Dispensa informativa
Transcript
Dispensa informativa
DISPENSA INFORMATIVA Son Gen Juku Aikido Cus Bergamo Associazione Sportiva Dilettantistica www.aikidocusbergamo.it PAROLE DEL FONDATORE Durante l'allenamento di Aikido: 1. L'Aikido può decidere tra vita e morte nello spazio di un soffio; di conseguenza, durante l'allenamento, seguite le istruzioni dell'insegnante e non impegnatevi in competizioni di forza. 2. L'Aikido è una via che fa di una persona l'equivalente di migliaia; dunque, durante l'allenamento, siate sempre coscienti non solamente dello spazio in fronte a voi, ma anche di quello che succede in tutte le direzioni. 3. L'allenamento dovrebbe essere sempre un'esperienza piacevole. 4. Un insegnante non può che trasmettere una parte dell'insegnamento. Per essere in grado di utilizzare una tecnica, dovete apprenderla attraverso un allenamento applicato e incessante. Solo allora, comincerete a trattenere col corpo. E' inutile volere apprendere molte tecniche. Per padroneggiare una tecnica dovete assimilarla. 5. L'allenamento quotidiano comincia con Tai no Henko. Poco a poco aumentate l'intensità del vostro allenamento. Assicuratevi di non oltrepassare la capacità del vostro corpo. Anche le persone anziane non devono farsi male. Allenatevi con piacere e sforzatevi di comprendere lo scopo dell'allenamento. 6. L'Aikido è un allenamento dello spirito e del corpo. Il suo scopo è di formare delle persone di buona fede. Poiché tutte le tecniche sono totalmente segrete, non dovreste rivelarle indiscriminatamente a tutti. Si dovrebbe evitare l'applicazione inappropriata, di qualunque tecnica, da parte di persone mal intenzionate. O'Sensei Morihei Ueshiba Estratto dal manuale del 1938: BUDO COS'E' L'AIKIDO Il nome Aikido è formato da tre ideogrammi, che usando la traslitterazione più comune vengono scritti come: Ai, Ki e Dō. Spesso vengono tradotti rispettivamente come: armonia, energia e via, quindi Aikido può essere tradotto come "la via dell'armonia attraverso l'energia". Un'altra interpretazione comune degli ideogrammi è armonia, spirito e via quindi Aikido diventa: "la via per l'armonia dello spirito". Entrambe le interpretazioni evidenziano il fatto che le tecniche dell'Aikido si basano sulla gestione dell'attaccante controllando e deviando la sua energia e non bloccandola. Questa arte marziale è stata codificata all’inizio del ‘900 in Giappone dal suo fondatore, Morihei Ueshiba, che riuscì nell’intento di unificare in questa disciplina le tecniche più efficaci ereditate in oltre 1000 anni di storia dai Samurai giapponesi, con una profonda spiritualità, armonia e rispetto per il prossimo. L'Aikido incorpora un'ampia serie di tecniche che usano i principi di energia e movimento per deflettere e neutralizzare l'attacco, o più attacchi, da parte di una o più persone. Molte di queste tecniche vengono normalmente incluse in diversi corsi di difesa personale e nell’addestramento di professionisti per la pubblica sicurezza e per le forze armate. Nella pratica dell'Aikido, le tecniche principali possono essere divise in due fondamentali categorie: leve articolari (ikkyo, nikkyo, sankyo, yonkyo, gokyo, kotegaeshi) e proiezioni (nage). Ogni tecnica dell'Aikido può essere applicata efficacemente sia nella difesa di attacchi a mani nude che da attacchi portati con armi bianche. Ai livelli più alti l'Aikido può essere usato per difendersi senza causare gravi danni né al difensore (tori) né all'attaccante (uke). Se praticato correttamente, dimensioni e forza non sono importanti per l'efficacia della tecnica e questo è uno dei motivi per cui la pratica dell'Aikido è ugualmente diffusa tra uomini e donne. Fonti: “La Filosofia dell'Aikido” di J. Stevens; “Aikido” di