Frontalieri: anche le Acli sui ristorni De Sfroos per
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Frontalieri: anche le Acli sui ristorni De Sfroos per
ComoCronaca 12 Sabato, 23 luglio 2011 frontiera Resta acceso il dibattito dopo la decisione del Governo ticinese di congelare qualcosa come 23 milioni di euro ai comuni di confine Frontalieri: anche le Acli sui ristorni R istorni frontalieri. Scendono in campo anche le Acli Lombarde. Nelle giorni scorsi il Consiglio Regionale delle Acli della Lombardia, su sollecitazione delle province frontaliere lombarde (tra cui, ovviamente, anche Como), ha votato all’unanimità un ordine del giorno in cui viene sostenuta con forza la necessità di costituire un tavolo di confronto per il ristorno delle imposte dei lavoratori frontalieri in Svizzera. La questione interessa qualcosa come circa 55 mila lavoratori frontalieri occupati soprattutto nel canton Ticino, ma anche nel Vallese e nei Grigioni. “Con la riforma fiscale del 1974 – si legge, tra l’altro, nel documento approvato, che aiuta a fare sintesi della questione - sono state abolite una sessantina di imposte anche locali, sostituite da IRPEF, IPERG, ILOR, stabilendo che i comuni avrebbero beneficiato di trasferimenti pari al gettito delle imposte locali abrogate. Il problema è nato nel momento in cui, nell’entità dei trasferimenti delle imposte ai comuni, non sono stati computati i frontalieri che, concentrandosi nei comuni di confine entro la fascia dei 20 chilometri, hanno fatto esplodere la popolazione residente. Questa situazione ha messo in seria difficoltà le amministrazioni locali dei comuni di confine che provvedevano, e provvedono tuttora, alla erogazione dei numerosi servizi pubblici quali: istruzione, sanità, viabilità, servizi sociali che possono essere finanziati solo con il versamento delle imposte cui erano esclusi i frontalieri perché colpiti da ritenuta fiscale sul salario in Svizzera. Di contro, il Paese che si avvale del lavoro dei frontalieri, ottiene dal lavoro dei nostri concittadini, ricchezza per lo Stato e redditi per le imprese. In uno Stato moderno e democratico non è pensabile che siano trattenute anche le imposte sul reddito di questi lavoratori che vivono in un altro Paese. È da questa considerazione che partì la rivendicazione delle ACLI volta a far sì che almeno il 60% della tasse prelevate sui salari in Svizzera fossero stornate a favore di questi comuni di confine. Con l’allora sottosegretario alle finanze On. Borghi si convenne sul progetto ”ristorno imposte” che gli svizzeri condivisero a fatica e A oLIO USATO: TONNELLATE RACCOLTE mmontano a quasi 2.700 le tonnellate di olio lubrificante usato recuperate nelle zone a ridosso delle coste del lago di Como secondo i dati diffusi dagli attivisti della Goletta dei Laghi, iniziativa di Legambiente che a partire dal 1990 prima sporadicamente e poi annualmente esegue il monitoraggio sullo “stato delle acque” dei principali bacini prealpini, nel corso di una campagna di rilevazione promossa in collaborazione con solo per il 40% delle imposte prelevate alla fonte sul salario dei frontalieri, sostenendo che lo sviluppo industriale di quegli anni comportava la realizzazione, in Ticino, di infrastrutture aventi costi straordinari. Dal progetto deriverà la legge 386/75 che procurerà un gettito a favore dei comuni di confine e da allora i salari dei frontalieri sono esentasse. La percentuale di ristorno è già stata ridotta negli anni ’80 al 38,8% con la motivazione che alcuni frontalieri (certamente la minima parte) rientravano in Italia solo nel fine settimana, beneficiando quindi in Svizzera di servizi…” Poi il colpo di frusta del Consiglio di Stato ticinese che, poche settimane fa, ha stabilito di congelare la metà dei ristorni ai comuni di frontiera, pari a circa 23 milioni di euro in attesa di ridefinire accordi con l’Italia. Una decisione “certamente di ordine politico – prosegue la nota delle Acli - legata sia alle continue pressioni, soprattutto della Lega Ticinese che ha vinto le elezioni cantonali del 2011, ma anche di altri partiti più moderati. La crisi economica ha accentuato la chiusura nei confronti dei lavoratori frontalieri, considerati da sempre “stranieri” e accusati di sottrarre posti di lavoro agli svizzeri. Ricordiamo la vergognosa campagna pubblicitaria dello scorso anno in cui i lavoratori italiani il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita soprattutto dei lubrificanti nei macchinari industriali ma anche di autovetture, barche e mezzi agricoli. Se abbandonato nell’ambiente, l’olio rappresenta un rifiuto pericoloso che può danneggiarlo in modo gravissimo. Infatti quattro chilogrammi di olio usato, cioè il quantitativo necessario per il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come un campo di calcio. