Echi-3-2015 - Parrocchia di Agordo
Transcript
Echi-3-2015 - Parrocchia di Agordo
Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003 (conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL Anno LXXXI - n. 5 - Novembre 2015 www.agordo.diocesi.it Taxe perçue - Tassa riscossa 32100 BELLUNO - ITALIA BIMESTRALE DELLA PIEVE ARCIDIACONALE DI SANTA MARIA DI AGORDO Di ritorno da Fatima... Un bel pellegrinaggio; clima umano fraterno; clima meteorologico stupendo; clima religioso invidiabile. Veramente i 30 pellegrini hanno potuto respirare l’aria del “Tabor”. Si sono immersi nella spiritualità eucaristica e mariana di Fatima, portando ai piedi di Maria le necessità di tutti coloro che si erano affidati alla loro preghiera, in particolare degli ammalati; e poi con la visita guidata alle Basiliche, il rosario e la processione serale; la via crucis lungo il percorso che i Pastorelli effettuavano per tornare a casa dopo il pascolo; la visita breve ma doverosa alla casa natale di Giacinta e Francesco e di Lucia. Non secondario l’aspetto culturale con i Monasteri di Batalha, di Alcobaça e di San Girolamo a Lisbona, tutti nel loro caratteristico stile “manuelino”. Infine, in riva all’Atlantico, ci si è potuti tuffare nella tradizione peschereccia del villaggio di Nazarè. Prima del ritorno non è mancata una conclusione “riassuntiva” nella chiesa di Sant’Antonio di Padova a Lisbona: la visita alla cripta che sorge dove il Santo è nato e la S. Messa con il bacio della Reliquia di Sant’Antonio, a cui anche gli agordini sono molto devoti. Se questo è un succinto “diario” di quei giorni, non posso non accennare al messaggio che ci viene da Fatima. Come sappiamo la Madonna apparve a tre pastorelli: Lucia Dos Santos, di dieci anni, Giacinta e Francisco Marto, di sette e nove anni, per sei volte, dal 13 maggio al 13 ottobre del 1917. Venne come Madre per richiamare gli uomini alla conversione, alla preghiera e alla penitenza. Lei desiderava risparmiare all’umanità i castighi che la minacciavano a causa del peccato che aveva invaso il mondo. Anche se le apparizioni della Madonna di Fatima sono avvenute quasi cento anni fa, l’appello della Madonna alla conversione e alla preghiera mantiene una attualità straordinaria. Pellegrinaggio organizzato dalla nostra Parrocchia Dal 19 al 24 ottobre alla Cova da Iria Ora, in questo periodo storico, tanto turbato dai venti di guerra (“viviamo la terza guerra mondiale a pezzi”, ebbe a dire Papa Francesco), dal terrorismo, dall’odio, Lei, la Donna Vestita di Sole, ci dà una risposta storica. Con sollecitudine materna, quasi con insistenza, ci insegna che con la preghiera e la penitenza si può tornare a (segue a pag. 2) Sommario Papa Francesco ci dice: " 2 Famiglie in Parrocchia " 3 Spigolando in Archivio " 4 Ricordando Fatima... " 6 Macerata-Loreto a piedi " 9 Dedicato a... Renzo "11 Il racconto di Cielo blu "12 Solidarietà/Volontariato “ 13 Il “Centro Sollievo” Chiude Insieme si Può "17 US Le Ville sempre attiva "19 Il Coro Agordo verso i 50 "22 10° di Agordo-Dolomieu “ 27 13 graffiti a S.Vincenzo “ 29 Mondo scuola: la Materna"31 Super allievi al Follador “ 34 La Primaria... primeggia " 36 Prima salita all’Agnèr " 38 Felicitazioni e auguri "40 In memoria/Anagrafe " 42-43 Avvento di fraternità 2015 " 44 Fatima, 20 ottobre 2015. Il nostro gruppo di buon mattino dopo la messa celebrata da don Giorgio nella cappella della Resurrezione sulla spianata del Santuario. Manca, come sempre, il nostro bravo fotografo Federico Costa, che sta dietro l'obbiettivo. (altre immagini del pellegrinaggio a pag. 6). Novembre 2015 2 (segue da pag. 1) una vita di pace, “che non esiste un destino immutabile, che fede e preghiera sono potenze, che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera è più forte dei proiettili, la fede più potente delle divisioni.” In questi ultimi anni si è fatta sempre più pressante e insistente l’angoscia della prossimità di imponderabili eventi catastrofici fino a temere la fine del mondo. L’uomo “è invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione” (S. Giovanni Paolo II). Si cerca di trovare riscontro nei “segreti” legati a varie apparizioni. C’è però una “profezia” contenuta nella lettera, scritta da Sr. Lucia al Card. Carlo Caffarra, incaricato da Giovanni Paolo II di dare vita al Pontificio Istituto di studi su Matrimonio e Famiglia. Il Cardinale le aveva scritto chiedendo preghiere per l’opera che stava iniziando, senza attendersi alcuna risposta. Suor Lucia invece gli rispose scrivendo che “lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio”. E aggiungeva «Non abbia paura perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti i modi, perché questo è il punto decisivo». In effetti, oggi assistiamo a vari tentativi di sminuire il ruolo della famiglia, la sua stessa Preghiera di papa Francesco per il 8 dicembre 2015 20 novembre 2016 Echi di Agordo A Fatima abbiamo pregato... identità, così come l’ha voluta il Signore sin dalla creazione. Sr. Lucia parla di uno scontro “finale”. Anziché pensare alla fine “del mondo”, mi piace – ed invito a pensare – alla fine “di un mondo” che per scelte egoistiche e ideologiche l’uomo sta rovinando. E dunque speriamo nasca davvero un mondo migliore. Anche per questo abbiamo pregato: soprattutto per le nostre famiglie perché, con esse e in esse, si gioca il futuro della nostra società e della convivenza umana, oltre che della Chiesa. Don Giorgio Fatima 21 ottobre 2015. Il rosario recitato alla sera da mons. Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste, nella cappella delle apparizioni a cui segue la processione con candele e fiaccole con la statua della Madonna . Papa Francesco ci dice: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”. (Dalla Bolla di indizione del Giubileo) GIUBILEO DELLA MISERICORDIA Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste e ci hai detto che chi vede te vede Lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi. Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro; l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito. Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio! Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria. Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore; fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio. Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista. Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen. Nella nostra Diocesi, la Porta Santa (unica, in Cattedrale) sarà aperta solennemente domenica 13 dicembre 2015. La celebrazione inizierà per i pellegrini in diverse chiese della Città alle ore 16.00. Poi, processionalmente, si arriverà in Cattedrale per passare la Porta Santa che verrà aperta dal Vescovo. Seguirà la celebrazione della Santa Messa. La zona pastorale agordina (Forania di Agordo e Decanato di Livinallongo) nell’ultimo Consiglio Pastorale ha deciso di non fare una celebrazione particolare ad Agordo ma di invitare i fedeli a recarsi a Belluno, come segno di comunione con tutta la Diocesi. Pertanto verranno organizzati dei pullman che trasporteranno i pellegrini a Belluno nel pomeriggio. Dati più precisi saranno comunicati in seguito; tuttavia, entro fine novembre dovremmo sapere più o meno quante persone della nostra parrocchia intendono partecipare, usufruendo del pullman (è sempre possibile recarsi a Belluno con mezzi propri). La partenza per il ritorno da Belluno è prevista per le ore 18,00. In primavera sono previsti pellegrinaggi foraniali alla Cattedrale e a Roma (diocesano). Echi di Agordo Novembre 2015 3 L’invito affettuoso e paterno del Papa a tornare al “Sacramento della gioia” In vista dell’inizio dell’“Anno Santo della Misericordia” ripropongo parte della catechesi tenuta da Papa Francesco, mercoledì 19 febbraio 2014 sulla Confessione. È un invito affettuoso e paterno a tornare al “Sacramento della gioia”. “…nel tempo, la celebrazione di questo Sacramento è passata da una forma pubblica - perché all’inizio si faceva pubblicamente - a quella personale, alla forma riservata della Confessione. Questo però non deve far perdere la matrice ecclesiale, che costituisce il contesto vitale. Infatti, è la comunità cristiana il luogo in cui si rende presente lo Spirito, il quale rinnova i cuori nell’amore di Dio e fa di tutti i fratelli una cosa sola, in Cristo Gesù. Ecco allora perché non basta chiedere perdono al Signore nella propria mente e nel proprio cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della Chiesa. Nella celebrazione di questo Sacramento, il sacerdote non rappresenta soltanto Dio, ma tutta la comunità, che si riconosce nella fragilità di ogni suo membro, che ascolta commossa il suo pentimento, che si riconcilia con lui, che lo rincuora e lo accompagna nel cammino di conversione e maturazione umana e cristiana. Uno può dire: io mi confesso soltanto con Dio. Sì, tu puoi dire a Dio “perdonami”, e dire i tuoi peccati, ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa. Per questo è necessario chiedere perdono alla Chiesa, ai fratelli, nella persona del sacerdote. “Ma padre, io mi vergogno...”. Anche la vergogna è buona, è salute avere un po’ di vergogna, perché vergognarsi è salutare. Quando una persona non ha vergogna, nel mio Paese diciamo che è un “senza vergogna”. Ma anche la vergogna fa bene, perché ci fa più umili, e il sacerdote riceve con amore e con tenerezza questa confessione e in nome di Dio perdona. Anche dal punto di vista umano, per sfogarsi, è buono parlare con il fratello e dire al sacerdote queste cose, che sono tanto pesanti nel mio cuore. E uno sente che si sfoga davanti a Dio, con la Chiesa, con il fratello. Non avere paura della Confessione! Uno, quando è in coda per confessarsi, sente tutte queste cose, anche la vergogna, ma poi quando finisce la Confessione esce libero, grande, bello, perdonato, bianco, felice. È questo il bello della Confessione… Cari amici, celebrare il Sacramento della Riconciliazione significa essere avvolti in un abbraccio caloroso: è l’abbraccio dell’infinita misericordia del Padre. Ricordiamo quella bella, bella parabola del figlio che se n’è andato da casa sua con i soldi dell’eredità; ha sprecato tutti i soldi, e poi, quando non aveva più niente, ha deciso di tornare a casa, non come figlio, ma come servo. Tanta colpa aveva nel suo cuore e tanta vergogna. La sorpresa è stata che quando incominciò a parlare, a chiedere perdono, il padre non lo lasciò parlare, lo abbracciò, lo baciò e fece festa. Ma io vi dico: ogni volta che noi ci confessiamo, Dio ci ab- braccia, Dio fa festa! Andiamo avanti su questa strada”. Se mi è permesso correggere il Papa: “Riprendiamo questa strada!” L'Arcidiacono FAMIGLIE in PARROCCHIA INCONTRI MENSILI (sabato) ad AGORDO AL CENTRO PARROCCHIALE “MONS. V. SAVIO” - ORE 16.30 Il Gruppo “Famiglie in Parrocchia” ha elaborato il percorso degli incontri di quest’anno sul tema: “Famiglia, una buona notizia in città”. Una serie di sette incontri e un ottavo di condivisione e fraternità e un po’ di verifica insieme. Tutti gli incontri, a cadenza mensile, si terranno di norma il primo sabato del mese. Vivere il quotidiano intreccio tra le generazioni FAMIGLIA, una BUONA NOTIZIA in città 7 novembre 2015 DIO AMA CHI DONA CON GIOIA 5 dicembre 2015 LA FEDELTA’ DI DIO E’ PIU’ GRANDE DEI NOSTRI PROPOSITI 9 gennaio 2016 GENERAZIONI NUOVE PER LA CITTA’ 6 febbraio 2016 QUELLO CHE ABBIAMO RICEVUTO LO TRASMETTIAMO A VOI 5 marzo 2016 FAMIGLIA SORGENTE DI LIBERTA’ 2 aprile 2016 LA FAMIGLIA CREA RETI DI SOLIDARIETA’ E DI TESTIMONIANZA 7 maggio 2016 FAMIGLIA APERTA AL MONDO Il piacere di stare insieme La condivisione di un’ esperienza. 4 In ambito ecclesiastico è impossibile parlare della Parrocchia di Agordo senza considerare Rivamonte quale appendice inscindibile. È un legame che dura da tempi immemorabili e da quanto si evince dagli antichi documenti non è mai stato ben accettato dagli abitanti del territorio. Riva, così era chiamata la zona, toponimo derivante dal latino ripa = riva = pendio, fino al 20 aprile 1867 quando il Regio Decreto n° 3672 lo trasformò in Rivamonte e con il successivo D.P.R. n°384 del 27 aprile 1964 è diventata Rivamonte Agordino. A Riva(monte) sicuramente in tempi antichi era presente una chiesa, ma risulta documentata soltanto il 15 gennaio 1414 nel testamento del notaio agordino Marsangino Catelani che tra le tante chiese cita anche la “…Ecclesie Sancti Floriani de Rippa…”. In documenti successivi, alla chiesa di Riva, oltre al titolo di S. Floriano martire si accompagna quello di san Sisto. Un importante libretto cartaceo del nostro archivio, riguardante le entrate e le uscite della Luminaria, praticamente la contabilità legata all’attività dei Massari della Regola di Riva, dal 1436 al 1525, ci fa capire quanto grande sia l’interesse e l’impegno che gli abitanti rivolgono al loro edificio religioso. Ma importanti sono anche le pratiche religiose di cui gli stessi abitanti vogliono usufruire e che non possono perché la loro è una chiesa succursale dipendente dalla Pieve di Agordo, non c’è un sacerdote fisso, a celebrare le funzioni religiose sono i sacerdoti della Pieve che a turno, quando non sono impegnati ad Agordo, svolgono le varie liturgie, ma questo servizio è precario, non Novembre 2015 Echi di Agordo a cura di GABRIELE BERNARDI Nella storia di ieri e di oggi PONTE ALTO e TELI Frazioni di Rivamonte Parrocchia di Agordo Due belle e sempre suggestive visioni di Ponte Alto oggi: il famoso ponte e il villaggio ormai immerso nei colori inconfondibili dell’autunno. c’è un’assistenza regolare e costante. Ciò che lamentano maggiormente è la mancanza di un prete a diposizione per i loro bisogni che sopperisca ai disagi della notevole distanza e difficoltà nel percorso per raggiungere la Pieve di Agordo. È emblematica la prima parte del verbale dell’assemblea svolta il primo luglio 1686, dove uomini e Regolieri della Regola di Riva, ben 142 persone, si riuniscono nella chiesa di S. Floriano, discutono una forte riflessione sui frequenti pericoli, i disordini, gli inconvenienti e vari casi che per essere molto distante dalla Parrocchiale d’Agordo giornalmente “… creano grave pregiudizio e danno delle Anime d’Abitanti...” L’assemblea chiede “…un Tabernacolo per conservazione del S.S. Sacramento per beneficio particolare degli infermi, Una vecchia cartolina di Ponte Alto et il Fonte Baptisimale stante la lontananza di circa miglia tre dalla Chiesa Parochiale d’Agordo, et difficoltà di alla med.ma portarsi massime l’inverno per la quantità de nevi, et ingruenza de tempi, a cagione di che proviene, che molti passano all’altra vita senza comunione, et de fanciulli senza il Battesimo...”. Con voto unanime l’assemblea si chiude rivolgendo la richiesta al Vescovo per ottenere nella chiesa di S. Floriano de Riva il Tabernacolo e il Battistero, promettendo di non creare alcun pregiudizio ai Curati di Agordo e tantomeno chiedere la separazione dalla Pieve. A seguito dell’accorata richiesta il 12.11.1686 il vescovo Giulio Berlendis autorizza l’erezione del Tabernacolo e del Fonte Battesimale, confermando comunque la soggezione alla parrocchia di Agordo. Analoghe vicende si susseguono negli anni, nei secoli possiamo dire, e ancora nel 1880 il vescovo Bolognesi, pur lasciando a disposizione un sacerdote fisso, il Curato, ribadisce il principio che Rivamonte è una semplice curazia dipendente dalla parrocchia di Agordo. Neppure dopo la costruzione della nuova, bella ed ampia chiesa, l’attuale, edificata su disegno del Segusini (1866-1886), Rivamonte riesce ad avere l’autonomia parrocchiale. Anche il decreto vescovile 13.2.1908 ribadisce che la chiesa di Rivamonte non fu mai eretta canonicamente in Parrocchia, e quindi il Curato è semplicemente un cooperatore (segue a pag. 5) Echi di Agordo (segue da pag. 4) dell’Arcidiacono, il quale può amministrare i SS.mi Sacramenti a meno del Matrimonio se non con delega dell’Arcidiacono stesso. Sferzante è il commento di don Ferdinando Tamis (in Storia dell’Agordino, 3°), “…L’arcidiacono non vuole rinunziare a nessuno dei suoi utili…”. Ma ci fermiamo qui, quella descritta finora è una storia che avremo modo di continuare, anche con l’aggiunta di qualche curioso aneddoto, ora il nostro interesse è vedere, finalmente, il passaggio da Curazia a Parrocchia e la conseguente determinazione dei suoi confini, che corrispondono al confine del comune con una particolarità. Mentre prima gli abitanti lamentavano la difficoltà di raggiungere la Pieve ora sono gli abitanti di Ponte Alto ad avere la difficoltà di raggiungere la chiesa parrocchiale. Ecco che il vescovo Gioacchino Muccin, nell’istituire la Parrocchia, pensa anche ad accontentare gli abitanti di Ponte Alto che ora si trovano ad essere lontani e che per comodità saranno quindi ancora soggetti alla parrocchia di Agordo più vicina. Finalmente i tempi sono maturi e il citato vescovo Muccin, “dopo matura ponderatezza in considerazione della richiesta fatta a lui e delle reiterate richieste fatte ai suoi predecessori dagli abitanti della Curazia di Rivamonte Agordino della Diocesi di Belluno, finora sotto la giurisdizione della Chiesa Arcidiaconale di S. Maria di Agordo, decide sia pienamente separata e a se stante eretta in parrocchia, sotto il titolo di S. Floriano martire”. Il decreto vescovile Prot. Novembre 2015 Ponte Alto e Teli 1059/72 datato 16.7.1972 (riportato in questa pagina), enumera le considerazioni relative alla Curazia che hanno permesso di arrivare alla tanto attesa decisione. In primo luogo, il numero degli abitanti, l’ampiezza e le asperità del luogo, la distanza di 8 km dalla Chiesa Matrice, la presenza del Municipio del Comune di “Rivamontre Agordino” e infine la rinuncia da parte dei capifamiglia (patrum familias) del diritto (juripatronato) all’elezione del titolare del beneficio curaziale. Il presule per tale importante decisione si è avvalso del Codice di Diritto Canonico, del Consiglio Presbiterale Diocesano, del Capitolo della Cattedrale di Belluno e dell’assenso dell’allora Arcidiacono di Agordo, mons. Carlo De Bernard. Il Decreto statuisce e definisce la nuova Parrocchia in 4 punti che riportiamo in sintesi. 1 - L’intero territorio curaziale di S. Floriano m. de Ripa Augurdi, con tutti i suoi abitanti, verrà separato dalla chiesa Arcidiaconale S. Maria di Agordo. Viene eretta la chiesa di S. Floriano martire di Riva in parrocchia e costituita in pieno diritto, chiunque sia contrario o tenti di ostacolare; 2 - La nuova parrocchia ha i confini definiti dal civile municipio di Rivamonte Agordino, ad eccezione di un esiguo territorio comprensivo dei luoghi nominati “Ponte Alto” e “Teli” come è descritto nella relazione aggiunta al decreto, che rimarrà sotto la giurisdizione della Chiesa di S. Maria di Agordo; 3 – E’ stabilito che il parroco pro-tempore nominato percepisca tutti i benefici parrocchiali 5 e tutti gli emolumenti previsti oltre all’utilizzo dell’abitazione del Curato; 4 – Stabilisce inoltre che il beneficio parrocchiale sarà soggetto completamente alla libera scelta del Vescovo. A completare questo contributo riportiamo la descrizione della confinazione interessante la Parrocchia di Agordo descritta nella Relazione compilata in data 28.6.1972 dal perito minerario Valentino Rosson che è allegata al Decreto vescovile citato. “...solo per breve tratto le acque del torrente Sarzana segnano il confine della parrocchia di S. Floriano. Ed infatti circa 150 metri prima del punto di confluenza della Sarzana con il torrente Cordevole, il confine risalendo verso il displuvio che segna anche il confine delle particelle 32- 426 - 34 - 389, raggiunge il sentiero delle Caorere sino al congiungimento con la strada vicinale di Paluch correndo lungh’essa per circa 180 metri. 50 metri prima di raggiungere la chiesetta, ed esattamente dove si notano sulla strada tre grandi massi scistosi, volgendo a Sud-est abbandona la strada correndo lungo il ciglio del pendio, passando circa 20 metri ad Est della Chiesetta, raggiungendo infine quasi sulla sommità del colle un ammasso di pietre avente pianta quadrata. Da questo punto, non essendo possibile fissare alcuna logica linea di confine, mancando completamente ogni riferimento geografico, il confine volgendo verso Sud-est corre lungo la linea che congiunge il suddetto vertice con il punto di confluenza tra il torrente Bordina ed il Cordevole…” A semplificare la lettura riportiamo - qui a fianco - la mappa elaborata a colori che evidenzia i confini e l’ampiezza del territorio di competenza della Parrocchia di Agordo. G.B. Novembre 2015 6 Echi di Agordo VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’ Ancora immagini a ricordo del nostro pellegrinaggio di ottobre a Fatima 20 ottobre due momenti durante la Via Crucis del caminho do Calvàrio de Fàtima in mezzo agli ulivi. La “Giornata della Speranza” Il nostro gruppo davanti alla facciata della Chiesa di Sant’Antonio da Sé (tutte le foto sono di Federico Costa). 22 ottobre, Lisbona. La Messa celebrata da don Giorgio nella chiesa di Sant’Antonio da Sè, edificio sacro di fine Settecento, che la tradizione vuole costruito sul luogo della casa natale di Fernando Martins de Bulhões meglio conosciuto come Sant’Antonio da Padova (1195-1231) proprio a pochi passi dalla Sé la cattedrale di Lisbona nel quartiere di Alfama. Anche quest’anno la Comunità di Agordo si è riunita attorno a una decina di anziani e ammalati per la “Giornata della Speranza”. Era domenica 20 settembre. L’Arcidiacono ha preso lo spunto dalle letture bibliche per invitare al servizio generoso dei fratelli, ponendosi non tanto gli interrogativi “cosa faccio?” o “come lo faccio?”, ma “perché lo faccio?”. È questo l’interrogativo fondamentale che deve guidarci ogni giorno come uomini e come cristiani. Questa sottolineatura è stata particolarmente attuale in quanto alla celebrazione erano presenti i Volontari dell’Unitalsi e i membri delle quattro Confraternite operanti in parrocchia, che celebravano la loro “Festa” ed avevano organizzato la “Giornata di beneficenza” a favore del Centro parrocchiale (di cui riferiamo in altra pagina). Novembre 2015 Echi di Agordo 7 VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’ Domenica 20 settembre La seconda Festa delle Confraternite Nonostante le varie iniziative previste in Agordino domenica 20 settembre (il Family Day in Luxottica, il trofeo dei 16 Comuni a San Tomaso, la gita dei volontari dell’Auser a Milano), la seconda festa di beneficenza organizzata dalle quattro Confraternite di Agordo, con la sempre preziosa collaborazione degli alpini, ha avuto un buon successo. Sono state, infatti, più di cento le persone partecipanti al pranzo comunitario e poi ai vari giochi a premi, svoltisi negli spazi esterni della struttura, che hanno avuto come scopo quello di raccogliere fondi per il Centro parrocchiale «monsignor Vincenzo Savio», gravato ancora da un grosso mutuo. La giornata, favorita dalle splendide condizioni del tempo, è stata allietata dal sempre simpatico complesso del «Taca Banda» che ha dato modo ai provetti ballerini di fare i cosiddetti «quattro salti», tutto in un clima di gioiosa amicizia e serenità. Il parroco ha rivolto un vivo ringraziamento ai promotori e ai volontari che si sono generosamente prestati per la buona riuscita della manifestazione «segno di concorde aggregazione e sensibile coinvolgimento a sostegno delle necessità di una struttura che si sta rivelando sempre più utile non solo ad Agordo e non solo alla comunità religiosa», auspicando che l’idea possa ripetersi un altr’anno. Un simpatico momento dell’incontro ha festeggiato il concomitante 18° anniversario di matrimonio di Daniela Santomaso e Gianni Lanciato, intervenuti con i figli Thomas e Alessio, ai quali i presenti hanno cantato gli auguri accompagnati dalle note del «Taca banda». Alla fine, al netto delle spese, è stata raccolta la somma di €. Daniela e Gianni Lanciato, ricevono gli auguri di don Giorgio Lise nel giorno del 18° anniversario del loro matrimonio. 