====== AVVERTENZE ========================= Newsletter

Transcript

====== AVVERTENZE ========================= Newsletter
====== AVVERTENZE =========================
Newsletter settimanale di Avvertenze http://avvertenze.aduc.it
Notizie, riflessioni e guide pratiche per il consumatore:
per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo.
NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA!
Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti.
Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione
http://www.aduc.it/info/sostienici.php
------------------------------------------Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF:
http://avvertenze.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Avvertenze-2015-11.txt
http://avvertenze.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Avvertenze-2015-11.pdf
------------------------------------------Servizio di consulenza: http://sosonline.aduc.it/info/consulenza.php
Archivio dal 11-03-2015 al 17-03-2015
2015-11
In questo numero:
- Editoriali.
17-03-2015 10:36 Corruzione di Stato. Ma quanti Incalza ci sono nel nostro sistema di potere?
http://avvertenze.aduc.it/editoriale/corruzione+stato+ma+quanti+incalza+ci+sono+nel_22937.php
11-03-2015 18:41 Sopravvalutazione degli asset finanziari, sottovalutazione delle conseguenze
http://avvertenze.aduc.it/editoriale/sopravvalutazione+asset+finanziari+sottovalutazione_22924.php
- Notizie.
http://avvertenze.aduc.it/notizia/
- Osservatorio Legale.
14-03-2015 07:50 Decreti dalla Croazia per mancato pagamento del parcheggio
http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/decreti+dalla+croazia+mancato+pagamento+parcheggio_22931.php
- Giannino
16-03-2015 17:52 Giubileo 2015
http://www.aduc.it/giannino/giubileo+2015_22936.php
- Comunicati
11-03-2015 12:34 Contraccezione d'emergenza - pillola 5 giorni dopo. Il gap dell'Italia in un'Europa federale
a go-go
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/contraccezione+emergenza+pillola+giorni+dopo+gap_22922.php
11-03-2015 12:52 Pressione fiscale, economia in nero e ammortizzatori sociali
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/pressione+fiscale+economia+nero+ammortizzatori_22923.php
12-03-2015 12:29 Partecipazioni azionarie dello Stato. RAI Way al 51%, Eni al 30,1% e Enel al 25,5%.
Perche' ci si preoccupa dell'acquirente?
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/partecipazioni+azionarie+dello+stato+rai+way+al+51_22928.php
13-03-2015 11:54 Pubblicita' ingannevole. Antitrust: quando e' locale non puo' essere ingannevole. Un caso
toscano
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/pubblicita+ingannevole+antitrust+quando+locale+non_22929.php
13-03-2015 14:34 Banche. Il falco Draghi e il gufo Weidmann
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/banche+falco+draghi+gufo+weidmann_22930.php
15-03-2015 10:29 Giancarlo Caselli, Universita' di Firenze e liberta' d'espressione
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/giancarlo+caselli+universita+firenze+liberta_22933.php
16-03-2015 11:08 Giubileo. Ci risiamo
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/giubileo+ci+risiamo_22934.php
16-03-2015 15:49 Elton John o Dolce e Gabbana? Procreazione in vitro e liberta' d'espressione
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/elton+john+dolce+gabbana+procreazione+vitro+liberta_22935.php
17-03-2015 11:43 Aduc – Osservatorio Firenze. Piazza San Marco. Ci hanno preso in giro?
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/aduc+osservatorio+firenze+piazza+san+marco+ci+hanno_22938.php
17-03-2015 13:26 Giubileo. Per l'organizzazione basta copiare quella del 2000
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/giubileo+organizzazione+basta+copiare+quella+2000_22939.php
- Articoli
11-03-2015 10:27 Sfratti finita locazione: proroga per disagiati
http://avvertenze.aduc.it/articolo/sfratti+finita+locazione+proroga+disagiati_22920.php
11-03-2015 10:52 Stupefacenti, dal Governo un ingiustificato attendismo. Lettera aperta al Presidente del
Consiglio dei ministri
http://avvertenze.aduc.it/articolo/stupefacenti+dal+governo+ingiustificato+attendismo_22921.php
12-03-2015 09:38 Sanità Toscana, la riorganizzazione non deve calpestare i diritti degli abitanti nelle zone
'disagiate'
http://avvertenze.aduc.it/articolo/sanita+toscana+riorganizzazione+non+deve+calpestare_22925.php
12-03-2015 11:23 Sospensione mutui e calcolo degli interessi
http://avvertenze.aduc.it/articolo/sospensione+mutui+calcolo+interessi_22927.php
14-03-2015 07:50 Decreti dalla Croazia per mancato pagamento del parcheggio
http://avvertenze.aduc.it/articolo/decreti+dalla+croazia+mancato+pagamento+parcheggio_22931.php
14-03-2015 11:50 Narcoguerra messicana. Vietate le narcocorridos. La loro cultura
http://avvertenze.aduc.it/articolo/narcoguerra+messicana+vietate+narcocorridos+loro_22932.php
- Notizie
11-03-2015 09:06 ITALIA/Cannabis terapeutica. Legge Regione Veneto e le sue contraddizioni
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+legge+regione+veneto+sue_130849.php
11-03-2015 09:12 ITALIA/Contraccezione. Pillola 5 giorni dopo solo con prescrizione medica
http://avvertenze.aduc.it/notizia/contraccezione+pillola+giorni+dopo+solo_130850.php
11-03-2015 11:32 IRLANDA/Ecstasy legalizzata… fino a mezzanotte del 12 marzo
http://avvertenze.aduc.it/notizia/ecstasy+legalizzata+fino+mezzanotte+12+marzo_130851.php
11-03-2015 11:38 ITALIA/Aste online. Antitrust blocca acquisizione clienti da operatore Internet
http://avvertenze.aduc.it/notizia/aste+online+antitrust+blocca+acquisizione+clienti_130852.php
11-03-2015 13:09 ITALIA/Mutui immobiliari. Boom a febbraio. Crif
http://avvertenze.aduc.it/notizia/mutui+immobiliari+boom+febbraio+crif_130853.php
12-03-2015 09:44 ITALIA/Cannabis terapeutica. Radicali auditi in Regione Piemonte
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+radicali+auditi+regione_130854.php
12-03-2015 11:44 FRANCIA/Eutanasia. Sedazione terminale. Primo via libera dell'Assemblea nazionale
http://avvertenze.aduc.it/notizia/eutanasia+sedazione+terminale+primo+via+libera+dell_130855.php
13-03-2015 08:50 ITALIA/Iva sulla Tia non e' dovuta ed e' rimborsabile. Cassazione
http://avvertenze.aduc.it/notizia/iva+sulla+tia+non+dovuta+rimborsabile+cassazione_130856.php
13-03-2015 10:09 SPAGNA/Cannabis Club a Barcelona. La 'lotta' fra polizia e Giustizia
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+club+barcelona+lotta+polizia+giustizia_130857.php
13-03-2015 10:22 ITALIA/Deflazione in rallentamento. Istat
http://avvertenze.aduc.it/notizia/deflazione+rallentamento+istat_130858.php
13-03-2015 12:26 ITALIA/Terapia dolore. Applicazione ancora molto parziale
http://avvertenze.aduc.it/notizia/terapia+dolore+applicazione+ancora+molto+parziale_130859.php
13-03-2015 12:35 MONDO/Droga. Vertice Vienna
http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+vertice+vienna_130860.php
13-03-2015 13:55 ITALIA/Staminali. Muscolo in provetta
http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+muscolo+provetta_130861.php
13-03-2015 14:50 ITALIA/Fecondazione assistita. Tribunale Milano rimanda legge alla Consulta
http://avvertenze.aduc.it/notizia/fecondazione+assistita+tribunale+milano+rimanda_130862.php
13-03-2015 14:57 USA/Alcool in polvere
http://avvertenze.aduc.it/notizia/alcool+polvere_130863.php
14-03-2015 14:39 GRAN BRETAGNA/L'uso di cannabis acuisce disturbo bipolare
http://avvertenze.aduc.it/notizia/uso+cannabis+acuisce+disturbo+bipolare_130864.php
15-03-2015 12:13 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Piu' di 60 deputati aderiscono all'intergruppo di on.Della
Vedova
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+piu+60+deputati+aderiscono_130865.php
15-03-2015 16:58 ITALIA/Gelato alla cannabis comincia ad affermarsi in Sardegna
http://avvertenze.aduc.it/notizia/gelato+alla+cannabis+comincia+affermarsi+sardegna_130866.php
15-03-2015 17:07 COLOMBIA/Arrestato 'El Alcade', narco tra i piu' ricercati al mondo
http://avvertenze.aduc.it/notizia/arrestato+el+alcade+narco+piu+ricercati+al+mondo_130867.php
15-03-2015 17:46 URUGUAY/Cannabis legalizzata. I consumatori prima e dopo. Studio
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+legalizzata+consumatori+prima+dopo+studio_130868.php
15-03-2015 17:58 ARGENTINA/Cannabis terapeutica. Parte il primo saggio clinico universitario
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+parte+primo+saggio+clinico_130869.php
15-03-2015 18:12 GRAN BRETAGNA/Fecondazione in vitro. Elton John contro Dolce e Gabbana
http://avvertenze.aduc.it/notizia/fecondazione+vitro+elton+john+contro+dolce+gabbana_130870.php
15-03-2015 18:16 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Pannella su iniziativa Della Vedova
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+pannella+iniziativa+della_130871.php
16-03-2015 12:10 ITALIA/Villa Maraini a Roma. Petizione per la sua esistenza
http://avvertenze.aduc.it/notizia/villa+maraini+roma+petizione+sua+esistenza_130872.php
16-03-2015 12:16 ITALIA/Distributori carburanti. Antitrust: no a limiti di orario
http://avvertenze.aduc.it/notizia/distributori+carburanti+antitrust+no+limiti+orario_130873.php
17-03-2015 07:54 ITALIA/Medici e tossicodipendenza. La formazione di Villa Maraini
http://avvertenze.aduc.it/notizia/medici+tossicodipendenza+formazione+villa+maraini_130874.php
17-03-2015 09:18 FRANCIA/200 tonnellate di droga sequestrate nel 2014. Cannabis al top
http://avvertenze.aduc.it/notizia/200+tonnellate+droga+sequestrate+nel+2014+cannabis_130875.php
17-03-2015 12:07 U.E./Inflazione in aumento in zona euro. Eurostat
http://avvertenze.aduc.it/notizia/inflazione+aumento+zona+euro+eurostat_130876.php
17-03-2015 13:39 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Roberto Saviano: Renzi prenda posizione
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+roberto+saviano+renzi_130877.php
17-03-2015 14:51 ITALIA/Legalizzazione cannabis. L'intervento di Umberto Veronesi
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+intervento+umberto+veronesi_130878.php
17-03-2015 14:53 ITALIA/Ketamina non illegale. Pd: vittoria della ragionevolezza
http://avvertenze.aduc.it/notizia/ketamina+non+illegale+pd+vittoria+della_130879.php
17-03-2015 14:56 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Cosa si muove in Sardegna
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+cosa+si+muove+sardegna_130880.php
17-03-2015 14:58 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Antigone: risparmio di 100 mln di euro
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+antigone+risparmio+100+mln_130881.php
17-03-2015 15:01 ARABIA SAUDITA/Traffico droghe. Nuova esecuzione capitale
http://avvertenze.aduc.it/notizia/traffico+droghe+nuova+esecuzione+capitale_130882.php
17-03-2015 15:03 ALBANIA/Copertura narcotrafficante. Politico maggioranza sotto accusa
http://avvertenze.aduc.it/notizia/copertura+narcotrafficante+politico+maggioranza_130883.php
------------------------------------------LE PETIZIONI DELL'ADUC
Sono due, e sul sito c'è la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle.
Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito.
ONU / VATICANO
La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato
non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere
consultivo.
http://avvertenze.aduc.it/info/vaticano.php
PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai
http://tlc.aduc.it/rai/
------------------------------------------Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura sei canali tematici e sei sottocanali con informazioni e
consigli quotidiani, tutti editi dall'Aduc:
- Avvertenze
http://avvertenze.aduc.it
Per conoscere i propri diritti e combattere le arroganze di ogni tipo
Sottocanali:
- Rimborso Windows: http://avvertenze.aduc.it/rimborsowindows/
- Censura: http://avvertenze.aduc.it/censura/
- Immobili: http://avvertenze.aduc.it/immobili/
- Investire Informati
http://investire.aduc.it
Informazione e consulenza finanziaria
- Salute
http://salute.aduc.it
Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo può disporre
della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al
dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza,
tossicodipendenza, contraccezione, sessualità, etc.
Sottocanali:
- Eutanasia: http://salute.aduc.it/eutanasia/
- Cellule staminali: http://salute.aduc.it/staminali/
- Droghe
http://droghe.aduc.it
Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici,
all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti.
- Telecomunicazioni
http://tlc.aduc.it
I diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia
Sottocanali:
- Stop al canone Rai: http://tlc.aduc.it/info/specialecanonerai.php
- Immigrazione
http://immigrazione.aduc.it
Diritti degli stranieri in Italia
------------------------------------------EDITORIALE
17-03-2015 10:36 Corruzione di Stato. Ma quanti Incalza ci sono nel nostro sistema di potere?
Sembrano non finire mai. Oggi e' la volta di Ercole
Incalza che -sembra- fosse una sorta di padre-padrone di tutti gli appalti che passavano dal ministero dove
lavorava fino allo scorso 31 dicembre. E chi l'aveva mai sentito questo nome. Sto parlando, ovviamente, di
noi comuni mortali. Anche se io credo di essere mediamente piu' informato della media degli italiani, questo
nome non l'avevo mai sentito. E si aggiunge alle centinaia di altri nomi che in questi ultimi decenni (e non
solo) hanno affollato le cronache giudiziarie dei vari ladri e furfantelli di Stato (ed assimilati) che emergono
come funghi dopo le piogge di fine estate. Nomi che non mi sforzo neanche di andare a ricercare, perche'
credo di aver ben reso il concetto. Primo Greganti, per esempio, tornato in auge con le tangenti dei lavori
dell'Expo milanese e diventato noto alcuni fa (Mani Pulite) per essere una sorta di cassiere dei finanziamenti
illeciti al Partito Comunista Italiano (PCI). E quanti altri ce ne saranno che scopriranno/scopriremo un domani
prossimo venturo. “Signori nessuno” che vivono nei meandri burocratici delle istituzioni e dei partiti; anima
degli e per gli stessi; addetti al funzionamento dello Stato e alle sue macchine di consenso; conosciuti dagli
addetti ai lavori, omaggiati e contesi per le proprie virtu' di “macchine portasoldi” e dispensatori di consigli
per mettere le persone giuste al posto giusto.
E' l'Italia, e non solo. Forse, come avviene in altri Paesi, di personaggi del genere ce ne sarebbero mano se
ci fosse un riconoscimento legal-giuridico dell'attivita' di lobby politica, con tutto alla luce del sole. In Usa, per
esempio, ci sono molti meno scandali come i nostri: vuoi perche' tutti sanno che le leggi vengono applicate
(1), vuoi perche' in un'economia piu' a libero mercato,lo Stato e' molto meno imprenditore che da noi, e fra
privati l'intermediazione lobbistica fa parte del modo di essere ed operare.
Quello che ci preoccupa e' se di questa fotografia che ricordiamo, ne siano consapevoli i nostri governanti.
Sembra di si', visto che tutti hanno sempre messo al primo posto la lotta al malaffare anche tra di loro. Ma
poi, puntualmente, emerge il famoso “signor nessuno” di turno che tutti -i soliti noi comuni mortali all'oscuropensavano fossero inesistenti e/o estinti.
Forse e' il caso che puntiamo con piu' attenzione il nostro sguardo anche, per esempio, sulla mensa dei
nostri figli che vanno all'asilo......
(1) frutto non solo di una maggior rigore e rispetto dello Stato e dei suoi funzionari, ma anche di una cultura
religiosa -quella calvinista- che a differenza di quella da noi prevalente -la cattolica romana- transige molto
meno rispetto a pentimenti e cose del genere.
(Vincenzo Donvito)
11-03-2015 18:41 Sopravvalutazione degli asset finanziari, sottovalutazione delle conseguenze
Viviamo una fase dei mercati finanziari
assolutamente eccezionale.
Le banche centrali un tempo erano regolatori dei mercati. Oggi hanno assunto il ruolo di principali
protagonisti. Sono coloro che, di fatto, determinano, direttamente o indirettamente, i prezzi delle principali
asset class.
Il comparto nel quale le banche centrali agiscono direttamente è principalmente quello delle obbligazioni
governative. L'intervento della BCE ha spinto i rendimenti di questa categoria di obbligazioni prossimi allo
zero (ed in alcuni casi sotto zero).
Ciò determina, indirettamente, l'eccezionale diminuzione dei rendimenti di tutte le altre categorie di
obbligazioni.
Con i rendimenti delle obbligazioni sostanzialmente prossimi allo zero dove finiscono i soldi che la BCE
immette nei mercati finanziari acquistando obbligazioni? Il principale mercato di sbocco è ovviamente quello
azionario. Indirettamente, quindi, l'intervento della BCE (come precedentemente quello delle altre banche
centrali) non ha solo spinto fino alla follia i prezzi delle obbligazioni, ma anche quelli delle azioni.
Il mercato azionario USA è già molto caro. Quello europeo non raggiunge quei picchi di sopravvalutazione,
ma è comunque abbastanza caro. Ciò nonostante, se non accadranno degli eventi esogeni ai mercati
finanziari che fungano da catalizzatore, è ragionevole attendersi che le azioni continueranno a salire sulla
spinta di questo operato della BCE.
Ma quali sono le conseguenze di questa situazione?
Le conseguenze, in poche parole, sono la creazione di una bolla finanziaria che può scoppiare non appena
ci sarà un catalizzatore sufficientemente forte.
Fino a quando le banche centrali manterranno la remunerazione della liquidità e delle obbligazioni prossime
allo zero, gli investitori continueranno ad investire nei mercati azionari a meno che non si presenti qualche
evento esterno che modifichi il sentiment del mercato.
Ad un certo punto, però, le banche centrali dovranno, obbligatoriamente, tornare alla normalità ed allora,
qualsiasi notizia negativa o evento esogeno innescherà un fuggi-fuggi generale che farà molte “vittime”,
finanziariamente parlando.
Ancora non stiamo vivendo, sul mercato azionario, una fase di totale euforia irrazionale. C'è una forte
propensione al rischio, ma non ancora vera e propria euforia.
L'acquisto di azioni non è ancora diventato un tema di conversazione di massa come avvenne, ad esempio
tra la fine degli anni '90 ed i primi tre mesi del 2000.
Non è escluso che nei prossimi mesi si possa rivedere una fase del genere, magari favorita da una qualche
ripresa economica percepita in modo significativo.
Se ciò dovesse realizzarsi, lo scenario di un violento scoppio della bolla diventerebbe ancora più probabile.
In tutti i casi, è importante che i risparmiatori siano consapevoli che, per quanto i prezzi degli asset finanziari
possano ancora continuare a salire, e forse anche molto, questi eventuali rendimenti non sarebbero “sani”.
Sono rendimenti frutto di circostanze assolutamente eccezionali che possono svanire da un momento
all'altro.
Si può anche scegliere, se si è molto consapevoli dei rischi, di provare a cavalcare questa fase speculativa,
ma sarebbe un grave errore investire in azioni sulla base del fatto che fino ad oggi sono andate molto bene.
Semplicemente perché “fino a quando la BCE immette soldi le azioni non possono che salire”.
I prezzi delle attività finanziarie sono molto sopravvalutati, in alcuni casi sono folli, in altri casi ci sono tutte le
condizioni affinché lo diventino relativamente presto. L'errore che gli investitori informati non dovrebbero fare
è quello di sottovalutarne le conseguenze.
