L`Europa condanna le Opa
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L`Europa condanna le Opa
5 STAMPA PARTITO DEMOCRATICO Exit poll: Mastella non li teme, la Swg sì La prop ema dell’estr assa destra p al web anche d TV Quando divertire è meglio che approfondire seven 9 771722 205202 51123 ALVPLQGBcafcacA CJDPDPDGDH Nei Ds nasce una nuova area. Molto trasversale, molto socialista, promette che non si opporrà al partito unitario BLOagG anda M E R C O L E D Ì 23 N O V E M B R E Campagna elettorale con aborto FEDERICO ORLANDO olontari. Volontaria era anche la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (Mvsn). Il governo fascista, che era arrivato al potere con le squadre d’azione, formate da squadristi tutti volontari, la istituì nel 1923, prima del delitto Matteotti. Così ebbe un esercito ideologico di regime, a fianco e, se del caso, contro l’esercito dello Stato. Anche Hitler ebbe in Germania un esercito di volontari, Sturm abteilungen, le Sa di Röhm, fino alla notte dei lunghi coltelli, poi le Ss di Himmler, a fianco e se del caso sopra la Wermacht. Voglio dire che agli uomini e alle donne del NoDopo cinque vecento, la paanni di non rola “volontagoverno si parla rio” non suona senza prodi “valori” per vocare brividi e rabbia. Molcambiare le rabbia. Solo carte in tavola ta di recente, grazie al volontariato religioso e laico che si prodiga in attività di bene, essa è stata riscattata. Ora ci interesserebbe sapere a quale cultura del volontariato pensa il ministro postfascista della Salute, Francesco Storace, già rampollo del Msi e delle sue squadre giovanili: se alla cultura dei padri del Novecento o a quella dei giovani e non giovani che si prodigano tra i bisognosi, con attività che l’Italia ha regolamentato attraverso la legge quadro 226 dell’11 agosto 1991. La risposta ci riguarda, ripeto, e non c’è bisogno di spiegare perché. Né, per altro verso, c’è bisogno di precisare che qui non s’intende parafrasare Sorel quando osservava, nelle Réflexions sur la violence, «gli uomini che versarono più sangue furono quelli che avevano il desiderio più vivo di far godere ai loro simili l’età dell’oro che avevano sognato». Non ce n’è bisogno perché Storace non è Robespierre, la ventata teocon non è la Rivoluzione e nemmeno la più congeniale Vandea, la vigilanza nei consultori non è la ghigliottina, e le donne che decidono di interrompere la gravidanza non sono Maria Antonietta. Tutto è la solita porcheriola italiana, una ribollita da straccioni con ingredienti scaduti, anche se talvolta è accaduto, come appunto nel Novecento, che quella porcheriola pseudorivoluzionaria, scambiata per operetta, costasse poi lacrime fame e sangue ad alcuni milioni di italiani. Posto dunque che non c’è continuità tra il volontarismo mussoliniano e quello storaciano se non nel solito senso del dramma che si ripresenta in farsa, noi neghiamo anche che ci possa essere alcun rapporto tra i problemi della vita – intesa con religiosità laica o cristiana – e la speculazione politica di chi progetta vigilantes per l’aborto, garanti della regolare rappresentazione del dramma. A cominciare dai ticket per gli spettatori (medici, infermieri, amministrativi, parenti, vigilantes), ciascuno col numeretto in evidenza per rivendicare il posto a sedere: come quei poveracci stuprati da trent’anni di fiction, in fila davanti al tribunale di Torino per il processo alla “madre di Cogne”. SEGUE A PAGINA 8 V Oggi su www.europaquotidiano.it 2005 www.europaquotidiano.it I N F O R M A Z I O N 1 E A N A L I S I POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N.46) ART.1, COMMA 1, DCB ROMA A N N O III • N°227 • € 1,00 L’Italia fa i conti sull’aumento dei tassi: guai per il debito, si sgonfierà la bolla immobiliare L’Europa condanna le Opa dei furbi e il metodo Fazio La Commissione apre l’inchiesta su un sistema che nega la concorrenza a procedura di infrazione contro il governo italiano da parte della Commissione europea ci sarà. È solo questione di qualche settimana ma, entro la fine dell’anno, il governo Berlusconi riceverà la lettera di messa in mora per possibili violazioni delle norme comunitarie sulla concorrenza del settore bancario. Nel mirino del commissario al mercato interno McCreevy da nove mesi per il livello di apertura del sistema bancario alle fusioni transfrontaliere, l’Italia finisce sotto scacco L il nodo da sciogliere è se le nostre legsenza essere ancora riuscita a trasferigi italiane violano gli articoli del trattare all’Antitrust le competenze in mateto comunitario relativi al libero mercato ria di concorrenza bancaria. dei capitali e alla libera prestazione di Ad essere sul banco degli imputaservizi all’interno dell’Ue. Ieri il leader ti non c’è il Governatore della Banca d’Idell’Unione Romano talia Antonio Fazio, Prodi ha incontrato, che si è sempre