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====== AVVERTENZE ========================= Newsletter settimanale di Avvertenze http://avvertenze.aduc.it Notizie, riflessioni e guide pratiche per il consumatore: per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione http://www.aduc.it/info/sostienici.php ------------------------------------------Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF: http://avvertenze.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Avvertenze-2015-11.txt http://avvertenze.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Avvertenze-2015-11.pdf ------------------------------------------Servizio di consulenza: http://sosonline.aduc.it/info/consulenza.php Archivio dal 11-03-2015 al 17-03-2015 2015-11 In questo numero: - Editoriali. 17-03-2015 10:36 Corruzione di Stato. Ma quanti Incalza ci sono nel nostro sistema di potere? http://avvertenze.aduc.it/editoriale/corruzione+stato+ma+quanti+incalza+ci+sono+nel_22937.php 11-03-2015 18:41 Sopravvalutazione degli asset finanziari, sottovalutazione delle conseguenze http://avvertenze.aduc.it/editoriale/sopravvalutazione+asset+finanziari+sottovalutazione_22924.php - Notizie. http://avvertenze.aduc.it/notizia/ - Osservatorio Legale. 14-03-2015 07:50 Decreti dalla Croazia per mancato pagamento del parcheggio http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/decreti+dalla+croazia+mancato+pagamento+parcheggio_22931.php - Giannino 16-03-2015 17:52 Giubileo 2015 http://www.aduc.it/giannino/giubileo+2015_22936.php - Comunicati 11-03-2015 12:34 Contraccezione d'emergenza - pillola 5 giorni dopo. Il gap dell'Italia in un'Europa federale a go-go http://avvertenze.aduc.it/comunicato/contraccezione+emergenza+pillola+giorni+dopo+gap_22922.php 11-03-2015 12:52 Pressione fiscale, economia in nero e ammortizzatori sociali http://avvertenze.aduc.it/comunicato/pressione+fiscale+economia+nero+ammortizzatori_22923.php 12-03-2015 12:29 Partecipazioni azionarie dello Stato. RAI Way al 51%, Eni al 30,1% e Enel al 25,5%. Perche' ci si preoccupa dell'acquirente? http://avvertenze.aduc.it/comunicato/partecipazioni+azionarie+dello+stato+rai+way+al+51_22928.php 13-03-2015 11:54 Pubblicita' ingannevole. Antitrust: quando e' locale non puo' essere ingannevole. Un caso toscano http://avvertenze.aduc.it/comunicato/pubblicita+ingannevole+antitrust+quando+locale+non_22929.php 13-03-2015 14:34 Banche. Il falco Draghi e il gufo Weidmann http://avvertenze.aduc.it/comunicato/banche+falco+draghi+gufo+weidmann_22930.php 15-03-2015 10:29 Giancarlo Caselli, Universita' di Firenze e liberta' d'espressione http://avvertenze.aduc.it/comunicato/giancarlo+caselli+universita+firenze+liberta_22933.php 16-03-2015 11:08 Giubileo. Ci risiamo http://avvertenze.aduc.it/comunicato/giubileo+ci+risiamo_22934.php 16-03-2015 15:49 Elton John o Dolce e Gabbana? Procreazione in vitro e liberta' d'espressione http://avvertenze.aduc.it/comunicato/elton+john+dolce+gabbana+procreazione+vitro+liberta_22935.php 17-03-2015 11:43 Aduc – Osservatorio Firenze. Piazza San Marco. Ci hanno preso in giro? http://avvertenze.aduc.it/comunicato/aduc+osservatorio+firenze+piazza+san+marco+ci+hanno_22938.php 17-03-2015 13:26 Giubileo. Per l'organizzazione basta copiare quella del 2000 http://avvertenze.aduc.it/comunicato/giubileo+organizzazione+basta+copiare+quella+2000_22939.php - Articoli 11-03-2015 10:27 Sfratti finita locazione: proroga per disagiati http://avvertenze.aduc.it/articolo/sfratti+finita+locazione+proroga+disagiati_22920.php 11-03-2015 10:52 Stupefacenti, dal Governo un ingiustificato attendismo. Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei ministri http://avvertenze.aduc.it/articolo/stupefacenti+dal+governo+ingiustificato+attendismo_22921.php 12-03-2015 09:38 Sanità Toscana, la riorganizzazione non deve calpestare i diritti degli abitanti nelle zone 'disagiate' http://avvertenze.aduc.it/articolo/sanita+toscana+riorganizzazione+non+deve+calpestare_22925.php 12-03-2015 11:23 Sospensione mutui e calcolo degli interessi http://avvertenze.aduc.it/articolo/sospensione+mutui+calcolo+interessi_22927.php 14-03-2015 07:50 Decreti dalla Croazia per mancato pagamento del parcheggio http://avvertenze.aduc.it/articolo/decreti+dalla+croazia+mancato+pagamento+parcheggio_22931.php 14-03-2015 11:50 Narcoguerra messicana. Vietate le narcocorridos. La loro cultura http://avvertenze.aduc.it/articolo/narcoguerra+messicana+vietate+narcocorridos+loro_22932.php - Notizie 11-03-2015 09:06 ITALIA/Cannabis terapeutica. Legge Regione Veneto e le sue contraddizioni http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+legge+regione+veneto+sue_130849.php 11-03-2015 09:12 ITALIA/Contraccezione. Pillola 5 giorni dopo solo con prescrizione medica http://avvertenze.aduc.it/notizia/contraccezione+pillola+giorni+dopo+solo_130850.php 11-03-2015 11:32 IRLANDA/Ecstasy legalizzata… fino a mezzanotte del 12 marzo http://avvertenze.aduc.it/notizia/ecstasy+legalizzata+fino+mezzanotte+12+marzo_130851.php 11-03-2015 11:38 ITALIA/Aste online. Antitrust blocca acquisizione clienti da operatore Internet http://avvertenze.aduc.it/notizia/aste+online+antitrust+blocca+acquisizione+clienti_130852.php 11-03-2015 13:09 ITALIA/Mutui immobiliari. Boom a febbraio. Crif http://avvertenze.aduc.it/notizia/mutui+immobiliari+boom+febbraio+crif_130853.php 12-03-2015 09:44 ITALIA/Cannabis terapeutica. Radicali auditi in Regione Piemonte http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+radicali+auditi+regione_130854.php 12-03-2015 11:44 FRANCIA/Eutanasia. Sedazione terminale. Primo via libera dell'Assemblea nazionale http://avvertenze.aduc.it/notizia/eutanasia+sedazione+terminale+primo+via+libera+dell_130855.php 13-03-2015 08:50 ITALIA/Iva sulla Tia non e' dovuta ed e' rimborsabile. Cassazione http://avvertenze.aduc.it/notizia/iva+sulla+tia+non+dovuta+rimborsabile+cassazione_130856.php 13-03-2015 10:09 SPAGNA/Cannabis Club a Barcelona. La 'lotta' fra polizia e Giustizia http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+club+barcelona+lotta+polizia+giustizia_130857.php 13-03-2015 10:22 ITALIA/Deflazione in rallentamento. Istat http://avvertenze.aduc.it/notizia/deflazione+rallentamento+istat_130858.php 13-03-2015 12:26 ITALIA/Terapia dolore. Applicazione ancora molto parziale http://avvertenze.aduc.it/notizia/terapia+dolore+applicazione+ancora+molto+parziale_130859.php 13-03-2015 12:35 MONDO/Droga. Vertice Vienna http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+vertice+vienna_130860.php 13-03-2015 13:55 ITALIA/Staminali. Muscolo in provetta http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+muscolo+provetta_130861.php 13-03-2015 14:50 ITALIA/Fecondazione assistita. Tribunale Milano rimanda legge alla Consulta http://avvertenze.aduc.it/notizia/fecondazione+assistita+tribunale+milano+rimanda_130862.php 13-03-2015 14:57 USA/Alcool in polvere http://avvertenze.aduc.it/notizia/alcool+polvere_130863.php 14-03-2015 14:39 GRAN BRETAGNA/L'uso di cannabis acuisce disturbo bipolare http://avvertenze.aduc.it/notizia/uso+cannabis+acuisce+disturbo+bipolare_130864.php 15-03-2015 12:13 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Piu' di 60 deputati aderiscono all'intergruppo di on.Della Vedova http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+piu+60+deputati+aderiscono_130865.php 15-03-2015 16:58 ITALIA/Gelato alla cannabis comincia ad affermarsi in Sardegna http://avvertenze.aduc.it/notizia/gelato+alla+cannabis+comincia+affermarsi+sardegna_130866.php 15-03-2015 17:07 COLOMBIA/Arrestato 'El Alcade', narco tra i piu' ricercati al mondo http://avvertenze.aduc.it/notizia/arrestato+el+alcade+narco+piu+ricercati+al+mondo_130867.php 15-03-2015 17:46 URUGUAY/Cannabis legalizzata. I consumatori prima e dopo. Studio http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+legalizzata+consumatori+prima+dopo+studio_130868.php 15-03-2015 17:58 ARGENTINA/Cannabis terapeutica. Parte il primo saggio clinico universitario http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+parte+primo+saggio+clinico_130869.php 15-03-2015 18:12 GRAN BRETAGNA/Fecondazione in vitro. Elton John contro Dolce e Gabbana http://avvertenze.aduc.it/notizia/fecondazione+vitro+elton+john+contro+dolce+gabbana_130870.php 15-03-2015 18:16 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Pannella su iniziativa Della Vedova http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+pannella+iniziativa+della_130871.php 16-03-2015 12:10 ITALIA/Villa Maraini a Roma. Petizione per la sua esistenza http://avvertenze.aduc.it/notizia/villa+maraini+roma+petizione+sua+esistenza_130872.php 16-03-2015 12:16 ITALIA/Distributori carburanti. Antitrust: no a limiti di orario http://avvertenze.aduc.it/notizia/distributori+carburanti+antitrust+no+limiti+orario_130873.php 17-03-2015 07:54 ITALIA/Medici e tossicodipendenza. La formazione di Villa Maraini http://avvertenze.aduc.it/notizia/medici+tossicodipendenza+formazione+villa+maraini_130874.php 17-03-2015 09:18 FRANCIA/200 tonnellate di droga sequestrate nel 2014. Cannabis al top http://avvertenze.aduc.it/notizia/200+tonnellate+droga+sequestrate+nel+2014+cannabis_130875.php 17-03-2015 12:07 U.E./Inflazione in aumento in zona euro. Eurostat http://avvertenze.aduc.it/notizia/inflazione+aumento+zona+euro+eurostat_130876.php 17-03-2015 13:39 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Roberto Saviano: Renzi prenda posizione http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+roberto+saviano+renzi_130877.php 17-03-2015 14:51 ITALIA/Legalizzazione cannabis. L'intervento di Umberto Veronesi http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+intervento+umberto+veronesi_130878.php 17-03-2015 14:53 ITALIA/Ketamina non illegale. Pd: vittoria della ragionevolezza http://avvertenze.aduc.it/notizia/ketamina+non+illegale+pd+vittoria+della_130879.php 17-03-2015 14:56 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Cosa si muove in Sardegna http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+cosa+si+muove+sardegna_130880.php 17-03-2015 14:58 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Antigone: risparmio di 100 mln di euro http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+antigone+risparmio+100+mln_130881.php 17-03-2015 15:01 ARABIA SAUDITA/Traffico droghe. Nuova esecuzione capitale http://avvertenze.aduc.it/notizia/traffico+droghe+nuova+esecuzione+capitale_130882.php 17-03-2015 15:03 ALBANIA/Copertura narcotrafficante. Politico maggioranza sotto accusa http://avvertenze.aduc.it/notizia/copertura+narcotrafficante+politico+maggioranza_130883.php ------------------------------------------LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono due, e sul sito c'è la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://avvertenze.aduc.it/info/vaticano.php PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://tlc.aduc.it/rai/ ------------------------------------------Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura sei canali tematici e sei sottocanali con informazioni e consigli quotidiani, tutti editi dall'Aduc: - Avvertenze http://avvertenze.aduc.it Per conoscere i propri diritti e combattere le arroganze di ogni tipo Sottocanali: - Rimborso Windows: http://avvertenze.aduc.it/rimborsowindows/ - Censura: http://avvertenze.aduc.it/censura/ - Immobili: http://avvertenze.aduc.it/immobili/ - Investire Informati http://investire.aduc.it Informazione e consulenza finanziaria - Salute http://salute.aduc.it Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo può disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualità, etc. Sottocanali: - Eutanasia: http://salute.aduc.it/eutanasia/ - Cellule staminali: http://salute.aduc.it/staminali/ - Droghe http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Telecomunicazioni http://tlc.aduc.it I diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia Sottocanali: - Stop al canone Rai: http://tlc.aduc.it/info/specialecanonerai.php - Immigrazione http://immigrazione.aduc.it Diritti degli stranieri in Italia ------------------------------------------EDITORIALE 17-03-2015 10:36 Corruzione di Stato. Ma quanti Incalza ci sono nel nostro sistema di potere? Sembrano non finire mai. Oggi e' la volta di Ercole Incalza che -sembra- fosse una sorta di padre-padrone di tutti gli appalti che passavano dal ministero dove lavorava fino allo scorso 31 dicembre. E chi l'aveva mai sentito questo nome. Sto parlando, ovviamente, di noi comuni mortali. Anche se io credo di essere mediamente piu' informato della media degli italiani, questo nome non l'avevo mai sentito. E si aggiunge alle centinaia di altri nomi che in questi ultimi decenni (e non solo) hanno affollato le cronache giudiziarie dei vari ladri e furfantelli di Stato (ed assimilati) che emergono come funghi dopo le piogge di fine estate. Nomi che non mi sforzo neanche di andare a ricercare, perche' credo di aver ben reso il concetto. Primo Greganti, per esempio, tornato in auge con le tangenti dei lavori dell'Expo milanese e diventato noto alcuni fa (Mani Pulite) per essere una sorta di cassiere dei finanziamenti illeciti al Partito Comunista Italiano (PCI). E quanti altri ce ne saranno che scopriranno/scopriremo un domani prossimo venturo. “Signori nessuno” che vivono nei meandri burocratici delle istituzioni e dei partiti; anima degli e per gli stessi; addetti al funzionamento dello Stato e alle sue macchine di consenso; conosciuti dagli addetti ai lavori, omaggiati e contesi per le proprie virtu' di “macchine portasoldi” e dispensatori di consigli per mettere le persone giuste al posto giusto. E' l'Italia, e non solo. Forse, come avviene in altri Paesi, di personaggi del genere ce ne sarebbero mano se ci fosse un riconoscimento legal-giuridico dell'attivita' di lobby politica, con tutto alla luce del sole. In Usa, per esempio, ci sono molti meno scandali come i nostri: vuoi perche' tutti sanno che le leggi vengono applicate (1), vuoi perche' in un'economia piu' a libero mercato,lo Stato e' molto meno imprenditore che da noi, e fra privati l'intermediazione lobbistica fa parte del modo di essere ed operare. Quello che ci preoccupa e' se di questa fotografia che ricordiamo, ne siano consapevoli i nostri governanti. Sembra di si', visto che tutti hanno sempre messo al primo posto la lotta al malaffare anche tra di loro. Ma poi, puntualmente, emerge il famoso “signor nessuno” di turno che tutti -i soliti noi comuni mortali all'oscuropensavano fossero inesistenti e/o estinti. Forse e' il caso che puntiamo con piu' attenzione il nostro sguardo anche, per esempio, sulla mensa dei nostri figli che vanno all'asilo...... (1) frutto non solo di una maggior rigore e rispetto dello Stato e dei suoi funzionari, ma anche di una cultura religiosa -quella calvinista- che a differenza di quella da noi prevalente -la cattolica romana- transige molto meno rispetto a pentimenti e cose del genere. (Vincenzo Donvito) 11-03-2015 18:41 Sopravvalutazione degli asset finanziari, sottovalutazione delle conseguenze Viviamo una fase dei mercati finanziari assolutamente eccezionale. Le banche centrali un tempo erano regolatori dei mercati. Oggi hanno assunto il ruolo di principali protagonisti. Sono coloro che, di fatto, determinano, direttamente o indirettamente, i prezzi delle principali asset class. Il comparto nel quale le banche centrali agiscono direttamente è principalmente quello delle obbligazioni governative. L'intervento della BCE ha spinto i rendimenti di questa categoria di obbligazioni prossimi allo zero (ed in alcuni casi sotto zero). Ciò determina, indirettamente, l'eccezionale diminuzione dei rendimenti di tutte le altre categorie di obbligazioni. Con i rendimenti delle obbligazioni sostanzialmente prossimi allo zero dove finiscono i soldi che la BCE immette nei mercati finanziari acquistando obbligazioni? Il principale mercato di sbocco è ovviamente quello azionario. Indirettamente, quindi, l'intervento della BCE (come precedentemente quello delle altre banche centrali) non ha solo spinto fino alla follia i prezzi delle obbligazioni, ma anche quelli delle azioni. Il mercato azionario USA è già molto caro. Quello europeo non raggiunge quei picchi di sopravvalutazione, ma è comunque abbastanza caro. Ciò nonostante, se non accadranno degli eventi esogeni ai mercati finanziari che fungano da catalizzatore, è ragionevole attendersi che le azioni continueranno a salire sulla spinta di questo operato della BCE. Ma quali sono le conseguenze di questa situazione? Le conseguenze, in poche parole, sono la creazione di una bolla finanziaria che può scoppiare non appena ci sarà un catalizzatore sufficientemente forte. Fino a quando le banche centrali manterranno la remunerazione della liquidità e delle obbligazioni prossime allo zero, gli investitori continueranno ad investire nei mercati azionari a meno che non si presenti qualche evento esterno che modifichi il sentiment del mercato. Ad un certo punto, però, le banche centrali dovranno, obbligatoriamente, tornare alla normalità ed allora, qualsiasi notizia negativa o evento esogeno innescherà un fuggi-fuggi generale che farà molte “vittime”, finanziariamente parlando. Ancora non stiamo vivendo, sul mercato azionario, una fase di totale euforia irrazionale. C'è una forte propensione al rischio, ma non ancora vera e propria euforia. L'acquisto di azioni non è ancora diventato un tema di conversazione di massa come avvenne, ad esempio tra la fine degli anni '90 ed i primi tre mesi del 2000. Non è escluso che nei prossimi mesi si possa rivedere una fase del genere, magari favorita da una qualche ripresa economica percepita in modo significativo. Se ciò dovesse realizzarsi, lo scenario di un violento scoppio della bolla diventerebbe ancora più probabile. In tutti i casi, è importante che i risparmiatori siano consapevoli che, per quanto i prezzi degli asset finanziari possano ancora continuare a salire, e forse anche molto, questi eventuali rendimenti non sarebbero “sani”. Sono rendimenti frutto di circostanze assolutamente eccezionali che possono svanire da un momento all'altro. Si può anche scegliere, se si è molto consapevoli dei rischi, di provare a cavalcare questa fase speculativa, ma sarebbe un grave errore investire in azioni sulla base del fatto che fino ad oggi sono andate molto bene. Semplicemente perché “fino a quando la BCE immette soldi le azioni non possono che salire”. I prezzi delle attività finanziarie sono molto sopravvalutati, in alcuni casi sono folli, in altri casi ci sono tutte le condizioni affinché lo diventino relativamente presto. L'errore che gli investitori informati non dovrebbero fare è quello di sottovalutarne le conseguenze. (Alessandro Pedone) ------------------------------------------OSSERVATORIO LEGALE di: Maria Elena Pini 14-03-2015 07:50 Decreti dalla Croazia per mancato pagamento del parcheggio Sono arrivate alla nostra associazione numerose segnalazioni di persone che hanno ricevuto un decreto di esecuzione proveniente dalla Croazia ed, in particolare, da Pula. Il documento