21 settembre
Punch non desiste. Randellata mattutina per il Primo Ministro: i laburisti, che dovrebbero essere almeno 15 punti
davanti agli inetti conservatori, sono al 36%, i conservatori al 34%, i liberali al 22%. Tra i leader dei tre partiti un
sondaggio ICM dà al liberale Kennedy un indice di gradimento del 51%, a Blair il 39%, al conservatore Howard il
35%. Kennedy che raccoglie nel Regno Unito il 22% dei voti conta meno di Mastella in Italia - che pontifica senza
tregua davanti a cespugli di microfoni - con l % dei consensi. Kennedy non esiste. Con il proporzionale sarebbe
un’altra musica.
22 settembre
Un sondaggio ICM ci informa sugli umori del paese davanti alla sopraffazione dell’aggregato pro caccia.
Considerate la protesta violenta un serio problema per la sicurezza nazionale?
Il popolo sovrano risponde: Si: 55 %. No il 44 %. Il resto non sa.
Il sondaggio, rivolgendosi ai partiti, illumina la frattura politica del mondo inglese
Contro le manifestazioni pro caccia sono il 61% dei laburisti - che vedono la battaglia rurale come
“affari dei conservatori”, mentre i conservatori si dividono: 49% contrari, 49% favorevoli.
La favola della destra compatta dietro all’alleanza rurale crolla miseramente.
C’è una destra che odia la caccia, l’idea che gli animalisti possano essere solo di sinistra è falsa.
Chi ha orecchi per udire, ascolti. E ascolti bene.
Alla domanda: le manifestazioni violente danneggiano la causa che rappresentano?
Il popolo risponde e si divide equamente: si e no al 18% e il resto non sa
Il 61 % è lapidario: le manifestazioni violente non gli faranno cambiare idea riguardo alla sua appartenenza politica.
La polemica si placa e si ridiscende nell’abisso dell’imbecillità mediatica.
49
Madonna - che si fa chiamare Ha –Malkah ha scelto la Kabballàh; 2000 nuovi convertiti sono piombati in Israele.
Uno stuolo di rockettari (che oltre a darci i felloni del Ledsbury set ci propinano improbabili fedi) si è riversato sui
rabbini ortodossi che incazzatissimi li hanno mandati a quel paese, per non dire altro. I Beckham sembra che siano
convertiti. Chissà che non si convertano anche Cassano e Totti. Non c’è più speranza su questa povera terra
affoghiamo in un miasma di liquida cretineria.
*****
Tiriamo le conclusioni: una lobby pragmatica coerente forte ha chiuso – e se non ha chiuso chiuderà sicuramente la partita della caccia alla volpe - ai cervi, alle lepri e ad altri animali - con le mute dei cani dopo una battaglia durata
80 anni. Nella dinamica animalista il problema della volpe è al 152mo posto delle necessità animaliste. In effetti può
apparire come un problema marginale. Per il “ghetto vegano” nostrano forse è un problema assolutamente
irrilevante, ma questa battaglia, invece, ha creato un esercito che potrà essere utilizzato in altri grandi conflitti in
difesa del non umano.
Gandhi disse: “Prima vi ignoreranno, poi rideranno di voi, poi vi combatteranno, poi voi vincerete”.
La battaglia vinta dalla Lega è un grande portale che si apre sul teatro della guerra contro gli oppressori degli esseri
inermi. Un’organizzazione pragmatica e potente come la “League Against Cruel Sports” non svanisce dopo una
simile guerra. E’ una falange in difesa degli innocenti che potrà essere utilizzata in altre battaglie. Questa è una lotta
a scalare. Si comincia con A per poi procedere verso B - secondo le necessità e i limiti del tempo - per poi proseguire
verso C, avendo come progetto finale l’arrivo a Z. Sarà bene che qualcuno nel “ghetto veganiano dei figli della luce”
capisca una volta per sempre che se rappresenti l’1% della popolazione e hai il 72% del popolo contro - come i
cacciatori in Italia - devi prima o poi soccombere. Non c’è altra via. Non ci sono lobby delle armi che tengano
davanti alla risolutezza pragmatica di gruppi organizzati. In Inghilterra il “complesso commerciale industriale”
(come lo chiama qualcuno) ha dovuto piegarsi davanti alla forza del movimento che è stato in grado di
autofinanziarsi al punto di far apparire su pagine intere dei quotidiani i suoi manifesti. Il fiume di denaro che la
borghesia e l’aristocrazia feudale, le multinazionali delle armi e delle divise hanno riversato alla causa pro caccia
non è servito. L’incredibile composito schieramento esteso dalla casa reale fino al proletariato rurale nulla ha potuto
contro la volontà del popolo.
La Lega anticaccia ha ottenuto i fondi necessari attraverso le nostre contribuzioni e - penso - attraverso interessi
legati agli emergenti “complessi commerciali” del vegetarianismo (che forse qualcuno pensa che non esistano).
Quello che vale per Sparta vale per Atene. La misera tiritera degli Anglosassoni che possono e noi che non possiamo
è semplicemente assurda. Il Regno Unito non è una nazione in un pianeta di una lontana galassia, è parte
dell’Europa e noi italiani abbiamo una tradizione di lotta politica seconda a nessuno. Se prevalgono i massacratori è
perché noi “animalisti” (un termine inane da cambiare) non valiamo nulla. Le grandi battaglie si conducono con
movimenti disciplinati e capaci di muoversi con grande risolutezza con organizzazioni capaci di produrre una forte,
un’asfissiante pressione politica attraverso la tentacolare rappresentanza dei vari gruppi di pressione. Continuare
con la miseria delle anime belle che sempre ci raccontano che noi siamo giusti, noi siamo i figli della luce e che loro
sono i cattivi ma nulla possiamo contro la strapotenza del “complesso commerciale industriale” è pura codardia. È
viltà. Aiutare il non umano significa utilizzare mezzi, anche machiavellici, che portino risultati attraverso disciplina
e organizzazione. Se qualcuno crede che questa battaglia possa essere condotta dai gruppi di preghiera è meglio che
se lo tolga dalla testa. Ed è bene che capisca che un “aggregato
veganiano - vegetariano ” che escluda altre forze dalla battaglia contro la violenza verso il non umano ha la potenza
che un battaglione dei soldati del Papa poteva avere contro le divisioni di Hitler.
*****
Ritorniamo indietro: il 12 settembre, il Sunday Times ci informa che animalisti “estremi” hanno creato una lista di
proscrizioni, con 150 nomi, di torturatori vivisettori.
La guerra è lunga.
Il 15 settembre, il giorno della battaglia di Westminster, una volpe di luminoso bellezza è apparsa nel mio giardino.
E’ stato un momento magico: dalla finestra mi sono inchinato davanti a tanto splendore.
Paolo Ricci
50
MARGHERITA HACK DE ROSA
PROFESSORE EMERITO
SEDE DI SERVIZIO: DIPARTIMENTO DI ASTRONOMIA
FACOLTÀ: FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
TEL:0403199253
E-MAIL:[email protected]
Cara Signora,
Le scrivo da un paese non tanto lontano, l’Inghilterra.
Avevo da poco letto la sua prefazione al testo di Roberto Marchesini “Il concetto di soglia. Una critica
all’antropocentrismo”, ero in Italia e mentre visitavo una cittadina del Nord l’ho vista sorridente e abbracciata al suo
bel gattone in un grande manifesto affisso per le elezioni regionali. Sono rimasto molto sorpreso. Ho guardato
meglio e sono rimasto allibito: era un manifesto dei Comunisti Italiani. Mi sono chiesto: ma che fa la Signora Hack
nel partito della Bellillo? Che fa tra le schiere di Diana cacciatrice? Che fa questa compassionevole signora a
braccetto con il nume protettivo dei massacratori dei passeri e dei fringuelli? Avevo sentito della sua compassione
verso gli altri viventi e sono rimasto sbigottito di saperla in compagnia di deputati come Cossutta, Diliberto, Rizzo,
Franci, Marino e Sgobio che sono additati dalle liste animaliste come nemici degli animali.
Poi mi sono detto: se scrivo una lettera alla Signora Hack forse la leggerà - e non la cestinerà come fanno sempre i
politici italiani - e, forse, assorbirà - se non li ha già assorbiti – le semplici tesi che esprimo (come altri) da una vita.
Vede, signora, vivendo in Inghilterra e vedendo con i miei occhi il clima da guerra civile che la lotta contro la “caccia
alla volpe” ha scatenato mi sono chiesto come sia possibile che i politici italiani non si rendano conto di dove stia
andando il mondo. Chi crede che il problema della “sofferenza animale” sia un problema marginale avrebbe dovuto
vedere cosa è riuscita ad organizzare una minoranza sparuta (la lobby pro caccia che rappresenta lo 0,36% della
nazione) quando ha fatto riversare una fiumana di popolo (400.000 persone) a Londra - pur essendo osteggiata
dalla stragrande maggioranza del paese che le è da sempre profondamente avversa - per assaltare il Parlamento.
Ma le cifre sono quelle che sono e se si rappresenta lo 0,36% della popolazione inglese si deve per forza soccombere
al 72% che aborre la caccia. I cacciatori, in Inghilterra, sono 215.000 su una popolazione di 59.5 milioni di persone;
cioè lo 0,36% della popolazione e la democrazia è la democrazia; e in questo caso come nel nostro – malgrado quello
che dice la Bellillo - non ci dovrebbe essere partita.
Chi dice che il problema della sofferenza animale è qualcosa di esterno alla politica non ha capito nulla di dove sta
andando il mondo. Come possono non rendersi conto Cossutta e soci che dando appoggio alla lobby dei cacciatori –
che è paurosamente declinante – alienano e allontanano un gran numero di persone che rispettano gli animali e che
mai voteranno per un partito che numera tra le sue schiere la Bellillo, Diliberto e Rizzo indicati dall’Osservatorio
Politico Animalista (www.osservatoriopolitico.org) come amici dei massacratori di viventi?
Chi pensa che sul piano politico la lotta in difesa degli animali valga molto poco in termini di voti deve sapere che la
strenua difesa da parte dei reali dei cacciatori ha prodotto il crollo dei consensi per la monarchia: nel 1987 gli inglesi
che sostenevano la monarchia erano il 77%, ora sono il 43% con un 31% ostile alla corona e un 26% che non si
pronuncia. Camilla alla testa dei pro caccia che flirtavano spudoratamente con l’idea del terrorismo - invitando in
parecchi casi alla resistenza violenta - è stato un colpo notevole per la casa reale.
Il principe Carlo con il suo appoggio a un minoranza potenzialmente eversiva ha alienato milioni di persone: solo il
55% dei sudditi britannici desiderano vederlo sul trono, mentre il restante 45% preferirebbe un presidente eletto.
I fatti sono chiari, inconfutabili e non me li sono inventati io.
In Italia - come in Inghilterra ove crescono di 2000 unità ogni settimana - c’è una crescita esponenziale dei
vegetariani – il nucleo duro dell’animalismo - e c’è un calo pauroso dei cacciatori.
51
In Italia, nel 1980, i cacciatori erano 1.701.853 e nel 2002 sono diventati 800.457. Negli anni 60 erano oltre 2
milioni. Crollo dei cacciatori, quindi, e crescita esponenziale vegetariana che porterebbe i vegetariani a diventare secondo Eurispes e Repubblica (18 sett. 02 pag. 17- Cronaca) - la maggioranza del popolo italiano nel 2050
(2.900.000 nel 2002, 7.000.000 nel 2010, 21.000.000 nel 2030, 30.000.000 nel 2050). Crollo abissale e continuo
del numero dei cacciatori che procedendo di questo passo dovrebbero svanire verso il 2015 se non prima.
Se poi ci si dovrebbe basare sulla ricerca “Nielsen” basata su 17.000 richieste - apparsa sul Venerdì di Repubblica
del 24-10-2004 (pag.32) - che da il numero dei vegetariani al 9,5% della nazione e i vegani allo 0,3% allora qualcuno
si dovrebbe veramente allarmare.
Sia gentile, Signora, lo spieghi a Rizzo e alla Bellillo che forse non l’hanno capito.
E poi perché con tanta ostinazione il suo partito (a braccetto con l’abominazione antianimalista
post-fascista di AN, i grandi nemici storici degli animali) continua a sostenere una lobby perdente prevalentemente
di destra prendendo atto che i cacciatori di sinistra sono una minoranza dal momento che l’Arcicaccia rappresenta
solo l’11% degli 800.000 iscritti alle associazioni venatorie?
E perché sostenere una minoranza invisa al popolo italiano? E non è suicida farlo?
Da un sondaggio commissionato a Eurisko è risultata contraria alle doppiette il 74,1% della popolazione italiana e
l’82% degli italiani si è espresso contro la liberalizzazione della caccia.
Sappiamo che i vegetariani – per ragioni logiche, lo zoccolo duro dell’animalismo – sono 2.900.000 e in continua
crescita. E che il 94,2% dei vegetariani non è vegetariano per ragioni salutiste ma per il rifiuto di cibarsi della carne
di altri viventi. Tutto questo significherà per molti qualcosa ma non per i politici italiani: forse qualcuno dovrebbe
leggere con attenzione i dati che i media internazionali continuano a elargirci. A questo proposito l'Eurispes - che
conferma il numero dei vegetariani nel nostro paese dato da Eurisko (2.900. 000 raddoppiati in meno di tre anni) ci informa che nel 2050 saliranno a 30 milioni: la metà circa della popolazione. E il Consumer Analysis Group
inglese ci mette al corrente che il vegetarianismo sarà la norma dal 2047; che il 45% della popolazione britannica
mangia meno carne mentre il 25% sta contemplando la scelta vegetariana; questo significa che 14.500.000 persone
sono potenziali vegetariani. Aggiunga a questa cifra i quattro milioni di vegetariani già esistenti e 250.000 vegani
(Guardian del 22 febbraio 2005 pag.3) e avrà un’idea della forza del futuro movimento animalista: quasi 19 milioni
su una popolazione di 59.5 milioni di persone.
Giorni fa durante un dibattito organizzato dalla Sinistra giovanile di una cittadina del Nord (ignobilmente ignorato
dai potentati locali dei DS, Rifondazione e del suo partito, e preso seriamente solo dai giovani diessini e dai Verdi)
quando abbiamo spiegato che la sinistra perdeva un numero notevolissimo di voti a causa della cecità verso il
mondo dei viventi non umani, una consigliera comunale è intervenuta dicendo: nessuno vi considera perché
mancate di visibilità.
E questo me lo aveva anche detto in Toscana un assessore diessino quando protestai per i bocconi avvelenati ed
accusai frange dei cacciatori di spargerli in giro per proteggere l’inerme “cacciagione” importata per il barbaro
massacro annuale. In quell’occasione l’assessore mi spiegò, con estrema chiarezza, che i cacciatori e le loro famiglie
portano voti. Io replicai: “Anche noi e le nostre famiglie portiamo voti”. E lui rispose: “Ma voi non contate niente.”
In ducati sonanti, Signora Hack, l’etica è un fatto di visibilità.
Ma tanta ottusità politica è incomprensibile: come è possibile che Cossutta, Rizzo e soci non si rendano conto del
grande serbatoio di voti che esiste nell’arcipelago animalista che va plasmandosi, formandosi e rafforzandosi ogni
giorno di più? Ogni nuovo movimento inizialmente si muove in maniera caotica e convulsa per poi strutturarsi e
diventare una forza politica. E io lo vedo perché seguo i dibattiti. Giovanissimi interessati fino a ieri solo al calcio
stanno prendendo posizioni apertamente antisistema nella difesa degli animali. I gruppi anarchici e marxisti
prosperano.
I giovani vi ignorano per le posizioni suicide alla Bellillo che prenderà i voti degli spappolapasseri toscani e umbri
ma ne perderà quintali da altre direzioni.
Come è possibile che non si rendano conto che le cose stanno cambiando con una velocità incredibile e che un
partito che avesse le “palle” – scusi il francesismo - di prendere una ferma posizione su caccia, vivisezione,
combattimenti, zoomafia, sadismo e maltrattamenti, ecomafia, bracconaggio, abbandoni, avvelenamenti, business
52
delle pellicce, allevamenti intensivi, feste, corride, pesca incontrollata ecc… convoglierebbe - non i tre milioni di voti
ovviamente ma - un considerevole numero di consensi e darebbe inizio a una lotta epocale che è il centro del
problema etico futuro che riguarda la difesa dei viventi e della terra (e non solo della classe lavoratrice)?
E già c’è chi pensa ad un partito animalista.
E lo sa, Signora, che neanche i Verdi capiscono cosa sta accadendo perché ospitano tra le loro file i cacciatori e così
facendo si chiudono al mondo degli animalisti che mai entreranno in un partito ove sono presenti vivisettori o
cacciatori. Ma un bel mucchio di voti varrà pure una messa?
Un bel mucchio di voti varrà pure un Messner……Non crede?
E quando capiranno i comunisti che la compassione va rivolta verso gli umani ma anche i non umani e la terra?
Come può un uomo che crede profondamente nella giustizia infierire – vigliaccamente - contro esseri inermi? Come
può un partigiano che ha rischiato la vita contro i tedeschi sparare ad un uccellino di pochi grammi? Non prova
vergogna?
Quando capiranno i suoi compagni che questo è un mondo che cambia con rapidità stupefacente: una grande
nazione come la Germania ha l’8% della popolazione vegetariana pari a 5.704.000 persone su 81. 486. 000 abitanti.
L’Inghilterra il 7% (nel 1985 era al 2,6%), Irlanda 6%, la Svizzera il 4% (e sta pensando a un grande referendum per
l’abolizione della caccia). Negli Usa ci sono 48 milioni di vegetariani. Calcoli, Signora, il numero dei cacciatori
europei e lo paragoni al numero dei vegetariani: 6 milioni di cacciatori contro qualcosa come 20 milioni di
vegetariani e contro milioni e milioni di “animalisti non vegetariani”.
E lo spieghi alla Bellillo che gioca a fare l’Artemide falcemartellata….
Ma faccia attenzione Signora anche verso la vivisezione qualcosa di potente si muove.
In Italia contrario alla sperimentazione è il 39%.
Nel paese dove vivo gli inglesi tra i 25 e i 34 anni è contrario, a maggioranza, alla sperimentazione. Solo gli anziani
(oltre i 65 anni) sono favorevoli al 59%.
E il cuore indurito delle persone della mia generazione la dice lunga sull’assenza degli anziani durante il dibattito
organizzato dalla Sinistra Giovanile al quale ho partecipato. Un partito che attrae pochissimi giovani e molti
pensionati dovrebbe riflettere su un dibattito riguardante la sofferenza animale. Gli elettori DS sono il 4,1% tra 18 e
24 anni e sono il 24% oltre ai 65. In soldoni siamo davanti a un partito di pensionati considerando che i votanti dai
55 agli oltre 65 anni sono il 41,2% della totalità dei votanti dei DS. E chiudersi all’attenzione della Sinistra Giovanile
verso il problema della sofferenza animale è stato insulso e stupido. Ma i potentati locali hanno evitato una loro pur
minima presenza perché avrebbero imbarazzato la lobby dei cacciatori e degli agricoltori che usano metodi di
sfruttamento efferato verso gli animali della zona.
Il tempo quando la sinistra combatteva - come fecero Manzella, Carniti, Ruffolo - contro l’allargamento delle gabbie
delle galline in favore di un’ economia avanzata e globalizzata e non pre-arcaica (sic) che Lucio Manisco definiva
“anarchia del cortile capitalista” - ampliando i pensieri cretini dello “sciocchezzaio” della sinistra - è finito.
Ed è finito il tempo delle cretinerie bellilliane.
Lei sa molto bene che quando Rizzo ritirò il suo DDL di modifica della 157/92, per non provocare una furente
reazione animalista, lo affidò alla Bellillo che, entusiasta, intervenne dicendo che non avrebbe ritirato la proposta di
legge e che si sarebbe impegnata affinché il centro-sinistra trovasse “una linea politica che prenda sul serio i temi
della caccia….contro gli interessi di lobbies consolidate e lunatici gruppi emergenti”.
I lunatici siamo noi che difendiamo gli animali e forse anche lei Signora Hack…o sbaglio?