trinoltre al presidente cerato dietro il fordell’Ania Bruno Cermale rispetto della chiai, il direttore gelegge, bensì la grande nerale dell’Abi, Giudiscrezionalità accordi Franca Fossati datagli dalla normatiA PAGINA 7 seppe Zadra, che ha definito il sistema va italiana. Per questo Il ventre pubblico delle donne Premiamo Tasse più alte, meritocrazia, ricerca. Ecco l’università Dl hi può contribuisca di più: far pesare troppo l’istruzione superiore sulla tassazione generale non aiuta a risalire quella persistent inequality che affligge tutti i sistemi d’istruzione dei sistemi più avanzati». Sono molte le proposte presentate ieri dall’Osservatorio università e ricerca della Margherita come contributo al programma dell’Unione. Da un’Agenzia nazionale e indipendente per la valutazione della ricerca e della didattica a un sistema di finanziamenti che premi l’eccellenza e penalizzi le «finte università». Nessun die- «C La discontinuità di Ariel Sharon trofront sulla riforma del 3+2, ma alla maggior autonomia dovrà corrispondere più responsabilità da parte dei singoli atenei. Si guarda con interesse ai sistemi del nord Europa dove i sistemi d’istruzione favoriscono la mobilità sociale, anche attraverso borse di studio e prestiti d’onore. Più incentivi agli investimenti sulla ricerca mentre va incentivata la sperimentazione di scuole tecniche superiori attraverso l’integrazione dei corsi universitari di primo livello con l’alta formazione professionale. A PAGINA 6 Europeismo riel Sharon ha dato vita a una novità che segna una vera discontinuità. La novità non è solo un passo avanti nella road map o negli accordi di Oslo e neppure una conseguenza tattica della scelta della restituzione di Gaza ai palestinesi. La discontinuità è la rinuncia a una prospettiva che anche i governi laburisti non avevano avuto la forza o il coraggio di affrontare. SEGUE A PAGINA 2 R O B I N Card I ds sì, che sono moderni. Al posto della vecchia tessera di partito, d’ora in poi ci sarà la card. FRANCA BIMBI Tutt’altra cosa, compresi sconti alla Coop e riduzioni sui l contributo della Margherita al programma dell’Unione per l’università, per l’istruzione superiore e la ricerca parte dalla messa a fuoco di due obiettivi di contesto: la convergenza tra i sistemi europei d’alta formazione e l’internazionalizzazione della ricerca. SEGUE A PAGINA 6 I film della Guzzanti. La Margherita farà bene ad aggiornarsi: volete mettere, invece dell’obsoleta guerra delle tessere, una bella guerra di cards? IN BORSA PERDE IL 15,9 Alitalia, ormai è caduta libera all’inglese RUGGERO ORFEI A i migliori creditizio italiano solido e capace di dar prova di effettiva concorrenza. Intanto, dopo l’annuncio della Bce di un prossimo aumento degli eurotassi, l’Italia si interroga sulle conseguenze. A Europa Gilberto Seravalli dell’università di Parma, spiega che l’aumento dei tassi potrebbe sgonfiare la bolla immobiliare, mentre Tommaso Monacelli della Bocconi lancia il monito sui conti pubblici: ci sarà un aggravio di circa sette miliardi di euro ovvero mezzo punto di Pil. A PAGINA 4 litalia in caduta libera a piazza Affari. Non si arresta il ribasso dei titoli della compagnia di bandiera che ieri ha ceduto il 15,9 per cento arrivando a un nuovo minimo storico. Dall’inizio dell’operazione di aumento di capitale, partita lo scorso 14 novembre, la perdita è stata del 30 per cento. Al crollo dei titoli Alitalia ha contribuito il giudizio negativo degli analisti di Citigroup che considerano difficilmente raggiungibili gli obiettivi stabiliti nel piano industriale. (foto Reuters) A FRANCESCO GUI on’t underestimate the Dutch!». Nel fervore della diatriba sul bilancio dell’Ue, il massimo, il top, l’hanno raggiunto gli olandesi. Ma come?, protesta il governo dell’Aja, non vi siete accorti che i nostri elettori hanno votato “no” al referendum sulla costituzione? E allora come pretendete che il cittadino orange resti il primo contribuente al bilancio della Ue? SEGUE A PAGINA 2 «D Dall’estero niente da imparare l centrosinistra italiano tocca che si sveglia. Perché o tiriamo fuori qualcosa di innovativo per conto nostro, o se aspettiamo l’imbeccata da fuori stiamo freschi. E questo riguarda in particolare la sinistra, tradizionalmente divisa fra chi parla inglese, chi francese o tedesco, chi più recentemente ha scoperto lo spagnolo. Il russo essendo fuori moda, non sapremmo indovinare l’idioma di riferimento dell’ormai famoso sindaco di Marano e del suo segretario nazionale, che coprono e scoprono targhe stradali grondanti ideologia: per riportarli ai giorni nostri e a uno straccio di responsabilità nazionale (gente nata con Berlinguer: che bestemmia...), sarebbe da spedirli in qualche campo di rieducazione democratico. Usare con loro i cari metodi castristi, per aggiornarli sul nefasto ruolo di Arafat negli ultimi decenni