in questione, pervenuto con lettera raccomandata, tradotto da interprete giudiziario per la lingua italiana, concerne un debito nei confronti di un parcheggio privato. I destinatari di questo atto, durante un soggiorno in Croazia, avrebbero parcheggiato la macchina in un posteggio a pagamento privato senza pagare il corrispettivo, ed ora si troverebbero – qualcuno anche dopo un avviso “bonario” - un atto d'ingiunzione di pagamento. Queste comunicazioni contengono, infatti, un “ricorso per ottenere un decreto di esecuzione”, che è l'equivalente del nostro decreto ingiuntivo. Il ricorso in questione è redatto da un avvocato croato per conto del creditore (la società di parcheggi) ed è emesso da un notaio, sulla base di un documento autentico (le scritture contabili della procedente). Cosa fare: opporsi, pagare o ignorare? Opposizione. Al decreto è possibile fare opposizione entro 8 giorni dal ricevimento, impugnandolo dinnanzi allo stesso notaio che lo ha emesso; sull'opposizione decide un tribunale. L'impugnazione deve essere motivata, pena l'inammissibilità, e probabilmente in lingua croata. Ma è quasi certamente necessario avvalersi di un legale abilitato ad esercitare in Croazia per proseguire con l'opposizione. Questo significa sostenere spese non indifferenti, per cui è consigliabile opporsi solo se effettivamente vi sono motivi validi (ovvero, se si può dimostrare che non si è usufruito del parcheggio). In ogni caso, la sentenza emessa dal tribunale croato al termine del giudizio, potrà senza dubbio essere oggetto di esecuzione forzata in Italia. Ignorare. Il decreto diventerà esecutivo e non potrà più essere contestato nel merito. Se poi il creditore decidesse di procedere con l'esecuzione forzata in Italia, dapprima notificando un atto di precetto, ci si potrà opporre con l'ausilio di un proprio legale di fiducia entro 10 giorni. Ma in questa sede, l'opposizione non potrebbe riguardare il merito del credito, ma solo il rispetto delle garanzie comunitarie sull'equo processo. Se il giudice riterrà rispettate queste garanzie, questione su cui nutriamo qualche dubbio, si dovrà pagare con un significativo aggravio di spese, compresi gli onorari dei legali, pena il pignoramento. Pagare. E' la strada sicuramente meno onerosa, in termini economici. Ma significa anche rinunciare a far valere i propri diritti, qualora siano stati violati. Per aiutare a decidere cosa fare, è bene chiarire alcune questioni: 1) Giurisdizione Giurisdizione e competenza all'interno dei paesi dell'Unione Europea sono disciplinate dal Regolamento CE n. 44 del 2001. La regola è la competenza del paese, Stato membro, dove è domiciliato il convenuto. Un'eccezione si ha in materia contrattuale (art 5, lett. a): una persona, domiciliata all'interno di uno Stato membro, può essere convenuta in un altro Stato membro, davanti al giudice del luogo in cui l'obbligazione è stata o deve essere eseguita. Il luogo di esecuzione dell'obbligazione, quando questa abbia ad oggetto la prestazione di servizi, è il luogo dello Stato membro in cui il servizio è stato o avrebbe dovuto essere prestato (lett. b). Eccezioni in materia di contratti conclusi dai consumatori sono previste dall'art. 15 dello stesso Regolamento, ma concernono esclusivamente la vendita a rate di beni mobili materiali, il prestito con rimborso a rata o altra operazione di credito e le ipotesi in cui l'imprenditore sia domiciliato nello stesso Stato del consumatore o la sua attività sia diretta in questo Stato o verso un gruppo di Stati, fra i quali quello del consumatore. In base alle norme appena richiamate, dunque, sussiste la competenza di Pula perché il servizio parcheggio è stato eseguito in Pula e non si inserisce nelle eccezioni in cui prevale la qualifica di consumatore. 2) Competenza In base al diritto croato, il decreto di esecuzione è redatto da avvocato e presentato ad un notaio, che, verificata la sussistenza dei requisiti, emette il decreto. Trattasi di procedura diversa dalla nostra che, in ambito sommario e monitorio prevede, sì, un iniziale ricorso inaudita altera parte, e, cioè, senza che sul punto venga instaurato subito il contraddittorio. Questo, invece, verrà garantito all'ingiunto con la comunicazione dell'emissione del decreto da parte del Giudice, al quale potrà fare opposizione, instaurando un processo ordinario. In particolare la procedura croata portata alla nostra attenzione differisce da quella italiana sotto il profilo della competenza. In Italia è un giudice ad emettere il decreto, un'autorità terza ed imparziale. Il decreto che hanno ricevuto diversi turisti italiani proviene, invece, da un notaio ossia un professionista legale, ma con funzioni diverse da quelle del giudice, per come lo intendiamo in Italia. In Croazia l'accesso alla professione notarile è parzialmente diversa, poiché diventa notaio colui che abbia superato l'esame giudiziario e dopo 5 anni di anzianità in questa mansione. Sono, inoltre, frequenti in Croazia le ipotesi in cui il notaio è organo ausiliare del tribunale; è proprio un incaricato giudiziario che esplica le sue funzioni all'interno di un distretto di tribunale. 3) Esecuzione Il decreto di esecuzione diventa esecutivo decorsi gli 8 giorni per l'impugnazione e consente l'aggressione del patrimonio, mobiliare ed immobiliare, del destinatario (il pignoramento). Sotto questo profilo, però, il Regolamento attribuisce competenza esclusiva, in materia di esecuzione delle decisioni, al giudice dello Stato membro in cui ha luogo l'esecuzione. Sussiste, pertanto, la competenza delle autorità croate ad emettere un'ingiunzione di pagamento nel proprio Stato, ma tale provvedimento, se deve essere eseguito in Italia, deve passare attraverso il tribunale italiano. Tutto quanto ciò premesso, chi dovesse ricevere un decreto di esecuzione dalla Croazia dovrà tenere presente: - che sussiste la giurisdizione croata, quindi legittimamente (in base al ricordato Regolamento) la controversia è stata incardinata in Croazia; - che l'opposizione a tale decreto nel brevissimo termine di 8 giorni (ammesso che un termine così breve sia corretto, anche in base ai principi, anch'essi di derivazione comunitaria, dell'equo processo di cui all'art. 6 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali) apre un procedimento dinnanzi al tribunale croato, con probabilità della necessaria assistenza da parte di un avvocato locale, e le spese che ne conseguono; - che, invece, la mancata opposizione determina l'acquisizione di esecutività del decreto e, quindi, l'impossibilità di rimettere in discussione il credito azionato nel merito; - che, tuttavia, per eseguire il provvedimento straniero non è necessario il riconoscimento da parte del tribunale italiano, il quale, però, rimane esclusivamente competente per l'esecuzione e, quindi, deve essere comunque interpellato nella fase esecutiva; - che ciò comporta per il procedente la necessità di farsi comunque assistere da un avvocato in Italia che si occupi di tutta la fase esecutiva, sostenendone i costi; - che il credito per cui procedono è di 1.506 kuna, equivalenti a 198 euro se pagati entro 8 giorni, che, invece, se seguiti da fase esecutiva aumenterebbero a 2000 kuna, corrispondenti a 264 euro circa. La società croata potrebbe essere scoraggiata dall'instaurare diversi processi esecutivi nelle varie città di residenza dei turisti (meno se i debitori si concentrano in alcune circoscrizioni e, quindi, è sufficiente che si affidino ad un legale di quella città); - che se tale fase esecutiva fosse realmente instaurata in Italia, il destinatario di essa si vedrebbe addossati i costi anche di tale fase in caso di soccombenza (ma anche di vittoria se il giudice reputasse di compensare le spese!); - che, laddove fosse incardinata l'esecuzione nel tribunale italiano, l'ingiunto potrebbe fare opposizione sottoponendo ad un giudice italiano le proprie rimostranze che, comunque, sarebbero limitate alle considerazioni già fatte (l'impossibilità di sollevare questioni sul merito della pretesa; l'esistenza di una procedura nazionale di uno Stato membro, che rimane sovrano e che è chiamato a rispettare alcune garanzie comunitarie che, nel caso specifico, sembrano tutto sommato garantite). A ben vedere l'opposizione all'atto di precetto potrebbe essere affidata esclusivamente alla verifica sul rispetto delle garanzie comunitarie sul processo, alla correttezza della notifica di un decreto ingiuntivo/ decreto di esecuzione croato per lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, ed al termine di 8 giorni tutt'altro che garantista dei principi del giusto processo, a maggior ragione trattandosi di controversia transfrontaliera. ------------------------------------------GIANNINO 16-03-2015 17:52 Giubileo 2015 ------------------------------------------NOTIZIE 11-03-2015 09:06 ITALIA/Cannabis terapeutica. Legge Regione Veneto e le sue contraddizioni Vorremmo tornare sulle incredibili direttive applicative della legge regionale riguardanti i medicinali cannabinoidi. Esse sono state infatti presentate all’ultima riunione dell’Officina Algologica Veneta, che riunisce gran parte dei terapisti del dolore della regione, suscitando sconcerto e perplessità. Innanzitutto perché nessuno ne era stato informato, smentendo lo stesso Ministero della Sanità che sul suo sito dichiara che tali farmaci saranno utilizzati nella terapia del dolore. Ma sono inoltre emerse ulteriori stridenti contraddizioni. Ricorderete che la prescrivibilità secondo il Servizio Sanitario Regionale è prevista in un solo caso. In pratica non si è fatto altro che prendere le indicazioni di un farmaco a base di cannabis registrato, il Sativex, previsto per gli spasmi nella sclerosi multipla resistenti a tutti i farmaci e su indicazione solo degli specialisti neurologi, e trasferirle alle infiorescenze (farmaco galenico), che vengono indicate, guarda caso, esclusivamente negli spasmi da lesione midollare resistenti a tutti i farmaci e sempre su indicazione solo di specialisti neurologi. Ma la registrazione del Sativex corrisponde solo a scelte di marketing dell’azienda produttrice, che ha deciso di puntare le sue sperimentazioni (sappiamo quanto enormemente costosi sono gli studi clinici sui farmaci) su tale patologia. Peraltro il Sativex in Canada è ufficialmente registrato anche per il dolore da cancro. A quanto pare i malati di cancro canadesi sono diversi da quelli veneti. Inoltre i criteri regionali prevedono che i cannabinoidi debbano essere impiegati solo su pazienti che non rispondono a tutti gli altri farmaci miorilassanti, cioè contro gli spasmi; ma, ecco la contraddizione, devono essere usati “in associazione ai miorilassanti”. Ma se per definizione questi non funzionano, perché continuare a somministrarli? Spetterà bene al medico curante se farlo o no, altrimenti chi risponderà di possibili interazioni od effetti collaterali dovuti a una, incongrua, somministrazione contemporanea? Il medico o un funzionario della Regione? Le leggi nazionali prevedono poi che la prescrizione (richiesta di importazione, trattandosi di farmaci non ancora prodotti in Italia) venga fatta su un modulo, redatto dal Ministero, totalmente anonimo. Anche le prescrizioni a carico del malato, cioè le ricette “bianche”, secondo la legge 94/98 (cosiddetta Legge “Di Bella”) sono anonime, e non devono riportare il nome del malato, ma solo un “codice alfanumerico”, che rimanda a un registro personale tenuto dal curante. Le direttive regionali con il motivo, peraltro legittimo, di monitorare l’uso di questi farmaci, prevedono invece che i medici che prescrivono debbano inviare alla Regione dei moduli non solo con le loro generalità, ma anche con nome, cognome, data di nascita, codice fiscale e patologia del malato! Alla faccia delle leggi sulla privacy! Quindi un malato non solo dovrà pagarsi il farmaco di tasca sua, anche se magari ha un cancro terminale, ma dovrà spiattellare i suoi dati pubblicamente. Perché fornire queste informazioni sensibili a qualche oscuro funzionario regionale? Fortunatamente l'originale legge regionale, peraltro buona, non prevede sanzioni, per la qual cosa riteniamo che queste direttive resteranno in gran parte disattese. E visto che parliamo di trasparenza e privacy, queste linee di indirizzo regionale sono state elaborate da un “Gruppo tecnico di lavoro” istituito con Decreto del 14 maggio 2013, n.40. Per quanto a lungo abbiamo però ricercato sul sito regionale i particolari di questo decreto, non siamo riusciti a saperne nulla. Come è stato istituito? In base a quali criteri sono stati scelti i suoi componenti? Di certo le associazioni di medici e pazienti che da anni si occupano della questione non sono state coinvolte. E ancora, chi sono i componenti di questo “gruppo tecnico”? Tutte domande alle quali vorremmo fosse data risposta, in base al diritto di accesso agli atti amministrativi (Legge 7 agosto 1990, n.241) Sottoscrivono il presente documento : 1) Associazione per la Cannabis Terapeutica (ACT), sede legale: studio Campanelli/Averni via Dardanelli 37, 00195 Roma. 2) dr Paola Bassetto, Medico di Medicina Generale, Venezia. 3) Giorgio Bignami, già dirigente di ricerca in psicofarmacologia presso l'Istituto superiore di sanità, Roma. Ex Presidente dell'Associazione Forum Droghe. 4) Francesco Crestani, Servizio di Terapia del Dolore e Cure Palliative, U.O. Anestesia e Rianimazione, ULS 18 Rovigo-Trecenta. Presidente Associazione Cannabis Terapeutica. 5) Dr. Sandro Fabbro, Medico Chirurgo, Odontoiatra, Moruzzo, Udine. 6) Prof. Enrico Facco, Cattedra di Anestesia Generale e Speciale Odontostomatologica, Dipartimento di Neuroscienze - Università di Padova. 7) Stefano Ferretti, Medico Chirurgo, Specialista in anestesia e rianimazione, U.V.T.A (Unità Valutazione Technology Assessment), Azienda Ospedaliera di Padova. 8) Gianpaolo Grassi, Primo ricercatore del Consiglio per le Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, Centro di Ricerca per le Colture Industriali, CRA-CIN, Rovigo. 9) Franjo Grotenhermen, M.D. Executive Director, International Association for Cannabinoid Medicines (IACM), Am Mildenweg 6 D-59602 Ruethen, Germany. 10) Dott Giorgio Mariot, Direttore UOSD Terapia Antalgica ULSS 5 Regione Veneto. 11) Dr. Luigi Romano, Cannabis Biologist, Associate Member of the International Association for Cannabinoids Medicine. 12) Roberto Saia, Medico Chirurgo, Libero Professionista, Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica, Odontostomatologia. Membro del Comitato Ospedale Senza Dolore (C.O.S.D.) dell'Azienda Ospedale-Università, Padova. 13) Nunzio Santalucia, medico specialista in tossicologia, Servizio Tossicodipendenze, Pisa; socio fondatore di Forum Droghe,?del Centro Culturale Canapa e dell’Associazione Canapa Terapeutica. 14) Leonardo Trentin, Direttore UO Terapia del Dolore e Cure Palliative, Istituto Oncologico Veneto, IRCCS, Via Gattamelata, 64, 35128 Padova. 15) Gastone Zanette, Ricercatore in Anestesiologia, Dipartimento di Neuroscienze, Università di Padova. 11-03-2015 09:12 ITALIA/Contraccezione. Pillola 5 giorni dopo solo con prescrizione medica Ieri è stato deliberato il parere del Consiglio superiore di sanità sulla cosiddetta 'pillola dei 5 giorni dopo'. In attesa dei dettagli del dispositivo, la decisione è che il farmaco EllaOne debba essere venduto in regime di prescrizione medica indipendentemente dall'età della richiedente. Ciò soprattutto per evitare gravi effetti collaterali nel caso di assunzioni ripetute in assenza di controllo medico". E' quanto riporta un comunicato del ministero della Salute. Il 12 gennaio la Commissione europea ha autorizzato l'accesso diretto nelle farmacie senza necessità di prescrizione per il contraccettivo d'emergenza ellaOne* (ulipristal acetato, 30mg). Il via libera della Commissione Ue è seguito all'opinione positiva rilasciata a novembre dalla Commissione per i prodotti medicinali umani (Chmp) dell'Agenzia europea dei medicinali, secondo cui ellaOne funziona meglio nelle prime 24 ore e può essere utilizzata in sicurezza senza prescrizione medica. Ma l'Italia, a questo punto è ufficiale, non si adeguerà alla decisione europea. Una scelta che rientra nelle possibilità dei Paesi membri dell'Ue. Al contrario, molti Stati hanno già eliminato l'obbligo di prescrizione medica, come la Germania, che inizialmente si era espressa a sfavore della dispensazione 'libera'. 11-03-2015 11:32 IRLANDA/Ecstasy legalizzata… fino a mezzanotte del 12 marzo La notizia dovrebbe rallegrare chi a Dublino ama festeggiare in questo modo. In seguito ad un bug giuridico, l'ecstasy ed un centinaio di altre droghe sono diventate legali in Irlanda. Ce lo fa sapere il giornale irlandese online The Journal. Ieri mattina, la Corte d'Appello dell'Irlanda ha giudicato incostituzionale una parte della legge sul consumo di droghe (“Misure of Drugs Act”) del 1977. Questo testo e' stato modificato in diverse occasioni senza l'accordo da parte del Parlamento, una violazione dell'articolo 15 della Costituzione irlandese. Risultato: piu' di un centinaio di droghe ufficialmente vietate, tra cui la MDMA, la crystal meth e la ketamina, sono diventate di fatto legali. Il loro possesso non e' piu' un reato penale. Ma solamente fino a a quando la legislazione d'urgenza non entrera' in vigore. Il Governo irlandese sta preparando, in effetti, un nuovo testo per sopperire a questa svista giuridica e vietare nuovamente queste sostanze. Ma “potra' avere effetto solo il giorno dopo che sara' promulgato”, spiega The Journal. Questo vuol dire che l'ecstasy restera' legale in Irlanda al massimo fino a mezzanotte di giovedi' 12 marzo. 