DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA
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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA ACRONIMI UTILIZZATI • • • • • SC SaAn: Struttura Complessa Sanità Animale (Dipartimento Veterinario); SC IAPZ: Struttura Complessa Igiene Veterinaria (Dipartimento Veterinario); SC IPTC: Struttura Complessa Igiene Alimenti di Origine Animale (Dipartimento Veterinario); DpPVe: Dipartimento di Prevenzione Veterinario DpPRE: Dipartimento Prevenzione Medico METODOLOGIA DI PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO Per raggiungere i migliori risultati in ambito di prevenzione veterinaria è necessario da una parte standardizzare e rendere omogenee le attività di controllo, per favorire la trasparenza e garantire la certezza delle prestazioni in risposta alle esigenze del territorio e della società, dall’altra rendere equivalenti tali controlli con i sistemi di gestione esistenti a livello internazionale. In questa logica è in atto un percorso di recepimento degli Standard Operativi per le Autorità Competenti Locali al fine di garantire la conformità con i nuovi standard europei, di garantire che le fasi dell’attività produttiva siano coerenti con i requisiti prefissati e di salvaguardare l’equivalenza dei controlli locali con i requisiti richiesti da Paesi esteri al fine di garantire la possibilità di esportazione dei prodotti agro alimentari. Gli standard operativi sono quindi lo strumento funzionale a garantire omogeneità e standardizzazione dei processi produttivi e dei controlli ad essi correlati ed anche trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare e dei consumatori. Tali standard garantiscono inoltre che le attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico e Veterinario siano coerenti con il raggiungimento dei loro Obiettivi dettati dall’analisi di contesto e dei rischi ad essa correlata. Tenuto conto della situazione epidemiologica Regionale, delle indicazioni provenienti dall’Unione Europea (E.U., 2007), del Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 e del Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014, sono stati definiti i seguenti obiettivi generali di prevenzione: 1. Assicurare un livello elevato di salute animale attraverso la riduzione dei rischi biologici e chimici per gli animali e per l’uomo, garantendo in tal modo la sicurezza degli alimenti di origine animale 2. Migliorare la salute degli animali da reddito e la sicurezza alimentare attraverso la riduzione della frequenza delle malattie, aumentando la sostenibilità degli allevamenti a livello economico e sociale 3. Favorire la crescita economica e la competitività delle produzioni 4. Promuovere le buone pratiche di allevamento e il benessere degli animali, minimizzando l’impatto ambientale al fine di favorire uno sviluppo sostenibile L’efficacia delle attività di controllo nel settore alimentare ha assunto nella nuova normativa comunitaria in materia di igiene degli alimenti un’importanza particolare. Queste normative vanno ad aggiungersi ed ad integrarsi a quelle relative alla Sanità Animale e a quelle, di più recente introduzione, riguardanti il Benessere Animale. L’insieme di tali normative indirizza un sistema di 1 controllo e prevenzione che ha lo scopo di affrontare le problematiche proprie della Sanità Pubblica Veterinaria in modo integrato ed olistico. Il rispetto del principio di efficacia, non disgiunto dall’irrinunciabile efficienza nell’uso delle risorse disponibili, ha portato allo sviluppo di un approccio volto ad una maggiore efficienza, alla misurazione delle performances e dei risultati e, non ultimo, ad un miglioramento della qualità dei servizi. Per queste finalità è necessario: 1. Sviluppare ed applicare un modello operativo per definire gli obiettivi generali di Sanità Pubblica Veterinaria e rispondere alle istanze provenienti dal territorio riguardanti la Sicurezza Alimentare e la Sanità Animale 2. Definire degli strumenti operativi, inclusi i modelli di graduazione del rischio, per un’efficiente ed efficace azione che porti a risultati misurabili e ad un