Echi-3-2015 - Parrocchia di Agordo

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Echi-3-2015 - Parrocchia di Agordo
Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003
(conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL
Anno LXXXI - n. 5 - Novembre 2015
www.agordo.diocesi.it
Taxe perçue - Tassa riscossa
32100 BELLUNO - ITALIA
BIMESTRALE DELLA PIEVE ARCIDIACONALE DI SANTA MARIA DI AGORDO
Di ritorno da Fatima...
Un bel pellegrinaggio; clima
umano fraterno; clima meteorologico stupendo; clima religioso invidiabile. Veramente
i 30 pellegrini hanno potuto
respirare l’aria del “Tabor”.
Si sono immersi nella spiritualità eucaristica e mariana
di Fatima, portando ai piedi
di Maria le necessità di tutti
coloro che si erano affidati alla
loro preghiera, in particolare
degli ammalati; e poi con la
visita guidata alle Basiliche,
il rosario e la processione
serale; la via crucis lungo il
percorso che i Pastorelli effettuavano per tornare a casa
dopo il pascolo; la visita breve
ma doverosa alla casa natale
di Giacinta e Francesco e di
Lucia.
Non secondario l’aspetto
culturale con i Monasteri di
Batalha, di Alcobaça e di San
Girolamo a Lisbona, tutti nel
loro caratteristico stile “manuelino”.
Infine, in riva all’Atlantico, ci
si è potuti tuffare nella tradizione peschereccia del villaggio
di Nazarè.
Prima del ritorno non è mancata una conclusione “riassuntiva” nella chiesa di Sant’Antonio di Padova a Lisbona: la
visita alla cripta che sorge dove
il Santo è nato e la S. Messa
con il bacio della Reliquia di
Sant’Antonio, a cui anche gli
agordini sono molto devoti.
Se questo è un succinto “diario” di quei giorni, non posso
non accennare al messaggio che
ci viene da Fatima.
Come sappiamo la Madonna
apparve a tre pastorelli: Lucia
Dos Santos, di dieci anni,
Giacinta e Francisco Marto, di
sette e nove anni, per sei volte,
dal 13 maggio al 13 ottobre
del 1917. Venne come Madre
per richiamare gli uomini alla
conversione, alla preghiera e
alla penitenza. Lei desiderava risparmiare all’umanità i
castighi che la minacciavano
a causa del peccato che aveva
invaso il mondo. Anche se le
apparizioni della Madonna di
Fatima sono avvenute quasi
cento anni fa, l’appello della
Madonna alla conversione e
alla preghiera mantiene una
attualità straordinaria.
Pellegrinaggio organizzato dalla nostra Parrocchia
Dal 19 al 24 ottobre
alla Cova da Iria
Ora, in questo periodo storico, tanto turbato dai venti di
guerra (“viviamo la terza guerra
mondiale a pezzi”, ebbe a dire
Papa Francesco), dal terrorismo, dall’odio, Lei, la Donna
Vestita di Sole, ci dà una risposta storica. Con sollecitudine
materna, quasi con insistenza,
ci insegna che con la preghiera
e la penitenza si può tornare a
(segue a pag. 2)
Sommario
Papa Francesco ci dice: " 2
Famiglie in Parrocchia
" 3
Spigolando in Archivio
" 4
Ricordando Fatima...
" 6
Macerata-Loreto a piedi " 9
Dedicato a... Renzo
"11
Il racconto di Cielo blu
"12
Solidarietà/Volontariato “ 13
Il “Centro Sollievo”
Chiude Insieme si Può
"17
US Le Ville sempre attiva "19
Il Coro Agordo verso i 50 "22
10° di Agordo-Dolomieu “ 27
13 graffiti a S.Vincenzo “ 29
Mondo scuola: la Materna"31
Super allievi al Follador “ 34
La Primaria... primeggia " 36
Prima salita all’Agnèr
" 38
Felicitazioni e auguri
"40
In memoria/Anagrafe " 42-43
Avvento di fraternità 2015 " 44
Fatima, 20 ottobre 2015. Il nostro gruppo di buon mattino dopo la messa celebrata da don Giorgio
nella cappella della Resurrezione sulla spianata del Santuario. Manca, come sempre, il nostro bravo
fotografo Federico Costa, che sta dietro l'obbiettivo. (altre immagini del pellegrinaggio a pag. 6).
Novembre 2015
2
(segue da pag. 1)
una vita di pace, “che non esiste
un destino immutabile, che fede
e preghiera sono potenze, che
possono influire nella storia e
che alla fine la preghiera è più
forte dei proiettili, la fede più
potente delle divisioni.”
In questi ultimi anni si è
fatta sempre più pressante e
insistente l’angoscia della prossimità di imponderabili eventi
catastrofici fino a temere la fine
del mondo. L’uomo “è invaso
dal dubbio che si tramuta in
disperazione” (S. Giovanni
Paolo II). Si cerca di trovare
riscontro nei “segreti” legati a
varie apparizioni.
C’è però una “profezia” contenuta nella lettera, scritta da Sr.
Lucia al Card. Carlo Caffarra,
incaricato da Giovanni Paolo
II di dare vita al Pontificio Istituto di studi su Matrimonio e
Famiglia. Il Cardinale le aveva
scritto chiedendo preghiere
per l’opera che stava iniziando, senza attendersi alcuna
risposta. Suor Lucia invece
gli rispose scrivendo che “lo
scontro finale tra il Signore e
il regno di Satana sarà sulla
famiglia e sul matrimonio”. E
aggiungeva «Non abbia paura
perché chiunque lavora per
la santità del matrimonio e
della famiglia sarà sempre
combattuto e avversato in
tutti i modi, perché questo è
il punto decisivo».
In effetti, oggi assistiamo a
vari tentativi di sminuire il ruolo
della famiglia, la sua stessa
Preghiera
di papa Francesco
per il
8 dicembre 2015
20 novembre 2016
Echi di Agordo
A Fatima abbiamo pregato...
identità, così come l’ha voluta il
Signore sin dalla creazione.
Sr. Lucia parla di uno scontro
“finale”. Anziché pensare alla
fine “del mondo”, mi piace – ed
invito a pensare – alla fine “di
un mondo” che per scelte egoistiche e ideologiche l’uomo sta
rovinando. E dunque speriamo nasca davvero un mondo
migliore. Anche per questo
abbiamo pregato: soprattutto
per le nostre famiglie perché,
con esse e in esse, si gioca il
futuro della nostra società e
della convivenza umana, oltre
che della Chiesa.
Don Giorgio
Fatima 21 ottobre 2015. Il rosario recitato alla sera da mons. Giampaolo
Crepaldi, vescovo di Trieste, nella cappella delle apparizioni a cui segue
la processione con candele e fiaccole con la statua della Madonna .
Papa Francesco ci dice:
“Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della
nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della
SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale
Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che
abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il
fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via
che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere
amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”.
(Dalla Bolla di indizione del Giubileo)
GIUBILEO
DELLA MISERICORDIA
Signore Gesù Cristo,
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi
come il Padre celeste e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla
schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il
Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che
dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio!
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta
la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo
Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono
nell’ignoranza e nell’errore;
fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso,
amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché
il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e
la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri
il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la
libertà e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per
tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Nella nostra Diocesi,
la Porta Santa (unica,
in Cattedrale) sarà aperta
solennemente domenica 13
dicembre 2015. La celebrazione inizierà per i pellegrini
in diverse chiese della Città
alle ore 16.00. Poi, processionalmente, si arriverà in
Cattedrale per passare la
Porta Santa che verrà aperta
dal Vescovo. Seguirà la celebrazione della Santa Messa.
La zona pastorale agordina (Forania di Agordo e
Decanato di Livinallongo)
nell’ultimo Consiglio Pastorale ha deciso di non fare una
celebrazione particolare ad
Agordo ma di invitare i fedeli
a recarsi a Belluno, come
segno di comunione con tutta
la Diocesi. Pertanto verranno
organizzati dei pullman che
trasporteranno i pellegrini a
Belluno nel pomeriggio. Dati
più precisi saranno comunicati in seguito; tuttavia, entro
fine novembre dovremmo
sapere più o meno quante
persone della nostra parrocchia intendono partecipare,
usufruendo del pullman (è
sempre possibile recarsi a
Belluno con mezzi propri).
La partenza per il ritorno da
Belluno è prevista per le ore
18,00.
In primavera sono previsti
pellegrinaggi foraniali alla
Cattedrale e a Roma (diocesano).
Echi di Agordo
Novembre 2015
3
L’invito affettuoso e paterno del Papa
a tornare al “Sacramento della gioia”
In vista dell’inizio dell’“Anno Santo della Misericordia”
ripropongo parte della catechesi tenuta da Papa Francesco, mercoledì 19 febbraio
2014 sulla Confessione. È un
invito affettuoso e paterno a
tornare al “Sacramento della
gioia”.
“…nel tempo, la celebrazione
di questo Sacramento è passata
da una forma pubblica - perché
all’inizio si faceva pubblicamente - a quella personale, alla
forma riservata della Confessione. Questo però non deve
far perdere la matrice ecclesiale, che costituisce il contesto
vitale. Infatti, è la comunità
cristiana il luogo in cui si rende presente lo Spirito, il quale
rinnova i cuori nell’amore di
Dio e fa di tutti i fratelli una
cosa sola, in Cristo Gesù.
Ecco allora perché non basta
chiedere perdono al Signore
nella propria mente e nel proprio cuore, ma è necessario
confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al
ministro della Chiesa. Nella
celebrazione di questo Sacramento, il sacerdote non rappresenta soltanto Dio, ma tutta la
comunità, che si riconosce nella
fragilità di ogni suo membro,
che ascolta commossa il suo
pentimento, che si riconcilia
con lui, che lo rincuora e lo
accompagna nel cammino di
conversione e maturazione
umana e cristiana.
Uno può dire: io mi confesso
soltanto con Dio. Sì, tu puoi dire
a Dio “perdonami”, e dire i tuoi
peccati, ma i nostri peccati sono
anche contro i fratelli, contro la
Chiesa. Per questo è necessario
chiedere perdono alla Chiesa,
ai fratelli, nella persona del
sacerdote. “Ma padre, io mi
vergogno...”. Anche la vergogna è buona, è salute avere un
po’ di vergogna, perché vergognarsi è salutare. Quando una
persona non ha vergogna, nel
mio Paese diciamo che è un
“senza vergogna”. Ma anche la
vergogna fa bene, perché ci fa
più umili, e il sacerdote riceve
con amore e con tenerezza
questa confessione e in nome
di Dio perdona.
Anche dal punto di vista
umano, per sfogarsi, è buono
parlare con il fratello e dire al
sacerdote queste cose, che sono
tanto pesanti nel mio cuore. E
uno sente che si sfoga davanti
a Dio, con la Chiesa, con il
fratello. Non avere paura della
Confessione! Uno, quando è in
coda per confessarsi, sente tutte
queste cose, anche la vergogna,
ma poi quando finisce la Confessione esce libero, grande,
bello, perdonato, bianco, felice.
È questo il bello della Confessione…
Cari amici, celebrare il Sacramento della Riconciliazione
significa essere avvolti in un abbraccio caloroso: è l’abbraccio
dell’infinita misericordia del
Padre. Ricordiamo quella bella,
bella parabola del figlio che se
n’è andato da casa sua con i
soldi dell’eredità; ha sprecato
tutti i soldi, e poi, quando non
aveva più niente, ha deciso
di tornare a casa, non come
figlio, ma come servo. Tanta
colpa aveva nel suo cuore e
tanta vergogna. La sorpresa è
stata che quando incominciò a
parlare, a chiedere perdono, il
padre non lo lasciò parlare, lo
abbracciò, lo baciò e fece festa.
Ma io vi dico: ogni volta che
noi ci confessiamo, Dio ci ab-
braccia, Dio fa festa! Andiamo
avanti su questa strada”.
Se mi è permesso correggere
il Papa: “Riprendiamo questa
strada!”
L'Arcidiacono
FAMIGLIE in PARROCCHIA
INCONTRI MENSILI (sabato)
ad AGORDO
AL CENTRO PARROCCHIALE
“MONS. V. SAVIO” - ORE 16.30
Il Gruppo “Famiglie in Parrocchia” ha elaborato il percorso degli incontri di quest’anno
sul tema: “Famiglia, una buona
notizia in città”.
Una serie di sette incontri
e un ottavo di condivisione e
fraternità e un po’ di verifica
insieme.
Tutti gli incontri, a cadenza
mensile, si terranno di norma
il primo sabato del mese.
Vivere
il quotidiano
intreccio
tra le
generazioni
FAMIGLIA,
una BUONA NOTIZIA
in città
7 novembre 2015
DIO AMA CHI DONA CON GIOIA
5 dicembre 2015
LA FEDELTA’ DI DIO E’ PIU’ GRANDE
DEI NOSTRI PROPOSITI
9 gennaio 2016
GENERAZIONI NUOVE PER LA CITTA’
6 febbraio 2016
QUELLO CHE ABBIAMO RICEVUTO
LO TRASMETTIAMO A VOI
5 marzo 2016
FAMIGLIA SORGENTE DI LIBERTA’
2 aprile 2016 LA FAMIGLIA CREA RETI DI
SOLIDARIETA’ E DI TESTIMONIANZA
7 maggio 2016
FAMIGLIA APERTA AL MONDO
Il piacere di stare insieme
La condivisione
di un’ esperienza.
4
In ambito ecclesiastico è impossibile parlare della Parrocchia di Agordo senza considerare Rivamonte quale appendice
inscindibile. È un legame che
dura da tempi immemorabili e
da quanto si evince dagli antichi
documenti non è mai stato ben
accettato dagli abitanti del territorio. Riva, così era chiamata
la zona, toponimo derivante
dal latino ripa = riva = pendio,
fino al 20 aprile 1867 quando
il Regio Decreto n° 3672 lo
trasformò in Rivamonte e con
il successivo D.P.R. n°384 del
27 aprile 1964 è diventata Rivamonte Agordino.
A Riva(monte) sicuramente
in tempi antichi era presente
una chiesa, ma risulta documentata soltanto il 15 gennaio
1414 nel testamento del notaio
agordino Marsangino Catelani
che tra le tante chiese cita anche
la “…Ecclesie Sancti Floriani
de Rippa…”. In documenti
successivi, alla chiesa di Riva,
oltre al titolo di S. Floriano
martire si accompagna quello
di san Sisto.
Un importante libretto cartaceo del nostro archivio, riguardante le entrate e le uscite della
Luminaria, praticamente la
contabilità legata all’attività dei
Massari della Regola di Riva,
dal 1436 al 1525, ci fa capire
quanto grande sia l’interesse e
l’impegno che gli abitanti rivolgono al loro edificio religioso.
Ma importanti sono anche
le pratiche religiose di cui gli
stessi abitanti vogliono usufruire e che non possono perché
la loro è una chiesa succursale dipendente dalla Pieve di
Agordo, non c’è un sacerdote
fisso, a celebrare le funzioni
religiose sono i sacerdoti della
Pieve che a turno, quando non
sono impegnati ad Agordo,
svolgono le varie liturgie, ma
questo servizio è precario, non
Novembre 2015
Echi di Agordo
a cura di GABRIELE BERNARDI
Nella storia di ieri e di oggi
PONTE ALTO e TELI
Frazioni di Rivamonte
Parrocchia di Agordo
Due belle e sempre
suggestive visioni di Ponte
Alto oggi: il famoso ponte
e il villaggio ormai
immerso nei colori
inconfondibili
dell’autunno.
c’è un’assistenza regolare e
costante.
Ciò che lamentano maggiormente è la mancanza di un prete
a diposizione per i loro bisogni
che sopperisca ai disagi della
notevole distanza e difficoltà
nel percorso per raggiungere
la Pieve di Agordo.
È emblematica la prima parte del verbale dell’assemblea
svolta il primo luglio 1686,
dove uomini e Regolieri della
Regola di Riva, ben 142 persone, si riuniscono nella chiesa di
S. Floriano, discutono una forte
riflessione sui frequenti pericoli, i disordini, gli inconvenienti
e vari casi che per essere molto
distante dalla Parrocchiale
d’Agordo giornalmente “…
creano grave pregiudizio e
danno delle Anime d’Abitanti...” L’assemblea chiede “…un
Tabernacolo per conservazione
del S.S. Sacramento per beneficio particolare degli infermi,
Una vecchia cartolina di Ponte Alto
et il Fonte Baptisimale stante
la lontananza di circa miglia
tre dalla Chiesa Parochiale
d’Agordo, et difficoltà di alla
med.ma portarsi massime
l’inverno per la quantità de
nevi, et ingruenza de tempi, a
cagione di che proviene, che
molti passano all’altra vita
senza comunione, et de fanciulli
senza il Battesimo...”. Con voto
unanime l’assemblea si chiude
rivolgendo la richiesta al Vescovo per ottenere nella chiesa di S.
Floriano de Riva il Tabernacolo
e il Battistero, promettendo di
non creare alcun pregiudizio ai
Curati di Agordo e tantomeno
chiedere la separazione dalla
Pieve.
A seguito dell’accorata richiesta il 12.11.1686 il vescovo
Giulio Berlendis autorizza
l’erezione del Tabernacolo e del
Fonte Battesimale, confermando comunque la soggezione alla
parrocchia di Agordo.
Analoghe vicende si susseguono negli anni, nei secoli
possiamo dire, e ancora nel
1880 il vescovo Bolognesi,
pur lasciando a disposizione
un sacerdote fisso, il Curato,
ribadisce il principio che Rivamonte è una semplice curazia
dipendente dalla parrocchia di
Agordo.
Neppure dopo la costruzione della nuova, bella ed
ampia chiesa, l’attuale, edificata su disegno del Segusini (1866-1886), Rivamonte
riesce ad avere l’autonomia
parrocchiale. Anche il decreto
vescovile 13.2.1908 ribadisce
che la chiesa di Rivamonte non
fu mai eretta canonicamente in
Parrocchia, e quindi il Curato è
semplicemente un cooperatore
(segue a pag. 5)
Echi di Agordo
(segue da pag. 4)
dell’Arcidiacono, il quale può
amministrare i SS.mi Sacramenti a meno del Matrimonio
se non con delega dell’Arcidiacono stesso. Sferzante è il
commento di don Ferdinando
Tamis (in Storia dell’Agordino, 3°), “…L’arcidiacono non
vuole rinunziare a nessuno dei
suoi utili…”.
Ma ci fermiamo qui, quella
descritta finora è una storia che
avremo modo di continuare,
anche con l’aggiunta di qualche
curioso aneddoto, ora il nostro
interesse è vedere, finalmente, il passaggio da Curazia a
Parrocchia e la conseguente
determinazione dei suoi confini,
che corrispondono al confine
del comune con una particolarità. Mentre prima gli abitanti
lamentavano la difficoltà di raggiungere la Pieve ora sono gli
abitanti di Ponte Alto ad avere
la difficoltà di raggiungere la
chiesa parrocchiale. Ecco che
il vescovo Gioacchino Muccin,
nell’istituire la Parrocchia,
pensa anche ad accontentare gli
abitanti di Ponte Alto che ora si
trovano ad essere lontani e che
per comodità saranno quindi
ancora soggetti alla parrocchia
di Agordo più vicina.
Finalmente i tempi sono maturi e il citato vescovo Muccin,
“dopo matura ponderatezza in
considerazione della richiesta
fatta a lui e delle reiterate richieste fatte ai suoi predecessori
dagli abitanti della Curazia di
Rivamonte Agordino della
Diocesi di Belluno, finora sotto
la giurisdizione della Chiesa
Arcidiaconale di S. Maria di
Agordo, decide sia pienamente
separata e a se stante eretta in
parrocchia, sotto il titolo di S.
Floriano martire”.
Il decreto vescovile Prot.
Novembre 2015
Ponte Alto e Teli
1059/72 datato 16.7.1972
(riportato in questa pagina),
enumera le considerazioni relative alla Curazia che hanno
permesso di arrivare alla tanto
attesa decisione. In primo luogo, il numero degli abitanti,
l’ampiezza e le asperità del
luogo, la distanza di 8 km dalla
Chiesa Matrice, la presenza del
Municipio del Comune di “Rivamontre Agordino” e infine la
rinuncia da parte dei capifamiglia (patrum familias) del diritto
(juripatronato) all’elezione del
titolare del beneficio curaziale.
Il presule per tale importante decisione si è avvalso del Codice
di Diritto Canonico, del Consiglio Presbiterale Diocesano,
del Capitolo della Cattedrale di
Belluno e dell’assenso dell’allora Arcidiacono di Agordo,
mons. Carlo De Bernard.
Il Decreto statuisce e definisce
la nuova Parrocchia in 4 punti
che riportiamo in sintesi.
1 - L’intero territorio curaziale di S. Floriano m. de
Ripa Augurdi, con tutti i suoi
abitanti, verrà separato dalla
chiesa Arcidiaconale S. Maria
di Agordo. Viene eretta la chiesa
di S. Floriano martire di Riva in
parrocchia e costituita in pieno
diritto, chiunque sia contrario o
tenti di ostacolare;
2 - La nuova parrocchia ha i
confini definiti dal civile municipio di Rivamonte Agordino,
ad eccezione di un esiguo
territorio comprensivo dei
luoghi nominati “Ponte Alto”
e “Teli” come è descritto nella
relazione aggiunta al decreto,
che rimarrà sotto la giurisdizione della Chiesa di S. Maria
di Agordo;
3 – E’ stabilito che il parroco
pro-tempore nominato percepisca tutti i benefici parrocchiali
5
e tutti gli emolumenti previsti
oltre all’utilizzo dell’abitazione
del Curato;
4 – Stabilisce inoltre che il
beneficio parrocchiale sarà
soggetto completamente alla
libera scelta del Vescovo.
A completare questo contributo riportiamo la descrizione
della confinazione interessante
la Parrocchia di Agordo descritta nella Relazione compilata
in data 28.6.1972 dal perito
minerario Valentino Rosson che
è allegata al Decreto vescovile
citato.
“...solo per breve tratto le
acque del torrente Sarzana
segnano il confine della parrocchia di S. Floriano. Ed
infatti circa 150 metri prima
del punto di confluenza della
Sarzana con il torrente Cordevole, il confine risalendo
verso il displuvio che segna
anche il confine delle particelle
32- 426 - 34 - 389, raggiunge il
sentiero delle Caorere sino al
congiungimento con la strada
vicinale di Paluch correndo
lungh’essa per circa 180 metri.
50 metri prima di raggiungere
la chiesetta, ed esattamente
dove si notano sulla strada
tre grandi massi scistosi, volgendo a Sud-est abbandona la
strada correndo lungo il ciglio
del pendio, passando circa 20
metri ad Est della Chiesetta,
raggiungendo infine quasi
sulla sommità del colle un ammasso di pietre avente pianta
quadrata. Da questo punto,
non essendo possibile fissare
alcuna logica linea di confine,
mancando completamente ogni
riferimento geografico, il confine volgendo verso Sud-est corre
lungo la linea che congiunge il
suddetto vertice con il punto di
confluenza tra il torrente Bordina ed il Cordevole…”
A semplificare la lettura riportiamo - qui a fianco - la mappa
elaborata a colori che evidenzia i confini e l’ampiezza del
territorio di competenza della
Parrocchia di Agordo.
G.B.
Novembre 2015
6
Echi di Agordo
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Ancora immagini a ricordo
del nostro pellegrinaggio
di ottobre a
Fatima
20 ottobre due momenti durante la Via Crucis del caminho do
Calvàrio de Fàtima in mezzo agli ulivi.
La “Giornata della Speranza”
Il nostro gruppo davanti alla facciata della Chiesa di Sant’Antonio da Sé
(tutte le foto sono di Federico Costa).
22 ottobre, Lisbona. La Messa celebrata da don Giorgio nella chiesa di Sant’Antonio da Sè, edificio sacro di fine Settecento, che la
tradizione vuole costruito sul luogo della casa natale di Fernando
Martins de Bulhões meglio conosciuto come Sant’Antonio da Padova
(1195-1231) proprio a pochi passi dalla Sé la cattedrale di Lisbona
nel quartiere di Alfama.
Anche quest’anno la Comunità di Agordo si è riunita attorno
a una decina di anziani e ammalati per la “Giornata della Speranza”. Era domenica 20 settembre. L’Arcidiacono ha preso lo
spunto dalle letture bibliche per invitare al servizio generoso dei
fratelli, ponendosi non tanto gli interrogativi “cosa faccio?” o
“come lo faccio?”, ma “perché lo faccio?”. È questo l’interrogativo fondamentale che deve guidarci ogni giorno come uomini
e come cristiani.
Questa sottolineatura è stata particolarmente attuale in quanto alla celebrazione erano presenti i Volontari dell’Unitalsi e i
membri delle quattro Confraternite operanti in parrocchia, che
celebravano la loro “Festa” ed avevano organizzato la “Giornata
di beneficenza” a favore del Centro parrocchiale (di cui riferiamo
in altra pagina).
Novembre 2015
Echi di Agordo
7
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Domenica 20 settembre
La seconda Festa
delle Confraternite
Nonostante le varie iniziative
previste in Agordino domenica
20 settembre (il Family Day in
Luxottica, il trofeo dei 16 Comuni
a San Tomaso, la gita dei volontari
dell’Auser a Milano), la seconda
festa di beneficenza organizzata
dalle quattro Confraternite di
Agordo, con la sempre preziosa
collaborazione degli alpini, ha
avuto un buon successo.