E poi l’Artemide cacciatrice ci elargì alcune stupende perle bucolico - poetiche come questa:
“Mentre scrivo mi trovo nella mia casa, un appartamento all'ultimo piano di una palazzina immersa nel verde di un
quartiere di Perugia; dalla finestra spalancata il verde della collina antistante sembra un acquarello e insieme alle
voci degli umani entrano i cinguettii di passeri, cinciallegre e pettirossi. Addirittura, una splendida nidiata di tortore
53
ha deciso di "stanziare" fra gli alberi del mio giardino rinunciando alla migrazione. Il boxer è sdraiato sul divano e la
mia piccola "bastardina", come sempre quando lavoro al computer, vuole la sedia a fianco alla mia; Achille, il gatto,
è disteso sul tavolo dietro di me e la famigliola di uccelli che ha deciso di nidificare sul comignolo del mio caminetto,
come ogni giorno, dall'alba al tramonto, trillano e cinguettano senza posa.”
Peccato che non trilleranno a lungo gli uccellini perché generalmente gli amici della Diana rossa gli rovesciano
addosso - a loro e agli altri animali - le 25 mila tonnellate di piombo annuali.
Qualcuno lo spieghi alla Bellillo che i cacciatori e i bracconieri uccidono 100 – 150 milioni di uccelli a fucilate, 10-15
milioni con trappole e 5-10 milioni con le reti. E speriamo che non le avvelenino la “bastardina” con una polpetta
alla stricnina e non abbattano a fucilate (come mi capitò di vedere in Toscana) la nidiata di tortore.
Sublime è poi la discesa della “compagna” negli interstizi del “sangue e terra”.
“Sono fortunata a vivere in una regione dove i cacciatori sono circa 46.000; per voi rappresentano una lobbies ma
per me è la mia gente.”
E la spieghi questa cretinata a tutti quegli umbri - la maggioranza - che detestano la caccia e odiano i cacciatori che
sparano a 150 metri di distanza dai loro giardini.
Ed ancora imperversa la Bellillo: “Dite che non voterete per la sinistra, che chi ha la passione per la caccia è fascista
ed è contro la pace. Io rispetto i vostri principi morali anche se non li condivido, ma le prepotenze non mi
intimoriscono.”
E infatti vi fa perdere con queste battute un incredibile quantità di voti.
Coraggiosa e ferma la Bellillo: ognuno ha le sue idee e vanno rispettate: anche quelle di Himmler e di Mengele!
Cossutta dovrebbe pensar bene e incastrare in bocca ad Artemide un marchingegno simile a quello che
l’inquisizione infilò tra le labbra di Giordano Bruno per non farla parlare. Per il vostro partito è letale.
In Inghilterra la lobby dei cacciatori si sta scontrando con la Lega anticaccia e sta cercando di far perdere i seggi ai
deputati che hanno sostenuto l’abolizione della “Caccia alla volpe”.
Ci sono luoghi con una maggioranza minima aperti paurosamente alla contesa Cheadle con una maggioranza dello
0,1% , Dumfries and Galloway con lo 0,3% Dorset South con lo 0,3% Braintree con lo 0,7% ecc …Una manciata di
voti può far perdere il seggio. E su queste fortezze si è scatenato l’assedio. Animalisti e cacciatori combattono
all’ultimo sangue per provare un punto.
Quando gli animalisti italiani capiranno la loro forza le cose cambieranno e seppelliranno le Bellillo di questo
mondo sotto valanghe di voti.
Lei stessa ha scritto, Signora: “Fino a che punto il pianeta può sopportare il crescente inquinamento, la
cementificazione, le deforestazioni, la distruzione di specie animali e vegetali, e della specie uomo? Ecco dunque la
necessità di cominciare a rendersi conto che la Terra non ha risorse infinite, che dobbiamo porci dei limiti, che c’è
una soglia da rispettare”.
Ed è ora che anche i politici “incapaci di percepire “il limite” si rendano conto di questa soglia invalicabile oltre la
quale c’è la distruzione del pianeta.
Lei che può, si faccia portavoce di questo allarme verso il partito e la sinistra e spieghi che su questo pianeta vivono
altri viventi che devono essere rispettati e non massacrati a fucilate, a colpi di bisturi o nei macelli da folli
distruttori.
Distinti saluti
Paolo Ricci
www.ahimsa.it
Ilfracombe 05 -05- 2005
54
Dove va l’animalismo “radicale”?
ANIMALISMO E SETTE GNOSTICO – MANICHEE
Indubbiamente c’è grande confusione sotto il cielo, ma una confusione positiva e negativa allo stesso tempo. Se
dovessi descrivere le categorie del movimento animalista che mi vengono in mente
penserei a queste:
gli anarchici – liberazionisti - estinzionisti che lavorano sul piano della protesta fuori dalle istituzioni e non credono
più nell'uomo e nella politica istituzionale, si ispirano al modello ALF e vedono nell’estinzione umana l’unica
salvezza per la terra e per le altre specie. Fanno pensare al “blackblockismo” animalista. Sono vitalisti senza un
programma e proposte concrete, agiscono piuttosto sul campo (salvataggi e liberazioni). Sono strettamente connessi
ai gruppi movimentalisti no global dei cantieri sociali; hanno una forte estremizzazione delle posizioni politiche e
non accettano compromessi con l’altra parte; la protesta e la contestazione sono la loro prima e unica arma; chi non
è con loro viene identificato come un fascista;
gli isolazionisti (agiscono da soli –scelgono strategie autonome - ma appoggiandosi a reti e gruppi d’azione sul
campo), sono i cani sciolti, personaggi emergenti che si muovono autonomamente seguendo l' “hic et nunc” politico
ma hanno poi un ruolo trainante. In primo piano pongono il problema della liberazione animale e la diffusione delle
informazioni (su caccia, vivisezione, vegetarismo), in secondo piano il problema programmatico di un movimento
unitario animalista. Non credono nell’esistenza ed efficienza di un movimento unito. Contano più sulle proprie forze
e su appoggi nella rete reale dei contatti (canili, gattili, associazionismo volontario, petizioni, comitati di cittadini,
esponenti di vari partiti che aprono loro la porta). Agiscono col motto "con ogni mezzo necessario", sia questo un
compromesso dettato dalla situazione politica del tempo, sia un'azione diretta locale. Sono chiamati "capetti" da
tutti.
gli antispecisti intransigenti (per lo più di sinistra e marxisti) che vorrebbero dare uno sfondo “ideologico-politico”
al movimento con posizioni rigide e attendiste “senza se e senza ma", vedono la liberazione animale strettamente
legata alla liberazione umana dall'alienazione del capitale. Lavorano per il futuro e in alcuni casi non accettano
compromessi politici di nessun genere. Non credono nel metodo degli isolazionisti e cani sciolti: li accusano di
defezione e tendenza al liederismo al di fuori di un ideale movimento animalista unito che deve nascere e per il
quale bisogna lavorare insieme ;
gli antispecisti moderati (detti anche loro riformisti) che appoggiano la politica dei piccoli passi con programmi a
breve raggio (liberazioni e compromessi – appoggiano i metodi dei cani sciolti), ma sono anche per la fondazione di
un movimento unitario animalista che abbia programmi a lungo raggio e una determinata connotazione non solo
antispecista ma anche politica (non accettano però chiusure ideologizzanti di nessun genere). Sono vegetariani
moderati per motivi di tolleranza e credono nell'evoluzione coscienziale vegetariana della società e nella lotta
politica del movimento animalista. Sono convinti che la politica non debba essere lasciata in mano alle lobbies dei
cacciatori e dei vivisettori e debba essere usata in maniera tattica dal movimento animalista;
i vegetariani - vegani (intransigenti) che sostengono una battaglia primariamente sul piano etico in maniera ferma.
Affermano che per essere animalista bisogna essere vegetariano, o vegano in senso assoluto. Non credono
nell'evoluzione coscienziale vegetariana della società e pensano che una cultura vegetariana deve essere indotta
attraverso una lunga battaglia culturale. Sono molto scettici rispetto alla possibilità di un battaglia politica da parte
di un movimento animalista unito (partito o lobby). Ma sono aperti alla discussione purché si mettano dei distinguo
sul piano etico riguardo al vegetarianismo (conditio sine qua non per costruire l’identità antispecista del
movimento);
i volontari dei canili, dei gattili e delle piccole associazioni di volontariato che sono animalisti dei diversi
schieramenti o apolidi - per lo più sono di sinistra ma molti anche di destra- che agiscono solo sul piano pratico,
accudendo i randagi e occupandosi delle adozioni. Possono essere anche carnivori, si occupano di animalismo e di
salvataggio di animali a tempo pieno e usano le liste di discussione in internet come mezzo di comunicazione.
Detestano l’approccio teorico politico considerandolo contaminante e una perdita di tempo, ma hanno come punti
di riferimento le giunte regionali e gli uffici dei diritti animali con i quali si devono pur confrontare a seconda del
partito che governa (votano chi li aiuta sul piano pratico); sono una base sicura per i “cani sciolti” che operano da
soli e forniscono loro l’appoggio che gli intransigenti gli rifiutano;
i nuovi filosofi, gli zooantropologi e i comportamentisti che operano in senso pedagogico e culturale basandosi sulla
relazione tra uomo e animali. Lavorano per la reintegrazione dell'animale domestico come soggetto attivo nella
55
società umana. Sono sia contro i liberazionisti che vedono la domesticazione come forma di schiavitù e vogliono
rimandare cani e gatti nelle foreste , che contro gli zoofili pietisti che considerano gli animali povere innocenti
creature da salvare. Sono per la reintegrazione e rivalorizzazione del rapporto Uomo-Animale nella sua relazione
autentica che sia regolamentata da un codice dei diritti;
i cristiani delle origini (Radio Santec e Vita Universale) che lavorano sul piano religioso: vogliono rifondare un
nuovo Cristianesimo che dia spazio al problema della sofferenza animale, auspicano la fine della Chiesa cattolica di
Roma rea di aver diffuso una visione della vita antropocentrica: hanno fondato delle comunità dove ricoverano e
salvano animali dai macelli; hanno una rete informativa e di protesta; sono vicini ai gruppi dell’amore universale;
i gruppi dell' “amore universale” (vicini alle filosofie della new age) che auspicano una religione universale
biocentrica che rispetti tutti i viventi e diffondono il vegetarianismo come forma principale di lotta attraverso
manifestazione e convegni; agiscono spesso con reti di preghiera virtuale per la sofferenza animale; scrivono spesso
ai media e agli organi Vaticani, condannando la politica antropocentrica dei Papi;
le grandi associazioni nazionali (LAV, LEAL, ANIMALISTI ITALIANI, LIPU, LAC, LEGAMBIENTE, WWF, etc )
spesso accusate di ipocrisia e di facili compromessi politici oltre che di inefficienza ed eccessiva burocrazia; gli
animalisti fuori dalle associazioni spesso rifiutano ogni collaborazione con loro; ma allo stesso tempo tali
associazioni ostacolano il lavoro degli animalisti esterni;
i Verdi e gruppi regionali interni ai partiti che mettono in primo piano i problemi oltre che ambientalisti anche
animalisti come caccia, randagismo, zoo, combattimenti, allevamenti intensivi, vivisezione. Hanno attualmente un
momento di slancio positivo e apertura al dialogo con il movimento animalista (che però definiscono ancora troppo
frammentato e poco visibile);
le liste internettiane (Promisland, Bairo, Peacelink ecc) siti che raccolgono di tutto e sono spesso luoghi caotici di
scambi informativi e diatribe che escludono a priori ogni forma di serio dibattito politico o culturale;
In linea di massima queste sono le linee.
Vedendole da fuori queste tendenze danno l’impressione di un grande movimento proteiforme e vitale che tende a
delinearsi in maniera confusa e caotica.
Una specie di torre di Babele animalista dove tutti parlano lingue differenti.
Tutte le nascite di cose nuove e rivoluzionarie producono parti difficili. Dolorosi.
Quello che appare incomprensibile agli occhi di un esterno come me è il lasciar utilizzare gli spazi terribili della
“politica dell’ogni giorno” a coloro che infliggono tormenti agli animali, gente che sa occupare queste estensioni
abbandonate dalle “anime belle” in maniera fantasiosa e devastante.
In Inghilterra dove vivo lo 0,36 % della popolazione ha attivato una protesta di massa spaventosa
spingendo 400,000 persone all’assalto del Parlamento.
Il rifiuto della politica lascia spazi ampi e orrendi ai torturatori dei viventi.
Il rifiuto della politica è la conseguenza dell’inanità delle sette “gnostiche” animaliste che si muovono come chiuse
nomadi nell’orizzonte del panorama nazionale.
La sindrome delle “sette gnostiche” è definibile come il sintomo letale dei gruppi che - pur operando con grande
compassione - vedono l’albero ma rifuggono dal guardare la foresta.
Questi gruppi agiscono umanamente e compassionevolmente ma non tendono a muoversi verso la lotta per il
cambiamento fondamentale di leggi che potrebbe essere ottenuto soltanto da un movimento di massa che faccia una
pressione autentica e continua sul Parlamento. Questo non li interessa perché considerano la politica contaminante.
Ma l’immergersi nella “politica dell’ogni giorno” non è riformismo ma parte di una strategia globale che agisce in
un’unica guerra.
56
In ducanti sonanti: Huntingdon e SHAC non escludono la grande battaglia condotta dalla “Lega contro la crudeltà
verso gli animali”. Una cosa non nega l’altra.
Huntigdon non esisterebbe senza la grande lotta che lo ha preceduto.
E vi piaccia o no, non esisterebbe senza la grande e multiforme lotta operata dalle grandi associazioni che si battono
in difesa degli animali, e che qui hanno uno spessore differente dalle nostre.
Le due cose sono movimenti bellici e strategici di un’unica guerra.
Quando si combatte si fa la guerriglia ma si possono combattere anche grandi battaglie campali.
I Vietnamiti hanno fatto la guerriglia e hanno preso Saigon con un attacco frontale.
Il rifiuto del dibattito: il rifiuto del cercare nuove vie; il chiudersi in una conoscenza “gnostico” ideologica molto
simile a una forma di autismo portano alla paralisi.
E queste sette “gnostiche” che ricordano i Valentiniani, i Nicolaiti, i gli Entratiti, i Montanisti sono in un continuo
stato di infantile belligeranza.
E fanno bene i giovani a cercare nuove vie ignorando il vecchio che vive nella sua palude e se vede increspare le
acque malsane immagina una minaccia al suo immacolato, intoccabile sentire, che è il sentire del ghetto luminoso e
dei suoi santi.
Quello che spaventa è la chiusura verso il mondo dei carnivori che si sposta verso noi e trova porte
sbarrate. Siete vegani? No? E allora andate da un’altra parte.
Un’altra cosa che preoccupa è il leaderismo che si forma in questi raggruppamenti e richiede continua lealtà
escludendo qualsiasi forma di dialogo.
O sei con me o sei mio nemico: una patetica infantile visione che paralizza il cambiamento.
Io trovo ripugnante questa lealtà che ti chiude verso la comprensione di quello che l’altro sta affermando. Io penso
che l’altro va sempre ascoltato. Il disprezzo di quello che dice l’altro è uno dei sintomi più gravi della malattia
dell’animalismo nostrano.
Un altro sintomo della malattia è la totale indifferenza verso coloro che tentano di cambiare le cose.
Anche il tentativo di un sondaggio diventa una minaccia.
Se uno chiede quanti siamo? Chi siamo? Dove andiamo? Che cerchiamo? In che crediamo? Si
scuote la palude acherontica. Che vuole questo? Quale sono le sue credenziali animaliste?
E altre fesserie di questo tipo.
La continua richiesta di definizioni teoriche spiazza e aliena.
E costringe a cercare nuove vie.
Questo manicheismo assurdo è la forma letale gestita dalle sette gnostiche, che, gelose del proprio spazio,
respingono qualsiasi idea nuova – o cercano di piegarla al loro volere - per restare nella strettoia degli angusti
confini dello spazio che occupano nella torre babelica.
Anche il tentativo di creare un forum dove si possano dibattere i problemi teorico politici dell’animalismo diventa
un problema. Un offesa recata da una setta all’altra.
57
Un vaudeville infantile e patetico che - prima o poi – uno abbandona scoraggiato dal caos.
Un tentativo di vedere se è possibile creare uno straccio di unità diventa qualcosa che viene sommerso da quintali di
proclami e dichiarazioni. Siamo una nazione che affonda nelle chiacchiere.
I giovani dovrebbero capire che questo animalismo rappresentato dalle sette gnostiche è qualcosa che va trasceso e
abbandonato perché è la natura stessa dell’immobilismo.
Continuare a seguire i vecchi animalisti è una follia autentica: i giovani si inventino qualcosa di nuovo e ignorino il
vecchio che affoga in inani chiacchiere su Cartesio e Singer.
E poi il termine “animalismo” che cosa significa?
Un esempio: seguendo il ragionamento delle “anime beate” un vegano che scrive pippate - come questa che sto
scrivendo io – è un animalista autentico.
Magari non ha un solo animale in casa. Magari è un grafomane anarcoide o liberale però è un animalista DOC.
Mentre il signore che va in Africa e muore impallinato dai bracconieri nel tentativo di difendere gli elefanti non è un
animalista perché mangia pesce.
Questo è un esempio tra i molti che si possono fare.
Per me il signore che muore in Africa vale 1000 volte di più del vegano anarcoide o liberale.
E 100.000 volte più di me.
Animalismo è un termine che appartiene ormai al vocabolario bizantino del nominalismo e dei termini medioevali
superati; e perdere tempo dietro al sesso degli angeli é cosa poco produttiva.
In termini di definizione è giusto: un vegano è il vero animalista, ma in termini pragmatici è ben altra cosa.
Cosa facciamo di tutta la forza del volontariato che lavora per salvare animali ma che non è vegetariana?
Dove si colloca questa moltitudine respinta dalle “anime belle”?
Perché una tale massa di gente che lavora per salvare animali essere ignorata?
Noi abbiamo un grande problema: SIAMO INVISIBILI.
NOI NON ABBIAMO VISIBILITA’.
E nel mondo moderno la visibilità è la condizione essenziale per imporsi ed ottenere il cambiamento di leggi
fondamentali.
Un esempio? La morte del papa ha scatenato un pandemonio mediatico, una tempesta di attenzione verso la
religione. E questa attenzione verso il religioso ha fatto convertire Rutelli; ha fatto dire a Bertinotti di sentire
fibrillazioni quando entra in una chiesa; ha fatto parlare Fassino di trascendenza e per poco, tempo fa, non ha fatto
precipitare D’Alema alla beatificazione del Santo franchista dell’Opus Dei Escrivà de Balaguer.
Ma mai che un politico italiano accenni all’esistenza dei milioni di coloro che si battono per i diritti degli animali.
E vediamo quello che dirà questo papa “gattaro” riguardo allo strazio animale.
La verità è che sono più visibili i 400.000 cacciatori di destra - che sono quasi riusciti a far aprire i parchi, per
massacrare animali, al governo Berlusconi, sponsorizzati da Alemanno e dai suoi post fascisti - che milioni di
persone che hanno a cuore la difesa dei diritti degli animali.
Perché una cosa va detta - malgrado che i cacciatori e le sette gnostiche animaliste lo neghino - noi siamo milioni e
siamo invisibili. Noi siamo numerosi ma non contiamo.
58
Bisogna creare qualcosa di politico che tessa insieme le varie tendenze.
Anarchici, isolazionisti, marxisti, antispecisti radicali, moderati, cristiani, associazioni e partiti, volontari
ecc…devono capire che la divisione non paga e cercare punti in comune che possano unificare i mille frammenti
onde poter attuare piani d'azione unitari pur rispettando le proprie identità.
Per far questo i giovani devono assimilare un’idea: il vecchio animalismo va messo in cantina.
Le “anime belle” vanno ringraziate e messe in soffitta con il cavalluccio a dondolo e la poltrona sgangherata della
nonna.
Grazie di cuore ma ora svanite! E tra gli aggeggi in soffitta coperti dalla polvere mi ci metto pure io. Con grande
piacere.
