File - CAMMINARE INSIEME

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File - CAMMINARE INSIEME
CAMMINARE INSIEME
Comunità dei Santi Floriano e Margherita
Mardimago - Sarzano
www.mardimagoesarzano.weebly.com
profilo facebook: Camminare Insieme Parrocchie Mardimago-Sarzano
Domenica 22 maggio 2016
-“DIO E’ AMORE”“Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi”. Ha voluto
condividere fino in fondo la nostra condizione compreso il dolore, la sofferenza e
la morte di croce. Ha manifestato di essere Dio, risorgendo dai morti: “E’ risorto
nel suo vero corpo” dice la seconda formula del canone nella memoria pasquale. Ѐ
risorto, è vivo e continua ad essere presente, vivo tra di noi. “Io sarò con voi tutti i
giorni, fino alla fine del mondo”, ha detto Gesù. Lo fa donandoci il suo Santo
Spirito, che dà vita nuova ai nostri corpi mortali. Il suo Santo Spirito fa di noi il suo
corpo. La sua vita vive in noi e viene alimentata continuamente dalla sua presenza
viva, attraverso i sacramenti. Tutta la nostra vita è alimentata e sostenuta da Lui.
Nasciamo nel battesimo, veniamo continuamente rigenerati, rinvigoriti nel
sacramento della penitenza, nel riconoscimento della verità costitutiva della nostra
vita; essere peccatori. Veniamo nutriti con il pane “vivo disceso dal cielo” che è
“vero cibo e vera bevanda”. Nell’età che ci introduce alla vita attiva, quali
protagonisti della nostra vita e della storia, ci dona la pienezza del suo Spirito, con
la Confermazione. Quello che ci è stato dato nel battesimo, viene ora pienamente
confermato, donandolo totalmente a noi: la sua stessa statura: la vita pubblica di
Gesù. Questa vita diventa generatrice della vita del mondo attraverso il matrimonio
e l’ordine sacro; nell’ideale che muove e sostiene (sacerdozio), nella materialità e
concretezza della vita che da forma umana all’ideale. Il verbo continua a farsi
carne. Infine con l’unzione dei mandati conferisce a noi la forza di vivere e affidare
tutta la vita, anche la sofferenza, nel totale abbandono nelle mani del Padre. Tutto
questo cammino, ha una connotazione fondamentale: l’Amore, la vita divina che è
Amore. Questo ci viene reso manifesto con la festa della Santissima Trinità.
Abbiamo imparato e la sentiamo spesso richiamare la formula che racchiude tutto il
contenuto del cristianesimo. “Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore con
tutta la tua anima e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”.
L’amore a Dio si testimonia con l’amore al prossimo. La vita quotidiana
documenta continuamente la verità del cristianesimo che è il farsi carne in noi e
attraverso di noi della verità divina: Dio in tre persone che è un Dio solo. Dice
infatti Gesù nella preghiera prima della passione: “Non prego solo per questi, ma
anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché siano una cosa
sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siamo anch’essi in noi una cosa sola,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato”. Il miracolo dell’unità è il miracolo
dell’amore, impresa impossibile all’uomo per questo è segno evidente della
presenza efficace di Dio. Diceva un canto degli anni settanta: “Se tutti gli uomini
del mondo si dessero la mano, allora si farebbe un girotondo in tutto il mondo”. Ѐ il
sogno dell’uomo, è la verità storica del cristianesimo.
AGENDA PARROCCHIALE
MARDIMAGO
SARZANO
DOMENICA 22.05.2016
Sante Messe celebrate a Sarzano
DOMENICA 22.05.2016
Ore 8.30 Per la Comunità;
Ore 10.00 defunti Gino, Marcella, Rita,
Carmen, Silvio e Marisa;
Ore 11.15 S. Messa di Prima Comunione
LUNEDI 23.05.2016
Ore 18.00 defunti Cattozzo
Giuseppe e Rizzo Mirte;
LUNEDI 23.05.2016
Ore 18.00 Santa Messa;
MARTEDI 24.05.2016
Ore 18.00 Santa Messa
MARTEDI 24.05.2016
Ore 18.00 Santa Messa;
MERCOLEDI 25.05.2016
Ore 18.00 defunto Aggio Vittorino;
MERCOLEDI 25.05.2016
Ore 18.00 Santa Messa;
GIOVEDI 26.05.2016
Ore 18.00 defunto Zagato Giacomo;
GIOVEDI 26.05.2016
Ore 18.00 Santa Messa
VENERDI 27.05.2016
Ore 18.00 Santa Messa;
VENERDI 27.05.2016
Ore 18.00 Santa Messa;
SABATO 28.05.2016
Santa Messa celebrata a Sarzano
SABATO 28.05.2016
Ore 18.00 defunti Cedrino Assunta e
Cornelio;
DOMENICA 29.05.2016
Sante Messe celebrate a Sarzano
DOMENICA 29.05.2016
Ore 8.30 Per la Comunità;
Ore 10.00 Per i defunti;
Ore 11.00 Giornata dell’Anziano
defunto Stocco Rino.
- AVVISI -
Mardimago
-FIORETTI DI MAGGIOOre 17.30 in canonica, a seguire S. Messa
Ore 18.00 davanti al capitello della Madonna a Ca’ Bianca – Boara Pol.