Sono state, infatti, più di cento
le persone partecipanti al pranzo
comunitario e poi ai vari giochi a
premi, svoltisi negli spazi esterni
della struttura, che hanno avuto
come scopo quello di raccogliere
fondi per il Centro parrocchiale
«monsignor Vincenzo Savio»,
gravato ancora da un grosso
mutuo.
La giornata, favorita dalle splendide condizioni del tempo, è stata
allietata dal sempre simpatico
complesso del «Taca Banda» che
ha dato modo ai provetti ballerini
di fare i cosiddetti «quattro salti»,
tutto in un clima di gioiosa amicizia
e serenità.
Il parroco ha rivolto un vivo ringraziamento ai promotori e ai volontari che si sono generosamente
prestati per la buona riuscita della
manifestazione «segno di concorde aggregazione e sensibile
coinvolgimento a sostegno delle
necessità di una struttura che si sta
rivelando sempre più utile non solo
ad Agordo e non solo alla comunità
religiosa», auspicando che l’idea
possa ripetersi un altr’anno.
Un simpatico momento dell’incontro ha festeggiato il concomitante 18° anniversario di matrimonio di Daniela Santomaso e
Gianni Lanciato, intervenuti con
i figli Thomas e Alessio, ai quali i
presenti hanno cantato gli auguri
accompagnati dalle note del «Taca
banda».
Alla fine, al netto delle spese,
è stata raccolta la somma di €.
Daniela e Gianni Lanciato, ricevono gli auguri di don Giorgio Lise
nel giorno del 18° anniversario del loro matrimonio.
1.400,00. Monsignor Lise ha
ringraziato tutti coloro che hanno
partecipato o che, in qualche
modo si sono fatti presenti, con
un particolare pensiero per la collaborazione e i contributi ricevuti
a: «Luigino Da Ronch, priore di
sant’Agostino, che ha coordinato
il tutto, Adriana Alfonsi, priora della
B.V. della Salute, Sandro Zasso,
Giuseppe Ren, Bar Schenòt «La
Nottola», Gruppo Alpini, Latteria
Agordino Cooperativa di Vallata,
Corazza, Taca Banda, Gruppo Le
Ville, Gav, Auser di Agordo nella
persona di Mirella, Bortolini, Bi &
Ba, Pizzocco Viaggi, Ottica CR,
Sparkasse e privati anche da fuori
parrocchia».
Nella mattinata c’era la stata la
S. Messa, molto partecipata dai
membri delle storiche Confraternite di san Giuseppe, santa Lucia,
sant’Agostino e B.V. della Salute
e dalla comunità tutta. Durante
la celebrazione, l’arcidiacono,
monsignor Giorgio Lise, ha amministrato l’Unzione degli Infermi
ad alcuni anziani della parrocchia, in occasione della Giornata
della Speranza, con la presenza
dell’Unitalsi diocesana.
Due vedute d’insieme dei partecipanti al pranzo solidale al Centro
parrocchiale «Vincenzo Savio».
Il simpatico e allegro complesso del «Taca banda» che ha allietato
la festa.
Dopo la morte del priore della Confraternita di san
Giuseppe, cav. Mario Tomè, in attesa della scelta del nuovo
responsabile, si è reso cortesemente disponibile a collaborare
nella raccolta delle quote annuali il signor Giuseppe Ren.
Egli comunica che una buona parte degli iscritti ha provveduto a versare tale quota, esprimendo nell’occasione il
desiderio di devolvere il ricavato a sostegno delle spese del
Centro parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio”.
Un grazie sentito per tanta apprezzata sensibilità sia a
Giuseppe Ren che a tutti i confratelli di S. Giuseppe.
Novembre 2015
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Echi di Agordo
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Durante il viaggio i momenti
di preghiera si sono alternati
a canti, chiacchiere e risate
creando un bel clima di condivisione, gettando le basi per
la buona riuscita anche del
pellegrinaggio 2016.
Il prossimo incontro proposto - per il momento - è per
celebrare la Festa della Beata
Vergine della Salute
Sabato 21 Novembre
- giorno proprio della ricorrenza - con la partecipazione
alla S. Messa nella Chiesa di
S.Agostino a Toccol alle ore
11.00.
DOMENICA 22 NOVEMBRE 2015
FESTA DELLA B.V. DELLA SALUTE
Siete tutti invitati a partecipare alla Messa delle ore 10.00
nella Chiesa Arcidiaconale di Agordo per onorare la nostra
Patrona. Seguirà il pranzo sociale durante il quale relazionerò le attività svolte e le opere di beneficenza fatte. Spero
di incontrarvi numerose!
Iscrizioni presso la cartoleria Miola entro sabato 14 novembre 2015.
Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che in
vario modo hanno aiutato e aiutano la Confraternita a rimanere viva dedicando il loro tempo, le loro preghiere, il loro
aiuto economico.
Arrivederci a presto!
Adriana Alfonsi
Confraternita
della Beata
Vergine della
Salute
La gita
pellegrinaggio
a
Venezia
Il mattino del 19 Aprile u.s.
un cielo terso e una brezza tesa
hanno accolto a Venezia i 71
partecipanti alla gita pellegrinaggio della Confraternita della
Beata Vergine della Salute.
Una breve navigazione fino
all’approdo delle zattere e una
suggestiva passeggiata fra le
calli dell’Accademia e di Punta
della Dogana hanno condotto i
pellegrini alla loro méta principale: la Basilica della Madonna
della Salute dove hanno partecipato alla S. Messa.
Di seguito, sul barcone riservato, è stata raggiunta l’isola di
Burano dove i pellegrini hanno
allegramente pranzato e a seguire hanno potuto passeggiare
fra le case colorate, i canali, gli
orti e sbirciare anche la vicina
Torcello.
Nel pomeriggio dopo una
breve navigazione hanno raggiunto l’isola di S. Francesco
del deserto in cui è ancora viva
e perpetuata la presenza di
Francesco. Un cordiale frate ha
raccontato della vita sull’isola
dei suoi proprietari, dei frati che
vi hanno abitato e dei miracoli
accaduti e ha fatto visitare parte
del monastero.
Presentazione dei bambini all’inizio del catechismo
GRUPPO
DOPO-CRESIMA:
Domenica 25 ottobre i bambini che hanno iniziato il primo anno del
percorso catechistico si sono ritrovati in Arcidiaconale per essere presentati alla Comunità, durante la Messa parrocchiale e ricevere in dono
il libretto “Prego al catechismo” che li accompagnerà nel cammino di
quest’anno in cui saranno aiutati a conoscere la persona di Gesù. La
S.Messa è stata animata dal Coro parrocchiale di Cavarzano.
Tutti i mercoledì, dalle
20,00 alle 21,15 al Centro
parrocchiale, iniziando
da mercoledì 3 novembre.
Per i bambini delle elementari, l’appuntamento
con gli animatori è, come
lo scorso anno, il sabato
dalle 15 in poi, sempre al
Centro parrocchiale.
Si inizierà sabato 7
novembre con la tradizionale castagnata di San
Martino.
Echi di Agordo
Novembre 2015
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VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Macerata-Loreto a piedi
28 chilometri di preghiera
Sabato 6 giugno alcuni componenti del Coro Giovani di
Agordo hanno voluto rivivere
l’esperienza del pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto.
Un’esperienza che vale veramente la pena di fare, faticosa ma sicuramente bella da
condividere con un gruppo di
amici.
Il Pellegrinaggio nasce nel
1978, anno dell’elezione di Giovanni Paolo II. Un insegnante
di religione di Macerata, don
Giancarlo Vecerrica, lo propone agli studenti come gesto di
ringraziamento alla Madonna
a conclusione dell’anno scolastico. Il percorso riprende un
cammino mariano di antichissima tradizione e si snoda per
circa 28 chilometri attraverso
le colline marchigiane.
Il 19 giugno 1993 il pellegrinaggio ha ricevuto un grande
dono: la presenza del Santo
Padre Giovanni Paolo II che,
dopo aver celebrato la S. Messa
prima del cammino notturno,
consegnando la Croce, disse:
“Ora affido a voi, cari giovani,
la Croce che vi farà da guida
al vostro pellegrinaggio al
santuario di Loreto. Imparate
dall’esperienza di questa notte
a seguire, anche sulle strade del
vostro quotidiano cammino, la
Croce di Cristo, nella quale è
salvezza, vita e resurrezione”.
Quella Croce, da allora, apre il
pellegrinaggio.
La marcia notturna, costantemente guidata, è scandita dalla
recita del Santo Rosario, infram-
mezzata da canti, testimonianze,
meditazione della Parola di Dio
e del magistero del Papa. Una
spettacolare fiaccolata anima la
Strada da San Firmano sino a
Chiarino, dove si giunge verso
il sorgere del sole.
Verso le 6-6,30 del mattino,
allorché oltre l’ultima collina
si scorge finalmente il profilo
del Santuario Mariano, ci si
inginocchia, si recita l’Angelus
e ci si scambia un gesto di pace
e di riconciliazione. All’arrivo a
Loreto i pellegrini sono accolti
dalla statua della Madonna.
Infine, dopo che una delega-
zione di giovani ha offerto alla
Vergine un omaggio floreale,
tutti insieme si compie l’Atto
di Consacrazione alla Madonna
mentre i frati cappuccini aspergono abbondantemente d’acqua
benedetta i fedeli pellegrini, che
sfilano stanchi ma contenti, dinnanzi alla statua della Madonna
di Loreto. Ai suoi piedi viene
collocato un braciere acceso:
lì vengono posti migliaia di
fogliettini con le intenzioni di
preghiera e le richieste di grazie
che, attraverso il fumo, salgono
in cielo per essere esaudite.
Sonia Schena
Al Cristo di Forcella Camp
Foto-ricordo del gruppo agordino che ha partecipato al pellegrinaggio attraverso le colline marchigiane.
Sabato 19 settembre, in una bella mattinata di sole, una cinquantina
di persone sono salite ai 1933 metri di Forcella Camp per il tradizionale
incontro in occasione del 17° anniversario della posa in opera del capitello con Cristo, voluto e realizzato da Giorgio Favero. Una giornata di
autentica limpidezza settembrina con aria fresca, atmosfera tersa, cielo
azzurro: veramente ideale per una «sgambata» in montagna.
Attorno al capitello l’arcidiacono ha celebrato la Messa, anche nel
ricordo di Rosi, la moglie di Giorgio Favero deceduta qualche tempo fa.
Nel pensiero rivolto al vangelo monsignor Lise, commentando il brano
del Seminatore, ha invitato i presenti, fra cui anche il sindaco di Agordo,
Sisto Da Roit, ad essere nella vita quotidiana persone che non si stancano
di seminare il bene, contribuendo così al miglioramento della società e,
soprattutto, delle relazioni interpersonali. Dopo la Messa i partecipanti si
sono intrattenuti in amicizia, dimostrando anche con questo - se mai ce
ne fosse stato bisogno - che la montagna ha il grande e positivo potere
di unire nella fraternità e nella solidarietà.
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Novembre 2015
Echi di Agordo
VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Dal 1976 - da quarant’anni
Il ricordo dei Caduti della Montagna
Si è rinnovato anche quest’anno, il 40°, con la consueta grande e raccolta partecipazione
di fedeli venuti dall’Agordino
e da fuori, l’atteso appuntamento di fine ottobre con la
S. Messa in suffragio dei Caduti della montagna celebrata
nell’arcidiaconale di Agordo,
accompagnata dai canti del
Coro Agordo diretto da Roberta
Conedera.
Una cerimonia voluta nel
1976 proprio dal Coro Agordo, dal suo direttore di allora
Salvatore Santomaso e dall’ar-
cidiacono di quel tempo, don
Carlo De Bernard (grande
appassionato dei monti e autore della stupenda «Preghiera
dell’alpinista», puntualmente
recitata al termine del rito sulle
note del commovente «Montagne addio» di Giancarlo
Bregani nell’armonizzazione
di Lamberto Pietropoli).
Un incontro di fraterna amicizia che avviene in collaborazione con la Sezione Agordina del
CAI, la Parrocchia di S. Maria
Nascente, i Gruppi Rocciatori
«GIR» di Agordo e «Val Bióis»,
Gli uomini del Soccorso Alpino da sempre fraternamente uniti nella
commovente cerimonia a ricordo dei Caduti delle vette.
le Stazioni agordine del Corpo
Nazionale Soccorso Alpino
e il Gruppo Alpini AgordoRivamonte-Taibon. La messa,
concelebrata dall’arcidiacono
monsignor Lise con il parroco
di Taibon don Mario Zanon,
e l’assistenza di don Fabiano
Del Favero, è stata trasmessa
in diretta da RadioPiù e, grazie
allo streaming, è stato possibile
ascoltarla in tutto il mondo.
All’offertorio, come sempre,
sono stati scanditi i nomi dei
caduti (un lungo elenco di 104
persone) ai quali, quest’anno, si
sono aggiunti quelli di Renzo
Savio (morto il 16 maggio in
Valle di san Lucano) e di Diego
Cini (morto il 1° agosto in Val di
Garés). Un momento di grande
commozione e di dolore che
l'arcidiacono ha cercato di inserire nella più ampia riflessione
sul significato della fede.
«Siamo qui ancora una volta a
commemorare tanti amici», ha
esordito don Giorgio all’omelia, «che ci hanno lasciato tra
questi nostri monti, e ora viviamo insieme, in questa chiesa,
un’occasione privilegiata di
fede; non solo perché a questo
ci invita il brano evangelico, ma
perché – nei momenti del ricor-
Una visione d’insieme all’interno dell’arcidiaconale durante la Messa per i Caduti della montagna
di domenica 25 ottobre, accompagnata dal Coro Agordo. (foto di Federico Costa)
Il significativo momento dell’offertorio con la simbolica offerta
della corda dell’alpinista da
parte di un rappresentante del
Soccorso alpino.
do di tante tragedie e quindi di
dolore che si rinnova - la fede è
una guida che ci permette di non
prendere strade sbagliate». Egli
ha poi ricordato che «la morte,
nella fede, non viene vista come
la conclusione tragica di una
gita spensierata, ma come la
porta che si apre sulla vita e la
felicità eterna; non la fine che
chiude ogni spazio di speranza,
ma il fine che ci proietta verso
il futuro eterno che ci aspetta».
«Sì, anche la morte dei nostri
cari», ha concluso l’arcidiacono, «di coloro che hanno perduto la vita cercando un “di più”
tra le vette, cercando qualcosa
o magari “Qualcuno”, noi la
leggiamo – nella fede - come
il raggiungimento del “fine”,
di quella vita che per tutti sarà
semplicemente “felicità”».
Il sacerdote ha quindi visto in
quanti hanno scalato e scalano
le vette una metafora di quello
che dovrebbe essere la vita
quotidiana di tutti.
“Coloro che cercavano di
salire più in alto o portavano
soccorso a chi era in difficoltà – ha detto - si sono affidati
alle loro corde, ai moschettoni,
agli amici che avevano accanto, al casco, all’imbragatura.
Ed è questo, per tutti noi, un
richiamo a riprendere tra noi
relazioni di fiducia, di lealtà,
di condivisione. I nostri amici,
che oggi ricordiamo, si sono
“affidati”: è atteggiamento da
riprendere con coraggio nella
nostra vita quotidiana, visto che
sembra non essere più di moda
tra gli uomini di oggi”.
g.s.
Echi di Agordo
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VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’
Buona sera e grazie per
essere intervenuti a questa
bella serata, organizzata dal
Comitato Vècia Pòpa, che
ci ha dato la straordinaria
possibilità di ascoltare e apprezzare i canti dei tre cori,
voci che ci hanno regalato
la magia della musica, elevando tutto il nostro essere.
Siamo al momento finale della serata nel quale si svelerà
il festeggiato di quest’anno e
gran curiosità anima i nostri
spiriti.
Vogliamo festeggiare questa sera una persona speciale
e unica, che con il suo operato
e il suo modo di pensare ha
cambiato la realtà agordina, rendendola migliore,
più giusta, più aperta, più
solidale.
Un grande uomo dotato
di molte virtù, fra le quali,
l’umiltà, la riservatezza e
la discrezione, che con la
determinazione e la bontà,
quotidianamente offerte a
tutti noi, l’hanno reso uomo
unico, carismatico, deciso e
pronto ad affrontare la vita di
tutti i giorni a difesa dei più
deboli. Un uomo carismatico
con idee nuove e mentalità
aperta che spazia dal mondo
giovanile, che lo ha stimato
e apprezzato, al mondo degli
anziani che lo ha rispettato
e aiutato.
Una vita semplice, dedicata
in primo luogo alla famiglia,
alla moglie, ai figli, ai nipoti
e al lavoro. Ma è proprio
nella semplicità che si trova
la grandezza dell’esistenza
di quest’uomo. Diplomatosi
molti anni fa al Follador come
perito minerario, comincia la
sua vita professionale in giro
per l’Italia, dove si fa subito
Il concerto d’inizio luglio
Dedicato a... RENZO DA RIF
A chi sarà dedicato quest'anno l'ormai tradizionale concerto-sorpresa
di inizio luglio? Domanda alla quale, come sempre, è stata data risposta
solo alla fine della serata organizzata dal Comitato Vècia Pòpa lo scorso
sabato 4 luglio in una gremita sala “don Tamis” ad Agordo. Una serata
all'insegna dell’amicizia, di un commosso ricordo e della musica con
l’esibizione di ben tre cori: il Coro di Breganze (VI), seguito dal Coro
Lavaredo (PD) e, per finire, dai “padroni di casa” del Coro Agordo diretto
da Roberta Conedera.
Da tempo Giorgio Favero e i suoi volonterosi amici del Comitato (fautori dell'immancabile evento di metà Quaresima con il rogo della “Vècia
Pòpa”) avevano deciso il nome della persona da festeggiare, ma non
l'hanno rivelato a nessuno.
Lo hanno rivelato alla fine con l’intervento letto da Antonia Bortot, a
nome del Comitato, e che qui riportiamo.
Giorgio Favero con la vedova e i figli di Renzo al momento della
proclamazione della “dedica 2015” e della consegna del bel ritratto
dipinto da Dunio.
notare per le sue capacità
lavorative. In molti ricordano
la sua preparazione e il suo
nome è menzionato su testi
storici di una miniera, dove
ha lavorato. Molti ricordano
altrettanto la sua umanità, il
suo essere delicato, che vive
ancora in chi ha avuto la
fortuna di conoscerlo.
Poi l’adesione al sindacato,
un sindacato che difendeva i
Anche l’arcidiacono monsignor Giorgio Lise ha portato il saluto
riconoscente della comunità, ponendo l’accento sui valori della
solidarietà disinteressata così ben sentita e vissuta da Renzo. Considerazioni condivise nell’occasione anche dal sindaco Sisto Da Roit
e dal presidente dell’Auser, Alvio Peratoner.
diritti dei lavoratori che allora non erano certo scontati,
ma si dovevano guadagnare e
sudare. Anche qui si fa notare
per la straordinaria capacità
di comunicare, ascoltare e
capire i bisogni altrui e per
il coraggio di intraprendere
le giuste battaglie che garantiranno a tutti un tenore
di vita migliore.
Poi arriva la svolta politica,
una politica onesta che aveva
a cuore la salvaguardia e il
benessere dei cittadini, in cui
si fa paladino nell’interpretare questi sani valori che lo
hanno contraddistinto per
tutta la vita.
Una volta all’età della
pensione, dopo aver lavorato una vita, momento in cui
normalmente si prende la
vita con più calma e meno
fretta, quest’uomo speciale
cambia la realtà agordina.
Con coraggio, entusiasmo e
gioia fonda un’associazione
di volontariato, superando
i mille problemi della co-
Il ritratto di Renzo da Rif (realizzato da Dunio Piccolin), con
lo sfondo della “sua” creatura:
il Circolo Auser “El Brói” di via
Rova ad Agordo.
stituzione. Grazie alle sue
sagaci intuizioni, trasforma
quest’associazione in un modello provinciale da seguire,
imitato da molti, creando un
punto di riferimento per anziani, disabili e per l’intera
comunità agordina. Grazie al
suo lavoro di coordinamento
dei volontari riesce a dimostrare che le piccole cose,
con concordia crescono,
fino a diventare importanti,
fondamentali. Quest’uomo,
dall’esistenza feconda, ricca
di molte azioni e di poche
parole, ha dato l’esempio
tangibile sul significato del
rispetto, del sacrificio, della
gioia del donare agli altri e di
spendersi per gli altri, senza
eccessi né protagonismo.
Una citazione di San Francesco dice: “basta un raggio di sole per cancellare
milioni di ombre”. La vita
di quest’uomo è un raggio
di sole per tutta la nostra
comunità che ha cancellato e spazzato via le ombre
della diffidenza, delle scuse
per non aiutare, dei se, dei
ma, “del faranno gli altri”.
Noi lo vogliamo ricordare
così, con affettuosa riconoscenza, come un raggio
di sole: leggero, delicato,
caldo, splendente, brillante,
dolce, ma soprattutto Amico.
Amico speciale di tutti noi
agordini.
Dedicato a te... raggio di
sole che sempre illumini e
rassereni la nostra via.
Dedicato a te...
Renzo Da Rif
12
Questa mattina ho aperto la
finestra e gli scuri di casa mia.
Un’aria fresca e pungente che
profumava d’inverno mi ha
colto di sorpresa. Ho guardato in
alto, non molto a dire la verità,
ed eccola bianca ed ovattata: la
neve. Circondava la mia casa ed
era caduta su tutte le montagne
intorno. È un po’ presto per
pensare all’inverno che dovremo passare, ma questa mattina
ne abbiamo avuto un primo
assaggio.
Quando ho svegliato i miei
figli e ho detto loro della neve
caduta vicino, erano felici e stupiti. Curiosi, si sono avvicinati alla finestra come
se non avessero mai visto
la neve. Pensandoci bene
anch’io ero come loro. Da
bambina aspettavo l’inverno, o meglio l’arrivo
della neve e ogni anno
era una magia diversa o
forse la vedevo io diversa.
Scendeva lentamente dal
cielo, silenziosamente e
con grazia si posava per
terra ovunque, non risparmiava niente e nessuno.
Una volta raggiunta la
terra, iniziava a crescere
e copriva tutto l’ambiente
circostante, quasi a protezione, a custodia del
terreno e delle piante.
Mi piacevano la pace e
il silenzio che portava
con sé la neve e sono
emozioni che riassaporo
con piacere anche ora da
adulta.
Quando ero piccola e
smetteva di nevicare era
il momento più atteso e
più bello per noi bambini.
Penso valga anche per i
bambini di oggi. Si poteva
uscire, liberare la fantasia
con tutti quei giochi che
la neve ci permetteva di
fare.
Tirare le palle di neve,
se ce n’era tanta si azzardava un pupazzo o si
scavava per il gusto di
trovare il terreno. Ricordo
una volta il mio stupore
quando in fondo al buco
ho trovato l’erba.
Mi sembrava impossibile che
a quella stagione ci fosse erba,
ne ho strappata quanta ho potuto
e sono corsa da mia madre per
renderla partecipe di questa
scoperta.
Un altro gioco, che allora
come adesso ci piaceva fare
con entusiasmo, era la corsa
con le slitte. Ne avevo una
rossa, un’altra sempre rossa
Novembre 2015
Il racconto di Cielo Blu
Neve
era di mia sorella. Dovevamo
essere velocissimi se volevamo
correre sulla strada che porta a
Farenzena, perché gli operai
del Comune di allora (Pio da
Farenzena e Mario Matrana)
erano molto rapidi a sgomberare
la carreggiata e gettare ghiaia e
allora… addio corse. Quando
anche altri aspetti. Quando li
preparo per uscire sulla neve,
penso a quale era il nostro
abbigliamento sulla neve,
completamente diverso dal
loro. Noi avevamo: stivali
di gomma ai piedi, pantaloni
normali non impermeabili, e
se andava bene una giacca che
scorgevamo da lontano la luce
del mezzo sgombraneve brontolavamo fra noi: “ma no, sono
già qui”. Le corse riprendevano
sui prati, ma bisognava aspettare una notte di assestamento e
freddo per correre bene.
Lo stupore e l’arcano fascino
che la neve porta con sé, lo
riscontro spesso nei miei figli
e viene spontaneo confrontare
le mie emozioni di allora con
le loro di adesso. Confronto
ci serviva anche per la scuola. I
guanti spesso erano di lana, fatti
a mano, si bagnavano facilmente
e spesso nei nostri giochi, per
lo più pomeridiani, eravamo
preda dei diaolìn, formicolii dal
freddo, che ci immobilizzavano
mani e spesso anche piedi, soprattutto quando la neve entrava
da sopra gli stivali. Tornati a casa
ci si spogliava e si mettevano i
vestiti ad asciugare vicino alla
stufa, assaporando con avidità
Echi di Agordo
quel caldo che emanava, sperando che entrasse presto nei nostri
corpi infreddoliti. Si rimaneva
vicino alla stufa anche perché
il riscaldamento nelle case,
almeno nella mia, non c’era e
quando ti allontanavi dal caldo, si percepiva di più il senso
del freddo. I giorni seguenti,
replica.
La magia della neve ci attirava fuori casa e il ricordo dei
diaolìn del giorno prima era già
svanito.