(Alessandro Pedone)
------------------------------------------OSSERVATORIO LEGALE
di: Maria Elena Pini
14-03-2015 07:50 Decreti dalla Croazia per mancato pagamento del parcheggio
Sono arrivate alla nostra associazione numerose
segnalazioni di persone che hanno ricevuto un decreto di esecuzione proveniente dalla Croazia ed, in
particolare, da Pula.
Il documento in questione, pervenuto con lettera raccomandata, tradotto da interprete giudiziario per la
lingua italiana, concerne un debito nei confronti di un parcheggio privato. I destinatari di questo atto, durante
un soggiorno in Croazia, avrebbero parcheggiato la macchina in un posteggio a pagamento privato senza
pagare il corrispettivo, ed ora si troverebbero – qualcuno anche dopo un avviso “bonario” - un atto
d'ingiunzione di pagamento.
Queste comunicazioni contengono, infatti, un “ricorso per ottenere un decreto di esecuzione”, che è
l'equivalente del nostro decreto ingiuntivo.
Il ricorso in questione è redatto da un avvocato croato per conto del creditore (la società di parcheggi) ed è
emesso da un notaio, sulla base di un documento autentico (le scritture contabili della procedente).
Cosa fare: opporsi, pagare o ignorare?
Opposizione. Al decreto è possibile fare opposizione entro 8 giorni dal ricevimento, impugnandolo dinnanzi
allo stesso notaio che lo ha emesso; sull'opposizione decide un tribunale. L'impugnazione deve essere
motivata, pena l'inammissibilità, e probabilmente in lingua croata. Ma è quasi certamente necessario
avvalersi di un legale abilitato ad esercitare in Croazia per proseguire con l'opposizione. Questo significa
sostenere spese non indifferenti, per cui è consigliabile opporsi solo se effettivamente vi sono motivi validi
(ovvero, se si può dimostrare che non si è usufruito del parcheggio). In ogni caso, la sentenza emessa dal
tribunale croato al termine del giudizio, potrà senza dubbio essere oggetto di esecuzione forzata in Italia.
Ignorare. Il decreto diventerà esecutivo e non potrà più essere contestato nel merito. Se poi il creditore
decidesse di procedere con l'esecuzione forzata in Italia, dapprima notificando un atto di precetto, ci si potrà
opporre con l'ausilio di un proprio legale di fiducia entro 10 giorni. Ma in questa sede, l'opposizione non
potrebbe riguardare il merito del credito, ma solo il rispetto delle garanzie comunitarie sull'equo processo. Se
il giudice riterrà rispettate queste garanzie, questione su cui nutriamo qualche dubbio, si dovrà pagare con
un significativo aggravio di spese, compresi gli onorari dei legali, pena il pignoramento.
Pagare. E' la strada sicuramente meno onerosa, in termini economici. Ma significa anche rinunciare a far
valere i propri diritti, qualora siano stati violati.
Per aiutare a decidere cosa fare, è bene chiarire alcune questioni:
1) Giurisdizione
Giurisdizione e competenza all'interno dei paesi dell'Unione Europea sono disciplinate dal Regolamento CE
n. 44 del 2001. La regola è la competenza del paese, Stato membro, dove è domiciliato il convenuto.
Un'eccezione si ha in materia contrattuale (art 5, lett. a): una persona, domiciliata all'interno di uno Stato
membro, può essere convenuta in un altro Stato membro, davanti al giudice del luogo in cui l'obbligazione è
stata o deve essere eseguita. Il luogo di esecuzione dell'obbligazione, quando questa abbia ad oggetto la
prestazione di servizi, è il luogo dello Stato membro in cui il servizio è stato o avrebbe dovuto essere
prestato (lett. b).
Eccezioni in materia di contratti conclusi dai consumatori sono previste dall'art. 15 dello stesso
Regolamento, ma concernono esclusivamente la vendita a rate di beni mobili materiali, il prestito con
rimborso a rata o altra operazione di credito e le ipotesi in cui l'imprenditore sia domiciliato nello stesso Stato
del consumatore o la sua attività sia diretta in questo Stato o verso un gruppo di Stati, fra i quali quello del
consumatore.
In base alle norme appena richiamate, dunque, sussiste la competenza di Pula perché il servizio parcheggio
è stato eseguito in Pula e non si inserisce nelle eccezioni in cui prevale la qualifica di consumatore.
2) Competenza
In base al diritto croato, il decreto di esecuzione è redatto da avvocato e presentato ad un notaio, che,
verificata la sussistenza dei requisiti, emette il decreto.
Trattasi di procedura diversa dalla nostra che, in ambito sommario e monitorio prevede, sì, un iniziale ricorso
inaudita altera parte, e, cioè, senza che sul punto venga instaurato subito il contraddittorio. Questo, invece,
verrà garantito all'ingiunto con la comunicazione dell'emissione del decreto da parte del Giudice, al quale
potrà fare opposizione, instaurando un processo ordinario.
In particolare la procedura croata portata alla nostra attenzione differisce da quella italiana sotto il profilo
della competenza. In Italia è un giudice ad emettere il decreto, un'autorità terza ed imparziale. Il decreto che
hanno ricevuto diversi turisti italiani proviene, invece, da un notaio ossia un professionista legale, ma con
funzioni diverse da quelle del giudice, per come lo intendiamo in Italia.
In Croazia l'accesso alla professione notarile è parzialmente diversa, poiché diventa notaio colui che abbia
superato l'esame giudiziario e dopo 5 anni di anzianità in questa mansione. Sono, inoltre, frequenti in
Croazia le ipotesi in cui il notaio è organo ausiliare del tribunale; è proprio un incaricato giudiziario che
esplica le sue funzioni all'interno di un distretto di tribunale.
3) Esecuzione
Il decreto di esecuzione diventa esecutivo decorsi gli 8 giorni per l'impugnazione e consente l'aggressione
del patrimonio, mobiliare ed immobiliare, del destinatario (il pignoramento).
Sotto questo profilo, però, il Regolamento attribuisce competenza esclusiva, in materia di esecuzione delle
decisioni, al giudice dello Stato membro in cui ha luogo l'esecuzione.
Sussiste, pertanto, la competenza delle autorità croate ad emettere un'ingiunzione di pagamento nel proprio
Stato, ma tale provvedimento, se deve essere eseguito in Italia, deve passare attraverso il tribunale italiano.
Tutto quanto ciò premesso, chi dovesse ricevere un decreto di esecuzione dalla Croazia dovrà tenere
presente:
- che sussiste la giurisdizione croata, quindi legittimamente (in base al ricordato Regolamento) la
controversia è stata incardinata in Croazia;
- che l'opposizione a tale decreto nel brevissimo termine di 8 giorni (ammesso che un termine così breve sia
corretto, anche in base ai principi, anch'essi di derivazione comunitaria, dell'equo processo di cui all'art. 6
della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali) apre un
procedimento dinnanzi al tribunale croato, con probabilità della necessaria assistenza da parte di un
avvocato locale, e le spese che ne conseguono;
- che, invece, la mancata opposizione determina l'acquisizione di esecutività del decreto e, quindi,
l'impossibilità di rimettere in discussione il credito azionato nel merito;
- che, tuttavia, per eseguire il provvedimento straniero non è necessario il riconoscimento da parte del
tribunale italiano, il quale, però, rimane esclusivamente competente per l'esecuzione e, quindi, deve essere
comunque interpellato nella fase esecutiva;
- che ciò comporta per il procedente la necessità di farsi comunque assistere da un avvocato in Italia che si
occupi di tutta la fase esecutiva, sostenendone i costi;
- che il credito per cui procedono è di 1.506 kuna, equivalenti a 198 euro se pagati entro 8 giorni, che,
invece, se seguiti da fase esecutiva aumenterebbero a 2000 kuna, corrispondenti a 264 euro circa. La
società croata potrebbe essere scoraggiata dall'instaurare diversi processi esecutivi nelle varie città di
residenza dei turisti (meno se i debitori si concentrano in alcune circoscrizioni e, quindi, è sufficiente che si
affidino ad un legale di quella città);
- che se tale fase esecutiva fosse realmente instaurata in Italia, il destinatario di essa si vedrebbe addossati i
costi anche di tale fase in caso di soccombenza (ma anche di vittoria se il giudice reputasse di compensare
le spese!);
- che, laddove fosse incardinata l'esecuzione nel tribunale italiano, l'ingiunto potrebbe fare opposizione
sottoponendo ad un giudice italiano le proprie rimostranze che, comunque, sarebbero limitate alle
considerazioni già fatte (l'impossibilità di sollevare questioni sul merito della pretesa; l'esistenza di una
procedura nazionale di uno Stato membro, che rimane sovrano e che è chiamato a rispettare alcune
garanzie comunitarie che, nel caso specifico, sembrano tutto sommato garantite).
A ben vedere l'opposizione all'atto di precetto potrebbe essere affidata esclusivamente alla verifica sul
rispetto delle garanzie comunitarie sul processo, alla correttezza della notifica di un decreto ingiuntivo/
decreto di esecuzione croato per lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, ed al termine di 8 giorni
tutt'altro che garantista dei principi del giusto processo, a maggior ragione trattandosi di controversia
transfrontaliera.
------------------------------------------GIANNINO
16-03-2015 17:52 Giubileo 2015
------------------------------------------NOTIZIE
11-03-2015 09:06 ITALIA/Cannabis terapeutica. Legge Regione Veneto e le sue contraddizioni
Vorremmo tornare sulle incredibili direttive applicative della legge regionale riguardanti i medicinali
cannabinoidi. Esse sono state infatti presentate all’ultima riunione dell’Officina Algologica Veneta, che
riunisce gran parte dei terapisti del dolore della regione, suscitando sconcerto e perplessità.
Innanzitutto perché nessuno ne era stato informato, smentendo lo stesso Ministero della Sanità che sul suo
sito dichiara che tali farmaci saranno utilizzati nella terapia del dolore. Ma sono inoltre emerse ulteriori
stridenti contraddizioni.
Ricorderete che la prescrivibilità secondo il Servizio Sanitario Regionale è prevista in un solo caso. In pratica
non si è fatto altro che prendere le indicazioni di un farmaco a base di cannabis registrato, il Sativex, previsto
per gli spasmi nella sclerosi multipla resistenti a tutti i farmaci e su indicazione solo degli specialisti
neurologi, e trasferirle alle infiorescenze (farmaco galenico), che vengono indicate, guarda caso,
esclusivamente negli spasmi da lesione midollare resistenti a tutti i farmaci e sempre su
indicazione solo di specialisti neurologi. Ma la registrazione del Sativex corrisponde solo a scelte di
marketing dell’azienda produttrice, che ha deciso di puntare le sue sperimentazioni (sappiamo quanto
enormemente costosi sono gli studi clinici sui farmaci) su tale patologia. Peraltro il Sativex in Canada è
ufficialmente registrato anche per il dolore da cancro. A quanto pare i malati di cancro canadesi sono diversi
da quelli veneti.
Inoltre i criteri regionali prevedono che i cannabinoidi debbano essere impiegati solo su pazienti che non
rispondono a tutti gli altri farmaci miorilassanti, cioè contro gli spasmi; ma, ecco la contraddizione, devono
essere usati “in associazione ai miorilassanti”. Ma se per definizione questi non funzionano, perché
continuare a somministrarli? Spetterà bene al medico curante se farlo o no, altrimenti chi risponderà di
possibili interazioni od effetti collaterali dovuti a una, incongrua, somministrazione contemporanea? Il medico
o un funzionario della Regione?
Le leggi nazionali prevedono poi che la prescrizione (richiesta di importazione, trattandosi di farmaci non
ancora prodotti in Italia) venga fatta su un modulo, redatto dal Ministero, totalmente anonimo. Anche le
prescrizioni a carico del malato, cioè le ricette “bianche”, secondo la legge 94/98 (cosiddetta Legge “Di
Bella”) sono anonime, e non devono riportare il nome del malato, ma solo un “codice alfanumerico”, che
rimanda a un registro personale tenuto dal curante. Le direttive regionali con il motivo, peraltro legittimo, di
monitorare l’uso di questi farmaci, prevedono invece che i medici che
prescrivono debbano inviare alla Regione dei moduli non solo con le loro generalità, ma anche con nome,
cognome, data di nascita, codice fiscale e patologia del malato! Alla faccia delle leggi sulla privacy! Quindi un
malato non solo dovrà pagarsi il farmaco di tasca sua, anche se magari ha un cancro terminale, ma dovrà
spiattellare i suoi dati pubblicamente. Perché fornire queste informazioni sensibili a qualche oscuro
funzionario regionale? Fortunatamente l'originale legge regionale, peraltro buona, non prevede sanzioni, per
la qual cosa riteniamo che queste direttive resteranno in gran parte disattese.
E visto che parliamo di trasparenza e privacy, queste linee di indirizzo regionale sono state elaborate da un
“Gruppo tecnico di lavoro” istituito con Decreto del 14 maggio 2013, n.40. Per quanto a lungo abbiamo però
ricercato sul sito regionale i particolari di questo decreto, non siamo riusciti a saperne
nulla. Come è stato istituito? In base a quali criteri sono stati scelti i suoi componenti? Di certo le
associazioni di medici e pazienti che da anni si occupano della questione non sono state coinvolte. E ancora,
chi sono i componenti di questo “gruppo tecnico”? Tutte domande alle quali vorremmo fosse
data risposta, in base al diritto di accesso agli atti amministrativi (Legge 7 agosto 1990, n.241)
Sottoscrivono il presente documento :
1) Associazione per la Cannabis Terapeutica (ACT), sede legale: studio Campanelli/Averni via Dardanelli 37,
00195 Roma.
2) dr Paola Bassetto, Medico di Medicina Generale, Venezia.
3) Giorgio Bignami, già dirigente di ricerca in psicofarmacologia presso l'Istituto superiore di sanità, Roma.
Ex Presidente dell'Associazione Forum Droghe.
4) Francesco Crestani, Servizio di Terapia del Dolore e Cure Palliative, U.O. Anestesia e Rianimazione, ULS
18 Rovigo-Trecenta. Presidente Associazione Cannabis Terapeutica.
5) Dr. Sandro Fabbro, Medico Chirurgo, Odontoiatra, Moruzzo, Udine.
6) Prof. Enrico Facco, Cattedra di Anestesia Generale e Speciale Odontostomatologica, Dipartimento di
Neuroscienze - Università di Padova.
7) Stefano Ferretti, Medico Chirurgo, Specialista in anestesia e rianimazione, U.V.T.A (Unità Valutazione
Technology Assessment), Azienda Ospedaliera di Padova.
8) Gianpaolo Grassi, Primo ricercatore del Consiglio per le Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura,
Centro di Ricerca per le Colture Industriali, CRA-CIN, Rovigo.
9) Franjo Grotenhermen, M.D. Executive Director, International Association for Cannabinoid Medicines
(IACM), Am Mildenweg 6 D-59602 Ruethen, Germany.
10) Dott Giorgio Mariot, Direttore UOSD Terapia Antalgica ULSS 5 Regione Veneto.
11) Dr. Luigi Romano, Cannabis Biologist, Associate Member of the International Association for
Cannabinoids Medicine.
12) Roberto Saia, Medico Chirurgo, Libero Professionista, Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia
Plastica, Odontostomatologia. Membro del Comitato Ospedale Senza Dolore (C.O.S.D.) dell'Azienda
Ospedale-Università, Padova.
13) Nunzio Santalucia, medico specialista in tossicologia, Servizio Tossicodipendenze, Pisa; socio fondatore
di Forum Droghe,?del Centro Culturale Canapa e dell’Associazione Canapa Terapeutica.
14) Leonardo Trentin, Direttore UO Terapia del Dolore e Cure Palliative, Istituto Oncologico Veneto, IRCCS,
Via Gattamelata, 64, 35128 Padova.
15) Gastone Zanette, Ricercatore in Anestesiologia, Dipartimento di Neuroscienze, Università di Padova.
11-03-2015 09:12 ITALIA/Contraccezione. Pillola 5 giorni dopo solo con prescrizione medica
Ieri è stato deliberato il parere del Consiglio superiore di sanità sulla cosiddetta 'pillola dei 5 giorni dopo'. In
attesa dei dettagli del dispositivo, la decisione è che il farmaco EllaOne debba essere venduto in regime di
prescrizione medica indipendentemente dall'età della richiedente. Ciò soprattutto per evitare gravi effetti
collaterali nel caso di assunzioni ripetute in assenza di controllo medico". E' quanto riporta un comunicato del
ministero della Salute. Il 12 gennaio la Commissione europea ha autorizzato l'accesso diretto nelle farmacie
senza necessità di prescrizione per il contraccettivo d'emergenza ellaOne* (ulipristal acetato, 30mg). Il via
libera della Commissione Ue è seguito all'opinione positiva rilasciata a novembre dalla Commissione per i
prodotti medicinali umani (Chmp) dell'Agenzia europea dei medicinali, secondo cui ellaOne funziona meglio
nelle prime 24 ore e può essere utilizzata in sicurezza senza prescrizione medica. Ma l'Italia, a questo punto
è ufficiale, non si adeguerà alla decisione europea. Una scelta che rientra nelle possibilità dei Paesi membri
dell'Ue. Al contrario, molti Stati hanno già eliminato l'obbligo di prescrizione medica, come la Germania, che
inizialmente si era espressa a sfavore della dispensazione 'libera'.
11-03-2015 11:32 IRLANDA/Ecstasy legalizzata… fino a mezzanotte del 12 marzo
La notizia dovrebbe rallegrare chi a Dublino ama festeggiare in
questo modo. In seguito ad un bug giuridico, l'ecstasy ed un centinaio di altre droghe sono diventate legali in
Irlanda. Ce lo fa sapere il giornale irlandese online The Journal.
Ieri mattina, la Corte d'Appello dell'Irlanda ha giudicato incostituzionale una parte della legge sul consumo di
droghe (“Misure of Drugs Act”) del 1977. Questo testo e' stato modificato in diverse occasioni senza
l'accordo da parte del Parlamento, una violazione dell'articolo 15 della Costituzione irlandese. Risultato: piu'
di un centinaio di droghe ufficialmente vietate, tra cui la MDMA, la crystal meth e la ketamina, sono diventate
di fatto legali. Il loro possesso non e' piu' un reato penale. Ma solamente fino a a quando la legislazione
d'urgenza non entrera' in vigore.
Il Governo irlandese sta preparando, in effetti, un nuovo testo per sopperire a questa svista giuridica e
vietare nuovamente queste sostanze. Ma “potra' avere effetto solo il giorno dopo che sara' promulgato”,
spiega The Journal. Questo vuol dire che l'ecstasy restera' legale in Irlanda al massimo fino a mezzanotte di
giovedi' 12 marzo.
11-03-2015 11:38 ITALIA/Aste online. Antitrust blocca acquisizione clienti da operatore Internet
Provvedimento cautelare dell’Antitrust nei confronti della società Flamingo Intervest Ltd con sede nelle Isole
Vergini Britanniche, attiva nel settore delle aste on line attraverso vari siti web,tra cui www.dandybids.com e
www.wippy.com. L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, avvalendosi della collaborazione del
Nucleo speciale Tutela mercati della Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine sulla conformità delle
varie forme di aste online alla normativa consumeristica, ha disposto che l’operatore sospenda ogni attività
diretta ad acquisire nuove adesioni ai propri siti mediante inviti a partecipare a sondaggi, richieste di
feedback e simili, sottoposti ai consumatori mediante la comparsa di finestre pop-up durante la navigazione
internet, invio di messaggi di posta elettronica e altre modalità.