Ore 21.00 Giovedì 26 maggio - fam.Zuolo Dario/Conchita - Via Curtatone
Sabato 28 maggio ore 21 - Chiusura mese di Maggio, con processione,
presso la località Cà Bianca . Il ritrovo davanti al Capitello della Madonna.
Sarzano
ore 17.30 Cappella della scuola materna, a seguire S. Messa
Ore 18.00 Greggio Agnese - via San Michele del Carso
Ore 19.00 Daniela Molon - via don Aleasi
Ore 19.00 Giardinetti - via Campiello
Ore 19.00 Sig.ra Lucia - via San Cipriano
Ore 21.00 Lunedì 23 maggio - fam. Franca Taribelli - Via Quarto.
Sabato 28 maggio ore 21: Don Franco è disponibile per le confessioni in
chiesa a Sarzano dalle ore 15 alle ore 18
-GIUBILEO DELLA MISERICORDIA- Giovedi 2 giugno - o.14.30-19,00
a conclusione dell’anno catechistico per i
ragazzi del catechismo, i genitori e tutti
Pellegrinaggio Giubilare dalla Chiesa di Santa
Sofia verso la Porta Santa del Santuario, con p.
Luca, frate olivetano. Al termine celebrazione
della S Messa presieduta da don Franco.
Iscrizioni entro 29 Maggio presso: i propri
catechisti.
organizzata dagli operatori di Sarzano
Ore 11.15-Santa Messa Solenne in Chiesa a Sarzano.
Ore 12.30-Pranzo comune al Centro Giovanile
Ore 14.30-18.00 Intrattenimenti
PER INFO E PRENOTAZIONI:
DON FRANCO 335 8042527 - NATALINA 329 3265528
IDA
329 6544427 - Segnalare necessità di trasporto
UDIENZA GENERALE di PAPA FRANCESCO
- Mercoledì 18 maggio 2016 - POVERTA’ E MISERICORDIA
Gesù dice che un giorno quell’uomo ricco morì: i poveri e i ricchi muoiono,
hanno lo stesso destino, come tutti noi, non ci sono eccezioni a questo. E
allora quell’uomo si rivolse ad Abramo supplicandolo con l’appellativo di
“padre”. Rivendica perciò di essere suo figlio, appartenente al popolo di
Dio. Eppure in vita non ha mostrato alcuna considerazione verso Dio, anzi
ha fatto di sé stesso il centro di tutto, chiuso nel suo mondo di lusso e di
spreco. Escludendo Lazzaro, non ha tenuto in alcun conto né il Signore, né
la sua legge. Ignorare il povero è disprezzare Dio! Questo dobbiamo
impararlo bene: ignorare il povero è disprezzare Dio. C’è un particolare
nella parabola che va notato: il ricco non ha un nome, ma soltanto
l’aggettivo: “il ricco”; mentre quello del povero è ripetuto cinque volte, e
“Lazzaro” significa “Dio aiuta”. Lazzaro, che giace davanti alla porta, è un
richiamo vivente al ricco per ricordarsi di Dio, ma il ricco non accoglie tale
richiamo. Sarà condannato pertanto non per le sue ricchezze, ma per
essere stato incapace di sentire compassione per Lazzaro e di soccorrerlo.
Nella seconda parte della parabola, ritroviamo Lazzaro e il ricco dopo la loro
morte. Nell’al di là la situazione si è rovesciata: il povero Lazzaro è portato
dagli angeli in cielo presso Abramo, il ricco invece precipita tra i tormenti.
Allora il ricco «alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a
lui». Egli sembra vedere Lazzaro per la prima volta, ma le sue parole lo
tradiscono: «Padre Abramo – dice – abbi pietà di me e manda Lazzaro a
intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro
terribilmente in questa fiamma». Adesso il ricco riconosce Lazzaro e gli
chiede aiuto, mentre in vita faceva finta di non vederlo. - Quante volte
tanta gente fa finta di non vedere i poveri! Per loro i poveri non esistono Prima gli negava pure gli avanzi della sua tavola, e ora vorrebbe che gli
portasse da bere! Crede ancora di poter accampare diritti per la sua
precedente condizione sociale. Dichiarando impossibile esaudire la sua
richiesta, Abramo in persona offre la chiave di tutto il racconto: egli spiega
che beni e mali sono stati distribuiti in modo da compensare l’ingiustizia
terrena, e la porta che separava in vita il ricco dal povero, si è trasformata
in «un grande abisso». Finché Lazzaro stava sotto casa sua, per il ricco
c’era la possibilità di salvezza, spalancare la porta, aiutare Lazzaro, ma ora
che entrambi sono morti, la situazione è diventata irreparabile. Dio non è
mai chiamato direttamente in causa, ma la parabola mette chiaramente in
guardia: la misericordia di Dio verso di noi è legata alla nostra misericordia
verso il prossimo; quando manca questa, anche quella non trova spazio nel
nostro cuore chiuso, non può entrare. Se io non spalanco la porta del mio
cuore al povero, quella porta rimane chiusa. Anche per Dio. E questo è
terribile.