11-03-2015 11:38 ITALIA/Aste online. Antitrust blocca acquisizione clienti da operatore Internet Provvedimento cautelare dell’Antitrust nei confronti della società Flamingo Intervest Ltd con sede nelle Isole Vergini Britanniche, attiva nel settore delle aste on line attraverso vari siti web,tra cui www.dandybids.com e www.wippy.com. L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, avvalendosi della collaborazione del Nucleo speciale Tutela mercati della Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine sulla conformità delle varie forme di aste online alla normativa consumeristica, ha disposto che l’operatore sospenda ogni attività diretta ad acquisire nuove adesioni ai propri siti mediante inviti a partecipare a sondaggi, richieste di feedback e simili, sottoposti ai consumatori mediante la comparsa di finestre pop-up durante la navigazione internet, invio di messaggi di posta elettronica e altre modalità. Secondo numerose segnalazioni pervenute all’Agcm, l’operatore inviterebbe inizialmente i consumatori contattati a partecipare a un’indagine di mercato: una volta acquisita la disponibilità dell’interlocutore e assunte le informazioni richieste, Flamingo Intervest prospetterebbe la possibilità di ricevere un “premio” per l’adesione all’iniziativa, a fronte del pagamento di una somma irrisoria rispetto al valore del bene, a titolo di spese di spedizione. In seguito la società, oltre a non consegnare il prodotto promesso, utilizzerebbe i dati della carta di credito del consumatore per effettuare addebiti diversi o ulteriori rispetto alla cifra concordata, ovvero invierebbe intimazioni di pagamento: ciò in ragione del fatto che, accettando di ricevere il premio, il consumatore avrebbe inconsapevolmente sottoscritto un abbonamento a titolo oneroso al servizio di aste on line. 11-03-2015 13:09 ITALIA/Mutui immobiliari. Boom a febbraio. Crif Ancora un segnale di ripresa del mercato immobiliare in Italia. Nel mese di febbraio il numero delle richieste di mutuo da parte delle famiglie italiane e' cresciuto del +38,7 per cento rispetto al febbraio 2014, facendo registrare l'incremento piu' consistente dal 2008 a oggi. Nella sostanza, nell'ultimo mese le domande di mutuo sono tornate in termini assoluti su volumi che non si registravano dal 2011, ovvero prima del crollo verticale registrato nella seconda meta' del 2011 e nel 2012. E' quanto emerge dal Barometro Crif della domanda di mutui da parte delle famiglie italiane. Seppur da oltre un anno e mezzo si continui a registrare una dinamica positiva relativamente al numero di finanziamenti per l'acquisto della casa, permane una cautela di fondo riguardo l'importo medio richiesto, attestatosi nel mese di febbraio a 124.175 euro, sostanzialmente in linea con i 124.088 euro del corrispondente mese 2014 ma lontanissimi dai 140.877 euro del 2010 e dai valori medi degli anni precedenti. Relativamente alla distribuzione in funzione dell'importo, la classe prevalente in cui si sono maggiormente concentrate le richieste degli italiani e' quella compresa tra 100 e 150 mila euro, con una quota pari al 29,8 per cento sul totale, seguita a ruota da quella inferiore ai 75 mila euro, con il 26,6 per cento. Nel complesso, la riduzione degli importi medi richiesti riflette sia la propensione delle famiglie verso soluzioni in cui il peso della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile sia il calo dei prezzi immobiliari. Per quanto riguarda la distribuzione della domanda di mutui per durata, infine, si nota come la classe compresa tra i 15 e i 20 anni e quella tra i 25 e i 30 abbiano concentrato il maggior numero delle richieste delle famiglie italiane, rispettivamente con il 23,5 per cento e il 23,6 per cento del totale. E' pero' marcata la contrazione della classe tra i 25 e i 30 anni rispetto alla quota pari al 28,2 per cento del totale registrata a febbraio 2014. Nel complesso, dall'analisi dell'importo medio e delle classi di durata, si legge nel report, "emerge una tendenza delle famiglie, in questa fase del ciclo economico ancora caratterizzata dall'incertezza circa i tempi di uscita dalla crisi, a privilegiare soluzioni di indebitamento a piu' breve termine e per importi piu' contenuti nel timore di non riuscire a ripagare regolarmente gli impegni assunti". "Alla luce della stabilizzazione della rischiosita' creditizia nel segmento retail su livelli moderatamente elevati, con il tasso di default che alla fine di settembre si e' attestato all'1,8 per cento per i mutui immobiliari, le politiche di erogazione da parte degli Istituti si sono mantenute nel complesso ancora caute e selettive - commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. Questo atteggiamento di prudenza e di attesa di un recupero di migliori condizioni economiche ha avuto un impatto importante sulla propensione all'indebitamento delle famiglie. Al contempo, pero', le condizioni dell'offerta sono risultate complessivamente migliorative rispetto al recente passato anche grazie a un'abbondante liquidita' a disposizione degli istituti di credito, che ha inciso sul costo del funding". 12-03-2015 09:44 ITALIA/Cannabis terapeutica. Radicali auditi in Regione Piemonte Si sono svolte ieri pomeriggio, presso il Consiglio Regionale del Piemonte, le consultazioni indette dalla Commissione Sanità sul Progetto di legge n. 78/2014 (vedi link) su “Uso terapeutico della canapa (Cannabis) ...”, presentato dal consigliere regionale Marco Grimaldi (SEL) + altri 12 consiglieri della maggioranza di centro-sinistra. Sono stati auditi, assieme ai rappresentanti delle organizzazioni di medici, farmacisti e pazienti, anche gli esponenti radicali Giulio Manfredi e Silvio Viale, che al termine dell'audizione hanno dichiarato: “Abbiamo illustrato le nostre proposte di modifica – che inseriremo anche sul sito del Consiglio, in “consultazioni online” – ad un testo di legge che riteniamo comunque soddisfacente. Come anche l'esperienza della Regione Toscana (che ha già approvato una legge sulla cannabis terapeutica nel 2012) ha dimostrato, solo testando la legge sul territorio si possono poi fare i necessari aggiustamenti. Ora è prioritario che si arrivi alla legge piemontese entro l'estate. E qui, a differenza della Toscana (che può contare sul progetto pilota in atto presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze su impulso dei Ministeri della Salute e della Difesa), occorre che la Regione Piemonte richieda al Ministero della Salute l'autorizzazione ad attuare uno o più progetti pilota. Le competenze ci sono; noi radicali abbiamo indicato l'IPLA (Istituto Piante da Legno e per l'Ambiente), istituto controllato dalla Regione, e l' “Istituto Bonafous” di Chieri ma l'elenco sarebbe lungo. I luoghi sicuri, controllati, a partire dalle tante caserme esistenti a Torino, dove effettuare la coltivazione della canapa ci sono. Ancora una volta, come in tanti altri casi, sarà la volontà politica a fare la differenza. Lo diciamo ai consiglieri di maggioranza ma lo diciamo anche ai consiglieri del M5S, che in audizione ci hanno chiesto: perché in Italia siamo così indietro sul fronte delle politiche sulle droghe? Se avessimo decine di consiglieri regionali in tutta Italia e centinaia di parlamentari come ha l'M5S, noi radicali ci porremmo un altro interrogativo: perché non facciamo di più per recuperare il tempo perduto?”. 12-03-2015 11:44 FRANCIA/Eutanasia. Sedazione terminale. Primo via libera dell'Assemblea nazionale Primo via libera in Francia alla "sedazione terminale" per pazienti che non hanno più speranze di sopravvivere e sono affetti da sofferenza senza possibilità di sollievo. L'Assemblea nazionale, il principale ramo del Parlamento, ha infatti approvato ieri sera un articolo della proposta di legge bipartisan sul fine vita, che autorizza il ricorso ad una "sedazione profonda e continua" fino alla morte. L'intera proposta di legge sarà votata martedì 17 maggio, per poi passare al Senato. La questione della sedazione profonda è uno di punti che ha creato maggior tensione, fuori e dentro l'aula. Per chi la contesta, in particolare i rappresentati delle maggiori religioni, si tratterebbe di una ipocrisia. Per Philippe Barbarin (arcivescovo di Lione), François Clavairoly (presidente dei Protestanti di Francia), monsignor Emmanuel (metropolita ortodosso di Francia), Haïm Korsia (rabbino) e Mohammed Moussaoui (presidente delle moschee di Francia), che hanno firmato un appello su 'Le Monde', siamo di fronte a "eutanasia". Si tratta di "uccidere senza dirlo, abusando della sedazione" . "François Hollande non ha avuto il coraggio di mantenere gli impegni elettorali e di battersi per la piena legalizzazione dell'eutanasia. La formula della 'sedazione profonda e continua' approvata dall'Assemblea nazionale francese è una soluzione parziale, perché obbliga a passare attraverso una procedura di sedazione in alcuni casi immotivatamente lunga, obbligando il paziente e i suoi cari ad una attesa ingiustificata pur di non consentire la somministrazione di una sostanza letale ad effetto immediato". Così Marco Cappato, promotore della legge popolare per l'eutanasia legale e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, commenta il sì di un ramo del Parlamento francese alla sedazione terminale. Una scelta che, dice Cappato, "non corrisponde a una logica medica, ma soltanto alla volontà di evitare uno scontro politico diretto sull'eutanasia. La mobilitazione di rappresentanti dei culti monoteisti di Francia (cattolico, protestante, ortodosso, ebraico e islamico) contro la proposta di legge dimostra che lo scontro con chi ritiene che la vita non ci appartenga è comunque inevitabile". Pur con le riserve e contrarietà nel merito, sottolinea Cappato, "va comunque dato atto al Parlamento francese di incentrare la legge sulla volontà non eludibile del malato di saper fare ciò che il Parlamento italiano non ha il coraggio di fare: discutere e decidere. Nessun gruppo parlamentare ha infatti chiesto finora la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale che abbiamo presentato nel settembre 2013". "Proprio per aprire il confronto anche nel nostro Parlamento, giovedì 19 marzo, a un anno dal richiamo alle Camere dell'allora presidente Napolitano, grazie a Carlo Troilo e Matteo Mainardi, terremo presso il Senato della Repubblica, Sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro, un convegno dal titolo 'Liberi fino alla fine: il parlamento si faccia vivo. L'urgenza di buone regole e buona informazione su testamento biologico e eutanasia'", sottolinea. 13-03-2015 08:50 ITALIA/Iva sulla Tia non e' dovuta ed e' rimborsabile. Cassazione La tariffa rifiuti è un tributo e non può essere assoggettata a Iva. Il concessionario che ha riscosso la Tia è tenuto a restituirla al contribuente. È irrilevante, poi, per definire la natura dell'entrata comunale, l'intervento normativo successivo alla pronuncia della Corte costituzionale (238/2009) con il quale il legislatore ha qualificato la Tia2 come entrata non tributaria. Lo ha ribadito la Corte di cassazione (presidente Cicala, relatore Conti), con la sentenza 4723 del 10 marzo scorso. La pronuncia della Cassazione che ha riaffermato la natura fiscale della tariffa rifiuti è in linea con tante altre sentenze emesse dai giudici di piazza Cavour (tra le ultime si veda Cass. 4132/2015). Viene posto in rilievo nella pronuncia in esame che «anche sul piano eurounitario appare palese l'insussistenza di un nesso diretto tra il servizio e l'entità del prelievo e, con essa, l'assenza, almeno nelle ipotesi prese ora in considerazione, del rapporto di corrispettività posto alla base dell'assoggettamento ad Iva ai sensi degli artt. 3 e 4 del dpr n. 633 del 1972». È stato giudicato, inoltre, irrilevante quanto disposto dall'articolo 14 del dl 78/2010, convertito nella legge 122/2010, che per giustificare il pagamento dell'Iva successivamente alla pronuncia della Consulta, e per evitare di effettuare i rimborsi per le somme incassate dall'erario, ha qualificato come «non tributaria» la Tia2 istituita dall'articolo 238 del decreto legislativo 152/2006. L'Iva eventualmente versata, quindi, deve essere restituita dal concessionario che ha riscosso la tariffa. Del resto, l'equiparazione arbitraria fatta dall'Agenzia delle entrate (circolare 3/2010) alla Tia2, per motivare la richiesta dell'Iva, è inaccettabile e costituisce solo una forzatura. Così si era già espressa la Cassazione con le sentenze 3756/2012 e 2320/2012. 13-03-2015 10:09 SPAGNA/Cannabis Club a Barcelona. La 'lotta' fra polizia e Giustizia I dubbi legali nel mondo della cannabis sono emersi, ieri, in una giornata caratterizzata da decisioni di segno opposto. Nello stesso giorno la Giustizia ha assolto tre responsabili di un club di cannabis di Raval, mentre i Mossos d'Esquadra hanno annunciato un'operazione in altri locali di Nou Barris, dove sono stati arrestati per traffico di droghe i quattro principali responsabili. La Procura di Tarragona, per proprio conto, ha inoltre ieri archiviato le indagini che erano state avviate sul Comune di Rasquera, che intendeva mettere a disposizione il proprio territorio per piantare marijuana e far fronte al proprio debito pubblico. L'assoluzione dei tre responsabili del club Three Monkeys -per i quali la Procura aveva chiesto cinque anni di prigione per traffico di droga e associazione illegale- puo' essere determinante per la sorte degli altri procedimenti che ci saranno nei prossimi giorni. Il dubbio e' stato sollevato nel pieno dell'udienza: si deve penalmente perseguire un club di cannabis quando gli amministratori stanno facendo le carte per la loro regolamentazione? La risposta della sezione 22 dell'Audiencia di Barcelona e', nello specifico, di no. Secondo i magistrati i club sono un “fenomeno di recente comparsa”, e ricordano che l'Ayuntamiento di Barcelona e la Generalitat li hanno definiti come associazioni senza scopo di lucro che si autofinanziano e distribuiscono i loro prodotti solo tra i soci, che sono maggiorenni e consumano privatamente per motivi ludici o di salute. “Si riducono cosi' i danni sulla salute associati al mercato clandestino”, dice la sentenza. Sarebbe strano, secondo i giudici, che l'Amministrazione regoli il funzionamento delle associazioni se fosse evidente che il loro oggetto sociale sia “illegale e penalmente rilevante”. La chiave dell'assoluzione e' che i magistrati non hanno creduto alle tesi della Guardia Urbana che sosteneva che la marijuana era offerta al di fuori dei loro locali. La polizia locale aveva sostenuto che, tenendo una lavagna coi prezzi, l'associazione ne promuoveva la vendita. Ma non essendoci una vendita indiscriminata e non essendo la droga destinata al narcotraffico bensi' al consumo, non c'e' reato -conclude la sentenza. La sentenza rafforza la posizione negoziale delle organizzazioni pro-cannabis, che promuovo davanti all'Amministrazione la regolamentazione di un settore in auge. Barcelona e', dal suo canto, una delle citta' europee con maggiore presenza e diffusione dei club di cannabis. Gabriel Serra, portavoce della Federación de Asociaciones Cannábicas Autorreguladas de Cataluña (FEDCAC), ha detto ieri che in Catalogna ci sono 400 associazioni, la meta' delle quali a Barcelona. Sierra ha criticato la politica del ministro dell'Interno: “Ci trattano come criminali e ci perseguono con azioni di polizia, ma fortunatamente la giustizia ci da' ragione”. Il fatto che le associazioni siano registrate e funzionino in un ambito legale, non impedisce che le operazioni di polizia si susseguano. I Mossos le giustificano perche' sostengono che vi sono indizi di traffico di droghe. L'indagine e' cominciata lo scorso 15 agosto dopo che i Mossos avevano individuato due ladri che stavano rubando all'interno di un locale al piano terra. Gli agenti avevano scoperto che il locale in cui stavano rubando aveva un accesso in un armadio che comunicava con una piantagione di marijuana. I responsabili di questa coltivazione vendevano la marijuana al cannabis club di Nou Barris. Tre mesi di indagini e gli agenti sono arrivati alla conclusione che il segretario dell'associazione gestiva una serra in un appartamento di Montcasa i Reixac, dove coltivava marijuana. Grazie a questa piantagione disponeva di cannabis sufficiente per i propri soci. Gli agenti fecero diversi appostamenti nell'associazione e provarono che venivano effettuate in media 20 compravendite quotidiane. Gli acquirenti, in diverse occasioni compravano la droga e la consumavano al di fuori delle strutture. Sia il presidente che il segretario dell'associazione avevano introiti economici legali che gli consentissero di mantenere il livello di vita che mostravano. Nei diversi registri sono state trovate indicazioni di 228 piante di marijuana, 7,3 Kg sempre di marijuana, un chilo di hashish e 11.468 euro. 13-03-2015 10:22 ITALIA/Deflazione in rallentamento. Istat A febbraio 2015 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività , al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e segna un calo su base annua dello 0,1%. E' l'Istat a registrare cosi' l'andamento dei prezzi ritoccando le stime preliminari della scorsa settimana in cui aveva stimato il calo annuo dello 0,2%, che resta comunque in forte frenata rispetto al -0,6% registrato a gennaio scorso. L'attenuazione della flessione su base annua, si legge nella nota, è trainata in primo luogo alla decisa ripresa dei prezzi dei vegetali freschi (+10,8%, da -1,7% di gennaio) ma contribuiscono anche l'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai Trasporti (+1,4%, da +0,3% di gennaio), l'inversione di tendenza di quelli dei tabacchi (+3,7%, da -0,4% di gennaio) e il parziale ridimensionamento della flessione annua dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-12,8%, da -14,0% di gennaio). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l' "inflazione di fondo" sale dunque a +0,6% (da +0,3% di gennaio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,7% (era +0,3% il mese precedente).L'inflazione acquisita per il 2015 è pari, dice ancora l'Istat, a -0,2% (da -0,6% di gennaio). Il rialzo mensile invece, è dovuto soprattutto all'aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+7,8%), influenzato da fattori stagionali, e di quelli dei Tabacchi (+4,1%); un contributo viene inoltre dal rialzo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%). Rispetto a febbraio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,9% (era del -1,5% a gennaio) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera (+0,8%, da +0,5% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a gennaio 2015 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di tre decimi di punto. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% su base mensile e dello 0,7% su base annua là dove a gennaio il tasso tendenziale era risultato nullo. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,3% su base mensile e fa registrare una ripresa della crescita su base annua (+0,1%, da -0,5% di gennaio), confermando la stima preliminare. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su gennaio e diminuisce dello 0,4% su febbraio 2014. 13-03-2015 12:26 ITALIA/Terapia dolore. Applicazione ancora molto parziale A cinque anni dall'approvazione della legge 38 che regola terapie del dolore e cure palliative solo il 60% della popolazione, concentrata soprattutto in 5 regioni, gode di tutti i diritti che il provvedimento garantisce. Il dato, sottolineato da Guido Fanelli, presidente della Commissione ministeriale su questi temi e estensore della legge, è emerso durante il convegno promosso da Grunenthal Italia oggi al Senato. Al momento solo Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Veneto hanno istituito la rete richiesta dalla legge. 