1.400,00. Monsignor Lise ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato o che, in qualche modo si sono fatti presenti, con un particolare pensiero per la collaborazione e i contributi ricevuti a: «Luigino Da Ronch, priore di sant’Agostino, che ha coordinato il tutto, Adriana Alfonsi, priora della B.V. della Salute, Sandro Zasso, Giuseppe Ren, Bar Schenòt «La Nottola», Gruppo Alpini, Latteria Agordino Cooperativa di Vallata, Corazza, Taca Banda, Gruppo Le Ville, Gav, Auser di Agordo nella persona di Mirella, Bortolini, Bi & Ba, Pizzocco Viaggi, Ottica CR, Sparkasse e privati anche da fuori parrocchia». Nella mattinata c’era la stata la S. Messa, molto partecipata dai membri delle storiche Confraternite di san Giuseppe, santa Lucia, sant’Agostino e B.V. della Salute e dalla comunità tutta. Durante la celebrazione, l’arcidiacono, monsignor Giorgio Lise, ha amministrato l’Unzione degli Infermi ad alcuni anziani della parrocchia, in occasione della Giornata della Speranza, con la presenza dell’Unitalsi diocesana. Due vedute d’insieme dei partecipanti al pranzo solidale al Centro parrocchiale «Vincenzo Savio». Il simpatico e allegro complesso del «Taca banda» che ha allietato la festa. Dopo la morte del priore della Confraternita di san Giuseppe, cav. Mario Tomè, in attesa della scelta del nuovo responsabile, si è reso cortesemente disponibile a collaborare nella raccolta delle quote annuali il signor Giuseppe Ren. Egli comunica che una buona parte degli iscritti ha provveduto a versare tale quota, esprimendo nell’occasione il desiderio di devolvere il ricavato a sostegno delle spese del Centro parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio”. Un grazie sentito per tanta apprezzata sensibilità sia a Giuseppe Ren che a tutti i confratelli di S. Giuseppe. Novembre 2015 8 Echi di Agordo VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’ Durante il viaggio i momenti di preghiera si sono alternati a canti, chiacchiere e risate creando un bel clima di condivisione, gettando le basi per la buona riuscita anche del pellegrinaggio 2016. Il prossimo incontro proposto - per il momento - è per celebrare la Festa della Beata Vergine della Salute Sabato 21 Novembre - giorno proprio della ricorrenza - con la partecipazione alla S. Messa nella Chiesa di S.Agostino a Toccol alle ore 11.00. DOMENICA 22 NOVEMBRE 2015 FESTA DELLA B.V. DELLA SALUTE Siete tutti invitati a partecipare alla Messa delle ore 10.00 nella Chiesa Arcidiaconale di Agordo per onorare la nostra Patrona. Seguirà il pranzo sociale durante il quale relazionerò le attività svolte e le opere di beneficenza fatte. Spero di incontrarvi numerose! Iscrizioni presso la cartoleria Miola entro sabato 14 novembre 2015. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che in vario modo hanno aiutato e aiutano la Confraternita a rimanere viva dedicando il loro tempo, le loro preghiere, il loro aiuto economico. Arrivederci a presto! Adriana Alfonsi Confraternita della Beata Vergine della Salute La gita pellegrinaggio a Venezia Il mattino del 19 Aprile u.s. un cielo terso e una brezza tesa hanno accolto a Venezia i 71 partecipanti alla gita pellegrinaggio della Confraternita della Beata Vergine della Salute. Una breve navigazione fino all’approdo delle zattere e una suggestiva passeggiata fra le calli dell’Accademia e di Punta della Dogana hanno condotto i pellegrini alla loro méta principale: la Basilica della Madonna della Salute dove hanno partecipato alla S. Messa. Di seguito, sul barcone riservato, è stata raggiunta l’isola di Burano dove i pellegrini hanno allegramente pranzato e a seguire hanno potuto passeggiare fra le case colorate, i canali, gli orti e sbirciare anche la vicina Torcello. Nel pomeriggio dopo una breve navigazione hanno raggiunto l’isola di S. Francesco del deserto in cui è ancora viva e perpetuata la presenza di Francesco. Un cordiale frate ha raccontato della vita sull’isola dei suoi proprietari, dei frati che vi hanno abitato e dei miracoli accaduti e ha fatto visitare parte del monastero. Presentazione dei bambini all’inizio del catechismo GRUPPO DOPO-CRESIMA: Domenica 25 ottobre i bambini che hanno iniziato il primo anno del percorso catechistico si sono ritrovati in Arcidiaconale per essere presentati alla Comunità, durante la Messa parrocchiale e ricevere in dono il libretto “Prego al catechismo” che li accompagnerà nel cammino di quest’anno in cui saranno aiutati a conoscere la persona di Gesù. La S.Messa è stata animata dal Coro parrocchiale di Cavarzano. Tutti i mercoledì, dalle 20,00 alle 21,15 al Centro parrocchiale, iniziando da mercoledì 3 novembre. Per i bambini delle elementari, l’appuntamento con gli animatori è, come lo scorso anno, il sabato dalle 15 in poi, sempre al Centro parrocchiale. Si inizierà sabato 7 novembre con la tradizionale castagnata di San Martino. Echi di Agordo Novembre 2015 9 VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’ Macerata-Loreto a piedi 28 chilometri di preghiera Sabato 6 giugno alcuni componenti del Coro Giovani di Agordo hanno voluto rivivere l’esperienza del pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto. Un’esperienza che vale veramente la pena di fare, faticosa ma sicuramente bella da condividere con un gruppo di amici. Il Pellegrinaggio nasce nel 1978, anno dell’elezione di Giovanni Paolo II. Un insegnante di religione di Macerata, don Giancarlo Vecerrica, lo propone agli studenti come gesto di ringraziamento alla Madonna a conclusione dell’anno scolastico. Il percorso riprende un cammino mariano di antichissima tradizione e si snoda per circa 28 chilometri attraverso le colline marchigiane. Il 19 giugno 1993 il pellegrinaggio ha ricevuto un grande dono: la presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II che, dopo aver celebrato la S. Messa prima del cammino notturno, consegnando la Croce, disse: “Ora affido a voi, cari giovani, la Croce che vi farà da guida al vostro pellegrinaggio al santuario di Loreto. Imparate dall’esperienza di questa notte a seguire, anche sulle strade del vostro quotidiano cammino, la Croce di Cristo, nella quale è salvezza, vita e resurrezione”. Quella Croce, da allora, apre il pellegrinaggio. La marcia notturna, costantemente guidata, è scandita dalla recita del Santo Rosario, infram- mezzata da canti, testimonianze, meditazione della Parola di Dio e del magistero del Papa. Una spettacolare fiaccolata anima la Strada da San Firmano sino a Chiarino, dove si giunge verso il sorgere del sole. Verso le 6-6,30 del mattino, allorché oltre l’ultima collina si scorge finalmente il profilo del Santuario Mariano, ci si inginocchia, si recita l’Angelus e ci si scambia un gesto di pace e di riconciliazione. All’arrivo a Loreto i pellegrini sono accolti dalla statua della Madonna. Infine, dopo che una delega- zione di giovani ha offerto alla Vergine un omaggio floreale, tutti insieme si compie l’Atto di Consacrazione alla Madonna mentre i frati cappuccini aspergono abbondantemente d’acqua benedetta i fedeli pellegrini, che sfilano stanchi ma contenti, dinnanzi alla statua della Madonna di Loreto. Ai suoi piedi viene collocato un braciere acceso: lì vengono posti migliaia di fogliettini con le intenzioni di preghiera e le richieste di grazie che, attraverso il fumo, salgono in cielo per essere esaudite. Sonia Schena Al Cristo di Forcella Camp Foto-ricordo del gruppo agordino che ha partecipato al pellegrinaggio attraverso le colline marchigiane. Sabato 19 settembre, in una bella mattinata di sole, una cinquantina di persone sono salite ai 1933 metri di Forcella Camp per il tradizionale incontro in occasione del 17° anniversario della posa in opera del capitello con Cristo, voluto e realizzato da Giorgio Favero. Una giornata di autentica limpidezza settembrina con aria fresca, atmosfera tersa, cielo azzurro: veramente ideale per una «sgambata» in montagna. Attorno al capitello l’arcidiacono ha celebrato la Messa, anche nel ricordo di Rosi, la moglie di Giorgio Favero deceduta qualche tempo fa. Nel pensiero rivolto al vangelo monsignor Lise, commentando il brano del Seminatore, ha invitato i presenti, fra cui anche il sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, ad essere nella vita quotidiana persone che non si stancano di seminare il bene, contribuendo così al miglioramento della società e, soprattutto, delle relazioni interpersonali. Dopo la Messa i partecipanti si sono intrattenuti in amicizia, dimostrando anche con questo - se mai ce ne fosse stato bisogno - che la montagna ha il grande e positivo potere di unire nella fraternità e nella solidarietà. 10 Novembre 2015 Echi di Agordo VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’ Dal 1976 - da quarant’anni Il ricordo dei Caduti della Montagna Si è rinnovato anche quest’anno, il 40°, con la consueta grande e raccolta partecipazione di fedeli venuti dall’Agordino e da fuori, l’atteso appuntamento di fine ottobre con la S. Messa in suffragio dei Caduti della montagna celebrata nell’arcidiaconale di Agordo, accompagnata dai canti del Coro Agordo diretto da Roberta Conedera. Una cerimonia voluta nel 1976 proprio dal Coro Agordo, dal suo direttore di allora Salvatore Santomaso e dall’ar- cidiacono di quel tempo, don Carlo De Bernard (grande appassionato dei monti e autore della stupenda «Preghiera dell’alpinista», puntualmente recitata al termine del rito sulle note del commovente «Montagne addio» di Giancarlo Bregani nell’armonizzazione di Lamberto Pietropoli). Un incontro di fraterna amicizia che avviene in collaborazione con la Sezione Agordina del CAI, la Parrocchia di S. Maria Nascente, i Gruppi Rocciatori «GIR» di Agordo e «Val Bióis», Gli uomini del Soccorso Alpino da sempre fraternamente uniti nella commovente cerimonia a ricordo dei Caduti delle vette. le Stazioni agordine del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e il Gruppo Alpini AgordoRivamonte-Taibon. La messa, concelebrata dall’arcidiacono monsignor Lise con il parroco di Taibon don Mario Zanon, e l’assistenza di don Fabiano Del Favero, è stata trasmessa in diretta da RadioPiù e, grazie allo streaming, è stato possibile ascoltarla in tutto il mondo. All’offertorio, come sempre, sono stati scanditi i nomi dei caduti (un lungo elenco di 104 persone) ai quali, quest’anno, si sono aggiunti quelli di Renzo Savio (morto il 16 maggio in Valle di san Lucano) e di Diego Cini (morto il 1° agosto in Val di Garés). Un momento di grande commozione e di dolore che l'arcidiacono ha cercato di inserire nella più ampia riflessione sul significato della fede. «Siamo qui ancora una volta a commemorare tanti amici», ha esordito don Giorgio all’omelia, «che ci hanno lasciato tra questi nostri monti, e ora viviamo insieme, in questa chiesa, un’occasione privilegiata di fede; non solo perché a questo ci invita il brano evangelico, ma perché – nei momenti del ricor- Una visione d’insieme all’interno dell’arcidiaconale durante la Messa per i Caduti della montagna di domenica 25 ottobre, accompagnata dal Coro Agordo. (foto di Federico Costa) Il significativo momento dell’offertorio con la simbolica offerta della corda dell’alpinista da parte di un rappresentante del Soccorso alpino. do di tante tragedie e quindi di dolore che si rinnova - la fede è una guida che ci permette di non prendere strade sbagliate». Egli ha poi ricordato che «la morte, nella fede, non viene vista come la conclusione tragica di una gita spensierata, ma come la porta che si apre sulla vita e la felicità eterna; non la fine che chiude ogni spazio di speranza, ma il fine che ci proietta verso il futuro eterno che ci aspetta». «Sì, anche la morte dei nostri cari», ha concluso l’arcidiacono, «di coloro che hanno perduto la vita cercando un “di più” tra le vette, cercando qualcosa o magari “Qualcuno”, noi la leggiamo – nella fede - come il raggiungimento del “fine”, di quella vita che per tutti sarà semplicemente “felicità”». Il sacerdote ha quindi visto in quanti hanno scalato e scalano le vette una metafora di quello che dovrebbe essere la vita quotidiana di tutti. “Coloro che cercavano di salire più in alto o portavano soccorso a chi era in difficoltà – ha detto - si sono affidati alle loro corde, ai moschettoni, agli amici che avevano accanto, al casco, all’imbragatura. Ed è questo, per tutti noi, un richiamo a riprendere tra noi relazioni di fiducia, di lealtà, di condivisione. I nostri amici, che oggi ricordiamo, si sono “affidati”: è atteggiamento da riprendere con coraggio nella nostra vita quotidiana, visto che sembra non essere più di moda tra gli uomini di oggi”. g.s. Echi di Agordo Novembre 2015 11 VITA DELLA COMUNITÀ VITA DELLA COMUNITA’ Buona sera e grazie per essere intervenuti a questa bella serata, organizzata dal Comitato Vècia Pòpa, che ci ha dato la straordinaria possibilità di ascoltare e apprezzare i canti dei tre cori, voci che ci hanno regalato la magia della musica, elevando tutto il nostro essere. Siamo al momento finale della serata nel quale si svelerà il festeggiato di quest’anno e gran curiosità anima i nostri spiriti. Vogliamo festeggiare questa sera una persona speciale e unica, che con il suo operato e il suo modo di pensare ha cambiato la realtà agordina, rendendola migliore, più giusta, più aperta, più solidale. Un grande uomo dotato di molte virtù, fra le quali, l’umiltà, la riservatezza e la discrezione, che con la determinazione e la bontà, quotidianamente offerte a tutti noi, l’hanno reso uomo unico, carismatico, deciso e pronto ad affrontare la vita di tutti i giorni a difesa dei più deboli. Un uomo carismatico con idee nuove e mentalità aperta che spazia dal mondo giovanile, che lo ha stimato e apprezzato, al mondo degli anziani che lo ha rispettato e aiutato. Una vita semplice, dedicata in primo luogo alla famiglia, alla moglie, ai figli, ai nipoti e al lavoro. Ma è proprio nella semplicità che si trova la grandezza dell’esistenza di quest’uomo. Diplomatosi molti anni fa al Follador come perito minerario, comincia la sua vita professionale in giro per l’Italia, dove si fa subito Il concerto d’inizio luglio Dedicato a... RENZO DA RIF A chi sarà dedicato quest'anno l'ormai tradizionale concerto-sorpresa di inizio luglio? Domanda alla quale, come sempre, è stata data risposta solo alla fine della serata organizzata dal Comitato Vècia Pòpa lo scorso sabato 4 luglio in una gremita sala “don Tamis” ad Agordo. Una serata all'insegna dell’amicizia, di un commosso ricordo e della musica con l’esibizione di ben tre cori: il Coro di Breganze (VI), seguito dal Coro Lavaredo (PD) e, per finire, dai “padroni di casa” del Coro Agordo diretto da Roberta Conedera. Da tempo Giorgio Favero e i suoi volonterosi amici del Comitato (fautori dell'immancabile evento di metà Quaresima con il rogo della “Vècia Pòpa”) avevano deciso il nome della persona da festeggiare, ma non l'hanno rivelato a nessuno. Lo hanno rivelato alla fine con l’intervento letto da Antonia Bortot, a nome del Comitato, e che qui riportiamo. Giorgio Favero con la vedova e i figli di Renzo al momento della proclamazione della “dedica 2015” e della consegna del bel ritratto dipinto da Dunio. notare per le sue capacità lavorative. In molti ricordano la sua preparazione e il suo nome è menzionato su testi storici di una miniera, dove ha lavorato. Molti ricordano altrettanto la sua umanità, il suo essere delicato, che vive ancora in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Poi l’adesione al sindacato, un sindacato che difendeva i Anche l’arcidiacono monsignor Giorgio Lise ha portato il saluto riconoscente della comunità, ponendo l’accento sui valori della solidarietà disinteressata così ben sentita e vissuta da Renzo. Considerazioni condivise nell’occasione anche dal sindaco Sisto Da Roit e dal presidente dell’Auser, Alvio Peratoner. diritti dei lavoratori che allora non erano certo scontati, ma si dovevano guadagnare e sudare. Anche qui si fa notare per la straordinaria capacità di comunicare, ascoltare e capire i bisogni altrui e per il coraggio di intraprendere le giuste battaglie che garantiranno a tutti un tenore di vita migliore. Poi arriva la svolta politica, una politica onesta che aveva a cuore la salvaguardia e il benessere dei cittadini, in cui si fa paladino nell’interpretare questi sani valori che lo hanno contraddistinto per tutta la vita. Una volta all’età della pensione, dopo aver lavorato una vita, momento in cui normalmente si prende la vita con più calma e meno fretta, quest’uomo speciale cambia la realtà agordina. Con coraggio, entusiasmo e gioia fonda un’associazione di volontariato, superando i mille problemi della co- Il ritratto di Renzo da Rif (realizzato da Dunio Piccolin), con lo sfondo della “sua” creatura: il Circolo Auser “El Brói” di via Rova ad Agordo. stituzione. Grazie alle sue sagaci intuizioni, trasforma quest’associazione in un modello provinciale da seguire, imitato da molti, creando un punto di riferimento per anziani, disabili e per l’intera comunità agordina. Grazie al suo lavoro di coordinamento dei volontari riesce a dimostrare che le piccole cose, con concordia crescono, fino a diventare importanti, fondamentali. Quest’uomo, dall’esistenza feconda, ricca di molte azioni e di poche parole, ha dato l’esempio tangibile sul significato del rispetto, del sacrificio, della gioia del donare agli altri e di spendersi per gli altri, senza eccessi né protagonismo. Una citazione di San Francesco dice: “basta un raggio di sole per cancellare milioni di ombre”. La vita di quest’uomo è un raggio di sole per tutta la nostra comunità che ha cancellato e spazzato via le ombre della diffidenza, delle scuse per non aiutare, dei se, dei ma, “del faranno gli altri”. Noi lo vogliamo ricordare così, con affettuosa riconoscenza, come un raggio di sole: leggero, delicato, caldo, splendente, brillante, dolce, ma soprattutto Amico. Amico speciale di tutti noi agordini. Dedicato a te... raggio di sole che sempre illumini e rassereni la nostra via. Dedicato a te... Renzo Da Rif 12 Questa mattina ho aperto la finestra e gli scuri di casa mia. Un’aria fresca e pungente che profumava d’inverno mi ha colto di sorpresa. Ho guardato in alto, non molto a dire la verità, ed eccola bianca ed ovattata: la neve. Circondava la mia casa ed era caduta su tutte le montagne intorno. È un po’ presto per pensare all’inverno che dovremo passare, ma questa mattina ne abbiamo avuto un primo assaggio. Quando ho svegliato i miei figli e ho detto loro della neve caduta vicino, erano felici e stupiti. Curiosi, si sono avvicinati alla finestra come se non avessero mai visto la neve. Pensandoci bene anch’io ero come loro. Da bambina aspettavo l’inverno, o meglio l’arrivo della neve e ogni anno era una magia diversa o forse la vedevo io diversa. Scendeva lentamente dal cielo, silenziosamente e con grazia si posava per terra ovunque, non risparmiava niente e nessuno. Una volta raggiunta la terra, iniziava a crescere e copriva tutto l’ambiente circostante, quasi a protezione, a custodia del terreno e delle piante. Mi piacevano la pace e il silenzio che portava con sé la neve e sono emozioni che riassaporo con piacere anche ora da adulta. Quando ero piccola e smetteva di nevicare era il momento più atteso e più bello per noi bambini. Penso valga anche per i bambini di oggi. Si poteva uscire, liberare la fantasia con tutti quei giochi che la neve ci permetteva di fare. Tirare le palle di neve, se ce n’era tanta si azzardava un pupazzo o si scavava per il gusto di trovare il terreno. Ricordo una volta il mio stupore quando in fondo al buco ho trovato l’erba. Mi sembrava impossibile che a quella stagione ci fosse erba, ne ho strappata quanta ho potuto e sono corsa da mia madre per renderla partecipe di questa scoperta. Un altro gioco, che allora come adesso ci piaceva fare con entusiasmo, era la corsa con le slitte. Ne avevo una rossa, un’altra sempre rossa Novembre 2015 Il racconto di Cielo Blu Neve era di mia sorella. Dovevamo essere velocissimi se volevamo correre sulla strada che porta a Farenzena, perché gli operai del Comune di allora (Pio da Farenzena e Mario Matrana) erano molto rapidi a sgomberare la carreggiata e gettare ghiaia e allora… addio corse. Quando anche altri aspetti. Quando li preparo per uscire sulla neve, penso a quale era il nostro abbigliamento sulla neve, completamente diverso dal loro. Noi avevamo: stivali di gomma ai piedi, pantaloni normali non impermeabili, e se andava bene una giacca che scorgevamo da lontano la luce del mezzo sgombraneve brontolavamo fra noi: “ma no, sono già qui”. Le corse riprendevano sui prati, ma bisognava aspettare una notte di assestamento e freddo per correre bene. Lo stupore e l’arcano fascino che la neve porta con sé, lo riscontro spesso nei miei figli e viene spontaneo confrontare le mie emozioni di allora con le loro di adesso. Confronto ci serviva anche per la scuola. I guanti spesso erano di lana, fatti a mano, si bagnavano facilmente e spesso nei nostri giochi, per lo più pomeridiani, eravamo preda dei diaolìn, formicolii dal freddo, che ci immobilizzavano mani e spesso anche piedi, soprattutto quando la neve entrava da sopra gli stivali. Tornati a casa ci si spogliava e si mettevano i vestiti ad asciugare vicino alla stufa, assaporando con avidità Echi di Agordo quel caldo che emanava, sperando che entrasse presto nei nostri corpi infreddoliti. Si rimaneva vicino alla stufa anche perché il riscaldamento nelle case, almeno nella mia, non c’era e quando ti allontanavi dal caldo, si percepiva di più il senso del freddo. I giorni seguenti, replica. La magia della neve ci attirava fuori casa e il ricordo dei diaolìn del giorno prima era già svanito. Nonostante i geloni, le freddate, le bagnate che abbiamo preso e