Maggio 2007 versione stampabile
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Piccolo Calendario Mariano Lanteriano Maggio 2007 Martedì 1 Maggio 2007 Dai manoscritti conservati appare quanto il ven Lanteri ebbe a cuore la meditazione della “Vita privata di Gesù Cristo”. In un corso di esercizi scrisse in merito queste concise ma densissime righe: “Ho conosciuto che tutto il pregio delle azioni dipende dalla volontà di Dio e la volontà di Dio ama piuttosto da noi le azioni piccole, comuni, basse che le altre”. Del resto invitava l’esercitante a chiedere questa grazia: “Preghiamo Gesù di farci conoscere la preziosità delle virtù che ci insegnò in questa vita nascosta e di darci la grazia di imitarLo”. Il ven. Lanteri notò che il mistero del nascondimento di Gesù era conosciuto da Maria: “Il Figlio di Dio sapeva che il Padre celeste Lo vedeva, sapeva che Lo conoscevano Maria e Giuseppe, e questo Gli bastava. ImitiamoLo anche noi: l’apprezzamento e l'approvazione di Dio siano l'oggetto dei nostri affetti ed il termine dei nostri desideri. Dio mi vede, dica ciascuno, Dio è con-tento, questo mi basta, tutto il restante è vanità”. Gesù è il mistero nascosto. La Sua infanzia, nota Lanteri, non ha niente di celebre. Si parla degli studi fatti dagli altri bambini, ma di Lui si dice: “Dove ha appreso ciò che sa poiché non ha mai studiato niente e non è stato visto nelle scuole?” (cfr. Mt 13,54). Venerdì 11 Maggio 2007 San Francesco de Geronimo Francesco nacque a Grottaglie (Taranto) il 17 dicembre 1642, primo di undici figli, di cui tre ecclesiastici, da una famiglia benestante e di profonda fede cristiana. Ebbe la fortuna di trovare nel suo paese natale una scuola di lettere e di pietà, che gli giovò grandemente, fino ai diciassette anni. Essa era tenuta da una congregazione di sacerdoti dediti all’insegna-mento e alle missioni fra il popolo. A volte Francesco accompagnò i sacerdoti nelle missioni aiutandoli nell’istruzione catechistica ai fanciulli. Su proposta della stessa congregazione a sedici anni gli fu conferita la prima tonsura (1658) e a diciassette anni fu ricevuto nel seminario diocesano di Taranto. Frequentò le scuole del Collegio dei Gesuiti e su loro consiglio proseguì a Napoli gli studi conseguendo la laurea in diritto civile e canonico e in teologia. Nel 1666 fu ordinato sacerdote e nel 1670 entrò nella Compagnia di Gesù. Dal 1671 al 1674 fu addetto ai ministeri apostolici in Puglia. Una volta ritornato a Napoli per completare gli studi di teologia, vi rimase poi per tutta la vita addetto alle missioni popolari che lo fecero apostolo di Napoli (nelle piazze e lungo le strade) e che sostituirono le missioni dell’India o dell’Oriente, da lui insistentemente chieste. Egli penetrava nei quartieri ove più numerose erano le case di donne di cattiva condotta e predicava sotto le loro finestre, ottenendo molte conversioni. Egli godette di straordinaria popolarità nella città di Napoli e diffuse quella forma di predicazione che nella storia della Chiesa locale passò sotto il nome di “predicazione napoletana”. Nella sua predicazione insistette a presentare la devozione alla Vergine come garanzia sicura di salvezza. Morì a Napoli l’11 maggio 1716. Fu beatificato da Pio VII il 2 maggio 1806 e canonizzato da papa Gregorio XVI il 26 maggio 1839. La festa fu fissata al giorno delle morte. Il ven. Lanteri conosceva la vita dell’allora beato Francesco di Geronimo scritta da Muzzarelli in occasione della beatificazione e la consigliò all’amico Cesare d’Azeglio. Sabato 12 Maggio 2007 Anniversario Pio Bruno Lanteri nacque a Cuneo, all’epoca diocesi di Mondovì, il 12 maggio 1759, alle tre del pomeriggio. Lo stesso giorno venne battezzato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pieve. Come scrisse san Cirillo di Alessandria: “Per te, Maria, i credenti arrivano alla grazia del santo battesimo”. Gli vennero dati tre nomi: Pio Bruno