G.L. Buffo; Wikipedia. BIOGRAFIA DEL FONDATORE Bambino esile e molto fragile viene spinto dal padre, uomo di politica, a praticare il sumo e il nuoto per irrobustire il proprio corpo. Comincia a praticare con costanza e dedizione le arti marziali a seguito di una vicenda che vede coinvolto il padre picchiato a sangue dai suoi avversari politici. Decide quindi di imparare le arti marziali per difendere se stesso e i suoi cari. Frequenta varie scuole e impara diversi stili di Jujutsu e di Bukijustu. L'arte che segnerà il suo cammino marziale sarà però il Daito-Ryu Aiki JuJutsu, l'arte dai samurai della famiglia Takeda. Il suo principale maestro fu Takeda Sokaku, considerato da alcuni uno degli ultimi veri samurai, che gli insegnò il Daitō ryū conferendogli il grado che sta sotto solo al Menkyō kaiden e il certificato di maestro di Daitō ryū Aiki Jūjutsu. Aprirà quindi un proprio dojo a Tokyo dove inizierà a insegnare l'Aiki Budō, specchio del Daitō ryū e scheletro dell'Aikidō. Fonderà presto l'associazione Aikikai Foundation e il Kobukan dōjō ne diventerà l'honbu dōjō. Durante il suo soggiorno a Tōkyō verrà a conoscenza di una tragica notizia che vedrà coinvolto suo padre, ormai in fin di vita. Deciderà quindi di partire per Tanabe ed accorrere al capezzale del padre morente, ma durante il viaggio, incontrerà una persona che segnerà profondamente la sua vita, il suo cammino spirituale e l'arte dell'Aikido. Costui fu Ōnisaburō Deguchi, capo di una setta Shintoista chiamata Ōmoto-kyō. Deciderà quindi di recarsi ad Ayabe, nella sede dell'Ōmoto-kyō. Durante il suo soggiorno ad Ayabe suo padre muore. Morihei rimarrà ad Ayabe per diversi anni diventando la guardia del corpo di Ōnisaburō Deguchi e partecipando insieme alla setta a diverse vicende. Successivamente si recò ad Iwama, nella prefettura di Ibaraki, dove fondera l'Ibaraki dōjō e l'Aiki Jinja, il tempio dell'Aikidō. Qui fonderà l'arte, la filosofia e la religione conosciuta col nome di Aikidō e si dedicherà allo studio del Budo e all'agricoltura. Da questo periodo in poi verranno narrati diversi aneddoti che vedranno protagonista Ueshiba in sbalorditive dimostrazioni anche di carattere sovrannaturale, testimoniate da diversi suoi allievi. Egli infatti da questo momento si presenterà come l'incarnazione di una divinità shintoista, quale Il Re Dragone e affermerà di dover compiere una missione: portare l'armonia nel mondo. Morirà il 26 aprile 1969 per un cancro allo stomaco. GLOSSARIO Ai-hanmi: Posizione rispettivamente uguale. Atemi: Colpi contro parti vulnerabili del corpo. Buki-waza: Tecniche con armi. Chudan: Movimento o posizione centrale. Dan: Grado de cintura nera. Dojo: Palestra. Domo-arigato-gozaimashita: Molte grazie (molto formale, usare quando la lezione é finita). Gedan: Movimento o posizione bassa. Gokyo: Quinta tecnica di immobilizzazione. Gyaku-hanmi: Posizione rispettivamente opposta. Henka-waza: Variazione da una tecnica. Hanmi: Posizione di base dell'Aikido con l'angolazione dei piedi che forma un triangolo. Ikkyo: Prima tecnica di immobilizzazione. Irimi-nage: Proiezione in entrata (Irimi = entrare). Irimi Tenkan: Movimento di entrata seguito da tenkan. Jiyu-waza: Tecniche libere. Jo: Bastone. Jo dori: Tecniche su attacco di bastone. Jo suburi: Esercizi individuali con il bastone. Jodan: Movimento o posizione alta. Juji-garami (o Juji-nage): Proiezione con le braccia incrociate. Kaiten-nage: Proiezione rotatoria. Kamae: Posizione di guardia. Kata-dori: Presa alla spalla. Katate-dori: Presa al polso con una mano (salvo diversa indicazione da gyaku-hanmi). Ken: Spada. Kiai: Grido. Kote-gaeshi: Torsione del polso. Kumi-jo: Tecniche per due persone con il bastone. Kumi-tachi: Tecniche per due persone con il spada. Kyu: Grado sotto dan. Maai: Distanza corretta. Mae ukemi: Cadute in avanti. Morote-dori Kokyu-ho: Presa con due mani su un braccio, esercizio di kokyu. Muna-dori: Presa al petto. Nage waza: Tecniche di proiezione Nikyo: Seconda tecnica di immobilizzazione. Omote-waza: tecnica fatta entrando davanti uke. Randori: Pratica libera spesso con più attaccanti. Rokkyo (o Hiji-kime-osae): Sesto tecnica di immobilizzazione. Ryote-dori: Presa ai polsi. Sankyo: Terza tecnica di immobilizzazione. Seiza: Posizione in ginocchio seduti sui talloni. Senpai: Lo studente più vecchio in aikido. Sensei: Maestro. Shiho-nage: Proiezione in quattro direzioni. Shikko: Camminare sulle ginocchia. Shomen-uchi: Colpo frontale alla testa. Suwari-waza: Tecniche dalla posizione seduta sui talloni. Tachi-dori: Tecniche su attacco di spada. Tachi-waza: Tecniche dalla posizione in piedi. Takemusu Aiki: Termine usato dal fondatore per indicare la creatività illimitata dell'aikido. Il M° M.Saito chiama il proprio tipo di aikido Takemusu Aiki. Tai-no-henko: Movimento di base di tutte le tecniche ura-waza. Tai-sabaki: Movimento con il corpo. Tanto-dori: Tecniche su attacco di pugnale. Tenchi-nage: Proiezione cielo terra. Tenkan: Movimento circolare dei piedi. Tori: Persona che esegue la tecnica (letteralmente colui che viene preso). Tsuki: Pugno. Uchi: Colpo. Ude-garami: torsione del braccio. Udekime-nage: Proiezione con leva sotto il braccio. Uke: Persona che riceve la tecnica (letteralmente colui che partecipa). Ukemi: Cadute. Ura-waza: Tecnica fatta ruotando dietro uke. Ushiro eri-dori: Presa da dietro sul collo. Ushiro ryo-kata-dori: Presa da dietro su entrambe le spalle. Ushiro ukemi: Cadute all'indietro. Waza: Tecniche. Yokomen-uchi: Colpo alla tempia. Yonkyo: Quarta tecnica di immobilizzazione. Yudansha: Un persona chi che un grado di dan (cintura nera). 13 jo no kata: Serie di 13 movimenti esercizio individuale con il bastone. 31 jo no kata: Serie di 31 movimenti esercizio individuale con il bastone. POCHE SEMPLICI REGOLE Praticare l'Aikido significa, tra le altre cose, accettare e fare propri alcuni principi riguardo il comportamento non solo sul tatami ma anche in tutte le occasioni e in tutti gli ambienti che potrebbero essere coinvolti. Pertanto esortiamo i nostri consociati a seguire questi pochi punti dettati, tra l'altro, dal buon senso: 1 Rispetto per se stessi. Mantenere in ordine il keikogi, portare sempre con sé le armi e curare l'igiene personale. 2 Rispetto per gli altri. Aiutare i nuovi allievi ad integrarsi e ad apprendere, puntualità alle lezioni e agli stages. 3 Rispetto dei gradi. Il grado più alto presente sul tatami (Sempai) ha il compito di collaborare all'insegnamento e, pertanto, gli altri allievi non possono in alcun modo mettere in dubbio tale insegnamento. 4 Rispetto per l'ambiente. Il dojo, il tatami e tutto l'ambiente che ci permette di praticare l'Aikido deve essere tenuto in ordine e in buono stato. 5 Rispetto del saluto. Prima e dopo di ogni lezione, di ogni spiegazione del Sensei e di ogni esercizio con i compagni è fatto obbligo di un saluto formale (inchino). MONTE ORE PRO-ESAMI Al fine di poter dare alla Commissione Esaminatrice un quadro il più completo possibile sulla preparazione del candidato agli esami per i passaggi di kyu la nostra Associazione ritiene doveroso da parte degli allievi di attenersi ad un minimo di ore di pratica nei nostri dojo. Candidato al 5° Kyu: 40 ore di pratica. Candidato al 4° Kyu: 60 ore di pratica dal conseguimento del 5° kyu. Candidato al 3° Kyu: 75 ore di pratica dal conseguimento del 4° kyu. Candidato al 2° Kyu: 90 ore di pratica dal conseguimento del 3° kyu. Candidato al 1° Kyu: 120 ore di pratica dal conseguimento del 2° kyu.