l’assenza del riscaldamento stavamo meglio in salute dei bambini di oggi; penso che eravamo più forti, o forse abituati diversamente al clima e all’ambiente e sicuramente meno saturi di farmaci. Il primo antibiotico l’ho preso a 15 anni. Per le persone anziane di allora, che ancora si occupavano di agricoltura, l’inverno era considerato un periodo di rallentamento dalle fatiche fisiche. Anche la natura dorme in inverno o meglio aspetta il sole primaverile per rinnovarsi e ripartire. Anche i nostri nonni rallentavano il ritmo di lavoro durante i mesi invernali e approfittavano della neve per stare in casa e fare quei lavori che in altri momenti dell’anno erano impensabili per questioni di tempo. La neve e l’inverno diventavano così periodi di calma, di pace. Penso che molti di noi, io per prima, dovremmo farci prendere e rapire di più dalla magia della neve che dovrebbe aiutarci a meglio scandire i nostri tempi e a rallentare il nostro ritmo in previsione della rinascita primaverile. Proviamo a guardare la neve come la guardano i bambini, con stupore, con magia, con rispetto e consideriamola una grande opportunità per meglio rispettare il tempo che abbiamo a disposizione. Proviamo a scoprire il silenzio, la pace e il candore che solo la neve regala e forse troveremo silenzio, pace e candore dentro ciascuno di noi. Ogni volta che nevica mi sento ancora bambina… Blu Sky Echi di Agordo Novembre 2015 13 solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato Il “Centro Sollievo”: Nel corso del 2014 l’ULSS n.1 ha elaborato il “Progetto Sollievo”, un servizio gratuito rivolto alla popolazione anziana ma con particolare attenzione a quella colpita da iniziale decadimento cognitivo, finanziato con specifici fondi messi a disposizione dalla Regione Veneto. Il progetto ha visto così nell’agosto 2014 l’apertura di un Centro Sollievo nel Comune di Agordo, ospitato fino a gennaio 2015 presso la sede dell’Auser e da febbraio nei locali specifi- un luogo per anziani con iniziale decadimento cognitivo dove stare in compagnia, socializzare e stimolare la mente in un ambiente protetto non istituzionalizzato, attraverso la diretta disponibilità delle due Associazioni di Volontariato locali, il GAV (Gruppo Assistenza Volontari Agordini) e l’AUSER, con volontari formati, affiancati e supportati dalla psicologa dottoressa Stefania Troian. Attualmente sono oltre una decina le persone che frequentano con regolarità il Centro. Le attività ivi svolte manten- L’appetitoso pranzo preparato dai volontari di Taibon agli ospiti del “Centro sollievo” che hanno partecipato alla bella e allegra uscita di agosto in valle di san Lucano, con visita all’antica chiesa. catamente destinati al Centro, in via Dozza n.1 al 3° piano del Polifunzionale. A tale iniziativa aderiscono tutti i 16 Comuni che gravitano nell’ambito territoriale del Distretto socio-sanitario di Agordo. Prevede l’accesso di anziani provenienti da tutto il territorio essendosi reso disponibile, per il trasporto con propri mezzi, l’Associazione AUSER, circolo “ El BROI”. È un progetto pensato a sostegno delle famiglie poiché offre loro, nella difficile e stressante gestione del congiunto affetto da decadimento cognitivo iniziale, un momento di “pausa” dal costante impegno di assistenza, nonché un supporto emotivo e pratico, il tutto in un sistema di rete. Si configura inoltre come un servizio di “compagnia creativa” rivolta all’anziano gono sempre l’impronta ludicoricreativa, dove lo humour e il riso sono di rigore in quanto premessa indispensabili per creare un contesto relazionale accogliente e familiare. Gli interventi comprendono quindi giochi a quiz al fine di stimolare la memoria, proposti in varie forme ed espressioni, in veste di indovinelli o come esercizio di riconoscimento di volti famosi (cantanti, attori, personaggi politici), frasi da costruire, parole da completare o associare per analogie. Cura e attenzione sono rivolte alla naturale inclinazione dell’anziano a parlare di sé, del proprio passato, attraverso il recupero e la valorizzazione del ricordo di vissuti piacevoli. Nel condividere le proprie esperienze passate con altre persone, all’interno di un gruppo nel quale regna un’atmosfera amichevole e rilassata, ogni anziano riscoprire così il proprio senso di identità e vive momenti di benessere personale. A ogni incontro, a metà mattinata, vi è un momento per gustare insieme un buon caffè o un tè. La presenza di una volontaria fisioterapista permette uno stimolo specifico di attività motoria e anche questo è un intervento fortemente gradito dai partecipanti. Una uscita ad agosto in Valle di San Lucano con la visita guidata alla chiesa dal locale parroco Don Mario Zanon e la presidente del GAV, Loretta Giuliano e Franco hanno allietato con le note delle loro fisarmoniche e il canto il simpatico incontro in valle di S. Lucano. Ben, a cui è seguito un appetitoso pranzo gentilmente preparato dai volontari Celestina Benvegnù, Norvilla Savio e Rino De Monte Faginto, con l’accompagnamento musicale di due componenti del “Taca banda”, Franco Colleselli e Giuliano De Colò, è stato un simpatico e dilettevole “fuori programma” rispetto alle consuete attività del Centro. Si tratta dunque di una occasione per anziani di essere coinvolti in attività piacevoli e stimolanti, che favoriscono la socializzazione e nel contempo sollevano le famiglie per tre ore settimanali, il martedì mattina dalle ore 9 alle 12. Questa significativa esperienza è possibile grazie alle Istituzioni locali e regionali, ma si regge grazie all’indispensabile e solerte apporto operativo di una rete di volontari associati al GAV e AUSER e ai loro rispettivi presidenti. S.T. Loretta Ben, subentrata ad Aldo Da Ronch alla guida del GAV, si sta impegnando con pari entusiasmo nel Progetto Sollievo. Martedì 30 gennaio 2015. Inaugurazione dei locali destinati al “Centro Sollievo”, al 3° piano del Polifunzionale. L’intervento dell’allora presidente del GAV, Aldo Da Ronch, convinto promotore e sostenitore dell’importante progetto. Da sn.: la dott.ssa Troian, psicologa, don Severino Da Roit, Da Ronch, mons. Giorgio Lise che ha benedetto gli ambienti, la dott.ssa Chinellato e la dott.ssa Arrigoni dell'Uls1. Per quanto riguarda i due mezzi del Gruppo di assistenza volontaria (GAV), anch’essi trovatisi - come quelli dell’AUSER - senza tetto dopo lo sfratto dalle ex officine Parissenti, dovrebbero essere vicine delle soluzioni: «Abbiamo contattato due-tre privati», spiega il presidente del sodalizio, Loretta Ben, «e a breve attendiamo delle risposte che speriamo positive». 14 Novembre 2015 Echi di Agordo solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato Quattro anni di impegno costante e volontario E’ ormai vigilia di bilanci per il consiglio direttivo Auser “el Broi’’ in carica dal 2012. Con la prossima assemblea, che si terrà nei primi mesi del 2016, verrà eletto il nuovo, che rimarrà in carica per un quadriennio. Possiamo fare una breve sintesi di questi quattro anni: un inizio promettente con la nomina di alcuni nomi nuovi nel Consiglio e la riconferma di alcuni veterani. Con l’assegnazione dei vari incarichi il Circolo si avviava a percorrere un nuovo tratto di strada, all’insegna della continuità degli impegni nel mondo del volontariato, in particolare verso i più deboli e verso chi abita le zone più disagiate dell’Agordino, lontano da servizi essenziali. Purtroppo il destino era dietro l’angolo e nell’autunno dello stesso anno 2012 l’associazione perdeva il presidente Renzo Da Rif, colui che l’aveva fondata e sempre diretta. Non è stato facile assorbire il colpo, date anche le molteplici funzioni esercitate da Renzo, ma con la volontà e l’impegno siamo riusciti a proseguire lungo la strada tracciata all’inizio del mandato. «La leggerezza del cuore» è diventata concreta solidarietà nel ricordo di Renzo Da Rif. E si è rivolta con particolare attenzione ancora una volta al mondo della scuola e ai suoi più piccoli utenti. Dopo aver fatto visita alla scuola primaria «Pio Soccol» di Taibon, il presidente del Circolo Auser “El Brói” di Agordo, Alvio Peratoner, con il suo vice Rino De Monte Faginto e Giuliana Da Ronch sono andati a trovare i bimbi delle scuole dell’infanzia di «Luigi Cappello» di Agordo e «Fioravante Costa» di Taibon, consegnando anche in quest’occasione, a entrambe le istituzioni, la somma di mille e 100 euro. Si tratta della seconda e terza parte del ricavato della vendita del libro «La leggerezza del cuore», la delicata raccolta di scritti di Giuliana Da Ronch (“I racconti di cielo blu”, pubblicati negli ultimi dieci anni su “Echi di Agordo”), edita dall’Auser e dedicata alla memoria dell’indimenticato Renzo Da Rif, fondatore e presidente per tanti anni del circolo, morto nell’ottobre 2012. Con grande sensibilità, in una limpida giornata di primavera, l’autrice e il volontariato Auser hanno voluto donare il frutto della In particolare ricordiamo il rinnovo dell’iscrizione al registro regionale del volontariato, passaggio necessario per essere riconosciuti onlus, il rinnovo della convenzione con la ULSS 1 che gestisce il sociale per il consorzio dei Comuni agordini, le varie convenzioni per l’accompagnamento degli alunni della scuola dell’infanzia con gli scuolabus, il “Progetto Sollievo”, varie raccolte fondi per diverse associazioni e la ormai decennale partecipazione al progetto Stacco, “trasporto a chiamata’’, del Comitato d’Intesa di Belluno. Questo a grandi linee il lavoro portato avanti, ma dobbiamo ricordare che ciò è stato possibile anche con l’impegno costante dei volontari che giornalmente hanno operato in tutto l’Agordino. Desideriamo perciò rivolgere un caldo invito ai soci a entrare nel prossimo consiglio direttivo per portare nuova linfa e nuove idee nel campo del volontariato, anche per meglio rispondere alle nuove sfide che un paese in continuo cambiamento pone, vedi la I locali dell’ex MPA di Pragrande dove saranno parcheggiati i mezzi Auser durante l’inverno. riforma delle leggi che normano il terzo settore, e il cambiamento demografico della popolazione italiana che già oggi vede un 27% con una età superiore ai 60 anni. L’estate 2015 ci ha regalato un tempo buone e caldo e come conviene in questa stagione tutto, o quasi, è trascorso piacevolmente, il quasi si riferisce, come riportato nell’ultimo numero di “Echi”, al divieto di parcheggio dei mezzi, dopo molti anni, nelle ex officine Parissenti. Comunque, dopo lo sfratto dell’estate e l’aver trascorso gli ultimi mesi senza fissa dimora, una soluzione almeno per l’inverno ora è stata trovata. Il pulmino che ci è stato dato dal Comune di Taibon in comodato d’uso gratuito resterà nel capannone sul retro della casa di soggiorno di Taibon, gli altri tre mezzi verranno invece parcheggiati nei locali dell’ex fabbrica Mpa a Pragrande di Agordo, grazie all’attenzione e alla disponibilità riservataci dal proprietario. Si tratta di una soluzione temporanea, con la prossima primavera, infatti, il Comune metterà a disposizione gli spazi ancora liberi alle ex officine dell’Istituto Follador a Molìn dei Còt dove oggi è ospitato il nucleo di protezione civile degli alpini. Al circolo i soci si sono ritrovati secondo i consueti orari di apertura, grazie anche alla costante disponibilità delle nostre socie, sempre presenti. Come ormai da tradizione quindi la gita a Verona, il 6 agosto, per assistere all’Arena alla rappresentazione della Tosca di Puccini. E ancora: sabato 22 agosto un incontro conviviale con tutti i nostri volontari agordini, all’Ostello di Vallimperina, per conoscersi, per scambiarsi dei suggerimenti per poter operare con sempre più entusiasmo nel mondo del volontariato. Oltre alla (continua alla pag. seguente) Solidali con la scuola nel ricordo di Renzo Da Rif loro lodevole iniziativa perché possa servire all’acquisto di attrezzatura per le attività didattiche dei bambini delle scuole, sempre più a corto di disponibilità economiche. «Il nostro pensiero è rivolto a loro che sono il futuro del domani», ha detto Giuliana, che è mamma a sua volta di due piccoli alunni, nel consegnare la donazione, «essi rappresentano il mondo che verrà… la nostra speranza affinché con l’aiuto di genitori e insegnanti sappiano affrontare al meglio il percorso di crescita, diventando adulti responsabili». Giuliana Da Ronch e i responsabili del Circolo Auser “El Brói” con i bimbi e le insegnanti della scuola materna «Luigi Cappello» di Agordo. Echi di Agordo Novembre 2015 15 solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato UNA PROPOSTA PER TUTTI Un fine settimana all’evento dell’anno in Italia, l’EXPO di Milano. consueta festa di compleanno per i nati nei mesi di luglio, agosto e settembre, non ci siamo dimenticati di organizzare un fine settimana all’evento dell’anno in Italia, l’EXPO a Milano: partenza sabato 19 settembre da Agordo, arrivo a Milano, pranzo in ristorante, pomeriggio visita guidata al centro di Milano, in serata trasferimento a Vernate (Va) per cena e pernottamento. Domenica 20 tutti presenti all’aperura dei tornelli e immersi nella marea di gente ognuno ha scelto cosa visitare, o ciò che è riuscito a visitare viste le lunghe code davanti ad alcuni padiglioni per la grande affluenza di gente. Durante il ritorno ad Agordo il commento dei partecipanti è stato positivo per come l’Italia sia riuscita, malgrado i dubbi di alcuni, a organizzare questo evento, di portata mondiale, in modo eccellente. Per completare questo breve riassunto dell’estate ricordiamo la consolidata adesione, anche se meno partecipato, al progetto “Volontario anche tu’’ , organizzato come ogni anno dal Comitato d’Intesa di Belluno, per avvicinare i giovani al mondo del volontariato. Ai confini tra Abruzzo e Molise Viaggio con 34 partecipanti. Con la impeccabile organizzazione della guida dott. Luciano Leone e supportati dal Pedy, all’inizio di maggio siamo andati alla scoperta delle terre al confine tra Abruzzo e Molise. Molto coinvolgente la visita al Museo delle Campane ad Agnone dove - con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto la presenza di una foto di Don Lino Mottes (che abbiamo... fotografato). Il viaggio ci ha portato dal mare (Termoli) sino alle pendici della Maiella (Guardiagrele) scoprendo delle zone archeologiche di immenso valore Il gruppo dei gitanti davanti alla fonderia Marinelli di Agnone, nel cui Museo c’è la foto di Don Lino. (Pietrabbondante e Larino). Abbiamo percorso la Costa dei Trabocchi presso Lanciano, così chiamata dalle tipiche costruzioni per la pesca. Da ottobre ad Agordo, in corso degli Alpini 1 (a lato del Broi), c’è un nuovo luogo d’incontro dove chiunque può portare vestiti che non usa più, oppure prenderli, del tutto gratuitamente. Alla base di questa iniziativa c’è la voglia di promuovere, attraverso lo scambio, il riuso e il riciclo delle cose, evitando lo spreco. È quindi una proposta per tutti, ma allo stesso tempo un modo per essere solidali con chi, anche vicino a noi, può attraversare momenti di difficoltà economica dovuti alla perdita del lavoro o altro. Il punto di Scambio Solidale è diventato realtà grazie all’impegno dell’Associazione onlus “Volontari Agordini S. Martino” e al finanziamento del Comune di Agordo, del Centro Servizi Volontariato e dell’Ulss n° 1. Altri soggetti collaborano alla gestione e alla promozione dell’iniziativa: Insieme si Può, la Parrocchia di Agordo, l’Unione montana agordina e il Consorzio delle Pro Loco Agordine. Ma cosa si può scambiare esattamente? Il pieghevole distribuito in tutti i Comuni dell’Agordino riporta che gli articoli trattati dal Punto sono: abbigliamento da adulto e bambino solo se in buono/ottimo stato; attrezzatura per bambino (passeggini, carrozzine, seggiolini auto…) purché sempre in buono stato e ancora attuale; scarpine da bambino fino al n° 22. Non si accettano oggetti di altro genere (scarpe, abbigliamento intimo, elettrodomestici, libri, CD o DVD) anche se in Il Punto di Scambio Solidale in Corso degli Alpini, aperto il sabato dalle 16 alle 18. buono stato. Come si è detto, lo scambio è assolutamente gratuito; chi non avesse nulla da scambiare può offrire un po’ del suo tempo, delle sue capacità ed esperienza per garantire l’apertura del Punto di Scambio, che è rivolto a tutta la popolazione dell’Agordino, così come al resto della provincia. Il Punto di Scambio è aperto il sabato dalle 16 alle 18; orario in cui i volontari rispondono anche al numero 389/1371038 (ps. prima di portare oggetti ingombranti – passeggini ecc – si chiede cortesemente di contattare i volontari). E-mail: puntodiscambioagordo@gmail. com 16 Novembre 2015 Echi di Agordo solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato ...il pettirosso... ...in volo da quattro anni sulle ali del sollievo... Cucchini Associazione Agordino “il Pettirosso”, in poco più di quattro anni di vita ha raggiunto molti obiettivi e, nonostante le difficoltà, fornisce già molteplici servizi. In U.O. di Medicina e Lungodegenza si è presenti dal giugno 2013, quindi da ormai due anni e su richiesta del personale medico e dei famigliari due volte la settimana si dà sostegno ai pazienti di malattie croniche irreversibili. È partita anche l’assistenza a domicilio, sempre su segnalazione del Nucleo di Cure Palliative dell’Ulss. In totale i nostri volontari diretti hanno raggiunto 240 ore di presenza. Molti sono i segni di solidarietà che l’Associazione riceve: numerosi tesseramenti, donazioni in memoria, altre erogazioni liberali. Anche durante la giornata del Sollievo che si è svolta come tutti gli anni l’ultima domenica di maggio abbiamo avuto grande affluenza. Per l’occasione i nostri volontari sono stati presenti ad Agordo, Rivamonte ed Alleghe con i banchetti informativi e l’offerta dei biscotti da parte dei Panificatori dell’Agordino, che si ringraziano per la ormai abituale collaborazione. L’Alto Agordino ha inoltre organizzato per l’occasione una serata con la proiezione del video “Valle del Bióis-Brasile” storia della grande emigrazione di fine ‘800 a Luis Alves e Massaranduba. Si vuole inoltre ricordare un altro importante gesto di generosità che ci hanno dimostrato Roberto Ballis e la famiglia. La sorella di Roberto, Laura Ballis, e un suo amico, Franco De Poli, il 9 maggio ad Alleghe nella «Culla care», una poltrona terapeutica, ma soprattutto un ausilio utile per il paziente in fine vita, ma anche per gli operatori. Lo ha donato lo scorso agosto la Cucchini associazione Agordino «Il pettirosso» al reparto di medicina e lungodegenza dell’ospedale di Agordo. Come ha sottolineato il direttore generale dell’Usl 1, Pietro Paolo Faronato, presente alla semplice cerimonia di consegna assieme al direttore amministrativo Francesco Favretti e al direttore medico dell’ospedale Raffaele Zanella: «Non è la prima donazione che fa Cucchini, un’associazione che ha dimostrato una capacità di coinvolgimento delle comunità locali nell’affiancare l’Usl nell’idea di dare servizi». «Ci sono dei bisogni», ha aggiunto, «come quello delle cure palliative, ai quali dobbiamo dare risposta e stiamo valutando come trovare le dimensioni logistiche e culturali per accogliere al meglio i pazienti che non hanno bisogno di interventi sanitari, ma di cure nella fase terminale». Faronato ha quindi ricordato i primi passi fatti verso l’ospedale di comunità che, «se ci saranno risorse e se verranno Alleghe. I banchetti informativi della Cucchini e l’offerta dei biscotti solidali da parte dei panificatori dell’Agordino. Sala Stoppani hanno presentato il libro “Disegni”, una raccolta delle opere di Roberto: rappresentazione dei luoghi a lui cari, degli scorci di Alleghe, dei tabià e dei lavori di un tempo. Roberto con i figli e la moglie Clemens ha devoluto le donazioni raccolte durante la serata alla Cucchini Ass. Agordino. Chi è interessato al libro può rivolgersi alla tabaccheria sorelle Callegari di Alleghe. Donata dalla Cucchini all’Ospedale “Culla care”, una poltrona terapeutica per pazienti I dirigenti dell’Uls 1 e i medici del reparto medicina dell’ospedale di Agordo ricevono dalla Cucchini Agordino «Il pettirosso», il dono della «Culla care». fatte delle ristrutturazioni, verrà ampliato». A sua volta, il primario della medicina, Massimiliano Mosca, ha ribadito il dovere precipuo dell’attenzione ai bisogni della persona «per i quali - ha detto nel nostro reparto c’è sensibilità e già prima del mio arrivo la dottoressa Corazzin ha impostato l’accoglienza per i malati terminali. Serve anche una dimensione culturale e una resistenza psicologica per rafforzare le nostre capacità di accoglienza di questi malati». Rilevando l’importanza di strumenti come la «culla care» perché migliorano anche il lavoro degli operatori, Mosca ha posto l’accento sul ruolo del «nostro personale che dà molto perché c’è un senso di appartenenza al posto in cui vive». Ma ha pure rimarcato la difficoltà di mantenere gli standard assistenziali, mettendo in luce come il blocco del turn over abbia portato alla necessità di ridurre il personale al pomeriggio. «D’accordo per l’efficienza» ha proseguito riferendosi al contesto generale, «ma se si raschia ulteriormente il fondo del barile si rischia di avere delle difficoltà». Per Favretti, tuttavia, l’ospedale di Agordo «dove il malato è ancora un nome e un cognome, è ai primissimi posti in regione per quanto riguarda i tempi di assistenza al degente» L’importanza delle sinergie tra territorio e azienda è stata infine evidenziata da Nadia Dell’Agnola, presidente della Cucchini Agordino, per cui «avere tante persone che collaborano assieme è fondamentale per il paziente in fine vita; dobbiamo continuare a crescere e a mantenere i servizi in un territorio vasto e disagiato, avendo sempre prima di tutto l’attenzione per l’uomo. Vorremmo riuscire a portare ad Agordo anche un letto specifico per i malati di fine vita e in futuro creare uno spazio ad hoc dove anche i famigliari possano sostare». (g.s.) Echi di Agordo Novembre 2015 17 solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato Per mancanza di ricambi e forze nuove Chiude il “Gruppo di Insieme Si Può”, attivo dal 1999 L’attuale gruppo ISP “Insieme Si Può” di Agordo è sorto nel 1999 subentrando a un gruppo già esistente in precedenza. Purtroppo, dopo così tanti anni, con nostro grandissimo dispiacere, ci troviamo costretti, per mancanza di forze e di ricambio generazionale, a chiudere l’attività del gruppo. Continuiamo a sperare che qualcuno più giovane possa, come abbiamo fatto noi in passato, prendere in mano questa attività di volontariato; a chi volesse provare assicuriamo la nostra collaborazione, se gradita. Coraggio giovani, non abbiate timore, l’impegno richiesto per la gestione di questa Associazione è ampiamente compensato dalla soddisfazione che deriva dal concreto aiuto prestato a tantissime persone; moltissime sono, infatti, le lettere di