Dunio Piccolin - BelleDolomiti

Transcript

Dunio Piccolin - BelleDolomiti
Presentazione delle opere
Conosco e seguo Dunio, come si suol dire, da una vita, tanto
che, con larga generosità, mi considera, assieme al comune
amico Bepi Pellegrinon, un po’ suo “santolo” d’arte, per quanto la sua bravura non abbia bisogno di “padrini”.
La qual cosa, ovviamente, non mi dispiace anche se, dopo
tanti anni di frequentazione e di coinvolgimento nel suo felice cammino pittorico, scrivere di lui mi crea sempre qualche
patema d’animo non sapendo mai da che parte cominciare.
Tanto chiara e limpida mi appare la sua personalità, quanto
variegato, duttile e ricco di contenuti il suo linguaggio artistico, la cui analisi competerebbe sicuramente più al critico
di professione e, a mio giudizio, anche al filosofo e all’antropologo.
Pittore nato, con determinata umiltà Dunio ha svolto studi
regolari per affinare poi le proprie doti e individuare la via migliore da intraprendere, seguendo maestri come Vico Calabrò,
Riccardo Schweizer e la stamperia d’arte del Busato a Vicenza
e impadronendosi delle tecniche dell’affresco, del graffito e
dell’incisione.
Allievo modello, profondamente legato alla terra d’origine e
alle sue tradizioni, sia nei dipinti murali che nella grafica come
Vico ha ispirato tante sue opere alle antiche usanze agordine,
nonché ai miti e alle leggende della gente e della montagna dolomitica, divenendo interprete e testimone credibile di un patrimonio culturale e folclorico che non può andare disperso.
Perché Dunio, va detto, è artista vero, dotato di indubbio talento, intelligente e rigoroso quanto serve per non considerarsi mai
“arrivato”, ma anche per non lasciarsi assoggettare alle leggi di
mercato e ai compromessi; è un curioso alla continua ricerca di
soggetti e stimoli nuovi, sia tematici che espressivi.
Per questo egli, partendo dal presupposto filosofico-esistenziale
secondo cui è errato voler fare esperienza dell’“esterno” senza
prima aver conosciuto ciò che ci sta più vicino, ha compreso che
bisogna avere coscienza del substrato culturale sul quale poggia
la nostra vita, rendendoci conto perciò di come siano cresciute
le radici che ci sostengono e capendo dove ci possono portare.
Subentra a questo punto l’aspetto antropologico dell’arte perché, come ha scritto con la ben nota autorevolezza di storico
sociale Gianmario Dal Molin in un precedente quaderno di
questa pregevole iniziativa, «per considerare le proprie radici
e per riflettere su ormai remote modalità di vita e di sopravvivenza... servono certamente le immagini... il cui spirito però
difficilmente è colto da antiche foto d’epoca, ma può essere dato
essenzialmente dalle idealizzazioni proiettive della poesia, della
letteratura e dalla pittura».
Mi pare perciò che, seguendo coerentemente questa logica linea ideale e operativa, l’artista falcadino meriti pienamente la
vasta e qualificata considerazione che gli viene dagli ambienti
culturali e artistici locali e non (dimostrata dalla nota biografica
precedentemente riportata), come pure quella di Marco Rech e
Serena Turrin, benemeriti curatori di questa importante e lodevolissima proposta di recupero culturale.
“Càneve e spelónce”, simboli di una civiltà contadina ormai in
via di estinzione, riemergono qui, grazie alla fantasia e all’abilità
interpretativa e cromatica di Dunio, in alcune opere che confermano le sue qualità di narratore sensibile, serio e documentato,
capace di gioiosa ironia e simpatica facezia, non privo, comunque, di un’altrettanto profonda capacità introspettiva.
Il realismo delle sue composizioni, sempre armonico e mai banale, è senza dubbio in sintonia con la terza “Festa dei moroni”:
un omaggio all’ingegno e all’operosità dei nostri vecchi, nella
consapevolezza di aver dato anima alla loro memoria, con un
pizzico di nostalgia e tanta gratitudine.
Loris Santomaso
SEREN
A
DEL GRAPP
Comune di
Seren del Grappa
Comunità Montana
Feltrina
Dunio
Piccolin
Càneve e Spelónce
Venerdì 11 ottobre 2013
Municipio di Seren del Grappa (BL)
11-31 ottobre 2013
Orario mostra: Lunedì-Sabato 8,30-12,30
Stampa DBS - 10-13
Municipio di Seren del Grappa (BL)
Ore 18,45
Note biografiche
è nato ad Agordo (BL) nel 1970 e risiede a Falcade.
Pittore, affrescatore, incisore, litografo, illustratore ed esperto
nella tecnica del graffito tradizionale, si diploma nel 1992
all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Mostre. Dal 1995 inizia una positiva serie di esposizioni
collettive e personali a Falcade, Cencenighe (al Nóf Filò con
Gina Roma e Luciano Piani), Feltre (Bottega del Quadro e
Galleria via Claudia Augusta), Belluno (Auditorium per “Oltre le Vette”), Treviso (Istituto Giorgione), Vicenza (Stamperia Busato), Canale d‘Agordo (nella seicentesca Casa delle
Regole), Follina (sede della S.O.M.S) e in altre località.
Dipinti murali. Dopo gli insegnamenti sulla tecnica dell’affresco e del graffito avuti dai maestri Vico Calabrò, Riccardo
Schweizer, Gina Roma e Giovanni Sogne, dal 1999 esegue
numerosi dipinti murali e graffiti tradizionali. Tali opere (circa una ottantina) si trovano in provincia di Belluno, Trento,
Treviso, Venezia, a Treglio e San Salvo (Chieti), a Vergiate
(Varese), a Casoli di Camaiore (Lucca), a Zurigo (Svizzera), a
Luszyn (Polonia) e Trujillo (Perù).
Dal 2010 è direttore artistico del progetto “Agordo, il paese
del graffito” che ha già portato alla realizzazione di otto opere murali esterne su altrettante case dello storico villaggio di
Le Ville.
È di prossima pubblicazione, per conto di Nuovi Sentieri,
un catalogo completo dei dipinti murali con testo critico
di Maurizio Scudiero.
Incisioni e litografie. Dal 2004 frequenta la Stamperia d’Arte Busato di Vicenza realizzando oltre 130 lastre
calcografiche e circa 200 opere litografiche. Tra le tirature
di incisioni e litografie si ricordano quelle per la Regione Veneto e le Università di Padova e di Trujillo; per l’Associazione Artigiani e il Circolo dipendenti Unicredit di
Vicenza; per il Rotary Club Vicenza-Palladio, l’Unicef e
l’Associazione Nuovi Traguardi di Belluno; per il GISM
(Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) e l’Associazione
Patì Onlus Brasile; per il 500° di Palladio e il 40° della salita
di Reinhold Messner sulla nord dell’Agnèr; per l’omaggio
a Mario Rigoni Stern nelle edizioni del Pulcino Elefante
di Osnago (Lecco), nonché per vari Comuni (Falcade, Limana, Taibon Agordino, Agordo, Santa Giustina, Vallada,
Canale d’Agordo) e per privati.
Impegno didattico e sociale. Da anni dà la sua disponibilità e la sua competenza nelle scuole seguendo gli allievi
in percorsi culturali e artistici culminati con l’esecuzione
di significative opere (graffiti in particolare) negli edifici
scolastici e in altre sedi socio-umanitarie.
Dunio Piccolin - via Manzonega, 1 - 32020 Falcade (BL)
Cell. 347.1278913
Sito: www.dunio.it - E-mail: [email protected]