Secondo numerose segnalazioni pervenute all’Agcm, l’operatore inviterebbe inizialmente i consumatori
contattati a partecipare a un’indagine di mercato: una volta acquisita la disponibilità dell’interlocutore e
assunte le informazioni richieste, Flamingo Intervest prospetterebbe la possibilità di ricevere un “premio” per
l’adesione all’iniziativa, a fronte del pagamento di una somma irrisoria rispetto al valore del bene, a titolo di
spese di spedizione. In seguito la società, oltre a non consegnare il prodotto promesso, utilizzerebbe i dati
della carta di credito del consumatore per effettuare addebiti diversi o ulteriori rispetto alla cifra concordata,
ovvero invierebbe intimazioni di pagamento: ciò in ragione del fatto che, accettando di ricevere il premio, il
consumatore avrebbe inconsapevolmente sottoscritto un abbonamento a titolo oneroso al servizio di aste on
line.
11-03-2015 13:09 ITALIA/Mutui immobiliari. Boom a febbraio. Crif
Ancora un segnale di ripresa del mercato immobiliare in Italia. Nel mese di febbraio il numero delle richieste
di mutuo da parte delle famiglie italiane e' cresciuto del +38,7 per cento rispetto al febbraio 2014, facendo
registrare l'incremento piu' consistente dal 2008 a oggi. Nella sostanza, nell'ultimo mese le domande di
mutuo sono tornate in termini assoluti su volumi che non si registravano dal 2011, ovvero prima del crollo
verticale registrato nella seconda meta' del 2011 e nel 2012. E' quanto emerge dal Barometro Crif della
domanda di mutui da parte delle famiglie italiane. Seppur da oltre un anno e mezzo si continui a registrare
una dinamica positiva relativamente al numero di finanziamenti per l'acquisto della casa, permane una
cautela di fondo riguardo l'importo medio richiesto, attestatosi nel mese di febbraio a 124.175 euro,
sostanzialmente in linea con i 124.088 euro del corrispondente mese 2014 ma lontanissimi dai 140.877 euro
del 2010 e dai valori medi degli anni precedenti.
Relativamente alla distribuzione in funzione dell'importo, la classe prevalente in cui si sono maggiormente
concentrate le richieste degli italiani e' quella compresa tra 100 e 150 mila euro, con una quota pari al 29,8
per cento sul totale, seguita a ruota da quella inferiore ai 75 mila euro, con il 26,6 per cento. Nel complesso,
la riduzione degli importi medi richiesti riflette sia la propensione delle famiglie verso soluzioni in cui il peso
della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile sia il calo dei prezzi immobiliari. Per quanto riguarda
la distribuzione della domanda di mutui per durata, infine, si nota come la classe compresa tra i 15 e i 20
anni e quella tra i 25 e i 30 abbiano concentrato il maggior numero delle richieste delle famiglie italiane,
rispettivamente con il 23,5 per cento e il 23,6 per cento del totale. E' pero' marcata la contrazione della
classe tra i 25 e i 30 anni rispetto alla quota pari al 28,2 per cento del totale registrata a febbraio 2014.
Nel complesso, dall'analisi dell'importo medio e delle classi di durata, si legge nel report, "emerge una
tendenza delle famiglie, in questa fase del ciclo economico ancora caratterizzata dall'incertezza circa i tempi
di uscita dalla crisi, a privilegiare soluzioni di indebitamento a piu' breve termine e per importi piu' contenuti
nel timore di non riuscire a ripagare regolarmente gli impegni assunti". "Alla luce della stabilizzazione della
rischiosita' creditizia nel segmento retail su livelli moderatamente elevati, con il tasso di default che alla fine
di settembre si e' attestato all'1,8 per cento per i mutui immobiliari, le politiche di erogazione da parte degli
Istituti si sono mantenute nel complesso ancora caute e selettive - commenta Simone Capecchi, Direttore
Sales & Marketing di CRIF -. Questo atteggiamento di prudenza e di attesa di un recupero di migliori
condizioni economiche ha avuto un impatto importante sulla propensione all'indebitamento delle famiglie. Al
contempo, pero', le condizioni dell'offerta sono risultate complessivamente migliorative rispetto al recente
passato anche grazie a un'abbondante liquidita' a disposizione degli istituti di credito, che ha inciso sul costo
del funding".
12-03-2015 09:44 ITALIA/Cannabis terapeutica. Radicali auditi in Regione Piemonte
Si sono svolte ieri pomeriggio, presso il Consiglio Regionale del Piemonte, le consultazioni indette dalla
Commissione Sanità sul Progetto di legge n. 78/2014 (vedi link) su “Uso terapeutico della canapa (Cannabis)
...”, presentato dal consigliere regionale Marco Grimaldi (SEL) + altri 12 consiglieri della maggioranza di
centro-sinistra.
Sono stati auditi, assieme ai rappresentanti delle organizzazioni di medici, farmacisti e pazienti, anche gli
esponenti radicali Giulio Manfredi e Silvio Viale, che al termine dell'audizione hanno dichiarato:
“Abbiamo illustrato le nostre proposte di modifica – che inseriremo anche sul sito del Consiglio, in
“consultazioni online” – ad un testo di legge che riteniamo comunque soddisfacente. Come anche
l'esperienza della Regione Toscana (che ha già approvato una legge sulla cannabis terapeutica nel 2012) ha
dimostrato, solo testando la legge sul territorio si possono poi fare i necessari aggiustamenti. Ora è prioritario
che si arrivi alla legge piemontese entro l'estate. E qui, a differenza della Toscana (che può contare sul
progetto pilota in atto presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze su impulso dei
Ministeri della Salute e della Difesa), occorre che la Regione Piemonte richieda al Ministero della Salute
l'autorizzazione ad attuare uno o più progetti pilota. Le competenze ci sono; noi radicali abbiamo indicato
l'IPLA (Istituto Piante da Legno e per l'Ambiente), istituto controllato dalla Regione, e l' “Istituto Bonafous” di
Chieri ma l'elenco sarebbe lungo. I luoghi sicuri, controllati, a partire dalle tante caserme esistenti a Torino,
dove effettuare la coltivazione della canapa ci sono.
Ancora una volta, come in tanti altri casi, sarà la volontà politica a fare la differenza. Lo diciamo ai consiglieri
di maggioranza ma lo diciamo anche ai consiglieri del M5S, che in audizione ci hanno chiesto: perché in
Italia siamo così indietro sul fronte delle politiche sulle droghe? Se avessimo decine di consiglieri regionali in
tutta Italia e centinaia di parlamentari come ha l'M5S, noi radicali ci porremmo un altro interrogativo: perché
non facciamo di più per recuperare il tempo perduto?”.
12-03-2015 11:44 FRANCIA/Eutanasia. Sedazione terminale. Primo via libera dell'Assemblea nazionale
Primo via libera in Francia alla "sedazione terminale" per pazienti che non hanno più speranze di
sopravvivere e sono affetti da sofferenza senza possibilità di sollievo. L'Assemblea nazionale, il principale
ramo del Parlamento, ha infatti approvato ieri sera un articolo della proposta di legge bipartisan sul fine vita,
che autorizza il ricorso ad una "sedazione profonda e continua" fino alla morte. L'intera proposta di legge
sarà votata martedì 17 maggio, per poi passare al Senato. La questione della sedazione profonda è uno di
punti che ha creato maggior tensione, fuori e dentro l'aula. Per chi la contesta, in particolare i rappresentati
delle maggiori religioni, si tratterebbe di una ipocrisia. Per Philippe Barbarin (arcivescovo di Lione), François
Clavairoly (presidente dei Protestanti di Francia), monsignor Emmanuel (metropolita ortodosso di Francia),
Haïm Korsia (rabbino) e Mohammed Moussaoui (presidente delle moschee di Francia), che hanno firmato
un appello su 'Le Monde', siamo di fronte a "eutanasia". Si tratta di "uccidere senza dirlo, abusando della
sedazione" .
"François Hollande non ha avuto il coraggio di mantenere gli impegni elettorali e di battersi per la piena
legalizzazione dell'eutanasia. La formula della 'sedazione profonda e continua' approvata dall'Assemblea
nazionale francese è una soluzione parziale, perché obbliga a passare attraverso una procedura di
sedazione in alcuni casi immotivatamente lunga, obbligando il paziente e i suoi cari ad una attesa
ingiustificata pur di non consentire la somministrazione di una sostanza letale ad effetto immediato". Così
Marco Cappato, promotore della legge popolare per l'eutanasia legale e tesoriere dell'Associazione Luca
Coscioni, commenta il sì di un ramo del Parlamento francese alla sedazione terminale. Una scelta che, dice
Cappato, "non corrisponde a una logica medica, ma soltanto alla volontà di evitare uno scontro politico
diretto sull'eutanasia. La mobilitazione di rappresentanti dei culti monoteisti di Francia (cattolico, protestante,
ortodosso, ebraico e islamico) contro la proposta di legge dimostra che lo scontro con chi ritiene che la vita
non ci appartenga è comunque inevitabile".
Pur con le riserve e contrarietà nel merito, sottolinea Cappato, "va comunque dato atto al Parlamento
francese di incentrare la legge sulla volontà non eludibile del malato di saper fare ciò che il Parlamento
italiano non ha il coraggio di fare: discutere e decidere. Nessun gruppo parlamentare ha infatti chiesto finora
la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale che abbiamo
presentato nel settembre 2013". "Proprio per aprire il confronto anche nel nostro Parlamento, giovedì 19
marzo, a un anno dal richiamo alle Camere dell'allora presidente Napolitano, grazie a Carlo Troilo e Matteo
Mainardi, terremo presso il Senato della Repubblica, Sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro, un convegno
dal titolo 'Liberi fino alla fine: il parlamento si faccia vivo. L'urgenza di buone regole e buona informazione su
testamento biologico e eutanasia'", sottolinea.
13-03-2015 08:50 ITALIA/Iva sulla Tia non e' dovuta ed e' rimborsabile. Cassazione
La tariffa rifiuti è un tributo e non può essere assoggettata a Iva. Il concessionario che ha riscosso la Tia è
tenuto a restituirla al contribuente. È irrilevante, poi, per definire la natura dell'entrata comunale, l'intervento
normativo successivo alla pronuncia della Corte costituzionale (238/2009) con il quale il legislatore ha
qualificato la Tia2 come entrata non tributaria.
Lo ha ribadito la Corte di cassazione (presidente Cicala, relatore Conti), con la sentenza 4723 del 10 marzo
scorso.
La pronuncia della Cassazione che ha riaffermato la natura fiscale della tariffa rifiuti è in linea con tante altre
sentenze emesse dai giudici di piazza Cavour (tra le ultime si veda Cass. 4132/2015). Viene posto in rilievo
nella pronuncia in esame che «anche sul piano eurounitario appare palese l'insussistenza di un nesso diretto
tra il servizio e l'entità del prelievo e, con essa, l'assenza, almeno nelle ipotesi prese ora in considerazione,
del rapporto di corrispettività posto alla base dell'assoggettamento ad Iva ai sensi degli artt. 3 e 4 del dpr n.
633 del 1972». È stato giudicato, inoltre, irrilevante quanto disposto dall'articolo 14 del dl 78/2010, convertito
nella legge 122/2010, che per giustificare il pagamento dell'Iva successivamente alla pronuncia della
Consulta, e per evitare di effettuare i rimborsi per le somme incassate dall'erario, ha qualificato come «non
tributaria» la Tia2 istituita dall'articolo 238 del decreto legislativo 152/2006. L'Iva eventualmente versata,
quindi, deve essere restituita dal concessionario che ha riscosso la tariffa. Del resto, l'equiparazione
arbitraria fatta dall'Agenzia delle entrate (circolare 3/2010) alla Tia2, per motivare la richiesta dell'Iva, è
inaccettabile e costituisce solo una forzatura. Così si era già espressa la Cassazione con le sentenze
3756/2012 e 2320/2012.
13-03-2015 10:09 SPAGNA/Cannabis Club a Barcelona. La 'lotta' fra polizia e Giustizia
I dubbi legali nel mondo della cannabis sono emersi, ieri, in una giornata caratterizzata da decisioni di segno
opposto. Nello stesso giorno la Giustizia ha assolto tre responsabili di un club di cannabis di Raval, mentre i
Mossos d'Esquadra hanno annunciato un'operazione in altri locali di Nou Barris, dove sono stati arrestati per
traffico di droghe i quattro principali responsabili. La Procura di Tarragona, per proprio conto, ha inoltre ieri
archiviato le indagini che erano state avviate sul Comune di Rasquera, che intendeva mettere a disposizione
il proprio territorio per piantare marijuana e far fronte al proprio debito pubblico.
L'assoluzione dei tre responsabili del club Three Monkeys -per i quali la Procura aveva chiesto cinque anni di
prigione per traffico di droga e associazione illegale- puo' essere determinante per la sorte degli altri
procedimenti che ci saranno nei prossimi giorni. Il dubbio e' stato sollevato nel pieno dell'udienza: si deve
penalmente perseguire un club di cannabis quando gli amministratori stanno facendo le carte per la loro
regolamentazione? La risposta della sezione 22 dell'Audiencia di Barcelona e', nello specifico, di no.
Secondo i magistrati i club sono un “fenomeno di recente comparsa”, e ricordano che l'Ayuntamiento di
Barcelona e la Generalitat li hanno definiti come associazioni senza scopo di lucro che si autofinanziano e
distribuiscono i loro prodotti solo tra i soci, che sono maggiorenni e consumano privatamente per motivi ludici
o di salute. “Si riducono cosi' i danni sulla salute associati al mercato clandestino”, dice la sentenza.
Sarebbe strano, secondo i giudici, che l'Amministrazione regoli il funzionamento delle associazioni se fosse
evidente che il loro oggetto sociale sia “illegale e penalmente rilevante”. La chiave dell'assoluzione e' che i
magistrati non hanno creduto alle tesi della Guardia Urbana che sosteneva che la marijuana era offerta al di
fuori dei loro locali. La polizia locale aveva sostenuto che, tenendo una lavagna coi prezzi, l'associazione ne
promuoveva la vendita. Ma non essendoci una vendita indiscriminata e non essendo la droga destinata al
narcotraffico bensi' al consumo, non c'e' reato -conclude la sentenza.
La sentenza rafforza la posizione negoziale delle organizzazioni pro-cannabis, che promuovo davanti
all'Amministrazione la regolamentazione di un settore in auge. Barcelona e', dal suo canto, una delle citta'
europee con maggiore presenza e diffusione dei club di cannabis. Gabriel Serra, portavoce della Federación
de Asociaciones Cannábicas Autorreguladas de Cataluña (FEDCAC), ha detto ieri che in Catalogna ci sono
400 associazioni, la meta' delle quali a Barcelona. Sierra ha criticato la politica del ministro dell'Interno: “Ci
trattano come criminali e ci perseguono con azioni di polizia, ma fortunatamente la giustizia ci da' ragione”.
Il fatto che le associazioni siano registrate e funzionino in un ambito legale, non impedisce che le operazioni
di polizia si susseguano. I Mossos le giustificano perche' sostengono che vi sono indizi di traffico di droghe.
L'indagine e' cominciata lo scorso 15 agosto dopo che i Mossos avevano individuato due ladri che stavano
rubando all'interno di un locale al piano terra. Gli agenti avevano scoperto che il locale in cui stavano
rubando aveva un accesso in un armadio che comunicava con una piantagione di marijuana. I responsabili
di questa coltivazione vendevano la marijuana al cannabis club di Nou Barris.
Tre mesi di indagini e gli agenti sono arrivati alla conclusione che il segretario dell'associazione gestiva una
serra in un appartamento di Montcasa i Reixac, dove coltivava marijuana. Grazie a questa piantagione
disponeva di cannabis sufficiente per i propri soci. Gli agenti fecero diversi appostamenti nell'associazione e
provarono che venivano effettuate in media 20 compravendite quotidiane. Gli acquirenti, in diverse occasioni
compravano la droga e la consumavano al di fuori delle strutture. Sia il presidente che il segretario
dell'associazione avevano introiti economici legali che gli consentissero di mantenere il livello di vita che
mostravano. Nei diversi registri sono state trovate indicazioni di 228 piante di marijuana, 7,3 Kg sempre di
marijuana, un chilo di hashish e 11.468 euro.
13-03-2015 10:22 ITALIA/Deflazione in rallentamento. Istat
A febbraio 2015 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività , al lordo dei tabacchi,
aumenta dello 0,4% su base mensile e segna un calo su base annua dello 0,1%. E' l'Istat a registrare cosi'
l'andamento dei prezzi ritoccando le stime preliminari della scorsa settimana in cui aveva stimato il calo
annuo dello 0,2%, che resta comunque in forte frenata rispetto al -0,6% registrato a gennaio scorso.
L'attenuazione della flessione su base annua, si legge nella nota, è trainata in primo luogo alla decisa ripresa
dei prezzi dei vegetali freschi (+10,8%, da -1,7% di gennaio) ma contribuiscono anche l'accelerazione della
crescita tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai Trasporti (+1,4%, da +0,3% di gennaio), l'inversione di
tendenza di quelli dei tabacchi (+3,7%, da -0,4% di gennaio) e il parziale ridimensionamento della flessione
annua dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-12,8%, da -14,0% di gennaio). Al netto degli alimentari
non lavorati e dei beni energetici, l' "inflazione di fondo" sale dunque a +0,6% (da +0,3% di gennaio); al netto
dei soli beni energetici si porta a +0,7% (era +0,3% il mese precedente).L'inflazione acquisita per il 2015 è
pari, dice ancora l'Istat, a -0,2% (da -0,6% di gennaio). Il rialzo mensile invece, è dovuto soprattutto
all'aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+7,8%), influenzato da fattori stagionali, e di quelli dei Tabacchi
(+4,1%); un contributo viene inoltre dal rialzo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%).
Rispetto a febbraio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,9% (era del -1,5% a gennaio) e il tasso di
crescita dei prezzi dei servizi accelera (+0,8%, da +0,5% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a
gennaio 2015 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di tre decimi di punto. I prezzi dei beni
alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% su base mensile e dello 0,7% su
base annua là dove a gennaio il tasso tendenziale era risultato nullo. L'indice armonizzato dei prezzi al
consumo (Ipca) aumenta dello 0,3% su base mensile e fa registrare una ripresa della crescita su base annua
(+0,1%, da -0,5% di gennaio), confermando la stima preliminare. L'indice nazionale dei prezzi al consumo
per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su gennaio e diminuisce
dello 0,4% su febbraio 2014.
13-03-2015 12:26 ITALIA/Terapia dolore. Applicazione ancora molto parziale
A cinque anni dall'approvazione della legge 38 che regola terapie del dolore e cure palliative solo il 60%
della popolazione, concentrata soprattutto in 5 regioni, gode di tutti i diritti che il provvedimento garantisce. Il
dato, sottolineato da Guido Fanelli, presidente della Commissione ministeriale su questi temi e estensore
della legge, è emerso durante il convegno promosso da Grunenthal Italia oggi al Senato. Al momento solo
Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Veneto hanno istituito la rete richiesta dalla legge.
13-03-2015 12:35 MONDO/Droga. Vertice Vienna
Corrispondenza di Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito Radicale da UNOCity di Vienna:
Dopo gli interventi a carattere generale dei giorni scorsi, la Commissione sulle droghe delle Nazioni unite,
CND, ha iniziato ad affrontare i vari punti relativi alla cosiddetta dichiarazione politica del 2009, temi che
dovranno esser ripresi nei documenti che guideranno il lavoro preparatorio della seconda sessione speciale
dell'Assemblea generale sulle droghe prevista per aprile 2016 al Palazzo di Vetro.