ringraziamento che abbiamo ricevuto in questi anni e che ci hanno reso orgogliosi di quelli che facevamo. Lasciateci ringraziare tutti quelli che in questi anni ci hanno sostenuto in molti modi diversi: con offerte in denaro per ogni nostra iniziativa, con oggetti Giovane bielorussa diventa medico con l’aiuto di ISP di Agordo “Cari amici di Insieme si Può di Agordo! Vi voglio dire grazie per il vostro aiuto durante il mio studio all’Università. Mi sono laureata e adesso sto prendendo la specializzazione. Vi auguro buona salute, il vostro aiuto è stato per me… fondamentale. Grazie ancora e vi mando la foto in ricordo della mia laurea. Ksenia - Bielorussia”. Al termine dell’attività, il Gruppo rende pubblico, attraverso “Echi di Agordo”, come di consueto, il Bilancio 2015 chiuso al 31 maggio. Entrate Saldo cassa al 1° gennaio 2015 € 1.030,49 Autotassazione aderenti “ 1.558,00 Offerta libera aderenti e simpatizzanti “ 220,00 Pesca di San Vincenzo “ 1.467,00 Totale entrate € 4.275,49 Spese Offerta per terremotati del Nepal € 1.500,00 Fondi acquisto latte bambini Uganda “ 1.500,00 Fornitura di una carrozzina per disabili in Uganda in memoria di Dino Tomè “ 310,00 Fornitura di una carrozzina per disabili in Uganda in memoria di Mario Tomè “ 310,00 Fornitura di una carrozzina in Uganda dal Gruppo ISP di Agordo “ 310,00 Bisogno locale “ 250,00 Spese per pesca S.Vincenzo “ 80,00 Spese bancarie “15,50 Totale spese € 4.275,50 Situazione di cassa al 31 maggio 2015 € 0,00 per la pesca di San Vincenzo, con lavori, torte e biscotti per il mercatino di Natale. Un ricordo particolare lo vogliamo riservare ai ragazzi dell’ormai ex Gruppo Furmada, capitanati dalla sempre presente Nadia Dell’Agnola, che per diversi anni ci hanno preparato, in occasione del mercatino di Natale, piccoli (ma grandi) lavoretti. Senza tutti voi non avremmo potuto fare niente. Grazie a tutti gli iscritti del Gruppo, presenti e passati: è anche per merito del Vostro contributo mensile che abbiamo potuto aiutare tante persone e missioni nel mondo, attraverso la costruzione di asili, scuole, orfanotrofi, ospedali, attraverso sostegno economico ai terremotati, alluvionati, ai disabili (fornendo parecchie carrozzine) e alle popolazioni colpite da carestie. Particolare soddisfazione abbiamo ricevuto dall’adesione al progetto “Una Casa per Claudia” del Gruppo ISP di Belluno, che ha sostenuto la realizzazione, in Brasile, di diverse casette per famiglie disagiate; grazie alle cospicue risorse raccolte da tutti voi è stato possibile finanziare un’intera casetta, a cui, per ringraziamento e ricordo, è stato dato il nome di ISP di Agordo. In questi anni particolare attenzione abbiamo sempre riservato ai missionari Agordini e Bellunesi: don Livio Piccolin, padre Alberico De Pellegrin, don Giuseppe Pedandola, don Virgilio Pante, padre Sisto Da Rold, don Bruno Soppelsa, don Augusto Antoniol. Li ricordiamo tutti con affetto, ci mancheranno molto le visite che ci riservavano ogni qualvolta rientravano in Italia. Abbiamo risposto anche a vari bisogni locali di famiglie segnalateci dai servizi sociali e alle sottoscrizioni fatte in loco. Per molti anni abbiamo sostenuto nello studio Ksenia Kananok in Bielorussia che grazie alla sua bravura e al nostro aiuto si è appena laureata in medicina. Basta! Non vogliamo annoiarvi oltre, chi ci ha seguito ha sempre trovato su “Echi di Agordo” i nostri resoconti annuali. Grazie ancora a tutti per il concreto aiuto fornitoci in questi anni e grazie, anche, per qualche critica costruttiva, che ci ha spronato a fare meglio. Un affettuoso saluto da tutti noi dell’ormai ex Gruppo “Insieme Si Può” di Agordo 18 Novembre 2015 Echi di Agordo solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato Assemblea 2015. Diplomi al merito ai VOLONTARI del SANGUE Istituto Comprensivo di Agordo e U.S. Le Ville uniti nella solidarietà Bravi ragazzi! Il segretario Massimo Della Lucia consegna al suo vice, Giovanni Farenzena, il distintivo d’oro delle 75 donazioni. Come di consueto, nel corso dell’assemblea della sezione di Agordo dei donatori del sangue, il segretario Massimo Della Lucia ha consegnato degli attestati ai volontari in base alle donazioni fin qui effettuate. Si è trattato di sedici diplomi al merito a: Francesco Corazza, Ermes Dell’Agnola, Mauro Della Lucia, Antonio Fontanive, Mara Lena, Denis Marcon, Nadia Rita Mattana, Maria Negrini, Alex Renon, Giuseppina Patrizia Rezzonico, Giovanni Roldo, Paolo Stalliviere, Silvano Modesto Tissi, Monica Todesco, Laura Zasso, Paola Zasso. Quindi di tredici medaglie di bronzo a: Antonia Bulf, Sonia Busin, Nadia Bustreo, Enriqueta Chiea, Moreno Da Zanche, Paolo Dai Prà, Matteo De Nardin, Piera Della Putta, Michele Monestier, Roberto Murer, Maruska Parissenti, Riccarda Santomaso, Nadia Elisabetta Zasso e nove medaglia d’argento a: Loris Avoscan, Adriano Bianchi, Danilo Cinti, Renata De Martin, Anita Fossen, Claudia Latti, Arcangelo Rosson, Laura Tomè, Marco Vigilante. Infine il distintivo d’oro a Giovanni Farenzena per 75 donazioni. Nel frattempo sono proseguiti gli incontri, nell’ambito del «progetto sangue», dei responsabili della sezione con gli alunni delle scuole primarie della conca agordina, a scopo didattico e per divulgare fra i ragazzi la benemerita attività, sensibilizzandoli all’importanza del «dono del sangue». Dopo Rivamonte, il segretario Massimo Della Lucia e il rappresentante di zona, Diego Tancon, hanno fatto visita alle elementari di Voltago, dove hanno proiettato un dvd dell’Avis regionale «Verso i tuoi 18 anni» e dialogato con i ragazzi e le loro maestre, rispondendo alle molte loro domande. «Grazie alla disponibilità della direzione sanitaria dell’Ulss 1», ha ricordato ancora Della Lucia, «Il 15 aprile abbiamo avuto anche la possibilità di portare i ragazzi a visitare il centro trasfusionale di Agordo, dove il dirigente biologo, Piergiorgio Della Lucia ha spiegato loro come si svolge la donazione». Anche quest’anno avete dato prova di grande altruismo. Infatti, moltissimi sono stati i giochi pervenuti presso la scuola Primaria di Agordo da tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo. Giochi ai quali avete rinunciato in favore di chi, meno fortunato di voi, ha bisogno di essere aiutato. Come di consueto, con la preziosa collaborazione dei componenti del Gruppo Sportivo “Le Ville”, il Mercatino dei giochi usati si è tenuto nella frazione di Prompicai, il giorno dopo Pasqua, durante la tradizionale Sagra di San Vincenzo e ha raccolto 1200 euro che sono stati devoluti all’Associazione Primavera. Si tratta di un gruppo di volontari che opera principalmente nella Provincia di Belluno con lo scopo di aiutare i bambini disabili offrendo loro sostegno e aiuto nel gestire la grave situazione creata dall’handicap e supporto nel districarsi fra i numerosi e difficili rapporti con le varie istituzioni, dando la possibilità di fruire di servizi rivolti alla loro salute e al loro inserimento sociale. L’ Associazione, fin dalla sua nascita, ha permesso ai bambini con diverse patologie di iniziare San Vincenzo 2015. il Mercatino dei bambini dei giochi usati. dei percorsi di fisiokinesiterapia in acqua seguiti da personale specializzato nella piscina della locale ULSS; di migliorare la qualità di vita dei bambini e delle persone diversamente abili avendo come fine il benessere, l’espressione di sé, la comunicazione e l’integrazione; di sostenere le famiglie fornendo strumenti e conoscenze per la gestione della quotidianità e per una maggiore comprensione delle competenze e delle potenzialità della persona in difficoltà; di promuovere una cultura positiva della diversità, in particolare della disabilità, quale risorsa, quale fonte e stimolo di un cambiamento con le altre realtà presenti sul territorio anche attraverso un intenso lavoro di rete. A ritirare la somma, consegnata dal presidente dell’U.S. Le Ville Roberto Chissalè, è salita ad Agordo, da Belluno, la signora Claudia con la figlia Fiore la quale ha spiegato agli alunni e ai docenti presenti in sala “Don Tamis” gli scopi dell’associazione e si è complimentata per l’iniziativa della quale non era a conoscenza. Grande è stata l’attenzione da parte di tutti nei riguardi di questa ragazza che, attraverso le sue parole, ha saputo infondere nell’animo di ognuno coraggio, forza e speranza. La mattinata è stata inoltre allietata dal concerto de “I boce da Riva” diretti da Karl Bergstrom e accompagnati da Mara Buttol alla fisarmonica e da Nelso Salton al basso con la presentazione di brani della musica pop italiana. Tale iniziativa ha favorito anche un gradevole ritrovo tra i bambini della scuola di Rivamonte con quelli di Agordo poiché il progetto coinvolge tutte le scuole dell’Infanzia e della Primaria dell’Istituto Comprensivo. Le insegnanti di Agordo Novembre 2015 Echi di Agordo 19 solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato Un vitale sodalizio della nostra comunità IL TORNEO DEGLI ANGELI LA FESTA DI SANT’AGOSTINO Dal 20 dicembre 2014 al ’11 gennaio 2015 si è svolto al Palarova di Agordo, organizzato dall’U.S. Le Ville “Bar Carlin”, il 9° Torneo degli Angeli di calcio a 5, per ricordare Thierry Brancaleone e Denis Benvegnù. Le compagini partecipanti erano sedici, ed è stato vinto dalla squadra “Bar Carlin”. LA LOTTERIA DI SAN VINCENZO Domenica 30 agosto si è ripetuto a Tóccol l’ormai tradizionale e famigliare ritrovo di S. Agostino. Dopo la S. Messa, in armonia, serenità e soprattutto amicizia, si è consumato il pasto all’aperto e si sono svolti giochi vari tra i partecipanti. Tutto il ricavato di 1.800 euro, derivato da libere offerte, è stato devoluto alla locale chiesetta per far fronte alle spese sostenute per i lavori eseguiti negli anni scorsi. Il 1° premio della lotteria di San Vincenzo 2015, l’autovettura Suzuki Celerio, è stata vinto dalla signora Carla Pozzato di Gosaldo. È già la terza volta che il primo premio va a una persona di quel Comune… che sia il caso di chiedere al Sindaco di poter allestire una prevendita dei biglietti anche nella piazza di quel paese il prossimo anno? GITA IN TOSCANA DAL 4 al 6 SETTEMBRE 2015 Toscana: Lucca, Forte dei Marmi, Casoli (qui, accom- pagnati da Franco Pagliarulo, autore di due graffiti a Prompicai, abbiamo potuto ammirare una miriade di opere a graffito, alcune delle quali “firmate” dal nostro Dunio Piccolin), Carrara, Brescello (paese dove sono stati girati i famosi film di don Camillo e Peppone). Come ogni anno l’allegria e la spensieratezza l’hanno fatta da padrone; bambini, adulti e nonni si sono ritovati, oltre che a visitare dei posti bellissimi, a consolidare quel rapporto di amicizia che oramai lega e contraddistingue l’US Le Ville. Il prossimo anno festeggeremo vent’anni di gite e per questo vedremo di programmare qualcosa di speciale. 20 Novembre 2015 Echi di Agordo Notizie dal Comune attraverso le sculture moderne, il passato con il presente. Particolarmente gradita è stata anche la collaborazione con il Circolo Culturale Agordino, gli esercenti Paola, Gabriella e Marco e Laura Busin che aveva curato l’inaugurazione della mostra. Grazie alla cortese ospitalità di “Echi”, continuiamo a riferire sull’attività dell’Amministrazione Comunale svolta negli ultimi mesi. Come di consueto riportiamo le notizie suddivise, per semplicità espositiva, nei referati dei membri della Giunta Comunale. A) Affari generali, Bilancio e Urbanistica Filo Diretto. È stato attivato da alcune settimane il servizio Filo Diretto: un canale web che permette al cittadino di inviare al Comune le segnalazioni che verranno poi elaborate dagli uffici competenti dell’Ente. Il servizio, canale di comunicazione tra Amministrazione e Cittadini, è presente sul portale del Comune di Agordo: l’utente che si iscriverà potrà verificare lo stato di lavorazione della propria segnalazione e chiedere chiarimenti sulla stessa. B) Servizi alla Persona (politiche di sanità e sociale, cultura, istruzione, famiglia, giovani e servizi per l’infanzia e l’adolescenza) Bianco in Arte: Un sentito grazie agli artisti Laura Ballis, Alba D’Alpaos e Vincenzo Munaro per aver abbellito durante l’estate la piazza di Agordo con le loro sculture. Le opere hanno rispecchiato uno stile affine a ogni singolo artista. Eleganza, fascino e armonia che si sono insinuati delicatamente in uno scenario avvolgente. Di fronte, la storica Villa Crotta de’ Manzoni con accanto il Brói e alle spalle la maestosità dell’Agnèr. Un contorno di edifici storici, quasi a voler coniugare Gruppi di Cammino: Movimento e socializzazione sono l’idea alla base di questa attività promossa in collaborazione con l’ULSS 1 di Belluno. Il 25 settembre scorso si è svolto l’incontro informativo sui benefici dell’esercizio fisico ed è stata proposta il giorno successivo la prima uscita con un gruppo che ha passeggiato insieme e che speriamo possa coinvolgere tante persone in futuro. A breve verranno comunicati i prossimi appuntamenti. Ecco di seguito il recapito di riferimento: Servizio Igiene Sanità Pubblica, Dott.ssa Donata De Donà. Tel 0437/645236. Io nella mia Agordo – La Grande Guerra – 100 anni dopo. Nel periodo estivo si sono svolte attività che sono state inserite nel contenitore “Io nella mia Agordo” e che ha come obiettivo il ricordo del periodo della prima guerra mondiale. L’Amministrazione comunale ringrazia in particolare il Circolo Filatelico Numismatico Anche quest’anno due linee per il Pedibus... Pedibus: Con l’inizio dell’anno scolastico ha ripreso a viaggiare anche il Pedibus. Come l’anno scorso sono presenti due linee: Piazzale Rova-Carabinieri-Scuola elementare e Toccol-Scuola elementare. Il tempo non ferma il Pedibus! Ogni mercoledì mattina si possono incontrare i bambini accompagnati da bravissimi autisti e controllori nel tragitto “a piedi” verso la scuola di viale Sommariva... Chi arriva prima? Donazione di organi e tessuti: Come già anticipato anche i cittadini di Agordo hanno ora la possibilità, in occasione del rinnovo della propria carta d’identità, di esprimere la volontà di consenso o diniego alla donazione di organi e tessuti. Ricordiamo che l’espressione di volontà non è un obbligo, ma una libera facoltà. Per permettere alla cittadinanza di approfondire cosa sia e come avvenga questa espressione di volontà è stata organizzata il giorno 30 ottobre, grazie alla preziosa collaborazione dell’AIDO sezione provinciale di Belluno, la serata dal titolo “Una scelta in comune”. Swappoint solidale: contro lo spreco e per ridare valore alle cose. In fondo a Corso degli Alpini, i volontari agordini Bianco in arte. Le artiste Laura Ballis e Alba D’Alpaos. dell’associazione Onlus San Martino in collaborazione con il Consultorio familiare dell’ULSS 1, la Parrocchia, il Consorzio Pro Loco dell’Agordino, l’Unione Montana Agordina ed il sostanziale contributo dell’Amministrazione Comunale, hanno creato un punto di scambio gratuito di indumenti ed altri articoli. Anche questa attività che già registra un notevole afflusso di persone, è stata sostenuta allo scopo di promuovere nuovi stili di vita, socializzazione e condivisione. Apertura il sabato dalle 16.00 alle 18.00. Sistemazione della strada pedonale a Mozzach. Agordino per la preziosa collaborazione. Il 27 giugno è stata inaugurata la mostra: “1915 – Il fronte a due passi” con annullo speciale filatelico. A fine settembre, il Circolo attraverso il proprio presidente Riccardo Pallabazzer ha presentato gli annulli speciali, spiegando come e perché avvengono. È stato inoltre ricordato il 20° compleanno del sodalizio ed espresso il desiderio che la finalità della raccolta e collezionismo possa suscitare interesse e coinvolgere nuove persone, specie giovani. C) Patrimonio e salvaguardia del territorio (manutenzione e La mostra “1915 - Il fronte a due passi” con annullo filatelico. amministrazione del patrimonio comunale e lavori pubblici) Nei mesi scorsi sono stati ultimati alcuni lavori di manutenzione del patrimonio comunale ad opera della Squadra Operai Comunale. Tra gli altri segnaliamo: - il rifacimento del muro in cemento armato posizionato nei pressi del lavatoio in località Villalta; - il rifacimento della segnaletica orizzontale e riposizionamento di cartelli e segnali verticali vari in tutto il territorio comunale; - la pulizia dei oltre 350 pozzetti stradali per la raccolta di acque meteorologiche; - l’installazione e collegamento di quattro pali dell’illuminazione pubblica nel tratto iniziale di via A.Tissi; - la riparazione del ponte in località Nagòl; - la sistemazione della strada pedonale in località Mozzach. D) Sviluppo sostenibile (turismo, associazionismo, sport, agricoltura-attività primarie e mobilità). Sono stati completati i lavori di sistemazione della la strada che da casera ai Pass arriva all’intersezione con la strada che porta al Rifugio Carestiato. I lavori portati a termine sono pari ad un importo di 80.000 euro, di cui 20.000 del comune di Agordo e 60.000 provenienti da fondi della legge regionale 52/78 per il ripristino delle strade silvo - pastorali e malghe in disponibilità all’Unione montana agordina. L’addetto stampa Marco Da Roit Novembre 2015 Echi di Agordo 21 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Per la nona volta, Gabriele Bernardi confermato alla guida del L’Assemblea annuale del gruppo ARCA del 28 febbraio scorso (come riportato dal nostro Notiziario), ha eletto il nuovo Direttivo e come previsto dal nostro Statuto, nella prima riunione del Direttivo, il 20 marzo 2015, sono state assegnate le cariche dell’Associazione, con la nomina del presidente, del vicepresidente e del segretario. È stata questa la nona elezione e per la nona volta è stato assegnato all’unanimità a Gabriele Bernardi l’incarico di presidente per reggere la guida di Arca nel prossimo biennio 2015-2016. Nel dibattito che ha preceduto l’elezione, Bernardi aveva espresso la volontà di cedere il passo ad altri, ma i consiglieri Gruppo hanno voluto esprimergli una volta ancora l’apprezzamento per la conduzione del gruppo durante tutti gli anni trascorsi dalla sua fondazione, quest’ ultima avvenuta il 18 febbraio 1998. Nel ruolo di presidente, Bernardi ha sempre favorito lo spirito di concordia, di correttezza e di collaborazione tra i soci e i risultati, a nostro parere, non sono mancati. Non dimentichiamo inoltre il suo efficace rapporto con gli enti locali ai fini di portare benefici all’associazione. Nella stessa riunione, il Direttivo ha confermato il vicepresidente nella persona di Gabriele Fogliata e il segretario, Sonia Scattolin. Per chiudere, riportiamo gli undici nominativi dei soci che hanno fondato Arca nel 1998: Gabriele Bernardi, Tito De Nardin, Gabriele Fogliata, Enzo Galeone, Manlio Monestier, Mirella Munaro, Maurizio Olivotto, Dino Preloran, Graziano Ronchi, Nadia Sirena, Giovanni Tomasi. Ben sette di loro proseguono nel ruolo di soci propositivi e attivi del sodalizio. Il Gruppo Arca Dal 4 luglio a tutto agosto, al Museo Geo-mineralogico e paleontologico di via 5 maggio ad Agordo, tra minerali e reperti archeologici, il Gamp ha messo in mostra, in collaborazuione con ARCA, la vita “vagabonda” di Carlo Colli, (lombardo, 85 anni) che qualche anno fa decise di donare al Gamp e alla comunità agordina la sua importante collezione mineralogica, composta da centinaia di campioni provenienti da tutte le zone della Terra. Colli ha quindi deciso di donare anche la sua notevole collezione archeologica, composta da quasi 200 reperti litici provenienti dal Nord Africa, principalmente dall'Egitto e dalla Libia, distribuiti lungo un percorso temporale che copre più di 500 mila anni della storia africana, dal Paleolitico Inferiore al Neolitico.pezzi provenienti per la maggior parte dal nord Africa. La conferenza del geologo Manolo Plat all’interno della giornata di scambio minerali-fossi per bambini. Uno dei banchetto allestiti dai bambini nell’esposizione-scambio al Polo di Tamonich. I piccoli appassionati di minerali e fossili Piccoli espositori alla seconda mostra-scambio di minerali e fossili al «Follador» di domenica 11 ottobre. Si è svolta domenica 11 ottobre, nella sede del polo scolastico «Follador» di Tamonich ad Agordo, la «Seconda giornata di scambio minerali e fossili per ragazzi» tra i 6 e gli 11 anni, organizzata dal al Gamp (Gruppo mineralogico paleontologico agordino) presieduto da Eugenio Forcellini. «È stata una bellissima mattinata», hanno commentato i promotori del Gamp, «che ha visto coinvolti undici mini appassionati di minerali e fossili che, dalle 9 del mattino, dotati ciascuno di un tavolino, una mini-collezione e due libri messi a disposizione dall’organizzazione, si sono sbizzarriti nelle contrattazioni, discussioni e comparazioni sui pezzi e scambi vari». Ad essi si sono aggiunti anche altri bambini che con i propri genitori e familiari hanno conosciuto la manifestazione e usufruito delle attività programmate. Oltre 100 persone hanno quindi potuto fare conoscenza con il magico e misterioso mondo dei minerali e fossili, ascol- tare l’interessante conferenza del geologo Manolo Piat dal titolo «Ma tu li mangi i sassi? Conoscere i minerali attraversi i cinque sensi» e seguire il laboratorio didattico di Dino Preloran, insegnante all’istituto minerario, sul riconoscimento dei minerali attraverso semplici analisi di laboratorio. Prima della chiusura della manifestazione i ragazzi intervenuti hanno potuto anche mangiare assieme un panino (offerto dall’organizzazione) per meglio cementare lo spirito di gruppo e la conoscenza reciproca. «Siamo soddisfatti», il commento finale del Gamp, «per l’iniziativa che verrà sicuramente ripetuta l’anno prossimo anche per precisa richiesta dei genitori intervenuti alla manifestazione. La grande attività di scambio avvenuta tra i bambini, molto divertiti da questa nuova esperienza, ci fa ben sperare per un possibile avvicinamento di piccoli ricercatori al mondo dei minerali e dei fossili, per costruire assieme i soci del domani». 