Paolo Ricci
16 maggio 2005
Perché volevo votare verde ma non ho potuto
Non ho votato verde per una semplice ragione: vivo all’estero e nei Pizzastan del mondo la sinistra si è presentata
solo con una lista “Prodi - L’Unione” e con quelle di Di Pietro e di Mastella.
I Verdi non erano presenti ma i post(?)fascisti, spronati dal geniale Tremaglia - che navigava gli oceani in cerca di
voti - partecipavano con tre liste: quella dello stesso navigatore, quella della Mussolini e quella della Fiamma
tricolore. Non essendo presenti i verdi ho votato Prodi con il risultato che ne è conseguito. Siamo stati noi, i pizzaboy dell’estero, i mandolini a far vincere L’Unione con i nostri 459.454 voti alla camera e 426.544 al senato. Dal
Waziristan al Chicagostan i nostri voti hanno fatto vincere l’Unione.
Le analisi dei post(?) fascisti sono risultate errate: si pensava, infatti, che noi – pizza boy, pastaioli e mandolini
dell’estero - fossimo tutti mussoliniani convinti, e invece è avvenuto il miracolo. La maggioranza dei voti sono
andati a sinistra. Devo dire che dopo aver visto un affresco del Duce in una chiesa di Montreal, Notre-Dame-de-laDefensa, ero convinto anch’io che Tremaglia avesse ragione. In quella chiesa, Mussolini mi apparve, nel 1994,
dipinto sulla volta della cupola. (Se non credete a quello che dico visitate questa pagina web
http://collections.ic.gc.ca/nincheri/en-fresco-notredame.html). In quella chiesa mi si manifestò l’essenza arcana
del pensiero mandolinaro, i gerarchi a destra, i cardinali a sinistra e, in mezzo, il Duce a cavallo su un destriero baio.
E fuori, sempre vicino alla chiesa, trovai un negozio di “paraphernalia” fascista che vendeva (e forse vende ancora)
cianfrusaglie nazifasciste: un autentico bric and brac degno di Predappio! Chi ha scritto “Tremaglia santo subito” è
un genio. Un genio come Calderoli, l’altro creativo ministro del Polo, che ci ha regalato la vittoria con la sua legge
bislacca. Senza quella legge, forse, Berlusconi avrebbe vinto. Io, quindi, avrei votato Verdi se avessi potuto. Ma non
ho potuto. Nella mia vita ho votato sempre per il PCI. Dopo la grande diaspora, ho vagato - come gran parte degli
ebrei erranti della sinistra - tra Rifondazione e i DS. Quando ho visto con che fermezza questi partiti sostenevano la
Caccia li ho mollati. Non li ho votati più. In Inghilterra, durante le europee, ho votato Verde perché ritengo che un
partito verde della forza di quello tedesco sarebbe un gran bene per ogni realtà nazionale. Una cosa è avere l’8% dei
voti un’altra il 2,1%. I voti che Blair sta perdendo, con una rapidità impressionante, per il suo incestuoso rapporto
con Bush (ormai solo il 38% degli inglesi ritengono che l’America sia una forza positiva nel mondo) cominciano a
spostarsi anche verso i verdi. Qualcosa di nuovo, a livello di elezioni amministrative, è avvenuto anche in
Inghilterra: mentre scrivo il Green Party è divenuto il quarto partito della nazione. I consiglieri verdi hanno
guadagnato 90 seggi in più. E se non hanno raggiunto i 100 seggi a cui miravano ci sono andati molto vicino. Nel
frattempo dopo che i conservatori hanno raggiunto un incredibile 40% e il partito laburista è stato superato anche
dai Liberali: si chiude il tempo di Blair.
Una cosa le elezioni italiane ce l’hanno insegnata: una miserrima manciata di voti può far vincere una coalizione.
Non è il numero dei deputati che conta in una situazioni di stallo come lo nostra, ma la forza di un partito che può
diventare l’ago della bilancia. Le segnalazioni di voto saranno pure utili – e l’OPA fa un egregio lavoro -ma senza
una forza politica autentica non contiamo niente. Le votazioni per Franco Marini lo hanno indicato. Francesco o
Franco(i “franceschi tiratori”di Ilvio Diamanti): roba da impero bizantino del 1452, un anno prima della caduta di
59
Costantinopoli. Non mi dai il ministero della difesa? Ed io ti blocco tutto. Bello? No. Ma nell’ottica delle cose. E se
vale la pena ricattare per un misero sottosegretariato non varrebbe la pena farlo per salvare milioni di animali? In
questa dinamica elettorale ha pesato anche il partito dei pensionati - che mi pare abbia raccolto lo 0,2 % dei voti per far vincere Prodi. E hanno pesato, a destra, anche le varie organizzazioni fasciste che hanno ottenuto tra loro un
misero 1,6% di voti. Anche l’insuccesso della Mussolini ha contribuito con il suo 0,6 - 0,7%: 500.000 voti sulla
bilancia in un parlamento diviso significano molto. Senza quei voti tutta la comica sarabanda del dopo voto non
sarebbe avvenuta. Una vittoria più netta della sinistra non avrebbe provocato le orride convulsioni berlusconiane
che tuttora permangono e avvelenano, con le loro esalazioni mefitiche, la vita politica nazionale. E ha contato anche
lo 0,7% della DC- Nuovo PSI - uno dei più bizzarri accoppiamenti concessi dalla balzana politica nostrana. Anche
Mastella, con il suo misero 1,4%, continua a menare la danza, pontificando davanti a foreste di microfoni, e a
ricattare. E lo ha detto con estrema chiarezza: se non ottengo quello che voglio – cioè un ministero - non so se
sosterrò la sinistra al Senato. In effetti siamo davanti a quello che Feltri magistralmente definisce: “La Repubblica di
Ridolini”. Ma questo è quello che passa il convento, anzi quello che passa il popolo sovrano, che dopo Mussolini, 50
anni di DC, e 12 anni di Berlusconi, ha tentato di restituirci il cavaliere, alle ultime elezioni, elargendogli quasi il
50% dei voti, e paralizzando “de facto” la nazione.
E arriviamo al punto. Immaginate cosa sarebbe accaduto se gli animalisti si fossero fusi in qualche organizzazione o
avessero creato un piccolo partito. Sfortunatamente continua a prevalere l’idea balzana che la politica la fanno i
ladri e non le anime belle. E così si lascia un spazio sontuoso ai cacciatori e ad altre organizzazioni di quel tipo che
sanno magistralmente riempirlo. Io penso che se non si vuole creare un partito è necessario entrare in
un’organizzazione già esistente e sporcarsi le mani nella politica quotidiana.
Se si vogliono aiutare il pianeta e i suoi abitanti (umani e non umani) bisogna entrare nel mondo vero e mettere da
parte, una volta per sempre, le cojonate (mi si scusi il francesismo - romaneggiante) dei fautori del marxismoleninismo- animalista o dell’animalismo anarcoide che imperversano bloccando qualsiasi seria iniziativa che non
rientri nella loro logica limitata. E’ tempo che mettiamo da parte le liste di proscrizione e altre menate di questo tipo
e creiamo un partito verde animalista oppure - ancora meglio - entriamo in massa in un partito già esistente e
facciamo pesare la nostra presenza che è ponderosa, anche se molti non lo capiscono. E anzi non hanno interesse a
capirlo. Io parto da dati certi, per me fondamentali, che sono per molti, invece, incerti. Mi muovo dall’articolo di
Lucia Granello su Repubblica - che non è il gazzettino dei veganiani o delle anime sante – che ha scritto (il 16 marzo
2006 - pagina 29) che in Italia ci sono 6 milioni di vegetariani. Di questi ha spiegato la giornalista “3 milioni
seguono una dieta rigorosamente vegetariana”. Inoltre ci ha informato che il 70% dei vegetariani sono donne (ah le
donne! Se dipendesse da loro non avremmo nè Bush, nè Berlusconi!), che esistono 300 ristoranti vegetariani in
Italia e che i vegani sono oltre 600.000. Le anime belle diranno quello che ripetono ogni volta che scrivo queste
cose: questi sondaggi sono balle! I vegetariani saranno si e no una cinquantina! Io invece credo a quello che scrive
Repubblica: che i vegetariani si sono raddoppiati in tre anni. Però sono anch’io convinto che quelle cifre siano
esagerate. Tre milioni sono troppi? Bene! Io metto la mano sul fuoco che due milioni di vegetariani in Italia ci siano.
Come metto una mano sulla brace per scommettere che, dove vivo, ce ne sono almeno 5 milioni di vegetariani. E che
i vegetariani nel mondo crescono in maniera esponenziale. Esponenziale e inarrestabile. E i vegetariani
rappresentano lo zoccolo duro dell’animalismo ma non sono la totalità dell’animalismo, malgrado quello che
pensano le anime sante.
Pongo una domanda: una forza politica che abbia a cuore il destino del pianeta e dei suoi abitanti - umani e non
umani - non dovrebbe essere in grado di pesare sulla bilancia politica del proprio paese con i propri voti?
Quando parlai di lobby le anime sante reagirono dicendo che non amavano il ricatto politico, che le varie lobby
politiche del mondo portano avanti – spesso e magistralmente - come la lobby gay negli Stati Uniti.
A queste anime sublimi – che spesso votano per Rifondazione - chiedo: quando Bertinotti ha messo in guardia Prodi
che se non otteneva la Presidenza alla Camera – o due ministeri di peso: Economia e Esteri -non avrebbe
partecipato al governo concedendo solo l’appoggio esterno, cosa ha messo in atto se non un ricatto politico? Era un
ricatto o cosa?
Un rafforzamento di esplicita natura animalista nel proprio partito forzerebbe i verdi a prendere la strada che la
LAC indica da tempo: la battaglia per il cambiamento del quorum nei referendum.
In soldoni: se, nel 1990, non ci fosse stato lo sbarramento dei voti al 50%, i referendum sulla “disciplina della
caccia”, “l’accesso dei cacciatori ai fondi” e “l’uso dei pesticidi” che ottennero rispettivamente il 43,4%, il 42,9% e il
43,1% sarebbero stati vinti. Senza il blocco del 50% i cacciatori sarebbero esposti a una ghigliottina che potrebbe
scattare in ogni momento. Quando un mio amico ha chiesto a un assessore verde perché non sostenevano la
richiesta della LAC, l’assessore gli ha risposto (riporto esattamente le sue parole) che: “l’abolizione della caccia non
dipende solo dai Verdi (che raccolgono solo il 2,1% dei voti)” perché “esistono forze politiche nella coalizione di
60
centro sinistra e di sinistra che sostengono la caccia e la difendono in parlamento, e che è duro fare fronte a tale
atteggiamento.”
Ma se qualcuno con la sua nuova forza politica dicesse a Prodi – come ha appena fatto Bertinotti - senza esitazioni,
patemi d’animo o il minimo scrupolo – se voi non cambiate la legge sul quorum noi ce ne andiamo e vi sosteniamo
solo da fuori, vedreste come le cose comincerebbero a cambiare.
Un ricatto? Si. Come quello fatto da Bertinotti. Ne più ne meno. Come quelli che esegue con spaventosa puntualità
L’UDEUR di Mastella che raccoglie l’1,4% dei voti. Un livello di voti che noi siamo in grado di superare.Io mi
domando: milioni di animalisti varranno più di 720.000 cacciatori?
Siamo, forse, noi cittadini - paria senza casta? Non contiamo? Conta più l’Arcicaccia di noi?
Qualcuno, inoltre, dovrebbe spiegare all’Assessore che non sono solo i Verdi che auspicano l’annullamento dello
sbarramento del 50% nel quorum ma anche l’Italia dei Valori e la Rosa nel Pugno di Pannella, per i motivi che tutti
conosciamo.
Ma perché non contiamo? Perché non ci prendono sul serio?
Non ci prendono sul serio perché noi siamo dediti alla masturbazione mentale, perché siamo gli impenitenti segaioli
internettiani che vomitano inanità politiche e non capiscono che la realtà va cambiata con gli strumenti politici del
proprio tempo e che le rivoluzioni troskiste o staliniste o anarchiche sono - in questo dato momento storico - roba
da camicia di forza e lasciano il tempo che trovano. Lo spazio animalista internettiano è abitato da poltergeist
anarcoidi, quaquaraquà, prefiche vegane e maniaci dei blog che non lo rendono navigabile. Berlusconi non si batte
con i centri sociali, si batte con le grandi alleanze. I centri sociali hanno una loro funzione utilissima e hanno il
sacrosanto diritto di esistere, ma non sono in grado di mandare a casa Forza Italia. Non bastano Ferrando e Caruso
per battere Berlusconi, ci vuole ben altro. Gli umani, gli animali e il pianeta vanno aiutati non con le chiacchiere e le
liste di proscrizione ma con una grande forza politica. L’OPA (L’Osservatorio Politico per gli Animali) fa benissimo
quello che fa segnalando i buoni e i cattivi di ogni partito, ma ora bisogna andare oltre. E questa forza politica va
costruita anche con il compromesso. E se i Verdi non sono tutti vegetariani: pazienza! Un giorno lo saranno. Solo
con i vegetariani non si costruisce niente. E con 600.000 vegani si costruisce ancora meno.
Si fanno i blog per i poltergeist. Ma lì ti fermi Bisogna aprirsi e combattere una grande battaglia in difesa del pianeta
e dei suoi abitanti (umani e non umani). Ormai parlare di questione animale senza coinvolgere l’umanità e il resto
del mondo è deficitario e folle. Quello che sta avvenendo nel pianeta è qualcosa di criminale: la nostra specie sta
massacrando la terra. E se è giusto difendere i randagi, (io ne ho raccolti fino a dieci), bisogna anche capire che non
si può ignorare il problema della distruzione della terra e dei suoi abitanti (umani e non umani). E’ giusto salvare i
randagi ma è anche giusto salvare gli animali dell’Artico che rischiano l’estinzione per lo scioglimento dei ghiacciai.
Io chiedo sempre ai miei giovani amici come mai non si rendano conto di quello che stiamo consegnando ai figli dei
nostri figli. Noi meriteremmo una damnatio memoriae per quello che stiamo facendo. Un processo di Norimberga
alla specie. Quello che sta accadendo al pianeta giustificherebbe qualsiasi forma di difesa. Ci dovrebbero essere
marce di milioni di persone nelle città europee per mettere in guardia gli Stati nazionali del rischio che si sta
correndo. Ormai la battaglia va condotta a tutti i livelli politici e deve abbracciare:
· la difesa degli umani - che pagheranno con grandi strazi la desertificazione, la mancanza d’acqua e la fame;
· la difesa delle specie che rischiano l’estinzione, e dei viventi - umani e non umani - che non la rischiano;
· la difesa dell’ambiente, delle foreste, dei mari, degli oceani e dei laghi del pianeta.
E bisognerà a questo punto rivedere il funzionamento del capitalismo nel mondo moderno.
E senza ricalcare metodi che risultarono fallimentari in passato, tentare un drastico cambiamento. L’idea che
possano esistere solo due sistemi economici basati sul capitalismo selvaggio o la pianificazione sovietica è
semplicemente assurda. O il capitalismo dell’Occidente o la pianificazione socialista. Oltre quello il nulla. Invece,
una strada nuova va trovata. E questo lo capiscono anche molti economisti che studiano lo sviluppo economico nel
mondo.
Ma analizziamo lo scenario che ci dovrebbe portare, come animalisti, a fare una scelta verde.
61
Un rapporto delle Nazioni Unite ci informa che gli umani hanno prodotto la peggiore estinzione di massa dal tempo
dei dinosauri, cioè da 65 milioni di anni. Noi umani, insomma, siamo i responsabili della sesta estinzione di massa
avvenuta nel pianeta, e dovremmo andar fieri che il livello di estinzione prodotto dall’umanità è 1000 volte più
veloce delle estinzioni di massa del passato. In 500 anni oltre 800 specie di animali sono scomparse. Il rapporto ci
informa che la domanda globale di risorse energetiche eccede del 20% la capacità del pianeta di rinnovarle. I
ricercatori convengono sul fatto che il livello catastrofico è tra le 1000 e le 10.000 volte superiore a quello esercitato
dagli umani nel passato.
Jeffrey D.Sachs ci ha messo in guardia, spiegando che le grandi sfide che ci attendono non riguardano gli scontri di
civiltà, ma la battaglia per prevenire la catastrofe ecologica e sanitaria.
Bin Laden al paragone di quello che rischiamo ci apparirà, un giorno, come una pulce fastidiosa e stupida.
Sachs ha scritto che l’ecosistema è sotto una pressione tremenda e che il cambiamento climatico non avverrà nel
futuro ma sta già avvenendo a velocità inaudita, e che, probabilmente, siamo davanti a un processo inarrestabile. Lo
scienziato ha suggerito che bisogna prevenire i cambiamenti climatici e metter fine al degrado vergognoso degli
habitat marini e terrestri. Inoltre, ha invitato Bush e i leader del mondo ad ascoltare gli scienziati prima che sia
troppo tardi, e utilizzare i milioni di dollari spesi in guerre, per progetti mirati alla riduzione della povertà, per
combattere la fame nel mondo e difendere il pianeta.
Nicholas D. Kristof ha scritto che l’effetto serra, scongelando gli idrati di metano che sono simili al ghiaccio,
potrebbe produrre una fuoriuscita mefitica e catastrofica dello stesso gas.
Finalmente anche i cristiani si sono svegliati: i protestanti evangelici, amici di Bush (uno dei maggiori responsabili
dei problemi attuali della terra) sostengono che stiamo facendo morire il pianeta e che il global warming, che
produce la desertificazione, è responsabile della morte di milioni di poveri.
Gli evangelici, che hanno concesso la vittoria a Bush, si rendono finalmente conto di quello che sta accadendo. Leith
Armstrong ha avviato una crociata per salvare la terra contraddicendo le posizioni di
Pat Robinson e di James Dobson che considerano la sua posizione catastrofista e inutilmente allarmante.
Da un recente sondaggio è risultato che il 54% degli evangelici credono che è dovere cristiano supportare la
battaglia ambientalista. Ma i cattolici tirano i freni. Niente di nuovo: quando Zapatero ha concesso i diritti ai
primati (escludendo, purtroppo, i diritti dei tori massacrati o degli asini lanciati dai campanili - anche forse per
l’impossibilità di farlo in questo dato momento storico) nel “Projecto Gran Simio” la destra ex franchista e la Chiesa
sono insorti: Fernando Sebastian arcivescovo di Pamplona ha condannato l’iniziativa. Gli animalisti si ricordino
sempre che il monoteismo (ebraico, cristiano e islamico) è uno dei grandi nemici dei viventi non umani a causa del
suo oltraggioso specismo derivante dall’antropocentrismo: il concetto astruso dell’unicità umana. Il terrore che
l’ambientalismo spinga verso il controllo delle nascite e “idolatri la natura” (sic), blocca il Vaticano dal firmare
accordi in difesa del pianeta. Il silenzio della Chiesa su questo soggetto ricorda il silenzio di Pacelli sulla Shoà.
Esagero, forse? Le Nazioni Unite ci hanno informato che il numero di abitanti presenti (6,5 miliardi) pesa come un
macigno sul pianeta: reminiscenze di Nietzsche che afferma che siamo la malattia cutanea della terra. Tra dieci anni
avremo cento milioni in più di affamati.
E la Chiesa con il suo papa firmato Prada - ci invita a proliferare scompostamente e a non usare profilattici.
v L’anidride carbonica è aumentata del 30% dall’inizio dell’era industriale e raggiungendo il più alto livello in 15
milioni di anni sta letteralmente soffocando la terra.
v David King ha informato Tony Blair delle terribili conseguenze che la terra corre se il mondo politico non reagirà
rapidamente, e nella maniera giusta, al riscaldamento del pianeta. Se la temperatura salirà di 3 gradi centigradi
potrà causare grandi catastrofi. Pochi ecosistemi possono adattarsi a queste nuove condizioni. Metà delle riserve
naturali del mondo svaniranno e un quinto delle coste sarà distrutto. E ha informato il mondo che i poveri
soffriranno terribilmente fame e stenti e che milioni di loro moriranno. La produzione dei cereali diminuirà
drammaticamente – ha detto - producendo inimmaginabili scompensi.
v Il Global warming sta indebolendo la circolazione della corrente del Golfo con l’immissione dell’acqua dolce dei
ghiacciai che si sciolgono. E mentre si discute del piede rotto di Rooney, della moglie di Beckham e del Grande
Fratello, la Gran Bretagna rischia, in futuro, di diventare una piccola Siberia. Il futuro re passeggerà in una gelida
Taiga.