13-03-2015 12:35 MONDO/Droga. Vertice Vienna Corrispondenza di Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito Radicale da UNOCity di Vienna: Dopo gli interventi a carattere generale dei giorni scorsi, la Commissione sulle droghe delle Nazioni unite, CND, ha iniziato ad affrontare i vari punti relativi alla cosiddetta dichiarazione politica del 2009, temi che dovranno esser ripresi nei documenti che guideranno il lavoro preparatorio della seconda sessione speciale dell'Assemblea generale sulle droghe prevista per aprile 2016 al Palazzo di Vetro. L'unico punto su cui pare esserci un'ampia convergenza tra le delegazioni sono misure le alternative al carcere per il possesso personale di minime quantità, il resto è ancora in alto mare. Dettagli relativi alle proposte di riduzione della domanda a della dell'offerta, passando per il cosiddetto sviluppo alternativo e il diritto alla salute o il rispetto dei diritti umani stanno facendo emergere le differenze di fondo tra i vari paesi ricompattando fronti che parevano esseri allentati. Purtroppo anche l'Europa non sempre ha visioni convergenti; infatti, se da una parte gli interventi pronunciati a nome dell'UE manifestano grande apertura alla decriminalizzazione, contrarietà alla pena di morte in qualsiasi circostanza, affermazione del diritto alla salute e coinvolgimento di tutte le agenzie delle Nazioni unite, e naturalmente delle organizzazioni non-governative, in occasione di alcuni dibattiti tematici Svezia e Regno unite, e a tratti anche la Francia, hanno lasciato intuire che l'approccio alla cancellazione delle droghe resta comunque una componente importante, se non fondamentale, del loro apporto alle politiche delle Nazioni unite in materia di 'controllo delle droghe'. Situazione simile per quanto riguarda il gruppo dei paesi latino americani, l'altro raggruppamento regionale maggiormente interessato a promuovere una UNGASS che possa realmente fare la differenza e non rilanciare i soliti proclami proibizionisti. Tra i sudamericani è la Bolivia che si caratterizza per la retorica antidroga - sempre condita con tirate anti-capitalistiche - e il Paraguay che si trova al centro del traffico tra Argentina e Brasile. Il resto degli Stati membri, quindi Africa e Asia, raramente partecipa attivamente, tranne Corea del sud, Tailandia e Nigeria, in plenaria; a giudicare dal numero dei delegati cinesi e russi sicuramente i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sono molto attivi nella fasi negoziali che avvengano a porte chiuse. Con la giornata di mercoledì si sono chiusi i lavori di preparazione della sessione speciale dell'Assemblea generale dell'anno prossimo, ma le risoluzione che faranno emergere le priorità di quella riunione verranno adottate solo tra una settimana. Tra le questioni ancora aperte la proposta cinese di includere nella 1a tabella della convenzione del 1971 la ketamina, venerdì mattina si capirà se il documento verrà posto ai voti. 13-03-2015 13:55 ITALIA/Staminali. Muscolo in provetta Dalla ricerca italiana nuovo passo avanti sul fronte della medicina rigenerativa. Tessuto muscolare scheletrico coltivato in laboratorio partendo da cellule staminali adulte, e poi impiantato nella zampa di un topo, ha dimostrato di funzionare e di riuscire in poche settimane a integrarsi "perfettamente" con le fibre muscolari naturali circostanti. Lo studio, pubblicato sulla rivista 'Embo Molecular Medicine', è frutto di una ricerca internazionale che vede l'Italia in prima fila con l'università di Roma Tor Vergata, l'università degli Studi di Pavia, il Consiglio nazionale delle ricerche di Roma e l'Irccs Multimedica di Milano. Gli scienziati invitano tuttavia alla prudenza, sottolineando che prima di passare ai test sull'uomo sono necessarie nuove indagini precliniche. Il team di ricercatori, provenienti da Italia, Israele e Regno Unito - riferisce una nota - è riuscito a generare muscoli dell'apparato scheletrico utilizzando un nuovo approccio di ingegneria tissutale. Gli scienziati hanno costruito un muscolo della zampa grazie a cellule ingegnerizzate e coltivate in un biomateriale di supporto (idrogel), per generare un impianto in seguito posizionato vicino a un muscolo contrattile normale dove è cresciuto trovando nutrimento. Il risultato "totalmente positivo - commentano gli studiosi - lascia ben sperare, in un futuro prossimo, che questa metodica possa consentire il trattamento personalizzato di una vasta gamma di danni e patologie muscolari". La speranza degli autori è che, "in futuro, muscoli irreversibilmente danneggiati potranno essere recuperati impiantando cellule proprie del paziente, all'interno della matrice di idrogel, sopra la muscolatura residua adiacente alla zona danneggiata". Gli scienziati hanno utilizzato precursori cellulari muscolari (mesangioblasti) incapsulati in una matrice di supporto di idrogel e modellate in uno stampo. Le cellule sono state geneticamente modificate per produrre un fattore di crescita che stimola il richiamo dei vasi sanguigni dall'ospite, mentre i nervi sono cresciuti spontaneamente all'interno dell'impianto, contribuendo così alla sopravvivenza e alla maturazione delle fibre muscolari di nuova formazione. In seguito l'impianto è stato trapiantato sottocute, sulla superficie di un muscolo residente, e in poche settimane ha generato fibre muscolari mature formando un extra-muscolo scheletrico funzionante. Anche sostituendo un muscolo danneggiato con l'impianto sperimentale si è ottenuto un muscolo tibiale artificiale molto simile a quello naturale. "La morfologia e la struttura dell'organo artificiale hanno caratteristiche estremamente simili e indistinguibili da un muscolo scheletrico naturale", afferma Cesare Gargioli, uno degli autori principali dello studio, che ha condotto la ricerca presso l'università di Roma Tor Vergata e l'Istituto MultiMedica di Milano. "Siamo molto incoraggiati dal successo del nostro studio perché abbiamo generato un muscolo intero e funzionale di topo", commenta Giulio Cossu, fra gli autori. Ma "al contempo - tiene a precisare lo scienziato, scopritore in passato dei mesoangioblasti - sottolineiamo il fatto che un muscolo di topo è molto piccolo e prima di passare sull'uomo avremo bisogno di ancora più lavoro sperimentale". Il prossimo passo, dunque, sarà utilizzare animali più grandi, di dimensioni paragonabili all'uomo, per caratterizzare meglio l'efficacia di questo approccio prima di iniziare una sperimentazione clinica. 13-03-2015 14:50 ITALIA/Fecondazione assistita. Tribunale Milano rimanda legge alla Consulta Legge 40 sulla procreazione assistita (pma) di nuovo a giudizio: il Tribunale di Milano ha rinviato nuovamente la legge alla Consulta accogliendo il ricorso presentato da una coppia fertile ma portatrice di malattia genetica trasmissibile grave che, secondo la norma, non può ricorrere alla pma nè alla diagnosi genetica preimpianto. 13-03-2015 14:57 USA/Alcool in polvere Adesso l'alcol si potrà prendere anche in polvere. Negli Stati Uniti infatti l'Ufficio federale per le tasse e il commercio su alcol e tabacco, dopo averlo bloccato in un primo momento, ha cambiato idea e deciso di consentire la vendita di questo nuovo prodotto, che può essere mescolato alle bevande, sniffato e anche sparso sul cibo. Ma non mancano le polemiche e molti Stati hanno già annunciato battaglia. Come segnala il quotidiano inglese The Independent, sono state approvate quattro varietà di alcol in polvere. Tuttavia, ognuno dei 50 Stati americani può regolare la vendita di alcol e diversi hanno già annunciato piani per impedirne la vendita. Le principali preoccupazioni riguardano infatti il possibile abuso della polvere di alcol da parte dei giovani, che potenzialmente si può sniffare, nonchè la sua maneggevolezza, che consente di introdurlo con facilità in eventi pubblici o aggiungerlo alle bevande. A inventare e brevettare l'alcol in polvere è stato Mark Phillips. L'idea gli è venuta pensando a tutte le volte in cui, dopo aver fatto sport e altre attività, avrebbe voluto bere una bevanda da adulti, ma non aveva la possibilità di portarsi bottiglie di vino, birra o liquori perchè troppo pesanti. L'unica cosa che poteva portarsi era l'acqua. Da qui l'idea di avere alcol in polvere da poter aggiungere all'acqua. Quanto al sapore, ''non si può paragonare ad un Cosmopolitan o una Margarita - spiega Phillips - fatto con alcol liquido. Ma è per quando questo non è disponibile, e il sapore è buono''. 14-03-2015 14:39 GRAN BRETAGNA/L'uso di cannabis acuisce disturbo bipolare L'uso di cannabis può acuire i sintomi del disturbo bipolare. Lo rivela il primo studio portato avanti nel contesto della vita quotidiana di persone affette da questa malattia. Gli scienziati del Centro per la ricerca sulla salute mentale della Lancaster University, insieme a colleghi dell'università di Manchester, spiegano sulla rivista 'Plos One' che l'utilizzo di questa droga è legato, dunque, a un aumento sia dei sintomi maniacali che depressivi tipici della grave patologia psichiatrica. Circa il 2% della popolazione del Regno Unito soffre di disturbo bipolare, e fino al 60% di questi pazienti assume cannabis a un certo punto della propria vita. Ma la ricerca in questo settore è stata finora limitata, così come sono poco chiare le ragioni che portano questi pazienti a un alto impiego di cannabis. Fra le teorie, quella del tentativo di 'automedicare' il problema. Lo studio ha quindi esaminato un gruppo di persone con diagnosi di disturbo bipolare, ma che non avevano vissuto un episodio depressivo o maniacale durante i 6 giorni precedenti la ricerca. Ogni partecipante ha completato un diario sul proprio stato emotivo e sul consumo di droga. Lo studio ha rilevato che le probabilità di uso di cannabis aumentano quando i pazienti sono di buon umore. Ma il consumo di spinelli è stato anche associato a un aumento della positività, dei sintomi maniacali così come, paradossalmente, di quelli depressivi, ma non negli stessi individui. E dagli appunti dei pazienti, comunque, non emerge la necessità di fumare cannabis per sedare i sintomi, al contrario: molti ne temono l'effetto. Elizabeth Tyler, che ha guidato la ricerca, spiega: "I risultati suggeriscono quindi che la cannabis non viene utilizzata per auto-indurre piccoli cambiamenti nei sintomi nel contesto della vita quotidiana. Tuttavia, utilizzarla può essere associato con stati emotivi positivi e negativi. Dobbiamo scoprire gli effetti a lungo termine e quanto ciò potrebbe avere un impatto sulla vita di una persona di disturbo bipolare". 15-03-2015 12:13 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Piu' di 60 deputati aderiscono all'intergruppo di on.Della Vedova "Sono gia' oltre 60 i deputati e senatori che in questi giorni hanno aderito alla mia proposta di un intergruppo per la legalizzazione dei derivati della cannabis. Si tratta di adesioni bipartisan, da parte di parlamentari di diversa estrazione politica. Cio' dimostra come anche in Italia un approccio pragmatico, ispirato a una rigorosa analisi costi/benefici, sia ormai sempre piu' diffuso sul piano politico-culturale e decisamente trasversale, non solo fuori ma anche dentro il Parlamento. Nei prossimi giorni proporro' una data per un primo incontro, al fine di organizzare il nostro lavoro, che dovra' portare a una proposta di legge quanto piu' possibile condivisa per la legalizzazione della cannabis". Lo afferma il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. 15-03-2015 16:58 ITALIA/Gelato alla cannabis comincia ad affermarsi in Sardegna «Dopo il primo assaggio iniziano a ridere, speriamo crei dipendenza». Ci scherzano su Marcella Dedoni e Davide Di Fiore, i titolari della prima gelateria in Sardegna che propone ai clienti il gusto alla cannabis. «Un cono alla marijuana, grazie». L'etichetta, quella che compare sulla vaschetta, richiama (e non è un caso) la celebre canzone di Bob Marley: One Love. Sotto, più in piccolo, gli ingredienti: «Solo il buono della canapa». In realtà la cannabis che viene utilizzata per produrre il gelato non contiene i principi attivi: «Noi lavoriamo ha spiegato Andrea Mauri, il responsabile per il sud Sardegna dell'azienda riminese (Mec3) che produce la base per il gelato - sui semi della pianta che vengono decorticati per eliminare il principio attivo, il famoso Thc. Quindi sbricioliamo i semi e li versiamo su una panna vanigliata». Tutto assolutamente legale. All'ingegno e alla maestria del gelataio poi la personalizzazione del prodotto finale, per esempio con scaglie di cioccolato o con il caramello. IL MERCATO Non tutti però hanno gradito la trovata dell'azienda di Rimini: «Qualche gelateria - ha aggiunto Mauri, muraverese d'adozione - ha declinato la nostra proposta spiegando che non gli sembrava il caso di mostrare questo gusto ai più piccoli perché potrebbero farsi una idea sbagliata. Rispettiamo queste scelte ma sono contento che Muravera abbia aderito, presto il nuovo gusto spopolerà a Cagliari e in tutta l'Isola». Un gusto particolare che ricorda i legumi: un po' le noci, un po' i pinoli. E che nei giorni del lancio è andato (e sta andando) a ruba: «Chiunque entri in gelateria - raccontano Marcella e Davide - resta stupito e chiede di poterlo assaggiare. Poi senza esitare acquistano un cono o una coppetta intera». Nessuna lamentela, insomma, soltanto qualche battuta sulla quantità di gelato che si può gustare lecitamente o sul «consumo esclusivamente personale dello stesso». Il primo ed unico effetto collaterale per il momento è quello della risata: «Oltre a dire che è buono - sottolinea Marcella - i clienti iniziano a sorridere. Ma non c'è davvero alcun effetto collaterale, anzi i semi hanno delle proprietà benefiche. Sono tutti molto curiosi e in questi primi tre giorni le richieste sono state davvero tante». (Gianni Agus, per il quotidiano Unione Sarda del 15/03/2015) 15-03-2015 17:07 COLOMBIA/Arrestato 'El Alcade', narco tra i piu' ricercati al mondo La polizia colombiana ha fatto sapere di aver arrestato, nel dipartimento de La Guajira, José Elber Merchán Cortés, alias «El Alcalde», considerato uno dei 50 narcotrafficanti piu' ricercato dall'agenzia antidroga degli Usa. Merchan era a capo dell'organizzazione Yemalia, che inviava grandi quantita' di droga negli Stati Uniti attraverso i Paesi centroamericani e il Messico, dove aveva rapporti con il cartello di Sinaloa. 15-03-2015 17:46 URUGUAY/Cannabis legalizzata. I consumatori prima e dopo. Studio Secondo lo studio 'Latin America Public Opinion', il 36,1% di coloro che sono andati a lavorare ed avevano da poco consumato cannabis, sostiene che la propria efficienza era migliorata rispetto a quando erano sobri, mentre per il 33,5% era peggiore. Lo studio, che include dati di un sondaggio realizzato tra consumatori frequenti dell'area metropolitana di Montevideo, indica anche che il 62,7% ha avuto meno efficienza in classe a scuola a causa del consumo di cannabis. I 63,8% sostiene che il proprio disimpegno a scuola e' stato peggiore rispetto a quando non consumano marijuana prima di studiare. Lo studio e' stato fatto sui consumatori frequenti perche' sono questi ad essere i piu' vulnerabili ai rischi che possono derivare dal consumo di marijuana. Il metodo utilizzato e' quello della “palla di neve”, dove un gruppo di consumatori recluta gli altri. Secondo lo studio esiste una bassa percezione del rischio associato al consumo di marijuana e questo e' dimostrato con le attivita' che i consumatori fanno sotto l'effetto della sostanza. Oltre che lavorare e studiare, il 21,4% dei consumatori frequenti ha detto di aver guidato un auto sotto gli effetti della sostanza, e il 28% di aver guidato una moto. Comportamento che e' punito per legge. Tra i ciclisti la percentuale e' maggiore: il 54 dei consumatori frequenti sostiene di essere andato in bicicletta mentre era sotto gli effetti della droga. La stragrande maggioranza dei consumatori, il 98,6%, dice di aver frequentato luoghi pubblici mentre era sotto gli effetti della sostanza, e l'11,2% dice di aver maneggiato macchinari impegnativi sotto l'effetto della cannabis. Inoltre, tra le donne incinte che hanno partecipato al sondaggio, il 26,1% ha sostenuto di aver consumato marijuana durante la gravidanza. Il 98,2% dice di averne invece diminuito il consumo. I dati, comunque, si riferiscono a comportamenti messi in atto prima della regolamentazione del mercato degli inizi del 2013. Con la nuova legge che regolamenta Com'era prevedibile, l'89% ha detto di essere favorevole alla regolamentazione. Il 19,6% ha detto che probabilmente non si registrera' nelle liste dei consumatori previste dalla legge entrate in vigore e un altro 19,6% non si registrera' neanche nelle farmacie, ne' in uno specifico club ne' nel registro degli autocoltivatori. Essi sostengono che non hanno fiducia nel registro (28,9%), non sono d'accordo con l'esistenza di un registro di consumatori (18,8%), non vedono perche' dovrebbero cambiare il loro attuale metodo di consumo (36,6). I consumatori che sostengono di volersi registrare (31,1% si registreranno e 26,9% probabilmente lo faranno) dicono che lo faranno per poter acquistare la droga nelle farmacie (55,9%). Il 30,1% si registrera' tra gli autocoltivatori e il 12,8% aderira' a qualche club di consumatori. Lo studio e' l'unico che abbia raccolto finora dati dopo la regolamentazione della marijuana in Uruguay, ma anche in altri Paesi. 15-03-2015 17:58 ARGENTINA/Cannabis terapeutica. Parte il primo saggio clinico universitario La facolta' di Medicina dell'Universita' Nazionale de La Plata (UNLP) fara' dei saggi clinici con la marijuana come trattamento alternativo nella terapia del dolore. Lo studio prevede anche un'équipe di medici che terra' sotto osservazione un gruppo di pazienti volontari. “E' la prima esperienza che si fa nel Paese sull'uso medico della cannabis. Nella comunita' medica, molte volte per ignoranza, c'e' una certa resistenza. Ma in diversi Paesi la cannabis e' gia' legalizzata per il suo uso terapeutico. E sicuramente ci sono state dimostrazioni scientifiche che hanno dimostrato i suoi buoni risultati nella terapia del dolore”, ha detto al quotidiano La Nacion Marcelo Morante, medico che ha perorato l'esperimento e che insegna medicina interna nella facolta'. 15-03-2015 18:12 GRAN BRETAGNA/Fecondazione in vitro. Elton John contro Dolce e Gabbana Elton John dichiara guerra a Dolce e Gabbana, dopo che i due stilisti italiani avevano detto in un'intervista no alle adozioni gay e ai "figli della chimica che non hanno mamma e papà". Il cantautore inglese, che ha due figli ottenuti con la fecondazione in vitro con il marito David Furnish, ha duramente attaccato Domenico Dolce e Stefano Gabbana, anche loro omosessuali e per lungo tempo legati da una relazione sentimentale, che si erano detti su 'Panorama' contrari alle famiglie gay, e ancor di più se con figli frutto della fecondazione artificiale. "Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono 'sintetici'?", ha scritto stamani Elton John sul social network, intimando a Dolce e Gabbana di "vergognarsi per aver puntato i loro ditini contro la fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a legioni di persone che si amano, etero ed omosessuali, di realizzare il loro sogno di avere figli. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda". E qui arriva la fatwa: "Non indosserò mai più nulla di Dolce e Gabbana". 