nazione/giornale/maz/04 17/03/09
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4 •• CRONACA MASSA LA NAZIONE MARTEDÌ 17 MARZO 2009 . L’INTERVENTO «La nostra città deve ripartire dalle sue bellezze» ITALIA NOSTRA «No al tunnel, devasterebbe l’ambiente» IL DIRETTIVO di Italia Nostra di Massa Montignoso, nella riunione pubblica di giovedì, a forte maggioranza ha espresso la propria contrarietà all’ipotesi di traforo della Tambura tra Vagli e Resceto in pieno Parco Regionale delle Alpi Apuane: «L’intervento causerebbe irrimediabili danni al territorio alterando gli equilibri ecologici ed ambientali. Intaccherebbe uno dei maggiori acquiferi italiani, il primo in Toscana, intercettando le falde con conseguenze irreversibili e devastanti sui corsi d’acqua di superficie e sotterranei. Le strutture viarie connesse causerebbero l’alterazione del quadro paesaggistico, estremamente sensibile, e una pressione ambientale inaccettabile. Il cantiere insisterebbe sopra percorsi di assoluta fragilità geologica, già interessati da frane pericolose ed ampie. Il traffico che ne deriverebbe di difficile gestione si sommerebbe alle attuali deficienze strutturali di viabilità, già al limite del collasso». — MASSA — COMBATTIVO Elia Pegollo dice “no” al traforo TRAFORO DELLE APUANE «Giù le mani dal bene comune acqua» Pegollo contro l’opera: «Sarebbe disastroso per le sorgenti» di ANNA PUCCI — MASSA — IFENDEVANO l’acqua quando ancora la consapevolezza dell’essenzialità di questo bene comune apparteneva a pochi. Non può tacere adesso di fronte all’ipotesi di un “traforo delle Apuane” che, spiega, potrebbe alterare drammaticamente l’equilibrio dei nostri acquiferi carsici. «Condivido pienamente le posizioni contrarie al traforo emerse nel dibattito alla Casa delle Culture — afferma Elia Pegollo, presidente del centro culturale La Pietra Vivente — e mi auguro che siano sincere. Fin dai primi anni ’90 la nostra associazione difende strenuamente l’acqua delle Apuane mettendo in evidenza i gravi pericoli, per gli acquiferi profondi, rappresentato dalle escavazioni, in particolare d’alta quota». Pegollo ricorda l’importanza delle ricerche svolte dalla Federazione Speleologica Toscana «soprattutto in relazione al bacino della Focolaccia», oggetto nel 1992 di una denuncia, e della carta della vulnerabilità all’inquinamento degli ac- D quiferi delle Apuane: «Mettemmo in evidenza che il bacino del Frigido è uno dei più eclatanti esempi italiani di non corrispondenza fra bacino idrogeologico e bacino idrografico, il primo è oltre una volta e mezzo il secondo. L’acqua arriva al Frigido dal Pisanino, dalla Tambura, da arnetola, dall’anticrinale del Sumbra e anche dal monte Pallerina». PEGOLLO nota che nell’intervento di giovedì sera il presidente della Federazione Speleologica Toscana «ha mostrato quello che gli studiosi e la cultura popolare da sempre affermano: la Tambura è piena d’acqua. Dunque la nostra contarietà al traforo si traduce nell’eterna difesa dell’acqua che come associazione abbiamo sempre messo tra le priorità. Ricordiamo quanto è successo ultimamente al Mugello, coi cantieri per l’alta velocità: sono sparite delle sorgenti e 27 persone sono state condannate per i danni ambientali. Nel caso Tambura si sa che si rischia di compromettere l’equilibrio e l’autorità giudiziaria avrebbe elementi per intervenire penalmente nei confronti di coloro che, sapendo, provocassero danni irreversibili». Il sindaco di Vagli, aggiunge Pegollo, «giovedì sera ha affermato che se il traforo dovesse procurare danni alle risorse idriche anche lui sarebbe contrario. Possiamo dirgli che le risorse idriche verrebbero sicuramente sacrificate e dunque sia conseguente». Pegollo si dichiara «toccato profondamente dal problema dell’acqua, perché nelle nostre peregrinazioni abbiamo visto quello che succede in Palestina, in Africa e nel continente latino americano. Nel mondo ogni 8 secondi muore un bambino per problemi legati all’acqua. Noi non possiamo sciupare questo bene comune per le sindromi da profitto di pochissime persone». E conclude: «Se davvero si vogliono spendere dei soldi e creare lavoro anche noi abbiamo dei suggerimenti: valorizzare le residue vie di lizza, intervenire sull’acquedotto per ridurre perdite e rischi di inquinamento, mettere in sicurezza di interi versanti attraverso processi di regimazione delle acque. Questi interventi potrebbero rendere giustizia a quello che la nostra zona è: una coniugazione favolosa mare monti per un turismo intelligente». LA PROTESTA IN CAMPO ALBERTO PIERONI PRESIDENTE DI FEDERITALIA «Cinque ricorsi per le bollette dell’acqua» — MASSA — BOLLETTE Alberto Pieroni protesta «IL NOSTRO legale, l’avvocatessa Lucia Tonazzini, ha presentato cinque ricorsi al giudice di pace per le bollette dell’acqua». Alberto Pieroni, presidente