Pancrazio, completamente nuovi nell’onomastica dei Lanteri. «Pio» probabilmente gli venne dato in omaggio al padrino di battesimo, lo zio e architetto di Cuneo, Pio Eula. Tale nome inoltre rimanda alla pietà e a san Pio V, il pontefice devoto di Maria Ausiliatrice, difensore dell’integrità della fede e per quanto gli fu possibile zelante propagatore della stessa. «Bruno» rimanda a san Bruno, il fondatore dei certosini, presso il cui ordine Lanteri da adulto vorrà entrare e che gli ispirerà lo spirito di riflessione e di distacco dal mondo e un profondo spirito mariano. «Pancrazio» in italiano significa “tutta forza” e tale si dimostrò Lanteri nel ribattere i colpi dei nemici della Chiesa e nel difenderne le prerogative ed i diritti. Esso gli venne dato perché nato e battezzato il 12 maggio, giorno dedicato alla memoria del santo martire del IV secolo. Conoscendo l’animo mariano dei genitori non è improbabile che questi abbiano posto il neobattezzato sotto la protezione della Madre dell’Autore della Vita. Anche nella parrocchia di Santa Maria della Pieve a Cuneo (sulla linea di Nostra Signora delle Fontane presso La Briga), era raffigurata Maria Santissima. Venerdì 25 Maggio 2007 Anniversario Sabato 25 maggio 1782, Lanteri venne ordinato sacerdote dall’Arcivescovo di Torino, mons. Vittorio Gaetano Costa di Arignano presso la Chiesa dell’Immacolata Concezione, la cui costruzione, attribuita al padre teatino Camillo Guarino Guarini (Modena 1624-83), ebbe inizio nel 1673 e la consacrazione nel 1697. Il suo sacerdozio prendeva l’avvio nel nome di Maria e sotto la sua materna protezione. Nella Chiesa dell’Immacolata Concezione ricevettero in seguito l’ordinazione sacerdotale san Giuseppe Cafasso, san Giovanni Bosco e il beato Federico Albert. La chiesa venne riaperta al pubblico dal servo di Dio Giovanni Paolo II il 3 settembre 1988, in occasione della seconda visita apostolica a Torino. Preparandosi all’ordinazione sacerdotale il ven. Lanteri comprese come dovesse arrivare a Gesù per Maria anche in occasione della celebrazione della Santa Messa: “Mi approfitterò di tutti i meriti, grazie e privilegi di questa mia Signora come chi sa di aver ad essi quel diritto che hanno i figli alla madre. Quando dirò Messa la supplicherò di prestarmi le sue vesti, gioielli e tutti gli abbigliamenti di casa per tale funzione e di poter offrire tutti i suoi meriti al benedetto suo Figlio per ricoprire così l'indecenza di un così sordido albergo: il che sono persuaso che farà con grande gusto, come disse a santa Gertrude. Unirò i miei atti di fede, di speranza e di carità ai meriti di mia Madre e così inseriti in un traffico tanto grande e ricco, crescerà a dismisura il povero mio capitale”. Domenica 27 Maggio 2007. Pentecoste Maria si offrì all’azione dello Spirito Santo, che operò in lei il gran mistero dell’Incarnazione del Divin Verbo. Maria, nella sua vita terrena, seppe parlare allo Spirito Santo, manifestandoGli i suoi sentimenti e le sue paure, sempre fiduciosa nella Sua potente azione. P. Lanteri invocò Maria affinché intercedesse per la nostra docilità allo Spirito Santo. Venendo lo Spirito in noi, vi porta la Sua pace, facendo crescere in noi le virtù. Per questo p. Lanteri invitò una religiosa a visitare un altare dedicato a Maria tre volte al giorno (la mattina, dopo pranzo, alla sera), rivolgendole la preghiera dell’Angelus con pre-messe molto sentite, ed in cui si considerava l’azione dello Spirito Santo. Giovedì 31 Maggio 2007 Visitazione Il ven. Lanteri trasse da un testo di Jean-Baptiste Massillon (1663-1742), sacerdote della Congregazione dell’Oratorio queste considerazioni per la festa della Visitazione: “Ostacoli che il nostro amor proprio oppone alla grazia: 1° ostacolo: una falsa modestia; 2° ostacolo: la difficoltà delle virtù; 3° ostacolo: una falsa persuasione che noi possiamo usare degli addolcimenti nelle vie della salvezza”.