Nonostante i geloni, le freddate, le bagnate che abbiamo
preso e l’assenza del riscaldamento stavamo meglio
in salute dei bambini di
oggi; penso che eravamo
più forti, o forse abituati
diversamente al clima
e all’ambiente e sicuramente meno saturi di farmaci. Il primo antibiotico
l’ho preso a 15 anni.
Per le persone anziane
di allora, che ancora
si occupavano di agricoltura, l’inverno era
considerato un periodo
di rallentamento dalle
fatiche fisiche. Anche la
natura dorme in inverno o
meglio aspetta il sole primaverile per rinnovarsi e
ripartire.
Anche i nostri nonni
rallentavano il ritmo di
lavoro durante i mesi
invernali e approfittavano
della neve per stare in casa
e fare quei lavori che in
altri momenti dell’anno
erano impensabili per
questioni di tempo. La
neve e l’inverno diventavano così periodi di
calma, di pace.
Penso che molti di noi,
io per prima, dovremmo
farci prendere e rapire di
più dalla magia della neve
che dovrebbe aiutarci a
meglio scandire i nostri
tempi e a rallentare il
nostro ritmo in previsione
della rinascita primaverile. Proviamo a guardare la
neve come la guardano i
bambini, con stupore, con
magia, con rispetto e consideriamola una grande opportunità per
meglio rispettare il tempo che
abbiamo a disposizione.
Proviamo a scoprire il silenzio, la pace e il candore che solo
la neve regala e forse troveremo
silenzio, pace e candore dentro
ciascuno di noi.
Ogni volta che nevica mi sento
ancora bambina…
Blu Sky
Echi di Agordo
Novembre 2015
13
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
Il “Centro Sollievo”:
Nel corso del 2014 l’ULSS n.1
ha elaborato il “Progetto Sollievo”, un servizio gratuito rivolto
alla popolazione anziana ma con
particolare attenzione a quella
colpita da iniziale decadimento
cognitivo, finanziato con specifici fondi messi a disposizione
dalla Regione Veneto.
Il progetto ha visto così
nell’agosto 2014 l’apertura di un
Centro Sollievo nel Comune di
Agordo, ospitato fino a gennaio
2015 presso la sede dell’Auser
e da febbraio nei locali specifi-
un luogo per anziani con iniziale
decadimento cognitivo dove stare in
compagnia, socializzare e stimolare la
mente
in un ambiente protetto non
istituzionalizzato, attraverso la
diretta disponibilità delle due
Associazioni di Volontariato locali, il GAV (Gruppo Assistenza
Volontari Agordini) e l’AUSER,
con volontari formati, affiancati
e supportati dalla psicologa
dottoressa Stefania Troian. Attualmente sono oltre una decina
le persone che frequentano con
regolarità il Centro.
Le attività ivi svolte manten-
L’appetitoso pranzo preparato dai volontari di Taibon agli ospiti del
“Centro sollievo” che hanno partecipato alla bella e allegra uscita
di agosto in valle di san Lucano, con visita all’antica chiesa.
catamente destinati al Centro,
in via Dozza n.1 al 3° piano del
Polifunzionale.
A tale iniziativa aderiscono
tutti i 16 Comuni che gravitano
nell’ambito territoriale del Distretto socio-sanitario di Agordo. Prevede l’accesso di anziani
provenienti da tutto il territorio
essendosi reso disponibile, per
il trasporto con propri mezzi,
l’Associazione AUSER, circolo
“ El BROI”.
È un progetto pensato a sostegno delle famiglie poiché offre
loro, nella difficile e stressante
gestione del congiunto affetto da
decadimento cognitivo iniziale,
un momento di “pausa” dal
costante impegno di assistenza,
nonché un supporto emotivo e
pratico, il tutto in un sistema di
rete. Si configura inoltre come
un servizio di “compagnia
creativa” rivolta all’anziano
gono sempre l’impronta ludicoricreativa, dove lo humour e il
riso sono di rigore in quanto
premessa indispensabili per
creare un contesto relazionale
accogliente e familiare.
Gli interventi comprendono
quindi giochi a quiz al fine di
stimolare la memoria, proposti
in varie forme ed espressioni,
in veste di indovinelli o come
esercizio di riconoscimento di
volti famosi (cantanti, attori,
personaggi politici), frasi da
costruire, parole da completare
o associare per analogie.
Cura e attenzione sono rivolte alla naturale inclinazione
dell’anziano a parlare di sé,
del proprio passato, attraverso
il recupero e la valorizzazione
del ricordo di vissuti piacevoli. Nel condividere le proprie
esperienze passate con altre
persone, all’interno di un gruppo
nel quale regna un’atmosfera
amichevole e rilassata, ogni
anziano riscoprire così il proprio
senso di identità e vive momenti
di benessere personale. A ogni
incontro, a metà mattinata, vi è
un momento per gustare insieme
un buon caffè o un tè.
La presenza di una volontaria fisioterapista permette uno
stimolo specifico di attività
motoria e anche questo è un
intervento fortemente gradito
dai partecipanti.
Una uscita ad agosto in Valle
di San Lucano con la visita
guidata alla chiesa dal locale
parroco Don Mario Zanon e
la presidente del GAV, Loretta
Giuliano e Franco hanno allietato con le note delle loro fisarmoniche e il canto il simpatico
incontro in valle di S. Lucano.
Ben, a cui è seguito un appetitoso pranzo gentilmente preparato
dai volontari Celestina Benvegnù, Norvilla Savio e Rino De
Monte Faginto, con l’accompagnamento musicale di due
componenti del “Taca banda”,
Franco Colleselli e Giuliano
De Colò, è stato un simpatico e
dilettevole “fuori programma”
rispetto alle consuete attività
del Centro.
Si tratta dunque di una occasione per anziani di essere
coinvolti in attività piacevoli e
stimolanti, che favoriscono la
socializzazione e nel contempo
sollevano le famiglie per tre ore
settimanali,
il martedì mattina
dalle ore 9 alle 12.
Questa significativa esperienza è possibile grazie alle Istituzioni locali e regionali, ma si
regge grazie all’indispensabile
e solerte apporto operativo di
una rete di volontari associati
al GAV e AUSER e ai loro
rispettivi presidenti.
S.T.
Loretta Ben, subentrata ad Aldo
Da Ronch alla guida del GAV, si
sta impegnando con pari entusiasmo nel Progetto Sollievo.
Martedì 30 gennaio 2015. Inaugurazione dei locali destinati al “Centro Sollievo”, al 3° piano del Polifunzionale. L’intervento dell’allora
presidente del GAV, Aldo Da Ronch, convinto promotore e sostenitore
dell’importante progetto. Da sn.: la dott.ssa Troian, psicologa, don
Severino Da Roit, Da Ronch, mons. Giorgio Lise che ha benedetto
gli ambienti, la dott.ssa Chinellato e la dott.ssa Arrigoni dell'Uls1.
Per quanto riguarda i due
mezzi del Gruppo di assistenza
volontaria (GAV), anch’essi trovatisi - come quelli dell’AUSER
- senza tetto dopo lo sfratto dalle
ex officine Parissenti, dovrebbero essere vicine delle soluzioni:
«Abbiamo contattato due-tre
privati», spiega il presidente
del sodalizio, Loretta Ben, «e a
breve attendiamo delle risposte
che speriamo positive».
14
Novembre 2015
Echi di Agordo
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
Quattro anni
di impegno
costante
e volontario
E’ ormai vigilia di bilanci per il
consiglio direttivo Auser “el Broi’’
in carica dal 2012. Con la prossima assemblea, che si terrà nei
primi mesi del 2016, verrà eletto
il nuovo, che rimarrà in carica per
un quadriennio. Possiamo fare
una breve sintesi di questi quattro
anni: un inizio promettente con la
nomina di alcuni nomi nuovi nel
Consiglio e la riconferma di alcuni
veterani. Con l’assegnazione dei
vari incarichi il Circolo si avviava
a percorrere un nuovo tratto di
strada, all’insegna della continuità degli impegni nel mondo del
volontariato, in particolare verso
i più deboli e verso chi abita le
zone più disagiate dell’Agordino,
lontano da servizi essenziali.
Purtroppo il destino era dietro
l’angolo e nell’autunno dello
stesso anno 2012 l’associazione
perdeva il presidente Renzo Da
Rif, colui che l’aveva fondata e
sempre diretta. Non è stato facile
assorbire il colpo, date anche le
molteplici funzioni esercitate da
Renzo, ma con la volontà e l’impegno siamo riusciti a proseguire
lungo la strada tracciata all’inizio
del mandato.
«La leggerezza del cuore» è
diventata concreta solidarietà
nel ricordo di Renzo Da Rif. E
si è rivolta con particolare attenzione ancora una volta al mondo
della scuola e ai suoi più piccoli
utenti.
Dopo aver fatto visita alla
scuola primaria «Pio Soccol» di
Taibon, il presidente del Circolo
Auser “El Brói” di Agordo, Alvio
Peratoner, con il suo vice Rino
De Monte Faginto e Giuliana
Da Ronch sono andati a trovare
i bimbi delle scuole dell’infanzia
di «Luigi Cappello» di Agordo
e «Fioravante Costa» di Taibon, consegnando anche in
quest’occasione, a entrambe le
istituzioni, la somma di mille e
100 euro.
Si tratta della seconda e terza
parte del ricavato della vendita
del libro «La leggerezza del cuore», la delicata raccolta di scritti
di Giuliana Da Ronch (“I racconti
di cielo blu”, pubblicati negli
ultimi dieci anni su “Echi di Agordo”), edita dall’Auser e dedicata
alla memoria dell’indimenticato
Renzo Da Rif, fondatore e presidente per tanti anni del circolo,
morto nell’ottobre 2012.
Con grande sensibilità, in una
limpida giornata di primavera,
l’autrice e il volontariato Auser
hanno voluto donare il frutto della
In particolare ricordiamo il rinnovo dell’iscrizione al registro regionale del volontariato, passaggio
necessario per essere riconosciuti
onlus, il rinnovo della convenzione
con la ULSS 1 che gestisce il sociale per il consorzio dei Comuni
agordini, le varie convenzioni per
l’accompagnamento degli alunni
della scuola dell’infanzia con gli
scuolabus, il “Progetto Sollievo”,
varie raccolte fondi per diverse
associazioni e la ormai decennale partecipazione al progetto
Stacco, “trasporto a chiamata’’,
del Comitato d’Intesa di Belluno.
Questo a grandi linee il lavoro
portato avanti, ma dobbiamo ricordare che ciò è stato possibile
anche con l’impegno costante dei
volontari che giornalmente hanno
operato in tutto l’Agordino.
Desideriamo perciò rivolgere
un caldo invito ai soci a entrare
nel prossimo consiglio direttivo
per portare nuova linfa e nuove
idee nel campo del volontariato,
anche per meglio rispondere alle
nuove sfide che un paese in continuo cambiamento pone, vedi la
I locali dell’ex MPA di Pragrande dove saranno parcheggiati i mezzi
Auser durante l’inverno.
riforma delle leggi che normano
il terzo settore, e il cambiamento
demografico della popolazione
italiana che già oggi vede un
27% con una età superiore ai
60 anni.
L’estate 2015 ci ha regalato un
tempo buone e caldo e come conviene in questa stagione tutto, o
quasi, è trascorso piacevolmente,
il quasi si riferisce, come riportato
nell’ultimo numero di “Echi”, al
divieto di parcheggio dei mezzi,
dopo molti anni, nelle ex officine
Parissenti. Comunque, dopo lo
sfratto dell’estate e l’aver trascorso gli ultimi mesi senza fissa
dimora, una soluzione almeno per
l’inverno ora è stata trovata.
Il pulmino che ci è stato dato
dal Comune di Taibon in comodato d’uso gratuito resterà nel
capannone sul retro della casa
di soggiorno di Taibon, gli altri tre
mezzi verranno invece parcheggiati nei locali dell’ex fabbrica Mpa
a Pragrande di Agordo, grazie
all’attenzione e alla disponibilità
riservataci dal proprietario.
Si tratta di una soluzione temporanea, con la prossima primavera, infatti, il Comune metterà
a disposizione gli spazi ancora
liberi alle ex officine dell’Istituto
Follador a Molìn dei Còt dove oggi
è ospitato il nucleo di protezione
civile degli alpini.
Al circolo i soci si sono ritrovati
secondo i consueti orari di apertura, grazie anche alla costante
disponibilità delle nostre socie,
sempre presenti. Come ormai da
tradizione quindi la gita a Verona,
il 6 agosto, per assistere all’Arena
alla rappresentazione della Tosca
di Puccini. E ancora: sabato 22
agosto un incontro conviviale
con tutti i nostri volontari agordini,
all’Ostello di Vallimperina, per
conoscersi, per scambiarsi dei
suggerimenti per poter operare
con sempre più entusiasmo nel
mondo del volontariato. Oltre alla
(continua alla pag. seguente)
Solidali con la scuola nel ricordo di Renzo Da Rif
loro lodevole iniziativa perché
possa servire all’acquisto di
attrezzatura per le attività didattiche dei bambini delle scuole,
sempre più a corto di disponibilità economiche.
«Il nostro pensiero è rivolto
a loro che sono il futuro del
domani», ha detto Giuliana, che
è mamma a sua volta di due
piccoli alunni, nel consegnare la
donazione, «essi rappresentano
il mondo che verrà… la nostra
speranza affinché con l’aiuto di
genitori e insegnanti sappiano
affrontare al meglio il percorso
di crescita, diventando adulti
responsabili».
Giuliana Da Ronch e i responsabili del Circolo Auser “El Brói” con i bimbi e le insegnanti della scuola
materna «Luigi Cappello» di Agordo.
Echi di Agordo
Novembre 2015
15
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
UNA PROPOSTA PER TUTTI
Un fine settimana all’evento dell’anno in Italia, l’EXPO di Milano.
consueta festa di compleanno per
i nati nei mesi di luglio, agosto e
settembre, non ci siamo dimenticati di organizzare un fine settimana all’evento dell’anno in Italia,
l’EXPO a Milano: partenza sabato
19 settembre da Agordo, arrivo a
Milano, pranzo in ristorante, pomeriggio visita guidata al centro di
Milano, in serata trasferimento a
Vernate (Va) per cena e pernottamento. Domenica 20 tutti presenti
all’aperura dei tornelli e immersi
nella marea di gente ognuno ha
scelto cosa visitare, o ciò che è
riuscito a visitare viste le lunghe
code davanti ad alcuni padiglioni
per la grande affluenza di gente.
Durante il ritorno ad Agordo il
commento dei partecipanti è
stato positivo per come l’Italia
sia riuscita, malgrado i dubbi
di alcuni, a organizzare questo
evento, di portata mondiale, in
modo eccellente.
Per completare questo breve
riassunto dell’estate ricordiamo la consolidata adesione,
anche se meno partecipato, al
progetto “Volontario anche tu’’ ,
organizzato come ogni anno dal
Comitato d’Intesa di Belluno, per
avvicinare i giovani al mondo del
volontariato.
Ai confini tra Abruzzo e Molise
Viaggio con 34 partecipanti.
Con la impeccabile organizzazione della guida dott. Luciano
Leone e supportati dal Pedy,
all’inizio di maggio siamo andati
alla scoperta delle terre al confine tra Abruzzo e Molise. Molto
coinvolgente la visita al Museo
delle Campane ad Agnone dove
- con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto la presenza
di una foto di Don Lino Mottes
(che abbiamo... fotografato).
Il viaggio ci ha portato dal
mare (Termoli) sino alle pendici
della Maiella (Guardiagrele)
scoprendo delle zone archeologiche di immenso valore
Il gruppo dei gitanti davanti alla
fonderia Marinelli di Agnone, nel
cui Museo c’è la foto di Don Lino.
(Pietrabbondante e Larino). Abbiamo percorso la Costa dei
Trabocchi presso Lanciano, così
chiamata dalle tipiche costruzioni per la pesca.
Da ottobre ad Agordo, in corso
degli Alpini 1 (a lato del Broi),
c’è un nuovo luogo d’incontro
dove chiunque può portare
vestiti che non usa più, oppure
prenderli, del tutto gratuitamente. Alla base di questa iniziativa
c’è la voglia di promuovere,
attraverso lo scambio, il riuso
e il riciclo delle cose, evitando
lo spreco. È quindi una proposta
per tutti, ma allo stesso tempo
un modo per essere solidali con
chi, anche vicino a noi, può attraversare momenti di difficoltà
economica dovuti alla perdita
del lavoro o altro.
Il punto di Scambio Solidale
è diventato realtà grazie all’impegno dell’Associazione onlus
“Volontari Agordini S. Martino”
e al finanziamento del Comune
di Agordo, del Centro Servizi
Volontariato e dell’Ulss n° 1.
Altri soggetti collaborano alla
gestione e alla promozione
dell’iniziativa: Insieme si Può, la
Parrocchia di Agordo, l’Unione
montana agordina e il Consorzio
delle Pro Loco Agordine.
Ma cosa si può scambiare
esattamente? Il pieghevole
distribuito in tutti i Comuni
dell’Agordino riporta che gli
articoli trattati dal Punto sono:
abbigliamento da adulto e bambino solo se in buono/ottimo
stato; attrezzatura per bambino
(passeggini, carrozzine, seggiolini auto…) purché sempre
in buono stato e ancora attuale;
scarpine da bambino fino al n°
22. Non si accettano oggetti di
altro genere (scarpe, abbigliamento intimo, elettrodomestici,
libri, CD o DVD) anche se in
Il Punto di Scambio Solidale
in Corso degli Alpini, aperto il
sabato dalle 16 alle 18.
buono stato. Come si è detto,
lo scambio è assolutamente
gratuito; chi non avesse nulla da
scambiare può offrire un po’ del
suo tempo, delle sue capacità ed
esperienza per garantire l’apertura del Punto di Scambio, che
è rivolto a tutta la popolazione
dell’Agordino, così come al
resto della provincia.
Il Punto di Scambio è aperto
il sabato dalle 16 alle 18; orario
in cui i volontari rispondono
anche al numero 389/1371038
(ps. prima di portare oggetti
ingombranti – passeggini ecc
– si chiede cortesemente di
contattare i volontari). E-mail:
puntodiscambioagordo@gmail.
com
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Novembre 2015
Echi di Agordo
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
...il pettirosso...
...in volo da quattro anni
sulle ali del sollievo...
Cucchini Associazione Agordino “il Pettirosso”, in poco
più di quattro anni di vita ha
raggiunto molti obiettivi e, nonostante le difficoltà, fornisce
già molteplici servizi. In U.O. di
Medicina e Lungodegenza si è
presenti dal giugno 2013, quindi
da ormai due anni e su richiesta
del personale medico e dei famigliari due volte la settimana si dà
sostegno ai pazienti di malattie
croniche irreversibili. È partita
anche l’assistenza a domicilio,
sempre su segnalazione del Nucleo di Cure Palliative dell’Ulss.
In totale i nostri volontari diretti
hanno raggiunto 240 ore di
presenza.
Molti sono i segni di solidarietà che l’Associazione
riceve: numerosi tesseramenti,
donazioni in memoria, altre erogazioni liberali. Anche durante
la giornata del Sollievo che
si è svolta come tutti gli anni
l’ultima domenica di maggio
abbiamo avuto grande affluenza. Per l’occasione i nostri
volontari sono stati presenti ad
Agordo, Rivamonte ed Alleghe
con i banchetti informativi e
l’offerta dei biscotti da parte
dei Panificatori dell’Agordino,
che si ringraziano per la ormai
abituale collaborazione.
L’Alto Agordino ha inoltre
organizzato per l’occasione
una serata con la proiezione del
video “Valle del Bióis-Brasile”
storia della grande emigrazione
di fine ‘800 a Luis Alves e Massaranduba.
Si vuole inoltre ricordare un
altro importante gesto di generosità che ci hanno dimostrato
Roberto Ballis e la famiglia. La
sorella di Roberto, Laura Ballis,
e un suo amico, Franco De Poli,
il 9 maggio ad Alleghe nella
«Culla care», una poltrona
terapeutica, ma soprattutto un
ausilio utile per il paziente in fine
vita, ma anche per gli operatori.
Lo ha donato lo scorso agosto
la Cucchini associazione Agordino «Il pettirosso» al reparto
di medicina e lungodegenza
dell’ospedale di Agordo. Come ha
sottolineato il direttore generale
dell’Usl 1, Pietro Paolo Faronato,
presente alla semplice cerimonia
di consegna assieme al direttore
amministrativo Francesco Favretti
e al direttore medico dell’ospedale
Raffaele Zanella: «Non è la prima
donazione che fa Cucchini, un’associazione che ha dimostrato una
capacità di coinvolgimento delle
comunità locali nell’affiancare
l’Usl nell’idea di dare servizi». «Ci
sono dei bisogni», ha aggiunto,
«come quello delle cure palliative,
ai quali dobbiamo dare risposta e
stiamo valutando come trovare le
dimensioni logistiche e culturali
per accogliere al meglio i pazienti
che non hanno bisogno di interventi sanitari, ma di cure nella fase
terminale». Faronato ha quindi
ricordato i primi passi fatti verso
l’ospedale di comunità che, «se
ci saranno risorse e se verranno
Alleghe. I banchetti informativi della Cucchini e l’offerta dei biscotti
solidali da parte dei panificatori dell’Agordino.
Sala Stoppani hanno presentato
il libro “Disegni”, una raccolta
delle opere di Roberto: rappresentazione dei luoghi a lui cari,
degli scorci di Alleghe, dei tabià
e dei lavori di un tempo.
Roberto con i figli e la moglie
Clemens ha devoluto le donazioni raccolte durante la serata
alla Cucchini Ass. Agordino.
Chi è interessato al libro può
rivolgersi alla tabaccheria sorelle Callegari di Alleghe.
Donata dalla Cucchini all’Ospedale
“Culla care”, una poltrona
terapeutica per pazienti
I dirigenti dell’Uls 1 e i medici del reparto medicina dell’ospedale
di Agordo ricevono dalla Cucchini Agordino «Il pettirosso», il dono
della «Culla care».
fatte delle ristrutturazioni, verrà
ampliato».
A sua volta, il primario della
medicina, Massimiliano Mosca,
ha ribadito il dovere precipuo
dell’attenzione ai bisogni della
persona «per i quali - ha detto nel nostro reparto c’è sensibilità
e già prima del mio arrivo la dottoressa Corazzin ha impostato
l’accoglienza per i malati terminali.
Serve anche una dimensione
culturale e una resistenza psicologica per rafforzare le nostre
capacità di accoglienza di questi
malati». Rilevando l’importanza
di strumenti come la «culla care»
perché migliorano anche il lavoro
degli operatori, Mosca ha posto
l’accento sul ruolo del «nostro
personale che dà molto perché
c’è un senso di appartenenza al
posto in cui vive». Ma ha pure
rimarcato la difficoltà di mantenere gli standard assistenziali,
mettendo in luce come il blocco
del turn over abbia portato alla
necessità di ridurre il personale
al pomeriggio. «D’accordo per
l’efficienza» ha proseguito riferendosi al contesto generale, «ma se
si raschia ulteriormente il fondo
del barile si rischia di avere delle
difficoltà». Per Favretti, tuttavia,
l’ospedale di Agordo «dove il
malato è ancora un nome e un
cognome, è ai primissimi posti
in regione per quanto riguarda i
tempi di assistenza al degente»
L’importanza delle sinergie tra
territorio e azienda è stata infine
evidenziata da Nadia Dell’Agnola,
presidente della Cucchini Agordino, per cui «avere tante persone
che collaborano assieme è fondamentale per il paziente in fine vita;
dobbiamo continuare a crescere
e a mantenere i servizi in un territorio vasto e disagiato, avendo
sempre prima di tutto l’attenzione
per l’uomo. Vorremmo riuscire a
portare ad Agordo anche un letto
specifico per i malati di fine vita e
in futuro creare uno spazio ad hoc
dove anche i famigliari possano
sostare». (g.s.)
Echi di Agordo
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solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
Per mancanza di ricambi e forze nuove
Chiude il “Gruppo di Insieme
Si Può”, attivo dal 1999
L’attuale gruppo ISP “Insieme Si Può” di Agordo è sorto nel
1999 subentrando a un gruppo
già esistente in precedenza.
Purtroppo, dopo così tanti
anni, con nostro grandissimo
dispiacere, ci troviamo costretti, per mancanza di forze
e di ricambio generazionale, a
chiudere l’attività del gruppo.
Continuiamo a sperare che qualcuno più giovane possa, come
abbiamo fatto noi in passato,
prendere in mano questa attività
di volontariato; a chi volesse
provare assicuriamo la nostra
collaborazione, se gradita.
Coraggio giovani, non abbiate timore, l’impegno richiesto per la gestione di questa
Associazione è ampiamente
compensato dalla soddisfazione
che deriva dal concreto aiuto
prestato a tantissime persone;
moltissime sono, infatti, le
lettere di ringraziamento che
abbiamo ricevuto in questi anni
e che ci hanno reso orgogliosi
di quelli che facevamo.
Lasciateci ringraziare tutti
quelli che in questi anni ci hanno
sostenuto in molti modi diversi:
con offerte in denaro per ogni
nostra iniziativa, con oggetti
Giovane bielorussa diventa medico
con l’aiuto di ISP di Agordo
“Cari amici di Insieme si Può di Agordo!