15-03-2015 18:16 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Pannella su iniziativa Della Vedova "Spero che anche Grasso e la presidente della Camera se ne accorgano: adesso è possibile dire viva il Parlamento, cioè che il parlamento viva, e non come pare che i Presidenti delle Camere di fronte al messaggio costituzionale di Napolitano hanno fatto il contrario". Così Marco Pannella si è rivolto a Benedetto Della Vedova nel corso della conversazione settimanale a Radio Radicale che oggi ha visto ospite il sottosegretario agli esteri promotore dell'intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis. "Ti ringrazio - ha detto Pannella a Della Vedova - perché da Radicali abbiamo sempre detto che vogliamo aiutare il potere a rispettare la propria legalità, e' fondamentale l'iniziativa parlamentare su questa battaglia, dico quindi viva il Parlamento e spero che possa essere anche occasione per dire viva i governi. Nel mondo - ha concluso Pannella- l'opinione pubblica antropologica fa propria questa ragionevolezza, queste soluzioni radicali". "Ti ringrazio davvero molto- ha risposto Della Vedova a Pannella- in pochi giorni abbiamo avuto già moltissime adesioni, molti del Pd, del Movimento5stelle, c'è Antonio Martino e lo ringrazio davvero" ha spiegato, ricordando come di recente sia stato il procuratore nazionale antimafia Roberti, nella sua relazione al Parlamento, a dire che "ormai il proibizionismo ha perso e non resta che la via della legalizzazione". 16-03-2015 12:10 ITALIA/Villa Maraini a Roma. Petizione per la sua esistenza Minacciata nella sua stessa esistenza la Fondazione Villa Maraini, storico presidio antidroghe di Roma, ha inoltrato al Presidente della Regione Nicola Zingaretti e al Sindaco Ignazio Marino la mozione sottoscritta da oltre mille firmatari con la quale si sollecita la rimozione degli ostacoli burocratici che impedendo la piena attuazione anche nel Lazio della normativa nazionale antidroga che rischiano di soffocare l'unica realtà romana attiva 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno a favore dei circa 35.000 tossicodipendenti della capitale. Approvata durante l’assemblea plenaria degli operatori e degli utenti e i loro familiari svoltasi il 4 marzo scorso, la mozione è stata inviata in copia anche all’Assessore capitolino ai servizi sociali Francesca Danese e al coordinatore della cabina di regia della Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. In appoggio alla mozione, si svolgerà anche una manifestazione di protesta programmata per il prossimo 8 aprile. Di seguito la mozione. 16-03-2015 12:16 ITALIA/Distributori carburanti. Antitrust: no a limiti di orario "I distributori stradali di carburante possono restare in funzione 24 ore su 24, senza orari obbligatori di apertura e di chiusura. E le normative comunali e regionali che limitano la libera iniziativa degli operatori, devono adeguarsi a queste indicazioni". Lo afferma in una nota l'Autorita' garante della Concorrenza e del Mercato che richiama innanzitutto il D.L. 24 gennaio 2012, convertito in legge nel marzo successivo: il provvedimento e' volto a rimuovere le norme che "impediscono, limitano o condizionano l'offerta di prodotti e servizi al consumatore, nel tempo, nello spazio o nelle modalita', ovvero alterano le condizioni di piena concorrenza fra gli operatori economici". La stessa segnalazione, aggiunge l'Antitrust, si riferisce poi all'articolo 28, comma 5, del D.L. n.98/2011, convertito in legge nel luglio successivo, che obbliga tutti gli impianti di distribuzione a dotarsi di apparecchiature senza servizio con pagamento anticipato. 17-03-2015 07:54 ITALIA/Medici e tossicodipendenza. La formazione di Villa Maraini Con la partecipazione di venticinque medici di famiglia si è svolto in questo fine settimana presso la Fondazione Villa Maraini, lo storico presidio antidroghe romano, il primo corso di educazione continua in medicina (ECM) sul tema "Tossicodipendenza e medicina generale" promosso dalla stessa Villa Maraini in collaborazione con la Croce Rossa Italiana di Roma. Gli interventi a favore dei tossicodipendenti sul territorio sono spesso ostacolati dalle insufficienti risorse a disposizione delle ASL e dai limiti di competenza territoriale dei SerT (i Servizi per i Tossicodipendenti). Inoltre i carichi di lavoro, sempre in aumento, che gravano sulle spalle dei medici di medicina generale (MMG, o Medici di Base) non consentono con facilità di dedicare ai pazienti tossicomani le necessarie attenzioni sia in termini di quantità che di qualità dell’assistenza. D'altro canto il Medico di Base, monitorando le prescrizioni e avendo un contatto diretto con i contesti familiari, è in grado di individuare per tempo gli eventi sentinella che possono essere collegati alla tossicodipendenza e, con il supporto delle strutture specialistiche, di gestire tale patologia. Spesso il Medico di Base si trova di fronte a domande come: quando inviare il paziente dallo specialista? Sono davvero in grado di gestire il caso da solo? Fino a quanto è giusto spingermi nella gestione di una condizione così complicata? Il corso ha avuto lo scopo di rispondere a queste ed altre domande creando un filo diretto con i servizi di Villa Maraini. Il fondatore di Villa Maraini Massimo Barra ha aperto i lavori seguito dal dott. Alessandro Dubla dell’ambulatorio della Fondazione e dal dott. Michele Bonizzi, direttore sanitario della CRI di Roma. Nel pomeriggio dopo un puntuale intervento del dott. Pierandrea Cicconetti, farmacista, i lavori sono proseguiti in gruppi interattivi condotti dal dott. Vincenzo Palmieri e da Rocco Orsini, operatori dei servizi di villa Maraini, insieme ad alcuni ragazzi in terapia che hanno ancor più avvicinato i medici al tema della dipendenza patologica. 17-03-2015 09:18 FRANCIA/200 tonnellate di droga sequestrate nel 2014. Cannabis al top Circa 200 tonnellate di stupefacenti, spesso nascosti in casse di avocado, vasi di sottaceti o thermos, sono state sequestrate nel 2014, una cifra record in aumento del 38,5% in rapporto al 2013. Cosi' fanno sapere le dogane nel loro rapporto annuale pubblicato oggi. Questi risultati si spiegano grazie alla “presenza degli agenti” sul terreno, un “migliore lavoro con gli omologhi europei e coi servizi dello Stato”, ha spiegato all'Agenzia France Press (AFP) Christian Eckett, ministro del Bilancio. Il sequestro dei traffici di cannabis e' stato particolarmente fruttuoso: 157,3 tonnellate di marijuana nel 2014, con un aumento dell'84% in rapporto al 2013, anno gia' eccezionale di per se'. Le migliori operazioni sono state quelle frutto della collaborazione franco-italiana, al largo della Sicilia, che mostra l'esistenza di una rotta dal Marocco, principale produttore, verso l'Europa, dove la cannabis e' la droga piu' consumata. 6,6 sono le tonnellate di cocaina sequestrate, la seconda droga piu' consumata in Europa, in calo rispetto alle 7,2 del 2013. In calo anche i sequestri di khat, stupefacente consumato da emigrati originari del Corno d'Africa, 32,6 tonnellate rispetto alle 48,9 dell'anno prima. Calo dovuto al fatto che da giugno del 2014 il khat e' diventato illegale in Gran Bretagna, e si spiegherebbe il calo di partite che dal Regno Unito andavano verso l'Olanda e il resto d'Europa, in genere intercettate in Francia.. Raddoppiati i sequestri di eroina: 546 Kg nel 2014 rispetto ai 273 del 2013. Mentre i Kg di ecstasy sequestrati sono stati 24,9 rispetto ai 15 del 2013. 17-03-2015 12:07 U.E./Inflazione in aumento in zona euro. Eurostat A febbraio il tasso annuo di inflazione nell'area euro si è attestato a -0,3%, in risalita da -0,6% del mese precedente. Nell'Unione europea l'inflazione è salita a -0,2% da -0,5% di gennaio. E' quanto emerge dai dati diffusi dall'Eurostat. Fra i Paesi membri 20 hanno registrato tassi negativi, con i livelli più bassi raggiunti da Grecia (-1,9%), Bulgaria (-1,7%) e Lituania (-1,5%). In positivo il tasso annuo di Svezia (0,7%), Malta (0,6%), Austria (0,5%), Romania (0,4%) e Italia (0,1%). Fra i settori hanno registrato incrementi ristoranti e bar (+0,12 punti percentuali), affitti (+0,11) e tabacchi (+0,07), mentre sono risultati in calo carburanti (-0,64) e telecomunicazioni (-0,66). 17-03-2015 13:39 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Roberto Saviano: Renzi prenda posizione "Un gruppo di 60 parlamentari su iniziativa di Benedetto Della Vedova ha come obiettivo far approvare una legge per rendere la cannabis legale. Hanno aderito deputati del Pd, del M5S e persino esponenti di Forza Italia. Mi aspetto dal presidente del Consiglio una posizione netta su questa iniziativa, e non la solita attesa per vedere che piega prenderanno le cose. È una scelta scomoda, ma prioritaria". Lo scrive sul suo sito internet e sui social Roberto Saviano, lanciando un appello al premier Matteo Renzi. "Quando dico che bisogna legalizzare la marijuana - aggiunge - non mi riferisco a un mercato che non esiste, ma che c'è e ha dimensioni esponenziali. Il mercato illegale stima vendite di marijuana fra 1,5 e 3 milioni di chilogrammi l'anno e sono approssimate per difetto. Questo significa che se per ipotesi tutti i cittadini italiani facessero uso di marijuana, anche vecchi e bambini, ciascuno potrebbe disporre di 25-50 grammi all'anno, ovvero 100200 dosi. È evidente che legalizzare non significa creare un bisogno che già esiste, ma sottrarlo alla gestione delle organizzazioni criminali". "La repressione e il proibizionismo - secondo Saviano - hanno fallito su tutti i fronti, primo fra tutti quello etico, perché non basta dire che non bisognerebbe drogarsi, che è peccato e che fa male per risolvere il problema. Poi sul piano sanitario: non potendo avere alcun controllo sulle sostanze che vengono vendute è impossibile calcolare le ricadute sanitarie dell'uso prolungato di marijuana. E poi, naturalmente, sul piano giudiziario: ingolfando i tribunali di cause per spaccio, le galere di piccoli spacciatori e le forze dell'Ordine costrette a occuparsi di piccoli reati. Ci si appella al buon senso di governi che sembrano non averne e ora, forse, siamo a una svolta". 17-03-2015 14:51 ITALIA/Legalizzazione cannabis. L'intervento di Umberto Veronesi "Da almeno 20 anni mi batto per la legalizzazione" della cannabis e "spero che sia la volta buona". Per l'oncologo Umberto Veronesi serve "una svolta" sulla gestione del problema cannabis. "Fare leggi proibizioniste che poi non sono seguite non serve a niente", sottolinea oggi a Milano a margine della presentazione di una collaborazione fra la Fondazione Veronesi e 'Aquae Venezia 2015', esposizione collaterale di Expo Milano. Lo scienziato promuove la mobilitazione di 60 parlamentari intorno all'iniziativa del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova per approdare a una legge sulla cannabis legale. La linea proibizionista, ribadisce, "serve solo a creare un mercato nero e ad alimentare la criminalità organizzata. Il 48% dei ragazzi ammette di aver usato" cannabis "o di usarla. Questo vuol dire che la legge è fallita e dobbiamo cambiare registro: liberalizzarla, controllarla e fare anche educazione perché nessuno di noi è favorevole all'uso di marijuana come non lo siamo per il tabacco e per l'acol. Ma la proibizione non è la soluzione". Meglio dunque "liberalizzare con una forte spinta educativa. E spero sia la volta buona", conclude Veronesi. 17-03-2015 14:53 ITALIA/Ketamina non illegale. Pd: vittoria della ragionevolezza "Possiamo considerarla senza dubbio una vittoria della ragionevolezza a vantaggio della buona scienza, della medicina e del bene di tutta collettività". Così la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità, commenta la decisione della Cina di ritirare la sua richiesta di restrizioni all'uso della Ketamina come farmaco anestetico, presentata alla Commissione sulle Droghe delle Nazioni Unite sabato 14 Marzo a Vienna. "L'Italia - spiega Dirindin - in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei, aveva inizialmente appoggiato la posizione della Cina. In seguito grazie anche ad una nostra interrogazione presentata, il 10 marzo, ai ministri della salute e degli affari esteri e della cooperazione internazionale, la posizione dell'Italia è venuta meno: Il Ministero della Salute ha espresso per iscritto una posizione, meno drastica della precedente, a favore di un approfondimento e un rinvio della questione. Fortunatamente l'attività svolta a livello internazionale da molti governi e da molti esperti ha consentito di evitare che un farmaco così importante fosse soggetto a restrizioni che ne avrebbero ostacolato l'uso". "Inoltre - aggiunge la senatrice Pd - inserire la Ketamina farmaco anestetico dissociativo di uso umano e veterinario, nella Tabella I della Convenzione Onu di Vienna del 1971, ovvero tra le sostanze che, considerato il loro potenziale, comportano un grave rischio per la salute pubblica, come chiedeva la Cina, ne avrebbe compromesso l'uso per l'attività chirurgica molto diffuso nei Paesi occidentali e nei Paesi in guerra. La Ketamina è, infatti, un farmaco anestetico considerato tra i più maneggevoli e con un ampio profilo di sicurezza rispetto agli altri agenti anestetici, per questo è ampiamente utilizzata per interventi chirurgici, anche in condizioni di emergenza, soprattutto in campo pediatrico, traumatologico e in ambito veterinario. Inoltre la ketamina è uno dei principali anestetici utilizzati nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa, come confermato anche dai Rapporti dell'OMS". "Siamo quindi soddisfatti per la decisione della Cina di ritirare interamente la sua proposta, limitandosi a richiedere la raccolta di nuovi dati sull'argomento. Un ringraziamento particolare va a tutti i professionisti che hanno contribuito a raggiungere questo risultato", conclude Dirindin. 17-03-2015 14:56 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Cosa si muove in Sardegna Mentre a livello nazionale si discute di legalizzazione dei derivati della cannabis con un intergruppo di oltre 60 parlamentari guidati dal sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, qualcosa sembra muoversi anche in Sardegna. È ancora presto per parlare di un'eventuale legge regionale, ma il vice presidente del gruppo Roberto Deriu assicura che a breve all'interno del partito si discutera' su questo tema. "Tra qualche giorno se ne parlera', e vedremo quali sono le posizioni e le opinioni- spiega Deriu all'agenzia stampa 'Dire'ma mi pare che ormai i tempi siano maturi, perlomeno per fare una riflessione la piu' ampia possibile. L'ultima relazione della Direzione antimafia e quello che dicono anche i vari Sert- chiarisce- spiegano chiaramente che c'e' la necessita' di un intervento, sia per quanto riguarda la depenalizzazione, ma anche sull'utilizzo dei principi attivi di queste sostanze in campo farmacologico". Ma il tema principale quando si parla di legalizzazione della cannabis e' soprattutto un altro, ed e' su questo che Deriu insiste: "Occorre ricordare che si tratta di un mercato enorme, totalmente in nero, e quindi parliamo anche di fiscalizzazione: con quello che e' prevedibile si potrebbe ricavare molto facilmente da un regime di legalizzazione. Ci potremmo pagare tutta la sanita' sarda- continua il vicecapogruppo Pd-. Stiamo parlando di miliardi di euro e di questi tempi non e' un tema sul quale si possa essere superficiali. Naturalmente le Regioni hanno una loro parte piuttosto limitata in questa battaglia- conclude Deriu- ma proporre una discussione e' sempre importante". 17-03-2015 14:58 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Antigone: risparmio di 100 mln di euro Con la legalizzazione della cannabis "si otterrebbe un grande risparmio di spesa": fino a 100 milioni di euro, tra incassi per l'erario e riduzione dei costi del sistema repressivo e penitenziario con 10 mila detenuti in meno nelle carceri. Lo sottolinea l'associazione Antigone nel suo rapporto annuale. L'associazione che si batte per i diritti dei detenuti, parte dal dato che il 3% della popolazione italiana ha consumato cannabis nell'ultimo mese, due milioni di persone circa e nell'anno diventano circa 4 milioni, e ipotizza una spesa media di consumo pari a 100 euro a consumatore all'anno: con una tassa del 20% si arriva a un guadagno fiscale di 80 milioni di euro. Ci sono quindi da aggiungere gli effetti positivi dell'avere "almeno 10 mila detenuti in meno, con la riduzione dei reati connessi, riduzione contestale dei guadagni delle mafie e maggiore capacità statale di contrasto alle stesse", rimarca il report. 17-03-2015 15:01 ARABIA SAUDITA/Traffico droghe. Nuova esecuzione capitale Tre sciabolate hanno posto fine alla vita di un pachistano e di due sauditi, condannati a morte per omicidio e traffico di droga in Arabia Saudita, facendo salire a 48 il numero delle esecuzioni nel regno ultra conservatore dall'inizio di gennaio, ovvero più del doppio di quelle registrate nell'intero 2014. Il cittadino pachistano Ahmed Mumtaz Din Hussein, condannato per traffico di eroina, è stato giustiziato nella città santa di Medina, come ha fatto sapere in una nota il ministero degli Interni. A Ta'if, città situata a Ovest del Paese è stato invece decapitato il saudita al-Otaibi Najr per aver picchiato a morte un compagno dopo una lite, sempre secondo il ministero, citato dall'agenzia di stampa ufficiale "Spa". Il secondo saudita, Moeid al Qahtani, è stato giustiziato nella provincia orientale per omicidio. Dopo 27 esecuzioni nel 2010, il numero degli imputati uccisi per decapitazione è salito ogni anno. Nel 2014, l'Afp ha registrato 87 casi, rendendo l'Arabia Saudita uno dei Paesi in cui si contano il maggior numero di esecuzioni al mondo, nonostante le ripetute denunce delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Nel mese di settembre, un esperto indipendente che lavora per le Nazioni Unite, aveva espresso preoccupazione per i procedimenti giudiziari in Arabia Saudita e chiesto una moratoria delle esecuzioni nel regno. Stupro, omicidio, apostasia, rapina a mano armata e traffico di droga sono punibili con la morte nel Paese arabo governato da una versione rigorosa della Sharia. 