L'unico punto su cui pare esserci un'ampia convergenza tra le delegazioni sono misure le alternative al
carcere per il possesso personale di minime quantità, il resto è ancora in alto mare. Dettagli relativi alle
proposte di riduzione della domanda a della dell'offerta, passando per il cosiddetto sviluppo alternativo e il
diritto alla salute o il rispetto dei diritti umani stanno facendo emergere le differenze di fondo tra i vari paesi
ricompattando fronti che parevano esseri allentati.
Purtroppo anche l'Europa non sempre ha visioni convergenti; infatti, se da una parte gli interventi pronunciati
a nome dell'UE manifestano grande apertura alla decriminalizzazione, contrarietà alla pena di morte in
qualsiasi circostanza, affermazione del diritto alla salute e coinvolgimento di tutte le agenzie delle Nazioni
unite, e naturalmente delle organizzazioni non-governative, in occasione di alcuni dibattiti tematici Svezia e
Regno unite, e a tratti anche la Francia, hanno lasciato intuire che l'approccio alla cancellazione delle droghe
resta comunque una componente importante, se non fondamentale, del loro apporto alle politiche delle
Nazioni unite in materia di 'controllo delle droghe'.
Situazione simile per quanto riguarda il gruppo dei paesi latino americani, l'altro raggruppamento regionale
maggiormente interessato a promuovere una UNGASS che possa realmente fare la differenza e non
rilanciare i soliti proclami proibizionisti. Tra i sudamericani è la Bolivia che si caratterizza per la retorica antidroga - sempre condita con tirate anti-capitalistiche - e il Paraguay che si trova al centro del traffico tra
Argentina e Brasile. Il resto degli Stati membri, quindi Africa e Asia, raramente partecipa attivamente, tranne
Corea del sud, Tailandia e Nigeria, in plenaria; a giudicare dal numero dei delegati cinesi e russi sicuramente
i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sono molto attivi nella fasi negoziali che avvengano a porte
chiuse.
Con la giornata di mercoledì si sono chiusi i lavori di preparazione della sessione speciale dell'Assemblea
generale dell'anno prossimo, ma le risoluzione che faranno emergere le priorità di quella riunione verranno
adottate solo tra una settimana. Tra le questioni ancora aperte la proposta cinese di includere nella 1a
tabella della convenzione del 1971 la ketamina, venerdì mattina si capirà se il documento verrà posto ai voti.
13-03-2015 13:55 ITALIA/Staminali. Muscolo in provetta
Dalla ricerca italiana nuovo passo avanti sul fronte della medicina rigenerativa. Tessuto muscolare
scheletrico coltivato in laboratorio partendo da cellule staminali adulte, e poi impiantato nella zampa di un
topo, ha dimostrato di funzionare e di riuscire in poche settimane a integrarsi "perfettamente" con le fibre
muscolari naturali circostanti. Lo studio, pubblicato sulla rivista 'Embo Molecular Medicine', è frutto di una
ricerca internazionale che vede l'Italia in prima fila con l'università di Roma Tor Vergata, l'università degli
Studi di Pavia, il Consiglio nazionale delle ricerche di Roma e l'Irccs Multimedica di Milano. Gli scienziati
invitano tuttavia alla prudenza, sottolineando che prima di passare ai test sull'uomo sono necessarie nuove
indagini precliniche. Il team di ricercatori, provenienti da Italia, Israele e Regno Unito - riferisce una nota - è
riuscito a generare muscoli dell'apparato scheletrico utilizzando un nuovo approccio di ingegneria tissutale.
Gli scienziati hanno costruito un muscolo della zampa grazie a cellule ingegnerizzate e coltivate in un
biomateriale di supporto (idrogel), per generare un impianto in seguito posizionato vicino a un muscolo
contrattile normale dove è cresciuto trovando nutrimento.
Il risultato "totalmente positivo - commentano gli studiosi - lascia ben sperare, in un futuro prossimo, che
questa metodica possa consentire il trattamento personalizzato di una vasta gamma di danni e patologie
muscolari". La speranza degli autori è che, "in futuro, muscoli irreversibilmente danneggiati potranno essere
recuperati impiantando cellule proprie del paziente, all'interno della matrice di idrogel, sopra la muscolatura
residua adiacente alla zona danneggiata". Gli scienziati hanno utilizzato precursori cellulari muscolari
(mesangioblasti) incapsulati in una matrice di supporto di idrogel e modellate in uno stampo. Le cellule sono
state geneticamente modificate per produrre un fattore di crescita che stimola il richiamo dei vasi sanguigni
dall'ospite, mentre i nervi sono cresciuti spontaneamente all'interno dell'impianto, contribuendo così alla
sopravvivenza e alla maturazione delle fibre muscolari di nuova formazione. In seguito l'impianto è stato
trapiantato sottocute, sulla superficie di un muscolo residente, e in poche settimane ha generato fibre
muscolari mature formando un extra-muscolo scheletrico funzionante. Anche sostituendo un muscolo
danneggiato con l'impianto sperimentale si è ottenuto un muscolo tibiale artificiale molto simile a quello
naturale.
"La morfologia e la struttura dell'organo artificiale hanno caratteristiche estremamente simili e indistinguibili
da un muscolo scheletrico naturale", afferma Cesare Gargioli, uno degli autori principali dello studio, che ha
condotto la ricerca presso l'università di Roma Tor Vergata e l'Istituto MultiMedica di Milano. "Siamo molto
incoraggiati dal successo del nostro studio perché abbiamo generato un muscolo intero e funzionale di
topo", commenta Giulio Cossu, fra gli autori. Ma "al contempo - tiene a precisare lo scienziato, scopritore in
passato dei mesoangioblasti - sottolineiamo il fatto che un muscolo di topo è molto piccolo e prima di
passare sull'uomo avremo bisogno di ancora più lavoro sperimentale". Il prossimo passo, dunque, sarà
utilizzare animali più grandi, di dimensioni paragonabili all'uomo, per caratterizzare meglio l'efficacia di
questo approccio prima di iniziare una sperimentazione clinica.
13-03-2015 14:50 ITALIA/Fecondazione assistita. Tribunale Milano rimanda legge alla Consulta
Legge 40 sulla procreazione assistita (pma) di nuovo a giudizio: il Tribunale di Milano ha rinviato
nuovamente la legge alla Consulta accogliendo il ricorso presentato da una coppia fertile ma portatrice di
malattia genetica trasmissibile grave che, secondo la norma, non può ricorrere alla pma nè alla diagnosi
genetica preimpianto.
13-03-2015 14:57 USA/Alcool in polvere
Adesso l'alcol si potrà prendere anche in polvere. Negli Stati Uniti infatti l'Ufficio federale per le tasse e il
commercio su alcol e tabacco, dopo averlo bloccato in un primo momento, ha cambiato idea e deciso di
consentire la vendita di questo nuovo prodotto, che può essere mescolato alle bevande, sniffato e anche
sparso sul cibo. Ma non mancano le polemiche e molti Stati hanno già annunciato battaglia. Come segnala il
quotidiano inglese The Independent, sono state approvate quattro varietà di alcol in polvere. Tuttavia,
ognuno dei 50 Stati americani può regolare la vendita di alcol e diversi hanno già annunciato piani per
impedirne la vendita. Le principali preoccupazioni riguardano infatti il possibile abuso della polvere di alcol da
parte dei giovani, che potenzialmente si può sniffare, nonchè la sua maneggevolezza, che consente di
introdurlo con facilità in eventi pubblici o aggiungerlo alle bevande. A inventare e brevettare l'alcol in polvere
è stato Mark Phillips. L'idea gli è venuta pensando a tutte le volte in cui, dopo aver fatto sport e altre attività,
avrebbe voluto bere una bevanda da adulti, ma non aveva la possibilità di portarsi bottiglie di vino, birra o
liquori perchè troppo pesanti. L'unica cosa che poteva portarsi era l'acqua. Da qui l'idea di avere alcol in
polvere da poter aggiungere all'acqua. Quanto al sapore, ''non si può paragonare ad un Cosmopolitan o una
Margarita - spiega Phillips - fatto con alcol liquido. Ma è per quando questo non è disponibile, e il sapore è
buono''.
14-03-2015 14:39 GRAN BRETAGNA/L'uso di cannabis acuisce disturbo bipolare
L'uso di cannabis può acuire i sintomi del disturbo bipolare. Lo rivela il primo studio portato avanti nel
contesto della vita quotidiana di persone affette da questa malattia. Gli scienziati del Centro per la ricerca
sulla salute mentale della Lancaster University, insieme a colleghi dell'università di Manchester, spiegano
sulla rivista 'Plos One' che l'utilizzo di questa droga è legato, dunque, a un aumento sia dei sintomi maniacali
che depressivi tipici della grave patologia psichiatrica. Circa il 2% della popolazione del Regno Unito soffre di
disturbo bipolare, e fino al 60% di questi pazienti assume cannabis a un certo punto della propria vita. Ma la
ricerca in questo settore è stata finora limitata, così come sono poco chiare le ragioni che portano questi
pazienti a un alto impiego di cannabis. Fra le teorie, quella del tentativo di 'automedicare' il problema.
Lo studio ha quindi esaminato un gruppo di persone con diagnosi di disturbo bipolare, ma che non avevano
vissuto un episodio depressivo o maniacale durante i 6 giorni precedenti la ricerca. Ogni partecipante ha
completato un diario sul proprio stato emotivo e sul consumo di droga. Lo studio ha rilevato che le probabilità
di uso di cannabis aumentano quando i pazienti sono di buon umore. Ma il consumo di spinelli è stato anche
associato a un aumento della positività, dei sintomi maniacali così come, paradossalmente, di quelli
depressivi, ma non negli stessi individui. E dagli appunti dei pazienti, comunque, non emerge la necessità di
fumare cannabis per sedare i sintomi, al contrario: molti ne temono l'effetto. Elizabeth Tyler, che ha guidato
la ricerca, spiega: "I risultati suggeriscono quindi che la cannabis non viene utilizzata per auto-indurre piccoli
cambiamenti nei sintomi nel contesto della vita quotidiana. Tuttavia, utilizzarla può essere associato con stati
emotivi positivi e negativi. Dobbiamo scoprire gli effetti a lungo termine e quanto ciò potrebbe avere un
impatto sulla vita di una persona di disturbo bipolare".
15-03-2015 12:13 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Piu' di 60 deputati aderiscono all'intergruppo di
on.Della Vedova
"Sono gia' oltre 60 i deputati e senatori che in questi giorni hanno aderito alla mia proposta di un intergruppo
per la legalizzazione dei derivati della cannabis. Si tratta di adesioni bipartisan, da parte di parlamentari di
diversa estrazione politica. Cio' dimostra come anche in Italia un approccio pragmatico, ispirato a una
rigorosa analisi costi/benefici, sia ormai sempre piu' diffuso sul piano politico-culturale e decisamente
trasversale, non solo fuori ma anche dentro il Parlamento. Nei prossimi giorni proporro' una data per un
primo incontro, al fine di organizzare il nostro lavoro, che dovra' portare a una proposta di legge quanto piu'
possibile condivisa per la legalizzazione della cannabis". Lo afferma il senatore e sottosegretario agli Esteri,
Benedetto Della Vedova.
15-03-2015 16:58 ITALIA/Gelato alla cannabis comincia ad affermarsi in Sardegna
«Dopo il primo assaggio iniziano a ridere, speriamo crei dipendenza». Ci scherzano su Marcella Dedoni e
Davide Di Fiore, i titolari della prima gelateria in Sardegna che propone ai clienti il gusto alla cannabis. «Un
cono alla marijuana, grazie». L'etichetta, quella che compare sulla vaschetta, richiama (e non è un caso) la
celebre canzone di Bob Marley: One Love. Sotto, più in piccolo, gli ingredienti: «Solo il buono della canapa».
In realtà la cannabis che viene utilizzata per produrre il gelato non contiene i principi attivi: «Noi lavoriamo ha spiegato Andrea Mauri, il responsabile per il sud Sardegna dell'azienda riminese (Mec3) che produce la
base per il gelato - sui semi della pianta che vengono decorticati per eliminare il principio attivo, il famoso
Thc. Quindi sbricioliamo i semi e li versiamo su una panna vanigliata». Tutto assolutamente legale.
All'ingegno e alla maestria del gelataio poi la personalizzazione del prodotto finale, per esempio con scaglie
di cioccolato o con il caramello.
IL MERCATO Non tutti però hanno gradito la trovata dell'azienda di Rimini: «Qualche gelateria - ha aggiunto
Mauri, muraverese d'adozione - ha declinato la nostra proposta spiegando che non gli sembrava il caso di
mostrare questo gusto ai più piccoli perché potrebbero farsi una idea sbagliata. Rispettiamo queste scelte
ma sono contento che Muravera abbia aderito, presto il nuovo gusto spopolerà a Cagliari e in tutta l'Isola».
Un gusto particolare che ricorda i legumi: un po' le noci, un po' i pinoli. E che nei giorni del lancio è andato (e
sta andando) a ruba: «Chiunque entri in gelateria - raccontano Marcella e Davide - resta stupito e chiede di
poterlo assaggiare. Poi senza esitare acquistano un cono o una coppetta intera». Nessuna lamentela,
insomma, soltanto qualche battuta sulla quantità di gelato che si può gustare lecitamente o sul «consumo
esclusivamente personale dello stesso». Il primo ed unico effetto collaterale per il momento è quello della
risata: «Oltre a dire che è buono - sottolinea Marcella - i clienti iniziano a sorridere. Ma non c'è davvero alcun
effetto collaterale, anzi i semi hanno delle proprietà benefiche. Sono tutti molto curiosi e in questi primi tre
giorni le richieste sono state davvero tante».
(Gianni Agus, per il quotidiano Unione Sarda del 15/03/2015)
15-03-2015 17:07 COLOMBIA/Arrestato 'El Alcade', narco tra i piu' ricercati al mondo
La polizia colombiana ha fatto sapere di aver arrestato, nel dipartimento de La Guajira, José Elber Merchán
Cortés, alias «El Alcalde», considerato uno dei 50 narcotrafficanti piu' ricercato dall'agenzia antidroga degli
Usa. Merchan era a capo dell'organizzazione Yemalia, che inviava grandi quantita' di droga negli Stati Uniti
attraverso i Paesi centroamericani e il Messico, dove aveva rapporti con il cartello di Sinaloa.
15-03-2015 17:46 URUGUAY/Cannabis legalizzata. I consumatori prima e dopo. Studio
Secondo lo studio 'Latin America Public Opinion', il 36,1% di coloro che sono andati a lavorare ed avevano
da poco consumato cannabis, sostiene che la propria efficienza era migliorata rispetto a quando erano sobri,
mentre per il 33,5% era peggiore.
Lo studio, che include dati di un sondaggio realizzato tra consumatori frequenti dell'area metropolitana di
Montevideo, indica anche che il 62,7% ha avuto meno efficienza in classe a scuola a causa del consumo di
cannabis. I 63,8% sostiene che il proprio disimpegno a scuola e' stato peggiore rispetto a quando non
consumano marijuana prima di studiare.
Lo studio e' stato fatto sui consumatori frequenti perche' sono questi ad essere i piu' vulnerabili ai rischi che
possono derivare dal consumo di marijuana. Il metodo utilizzato e' quello della “palla di neve”, dove un
gruppo di consumatori recluta gli altri.
Secondo lo studio esiste una bassa percezione del rischio associato al consumo di marijuana e questo e'
dimostrato con le attivita' che i consumatori fanno sotto l'effetto della sostanza.
Oltre che lavorare e studiare, il 21,4% dei consumatori frequenti ha detto di aver guidato un auto sotto gli
effetti della sostanza, e il 28% di aver guidato una moto. Comportamento che e' punito per legge. Tra i ciclisti
la percentuale e' maggiore: il 54 dei consumatori frequenti sostiene di essere andato in bicicletta mentre era
sotto gli effetti della droga.
La stragrande maggioranza dei consumatori, il 98,6%, dice di aver frequentato luoghi pubblici mentre era
sotto gli effetti della sostanza, e l'11,2% dice di aver maneggiato macchinari impegnativi sotto l'effetto della
cannabis.
Inoltre, tra le donne incinte che hanno partecipato al sondaggio, il 26,1% ha sostenuto di aver consumato
marijuana durante la gravidanza. Il 98,2% dice di averne invece diminuito il consumo.
I dati, comunque, si riferiscono a comportamenti messi in atto prima della regolamentazione del mercato
degli inizi del 2013.
Con la nuova legge che regolamenta
Com'era prevedibile, l'89% ha detto di essere favorevole alla regolamentazione. Il 19,6% ha detto che
probabilmente non si registrera' nelle liste dei consumatori previste dalla legge entrate in vigore e un altro
19,6% non si registrera' neanche nelle farmacie, ne' in uno specifico club ne' nel registro degli autocoltivatori.
Essi sostengono che non hanno fiducia nel registro (28,9%), non sono d'accordo con l'esistenza di un
registro di consumatori (18,8%), non vedono perche' dovrebbero cambiare il loro attuale metodo di consumo
(36,6).
I consumatori che sostengono di volersi registrare (31,1% si registreranno e 26,9% probabilmente lo
faranno) dicono che lo faranno per poter acquistare la droga nelle farmacie (55,9%). Il 30,1% si registrera'
tra gli autocoltivatori e il 12,8% aderira' a qualche club di consumatori.
Lo studio e' l'unico che abbia raccolto finora dati dopo la regolamentazione della marijuana in Uruguay, ma
anche in altri Paesi.
15-03-2015 17:58 ARGENTINA/Cannabis terapeutica. Parte il primo saggio clinico universitario
La facolta' di Medicina dell'Universita' Nazionale de La Plata (UNLP) fara' dei saggi clinici con la marijuana
come trattamento alternativo nella terapia del dolore. Lo studio prevede anche un'équipe di medici che terra'
sotto osservazione un gruppo di pazienti volontari.
“E' la prima esperienza che si fa nel Paese sull'uso medico della cannabis. Nella comunita' medica, molte
volte per ignoranza, c'e' una certa resistenza. Ma in diversi Paesi la cannabis e' gia' legalizzata per il suo uso
terapeutico. E sicuramente ci sono state dimostrazioni scientifiche che hanno dimostrato i suoi buoni risultati
nella terapia del dolore”, ha detto al quotidiano La Nacion Marcelo Morante, medico che ha perorato
l'esperimento e che insegna medicina interna nella facolta'.
15-03-2015 18:12 GRAN BRETAGNA/Fecondazione in vitro. Elton John contro Dolce e Gabbana
Elton John dichiara guerra a Dolce e Gabbana, dopo che i due stilisti italiani avevano detto in un'intervista no
alle adozioni gay e ai "figli della chimica che non hanno mamma e papà". Il cantautore inglese, che ha due
figli ottenuti con la fecondazione in vitro con il marito David Furnish, ha duramente attaccato Domenico
Dolce e Stefano Gabbana, anche loro omosessuali e per lungo tempo legati da una relazione sentimentale,
che si erano detti su 'Panorama' contrari alle famiglie gay, e ancor di più se con figli frutto della fecondazione
artificiale. "Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono 'sintetici'?", ha scritto stamani Elton
John sul social network, intimando a Dolce e Gabbana di "vergognarsi per aver puntato i loro ditini contro la
fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a legioni di persone che si amano, etero ed
omosessuali, di realizzare il loro sogno di avere figli. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le
vostre creazioni di moda". E qui arriva la fatwa: "Non indosserò mai più nulla di Dolce e Gabbana".