Vi voglio dire grazie per il vostro aiuto durante il mio studio
all’Università. Mi sono laureata e adesso sto prendendo la specializzazione.
Vi auguro buona salute, il vostro aiuto è stato per me… fondamentale. Grazie ancora e vi mando la foto in ricordo della mia
laurea. Ksenia - Bielorussia”.
Al termine dell’attività,
il Gruppo rende pubblico, attraverso “Echi di
Agordo”, come di consueto, il Bilancio 2015
chiuso al 31 maggio.
Entrate
Saldo cassa al 1° gennaio 2015
€ 1.030,49
Autotassazione aderenti
“ 1.558,00
Offerta libera aderenti e simpatizzanti
“
220,00
Pesca di San Vincenzo
“ 1.467,00
Totale entrate € 4.275,49
Spese
Offerta per terremotati del Nepal
€ 1.500,00
Fondi acquisto latte bambini Uganda
“ 1.500,00
Fornitura di una carrozzina per disabili in Uganda
in memoria di Dino Tomè
“
310,00
Fornitura di una carrozzina per disabili in Uganda
in memoria di Mario Tomè
“
310,00
Fornitura di una carrozzina in Uganda
dal Gruppo ISP di Agordo
“
310,00
Bisogno locale “
250,00
Spese per pesca S.Vincenzo
“
80,00
Spese bancarie “15,50
Totale spese € 4.275,50
Situazione di cassa al 31 maggio 2015 €
0,00
per la pesca di San Vincenzo,
con lavori, torte e biscotti per
il mercatino di Natale. Un ricordo particolare lo vogliamo
riservare ai ragazzi dell’ormai
ex Gruppo Furmada, capitanati
dalla sempre presente Nadia
Dell’Agnola, che per diversi
anni ci hanno preparato, in occasione del mercatino di Natale,
piccoli (ma grandi) lavoretti.
Senza tutti voi non avremmo
potuto fare niente.
Grazie a tutti gli iscritti del
Gruppo, presenti e passati: è
anche per merito del Vostro
contributo mensile che abbiamo
potuto aiutare tante persone e
missioni nel mondo, attraverso
la costruzione di asili, scuole,
orfanotrofi, ospedali, attraverso
sostegno economico ai terremotati, alluvionati, ai disabili
(fornendo parecchie carrozzine) e alle popolazioni colpite
da carestie.
Particolare soddisfazione
abbiamo ricevuto dall’adesione
al progetto “Una Casa per Claudia” del Gruppo ISP di Belluno,
che ha sostenuto la realizzazione, in Brasile, di diverse casette
per famiglie disagiate; grazie
alle cospicue risorse raccolte
da tutti voi è stato possibile
finanziare un’intera casetta,
a cui, per ringraziamento e
ricordo, è stato dato il nome di
ISP di Agordo.
In questi anni particolare
attenzione abbiamo sempre
riservato ai missionari Agordini
e Bellunesi: don Livio Piccolin,
padre Alberico De Pellegrin,
don Giuseppe Pedandola, don
Virgilio Pante, padre Sisto Da
Rold, don Bruno Soppelsa,
don Augusto Antoniol. Li ricordiamo tutti con affetto, ci
mancheranno molto le visite che
ci riservavano ogni qualvolta
rientravano in Italia.
Abbiamo risposto anche a
vari bisogni locali di famiglie
segnalateci dai servizi sociali
e alle sottoscrizioni fatte in
loco. Per molti anni abbiamo
sostenuto nello studio Ksenia
Kananok in Bielorussia che
grazie alla sua bravura e al nostro aiuto si è appena laureata
in medicina.
Basta! Non vogliamo annoiarvi oltre, chi ci ha seguito
ha sempre trovato su “Echi
di Agordo” i nostri resoconti
annuali.
Grazie ancora a tutti per
il concreto aiuto fornitoci in
questi anni e grazie, anche, per
qualche critica costruttiva, che
ci ha spronato a fare meglio.
Un affettuoso saluto da tutti
noi dell’ormai
ex Gruppo “Insieme Si Può”
di Agordo
18
Novembre 2015
Echi di Agordo
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
Assemblea 2015. Diplomi al merito ai
VOLONTARI del SANGUE
Istituto Comprensivo di Agordo
e U.S. Le Ville
uniti nella solidarietà
Bravi
ragazzi!
Il segretario Massimo Della Lucia consegna al suo vice, Giovanni
Farenzena, il distintivo d’oro delle 75 donazioni.
Come di consueto, nel corso
dell’assemblea della sezione
di Agordo dei donatori del
sangue, il segretario Massimo
Della Lucia ha consegnato degli
attestati ai volontari in base alle
donazioni fin qui effettuate. Si è
trattato di sedici diplomi al merito a: Francesco Corazza, Ermes Dell’Agnola, Mauro Della
Lucia, Antonio Fontanive, Mara
Lena, Denis Marcon, Nadia Rita
Mattana, Maria Negrini, Alex
Renon, Giuseppina Patrizia
Rezzonico, Giovanni Roldo, Paolo Stalliviere, Silvano Modesto
Tissi, Monica Todesco, Laura
Zasso, Paola Zasso. Quindi
di tredici medaglie di bronzo
a: Antonia Bulf, Sonia Busin,
Nadia Bustreo, Enriqueta Chiea,
Moreno Da Zanche, Paolo Dai
Prà, Matteo De Nardin, Piera
Della Putta, Michele Monestier, Roberto Murer, Maruska
Parissenti, Riccarda Santomaso,
Nadia Elisabetta Zasso e nove
medaglia d’argento a: Loris
Avoscan, Adriano Bianchi,
Danilo Cinti, Renata De Martin,
Anita Fossen, Claudia Latti,
Arcangelo Rosson, Laura Tomè,
Marco Vigilante.
Infine il distintivo d’oro a
Giovanni Farenzena per 75
donazioni.
Nel frattempo sono proseguiti gli incontri, nell’ambito
del «progetto sangue», dei
responsabili della sezione con
gli alunni delle scuole primarie
della conca agordina, a scopo
didattico e per divulgare fra i
ragazzi la benemerita attività,
sensibilizzandoli all’importanza del «dono del sangue».
Dopo Rivamonte, il segretario Massimo Della Lucia e il
rappresentante di zona, Diego
Tancon, hanno fatto visita alle
elementari di Voltago, dove hanno proiettato un dvd dell’Avis
regionale «Verso i tuoi 18 anni»
e dialogato con i ragazzi e le loro
maestre, rispondendo alle molte
loro domande.
«Grazie alla disponibilità della direzione sanitaria dell’Ulss
1», ha ricordato ancora Della
Lucia, «Il 15 aprile abbiamo
avuto anche la possibilità di portare i ragazzi a visitare il centro
trasfusionale di Agordo, dove il
dirigente biologo, Piergiorgio
Della Lucia ha spiegato loro
come si svolge la donazione».
Anche quest’anno avete dato
prova di grande altruismo.
Infatti, moltissimi sono stati
i giochi pervenuti presso la
scuola Primaria di Agordo da
tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo. Giochi ai quali avete
rinunciato in favore di chi, meno
fortunato di voi, ha bisogno di
essere aiutato.
Come di consueto, con la
preziosa collaborazione dei componenti del Gruppo Sportivo “Le
Ville”, il Mercatino dei giochi
usati si è tenuto nella frazione
di Prompicai, il giorno dopo
Pasqua, durante la tradizionale
Sagra di San Vincenzo e ha
raccolto 1200 euro che sono
stati devoluti all’Associazione
Primavera.
Si tratta di un gruppo di volontari che opera principalmente
nella Provincia di Belluno con
lo scopo di aiutare i bambini
disabili offrendo loro sostegno
e aiuto nel gestire la grave situazione creata dall’handicap
e supporto nel districarsi fra
i numerosi e difficili rapporti
con le varie istituzioni, dando
la possibilità di fruire di servizi
rivolti alla loro salute e al loro
inserimento sociale.
L’ Associazione, fin dalla sua
nascita, ha permesso ai bambini
con diverse patologie di iniziare
San Vincenzo 2015. il Mercatino dei bambini dei giochi usati.
dei percorsi di fisiokinesiterapia
in acqua seguiti da personale
specializzato nella piscina della
locale ULSS; di migliorare la
qualità di vita dei bambini e
delle persone diversamente abili
avendo come fine il benessere,
l’espressione di sé, la comunicazione e l’integrazione; di
sostenere le famiglie fornendo
strumenti e conoscenze per la
gestione della quotidianità e
per una maggiore comprensione delle competenze e delle
potenzialità della persona in
difficoltà; di promuovere una
cultura positiva della diversità,
in particolare della disabilità,
quale risorsa, quale fonte e stimolo di un cambiamento con le
altre realtà presenti sul territorio
anche attraverso un intenso lavoro di rete.
A ritirare la somma, consegnata dal presidente dell’U.S.
Le Ville Roberto Chissalè, è
salita ad Agordo, da Belluno,
la signora Claudia con la figlia
Fiore la quale ha spiegato agli
alunni e ai docenti presenti in sala
“Don Tamis” gli scopi dell’associazione e si è complimentata
per l’iniziativa della quale non
era a conoscenza. Grande è stata
l’attenzione da parte di tutti nei
riguardi di questa ragazza che, attraverso le sue parole, ha saputo
infondere nell’animo di ognuno
coraggio, forza e speranza.
La mattinata è stata inoltre
allietata dal concerto de “I
boce da Riva” diretti da Karl
Bergstrom e accompagnati da
Mara Buttol alla fisarmonica e
da Nelso Salton al basso con
la presentazione di brani della
musica pop italiana.
Tale iniziativa ha favorito
anche un gradevole ritrovo tra
i bambini della scuola di Rivamonte con quelli di Agordo
poiché il progetto coinvolge
tutte le scuole dell’Infanzia
e della Primaria dell’Istituto
Comprensivo.
Le insegnanti di Agordo
Novembre 2015
Echi di Agordo
19
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
Un vitale
sodalizio della
nostra comunità
IL TORNEO DEGLI ANGELI
LA FESTA DI SANT’AGOSTINO
Dal 20 dicembre 2014 al ’11 gennaio 2015 si è svolto al Palarova di
Agordo, organizzato dall’U.S. Le Ville “Bar Carlin”, il 9° Torneo
degli Angeli di calcio a 5, per ricordare Thierry Brancaleone e Denis
Benvegnù. Le compagini partecipanti erano sedici, ed è stato vinto
dalla squadra “Bar Carlin”.
LA LOTTERIA DI SAN VINCENZO
Domenica 30 agosto si è ripetuto a Tóccol l’ormai tradizionale e famigliare ritrovo di S. Agostino. Dopo la S. Messa, in armonia, serenità e
soprattutto amicizia, si è consumato il pasto all’aperto e si sono svolti
giochi vari tra i partecipanti. Tutto il ricavato di 1.800 euro, derivato
da libere offerte, è stato devoluto alla locale chiesetta per far fronte
alle spese sostenute per i lavori eseguiti negli anni scorsi.
Il 1° premio della lotteria di San Vincenzo 2015, l’autovettura
Suzuki Celerio, è stata vinto dalla signora Carla Pozzato di Gosaldo. È già la terza volta che il primo premio va a una persona
di quel Comune… che sia il caso di chiedere al Sindaco di poter
allestire una prevendita dei biglietti anche nella piazza di quel
paese il prossimo anno?
GITA IN TOSCANA DAL 4 al 6 SETTEMBRE 2015
Toscana: Lucca, Forte dei
Marmi, Casoli (qui, accom-
pagnati da Franco Pagliarulo,
autore di due graffiti a Prompicai, abbiamo potuto ammirare
una miriade di opere a graffito,
alcune delle quali “firmate” dal
nostro Dunio Piccolin), Carrara, Brescello (paese dove sono
stati girati i famosi film di don
Camillo e Peppone).
Come ogni anno l’allegria e
la spensieratezza l’hanno fatta
da padrone; bambini, adulti e
nonni si sono ritovati, oltre che
a visitare dei posti bellissimi,
a consolidare quel rapporto di
amicizia che oramai lega e contraddistingue l’US Le Ville.
Il prossimo anno festeggeremo vent’anni di gite e per questo vedremo di programmare
qualcosa di speciale.
20
Novembre 2015
Echi di Agordo
Notizie dal Comune
attraverso le sculture moderne,
il passato con il presente. Particolarmente gradita è stata anche
la collaborazione con il Circolo
Culturale Agordino, gli esercenti
Paola, Gabriella e Marco e Laura
Busin che aveva curato l’inaugurazione della mostra.
Grazie alla cortese ospitalità
di “Echi”, continuiamo a riferire
sull’attività dell’Amministrazione
Comunale svolta negli ultimi mesi.
Come di consueto riportiamo le
notizie suddivise, per semplicità
espositiva, nei referati dei membri
della Giunta Comunale.
A) Affari generali, Bilancio e
Urbanistica
Filo Diretto. È stato attivato
da alcune settimane il servizio
Filo Diretto: un canale web che
permette al cittadino di inviare
al Comune le segnalazioni che
verranno poi elaborate dagli uffici
competenti dell’Ente. Il servizio,
canale di comunicazione tra
Amministrazione e Cittadini, è
presente sul portale del Comune
di Agordo: l’utente che si iscriverà potrà verificare lo stato di
lavorazione della propria segnalazione e chiedere chiarimenti
sulla stessa.
B) Servizi alla Persona (politiche di sanità e sociale, cultura,
istruzione, famiglia, giovani e
servizi per l’infanzia e l’adolescenza)
Bianco in Arte: Un sentito
grazie agli artisti Laura Ballis,
Alba D’Alpaos e Vincenzo Munaro per aver abbellito durante
l’estate la piazza di Agordo con
le loro sculture. Le opere hanno
rispecchiato uno stile affine a ogni
singolo artista. Eleganza, fascino
e armonia che si sono insinuati
delicatamente in uno scenario avvolgente. Di fronte, la storica Villa
Crotta de’ Manzoni con accanto
il Brói e alle spalle la maestosità
dell’Agnèr. Un contorno di edifici
storici, quasi a voler coniugare
Gruppi di Cammino: Movimento e socializzazione sono
l’idea alla base di questa attività
promossa in collaborazione con
l’ULSS 1 di Belluno. Il 25 settembre scorso si è svolto l’incontro
informativo sui benefici dell’esercizio fisico ed è stata proposta il
giorno successivo la prima uscita
con un gruppo che ha passeggiato insieme e che speriamo possa
coinvolgere tante persone in futuro. A breve verranno comunicati i
prossimi appuntamenti. Ecco di
seguito il recapito di riferimento:
Servizio Igiene Sanità Pubblica,
Dott.ssa Donata De Donà. Tel
0437/645236.
Io nella mia Agordo – La
Grande Guerra – 100 anni dopo.
Nel periodo estivo si sono svolte
attività che sono state inserite nel
contenitore “Io nella mia Agordo”
e che ha come obiettivo il ricordo
del periodo della prima guerra
mondiale. L’Amministrazione
comunale ringrazia in particolare
il Circolo Filatelico Numismatico
Anche quest’anno due linee per il Pedibus...
Pedibus: Con l’inizio dell’anno
scolastico ha ripreso a viaggiare
anche il Pedibus. Come l’anno
scorso sono presenti due linee:
Piazzale Rova-Carabinieri-Scuola elementare e Toccol-Scuola
elementare. Il tempo non ferma il
Pedibus! Ogni mercoledì mattina
si possono incontrare i bambini
accompagnati da bravissimi autisti e controllori nel tragitto “a piedi”
verso la scuola di viale Sommariva... Chi arriva prima?
Donazione di organi e tessuti: Come già anticipato anche
i cittadini di Agordo hanno ora la
possibilità, in occasione del rinnovo della propria carta d’identità, di
esprimere la volontà di consenso
o diniego alla donazione di organi e tessuti. Ricordiamo che
l’espressione di volontà non è un
obbligo, ma una libera facoltà.
Per permettere alla cittadinanza
di approfondire cosa sia e come
avvenga questa espressione
di volontà è stata organizzata
il giorno 30 ottobre, grazie alla
preziosa collaborazione dell’AIDO
sezione provinciale di Belluno,
la serata dal titolo “Una scelta in
comune”.
Swappoint solidale: contro
lo spreco e per ridare valore
alle cose. In fondo a Corso degli Alpini, i volontari agordini
Bianco in arte. Le artiste Laura
Ballis e Alba D’Alpaos.
dell’associazione Onlus San
Martino in collaborazione con il
Consultorio familiare dell’ULSS
1, la Parrocchia, il Consorzio Pro
Loco dell’Agordino, l’Unione Montana Agordina ed il sostanziale
contributo dell’Amministrazione
Comunale, hanno creato un punto
di scambio gratuito di indumenti
ed altri articoli. Anche questa attività che già registra un notevole
afflusso di persone, è stata sostenuta allo scopo di promuovere
nuovi stili di vita, socializzazione
e condivisione. Apertura il sabato
dalle 16.00 alle 18.00.
Sistemazione della strada
pedonale a Mozzach.
Agordino per la preziosa collaborazione. Il 27 giugno è stata
inaugurata la mostra: “1915 – Il
fronte a due passi” con annullo
speciale filatelico. A fine settembre, il Circolo attraverso il proprio
presidente Riccardo Pallabazzer
ha presentato gli annulli speciali,
spiegando come e perché avvengono. È stato inoltre ricordato il
20° compleanno del sodalizio
ed espresso il desiderio che la
finalità della raccolta e collezionismo possa suscitare interesse
e coinvolgere nuove persone,
specie giovani.
C) Patrimonio e salvaguardia
del territorio (manutenzione e
La mostra “1915 - Il fronte a due
passi” con annullo filatelico.
amministrazione del patrimonio
comunale e lavori pubblici)
Nei mesi scorsi sono stati ultimati alcuni lavori di manutenzione
del patrimonio comunale ad opera
della Squadra Operai Comunale.
Tra gli altri segnaliamo:
- il rifacimento del muro in
cemento armato posizionato
nei pressi del lavatoio in località
Villalta;
- il rifacimento della segnaletica
orizzontale e riposizionamento di
cartelli e segnali verticali vari in
tutto il territorio comunale;
- la pulizia dei oltre 350 pozzetti
stradali per la raccolta di acque
meteorologiche;
- l’installazione e collegamento
di quattro pali dell’illuminazione
pubblica nel tratto iniziale di via
A.Tissi;
- la riparazione del ponte in
località Nagòl;
- la sistemazione della strada
pedonale in località Mozzach.
D) Sviluppo sostenibile (turismo, associazionismo, sport,
agricoltura-attività primarie e
mobilità).
Sono stati completati i lavori di
sistemazione della la strada che
da casera ai Pass arriva all’intersezione con la strada che porta al
Rifugio Carestiato. I lavori portati
a termine sono pari ad un importo di 80.000 euro, di cui 20.000
del comune di Agordo e 60.000
provenienti da fondi della legge
regionale 52/78 per il ripristino
delle strade silvo - pastorali e
malghe in disponibilità all’Unione
montana agordina.
L’addetto stampa
Marco Da Roit
Novembre 2015
Echi di Agordo
21
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Per la nona
volta, Gabriele
Bernardi
confermato alla
guida del
L’Assemblea annuale del
gruppo ARCA del 28 febbraio
scorso (come riportato dal
nostro Notiziario), ha eletto il
nuovo Direttivo e come previsto dal nostro Statuto, nella
prima riunione del Direttivo,
il 20 marzo 2015, sono state
assegnate le cariche dell’Associazione, con la nomina del
presidente, del vicepresidente
e del segretario.
È stata questa la nona elezione e per la nona volta è stato
assegnato all’unanimità a Gabriele Bernardi l’incarico di
presidente per reggere la guida
di Arca nel prossimo biennio
2015-2016.
Nel dibattito che ha preceduto l’elezione, Bernardi aveva
espresso la volontà di cedere il
passo ad altri, ma i consiglieri
Gruppo
hanno voluto esprimergli una
volta ancora l’apprezzamento
per la conduzione del gruppo
durante tutti gli anni trascorsi
dalla sua fondazione, quest’
ultima avvenuta il 18 febbraio
1998.
Nel ruolo di presidente,
Bernardi ha sempre favorito
lo spirito di concordia, di correttezza e di collaborazione
tra i soci e i risultati, a nostro
parere, non sono mancati. Non
dimentichiamo inoltre il suo
efficace rapporto con gli enti
locali ai fini di portare benefici
all’associazione.
Nella stessa riunione, il Direttivo ha confermato il vicepresidente nella persona di Gabriele
Fogliata e il segretario, Sonia
Scattolin.
Per chiudere, riportiamo
gli undici nominativi dei soci
che hanno fondato Arca nel
1998: Gabriele Bernardi, Tito
De Nardin, Gabriele Fogliata,
Enzo Galeone, Manlio Monestier, Mirella Munaro, Maurizio
Olivotto, Dino Preloran, Graziano Ronchi, Nadia Sirena,
Giovanni Tomasi.
Ben sette di loro proseguono
nel ruolo di soci propositivi e
attivi del sodalizio.
Il Gruppo Arca
Dal 4 luglio a tutto agosto, al Museo Geo-mineralogico e paleontologico di via 5
maggio ad Agordo, tra minerali e reperti archeologici, il Gamp ha messo in mostra,
in collaborazuione con ARCA, la vita “vagabonda” di Carlo Colli, (lombardo, 85
anni) che qualche anno fa decise di donare al Gamp e alla comunità agordina
la sua importante collezione mineralogica, composta da centinaia di campioni
provenienti da tutte le zone della Terra.
Colli ha quindi deciso di donare anche la sua notevole collezione archeologica,
composta da quasi 200 reperti litici provenienti dal Nord Africa, principalmente
dall'Egitto e dalla Libia, distribuiti lungo un percorso temporale che copre più
di 500 mila anni della storia africana, dal Paleolitico Inferiore al Neolitico.pezzi
provenienti per la maggior parte dal nord Africa.
La conferenza del geologo Manolo Plat all’interno della giornata
di scambio minerali-fossi per bambini.
Uno dei banchetto allestiti dai
bambini nell’esposizione-scambio al Polo di Tamonich.
I piccoli appassionati
di minerali e fossili
Piccoli espositori alla seconda mostra-scambio di minerali e fossili
al «Follador» di domenica 11 ottobre.
Si è svolta domenica 11 ottobre, nella sede del polo scolastico «Follador» di Tamonich ad
Agordo, la «Seconda giornata
di scambio minerali e fossili
per ragazzi» tra i 6 e gli 11
anni, organizzata dal al Gamp
(Gruppo mineralogico paleontologico agordino) presieduto
da Eugenio Forcellini.
«È stata una bellissima mattinata», hanno commentato
i promotori del Gamp, «che
ha visto coinvolti undici mini
appassionati di minerali e
fossili che, dalle 9 del mattino,
dotati ciascuno di un tavolino,
una mini-collezione e due libri
messi a disposizione dall’organizzazione, si sono sbizzarriti
nelle contrattazioni, discussioni
e comparazioni sui pezzi e
scambi vari». Ad essi si sono
aggiunti anche altri bambini che
con i propri genitori e familiari
hanno conosciuto la manifestazione e usufruito delle attività
programmate.
Oltre 100 persone hanno quindi potuto fare conoscenza con
il magico e misterioso mondo
dei minerali e fossili, ascol-
tare l’interessante conferenza
del geologo Manolo Piat dal
titolo «Ma tu li mangi i sassi?
Conoscere i minerali attraversi i cinque sensi» e seguire il
laboratorio didattico di Dino
Preloran, insegnante all’istituto
minerario, sul riconoscimento
dei minerali attraverso semplici
analisi di laboratorio.
Prima della chiusura della
manifestazione i ragazzi intervenuti hanno potuto anche mangiare assieme un panino (offerto
dall’organizzazione) per meglio
cementare lo spirito di gruppo e
la conoscenza reciproca.
«Siamo soddisfatti», il commento finale del Gamp, «per
l’iniziativa che verrà sicuramente ripetuta l’anno prossimo
anche per precisa richiesta dei
genitori intervenuti alla manifestazione. La grande attività di
scambio avvenuta tra i bambini,
molto divertiti da questa nuova
esperienza, ci fa ben sperare per
un possibile avvicinamento di
piccoli ricercatori al mondo
dei minerali e dei fossili, per
costruire assieme i soci del
domani».
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Novembre 2015
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Il 28 novembre presentazione del nuovo CD e...
Via alle manifestazioni per i 50 anni
di amicizia, musica e cultura
Approfittiamo delle pagine di
Echi per dare notizia delle nostre
ultime attività e delle prossime
in arrivo.
Dopo aver partecipato alla manifestazione a ricordo dell’inizio
della prima Guerra mondiale,
organizzata il 24 maggio u.s. dal
Comune di Agordo in collaborazione con alcune Associazioni
locali, il Coro ha partecipato il
20 giugno a una rassegna corale
a Tarzo (TV) con la Corale dei
Laghi di Tarzo e il Coro Lavaredo di Padova. Il 4 luglio,
assieme al Comitato Vecia Popa,
abbiamo ricordato la figura di
Renzo Da Rif durante una riuscita serata corale con, ancora,
il Coro Lavaredo e il Coro di
Breganze (VI).
Bellissima trasferta aldilà del
Passo Cereda il 18 luglio, su invito del Coro Sass Maor di Fiera
di Primiero. Davanti a un folto
e interessato pubblico ci siamo
esibiti in un ottimo concerto
raccogliendo consensi unanimi.