17-03-2015 15:03 ALBANIA/Copertura narcotrafficante. Politico maggioranza sotto accusa Mark Frroku, presidente del partito cristiano-democratico, Pdk, una piccola forza politica, parte della maggioranza di centrosinistra del premier Edi Rama, e' finito nel mirino delle accuse dopo la pubblicazione ieri sera da parte dei media albanesi di un rapporto segreto della polizia, secondo il quale il deputato avrebbe fatto uso della propria immunita' parlamentare per difendere una persona sospettata di narcotraffico. La vicenda risale allo scorso ottobre. Secondo il rapporto, le unita' investigative della polizia, nell'ambito di un'operazione contro un'organizzazione dedita al traffico degli stupefacenti, stavano osservando e pedinando, Bardhok Pllanaj, sospettato di essere membro dell'organizzazione. Pllanaj e' stato notato mentre saliva a bordo di un'autovettura, che da Tirana si e' diretta verso Scutari. Temendo che il sospettato potesse scappare, gli agenti sono intervenuti e hanno fermato l'auto. Agli appelli della polizia rivolti alle persone a bordo, avrebbe risposto "pochi minuti dopo, un uomo che si e' presentato come il deputato Mark Frroku. Dopo aver verificato la sua identita' abbiamo chiesto di far scendere le altre persone che dovevano essere accompagnate al commissariato per ulteriori verifiche. Il deputato si e' rifiutato dichiarando che un controllo alla sua auto puo' essere effettuato solo su ordine del parlamento", spiega il rapporto. Dopo una ventina di minuti l'auto del parlamentare ha proseguito il viaggio, senza sottoporsi al controllo degli agenti, mentre l'indomani il sospettato Pllanaj venne incluso nell'elenco dei ricercati. Frroku ha reagito in serata alle accuse, negando l'accaduto. Nessuna dichiarazione invece dalla polizia. Frroku e' stato accusato in precedenza di essere stato condannato per omicidio in Belgio, mentre suo fratello, a Tirana, e' sott'accusa per l'omicidio di un commissario di polizia. Il processo nei suoi confronti e' ancora in corso. Frroku e' coinvolto anche nel caso del presunto piano per l'uccisione del deputato Tom Doshi. Quest'ultimo ha dichiarato pubblicamente che ad avvisarlo del presunto attentato sarebbe stato Frroku, un suo stretto amico, che invece ha negato tutto davanti agli inquirenti, dicendo di non essere stato a conoscenza di alcun piano per l'uccisione di Doshi. L'ex premier Sali Berisha ha reagito nella tarda serata di ieri con un post su Facebook, scrivendo che "la vicenda di Frroku e' stata tenuta nascosta dalla polizia per poterlo utilizzare contro Doshi". ------------------------------------------COMUNICATI 11-03-2015 12:34 Contraccezione d'emergenza - pillola 5 giorni dopo. Il gap dell'Italia in un'Europa federale a go-go Vincenzo Donvito La pillola dei 5 giorni dopo, contraccettivo d'emergenza, sara' possibile acquistarla in farmacia solo dietro presentazione di ricetta medica. Cosi' ha deliberato il Consiglio Superiore della Sanita', nonostante la Commissione europea lo scorso 12 gennaio aveva autorizzato la diffusione senza prescrizione; secondo gli organismi sanitari comunitari questa distribuzione non presenta insicurezze per le consumatrici. Ma, evidentemente, per le nostre autorita' sanitarie nazionali, le consumatrici che si recano nelle farmacie italiane, sono diverse da quelle degli altri membri dell'Unione, Germania inclusa. Paese giudicato dall'attuale Governo italiano (e non solo) “faro” per buona parte della nostra economia, ma “pericoloso” per sanita', maturita' dei suoi amministrati, liberta' di scelta. Cosi' e' l'Unione, queste le sue regole: ogni Stato, in casi come questo, fa come crede. Quindi ognuno si tiene i propri problemi, o almeno quelli che vengono giudicati -dall'attuale assetto dell'Unione- come secondari…. Come se l'economia fosse fondamentale (se si sgarra in qualche direttiva, partono multoni da capogiro) e non fosse altrettanto fondamentale essere costrette a procreare e a vedersi radicalmente cambiata la propria vita… anche e soprattutto economica. O forse le economie delle grandi strategie sono altra cosa rispetto alle economie dei singoli? Sembra di si', ma a noi -che non siamo e non stiamo facendo i finti tonti- ci sfugge in questo caso il nesso tra benessere dello Stato e benessere dei singoli, tra felicita' collettiva e quella degli individui. Probabilmente abbiamo pensato male quando abbiamo creduto -fervidi federalisti europei- che l'Europa non dovesse continuare ad essere solo un'espressione geografica ma la nostra “organizzazione statuaria non-patria” per vivere meglio, piu' a lungo e piu' felici. E' evidente che a noi, di questa autonomia degli Stati non solo non ce ne frega nulla da un punto di vista giuridico/federalista, ma crediamo sia dannosa. Saremmo preoccupati se, per esempio, fosse imposta una pianificazione demografica modello vecchia Cina (solo un figlio, meglio se maschio), ma per il nostro farmaco non c'e' nessuna imposizione al singolo, solo una liberta' di scelta. Non e' una novita che in materia di “liberta' individuali” e “diritti dei cittadini”, in questi ultimi decenni, se non avessimo avuto l'Unione, chissa' in quali antri bui e infetti saremmo ancora. Ma prendiamo atto che ci sono ancora blocchi grandi quanto montagne. E che i sostenitori di questi blocchi hanno ancora fortuna e buon gioco li' dove si prendono le decisioni nazionali, non certo fra i comuni mortali. Provate a fare l'elenco, fra i vostri conoscenti, dopo debita informazione, di chi e' favorevole a queste ricette… crediamo che avrete l'ulteriore conferma dell'abisso che c'e' tra chi ci governa e fa le leggi e i cosiddetti altri. Qui una nostra precedente opinione in materia 11-03-2015 12:52 Pressione fiscale, economia in nero e ammortizzatori sociali Primo Mastrantoni Nel 2015 la pressione fiscale diminuirà di un punto decimale, passando dal 43,3% del 2014 al 43,2%. Nel biennio 2016-2017, invece, si stabilizzerà al 43,6%. Sono le parole del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il futuro e', quindi, contrassegnato da un aumento delle tasse nazionali e, come abbiamo constatato gia' da quest'anno, da quelle locali. Non e' una bella notizia per i contribuenti che speravano in un allentamento della pressione fiscale. Sull'altro lato della bilancia c'e' la cosiddetta "economia informale" cosi' come l'ha definita l'associazione Bruno Trentin, che comprende l'economia sommersa, informale e illegale che vale tra i 250 e i 290 miliardi di euro e che comporta un mancato gettito di circa 90 miliardi, dovuto all'evasione fiscale. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha dichiarato che il 60% delle aziende controllate sono irregolari. Tutto questo ci induce a pensare che il vero ammortizzatore sociale nel nostro Paese sia l'economia informale (eccetto quella illegale). Cittadini e imprese si difendono da uno Stato vorace e inefficiente ricorrendo all'informalita, senza la quale famiglie e imprese non riuscirebbero a sopravvivere. Ovvio, che la situazione non e' "sana" ma questo consente di tirare avanti in attesa di tempi migliori e con la speranza (vana) che lo Stato sia meno ingordo e fornisca migliori servizi. I fatti, come abbiamo scritto, smentiscono le aspettative: le tasse aumentano, lo Stato non razionalizza la spesa (Cottarelli dov'e'?) e le corporazioni sono tutte li' a tutelare i propri privilegi. 12-03-2015 12:29 Partecipazioni azionarie dello Stato. RAI Way al 51%, Eni al 30,1% e Enel al 25,5%. Perche' ci si preoccupa dell'acquirente? Primo Mastrantoni Grande dibattito in questi giorni sulla vendita di quote azionarie di RAI Way, societa' per azioni della RAI che possiede la rete di diffusione del segnale televisivo. RAI Way e' controllata dal ministero dell'Economia per una quota pari al 65%. Nelle settimane scorse, la societa' EI Tower, che opera nel settore delle infrastrutture di rete di comunicazione, ed e' posseduta per il 40% da Silvio Berlusconi, ha tentato di scalare RAI Way lanciando una offerta pubblica di acquisto. La notizia ha suscitato allarme tant'e' che e' intervenuta l'Antitrust che ha aperto una istruttoria paventando un monopolio di EI Tower sulle reti di trasmissione televisive. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha dichiarato che RAI Way rimarra sotto' controllo pubblico per il 51% delle quote. Il pensiero corre ad altre due colossi societari, l'Eni, impegnata nelle attività di ricerca, produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale, e l'Enel, azienda multinazionale produttrice e distributrice di energia elettrica e di gas. La prima, l'Eni e' controllata dal ministero dell'Economia e dalla Cassa Depositi e Prestiti (in pratica dallo stesso ministero) per una quota pari al 31%, mentre la seconda, l'Enel, e' partecipata dallo stesso ministero, per il 25,5%. Queste due societa' operano in settori strategici per la nostra economia e potrebbero essere oggetto di una offerta pubblica di acquisto e quindi finire nelle mani di qualcuno. Allora, perche', ci si preoccupa tanto per RAY Way e non anche per Eni ed Enel? 13-03-2015 11:54 Pubblicita' ingannevole. Antitrust: quando e' locale non puo' essere ingannevole. Un caso toscano Vincenzo Donvito “L'Autorita', ..., ha ritenuto che l'annuncio pubblicitario sulla cronaca fiorentina, volto a promuovere la vendita di scatole-regalo di Natale di un alimentari toscano, anche in ragione della sua diffusione temporalmente e localmente circoscritta, non risulti in grado di falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio al quale e' diretto”. Quanto sopra ci e' stato comunicatoci dall'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, in presunta ottemperanza di direttive Ue, in merito ad una nostra denuncia dello scorso dicembre per una pubblicita' apparsa sulle pagine toscane di un quotidiano nazionale. Il ristorante e negozio alimentari Cibreo di Firenze, promuoveva le sue “scatole-regalo in legno piene di ogni ben di Dio: preziosi te' rossi dalla Cina “Pu-Erh” che ci fanno dimagrire, ci danno energia e ci rinnovano. I gianduiotti di Guido Castagna, i piu' buoni del mondo che non ci fanno ingrassare perche' ci rendono felici….”. Quindi, chiunque proponga una bevanda o cioccolatini con poteri dimagranti e non-ingrassanti, e' avvisato: offrite i vostri prodotti miracolosi solo all'interno di un territorio grande quanto la Toscana, e state tranquilli che' dovrete renderne conto solo al vostro Dio, che le leggi terrene non hanno poteri in merito. E' stato cosi' codificato che esistono consumatori di serie A (nazionali e oltre) e di serie B (locali e regionali), dove a questi ultimi gli si puo' raccontare cio' che si vuole. Chi vuol vendere loro qualcosa ne puo' e ne deve rispondere solo alle leggi del proprio Dio che -almeno nella fattispecie- non si ramificano anche nelle leggi terrene (1). Per quanto ci riguarda e' una conferma della limitatezza delle normative in merito. Gia' in altre occasioni lo abbiamo sperimentato (2). Ma siccome crediamo -facendoci portavoce credibili di tutti i consumatori- che i contratti (di acquisto di un prodotto o di un servizio) debbano avere una caratteristica di veridicita' e noningannevolezza, sia che si tratti di uno o di un milione di consumatori, non ci stancheremo del ruolo di sentinella e campanello d'allarme, per una legislazione che non discrimini rispetto al numero ma sull'applicazione o meno dei diritti. Un consiglio/appello a tutti i negozianti come il nostro toscano: ma non vi vergognate di scrivere certe cose? (1) come accade, per esempio, per le leggi su aborto, divorzio, contraccezione. (2) quando, per esempio, alcuni gestori tlc sottraggono sistematicamente in modo non giustificato qualche centesimo nelle bollette dei milioni di loro utenti. L'Antitrust, alle nostre denunce, ci aveva risposto che erano importi irrilevanti... 13-03-2015 14:34 Banche. Il falco Draghi e il gufo Weidmann Primo Mastrantoni E' iniziato il Qe, cioe' l'acquisto di titoli pubblici, sul mercato secondario, da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Il presidente della BCE, Mario Draghi, ritiene che questo abbassera' i tassi di interesse (l'Italia dovrebbe beneficiarne per circa 3 miliardi), diminuiranno i mutui e aumenteranno le esportazioni. Di traverso si mette il presidente della Banca Federale Tedesca (BUBA), Jens Weidmann, che dichiara l'ovvio: e' troppo presto per valutare gli effetti del Qe e, ancora, "Il miglioramento dell’economia dimostra che il QE non era necessario" che contraddice la precedente affermazione. Ora, per fare i primi della classe bisognerebbe essere proprio i primi. La BUBA lo e'? Abbiamo dei dubbi ad iniziare dall'incredibile salvataggio delle banche locali tedesche, lottizzate dai partiti, e il cui salvataggio e' costato ben 290 miliardi. La Germania, inoltre, non rispetta gli accordi e le regole europee sul surplus commerciale che nel 2014, per loro, e' stato del 7,5% mentre il limite e' il 6%? Insomma, di maestrini, non ne abbiamo proprio bisogno. E neanche di gufi. 15-03-2015 10:29 Giancarlo Caselli, Universita' di Firenze e liberta' d'espressione Vincenzo Donvito Il magistrato in pensione Giancarlo Caselli avrebbe dovuto parlare ad un incontro presso la facolta' di Scienze Politiche all'Universita' di Firenze, ma l'opposizione di un collettivo di studenti, che lo ha pesantemente attaccato, lo ha indotto a rinunciarvi, nonostante Universita' e gestori dell'ordine pubblico erano in grado -sembra- di garantire lo svolgimento dell'iniziativa. Tutto -forse- sarebbe rimasto nell'alveo della abituale dialettica se non fosse stato che l'ex-magistrato se l'e' legata al dito ed ha dato battaglia accusando gli studenti contestatori di essere delle canaglie e l'Universita' -rea, per lui, di troppo debole reazione- di avere una certa complicita'. Fiumi di inchiostro sono stati versati perche' le varie posizioni, essenzialmente di esecrazione dell'episodio in se', si manifestassero. C'e' chi ha anche ritenuto di proporre la cacciata dei collettivi di questi studenti dall'Universita', oltre a lamentarsi dei tempi che furono, quelli in cui nessuno avrebbe mai contestato Caselli, e quindi tempi in cui sarebbe stata vigente la vera liberta' d'espressione … quella che -secondo noi- viene chiamata tale solo perche' non rimette in discussione i tuoi presupposti e i tuoi talmud (1). Noi, invece, siamo preoccupati per altro. Ci sta bene, per esempio, che il collettivo di studenti abbia i propri spazi nell'Universita', anche se dicono e cercano di mettere in atto cose che non condividiamo. Cosi' come ci sta bene che altri studenti -sinistra o destra poco importa- abbiano i loro spazi e luoghi di comunicazione delle loro opinioni. Spetta -secondo noi- all'istituzione e alle forze dell'ordine garantire che tutti abbiano i propri spazi, SENZA SOVERCHIARE QUELLI DEGLI ALTRI, quindi senza vincitori e vinti, ma attori delle dinamiche e dialettiche tipiche della liberta' e della democrazia. Ma come e' potuto accadere che gli studenti anti-Caselli abbiano avuto la meglio? Noi crediamo che la responsabilita' sia di Caselli stesso, che non ha voluto tollerare (intollerante anche lui) che ci fosse qualcuno che lo contestava. Come, lui, il Caselli della sinistra magistrale o magistrati di sinistra per eccellenza che -crediamo ne sia convinto lui e qualcun altro- ha dato tanto al nostro Paese, contestato da studenti che si dicono di sinistra anch'essi? E' qui che e' scattato nel nostro ex-magistrato la molla del vittimismo e del protagonismo: sarebbe stato piu' funzionale parlare in un'aula dell'Universita' dei propri convincimenti di come si combatte (2) la mafia o non esserci, accusando un gruppetto di studenti di scalfire uno dei totem di questa battaglia della magistratura. E' evidente che Giancarlo Caselli ha scelto di essere vittima, di non essere, per esempio, come il presidente di Bankitalia che di recente aveva parlato sempre nelle aule dell'Universita' di Firenze con il ronzio delle contestazioni a margine, anche perche' per le vittime in genere c'e' piu' visibilita'. E cosi' e' stato. Bravo Giancarlo Caselli. Noi temiamo che, grazie a Caselli, un'ondata di intolleranza ulteriore possa abbattersi sull'Universita', negando spazi e visibilita' a coloro che non si uniformano al pensiero dominante. Auspichiamo che dirigenti, studenti e professori non si facciano mettere i piedi in testa, grazie al Caselli di turno. (1) proprio come i “je suis Charlie” di Parigi, che il giurno dopo la manifestazione mettevano in galera chi parlava male dei loro talmud (2) a noi, i magistrati che combattono qualcosa ci hanno lasciato sempre perplessi, convinti come siamo che il potere giudiziale non ha da combattere nulla contro nessuno, ma solo da applicare le leggi decise dagli altri poteri dello Stato. 16-03-2015 11:08 Giubileo. Ci risiamo Primo Mastrantoni A fine anno iniziera' un nuovo Giubileo. In anticipo rispetto ai tempi di convocazione di quello ordinario, al quale nessuno pensava, erroneamente per l'organizzazione. Si prevedono 25 milioni di pellegrini e Roma, ovviamente, non e' pronta; basterebbe osservare lo stato delle strade e gli allagamenti ogni qualvolta piove sulla Citta' Eterna. Non vorremmo ripetere l'esperienza del 2000 quando il 70% delle opere programmate non vide luce e si ripiego' su quelle minori. Vedremo nelle prossime settimane il piano di interventi che verra' presentato. Intanto, un consiglio: l'occasione e' ghiotta per mettere mano alla viabilita', vale a dire alla sistemazione "definitiva" delle strade romane ridotte ad un colabrodo. I 100 milioni previsti sono pochissimi, servono per la solita spolverata inconcludente. 16-03-2015 15:49 Elton John o Dolce e Gabbana? Procreazione in vitro e liberta' d'espressione Vincenzo Donvito Ne parlano tutti i media. Una sorta di scontro del secolo... In un'intervista, gli stilisti italiani, pronunciatisi a favore della procreazione nell'ambito della famiglia maschio/femmina, hanno apostrofato come artificiali e di plastica i bimbi che nascono dalla fecondazione in vitro. E il famoso cantante britannico s'e' arrabbiato, perche' ha dei bimbi nati da questo tipo di fecondazione e non ama che siano etichettati come di plastica; la sua reazione e' stata u invito al boicottaggio dei prodotti dell'azienda degli stilisti. Che hanno reagito dando del fascista a Elton John, rivendicando il proprio diritto a dire cio' che vogliono quando vogliono. Diritto che gli viene riconosciuto da una pletora di esponenti della cultura e della politica che -noti, almeno a noi, per non essere mai in prima linea per difendere la liberta' d'espressione- si sono eretti a paladini per l'occasione. Dal lato del cantante, invece, altrettanta pletora che -almeno cosi' ci sembra: non intenzionata a tappare la bocca agli stilisti ma molto arrabbiati- ha fatto proprio e rilanciato l'invito al boicottaggio commerciale. Un lato e un altro. E in mezzo? Le solite vittime che non hanno voce per dire la propria: bimbi che, concepiti in provetta o meno, sono sempre bimbi, cioe' uno degli anelli piu' deboli della nostra comunita' civica ed economica. Per fortuna -di noi grandi- questi bimbi mediamente -per la loro eta'- non possono capire e seguire quanto accade. Certo, ci sono anche quelli piu' grandicelli che possono seguire, ma altrettanto mediamente sono fuori dello “scandalo”, che nella fattispecie sarebbe che questi bimbi sintetici sono figli di coppie omosessuali, che' solo di recente sono alle cronache (almeno per le persone piu' mediaticamente note) per l'adozione e/o la fecondazione in vitro su commissione dei loro pargoli. Siamo impossibilitati a difendere questi bimbi, che' -piccolini- si difendono di per se' sorridendo o piangendo di fronte a chiunque, e piu' grandicelli hanno tutti gli strumenti per farsi una propria opinione. Dovendosi schierare, ci piace che per difendere le proprie scelte qualcuno agisca fino alle estreme conseguenze nell'ambito di un confronto civile, percio' ci piace Elton John che invita al boicottaggio commerciale dei prodotti della coppia di stilisti; e rimaniamo perplessi di fronte ai suoi detrattori che lo accusano di non voler far esprimere le opinioni alla coppia italiana (perche' riteniamo che cosi' non sia: i propri dissensi non possono essere espressi solo nei salotti riservati, ma e' bene che siano urlati). Ed ora? Dei bimbi abbiamo detto. Dei grandi altrettanto. Fra qualche giorno nessuno ne parlera' piu' e, in piu' di una parte del mondo, si continuera' ad ammazzare o mettere in galera le persone in base ai loro gusti sessuali o all'appartenenza di un genere che non ha rispettato le violente imposizioni del genere dominante. Ma se sentiremo un qualche politico o un qualche governo che cogliera' l'occasione per modificare le proprie legislazioni discriminatorie per gusti e appartenenza sessuale, ne avremo giovamento tutti. 