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. In tutta Italia, su 436mila tonnellate di olio lubrificante immesse al consumo nel 2010, il Consorzio ne ha recuperate 192mila, oltre il 95% del potenziale raccoglibile. Lo scorso anno nella zona che circonda il Lago di Como, sono state raccolte 2.691 tonnellate ❚❚ Concerto a Cadorago De Sfroos per la Croce Azzurra M usica del Lario nel segno della solidarietà. Il cantautore comasco Davide Bernasconi Van De Sfroos, reduce dall’exploit di San Remo che ha permesso al grande pubblico di prendere le misure con il suo originale sound, sabato 23 luglio alle ore 21 sarà a Cadorago e, per tutta una serata, si esibirà con il suo repertorio presso il ampo sportivo del paese in un evento organizzato dalla Croce Azzurra Cadorago per raccogliere fondi da destinare all’acquisto di nuove autoambulanze per il primo soccorso. Unica data in provincia di Como per la quale il menestrello comasco ha assicurato gran- de divertimento: “Vi farò ballare!” ha, infatti dichiarato. “Questo luglio è stato quindi un mese particolarmente importante per Croce Azzurra – commenta il presidente Stefano Clerici -, oltre al ritorno della festa estiva dopo alcuni anni in cui non siamo riusciti ad organizzarla per cause di forza maggiore, abbiamo la sorpresa di uno dei grandi interpreti del folk italiano che ha deciso di venire a trovarci. L’obiettivo è sempre benefico: abbiamo in programma di acquistare una erano paragonati a dei ratti”. “Le Acli e il Coordinamento Frontalieri Acli della Lombardia – conclude il documento - sostengono con forza la necessità di aprire un tavolo di confronto che sappia affrontare la delicata questione dei ristorni delle imposte in un contesto complessivo che tenga conto della necessità di garantire il giusto riconoscimento di quanto pagato dai lavoratori frontalieri, ma anche sostenga le ragioni della vigilanza del diritto e della legalità, nonché della giustizia sociale che sono da sempre i riferimenti del nostro impegno associativo. Sollecitano la Politica e le Istituzioni ad ogni livello affinché siano affrontate con illuminata intelligenza e paziente diplomazia le delicate tematiche nell’interesse reciproco”. «Sollecitiamo la Politica e le Istituzioni – spiega Luisa Seveso, presidente della Acli di Como ad ogni livello affinché siano affrontate con illuminata intelligenza e paziente diplomazia le delicate tematiche nell’interesse del Paese e dei lavoratori». Il primo atto di questa presa di posizione è stata una lettera che il presidente Nazionale delle Acli Andrea Olivero ha inviato al Ministro Giulio Tremonti sollecitando un suo interessamento all’argomento. “Sottolineiamo - si legge, tra l’altro, nella lettera inviata a Tremonti - che la richiesta di alcune forze politiche svizzere di ridurre l’attuale percentuale di ristorni delle imposte perché una parte dei frontalieri non rientra al domicilio italiano giornalmente, è una falsa ragione. Si tratta, infatti, di un fenomeno marginale e, qualora fosse significativo, porterebbe da sé ricchezza alla Confederazione mediante i consumi ed i costi di alloggio conseguenti, senza beneficio, per sé e per i propri familiari, di servizi pubblici svizzeri. Inoltre - prosegue il documento - l’attuale quota di ristorno delle imposte all’Italia, pari al 38,8%, è inadeguata in quanto i lavoratori frontalieri vivono in Italia e fruiscono di tutti i servizi pubblici erogati dalle comunità territoriali e nazionali quali scuola, sanità, ordine pubblico, assistenza. Anche la motivazione addotta da parte svizzera per la richiesta di diminuzione della percentuale di ristorno commisurandola alla minor percentuale del 12,50% prevista dagli accordi SvizzeraAustria, non tiene conto che i frontalieri austriaci in Svizzera sono solo 7.400, a fronte dei 52.000 italiani, dei 121.000 francesi e dei 50.000 tedeschi. nuova ambulanza con il ricavato del concerto del 23 luglio.” Con il suo Yanez, il cantautore comasco farà ballare e, presenterà i pezzi del suo nuovo album oltre a ripercorrere la strada che lo ha portato al successo, con le sue storie di briganti e contrabbandieri, di gente semplice e del popolo che ama mangiare e bere bene, pensare al domani con grande tranquillità. Per maggiori informazioni e indicazioni, il sito web dedicato www. dvds.croceazzurra-cadorago.it. di olio lubrificante usato: 1.515 nella provincia di Como e 1.176 in quella di Lecco. La percentuale che ancora sfugge alla raccolta si concentra nel settore industriale e in particolar modo fa riferimento ad attività nell’ambito dell’autotrazione, della nautica e dell’agricoltura. In 27 anni di attività il Consorzio ha raccolto oltre 4,5 milioni di tonnellate di olio usato, evitandone così lo sversamento in mare, nei fiumi e nei terreni agricoli. (l.cl.) ...hai l’ALCOLISMO in casa? ...VUOI saperne di più? ...hai bisogno di AIUTO? I GRUPPI FAMILIARI AL-ANON possono offrirti le informazioni che cerchi. 800-087897