Una bella soddisfazione.
Ciliegina sulla torta degli
impegni estivi la serata a San
Tomaso Agordino. Nell’ambito
della manifestazione “‘na sera
in te le Vile”, organizzata dalla
Pro Loco, abbiamo cantato sotto
un cielo stellato nella frazione di Chiet. Un concerto ben
riuscito e divertente grazie al
numerosissimo pubblico e alla
perfetta ospitalità degli abitanti
del villaggio. Poi, come sempre,
la prima domenica di settembre
tutti a Malga Framónt per la tradizionale festa dell’amicizia con
il gruppo Alpini di Agordo e la
Sezione Agordina del CAI. Peccato per la scarsa partecipazione
degli agordini nonostante la
Il 28 novembre, serata importante per il Coro che presenterà il
nuovo Cd (registrato nella sede di piazzale Marconi) aprendo ufficialmente le celebrazioni del suo 50° di attività.
fredda ma bellissima giornata.
Il 25 ottobre p.v. ,come ormai
da 40 anni, ci siamo ritrovati con
tutti gli amici nell’Arcidiaconale di Agordo per commemorare
chi ha perso la vita sui monti.
Una tradizione divenuta ormai
un momento di raccoglimento
per tutta a vallata agordina.
Il 31 ottobre quindi abbiamo
partecipato alla rassegna “Dolomiti in Coro” a Castion, organizzata ogni biennio dall’ASAC,
l’Associazione per lo sviluppo
della coralità veneta che permette ai cori della provincia di
incontrarsi per far conoscere i
propri repertori.
Ma per noi l’appuntamento
clou sarà il 28 novembre. In
tale data presenteremo il nuovo
Cd del Coro e sarà sicuramente
una serata importante perché
racconterà un altro pezzo di
vita percorso da persone unite
dalla passione per il canto. La
serata inizierà con la Messa di
Santa Cecilia (protettrice dei
musicisti) e continuerà con la
presentazione del nostro lavoro con l’aiuto di Dino Bridda,
profondo conoscitore della
storia, non solo del nostro coro,
ma anche della coralità veneta.
La registrazione raccoglie canti
nuovi e due revisioni di brani
Come dicevo il CD è l’ultimo
tratto di strada del Coro Agordo.
Una strada lunga ormai mezzo
secolo: infatti il 26 dicembre
apriremo i festeggiamenti per
il 50° anno di attività. Non credo che nell’Agordino ci siano
molte associazioni che possono
festeggiare tale longevità.
Come dico sempre non è facile camminare insieme in concordia, ma la nostra compagine
continua a farlo rispettando,
a distanza di mezzo secolo,
l’idea primordiale dei fondatori
e l’entusiasmo di Salvatore
Santomaso maestro per più di
40 anni. Certo ci sono stati, ci
sono e ci saranno momenti di
difficoltà e di contrasto, come in
tutte le normali “famiglie”, ma
di certo non manca la volontà di
continuare il percorso iniziato
nel 1966. Detto ciò siamo orgogliosi di vivere questa “storia”
e siamo determinati a portarla
avanti certi anche della sua valenza culturale e sociale.
Il 2016 sarà vissuto proprio
all’insegna del fare musica per
fare cultura. Abbiamo infatti
programmato alcuni concerti/
Domenica 6 settembre. La Messa per la tradizionale festa dell’amicizia a Malga Framónt.
Sabato 26 settembre a Rocca Pietore per l’inaugurazione della sede
del Soccorso Alpino.
passati narrando con la musica
l’ultimo pezzo di strada che
abbiamo percorso dal 2008 al
2015.
Nonostante il periodo storico,
non facile dal punto di vista
economico, la Cassa Rurale
Agordino e Val di Fassa, il BIM
e l’Unione Montana Agordina
ci hanno sostenuto e ci hanno
permesso di portare a buon fine
il progetto.
Li ringraziamo di cuore per la
sensibilità dimostrata.
evento invitando alcuni gruppi
corali di alto livello nazionale
sperando di far cosa gradita
agli Agordini. Sarà nostra cura
pubblicizzare di volta in volta le
serate e tenere i lettori di Echi
aggiornati.
Che dire ancora? Solo che vi
aspettiamo alle nostre manifestazioni e che le porte della
nostra associazione sono sempre
aperte per chiunque il martedì e
il venerdì dalle 20.30. A presto
Roberta
Echi di Agordo
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cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Sempre prestigiose trasferte per il coro
dell’Istituto comprensivo di Agordo
La primavera dei Musici è iniziata con la partecipazione, dal
10 al 12 aprile scorso, al Festival
“Musicando” di Riccione, l’atteso
appuntamento che consente ai
ragazzi del coro di trascorrere
insieme tre giornate all’insegna
del canto. Il viaggio per raggiungere Riccione, il soggiorno in un
ottimo hotel, gli spostamenti per
raggiungere il Palazzo del Turismo dove si svolgono le lezioni, il
mare, la spiaggia, le amicizie con
componenti di cori di varia provenienza, le lezioni con maestri
di fama internazionale, tutto ha
contribuito a creare un’atmosfera
di gioia e condivisione.
Anche quest’anno i Musici
hanno avuto la fortuna di fruire
del lavoro intenso e affascinante del Maestro Basilio Astulez,
docente spagnolo di fama internazionale.
Il contenuto del laboratorio
è stato più approfondito che
mai: nell’Atelier il coro ha fatto
conoscenza con brani popolari
delle culture che si affacciano
sul Mediterraneo. Una eccezionale opportunità di arricchimento
culturale, non solo strettamente
artistico-musicale, ma anche
interdisciplinare, con un particolare accento alla dimensione
linguistica, se si considera che
l’insegnamento del Maestro, si
è sviluppato prevalentemente
con l’uso della lingua inglese. Un
aspetto che ha consentito ancora
una volta di comprendere l’importanza della comunicazione in
lingua, sempre più indispensabile
anche dentro i confini del proprio
Paese.
Nell’esperienza riccionese non
è mancata inoltre l’opportunità di
esibirsi in un bel concerto in cui
ogni coro ha presentato un campionario del proprio repertorio: la
serata è stata aperta dalle locali
formazioni, per proseguire con
quelle provenienti da varie regioni, tra cui i nostri Musici, diretti da
A Riccione “Musicando” e
“Canto Pace” all’Arena
di Verona
Marina Nessenzia e accompagnati al pianoforte da Manuela
Ben, che si sono fatti apprezzare
per la raffinatezza della vocalità e
del repertorio proposto.
Il lavoro dei tre giorni si è concluso con un Concerto-Matiné dei
cori-laboratorio tenutosi domenica, presso il Palazzo del Turismo,
dove il pubblico ha potuto apprezzare i repertori appresi durante
l’attività con i Maestri.
e tre speciali formazioni corali
nate per l’occasione, composte
da coristi provenienti da diversi
cori. I Musici dell’Istituto Comprensivo di Agordo hanno avuto
l’onore di essere chiamati a far
Qui e sopra: nello scenario senza
tempo dell’Arena di Verona.
parte di una di queste, ossia della
formazione “Voci bianche, giovanili e femminili”, che si è esibita
sotto la direzione della maestra
Roberta Paraninfo, cantando
cinque brani tratti da “Song of
Sanctuary” di Karl Jenkins. Sugli
spalti erano presenti centinaia
di altri cori che, assieme alle tre
formazioni, hanno cantato sotto
la direzione del maestro Carlo
Pavese. Sotto la sua bacchetta,
seguita anche dall’orchestra sul
palcoscenico, hanno cantato
dunque migliaia di coristi che,
pur essendo giunti in Arena
dopo un adeguato periodo di
preparazione, non avevano mai
concertato insieme.
Oltre ai cantori, erano giunti
da tutta Italia un gran numero di
accompagnatori e un altrettanto
copioso pubblico.
L’evento è stato la dimostrazione dello straordinario potere della musica, che riesce
a mettere istantaneamente in
relazione così tante persone
fra loro sconosciute. Lo si è
potuto osservare ascoltando le
formazioni sul palco che, con
sole due prove d’insieme, nelle
settimane precedenti avevano
raggiunto un’ottima sintonia, ma
anche attraverso il canto degli
oltre 12.000 presenti in Arena:
persino il palpitante e surreale
silenzio che precedeva i brani
testimonia l’immediato clima di
condivisione creatosi.
Molti incontri di appassionato
apprendimento dei brani, vissuti dai Musici per prepararsi
all’evento, sono stati ampia-
Conto Cento Canto Pace: questo il titolo di uno dei più grandi
eventi corali mai realizzati, organizzato dall’ASAC, Associazione
per lo sviluppo delle Attività corali del Veneto e tenutosi domenica
24 maggio nello scenario senza
tempo dell’Arena di Verona. La
serata, condotta dalla presentatrice Elisabetta Gallina, con
gli interventi recitati dell’attore
Roberto Puliero, ha ospitato il
celebre Coro della SAT di Trento
I Musici in un
momento di relax
davanti al palazzo del Turismo di
Riccione.
mente ripagati dall’emozione di
cantare per la Pace a cent’anni
esatti dall’entrata in guerra
dell’Italia, in uno dei luoghi della
Musica più importanti e suggestivi al mondo.
Dal coro della SAT, ai brani
delle tre formazioni, dalla voce
narrante ai brani d’insieme,
è stato tutto un succedersi di
emozioni, culminate nel “Va’
pensiero” finale cantato da tutti
i presenti: è stato come essere
uniti in un grande abbraccio... è
stato un privilegio assoluto, che
i partecipanti conserveranno per
sempre nel loro cuore.
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Novembre 2015
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Circolo Culturale Agordino
Dai “Luoghi del Cuore”
all’archeologia di Oderzo
e presentazione di libri...
Tra gli avvenimenti principali
che hanno caratterizzato l’inizio
della primavera agordina, ci
sono state le giornate del FAI per
promuovere “I Luoghi del cuore”,
manifestazione che ha permesso
a più di mille persone di visitare il
Palazzo Crotta de’Manzoni. Noi
ci eravamo già attivati per raccogliere le firme per salvaguardare
la famosa Torresella, logo del
nostro Circolo culturale, ma per
l’occasione abbiamo organizzato
tre serate per promuovere questo
evento, in collaborazione con
il Comune, l’Unione Montana
Agordina e il Circolo Fotografico
“Gigia De Nardin”.
Nella prima serata Patrizio De
Ventura ci ha raccontato gli inizi
della storia delle famiglie Crotta
e de’ Manzoni con documentazione tratta dall’archivio privato e
dal fondo Da Giau, mentre Dino
Preloran ci ha fatto conoscere
l’importanza dell’attività mineraria
nell’Agordino. Durante la seconda serata Gianpaolo Soratroi e
Chiara Fontanive ci hanno fatto
fare un viaggio nella storia della
famiglia de’ Manzoni attraverso
immagini tratte dall’archivio privato della famiglia, donate al Circolo
Fotografico e rimesse a nuovo da
Maurizio Baratti. La terza serata
ci ha invece portati a conoscere
l’architettura del Palazzo, il suo
giardino e le sue statue con la
dottoressa Mariangela Bognolo.
La copertina del nuovo libro di
Albino Mezzacasa.
“I luoghi del cuore”: tre serate per promuovere la conoscenza della
Villa veneta Crotta de’ Manzoni, visitata da più di mille persone.
Un grazie particolare a Massimiliano Dell’Olivo, membro della
delegazione FAI di Belluno e al
dottor Luca Matteucci de’ Manzoni che ha riempito le varie lacune
durante tutte le serate.
Per unire la cultura al divertimento a maggio abbiamo fatto
la consueta gita annuale. Leda
e Gloria ci hanno organizzato la
giornata a Oderzo dove abbiamo
visitato le aree archeologiche.
Importante insediamento romano
con il nome di Opitergium, derivava la sua fortuna dalla posizione
al centro di un’area pianeggiante
collegata al mare da fiumi navigabili e vicina all’area alpina. Questa
posizione strategica la condannò
a distruzioni periodiche tra cui il
passaggio di Attila. La cittadina in
età augustea si arricchì di Foro e
Basilica riportati alla luce assieme
La gita annuale , questa volta a Oderzo in visita alle aree archeologiche.
a una grande Domus. Si possono
ancora scorgere i resti della parte
inferiore di due pozzi nonché la
pavimentazione musiva di una
domus, i resti della basilica civile
e di un’imponente scalinata. La
maggior parte dei ritrovamenti
è conservata nel museo dove al
primo piano c’è l’esposizione dei
reperti di epoca preromana provenienti dalla città e dai dintorni
e i principali tipi di anfore di età
romana. Al piano terra abbiamo
visto resti di monumenti funerari,
alcune pregevoli teste ritratto e il
cosiddetto “mosaico della caccia”
di età tardoantica.
Per concludere con le nostre
attività, ad aprile abbiamo presentato uno degli ultimi libri di
Giuliano Dal Mas “Incontri”, in
cui l’autore ha delineato la figura
di alcuni agordini più o meno
celebri.
***
Fra i vari altri appuntamenti
dell’estate, ricordiamo che il 1°
agosto il Circolo ha patrocinato la
presentazione di una interessante
pubblicazione. Si tratta di “ Ós da
lónz - Voci lonatne”, il terzo libro
del bravo quanto discreto artista
di La Valle Agordina che, come
nei precedenti “Le bèrte de La
Val” e “Atefùlgore”, ha scritto una
serie di racconti relativi a vicende
del passato lavallese descritte
dall’autore sulla base di ricordi
uditi dai vecchi, resi vivi e appassionanti anche dalla sua fervida
fantasia. Albino Mezzacasa, affermato scultore, ha confermato qui
una non comune vena di scrittore
come pure il talento di grafico e
pittore: sue le 12 originali illustrazioni che corredano la copertina e
i testi del libro che si apre con una
introduzione di Gianni Santomaso. La presentazione al pubblico
è stata invece fatta dal giornalista
Dino Bridda, nella saletta della
Biblioteca civica, alla presenza
di un numeroso pubblico di amici
ed estimatori di Albino.
Giovanna Ganz
Complimenti, MARINA!
Il Consiglio direttivo del Circolo ha infine deliberato all’unanimità di
assegnare la 16a edizione del “Premio per la diffusione della cultura
nella vallata Agordina” a Marina Nessenzia, per il suo impegno nel
campo musicale. La consegna del riconoscimento avverrà sabato 21 novembre, alle 20.30, in sala don Tamis, con un concerto de I Musici.
Echi di Agordo
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cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Agordo Musica
La 22a edizione di
«Musica
nell’Agordino»
L’edizione numero ventidue
del Festival “Musica nell’Agordino”, organizzato dall’Associazione Asolo Musica e Agordo
Musica, ha scelto di soffermarsi,
per valorizzare il ricco patrimonio di organi antichi e moderni
presenti nel territorio, su alcuni
esemplari di grande pregio, che
da tempo costituiscono tappa
irrinunciabile di questo consolidato itinerario concertistico. Si è
così potuta riascoltare la straordinaria voce del Callido di Canale d’Agordo (1801), del Cipriani
dell’Arcidiaconale di Agordo
(1844), del recente strumento
collocato da Francesco Zanin
nella chiesa di Rivamonte (2003)
e dell’organo ottocentesco - sino
ad ora ritenuto di costruttore
anonimo, anche se di evidente
scuola callidiana - situato nella
chiesa di San Tomaso Agordino. A proposito di quest’ultimo
strumento, una ricerca condotta
dal dott. Loris Serafini, che di
molti aspetti storico-artistici
locali è insigne studioso, ne ha
permesso di verificare - proprio
alla vigilia del concerto tenutosi
a San Tomaso - la paternità callidiana. Il documento che accerta
tale attribuzione è il discorso di
don Benedetto Tissi, arciprete
e vicario foraneo di Canale
d’Agordo (1754-1822) tenuto
in occasione dell’inaugurazione
dell’organo di Gaetano Callido
della chiesa parrocchiale di San
Tomaso, 25 luglio 1802, recitato
alla presenza del costruttore
medesimo. Al lui il prelato si
rivolge direttamente con le seguenti parole: “Sia però adempiuta, o immortal Calido, con la
maestra mano vostra, la voce
della mirabil vostr’opera alla
sempre maggior esaltazione e
gloria di Dio”.
Un’altra gemma che è venuta ad aggiungersi al tesoro
di organi artistici dell’Agordino in questo 2015 è il nuovo
strumento costruito dalla ditta
Andrea Zeni di Tesero (TN)
per la chiesa parrocchiale di
Caviola. L’organo, a trazione
meccanica, conta 16 registri distribuiti su due manuali e pedale;
la qualità della realizzazione,
sotto il profilo sia timbrico che
estetico, è eccellente. Collocato
su una cantoria appositamente
costruita sopra la principale
porta d’ingresso, esso si integra
perfettamente con l’architettura
interna, valorizzando l’ambiente
e prestandosi a servire con
grande decoro la liturgia nei
tempi a venire.
I concerti di “Musica nell’Agordino 2015", che come sempre
sono stati frequentati e applauditi
da un folto pubblico di appassionati, hanno presentato soluzioni
strumentali diversificate, per
produrre il maggior richiamo e
interesse possibili: dall’organo
solo, con il veneziano Nicolò
Sari a Canale d’Agordo e il
vicentino Enrico Zanovello a
Rivamonte, al duo (tromba e
Esordienti ammirevoli: dopo la vittoria
una riflessione sulla tragedia del Vajont
La squadra Esordienti
dell’Agordina Calcio si è aggiudicata il 2 giugno scorso il 22°
Torneo Città di Ponte nelle Alpi,
nono memorial Rolando Boito.
In attesa di disputare la finale,
nella quale gli agordini hanno
superato il Cavarzano con il
punteggio di 2-1, la squadra ha
approfittato per recarsi a Fortogna
dove ha visitato il Cimitero monumentale dedicato alle vittime
del Vajont.
Un’occasione per riflettere
sulla tragedia che nel 1963 ha
cancellato l’abitato di Longarone
e per aiutare i giovani atleti a
prendere coscienza di un pezzo,
seppur drammatico, della nostra
storia.
organo a San Tomaso, organo
a quattro mani ad Agordo); particolare si è rivelato il programma
inaugurale di Caviola, svolto
dall’organista Giovanni Feltrin
in forma di Messa organistica,
con l’intervento aggiuntivo di
una voce recitante, il supporto
del Coro parrocchiale, e il canto
corale dell’intera assemblea a
conclusione dell’applauditissima manifestazione.
A.B.
AGORDO – Il duo BortolozzoFeltrin nell’applaudito concerto
d’organo a quattro mani del 13
agosto al Cipriani dell’arcidiaconale.
26
Novembre 2015
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
(C. & G.). - Il rinnovo del
direttivo della Sezione Agordina del Club Alpino Italiano
di marzo ha dato uno spunto di
rinnovamento al consiglio con
l’ingresso di sei nuovi soci. Per
la verità il vertice subisce alcuni
cambiamenti fisiologici ma
senza grandi scossoni perché
tra i potenziali candidati alla
presidenza nessuna ha dato il
proprio assenso.
Così Antonello Cibien ha
mantenuto la sua carica mentre
vice è stato confermato Dario
Dell’Osbel.
Questi i nominativi degli
altri consiglieri (qui elencati in
ordine di preferenza elettiva):
Geremia Pellegrini, Anna Magro (nuovo ingresso), Giorgio
Farenzena, Roberto Soramaè,
Eugenio Bien, Chiara Fontanive (nuovo ingresso), Luigi
Stradelli, Fulvio Zasso, Fabio
Fenti, Giuseppe Penasa (nuovo
ingresso), William Alchini
(nuovo ingresso), Sandro Benvegnù (nuovo ingresso) e Claudio Peloso (nuovo ingresso).
Questi sei nuovi nominativi
sostituiscono Titta Buttol,
Michele Costantini, Giorgio
Fontanive, Alice Prete, Carlo
Sartor e Remis Tommaselli che
non si sono ricandidati o che
non hanno ottenuto il quorum
necessario di voti.
Segretaria sarà Marina Todesco che si sta affinando per
sostituire Armando Dal Borgo
anch’esso divenuto “collaboratore esterno”.
Intanto, in questa fase stagionale, si ricorda che sono già
state effettuate varie uscite di
manutenzione sentieristica: in
particolare in Val Clusa con il
volontariato di La Valle Agordina per la riapertura della mu-
NOTIZIE SEZIONALI
PRIMAVERA-ESTATE 2015
lattiera per i Cartifai e di Casera
Prima, percorso chiuso dopo
l’incendio di alcuni anni fa.
Altri interventi sono in atto
in zone bisognose di attenzione
per migliorare l’accessibilità
come segnatamente in Valle
del Biois.
Il quadro dell’attività estiva
ha preveisto una serie di escursioni in Agordino e oltre - spesso collegate al Centenario della
Antonello Cibien e Dario Dell’Osbel saranno ancora presidente e
vice per il triennio 2015-18
Domenica 2 agosto: la 32a adunanza sul Còl Gardelón (1449 metri)
a F.lla Aurine. Prima della Messa celebrata da don Fabiano Del
Favero, è stato presentato il libretto con le brevi relazioni di Santo
De Dorigo, Paolo Mosca e Alessandro Savio, Giorgio Fontanive,
Giocondo Dalle Feste e Loris Santomaso.
Grande Guerra in uno scenario
sovrasezionale - con accessi
alle opere di difesa nella nostra
vallata con accompagnatori
competenti (si segnala in particolare il Forte di Pèden e il Sass
de San Martin rispettivamente
a luglio ed agosto).
L’Adunanza Annuale di
domenica 2 agosto ha avuto
luogo a Forcella Aurine sul
Còl del Gardelón anche per la
ricorrenza del 50° delle Sciovie
De Dorigo (1965-2015).
Per la tradizionale Giornata
dell'’Amicizia in Framónt,
svoltasi domenica 6 settembre,
si sta cercando di trovare un’intesa con il gruppo guidato da
Giorgio Favero per effettuare
queste due manifestazioni
unitamente.
Confermata anche la serie
di Sere d’Autunno con quattro
appuntamenti svoltisi in una
sala don Tamis sempre gremita
nel mese di ottobre.
Per quanto riguarda i rifugi
- sostanzialmente completati
i lavori di messa in sicurezza
- è stato deciso di riaffidare la
gestione ad Aron Lazzaro per lo
Scarpa-Gurekian mentre per il
Carestiato Diego Favero continuerà la sua brillante attività.
Visitateli!
Vi troverete tutto ciò che un
rifugio alpino può riservare ed è
anche così che si promuove e si
sostiene l’accoglienza turistica
in quota.
Il Forte di Pèden rimesso in condizioni ambientali eccellenti dal volontariato locale unitamente al Gruppo Alpini Agordo e il Sass de San
Martin sono state fra le mete estive della Sezione Agordina del CAI.
Echi di Agordo
Novembre 2015
27
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Dieci anni di gemellaggio
AGORDO - DOLOMIEU
Dall’1 al 3 maggio una delegazione proveniente da Dolomieu (Francia) è stata in visita
ad Agordo per festeggiare una
ricorrenza molto particolare: il
decennale dalla stipula del patto
di gemellaggio che unisce queste
due comunità.
In municipio, si è tenuto l’incontro a cui hanno preso parte,
oltre agli ospiti francesi, autorità
e cittadini. I sindaci di Agordo,
Sisto Da Roit, di Dolomieu,
André Bejuit, Silvia Tormen
nella doppia veste di sindaco di
Taibon e rappresentante della
Provincia di Belluno, e di Zugliano (altro Comune gemellato
con Agordo), hanno ribadito la
forza di un legame che in questi
anni ha portato avanti scambi
significativi tra le associazioni
dei due paesi.
I gemelli francesi hanno
regalato alla Città di Agordo
un albero di tiglio simbolo di
concordia e amicizia.
Dieci anni fa a Dolomieu, in
occasione della firma del patto
di gemellaggio, gli allora Sindaci Patrick Bourdaret e Renzo
Gavaz ne avevano piantato uno
a ricordo dell’evento.
A sua volta, il presidente del
Comitato francese di gemellaggio di Dolomieu, Vincent
Arena, ha regalato agli agordini
un busto raffigurante Deodat de
Dolomieu.
La cerimonia, presieduta dal
vice presidente del Comitato
gemellaggio di Agordo, Mario Pongan, coadiuvato nelle
Un aspetto della mostra «La
Rivoluzione Dolomieu», allestita
dal Gamp in sala don Tamis.
L’incontro con i “gemelli” in municipio il 1° maggio. Il presidente
del Comitato francese di gemellaggio di Dolomieu, Vincent Arena,
a sn., dona alla presidente Michela Paganin, un busto raffigurante
Deodat de Dolomieu, alla presenza dei sindaci di Zugliano, Sandro
Maculan, di Dolomieu, André Bejuit, di Agordo, Sisto Da Roit e di
Oscar De Bona, presidente di Bellunesi nel mondo.
traduzioni da Nadia Zasso, ha
visto anche la partecipazione
di Oscar De Bona e Gioachino
Bratti, rispettivamente attuale ed
ex presidente dell’Associazione
Bellunesi nel Mondo.
Tutti, nei loro interventi,
hanno rimarcato la forza di un
sodalizio che dura ormai da 10
anni.
Le iniziative fatte hanno
coinvolto diverse associazioni
locali che hanno scambiato le
loro esperienze.