17-03-2015 11:43 Aduc – Osservatorio Firenze. Piazza San Marco. Ci hanno preso in giro? Vincenzo Donvito La sistemazione di piazza San Marco e' una novella degli stenti a cui, crediamo, si aggiunge anche la presa in giro da parte dell'amministrazione cittadina? E' la domanda spontanea che non ci puo' non venire testimoniando cio' che accade (o meglio: cio' che non e' accaduto) nonostante gli impegni e le promesse dell'amministrazione. Impegni e promesse profuse in piu' occasioni, di persona e mediatiche. Doveva tutto essere sistemato entro la fine di novembre 2014, ma cosi' non e' stato. Le scadenze sono andate avanti senza essere prese in considerazione, con in mezzo feste e vacanze dei lavori che neanche il piu' nababbo dei ricchi di questa citta' si potrebbe concedere. Si doveva risparmiare e quindi approfittare della sistemazione dei tubi del gas… che sono stati sistemati e la situazione e' come prima. Ora ci sono le vacanze di Pasqua, quelle del 25 aprile e quelle del Primo Maggio, quali migliori occasioni per prolungare la propria vacanza/latitanza... La piazza, fulcro determinante della mobilita' che gravita intorno al centro (sopratutto per gli autobus), fulcro turistico museale e studentesco, continua ad essere una sorta di cloaca dove si aspetta solo il prossimo ferito per raccogliere un po' di esecrazioni e -forse- qualche promessa. Le foto che alleghiamo, scattate questa mattina 17 marzo- sono piu' che esplicite. I commercianti della zona sembrano che non abbiano piu' parole. In diversi hanno dato fiducia all'amministrazione, ma oggi la situazione e' questa: la piazza continua ad essere affollata perche' non puo' non esserla, e le persone continuano ad invadere quel che resta del manto verde della piazza, a parcheggiare motorini ed auto (anche quelle del presidio militare che si affaccia in piazza) nei luoghi piu' incredibili, l'attraversamento e' uno slalom tra buche pericolose che, quando piove, sono anche nascoste. Anche noi non abbiamo piu' parole. Qui una serie di nostri interventi, solo relativi alla fine del 2014 / inizio 2015: 23 gen 2015: 20 gen 2015: 19 dic 2014: 12 dic 2014: 8 set 2014: Qui le foto di oggi 17 marzo: -1- -2- -3- 17-03-2015 13:26 Giubileo. Per l'organizzazione basta copiare quella del 2000 Primo Mastrantoni Per il modello organizzativo del Giubileo prossimo basterebbe copiare quello del 2000. Considerato che non si dovranno fare le "grandi opere" del 2000, alcune delle quali previste e non realizzate (linea metropolitana C; tram Aurelia-Stazione Termini, passante viario nord-ovest; Archeotram; depurazione del Tevere; passante dei laghi), si puo' puntare sull'organizzazione, con una attenzione alla manutenzione ordinaria e straordinaria della Citta' Eterna. L'impegno dovra' essere quello di sistemare le strade comunali, ridotte ad un colabrodo e dei tombini e caditoie per l'80% ostruiti che, appena piove, trasformano Roma in una succursale di Venezia. ------------------------------------------ARTICOLI 11-03-2015 10:27 Sfratti finita locazione: proroga per disagiati Rita Sabelli Dal 1 Marzo 2015 i giudici che si occupano di sfratti per finita locazione possono, su richiesta, sospendere la procedura fino alla fine di Giugno 2015 (per la precisione fino al 29/6/15). La nuova sospensione riguarda gli stessi inquilini “disagiati” coinvolti dal blocco degli sfratti per finita locazione sancito da norme del 2007 via via prorogate a tutto il 2014 (1), che abitano immobili ubicati nei capoluoghi di provincia, nei comuni confinanti con popolazione superiore a 10.000 abitanti o nei comuni ad alta tensione abitativa (vedi qui). Rientrano nella categoria i soggetti che: - hanno un reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro; - sono o hanno nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%; - non possiedono altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella Regione di residenza. Sono inclusi anche i nuclei familiari che, ferme le condizioni precedenti, includono figli fiscalmente a carico. La novità è stata introdotta dalla Legge che ha convertito il cosiddetto “decreto milleproroghe” (2) “per consentire il passaggio da casa a casa per i soggetti interessati dalle procedure di rilascio per finita locazione” in attesa dell'attribuzione alle Regioni dei fondi statali “per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione” (3) per l'anno 2015. Unico contentino ai proprietari: per tutto il periodo di sospensione concesso i canoni incassati non saranno imponibili ai fini dell'applicazione dell'irpef dovuta per il 2015 né dovranno essere presi in considerazione per il calcolo dell'acconto del 2016 (stesso regime fiscale riguarda le sospensioni ottenute nel 2014). In parole povere l'ennesima proroga giustificata questa volta da un ritardo amministrativo relativo alla ripartizione fondi destinati per l'appunto a favorire la mobilità degli inquilini sia attraverso il reperimento di nuovi alloggi (popolari o meno) sia attraverso la rinegoziazione delle locazioni esistenti. Quindi siamo alle solite: i ritardi della burocrazia e i problemi del “diritto alla casa” di alcuni cittadini ricadono su altri cittadini (proprietari di immobili) anziché trovare una veloce e pronta soluzione da parte di chi di dovere -Comuni e altre amministrazioni locali- con l'utilizzo di fondi stanziati a livello statale che, almeno sulla carta, non mancano. Precisiamo, per chiarezza, che questi provvedimenti di blocco non riguardano gli sfratti per morosità, già comunque gravosi per i proprietari a causa dei tempi di esecuzione molto lunghi. Per approfondire l'argomento si veda la scheda pratica SFRATTO IMMOBILIARE E CESSAZIONE DEL CONTRATTO DI AFFITTO (1) Legge 9/2007 e Dl 248/2007 art.22ter prorogato, in ultimo, dal Dl 150/2013 (2) Dl 192/2014 convertito nella Legge 11/2015 art.8 comma 10bis (3) Legge 431/1998 art.11 11-03-2015 10:52 Stupefacenti, dal Governo un ingiustificato attendismo. Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei ministri Giorgio Gatti * All'attenzione del Primo Ministro Matteo Renzi, Il Governo da Lei presieduto è in carica da un anno. Nessuna direzione in materia di politiche sugli stupefacenti è stata ancora presa. Oggi, è giustificato questo attendismo? Un anno fa la corte di cassazione ha dichiarato incostituzionale il decreto Fini Giovanardi che inaspriva le pene anche per chi, semplicemente, deteneva piccole dosi di stupefacenti. I risultati di 8 anni di pressione punitiva sui consumatori di stupefacenti sono stati un aumento delle incarcerazioni e l'esplosione del sovraffollamento carcerario. Di recente, il primo Presidente della Cassazione Giorgio Santacroce, ha lapidariamente emesso un'inequivocabile giudizio sulla precedente normativa: "La Fini-Giovanardi non ha prodotto alcuna contrazione dei reati in materia di droghe". Il giudizio non si ferma qui: "La gravità della sanzione non assicura un effetto di deterrenza, sicché appare criticabile la tendenza del legislatore a inasprire continuamente le pene detentive". E' di pochi giorni fa la relazione della Direzione Nazionale Antimafia 2014 che si è espressa sottolineando "l'oggettiva inadeguatezza di ogni sforzo repressivo" nella riduzione della domanda e dell'offerta di stupefacenti, rimandando al legislatore la possibilità di "valutare se, in un contesto di più ampio respiro (ipotizziamo, almeno, europeo, in quanto parliamo di un mercato oramai unitario anche nel settore degli stupefacenti) sia opportuna una depenalizzazione della materia". "In un contesto di più ampio respiro", le esigenze di politica interna Italiana, rendono più stringente una maggiore efficienza dell'impiego delle forze dell'ordine per garantire la sicurezza della nazione. Prendere in considerazione le voci della magistratura e dei tutori dell'ordine, richiede, ora, una nuova capacità da parte della politica di soddisfare le esigenze della società utilizzando una nuova chiave interpretativa. La società oggi chiede risposte concrete e si pone come interlocutore attivo proponendo nuove soluzioni alla politica. Così la raccolta di firme del quartiere del Pigneto a Roma, per la legalizzazione dei Cannabis Social Club per contrastare concretamente lo spaccio indiscriminato, diventa una voce autorevole da considerare con attenzione. Anche il diritto alla salute, oggi, acquista un nuovo ruolo nella ridefinizione delle politiche sugli stupefacenti. Il Governo ha predisposto un progetto di collaborazione con lo Stabilimento chimico farmaceutico di Firenze per la produzione di 100 kg di di cannabis, a pieno regime, per la fine del 2016. Sebbene il progetto sia un passo in avanti nel riconoscimento dell'impiego della cannabis in medicina, c'è il rischio che questo progetto renda l'impegno del Governo insufficiente. "In un contesto di più ampio respiro", in questo caso guardando al di là dell'Atlantico e per la precisione in Colorado, stato che ha legalizzato la vendita, produzione e distribuzione di cannabis per i maggiori di 21 anni e per scopi terapeutici, risulta evidente una sproporzione tra i numeri della produzione di cannabis terapeutica Italiana e quella che potrebbe essere la reale domanda stimata nella nostra nazione. In Italia, a fronte di circa 60 milioni di abitanti, lo stato si impegnerà a produrre 100 kg di cannabis all'anno, a pieno regime produttivo, entro due anni. La produzione di cannabis del piccolo stato di 5 milioni di abitanti del Nord America è stata di 74 tonnellate, di cui ben 55 tonnellate sono state destinate per scopo medico. Se uno stato di 5 milioni di abitanti ha avuto la necessità di coprire la domanda interna con 55 tonnellate di cannabis per i malati, come spera, l'Italia, di soddisfare anche solo sufficientemente, le esigenze di una popolazione dieci volte superiore a quella del Colorado con una produzione pari a 100 kg, che entrerà a pieno regime tra due anni? Ad oggi il Governo non ha ancora espresso una direzione, ma l'iniziativa di un gruppo interparlamentare promossa dal sottosegretario Benedetto Della Vedova è un grande segno di maturità politica; è un tema trasversale che non ha colore, ma che deve mirare all'interesse dell'Italia e dei cittadini e a cui è auspicabile, i parlamentari, aderiscano in massa. E' giunto il tempo di una riforma complessiva della normativa sugli stupefacenti, come dimostrano i numerosi progetti di legge che giacciono in Parlamento, ma la natura e i malati hanno tempi diversi dai tempi politici. Introdurre i Cannabis Social Club non è solo una questione di ordine sociale, ma anche di supporto alla produzione di cannabis per i malati. E' proprio nei Cannabis Social Club che possono essere coltivate e raccolte le varietà più adeguate alle esigenze dei malati sulla base delle necessità espresse direttamente, producendo la quantità effettivamente domanda, evitando la sottoproduzione o la sovrapproduzione. E' attraverso la collaborazione tra i Cannabis Social Club e gli istituti di ricerca universitari che si può attivare un circolo virtuoso nella ricerca sulla cannabis e nella creazione di nuovi posti di lavoro. L'Italia ha poco più di un mese affinché il Governo prenda una tempestiva posizione. L'Italia ha un mese per reintrodurre un'antica coltura della Nostra penisola ed evitare le cronache di arresi per piantine di canapa sui balconi o in giardini privati. L' Italia ha poco più di un mese per evitare che si perdano altri anni in un tira e molla fra sistema giudiziario e sistema penale in luogo di una mancata espressione della politica. Questo mese è il tempo che ci separa dalle semine dei campi di un'antica coltura che fa parte della tradizione Italiana; il tempo nel quale l'Italia deve introdurre i Cannabis Social Club. A sostegno dei malati, contro la diffusione incontrollata degli stupefacenti, a supporto di una maggiore efficienza del sistema giudiziario e penale e a supporto di un migliore impiego delle forze dell'ordine per la salvaguardia della sicurezza nazionale. * Dott. Giorgio Gatti, Consulente in Economia della Sicurezza Pubblica e dello Sviluppo Economico 12-03-2015 09:38 Sanità Toscana, la riorganizzazione non deve calpestare i diritti degli abitanti nelle zone 'disagiate' Claudia Moretti La difficoltà di districarsi nel coacervo di leggi, intese, patti e piani che riguardano la salute, non deve inibire chi intende rivendicare il proprio – e costituzionale – diritto alla salute. Di certo non ha impaurito né fermato il Comitato C.R.E.S.T. (Comitato Emergenza Sanitaria Toscana, d'ora in avanti il Comitato) che da anni si batte per i cittadini che vivono, e vogliono continuare a vivere, nelle zone chiamate disagiate, ossia nelle zone marginali della Toscana (rurali, periferiche, montane, insulari). Il Comitato lamenta, in primo luogo, numerose falle nella sanità toscana, che dal 2012 subisce gli effetti di una riorganizzazione (votata prevalentemente al risparmio della spesa) che non tiene conto realmente delle situazioni concrete e dei disagi dei cittadini di alcune zone che pur fanno parte della nostra regione. Avrebbe la Regione, infatti, tolto dei presidi essenziali per i cittadini residenti nelle zone in questione, creando di fatto dei cittadini di serie B, la cui salute è messa in discussione dai nuovi assetti. In particolare, fra le altre, si lamenta: - l'assenza in alcune zone dell'assistenza pediatrica h.24 (Lunigiana, Appennino Pistoiese, Alta Val di Cecina); - che non vi sia garanzia, in alcuni territori montani, rurali e all'Isola D'Elba dell'Emergenza-Urgenza; - che il numero dei posti letto, previsto di almeno 3,15 per mille abitanti, in alcune zone è di soli 2,33 (nel Casentino, ad esempio), e come tale non è equamente distribuito sul territorio. - la chiusura di punti nascita in alcune zone è stata sostituita con il NULLA e come tale, vi sono donne nelle aree disagiate che rischiano di partorire in assenza di personale medico specializzato. In secondo luogo, detti nuovi assetti sono stati decisi non nelle sedi competenti (il Consiglio Regionale), ma delegati, da parte della Giunta Regionale (la Delibera n. 1235/2012), ai patti territoriali, ossia agli accordi fra Sindaci e istituzioni locali. Tale Delibera, infatti, si inserisce in un contesto normativo regionale che attribuisce le funzioni legislative al Consiglio regionale. In base all’art. 10 della l. reg. 40 del 2005, legge di disciplina del sistema sanitario regionale, “Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, approva: a) il piano sanitario e sociale integrato regionale, che ha durata corrispondente a quella del programma regionale di sviluppo; b) i piani di area vasta, entro trenta giorni dalla trasmissione da parte della Giunta regionale”. Alla Giunta Regionale sarebbero, invece, attribuite piuttosto funzioni “amministrative”, di controllo ed indirizzo sulle Aziende Sanitarie Locali come si evince dai commi successivi dello stesso articolo. Ricordiamo in sintesi i principi indicati nelle norme nazionali e regionali, e ribaditi nei vari livelli stratificati di attuazione (quale ad esempio il Piano Sanitario e Sociale Integrato per gli anni 2012-2015): - l’equità di accesso al sistema da parte dei cittadini toscani, garantendo uguaglianza ed uniformità del trattamento senza alcuna discriminazione fra le diverse aree geografiche e fra le diverse categorie di utenti; - l’uniforme risposta su tutto il territorio regionale; - l’integrazione fra la parte territoriale e la parte ospedaliera. Infine, ricordiamo che dall'attuazione in concreto dei L.E.A. (i Livelli Essenziali di Assistenza), ed in particolare dalla permanenza in certi luoghi del Pronto Soccorso, e dalla organizzazione della catena dell'emergenza urgenza, dipendono le vite e la salute dei cittadini. Non è sufficiente pianificare in via statistica o fare la media regionale dei livelli essenziali perché questi livelli siano davvero di portata universale e al servizio di tutti. Occorre dare risposte puntuali per le criticità delle singole zone. Molto si è fatto e molto, pare, è ancora da fare per creare un sistema sostenibile, equo ed universale. Di certo, ragioni di spesa o razionalizzazioni sulla carta, non possono esser fatti sulla pelle di chi ancora abita, anima, vive e promuove le zone periferiche che fanno della Toscana. Per questi motivi abbiamo deciso di divulgare il messaggio di aiuto del Comitato C.R.E.S.T. Questi i recapiti del Comitato: C.R.E.S.T. www.facebook.com/groups/crest.toscana/ [email protected] 12-03-2015 11:23 Sospensione mutui e calcolo degli interessi Libero Giulietti La sospensione dei mutui è stata un'iniziativa molto utile dovuta, oltre che all'intervento dello Stato tramite il Fondo di solidarietà, anche all'intervento dei privati, tramite accordi fra l'ABI e alcune Associazioni di consumatori che ne hanno stabilito le modalità di attuazione. Con riferimento a questi ultimi, nel cosiddetto "Piano famiglie" e, successivamente, nel "Percorso famiglie" tali modalità attuative erano le seguenti: """Nel periodo di sospensione maturano gli interessi contrattuali pattuiti che possono essere rimborsati dal cliente secondo le seguenti modalità: (i) sospensione della sola quota capitale. La quota interessi viene rimborsata alle scadenze originarie; (ii) sospensione dell'ammortamento per quota interessi e quota capitale e applicazione del tasso contrattuale al debito residuo. In tal caso gli interessi maturati nel periodo di sospensione vengono rimborsati (senza applicazione di ulteriori interessi), a partire dal pagamento della prima rata successiva alla ripresa dell'ammortamento, con pagamenti periodici (aggiuntivi rispetto alle rate in scadenza e con pari periodicità) per una durata che sarà definita dalla banca sulla base degli elementi forniti dal mutuatario."" Tenendo, con tutta probabilità, conto di detto accordo, la Banca MPS ha concesso ad un suo cliente, una sospensione così regolata: - il cliente era esentato dal pagamento della sola quota capitale; - continuavano, invece, a maturare gli interessi da conteggiarsi sull'intero capitale residuo. Essi sarebbero stati rimborsati "spalmandoli" sulle rate a scadere alla ripresa dell'ammortamento; - alla scadenza del periodo di sospensione l'ammortamento del mutuo doveva riprendere, dal punto in cui era rimasto, senza variazioni, salva la maggiore durata nel tempo e l'aggravio per gli interessi maturati medio tempore. Il cliente aveva contestato tale