positivo impatto di sviluppo del settore 3. Definire indicatori che permettano una valutazione delle diverse fasi del processo operativo e di indici che possano valutare oggettivamente le performances dei processi messi in atto. In questa prospettiva le scorcard rappresentano lo strumento adottato per l'oggettiva valutazione delle priorità. Il modello operativo si sviluppa in un percorso che tiene conto degli obiettivi della Sanità Pubblica Veterinaria, delle informazioni disponibili relative ai problemi, del contesto in cui si opera , delle risorse disponibili e delle istanze del territorio. Lo sviluppo di un programma con obiettivi chiari, definiti e misurabili non può prescindere da una valutazione corretta ed oggettiva dei bisogni, dei problemi e delle domande di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti. Infatti, solo con una corretta valutazione di tali bisogni, problemi e domande è possibile identificare, all’interno del contesto appropriato, le priorità, gli obiettivi e quindi i processi che possono portare a dei risultati con un positivo impatto per il sistema produttivo e per i consumatori. La definizione delle priorità di intervento non può prescindere da una valutazione oggettiva delle informazioni epidemiologiche relative alle diverse patologie, al rischio di tossinfezioni alimentari e alle contaminazioni chimico/fisiche. A questo fine è stato adottato uno strumento che, grazie alle conoscenze di esperti per ciascuna specifica problematica Igienico-Sanitaria ed ai dati scientifici disponibili, permette di valutare i diversi fattori di rischio e l’impatto della specifica problematica sul sistema veterinario, zootecnico e agro-alimentare lombardo e, più in generale, sulla Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare. L’Unione Europea ha stabilito che i controlli ufficiali siano condotti in base ad una valutazione dei rischi. Il regolamento (CE) n. 882/04 specifica che tra le informazioni che gli Stati membri devono includere nei propri piani di controllo pluriennali, rientrano quelle in merito alla “categorizzazione del rischio delle attività interessante” Con “graduazione” o “categorizzazione” del rischio (“Risk categorization”) si indica il modello di classificazione degli stabilimenti, definiti ai sensi dell’articolo 2.1, lettera c) del Reg. 852/04, in categorie di rischio basate, tra l’altro, sul tipo di alimento prodotto, trasformato e/o distribuito, sul tipo di attività svolta, sulle caratteristiche del processo attuato, sulle caratteristiche dell’impianto, sulle modalità di gestione dei processi, sul profilo del consumatore destinatario dei prodotti e sulle modalità di utilizzo dell’alimento, al fine di allocare le risorse per la conduzione dei controlli ufficiali. La graduazione del rischio costituisce pertanto uno degli strumenti fondamentali nell’organizzazione dei controlli ufficiali nell’ambito dei piani integrati di controllo al fine della definizione delle priorità e dell’allocazione delle risorse. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario in sintonia con il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 si propone di sviluppare ed applicare un modello di graduazione del rischio con obiettivi chiari e definiti, che tenga conto dei principi stabiliti dalla normativa vigente e che si traduca in azioni mirate, trasparenti e verificabili in tutte le fasi, applicabile ai diversi settori della sicurezza alimentare, del benessere e salute degli animali, in modo da assicurare un approccio uniforme e coerente. In conformità a quanto indicato dalla Circolare H1.2011.0037249 viene qui sinteticamente richiamata la metodologia adottata per la programmazione dell’attività di prevenzione e controllo. Lo strumento adottato, Scorecard, ha lo scopo di classificare i punti di intervento e le malattie di interesse veterinario e di identificare gli eventuali punti critici legati sia al controllo dei punti di intervento e delle malattie, sia alle conseguenze socio/economiche riconducibili alla presenza negli impianti di non conformità o al manifestarsi di malattie. 