62
v La mancanza di cibo toglie la vita a un uomo ogni 3,5 secondi. Mentre 20 milioni di persone rischiano la vita nel
Corno d’Africa a causa della desertificazione, Capitalia paga Cesare Geronzi 4.230.000 euro all’anno e Moggi
guadagna 2.419.000 euro all’anno. Sono 8,4 milioni i bambini vittime della prostituzione infantile, dei debiti
accumulati dai genitori e delle miriadi di attività che vanno dallo sfruttamento sul lavoro, alla pornografia, alla
pedofilia e al mercato degli organi; 2 milioni sono i bambini combattenti, 6 milioni sono feriti nelle guerre.
v L’attività umana ha degradato due miliardi di ettari, l’equivalente della superficie del Canada e degli Stati Uniti. I
cinesi (famosi per il loro comportamento infame verso il non umano) si stanno rendendo conto – più velocemente
di Bush - che la trasformazione della Cina in potenza economica ha un prezzo alto che sta producendo guasti
terribili. La deforestazione e la desertificazione hanno fatto giungere dalla Mongolia, la notte di lunedì 17 aprile,
l’equivalente di 300.000 tonnellate di sabbia. Un’ immensa nube si è distesa su 1,6 milioni di chilometri quadrati,
su 562 città e 200 milioni di abitanti.
v L’aids ha lasciato 9 milioni di piccoli africani orfani. 19 milioni di madri nel mondo sono affette dall’AIDS. Ma
qualcuno insiste nella procreazione e nel non uso dei contraccettivi accecato da una folle visione dogmatica. Mentre
la gente muore gli eunuchi pontificano. L’ONU dice: aver meno figli equivale a un maggiore progresso economico
nel terzo e quarto mondo e gli eunuchi, perversamente, invitano a procreare.
v Un decimo delle specie degli uccelli sarà estinta entro il 2100 e allora un ulteriore 15% sarà vicino all’estinzione.
Stiamo distruggendo 800 specie: anfibi, uccelli, mammiferi, conifere, rettili, insetti, tutto distruggiamo. Dalla Taiga
siberiana alla Patagonia massacriamo tutto. Siamo “de facto” i nazisti dell’orbe terracqueo. I Genghiz Khan delle
specie viventi. Il 52% delle specie di uccelli sono a rischio di estinzione. I grandi pesci del Nord Atlantico sono
diminuiti di due terzi in 50 anni. Il 70% degli stock ittici del pianeta è sovrasfruttato. 300 000 delfini vengono uccisi
ogni anno. E malgrado la moratoria massacriamo, ogni anno,1.400 balene. Delle 11 specie esistenti di balene alcune
sono ormai a rischio di estinzione. Il 99% delle balenottere azzurre del pacifico è stato sterminato. La flotta da pesca
inglese è stata avvisata che se non blocca il 43% delle operazioni presto incorrerà in un disastro ittico.
v Mentre i ghiacciai si sciolgono (gli scienziati affermano che 4 milioni di miglia quadrate di permafrost si
ridurranno a 400.000 entro il 2100 creando una catastrofe artica), le multinazionali hanno scoperto che,
finalmente, si potrà trapanare il suolo, libero dal ghiaccio, e cercare il petrolio: secondo gli amici di Cheney, 375
miliardi di barili di petrolio attendono pazientemente le multinazionali nel grembo della terra. Il pianeta si fotte? E
che importanza ha? Faremo soldi a palate! E Cheney continua a farli, malgrado abbia un piede nella tomba,
considerando che ha già avuto quattro infarti.
v Nel corso del novecento abbiamo abbattuto foreste equivalenti a una superficie complessiva di dieci milioni di
chilometri quadrati, l’equivalente dell’intera Europa. Ogni anno svaniscono 6 milioni di ettari di foreste. Negli
ultimi 80 anni abbiamo polverizzato metà delle foreste del mondo: 148 nazioni che un tempo avevano foreste ora
non le posseggono più. Solo l’8% delle foreste del mondo è rimasto intatto. In Europa - uno dei luoghi ove è
avvenuto il più grande abbattimento degli alberi - solo il 6,4% delle foreste è rimasto intatto. La Cina per produrre
45 miliardi di paia di bastoncini per mangiare dissolve, ogni anno, due milioni di metri cubi di legno. Ecco un
esempio luminoso di manipolazione heideggariana delle cose! Sidney Possuelo, il leader degli Indios, ha attaccato il
presidente brasiliano Lula, accusandolo di uccidere l’Amazzonia con la nuova industria agro-alimentare. I 370
milioni di ettari della foresta , 22 volte l’Italia, rischiano di ridursi producendo guasti irrecuperabili nell’ecosistema.
v In 50 anni abbiamo dimezzato le scorte idriche del pianeta. Consumiamo acqua in maniera scellerata: ne usiamo
30 litri per un litro di birra. Che anch’io bevo. E 100.000 per ottenere un chilo di alluminio. E mentre consumiamo
fiumi d’acqua, un miliardo di persone non possono consumare acqua potabile e il 2,6 miliardi di abitanti della terra
non sanno cosa siano i servizi sanitari. Su 500 grandi fiumi 250 sono in crisi. Le 80.000 dighe costruite nel pianeta
sono in gran parte responsabili per quello che accade. La metà dei grandi fiumi rischia di sparire . Un esempio? Il
fiume Colorado lungo 2.900 km nel quale vivevano 400 specie di animali, tra i quali i più piccoli delfini del mondo,
si è prosciugato.
v Stiamo infettando l’atmosfera con i nostri voli. Più viaggiamo, più contaminiamo. Un esempio? Dal Regno Unito
hanno effettuato viaggi aerei 200 milioni di passeggeri. Dal 1970 i voli sono aumentati cinque volte. Nel 2030, i
passeggeri britannici saranno 500 milioni. Si consideri che il 50% della popolazione britannica viaggia almeno una
volta all’anno, che il 5% delle emissioni di anidride carbonica dipendono dai voli che vengono effettuati e che un
solo viaggio da Londra verso l’Egitto, il Medio Oriente e Nuova Dehlhi, produce 42 tonnellate di emissioni di
anidride carbonica.
E questa è solo la punta dell’iceberg.
Noi siamo come gente che gioca a briscola in una casupola mentre il tetto ci crolla in testa.
63
E più scricchiolano le travi e più ce ne freghiamo. E’ tremendo vedere come i giovani ignorino il problema e, pur
avendo figli giovanissimi, non si rendano conto dell’eredità che gli stiamo lasciando. Quando ho detto queste cose a
mio figlio – che ha una figlia di dieci anni - mi ha risposto: “Dad, the world is already fucked…it is too late!” (Il
mondo è gia fottuto, papà, è troppo tardi). Ormai le grandi verità oscillano. Il comunismo è definitivamente fallito,
mentre il capitalismo “selvaggio” sta facendo compiere ai paesi, come l’India e la Cina, passi da gigante
nell’industrializzazione. Ma tremendi scompensi sociali, economici ed ecologici risultano da questa crescita
inarrestabile, che in Cina ha già prodotto 87.000 proteste violente.
Un sondaggio tra 500 quadri locali del partito - che hanno il polso del popolo - ha rivelato che la fiducia verso il
partito è calata drammaticamente. Il 49% dei quadri ha affermato che la crescita esponenziale sta producendo un
clima di rivolta che rischia di divenire incontenibile. E sono gli stessi guru del capitalismo che ora mettono in
dubbio tutto il processo dello sviluppo economico mondiale.
Immanuel Wallerstein, uno dei maggiori studiosi della storia economica mondiale - ha detto che lo spirito di Davos,
lo spirito del capitalismo della globalizzazione, produce un mondo non egualitario di privilegiati dove i più
intelligenti diventano egemoni su quelli che non hanno avuto opportunità. Ha detto che dalla crisi del capitalismo
potrebbe venire qualcosa di mostruoso – tipo quel qualcosa che si agita nel cuore della Germania e tra gli ultras dei
nostri stadi. Ma su una cosa è stato di chiarezza adamantina: il capitalismo è in crisi. Anche nel momento di
massima espansione il capitalismo moderno crea disuguaglianze inammissibili e grandi sacche di malcontento che
provocheranno il suo futuro crollo o un radicale cambiamento. Wallerstein ha spiegato che quello che si dovrebbe
intendere per democrazia è caratterizzato da un popolo che decide e da minoranze culturali con solidi diritti, e che il
liberalismo è un’ideologia “basata sul governo di oligarchie di specialisti competenti”. E che questo capitalismo
globalizzato ha poco a che fare col capitalismo keynesiano del passato. Una cosa è Galbraith , un’altra cosa è la
Thatcher. L’ideologia del capitalismo - come lo conosciamo ora – ha raggiunto i suoi limiti - ha detto Wallerstein – e
il neoliberismo di oggi è infatti un neoconservatorismo che ha smesso di preoccuparsi dell’ambiente, che controlla
spietatamente i salari e ha aperto i movimenti dei capitali dai paesi occidentali ai paesi non occidentali: il mondo
ormai sta insorgendo contro questo tipo di dominio economico e l’America Latina ne è un chiaro esempio. Chavez,
Bachelet, Morales, Castro, Ollanta Humala e Lopez Obrador lo dimostrano.
Avener Offer professore di storia economica di Oxford ha analizzato con grande acume il “workaholic” consumismo,
l’ossessione del lavoro fine a se stesso, l’“hedonic treadmill”, che ci macera e ci consuma.
Il prezzo che paghiamo per macchine di lusso, i firmati e roba del genere sta diventando troppo alto. Wallerstein ha
poi affermato una cosa che mi ha particolarmente colpito - dal momento che viene da un teorico americano:
capitalismo e democrazia non sono compatibili: “l’economia del mondo capitalista è fondata sulle disuguaglianze e
sulla polarizzazione dei guadagni reali. La disuguaglianza di risorse è la caratteristica che definisce il capitalismo, e
non è compatibile con la democrazia.” Chi pensava che il gigante economico mondiale – una volta liberato dai nodi
che imprigionano la mano invisibile del mercato – avrebbe prodotto ricchezza per tutti si è sbagliato. Ormai esiste
una minoranza sparuta, infinitesimale, che può gestire un reddito pari al 40% di quello mondiale. Ma queste
atrocità troveranno, un giorno, la loro Norimberga, e, davanti al tribunale della storia, dovranno sfilare coloro che
guadagnano un milione di dollari al giorno mentre i piccoli etiopici muoiono di fame. Ormai siamo davanti a una
classe feudale di “yuppie” che governano gli stati nazionali e il mondo. Uno strato di burocrati, calciatori, film star,
dirigenti, politici insulsi, cantanti e quadri superiori che formano “de facto” una nuova aristocrazia - con privilegi
superiori alla vecchia - che vive, per esempio, nel terzo mondo, asserragliata in cittadelle protette da eserciti di
gorilla, minacciata da una massa di affamati. Piccole “polis” di ingiustizia accerchiate dalle bidonville del
risentimento e del furore.
Ormai anche i banchieri riscoprono il defunto marxismo: Jacques Attali, una delle menti più lucide della nuova
aristocrazia egemone, ha scritto che “il mondo della povertà si nutre dei meccanismi del mercato e dell’ ideologia
della globalizzazione organizzata intorno ai valori della falsa libertà, dell’individualismo e dell’egotismo.” E ha
affermato che il capitalismo cadrà e verrà sostituito da un nuovo socialismo, che non sarà sicuramente quello della
pianificazione sovietica. Il capitalismo crollerà intelligentemente e lentamente come il potere americano.Il
capitalismo terzomondista è lo scrigno di Pandora che porterà al collasso degli Stati Uniti. La mano invisibile del
mercato asiatico strangolerà l’Occidente. E’ questione di tempo. Il capitalismo è un po’ come il “cricket” e gli inglesi.
Prima lo sapevano giocare solo loro. Ora li battono tutti.
E concludiamo: quando dico a un animalista (un termine insulso per eccellenza) ho votato verde generalmente mi
risponde che i Verdi non fanno nulla per gli animali. O fanno ben poco.
In effetti non gli si può dar torto se si ricordano le infelici frasi di Mattioli - uno dei fondatori del partito - che
rassicurava il mondo – e forse lo fa ancora – dicendo che “i verdi non sono i difensori dei fiorellini e degli
animaletti” (sic!). Una battuta a livello della cretineria politica assoluta dal momento che per rendersi accettabile a
64
quattro cacciatori - tra i quali Reinhold Messner, eletto nell'Europarlamento dal suo partito - si alienò almeno un
paio di centinaia di migliaia di voti animalisti. E questo lo posso confermare con esattezza perché le “stronzate” ( mi
si perdoni il nuovo francesismo, ma quando ci vuole ci vuole) di Mattioli e la scelta di Messner si pagano. L’idea che
tra i verdi esistano dei cacciatori è un anatema per gli animalisti. E’ una contraddizione in termini. Basterebbe una
ferma posizione su quorum, caccia, vivisezione, randagismo, combattimenti, zoomafia, commercio animali esotici,
biologico, medicina alternativa, energia pulita per muovere qualcosa di notevole.
Non è tutto ma è qualcosa. E me ne rendo perfettamente conto.
Però una cosa va detta, i Verdi sono l’unico partito che negli ultimi anni ha preso una posizione precisa riguardo alla
questione animale perché ha, finalmente, anche se forse ancora parzialmente, capito la forza potenziale insita nel
movimento animalista, antispecista e vegetariano.
Mi domando: qual è il partito da votare in grado di aiutare, più dei Verdi, i viventi non umani? Rifondazione? Il
PCDI della Belillo? I DS con l’Arcicaccia insediata nel loro grembo? Che altro c’è? Dobbiamo votare Forza Italia
perché Schmidt ha aiutato nella battaglia antivivisezionista (ma è nella lista nera dell’OPA)? E i parchi nazionali che
FI e AN con il ministro Mattioli volevano aprire all’esercito selvaggio - sempre diminuente - dei cacciatori dove li
mettiamo? Basta leggere il rapporto del WWF, da poco pubblicato, “La cattiva strada” per rendersi conto della
politica mostruosa del centro destra riguardo l’ambiente. Vogliamo dimenticarcelo? Via…siamo seri. Le possibilità
sono estremamente limitate. Ma un grande entrismo animalista nei Verdi cambierebbe le cose. E aiuterebbe il
partito perché il mondo va in una certa direzione. Quello che non capisco è questo: se si raggiunge un compromesso
per la legge della vivisezione – che capisco e giustifico - tutto va bene, però poi si mette una candidata dei Verdi
nella lista di proscrizione perché si batte contro gli allevamenti intensivi (l’unica possibilità che le è permessa in
questo dato momento) ma non per la loro totale abolizione. La verità è che se la questa candidata avesse nel partito
un numero di animalisti preponderante prenderebbe posizioni più radicali e più ferme. Gli errori si correggono.
Il programma dei Verdi è sicuramente qualcosa di accettabile e ampliabile: Stato laico, scuola pubblica; Pacs; diritti
degli animali e della natura; città senza smog; più treni; lavoro stabile e non precario; alimenti senza OGM,
agricoltura biologica e di qualità; pace e sicurezza; ritiro immediato dall'Iraq; opere pubbliche senza ponte sullo
Stretto di Messina, e senza megatunnel in Val di Susa e Mose prima del risanamento dei trasporti e delle vie
ferroviarie nazionali (usate anche dai pendolari); sanità che funzioni; più diritti per malati, fasce deboli, disabili;
energia pulita, sicura e rinnovabile,solare e non nucleare; diritti dei consumatori e dei risparmiatori contro il
carovita.
I Verdi sostengono concretamente i diritti degli animali e hanno ottenuto la legge a tutela degli animali domestici,
quella che riconosce l'obiezione di coscienza alla vivisezione e quella che sanziona il commercio di animali in via
d'estinzione.
I Verdi sono gli unici che si battono per l'abolizione della caccia (come obbiettivo ultimo) - che diverse Regioni
vorrebbero invece addirittura estendere e per l'abolizione dell'uso degli animali nei circhi, e sono riusciti a ottenere,
nell'ultima legge Finanziaria, fondi contro il bracconaggio e la riconversione degli allevamenti intensivi di animali
destinati a diventare pellicce.
I Verdi si stanno battendo in Parlamento per il superamento degli allevamenti intensivi, luoghi di sofferenza per gli
animali e di pericolo per la salute umana (basti ricordare "mucca pazza" e i "polli alla diossina").
I Verdi hanno ottenuto l'estensione delle aree protette come i parchi nazionali e regionali, rifugio per tanti animali
selvatici.
Nei nuovi Consigli Regionali i Verdi intendono ottenere nuove leggi di tutela degli animali e di sostegno al
volontariato animalista, la creazione di un Difensore civico degli animali con poteri di controllo e di inchiesta, il
potenziamento degli interventi di protezione degli animali da parte dei Servizi Veterinari pubblici.
Non è tutto ma è sicuramente più di qualsiasi altro partito.
Ed è quello che politicamente passa il convento, in questo dato momento storico.
E su tutto questo si può costruire insieme qualcosa di solido, se gli animalisti capiranno che quello è lo spazio
politico dove si può agire per cambiare le cose.
65
Ma se non fosse possibile la scelta dei Verdi, allora bisognerà pensare seriamente a un partito Verde Animalista:
restare fuori dalla politica è suicida. Tutti coloro che non vogliono saperne - pur essendo delle persone ammirabili
per la loro compassione - fanno un gran male agli animali. Se non fosse possibile unirsi ai Verdi - cosa della quale
dubito - ci sarà bisogno di un partito che ricalchi le loro posizioni ma con un apertura maggiore verso il non umano.
Sicuramente non un partito aperto solo ai vegetariani e ai vegani, che sarebbe una cosa in partenza perdente, ma un
partito aperto verso il mondo di tutte quelle persone che si battono (anche senza essere vegetariane) per trarre in
salvo cani e gatti dai rifugi lager (un affare di privati senza scrupoli), per liberare cavie liberate dalle sevizie e per
salvare animali dal macello C’è un mondo sommerso di donne e di uomini che si battono, in prima persona, per
trarre in salvo dalla sofferenza e dalla prigionia moltissimi animali, e che uniti in un'unica forza potrebbero
affrontare, politicamente, la questione animale, riuscendo a ridurre le cause del male e non solo a tamponarne gli
effetti.
Un’ultima cosa vorrei dire. A coloro che affermano che la caccia è imbattibile perché è sostenuta da interessi
economici notevoli e, quindi, noi poveri animalisti possiamo fare ben poco – il discorso classico delle prefiche
lacrimanti – indicherei il volume di crescita del cibo vegetariano e vegano che ha ormai raggiunto, nel Regno Unito,
una crescita del 38% negli ultimi anni. E se ci sono notevoli interessi economici che difendono la caccia ci sono
anche interessi nel mondo del grande business per sviluppare e soddisfare la domanda vegetariana e vegana. Il
business vegetariano - vegano ha raggiunto negli Stati Uniti i due miliardi di dollari, e prevede un livello di crescita
del 61% nei prossimi due anni. Tutto cambia con drammatica rapidità: la Svezia – che può insegnare parecchie cose
al mondo intero economicamente, civilmente e politicamente - ha ridotto l’uso dell’energia generata dal petrolio dal
77% del 1970, al 32% del 2003, utilizzando il 23% di energia rinnovabile contro il 6% europeo, e sta diventando il
primo paese che funzionerà esclusivamente a energia rinnovabile.
Lo dico per far capire che non esiste situazione che non possa essere cambiata.
Anche gli emigranti, gli alieni illegali, i 10 milioni di wetbacks che rischiano l’espulsione dagli Stati Uniti, e
compongono l’armata silenziosa, invisibile della nuova schiavitù, si sono organizzati e hanno manifestato per i loro
diritti. Un milione di persone hanno manifestato a Chicago, Los Angeles, New York e Miami.