22 Novembre 2015 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Il 28 novembre presentazione del nuovo CD e... Via alle manifestazioni per i 50 anni di amicizia, musica e cultura Approfittiamo delle pagine di Echi per dare notizia delle nostre ultime attività e delle prossime in arrivo. Dopo aver partecipato alla manifestazione a ricordo dell’inizio della prima Guerra mondiale, organizzata il 24 maggio u.s. dal Comune di Agordo in collaborazione con alcune Associazioni locali, il Coro ha partecipato il 20 giugno a una rassegna corale a Tarzo (TV) con la Corale dei Laghi di Tarzo e il Coro Lavaredo di Padova. Il 4 luglio, assieme al Comitato Vecia Popa, abbiamo ricordato la figura di Renzo Da Rif durante una riuscita serata corale con, ancora, il Coro Lavaredo e il Coro di Breganze (VI). Bellissima trasferta aldilà del Passo Cereda il 18 luglio, su invito del Coro Sass Maor di Fiera di Primiero. Davanti a un folto e interessato pubblico ci siamo esibiti in un ottimo concerto raccogliendo consensi unanimi. Una bella soddisfazione. Ciliegina sulla torta degli impegni estivi la serata a San Tomaso Agordino. Nell’ambito della manifestazione “‘na sera in te le Vile”, organizzata dalla Pro Loco, abbiamo cantato sotto un cielo stellato nella frazione di Chiet. Un concerto ben riuscito e divertente grazie al numerosissimo pubblico e alla perfetta ospitalità degli abitanti del villaggio. Poi, come sempre, la prima domenica di settembre tutti a Malga Framónt per la tradizionale festa dell’amicizia con il gruppo Alpini di Agordo e la Sezione Agordina del CAI. Peccato per la scarsa partecipazione degli agordini nonostante la Il 28 novembre, serata importante per il Coro che presenterà il nuovo Cd (registrato nella sede di piazzale Marconi) aprendo ufficialmente le celebrazioni del suo 50° di attività. fredda ma bellissima giornata. Il 25 ottobre p.v. ,come ormai da 40 anni, ci siamo ritrovati con tutti gli amici nell’Arcidiaconale di Agordo per commemorare chi ha perso la vita sui monti. Una tradizione divenuta ormai un momento di raccoglimento per tutta a vallata agordina. Il 31 ottobre quindi abbiamo partecipato alla rassegna “Dolomiti in Coro” a Castion, organizzata ogni biennio dall’ASAC, l’Associazione per lo sviluppo della coralità veneta che permette ai cori della provincia di incontrarsi per far conoscere i propri repertori. Ma per noi l’appuntamento clou sarà il 28 novembre. In tale data presenteremo il nuovo Cd del Coro e sarà sicuramente una serata importante perché racconterà un altro pezzo di vita percorso da persone unite dalla passione per il canto. La serata inizierà con la Messa di Santa Cecilia (protettrice dei musicisti) e continuerà con la presentazione del nostro lavoro con l’aiuto di Dino Bridda, profondo conoscitore della storia, non solo del nostro coro, ma anche della coralità veneta. La registrazione raccoglie canti nuovi e due revisioni di brani Come dicevo il CD è l’ultimo tratto di strada del Coro Agordo. Una strada lunga ormai mezzo secolo: infatti il 26 dicembre apriremo i festeggiamenti per il 50° anno di attività. Non credo che nell’Agordino ci siano molte associazioni che possono festeggiare tale longevità. Come dico sempre non è facile camminare insieme in concordia, ma la nostra compagine continua a farlo rispettando, a distanza di mezzo secolo, l’idea primordiale dei fondatori e l’entusiasmo di Salvatore Santomaso maestro per più di 40 anni. Certo ci sono stati, ci sono e ci saranno momenti di difficoltà e di contrasto, come in tutte le normali “famiglie”, ma di certo non manca la volontà di continuare il percorso iniziato nel 1966. Detto ciò siamo orgogliosi di vivere questa “storia” e siamo determinati a portarla avanti certi anche della sua valenza culturale e sociale. Il 2016 sarà vissuto proprio all’insegna del fare musica per fare cultura. Abbiamo infatti programmato alcuni concerti/ Domenica 6 settembre. La Messa per la tradizionale festa dell’amicizia a Malga Framónt. Sabato 26 settembre a Rocca Pietore per l’inaugurazione della sede del Soccorso Alpino. passati narrando con la musica l’ultimo pezzo di strada che abbiamo percorso dal 2008 al 2015. Nonostante il periodo storico, non facile dal punto di vista economico, la Cassa Rurale Agordino e Val di Fassa, il BIM e l’Unione Montana Agordina ci hanno sostenuto e ci hanno permesso di portare a buon fine il progetto. Li ringraziamo di cuore per la sensibilità dimostrata. evento invitando alcuni gruppi corali di alto livello nazionale sperando di far cosa gradita agli Agordini. Sarà nostra cura pubblicizzare di volta in volta le serate e tenere i lettori di Echi aggiornati. Che dire ancora? Solo che vi aspettiamo alle nostre manifestazioni e che le porte della nostra associazione sono sempre aperte per chiunque il martedì e il venerdì dalle 20.30. A presto Roberta Echi di Agordo Novembre 2015 23 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Sempre prestigiose trasferte per il coro dell’Istituto comprensivo di Agordo La primavera dei Musici è iniziata con la partecipazione, dal 10 al 12 aprile scorso, al Festival “Musicando” di Riccione, l’atteso appuntamento che consente ai ragazzi del coro di trascorrere insieme tre giornate all’insegna del canto. Il viaggio per raggiungere Riccione, il soggiorno in un ottimo hotel, gli spostamenti per raggiungere il Palazzo del Turismo dove si svolgono le lezioni, il mare, la spiaggia, le amicizie con componenti di cori di varia provenienza, le lezioni con maestri di fama internazionale, tutto ha contribuito a creare un’atmosfera di gioia e condivisione. Anche quest’anno i Musici hanno avuto la fortuna di fruire del lavoro intenso e affascinante del Maestro Basilio Astulez, docente spagnolo di fama internazionale. Il contenuto del laboratorio è stato più approfondito che mai: nell’Atelier il coro ha fatto conoscenza con brani popolari delle culture che si affacciano sul Mediterraneo. Una eccezionale opportunità di arricchimento culturale, non solo strettamente artistico-musicale, ma anche interdisciplinare, con un particolare accento alla dimensione linguistica, se si considera che l’insegnamento del Maestro, si è sviluppato prevalentemente con l’uso della lingua inglese. Un aspetto che ha consentito ancora una volta di comprendere l’importanza della comunicazione in lingua, sempre più indispensabile anche dentro i confini del proprio Paese. Nell’esperienza riccionese non è mancata inoltre l’opportunità di esibirsi in un bel concerto in cui ogni coro ha presentato un campionario del proprio repertorio: la serata è stata aperta dalle locali formazioni, per proseguire con quelle provenienti da varie regioni, tra cui i nostri Musici, diretti da A Riccione “Musicando” e “Canto Pace” all’Arena di Verona Marina Nessenzia e accompagnati al pianoforte da Manuela Ben, che si sono fatti apprezzare per la raffinatezza della vocalità e del repertorio proposto. Il lavoro dei tre giorni si è concluso con un Concerto-Matiné dei cori-laboratorio tenutosi domenica, presso il Palazzo del Turismo, dove il pubblico ha potuto apprezzare i repertori appresi durante l’attività con i Maestri. e tre speciali formazioni corali nate per l’occasione, composte da coristi provenienti da diversi cori. I Musici dell’Istituto Comprensivo di Agordo hanno avuto l’onore di essere chiamati a far Qui e sopra: nello scenario senza tempo dell’Arena di Verona. parte di una di queste, ossia della formazione “Voci bianche, giovanili e femminili”, che si è esibita sotto la direzione della maestra Roberta Paraninfo, cantando cinque brani tratti da “Song of Sanctuary” di Karl Jenkins. Sugli spalti erano presenti centinaia di altri cori che, assieme alle tre formazioni, hanno cantato sotto la direzione del maestro Carlo Pavese. Sotto la sua bacchetta, seguita anche dall’orchestra sul palcoscenico, hanno cantato dunque migliaia di coristi che, pur essendo giunti in Arena dopo un adeguato periodo di preparazione, non avevano mai concertato insieme. Oltre ai cantori, erano giunti da tutta Italia un gran numero di accompagnatori e un altrettanto copioso pubblico. L’evento è stato la dimostrazione dello straordinario potere della musica, che riesce a mettere istantaneamente in relazione così tante persone fra loro sconosciute. Lo si è potuto osservare ascoltando le formazioni sul palco che, con sole due prove d’insieme, nelle settimane precedenti avevano raggiunto un’ottima sintonia, ma anche attraverso il canto degli oltre 12.000 presenti in Arena: persino il palpitante e surreale silenzio che precedeva i brani testimonia l’immediato clima di condivisione creatosi. Molti incontri di appassionato apprendimento dei brani, vissuti dai Musici per prepararsi all’evento, sono stati ampia- Conto Cento Canto Pace: questo il titolo di uno dei più grandi eventi corali mai realizzati, organizzato dall’ASAC, Associazione per lo sviluppo delle Attività corali del Veneto e tenutosi domenica 24 maggio nello scenario senza tempo dell’Arena di Verona. La serata, condotta dalla presentatrice Elisabetta Gallina, con gli interventi recitati dell’attore Roberto Puliero, ha ospitato il celebre Coro della SAT di Trento I Musici in un momento di relax davanti al palazzo del Turismo di Riccione. mente ripagati dall’emozione di cantare per la Pace a cent’anni esatti dall’entrata in guerra dell’Italia, in uno dei luoghi della Musica più importanti e suggestivi al mondo. Dal coro della SAT, ai brani delle tre formazioni, dalla voce narrante ai brani d’insieme, è stato tutto un succedersi di emozioni, culminate nel “Va’ pensiero” finale cantato da tutti i presenti: è stato come essere uniti in un grande abbraccio... è stato un privilegio assoluto, che i partecipanti conserveranno per sempre nel loro cuore. 24 Novembre 2015 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Circolo Culturale Agordino Dai “Luoghi del Cuore” all’archeologia di Oderzo e presentazione di libri... Tra gli avvenimenti principali che hanno caratterizzato l’inizio della primavera agordina, ci sono state le giornate del FAI per promuovere “I Luoghi del cuore”, manifestazione che ha permesso a più di mille persone di visitare il Palazzo Crotta de’Manzoni. Noi ci eravamo già attivati per raccogliere le firme per salvaguardare la famosa Torresella, logo del nostro Circolo culturale, ma per l’occasione abbiamo organizzato tre serate per promuovere questo evento, in collaborazione con il Comune, l’Unione Montana Agordina e il Circolo Fotografico “Gigia De Nardin”. Nella prima serata Patrizio De Ventura ci ha raccontato gli inizi della storia delle famiglie Crotta e de’ Manzoni con documentazione tratta dall’archivio privato e dal fondo Da Giau, mentre Dino Preloran ci ha fatto conoscere l’importanza dell’attività mineraria nell’Agordino. Durante la seconda serata Gianpaolo Soratroi e Chiara Fontanive ci hanno fatto fare un viaggio nella storia della famiglia de’ Manzoni attraverso immagini tratte dall’archivio privato della famiglia, donate al Circolo Fotografico e rimesse a nuovo da Maurizio Baratti. La terza serata ci ha invece portati a conoscere l’architettura del Palazzo, il suo giardino e le sue statue con la dottoressa Mariangela Bognolo. La copertina del nuovo libro di Albino Mezzacasa. “I luoghi del cuore”: tre serate per promuovere la conoscenza della Villa veneta Crotta de’ Manzoni, visitata da più di mille persone. Un grazie particolare a Massimiliano Dell’Olivo, membro della delegazione FAI di Belluno e al dottor Luca Matteucci de’ Manzoni che ha riempito le varie lacune durante tutte le serate. Per unire la cultura al divertimento a maggio abbiamo fatto la consueta gita annuale. Leda e Gloria ci hanno organizzato la giornata a Oderzo dove abbiamo visitato le aree archeologiche. Importante insediamento romano con il nome di Opitergium, derivava la sua fortuna dalla posizione al centro di un’area pianeggiante collegata al mare da fiumi navigabili e vicina all’area alpina. Questa posizione strategica la condannò a distruzioni periodiche tra cui il passaggio di Attila. La cittadina in età augustea si arricchì di Foro e Basilica riportati alla luce assieme La gita annuale , questa volta a Oderzo in visita alle aree archeologiche. a una grande Domus. Si possono ancora scorgere i resti della parte inferiore di due pozzi nonché la pavimentazione musiva di una domus, i resti della basilica civile e di un’imponente scalinata. La maggior parte dei ritrovamenti è conservata nel museo dove al primo piano c’è l’esposizione dei reperti di epoca preromana provenienti dalla città e dai dintorni e i principali tipi di anfore di età romana. Al piano terra abbiamo visto resti di monumenti funerari, alcune pregevoli teste ritratto e il cosiddetto “mosaico della caccia” di età tardoantica. Per concludere con le nostre attività, ad aprile abbiamo presentato uno degli ultimi libri di Giuliano Dal Mas “Incontri”, in cui l’autore ha delineato la figura di alcuni agordini più o meno celebri. *** Fra i vari altri appuntamenti dell’estate, ricordiamo che il 1° agosto il Circolo ha patrocinato la presentazione di una interessante pubblicazione. Si tratta di “ Ós da lónz - Voci lonatne”, il terzo libro del bravo quanto discreto artista di La Valle Agordina che, come nei precedenti “Le bèrte de La Val” e “Atefùlgore”, ha scritto una serie di racconti relativi a vicende del passato lavallese descritte dall’autore sulla base di ricordi uditi dai vecchi, resi vivi e appassionanti anche dalla sua fervida fantasia. Albino Mezzacasa, affermato scultore, ha confermato qui una non comune vena di scrittore come pure il talento di grafico e pittore: sue le 12 originali illustrazioni che corredano la copertina e i testi del libro che si apre con una introduzione di Gianni Santomaso. La presentazione al pubblico è stata invece fatta dal giornalista Dino Bridda, nella saletta della Biblioteca civica, alla presenza di un numeroso pubblico di amici ed estimatori di Albino. Giovanna Ganz Complimenti, MARINA! Il Consiglio direttivo del Circolo ha infine deliberato all’unanimità di assegnare la 16a edizione del “Premio per la diffusione della cultura nella vallata Agordina” a Marina Nessenzia, per il suo impegno nel campo musicale. La consegna del riconoscimento avverrà sabato 21 novembre, alle 20.30, in sala don Tamis, con un concerto de I Musici. Echi di Agordo Novembre 2015 25 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Agordo Musica La 22a edizione di «Musica nell’Agordino» L’edizione numero ventidue del Festival “Musica nell’Agordino”, organizzato dall’Associazione Asolo Musica e Agordo Musica, ha scelto di soffermarsi, per valorizzare il ricco patrimonio di organi antichi e moderni presenti nel territorio, su alcuni esemplari di grande pregio, che da tempo costituiscono tappa irrinunciabile di questo consolidato itinerario concertistico. Si è così potuta riascoltare la straordinaria voce del Callido di Canale d’Agordo (1801), del Cipriani dell’Arcidiaconale di Agordo (1844), del recente strumento collocato da Francesco Zanin nella chiesa di Rivamonte (2003) e dell’organo ottocentesco - sino ad ora ritenuto di costruttore anonimo, anche se di evidente scuola callidiana - situato nella chiesa di San Tomaso Agordino. A proposito di quest’ultimo strumento, una ricerca condotta dal dott. Loris Serafini, che di molti aspetti storico-artistici locali è insigne studioso, ne ha permesso di verificare - proprio alla vigilia del concerto tenutosi a San Tomaso - la paternità callidiana. Il documento che accerta tale attribuzione è il discorso di don Benedetto Tissi, arciprete e vicario foraneo di Canale d’Agordo (1754-1822) tenuto in occasione dell’inaugurazione dell’organo di Gaetano Callido della chiesa parrocchiale di San Tomaso, 25 luglio 1802, recitato alla presenza del costruttore medesimo. Al lui il prelato si rivolge direttamente con le seguenti parole: “Sia però adempiuta, o immortal Calido, con la maestra mano vostra, la voce della mirabil vostr’opera alla sempre maggior esaltazione e gloria di Dio”. Un’altra gemma che è venuta ad aggiungersi al tesoro di organi artistici dell’Agordino in questo 2015 è il nuovo strumento costruito dalla ditta Andrea Zeni di Tesero (TN) per la chiesa parrocchiale di Caviola. L’organo, a trazione meccanica, conta 16 registri distribuiti su due manuali e pedale; la qualità della realizzazione, sotto il profilo sia timbrico che estetico, è eccellente. Collocato su una cantoria appositamente costruita sopra la principale porta d’ingresso, esso si integra perfettamente con l’architettura interna, valorizzando l’ambiente e prestandosi a servire con grande decoro la liturgia nei tempi a venire. I concerti di “Musica nell’Agordino 2015", che come sempre sono stati frequentati e applauditi da un folto pubblico di appassionati, hanno presentato soluzioni strumentali diversificate, per produrre il maggior richiamo e interesse possibili: dall’organo solo, con il veneziano Nicolò Sari a Canale d’Agordo e il vicentino Enrico Zanovello a Rivamonte, al duo (tromba e Esordienti ammirevoli: dopo la vittoria una riflessione sulla tragedia del Vajont La squadra Esordienti dell’Agordina Calcio si è aggiudicata il 2 giugno scorso il 22° Torneo Città di Ponte nelle Alpi, nono memorial Rolando Boito. In attesa di disputare la finale, nella quale gli agordini hanno superato il Cavarzano con il punteggio di 2-1, la squadra ha approfittato per recarsi a Fortogna dove ha visitato il Cimitero monumentale dedicato alle vittime del Vajont. Un’occasione per riflettere sulla tragedia che nel 1963 ha cancellato l’abitato di Longarone e per aiutare i giovani atleti a prendere coscienza di un pezzo, seppur drammatico, della nostra storia. organo a San Tomaso, organo a quattro mani ad Agordo); particolare si è rivelato il programma inaugurale di Caviola, svolto dall’organista Giovanni Feltrin in forma di Messa organistica, con l’intervento aggiuntivo di una voce recitante, il supporto del Coro parrocchiale, e il canto corale dell’intera assemblea a conclusione dell’applauditissima manifestazione. A.B. AGORDO – Il duo BortolozzoFeltrin nell’applaudito concerto d’organo a quattro mani del 13 agosto al Cipriani dell’arcidiaconale. 26 Novembre 2015 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina (C. & G.). - Il rinnovo del direttivo della Sezione Agordina del Club Alpino Italiano di marzo ha dato uno spunto di rinnovamento al consiglio con l’ingresso di sei nuovi soci. Per la verità il vertice subisce alcuni cambiamenti fisiologici ma senza grandi scossoni perché tra i potenziali candidati alla presidenza nessuna ha dato il proprio assenso. Così Antonello Cibien ha mantenuto la sua carica mentre vice è stato confermato Dario Dell’Osbel. Questi i nominativi degli altri consiglieri (qui elencati in ordine di preferenza elettiva): Geremia Pellegrini, Anna Magro (nuovo ingresso), Giorgio Farenzena, Roberto Soramaè, Eugenio Bien, Chiara Fontanive (nuovo ingresso), Luigi Stradelli, Fulvio Zasso, Fabio Fenti, Giuseppe Penasa (nuovo ingresso), William Alchini (nuovo ingresso), Sandro Benvegnù (nuovo ingresso) e Claudio Peloso (nuovo ingresso). Questi sei nuovi nominativi sostituiscono Titta Buttol, Michele Costantini, Giorgio Fontanive, Alice Prete, Carlo Sartor e Remis Tommaselli che non si sono ricandidati o che non hanno ottenuto il quorum necessario di voti. Segretaria sarà Marina Todesco che si sta affinando per sostituire Armando Dal Borgo anch’esso divenuto “collaboratore esterno”. Intanto, in questa fase stagionale, si ricorda che sono già state effettuate varie uscite di manutenzione sentieristica: in particolare in Val Clusa con il volontariato di La Valle Agordina per la riapertura della mu- NOTIZIE SEZIONALI PRIMAVERA-ESTATE 2015 lattiera per i Cartifai e di Casera Prima, percorso chiuso dopo l’incendio di alcuni anni fa. Altri interventi sono in atto in zone bisognose di attenzione per migliorare l’accessibilità come segnatamente in Valle del Biois. Il quadro dell’attività estiva ha preveisto una serie di escursioni in Agordino e oltre - spesso collegate al Centenario della Antonello Cibien e Dario Dell’Osbel saranno ancora presidente e vice per il triennio 2015-18 Domenica 2 agosto: la 32a adunanza sul Còl Gardelón (1449 metri) a F.lla Aurine. Prima della Messa celebrata da don Fabiano Del Favero, è stato presentato il libretto con le brevi relazioni di Santo De Dorigo, Paolo Mosca e Alessandro Savio, Giorgio Fontanive, Giocondo Dalle Feste e Loris Santomaso. Grande Guerra in uno scenario sovrasezionale - con accessi alle opere di difesa nella nostra vallata con accompagnatori competenti (si segnala in particolare il Forte di Pèden e il Sass de San Martin rispettivamente a luglio ed agosto). L’Adunanza Annuale di domenica 2 agosto ha avuto luogo a Forcella Aurine sul Còl del Gardelón anche per la ricorrenza del 50° delle Sciovie De Dorigo (1965-2015). Per la tradizionale Giornata dell'’Amicizia in Framónt, svoltasi domenica 6 settembre, si sta cercando di trovare un’intesa con il gruppo guidato da Giorgio Favero per effettuare queste due manifestazioni unitamente. Confermata anche la serie di Sere d’Autunno con quattro appuntamenti svoltisi in una sala don Tamis sempre gremita nel mese di ottobre. Per quanto riguarda i rifugi - sostanzialmente completati i lavori di messa in sicurezza - è stato deciso di riaffidare la gestione ad Aron Lazzaro per lo Scarpa-Gurekian mentre per il Carestiato Diego Favero continuerà la sua brillante attività. Visitateli! Vi troverete tutto ciò che un rifugio alpino può riservare ed è anche così che si promuove e si sostiene l’accoglienza turistica in quota. Il Forte di Pèden rimesso in condizioni ambientali eccellenti dal volontariato locale unitamente al Gruppo Alpini Agordo e il Sass de San Martin sono state fra le mete estive della Sezione Agordina del CAI. Echi di Agordo Novembre 2015 27 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Dieci anni di gemellaggio AGORDO - DOLOMIEU Dall’1 al 3 maggio una delegazione proveniente da Dolomieu (Francia) è stata in visita ad Agordo per festeggiare una ricorrenza molto particolare: il decennale dalla stipula del patto di gemellaggio che unisce queste due comunità. In municipio, si è tenuto l’incontro a cui hanno preso parte, oltre agli ospiti francesi, autorità e cittadini. I sindaci di Agordo, Sisto Da Roit, di Dolomieu, André Bejuit, Silvia Tormen nella doppia veste di sindaco di Taibon e rappresentante della Provincia di Belluno, e di Zugliano (altro Comune gemellato con Agordo), hanno ribadito la forza di un legame che in questi anni ha portato avanti scambi significativi tra le associazioni dei due paesi. I gemelli francesi hanno regalato alla Città di Agordo un albero di tiglio simbolo di concordia e amicizia. Dieci anni fa a Dolomieu, in occasione della firma del patto di gemellaggio, gli allora Sindaci Patrick Bourdaret e Renzo Gavaz ne avevano piantato uno a ricordo dell’evento. A sua volta, il presidente del Comitato francese di gemellaggio di Dolomieu, Vincent Arena, ha regalato agli agordini un busto raffigurante Deodat de Dolomieu. La cerimonia, presieduta dal vice presidente del Comitato gemellaggio di Agordo, Mario Pongan, coadiuvato nelle Un aspetto della mostra «La Rivoluzione Dolomieu», allestita dal Gamp in sala don Tamis. L’incontro con i “gemelli” in municipio il 1° maggio. Il presidente del Comitato francese di gemellaggio di Dolomieu, Vincent Arena, a sn., dona alla presidente Michela Paganin, un busto raffigurante Deodat de Dolomieu, alla presenza dei sindaci di Zugliano, Sandro Maculan, di Dolomieu, André Bejuit, di Agordo, Sisto Da Roit e di Oscar De Bona, presidente di Bellunesi nel mondo. traduzioni da Nadia Zasso, ha visto anche la partecipazione di Oscar De Bona e Gioachino Bratti, rispettivamente attuale ed ex presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. Tutti, nei loro interventi, hanno rimarcato la forza di un sodalizio che dura ormai da 10 anni. Le iniziative fatte hanno coinvolto diverse associazioni locali che hanno scambiato le loro esperienze. Il Sindaco di Zugliano, Sandro Maculan nel suo intervento ha giustamente sottolineato come la cultura unisca assieme comunità diverse arricchendole e facendole crescere. L’interscambio culturale ha permesso di far conoscere il nostro territorio anche negli aspetti più tragici come la visita alla diga del Vajont. Per questo motivo è stato apprezzato il gesto di Luigi dal GAMP e dal Comitato di gemellaggio, patrocinata dal Comune di Agordo, dall’Unione montana agordina, dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, con il contributo del Consorzio BIM Piave di Belluno. I relatori Maurizio Alfieri, geologo, e la dott.ssa Nicoletta Cargnel, hanno parlato dell’importanza geologica e storica della figura di Deodat de Dolomieu scopritore della Dolomia. Gli ospiti hanno quindi avuto l’opportunità di apprezzare le nostre montagne, vedere la Conca Ampezzana e Pieve di Cadore dove il sindaco, Maria Antonia Ciotti, ha dato loro il benvenuto. Successivamente il gruppo si è spostato a Belluno per visitare la città capoluogo di Provincia. Domenica 3 maggio è stato Nicoletta Cargnel e Maurizio Alfieri che hanno svolto due interessanti conferenze su Dolomieu in occasione del decennale del gemellaggio Agordo-Dolomieu. 