Il Sindaco di Zugliano, Sandro
Maculan nel suo intervento ha
giustamente sottolineato come
la cultura unisca assieme comunità diverse arricchendole e
facendole crescere.
L’interscambio culturale ha
permesso di far conoscere il nostro territorio anche negli aspetti
più tragici come la visita alla diga
del Vajont. Per questo motivo è
stato apprezzato il gesto di Luigi
dal GAMP e dal Comitato di
gemellaggio, patrocinata dal
Comune di Agordo, dall’Unione
montana agordina, dalla Fondazione Dolomiti UNESCO,
con il contributo del Consorzio
BIM Piave di Belluno. I relatori
Maurizio Alfieri, geologo, e
la dott.ssa Nicoletta Cargnel,
hanno parlato dell’importanza
geologica e storica della figura di
Deodat de Dolomieu scopritore
della Dolomia.
Gli ospiti hanno quindi avuto
l’opportunità di apprezzare
le nostre montagne, vedere la
Conca Ampezzana e Pieve di
Cadore dove il sindaco, Maria
Antonia Ciotti, ha dato loro il
benvenuto. Successivamente il
gruppo si è spostato a Belluno
per visitare la città capoluogo
di Provincia.
Domenica 3 maggio è stato
Nicoletta Cargnel e Maurizio Alfieri che hanno svolto due interessanti
conferenze su Dolomieu in occasione del decennale del gemellaggio
Agordo-Dolomieu.
3 maggio. Foto-ricordo ai piedi dello stendardo sul Brói.
Rivis, che ha voluto donare agli
ospiti la versione in francese del
suo libro: “L’histoire du projet
hydraulique. Grande Vajont”.
Al termine della cerimonia i
presenti hanno degustato i prodotti locali della Cooperativa
Agordino latteria di vallata.
Il pomeriggio ha avuto luogo la
conferenza intitolata “La Rivoluzione Dolomieu”, presentata da
Loris Santomaso, che ha fatto da
corollario all’omonima mostra
(inaugurata il 25 aprile con un
brillante intervento del geologo
Danilo Giordano), organizzata
il giorno della partenza con
l’impegno di promuovere nuove
iniziative che coinvolgano le Associazioni delle due comunità.
Il Comitato di gemellaggio
di Agordo ha ringraziato tutti
gli Enti, le Associazioni, le
famiglie ospitanti, i pubblici
esercizi che hanno reso possibile
la realizzazione di questi eventi.
Grazie inoltre a tutti coloro che
in questi anni, a vario titolo,
hanno collaborato e partecipato
alle iniziative proposte.
Claudia Cattadori
Comitato gemellaggio di Agordo
28
Novembre 2015
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Se c’era un dubbio, era dovuto
all’incertezza del meteo, ma su
un nuovo successo della Fiera del
bestiam c’era tranquillamente
da scommettere. E così è stato.
Per la 16a volta l’attesa manifestazione si è infatti riproposta
sul Brói di Agordo, il secondo
sabato d'ottobre, forte di un
suo consolidato fascino che sa
suscitare nella gente un sempre
grande interesse.
Un evento che si è confermato
festa di popolo, quindi festa per
tutti: bambini, famiglie, anziani,
amanti dei prodotti a chilometro
zero, dei macchinari agricoli o
curiosi delle realizzazioni degli
artigiani locali e, non senza un
po’ di nostalgia, appassionati
della civiltà agricola agordina.
Ancora una volta Insomma una
bella giornata divisa a metà tra
la rievocazione della tradizione (era uno dei quattro storici
appuntamenti fieristici annuali
di Agordo) e le prospettive di
possibili sviluppi economici
futuri legati alla terra.
Il grande prato cittadino è
stato riempito sin dal mattino
dagli animali (mucche, capre
e cavalli), nonché da diversi
espositori sistemati sotto il
lungo e capiente tendone e man
mano dall’accorrere della gente
fattosi sempre più consistente.
Immancabili, e come sempre
molto apprezzati, i particolari
momenti riservati alla «scòta» (la
lavorazione del latte) eseguita dal
maestro Nino Belòt, anche fra la
curiosità divertita di un gruppo
di alunni della scuola media, e
alla trebbiatura dell’orzo grazie
alla bella dimostrazione offerta
dagli «Amighi dei veci mistieri
di Sedico».
Ma a rendere viva e carica di
interesse l’edizione 2015 della
Fiera, ci sono state due speciali
novità. La prima, portata da Carla
De Nardin, del ristorante di Rif,
la quale, assieme ai figli Eva e
Daniela, ha fatto vedere come si
prepara il tipico piatto del «tocà
da bóia» con pastìn e vari tipi di
formaggio da accompagnare alla
polénta. La proposta rientrava
nell’ambito del progetto «Cucina
la crisi – Le ricette dei nonni»,
promosso dal Comitato Pro
Loco UNPLI Veneto e Regione
del Veneto per la valorizzazione e la tutela della tradizione
gastronomica veneta attraverso
l’individuazione e degustazione
di un piatto povero locale.
Assolutamente originale e in-
Successo n.16 per la
FIERA DEL BESTIAM
Una visione della manifestazione del secondo sabato d’ottobre sul Brói.
novativa quindi la straordinaria
apertura al pubblico, grazie alla
disponibilità del proprietario
Luca Matteucci, delle cantine
della Villa Crotta-De’ Manzoni.
Qui, giovedì sera, presenti trecento persone con il sommellier
Angela Rech, era stata inaugurata la manifestazione «Formai
e Vin» che è poi continuata sia
venerdì che sabato nei 24 locali
aderenti della città, con l’offerta
in ciascuno dell’assaggio di
formaggi nostrani abbinati a un
vino particolare.
Apprezzata poi nel pomeriggio
l’esibizione del Gruppo folk
Marmoleda e la golosa degustazione delle dolci e caratteristiche
«frìtole» da Rif, a chiusura di una
Esposizione zootecnica.
Nelle cantine di villa Crotta de’
Manzoni.
La tradizionale «scòta» del Nino Belòt seguita dagli alunni della scuola
Dimostrazione del tipico «tocà da bóia» fatta da Carla De Nardin
con i figli Eva e Daniele.
giornata ricca di spunti e, cosa
fondamentale, di un non comune
spirito di collaborazione. Alla
riuscita della Fiera del bestiam,
affiancando i promotori del comitato, Comune di Agordo, Ad
Agordo ProLoco e gruppo Alpini
Agordo, Taibon e Rivamonte,
hanno infatti dato il loro fattivo
apporto la Coldiretti, l’Union
Ladin Val Bióis, l’Union de i
Ladin de Àgort, i Comuni di Falcade e San Tomaso e il Comitato
gemellaggio di Agordo.
Visibilmente soddisfatto Damiano Soppelsa, uno dei promotori e organizzatori, sicuramente
per la grande partecipazione
della gente, ma «siamo contenti
soprattutto», ha detto, «per il
rafforzato ideale collaborativo
e quindi anche perché la nostra
scelta di puntare sui produttori
agricoli locali e non su un generico mercato, è stata nuovamente
premiata dalla gente».
Echi di Agordo
Novembre 2015
29
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
San Vincenzo ’15 ha fatto 13
e Agordo è sempre più
il “Paese del Graffito”
Con questi tre fanno tredici.
Nessun riferimento scaramantico al numero che indica il totale
delle splendide opere artistiche
raggiunto con la sesta edizione
di «Agordo, paese del graffito»,
ma solo la constatazione di
una bella e coraggiosa iniziativa, ideata nel 2010 e risultata
vincente per meriti propri e
non certo per la… ruota della
fortuna.
Roit, della vicepresidente della
pro loco, Giuliana Facciotto, e
la benedizione dell’arcidiacono, monsignor Giorgio Lise,
al primo lavoro scoperto sulla
piazzetta di Paréch, sull’abitazione di Michele Costantini,
forte alpinista, membro della
squadra del soccorso alpino e
«figlio d’arte» dell’indimenticato grande scalatore Gianni,
caduto sull’Ortles Cevedale
Artisti, organizzatori e proprietari sotto la parete della casa di Gabriele Bogo impreziosita da «Giochi in piazzetta» di Samuele Vanni.
Tanta gente sabato 4 aprile,
vigilia di Pasqua a Paréch,
Prompicai e Tóccol, nonostante
una temperatura ancora invernale, all’inaugurazione dei tre
nuovi graffiti del consolidato
progetto d’arte che fa dire a
voce alta che Agordo è davvero
il «paese del graffito».
La semplice cerimonia è
iniziata con il saluto del presidente dell’Usd Le Ville,
Roberto Chissalè, visibilmente
soddisfatto ed emozionato, del
sindaco di Agordo, Sisto Da
nell’agosto 1972
L’opera, realizzata dagli
alunni della classe quinta della
scuola primaria «T. L. Burattini» di Agordo, guidati dalle
insegnanti, assieme al direttore
artistico del progetto, Dunio
Piccolin, è stato un omaggio
al gruppo rocciatori agordini
«Gir» nel 50° di fondazione (5
aprile 1965).
Ci si è quindi spostati a Tóccol
per ammirare i graffiti di due
affermati artisti toscani Franco
Pagliarulo e Samuele Vanni.
Artisti, organizzatori e proprietari sotto la parete della casa di Diego
Carli abbellita dal «Filo del racconto» di Franco Pagliarulo.
Dunio e gli allievi e le maestre della quinta elementare sotto l’omaggio
ai «Gir» realizzato sulla casa di Michele Costantini.
Il primo ha impreziosito la
casa di Diego Carli con «Il filo
del racconto», la storia di un filo
di lana che percorre per intero
una parete della casa, mostrando
una donna anziana che maneggia la «ròda» per filare la lana,
osservata con meraviglia dalla
piccola nipote e da un gruppo
di bambini.
Il secondo ha dipinto «Giochi
in piazzetta» sull’abitazione di
Gabriele Bogo: uno spaccato di
vita passata nel piccolo spiazzo che costeggia la chiesetta
di Sant’Agostino di Tóccol,
solitamente frequentato dai
bambini e dai fanciulli della
frazione per i loro giochi, nei
pressi dell’antica fontana scolpita nella pietra.
Dunque, in sei edizioni del
singolare progetto (ideato da
Dunio Piccolin e portato avanti
dall’Usd Le Ville, con il Comune di Agordo, la Pro Loco,
la Cassa Rurale Val di Fassa e
Agordino e il Consorzio Bim)
i graffiti dislocati nelle tre località di Agordo, a monte della
regionale 203, sono tredici. Ma
il numero è destinato ormai ad
aumentare, mentre da più parti si
auspica che il percorso che collega le tredici opere d’arte venga
valorizzato e pubblicizzato lungo tutti i 365 giorni dell’anno.
Intanto, però, s’impone che si
faccia sapere anche fuori provincia che Agordo è il «Paese
del graffito»: la rinascita del
turismo nel capoluogo e dintorni
può passare senz’altro anche da
qui. Purché chi di dovere voglia
rendersene finalmente conto e
agire di conseguenza!
30
Novembre 2015
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
La secolare festa di popolo
a Prompicai: religiosità,
folclore e tanta solidarietà
La copertina del vivace dépliant
della manifestazione realizzato
da Dunio.
Riportiamo in questo numero, come per altre manifestazioni, il ricordo della sempre
bella festa annuale del giorno
dell’Angelo.
Nella ricorrenza di San Vincenzo Ferrer, che ad Agordo si celebra
il giorno di pasquetta, la «Sagra
del fanciullo», secolare tradizione
popolare, continua a rivivere nel
bel villaggio di Prompicai, divenuto anche il «paese del graffito». La
festa è sempre un momento atteso
di coinvolgente aggregazione, sia
religiosa che sociale per la gente
della vallata ma anche di fuori,
con molteplici spunti culturali e di
solidarietà, oltre naturalmente alle
immancabili occasioni ludiche per
la gioia soprattutto dei fanciulli, ma
non solo. Il tutto grazie all’instancabile volontariato dell’Us Le Ville,
guidato da Roberto Chissalè, dei
giovani della parrocchia e di altri
gruppi spontanei del luogo.
Così è stato anche quest’anno.
Lunedì 6 aprile sono stati quindi
I giochi dei bòce organizzati,
nel pomeriggio, dai giovani del
gruppo parrocchiale su «La
Lòbia» di Paréch.
Una devozione sempre viva quella per san Vincenzo.
riproposti gli eventi consolidati
da anni. Si è iniziato con la
celebrazione di due Messe, alle
8 e alle 10 (con benedizione
dei fanciulli) nell’antico oratorio
(risalente al 1659) dedicato a
San Vincenzo Ferrer, e si è proseguito fra i consueti divertimenti
come il torneo «bati i vóf» e «i
giochi dei bòce» organizzati,
nel pomeriggio, dai giovani del
gruppo parrocchiale su «La
Lòbia» di Paréch.
Non è mancato il richiamo alla
tradizione con i «pòp» (fantocci),
frutto della fantasia dei soliti volontari del gruppo «Chéi de na
òlta» capitanati da Renato Bien,
disposti lungo il corso del torrente Campregana, raffiguranti
la vita e le attività di un tempo,
e l’11a edizione del concorso
di disegno in memoria di Tita
Zasso, riservato agli alunni delle
classi quinte delle elementari,
Sempre tanta gente e tanti bambini alla «Sagra del fanciullo».
che ha avuto come tema proprio
«La sagra del fanciullo di San Vincenzo». Quest’anno c’è stato pure
il Comitato Pullir con la proposta
dei suoi «lavori di un tempo»:
filatura e cardatura della lana,
realizzazione di cuscini e borse
con le brattee delle pannocchie,
impagliatura ecc. accompagnati
da canti tradizionali.
Il ristoro come di consueto affidato ai collaudati chioschi dell’Us
Le Ville (piatti tipici a mezzogiorno
e sera), sulla piazzetta antistante
la chiesetta, e al gruppo Campregana al Molìn de la Pìpi. Hanno
chiuso la festa, nella serata, la
musica e il ballo all’aperto con
Eros e Oscar e l’estrazione dei
premi della ricca lotteria di san
Vincenzo, 1° premio un’auto
Suzuki Celerio.
Ma grande importanza e spazio
sono stati riservati come sempre
all’aspetto umanitario e solidale.
È continuata anzitutto anche
quest’anno l’ammirevole iniziativa
della raccolta e vendita di giochi
usati da parte di tutti gli alunni delle
Scuole Primarie e dell’Infanzia
dell’Istituto Comprensivo di Agordo, il cui ricavato, come riferiamo
in altra parte, è stato devoluto
questa volta all’Associazione
Primavera di Belluno, sodalizio
di volontariato con lo scopo di
aiutare i bambini disabili. Non è
mancata quindi la pesca di beneficienza del Gruppo Insieme si
Può di Agordo, rivolta quest’anno
al progetto «Latte in polvere per
i bambini malnutriti in Uganda»,
lo stand di Emergency a favore
del Centro pediatrico di Bangui
(Repubblica Centrafricana) dove
erano presenti anche i ragazzi del
Ceod, Centro Diurno psichiatrico
di Agordo, con i loro simpatici
lavoretti e, infine, sempre in
beneficienza, nel ricordo di Tita
Zasso, è andato pure il ricavato
del pranzo al Molìn de la Pìpi.
Ritorno alla tradizione con i
«pòp»: le figura dei mestieri di
una volta ideati dall’indimenticato Tita Zasso.
L’11a edizione del concorso di disegno in memoria di Tita Zasso,
riservato agli alunni delle classi quinte delle elementari, che ha avuto
come tema proprio «La sagra del fanciullo di San Vincenzo».
Echi di Agordo
Novembre 2015
31
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Per gli ottantanove bambini
della...
Martedì 1 settembre 2015:
primo giorno per gli 89 bambini iscritti alla scuola materna
Mons. Luigi Cappello di Agordo… e con grande entusiasmo
si da il via al nuovo anno insieme! Bentornati a mezzani
e grandi, che con gioia si sono
rincontrati dopo le vacanze
estive, e un caloroso benvenuti ai 27 piccoli che, dopo le
incertezze dei primi giorni, con
coraggio si sono tuffati nella
nuova realtà.
Il piano per l’offerta formativa quest’anno propone “Colore
e Arte” con un programma di
attività e laboratori molto congeniali ai bambini, atti a guidarli alla scoperta dei colori e ad
avvicinarli al mondo dell’arte,
aiutandoli ad esprimere in
maniera personale ed originale
emozioni e idee.
Anche quest’anno le attività
proposte sono tante; oltre al
laboratorio di inglese per i più
grandi, sono stati inseriti i laboratori di musica e di creatività
per mezzani e piccoli, cominciati a ottobre e che proseguiranno fino a maggio. Già in
programma sono le due uscite
a teatro nel mese di novembre
per mezzani e grandi e l’attività
Si ricomincia!
della ginnastica da gennaio in
poi. Un programma di attività
molto intenso anche quello di
quest’anno per dare ai bambini
la migliore e massima possibili-
...Scuola materna
“Mons. Luigi
Cappello”
tà di esperienze e rendere le loro
giornate a scuola momento di
crescita, sviluppo, condivisione
e divertimento! In una scuola
che continua a offrire un ricco
4^A
servizio grazie all’esperienza di
chi con saggezza amministra la
scuola e a chi si prodiga ogni
giorno per mantenerne la qualità, in un periodo difficile.
Ma le sorprese non sono
ancora finite e con ciò cogliamo l’occasione di salutare e
ringraziare una persona per
noi molto speciale: la nostra
cuoca Apollonia che, dopo oltre
20 di servizio, ha raggiunto la
pensione… così avrà tempo
di godersi i tanto amati nipoti!
Grazie per averci preparato con
amore tanti pranzetti prelibati!
Al suo posto da settembre si è
unita al team con grande energia
Viviana, alla quale auguriamo
buon lavoro!
Che dire... un buon inizio a
tutti! In bocca al lupo!
4^C
Scuola materna di Agordo
Novembre 2015
32
Echi di Agordo
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Settembre 2015
I soggiorni-studio
Minerari/chimici e
degli studenti del “Follador”
turistico Falcade...
Fredda ma affascinante, caotica ma ordinata, antica ma
dal sapore moderno, la città
di Edimburgo è stata la meta
dell’annuale soggiorno studio
organizzato per le classi terze e
quarte dell’Istituto Tecnico Minerario e Chimico “Follador” di
Agordo, l’I.PSSAR e l’Istituto
Turistico di Falcade dalle nostre
docenti di lingua inglese. La
capitale scozzese è l’armoniosa
fusione di un passato medievale
con una recente realtà metropolita. La regione è caratterizzata
da una diversità naturalistica
che spazia dal North Sea ai vari
“lochs” (laghi vulcanici), il tutto
adornato da una moltitudine di
antichi castelli.
Abbiamo trascorso dieci
giorni, in settembre, prima che
iniziasse la scuola in Italia,
ospitati dalle famiglie scozzesi
dove, tra una stranezza e l’altra,
siamo entrati in contatto con
una quotidianità e uno stile di
vita decisamente lontani dai
nostri, avendo avuto inoltre
l’opportunità di stringere amicizia con studenti stranieri
provenienti da tutto il mondo.
Così come la famiglia, anche
la scuola è stata una completa
scoperta. L’approccio quasi
esclusivamente orale adottato
dagli insegnanti inglesi è stata
una meravigliosa novità, tanto
che per moltissimi di noi, le
lezioni di lingua sono state la
cosa che più a malincuore ci
ESPERIENZAINDIMENTICABILE
Al Castello di Alnwick
siamo dovuti lasciare alle spalle
con la partenza.
Avventurarsi tra le vie maggiori della New Town nella
speranza di ritrovare il giusto
bus per il ritorno, o scoprire
gli angoli più curiosi e magari
nascosti della città, sono state
imprese all’ordine del giorno,
che ci hanno permesso di esplorarla in parte anche autonomamente, e di farci trasportare da
questa Edimburgo tanto diversa
dall’Italia a cui siamo abituati.
La visita all’Edinburgh Castle, all’Alnwick Castle e allo
Stirling Castle ci ha immersi
nella società monarchica, nelle
dinastie passate di re e regine
della Scozia, e ci ha permesso
di immedesimarci in qualche
importante personaggio del
passato, indossando dei bizzarri costumi messi a disposizione all’interno dei castelli,
rendendo il tutto ancora più
divertente.
Abbiamo toccato con mano
la tradizione scozzese dei balli
...dieci giorni a
Edimburgo
(Scozia)
di gruppo, i famosi “Ceilidhs”
(pronunciato kaylee), attraverso una coinvolgente lezione
che si è rivelata un tuffo nella
cultura popolare. Impossibile
non menzionare il celebre
e mondialmente apprezzato
Scotch Whisky, per il quale è
stato ideato un vero e proprio
tour che ci ha guidato alla scoperta dei diversi sapori diffusi
nel territorio, dal più affumicato
e secco, al più amabile e fruttato.
Questa esperienza più di altre
ha entusiasmato l’intero gruppo, a differenza delle gallerie
d’arte moderna e classica, che
hanno riscontrato tra ragazzi e
professori pareri discordanti.
Una rilassante gita al Loch
Al Castello di Stirling
Katrine ha completato la nostra
scoperta della Scozia, con la
possibilità di pedalare veloci
sul lungolago per contrastare
l’aria frizzante del nord, senza il
pericolo di essere assaliti da un
mostro, un’eventualità che non
si sarebbe dovuta sottovalutare,
se avessimo optato per l’escursione al lago di Lochness.
Tra storia, cultura e divertimenti, questo soggiorno studio ha impresso un’impronta
indelebile nei nostri ricordi, e
ha lasciato dietro di se il forte
desiderio di ritornare, prima o
poi, perché Edimburgo è semplicemente una città da portare
nel cuore.
Alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a Edimburgo.
Emanuele De Rocco, Giovanna
Nart, Alessia Zanette
Novembre 2015
Echi di Agordo
33
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Estate 2015
Le classi 4e e 5e
del Liceo...
I soggiorni-studio
degli studenti del “Follador”
Come ormai tradizione del
Liceo “Follador”, noi alunni
delle attuali classi 4e e 5e
abbiamo partecipato al soggiorno studio di 10 giorni in
Inghilterra, quest’anno nella
bellissima città universitaria
di Oxford.
La scuola inglese che
abbiamo frequentato ci ha
dato l’opportunità di essere
inseriti in classi internazionali, cosa che ci ha ulteriormente stimolato a praticare
la lingua inglese. Abbiamo
apprezzato la disponibilità e
la bravura del personale della scuola, che ha veramente
cercato di rendere il nostro
soggiorno il più piacevole e
costruttivo possibile.
La sistemazione in famiglia
ci ha permesso di conoscere
e condividere abitudini e stili
di vita differenti dai nostri; è
stata inoltre un’altra importante occasione per rafforzare la nostra competenza
comunicativa.
Ad Oxford abbiamo visitato
importanti musei : fra le tante
cose viste, non dimenticheremo la lavagna di Einstein,
antichi strumenti scientifici,
scheletri di dinosauri, le
mummie egizie, la Magna
Carta, la First Folio Edition
delle opere teatrali di Shakespeare, la prima edizione del
romanzo Pride and Prejudice
di Jane Austen, i quadri di
Turner.
Non sono mancate le visite
Oxford, Magdalen College
...dieci giorni a
Oxford
(Inghilterra)
Stratford-upon-Avon, casa natale di Shakespeare
Oxford, Ratcliffe Camera
ad alcuni fra i più esclusivi
College per i quali Oxford è
famosa in tutto il mondo: il
Magdalen College e il Christ
Church College con passeggiate negli splendidi chiostri
e negli immensi parchi.
Siamo rimasti colpiti dallo
spettacolare soffitto della
Divinity School, dove sono
state girate alcune scene di
Harry Potter.
Le escursioni ci hanno visto
innanzitutto a Londra, dove
abbiamo visitato le grandiose
Houses of Parliament e abbiamo sperimentato il caos
di una metropoli (purtroppo
la Regina non era a Buckingham Palace, mancando così
l’occasione di conoscerci e
deliziarsi con il nostro perfetto inglese!) e a Stratfordupon-Avon, finalmente raggiunto quale meritato premio
dopo le estenuanti lezioni sul
grande Shakespeare che la
nostra prof ci ha tenacemente
propinato per mesi.
La visita a Blenheim Palace, monumentale residenza
nobiliare di campagna dove
è nato e vissuto Churchill, è
stata una giornata particolarmente piacevole anche
per il tempo splendido,
che ci ha fortunatamente
accompagnato per tutto il
soggiorno.
Questa esperienza è stata
per tutti noi davvero positiva
e coinvolgente, anche perché
non sono mancati momenti di
divertimento e convivialità,
come la serata “fish and
chips” al pub. A proposito
di cibo, non possiamo concludere senza confermare
che la cucina italiana rimane
comunque “the best in the
world”!
Gli alunni delle classi 4e e 5e del
Liceo Scientifico
Novembre 2015
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Echi di Agordo
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Nelle certificazioni linguistiche europee
Ottimi risultati per gli
allievi delle classi 4e e 5e
del Liceo Follador
A conferma dell’ottima preparazione ricevuta nel settore
della conoscenza della lingua
inglese, un nutrito gruppo di
allievi delle classi 4^ e 5^ del
Liceo scientifico “Follador”
ha ottenuto ottimi risultati
superando, lo scorso marzo,
gli esami Cambridge per il
conseguimento delle certificazioni linguistiche europee
Livello B1 PET (Preliminary
English Test), Livello B2 FCE
(First Certificate in English) e
Livello C1 CAE (Certificate in
Advanced English).