di vita Ci sono gli e per instilirrecuperabili largli un po’ come Diliberto. di solidarierà Ma anche chi verso chi dall’Italia viene guarda al Psf mandato alnon va lontano lo sbaraglio nelle situazioni più difficili, e cerca di fare al meglio la propria parte rimettendoci la pelle. Ma Diliberto e compagni forse sono irrecuperabili. Piuttosto, a sinistra è ancora forte la corrente francorenana, quelli che alla prospettiva un po’ troppo amerikana o blairiana del Partito democratico sono soliti opporre le virtù di solidi partiti socialisti continentali come il Psf o la Spd. Beh, fra tutti e due non è che stiano dando grandi prove di sé. Prodi a Le Mans ha lasciato dietro di sé tanti applausi e una situazione desolante. Il congresso s’è concluso con una unità falsissima, fregandosene altamente della sicurezza della gente delle periferie e su una piattaforma arretrata che qui imbarazzerebbe anche Fabio Mussi. Con un solo scatto di fantasia: una bella barriera protezionistica contro i prodotti cinesi e indiani. D’accordo, non avremo l’Ena, e neanche l’Airbus, la Peugeot e la Force de frappe. Però presto qualcosa a questi frastornati cugini gli potremo insegnare davvero. I Chiuso in redazione alle 20,30 Un romanzo va a ruba ad Ankara. Immagina il terzo conflitto mondiale Come va fra Ciampi, Casini, Pera, Berlusconi... La guerra? Purché sia solo un libro Che presidente vogliono ASLI KAYABAL ZAVAGLIA a terza guerra mondiale” è il best seller del momento ad Ankara, la capitale che ieri ha accolto il presidente italiano Ciampi alla testa di una folta delegazione di imprenditori. È un altro buon segno, questa visita, di un paese che fa passi da gigante verso la meta europea. E che tuttavia, come dice il successo del libro di Burak Turna, uno scrittore appena trentenne, si muove lungo un percorso complesso e contraddittorio, in un clima mondiale sempre più dominato dalle parole del conflitto più che da quelle del dialogo. Barak Turna, che Europa ha inter- “L vistato, vive a Istanbul e le sue opere di fantapolitica sono divenute in Turchia autentici successi editoriali. Il primo libro, intitolato La tempesta metallica, scritto assieme all’amico Orkun Ucar, ha venduto 450 mila copie. Poi ha scelto di continuare da solo l’attività di scrittore con La tempesta metallica 2, che ha venduto 150 mila copie. Ha poi pubblicato Sistema A, un volume un po’ diverso dai precedenti per i contenuti filosofici e di analisi del suo pensiero e delle modalità di riflessione sulle vicende storiche. L’ultima fatica, La terza guerra mondiale, ha già venduto nei primi tre mesi 130 mila copie. Anche questo è un libro di fantapolitica, nello stile dell’autore, inquietante per gli scenari che prefigurano un futuro immediato segnato da una terza guerra mondiale, anticipata dai conflitti regionali in corso e da una situazione di grande caos. Lo scontro non sarà determinato da esigenze di conquista di territori per interessi economici. Alla base ci sarà un magma indistinto dominato dalla rabbia e dall’insicurezza causate dall’incontro/scontro fra culture diverse, fra l’Oriente e l’Occidente. La conseguenza di questo conflitto, acuito dal terrorismo, sarà l’insorgenza di una violenza di massa. La rabbia e la violenza partiranno dal basso e causeranno una tensione sempre più alta, una metastasi nei rapporti fra gli stati che modellerà le decisioni politiche. SEGUE A PAGINA 9 MONTESQUIEU on è facile, nell’esaminare la proposta di rielezione del capo dello stato, rinunciare all’uso delle categorie del pregiudizio e della dietrologia. Categorie che fanno parte della lettura delle cose politiche, ma spesso portano lontano dalla realtà, specie quando si tratta di istituzioni. Un metro di valutazione possibile, perché concreto, è l’esame dei rapporti tra il capo dello stato medesimo e la maggioranza: il capo del governo, i presidenti delle camere, ma anche i leader dei partiti del centrodestra. Partendo dal proponente, il vicepresidente del con- N siglio, ministro degli esteri e anche capo del secondo partito della coalizione. Non se ne ricordano motivi di contrasto specifici con il Quirinale, nel passato, e non sembra di vederne nel futuro immediato. Potrebbe essere sincero, il ministro degli esteri: purché nella valutazione si rinunci anche a quel tanto di dietrologia che non è semplice processo alle intenzioni. Volendo sintetizzare in una parola il rapporto tra il capo dello stato e il capo del governo in questi anni, quella parola è tensione. Tensione continua. Latente, mascherata dietro momenti di tirata cordialità – molto minore per intenderci – di quella esibita dal presidente del consiglio con i grandi leader del mondo. SEGUE A PAGINA 5 Il rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia @Si accende la fiamma olimpica di Torino 2006 @ 300 città si illuminano contro la pena di morte