3 maggio. Foto-ricordo ai piedi dello stendardo sul Brói. Rivis, che ha voluto donare agli ospiti la versione in francese del suo libro: “L’histoire du projet hydraulique. Grande Vajont”. Al termine della cerimonia i presenti hanno degustato i prodotti locali della Cooperativa Agordino latteria di vallata. Il pomeriggio ha avuto luogo la conferenza intitolata “La Rivoluzione Dolomieu”, presentata da Loris Santomaso, che ha fatto da corollario all’omonima mostra (inaugurata il 25 aprile con un brillante intervento del geologo Danilo Giordano), organizzata il giorno della partenza con l’impegno di promuovere nuove iniziative che coinvolgano le Associazioni delle due comunità. Il Comitato di gemellaggio di Agordo ha ringraziato tutti gli Enti, le Associazioni, le famiglie ospitanti, i pubblici esercizi che hanno reso possibile la realizzazione di questi eventi. Grazie inoltre a tutti coloro che in questi anni, a vario titolo, hanno collaborato e partecipato alle iniziative proposte. Claudia Cattadori Comitato gemellaggio di Agordo 28 Novembre 2015 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Se c’era un dubbio, era dovuto all’incertezza del meteo, ma su un nuovo successo della Fiera del bestiam c’era tranquillamente da scommettere. E così è stato. Per la 16a volta l’attesa manifestazione si è infatti riproposta sul Brói di Agordo, il secondo sabato d'ottobre, forte di un suo consolidato fascino che sa suscitare nella gente un sempre grande interesse. Un evento che si è confermato festa di popolo, quindi festa per tutti: bambini, famiglie, anziani, amanti dei prodotti a chilometro zero, dei macchinari agricoli o curiosi delle realizzazioni degli artigiani locali e, non senza un po’ di nostalgia, appassionati della civiltà agricola agordina. Ancora una volta Insomma una bella giornata divisa a metà tra la rievocazione della tradizione (era uno dei quattro storici appuntamenti fieristici annuali di Agordo) e le prospettive di possibili sviluppi economici futuri legati alla terra. Il grande prato cittadino è stato riempito sin dal mattino dagli animali (mucche, capre e cavalli), nonché da diversi espositori sistemati sotto il lungo e capiente tendone e man mano dall’accorrere della gente fattosi sempre più consistente. Immancabili, e come sempre molto apprezzati, i particolari momenti riservati alla «scòta» (la lavorazione del latte) eseguita dal maestro Nino Belòt, anche fra la curiosità divertita di un gruppo di alunni della scuola media, e alla trebbiatura dell’orzo grazie alla bella dimostrazione offerta dagli «Amighi dei veci mistieri di Sedico». Ma a rendere viva e carica di interesse l’edizione 2015 della Fiera, ci sono state due speciali novità. La prima, portata da Carla De Nardin, del ristorante di Rif, la quale, assieme ai figli Eva e Daniela, ha fatto vedere come si prepara il tipico piatto del «tocà da bóia» con pastìn e vari tipi di formaggio da accompagnare alla polénta. La proposta rientrava nell’ambito del progetto «Cucina la crisi – Le ricette dei nonni», promosso dal Comitato Pro Loco UNPLI Veneto e Regione del Veneto per la valorizzazione e la tutela della tradizione gastronomica veneta attraverso l’individuazione e degustazione di un piatto povero locale. Assolutamente originale e in- Successo n.16 per la FIERA DEL BESTIAM Una visione della manifestazione del secondo sabato d’ottobre sul Brói. novativa quindi la straordinaria apertura al pubblico, grazie alla disponibilità del proprietario Luca Matteucci, delle cantine della Villa Crotta-De’ Manzoni. Qui, giovedì sera, presenti trecento persone con il sommellier Angela Rech, era stata inaugurata la manifestazione «Formai e Vin» che è poi continuata sia venerdì che sabato nei 24 locali aderenti della città, con l’offerta in ciascuno dell’assaggio di formaggi nostrani abbinati a un vino particolare. Apprezzata poi nel pomeriggio l’esibizione del Gruppo folk Marmoleda e la golosa degustazione delle dolci e caratteristiche «frìtole» da Rif, a chiusura di una Esposizione zootecnica. Nelle cantine di villa Crotta de’ Manzoni. La tradizionale «scòta» del Nino Belòt seguita dagli alunni della scuola Dimostrazione del tipico «tocà da bóia» fatta da Carla De Nardin con i figli Eva e Daniele. giornata ricca di spunti e, cosa fondamentale, di un non comune spirito di collaborazione. Alla riuscita della Fiera del bestiam, affiancando i promotori del comitato, Comune di Agordo, Ad Agordo ProLoco e gruppo Alpini Agordo, Taibon e Rivamonte, hanno infatti dato il loro fattivo apporto la Coldiretti, l’Union Ladin Val Bióis, l’Union de i Ladin de Àgort, i Comuni di Falcade e San Tomaso e il Comitato gemellaggio di Agordo. Visibilmente soddisfatto Damiano Soppelsa, uno dei promotori e organizzatori, sicuramente per la grande partecipazione della gente, ma «siamo contenti soprattutto», ha detto, «per il rafforzato ideale collaborativo e quindi anche perché la nostra scelta di puntare sui produttori agricoli locali e non su un generico mercato, è stata nuovamente premiata dalla gente». Echi di Agordo Novembre 2015 29 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina San Vincenzo ’15 ha fatto 13 e Agordo è sempre più il “Paese del Graffito” Con questi tre fanno tredici. Nessun riferimento scaramantico al numero che indica il totale delle splendide opere artistiche raggiunto con la sesta edizione di «Agordo, paese del graffito», ma solo la constatazione di una bella e coraggiosa iniziativa, ideata nel 2010 e risultata vincente per meriti propri e non certo per la… ruota della fortuna. Roit, della vicepresidente della pro loco, Giuliana Facciotto, e la benedizione dell’arcidiacono, monsignor Giorgio Lise, al primo lavoro scoperto sulla piazzetta di Paréch, sull’abitazione di Michele Costantini, forte alpinista, membro della squadra del soccorso alpino e «figlio d’arte» dell’indimenticato grande scalatore Gianni, caduto sull’Ortles Cevedale Artisti, organizzatori e proprietari sotto la parete della casa di Gabriele Bogo impreziosita da «Giochi in piazzetta» di Samuele Vanni. Tanta gente sabato 4 aprile, vigilia di Pasqua a Paréch, Prompicai e Tóccol, nonostante una temperatura ancora invernale, all’inaugurazione dei tre nuovi graffiti del consolidato progetto d’arte che fa dire a voce alta che Agordo è davvero il «paese del graffito». La semplice cerimonia è iniziata con il saluto del presidente dell’Usd Le Ville, Roberto Chissalè, visibilmente soddisfatto ed emozionato, del sindaco di Agordo, Sisto Da nell’agosto 1972 L’opera, realizzata dagli alunni della classe quinta della scuola primaria «T. L. Burattini» di Agordo, guidati dalle insegnanti, assieme al direttore artistico del progetto, Dunio Piccolin, è stato un omaggio al gruppo rocciatori agordini «Gir» nel 50° di fondazione (5 aprile 1965). Ci si è quindi spostati a Tóccol per ammirare i graffiti di due affermati artisti toscani Franco Pagliarulo e Samuele Vanni. Artisti, organizzatori e proprietari sotto la parete della casa di Diego Carli abbellita dal «Filo del racconto» di Franco Pagliarulo. Dunio e gli allievi e le maestre della quinta elementare sotto l’omaggio ai «Gir» realizzato sulla casa di Michele Costantini. Il primo ha impreziosito la casa di Diego Carli con «Il filo del racconto», la storia di un filo di lana che percorre per intero una parete della casa, mostrando una donna anziana che maneggia la «ròda» per filare la lana, osservata con meraviglia dalla piccola nipote e da un gruppo di bambini. Il secondo ha dipinto «Giochi in piazzetta» sull’abitazione di Gabriele Bogo: uno spaccato di vita passata nel piccolo spiazzo che costeggia la chiesetta di Sant’Agostino di Tóccol, solitamente frequentato dai bambini e dai fanciulli della frazione per i loro giochi, nei pressi dell’antica fontana scolpita nella pietra. Dunque, in sei edizioni del singolare progetto (ideato da Dunio Piccolin e portato avanti dall’Usd Le Ville, con il Comune di Agordo, la Pro Loco, la Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino e il Consorzio Bim) i graffiti dislocati nelle tre località di Agordo, a monte della regionale 203, sono tredici. Ma il numero è destinato ormai ad aumentare, mentre da più parti si auspica che il percorso che collega le tredici opere d’arte venga valorizzato e pubblicizzato lungo tutti i 365 giorni dell’anno. Intanto, però, s’impone che si faccia sapere anche fuori provincia che Agordo è il «Paese del graffito»: la rinascita del turismo nel capoluogo e dintorni può passare senz’altro anche da qui. Purché chi di dovere voglia rendersene finalmente conto e agire di conseguenza! 30 Novembre 2015 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina La secolare festa di popolo a Prompicai: religiosità, folclore e tanta solidarietà La copertina del vivace dépliant della manifestazione realizzato da Dunio. Riportiamo in questo numero, come per altre manifestazioni, il ricordo della sempre bella festa annuale del giorno dell’Angelo. Nella ricorrenza di San Vincenzo Ferrer, che ad Agordo si celebra il giorno di pasquetta, la «Sagra del fanciullo», secolare tradizione popolare, continua a rivivere nel bel villaggio di Prompicai, divenuto anche il «paese del graffito». La festa è sempre un momento atteso di coinvolgente aggregazione, sia religiosa che sociale per la gente della vallata ma anche di fuori, con molteplici spunti culturali e di solidarietà, oltre naturalmente alle immancabili occasioni ludiche per la gioia soprattutto dei fanciulli, ma non solo. Il tutto grazie all’instancabile volontariato dell’Us Le Ville, guidato da Roberto Chissalè, dei giovani della parrocchia e di altri gruppi spontanei del luogo. Così è stato anche quest’anno. Lunedì 6 aprile sono stati quindi I giochi dei bòce organizzati, nel pomeriggio, dai giovani del gruppo parrocchiale su «La Lòbia» di Paréch. Una devozione sempre viva quella per san Vincenzo. riproposti gli eventi consolidati da anni. Si è iniziato con la celebrazione di due Messe, alle 8 e alle 10 (con benedizione dei fanciulli) nell’antico oratorio (risalente al 1659) dedicato a San Vincenzo Ferrer, e si è proseguito fra i consueti divertimenti come il torneo «bati i vóf» e «i giochi dei bòce» organizzati, nel pomeriggio, dai giovani del gruppo parrocchiale su «La Lòbia» di Paréch. Non è mancato il richiamo alla tradizione con i «pòp» (fantocci), frutto della fantasia dei soliti volontari del gruppo «Chéi de na òlta» capitanati da Renato Bien, disposti lungo il corso del torrente Campregana, raffiguranti la vita e le attività di un tempo, e l’11a edizione del concorso di disegno in memoria di Tita Zasso, riservato agli alunni delle classi quinte delle elementari, Sempre tanta gente e tanti bambini alla «Sagra del fanciullo». che ha avuto come tema proprio «La sagra del fanciullo di San Vincenzo». Quest’anno c’è stato pure il Comitato Pullir con la proposta dei suoi «lavori di un tempo»: filatura e cardatura della lana, realizzazione di cuscini e borse con le brattee delle pannocchie, impagliatura ecc. accompagnati da canti tradizionali. Il ristoro come di consueto affidato ai collaudati chioschi dell’Us Le Ville (piatti tipici a mezzogiorno e sera), sulla piazzetta antistante la chiesetta, e al gruppo Campregana al Molìn de la Pìpi. Hanno chiuso la festa, nella serata, la musica e il ballo all’aperto con Eros e Oscar e l’estrazione dei premi della ricca lotteria di san Vincenzo, 1° premio un’auto Suzuki Celerio. Ma grande importanza e spazio sono stati riservati come sempre all’aspetto umanitario e solidale. È continuata anzitutto anche quest’anno l’ammirevole iniziativa della raccolta e vendita di giochi usati da parte di tutti gli alunni delle Scuole Primarie e dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo di Agordo, il cui ricavato, come riferiamo in altra parte, è stato devoluto questa volta all’Associazione Primavera di Belluno, sodalizio di volontariato con lo scopo di aiutare i bambini disabili. Non è mancata quindi la pesca di beneficienza del Gruppo Insieme si Può di Agordo, rivolta quest’anno al progetto «Latte in polvere per i bambini malnutriti in Uganda», lo stand di Emergency a favore del Centro pediatrico di Bangui (Repubblica Centrafricana) dove erano presenti anche i ragazzi del Ceod, Centro Diurno psichiatrico di Agordo, con i loro simpatici lavoretti e, infine, sempre in beneficienza, nel ricordo di Tita Zasso, è andato pure il ricavato del pranzo al Molìn de la Pìpi. Ritorno alla tradizione con i «pòp»: le figura dei mestieri di una volta ideati dall’indimenticato Tita Zasso. L’11a edizione del concorso di disegno in memoria di Tita Zasso, riservato agli alunni delle classi quinte delle elementari, che ha avuto come tema proprio «La sagra del fanciullo di San Vincenzo». Echi di Agordo Novembre 2015 31 dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Per gli ottantanove bambini della... Martedì 1 settembre 2015: primo giorno per gli 89 bambini iscritti alla scuola materna Mons. Luigi Cappello di Agordo… e con grande entusiasmo si da il via al nuovo anno insieme! Bentornati a mezzani e grandi, che con gioia si sono rincontrati dopo le vacanze estive, e un caloroso benvenuti ai 27 piccoli che, dopo le incertezze dei primi giorni, con coraggio si sono tuffati nella nuova realtà. Il piano per l’offerta formativa quest’anno propone “Colore e Arte” con un programma di attività e laboratori molto congeniali ai bambini, atti a guidarli alla scoperta dei colori e ad avvicinarli al mondo dell’arte, aiutandoli ad esprimere in maniera personale ed originale emozioni e idee. Anche quest’anno le attività proposte sono tante; oltre al laboratorio di inglese per i più grandi, sono stati inseriti i laboratori di musica e di creatività per mezzani e piccoli, cominciati a ottobre e che proseguiranno fino a maggio. Già in programma sono le due uscite a teatro nel mese di novembre per mezzani e grandi e l’attività Si ricomincia! della ginnastica da gennaio in poi. Un programma di attività molto intenso anche quello di quest’anno per dare ai bambini la migliore e massima possibili- ...Scuola materna “Mons. Luigi Cappello” tà di esperienze e rendere le loro giornate a scuola momento di crescita, sviluppo, condivisione e divertimento! In una scuola che continua a offrire un ricco 4^A servizio grazie all’esperienza di chi con saggezza amministra la scuola e a chi si prodiga ogni giorno per mantenerne la qualità, in un periodo difficile. Ma le sorprese non sono ancora finite e con ciò cogliamo l’occasione di salutare e ringraziare una persona per noi molto speciale: la nostra cuoca Apollonia che, dopo oltre 20 di servizio, ha raggiunto la pensione… così avrà tempo di godersi i tanto amati nipoti! Grazie per averci preparato con amore tanti pranzetti prelibati! Al suo posto da settembre si è unita al team con grande energia Viviana, alla quale auguriamo buon lavoro! Che dire... un buon inizio a tutti! In bocca al lupo! 4^C Scuola materna di Agordo Novembre 2015 32 Echi di Agordo dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Settembre 2015 I soggiorni-studio Minerari/chimici e degli studenti del “Follador” turistico Falcade... Fredda ma affascinante, caotica ma ordinata, antica ma dal sapore moderno, la città di Edimburgo è stata la meta dell’annuale soggiorno studio organizzato per le classi terze e quarte dell’Istituto Tecnico Minerario e Chimico “Follador” di Agordo, l’I.PSSAR e l’Istituto Turistico di Falcade dalle nostre docenti di lingua inglese. La capitale scozzese è l’armoniosa fusione di un passato medievale con una recente realtà metropolita. La regione è caratterizzata da una diversità naturalistica che spazia dal North Sea ai vari “lochs” (laghi vulcanici), il tutto adornato da una moltitudine di antichi castelli. Abbiamo trascorso dieci giorni, in settembre, prima che iniziasse la scuola in Italia, ospitati dalle famiglie scozzesi dove, tra una stranezza e l’altra, siamo entrati in contatto con una quotidianità e uno stile di vita decisamente lontani dai nostri, avendo avuto inoltre l’opportunità di stringere amicizia con studenti stranieri provenienti da tutto il mondo. Così come la famiglia, anche la scuola è stata una completa scoperta. L’approccio quasi esclusivamente orale adottato dagli insegnanti inglesi è stata una meravigliosa novità, tanto che per moltissimi di noi, le lezioni di lingua sono state la cosa che più a malincuore ci ESPERIENZAINDIMENTICABILE Al Castello di Alnwick siamo dovuti lasciare alle spalle con la partenza. Avventurarsi tra le vie maggiori della New Town nella speranza di ritrovare il giusto bus per il ritorno, o scoprire gli angoli più curiosi e magari nascosti della città, sono state imprese all’ordine del giorno, che ci hanno permesso di esplorarla in parte anche autonomamente, e di farci trasportare da questa Edimburgo tanto diversa dall’Italia a cui siamo abituati. La visita all’Edinburgh Castle, all’Alnwick Castle e allo Stirling Castle ci ha immersi nella società monarchica, nelle dinastie passate di re e regine della Scozia, e ci ha permesso di immedesimarci in qualche importante personaggio del passato, indossando dei bizzarri costumi messi a disposizione all’interno dei castelli, rendendo il tutto ancora più divertente. Abbiamo toccato con mano la tradizione scozzese dei balli ...dieci giorni a Edimburgo (Scozia) di gruppo, i famosi “Ceilidhs” (pronunciato kaylee), attraverso una coinvolgente lezione che si è rivelata un tuffo nella cultura popolare. Impossibile non menzionare il celebre e mondialmente apprezzato Scotch Whisky, per il quale è stato ideato un vero e proprio tour che ci ha guidato alla scoperta dei diversi sapori diffusi nel territorio, dal più affumicato e secco, al più amabile e fruttato. Questa esperienza più di altre ha entusiasmato l’intero gruppo, a differenza delle gallerie d’arte moderna e classica, che hanno riscontrato tra ragazzi e professori pareri discordanti. Una rilassante gita al Loch Al Castello di Stirling Katrine ha completato la nostra scoperta della Scozia, con la possibilità di pedalare veloci sul lungolago per contrastare l’aria frizzante del nord, senza il pericolo di essere assaliti da un mostro, un’eventualità che non si sarebbe dovuta sottovalutare, se avessimo optato per l’escursione al lago di Lochness. Tra storia, cultura e divertimenti, questo soggiorno studio ha impresso un’impronta indelebile nei nostri ricordi, e ha lasciato dietro di se il forte desiderio di ritornare, prima o poi, perché Edimburgo è semplicemente una città da portare nel cuore. Alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a Edimburgo. Emanuele De Rocco, Giovanna Nart, Alessia Zanette Novembre 2015 Echi di Agordo 33 dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Estate 2015 Le classi 4e e 5e del Liceo... I soggiorni-studio degli studenti del “Follador” Come ormai tradizione del Liceo “Follador”, noi alunni delle attuali classi 4e e 5e abbiamo partecipato al soggiorno studio di 10 giorni in Inghilterra, quest’anno nella bellissima città universitaria di Oxford. La scuola inglese che abbiamo frequentato ci ha dato l’opportunità di essere inseriti in classi internazionali, cosa che ci ha ulteriormente stimolato a praticare la lingua inglese. Abbiamo apprezzato la disponibilità e la bravura del personale della scuola, che ha veramente cercato di rendere il nostro soggiorno il più piacevole e costruttivo possibile. La sistemazione in famiglia ci ha permesso di conoscere e condividere abitudini e stili di vita differenti dai nostri; è stata inoltre un’altra importante occasione per rafforzare la nostra competenza comunicativa. Ad Oxford abbiamo visitato importanti musei : fra le tante cose viste, non dimenticheremo la lavagna di Einstein, antichi strumenti scientifici, scheletri di dinosauri, le mummie egizie, la Magna Carta, la First Folio Edition delle opere teatrali di Shakespeare, la prima edizione del romanzo Pride and Prejudice di Jane Austen, i quadri di Turner. Non sono mancate le visite Oxford, Magdalen College ...dieci giorni a Oxford (Inghilterra) Stratford-upon-Avon, casa natale di Shakespeare Oxford, Ratcliffe Camera ad alcuni fra i più esclusivi College per i quali Oxford è famosa in tutto il mondo: il Magdalen College e il Christ Church College con passeggiate negli splendidi chiostri e negli immensi parchi. Siamo rimasti colpiti dallo spettacolare soffitto della Divinity School, dove sono state girate alcune scene di Harry Potter. Le escursioni ci hanno visto innanzitutto a Londra, dove abbiamo visitato le grandiose Houses of Parliament e abbiamo sperimentato il caos di una metropoli (purtroppo la Regina non era a Buckingham Palace, mancando così l’occasione di conoscerci e deliziarsi con il nostro perfetto inglese!) e a Stratfordupon-Avon, finalmente raggiunto quale meritato premio dopo le estenuanti lezioni sul grande Shakespeare che la nostra prof ci ha tenacemente propinato per mesi. La visita a Blenheim Palace, monumentale residenza nobiliare di campagna dove è nato e vissuto Churchill, è stata una giornata particolarmente piacevole anche per il tempo splendido, che ci ha fortunatamente accompagnato per tutto il soggiorno. Questa esperienza è stata per tutti noi davvero positiva e coinvolgente, anche perché non sono mancati momenti di divertimento e convivialità, come la serata “fish and chips” al pub. A proposito di cibo, non possiamo concludere senza confermare che la cucina italiana rimane comunque “the best in the world”! Gli alunni delle classi 4e e 5e del Liceo Scientifico Novembre 2015 34 Echi di Agordo dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Nelle certificazioni linguistiche europee Ottimi risultati per gli allievi delle classi 4e e 5e del Liceo Follador A conferma dell’ottima preparazione ricevuta nel settore della conoscenza della lingua inglese, un nutrito gruppo di allievi delle classi 4^ e 5^ del Liceo scientifico “Follador” ha ottenuto ottimi risultati superando, lo scorso marzo, gli esami Cambridge per il conseguimento delle certificazioni linguistiche europee Livello B1 PET (Preliminary English Test), Livello B2 FCE (First Certificate in English) e Livello C1 CAE (Certificate in Advanced English). Le certificazioni raggiunte sono un requisito sempre più richiesto sia a livello universitario che nel mondo del lavoro; ecco perché il loro conseguimento già alle superiori rappresenta un valore aggiunto nella preparazione complessiva degli studenti. Complimenti vivissimi! Gli allievi che hanno superato il Livello B1: Riccardo Ben, Ludovico Broglio, Giada Caldart, Pietro Chies, Elena Crupi, Massimiliano Da Giau, Sara Darman, Marco De Bastiani, Alessia De Marco, Ivan Follador, Fabio Genuin, Federica Mezzacasa, Davide Nardi, Dena Riva, Daniela Nerelli. Gli allievi che hanno superato il Livello B2: Gilda Dega, Stefano Bertone, Francesca Bortolin, Nicola Cassisi, Veronica Chierchia, Nicole Dai Prà, Isabella De Baldo, Veronica De Nardin, Alessandro Favero, Andrea Genuin, Christian Luciani, Francesco Serafini. Isabella De Baldo, Veronica Chierchia e Francesco Serafini hanno anche ottenuto il livello avanzato. 