L`AVVENTO E PARIGI - CAMMINARE INSIEME
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L`AVVENTO E PARIGI - CAMMINARE INSIEME
CAMMINARE INSIEME Comunità dei Santi Floriano e Margherita in Mardimago e Sarzano www.mardimagoesarzano.weebly.com - Domenica 29 novembre 2015 - L’AVVENTO E PARIGI Ieri una donna è venuta da me sconvolta, come lo siamo un po’ tutti, dopo i fatti di Parigi. “e tutti quei giovani, che sono stati uccisi ma che non avevano fatto nulla per meritare la morte?”. Primo -le ho risposto- me lo auguro davvero che non avessero mai fatto nulla da meritare la morte. Io, personalmente, non lo posso affermare per me stesso. Secondo, forse non hanno fatto niente per meritare la morte, ma che cosa hanno mai fatto per meritare la vita? Con questa risposta, non volevo certo in nessun modo ridurre il senso di oltraggio o di tragedia che ci invade davanti a tante vite spezzate dalla morte o davanti a delle ferite gravi subite, fisiche o psicologiche. Volevo invece aiutarla a guardare più lontano per poter orientarsi verso il bene in mezzo alla tempesta di violenza e di paura in cui la vita ci immerge. Intendevo guidare il suo cuore verso un orizzonte che mette tutti gli avvenimenti della vita dentro un contesto liberante, il contesto della salvezza, la vita eterna. Cioè introdurla all’esperienza dell’Avvento. La vita non è un possesso nostro, guadagnato con la nostra bontà, ma un dono gratuito, offerto per orientarci a un rapporto amoroso col donatore. Il peccato, cioè la ribellione del cuore umano davanti alla sproporzione del rapporto, ha oscurato questo rapporto. Perciò lo scopo del vivere non può consistere in tanti anni di vita, godendo di buona salute e con la soddisfazione di aver fatto casa, figli e nipoti: lo scopo della vita è il recupero di questo rapporto, e nessuno di noi può sapere che cosa è stato offerto al cuore di questi giovani nel loro momento finale, in cui forse si sono rivolti alla misteriosa origine dell’essere chiedendo misericordia. L’avvento è un tempo dato a noi, ogni anno, per riscoprire l’orizzonte vero dell’esistenza, e perciò una percezione vera e proporzionata della nostra vita. L’orizzonte è l’eternità. Per chiarire questo concetto ho usato ieri l’esempio seguente. Da piccolo vidi un film di Disney tratto da un libro di avventura del 1812 scritto da Johann David Wyss intitolato “Robinson nell’isola dei corsari”. Una famiglia svizzera che emigra alle isole olandesi del Sud Pacifico sopravvive a un naufragio insieme con una fanciulla di un’altra famiglia, e finiscono tutti su un’isola deserta. La famiglia è fatta dei genitori, tre ragazzi adolescenti – due maschi e una femmina – e un bambino piccolo. Dopo tanto lavoro e avventure i due ragazzi cominciano a corteggiare la fanciulla bloccata con loro. La scena finale vede i due fratelli che si picchiano furiosamente cercando di eliminare il rivale. In quel momento il bambino comincia a gridare “Guardate! Guardate!”. Alzando il capo vedono lì, davanti all’isola, una nave olandese venuta a prenderli: sono salvi! Da un momento all’altro tutto è dimenticato, tutti si guardano l’uno l’’altro con gioia ed affetto. All’orizzonte vedono la salvezza vicina. Tutto è diverso. L’amore è possibile ora. Il ritorno di Cristo e la vita eterna è l’unico orizzonte che riscatta la nostra umanità. L’avvento, preparandoci al Suo ritorno, ci fa alzare lo sguardo a questa salvezza vicina. Il primo contributo a un mondo migliore è ricuperare questo orizzonte. Vincent Nagle AGENDA PARROCCHIALE MARDIMAGO SARZANO DOMENICA 29.11.2015 Ore 8.30 defunti Meneghin Ultimo, Corrado Cecilia e Antonio. Ore 11.15 defunto Pigato Francesco DOMENICA 29.11.2015 Ore 10.00 Santa Messa per la Comunità. LUNEDI 30.11.2015 Ore 17.30 defunto Cattozzo Giuseppe. LUNEDI 30.11.2015 Ore 17.30 Santa Messa MARTEDI 01.12.2015 Ore 17.30 defunti Viale Nori, Gino e Roberto; MARTEDI 01.12.2015 Ore 17.30 Santa Messa MERCOLEDI 02.12.2015 Ore 17.30 defunti Zii fam. Ferrarese; MERCOLEDI 02.12.2015 Ore 17.30 Santa Messa; GIOVEDI 03.12.2015 Ore 17.30 defunti Rudian Roberto e Manzato Inde; GIOVEDI 03.12.2015 Ore 17.30 Santa Messa; VENERDI 04.12.2015 Ore 17.30 Santa Messa per le Anime. VENERDI 04.12.2015 Ore 17.30 Santa Messa; SABATO 05.12.2015 Ore 17.30 defunti Ponzio Gianfranco, Zuolo Vito e Giacobbe Vanni. SABATO 05.12.2015 Battesimo di Rubiero Alessandro Ore 18.30 defunti Bin Ottavio ed Elisa; DOMENICA 06.12.2015 Ore 8.30 defunti Gelindo, Regina, Mario, Giulio. Ore 11.15 defunti Pellegrini Maria Vittoria, Mario e Mariano. DOMENICA 06.12.2015 Ore 10.00 defunti Salvan Orlando, Dentello Giovanni ed Emma. - AVVISI Sarzano - Domenica 29 novembre - dopo la S.Messa: sul sagrato della Chiesa, sarà presente un banchetto per raccogliere fondi per il Consultorio familiare diocesano. Sarzano/Mardimago - Domenica 29 novembre - ore 16.00: presso il Centro Giovanile di Sarzano, importante incontro delle famiglie con riflessione comune sul testo dell’udienza di Papa Francesco del 18 novembre 2015 Sarzano/Mardimago - venerdi 4 dicembre ore 21.00: presso il Centro Giovanile, incontro biblico in preparazione al Giubileo della Misericordia: I Profeti e la Misericordia con D. A.Varliero. Sarzano - nei giorni 5/6/7/8 dicembre - dopo la Santa Messa: sul sagrato della Chiesa, Mercatino di Solidarietà. Sarzano - Sabato 12 e domenica 13 dicembre- con la Santa Messa: Giornata Missionaria - Sarà presente un missionario della fraternità di San Carlo Borromeo. Sarzano/Mardimago - Giovedì 3 dicembre - ore 21.00: in chiesa, ora di Adorazione Eucaristica mensile. Mardimago - Domenica 13 dicembre - ore 12.30: pranzo di Natale e dalle ore 15, gioco della tombola. Per tutti coloro che desiderano partecipare al pranzo, il costo è di Euro 10,00. Le adesioni sono raccolte da Antonella 347-1216023, Marzia 380-5235638, Sabina 348-7731069 entro il 10 dicembre. Sarzano/Mardimago - Sabato 19 dicembre - ore 21.00: presso il Centro Giovanile di Sarzano, incontro – testimonianza con Joshua Stancil (ex carcerato del North Carolina, convertitosi al cattolicesimo durante i suoi 18 anni di carcere). Il Comitato e tutti i genitori della scuola dell’infanzia di San Pio X di Sarzano, ringraziano il Comitato Sagra per il dono di Euro 250,00. Con tale somma, sono stati acquistati: n. 1 macchina fotografica digitale e n. 1 tavolo con sedie per il refettorio IL BISOGNO DI DIO E LA CULTURA DELL’INCONTRO La storia dell’uomo presenta tornanti, come quello che stiamo vivendo, in cui sembra quasi che un mondo stia per finire senza che si intravveda quello nuovo che sta nascendo. Il nuovo nasce spesso nascostamente, come Gesù a Betlemme, ma quanto più esso ha radici profonde nel cambiamento del cuore e della mentalità dell’uomo, tanto più saprà esprimersi anche come novità sociale. Sarà quella città posta sul monte, quella lampada sul lucerniere di cui parla Gesù nel Vangelo. Di che cosa abbiamo più bisogno in questo momento? Innanzitutto abbiamo bisogno di non slegare il passato dal presente e dal futuro. Così come di non slegare la scienza, l’economia e la tecnologia dal bene dell’uomo. Assistiamo oggi a delle divaricazioni che in una certa misura sono sempre esistite, ma appaiono nel nostro tempo come una vera e propria divisione. Sempre, fisiologicamente, chi è anziano è portato a guardare indietro, a soffrire il cambiamento, a vedere tutto il bene in ciò che è stato e tutto il male in ciò che è. Sempre il compito, quasi istintivo, dei giovani, è stato di guardare avanti, fino a disprezzare il passato. Ma non si è mai spezzata interamente una linea di comunicazione. Sarà così anche nel nostro tempo? Non si può costruire il futuro dimenticando il passato. Esso nasce coniugando memoria e speranza. In particolare dobbiamo custodire le parole, le evidenze, i valori su cui si fonda la storia dell’uomo. Ci sono parole scritte nel codice più profondo della coscienza: bene e male, vero e falso, giusto e ingiusto. Esse fondano anche i rapporti affettivi fondamentali: madre, padre, figlio, fratello, sorella, amico. Proprio dalla predicazione di Cristo abbiamo imparato, a poco a poco, a guardare all’uomo e alla donna come a persone e non più semplicemente come a individui. Ciascuno di noi è relazione, con una sua propria particolarità irripetibile, aperta all’universo, alle altre persone, alla natura, alle conoscenze. Ciascuno di noi necessita dei legami che lo costituiscono, lo arricchiscono, gli rivelano il suo vero “io”. Il secolo passato è stato il secolo delle scoperte scientifiche applicate alla tecnica. Ma abbiamo visto quali pericoli reali abbia corso l’umanità, per esempio con la scoperta della scissione dell’atomo. Si potrebbero fare molti altri esempi. Che cosa dovremmo aver compreso? Che l’uomo ha nelle proprie mani la possibilità di crescere e di autodistruggersi. Un potere concentrato sempre più nelle mani di pochi scienziati, di pochi gestori dei beni del mondo, che spesso non sono interpreti del bene dell’uomo, ma di propri personali interessi e lusinghe, non può portare ad un cammino sicuro verso una vita migliore per molti. Eppure non è questa una battaglia impossibile. Credo e, sono sicuro, in molti crediamo al valore luminoso e profetico di scienziati che non dimenticano che nella realtà dell’uomo e del creato, come ci ha efficacemente ricordato papa Francesco nell’enciclica Laudato sii, tutto è unito. Non si può essere contro la guerra portatrice di morte e considerare la vita nascente come un oggetto di cui disporre. Crediamo al valore di una economia che non si esaurisce in speculazioni finanziarie, ma mantiene il rapporto con l’impresa e il lavoro dell’uomo, da suscitare, sostenere, difendere. +Massimo Camisasca