Tutto si muove. Forse è tempo che cominciamo a muoverci politicamente, e seriamente, anche noi.
Paolo Ricci
www.ahimsa.it
10.05.2006
L'anno del cinghiale 2007: l’animalismo nel Regno Unito
Paolo Ricci
Nell'anno cinese del cinghiale, il 2007, quello che mi ha più colpito sono state due cose: l'attacco violentissimo verso
la religione in generale, portato avanti da libri che sono diventati "best sellers" e la rivolta dei media verso coloro
che cercano di sminuire il dramma del riscaldamento globale e quello che stiamo facendo al pianeta e agli altri
esseri viventi come specie dominante. L'attacco al "monoteismo" e sarebbe meglio dire all'Oltremondo è stato di
una inaudita portata.
"The God Delusion" di Richard Dawkins, "God is not great" di Christopher Hitchens, coadiuvati dal piccolo
capolavoro di Sam Herris "Letter to a Christian Nation" hanno fatto letteralmente a pezzi la Bibbia, scagliandosi
contro il fanatismo taliban - evangelico dei gruppi protestanti americani.
Nel paese dei campanelli - per essere preciso: il mio e il vostro - Odifreddi non è stato da meno con il suo "Perché
non possiamo essere cristiani". Il discorso portato avanti dai neo - atei - se così possiamo definirli - va al cuore del
problema. Qui è messa in gioco l'idea stessa della specie dominante fatta a immagine del suo creatore. Si ritorna,
messieurs, nel reame dell'animalità universale, con il dono di un cospicuo cervello ma "sine anima immortalis": non
una cosa da poco. Dawkins attacca il concetto degli umani come specie "unica e speciale" e con Hitchens l'orrore del
nostra signoria sul non - umano. E indica un'etica che tratti il non - umano come un fratello differente. Demolisce
66
Genesi 9:1- 4 e tutto l'orrore che quell'ingiunzione terribile si è trascinata dietro per millenni. Dawkins stravolge i
dieci comandamenti inserendo al terzo precetto: tratta gli umani, gli esseri viventi, e il mondo in generale con
amore, onestà, fedeltà e rispetto.
La seconda cosa che mi ha colpito è l'attacco a coloro che cercano - come fanno in Italia l'immenso Ferrara e i baldi
"berlusconiani" di Libero e de Il Giornale - di sminuire il rischio che corre il pianeta.
Quotidiani come il Guardian hanno condotto, nel 2007, una grande battaglia, a pagine intere e supplementi
completi, per la difesa del pianeta e delle specie massacrate. Repubblica ha seguito, va detto, ma l'impeto della
battaglia britannica contro coloro che stanno distruggendo la terra è stato - ed è - notevole e molto toccante e si è
trascinato dietro i grandi partiti politici che non hanno più potuto evitare l'immenso problema. 2007? Let's go!
Gennaio
I media inglesi indicano la tragedia climatica che sta portando la Cina verso la catastrofe. Siccità desertificazione,
crollo della produzione agricola. Gli scozzesi reintroducono specie estinte nelle Highlands. Riappaiono il castoro,
l'aquila marina, il cinghiale, la lince e dopo 240 anni il lupo, tanto temuto dai pastori. Si pensa così di ristabilire una
certa armonia tra le grandi foreste. La battaglia per il clima assume caratteri di grande spicco: la Gran Bretagna
sperimenta venti e tempeste sconosciuti. Mentre nevica in Basilicata nel Devon, dove vivo, fa caldo. "Stiamo
fottendo il pianeta" si chiedono i britannici? La scoperta dell'acqua tiepida. La temperatura oceanica è aumentata. Il
livello del mare cresce di 2mm all'anno. Il freddo è raro. Il clima è caldo e piovoso. Mentre sterminiamo le specie
con il nostro modo di vivere, la stampa ci informa che i sudditi di Sua Maestà crescono pesanti e adiposi e se non
hanno raggiunto il livello degli Stati Uniti - 30,6% della popolazione - poco ci manca: si sono stabiliti su un salutare
24,4%. Noi siamo all'8,6%. Giudicate voi. Almeno su quello teniamo alla grande. "The League against Cruel Sports",
La Lega contro gli sport crudeli - internazionalizzandosi - comincia una serrata lotta contro la corrida; a dicembre
del 2006 era in America Latina per sostenere la campagna internazionale contro la corrida; a gennaio si presenta a
Strasburgo per ottenere dai deputati europei una dichiarazione per l'abolizione della corrida.
Febbraio
Comincia la grande battaglia contro il creazionismo. Punte di talibanismo - creazionista approdano dall'America ai
lidi di Albione. Ratzinger è attaccato furiosamente come papa reazionario.
Darwin riappare sub specie ecologista: è reinterpretato come Verde. Esce un libro che definisce la caccia come
qualcosa di mostruoso: si intitola: " Silent Field" ed è scritto da Roger Lovegrove che ci informa che, sotto Elisabetta
I, migliaia di animali morirono per il Vermin Act che restò attivo per anni e che dal 1700 al 1930 condannò a morte
100 milioni di passeri - oltre a innumerevoli altre specie - perché si cibavano di grano. Leggerlo è un orrore. I cinesi
faranno la stessa cosa. Roba da restare senza parole: i canadesi attaccano i britannici perché difendono le foche.
Informano la Gran Bretagna che trovano abominevole l'appoggio dato al boicottaggio europeo delle pelli di foca. Ne
massacreranno 300.000. Spiegano che lo sterminio è un'industria che produce un fatturato di 22 milioni di sterline.
Vogliamo togliere il lavoro a migliaia di lavoratori canadesi? Nel 1986 un'alleanza dei vescovi canadesi, un blocco
formato da cattolici e protestanti, difese il massacro delle foche. Siamo davanti a qualcosa di malefico: si sciaborda
nel puro male. La logica è da puro Terzo Reich. L'Observer del 18 febbraio ci informa che alcune balene sono giunte
nel nobel, esperti di medicina, firmano una dichiarazione che fulmina l'amministrazione Bush riguardo a dati
scientifici manipolati per far credere che le informazioni sul riscaldamento globale e le sue funeste conseguenze
siano esagerate e fuorvianti. Dopo poco la lista si allunga: ne fanno parte 49 premi Nobel, 63 scienziati che hanno
ottenuto la Medaglia Nazionale delle scienze e 175 membri dell'Accademia Nazionale. Cheney se ne fotte: lui segue
le multinazionali del petrolio, altro che pippe! "The League against Cruel Sports" ottiene a Bruxelles un notevole
appoggio dai deputati europei per l'abolizione della corrida. Il 25% dei parlamentari firma la petizione.
Marzo
Gli scienziati ci informano che i cambiamenti climatici stanno uccidendo querce e sequoie.
Il clima sta selezionando le specie. Non solo agli animali, abbiamo rotto gli zebedei anche alle piante. Marc Hauser
ci informa che esiste una sensibilità tra i primati non umani che era prima sconosciuta. Le radici della moralità
risalgono al comportamento sociale delle scimmie. Intorno al comportamento morale delle scimmie si è formato il
nucleo comportamentale umano. Continua la risoluta difesa del pianeta e delle specie a rischio. I media ci
informano che alla fine del secolo il 48% della superficie terrestre potrà svanire e che entro il 2050 dal 15% al 37%
delle specie esistenti potrebbero essere estinte. "The League against Cruel Sports" si mobilita in Venezuela per
sostenere il bando nazionale della corrida promesso da Chavez, e incontra a Nimes gruppi di animalisti francesi che
si oppongono alla tauromachia.
Un film mostruoso fa vedere le condizioni di tacchini e di oche in un luogo degno di una "Treblinka animale". La
fattoria, chiamata "Cherrydean Farm", è governata da sadici bastardi che infliggono torture e violenze verso animali
condannati comunque a essere macellati. E' un filmato così ripugnante che attiverà violente proteste e aumenterà il
numero dei vegetariani. Assassini massacrano e torturano impunemente.
E i cinesi non sono da meno.
67
Aprile
I media britannici denunciano con pagine intere il commercio di tigri in Cina. I cinesi di Xiosen allevano tigri come
fossero galline nei "battery hens". L'orrore asiatico emerge nella sua completezza. Non bastano gli allegri spettacoli
ove spettatori, affascinati ed eccitati, osservano tigri che divorano vacche vive. Tigri, in pessime condizioni, vengono
fotografate negli allevamenti. I cinesi ci avevano rifilato la bufala della sospensione del commercio di pelle e di ossa
di tigri iniziata dal 1993. Il capitalismo di Stato a braccetto con quello selvaggio galoppano felici. Nulla si salva. Il
pippo di un cane può essere trasformato in pillole di virilità. Altro che Viagra! Max il mio cane mi guarda mentre
scrivo. "La salvezza è geografica, bestia mia!" gli mormoro. Leoni, tigri, orsi, cammelli, scimmie. I cinesi utilizzano
tutto. La campagna in difesa del pianeta diviene un urlo lacerante. Se la temperatura sale fino a 2.5° C il 30 % delle
specie è fottuto.
Che abbiano ragione i Maya: siamo alla frutta? Tutto è a rischio: foreste boreali, barriere coralline, ecosistema
alpino subiranno danni irreparabili. "The League against Cruel Sports" prende parte alla prima dimostrazione anticorrida a Siviglia. O'Leary, il capo della Ryanair, la fa grossa. Non considerando quanto è detestata la tauromachia
nel Regno Unito si traveste da torero per pubblicizzare e reclamizzare le nuove rotte verso la Spagna. Ricordate cosa
diceva [PC1]Bernard Shaw dei "boy scout" e dei loro leader? Li chiamava bambini vestiti da cretini e cretini vestiti
da bambini. O'Leary si veste semplicemente da "coglione" e uno tsunami di cartoline, lettere, e- mail, cancellazioni,
improperi e insulti travolge la sua linea aerea.
Maggio
Mentre si scopre la Materia oscura, la "Dark matter", rivelata da un alone spettrale intorno a un raggruppamento di
galassie, 30 animalisti sono arrestati dalla polizia. Li hanno spiati per due anni e ora si sono mossi. Greg Avery di
SHAC è tra le persone arrestate. Una lotta di otto anni contro Huntingdon Life Sciences si conclude con gli arresti.
Lo Stato mobilita 700 poliziotti. 15 uomini e 15 donne finiscono in galera. La polizia visita 32 indirizzi, incluso uno
in Belgio e uno in Olanda. Quasi avesse a che fare con Provenzano o Riina. Uno spiegamento di forze incredibili
mette fine alla lotta. SHAC si dissocia dalla violenza. SPEAK tace. La giustizia specista? Se torturi e massacri
tacchini e oche a "Cherrydean Farm" te la cavi con qualche mese, se ti batti contro l'orrore della vivisezione ti
mollano gli anni che prenderebbe un pedofilo che ha sodomizzato un bambino. Lo vogliamo dire? E dai, diciamolo:
ONORE AI COMPAGNI CADUTI! L'orrore per la caccia alle balene ha scosso l'opinione pubblica. In quei giorni
leggo Moby Dick per qualcosa che sto scrivendo e rimango inorridito. Il Giappone tenta di comprarsi un numero di
paesi disperati per mettere fine al boicottaggio della caccia alla balena. Tutti sono in vendita: è la legge del mercato.
I giapponesi dicono a paesi minuscoli e insignificanti: "Voi ci lasciate massacrare le balene e noi vi facciamo un bel
regalo per Natale. Votate per noi!". La Repubblica Domenicana, Antigua, Grenada, St. Kitts, St.Lucia, St,Vincent e
molti altri tentennano. Nel 2006 i giapponesi hanno speso oltre 300 milioni di dollari per comprare nazioni e
ottenere un voto di maggioranza per mettere fine alla moratoria per la caccia alle balene. Lord Ashcroft, che ha
interessi notevoli in Belize, e David Attenborough si battono con 26 paesi per mantenere la moratoria. I media
scatenano una rissosa campagna in sostegno delle balene. Dicembre porterà notevoli risultati.
Comincia una lotta serrata in difesa dell'albero urbano. Troppi alberi tagliati. I media puntano il dito verso la
devastazione arborea in molte città e quartieri di Londra. A Harrow, in cinque anni, sono stati tagliati 5000 alberi e
solo 1750 ripiantati. Croydon ne ha persi 2000 su 35000. Anche gli alberi vivono. Anche a Roma, avviene lo stesso
massacro: motoseghe abbattono centinaia di alberi in pochi mesi, contraddicendo la politica di adesione di Roma al
"Progetto Kyoto". I tagli provocano una reazione notevole. Il buonismo Veltroniano non si estende fino ai fratelli
arborei, qualcuno glielo dice. Lui tace. Ma gli abbattimenti e il giro di denaro che gira attorno al verde urbano
alimenta gli stessi partiti di sinistra. A New York progettano di piantare 1 milione di alberi."The League against
Cruel Sports" prende parte alla prima dimostrazione anti-corrida a Lisbona nel primo anniversario dell'arena del
Campo Pequeno. Baños de Agua Santa, dopo un sostenuto lobbying da parte della Lega, viene dichiarata la prima
città "Corrida -free" delle Americhe. La Lega organizza un summit contro la corrida a livello globale con altre
organizzazioni internazionali: nasce un'organizzazione mondiale contro la corrida.
Giugno
Paul Davies ci informa che se l'universo sembra creato non è detto che poi lo sia. Ci dice che le leggi dell'universo
sono come il software di un computer, come uno dei programmi che fanno parte del grande computer cosmico. E
questi programmi emergono con l'universo quando esplode il Big Bang, e sono inerenti alla conflagrazione
primordiale. Non sono immessi da una mano creazionale, sono parte di tutto ciò che emerge con l'esplosione
primiera. La battaglia tra creazionismo ed evoluzionismo raggiunge punte elevate. Ma la Gran Bretagna non è
l'America di Bush. Qui il creazionismo è perdente. Non va oltre punte di limitata follia. Dai patri lidi giunge la
sovrabbondante immagine di Ferrara - a Otto e Mezzo coadiuvato da una povera signora che sovrasta, umilia,
annulla e massacra in maniera vergognosa - che ci informa di essere ratzigheriano (sic) e che quello che i media
blaterano sul clima è - per usare un francesismo - un'emerita stronzata. "Uhhhhh....con questo riscaldamento
globale che palle!" Ne prendiamo umilmente atto. Teste cadono per la caccia alla volpe, cominciano ad arrestare
gente: grasso che cola. Quel poco che ha ottenuto la Lega lo difende con le unghie e con i denti. Arrestano un tipo
68
chiamato Richard Down. Entro la fine dell'anno gli arresti saranno venti. La Lega si organizza spia, controlla e
denuncia. E fa arrestare. Il colosso bancario Barclay con Sansbury e molte multinazionali smettono di sostenere la
corrida. I media e il pubblico inglese li costringono a rivedere le loro posizioni. Migliaia di e-mail e di cartoline li
forzano a cambiare strategia. La HSBC dichiara che non assicurerà più cacciatori che non rispettano la legge. Subito
dopo il colosso bancario comincia una grande battaglia in difesa dell'Amazzonia. Il grande capitale cambia rotta
sotto pressione. Se la pressione è applicata giustamente è forzato a cambiare. Marc van Roosmalen, uno dei grandi
animalisti del calibro di Raphäel Matta - che si fece uccidere in difesa degli elefanti e degli animali della savana e li
difese armato - viene arrestato in Brasile. Lo accusano di aver liberato 28 scimmie. Marc si batte in difesa delle
specie dell'Amazzonia evidenziando continuamente l'orrore dei massacri e del taglio delle grandi foreste. Il
Guardian lo difende denunciando l'abuso. "The League against Cruel Sports" prende parte a una grande
manifestazione anti-corrida a Barcellona. Sono presenti oltre 5000 persone .
Luglio
I media britannici danno grande risalto alla campagna in difesa della terra di Al Gore. Piaccia o non piaccia Al Gore,
quello che predica ha grande risalto. Rischiamo di diventare come Venere - ci dice - una palla infuocata di oltre 400
gradi. Il 4 luglio i media ci presentano scene orrende della caccia alla balena effettuata con mezzi rudimentali da
indonesiani dell'Isola di Lombata. E' la caccia alla balena dei poveri. Con lunghe pertiche i pescatori costringono un
cetaceo a una lunga dolorosa agonia. Il Daily Mail mostra un servizio, a doppia pagina, che lascia boccheggianti per
l'orrore. Un cucciolo di Mammut è ritrovato integro tra i ghiacciai della Siberia. Sembra addormentato e mostra
l'immensa fragilità della vita. I media danno grande risalto all'immagine. Esce un libro di Roger Deakin, morto nel
2006, per un tumore al cervello. Deakin è l'uomo che ama gli alberi e li descrive nei suoi lunghi pellegrinaggi tra le
foreste della terra con amore infinito. Dice che i nemici degli alberi sono i nemici dell'umanità. Il libro: "Wildwood:
A Journey Through Trees" è un poema arboreo di grande bellezza. Riceviamo dal Home Office i dati riguardanti la
vivisezione in Gran Bretagna. C'è stato un aumento del 4%. Il paese animalista per eccellenza è quello che fa più
esperimenti sugli animali. Sono i roditori, ratti e topi che sono usati maggiormente, l'83%, i pesci sono al 9%; gli
uccelli al 4%. Gli esperimenti su cani, gatti, cavalli e primati non umani sono ridotti all'1%. Una riduzione del 10%.
Bontà loro. Ma il trend è paurosamente in aumento. A Oxford gli studenti hanno manifestato in difesa della
vivisezione. Roba oscena leggere queste cose. Comincia la guerra umana per accaparrarsi i fondali dell'Artico.
Rompiamo gli zebedei anche alle profondità degli oceani. I Russi scendono sul fondale più a nord della terra e
istallano la propria bandiera negli abissi. Si prova un senso di profonda vergogna per essere umani. Green Peace si
scaglia contro Lula: è la guerra dei giusti contro i poveri. Cresce il disboscamento per favorire i contadini. Un quinto
del territorio brasiliano amazzonico è già stato disboscato. I media britannici mettono in evidenzia lo sterminio
delle specie amazzoniche. Anche in Congo continuano tagliare le ultime foreste. Chi incita alle nascite incontrollate
dovrebbe un giorno affrontare la sua Norimberga.
Agosto
Una bella notizia: qualcuno ha affondato la Willassen Senior: un killer crudele. Un filmato ci mostra una balena
Pikod massacrata dagli arpioni esplosivi sparati dalla baleniera. Questa è la quinta baleniera attaccata dal 1992. La
Nybraena fu affondata nel 1992 in un porto e la Senet nel 1994 subì la stessa sorte. Nel 1997 la Elin Toril fu
seriamente danneggiata. Nel 1998 la Morlid andò a picco. Notizie luminose nella caligine del tempo. Glissons: Kate
la dolce fidanzata (amata, abbandonata, riamata) di Sua Altezza Reale il Principe William, che erediterà il trono
d'Inghilterra quando Charles, il suo squinternato padre, si farà da parte, accompagna, amorevolmente, il futuro
monarca durante una scampagnata sanguinaria. Ammazzano parecchi fagiani. Senso di sconforto. Ma cosa non si fa
per l'amore? Diana (beatificata e poi de-beatificata) che odiava la caccia scalcia nella tomba. Lo sterminio dei viventi
non umani é nel DNA di questa monarchia. La Regina si lamentava continuamente con Blair per l'abbandono della
tradizioni dei massacri. Tradizione? Mi pare giusto. Perché non si ritorna alle tradizioni dei normanni quando
c'erano i servi della gleba e magari perché non si reintroduce il "jus primae noctis"? O meglio: ritorniamo ai druidi e
ai sacrifici umani
Settembre
Il Vaticano corregge Eminenze neo - con che si erano stabilizzate sulla linea Cheney- Ferrara: "il riscaldamento
globale è un sogno di folli". Contrordine compagni: bisogna difendere la terra. Sarcasmo per il bosco
antinquinamento del Vaticano: 15 ettari che possono assorbire 7.500 tonnellate di anidride carbonica. Per riparare
ai guasti che procura un viaggio aereo di 300 eminenti prelati per un congresso ci vogliono 38 alberi. Quando 10
strapagati parlamentari europei - membri esimi della "casta" - viaggiano da Roma a Bruxelles ce ne vogliono 6 di
alberi. Nasce "Scrittori per le foreste": I media britannici ci informano che Saramago, Günter Grass hanno stabilito
con altri autori un patto per l'ambiente. Mentre, Bane Kostic, un miliardario un po' strambo elargisce 8 milioni di
sterline al partito conservatore per combattere ipotetici "mostri satanici" (e i conservatori incassano e portano a
casa approfittandosi della demenza dei ricchi). Al Gore torna alla carica e dice che in un milione di anni mai
avevamo devastato il pianeta in questa maniera. Dice: le nazioni ricche non cerchino scuse per non controllare
l'immissione di CO2 nell'atmosfera accusando i paesi poveri in via di sviluppo; la scusa non regge: l'Occidente ha
69
massacrato il pianeta. La campagna per bloccare la caccia domenicale in Scozia è vinta. Poca cosa penserete voi che
leggete. Sicuri? Un milione e mezzo di fagiani restano in vita. Alan Weissman nel "The World without Us" ci spiega
come sarebbe il mondo se gli umani svanissero. Ci vorrebbero 100.000 anni per tornare ai livelli preindustriali
dell'atmosfera. Dopo 10 milioni di anni resterebbero solo le strutture di bronzo. Immagini dell'esercito delle 12
scimmie lampeggiano "into a capa". Che finisca veramente così?