5-6 MAGGIO. GLI STUDENTI DELLE 2e DEL “Follador” IN VISITA A EXPO E MILANO Le classi seconde dell’ITI “Follador”di Agordo si sono recate questa volta a Milano per l’appuntamento mondiale dell’anno: l’EXPO. I 45 studenti, pronti alla grande esposizione, erano accompagnati da quattro docenti, inizialmente forse più entusiasti degli allievi: Fiorella Candiani, Marianella Zasso, Gianluca Succetti e Roberto Bridda. Il tema di EXPO di quest’anno è “nutrire il pianeta, energia per la vita”, un’ottima occasione per scoprire e mettere a confronto le nuove tecnologie dei vari stati del mondo. Nonostante qualcuno sia stato fermato al controllo di sicurezza (professori compresi), siamo riusciti a entrare nel cuore della manifestazione senza problemi. Percorso il lungo viale principale dedicato interamente al nostro Paese, ci siamo trovati davanti al maestoso albero della vita: una costruzione alta più di trenta metri sotto la quale si possono ammirare spettacoli con fuochi d’artificio e giochi d’acqua delle fontane. Avendo a disposizione tutto il giorno per poter visitare liberamente l’innumerevole quantità di enormi padiglioni, a gruppetti ci siamo dispersi nell’immensità dell’esposizione. Tra i padiglioni più apprezzati, sicuramente quello del Brasile, in cui si possono vedere le piante tipiche del Paese sudamericano attraverso i buchi della rete elastica sotto cui sono collocate. I Chimici non potevano certo non apprezzare il padiglione russo in cui il tema predominante era quello della tavola periodica. Molti padiglioni hanno puntato sulla tecnologia mostrando video, giochi interattivi e molto altro, come quello della Thailandia o della Germania. Chi cercava invece qualcosa di più tradizionale, ha scelto le proposte della Gran Bretagna, della Cina o della bellissima Italia. Dopo tutto questo camminare bisognava riprendere le forze, per fortuna in Olanda si potevano gustare specialità tipiche, come d’altronde in Giappone o nel padiglione della cioccolateria Lindt. Stremati dal molto camminare, a tarda ora, siamo andati in albergo a riposarci per il giorno dopo. La destinazione del giorno successivo è stato il magnifico Duomo di Milano. Di cui siamo stati tutti entusiasti. Dopo una veloce visita tra colonnati e mosaici, e professori assonnati per la notte di pattuglia in albergo, ci siamo apprestati a raggiungere la nostra ultima meta: il Museo della scienza e della tecnica Leonardo da Vinci. Lì, abbiamo potuto ammirare tantissime varietà di treni, imbarcazioni, veicoli aeronautici e la parte della mostra dedicata all’astronomia. Un ringraziamento va all’autista e all’Istituto “Follador” di Agordo, ma senz’altro il grazie più grande va ai docenti che ci hanno permesso di vivere un’esperienza indimenticabile tutti assieme, perché senza di loro non sarebbe stato possibile tutto ciò. È stata un’occasione particolare che ci sentiamo di consigliare vivamente. Nicola Savio Echi di Agordo Novembre 2015 35 dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Esperienze, iniziative e spunti di riflessione di sicuro livello hanno contraddistinto l’attività di educazione alla pace proposta dall’Istituto “Follador” di Agordo ai propri allievi nel decorso anno scolastico. Sotto il profilo delle proposte formative i ragazzi hanno avuto modo di riflettere sul genocidio in Ruanda, nel ventesimo anniversario di una tragedia ancora poco conosciuta e di accostarsi all’esperienza del volontariato internazionale grazie all’incontro con Giovanna Costa di ritorno da alcuni mesi in Etiopia. Sul piano dell’approfondimento e della creatività, gli allievi che hanno aderito al progetto si sono misurati sui non facili temi della violenza alle donne e della shoah. Nel primo caso alcuni di loro hanno lavorato alla costruzione di una proposta spettacolo cercando di mettere in luce, accanto alla drammaticità del problema, la fatica della denuncia e della ribellione accompagnata però dalla speranza di un cambiamento, possibile anche grazie alla presenza e al lavoro di apposite associazioni, in particolare Belluno Donna che i ragazzi in questi anni hanno conosciuto e apprezzato. Il racconto di una storia di violenza è stato accompagnato da una coinvolgente coreografia capace di sottolineare, attraverso il movimento, gli stati d’animo della protagonista. Il lavoro è stato presentato al teatro comunale di Belluno nell’ambito dello Spettacolo della Scuole in Rete e a Caerano San Marco all’interno del meeting della Rete Progetto Pace di Treviso dove è stato premiato come migliore proposta nella categoria triennio. La seconda attività-spettacolo, alla quale hanno lavorato i ragazzi, si è incentrata sulla tragedia della shaoa. Qui la preparazione ha richiesto la lettura di alcuni testi dai quali sono stati selezionati alcuni tra i brani più significativi che sono diventati l’architrave di un racconto che ha messo in luce i tre momenti chiave dell’esperienza: la cattura, la vita nel campo e la conclusione che per molti ha coinciso con la morte, per altri con il ritorno a casa. Il tutto è stato arricchito da alcuni spezzoni di film e dal “Progetto Pace”: una proposta formativa sempre coinvolgente per i nostri giovani Premiazioni concorso “I giovani e l’arte”, meeting della Rete Progetto Pace di Treviso. racconto tra un nonno e una nipote che ha avuto il compito di collegare i diversi momenti. Il lavoro è stato presentato ad alcune classi del Follador e della scuola media di Agordo, ottenendo un non scontato apprezzamento. A conclusione di questo percorso, i ragazzi sono stati quindi accompagnati a visitare il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove hanno potuto rendersi conto in modo speciale delle dimensioni e della drammaticità della tragedia che lì si è consumata. Per finanziare, almeno in parte il viaggio, i ragazzi hanno organizzato una festa danzante al Nof Filò di Cencenighe trovando il sostegno e la collaborazione del comune di Cencenighe Agordino e di alcuni sponsor. In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, Ad Agordo Proloco propone una rassegna teatrale sul mondo delle donne rappresentandone i vari colori, dai più oscuri e terribili ai più luminosi e brillanti. Tre appuntamenti, partendo da sabato 28 novembre con lo spettacolo “Femmine da morire” interpretato dalla compagnia “La Bottega” di Concordia Sagittaria che parlerà degli aspetti più oscuri del mondo femminile riguardanti violenza, abusi, soprusi, omicidi. Termini tremendi, insostenibili per una società che vuole dirsi civile. Un tema delicato e insidioso, affrontato da un punto di vista non esclusivamente femminile, nell’urgenza di puntare il dito contro un crimine che sta diventando merce per la cronaca di bassa lega dei nostri tempi, prima che le scarpe rosse diventino un gadget commerciale come le mimose… Sabato 5 dicembre invece un omaggio al miracolo della maternità con lo spettacolo “In nome della Madre”. L’attore Lino Pauletto racconterà in modo coinvolgente e commovente la storia di Miriam e Joshef e le difficili scelte che i due giovani dovranno affrontare, forti della loro fede e della certezza di essere elementi fondamentali di un evento grandioso. Il racconto sarà accompagnato dai canti del Coro dei Musici dell’Istituto Comprensivo di Agordo. tutto “al femminile”, interamente curato, realizzato e interpretato dalle ragazze della compagnia. I testi delle letture, accuratamente scelti e letti dalle attrici, danno vita ad uno spettacolo in cui la Donna racconta la propria visione del mondo, interpretando la quotidianità in chiave ironica, non senza qualche parentesi più impegnata. Una “piece” originale e spassosa, che esalta il punto di vista femminile e ne evidenzia gli aspetti più caratteristici e “coloriti”. Azzurro cielo? Blu notte? Rosso fuoco? Chi se non la Donna, che proprio con queste parole venne definita, può narrare e svelare di che colore è “l’altra metà del cielo”? Per dipingere di rosa con un sorriso “l’altra metà del cielo”. Gli spettacoli si terranno ad Agordo, all’Auditorium Mons. Vincenzo Savio alle ore 20.30, l’entrata è libera. a.n. La rassegna si conclude sabato 12 dicembre con il gruppo teatrale I Comelianti che presenterà uno spettacolo di letture teatrali 36 Novembre 2015 Echi di Agordo dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della […] Procediamo lentamente finché la gola si allarga aprendosi alla vista delle due torri gemelle del Monte Lucano e delle cime scheggiate del Monte Pizz. Poi la scena cambia rapidamente come sopra un grande palcoscenico, ed ecco davanti a noi un’assolata valle italiana, ricca di vigne, di castagni e di granturco. Il sentiero, ora più largo, accoglie il sole per lunghi tratti e si inoltra in un paesaggio dalle caratteristiche meridionali che si potrebbe paragonare all’entroterra napoletano, se le case non fossero decorate da affreschi della Madonna e dei Santi che, sebbene sbiaditi, rivelano il tipico stile tirolese. […] *** Lontana nella valle, si distingue sempre più chiaramente, una cittadina sparsa con una chiesa tutta nuova che protende tre cupole, una grande e due più piccole, quella è Agordo, sede dell’Arcidiaconato e capoluogo del distretto. […] *** Alle sei, nonostante tutto, quando lasciammo Agordo, il tempo era di nuovo sereno. Masse di nuvole veleggiavano nel vento e l’aria aveva quella freschezza deliziosa che segue a un uragano estivo. Gli alberi, l’erba, i fiori selvatici, persino le rocce sembravano lavati e lasciati ad asciugare al sole. Dopo aver attraversato il ponte sul Cordevole, il sentiero cominciò a salire, scosceso e stretto, ma in parte lastricato. Ai due lati pioveva l’ombra dai cespugli di crespino e di rose selvatiche tutti in fiore e dai rami di alti noci, sopra i quali spiccavano numerosi, chiusi nel verde mallo, i nuovi frutti. Da un lato il Monte Lucano, somigliante nella forma al Pelmo, come un fratello minore, torreggiava nella nebbia mattutina; dall’altro lato, facevano capolino, di quando in quando, sovrastando le altre cime, le nude vette del Monte Pizz e del Monte Agnara. [… ] *** In basso, nella valle, Agordo brillava nella viva luce del sole, con la sua cupola bianca e, contro l’orizzonte a oriente, si innalzavano i picchi rosati del Monte Pramper e la strana guglia solitaria chiamata la Gusèla del Vescovà, somigliante a un dito ammonitore puntato verso il 8 giugno: una serata indimenticabile Inte ‘n cadin de mus-cio maestra, nonché Direttrice didattica, Carmela Ronchi e musicato dal Maestro Nino Prosdocimi. con i bambini della Primaria cielo. Così scriveva Amelia B. Edwards nel 1872 nei suoi vagabondaggi di mezza estate nelle Dolomiti. *** Questo è comunque ciò che prova ogni persona che per la prima volta, dopo aver percorso la stretta Val Cordevole o l’angusta forra dei Castèi, vede aprirsi davanti ai propri occhi la splendida conca agordina dominata dalle cime del Framónt e della Moiazza, delle Pale di San Lucano e dell’Agnèr. Anche un poeta agordino dell’800, rimasto anonimo, ha voluto esprimere tali emozioni attraverso questi semplici versi: sti versi e dalle dolci note del canto, le insegnanti della scuola Primaria di Agordo hanno pensato di realizzare un progetto per consentire ai bambini delle loro classi di scoprire, nel vero senso della parola, la bellezza del paesaggio che li circonda, soffermandosi ad osservare con occhio attento le forme, i colori in tutte le loro sfumature e ogni particolare che la vita frenetica di oggi impedisce di ammirare. È nato così un percorso che ha lasciato tutti molto sorpresi nel cogliere, spesso, nei volti degli alunni un senso di stupore e di meraviglia nel vedere e gustare cose che, pur vivendole quoti- Àgort Inte n cadìn de mus-cio se nina stó paesét desmentegà, de scàndole e matói zènto caséte e pì ghe fa corona, a gara i monti intórn se vèste in ròsa e viòla come le sióre al bal: ma chi che nó véde chéste beléze qua no pól le créde. In seguito il maestro Lamberto Pietropoli ha musicato questa delicata poesia per il Coro Agordo diretto dal compianto Salvatore Santomaso. *** Prendendo lo spunto da que- dianamente, sembravano non aver mai notato prima. L’entusiasmo non è mancato neppure davanti alla proposta di un vecchio canto tipico della nostra tradizione: “La canzone degli Agordini” scritto dalla Le domande e le osservazioni da parte degli alunni, in seguito a questa proposta, sono state tante. La vita di oggi piena di comodità, infatti, non lascia lontanamente immaginare quanto quella di un tempo sia stata segnata da grandi fatiche e sacrifici per l’asperità e la povertà del territorio montano, ma nello stesso tempo sia stata intrisa di fede, di amore e di profondo rispetto per la famiglia e per la propria terra. La terra agordina, appunto, talmente bella, soprattutto per chi vi è nato, da non potervi stare lontano. Questi canti semplici, ma coinvolgenti hanno fatto da sottofondo alla conosciuta Leggenda di Agordo (di don Ferdinando Tamis, storico agordino), diventando la colonna sonora del video realizzato da Stefano Santomaso in collaborazione con le insegnanti Mara Buttol e Michela Gobbis e quella del bravo musicista, Kalle Bergstrom. Il lento scorrere dei disegni rappresentanti la leggenda raccontata dagli alunni nella versione dialettale tradotta da Loris Santomaso e Lucia Fossen e degli acquerelli a motivi florali e paesaggistici tipici della nostra (segue a pag.37) Novembre 2015 Echi di Agordo 37 dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della (segue da pag.36) Fissati nelle belle foto di Gio Cadorin alcuni momenti della coinvolgente manifestazione dell’8 giugnio in sala don Tamis con i bambini delle elementari. valle, ha commosso buona parte dei partecipanti alla presentazione del video nella serata dell’8 giugno 2015 in una sala don Tamis strapiena. Forse non tanto i genitori dei bambini, molto giovani, ma sicuramente i nonni, in buona parte figli di emigranti, sono sicuramente ritornati indietro nel tempo a quando erano piccoli proprio come i nostri alunni con i loro papà sempre in viaggio per l’Italia o per il mondo in cerca di lavoro e con nel cuore un' immensa nostalgia di casa. *** Le poesie in dialetto dell’agordino Gigi Lise, recitate dai bambini, un excursus sul significato del folclore, la rievocazione di alcuni canti in tema e le danze tradizionali hanno arricchito la serata che si è poi conclusa con un’atmosfera di festa sostenuta dal gruppo dei “Taca banda” coinvolti in questa avventura. *** Questo progetto, nato quasi per caso, ha ricevuto davvero inaspettati consensi sia a livello locale che regionale, permettendo alla Scuola Primaria di Agordo di aggiudicarsi un importante riconoscimento consegnato a Venezia dal Presidente Provinciale dell’UNPLI Veneto, il 25 marzo 2015. *** A lavori conclusi è doveroso rivolgere un ringraziamento speciale a tutti quelli che, attraverso svariate competenze, hanno dato la possibilità ai nostri bambini di vivere questa emozionante esperienza che sicuramente rimarrà dentro di loro, parte indelebile del bagaglio culturale di ognuno. Le insegnanti di Agordo Venezia, 25 marzo 2015. Le insegnanti della primaria «Tito Livio Burattini» di Agordo, 1° premio, con collaboratori e il dirigente scolastico Bernardino Chiocchetti. Festa degli alberi a Nusach I bambini delle elementari ascoltano attenti Eugenio Bien mentre parla loro delle montagne circostanti. A sinistra l’ex guardia forestale Silvano Savio. È toccato all’amena località di Nusach, ai piedi del Còl del Diégol a nord-est di Agordo, accogliere quest’anno la festa degli alberi dei bambini della primaria di Agordo. Un ritrovo fra le giovani leve della scuola, accompagnate dagli insegnanti, dal dirigente Bernardino Chiocchetti, da alcuni genitori e con l’intervento dell’arcidiacono don Giorgio Lise, di una rappresentanza della forestale e di persone del volontariato che l’hanno arricchito con le loro esperienze e competenze. «Sulla verde piana del terreno di proprietà di Alice Campedel dei Crépe - hanno raccontato felici i piccoli alunni - i suoi figli Loris e Aldo ci hanno accolto aprendoci la loro piccola baita e facendoci trovare i prati tutti ben falciati». «Poi – continuano - Gio Cadorin, con il prezioso appoggio di Silvano Savio, ex forestale, è stato eccezionale con le sue conoscenze della flora alpina, mentre Eugenio Bien, membro del Cai e famoso alpinista, ci ha parlato con passione delle montagne. Gli alpini, infine, ci hanno preparato una pasta al ragù con i fiocchi”. “I bambini erano come al luna park - hanno riferito soddisfatte le maestre - potendo muoversi in libertà senza pericoli”. Novembre 2015 38 Il 25 luglio scorso, in occasione della 18 a edizione del premio Pelmo d’oro, svoltasi nella suggestiva cornice della certosa di Vedana a Sospirolo, è andato a ruba fra i numerosi intervenuti un prezioso opuscolo della gloriosa sezione Agordina del Cai, prossima al 150° di fondazione (1868). Si trattava della ristampa anastatica contenente le relazioni presentate 140 anni fa, il 22 agosto 1875, proprio a Vedana, alla seconda adunanza straordinaria dei soci del sodalizio agordino (se ne fecero allora quattro, iniziativa ripresa e proseguita poi con la nuova serie dal 1984, giunta quest’anno al 32° incontro a Còl Gardelón del 2 agosto). In quell’occasione, come di consueto, vennero tenute relazioni di grande rilievo culturale, testimoniato dai nomi prestigiosi di soci e studiosi come l’ingegner Lucio Mazzuoli («Sulla origine Storia alpinistica: 18 agosto 1875 La prima ascesa del monte Agnèr Echi di Agordo delle rovine di Vedana»), il grande storico professor don Francesco Pellegrini («Notizie sul luogo e monastero di Vedana») e Angelo Guernieri («Il Monte Pizzocco»). Ma sempre in quell’occasione il celebre pioniere dell’alpinismo agordino, Cesare Tomè (1844-1922), che fu poi per lunghi anni presidente della sezione, lesse ai presenti la relazione della prima ascensione al Monte Agnèr (2875 m), da lui compiuta quattro giorni prima, il 18 agosto, assieme al giovane ingegnere della Scuola montanistica, Martino Gnech (1840-1917) di Rivamonte e alla guida Tomaso Dal Col di Voltago (1840-1900). Ci pare senz’altro di interesse riportare la suddetta relazione (nella sua versione originale) che offre alla nostra attenzione spunti e considerazioni di sicura rilevanza storica non solo alpinistica. l.s. La cima dell’Agnèr dal versante lungo il quale avvenne la scalata del primi salitori il 18 agosto 1875. La copertina dell’opuscolo dell’adunanza del 22 agosto 1875 della sez. Agordina del Cai a Vedana. Cesare Tomè (1844-1922) «Onorevoli Signori: Nella tema di riuscirvi nojoso, mi accontenterò di leggervi soltanto alcuni appunti della mia ascesa sul monte Agnèr, eseguita il 18 corrente, in compagnia del sig. Martino Gnech ajutanteIngegnere Montanistico e della guida Tomaso Dal Col di Voltago; appunti scuciti, che io stacco dal mio portafoglio e presento alla vostra benevolenza. Il Monte Agnèr chiude ad ovest la valle di Agordo prolungandosi in contrafforte da nord sopra la valle di S. Lucano, verso sud-sud ovest con un’altezza di m. 2861 sul livello del mare calcolata dall’Ing. Cav. Lucio Mazzuoli dalle osservazioni coll’aneroide: con differenze in meno di 16 m. 90 c. dalla misurazione trigono- metrica di Fuchs (m. 2877,90). La flora della vetta tutta raccolta e messa assieme, non occupava più d’un dec. cubo, e secondo la classificazione del distinto botanico sig. Giovanni Tauferer è rappresentata, dall’Eristrichium nanum (Srarder) o Myosotis nana, Vill. - Saxifraga, oppositi folia Lin. - Saxifraga crustata, V es . - Saxifraga caesia, L in . - Stellaria cerastoides, Lin. - Silena acaulis, Lin. - delle quali tre specie assai rare. E rimarcabile una sorgente d’acqua potabile freddissima assai interessante, perché sgorga dalla roccia viva a soli 100 m. dalla vetta. Ommetto la descrizione della costituzione geologica del monte studiata dal sig. Martino Gnech distinto quanto modesto giovane e valoroso alpinista, a cui in gran parte devo la riuscita dell’escursione tentata inutilmente altre volte. La via migliore per salire l’Agnèr con partenza da Agordo, è quella che per Voltago conduce alla casera d’Agnèr di dentro, in quattro ore, ove si pernotta e da cui in un’ora di cammino si giunge alla roccia, per passare poscia in mezzo ad un assieme di ciglioni, creste e guglie dall’aspetto imponente e bizzarro; finché in 3 ore si arriva alla Forcella del Pizzon, tra le due piramidi culminanti d’onde scendono due colatoj in senso opposto: l’uno in direzione della via percorsa, l’altro verso la valle di S. Lucano, ove s’inabbissa con vertiginoso pendio. Da qui s’inalza eccelso con pareti quasi verticali e liscie, in apparenza affatto inaccessibili l’enorme torrione dall’aspetto lugubre e tetro, (ancora innominato e che propongo alla sede del Club Alpino d’Agordo di battezzare) e da qui cominciano le vere difficoltà dell’ascesa. Bisogna misurare coscienziosamente le proprie forze; ma se il cuore batte calmo e l’occhio non ismarrisce, si avanzi pure con coraggio e la cima verrà guadagnata. Due lunghe e faticose ore durerà la scalata per quei dirupi, che talvolta non offrono appiglio che alla punta d’un chiodo ed alla estremità delle dita; sospesi sempre sull’abisso di 2000 fino a 2200 m. Ma la