Vento largo (68)

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Vento largo (68)
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Vento largo (68)
“I libri hanno bisogno di noi”. (George Steiner)
Con l’ultimo numero di quest’anno di Vento largo vogliamo augurarvi buone feste e un felice 2014, ma
anche ringraziare, ancora una volta, tutti i musicisti e le musiciste, i relatori e le relatrici, gli amici e le amiche
che hanno contributo a rendere lo Zig Zag Social Club quello che è, un piccolo shelter from the storm.
(libri)
Mario Vargas Llosa, L’eroe discreto, Einaudi
“Ci sono scrittori che ci cambiano la vita, perché ci aprono gli occhi, il cuore, la mente: Vargas Llosa è uno
di questi” ha scritto Claudio Magris. Dietro una strana lettera, comincia la prima storia e nella lotta per
un’eredità si sviluppa la seconda, che si incastra alla perfezione riportando Mario Vargas Llosa al suo Perú,
dove come scriveva Julio Cortázar si e ci concede “un lusso romanzesco che induce uno stato prossimo
all'ipnosi”.
Joyce Carol Oates, Storia di una vedova, Bompiani
È una mattina di febbraio del 2008 quando all’improvviso Raymond Smith muore lasciando sola sua moglie,
Joyce Carol Oates. Dal vuoto e dal disorientamento inziale si dipana la Storia di una vedova che, cercando di
raccogliere i pezzi e di affrontare l’evenienza, mostra un coraggio raro e un’altrettanta, unica lucidità,
rivelandosi uno dei libri più intimi, personali e risoluti di Joyce Carol Oates.
David Byrne, Come funziona la musica, Bompiani
“Ci sono due conversazioni che si svolgono contemporaneamente: la storia e il modo in cui la storia viene
raccontata” scrive David Byrne e non c’è dubbio che, dal suo punto di vista, la musica è stata indispensabile
alla narrazione del suo (e del nostro) mondo. Partendo e tornando da spunti autobiografici, i Talking Heads
prima di tutto, David Byrne approfondisce tutti gli aspetti (dall’ascolto alla tecnologia) legati alla musica in
modo colto, chiaro e spesso ironico. Da non perdere.
Madeleine Thien, L’eco delle città vuote, 66th And 2d
L’eterno dilemma dei migranti assedia Janie, che ha lasciato la Cambogia a undici per il Canada. E’ il suo
presente, il suo futuro. Il passato è nascosto nelle pieghe della sua anima: i khmer rossi, Phnom Penh,
diventata una città fantasma “alla confluenza dei fiumi”, i campi di lavoro, l’interminabile fuga, la perdita
della famiglia. Un romanzo denso e laborioso che ci regala una nuova, sorprendente narratrice.
John Steinbeck, Furore, Bompiani
Un capolavoro leggendario che ha segnato la letteratura e per estensione tutta la cultura americana non
soggetta all’indifferenza e alla rassegnazione della cosiddetta maggioranza silenziosa. L’odissea della famiglia
di Tom Joad attraversa lo spazio e il tempo, solcando tutte le strade americane e arrivando fino a Bruce
Springsteen con la forza di un classico unico, indimenticabile, qui rivisto nella traduzione e destinato a
migliore collocazione. Indispensabile.
(dischi)
Tony Joe White, Hoodoo, Yep Rock
Tony Joe White vanta una carriera enciclopedica alle spalle e uno stile unico, riconoscibilissimo: la sua
“swamp music”, un irresistibile miscuglio di ritmi che tengono insieme rock’n’roll, rhythm and blues e le
costanti e sensibili deviazioni verso i suoni della Louisiana e delle paludi è rimasta inalterata nel tempo.
Hoodoo, fin dal titolo, non cambia di una virgola ed è meglio così perché alla classe di Tony Joe White non
serve altro.
Gian Maria Testa, Men At Work, Egea
Frutto di una lunga tournée in quartetto in Germania nel febbraio del 2012, questo disco dal vivo è diventato
via via una sorta di retrospettiva di una lunga, raffinata e bellissima carriera, riletta con arrangiamenti sobri e
misurati e comprensiva di un sentito omaggio a Fabrizio De André con la versione che Gianmaria Testa
offre di Hotel Supramonte. La testimonianza definitiva per uno dei migliori cantautori italiani in circolazione.
North Mississippi All Stars, World Boogie Is Coming, Songs Of The South
Sono diventati grandi, ormai, i North Mississippi All Stars e World Boogie Is Coming non poteva far altro che
confermare uno stile ormai provato e consolidato dall’esperienza maturata sia in famiglia, dove il papà Jim
Dickinson gli ha insegnato tutto quello che c’era da sapere, sia dal vivo dove hanno imparato il resto. In più,
per l’occasione ospitano una bella schiera di amici che condividono quello spirito “boogie”, e si sente.
Anders Osborne, Peace, Alligator
Comincia con una gran ouverture, la stessa Peace, il nuovo disco di Anders Osborne. Una delle migliori
canzoni ispirate da Neil Young negli ultimi anni e tra le più belle in assoluto del 2013, con un’ispiratissima
performance vocale di Anders Osborne. Dura, elettrica, convinta Peace offre un po’ il senso e la misura
dell’intero disco che alla fine risulta essere la puntata più rock’n’roll della sua carriera.
Bill Callahan, Dream River, Drag City
Bill Callahan torna sul “fiume”, là proprio dove l’aveva lasciato dietro la sigla Smog, nel 2005, con A River
Ain’t Too Much to Love e con Dream River ha raggiunto il disco della maturità che ci si aspettava da lui, prima o
poi. Rarefatto, crepuscolare, minuzioso nelle scelte e profondo nelle canzoni e nella loro interpretazione, Bill
Callahan ha firmato uno dei dischi più belli di quest’anno. Da scoprire.
(promemoria)
Con l’incontro di sabato prossimo, 30 novembre, dedicato a John Coltrane con Lorenzo Rota e Gianni Del
Savio, lo Zig Zag Social Club chiude un intenso 2013. L’appuntamento è per l’anno prossimo, sabato 25
gennaio con una retrospettiva dedicata a Cormac McCarthy. Ricominciamo alla grande.
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