15-03-2015 18:16 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Pannella su iniziativa Della Vedova
"Spero che anche Grasso e la presidente della Camera se ne accorgano: adesso è possibile dire viva il
Parlamento, cioè che il parlamento viva, e non come pare che i Presidenti delle Camere di fronte al
messaggio costituzionale di Napolitano hanno fatto il contrario". Così Marco Pannella si è rivolto a Benedetto
Della Vedova nel corso della conversazione settimanale a Radio Radicale che oggi ha visto ospite il
sottosegretario agli esteri promotore dell'intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis. "Ti
ringrazio - ha detto Pannella a Della Vedova - perché da Radicali abbiamo sempre detto che vogliamo
aiutare il potere a rispettare la propria legalità, e' fondamentale l'iniziativa parlamentare su questa battaglia,
dico quindi viva il Parlamento e spero che possa essere anche occasione per dire viva i governi. Nel mondo
- ha concluso Pannella- l'opinione pubblica antropologica fa propria questa ragionevolezza, queste soluzioni
radicali". "Ti ringrazio davvero molto- ha risposto Della Vedova a Pannella- in pochi giorni abbiamo avuto già
moltissime adesioni, molti del Pd, del Movimento5stelle, c'è Antonio Martino e lo ringrazio davvero" ha
spiegato, ricordando come di recente sia stato il procuratore nazionale antimafia Roberti, nella sua relazione
al Parlamento, a dire che "ormai il proibizionismo ha perso e non resta che la via della legalizzazione".
16-03-2015 12:10 ITALIA/Villa Maraini a Roma. Petizione per la sua esistenza
Minacciata nella sua stessa esistenza la Fondazione Villa Maraini, storico presidio antidroghe di Roma, ha
inoltrato al Presidente della Regione Nicola Zingaretti e al Sindaco Ignazio Marino la mozione sottoscritta da
oltre mille firmatari con la quale si sollecita la rimozione degli ostacoli burocratici che impedendo la piena
attuazione anche nel Lazio della normativa nazionale antidroga che rischiano di soffocare l'unica realtà
romana attiva 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno a favore dei circa 35.000 tossicodipendenti della
capitale.
Approvata durante l’assemblea plenaria degli operatori e degli utenti e i loro familiari svoltasi il 4 marzo
scorso, la mozione è stata inviata in copia anche all’Assessore capitolino ai servizi sociali Francesca Danese
e al coordinatore della cabina di regia della Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. In appoggio alla mozione, si
svolgerà anche una manifestazione di protesta programmata per il prossimo 8 aprile.
Di seguito la mozione.
16-03-2015 12:16 ITALIA/Distributori carburanti. Antitrust: no a limiti di orario
"I distributori stradali di carburante possono restare in funzione 24 ore su 24, senza orari obbligatori di
apertura e di chiusura. E le normative comunali e regionali che limitano la libera iniziativa degli operatori,
devono adeguarsi a queste indicazioni". Lo afferma in una nota l'Autorita' garante della Concorrenza e del
Mercato che richiama innanzitutto il D.L. 24 gennaio 2012, convertito in legge nel marzo successivo: il
provvedimento e' volto a rimuovere le norme che "impediscono, limitano o condizionano l'offerta di prodotti e
servizi al consumatore, nel tempo, nello spazio o nelle modalita', ovvero alterano le condizioni di piena
concorrenza fra gli operatori economici". La stessa segnalazione, aggiunge l'Antitrust, si riferisce poi
all'articolo 28, comma 5, del D.L. n.98/2011, convertito in legge nel luglio successivo, che obbliga tutti gli
impianti di distribuzione a dotarsi di apparecchiature senza servizio con pagamento anticipato.
17-03-2015 07:54 ITALIA/Medici e tossicodipendenza. La formazione di Villa Maraini
Con la partecipazione di venticinque medici di famiglia si è svolto in questo fine settimana presso la
Fondazione Villa Maraini, lo storico presidio antidroghe romano, il primo corso di educazione continua in
medicina (ECM) sul tema "Tossicodipendenza e medicina generale" promosso dalla stessa Villa Maraini in
collaborazione con la Croce Rossa Italiana di Roma.
Gli interventi a favore dei tossicodipendenti sul territorio sono spesso ostacolati dalle insufficienti risorse a
disposizione delle ASL e dai limiti di competenza territoriale dei SerT (i Servizi per i Tossicodipendenti).
Inoltre i carichi di lavoro, sempre in aumento, che gravano sulle spalle dei medici di medicina generale
(MMG, o Medici di Base) non consentono con facilità di dedicare ai pazienti tossicomani le necessarie
attenzioni sia in termini di quantità che di qualità dell’assistenza.
D'altro canto il Medico di Base, monitorando le prescrizioni e avendo un contatto diretto con i contesti
familiari, è in grado di individuare per tempo gli eventi sentinella che possono essere collegati alla
tossicodipendenza e, con il supporto delle strutture specialistiche, di gestire tale patologia. Spesso il Medico
di Base si trova di fronte a domande come: quando inviare il paziente dallo specialista? Sono davvero in
grado di gestire il caso da solo? Fino a quanto è giusto spingermi nella gestione di una condizione così
complicata?
Il corso ha avuto lo scopo di rispondere a queste ed altre domande creando un filo diretto con i servizi di Villa
Maraini. Il fondatore di Villa Maraini Massimo Barra ha aperto i lavori seguito dal dott. Alessandro Dubla
dell’ambulatorio della Fondazione e dal dott. Michele Bonizzi, direttore sanitario della CRI di Roma. Nel
pomeriggio dopo un puntuale intervento del dott. Pierandrea Cicconetti, farmacista, i lavori sono proseguiti in
gruppi interattivi condotti dal dott. Vincenzo Palmieri e da Rocco Orsini, operatori dei servizi di villa Maraini,
insieme ad alcuni ragazzi in terapia che hanno ancor più avvicinato i medici al tema della dipendenza
patologica.
17-03-2015 09:18 FRANCIA/200 tonnellate di droga sequestrate nel 2014. Cannabis al top
Circa 200 tonnellate di stupefacenti, spesso nascosti in casse di avocado, vasi di sottaceti o thermos, sono
state sequestrate nel 2014, una cifra record in aumento del 38,5% in rapporto al 2013. Cosi' fanno sapere le
dogane nel loro rapporto annuale pubblicato oggi.
Questi risultati si spiegano grazie alla “presenza degli agenti” sul terreno, un “migliore lavoro con gli
omologhi europei e coi servizi dello Stato”, ha spiegato all'Agenzia France Press (AFP) Christian Eckett,
ministro del Bilancio.
Il sequestro dei traffici di cannabis e' stato particolarmente fruttuoso: 157,3 tonnellate di marijuana nel 2014,
con un aumento dell'84% in rapporto al 2013, anno gia' eccezionale di per se'.
Le migliori operazioni sono state quelle frutto della collaborazione franco-italiana, al largo della Sicilia, che
mostra l'esistenza di una rotta dal Marocco, principale produttore, verso l'Europa, dove la cannabis e' la
droga piu' consumata.
6,6 sono le tonnellate di cocaina sequestrate, la seconda droga piu' consumata in Europa, in calo rispetto
alle 7,2 del 2013. In calo anche i sequestri di khat, stupefacente consumato da emigrati originari del Corno
d'Africa, 32,6 tonnellate rispetto alle 48,9 dell'anno prima. Calo dovuto al fatto che da giugno del 2014 il khat
e' diventato illegale in Gran Bretagna, e si spiegherebbe il calo di partite che dal Regno Unito andavano
verso l'Olanda e il resto d'Europa, in genere intercettate in Francia..
Raddoppiati i sequestri di eroina: 546 Kg nel 2014 rispetto ai 273 del 2013. Mentre i Kg di ecstasy
sequestrati sono stati 24,9 rispetto ai 15 del 2013.
17-03-2015 12:07 U.E./Inflazione in aumento in zona euro. Eurostat
A febbraio il tasso annuo di inflazione nell'area euro si è attestato a -0,3%, in risalita da -0,6% del mese
precedente. Nell'Unione europea l'inflazione è salita a -0,2% da -0,5% di gennaio. E' quanto emerge dai dati
diffusi dall'Eurostat. Fra i Paesi membri 20 hanno registrato tassi negativi, con i livelli più bassi raggiunti da
Grecia (-1,9%), Bulgaria (-1,7%) e Lituania (-1,5%). In positivo il tasso annuo di Svezia (0,7%), Malta (0,6%),
Austria (0,5%), Romania (0,4%) e Italia (0,1%). Fra i settori hanno registrato incrementi ristoranti e bar
(+0,12 punti percentuali), affitti (+0,11) e tabacchi (+0,07), mentre sono risultati in calo carburanti (-0,64) e
telecomunicazioni (-0,66).
17-03-2015 13:39 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Roberto Saviano: Renzi prenda posizione
"Un gruppo di 60 parlamentari su iniziativa di Benedetto Della Vedova ha come obiettivo far approvare una
legge per rendere la cannabis legale. Hanno aderito deputati del Pd, del M5S e persino esponenti di Forza
Italia. Mi aspetto dal presidente del Consiglio una posizione netta su questa iniziativa, e non la solita attesa
per vedere che piega prenderanno le cose. È una scelta scomoda, ma prioritaria". Lo scrive sul suo sito
internet e sui social Roberto Saviano, lanciando un appello al premier Matteo Renzi. "Quando dico che
bisogna legalizzare la marijuana - aggiunge - non mi riferisco a un mercato che non esiste, ma che c'è e ha
dimensioni esponenziali. Il mercato illegale stima vendite di marijuana fra 1,5 e 3 milioni di chilogrammi
l'anno e sono approssimate per difetto. Questo significa che se per ipotesi tutti i cittadini italiani facessero
uso di marijuana, anche vecchi e bambini, ciascuno potrebbe disporre di 25-50 grammi all'anno, ovvero 100200 dosi. È evidente che legalizzare non significa creare un bisogno che già esiste, ma sottrarlo alla
gestione delle organizzazioni criminali". "La repressione e il proibizionismo - secondo Saviano - hanno fallito
su tutti i fronti, primo fra tutti quello etico, perché non basta dire che non bisognerebbe drogarsi, che è
peccato e che fa male per risolvere il problema. Poi sul piano sanitario: non potendo avere alcun controllo
sulle sostanze che vengono vendute è impossibile calcolare le ricadute sanitarie dell'uso prolungato di
marijuana. E poi, naturalmente, sul piano giudiziario: ingolfando i tribunali di cause per spaccio, le galere di
piccoli spacciatori e le forze dell'Ordine costrette a occuparsi di piccoli reati. Ci si appella al buon senso di
governi che sembrano non averne e ora, forse, siamo a una svolta".
17-03-2015 14:51 ITALIA/Legalizzazione cannabis. L'intervento di Umberto Veronesi
"Da almeno 20 anni mi batto per la legalizzazione" della cannabis e "spero che sia la volta buona". Per
l'oncologo Umberto Veronesi serve "una svolta" sulla gestione del problema cannabis. "Fare leggi
proibizioniste che poi non sono seguite non serve a niente", sottolinea oggi a Milano a margine della
presentazione di una collaborazione fra la Fondazione Veronesi e 'Aquae Venezia 2015', esposizione
collaterale di Expo Milano. Lo scienziato promuove la mobilitazione di 60 parlamentari intorno all'iniziativa
del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova per approdare a una legge sulla cannabis legale. La
linea proibizionista, ribadisce, "serve solo a creare un mercato nero e ad alimentare la criminalità
organizzata. Il 48% dei ragazzi ammette di aver usato" cannabis "o di usarla. Questo vuol dire che la legge è
fallita e dobbiamo cambiare registro: liberalizzarla, controllarla e fare anche educazione perché nessuno di
noi è favorevole all'uso di marijuana come non lo siamo per il tabacco e per l'acol. Ma la proibizione non è la
soluzione". Meglio dunque "liberalizzare con una forte spinta educativa. E spero sia la volta buona",
conclude Veronesi.
17-03-2015 14:53 ITALIA/Ketamina non illegale. Pd: vittoria della ragionevolezza
"Possiamo considerarla senza dubbio una vittoria della ragionevolezza a vantaggio della buona scienza,
della medicina e del bene di tutta collettività". Così la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in
commissione Sanità, commenta la decisione della Cina di ritirare la sua richiesta di restrizioni all'uso della
Ketamina come farmaco anestetico, presentata alla Commissione sulle Droghe delle Nazioni Unite sabato
14 Marzo a Vienna. "L'Italia - spiega Dirindin - in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei, aveva
inizialmente appoggiato la posizione della Cina. In seguito grazie anche ad una nostra interrogazione
presentata, il 10 marzo, ai ministri della salute e degli affari esteri e della cooperazione internazionale, la
posizione dell'Italia è venuta meno: Il Ministero della Salute ha espresso per iscritto una posizione, meno
drastica della precedente, a favore di un approfondimento e un rinvio della questione. Fortunatamente
l'attività svolta a livello internazionale da molti governi e da molti esperti ha consentito di evitare che un
farmaco così importante fosse soggetto a restrizioni che ne avrebbero ostacolato l'uso". "Inoltre - aggiunge la
senatrice Pd - inserire la Ketamina farmaco anestetico dissociativo di uso umano e veterinario, nella Tabella I
della Convenzione Onu di Vienna del 1971, ovvero tra le sostanze che, considerato il loro potenziale,
comportano un grave rischio per la salute pubblica, come chiedeva la Cina, ne avrebbe compromesso l'uso
per l'attività chirurgica molto diffuso nei Paesi occidentali e nei Paesi in guerra. La Ketamina è, infatti, un
farmaco anestetico considerato tra i più maneggevoli e con un ampio profilo di sicurezza rispetto agli altri
agenti anestetici, per questo è ampiamente utilizzata per interventi chirurgici, anche in condizioni di
emergenza, soprattutto in campo pediatrico, traumatologico e in ambito veterinario. Inoltre la ketamina è uno
dei principali anestetici utilizzati nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa, come confermato anche
dai Rapporti dell'OMS". "Siamo quindi soddisfatti per la decisione della Cina di ritirare interamente la sua
proposta, limitandosi a richiedere la raccolta di nuovi dati sull'argomento. Un ringraziamento particolare va a
tutti i professionisti che hanno contribuito a raggiungere questo risultato", conclude Dirindin.
17-03-2015 14:56 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Cosa si muove in Sardegna
Mentre a livello nazionale si discute di legalizzazione dei derivati della cannabis con un intergruppo di oltre
60 parlamentari guidati dal sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, qualcosa sembra muoversi
anche in Sardegna. È ancora presto per parlare di un'eventuale legge regionale, ma il vice presidente del
gruppo Roberto Deriu assicura che a breve all'interno del partito si discutera' su questo tema. "Tra qualche
giorno se ne parlera', e vedremo quali sono le posizioni e le opinioni- spiega Deriu all'agenzia stampa 'Dire'ma mi pare che ormai i tempi siano maturi, perlomeno per fare una riflessione la piu' ampia possibile.
L'ultima relazione della Direzione antimafia e quello che dicono anche i vari Sert- chiarisce- spiegano
chiaramente che c'e' la necessita' di un intervento, sia per quanto riguarda la depenalizzazione, ma anche
sull'utilizzo dei principi attivi di queste sostanze in campo farmacologico".
Ma il tema principale quando si parla di legalizzazione della cannabis e' soprattutto un altro, ed e' su questo
che Deriu insiste: "Occorre ricordare che si tratta di un mercato enorme, totalmente in nero, e quindi
parliamo anche di fiscalizzazione: con quello che e' prevedibile si potrebbe ricavare molto facilmente da un
regime di legalizzazione. Ci potremmo pagare tutta la sanita' sarda- continua il vicecapogruppo Pd-. Stiamo
parlando di miliardi di euro e di questi tempi non e' un tema sul quale si possa essere superficiali.
Naturalmente le Regioni hanno una loro parte piuttosto limitata in questa battaglia- conclude Deriu- ma
proporre una discussione e' sempre importante".
17-03-2015 14:58 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Antigone: risparmio di 100 mln di euro
Con la legalizzazione della cannabis "si otterrebbe un grande risparmio di spesa": fino a 100 milioni di euro,
tra incassi per l'erario e riduzione dei costi del sistema repressivo e penitenziario con 10 mila detenuti in
meno nelle carceri. Lo sottolinea l'associazione Antigone nel suo rapporto annuale. L'associazione che si
batte per i diritti dei detenuti, parte dal dato che il 3% della popolazione italiana ha consumato cannabis
nell'ultimo mese, due milioni di persone circa e nell'anno diventano circa 4 milioni, e ipotizza una spesa
media di consumo pari a 100 euro a consumatore all'anno: con una tassa del 20% si arriva a un guadagno
fiscale di 80 milioni di euro. Ci sono quindi da aggiungere gli effetti positivi dell'avere "almeno 10 mila
detenuti in meno, con la riduzione dei reati connessi, riduzione contestale dei guadagni delle mafie e
maggiore capacità statale di contrasto alle stesse", rimarca il report.
17-03-2015 15:01 ARABIA SAUDITA/Traffico droghe. Nuova esecuzione capitale
Tre sciabolate hanno posto fine alla vita di un pachistano e di due sauditi, condannati a morte per omicidio e
traffico di droga in Arabia Saudita, facendo salire a 48 il numero delle esecuzioni nel regno ultra
conservatore dall'inizio di gennaio, ovvero più del doppio di quelle registrate nell'intero 2014.
Il cittadino pachistano Ahmed Mumtaz Din Hussein, condannato per traffico di eroina, è stato giustiziato nella
città santa di Medina, come ha fatto sapere in una nota il ministero degli Interni. A Ta'if, città situata a Ovest
del Paese è stato invece decapitato il saudita al-Otaibi Najr per aver picchiato a morte un compagno dopo
una lite, sempre secondo il ministero, citato dall'agenzia di stampa ufficiale "Spa". Il secondo saudita, Moeid
al Qahtani, è stato giustiziato nella provincia orientale per omicidio.
Dopo 27 esecuzioni nel 2010, il numero degli imputati uccisi per decapitazione è salito ogni anno. Nel 2014,
l'Afp ha registrato 87 casi, rendendo l'Arabia Saudita uno dei Paesi in cui si contano il maggior numero di
esecuzioni al mondo, nonostante le ripetute denunce delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Nel
mese di settembre, un esperto indipendente che lavora per le Nazioni Unite, aveva espresso
preoccupazione per i procedimenti giudiziari in Arabia Saudita e chiesto una moratoria delle esecuzioni nel
regno.
Stupro, omicidio, apostasia, rapina a mano armata e traffico di droga sono punibili con la morte nel Paese
arabo governato da una versione rigorosa della Sharia.
17-03-2015 15:03 ALBANIA/Copertura narcotrafficante. Politico maggioranza sotto accusa
Mark Frroku, presidente del partito cristiano-democratico, Pdk, una piccola forza politica, parte della
maggioranza di centrosinistra del premier Edi Rama, e' finito nel mirino delle accuse dopo la pubblicazione
ieri sera da parte dei media albanesi di un rapporto segreto della polizia, secondo il quale il deputato
avrebbe fatto uso della propria immunita' parlamentare per difendere una persona sospettata di narcotraffico.
La vicenda risale allo scorso ottobre. Secondo il rapporto, le unita' investigative della polizia, nell'ambito di
un'operazione contro un'organizzazione dedita al traffico degli stupefacenti, stavano osservando e
pedinando, Bardhok Pllanaj, sospettato di essere membro dell'organizzazione. Pllanaj e' stato notato mentre
saliva a bordo di un'autovettura, che da Tirana si e' diretta verso Scutari.
Temendo che il sospettato potesse scappare, gli agenti sono intervenuti e hanno fermato l'auto. Agli appelli
della polizia rivolti alle persone a bordo, avrebbe risposto "pochi minuti dopo, un uomo che si e' presentato
come il deputato Mark Frroku. Dopo aver verificato la sua identita' abbiamo chiesto di far scendere le altre
persone che dovevano essere accompagnate al commissariato per ulteriori verifiche. Il deputato si e' rifiutato
dichiarando che un controllo alla sua auto puo' essere effettuato solo su ordine del parlamento", spiega il
rapporto. Dopo una ventina di minuti l'auto del parlamentare ha proseguito il viaggio, senza sottoporsi al
controllo degli agenti, mentre l'indomani il sospettato Pllanaj venne incluso nell'elenco dei ricercati.