2 La scorecard si compone di una serie di domande principali, a loro volta scomposte in una serie di domande più semplici. A ciascuna domanda semplice viene attribuito un punteggio da 1 a 5, al valore 1 corrisponde alla situazione più favorevole, mentre al 5 corrisponde il livello di maggiore problematicità. Inoltre, ciascuna domanda principale viene “pesata” in funzione di un coefficiente che tiene conto della sua importanza relativa in relazione a differenti aspetti sotto riportati • Rilevanza patologia • Agente • Settore di controllo • Impatto socio-economico • Impatto sulla salute pubblica • Impatto sugli scambi commerciali • Benessere animale • Strumenti di controllo La somma dei punteggi delle domande principali costituisce il punteggio totale attribuito all’aspetto sotto esame. Punteggi elevati corrispondono a criticità elevate. Inoltre, lo scostamento percentuale del punteggio ottenuto, per ciascun aspetto, rispetto al punteggio massimo ottenibile permette di identificare le aree di relativa maggiore criticità. Minore è lo scostamento percentuale e maggiore è la criticità relativa. . ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE Per il Contesto si fa riferimento al DPCS di cui questo Piano è un allegato. Sono stati considerati i dati e gli indicatori di cui al Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014, alle note esplicative regionali nonché i dati e gli indicatori inerenti le caratteristiche del territorio oggetto dell’attività di prevenzione e controllo con particolare riferimento ai LEA, ai dati epidemiologici e sanzionatori. 3 MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI PREVENZIONE E CONTROLLO SUL TERRITORIO SECONDO IL CICLO PDCA ANALISI BISOGNI DEL TERRITORIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE PROGRAMMAZIONE DELLE PRESTAZIONI A) AREA IGIENE CONSUMATORE DEGLI ALIMENTI E TUTELA SALUTE - Stabilimenti riconosciuti: gli stabilimenti riconosciuti sono stati raggruppati in categorie omogenee per livello di rischio per la seguenti priorità in ordine di rischio decrescente: • 1 trasformazione di alimenti mediante applicazione di uno o più trattamenti; • 2 attività di macellazione • 3 attività di manipolazione degli alimenti incluse quelle necessarie alla loro porzionatura, taglio, preparazione in assenza di trattamenti ( sezionamenti, laboratori di preparazione e riconfezionamento) • 4 stoccaggio di alimenti senza alcuna manipolazione oltre a quanto strettamente necessario per la loro movimentazione (centri di raccolta, depositi) la graduazione del rischio all’interno di ciascuna classe è stata effettuata impiegando le scorecard previste dal PRPV 2012/2014 per ogni singolo stabilimento. 4 1. TRASFORMAZIONE DI ALIMENTI MEDIANTE APPLICAZIONE DI UNO O PIU’ TRATTAMENTI LIVELLO DI RISCHIO BASSO MEDIO BASSO MEDIO ALTO ALTO N. STRUTTURE 6 4 1 1 N. INTERVENTI TOTALI/ANNO 84 60 16 17 177 2. ATTIVITA’ DI MACELLAZIONE LIVELLO DI RISCHIO BASSO MEDIO BASSO MEDIO ALTO ALTO N. STRUTTURE 0 0 1 1 N. INTERVENTI/ANNO per vigilanza requisiti e procedure 0 0 13 14 27 3. ATTIVITA’ DI MANIPOLAZIONE DEGLI ALIMENTI (Sezionamento – Lab. Preparazione e riconfezionamento) LIVELLO DI RISCHIO BASSO MEDIO BASSO MEDIO ALTO ALTO N. STRUTTURE 2 5 11 2 N. INTERVENTI/ANNO 20 55 132 26 233 4. DEPOSITI (Stoccaggio di alimenti senza alcuna manipolazione) LIVELLO DI RISCHIO BASSO MEDIO BASSO MEDIO ALTO ALTO N. STRUTTURE 1 1 1 1 N. INTERVENTI/ANNO 4 5 7 10 26 - stabilimenti registrati: la graduazione del rischio per gli stabilimenti soggetti alla sola registrazione viene effettuata prendendo in considerazione la “dimensione” che prevede 5 raggruppamenti “macrocategorie” evidenziate in tabella con differenti colorazioni. I dati storici inerenti ai risultati dell’attività di controllo ufficiale permetto di stratificare ulteriormente ogni classe di dimensione in 5 sottoclassi. La percentuale delle strutture da sottoporre a controllo rappresenta il livello di copertura per ogni singola classe di dimensione e viene rappresentato nella tabella sottostante: classe di dimensione 1 2 3 4 5 percentuale di copertura indicativa 1% al 15 % 10% al 50% 30% al 90% 45% al 100% 100% al 300% La declinazione degli interventi viene effettuata secondo i criteri di graduazione del rischio e della percentuale di copertura relativa ed è qui sotto riportata. 