Le certificazioni raggiunte
sono un requisito sempre più
richiesto sia a livello universitario che nel mondo del
lavoro; ecco perché il loro conseguimento già alle superiori
rappresenta un valore aggiunto
nella preparazione complessiva
degli studenti.
Complimenti vivissimi!
Gli allievi che hanno superato il Livello B1: Riccardo Ben,
Ludovico Broglio, Giada Caldart, Pietro Chies, Elena Crupi,
Massimiliano Da Giau, Sara Darman, Marco De Bastiani, Alessia
De Marco, Ivan Follador, Fabio Genuin, Federica Mezzacasa,
Davide Nardi, Dena Riva, Daniela Nerelli.
Gli allievi che hanno superato il Livello B2: Gilda Dega, Stefano
Bertone, Francesca Bortolin, Nicola Cassisi, Veronica Chierchia,
Nicole Dai Prà, Isabella De Baldo, Veronica De Nardin, Alessandro
Favero, Andrea Genuin, Christian Luciani, Francesco Serafini.
Isabella De Baldo, Veronica Chierchia e Francesco Serafini hanno
anche ottenuto il livello avanzato.
5-6 MAGGIO. GLI STUDENTI
DELLE 2e DEL “Follador”
IN VISITA A EXPO E MILANO
Le classi seconde dell’ITI
“Follador”di Agordo si sono
recate questa volta a Milano
per l’appuntamento mondiale
dell’anno: l’EXPO. I 45 studenti, pronti alla grande esposizione, erano accompagnati da
quattro docenti, inizialmente
forse più entusiasti degli allievi:
Fiorella Candiani, Marianella
Zasso, Gianluca Succetti e
Roberto Bridda.
Il tema di EXPO di quest’anno è “nutrire il pianeta, energia
per la vita”, un’ottima occasione per scoprire e mettere a
confronto le nuove tecnologie
dei vari stati del mondo. Nonostante qualcuno sia stato fermato al controllo di sicurezza
(professori compresi), siamo
riusciti a entrare nel cuore della
manifestazione senza problemi.
Percorso il lungo viale principale dedicato interamente al
nostro Paese, ci siamo trovati
davanti al maestoso albero della
vita: una costruzione alta più
di trenta metri sotto la quale si
possono ammirare spettacoli
con fuochi d’artificio e giochi
d’acqua delle fontane. Avendo
a disposizione tutto il giorno
per poter visitare liberamente
l’innumerevole quantità di
enormi padiglioni, a gruppetti ci
siamo dispersi nell’immensità
dell’esposizione.
Tra i padiglioni più apprezzati, sicuramente quello del
Brasile, in cui si possono vedere
le piante tipiche del Paese sudamericano attraverso i buchi
della rete elastica sotto cui
sono collocate. I Chimici non
potevano certo non apprezzare
il padiglione russo in cui il
tema predominante era quello
della tavola periodica. Molti
padiglioni hanno puntato sulla
tecnologia mostrando video,
giochi interattivi e molto altro,
come quello della Thailandia
o della Germania. Chi cercava
invece qualcosa di più tradizionale, ha scelto le proposte
della Gran Bretagna, della Cina
o della bellissima Italia.
Dopo tutto questo camminare
bisognava riprendere le forze,
per fortuna in Olanda si potevano gustare specialità tipiche,
come d’altronde in Giappone o
nel padiglione della cioccolateria Lindt. Stremati dal molto
camminare, a tarda ora, siamo
andati in albergo a riposarci
per il giorno dopo. La destinazione del giorno successivo
è stato il magnifico Duomo di
Milano. Di cui siamo stati tutti
entusiasti. Dopo una veloce
visita tra colonnati e mosaici,
e professori assonnati per la
notte di pattuglia in albergo,
ci siamo apprestati a raggiungere la nostra ultima meta: il
Museo della scienza e della
tecnica Leonardo da Vinci.
Lì, abbiamo potuto ammirare
tantissime varietà di treni, imbarcazioni, veicoli aeronautici
e la parte della mostra dedicata
all’astronomia.
Un ringraziamento va all’autista e all’Istituto “Follador” di
Agordo, ma senz’altro il grazie
più grande va ai docenti che
ci hanno permesso di vivere
un’esperienza indimenticabile
tutti assieme, perché senza di
loro non sarebbe stato possibile
tutto ciò. È stata un’occasione
particolare che ci sentiamo di
consigliare vivamente.
Nicola Savio
Echi di Agordo
Novembre 2015
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dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Esperienze, iniziative e spunti
di riflessione di sicuro livello
hanno contraddistinto l’attività
di educazione alla pace proposta
dall’Istituto “Follador” di Agordo ai propri allievi nel decorso
anno scolastico.
Sotto il profilo delle proposte
formative i ragazzi hanno avuto
modo di riflettere sul genocidio
in Ruanda, nel ventesimo anniversario di una tragedia ancora
poco conosciuta e di accostarsi
all’esperienza del volontariato
internazionale grazie all’incontro con Giovanna Costa di ritorno da alcuni mesi in Etiopia.
Sul piano dell’approfondimento e della creatività, gli
allievi che hanno aderito al
progetto si sono misurati sui
non facili temi della violenza
alle donne e della shoah.
Nel primo caso alcuni di loro
hanno lavorato alla costruzione
di una proposta spettacolo cercando di mettere in luce, accanto
alla drammaticità del problema,
la fatica della denuncia e della
ribellione accompagnata però
dalla speranza di un cambiamento, possibile anche grazie
alla presenza e al lavoro di
apposite associazioni, in particolare Belluno Donna che i
ragazzi in questi anni hanno
conosciuto e apprezzato. Il racconto di una storia di violenza
è stato accompagnato da una
coinvolgente coreografia capace di sottolineare, attraverso
il movimento, gli stati d’animo
della protagonista.
Il lavoro è stato presentato
al teatro comunale di Belluno
nell’ambito dello Spettacolo
della Scuole in Rete e a Caerano
San Marco all’interno del meeting della Rete Progetto Pace
di Treviso dove è stato premiato
come migliore proposta nella
categoria triennio.
La seconda attività-spettacolo, alla quale hanno lavorato
i ragazzi, si è incentrata sulla
tragedia della shaoa.
Qui la preparazione ha richiesto la lettura di alcuni testi
dai quali sono stati selezionati
alcuni tra i brani più significativi
che sono diventati l’architrave
di un racconto che ha messo
in luce i tre momenti chiave
dell’esperienza: la cattura, la
vita nel campo e la conclusione
che per molti ha coinciso con
la morte, per altri con il ritorno
a casa.
Il tutto è stato arricchito da
alcuni spezzoni di film e dal
“Progetto Pace”: una proposta formativa
sempre coinvolgente per i nostri giovani
Premiazioni concorso “I giovani e l’arte”, meeting della Rete Progetto Pace di Treviso.
racconto tra un nonno e una
nipote che ha avuto il compito
di collegare i diversi momenti.
Il lavoro è stato presentato
ad alcune classi del Follador e
della scuola media di Agordo,
ottenendo un non scontato apprezzamento.
A conclusione di questo
percorso, i ragazzi sono stati
quindi accompagnati a visitare
il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove hanno
potuto rendersi conto in modo
speciale delle dimensioni e della
drammaticità della tragedia che
lì si è consumata.
Per finanziare, almeno in
parte il viaggio, i ragazzi hanno
organizzato una festa danzante
al Nof Filò di Cencenighe trovando il sostegno e la collaborazione del comune di Cencenighe
Agordino e di alcuni sponsor.
In occasione della giornata
contro la violenza sulle donne,
Ad Agordo Proloco propone una
rassegna teatrale sul mondo delle
donne rappresentandone i vari
colori, dai più oscuri e terribili ai
più luminosi e brillanti.
Tre appuntamenti, partendo da
sabato 28 novembre con lo spettacolo “Femmine da morire”
interpretato dalla compagnia “La
Bottega” di Concordia Sagittaria
che parlerà degli aspetti più oscuri
del mondo femminile riguardanti
violenza, abusi, soprusi, omicidi.
Termini tremendi, insostenibili per
una società che vuole dirsi civile.
Un tema delicato e insidioso,
affrontato da un punto di vista
non esclusivamente femminile,
nell’urgenza di puntare il dito
contro un crimine che sta diventando merce per la cronaca di
bassa lega dei nostri tempi, prima
che le scarpe rosse diventino
un gadget commerciale come le
mimose…
Sabato 5 dicembre invece
un omaggio al miracolo della
maternità con lo spettacolo “In
nome della Madre”. L’attore
Lino Pauletto racconterà in modo
coinvolgente e commovente la
storia di Miriam e Joshef e le
difficili scelte che i due giovani
dovranno affrontare, forti della
loro fede e della certezza di
essere elementi fondamentali di
un evento grandioso. Il racconto
sarà accompagnato dai canti
del Coro dei Musici dell’Istituto
Comprensivo di Agordo.
tutto “al femminile”, interamente
curato, realizzato e interpretato
dalle ragazze della compagnia.
I testi delle letture, accuratamente scelti e letti dalle attrici,
danno vita ad uno spettacolo in
cui la Donna racconta la propria
visione del mondo, interpretando
la quotidianità in chiave ironica,
non senza qualche parentesi più
impegnata. Una “piece” originale
e spassosa, che esalta il punto di
vista femminile e ne evidenzia gli
aspetti più caratteristici e “coloriti”.
Azzurro cielo? Blu notte? Rosso
fuoco?
Chi se non la Donna, che
proprio con queste parole venne
definita, può narrare e svelare di
che colore è “l’altra metà del cielo”? Per dipingere di rosa con un
sorriso “l’altra metà del cielo”.
Gli spettacoli si terranno ad
Agordo, all’Auditorium Mons.
Vincenzo Savio alle ore 20.30,
l’entrata è libera.
a.n.
La rassegna si conclude sabato 12 dicembre con il gruppo teatrale I Comelianti che presenterà
uno spettacolo di letture teatrali
36
Novembre 2015
Echi di Agordo
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
[…] Procediamo lentamente
finché la gola si allarga aprendosi alla vista delle due torri
gemelle del Monte Lucano e
delle cime scheggiate del Monte
Pizz. Poi la scena cambia rapidamente come sopra un grande
palcoscenico, ed ecco davanti
a noi un’assolata valle italiana,
ricca di vigne, di castagni e di
granturco.
Il sentiero, ora più largo, accoglie il sole per lunghi tratti e
si inoltra in un paesaggio dalle
caratteristiche meridionali che si
potrebbe paragonare all’entroterra napoletano, se le case non
fossero decorate da affreschi
della Madonna e dei Santi che,
sebbene sbiaditi, rivelano il
tipico stile tirolese. […]
***
Lontana nella valle, si distingue sempre più chiaramente,
una cittadina sparsa con una
chiesa tutta nuova che protende
tre cupole, una grande e due più
piccole, quella è Agordo, sede
dell’Arcidiaconato e capoluogo
del distretto. […]
***
Alle sei, nonostante tutto,
quando lasciammo Agordo,
il tempo era di nuovo sereno.
Masse di nuvole veleggiavano
nel vento e l’aria aveva quella
freschezza deliziosa che segue
a un uragano estivo. Gli alberi,
l’erba, i fiori selvatici, persino
le rocce sembravano lavati e
lasciati ad asciugare al sole.
Dopo aver attraversato il
ponte sul Cordevole, il sentiero
cominciò a salire, scosceso e
stretto, ma in parte lastricato.
Ai due lati pioveva l’ombra dai
cespugli di crespino e di rose
selvatiche tutti in fiore e dai
rami di alti noci, sopra i quali
spiccavano numerosi, chiusi
nel verde mallo, i nuovi frutti.
Da un lato il Monte Lucano,
somigliante nella forma al Pelmo, come un fratello minore,
torreggiava nella nebbia mattutina; dall’altro lato, facevano
capolino, di quando in quando,
sovrastando le altre cime, le
nude vette del Monte Pizz e del
Monte Agnara. [… ]
***
In basso, nella valle, Agordo
brillava nella viva luce del sole,
con la sua cupola bianca e,
contro l’orizzonte a oriente, si
innalzavano i picchi rosati del
Monte Pramper e la strana guglia
solitaria chiamata la Gusèla del
Vescovà, somigliante a un dito
ammonitore puntato verso il
8 giugno: una serata indimenticabile
Inte ‘n cadin de mus-cio
maestra, nonché Direttrice
didattica, Carmela Ronchi e
musicato dal Maestro Nino
Prosdocimi.
con i bambini della Primaria
cielo.
Così scriveva Amelia B.
Edwards nel 1872 nei suoi
vagabondaggi di mezza estate
nelle Dolomiti.
***
Questo è comunque ciò che
prova ogni persona che per la
prima volta, dopo aver percorso la stretta Val Cordevole o
l’angusta forra dei Castèi, vede
aprirsi davanti ai propri occhi la
splendida conca agordina dominata dalle cime del Framónt
e della Moiazza, delle Pale di
San Lucano e dell’Agnèr.
Anche un poeta agordino
dell’800, rimasto anonimo, ha
voluto esprimere tali emozioni attraverso questi semplici
versi:
sti versi e dalle dolci note del
canto, le insegnanti della scuola
Primaria di Agordo hanno pensato di realizzare un progetto
per consentire ai bambini delle
loro classi di scoprire, nel vero
senso della parola, la bellezza
del paesaggio che li circonda,
soffermandosi ad osservare
con occhio attento le forme, i
colori in tutte le loro sfumature
e ogni particolare che la vita
frenetica di oggi impedisce di
ammirare.
È nato così un percorso che ha
lasciato tutti molto sorpresi nel
cogliere, spesso, nei volti degli
alunni un senso di stupore e di
meraviglia nel vedere e gustare
cose che, pur vivendole quoti-
Àgort
Inte n cadìn de mus-cio
se nina stó paesét desmentegà,
de scàndole e matói
zènto caséte e pì ghe fa corona,
a gara i monti intórn
se vèste in ròsa e viòla
come le sióre al bal:
ma chi che nó véde
chéste beléze qua
no pól le créde.
In seguito il maestro Lamberto
Pietropoli ha musicato questa
delicata poesia per il Coro
Agordo diretto dal compianto
Salvatore Santomaso.
***
Prendendo lo spunto da que-
dianamente, sembravano non
aver mai notato prima.
L’entusiasmo non è mancato
neppure davanti alla proposta
di un vecchio canto tipico della
nostra tradizione: “La canzone
degli Agordini” scritto dalla
Le domande e le osservazioni
da parte degli alunni, in seguito
a questa proposta, sono state
tante. La vita di oggi piena di
comodità, infatti, non lascia lontanamente immaginare quanto
quella di un tempo sia stata
segnata da grandi fatiche e sacrifici per l’asperità e la povertà
del territorio montano, ma nello
stesso tempo sia stata intrisa di
fede, di amore e di profondo
rispetto per la famiglia e per la
propria terra. La terra agordina,
appunto, talmente bella, soprattutto per chi vi è nato, da non
potervi stare lontano.
Questi canti semplici, ma
coinvolgenti hanno fatto da
sottofondo alla conosciuta Leggenda di Agordo (di don Ferdinando Tamis, storico agordino),
diventando la colonna sonora
del video realizzato da Stefano
Santomaso in collaborazione
con le insegnanti Mara Buttol
e Michela Gobbis e quella del
bravo musicista, Kalle Bergstrom.
Il lento scorrere dei disegni
rappresentanti la leggenda
raccontata dagli alunni nella
versione dialettale tradotta da
Loris Santomaso e Lucia Fossen
e degli acquerelli a motivi florali
e paesaggistici tipici della nostra
(segue a pag.37)
Novembre 2015
Echi di Agordo
37
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
(segue da pag.36)
Fissati nelle belle foto di Gio Cadorin alcuni
momenti della coinvolgente manifestazione
dell’8 giugnio in sala don Tamis con i bambini
delle elementari.
valle, ha commosso buona parte
dei partecipanti alla presentazione del video nella serata dell’8
giugno 2015 in una sala don
Tamis strapiena.
Forse non tanto i genitori dei
bambini, molto giovani, ma
sicuramente i nonni, in buona
parte figli di emigranti, sono
sicuramente ritornati indietro
nel tempo a quando erano piccoli
proprio come i nostri alunni con
i loro papà sempre in viaggio per
l’Italia o per il mondo in cerca
di lavoro e con nel cuore un'
immensa nostalgia di casa.
***
Le poesie in dialetto dell’agordino Gigi Lise, recitate dai bambini, un excursus sul significato
del folclore, la rievocazione di
alcuni canti in tema e le danze
tradizionali hanno arricchito la
serata che si è poi conclusa con
un’atmosfera di festa sostenuta
dal gruppo dei “Taca banda”
coinvolti in questa avventura.
***
Questo progetto, nato quasi
per caso, ha ricevuto davvero
inaspettati consensi sia a livello
locale che regionale, permettendo alla Scuola Primaria di Agordo di aggiudicarsi un importante
riconoscimento consegnato a
Venezia dal Presidente Provinciale dell’UNPLI Veneto, il 25
marzo 2015.
***
A lavori conclusi è doveroso
rivolgere un ringraziamento
speciale a tutti quelli che, attraverso svariate competenze,
hanno dato la possibilità ai
nostri bambini di vivere questa
emozionante esperienza che
sicuramente rimarrà dentro di
loro, parte indelebile del bagaglio culturale di ognuno.
Le insegnanti di Agordo
Venezia, 25 marzo 2015. Le insegnanti della primaria «Tito Livio
Burattini» di Agordo, 1° premio, con collaboratori e il dirigente
scolastico Bernardino Chiocchetti.
Festa degli alberi a Nusach
I bambini delle elementari ascoltano attenti Eugenio Bien mentre
parla loro delle montagne circostanti. A sinistra l’ex guardia forestale Silvano Savio.
È toccato all’amena località di Nusach, ai piedi del Còl del Diégol a
nord-est di Agordo, accogliere quest’anno la festa degli alberi dei bambini della primaria di Agordo. Un ritrovo fra le giovani leve della scuola,
accompagnate dagli insegnanti, dal dirigente Bernardino Chiocchetti, da
alcuni genitori e con l’intervento dell’arcidiacono don Giorgio Lise, di una
rappresentanza della forestale e di persone del volontariato che l’hanno
arricchito con le loro esperienze e competenze. «Sulla verde piana del
terreno di proprietà di Alice Campedel dei Crépe - hanno raccontato
felici i piccoli alunni - i suoi figli Loris e Aldo ci hanno accolto aprendoci
la loro piccola baita e facendoci trovare i prati tutti ben falciati». «Poi –
continuano - Gio Cadorin, con il prezioso appoggio di Silvano Savio, ex
forestale, è stato eccezionale con le sue conoscenze della flora alpina,
mentre Eugenio Bien, membro del Cai e famoso alpinista, ci ha parlato
con passione delle montagne. Gli alpini, infine, ci hanno preparato una
pasta al ragù con i fiocchi”.
“I bambini erano come al luna park - hanno riferito soddisfatte le
maestre - potendo muoversi in libertà senza pericoli”.
Novembre 2015
38
Il 25 luglio scorso, in occasione della 18 a edizione del
premio Pelmo d’oro, svoltasi
nella suggestiva cornice della
certosa di Vedana a Sospirolo,
è andato a ruba fra i numerosi
intervenuti un prezioso opuscolo
della gloriosa sezione Agordina
del Cai, prossima al 150° di fondazione (1868). Si trattava della
ristampa anastatica contenente
le relazioni presentate 140 anni
fa, il 22 agosto 1875, proprio
a Vedana, alla seconda adunanza straordinaria dei soci del
sodalizio agordino (se ne fecero
allora quattro, iniziativa ripresa e
proseguita poi con la nuova serie
dal 1984, giunta quest’anno al
32° incontro a Còl Gardelón del
2 agosto).
In quell’occasione, come di
consueto, vennero tenute relazioni di grande rilievo culturale,
testimoniato dai nomi prestigiosi
di soci e studiosi come l’ingegner
Lucio Mazzuoli («Sulla origine
Storia alpinistica: 18 agosto 1875
La prima ascesa
del monte Agnèr
Echi di Agordo
delle rovine di Vedana»), il grande storico professor don Francesco Pellegrini («Notizie sul
luogo e monastero di Vedana»)
e Angelo Guernieri («Il Monte
Pizzocco»).
Ma sempre in quell’occasione
il celebre pioniere dell’alpinismo agordino, Cesare Tomè
(1844-1922), che fu poi per lunghi anni presidente della sezione, lesse ai presenti la relazione
della prima ascensione al Monte
Agnèr (2875 m), da lui compiuta
quattro giorni prima, il 18 agosto,
assieme al giovane ingegnere
della Scuola montanistica, Martino Gnech (1840-1917) di Rivamonte e alla guida Tomaso Dal
Col di Voltago (1840-1900).
Ci pare senz’altro di interesse
riportare la suddetta relazione
(nella sua versione originale) che
offre alla nostra attenzione spunti
e considerazioni di sicura rilevanza storica non solo alpinistica.
l.s.
La cima dell’Agnèr dal versante lungo il quale avvenne la scalata
del primi salitori il 18 agosto 1875.
La copertina dell’opuscolo dell’adunanza del 22 agosto 1875 della sez.
Agordina del Cai a Vedana.
Cesare Tomè (1844-1922)
«Onorevoli Signori:
Nella tema di riuscirvi nojoso,
mi accontenterò di leggervi soltanto alcuni appunti della mia
ascesa sul monte Agnèr, eseguita il 18 corrente, in compagnia
del sig. Martino Gnech ajutanteIngegnere Montanistico e della
guida Tomaso Dal Col di Voltago;
appunti scuciti, che io stacco dal
mio portafoglio e presento alla
vostra benevolenza.
Il Monte Agnèr chiude ad ovest
la valle di Agordo prolungandosi
in contrafforte da nord sopra la
valle di S. Lucano, verso sud-sud
ovest con un’altezza di m. 2861
sul livello del mare calcolata
dall’Ing. Cav. Lucio Mazzuoli
dalle osservazioni coll’aneroide:
con differenze in meno di 16 m.
90 c. dalla misurazione trigono-
metrica di Fuchs (m. 2877,90).
La flora della vetta tutta raccolta
e messa assieme, non occupava
più d’un dec. cubo, e secondo
la classificazione del distinto
botanico sig. Giovanni Tauferer
è rappresentata, dall’Eristrichium
nanum (Srarder) o Myosotis
nana, Vill. - Saxifraga, oppositi
folia Lin. - Saxifraga crustata,
V es . - Saxifraga caesia, L in .
- Stellaria cerastoides, Lin. - Silena acaulis, Lin. - delle quali tre
specie assai rare. E rimarcabile
una sorgente d’acqua potabile
freddissima assai interessante,
perché sgorga dalla roccia viva a
soli 100 m. dalla vetta. Ommetto
la descrizione della costituzione
geologica del monte studiata dal
sig. Martino Gnech distinto quanto modesto giovane e valoroso
alpinista, a cui in gran parte devo
la riuscita dell’escursione tentata
inutilmente altre volte.
La via migliore per salire
l’Agnèr con partenza da Agordo, è quella che per Voltago
conduce alla casera d’Agnèr
di dentro, in quattro ore, ove si
pernotta e da cui in un’ora di
cammino si giunge alla roccia,
per passare poscia in mezzo ad
un assieme di ciglioni, creste e
guglie dall’aspetto imponente e
bizzarro; finché in 3 ore si arriva
alla Forcella del Pizzon, tra le
due piramidi culminanti d’onde
scendono due colatoj in senso
opposto: l’uno in direzione della
via percorsa, l’altro verso la valle
di S. Lucano, ove s’inabbissa
con vertiginoso pendio.
Da qui s’inalza eccelso con
pareti quasi verticali e liscie, in
apparenza affatto inaccessibili
l’enorme torrione dall’aspetto
lugubre e tetro, (ancora innominato e che propongo alla sede
del Club Alpino d’Agordo di battezzare) e da qui cominciano le
vere difficoltà dell’ascesa.
Bisogna misurare coscienziosamente le proprie forze; ma se il
cuore batte calmo e l’occhio non
ismarrisce, si avanzi pure con
coraggio e la cima verrà guadagnata. Due lunghe e faticose ore
durerà la scalata per quei dirupi,
che talvolta non offrono appiglio
che alla punta d’un chiodo ed
alla estremità delle dita; sospesi
sempre sull’abisso di 2000 fino a
2200 m. Ma la stanchezza è sparita, le forze ci sono centuplicate;
non sentiamo, non proviamo più
bisogno alcuno, non vediamo
che roccia, che sola roccia alla
quale si è nervosamente attaccati. Ed ecco la costa che conduce
alla cima; lo spigolo non più largo
d’un metro di massi mobili accatastati li uni sugli altri scende a
sinistra sulla valle di S. Lucano
per 2000 m. Nessuno vi si cimenterebbe: ma ancora pochi
passi e la meta tanto desiderata
è raggiunta. Passiamo quasi
di corsa sovra quei massi che
dietro di noi franano e si perdono
nel vuoto; sono le 10 ant. ecco la
cima!.. Excelsior!...