Frroku ha reagito in serata alle accuse, negando l'accaduto. Nessuna dichiarazione invece dalla polizia.
Frroku e' stato accusato in precedenza di essere stato condannato per omicidio in Belgio, mentre suo
fratello, a Tirana, e' sott'accusa per l'omicidio di un commissario di polizia. Il processo nei suoi confronti e'
ancora in corso. Frroku e' coinvolto anche nel caso del presunto piano per l'uccisione del deputato Tom
Doshi. Quest'ultimo ha dichiarato pubblicamente che ad avvisarlo del presunto attentato sarebbe stato
Frroku, un suo stretto amico, che invece ha negato tutto davanti agli inquirenti, dicendo di non essere stato a
conoscenza di alcun piano per l'uccisione di Doshi. L'ex premier Sali Berisha ha reagito nella tarda serata di
ieri con un post su Facebook, scrivendo che "la vicenda di Frroku e' stata tenuta nascosta dalla polizia per
poterlo utilizzare contro Doshi".
------------------------------------------COMUNICATI
11-03-2015 12:34 Contraccezione d'emergenza - pillola 5 giorni dopo. Il gap dell'Italia in un'Europa
federale a go-go
Vincenzo Donvito
La pillola dei 5 giorni dopo, contraccettivo d'emergenza, sara'
possibile acquistarla in farmacia solo dietro presentazione di ricetta medica. Cosi' ha deliberato il Consiglio
Superiore della Sanita', nonostante la Commissione europea lo scorso 12 gennaio aveva autorizzato la
diffusione senza prescrizione; secondo gli organismi sanitari comunitari questa distribuzione non presenta
insicurezze per le consumatrici. Ma, evidentemente, per le nostre autorita' sanitarie nazionali, le consumatrici
che si recano nelle farmacie italiane, sono diverse da quelle degli altri membri dell'Unione, Germania inclusa.
Paese giudicato dall'attuale Governo italiano (e non solo) “faro” per buona parte della nostra economia, ma
“pericoloso” per sanita', maturita' dei suoi amministrati, liberta' di scelta.
Cosi' e' l'Unione, queste le sue regole: ogni Stato, in casi come questo, fa come crede. Quindi ognuno si
tiene i propri problemi, o almeno quelli che vengono giudicati -dall'attuale assetto dell'Unione- come
secondari…. Come se l'economia fosse fondamentale (se si sgarra in qualche direttiva, partono multoni da
capogiro) e non fosse altrettanto fondamentale essere costrette a procreare e a vedersi radicalmente
cambiata la propria vita… anche e soprattutto economica. O forse le economie delle grandi strategie sono
altra cosa rispetto alle economie dei singoli? Sembra di si', ma a noi -che non siamo e non stiamo facendo i
finti tonti- ci sfugge in questo caso il nesso tra benessere dello Stato e benessere dei singoli, tra felicita'
collettiva e quella degli individui. Probabilmente abbiamo pensato male quando abbiamo creduto -fervidi
federalisti europei- che l'Europa non dovesse continuare ad essere solo un'espressione geografica ma la
nostra “organizzazione statuaria non-patria” per vivere meglio, piu' a lungo e piu' felici.
E' evidente che a noi, di questa autonomia degli Stati non solo non ce ne frega nulla da un punto di vista
giuridico/federalista, ma crediamo sia dannosa. Saremmo preoccupati se, per esempio, fosse imposta una
pianificazione demografica modello vecchia Cina (solo un figlio, meglio se maschio), ma per il nostro
farmaco non c'e' nessuna imposizione al singolo, solo una liberta' di scelta. Non e' una novita che in materia
di “liberta' individuali” e “diritti dei cittadini”, in questi ultimi decenni, se non avessimo avuto l'Unione, chissa'
in quali antri bui e infetti saremmo ancora. Ma prendiamo atto che ci sono ancora blocchi grandi quanto
montagne. E che i sostenitori di questi blocchi hanno ancora fortuna e buon gioco li' dove si prendono le
decisioni nazionali, non certo fra i comuni mortali. Provate a fare l'elenco, fra i vostri conoscenti, dopo debita
informazione, di chi e' favorevole a queste ricette… crediamo che avrete l'ulteriore conferma dell'abisso che
c'e' tra chi ci governa e fa le leggi e i cosiddetti altri.
Qui una nostra precedente opinione in materia
11-03-2015 12:52 Pressione fiscale, economia in nero e ammortizzatori sociali
Primo Mastrantoni
Nel 2015 la pressione fiscale diminuirà di un punto decimale, passando dal 43,3%
del 2014 al 43,2%. Nel biennio 2016-2017, invece, si stabilizzerà al 43,6%. Sono le parole del ministro
dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il futuro e', quindi, contrassegnato da un aumento delle tasse nazionali e,
come abbiamo constatato gia' da quest'anno, da quelle locali. Non e' una bella notizia per i contribuenti che
speravano in un allentamento della pressione fiscale. Sull'altro lato della bilancia c'e' la cosiddetta "economia
informale" cosi' come l'ha definita l'associazione Bruno Trentin, che comprende l'economia sommersa,
informale e illegale che vale tra i 250 e i 290 miliardi di euro e che comporta un mancato gettito di circa 90
miliardi, dovuto all'evasione fiscale. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha dichiarato che il 60% delle
aziende controllate sono irregolari. Tutto questo ci induce a pensare che il vero ammortizzatore sociale nel
nostro Paese sia l'economia informale (eccetto quella illegale). Cittadini e imprese si difendono da uno Stato
vorace e inefficiente ricorrendo all'informalita, senza la quale famiglie e imprese non riuscirebbero a
sopravvivere. Ovvio, che la situazione non e' "sana" ma questo consente di tirare avanti in attesa di tempi
migliori e con la speranza (vana) che lo Stato sia meno ingordo e fornisca migliori servizi. I fatti, come
abbiamo scritto, smentiscono le aspettative: le tasse aumentano, lo Stato non razionalizza la spesa
(Cottarelli dov'e'?) e le corporazioni sono tutte li' a tutelare i propri privilegi.
12-03-2015 12:29 Partecipazioni azionarie dello Stato. RAI Way al 51%, Eni al 30,1% e Enel al 25,5%.
Perche' ci si preoccupa dell'acquirente?
Primo Mastrantoni
Grande dibattito in questi giorni sulla vendita di quote azionarie di RAI Way,
societa' per azioni della RAI che possiede la rete di diffusione del segnale televisivo. RAI Way e' controllata
dal ministero dell'Economia per una quota pari al 65%. Nelle settimane scorse, la societa' EI Tower, che
opera nel settore delle infrastrutture di rete di comunicazione, ed e' posseduta per il 40% da Silvio
Berlusconi, ha tentato di scalare RAI Way lanciando una offerta pubblica di acquisto. La notizia ha suscitato
allarme tant'e' che e' intervenuta l'Antitrust che ha aperto una istruttoria paventando un monopolio di EI
Tower sulle reti di trasmissione televisive. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha dichiarato che RAI
Way rimarra sotto' controllo pubblico per il 51% delle quote.
Il pensiero corre ad altre due colossi societari, l'Eni, impegnata nelle attività di ricerca, produzione, trasporto,
trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale, e l'Enel, azienda multinazionale produttrice
e distributrice di energia elettrica e di gas. La prima, l'Eni e' controllata dal ministero dell'Economia e dalla
Cassa Depositi e Prestiti (in pratica dallo stesso ministero) per una quota pari al 31%, mentre la seconda,
l'Enel, e' partecipata dallo stesso ministero, per il 25,5%. Queste due societa' operano in settori strategici per
la nostra economia e potrebbero essere oggetto di una offerta pubblica di acquisto e quindi finire nelle mani
di qualcuno.
Allora, perche', ci si preoccupa tanto per RAY Way e non anche per Eni ed Enel?
13-03-2015 11:54 Pubblicita' ingannevole. Antitrust: quando e' locale non puo' essere ingannevole.
Un caso toscano
Vincenzo Donvito
“L'Autorita', ..., ha ritenuto che l'annuncio pubblicitario sulla cronaca
fiorentina, volto a promuovere la vendita di scatole-regalo di Natale di un alimentari toscano, anche in
ragione della sua diffusione temporalmente e localmente circoscritta, non risulti in grado di falsare in misura
apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio al quale e' diretto”.
Quanto sopra ci e' stato comunicatoci dall'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, in presunta
ottemperanza di direttive Ue, in merito ad una nostra denuncia dello scorso dicembre per una pubblicita'
apparsa sulle pagine toscane di un quotidiano nazionale. Il ristorante e negozio alimentari Cibreo di Firenze,
promuoveva le sue
“scatole-regalo in legno piene di ogni ben di Dio: preziosi te' rossi dalla Cina “Pu-Erh” che ci fanno
dimagrire, ci danno energia e ci rinnovano. I gianduiotti di Guido Castagna, i piu' buoni del mondo che
non ci fanno ingrassare perche' ci rendono felici….”.
Quindi, chiunque proponga una bevanda o cioccolatini con poteri dimagranti e non-ingrassanti, e' avvisato:
offrite i vostri prodotti miracolosi solo all'interno di un territorio grande quanto la Toscana, e state tranquilli
che' dovrete renderne conto solo al vostro Dio, che le leggi terrene non hanno poteri in merito.
E' stato cosi' codificato che esistono consumatori di serie A (nazionali e oltre) e di serie B (locali e regionali),
dove a questi ultimi gli si puo' raccontare cio' che si vuole. Chi vuol vendere loro qualcosa ne puo' e ne deve
rispondere solo alle leggi del proprio Dio che -almeno nella fattispecie- non si ramificano anche nelle leggi
terrene (1).
Per quanto ci riguarda e' una conferma della limitatezza delle normative in merito. Gia' in altre occasioni lo
abbiamo sperimentato (2). Ma siccome crediamo -facendoci portavoce credibili di tutti i consumatori- che i
contratti (di acquisto di un prodotto o di un servizio) debbano avere una caratteristica di veridicita' e noningannevolezza, sia che si tratti di uno o di un milione di consumatori, non ci stancheremo del ruolo di
sentinella e campanello d'allarme, per una legislazione che non discrimini rispetto al numero ma
sull'applicazione o meno dei diritti.
Un consiglio/appello a tutti i negozianti come il nostro toscano: ma non vi vergognate di scrivere certe cose?
(1) come accade, per esempio, per le leggi su aborto, divorzio, contraccezione.
(2) quando, per esempio, alcuni gestori tlc sottraggono sistematicamente in modo non giustificato qualche
centesimo nelle bollette dei milioni di loro utenti. L'Antitrust, alle nostre denunce, ci aveva risposto che erano
importi irrilevanti...
13-03-2015 14:34 Banche. Il falco Draghi e il gufo Weidmann
Primo Mastrantoni
E' iniziato il Qe, cioe' l'acquisto di titoli pubblici, sul mercato secondario, da parte
della Banca Centrale Europea (BCE). Il presidente della BCE, Mario Draghi, ritiene che questo abbassera' i
tassi di interesse (l'Italia dovrebbe beneficiarne per circa 3 miliardi), diminuiranno i mutui e aumenteranno le
esportazioni. Di traverso si mette il presidente della Banca Federale Tedesca (BUBA), Jens Weidmann, che
dichiara l'ovvio: e' troppo presto per valutare gli effetti del Qe e, ancora, "Il miglioramento dell’economia
dimostra che il QE non era necessario" che contraddice la precedente affermazione. Ora, per fare i primi
della classe bisognerebbe essere proprio i primi. La BUBA lo e'? Abbiamo dei dubbi ad iniziare
dall'incredibile salvataggio delle banche locali tedesche, lottizzate dai partiti, e il cui salvataggio e' costato
ben 290 miliardi. La Germania, inoltre, non rispetta gli accordi e le regole europee sul surplus commerciale
che nel 2014, per loro, e' stato del 7,5% mentre il limite e' il 6%? Insomma, di maestrini, non ne abbiamo
proprio bisogno. E neanche di gufi.
15-03-2015 10:29 Giancarlo Caselli, Universita' di Firenze e liberta' d'espressione
Vincenzo Donvito
Il magistrato in pensione Giancarlo Caselli avrebbe dovuto parlare ad un incontro
presso la facolta' di Scienze Politiche all'Universita' di Firenze, ma l'opposizione di un collettivo di studenti,
che lo ha pesantemente attaccato, lo ha indotto a rinunciarvi, nonostante Universita' e gestori dell'ordine
pubblico erano in grado -sembra- di garantire lo svolgimento dell'iniziativa. Tutto -forse- sarebbe rimasto
nell'alveo della abituale dialettica se non fosse stato che l'ex-magistrato se l'e' legata al dito ed ha dato
battaglia accusando gli studenti contestatori di essere delle canaglie e l'Universita' -rea, per lui, di troppo
debole reazione- di avere una certa complicita'. Fiumi di inchiostro sono stati versati perche' le varie
posizioni, essenzialmente di esecrazione dell'episodio in se', si manifestassero. C'e' chi ha anche ritenuto di
proporre la cacciata dei collettivi di questi studenti dall'Universita', oltre a lamentarsi dei tempi che furono,
quelli in cui nessuno avrebbe mai contestato Caselli, e quindi tempi in cui sarebbe stata vigente la vera
liberta' d'espressione … quella che -secondo noi- viene chiamata tale solo perche' non rimette in discussione
i tuoi presupposti e i tuoi talmud (1).
Noi, invece, siamo preoccupati per altro. Ci sta bene, per esempio, che il collettivo di studenti abbia i propri
spazi nell'Universita', anche se dicono e cercano di mettere in atto cose che non condividiamo. Cosi' come ci
sta bene che altri studenti -sinistra o destra poco importa- abbiano i loro spazi e luoghi di comunicazione
delle loro opinioni. Spetta -secondo noi- all'istituzione e alle forze dell'ordine garantire che tutti abbiano i
propri spazi, SENZA SOVERCHIARE QUELLI DEGLI ALTRI, quindi senza vincitori e vinti, ma attori delle
dinamiche e dialettiche tipiche della liberta' e della democrazia.
Ma come e' potuto accadere che gli studenti anti-Caselli abbiano avuto la meglio? Noi crediamo che la
responsabilita' sia di Caselli stesso, che non ha voluto tollerare (intollerante anche lui) che ci fosse qualcuno
che lo contestava. Come, lui, il Caselli della sinistra magistrale o magistrati di sinistra per eccellenza che
-crediamo ne sia convinto lui e qualcun altro- ha dato tanto al nostro Paese, contestato da studenti che si
dicono di sinistra anch'essi? E' qui che e' scattato nel nostro ex-magistrato la molla del vittimismo e del
protagonismo: sarebbe stato piu' funzionale parlare in un'aula dell'Universita' dei propri convincimenti di
come si combatte (2) la mafia o non esserci, accusando un gruppetto di studenti di scalfire uno dei totem di
questa battaglia della magistratura. E' evidente che Giancarlo Caselli ha scelto di essere vittima, di non
essere, per esempio, come il presidente di Bankitalia che di recente aveva parlato sempre nelle aule
dell'Universita' di Firenze con il ronzio delle contestazioni a margine, anche perche' per le vittime in genere
c'e' piu' visibilita'. E cosi' e' stato. Bravo Giancarlo Caselli.
Noi temiamo che, grazie a Caselli, un'ondata di intolleranza ulteriore possa abbattersi sull'Universita',
negando spazi e visibilita' a coloro che non si uniformano al pensiero dominante. Auspichiamo che dirigenti,
studenti e professori non si facciano mettere i piedi in testa, grazie al Caselli di turno.
(1) proprio come i “je suis Charlie” di Parigi, che il giurno dopo la manifestazione mettevano in galera chi
parlava male dei loro talmud
(2) a noi, i magistrati che combattono qualcosa ci hanno lasciato sempre perplessi, convinti come siamo che
il potere giudiziale non ha da combattere nulla contro nessuno, ma solo da applicare le leggi decise dagli altri
poteri dello Stato.
16-03-2015 11:08 Giubileo. Ci risiamo
Primo Mastrantoni
A fine anno iniziera' un nuovo Giubileo. In anticipo rispetto ai tempi di
convocazione di quello ordinario, al quale nessuno pensava, erroneamente per l'organizzazione. Si
prevedono 25 milioni di pellegrini e Roma, ovviamente, non e' pronta; basterebbe osservare lo stato delle
strade e gli allagamenti ogni qualvolta piove sulla Citta' Eterna. Non vorremmo ripetere l'esperienza del 2000
quando il 70% delle opere programmate non vide luce e si ripiego' su quelle minori. Vedremo nelle prossime
settimane il piano di interventi che verra' presentato. Intanto, un consiglio: l'occasione e' ghiotta per mettere
mano alla viabilita', vale a dire alla sistemazione "definitiva" delle strade romane ridotte ad un colabrodo. I
100 milioni previsti sono pochissimi, servono per la solita spolverata inconcludente.
16-03-2015 15:49 Elton John o Dolce e Gabbana? Procreazione in vitro e liberta' d'espressione
Vincenzo Donvito
Ne parlano tutti i media. Una sorta di scontro del secolo... In
un'intervista, gli stilisti italiani, pronunciatisi a favore della procreazione nell'ambito della famiglia
maschio/femmina, hanno apostrofato come artificiali e di plastica i bimbi che nascono dalla fecondazione in
vitro. E il famoso cantante britannico s'e' arrabbiato, perche' ha dei bimbi nati da questo tipo di fecondazione
e non ama che siano etichettati come di plastica; la sua reazione e' stata u invito al boicottaggio dei prodotti
dell'azienda degli stilisti. Che hanno reagito dando del fascista a Elton John, rivendicando il proprio diritto a
dire cio' che vogliono quando vogliono. Diritto che gli viene riconosciuto da una pletora di esponenti della
cultura e della politica che -noti, almeno a noi, per non essere mai in prima linea per difendere la liberta'
d'espressione- si sono eretti a paladini per l'occasione. Dal lato del cantante, invece, altrettanta pletora che
-almeno cosi' ci sembra: non intenzionata a tappare la bocca agli stilisti ma molto arrabbiati- ha fatto proprio
e rilanciato l'invito al boicottaggio commerciale.
Un lato e un altro. E in mezzo? Le solite vittime che non hanno voce per dire la propria: bimbi che, concepiti
in provetta o meno, sono sempre bimbi, cioe' uno degli anelli piu' deboli della nostra comunita' civica ed
economica. Per fortuna -di noi grandi- questi bimbi mediamente -per la loro eta'- non possono capire e
seguire quanto accade. Certo, ci sono anche quelli piu' grandicelli che possono seguire, ma altrettanto
mediamente sono fuori dello “scandalo”, che nella fattispecie sarebbe che questi bimbi sintetici sono figli di
coppie omosessuali, che' solo di recente sono alle cronache (almeno per le persone piu' mediaticamente
note) per l'adozione e/o la fecondazione in vitro su commissione dei loro pargoli.
Siamo impossibilitati a difendere questi bimbi, che' -piccolini- si difendono di per se' sorridendo o piangendo
di fronte a chiunque, e piu' grandicelli hanno tutti gli strumenti per farsi una propria opinione.
Dovendosi schierare, ci piace che per difendere le proprie scelte qualcuno agisca fino alle estreme
conseguenze nell'ambito di un confronto civile, percio' ci piace Elton John che invita al boicottaggio
commerciale dei prodotti della coppia di stilisti; e rimaniamo perplessi di fronte ai suoi detrattori che lo
accusano di non voler far esprimere le opinioni alla coppia italiana (perche' riteniamo che cosi' non sia: i
propri dissensi non possono essere espressi solo nei salotti riservati, ma e' bene che siano urlati).