5 Coeff. storicità unità presenti ispezioni programm ate Distributore automatico di latte crudo 1 6 2 Refettorio 1 79 10 Bar, tavola fredda 2 5469 260 Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari vari 1 2621* 150 Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 1 5 3 Azienda agrituristica con somministrazione pasti 1 2 1 Laboratorio di produzione e vendita miele 1 2 1 Vendita di alimenti surgelati 1 3 2 vendita su aree pubbliche 1 1731* 200 Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte 2 7 5 Mensa di altre comunità 2 27 10 Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 2 121 45 Deposito registrato 2 145 60 Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 3 1314 200 Laboratorio di produzione e vendita di gelati 3 453 140 Mensa aziendale 3 716 130 Mensa scolastica (con preparazione) < 100 3 230 25 Macelleria e/o polleria/ pescheria 5 538 450 Superette o supermercato 5 555 500 2 11 10 3 37 10 3 58 10 5 4580 1300 3 103 40 3 30 12 MACROCATEGORIE REGISTRATI Distributori automatici di alimenti Deposito di alimenti, bar, tavola fredda, refettorio (senza preparazione pasti) Negozio di vicinato Negozio di prossimità - superette e supermercati, Ristoranti, trattorie, selfservice, agriturismi, mense e altre attività di preparazione pasti < 100 coperti/die Dettaglio Ipermercati Ipermercati Ristoranti, trattorie, selfservice, Centro cottura/catering < 500 pasti agriturismi, mense e altre attività di preparazione pasti Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti compresi tra 100 e 500 coperti/die Ristorante, trattoria, pizzeria (ecc.) Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo Ristorazione collettiva Attività di produzione > 500 pasti/die Centro cottura/catering > 500 pasti * dato comprensivo vendita frutta/verdura ed altri generi alimentari (enoteche, rivendita pane ecc.) la copertura delle strutture così evidenziata viene assicurata ad opera del DpPVe e del SIAN in tabella vengono riportati gli interventi programmati dal solo DpPVe. I dati di contesto delle tipologie evidenziate sono state fornite dalla S.C. IgAN in quanto titolare delle relative anagrafi. A completamento di quanto sopra esposto si riporta l’attività non ricompresa nelle precedenti tabelle effettuata presso i Mercati all’Ingrosso: 6 ATTIVITA' PRESSO I MERCATI ALL'IGROSSO mercato n. interventi ispettivi previsti MERCATO ITTICO 228 MERCATO AVICUNICOLO 165 MERCATO CARNI 40 tot. 433 e presso i macelli per attività ispettiva ante e post mortem: ATTIVITA' DI MACELLAZIONE n. macelli n. interventi previsti 2 80 L’attività di controllo viene svolta in forma di Ispezione, Audit e campionamento. Sono pianificati controlli afferenti alla programmazione generale 2012, in applicazione di specifici progetti e puntuali indicazioni Regionali, in forma integrata, congiunta e coordinata con altri organi di controllo: CC NAS, Polizia Locale-Settore Annonaria e ISZLER. Nell’anno 2011, durante il periodo estivo, per far fronte alle segnalazioni di alterazione di alcuni alimenti, nella fattispecie formaggi freschi, è stata avviata una attività di monitoraggio specifica sul mantenimento della catena del freddo su tutto il territorio regionale. L’ASL di Milano ha eseguito 120 controlli in altrettanti esercizi di commercio al dettaglio. Per il 2012 tale attività verrà ripetuta in modo mirato alle aree di maggiore criticità. Nell’anno 2011 ha avuto inizio il piano regionale di sorveglianza sulla prevalenza di Listeria monocytogenes in formaggi molli di produzione nazionale ed estera prelevati presso gli stabilimenti di trasformazione ed al commercio sul territorio della Regione Lombardia. Tale piano, a valenza biennale, è stato redatto alla luce delle indicazioni fornite dalla Commissione Europea con Decisione 2010/678/UE. Le attività di campionamento previste nell’ambito del piano, che per il Dipartimento Veterinario dell’ASL Milano si quantificano in 233 campioni da eseguirsi esclusivamente in fase di commercializzazione, sono