programma avanti all'Arbitro Bancario Finanziario il quale, pur prendendo atto che la sospensione era adottata in esecuzione del c.d. Piano Famiglie, ha ritenuto (Coll. Roma N. 4574 del 6 settembre 2013) non valide le modalità descritte. Nella decisione, l'Organismo conferma che gli interessi sono senz'altro dovuti ma, in qualità di interessi di sospensione, essi sono dovuti "sull'importo delle sole rate venute a scadenza nel periodo di sospensione e non sull'intero residuo debito" e precisa “che l'interesse di sospensione dovrà essere calcolato sulla sola quota capitale delle rate interessate”. Ad onor del vero l'enunciazione non è neppure una novità risultando conforme a precedenti pronunce dell'ABF per sospensioni connesse al terremoto di Abruzzo (Coll Roma 1676/2011, 1435/2011 ecc.). La ragione per cui - nonostante le decisioni dell'ABF siano pubblicate in forma anonima - siamo al corrente che essa riguarda la Banca Monte Paschi è che il nome di questa compare, nel sito web dell'Arbitro Bancario Finanziario, al primo posto fra coloro che non si sono adeguati alle sue decisioni. L'inclusione in tale elenco, oltre a poter sollecitare le non gradite attenzioni (o ispezioni) della Banca d'Italia, costituisce una pesante pubblicità negativa di cui questa Associazione – a prescindere dal caso in esame che appare del tutto peculiare - consiglia di tener conto allorchè si valuti un intermediario con cui avviare o proseguire rapporti. Nella fattispecie, siamo indotti a ritenere che la Banca Monte dei Paschi di Siena abbia accettato di finire nell'elenco degli inadempienti alle decisioni dell'ABF considerandosi priva di colpe posto che, in definitiva, non aveva fatto altro che attuare un accordo secondo modalità ritenute valide e convenienti dalla propria Associazione di categoria e dalle Associazioni dei consumatori. Se così è, non possiamo darle tutti i torti. Nel merito, la differenza fra le due posizioni assunte è cioè, da un lato, le modalità di sospensione previste dalla banca e dagli accordi e, dall'altro, le modalità indicate dall'ABF non è da poco, sopratutto nel caso di un elevato tasso di interesse e di ammortamento in fase iniziale. Tanto per dare un'idea approssimata, ma realistica, dei valori in gioco, si supponga di sospendere, per un anno, un mutuo di € 100.000 a 20 anni e al tasso del 3,5% che si trova al secondo anno di ammortamento. In tal caso col programma dell'accordo ABI (adottato da MPS) il cliente della Banca sarebbe esentato dal pagare circa € 3.640 per capitale, ma dovrebbe pagarne circa € 3.318 per interessi. Questi ultimi verrebbero, a loro volta, rimborsati con una maggiorazione di € 60 della rata prevista e per una durata di cinque anni. Col metodo stabilito dalla Decisione 4574/2013 citata – se non calcoliamo male - gli interessi a carico del cliente ammontano a meno di € 100. Va sottolineato che detta decisione è tanto più degna di nota in quanto supera e travolge le specifiche e difformi previsioni in tema di sospensione contenute nei fogli informativi e nelle scritture private esistenti fra le parti e ciò fa attraverso il riferimento alla cosiddetta causa concreta vale a dire la” causa contrattuale intesa "non come mera ed astratta funzione economico sociale del negozio bensì come sintesi degli interessi reali che il contratto è diretto a realizzare e cioè come funzione individuale del singolo, specifico contratto, a prescindere dal singolo stereotipo contrattuale astratto". In altri termini, la sospensione - concepita per alleggerire la posizione del mutuatario in difficoltà - non può, a pena di nullità, “condurre ad applicare gli interessi secondo un criterio privo di giustificazione e tale da risultare in concreto palesemente abnorme. Il programma ABF sembra, per il cliente, addirittura preferibile a quello del Fondo di solidarietà che prevede la sospensione della quota capitale ed un concorso dello Stato nel pagamento della componente dell'interesse costituita dal parametro. Lo spread rimane, invece, a carico del mutuatario e base di calcolo è costituita, anche qui, dal capitale residuo. ************** Segnaliamo quanto sopra oltre che a beneficio dei consumatori, anche per una finalità ulteriore ed importante costituita dalla imminente nuova regolamentazione della sospensione dei mutui.. Intendiamo riferirci alla previsione del comma 246 della legge di stabilità 2015 (L. 190/2014) che, “al fine di consentire di allungare il piano di ammortamento dei mutui e dei finanziamenti pe le famiglie e le micro, piccole e medie imprese”, demanda al Ministero dell'economia e delle finanze e al Ministero dello sviluppo economico di concordare con l'Associazione Bancaria Italiana e con le Associazioni rappresentanti di imprese e consumatori "tutte le misure necessarie al fine di sospendere il pagamento della quota capitale delle rate per gli anni dal 2015 al 2017". Dal momento che tale dettato normativo nulla prevede per gli interessi e si presta ad una interpretazione del tipo di quella già utilizzata, ossia che la relativa base di calcolo sarà costituita dall'intero capitale residuo, ci sembra necessario che i negoziatori dei Ministeri interessati considerino fermo e irrinunciabile il principio di favore per il mutuatario fissato dall'ABF. 14-03-2015 07:50 Decreti dalla Croazia per mancato pagamento del parcheggio Maria Elena Pini Sono arrivate alla nostra associazione numerose segnalazioni di persone che hanno ricevuto un decreto di esecuzione proveniente dalla Croazia ed, in particolare, da Pula. Il documento in questione, pervenuto con lettera raccomandata, tradotto da interprete giudiziario per la lingua italiana, concerne un debito nei confronti di un parcheggio privato. I destinatari di questo atto, durante un soggiorno in Croazia, avrebbero parcheggiato la macchina in un posteggio a pagamento privato senza pagare il corrispettivo, ed ora si troverebbero – qualcuno anche dopo un avviso “bonario” - un atto d'ingiunzione di pagamento. Queste comunicazioni contengono, infatti, un “ricorso per ottenere un decreto di esecuzione”, che è l'equivalente del nostro decreto ingiuntivo. Il ricorso in questione è redatto da un avvocato croato per conto del creditore (la società di parcheggi) ed è emesso da un notaio, sulla base di un documento autentico (le scritture contabili della procedente). Cosa fare: opporsi, pagare o ignorare? Opposizione. Al decreto è possibile fare opposizione entro 8 giorni dal ricevimento, impugnandolo dinnanzi allo stesso notaio che lo ha emesso; sull'opposizione decide un tribunale. L'impugnazione deve essere motivata, pena l'inammissibilità, e probabilmente in lingua croata. Ma è quasi certamente necessario avvalersi di un legale abilitato ad esercitare in Croazia per proseguire con l'opposizione. Questo significa sostenere spese non indifferenti, per cui è consigliabile opporsi solo se effettivamente vi sono motivi validi (ovvero, se si può dimostrare che non si è usufruito del parcheggio). In ogni caso, la sentenza emessa dal tribunale croato al termine del giudizio, potrà senza dubbio essere oggetto di esecuzione forzata in Italia. Ignorare. Il decreto diventerà esecutivo e non potrà più essere contestato nel merito. Se poi il creditore decidesse di procedere con l'esecuzione forzata in Italia, dapprima notificando un atto di precetto, ci si potrà opporre con l'ausilio di un proprio legale di fiducia entro 10 giorni. Ma in questa sede, l'opposizione non potrebbe riguardare il merito del credito, ma solo il rispetto delle garanzie comunitarie sull'equo processo. Se il giudice riterrà rispettate queste garanzie, questione su cui nutriamo qualche dubbio, si dovrà pagare con un significativo aggravio di spese, compresi gli onorari dei legali, pena il pignoramento. Pagare. E' la strada sicuramente meno onerosa, in termini economici. Ma significa anche rinunciare a far valere i propri diritti, qualora siano stati violati. Per aiutare a decidere cosa fare, è bene chiarire alcune questioni: 1) Giurisdizione Giurisdizione e competenza all'interno dei paesi dell'Unione Europea sono disciplinate dal Regolamento CE n. 44 del 2001. La regola è la competenza del paese, Stato membro, dove è domiciliato il convenuto. Un'eccezione si ha in materia contrattuale (art 5, lett. a): una persona, domiciliata all'interno di uno Stato membro, può essere convenuta in un altro Stato membro, davanti al giudice del luogo in cui l'obbligazione è stata o deve essere eseguita. Il luogo di esecuzione dell'obbligazione, quando questa abbia ad oggetto la prestazione di servizi, è il luogo dello Stato membro in cui il servizio è stato o avrebbe dovuto essere prestato (lett. b). Eccezioni in materia di contratti conclusi dai consumatori sono previste dall'art. 15 dello stesso Regolamento, ma concernono esclusivamente la vendita a rate di beni mobili materiali, il prestito con rimborso a rata o altra operazione di credito e le ipotesi in cui l'imprenditore sia domiciliato nello stesso Stato del consumatore o la sua attività sia diretta in questo Stato o verso un gruppo di Stati, fra i quali quello del consumatore. In base alle norme appena richiamate, dunque, sussiste la competenza di Pula perché il servizio parcheggio è stato eseguito in Pula e non si inserisce nelle eccezioni in cui prevale la qualifica di consumatore. 2) Competenza In base al diritto croato, il decreto di esecuzione è redatto da avvocato e presentato ad un notaio, che, verificata la sussistenza dei requisiti, emette il decreto. Trattasi di procedura diversa dalla nostra che, in ambito sommario e monitorio prevede, sì, un iniziale ricorso inaudita altera parte, e, cioè, senza che sul punto venga instaurato subito il contraddittorio. Questo, invece, verrà garantito all'ingiunto con la comunicazione dell'emissione del decreto da parte del Giudice, al quale potrà fare opposizione, instaurando un processo ordinario. In particolare la procedura croata portata alla nostra attenzione differisce da quella italiana sotto il profilo della competenza. In Italia è un giudice ad emettere il decreto, un'autorità terza ed imparziale. Il decreto che hanno ricevuto diversi turisti italiani proviene, invece, da un notaio ossia un professionista legale, ma con funzioni diverse da quelle del giudice, per come lo intendiamo in Italia. In Croazia l'accesso alla professione notarile è parzialmente diversa, poiché diventa notaio colui che abbia superato l'esame giudiziario e dopo 5 anni di anzianità in questa mansione. Sono, inoltre, frequenti in Croazia le ipotesi in cui il notaio è organo ausiliare del tribunale; è proprio un incaricato giudiziario che esplica le sue funzioni all'interno di un distretto di tribunale. 3) Esecuzione Il decreto di esecuzione diventa esecutivo decorsi gli 8 giorni per l'impugnazione e consente l'aggressione del patrimonio, mobiliare ed immobiliare, del destinatario (il pignoramento). Sotto questo profilo, però, il Regolamento attribuisce competenza esclusiva, in materia di esecuzione delle decisioni, al giudice dello Stato membro in cui ha luogo l'esecuzione. Sussiste, pertanto, la competenza delle autorità croate ad emettere un'ingiunzione di pagamento nel proprio Stato, ma tale provvedimento, se deve essere eseguito in Italia, deve passare attraverso il tribunale italiano. Tutto quanto ciò premesso, chi dovesse ricevere un decreto di esecuzione dalla Croazia dovrà tenere presente: - che sussiste la giurisdizione croata, quindi legittimamente (in base al ricordato Regolamento) la controversia è stata incardinata in Croazia; - che l'opposizione a tale decreto nel brevissimo termine di 8 giorni (ammesso che un termine così breve sia corretto, anche in base ai principi, anch'essi di derivazione comunitaria, dell'equo processo di cui all'art. 6 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali) apre un procedimento dinnanzi al tribunale croato, con probabilità della necessaria assistenza da parte di un avvocato locale, e le spese che ne conseguono; - che, invece, la mancata opposizione determina l'acquisizione di esecutività del decreto e, quindi, l'impossibilità di rimettere in discussione il credito azionato nel merito; - che, tuttavia, per eseguire il provvedimento straniero non è necessario il riconoscimento da parte del tribunale italiano, il quale, però, rimane esclusivamente competente per l'esecuzione e, quindi, deve essere comunque interpellato nella fase esecutiva; - che ciò comporta per il procedente la necessità di farsi comunque assistere da un avvocato in Italia che si occupi di tutta la fase esecutiva, sostenendone i costi; - che il credito per cui procedono è di 1.506 kuna, equivalenti a 198 euro se pagati entro 8 giorni, che, invece, se seguiti da fase esecutiva aumenterebbero a 2000 kuna, corrispondenti a 264 euro circa. La società croata potrebbe essere scoraggiata dall'instaurare diversi processi esecutivi nelle varie città di residenza dei turisti (meno se i debitori si concentrano in alcune circoscrizioni e, quindi, è sufficiente che si affidino ad un legale di quella città); - che se tale fase esecutiva fosse realmente instaurata in Italia, il destinatario di essa si vedrebbe addossati i costi anche di tale fase in caso di soccombenza (ma anche di vittoria se il giudice reputasse di compensare le spese!); - che, laddove fosse incardinata l'esecuzione nel tribunale italiano, l'ingiunto potrebbe fare opposizione sottoponendo ad un giudice italiano le proprie rimostranze che, comunque, sarebbero limitate alle considerazioni già fatte (l'impossibilità di sollevare questioni sul merito della pretesa; l'esistenza di una procedura nazionale di uno Stato membro, che rimane sovrano e che è chiamato a rispettare alcune garanzie comunitarie che, nel caso specifico, sembrano tutto sommato garantite). A ben vedere l'opposizione all'atto di precetto potrebbe essere affidata esclusivamente alla verifica sul rispetto delle garanzie comunitarie sul processo, alla correttezza della notifica di un decreto ingiuntivo/ decreto di esecuzione croato per lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, ed al termine di 8 giorni tutt'altro che garantista dei principi del giusto processo, a maggior ragione trattandosi di controversia transfrontaliera. 14-03-2015 11:50 Narcoguerra messicana. Vietate le narcocorridos. La loro cultura Redazione Ci sono poche cose piu' simili ad un proiettile. Rapida, corta e, molte volte, sanguinaria, la narcocorrido, la musica canaglia che glorifica le scorribande dei narcos, ha nel nord del Messico la sua terra promessa. Con le sue rime feroci, il suo maschilismo con i peli del torace e il suo amore per tutto cio' che e' torbido, questo genere nato dal fango delle periferie trionfa nelle strade; i suoi ritmi di otto sillabe ronzano in qualunque taxi, i suoi ritmi orecchiabili inondano mercati e feste; gruppi come “Los Tigres del Norte” aggregano molte persone. Ma la polvere da sparo dei suoi testi nasconde male le orecchie di molte delle vittime dei narcos. L'elogio del sicario e' la sua ode al crimine. C'e' chi le vede come un'arma pericolosa, e preferisce proibire i suoi concerti perche' sarebbero una violazione della sicurezza e dell'ordine. Cosi' e' stato nella citta di Chihuahua (850.000 abitanti) nel nord del Messico, dove il Comune ha approvato un divieto che sanziona con l'arresto di 36 ore e una multa di 20.000 dollari chiunque canti le narcocorridos in un pubblico evento. Per questa popolazione, capitale di uno Stato che e' al vertice con lo Stato di Guerrero e del Messico per gli omicidi, questi cantanti sono diventati fuorilegge. “Il nostro obiettivo e' evitare l'apologia del crimine. Intendiamo garantire che gli eventi pubblici contribuiscano a diffondere la cultura in un clima sano e positivo” dice un comunicato del Comune. Il Sindaco, Javer Garfio del PRI, principale promotore di questa iniziativa, per giustificarsi dice: “Stiamo facendo tutto il possibile per evitare quelle condizioni di insicurezza che siamo vivendo da anni”. Non e' la prima volta che si cerca di mettere le catene a queste ballate. Nel 2011, il governatore di Sianaloa, lo Stato dove agiva il cartello di Joaquin Guzman Loera, El Chapo, il maggiore narcotrafficante del pianeta, approvo' una modifica della legge sugli alcolici per permettere che si ritirasse la licenza di vendita delle bevande alcoliche a chi diffondeva le narcocorridos. Dopo due anni di divieto, La Suprema Corte di Giustizia annullo l'ordinanza, non perche' la valutata un attentato contro la liberta' di espressione, ma per un problema formale: si trattava di un provvedimento di morale pubblica, ed era competenza dei Sindaci, non dei Governatori. Odiato dalle autorita' locali, ma rispettato da scrittori e poeti, questo genere, di parole aspre e imbevute di sangue, ha sviluppato un dibattito sui limiti dell'arte. Per alcuni difensori si tratta dello specchio di una societa' convulsa e disperata, che si rivolge alla morte con delle canzoni, la bellezza che si incontra nelle misere periferie. Autori come Arturo Perez Reverte e Elmer Mendoza hanno respinto la loro criminalizzazione. Il presidente del Consejo Nacional para la Cultura y las Artes e' intervenuto in merito per ricordare che le narcocorridos sono parte di una realta' sociale che difficilmente sparira' con il divieto dei suoi cantori. Un argomento simile e' stato usato dagli stessi gruppi musicali. Gruppi mitici come “Los Tucanes de Tijuana”, che comunque ammettono la brutalita' di certe frasi, hanno sempre sostenuto che la musica non e' responsabile della violenza. “Noi non abbiamo colpa del fatto che il Paese sia com'e', facciamo intrattenimento, nostra intenzione e' sempre stata quella di compiacere il pubblico”, hanno detto quanto il Governatore di Sinaloa aveva loro proibito di esibirsi in bar e sale di feste. In un universo divorato dalla violenza, i gruppi musicali delle narcocoridos sono diventati essi stessi parte delle leggende che cantano. Per odio, per vendetta o per errore, in meno di dieci anni sono morti una decina di musicisti. La bella Zayda Pena la uccisero in Matamoros (Taumalipas) in una stanza di ospedale dove si stava riprendendo dopo un attentato; il famoso Sergio Vega, El Shaka, fu impallinato con cinque colpi piu' uno di grazia mentre guidava in pigiama la sua Cadillac rossa attraverso Sinaloa; l'ultimo famoso assassinato, Tomas Tovar Rascon, piu' conosciuto come Tito Torbellino, fu ucciso a maggio mentre mangiava spaghetti in un ristorante nella parte orientale di Ciudad Obregon (Sonora). La lista dei musicisti messi in silenzio dal piombo, e' larga. E come tutte le nefandezze dei narcos, la loro caduta ha alimentato i contenuti di nuove corridos. La morte in Messico canta se stessa. Qui una famosa canzone dei Los Trigres del Norte (articolo di Jan Martinez Ahrens, pubblicato sul quotidiano El Pais del 14/03/2015) ------------------------------------------AVVERTENZE è un quotidiano dell'Aduc registrato al n. 5761/10 del Tribunale di Firenze. Direttore Domenico Murrone. 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