Ed ora? Dei bimbi abbiamo detto. Dei grandi altrettanto. Fra qualche giorno nessuno ne parlera' piu' e, in piu'
di una parte del mondo, si continuera' ad ammazzare o mettere in galera le persone in base ai loro gusti
sessuali o all'appartenenza di un genere che non ha rispettato le violente imposizioni del genere dominante.
Ma se sentiremo un qualche politico o un qualche governo che cogliera' l'occasione per modificare le proprie
legislazioni discriminatorie per gusti e appartenenza sessuale, ne avremo giovamento tutti.
17-03-2015 11:43 Aduc – Osservatorio Firenze. Piazza San Marco. Ci hanno preso in giro?
Vincenzo Donvito
La sistemazione di piazza San Marco e' una novella degli
stenti a cui, crediamo, si aggiunge anche la presa in giro da parte dell'amministrazione cittadina? E' la
domanda spontanea che non ci puo' non venire testimoniando cio' che accade (o meglio: cio' che non e'
accaduto) nonostante gli impegni e le promesse dell'amministrazione. Impegni e promesse profuse in piu'
occasioni, di persona e mediatiche.
Doveva tutto essere sistemato entro la fine di novembre 2014, ma cosi' non e' stato. Le scadenze sono
andate avanti senza essere prese in considerazione, con in mezzo feste e vacanze dei lavori che neanche il
piu' nababbo dei ricchi di questa citta' si potrebbe concedere. Si doveva risparmiare e quindi approfittare
della sistemazione dei tubi del gas… che sono stati sistemati e la situazione e' come prima. Ora ci sono le
vacanze di Pasqua, quelle del 25 aprile e quelle del Primo Maggio, quali migliori occasioni per prolungare la
propria vacanza/latitanza...
La piazza, fulcro determinante della mobilita' che gravita intorno al centro (sopratutto per gli autobus), fulcro
turistico museale e studentesco, continua ad essere una sorta di cloaca dove si aspetta solo il prossimo
ferito per raccogliere un po' di esecrazioni e -forse- qualche promessa. Le foto che alleghiamo, scattate
questa mattina 17 marzo- sono piu' che esplicite.
I commercianti della zona sembrano che non abbiano piu' parole. In diversi hanno dato fiducia
all'amministrazione, ma oggi la situazione e' questa: la piazza continua ad essere affollata perche' non puo'
non esserla, e le persone continuano ad invadere quel che resta del manto verde della piazza, a
parcheggiare motorini ed auto (anche quelle del presidio militare che si affaccia in piazza) nei luoghi piu'
incredibili, l'attraversamento e' uno slalom tra buche pericolose che, quando piove, sono anche nascoste.
Anche noi non abbiamo piu' parole.
Qui una serie di nostri interventi, solo relativi alla fine del 2014 / inizio 2015:
23 gen 2015:
20 gen 2015:
19 dic 2014:
12 dic 2014:
8 set 2014:
Qui le foto di oggi 17 marzo: -1- -2- -3-
17-03-2015 13:26 Giubileo. Per l'organizzazione basta copiare quella del 2000
Primo Mastrantoni
Per il modello organizzativo del Giubileo prossimo basterebbe
copiare quello del 2000. Considerato che non si dovranno fare le "grandi opere" del 2000, alcune delle quali
previste e non realizzate (linea metropolitana C; tram Aurelia-Stazione Termini, passante viario nord-ovest;
Archeotram; depurazione del Tevere; passante dei laghi), si puo' puntare sull'organizzazione, con una
attenzione alla manutenzione ordinaria e straordinaria della Citta' Eterna. L'impegno dovra' essere quello di
sistemare le strade comunali, ridotte ad un colabrodo e dei tombini e caditoie per l'80% ostruiti che, appena
piove, trasformano Roma in una succursale di Venezia.
------------------------------------------ARTICOLI
11-03-2015 10:27 Sfratti finita locazione: proroga per disagiati
Rita Sabelli
Dal 1 Marzo 2015 i giudici che si occupano di sfratti per
finita locazione possono, su richiesta, sospendere la procedura fino alla fine di Giugno 2015 (per la
precisione fino al 29/6/15).
La nuova sospensione riguarda gli stessi inquilini “disagiati” coinvolti dal blocco degli sfratti per finita
locazione sancito da norme del 2007 via via prorogate a tutto il 2014 (1), che abitano immobili ubicati nei
capoluoghi di provincia, nei comuni confinanti con popolazione superiore a 10.000 abitanti o nei comuni ad
alta tensione abitativa (vedi qui).
Rientrano nella categoria i soggetti che:
- hanno un reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro;
- sono o hanno nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori
di handicap con invalidità superiore al 66%;
- non possiedono altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella Regione di residenza.
Sono inclusi anche i nuclei familiari che, ferme le condizioni precedenti, includono figli fiscalmente a carico.
La novità è stata introdotta dalla Legge che ha convertito il cosiddetto “decreto milleproroghe” (2) “per
consentire il passaggio da casa a casa per i soggetti interessati dalle procedure di rilascio per finita
locazione” in attesa dell'attribuzione alle Regioni dei fondi statali “per il sostegno all'accesso alle abitazioni in
locazione” (3) per l'anno 2015.
Unico contentino ai proprietari: per tutto il periodo di sospensione concesso i canoni incassati non saranno
imponibili ai fini dell'applicazione dell'irpef dovuta per il 2015 né dovranno essere presi in considerazione per
il calcolo dell'acconto del 2016 (stesso regime fiscale riguarda le sospensioni ottenute nel 2014).
In parole povere l'ennesima proroga giustificata questa volta da un ritardo amministrativo relativo alla
ripartizione fondi destinati per l'appunto a favorire la mobilità degli inquilini sia attraverso il reperimento di
nuovi alloggi (popolari o meno) sia attraverso la rinegoziazione delle locazioni esistenti.
Quindi siamo alle solite: i ritardi della burocrazia e i problemi del “diritto alla casa” di alcuni cittadini ricadono
su altri cittadini (proprietari di immobili) anziché trovare una veloce e pronta soluzione da parte di chi di
dovere -Comuni e altre amministrazioni locali- con l'utilizzo di fondi stanziati a livello statale che, almeno
sulla carta, non mancano.
Precisiamo, per chiarezza, che questi provvedimenti di blocco non riguardano gli sfratti per morosità, già
comunque gravosi per i proprietari a causa dei tempi di esecuzione molto lunghi.
Per approfondire l'argomento si veda la scheda pratica SFRATTO IMMOBILIARE E CESSAZIONE DEL
CONTRATTO DI AFFITTO
(1) Legge 9/2007 e Dl 248/2007 art.22ter prorogato, in ultimo, dal Dl 150/2013
(2) Dl 192/2014 convertito nella Legge 11/2015 art.8 comma 10bis
(3) Legge 431/1998 art.11
11-03-2015 10:52 Stupefacenti, dal Governo un ingiustificato attendismo. Lettera aperta al Presidente
del Consiglio dei ministri
Giorgio Gatti *
All'attenzione del Primo Ministro Matteo Renzi,
Il Governo da Lei presieduto è in carica da un anno. Nessuna direzione in materia di politiche sugli
stupefacenti è stata ancora presa. Oggi, è giustificato questo attendismo?
Un anno fa la corte di cassazione ha dichiarato incostituzionale il decreto Fini Giovanardi che inaspriva le
pene anche per chi, semplicemente, deteneva piccole dosi di stupefacenti. I risultati di 8 anni di pressione
punitiva sui consumatori di stupefacenti sono stati un aumento delle incarcerazioni e l'esplosione del
sovraffollamento carcerario.
Di recente, il primo Presidente della Cassazione Giorgio Santacroce, ha lapidariamente emesso
un'inequivocabile giudizio sulla precedente normativa: "La Fini-Giovanardi non ha prodotto alcuna
contrazione dei reati in materia di droghe". Il giudizio non si ferma qui: "La gravità della sanzione non
assicura un effetto di deterrenza, sicché appare criticabile la tendenza del legislatore a inasprire
continuamente le pene detentive".
E' di pochi giorni fa la relazione della Direzione Nazionale Antimafia 2014 che si è espressa sottolineando
"l'oggettiva inadeguatezza di ogni sforzo repressivo" nella riduzione della domanda e dell'offerta di
stupefacenti, rimandando al legislatore la possibilità di "valutare se, in un contesto di più ampio respiro
(ipotizziamo, almeno, europeo, in quanto parliamo di un mercato oramai unitario anche nel settore degli
stupefacenti) sia opportuna una depenalizzazione della materia".
"In un contesto di più ampio respiro", le esigenze di politica interna Italiana, rendono più stringente una
maggiore efficienza dell'impiego delle forze dell'ordine per garantire la sicurezza della nazione. Prendere in
considerazione le voci della magistratura e dei tutori dell'ordine, richiede, ora, una nuova capacità da parte
della politica di soddisfare le esigenze della società utilizzando una nuova chiave interpretativa.
La società oggi chiede risposte concrete e si pone come interlocutore attivo proponendo nuove soluzioni alla
politica. Così la raccolta di firme del quartiere del Pigneto a Roma, per la legalizzazione dei Cannabis Social
Club per contrastare concretamente lo spaccio indiscriminato, diventa una voce autorevole da considerare
con attenzione.
Anche il diritto alla salute, oggi, acquista un nuovo ruolo nella ridefinizione delle politiche sugli stupefacenti. Il
Governo ha predisposto un progetto di collaborazione con lo Stabilimento chimico farmaceutico di Firenze
per la produzione di 100 kg di di cannabis, a pieno regime, per la fine del 2016. Sebbene il progetto sia un
passo in avanti nel riconoscimento dell'impiego della cannabis in medicina, c'è il rischio che questo progetto
renda l'impegno del Governo insufficiente.
"In un contesto di più ampio respiro", in questo caso guardando al di là dell'Atlantico e per la precisione in
Colorado, stato che ha legalizzato la vendita, produzione e distribuzione di cannabis per i maggiori di 21 anni
e per scopi terapeutici, risulta evidente una sproporzione tra i numeri della produzione di cannabis
terapeutica Italiana e quella che potrebbe essere la reale domanda stimata nella nostra nazione. In Italia, a
fronte di circa 60 milioni di abitanti, lo stato si impegnerà a produrre 100 kg di cannabis all'anno, a pieno
regime produttivo, entro due anni.
La produzione di cannabis del piccolo stato di 5 milioni di abitanti del Nord America è stata di 74 tonnellate,
di cui ben 55 tonnellate sono state destinate per scopo medico. Se uno stato di 5 milioni di abitanti ha avuto
la necessità di coprire la domanda interna con 55 tonnellate di cannabis per i malati, come spera, l'Italia, di
soddisfare anche solo sufficientemente, le esigenze di una popolazione dieci volte superiore a quella del
Colorado con una produzione pari a 100 kg, che entrerà a pieno regime tra due anni?
Ad oggi il Governo non ha ancora espresso una direzione, ma l'iniziativa di un gruppo interparlamentare
promossa dal sottosegretario Benedetto Della Vedova è un grande segno di maturità politica; è un tema
trasversale che non ha colore, ma che deve mirare all'interesse dell'Italia e dei cittadini e a cui è auspicabile,
i parlamentari, aderiscano in massa. E' giunto il tempo di una riforma complessiva della normativa sugli
stupefacenti, come dimostrano i numerosi progetti di legge che giacciono in Parlamento, ma la natura e i
malati hanno tempi diversi dai tempi politici.
Introdurre i Cannabis Social Club non è solo una questione di ordine sociale, ma anche di supporto alla
produzione di cannabis per i malati. E' proprio nei Cannabis Social Club che possono essere coltivate e
raccolte le varietà più adeguate alle esigenze dei malati sulla base delle necessità espresse direttamente,
producendo la quantità effettivamente domanda, evitando la sottoproduzione o la sovrapproduzione. E'
attraverso la collaborazione tra i Cannabis Social Club e gli istituti di ricerca universitari che si può attivare un
circolo virtuoso nella ricerca sulla cannabis e nella creazione di nuovi posti di lavoro.
L'Italia ha poco più di un mese affinché il Governo prenda una tempestiva posizione. L'Italia ha un mese per
reintrodurre un'antica coltura della Nostra penisola ed evitare le cronache di arresi per piantine di canapa sui
balconi o in giardini privati. L' Italia ha poco più di un mese per evitare che si perdano altri anni in un tira e
molla fra sistema giudiziario e sistema penale in luogo di una mancata espressione della politica.
Questo mese è il tempo che ci separa dalle semine dei campi di un'antica coltura che fa parte della
tradizione Italiana; il tempo nel quale l'Italia deve introdurre i Cannabis Social Club. A sostegno dei malati,
contro la diffusione incontrollata degli stupefacenti, a supporto di una maggiore efficienza del sistema
giudiziario e penale e a supporto di un migliore impiego delle forze dell'ordine per la salvaguardia della
sicurezza nazionale.
* Dott. Giorgio Gatti, Consulente in Economia della Sicurezza Pubblica e dello Sviluppo Economico
12-03-2015 09:38 Sanità Toscana, la riorganizzazione non deve calpestare i diritti degli abitanti nelle
zone 'disagiate'
Claudia Moretti
La difficoltà di districarsi nel coacervo di leggi, intese, patti e piani che riguardano
la salute, non deve inibire chi intende rivendicare il proprio – e costituzionale – diritto alla salute. Di certo non
ha impaurito né fermato il Comitato C.R.E.S.T. (Comitato Emergenza Sanitaria Toscana, d'ora in avanti il
Comitato) che da anni si batte per i cittadini che vivono, e vogliono continuare a vivere, nelle zone chiamate
disagiate, ossia nelle zone marginali della Toscana (rurali, periferiche, montane, insulari).
Il Comitato lamenta, in primo luogo, numerose falle nella sanità toscana, che dal 2012 subisce gli effetti di
una riorganizzazione (votata prevalentemente al risparmio della spesa) che non tiene conto realmente delle
situazioni concrete e dei disagi dei cittadini di alcune zone che pur fanno parte della nostra regione. Avrebbe
la Regione, infatti, tolto dei presidi essenziali per i cittadini residenti nelle zone in questione, creando di fatto
dei cittadini di serie B, la cui salute è messa in discussione dai nuovi assetti.
In particolare, fra le altre, si lamenta:
- l'assenza in alcune zone dell'assistenza pediatrica h.24 (Lunigiana, Appennino Pistoiese, Alta Val di
Cecina);
- che non vi sia garanzia, in alcuni territori montani, rurali e all'Isola D'Elba dell'Emergenza-Urgenza;
- che il numero dei posti letto, previsto di almeno 3,15 per mille abitanti, in alcune zone è di soli 2,33 (nel
Casentino, ad esempio), e come tale non è equamente distribuito sul territorio.
- la chiusura di punti nascita in alcune zone è stata sostituita con il NULLA e come tale, vi sono donne nelle
aree disagiate che rischiano di partorire in assenza di personale medico specializzato.
In secondo luogo, detti nuovi assetti sono stati decisi non nelle sedi competenti (il Consiglio Regionale), ma
delegati, da parte della Giunta Regionale (la Delibera n. 1235/2012), ai patti territoriali, ossia agli accordi fra
Sindaci e istituzioni locali.
Tale Delibera, infatti, si inserisce in un contesto normativo regionale che attribuisce le funzioni legislative al
Consiglio regionale. In base all’art. 10 della l. reg. 40 del 2005, legge di disciplina del sistema sanitario
regionale, “Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, approva: a) il piano sanitario e sociale
integrato regionale, che ha durata corrispondente a quella del programma regionale di sviluppo; b) i piani di
area vasta, entro trenta giorni dalla trasmissione da parte della Giunta regionale”. Alla Giunta Regionale
sarebbero, invece, attribuite piuttosto funzioni “amministrative”, di controllo ed indirizzo sulle Aziende
Sanitarie Locali come si evince dai commi successivi dello stesso articolo.
Ricordiamo in sintesi i principi indicati nelle norme nazionali e regionali, e ribaditi nei vari livelli stratificati
di attuazione (quale ad esempio il Piano Sanitario e Sociale Integrato per gli anni 2012-2015):
- l’equità di accesso al sistema da parte dei cittadini toscani, garantendo uguaglianza ed uniformità del
trattamento senza alcuna discriminazione fra le diverse aree geografiche e fra le diverse categorie di utenti;
- l’uniforme risposta su tutto il territorio regionale;
- l’integrazione fra la parte territoriale e la parte ospedaliera.
Infine, ricordiamo che dall'attuazione in concreto dei L.E.A. (i Livelli Essenziali di Assistenza), ed in
particolare dalla permanenza in certi luoghi del Pronto Soccorso, e dalla organizzazione della catena
dell'emergenza urgenza, dipendono le vite e la salute dei cittadini. Non è sufficiente pianificare in via
statistica o fare la media regionale dei livelli essenziali perché questi livelli siano davvero di portata
universale e al servizio di tutti. Occorre dare risposte puntuali per le criticità delle singole zone. Molto si è
fatto e molto, pare, è ancora da fare per creare un sistema sostenibile, equo ed universale.
Di certo, ragioni di spesa o razionalizzazioni sulla carta, non possono esser fatti sulla pelle di chi ancora
abita, anima, vive e promuove le zone periferiche che fanno della Toscana.
Per questi motivi abbiamo deciso di divulgare il messaggio di aiuto del Comitato C.R.E.S.T.
Questi i recapiti del Comitato:
C.R.E.S.T.
www.facebook.com/groups/crest.toscana/
[email protected]
12-03-2015 11:23 Sospensione mutui e calcolo degli interessi
Libero Giulietti
La sospensione dei mutui è stata un'iniziativa molto utile dovuta,
oltre che all'intervento dello Stato tramite il Fondo di solidarietà, anche all'intervento dei privati, tramite
accordi fra l'ABI e alcune Associazioni di consumatori che ne hanno stabilito le modalità di attuazione. Con
riferimento a questi ultimi, nel cosiddetto "Piano famiglie" e, successivamente, nel "Percorso famiglie" tali
modalità attuative erano le seguenti:
"""Nel periodo di sospensione maturano gli interessi contrattuali pattuiti che possono essere rimborsati dal
cliente secondo le seguenti modalità:
(i) sospensione della sola quota capitale. La quota interessi viene rimborsata alle scadenze originarie;
(ii) sospensione dell'ammortamento per quota interessi e quota capitale e applicazione del tasso contrattuale
al debito residuo. In tal caso gli interessi maturati nel periodo di sospensione vengono rimborsati (senza
applicazione di ulteriori interessi), a partire dal pagamento della prima rata successiva alla ripresa
dell'ammortamento, con pagamenti periodici (aggiuntivi rispetto alle rate in scadenza e con pari periodicità)
per una durata che sarà definita dalla banca sulla base degli elementi forniti dal mutuatario.""
Tenendo, con tutta probabilità, conto di detto accordo, la Banca MPS ha concesso ad un suo cliente, una
sospensione così regolata:
- il cliente era esentato dal pagamento della sola quota capitale;
- continuavano, invece, a maturare gli interessi da conteggiarsi sull'intero capitale residuo. Essi sarebbero
stati rimborsati "spalmandoli" sulle rate a scadere alla ripresa dell'ammortamento;
- alla scadenza del periodo di sospensione l'ammortamento del mutuo doveva riprendere, dal punto in cui
era rimasto, senza variazioni, salva la maggiore durata nel tempo e l'aggravio per gli interessi maturati medio
tempore.
Il cliente aveva contestato tale programma avanti all'Arbitro Bancario Finanziario il quale, pur prendendo atto
che la sospensione era adottata in esecuzione del c.d. Piano Famiglie, ha ritenuto (Coll. Roma N. 4574 del 6
settembre 2013) non valide le modalità descritte.