Ottobre
Il professor Lovelock durante una conferenza alla Royal Society ci informa che il pianeta è già bello e fottuto. La
frittata é fatta. Un futuro apocalittico di penuria e tormenti ci attende. Tra i 6 e gli 8 miliardi di persone soffriranno.
Non c'è scampo. Che i Maya abbiano veramente ragione? Siamo in guerra con il pianeta: E'un "blitzkrieg" che
procede rapido a livelli allucinanti. Cheney se ne strafrega. E così i giornali asserviti, Libero e Ferrara. Cheney pensa
a come devastare l'Iran e a far soldi a palate col petrolio. I media inglesi raccontano che protestanti americani si
dividono in due fazioni: una dice salviamo la terra che è stata creata dall'amore di Diopadreonnipotente, la seconda
che è meglio che tutto vada in malora così arriva il Cristogesù a cavallo di nuvole e ci salva. La stampa inglese li
deride. Perché disperare? Qualcosa di bello avviene: i protestanti creano delle bambole parlanti di Gesù, Maria e del
profeta Daniele con il seguito di mansueti leoni. Il Guardian ci informa che l'urbanizzazione mondiale sfrenata sta
portando verso una situazione catastrofica. Per la prima volta nella storia umana metà della popolazione mondiale
vivrà nelle grandi città: scenari da megapolis alla Blade Runner. Centinaia di pescecani vengono massacrati lungo la
costa dell'Ecuador per ottenere le pinne. Una pinna ha il valore di 50 sterline. Oltre 400 squali vengono arpionati e
sterminati ogni giorno. In Alaska, la Shell è costretta a interrompere la penetrazione del fondale artico. Una
ribellione di animalisti, gruppi verdi e popolazione indigena riesce ad ottenere la sospensione dei lavori. In Spagna
qualcosa si muove: è vietata la corrida in televisione nelle ore che può essere vista dai bambini: l'orrore è roba per
grandi. Colombo finisce nella pattumiera sudamericana. A Caracas buttano giù le sue statue come fosse Saddam
Hussein. I media ci informano che ora rappresenta il nemico per antonomasia degli indigeni.
Novembre
Il 2007 è l'annus horribilis del Polo: 1,4 milioni di kmq di ghiacci si sono sciolti. Londra si muove per non essere da
meno degli altri e rivendica i fondali artici. Sconforto e vergogna. Per ritornare ai livelli di 20 anni fa occorrono
secoli di raffreddamento. Immagini degli orsi bianchi che rischiano l'estinzione appaiono con continuità sulla
stampa britannica. I giapponesi ripartono alla carica: vogliono uccidere 50 megaterre. Masse di carne di balena
giacciono nei magazzini giapponesi, il 95% dei nipponici ha smesso di mangiare carne di balena ma gli assassini
continuano a massacrare. Dei norvegesi - altri notori sterminatori - solo l'1% mangia carne di balena, ma loro
continuano imperterriti a sterminare. La BBC manda in onda programmi che mostrano i grandi cetacei che curano
amorevolmente i loro piccoli. Repulsione e schifo per coloro che sterminano queste bestie stupende. Onore a chi
rischia la vita per difenderle.
ONORE A CAPITAN WATSON, A GREEN PEACE E ALLA SEA SHEPERD CONSERVATION GROUP.
Jeremy Rifkin ci informa che i test sugli animali stanno diventando obsoleti, i laboratori scientifici possono ora
utilizzare sofisticate tecniche, metodologie computazionali e biotecnologiche che possono mettere fine a
quest'orrore. I test sugli animali forniscono misere informazioni: è tempo di mettere fine alla sperimentazione.
Dicembre
Dicembre è un mese pesante di eventi. George Monbiot scrive: quando difendi il pianeta ti chiamano santo, quando
spieghi come curarlo ti chiamano comunista. La Geophysical Research Letters ci informa che per arrivare a
stabilizzare la temperatura a 1.5 C°, entro il 2050, occorrono tagli del 100% alle emissioni e che la conferenza di Bali
suggerirà misure inadeguate. Dominic Wells dell' Imperial College di Londra ci informa che la Gran Bretagna pone
troppi ostacoli per la sperimentazione animale. Oltre 3 milioni di procedure burocratiche legano le mani dei
vivisezionatori e degli sperimentatori . Damien Hirst dona alla Tate Modern il suo vitello e la sua vacca tagliati a
metà e immersi in formaldeide. Come cipolle sottoaceto qualcuno dirà. Ci informa che li ha comprati già morti. In
Nicaragua, invece, Guillermo Habacuc Vargas, un assassino che cerca notorietà ispirato dall'artista devoniano,
lascia morire un cane di fame e di sete in una galleria di Managua e intitola l'opera "Eres lo que lees" (‘Sei quello che
leggi'). La civiltà è anche questa: il principino reale Harry (quello del bracciale nazista durante il rock'n roll party)
spara a due "hen harrier" (credo siano poiane) una specie vietata e gli si leva contro un boato mediatico che non si
può immaginare.
Un onda di improperi gli si rovescia addosso e rischia grossi guai. La polizia indaga. In Nicaragua, invece, davanti
all'orrore del cane fatto morire di sete e di fame il governo del sandinista di Ortega tace. Damien Hirst, che abita a
un passo da casa mia, ossessionato con gli animali trapassati, dona, oltre i bovini, un quadro composto da mosche
morte e acquista una raccolta vittoriana di animaletti impagliati. Ricordate il gay che dice in un film di Fellini
:"Signora mia quant'è caduta n'basso l'arte?" Siamo a quello.
Passons: Huckabee candidato alla presidenza americana si presenta vestito da Rambo cacciatore ai futuri elettori.
Cristiano devotissimo fa capire che lui degli animali se ne frega. La sua immagine appare sulla stampa inglese che lo
ridicolizza. Cheney cerca di bloccare il tentativo californiano per controllare l'emissione delle macchine. Entra in
70
contrasto con Schwarzenegger e definisce la decisione come "un atto indifendibile di esecutiva arroganza" provocato
da "cecità ideologica". Cheney è come uno di quei devotissimi cristiani che temono la morte pur sapendo che li
aspetta il paradiso. E' mezzo morto ma continua ad accumulare dollari. Cheney è considerato da queste parti alla
stregua di un arcidiavolo.
Gli scozzesi introducono 20 castori norvegesi nei lochs. Ci spiegano che i castori sono parte del retaggio scozzese
distrutto dagli uomini. Michael Vick un miliardario giocatore di football americano finisce in galera per aver
organizzato combattimenti per cani. Va riconosciuto che gli americani non guardano in faccia nessuno. Loro da quel
dì avrebbero sprangato la gattabuia di Previti, Dell'Utri & co. La civiltà è anche questa: nel paese dei limoni e del
sole ardente, durante gli "Stati Generali" della nuova sinistra sub specie "Arcobaleno" il discorso animalista e
ambientalista viene accolto con mugugni e fischi (ma che ci stanno a fare i Verdi con questa gente?) Sono i vecchi
compagni - ci informano - che insorgono contro la semplice menzione di animali; sono i cacciatori del PCDI, della
dea - Artemide - Belillo (nume tutelare della caccia) che danno di fuori. Mentre avviene questo, la lobby animalista
inglese blocca per la quinta volta consecutiva il cavalierato a un eminente professore del Medical Research Council.
Colin Blakemore è una bestia nera dell'animalismo: sostiene a spada tratta la sperimentazione sugli animali. La
stampa di destra insorge: ma come - chiede a Brown il Daily Mail - hai fatto Companion of the Order of Bath Tom
Kelly, il fottuto spin doctor di Blair, e rifiuti gli onori - per la quinta volta successiva - a un eminente scienziato che
si batte per la vivisezione? E' la lobby animalista che ha bloccato gli onori a Blakemore - gridano al cielo i media di
destra. Concludiamo: noi ci prendiamo cartate di merda in faccia da fascisti, stalinisti, polpottisti, neo-nazisti,
liberisti, nani, ballerine e roba varia, mentre, nel Regno Unito, gli animalisti si fanno sentire. Eccome si fanno
sentire. Si, la civiltà è anche questa. Il Giappone sospende la caccia alle balene. I media esultano. Gli australiani del
nuovo governo laburista sono stati determinanti. Si sono mossi aerei militari per un controllo spietato e preciso.
Greenpeace non ha mollato la preda e ha tallonato le baleniere nipponiche. La Chiesa D'Inghilterra interviene per
difendere il pianeta. L'Arcivescovo di Canterbury condanna la tracotanza umana che distrugge il "fragile equilibrio
della terra". Dai padri lidi la Binetti ci informa che in Senato ha svolazzato lo Spirito Santo per una faccenda dei gay.
A Montecitorio la colomba ultraterrena rischierebbe di essere impallinata dalla dea rossa della caccia Belillo. Subito
dopo che Fini ha lamentato l'impossibilità dei cacciatori nostrani a massacrare più specie, tra le brume di Albione, il
26 gennaio, una notevole massa di gente prende parte alla caccia alla volpe in varie parti del paese. Si parla di
320.000 cavalieri. Anche i bambini e loro madri invocano un ritorno alla caccia originale. Desiderano ardentemente
di vedere di nuovo le volpi sbranate dai cani. Non gli basta vederle impallinate. Maman & bimbi vogliono lo
sbranamento. Urlano per poter vedere nuovamente i cani sbrindellare e smembrare le volpi. Un aggregato di
aristocratici, latifondisti, yuppy, nuveau riches, arrivisti, piccoli borghesi innamorati della "tradizione" sanguinaria,
nani, ballerine, pagliacci, vecchi vampiri tory, eatoniani mummificati, e rappresentanti degli 8000 proletari che con
la caccia vivono, manifestano il loro disappunto verso il governo laburista che non li lascia massacrare i poveri
animali alla vecchia maniera.
Quando Kovalenko, nel 1970, rovesciò le ceneri calcificate di Hitler nell'Elba, deve aver pensato: il bastardo si
dissolve ma il male mai muore; mai estingui le radici del male.
Proprio così: il male mai muore. Persiste. Sempre perdura. E' parte integrale dell'essere umano. E da un senso di
nausea e di schifo.
31-12- 2007
I VERDI, L’ALLEANZA DI SINISTRA E L’OSTILITA’ VERSO L’ANIMALISMO E L’AMBIENTE
Cari Verdi,
Sono un vostro lontano elettore. Vi voto in Inghilterra, dove vivo, e in Italia. Precedentemente avevo sempre
votato PCI, PDS e DS, ma quando ho visto che le amministrazioni locali non facevano nulla per i bocconi avvelenati
in Toscana, anzi sembravano molto seccate perché rompevo le scatole ai cacciatori (lei non sa quanti voti portano i
cacciatori! mi dicevano) ho smesso di votare per loro e ho sempre votato Verde.
Ho votato Verde, come faceva Montanelli con la DC, turandomi il naso, perché, ad essere sinceri, non mi convincete
affatto. Però non appartengo a quell’“animalismo” che snobba i “verdi”, per la semplice ragione che penso che
Pecoraro Scanio – piaccia o non piaccia – sia infinitamente preferibile a Mattioli che voleva aprire i parchi nazionali
allo sterminio venatorio. Si sceglie il meno peggio. E in questi casi la differenza è a dir poco abissale. Ma molti non
lo capiscono. Si. Voi non li convincete.
Un esempio? Alcuni giorni fa degli amici presenti agli “Stati generali della sinistra degli ecologisti” che si è svolta a
Roma, mi hanno informato di quello che è accaduto quando si è parlato di tematiche ambientali e di diritti degli
71
animali. Mi è stato spiegato che nella prima giornata del workshop “Economia, Ambiente, Clima, Beni Comuni e
Territorio” il prof. Sachs è stato molto applaudito, e bene sono state accolte le dichiarazioni - dichiaratamente
animaliste - della Procacci, ma che nella seconda giornata, quella autocelebrativa nella quale sono intervenuti - oltre
a vari relatori sui temi dei workshop e qualche figura autorevole - i segretari dei quattro movimenti: PRD, PDCI, SD
e Verdi sono arrivati puntuali i fischi nella direzione della rappresentante degli Animalisti Italiani. Oltre ai fischi,
quando si è toccato il problema dei diritti animali, si sono sentiti commenti sarcastici, mugugni e brontolii.
Da dove provenivano queste lamentele?
Provenivano da gruppi di sostenitori dell'area di sinistra (PDCI e PRC). Chi mi ha riportato il fatto era a pochi passi
dagli “stalinisti” che continuavano a ripetere frasi come “dobbiamo separarci da questa gente!” e ha notato che
erano vecchi “compagni” che mugugnavano mentre i giovani tentavano di evitare le proteste imbarazzati dallo
spettacolo indecente messo in piedi dai vetusti (mummificati?) “compagni”.
“Dobbiamo separarci da questa gente!” Avete letto?
E’ stato il nostro devastante approccio verso l’ambiente e i viventi non umani che ci ha portato a queste
catastrofiche conseguenze. E qualsiasi “cavernicolo” che segua quello che avviene in questo pianeta
dovrebbe sapere che l'ambiente è la condizione prima dell'esistenza delle specie viventi, e che se fottiamo il pianeta
creiamo problemi immensi, oltre alle altre specie, anche alla comunità umana. E che con l’ambiente vanno protetti
anche gli abitanti non umani della terra. E questa affermazione dovrebbe sembrare alla gente normale di
trasparenza lapalissiana. Diciamo come la scoperta dell’acqua calda?
Quello che mi ha colpito è che un’attestazione di inequivocabile limpidezza come le dichiarazioni di persone che
vedono il problema dell’ambiente legato al rispetto per le altre specie debba subire gli oltraggiosi fischi di “stalinisti”
antidiluviani - alleati con i Verdi in un abbraccio mortale.
Se, se ho ben capito, in questa alleanza “arcobaleno” oltre ai cacciatori della Belillo - la dea protettrice degli
sterminatori rossi - oltre a beceri “stalinisti” e a comunisti “cavernicoli” con una visione del mondo di dimensione
anale, ci siete anche voi. E se mi permettete tra voi c’è molta gente - anzi moltissima gente - attenta al problema dei
diritti animali. Problema che è legato indissolubilmente all’ambiente, perché se fottiamo la terra soffriamo tutti:
umani, animali e piante; e se squagliamo i ghiacci del polo creiamo un’ecatombe immane di specie e condizioni
allucinanti per noi e per il resto del pianeta.
Quindi quei fischi erano indirizzati, non solo verso coloro che presentavano il problema animali – ambiente, ma
anche verso i Verdi che sono parte integrale di quella bizzarra alleanza.
E questi fischi e mugugni dovrebbe cercare di interpretarli anche il buon Mussi, che ci ha raccontato, in
un’intervista concessa a Stefania Orsini dell’Espresso (26- 12 - 07 - pag. 70- 72 ) che è stato lui, il primo nel partito
“a porre questioni nuove come il nucleare, l’ambiente e la caccia”.
Nella stessa intervista, Mussi raccontava di una lettera che gli era arrivata da un operaio di Piombino e che gli
diceva: “Non vi seguo più, ormai vi occupate soltanto di carcerati, di finocchi e di negri” (sic) e poteva aggiungere:
anche di ambiente e di animali.
E alla domanda dell’Orsini “Sta rimpiangendo l’operaismo?” Mussi rispondeva: “Per carità! Quella era roba per
gente che guardava alla classe operaia come gli antropologi guardavano le tribù amazzoniche. Io voglio ridare
centralità al lavoro, continuando a difendere i negri e gli zingari” E io aggiungerei anche l’ambiente e gli animali.
(Anche se per i bocconi avvelenati col cavolo che rispose alle nostre richieste di aiuto: la “Casta” vive sempre nel suo
peculiare iperuranio.)
Mi sembra di sentirli i fieri cacciatori di Katia Belillo e di Rifondazione: davanti a problemi immensi come gli
incidenti sul lavoro, la “mucillagine economica”, la criminalità organizzata , l’illegalità, le tasse, l’immigrazione, la
legge elettorale, la corruzione e il precariato state a rompere le scatole con gli animali e l’ambiente?
Ma pensate ai pensionati che se la devono cavare con 600 euro al mese e lasciate perdere gli animali e l’ambiente.
Come se vivendo in una casa dove il tetto brucia uno pensasse a sistemare lo scaldabagno.
E sicuramente rispettare gli animali non significa dimenticare gli incidenti sul lavoro, le pensioni, la “mucillagine
economica”, la criminalità organizzata , l’illegalità, le tasse, l’immigrazione, la legge elettorale, la corruzione e il
precariato; questi problemi non escludono gli animali e l’ambiente.
E dicendo le cose che dicono, questi arcaici compagni, dimostrano un’ignoranza abissale perché se fotti la terra e la
desertifichi, costringi masse di disperati a cercare la salvezza verso l’Europa. Quindi al compagno di Piombino va
spiegato che ne arriveranno di “negri” a Piombino per dar da mangiare alle loro famiglie. Eccome!
E farebbero bene a seguire quello che è accaduto coloro che sostengono che l’animalismo è una cosa di sinistra
perché di questi cavernicoli mugugnanti ce ne sono parecchi in giro e fuori ogni controllo.
“Dobbiamo separarci da questa gente!”
Io non ho mai capito perché i partiti difendono i cacciatori e ignorano la crescita esponenziale del vegetarianismo –
72
che cito solo perché considero lo zoccolo duro dell’animalismo.
I cacciatori calano con una continuità impressionante:
nel 1980 erano 1.701.853
nel 1990: 1.446.935
nel 2000: 801.835
in dieci anni hanno subito un calo vertiginoso di 644.000 unità, mentre i vegetariani invece crescono
smisuratamente. Secondo vari fonti sono cresciuti dal 2000 al 2006 di 4 milioni e mezzo di unità.
Ecco i dati:
2000 2,5%, circa 1,5 milioni. Fonte: ISTAT.
2001 4,8%, circa 2,8 milioni. Fonte: Tiscali
2002 5,0%, circa 2,9 milioni. Fonte: Eurispes marzo 2002.
2004 7,9%, circa 4,6 milioni. Fonte: FADOI, maggio 2004.
2004 9,5%, circa 5,5 milioni. Fonte: AC Nielsen, agosto 2004, campione 17.000 persone.
2004 10,6%, circa 6,1 milioni. Fonte: La Repubblica, 2004.
2006 10,4%, circa 6,0 milioni. Fonte: Eurispes su dati AC Nielsen 2004.
E secondo Nielsen ed Eurispes i soli vegani rischiano di diventare più numerosi dei cacciatori:
2004 1,0%, circa 580.000. Fonte AC Nielsen, estate 2004, campione di 17.000 persone.
2006 1,1%, circa 600.000. Fonte: Eurispes su dati AC Nielsen 2004.
Lo so: pensate che queste statistiche siano gonfiate. Eccessive. Forse lo sono.