stanchezza è sparita, le forze ci sono centuplicate; non sentiamo, non proviamo più bisogno alcuno, non vediamo che roccia, che sola roccia alla quale si è nervosamente attaccati. Ed ecco la costa che conduce alla cima; lo spigolo non più largo d’un metro di massi mobili accatastati li uni sugli altri scende a sinistra sulla valle di S. Lucano per 2000 m. Nessuno vi si cimenterebbe: ma ancora pochi passi e la meta tanto desiderata è raggiunta. Passiamo quasi di corsa sovra quei massi che dietro di noi franano e si perdono nel vuoto; sono le 10 ant. ecco la cima!.. Excelsior!... Uno stupendo panorama ci si schiude improvvisamente dinanzi. Dalle Noriche alle Carniche, dalle Retiche alle Bernesi passiamo in rivista le alpi. Noi lo ammiriamo e dopo tre ore di riposo costrutto l’ometto, inalberata la bandiera, visibile anco da Agordo, chiusi i nostri nomi nella bottiglia, ad un’ora pomer. ha principio a malincuore la discesa, ch’ebbe esito felice. Alle 10 pom. siamo in Agordo, ove ci attendeva la più cordiale accoglienza. Il Righi ha i suoi laghi; ma il vasto anfiteatro da cui sorge isolato l’Agnèr a perdita d’occhio, ha pure le sue valli seminate di paeselli, in cui ferve la vita, i suoi colli ed altipiani dall’aspetto il più Martino Gnech (1840-1917) Il frontespizio del libretto di guida di Tomaso Dal Col (1840-1900) del quale non esistono foto. ridente, e per cornice le candide vette delle alpi lontane. Chi togliendosi una volta alle abitudini usuali della vita, desidera ritemprare le forze della mente e del corpo; vada sull’Agnèr e là assiso ai piedi dell’ometto di pietra da noi costrutto il 18 agosto 1875, spaziando lo sguardo nello stupendo panorama, che gli si offre tutto all’intorno, potrà godere delle sensazioni profonde e deliziose; certo più deliziose di quelle che le mie povere parole avranno prodotto sull’animo dei miei benevoli ascoltatori. Cesare Tomè Socio del Club Alpino Italiano (Sezione di Agordo) Novembre 2015 Echi di Agordo 39 Il mio anno di scuola all’estero: in Cina Partire per conoscere il mondo e se stessi L’esperienza di un giovane studente agordino Sissignori! Sono in Cina! A fine agosto sono arrivato a Tangshan, città del nord-est a poche ore da Pechino, per iniziare il mio anno di scambio culturale all’estero. Mi sembrava giusto approfittare delle pagine di Echi per raccontarvi e rendervi partecipi della mia esperienza, perché questa è una di quelle classiche cose che molti adulti rimpiangono di non aver mai potuto fare e che molti giovani non hanno idea di come realizzare. Del resto non è da tutti i giorni studiare il quarto anno di liceo dall’altra parte del mondo! Quando uno studente come me decide di partecipare al concorso per vivere un anno lontano da casa, non si rende subito conto di cosa sta andando incontro perché non riesce a concepire la grandezza e l’importanza che questa scelta, un giorno, porterà nella sua vita. Infatti, uno scambio culturale è un periodo di arricchimento straordinario per un giovane, perché ha la possibilità di scoprire una parte di mondo diversa da quella in cui è cresciuto, a un’età nella quale la percezione di se stesso e degli altri non è matura come crede. Durante un periodo di studio all’estero si diventa uomini e donne, acquisendo molto velocemente abilità, esperienza e conoscenze che cambiano il modo di relazionarsi con il mondo. E di questo ci se n’accorge solamente a partenza avvenuta. Ma torniamo alla mia avventura: per studiare un anno all’estero bisogna prima di tutto riuscire a superare una selezione che tramite diversi passaggi ed esami, sceglie gli studenti più idonei a vivere questo tipo di esperienza. Sempre durante le selezioni viene chiesto ai candidati di esprimere delle preferenze sugli stati in cui si vorrebbe andare. Io, fra diverse altre scelte, avevo incluso anche la Cina, paese che ho sempre considerato ricco di storia e cultura, dove l’insieme di tradizione e modernità dà forma a uno stato che negli ultimi decenni si è imposto sul mercato globale diventando una delle più importanti potenze mondiali. E pochi mesi dopo, eccomi qui! In una terra grande 32 volte l’Italia dove da migliaia di anni visitatori di tutto il mondo giungono per ammirare le straordinarie bellezze naturali e le intriganti opere architettoniche. Un paese con usi e costumi molto diversi da quelli a cui siamo abituati e che di conseguenza richiede un maggior impegno durante il periodo d’ambientazione. L’organizzazione con cui ho intrapreso questo viaggio è Intercultura, che da sessant’anni porta gli studenti italiani in ogni angolo del mondo (ad oggi 49 stati diversi), e che quest’anno ha dato la possibilità a me ed ad altri 102 ragazzi di atterrare in Cina. Il modo in cui lavora Intercultura è molto buono perché si basa sul volontariato; tutte le famiglie che ospitano uno studente per un certo periodo lo fanno senza nessun interesse se non quello di accogliere in casa un giovane con una cultura diversa che arricchirà il contesto familiare. Fra queste famiglie c’è anche la mia, la fami- La famiglia ospitante (mamma, nonna, fratello) glia Li, che si è presa l’impegno di ospitarmi e di farmi vivere quest’anno immerso nella cultura e nella lingua cinese, inserendomi nella loro vita quotidiana. La città in cui viviamo si chiama Tangshan, nella provincia dell’Hebei, e per quanto la mia mamma ospitante cerchi di farmi capire che è piccola rispetto alle altre, rimango dell’idea che 7 milioni di abitanti (più di quelli di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Pechino, città proibita. all’università. Questa prova è quella per cui tutti gli studenti si preparano da una vita: poter laurearsi vuol dire migliorare il proprio futuro e dato che gli studenti sono veramente tanti (nella mia scuola quattromila, divisi in classi di circa sessanta studenti) e dato che i posti all’università sono limitati, solo i migliori vengono ammessi. Per questo motivo fra i banchi di scuola c’è una grandissima competitività, accentuata dalla Cina. La classe internazionale Venezia Giulia messi assieme) non siano un numero indifferente. Ahimè, Tangshan è anche una delle città più inquinate della Cina (perfino più di Pechino). Ci sono mattine in cui a causa dello smog non riusciamo a distinguere nemmeno palazzi distanti cento metri da noi. La mia vita quotidiana è come quella di un normale studente cinese: seguo le lezioni dal lunedì al venerdì e invece di tornare a casa ogni sera come alcuni studenti, rimango nel convitto della scuola. Il sistema scolastico è molto diverso dal nostro. Le lezioni sono di quaranta minuti l’una e iniziano la mattina alle sette e mezza e terminano alle sei di sera. Fra ogni lezione ci sono dieci minuti di pausa e a pranzo abbiamo due ore per riposarci. La sera dopo cena, invece, ci sono alcune ore di studio in classe, che variano dalle due alle cinque, in base alla classe che si frequenta. In Cina gli anni di scuola si dividono in sei anni di scuola elementare, tre di scuola media e tre di scuola superiore, al termine della quale c’è l’esame che dà la possibilità o meno di accedere continua pressione esercitata dai genitori e dagli insegnanti. Noi studenti stranieri siamo riuniti per questo primo semestre nella stessa classe e studiamo principalmente cinese, oltre ad altre materie come arte, musica, opera tradizionale, calligrafia, cultura cinese e kung fu. Da gennaio invece saremo inseriti nelle classi assieme agli altri studenti cinesi. Sul prossimo numero di Echi continuerò il mio racconto, ma nel frattempo se volete potete vedere gli aggiornamenti sul mio blog (www.andreacolaiacomo.altervista.org/blog/china2016) o iscrivervi alla newsletter direttamente dal sito. Per gli studenti che sono interessati a passare un periodo di studio all’estero, sul sito di Intercultura (www.intercultura.it) fino al 10 novembre 2015 ci si può iscrivere al concorso 2016 per le borse di studio per programmi estivi, bimestrali, trimestrali, semestrali e annuali. (nati tra il 1 luglio 1998 e il 31 agosto 2001). Andrea Colaiacomo (1 - continua) Novembre 2015 40 Le felicitazioni e gli auguri di “Echi” a... Nozze d’Oro Gemma Scussel e Luigi Caldart, da 50 anni assieme, hanno ricordato con i figli, i nipoti e i parenti il giorno del loro “sì” pronunciato il 16 ottobre 1965 a Santa Maria delle Grazie. Una laurea sul... territorio Non corrisponde sempre al vero l’impressione secondo cui i nostri giovani non siano attenti alla storia e alle tradizioni locali. Perciò non può essere accolta che con grande favore e plauso la notizia che una ragazza di Agordo, lo scorso mese di settembre, si sia laureata alla facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Padova, pre- sentandosi alla prova finale con una tesi di carattere agordino. Si tratta di Sara Schena, che si è meritata il punteggio di 110/110 e la lode, discutendo brillantemente la tesi dal titolo «Analisi descrittiva delle produzioni di un caseificio cooperativo della provincia di Belluno», e il titolo di dottore in Scienze e tecnologie agrarie. Nella sua interessante e particolare ricerca, la neo laureata ha preso in considerazione la Cooperativa Agordino latteria di Vallata, con sede in Agordo, dove Sara ha svolto il tirocinio curricolare. Una significativa realtà produttiva autoctona, dunque, quella presa in esame dalla tesi, che ha dato visibilità all’iniziativa, intrapresa con coraggio vent’anni fa dalla Cooperativa, valorizzandone l’importante ruolo assunto nel contesto rurale locale e nella cura e salvaguardia del territorio. Se il lavoro di Sara è stato accolto con estremo favore e gratitudine dai responsabili della latteria, è pensabile che ne sia rimasto contento anche l’apostolo del cooperativismo, don Antonio Della Lucia, che nel 1872 istituì a Canale d’Agordo la prima latteria sociale d’Italia. Echi di Agordo Quarant’anni di diploma Dopo i ripetuti precedenti incontri annuali, la simpatica pattuglia dei periti minerari usciti dall’ultra secolare Istituto «Follador» nel 1975, non poteva certo mancare all’appuntamento con il 40° del conseguimento del diploma. Ha pertanto risposto ancora una volta con entusiasmo all’invito che il collega Ivan Paganin continua a mandare loro puntualmente ogni anno a quest’ora. È un gruppetto che, all’esame di maturità di otto lustri anni fa, era sicuramente più numeroso di quello che si è ritrovato venerdì scorso, come vediamo dalle due immagini qui riprodotte. Ma quel che più conta è che non demorde nel voler tenere vivo il sentimento dell’amicizia nata sui banchi della storica scuola di via 5 maggio. Molti ancor oggi si trovano lontani per lavoro o si sono trasferiti altrove, altri sono prematuramente andati… avanti, ma quelli che possono rispondono volentieri all’«appello» ricevuto dal compagno di classe Ivan. Al felice incontro conviviale di quest’anno, avvenuto al ristorante «Alla Stanga» lungo la regionale Agordina, ricordati con affettuoso rimpianto gli amici che non ci sono più come Emilio Bartoli, mancato prematuramente non molto tempo fa, e quelli impossibilitati a partecipare, c’è stato come sempre spazio alla rievocazione di spassosi momenti legati all’indimenticabile periodo scolastico, richiamati alla memoria in particolare dal “vulcanico” Franco Sacchet. Alla rimpatriata si sono aggregati per l’occasione anche i colleghi Danilo De Zaiacomo, Franco Sacchet e Rinaldo De Salvador. Era presente anche Sergio Minute, di Segusino, divenuto famoso per aver partecipato nel lontano 1982, in qualità di tecnico esperto di esplosivi, al riuscito primo tentativo al mondo di deviazione per mezzo di cariche di esplosivo della colata lavica dell’Etna. La piccola compagnia era composta da: Ivan Paganin, Claudio Sito, Roberto Grisotto, Gianmoreno Gambaretto, Franco Sacchet, Luciano Fadigà, Ivano Borghese, Fausto Dall’Acqua, Sergio Minute, Claudio Panziera, Tomaso Avoscan, Tiziano De Col, Giuseppe Sbardella, Danilo De Zaiacomo e Rinaldo De Salvador. Come sempre hanno voluto simpaticamente con loro anche la segreteria del Follador di quegli anni, qui rappresentata da Amalia e Loris. Il gruppetto dei diplomati del «Follador» nel recente incontro di quest’anno a La Stanga per il 40° di diploma e in un’immagine di fine anno scolastico 1974-75 con l’allora preside Piero Mazzorana, scattata ai piedi del monumento al minatore della vecchia sede del Follador di via 5 maggio. Novembre 2015 Echi di Agordo 41 I Fiori della Vita Le quattro generazioni e... Il sempre bel quadretto delle quattro generazioni qui rappresentato dalla bisnonna Teresa Giuseppina Benvegnù (classe 1929), dal nonno Santo Domenico Da Ronch, da mamma Paola Da Ronch e dalla pro-nipote e nipote Camilla Costa, nata il 14 gennaio di quest’anno e battezzata a Taibon il 21 giugno. ...i quattro nipotini I nonni Sergio (Cèci) e Fabiola (Lolli) De Riva mostrano orgogliosi i loro quattro nipotini: Antonio e Roberto di Alessandra e Guy assieme ai due ultimi arrivati Sveva di Carlo e Viviana e Jacopo di Valentina e Stefano. Ricordi di uno sport eroico che non c’è più... «Sarebbe bello confrontarle con le Miglia di Agordo», scrive l’amico Chicco mandandoci queste belle foto del glorioso passato sportivo agordino, «che in fondo sono la moderna corsa che raccoglie l’esperienza di oltre 60 anni di competizioni locali, provinciali e nazionali (di livello come la coppa Italia)! E’un peccato che con la fine delle Miglia muoia anche una tradizione - quella podistica che ha visto Agordo sempre protagonista. La foto in alto è del 1948, e particolari che faccio notare sono ovviamente i “scarpèt” ai piedi del numero 10, chiamato Zátopek (da cui il soprannome “Zato” dato al figlio Renzo!), ovverto Giovanni Fullin, meglio conosciuto come “Nani Pagot” che con Mario Tomè (“Mario Merica”) facevano una delle coppie più agguerrite dei circuiti di campestre e corsa su strada anche fuori provincia e il Veneto. La seconda foto documenta la vittoria di Mario Merica Tomè sul circuito di Agordo, nel 1957». Una cena calcistica di quarant’anni fa Ricordando che la collaborazione a “Echi di Agordo” è sempre auspicata e gradita, ci scusiamo per non aver potuto, per mancanza di spazio e di... tempo, dar conto di varie altre iniziative e manifestazioni dell’estate. LE FOTO di questo numero di “Echi” sono di, o fornite da: Federico Costa, Eliofoto Luly Della Lucia, Agordo Foto Gio Cadorin, Gabriele Bernardi, Giuliana Da Ronch, Italo Schena, Chicco Cattadori, Franco Colleselli, Sonia Schena e Mario Scussel, Confr.B.V. Salute, Dunio Piccolin, Gianni Santomaso, Scuola Materna, Auser “El Brói”, Giorgio Fontanive, Barbara De Menech, Michela Gobbis, Marco Da Roit, Carmen Rossi, Cucchini Ass. Agordino Pettirosso, Giorgio Zanon, Alessandro Nessenzia, Andrea Colaiacomo, Manola Gnech, Marianella Zasso, Volontari S.Martino, GAMP-ARCA, Agordo Musica, Piergiorgio De Bastiani, Circolo Culturale Agordino, Claudio Sito. Archivio: Loris Santomaso, Dario De Nardin, Silvano Peloso. Sempre da Chicco riceviamo anche questa interessante istantanea datata 17 maggio 1974. Cena dell’A.C. Agordo di calcio con con il patron di Luxottica, e allora anche della squadra, Leonardo Del Vecchio. Novembre 2015 42 “L’eterno riposo dona loro, o Signore” IN MEMORIA DI Tullio Sbardella, nel 30° anniversario della morte (29 ottobre 1985) è ricordato con immutato affetto dai suoi cari con questo pensiero di Sant’Agostino: “Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolto: ti ringraziamo per il tempo che ce l’hai donato”. Zoe Zanesco ved. Borile, nel 1° anniversario (9.11.2014) “Ciao, nonna Zoe, sei sempre nei nostri cuori e ci manchi tanto. I tuoi nipoti e pronipoti”. Silvano Peloso, nel 1° anniversario (18 agosto 2014) rimane vivo il suo ricordo nell’affetto della moglie, dei congiunti, daegli amici della montagna e, con gratitudine, anche di Echi per la sua generosa e preziosa collaborazione. Vito Valcozzena, “Da quattro anni (9 dicembre 2011) vive nella luce del Signore e nei nostri pensieri. La moglie e le figlie”. Echi di Agordo Cesare Gobbis, nel 5° anniversario della morte (20 novembre 2010), la moglie, i figli e i nipoti lo ricordano ai parenti e agli amici che gli hanno voluto bene e lo affidano alla loro preghiera. Maria Santel in Bressan. “Nel 4° anniversario della tua morte (22 dicembre 2011), sei sempre nel cuore del marito, dei figli e di chi ti ha voluto bene”. Dino Scussel (29 agosto 2012) “Ieri... oggi... adesso... son passati 3 anni e due mesi... 1158 giorni, 27792 ore, 1667520 minuti, 100051200 secondi... un’eternità! Davanti alla tua immagine ci chiediamo: Che cos’è il tempo? In silenzio ascoltiamo la nostalgia di te… ed ecco che sentiamo la tua dolce presenza. Nadia e Miriam”. Cleto Schena, di anni 88, il 26 ottobre a Capezzano (Salerno) Carlo Case, morto a 85 anni il 7 febbraio 2014, in Canada, dove era emigrato da sessant’anni. “…grazie per le belle parole scritte sugli Echi di Agordo per il mio papà Carlo Case. Come sapete il suo affetto e il suo ricordo per i parenti, gli amici, le montagne, gli alpini, per Agordo erano sempre con lui, lo accompagnavano ogni giorno con viva nostalgia. Il vostro ricordo ha dato tanta consolazione al nostro dolore per la sua perdita. Mando questa bella foto di papà quand’era alpino…ah, la bella gioventù! Grazie se la vorrete pubblicare su Echi in sua memoria. Maria Case – Canada” Angelina Zecchini, nel 7° anniversario (2 settembre 2008) è ricordata con affetto e simpatia dalla nostra comunità, ma la ricorda con uguale affetto e nostalgia anche la signora Ortynska Lyubov (con lei nella foto) che per sei anni l’ha amorevolmente accudita. Massimo Da Rif, dopo 20 anni (26 novembre 1995), “sei sempre nel nostro cuore. I tuoi cari”. Novembre 2015 Echi di Agordo IN MEMORIA DI “Il ricordo dei buoni resta per sempre” Adriano De Luca, nel 6° anniversario (24 settembre 2009), il ricordo della sua bontà e simpatia è sempre vivo nella moglie, nella figlia, nei parenti e nei tanti amici agordini e friulani. Antonio Favretti, lo hanno ricordatno i congiunti e con gratitudine anche la nostra comunità nell’8° anniversario della morte (27 settembre 2007). Ines Miana Santomaso, nel 32° anniversario (29 novembre 1983) “Ciao, mamma, sei sempre viva più che mai nei nostri cuori riconoscenti per l'amore e l’esempio che ci hai donato. I tuoi figli con nipoti, pronipoti e parenti”. Filomena Ména Collesei, nel 9° anniversario (14 agosto 2006) il suo sorriso e la sua simpatia rimangono nel ricordo dei suoi cari e di Agordo. 43 anagrafe parrocchiale DEFUNTI - Riposino in pace 28. Conedera Mario, di anni, 77, il 26 settembre 32. Rosson Santina (Elda), di anni 85, il 14 ottobre 29. De Zolt Carmela in Fusina, di anni 86, il 28 settembre 33. Scussel Gemma in Caldart, di anni 75, il 25 ottobre 30. Breda Maria Grazia in Dorigo, di anni 77, il 1° ottobre 34. Rumor Giovanna in Decima, di anni 84, il 27 ottobre 31. Parissenti Lino, di anni 95, il 1° ottobre 35. Gaiardi Giovanni, di anni 93, il 30 ottobre Tita Zasso, nel 12° anniversario (14 ottobre 2003) è ricordato con grande affetto dalla moglie, dai famigliari e dai tanti amici. Alfredo Gobbis. “Sono trascorsi nove anni (26 luglio 2006) da quando ci hai lasciato, ma il tuo ricordo è sempre vivo nei nostri cuori. Tua moglie con figli, nipoti, parenti e amici”. L’unica cosa importante della vita sono le tracce dell’amore che lasciamo dietro di noi, quando siamo costretti ad andarcene e a congedarci. (Albert Schweitzer) BATTEZZATI Rinati nell’acqua alla luce 12. Ragone Francesco, b. il 19 settembre (n. 06.05.2015) 13. Spiezia Davide, b. 1l 4 ottobre (n.02.05.2015) 44 Novembre 2015 Echi di Agordo PROSSIMI APPUNTAMENTI DA SEGNARE IN AGENDA Domenica 22 novembre, solennità di Cristo Re ore 18.30: S.Messa per i Caduti sul Lavoro (Nuova Corale) Sabato 28 novembre ore 18,30 S.Messa in onore di Santa Cecilia (Coro Agordo) Sabato 5 dicembre ore 10.00 S.Messa in onore di Santa Barbara con gli studenti del “Follador” Lunedì 7 dicembre ore 20,30 In Arcidiaconale, Recital musicale del cantautore Giorgio Fornasier: MARE MARIA (Madre Maria) “Canti popolari e d’autore su temi mariani” Domenica 13 dicembre ore 16,00 Apertura dell’Anno Giubilare in Cattedrale a Belluno La “Vècia Pòpa” con gli amici del CEOD “Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma. Mi rivolgo ai miei fratelli vescovi d’Europa, veri pastori, perché nelle loro diocesi sostengano questo mio appello, ricordando che misericordia è il secondo nome dell’amore: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (PAPA FRANCESCO) ERO STRANIERO E non MI AVETE ACCOLTO Vogliamo durante l’avvento operare su più versanti: - Educativo: Per una comunità accogliente che si interroga sul come accogliere. Che cerca di promuovere una cultura dell’accoglienza cominciando da subito con chi già vive nella parrocchia. Accogliere è molto di più di ospitare. Si può ospitare senza essere accoglienti. Accogliere infatti significa mettere a proprio agio e dare pari dignità a chi ci sta davanti. Significa entrare in una relazione fraterna. Significa conoscere e farsi conoscere. Significa rispondere con amore al proprio fratello. - Approfondire la conoscenza della cultura e luoghi da dove provengono i profughi e cause della loro fuga dal paese d’origine. - Operativo: verificare la disponibilità di alcune famiglie ad essere riferimento e la comunità a collaborare e sostenere l’accoglienza. - Promuovere la Colletta dell’avvento di fraternità, che andrà a sostenere le parrocchie che direttamente avranno accolto profughi. Questo progetto ci ricorda che “al tramonto della vita, saremo giudicati sull’amore” (San Giovanni della Croce) e “non ci verrà chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili” (Rosario Livatino). + Giuseppe Andrich Archiviata con successo la tradizionale manifestazione di metà quaresima, il Comitato «Vècia Pòpa» ha voluto continuare puntualmente anche quest’anno la festa con gli amici del locale gruppo Ceod. Come avviene ormai da parecchio tempo, Giorgio Favero e i compagni del sempre attivo gruppo di volontari hanno trascorso alcune ore in allegra compagnia con i ragazzi del Centro diurno disabili presso la sede del Polifunzionale, per ringraziarli della loro preziosa disponibilità prestata ancora una volta nella decorazione artistica dei «botói» della Vècia Pòpa, distribuiti e apprezzati sul Brói nella manifestazione di domenica 15 marzo. “ECHI di AGORDO” Anno LXXXI - n. 5 - 2015 registrazione del Tribunale di Belluno n. 12/90 dell’ 8/8/1990; col permesso dell’Autorità Ecclesiastica. Mons. Giorgio Lise, Arcidiacono - Direttore Responsabile 32021 Agordo (BL) - Dolomiti - tel. 0437/62143. Spedizione in abb. postale D.L.335/2003 (conv. in L.27.2.2004, n.46), art.1, c.2, DCB, BL. c.c.p. n. 10163327 Composizione e impaginazione computerizzate a cura di Loris Santomaso e Toni Pampanin e-mail: [email protected] - [email protected] www.agordo.diocesi.it Stampa: Tipografia Piave - Belluno