Uno stupendo panorama ci
si schiude improvvisamente
dinanzi. Dalle Noriche alle Carniche, dalle Retiche alle Bernesi
passiamo in rivista le alpi. Noi
lo ammiriamo e dopo tre ore
di riposo costrutto l’ometto,
inalberata la bandiera, visibile
anco da Agordo, chiusi i nostri
nomi nella bottiglia, ad un’ora
pomer. ha principio a malincuore
la discesa, ch’ebbe esito felice.
Alle 10 pom. siamo in Agordo,
ove ci attendeva la più cordiale
accoglienza.
Il Righi ha i suoi laghi; ma il
vasto anfiteatro da cui sorge
isolato l’Agnèr a perdita d’occhio,
ha pure le sue valli seminate di
paeselli, in cui ferve la vita, i suoi
colli ed altipiani dall’aspetto il più
Martino Gnech (1840-1917)
Il frontespizio del libretto di guida di Tomaso Dal Col (1840-1900)
del quale non esistono foto.
ridente, e per cornice le candide
vette delle alpi lontane.
Chi togliendosi una volta alle
abitudini usuali della vita, desidera ritemprare le forze della mente
e del corpo; vada sull’Agnèr e
là assiso ai piedi dell’ometto di
pietra da noi costrutto il 18 agosto 1875, spaziando lo sguardo
nello stupendo panorama, che gli
si offre tutto all’intorno, potrà godere delle sensazioni profonde e
deliziose; certo più deliziose di
quelle che le mie povere parole
avranno prodotto sull’animo dei
miei benevoli ascoltatori.
Cesare Tomè
Socio del Club Alpino Italiano
(Sezione di Agordo)
Novembre 2015
Echi di Agordo
39
Il mio anno di scuola all’estero: in Cina
Partire per conoscere
il mondo e se stessi
L’esperienza di un giovane studente agordino
Sissignori! Sono in Cina! A fine
agosto sono arrivato a Tangshan,
città del nord-est a poche ore da
Pechino, per iniziare il mio anno di
scambio culturale all’estero.
Mi sembrava giusto approfittare
delle pagine di Echi per raccontarvi e rendervi partecipi della
mia esperienza, perché questa
è una di quelle classiche cose
che molti adulti rimpiangono di
non aver mai potuto fare e che
molti giovani non hanno idea di
come realizzare. Del resto non è
da tutti i giorni studiare il quarto
anno di liceo dall’altra parte del
mondo!
Quando uno studente come me
decide di partecipare al concorso
per vivere un anno lontano da
casa, non si rende subito conto di
cosa sta andando incontro perché
non riesce a concepire la grandezza e l’importanza che questa
scelta, un giorno, porterà nella sua
vita. Infatti, uno scambio culturale
è un periodo di arricchimento
straordinario per un giovane,
perché ha la possibilità di scoprire
una parte di mondo diversa da
quella in cui è cresciuto, a un’età
nella quale la percezione di se
stesso e degli altri non è matura
come crede. Durante un periodo
di studio all’estero si diventa uomini e donne, acquisendo molto
velocemente abilità, esperienza
e conoscenze che cambiano il
modo di relazionarsi con il mondo. E di questo ci se n’accorge
solamente a partenza avvenuta.
Ma torniamo alla mia avventura:
per studiare un anno all’estero
bisogna prima di tutto riuscire a
superare una selezione che tramite diversi passaggi ed esami,
sceglie gli studenti più idonei a
vivere questo tipo di esperienza.
Sempre durante le selezioni viene
chiesto ai candidati di esprimere
delle preferenze sugli stati in cui
si vorrebbe andare. Io, fra diverse
altre scelte, avevo incluso anche
la Cina, paese che ho sempre considerato ricco di storia e cultura,
dove l’insieme di tradizione e modernità dà forma a uno stato che
negli ultimi decenni si è imposto
sul mercato globale diventando
una delle più importanti potenze
mondiali.
E pochi mesi dopo, eccomi
qui! In una terra grande 32 volte
l’Italia dove da migliaia di anni
visitatori di tutto il mondo giungono per ammirare le straordinarie
bellezze naturali e le intriganti
opere architettoniche. Un paese
con usi e costumi molto diversi
da quelli a cui siamo abituati e
che di conseguenza richiede
un maggior impegno durante il
periodo d’ambientazione.
L’organizzazione con cui ho
intrapreso questo viaggio è Intercultura, che da sessant’anni
porta gli studenti italiani in ogni
angolo del mondo (ad oggi 49 stati
diversi), e che quest’anno ha dato
la possibilità a me ed ad altri 102
ragazzi di atterrare in Cina.
Il modo in cui lavora Intercultura
è molto buono perché si basa
sul volontariato; tutte le famiglie
che ospitano uno studente per
un certo periodo lo fanno senza
nessun interesse se non quello di
accogliere in casa un giovane con
una cultura diversa che arricchirà
il contesto familiare. Fra queste
famiglie c’è anche la mia, la fami-
La famiglia ospitante (mamma, nonna, fratello)
glia Li, che si è presa l’impegno
di ospitarmi e di farmi vivere
quest’anno immerso nella cultura
e nella lingua cinese, inserendomi
nella loro vita quotidiana.
La città in cui viviamo si chiama
Tangshan, nella provincia dell’Hebei, e per quanto la mia mamma
ospitante cerchi di farmi capire
che è piccola rispetto alle altre,
rimango dell’idea che 7 milioni
di abitanti (più di quelli di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli
Pechino, città proibita.
all’università. Questa prova è
quella per cui tutti gli studenti si
preparano da una vita: poter laurearsi vuol dire migliorare il proprio
futuro e dato che gli studenti sono
veramente tanti (nella mia scuola
quattromila, divisi in classi di circa
sessanta studenti) e dato che i
posti all’università sono limitati,
solo i migliori vengono ammessi.
Per questo motivo fra i banchi
di scuola c’è una grandissima
competitività, accentuata dalla
Cina. La classe internazionale
Venezia Giulia messi assieme)
non siano un numero indifferente.
Ahimè, Tangshan è anche una
delle città più inquinate della
Cina (perfino più di Pechino). Ci
sono mattine in cui a causa dello
smog non riusciamo a distinguere
nemmeno palazzi distanti cento
metri da noi.
La mia vita quotidiana è come
quella di un normale studente cinese: seguo le lezioni dal lunedì al
venerdì e invece di tornare a casa
ogni sera come alcuni studenti,
rimango nel convitto della scuola.
Il sistema scolastico è molto diverso dal nostro. Le lezioni sono
di quaranta minuti l’una e iniziano
la mattina alle sette e mezza e
terminano alle sei di sera. Fra
ogni lezione ci sono dieci minuti
di pausa e a pranzo abbiamo due
ore per riposarci. La sera dopo
cena, invece, ci sono alcune ore
di studio in classe, che variano
dalle due alle cinque, in base alla
classe che si frequenta.
In Cina gli anni di scuola si
dividono in sei anni di scuola
elementare, tre di scuola media e
tre di scuola superiore, al termine
della quale c’è l’esame che dà la
possibilità o meno di accedere
continua pressione esercitata dai
genitori e dagli insegnanti.
Noi studenti stranieri siamo
riuniti per questo primo semestre
nella stessa classe e studiamo
principalmente cinese, oltre ad
altre materie come arte, musica,
opera tradizionale, calligrafia,
cultura cinese e kung fu. Da gennaio invece saremo inseriti nelle
classi assieme agli altri studenti
cinesi.
Sul prossimo numero di Echi
continuerò il mio racconto, ma nel
frattempo se volete potete vedere
gli aggiornamenti sul mio blog
(www.andreacolaiacomo.altervista.org/blog/china2016)
o iscrivervi alla newsletter direttamente dal sito. Per gli studenti
che sono interessati a passare
un periodo di studio all’estero,
sul sito di Intercultura
(www.intercultura.it) fino al 10
novembre 2015 ci si può iscrivere
al concorso 2016 per le borse
di studio per programmi estivi,
bimestrali, trimestrali, semestrali
e annuali. (nati tra il 1 luglio 1998
e il 31 agosto 2001).
Andrea Colaiacomo
(1 - continua)
Novembre 2015
40
Le felicitazioni e gli auguri
di “Echi” a...
Nozze d’Oro
Gemma Scussel e Luigi Caldart, da 50 anni assieme, hanno
ricordato con i figli, i nipoti e i parenti il giorno del loro “sì”
pronunciato il 16 ottobre 1965 a Santa Maria delle Grazie.
Una laurea sul... territorio
Non corrisponde sempre al
vero l’impressione secondo cui
i nostri giovani non siano attenti
alla storia e alle tradizioni locali.
Perciò non può essere accolta
che con grande favore e plauso
la notizia che una ragazza di
Agordo, lo scorso mese di
settembre, si sia laureata alla
facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Padova, pre-
sentandosi alla prova finale con
una tesi di carattere agordino. Si
tratta di Sara Schena, che si è
meritata il punteggio di 110/110
e la lode, discutendo brillantemente la tesi dal titolo «Analisi
descrittiva delle produzioni di
un caseificio cooperativo della
provincia di Belluno», e il titolo
di dottore in Scienze e tecnologie agrarie.
Nella sua interessante e particolare ricerca, la neo laureata
ha preso in considerazione la
Cooperativa Agordino latteria
di Vallata, con sede in Agordo,
dove Sara ha svolto il tirocinio
curricolare. Una significativa
realtà produttiva autoctona,
dunque, quella presa in esame
dalla tesi, che ha dato visibilità
all’iniziativa, intrapresa con
coraggio vent’anni fa dalla Cooperativa, valorizzandone l’importante ruolo assunto nel contesto rurale locale e nella cura
e salvaguardia del territorio. Se
il lavoro di Sara è stato accolto
con estremo favore e gratitudine
dai responsabili della latteria,
è pensabile che ne sia rimasto
contento anche l’apostolo del
cooperativismo, don Antonio
Della Lucia, che nel 1872 istituì
a Canale d’Agordo la prima
latteria sociale d’Italia.
Echi di Agordo
Quarant’anni di diploma
Dopo i ripetuti precedenti incontri annuali, la simpatica pattuglia
dei periti minerari usciti dall’ultra
secolare Istituto «Follador» nel
1975, non poteva certo mancare
all’appuntamento con il 40° del
conseguimento del diploma. Ha
pertanto risposto ancora una volta
con entusiasmo all’invito che il
collega Ivan Paganin continua a
mandare loro puntualmente ogni
anno a quest’ora.
È un gruppetto che, all’esame
di maturità di otto lustri anni fa,
era sicuramente più numeroso
di quello che si è ritrovato venerdì scorso, come vediamo dalle
due immagini qui riprodotte. Ma
quel che più conta è che non
demorde nel voler tenere vivo
il sentimento dell’amicizia nata
sui banchi della storica scuola
di via 5 maggio. Molti ancor oggi
si trovano lontani per lavoro o si
sono trasferiti altrove, altri sono
prematuramente andati… avanti,
ma quelli che possono rispondono
volentieri all’«appello» ricevuto
dal compagno di classe Ivan.
Al felice incontro conviviale di
quest’anno, avvenuto al ristorante
«Alla Stanga» lungo la regionale
Agordina, ricordati con affettuoso
rimpianto gli amici che non ci sono
più come Emilio Bartoli, mancato
prematuramente non molto tempo
fa, e quelli impossibilitati a partecipare, c’è stato come sempre spazio alla rievocazione di spassosi
momenti legati all’indimenticabile
periodo scolastico, richiamati
alla memoria in particolare dal
“vulcanico” Franco Sacchet. Alla
rimpatriata si sono aggregati per
l’occasione anche i colleghi Danilo
De Zaiacomo, Franco Sacchet
e Rinaldo De Salvador. Era
presente anche Sergio Minute,
di Segusino, divenuto famoso
per aver partecipato nel lontano
1982, in qualità di tecnico esperto di esplosivi, al riuscito primo
tentativo al mondo di deviazione
per mezzo di cariche di esplosivo
della colata lavica dell’Etna.
La piccola compagnia era
composta da: Ivan Paganin,
Claudio Sito, Roberto Grisotto,
Gianmoreno Gambaretto, Franco
Sacchet, Luciano Fadigà, Ivano
Borghese, Fausto Dall’Acqua,
Sergio Minute, Claudio Panziera,
Tomaso Avoscan, Tiziano De Col,
Giuseppe Sbardella, Danilo De
Zaiacomo e Rinaldo De Salvador. Come sempre hanno voluto
simpaticamente con loro anche la
segreteria del Follador di quegli
anni, qui rappresentata da Amalia
e Loris.
Il gruppetto dei diplomati del «Follador» nel recente incontro di
quest’anno a La Stanga per il 40° di diploma e in un’immagine di
fine anno scolastico 1974-75 con l’allora preside Piero Mazzorana,
scattata ai piedi del monumento al minatore della vecchia sede del
Follador di via 5 maggio.
Novembre 2015
Echi di Agordo
41
I Fiori della Vita
Le quattro generazioni e...
Il sempre bel quadretto delle quattro generazioni qui rappresentato dalla bisnonna Teresa Giuseppina Benvegnù (classe
1929), dal nonno Santo Domenico Da Ronch, da mamma Paola
Da Ronch e dalla pro-nipote e nipote Camilla Costa, nata il 14
gennaio di quest’anno e battezzata a Taibon il 21 giugno.
...i quattro nipotini
I nonni Sergio (Cèci) e Fabiola (Lolli) De Riva mostrano orgogliosi i loro quattro nipotini: Antonio e Roberto di Alessandra
e Guy assieme ai due ultimi arrivati Sveva di Carlo e Viviana e
Jacopo di Valentina e Stefano.
Ricordi di uno sport eroico che non c’è più...
«Sarebbe bello confrontarle
con le Miglia di Agordo», scrive
l’amico Chicco mandandoci
queste belle foto del glorioso
passato sportivo agordino, «che
in fondo sono la moderna corsa
che raccoglie l’esperienza di
oltre 60 anni di competizioni
locali, provinciali e nazionali
(di livello come la coppa Italia)!
E’un peccato che con la fine
delle Miglia muoia anche una
tradizione - quella podistica che ha visto Agordo sempre
protagonista.
La foto in alto è del 1948, e
particolari che faccio notare
sono ovviamente i “scarpèt” ai
piedi del numero 10, chiamato
Zátopek (da cui il soprannome
“Zato” dato al figlio Renzo!),
ovverto Giovanni Fullin, meglio conosciuto come “Nani
Pagot” che con Mario Tomè
(“Mario Merica”) facevano una
delle coppie più agguerrite dei
circuiti di campestre e corsa
su strada anche fuori provincia
e il Veneto. La seconda foto
documenta la vittoria di Mario
Merica Tomè sul circuito di
Agordo, nel 1957».
Una cena calcistica di quarant’anni fa
Ricordando che la collaborazione a “Echi di Agordo”
è sempre auspicata e gradita, ci scusiamo per non aver
potuto, per mancanza di spazio e di... tempo, dar conto
di varie altre iniziative e manifestazioni dell’estate.
LE FOTO
di questo numero di “Echi” sono di, o fornite da:
Federico Costa, Eliofoto Luly Della Lucia, Agordo Foto Gio Cadorin,
Gabriele Bernardi, Giuliana Da Ronch, Italo Schena, Chicco Cattadori,
Franco Colleselli, Sonia Schena e Mario Scussel, Confr.B.V. Salute,
Dunio Piccolin, Gianni Santomaso, Scuola Materna, Auser “El Brói”,
Giorgio Fontanive, Barbara De Menech, Michela Gobbis, Marco Da
Roit, Carmen Rossi, Cucchini Ass. Agordino Pettirosso, Giorgio Zanon,
Alessandro Nessenzia, Andrea Colaiacomo, Manola Gnech, Marianella
Zasso, Volontari S.Martino, GAMP-ARCA, Agordo Musica, Piergiorgio
De Bastiani, Circolo Culturale Agordino, Claudio Sito.
Archivio: Loris Santomaso, Dario De Nardin, Silvano Peloso.
Sempre da Chicco riceviamo anche questa interessante istantanea datata 17 maggio 1974. Cena dell’A.C. Agordo di calcio con
con il patron di Luxottica, e allora anche della squadra, Leonardo
Del Vecchio.
Novembre 2015
42
“L’eterno riposo
dona loro,
o Signore”
IN MEMORIA DI
Tullio Sbardella, nel 30° anniversario della morte (29 ottobre
1985) è ricordato con immutato
affetto dai suoi cari con questo
pensiero di Sant’Agostino: “Signore, non ti chiediamo perché
ce l’hai tolto: ti ringraziamo per
il tempo che ce l’hai donato”.
Zoe Zanesco ved. Borile, nel 1° anniversario (9.11.2014) “Ciao,
nonna Zoe, sei sempre nei nostri cuori e ci manchi tanto. I tuoi
nipoti e pronipoti”.
Silvano Peloso, nel 1° anniversario (18 agosto 2014) rimane
vivo il suo ricordo nell’affetto
della moglie, dei congiunti,
daegli amici della montagna e,
con gratitudine, anche di Echi
per la sua generosa e preziosa
collaborazione.
Vito Valcozzena, “Da quattro
anni (9 dicembre 2011) vive
nella luce del Signore e nei
nostri pensieri. La moglie e le
figlie”.
Echi di Agordo
Cesare Gobbis, nel 5° anniversario della morte (20 novembre
2010), la moglie, i figli e i
nipoti lo ricordano ai parenti e
agli amici che gli hanno voluto bene e lo affidano alla loro
preghiera.
Maria Santel in Bressan.
“Nel 4° anniversario della tua
morte (22 dicembre 2011), sei
sempre nel cuore del marito,
dei figli e di chi ti ha voluto
bene”.
Dino Scussel (29 agosto 2012)
“Ieri... oggi... adesso... son
passati 3 anni e due mesi... 1158
giorni, 27792 ore, 1667520
minuti, 100051200 secondi...
un’eternità! Davanti alla tua
immagine ci chiediamo: Che
cos’è il tempo? In silenzio
ascoltiamo la nostalgia di
te… ed ecco che sentiamo la
tua dolce presenza. Nadia e
Miriam”.
Cleto Schena, di anni 88, il 26
ottobre a Capezzano (Salerno)
Carlo Case, morto a 85 anni
il 7 febbraio 2014, in Canada,
dove era emigrato da sessant’anni.
“…grazie per le belle parole
scritte sugli Echi di Agordo
per il mio papà Carlo Case.
Come sapete il suo affetto e il
suo ricordo per i parenti, gli
amici, le montagne, gli alpini,
per Agordo erano sempre con
lui, lo accompagnavano ogni
giorno con viva nostalgia.
Il vostro ricordo ha dato
tanta consolazione al nostro
dolore per la sua perdita.
Mando questa bella foto di
papà quand’era alpino…ah,
la bella gioventù! Grazie se
la vorrete pubblicare su Echi
in sua memoria. Maria Case
– Canada”
Angelina Zecchini, nel 7° anniversario (2 settembre 2008) è
ricordata con affetto e simpatia
dalla nostra comunità, ma la
ricorda con uguale affetto e
nostalgia anche la signora
Ortynska Lyubov (con lei nella foto) che per sei anni l’ha
amorevolmente accudita.
Massimo Da Rif, dopo 20
anni (26 novembre 1995), “sei
sempre nel nostro cuore. I tuoi
cari”.
Novembre 2015
Echi di Agordo
IN MEMORIA DI
“Il ricordo
dei buoni
resta per sempre”
Adriano De Luca, nel 6° anniversario (24 settembre 2009), il
ricordo della sua bontà e simpatia è sempre vivo nella moglie,
nella figlia, nei parenti e nei tanti
amici agordini e friulani.
Antonio Favretti, lo hanno ricordatno i congiunti e con gratitudine anche la nostra comunità
nell’8° anniversario della morte
(27 settembre 2007).
Ines Miana Santomaso, nel
32° anniversario (29 novembre
1983) “Ciao, mamma, sei sempre viva più che mai nei nostri
cuori riconoscenti per l'amore
e l’esempio che ci hai donato.
I tuoi figli con nipoti, pronipoti
e parenti”.
Filomena Ména Collesei, nel
9° anniversario (14 agosto
2006) il suo sorriso e la sua
simpatia rimangono nel ricordo
dei suoi cari e di Agordo.
43
anagrafe parrocchiale
DEFUNTI - Riposino in pace
28. Conedera Mario, di anni,
77, il 26 settembre
32. Rosson Santina (Elda), di
anni 85, il 14 ottobre
29. De Zolt Carmela in Fusina,
di anni 86, il 28 settembre
33. Scussel Gemma in Caldart,
di anni 75, il 25 ottobre
30. Breda Maria Grazia in Dorigo, di anni 77, il 1° ottobre
34. Rumor Giovanna in Decima, di anni 84, il 27 ottobre
31. Parissenti Lino, di anni 95,
il 1° ottobre
35. Gaiardi Giovanni, di anni
93, il 30 ottobre
Tita Zasso, nel 12° anniversario (14 ottobre 2003) è
ricordato con grande affetto
dalla moglie, dai famigliari e
dai tanti amici.
Alfredo Gobbis. “Sono trascorsi nove anni (26 luglio
2006) da quando ci hai lasciato,
ma il tuo ricordo è sempre vivo
nei nostri cuori. Tua moglie con
figli, nipoti, parenti e amici”.
L’unica cosa importante della vita sono le tracce
dell’amore che lasciamo dietro di noi, quando
siamo costretti ad andarcene e a congedarci.
(Albert Schweitzer)
BATTEZZATI
Rinati nell’acqua alla luce
12. Ragone Francesco, b. il 19 settembre (n. 06.05.2015)
13. Spiezia Davide, b. 1l 4 ottobre (n.02.05.2015)
44
Novembre 2015
Echi di Agordo
PROSSIMI APPUNTAMENTI
DA SEGNARE IN AGENDA
Domenica 22 novembre, solennità di Cristo Re
ore 18.30: S.Messa per i Caduti sul Lavoro (Nuova Corale)
Sabato 28 novembre
ore 18,30
S.Messa in onore di Santa Cecilia (Coro
Agordo)
Sabato 5 dicembre
ore 10.00
S.Messa in onore di Santa Barbara con gli
studenti del “Follador”
Lunedì 7 dicembre
ore 20,30
In Arcidiaconale, Recital musicale del cantautore Giorgio Fornasier: MARE MARIA (Madre Maria) “Canti
popolari e d’autore su temi mariani”
Domenica 13 dicembre
ore 16,00
Apertura dell’Anno Giubilare in Cattedrale
a Belluno
La “Vècia Pòpa” con gli amici del CEOD
“Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni
santuario d’Europa ospiti una famiglia, incominciando dalla mia
diocesi di Roma. Mi rivolgo ai miei fratelli vescovi d’Europa, veri
pastori, perché nelle loro diocesi sostengano questo mio appello,
ricordando che misericordia è il secondo nome dell’amore: “Tutto
quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me”. (PAPA FRANCESCO)
ERO STRANIERO E non MI AVETE ACCOLTO
Vogliamo durante l’avvento operare su più versanti:
- Educativo: Per una comunità accogliente che si interroga sul come
accogliere. Che cerca di promuovere una cultura dell’accoglienza
cominciando da subito con chi già vive nella parrocchia. Accogliere
è molto di più di ospitare. Si può ospitare senza essere
accoglienti. Accogliere infatti significa mettere a proprio agio e
dare pari dignità a chi ci sta davanti. Significa entrare in una relazione fraterna. Significa conoscere e farsi conoscere. Significa
rispondere con amore al proprio fratello.
- Approfondire la conoscenza della cultura e luoghi da dove provengono i profughi e cause della loro fuga dal paese d’origine.
- Operativo: verificare la disponibilità di alcune famiglie ad essere riferimento e la comunità a collaborare e sostenere l’accoglienza.
- Promuovere la Colletta dell’avvento di fraternità, che andrà a sostenere le parrocchie che direttamente avranno accolto profughi.
Questo progetto ci ricorda che “al tramonto della vita, saremo
giudicati sull’amore” (San Giovanni della Croce) e “non ci verrà
chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili”
(Rosario Livatino).
+ Giuseppe Andrich
Archiviata con successo la
tradizionale manifestazione di
metà quaresima, il Comitato
«Vècia Pòpa» ha voluto continuare puntualmente anche
quest’anno la festa con gli amici
del locale gruppo Ceod.
Come avviene ormai da parecchio tempo, Giorgio Favero
e i compagni del sempre attivo
gruppo di volontari hanno
trascorso alcune ore in allegra
compagnia con i ragazzi del
Centro diurno disabili presso
la sede del Polifunzionale, per
ringraziarli della loro preziosa
disponibilità prestata ancora
una volta nella decorazione
artistica dei «botói» della Vècia
Pòpa, distribuiti e apprezzati
sul Brói nella manifestazione
di domenica 15 marzo.
“ECHI di AGORDO”
Anno LXXXI - n. 5 - 2015
registrazione del Tribunale di Belluno n. 12/90 dell’ 8/8/1990;
col permesso dell’Autorità Ecclesiastica.
Mons. Giorgio Lise, Arcidiacono - Direttore Responsabile
32021 Agordo (BL) - Dolomiti - tel. 0437/62143.
Spedizione in abb. postale D.L.335/2003 (conv. in L.27.2.2004,
n.46), art.1, c.2, DCB, BL.
c.c.p. n. 10163327
Composizione e impaginazione computerizzate a cura di
Loris Santomaso e Toni Pampanin
e-mail: [email protected] - [email protected]
www.agordo.diocesi.it
Stampa: Tipografia Piave - Belluno