Bene. Diciamo che siano valide al 50%. Vi sembrano pochi 3 milioni di vegetariani - che ripeto, per assoluta
chiarezza , cito come zoccolo duro dell’animalismo, perché ci sono milioni di persone che pur non essendo
vegetariane detestano caccia e vivisezione?
E spero che avrete notato la difesa di Fini della caccia e come gli estremi si incontrino.
Rutelli “sub – specie – verde – ante - conversione” diceva che la lobby dei cacciatori è più potente delle stesse
istituzioni. Le remore ideologiche saltano quando bisogna difendere lo sterminio.
Fini e Mattioli fanno l’occhietto alla Belillo, mentre Di Pietro va a braccetto con il leghista Vascon.
Sono tutti amiconi i cacciatori e abilissimi politicamente. E anche in passato esisteva un “compromesso storico
venatorio” tra Rosini (DC) e Fermariello (PCI). E chi non ricorda gli sterminatori – “statisti” della Prima
Repubblica? Saragat e De Martino:lussuriosi nel massacrare e divorare.
La Caccia?
C’è qualcosa di malato nel mondo: in Inghilterra ho visto madri e bambini urlare il loro sdegno verso il partito
laburista che ha impedito la caccia alla volpe con cani. Non basta a questi pargoli e alle loro mamme vedere le volpi
stanate dai cani e fulminate dalle doppiette, vogliono vederle sbranate, lacerate, fatte a pezzi. Perché così è la
tradizione spiegava Sua Maestà Elisabetta II a Blair. E i bambini gridano il loro sdegno. Vogliono sangue. Vogliono
vedere brandelli di carne. E le mamme sorridono.
Ve la faccio io una domanda: “Dobbiamo” noi “separarci da questa gente?”
Piero Ignazi ha scritto giorni fa (Espresso del 20-12-07) che “la convergenza del partito di Alfonso Pecoraro Scanio
nella neonata federazione della Sinistra” fa, di fatto, “scomparire il soggetto verde”.
Siete sicuri che torni a vantaggio dei Verdi unirsi a chi è “culo e camicia” con lobby perdenti e miserabili?
E siete sicuri che un approccio di questo tipo non alieni centinaia di migliaia di voti moderati - ambientalisti che mai
voteranno per l’alleanza Arcobaleno?
E siete sicuri che non sia necessario da parte vostra aprirvi molto di più verso coloro che hanno a cuore i diritti degli
animali perché sono tanti e non vi votano perché vi sentono distanti dal problema?
In soldoni: non sarebbe meglio separarvi da quella gente?
Paolo Ricci
ILFRACOMBE
DEVON
Regno Unito.
E Mail: [email protected]
6-1-2008
73
Anno del Cane
Se dovessi cominciare con il periodo che mi ha più impressionato nell’anno del cane inglese, il 2006, comincerei con
l’immagine dell’emerito professore Robert Winston che accusa gli inglesi di essere vigliacchi.
Il professore - che assomiglia stranamente a Sandro Ruotolo, il giornalista di “Anno Zero” di Santoro - spiega che si
è commosso vedendo un sedicenne sostenere la lotta in difesa della vivisezione e che è uno scandalo che gli inglesi,
anzi i britannici, non siano insorti contro gli animalisti. E ci informa che anche lui utilizza animali per la ricerca e
che questi animaletti (che allegramente viviseziona) sono molto amati dalle sue assistenti e che nel laboratorio
vivono due conigli, Marigold e Wilhelmina, coccolati ogni giorno dai molti collaboratori. In nuce: l’emerito
professore esalta l’eroico ragazzino che ha sollevato da sotto i talloni del terrorismo animalista il vessillo dei macelli
e dei massacri.
Sotto la pressione incessante dei media la pubblica opinione si muove verso una più ampia accettazione della
sperimentazione animale. Laurie Pycroft, il sedicenne inglese che ha dato il via al movimento in difesa della pratica
della vivisezione, diventa per molti una figura eroica degna di rispetto e di ammirazione.
Il giovane scatena il furioso appoggio degli studenti di Oxford che detestano l’animalismo che difende i senzienti
torturati. Nel frattempo ci giungono notizie confortanti: gli esperimenti sugli animali hanno raggiunto i 2,9 milioni
di unità, il livello più alto negli ultimi 13 anni. Sono i topi che soffrono di più: sono massacrati al 68%, i ratti al 15%,
i pesci all’8%, i rettili all’1%, gli uccelli al 4%, e gli atri mammiferi al 3%. I cani e i gatti sono all’1%.
Mentre Robert Shaw, un inglese di 71 anni, si impicca perché hanno tagliato i suoi amati alberi, un gruppo dei
vetusti pioppi, Singer interviene in un dibattito televisivo della BBC 2 e annuncia che sperimentare su alcuni
animali può essere, in alcuni casi, giusto. Quando il neurochirurgo islamico Tipu Aziz spiega a Singer che attraverso
le sperimentazioni su un macaco è stato possibile far migliorare le condizioni di Sean Gardner un ragazzo di 13 anni
affetto da distonia, Singer risponde che una certa sperimentazione può anche essere accettata. E si aprono le porte
dell’inferno: la stampa di destra esulta: il reprobo si è pentito.
L’eterno Daily Mail raggiunge punte orgasmiche di piacere: il padre dell’animalismo sta dando il suo appoggio alla
sperimentazione animale. Un cupo boato si leva dagli ambienti che sostengono la vivisezione. Aziz è trionfante.
Mentre il mondo animalista resta boccheggiante davanti alla presa di posizione del professore tutto il mondo
monoteista esulta. Ropert Wilson imperversa. Singer che prima ha esaltato il progetto delle “Great Apes” dice ora
che, in certi casi, si può sperimentare sui macachi. Rimane un punto fondamentale: Singer non possiede la verità
assoluta: quella, quasi sicuramente, non la conosce neanche Dio.
Come si è dispiegato l’anno del cane?
GENNAIO
A gennaio arrivano notizie confortanti: i mari si innalzeranno di sette metri. I giornali annunciano il collasso di
interi ecosistemi.
FEBBRAIO
A febbraio gli evangelisti bushiani si accorgono improvvisamente che il pianeta sta andando a fottersi. Cizik e un
gruppo di pastori cominciano a parlare della distruzione del creato come di un grande peccato. Cheney è vicino
all’infarto. Cizik comanda trenta milioni di possibili voti e afferma che la povertà umana è conseguenza della
degradazione ambientale e che la terra è del Signore e va salvata. Il cuore di Cheney pulsa violentemente.
MARZO
A Marzo sei uomini che esperimentano medicinali su loro stessi rischiano di tirarci le cuoia: le droghe erano già
state provate sugli animali.
Il 16 dello stesso mese dai lidi patri ci giunge la notizia che i vegetariani italiani sono raddoppiati in tre anni.
Repubblica ci informa che sono sei milioni. Le anime belle negano: saremo si e no una cinquantina, dicono. Ma
Repubblica imperversa: 3 milioni seguono la dieta in maniera rigorosa. Il 70 per cento sono donne: ah… les
femmes! Ci sono 300 ristoranti vegetariani nella terra di Dante e i vegani sono 600.000. Il fenomeno è in
espansione anche in Inghilterra. Ma la potenza dei media è immensa.
APRILE
Ad Aprile gli attivisti animalisti si scatenano e informano i media che pubblicheranno i nomi di coloro che
posseggono interessi nella Glaxo Smith Kline creando intorno a loro un clima di inferno. Ci sono 170.000 piccoli
investitori nella Glaxo Smith Kline e riceveranno tutti una lettera che li metterà in guardia nel persistere a
mantenere shares nella società . Gli animalisti si scatenano contro Huntigdon Life Science e anche in quel caso
informano gli share holders che riceveranno una lettera nei prossimi giorni. La campagna è mirata e precisa; è roba
altamente organizzata. La polizia informa gli investitori di trasmettere le lettere minatorie che ricevono alla
National Domestic Extremism Team. Il 14 aprile il Guardian ci informa che quattro attivisti animalisti rischiano
fino a 12 anni di galera per aver trafugato le ossa di Gladys Hammond.
74
La storia è questa: nel 1999 John e Christopher Hall allevano a Newchurch, nello Staffordshire, nella Darley Oaks
Farm, porcellini d’india per la sperimentazione. A settembre gli attivisti animalisti si fanno vivi e sottraggono dai
bisturi 600 animaletti. Nel 2003 gli attacchi verso coloro che utilizzano i piccoli animali per la sperimentazione
diventano spietati: un uomo coinvolto nel triste mercimonio viene accusato di pedofilia.I media sussultano.
Riappare sui giornali l’immagine di Brian Cass direttore di HLS, Huntigdon Life Science grondante sangue: tre
attivisti con il volto coperto e con mazze da baseball lo avevano attaccato nel 2001.
La logica dello specismo funziona così: è più grave bastonare un reprobo che tagliuzzare e tormentare milioni di
esseri senzienti. Il Daily Mail comincia a dar di fuori: abbandonati, per alcuni giorni, i poveri Asylum seekers,
l’insana ossessione per i coniugi Beckham, la moglie di Blair, Big Briother e la perdente avventura in Iraq il
quotidiano comincia a fantasticare sul terrorismo animalista. L’FBI non molto tempo fa ha indicato SHAC come
uno dei maggiori pericoli terroristici dell’America. Siamo a livello di Bin Laden. A Ottobre del 2004 i resti di Gladys
Hammond la suocera di uno degli Hall, svaniscono dal cimitero di Yoxall nello Staffordshire. Tanto accanimento
per le ossa di una suocera è a dir poco strabiliante. Io per la mia non avrei mosso un dito. Gli animalisti informano i
proprietari della Darley Oaks Farm che sono stati loro a trafugarli. Nello stesso anno la giustizia inglese impone ai
manifestanti di mantenere una distanza di 100 metri dalla fattoria. Ad agosto del 2005 John e Christopher Hall
annunciano che non alleveranno più porcellini d’india.
A settembre quattro attivisti vengono denunciati per cospirazione e ricatto. John Smith, Kerry Withburn, Josephine
Mayo, e Jon Ablewhite, il figlio di un pastore protestante, rischiano fino a dodici anni di gattabuia. La signora
Sabine Hilschenz, madre tedesca che uccise otto figli e seppellì i suoi neonati in vasi di fiori è imprigionata per
quindici. Le ossa di una vecchia signora valgono sul piatto della giustizia specista quanto migliaia di animaletti.
Leggiamo, assorbiamo e portiamo a casa.
MAGGIO
L’11 maggio avviene quello che si temeva: i quattro animalisti Kerry Withburn e Jon Ablewhite, entrambi
trentaseienni e John Smith trentanovenne vengono arrestati e condannati a dodici anni di carcere; Josephine Mayo
un’infermiera psichiatrica per quattro. I quattro affermano di essersi battuti per evitare un “olocausto” animale. Al
termine “olocausto” i media sussultano. E quando leggono che gli animalisti paragonano – secondo me giustamente
– gli allevamenti ai lager nazisti, la gutter press, la stampa fogna, si imbufalisce ancora di più.
Il nome dei fronti di liberazione animale li infastidisce non poco: le lettere minatorie sono state firmate dall’Animal
Liberation Front e dall’Animal Rights Militia. L’imparruccato giudice elargisce un messaggio cristallino agli
animalisti: se si gioca con le ossa della propria suocera si finisce in gattabuia per dodici anni. La mia, ringraziando il
cielo, è stata incenerita. Insomma si finisce peggio di una kapò di Auschwitz o di un pedofilo violentatore. Ne
prendiamo nota: la giustizia è giustizia. Il cretinismo mediatico dilaga: nelle menti devastate da Coronation Street,
Eastender e dal Grande Fratello - seguito da 8,1 milioni di persone - fa capolino l’immagine barbuta di Bin Laden. Al
Qaeda = Animal Rights Militia: non si scherza debordiamo nella follia! Dove andremo a finire se non si possono più
ridurre in pezzetti neanche i porcellini d’india? Si chiede la “gutter press” schifata. Il 15 maggio Tony Blair salta sul
carro dei media scatenati e firma “The People Act” che difende la sperimentazione sugli animali.
Dopo le sentenze di condanna esorbitanti esulta l’aggregato “vivisezionatore”. Il giovane Laurie Pycroft ha le lacrime
agli occhi. Al professore emerito, Robert Winston, tremano per l’emozione i baffi staliniano - nicciani. Tipu Aziz
ringrazia Allah che nella sua infinita misericordia permise a otto animali di accedere al paradiso frequentato dalle
uri.
Entrarono, infatti, nel regno dei cieli islamico la formica di Salomone, la balena di Giona, il caprone di Ismaele, il
vitello di Abramo, l’asino della regina di Saba, quello di Maometto, il bue di Mosè, il cammello di Salech e il cucù di
Belkis. E perché non l’asina di Balaam, che vide l’angelo, o l’asinello che cavalcò Gesù per entrare a Gerusalemme?”
chiesi una volta a un Mullah. E mi giunse una risposta stizzita: “Perché così ha deciso Allah!”. Ricordo che replicai:
“Allora ha deciso male!”.
Le cose cambiano radicalmente: nel 1999 i britannici che osteggiavano la sperimentazione sugli animali erano il
64%; a maggio 2006 il Daily Telegraph produce un nuovo sondaggio: il 70% dei britannici è favorevole alla
sperimentazione sugli animali. Una altro sondaggio effettuato da Newsnight programma della BBC 2 li da al 57%.
Più tardi, lo stesso Telegraph, quotidiano apertamente di destra, ci elargisce qualcosa di veramente vergognoso
informandoci che il 77% dei britannici sostiene che gli animalisti di ALF vanno equiparati ai terroristi di Al Qaeda. I
fatti sconvolgenti di 9/11 giocano profondamente nella psiche popolare e indirizzano penosamente i sondaggi: Vox
Populi Vox Dei, dice Vico? Ma che ci faccia il piacere!
Con la pubblica opinione che gira le spalle agli animalisti è facile promulgare una legislazione repressiva come “The
Serious Organized Crime Act”che permette alla polizia di trattare gli animalisti alla stregua dei terroristi.
Conclusione: la sperimentazione animale cresce del 4% e quella sui primati dell’11%.
Sempre a maggio i giapponesi - perversamente - ripartono con l’idea del libero massacro delle balene. I media
britannici che se ne fottono dei porcellini d’india reagiscono. La compassione ha un peso: se sei un bestione di
parecchie tonnellate te la cavi meglio di un essere minuto di pochi grammi. Dei 66 membri dell’International
Whailing Commission 35 cominciano a vacillare e a sostenere la ripresa dell’orrenda attività. Si vuole tornare ai
massacri liberi degli anni '70 quando potevi sterminare tutti i cetacei che volevi. Gli inglesi reagiscono. Stavolta Usa,
Nuova Zelanda, Australia sono alla testa di un gruppo di paesi che tentano di contrastare l’orrore sostenuto da
giapponesi, norvegesi, e islandesi. Norvegesi e islandesi? Alla faccia della progredita civiltà nordica!
75
E la compassione buddista?
I giapponesi sborsano somme immense per perpetrare la carneficina dei mari. Per ottenere l’appoggio dell’isola del
pacifico Tuvalu offrono fino a un milione di dollari. Io do un milione di dollari a te e tu voti per farmi massacrare le
balene: sic et sempliciter. La compassione e il senso di giustizia sono cose profondamente soggettive: il giudice
Falcone stava dirigendosi verso una tonnara prima di essere ucciso. C’è gente che porta i propri piccoli a vedere il
sanguinoso massacro dei tonni perché lo giudica pittoresco. In Apocalypto - il film di Mel Gibson - che sadico sarà
ma con gli umani, come dice Di Pietro, ci azzecca – si vede il figlio grassoccio di un re maya spassarsela alla grande
mentre avvengono sacrifici umani in cima alla piramide sacrificale. Il piccolo si è abituato, alla tenera età di circa sei
anni, a vedere i sacerdoti strappare il cuore ai prigionieri per poi decapitarli e gioca beato tra teste che ruzzolano
lungo la scalinata della piramide.
GIUGNO
Greg Avery, dopo una furiosa campagna di sette anni contro Huntingdon Sciences e dopo essere stato arrestato per
due volte, cambia tattica: porta la lotta nel cuore della City e condanna la violenza animalista.
Studia le informazioni che società come Reuters e Bloomberg gli passano, riceve elenchi degli investitori facendosi
passare per un potenziale acquirente delle shares di Huntingdon Sciences, e dopo aver ottenuto le liste si muove
verso gli investitori individuali che quando vedono i picchetti davanti alle loro case vendono con grande celerità le
loro shares. Il partito laburista coinvolto con HLS, davanti alla denuncia di SHAC, produce una ritirata degna del
migliore Fantozzi. Essere un investitore con Huntingdon Sciences comporta una perdita di voti notevoli. SHAC
agisce nella legalità spiega Avery ai media. Gente dura quella di SHAC, alla domanda di un giornalista: “lasceresti il
tuo cane morire per salvare tua madre?” un attivista risponde lapidario: “My mother would have to die” Mia madre
dovrebbe morire. E di quello che ha detto Singer sul macaco Greg Avery e i suoi amici se ne fottono altamente.
Singer ormai è storia passata.
Il 30 giugno dai patri lidi giunge un ammirabile articolo di Umberto Galimberti sull’usura della terra. Il filosofo
scrive che la legge che mantiene la terra è la legge che nella misuratezza lascia perire e nascere le cose. Scrive che “la
betulla non oltrepassa mai la sua possibilità e che il popolo delle api abita dentro l’ambito delle sue possibilità” e che
“solo la volontà che si organizza con la tecnica fa violenza alla terra e la trascina all’esaurimento”. Parole sante.
LUGLIO
La corte di giustizia Olandese permette ai pedofili di contestare le elezioni. Nasce in Olanda il partito dei pedofili, il
PNVD, Carità, Libertà, Diversità. Il nuovo partito si batte affinché l’età di consenso sessuale scenda dai 16 ai 12 anni
e - dulcis in fundo - propugna libertà di sesso anche con gli animali. In poche parole: se vuoi fare sesso col tuo cane,
perché no? Che cosa gloriosa è la libertà! Un aitante pensionato di Amsterdam, Ad van den Berg, è il capo della
nuova aggregazione politica. Tutti si organizzano in partiti, movimenti, lobby meno gli animalisti che per qualche
ottusa ragione scelgono l’eterna frammentazione e l’eterno inane chiacchiericcio. Ma SPEAK comincia a riflettere su
un cambiamento di direzione politica che si concretizzerà, clamorosamente, nei prossimi mesi.
Nel mese di Luglio si scopre attraverso un sondaggio della NBC che il 59% degli americani non ritengono che i
cambiamenti climatici siano molto importanti. Solo il 38% crede che il problema del cambiamento climatico sia un
serio problema e solo il 10% pensa che sia frutto del comportamento della nostra specie. Siamo nelle mani di
assassini. Se questo non è terrorismo non so cosa sia. Un’ignoranza nefasta sta distruggendo il pianeta. Gli scienziati
che sostengono – per interesse – che il cambiamento climatico non dipende dalla nostra specie dovrebbero finire
come Goering ed Hess davanti a una futura Norimberga.
Il 20 luglio il Guardian ci informa che la terra sta facendo fronte a un catastrofica perdita di specie. La popolazione
dei Great white sharks, i pescecani bianchi è ridotta del 95%, gli orsi polari rischiano un declino del 30% nei
prossimi 45 anni, le gazzelle del Sahara sono diminuite dell’80% e in Africa un quarto della totalità dei pesci di
acqua dolce rischia l’estinzione. Stiamo distruggendo l’ecosistema urlano a squarciagola gli scienziati. Bush nicchia,
Cheney sorride. Il Guardian lancia una possente e insistente campagna in difesa del pianeta che lo rende un
quotidiano speciale: chapeau!
AGOSTO
Il 23 agosto l’Observer ci informa che, nel 2006, gli esperimenti sugli animali sono aumentati di 60.000 unità e
sono diventati 2 miliardi e 91 milioni. Si è raggiunto il livello più alto dal 1992.