provinciale di FederItalia consumi, va avanti così: «Chiediamo che sia fatta chiarezza in relazione ai costi che risultano nella bolletta di fornitura acqua e di depurazione del primo del secondo trimestre dello scorso anno. Vogliamo che si accerti se sono state rispettate le fasce secondo quanto stabilito da Ato». Pieroni tiene a sottolineare di aver presentato anche due esposti: uno alla Procura della Repubblica di Roma e uno alla Procura della Repubblica di Massa. E invita ancora una volta i massesi «a pagare soltanto i consumi dell’acqua fino a quando i tribunali di Massa e di Roma non si saranno espressi». La prima udienza sarà il prossimo 23 marzo. ANNIVERSARIO Il profumo della natura Vincenzo Russo Laviamo il bucato nel rispetto dei diritti. Il Consorzio Lavanderie Toscane lava il bucato con la coscienza pulita: rispetto per l’ambiente e risparmio idrico, sicurezza sul lavoro e impiego della manodopera femminile. Da 20 anni il Consorzio Lavanderie Toscane lavora per la tutela dei consumatori e per il miglioramento della qualità dell’offerta negli alberghi, bar e ristoranti toscani: biancheria fresca, pulita, naturale. www.consorziolavanderie.it Nel primo anniversario della scomparsa, solo chi si ama veramente non muore mai. Lo ricordano i familiari RUSSO e PANDOLFI. La S. Messa in suffragio verrà celebrata alle ore 18 di oggi, martedì 17 marzo, nella chiesa di San Giovanni Bosco a Viareggio. Viareggio, 17 marzo 2009. D’ACCORDO con la denuncia fatta dal nostro giornale «sulla crisi dell’arte nella nostra città», Luca Panfietti, ex consigliere comunale e membro della Direzione Provinciale del Partito Democratico, auspica un dibattito pubblico e «una rinascita della nostra città che può e deve iniziare proprio dalla bellezza del suo patrimonio culturale, ambientale ed artistico. Diceva il principe Miskin nell’Idiota di Dostoevskij che “la bellezza salverà il mondo” e Vito Tongiani, una delle glorie dell’arte massese, lo ripete su “La Nazione“ che bellezza e amore possono salvarci dalla violenza che ci circonda. Violenza, degrado, decadimento civile hanno vinto nella nostra città. La denuncia del giornale e di Tongiani devono ricordarci che Massa può ripartire proprio dalle sue bellezze: dal mare, dai monti e dalle cave di marmo, dalla sua storia e dal suo patrimonio artistico. Occorre ripensare un nuovo modello di sviluppo per la nostra città e per la nostra provincia che devono puntare con coerenza e determinazione sulla valorizzazione ambientale, turistica e culturale. Una politica attenta e coraggiosa di salvaguardia del patrimonio artistico e storico da parte di tutti i cittadini e non solo da parte dell’amministrazione, la riscoperta del bello del passato e del presente: gli antichi sentieri delle nostre montagne, il castello Malaspina, il patrimonio artistico del centro storico , le pinete di Poveromo, le ville liberty del lungomare di marina, i prodotti gastronomici locali autentici , le opere di Tongiani e Guadagnucci, la nuova piazza Bad Kissingen che deve essere finita entro l’estate, insieme alla chiusura del centro storico di Massa e una nuova pavimentazione di Piazza aranci, il recupero di villa Massoni , di Villa della Rinchiostra, e delle colonie potranno insieme ad altre idee forti far ripartire la nostra città. Dobbiamo vincere la stupidità dilagante di chi pensa al trattino da mettere tra Massa e Carrara quando si dovrebbe progettare la creazione di un unico comune fra le due città sorelle. Chi ha avuto la fortuna di viaggiare un poco per il mondo sa che esistono pochi luoghi altrettanto esaltanti per bellezza, grandiosità e fascino e altrettanto conosciuti nel mondo per la loro bellezza e per il loro prodotto sublime esaltato da Michelangelo, Bernini, Canova e Tenerani e Moore. Oggi tale bellezza è diventata solo un business per poche famiglie. Per chi pensa che sia utopia un nuovo modello di sviluppo del nostro territorio proprio partendo dalla “bellezza” ricordo che nelle scienze del turismo esiste una sindrome famosa che è conosciuta come sindrome di Bilbao, la città Basca che grazie alla costruzione del Museo Guggenheim alla fine degli anni 90 da parte del grande architetto Frank O. Gehry ha ricostruito il rilancio economico e turistico di tutta la regione Basca. Ai sindaci di Massa e Carrrara che stanno portando avanti i piani strutturali delle due città voglio suggerire di inserire un project financing per la costruzione di un nuovo grande Museo che racchiuda tutte le opere abbandonate nell’Accademia o altre opere dei grandissimi scultori della nostra terra, magari inserendolo nel piano strutturale delle due città ed al confine tra le due città, vicino al nuovo porto turistico ed alle colonie da trasformare, un grande museo di marmo simbolo della potenza e della bellezza della nostra terra».