iniziate a marzo 2011 e saranno condotte sino a novembre 2012. I dati relativi ai campionamenti eseguiti ed analizzati nei primi mesi di vigenza del piano permettono già di effettuare alcune valutazioni. Si conferma una elevata prevalenza di L. monocytogenes limitatamente ai formaggi a crosta lavata/fiorita di produzione nazionale (gorgonzola e taleggio). A seguito di norme nazionali ed europee, la Regione Lombardia predispone dei controlli, da parte delle ASL, per la ricerca di sostanze vietate, di medicinali veterinari e di contaminanti ambientali in animali e in alcuni prodotti di origine animale (Piano Nazionale Residui). Inoltre i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari lombardi sono impegnati anche nel monitoraggio ambientale per valutare la presenza di alcuni contaminanti. Il Piano Nazionale Residui (PNR) programma l'attività di ricerca di residui negli animali e nei prodotti di origine animale con la finalità di rilevare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate, di somministrazione abusiva di sostanze autorizzate e di verifica della conformità dei residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale a livello degli allevamenti, dei macelli e degli stabilimenti di produzione ai limiti previsti dalle norme. Il Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) è finalizzato alla tutela della Sanità Pubblica e si propone, tra l’altro, di: • contribuire, attraverso la vigilanza ed il controllo sui mangimi, ad assicurare la tutela della salute umana, degli animali e della salubrità dell’ambiente; • conformarsi a quanto previsto dal D.Lgs. 17 giugno 2003, n. 223, “Attuazione delle direttive 7 2000/77/CE e 2001/46/CE relative all’organizzazione dei controlli ufficiali nel settore della alimentazione animale”, e dal Reg. (CE) 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali. L’Asl di Milano sulla scorta di dati scientifici, degli esiti dei monitoraggi pregressi e delle tipologie produttive presenti, pianifica l’attività di campionamento “Piano Alimenti” per la ricerca di microrganismi (parametri di Igiene di Processo e Parametri di Sicurezza Alimentare), tossine e contaminanti ambientali. Il numero dei campioni pianificati è riportato nella tabella “Campionamenti”. B) AREA SANITA’ ANIMALE E IGIENE URBANA VETERINARIA Si riporta di seguito un esempio di score card utilizzabile per la valutazione delle malattie. SCORECARD SANITÀ ANIMALE NOME MALATTIA SCORE = 504 Criteri 1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.10 1.11 2 2.1 2.2 2.3 2.4 3 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 4 4.1 4.2 4.3 4.4 5 5.1 Rilevanza della patologia Presenza sul territorio regionale / extraregionale Frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale Numero di specie domestiche colpite Velocità di diffusione Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio Rischio di contagio nelle specie sensibili Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio Potenziale diffusione silente Variabilità dell’agente Conoscenza dell'interazione ospite-patogeno Conoscenza della risposta immunitaria Impatto socio-economico Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda Impatto economico del piano di controllo Potenziale impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi) Potenziale impatto economico indiretto (sociale, commerciale) Impatto sulla salute pubblica Presente in normativa Potenziale zoonosico Probabilità di contagio Trasmissibilità tra esseri umani Impatto sulla salute umana Impatto sulla sicurezza alimentare Potenziale bioterroristico Impatto sugli scambi commerciali Impatto sugli scambi regionali legato alle normative vigenti Impatto sugli scambi naz. / comunitari leg. alle norm. vig. Impatto sugli scambi internazionali leg. alle normative vig. Possibilità di creare aree di sorveglianza Benessere animale Impatto sul benessere animale (durata) 1 Punteggio 2 3 4 5 1 3 4 5 4 3 2 1 2 3 1 1 1 2 3 4 2 3 4 4,29 5,71 7,14 5,71 4,29 2,86 1,43 2,86 4,29 5 5 10,00 50,00 5 5 5 50,00 50,00 50,00 5 8,57 8,57 8,57 1 8,57 1 8,57 1 1 1 1 8,57 8,57 8,57 10 30 30 30 30 1 Tot 41,4 2,86 2 1 