Il 25 agosto 500 scienziati e dottori firmano una dichiarazione di appoggio alla sperimentazione animale spiegando
che è virtualmente impossibile dialogare con gli estremisti animalisti. Scrivono, nella petizione, che quando è
possibile simili esperimenti dovrebbero essere evitati, che la sperimentazione animale “permette alla gente di avere
una miglior qualità di vita” e mettono in guardia il governo che qualora la violenza animalista dovesse persistere
sarà impossibile per la Gran Bretagna continuare ricerche “clinicamente” valide.
Sempre in Agosto una mostra a Londra all’Imperial College War Museum celebra gli animali caduti in guerra. Nel
2004 gli inglesi hanno eretto davanti a Hyde Park un monumento agli animali con un mulo e un cavallo bronzei. La
dedica dice: “anche noi serviamo.”: la scoperta dell’acqua calda.
76
SETTEMBRE
Dai patri lidi giunge la notizia delle doppiette italiche in rivolta verso il governo. La notizia si allaccia a ciò che
accadrà a dicembre nel Regno Unito. Ventimila cacciatori marciano a Roma contro il decreto legge del 4 agosto che
impone alle Regioni il rispetto della normativa europea in materia venatoria. Mi rimbalzano nel cranio le parole che
Rutelli disse vent’anni fa: “C’è una Repubblica nella Repubblica ed è quella dei cacciatori; una lobby più potente
delle stesse istituzioni” 730.000 cacciatori = 100 milioni di animali uccisi in cinque mesi: la durata di una stagione.
Leggo con avidità un reportage sui numi protettori della caccia italica: una lobby con i fiocchi che, senza i timori e le
esitazioni delle anime candide, quando si tratta di difendere il diritto a spappolare animaletti inermi si trovano tutti
d’accordo. Di Pietro si traveste da cacciatore Rambo per raccogliere qualche misero voto. Lo statista leghista Vascon
va a braccetto con la rivoluzionaria rossa Katia Belillo. Tutti “culo e camicia” - tanto per usare un francesismo senza i tentennamenti che affliggono la cretineria animalista. Noi animalisti davanti ai cacciatori siamo come i
soldati del Papa davanti ai lanzichenecchi.
Leggo del compromesso storico strisciante Di Giacomo Rossini democristiano e il nume costruttore dell’Arcicaccia il
comunista Carlo Fermariello. Che dolci i democristiani che dopo aver sterminato centinaia di animaletti si
prostrano a pecoroni davanti a Padre Pio benedicente!. Leggo dei massacri di De Martino, e provo per il suo rivale
storico, Craxi, una simpatia traviata. Quando si tratta di sterminare passeri le ideologie crollano come il muro di
Gerico al suono delle trombe venatorie. Leggo degli splendidi bagordi saragattiani quando dopo allucinanti
massacri “la banda del buco tanassiana” trangugiava miriadi di poveri animaletti in banchetti schifosamente
succulenti! Spaventosa carneficina la definisce Mureddu nel suo libro “Il Quirinale dei presidenti”. E mi immagino
prender parte al luculliano banchetto di Saragat anche i mostruosi ministri della marina “l‘abominevole ministro
delle navi”, il famoso Licantropo con gli occhi velati di sangue e le mani pelose e il “nonnetto delle tangenti”
l’immenso Nicolazzi.
E ora siamo all’infamia più grande: i cacciatori ci informano che spappolando animaletti si difende l’ambiente. Ce lo
spiega la dolce Katia Berillo. Domanda da un milione di dollari: ma che ci fa la signora Hack nel partito della
Belillo?
OTTOBRE
In un sondaggio della ICM, alla domanda specifica se le religioni causano divisione e guerre tra i popoli l’82% dei
britannici rispondono affermativamente. E alla domanda ritenete la Gran Bretagna uno Stato cristiano? Risponde
affermativamente solo il 17% dei britannici. Il 62% definisce la Gran Bretagna uno Stato dalle molte fedi.
Il 18 di ottobre Channel Five manda in onda un servizio su Overtoun Bridge, il ponte da dove i cani si suicidano. Se
da Dumbarton si prende la A82 e ci si dirige a Balloch si scopre il lago più bello della Gran Bretagna: un posto
idilliaco con trenta isole contenute tra rive boscose. Vicino a Dumbarton, ritornando verso Glasgow, c’è una
cittadina chiamata Milton dove c’è un ponte di granito: l’Overtoun Bridge. Da quel ponte, in cinquant’anni, sono
saltati cinquanta cani cercando la morte. Milton è un luogo di profonda depressione, è il luogo degli sfigati e dei
depressi: i suicidi degli uomini sono cresciuti in un anno del 200 per cento, ma i suicidi dei cani sono inspiegabili.
Alcuni ricercatori dicono che il ponte sia “haunted” a causa della morte di un bambino scaraventato dal ponte dal
padre, altri, invece, affermano che è l’odore dei visoni a spingere i cani a saltare nel vuoto. Sembra un mito canino di
Ulisse e le sirene: qualcosa spinge i cani a morire.
NOVEMBRE
A novembre una bomba mediatica esplode: l’Observer denuncia che migliaia di cavalli di razza vengono uccisi dopo
il quinto anno di vita per eliminare “inutili” costi. Il settimanale informa la nazione sbigottita che in due macelli
specializzati i “knackermen” mettono a morte oltre 5000 cavalli ogni anno. I cavalli giudicati inutili per le corse
svaniscono nel nulla. Si consideri che su 1022 cavalli solo 347 vengono considerati in grado di prendere parte a una
gara, e che mantenere un cavallo “inutile” può costare 4000 sterline all’anno.
Il capitalismo selvaggio delle corse genera un giro d’affari di un miliardo di sterline. Si pensi che uno stallone di
razza vincente riceve per ogni montata – mi si perdoni il nuovo francesismo - 500.000 sterline e che un bestione del
genere può ingravidare oltre 200 cavalle. Gli inglesi schifati dall’idea che la carne equina sia commestibile scoprono
improvvisamente che il brutale capitalismo anglosassone ha prodotto un ennesimo orrore e mandato in frantumi il
mito britannico dell’amore per i cavalli. Scoprono che i cavalli macellati ogni anno nel Regno Unito sono tra i 6.000
e i 10.000 e che la Gran Bretagna ha esportato, nel 2004, 1576 tonnellate di carne principalmente verso la Francia.
La carne equina gli inglesi non la mangiano ma la procurano per i detestati cugini, divoratori di lumache e zampette
di rane.
Il 23 novembre il partito animalista olandese fa eleggere due dei suoi candidati nel parlamento. E’ la prima volta che
un partito animalista riesce ad andare così lontano. C’è da rifletterci.
A maggio incontrai un candidato del PAE (Partito Animalista Europeo) che si era presentato alle elezioni comunali
romane del 28-29 maggio. Il giovane candidato senza alcuno aiuto e subendo lo scontato ostracismo
dell’animalismo frammentato e letale aveva ottenuto 559 voti. Pochi? Quello che mi colpì furono i voti che prese il
M.I.D.A., un’aggregazione di destra, sponsorizzata dall’allora ministro Alemanno (un grande difensore della caccia
nostrana), con un capolista dirigente di un servizio veterinario, che ottenne 800 voti contro i 4.020 di Fiamma
77
Tricolore del Romagnoli e i 691 attribuiti al Partito Umanista che è in corsa da una vita. A Emmendingen presso
Stoccarda un partito animalista senza fondi aveva raggiunto l’1,23% nelle elezioni del Baden – Wurttenberg. Un
livello leggermente inferiore a quello di Mastella che fa il Ministro della Giustizia in Italia e si era attestato, nelle
ultime elezioni, sull’1,4 % sia a livello della Camera che del Senato.
Mi sono sempre chiesto se un tentativo ben organizzato e sostenuto da personaggi di spicco non potesse ottenere un
voto sorprendente per un partito verde – animalista. Personalmente, per quello che conta il mio parere, sarei per
una grande confluenza nei Verdi, ma anche la via del PAE può essere tentata.
DICEMBRE
La notizia della rivolta italica delle doppiette va a braccetto con la rivolta britannica dei cacciatori delle volpi. La
grande lobby se ne fotte delle leggi passate dal parlamento. Il giorno dopo Natale sono 250.000 i sostenitori della
“caccia alla volpe” per i campi. La legge del paese non riguarda l’aristocrazia terriera, i tofs e gli yuppies. La legge è
qualcosa che riguarda i commons, i coglioni come noi. L’Atherston Hunt, infatti, ci informa che il consenso per i
cacciatori è aumentato notevolmente e che ci saranno sessanta cavalieri e 3500 deliranti spettatori nella piazza di
Market Bosworth e che alle prossime elezioni i tories conquisteranno il potere e che allora la musica cambierà. Si è
combattuta una guerra per raccogliere briciole: tanto è potente la lobby venatoria.
Nel frattempo non desistono i cacciatori: se non possono far dilaniare le volpi dai cani utilizzano gli uccelli da preda.
Falchi, aquile e aquile reali si manifestano nel Cottsmore, nel Leicestershire e nel Cambridgeshire.
Ad Aprile tutto questo sarà bandito ci informano gli animalisti.
La Countryside Alliance, la lobby dei cacciatori, ci informa che la soppressione della caccia è diventata irrilevante.
La League Agains Cruel Sport risponde denunciando che le torme dei cani hanno dilaniato cagnetti trovati per
sbaglio tra i campi. L’Hunting Act è entrato in funzione a febbraio del 2005 e considera un’offesa criminale la caccia
con i cani, ma se i cani inseguono una volpe e un cacciatore la uccide con una fucilata l’atto è legale.
Malgrado la soppressione la caccia è continuata e 300 hunts sono state eseguite per circa 25,000 giorni. Molte
hunts hanno utilizzato aquile reali, aquile e falchi. Il giorno della rivolta di Boxing day ho visto un’immagine di truce
tracotanza. Ho visto Jonathan Steel, master dell’ Hunt di Lacock in Lancashire – con le fattezze del Licantropo
saragattiano – orgogliosamente eretto sul suo destriero circondato da una massa giubilante che ricordava
vagamente il popolo di Mediaset e dello “yuppismo” berlusconiano trionfante. L’aristocrazia terriera, la borghesia e
il proletariato rurale, che danno vita al populismo razzista tory, mischiati a un coacervo di nani e ballerine gaudenti.
Roba alla Briatore, alla Bettarini, alla Lele Mora, roba da nuovi ricchi, rocchetari fumati e “velinario” nostrano, con
un seguito di anime nobili sostenenti, a spada tratta, la tradizione, che va rispettata ad ogni costo. Ma se fosse così si
tornerebbe ai normanni, ai servi della gleba e alla cinture di castità…altro che “burqa” afgani!
Negli ultimi giorni dell’anno un altro mito britannico collassa: in Scozia avvelenano, come i delinquenti nostrani,
albanelle reali, falconi pellegrini e aquile reali. Si precipita nella logica delle polpette avvelenate umbre e toscane.
Dopo il macello dei cavalli gli ornitologi informano i britannici che il 40% dei red kites di Scozia sono stati
avvelenati dai gameskeepers per proteggere gli uccelli da preda dei cacciatori. Stessa logica dei cacciatori “deviati”
toscani che per proteggere gli animali importati e massacrarli durante la stagione venatoria pensano bene di
sterminare le volpi e gli animali da preda con bocconi avvelenati alla stricnina. La Royal Society for The Protection
of Birds ci informa che di 395 red kites solo 95 sono rimasti vivi. Dal 1999 al 2003 I gameskeepers hanno avvelenato
300 volatili. Non c’è più religione: stiamo precipitando nel terzo mondo, affermano costernati i britannici amanti
degli uccelli da preda.
SPEAK, cambia tattica e decide di “entrare nell'arena politica” e lancia il braccio politico “SPEAK Political” per
cercare di conquistare seggi alle future elezioni. L’anarchismo “quaquaraquà” è servita. SPEAK afferma che il
braccio politico seguirà una nuova strategia dal momento che ci si è accorti che le strade percorse dai vari
movimenti animalisti portano al nulla: sperpero inutile di fondi ed energia. Bisogna andare oltre i ravioli vegani.
Allora cambiamento di tattica e nuova strategia di battaglia. Si affronta il problema della sperimentazione e degli
altri problemi a livello politico. Condivido pienamente. Le anime belle sussultano. I poltergeist internettiani si
sentono traditi. La paccottiglia cialtrona insorge. Il nulla si solleva furioso: ma quella è l’unica via.
Anche gli ultimi della terra i “Dalits”, gli “intoccabili” sono riusciti a muovere montagne attraverso la lobby dei
“senza casta” e formando un partito politico. Si sono mossi da soli perché nessuno li aiutava e anche i comunisti
indiani non erano disposti a difendere i loro diritti. Si sono dovuti organizzare attraverso la lotta politica e stanno
ora cambiando radicalmente il volto pietrificato dell’India. Stanno frantumando le leggi immutabili dei Quattro
Varna e della Quinta Appendice trasformando l’ingiusta società.
Ma se i Dalits sono gli ultimi tra gli umani, gli animali sono gli ultimi tra gli abitanti della terra. Occorre una lotta
politica e articolata per difenderli, una lotta che trascenda il puro animalismo e che abbracci altri aspetti delle
rivendicazioni globali.
Oggi ripensando al pensionato inglese suicida per i pioppi, mi sono ricordato di Jambeshwar il fondatore della setta
indiana dei Bishnoi, una comunità di sei milioni di vegetariani situata nell’area del Rajsthan, i cui addetti si fecero
massacrare abbracciati ai loro alberi per impedirne l’abbattimento. Amrita Devi e 362 Bishnoi morirono tre secoli fa
per salvare gli alberi dalla scure dei boscaioli. I Bishnoi sapevano della relazione sinergica tra esseri viventi e
ambiente, e sapevano che gli umani sarebbero dovuti essere i garanti di questo equilibrio del quale in Occidente
parlano filosofi come Umberto Galimberti e Guido Ceronetti, un altro grande difensore degli esseri senzienti esposti
all’inaudita violenza dell’uomo
78
E mi sono detto: bisogna difendere con ogni mezzo, ripeto, con ogni mezzo, il pianeta e i suoi abitanti da chi li
opprime e li distrugge.
Paolo Ricci (12/01/07)
CITATI, “L’ALLEANZA TRADITA TRA L’UOMO E GLI ANIMALI” E L’INTERVISTA DI FINI IN
SOSTEGNO ALLA CACCIA
Caro Fini,
sicuramente non leggerà questa lettera ma farebbe bene a farlo: è rivolta a Lei ma riguarda molti politici italiani.
Sono un italiano che vive all’estero e le notizie in questa parte del mondo giungono spesso in ritardo. Sabato 15
dicembre ho letto, con una certa emozione, su Repubblica un articolo di Pietro Citati che parlava de “L’alleanza
tradita tra l’uomo e gli animali” e subito dopo mi è pervenuto - via internet – un articolo apparso giovedì 6 dicembre
sul Corriere della Sera che riportava una sua intervista nella quale, tra le altre cose, Lei affermava che "in Italia si
spara a troppe poche specie" e che "i cacciatori sono trattati come cittadini di serie B e servono quindi norme che
diano loro più diritti".
Sono rimasto allibito.
Citati accennava a un libro di Margherita d’Amico che Lei e suoi “colonnelli” fareste bene a leggere. Avendo vissuto
in campagna, in Toscana, di cacciatori me ne intendo.
Non ho vissuto nei palazzi del potere ma nei luoghi ove imbecilli travestiti da“Rambo” massacravano - e massacrano
- tutto ciò che vive in maniera indegna e spietata. E possono sparare a 150 metri da una casa: roba da autentica
Repubblica delle banane.
Ha un’idea di quante volte ho trovato cacciatori armati e con i loro cani nel giardino?
Dei politici italiani mi sorprendono ormai poche cose: sono stato un attento lettore del “La Casta”
ma quello che mi lascia boccheggiante per la meraviglia è la tendenza suicida della casta politica che tende a vedere
l’albero e ignora la foresta.
Non riesco a capire - considerando come vanno le cose nel mondo - come si possa ancora sostenere la caccia davanti
alla situazione generale del pianeta.
Habitat stravolti, 41.000 specie a rischio, lo scioglimento della calotta artica che porterà alla conseguente estinzione
di specie polari, desertificazione, l’Amazzonia massacrata, il riscaldamento globale e le conseguenti catastrofi che
provoca e Lei se ne viene fuori con l’idea geniale di permettere a una lobby declinante di continuare a massacrare
animali?
Veramente incredibile.
Cos’è che rende la classe politica italiana così cieca verso le tendenze autentiche?
L’Eurisco in un sondaggio ha confermato che otto italiani su dieci sono assolutamente contrari alla caccia.
Opposto alla caccia è il 71,4% della popolazione, favorevole il 15,2%, molto favorevole il 5,9%
Mi domando: è possibile mai che per inseguire una manciata di voti bisogna alienarne altri centinaia di migliaia?
Si rende conto che il numero dei cacciatori in Italia da circa cinque anni si è stabilizzato intorno alle 800.000 unità
ma che nel 1980 i cacciatori erano 1.701.853, e che quindi la categoria venatoria è in spaventoso calo da anni?
E ha considerato che i vegetariani - che quando ero bambino erano virtualmente inesistenti – sono ora quasi 3
milioni? E’a conoscenza che l'Eurispes stima che nel paese i vegetariani siano 2 milioni 900 mila, che abbiano
raddoppiato il proprio numero in meno di tre anni, e che nel 2050 raggiungeranno quota 30 milioni: la metà circa
della popolazione. Il trend verso il vegetarianismo - che cito perché è da considerare come lo zoccolo duro
dell’animalismo - è in crescita esponenziale. Nel paese dove vivo i vegetariani sono il 10 % su una popolazione di 60
milioni di abitanti e in Germania sono l’8% su una popolazione di 83 milioni di abitanti. E sono in continuo
aumento.
79
E se le cose stanno a questo punto uno si domanda perché sostenere la caccia offendendo milioni persone che la
detestano?
Non sono i cacciatori cittadini di serie B, ma la stragrande maggioranza di coloro che odiano al violenza perpetrata
verso gli animali a essere cittadini di serie B, anzi di serie C2.
Mi domando: qual è la logica dietro questa fissazione perdente?
E quanti cacciatori votano per la destra considerando che la Toscana (119.468) e l’Umbria (40.978) brulicano di
doppiette situate politicamente a sinistra?
Quanti voti raccattate dal bacino dei cacciatori?
Quale è il vantaggio di strizzare l’occhio a cinquanta persone per perderne 1000?
E’ politicamente conveniente?
E’ moralmente giusto?
Lei mi dirà : ci sono i soldi dell’industria delle armi?.
Sicuramente! Ma è un calcolo che alla lunga vi favorirà politicamente?
Da quello che leggo non credo proprio. Però si rassicuri: la cecità non è solo di destra: è universale.
Gli ex DS contenevano nel loro grembo l’Arcicaccia e l’animalismo come il Dottor Jekill e Mr. Hyde.
Se il consenso verso la classe politica è sceso a livelli paurosi non sorprende. La vostra cecità è grande.
Legga le reazioni alla lettera Citati e rifletta. Dopo tutto questo è un paese che ha milioni di animali nelle case. C’è di
tutto nelle case italiane. Ci sono oltre sei milioni di cani e oltre sette milioni di gatti per non parlare di uccelli, pesci
e piccoli mammiferi. E Lei pensa che tra i possessori di questi animali (se si escludono i cacciatori) il suo aperto
sostegno alla caccia sia andato giù bene? Lo pensa veramente?
E che diranno gli animalisti di destra del M.I.D.A., che votarono a Roma nelle elezione comunali per la lista - che mi
pare fosse sponsorizzata da Alemanno - che ottenne 800 voti contro i 4.020 di Fiamma Tricolore di Romagnoli?
Che diranno questi signori leggendo la sua intervista?
Ma con tutto quello che accade in Italia dalla mucillagine economica, alla criminalità organizzata con cui vive a
braccetto - ci dice il CENSIS – il 77% della popolazione di quattro regioni meridionali, con i problemi immensi che
stiamo affrontando, Lei se ne esce a difendere la categoria dei cacciatori?
Sono allibito ma ormai più nulla sorprende.
Paolo Ricci
22-12-2007
80