Nella decisione, l'Organismo conferma che gli interessi sono senz'altro dovuti ma, in qualità di interessi di
sospensione, essi sono dovuti "sull'importo delle sole rate venute a scadenza nel periodo di
sospensione e non sull'intero residuo debito" e precisa “che l'interesse di sospensione dovrà essere
calcolato sulla sola quota capitale delle rate interessate”.
Ad onor del vero l'enunciazione non è neppure una novità risultando conforme a precedenti pronunce
dell'ABF per sospensioni connesse al terremoto di Abruzzo (Coll Roma 1676/2011, 1435/2011 ecc.).
La ragione per cui - nonostante le decisioni dell'ABF siano pubblicate in forma anonima - siamo al corrente
che essa riguarda la Banca Monte Paschi è che il nome di questa compare, nel sito web dell'Arbitro
Bancario Finanziario, al primo posto fra coloro che non si sono adeguati alle sue decisioni.
L'inclusione in tale elenco, oltre a poter sollecitare le non gradite attenzioni (o ispezioni) della Banca d'Italia,
costituisce una pesante pubblicità negativa di cui questa Associazione – a prescindere dal caso in esame
che appare del tutto peculiare - consiglia di tener conto allorchè si valuti un intermediario con cui avviare o
proseguire rapporti.
Nella fattispecie, siamo indotti a ritenere che la Banca Monte dei Paschi di Siena abbia accettato di finire
nell'elenco degli inadempienti alle decisioni dell'ABF considerandosi priva di colpe posto che, in definitiva,
non aveva fatto altro che attuare un accordo secondo modalità ritenute valide e convenienti dalla propria
Associazione di categoria e dalle Associazioni dei consumatori.
Se così è, non possiamo darle tutti i torti.
Nel merito, la differenza fra le due posizioni assunte è cioè, da un lato, le modalità di sospensione previste
dalla banca e dagli accordi e, dall'altro, le modalità indicate dall'ABF non è da poco, sopratutto nel caso di un
elevato tasso di interesse e di ammortamento in fase iniziale.
Tanto per dare un'idea approssimata, ma realistica, dei valori in gioco, si supponga di sospendere, per un
anno, un mutuo di € 100.000 a 20 anni e al tasso del 3,5% che si trova al secondo anno di ammortamento.
In tal caso col programma dell'accordo ABI (adottato da MPS) il cliente della Banca sarebbe esentato dal
pagare circa € 3.640 per capitale, ma dovrebbe pagarne circa € 3.318 per interessi. Questi ultimi verrebbero,
a loro volta, rimborsati con una maggiorazione di € 60 della rata prevista e per una durata di cinque anni.
Col metodo stabilito dalla Decisione 4574/2013 citata – se non calcoliamo male - gli interessi a carico del
cliente ammontano a meno di € 100.
Va sottolineato che detta decisione è tanto più degna di nota in quanto supera e travolge le specifiche e
difformi previsioni in tema di sospensione contenute nei fogli informativi e nelle scritture private esistenti fra
le parti e ciò fa attraverso il riferimento alla cosiddetta causa concreta vale a dire la” causa contrattuale
intesa "non come mera ed astratta funzione economico sociale del negozio bensì come sintesi degli interessi
reali che il contratto è diretto a realizzare e cioè come funzione individuale del singolo, specifico contratto, a
prescindere dal singolo stereotipo contrattuale astratto".
In altri termini, la sospensione - concepita per alleggerire la posizione del mutuatario in difficoltà - non può, a
pena di nullità, “condurre ad applicare gli interessi secondo un criterio privo di giustificazione e tale da
risultare in concreto palesemente abnorme.
Il programma ABF sembra, per il cliente, addirittura preferibile a quello del Fondo di solidarietà che prevede
la sospensione della quota capitale ed un concorso dello Stato nel pagamento della componente
dell'interesse costituita dal parametro. Lo spread rimane, invece, a carico del mutuatario e base di calcolo è
costituita, anche qui, dal capitale residuo.
**************
Segnaliamo quanto sopra oltre che a beneficio dei consumatori, anche per una finalità ulteriore ed
importante costituita dalla imminente nuova regolamentazione della sospensione dei mutui..
Intendiamo riferirci alla previsione del comma 246 della legge di stabilità 2015 (L. 190/2014) che, “al fine di
consentire di allungare il piano di ammortamento dei mutui e dei finanziamenti pe le famiglie e le micro,
piccole e medie imprese”, demanda al Ministero dell'economia e delle finanze e al Ministero dello sviluppo
economico di concordare con l'Associazione Bancaria Italiana e con le Associazioni rappresentanti di
imprese e consumatori "tutte le misure necessarie al fine di sospendere il pagamento della quota capitale
delle rate per gli anni dal 2015 al 2017".
Dal momento che tale dettato normativo nulla prevede per gli interessi e si presta ad una interpretazione del
tipo di quella già utilizzata, ossia che la relativa base di calcolo sarà costituita dall'intero capitale residuo, ci
sembra necessario che i negoziatori dei Ministeri interessati considerino fermo e irrinunciabile il
principio di favore per il mutuatario fissato dall'ABF.
14-03-2015 07:50 Decreti dalla Croazia per mancato pagamento del parcheggio
Maria Elena Pini
Sono arrivate alla nostra associazione numerose
segnalazioni di persone che hanno ricevuto un decreto di esecuzione proveniente dalla Croazia ed, in
particolare, da Pula.
Il documento in questione, pervenuto con lettera raccomandata, tradotto da interprete giudiziario per la
lingua italiana, concerne un debito nei confronti di un parcheggio privato. I destinatari di questo atto, durante
un soggiorno in Croazia, avrebbero parcheggiato la macchina in un posteggio a pagamento privato senza
pagare il corrispettivo, ed ora si troverebbero – qualcuno anche dopo un avviso “bonario” - un atto
d'ingiunzione di pagamento.
Queste comunicazioni contengono, infatti, un “ricorso per ottenere un decreto di esecuzione”, che è
l'equivalente del nostro decreto ingiuntivo.
Il ricorso in questione è redatto da un avvocato croato per conto del creditore (la società di parcheggi) ed è
emesso da un notaio, sulla base di un documento autentico (le scritture contabili della procedente).
Cosa fare: opporsi, pagare o ignorare?
Opposizione. Al decreto è possibile fare opposizione entro 8 giorni dal ricevimento, impugnandolo dinnanzi
allo stesso notaio che lo ha emesso; sull'opposizione decide un tribunale. L'impugnazione deve essere
motivata, pena l'inammissibilità, e probabilmente in lingua croata. Ma è quasi certamente necessario
avvalersi di un legale abilitato ad esercitare in Croazia per proseguire con l'opposizione. Questo significa
sostenere spese non indifferenti, per cui è consigliabile opporsi solo se effettivamente vi sono motivi validi
(ovvero, se si può dimostrare che non si è usufruito del parcheggio). In ogni caso, la sentenza emessa dal
tribunale croato al termine del giudizio, potrà senza dubbio essere oggetto di esecuzione forzata in Italia.
Ignorare. Il decreto diventerà esecutivo e non potrà più essere contestato nel merito. Se poi il creditore
decidesse di procedere con l'esecuzione forzata in Italia, dapprima notificando un atto di precetto, ci si potrà
opporre con l'ausilio di un proprio legale di fiducia entro 10 giorni. Ma in questa sede, l'opposizione non
potrebbe riguardare il merito del credito, ma solo il rispetto delle garanzie comunitarie sull'equo processo. Se
il giudice riterrà rispettate queste garanzie, questione su cui nutriamo qualche dubbio, si dovrà pagare con
un significativo aggravio di spese, compresi gli onorari dei legali, pena il pignoramento.
Pagare. E' la strada sicuramente meno onerosa, in termini economici. Ma significa anche rinunciare a far
valere i propri diritti, qualora siano stati violati.
Per aiutare a decidere cosa fare, è bene chiarire alcune questioni:
1) Giurisdizione
Giurisdizione e competenza all'interno dei paesi dell'Unione Europea sono disciplinate dal Regolamento CE
n. 44 del 2001. La regola è la competenza del paese, Stato membro, dove è domiciliato il convenuto.
Un'eccezione si ha in materia contrattuale (art 5, lett. a): una persona, domiciliata all'interno di uno Stato
membro, può essere convenuta in un altro Stato membro, davanti al giudice del luogo in cui l'obbligazione è
stata o deve essere eseguita. Il luogo di esecuzione dell'obbligazione, quando questa abbia ad oggetto la
prestazione di servizi, è il luogo dello Stato membro in cui il servizio è stato o avrebbe dovuto essere
prestato (lett. b).
Eccezioni in materia di contratti conclusi dai consumatori sono previste dall'art. 15 dello stesso
Regolamento, ma concernono esclusivamente la vendita a rate di beni mobili materiali, il prestito con
rimborso a rata o altra operazione di credito e le ipotesi in cui l'imprenditore sia domiciliato nello stesso Stato
del consumatore o la sua attività sia diretta in questo Stato o verso un gruppo di Stati, fra i quali quello del
consumatore.
In base alle norme appena richiamate, dunque, sussiste la competenza di Pula perché il servizio parcheggio
è stato eseguito in Pula e non si inserisce nelle eccezioni in cui prevale la qualifica di consumatore.
2) Competenza
In base al diritto croato, il decreto di esecuzione è redatto da avvocato e presentato ad un notaio, che,
verificata la sussistenza dei requisiti, emette il decreto.
Trattasi di procedura diversa dalla nostra che, in ambito sommario e monitorio prevede, sì, un iniziale ricorso
inaudita altera parte, e, cioè, senza che sul punto venga instaurato subito il contraddittorio. Questo, invece,
verrà garantito all'ingiunto con la comunicazione dell'emissione del decreto da parte del Giudice, al quale
potrà fare opposizione, instaurando un processo ordinario.
In particolare la procedura croata portata alla nostra attenzione differisce da quella italiana sotto il profilo
della competenza. In Italia è un giudice ad emettere il decreto, un'autorità terza ed imparziale. Il decreto che
hanno ricevuto diversi turisti italiani proviene, invece, da un notaio ossia un professionista legale, ma con
funzioni diverse da quelle del giudice, per come lo intendiamo in Italia.
In Croazia l'accesso alla professione notarile è parzialmente diversa, poiché diventa notaio colui che abbia
superato l'esame giudiziario e dopo 5 anni di anzianità in questa mansione. Sono, inoltre, frequenti in
Croazia le ipotesi in cui il notaio è organo ausiliare del tribunale; è proprio un incaricato giudiziario che
esplica le sue funzioni all'interno di un distretto di tribunale.
3) Esecuzione
Il decreto di esecuzione diventa esecutivo decorsi gli 8 giorni per l'impugnazione e consente l'aggressione
del patrimonio, mobiliare ed immobiliare, del destinatario (il pignoramento).
Sotto questo profilo, però, il Regolamento attribuisce competenza esclusiva, in materia di esecuzione delle
decisioni, al giudice dello Stato membro in cui ha luogo l'esecuzione.
Sussiste, pertanto, la competenza delle autorità croate ad emettere un'ingiunzione di pagamento nel proprio
Stato, ma tale provvedimento, se deve essere eseguito in Italia, deve passare attraverso il tribunale italiano.
Tutto quanto ciò premesso, chi dovesse ricevere un decreto di esecuzione dalla Croazia dovrà tenere
presente:
- che sussiste la giurisdizione croata, quindi legittimamente (in base al ricordato Regolamento) la
controversia è stata incardinata in Croazia;
- che l'opposizione a tale decreto nel brevissimo termine di 8 giorni (ammesso che un termine così breve sia
corretto, anche in base ai principi, anch'essi di derivazione comunitaria, dell'equo processo di cui all'art. 6
della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali) apre un
procedimento dinnanzi al tribunale croato, con probabilità della necessaria assistenza da parte di un
avvocato locale, e le spese che ne conseguono;
- che, invece, la mancata opposizione determina l'acquisizione di esecutività del decreto e, quindi,
l'impossibilità di rimettere in discussione il credito azionato nel merito;
- che, tuttavia, per eseguire il provvedimento straniero non è necessario il riconoscimento da parte del
tribunale italiano, il quale, però, rimane esclusivamente competente per l'esecuzione e, quindi, deve essere
comunque interpellato nella fase esecutiva;
- che ciò comporta per il procedente la necessità di farsi comunque assistere da un avvocato in Italia che si
occupi di tutta la fase esecutiva, sostenendone i costi;
- che il credito per cui procedono è di 1.506 kuna, equivalenti a 198 euro se pagati entro 8 giorni, che,
invece, se seguiti da fase esecutiva aumenterebbero a 2000 kuna, corrispondenti a 264 euro circa. La
società croata potrebbe essere scoraggiata dall'instaurare diversi processi esecutivi nelle varie città di
residenza dei turisti (meno se i debitori si concentrano in alcune circoscrizioni e, quindi, è sufficiente che si
affidino ad un legale di quella città);
- che se tale fase esecutiva fosse realmente instaurata in Italia, il destinatario di essa si vedrebbe addossati i
costi anche di tale fase in caso di soccombenza (ma anche di vittoria se il giudice reputasse di compensare
le spese!);
- che, laddove fosse incardinata l'esecuzione nel tribunale italiano, l'ingiunto potrebbe fare opposizione
sottoponendo ad un giudice italiano le proprie rimostranze che, comunque, sarebbero limitate alle
considerazioni già fatte (l'impossibilità di sollevare questioni sul merito della pretesa; l'esistenza di una
procedura nazionale di uno Stato membro, che rimane sovrano e che è chiamato a rispettare alcune
garanzie comunitarie che, nel caso specifico, sembrano tutto sommato garantite).
A ben vedere l'opposizione all'atto di precetto potrebbe essere affidata esclusivamente alla verifica sul
rispetto delle garanzie comunitarie sul processo, alla correttezza della notifica di un decreto ingiuntivo/
decreto di esecuzione croato per lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, ed al termine di 8 giorni
tutt'altro che garantista dei principi del giusto processo, a maggior ragione trattandosi di controversia
transfrontaliera.
14-03-2015 11:50 Narcoguerra messicana. Vietate le narcocorridos. La loro cultura
Redazione
Ci sono poche cose piu' simili ad un
proiettile. Rapida, corta e, molte volte, sanguinaria, la narcocorrido, la musica canaglia che glorifica le
scorribande dei narcos, ha nel nord del Messico la sua terra promessa. Con le sue rime feroci, il suo
maschilismo con i peli del torace e il suo amore per tutto cio' che e' torbido, questo genere nato dal fango
delle periferie trionfa nelle strade; i suoi ritmi di otto sillabe ronzano in qualunque taxi, i suoi ritmi orecchiabili
inondano mercati e feste; gruppi come “Los Tigres del Norte” aggregano molte persone. Ma la polvere da
sparo dei suoi testi nasconde male le orecchie di molte delle vittime dei narcos. L'elogio del sicario e' la sua
ode al crimine. C'e' chi le vede come un'arma pericolosa, e preferisce proibire i suoi concerti perche'
sarebbero una violazione della sicurezza e dell'ordine. Cosi' e' stato nella citta di Chihuahua (850.000
abitanti) nel nord del Messico, dove il Comune ha approvato un divieto che sanziona con l'arresto di 36 ore e
una multa di 20.000 dollari chiunque canti le narcocorridos in un pubblico evento. Per questa popolazione,
capitale di uno Stato che e' al vertice con lo Stato di Guerrero e del Messico per gli omicidi, questi cantanti
sono diventati fuorilegge.
“Il nostro obiettivo e' evitare l'apologia del crimine. Intendiamo garantire che gli eventi pubblici contribuiscano
a diffondere la cultura in un clima sano e positivo” dice un comunicato del Comune. Il Sindaco, Javer Garfio
del PRI, principale promotore di questa iniziativa, per giustificarsi dice: “Stiamo facendo tutto il possibile per
evitare quelle condizioni di insicurezza che siamo vivendo da anni”.
Non e' la prima volta che si cerca di mettere le catene a queste ballate. Nel 2011, il governatore di Sianaloa,
lo Stato dove agiva il cartello di Joaquin Guzman Loera, El Chapo, il maggiore narcotrafficante del pianeta,
approvo' una modifica della legge sugli alcolici per permettere che si ritirasse la licenza di vendita delle
bevande alcoliche a chi diffondeva le narcocorridos. Dopo due anni di divieto, La Suprema Corte di Giustizia
annullo l'ordinanza, non perche' la valutata un attentato contro la liberta' di espressione, ma per un problema
formale: si trattava di un provvedimento di morale pubblica, ed era competenza dei Sindaci, non dei
Governatori.
Odiato dalle autorita' locali, ma rispettato da scrittori e poeti, questo genere, di parole aspre e imbevute di
sangue, ha sviluppato un dibattito sui limiti dell'arte. Per alcuni difensori si tratta dello specchio di una
societa' convulsa e disperata, che si rivolge alla morte con delle canzoni, la bellezza che si incontra nelle
misere periferie. Autori come Arturo Perez Reverte e Elmer Mendoza hanno respinto la loro
criminalizzazione. Il presidente del Consejo Nacional para la Cultura y las Artes e' intervenuto in merito per
ricordare che le narcocorridos sono parte di una realta' sociale che difficilmente sparira' con il divieto dei suoi
cantori.
Un argomento simile e' stato usato dagli stessi gruppi musicali. Gruppi mitici come “Los Tucanes de Tijuana”,
che comunque ammettono la brutalita' di certe frasi, hanno sempre sostenuto che la musica non e'
responsabile della violenza. “Noi non abbiamo colpa del fatto che il Paese sia com'e', facciamo
intrattenimento, nostra intenzione e' sempre stata quella di compiacere il pubblico”, hanno detto quanto il
Governatore di Sinaloa aveva loro proibito di esibirsi in bar e sale di feste.
In un universo divorato dalla violenza, i gruppi musicali delle narcocoridos sono diventati essi stessi parte
delle leggende che cantano. Per odio, per vendetta o per errore, in meno di dieci anni sono morti una decina
di musicisti. La bella Zayda Pena la uccisero in Matamoros (Taumalipas) in una stanza di ospedale dove si
stava riprendendo dopo un attentato; il famoso Sergio Vega, El Shaka, fu impallinato con cinque colpi piu'
uno di grazia mentre guidava in pigiama la sua Cadillac rossa attraverso Sinaloa; l'ultimo famoso
assassinato, Tomas Tovar Rascon, piu' conosciuto come Tito Torbellino, fu ucciso a maggio mentre
mangiava spaghetti in un ristorante nella parte orientale di Ciudad Obregon (Sonora). La lista dei musicisti
messi in silenzio dal piombo, e' larga. E come tutte le nefandezze dei narcos, la loro caduta ha alimentato i
contenuti di nuove corridos. La morte in Messico canta se stessa.
Qui una famosa canzone dei Los Trigres del Norte
(articolo di Jan Martinez Ahrens, pubblicato sul quotidiano El Pais del 14/03/2015)
------------------------------------------AVVERTENZE è un quotidiano dell'Aduc registrato al n. 5761/10 del Tribunale di Firenze.
Direttore Domenico Murrone.
Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
Tel: 055.290606
URL: http://avvertenze.aduc.it
------------------------------------------NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA!
Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti.
Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione da 25, 50, 100, 250, o 500 euro o con un contributo a tua
scelta:
- con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/
- CC/postale n. 10411502, IBAN: IT81 F 07601 02800 000010411502
- CC/bancario CRF Ag. 17 Firenze n. 7977, IBAN: IT11 O 06160 02817 000007977C00
(N.B. il carattere a sé stante è la lettera O e non la cifra zero)
-------------------------------------------