Coef 1,43 2 3 4 3 3 3 3 5 2 3 4 2 5 2,86 17,14 200 60 120 43 8 5.2 Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressanti 5.3 Severità / reversibilità della malattia 3 4 5.4 Impatto sulle Libertà Animali 6 6.1 6.2 6.3 6.4 1 2 3 4 5 6 Strumenti di controllo Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione (in Lombardia) Adeguatezza degli strumenti per il controllo (in Lombardia) Adeguatezza degli strumenti per la terapia Riepilogo Rilevanza della patologia Impatto socio-economico Impatto sulla salute pubblica Impatto sugli scambi commerciali Benessere animale Strumenti di controllo 1 2 3 4 11,43 5 14,29 5 5 2 10 2 10 2 10 2 10 Criticità 41% 100% 20% 60% 43% 40% 40 Coeff Peso 1 100 2 200 3 300 2 200 1 100 1 100 La score sopra descritta è stata compilata a mero titolo esemplificativo per dimostrare le modalità di attribuzione del punteggio. La scheda reale viene sviluppata tenendo conto di tutti i criteri elencati. L’Osservatorio Epidemiologico Regionale ha pubblicato sul Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI) le score card relative alle malattie che sono presenti in una o più delle seguenti categorie: • malattie considerate nella Normativa Europea cogente, • malattie comprese nel Regolamento di Polizia Veterinaria, • malattie considerate nella Normativa Regionale cogente, • malattie presente nel quadro di contesto Regionale della Sanità Pubblica Veterinaria 2011. Di conseguenza l’attività programmata 2012 della SC SaAn si basa su tali strumenti, declinandoli nel proprio territorio, che ha un patrimonio zootecnico compatibile con la disponibilità di terreni agricoli e una densa popolazione di animali da compagnia e sinantropi. I controlli previsti saranno quindi: • negli allevamenti di bovini: Tubercolosi, Brucellosi, Leucosi Bovina Enzootica, TSE; Paratubercolosi, • negli allevamenti di ovicaprini: Brucellosi, TSE, • negli allevamenti di equidi: Anemia Infettiva, Arterite Virale, • negli allevamenti di suini: Malattia Vescicolare, Morbo di Aujeszky, Peste Suina Classica, • negli allevamenti avicoli: Influenza Aviare, Salmonellosi. Per quanto riguarda cani e gatti, all’attività consueta di profilassi della Rabbia, si affiancherà un progetto di monitoraggio di Leishmania e Campylobacter, in accordo con le indicazioni del PRPV 2012-2014. Per quanto riguarda gli stabilimenti di competenza dell’area igiene degli allevamenti e della produzioni zootecniche del settore “non alimentare”, il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 propone il modello per la graduazione del rischio, per singolo stabilimento, relativamente ai mangimifici riconosciuti e agli stabilimenti che ricadono nel campo di applicazione del Reg. (CE) n. 1069/09; riguardo a questi ultimi, il modello descritto fa riferimento a quello già in uso per gli impianti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) n.1774/2002. Il modello proposto sarà, dal Servizio Igiene Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, utilizzato nel corso del 2012 al fine di attribuire una graduazione del rischio ad ogni singolo impianto e rappresenterà il riferimento per la programmazione 2013. La programmazione 2012, per tali tipologie di impianto, fa riferimento al livello di rischio attribuito in passato. 9 Per quanto riguarda la graduazione del rischio relativamente al Benessere animale, all’impiego del farmaco veterinario e all’Alimentazione animale il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 propone la possibilità di categorizzare il rischio per macrocategorie. Tale approccio sarà obiettivo del triennio 2012-2014. La programmazione 2012 tiene conto della valutazione del rischio sino ad ora attribuita. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ Di seguito si riporta per le categorie di strutture prese in considerazione: • il numero delle strutture presenti sul territorio (tale numero può essere un sotto insieme del numero totale in funzione di specifiche stratificazioni della categoria stessa); • la funzione aziendale responsabile dello svolgimento dei controlli; • il numero dei controlli programmati da ogni funzione aziendale. La SC SaAn svolge gran parte dell’attività sulla base di richieste degli utenti, ad esempio le prestazioni relative alle Anagrafi, zootecniche e degli animali da affezione, rilascio di certificazioni, controlli per compravendita di animali. Sono quindi non programmabili, a cui si affianca l’attività programmata, in base alle norme vigenti e alle indicazioni del PRPV. Nella colonna note è dettagliato il tipo di controllo da effettuare nella tipologia di struttura. TABELLA DI PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI CLASSI ALLEVAMENTO DI BOVINI ALLEVAMENTO DI CAVALLI ED ALTRI EQUINI ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI ALLEVAMENTO DI SUINI ALLEVAMENTO DI POLLAME ALLEVAMENTO DI ALTRI ANIMALI APICOLTURA, STALLE DI SOSTA CANILI E CATEGORIA STRUTTURA Unità presenti RESP CTRL ispezioni program mate Allevamento bovini 22 SaAn 22 Allevamento di cavalli e altri equini 160 SaAn 160 Allevamento ovini e caprini 46 SaAn 46 Allevamento di suini 9 SaAn 9 Allevamento di maggiore entità 7 SaAn 7 Allevamenti di piccole dimensioni (autoconsumo) 64 SaAn 20 Allevamento di conigli 12 SaAn 4 Apicoltura 45 SaAn 10 Stalle di sosta 1 SaAn 1 Canili e Pensioni 25 SaAn 14 NOTE Anagrafe singoli capi, TBC. BRC, LEB, TSE, PARA TBC Anagrafe consistenze, Anemia infettiva, Arterite Virale Anagrafe singoli capi, BRC, TSE Anagrafe consistenze, MVS, Aujeszky, Biosicurezza, P.S.C. Anagrafe consistenze, Influenza Aviare, Biosicurezza, Salmonellosi Anagrafe consistenze Anagrafe consistenze Anagrafe impianto Anagrafe e controlli movimentazioni Anagrafe, verifica del 10 NEGOZI ANIMALI STRUTTURE SANITARIE VETERINARIE Negozi animali 94 SaAn 30 Strutture Sanitarie veterinarie 285 SaAn 26 rispetto dei requisiti previsti dalla normativa (R.R. n. 2/2008) (obiettivo regionale di nuova formulazione- anno 2012) Anagrafe, verifica del rispetto dei requisiti previsti dalla normativa (R.R. n. 2/2008) (obiettivo regionale di nuova formulazione- anno 2012) Verifica del rispetto delle procedure di registrazione dei cani in anagrafe (obiettivo regionali di nuova formulazione- anno 2012) PROGRAMMAZIONE IAPZ 2012 AD ESCLUSIONE FILIERA LATTE GIA' RICOMPRESA NELLA PROGRAMMAZIONE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE Ispezioni Unità presenti programmate attività 1 D.P.R.54 stalle 2 2 prod latte crudo 1 2 2 Alim. Aa registrati 183 128 66 riconosciuti 183 53 9 allev. 21 10 vendita mangimi pets 3 farmaco autorizz. Scorte 9 9 equidi non ingrasso 62 20 allev reddito no scorta 15 depositi farmaco 11 11 officine di produzione 1 1 amb. Vet 173 100 stabilimenti utilizzatori 40 35 farmacie * 5 scorta zooiatrica 39 4 api 44 3 4 benessere allevamenti (Compresi equidi ingrasso) 34 14 equidi non da ingrasso 62 20 benessere trasporto 0 10 Verifica autocertificazioni automezzi 41 7 11 benessere macellazione det.aa (punti di intervento) vendita aa toelettature pensioni grossisti aa vivi strutture zoofile canili sanitari canili rifugio stabulari utilizzatore allevatore fornitore sottoprodotti 5 6 allev bovini amb. Vet. stabulari supermercati imp. Transito impianto tecnico 7 2 242 94 115 21 5 1 2 1 53 40 15 6 2 2 9 40 7 1 40 7 1 22 173 48 558 2 2 15 70 40 5 2 2 3 2 2 riprod aa fecondatori * anagrafica non di competenza ATTIVITA’ DI CAMPIONAMENTO SUL TERRITORIO Per quanto riguarda la SC SaAn, i campionamenti che verranno eseguiti sono i seguenti: • prelievi ematici per controllo: Brucellosi bovina e ovicaprina, Anemia infettiva, Influenza Aviare, Malattia vescicolare suina, Morbo di Aujeszky, • prelievi di latte per controllo: Brucellosi bovina, • prelievi di feci per controllo: Influenza Aviare, Salmonellosi, • prelievo di midollo allungato su bovini e ovicaprini morti in allevamento per controlloTSE. Il progetto di monitoraggio Leishmania e Campylobacter prevede prelievi di sangue e feci di cani presenti nei Canili Sanitari, gatti sottoposti a sterilizzazione presso i Centri di Sanità Pubblica Veterinaria distrettuali e i Canili Sanitari, prelievi di guano di piccione effettuati sul territorio. CAMPIONAMENTO SCIPTC alimenti 240 SCSaAn SCIAPZ 316 TOTALE 556 accertamenti diagnostici 1200 TOTALE 1200 1756 12