la rete meteorologica amatoriale nazionale

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la rete meteorologica amatoriale nazionale
Centro Studi Meteorologici Amatoriali della Valle del Belice (C.M.B.)
LA RETE METEOROLOGICA
AMATORIALE NAZIONALE
(questa perfetta sconosciuta)
(di Claudio BARRA – 17 maggio 2012)
Claudio BARRA – Meteofilo per passione dal 1978
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Centro Studi Meteorologici Amatoriali della Valle del Belice (C.M.B.)
Nota dell'autore:
I testi, le immagini e quant'altro contenuto nella presente relazione, che non è fonte scientifica, non
devono esser utilizzati come tale, e non devono esser promossi per studi diversi da quelli amatoriali.
Si diffida pertanto dall'uso improprio di quanto di seguito riportato.
Claudio BARRA – Meteofilo per passione dal 1978
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Centro Studi Meteorologici Amatoriali della Valle del Belice (C.M.B.)
La meteorologia, nel corso dell'ultimo ventennio, ovvero da quando l'informatica è entrata a far parte del quotidiano della società moderna, si è evoluta di pari passo con la richiesta sempre più pressante di previsioni a media lunga scadenza, sia essa per motivi
prettamente professionali che ricreativi. Lo sviluppo poi di sistemi informatici sempre
più potenti che hanno sensibilmente aumentato la velocità del “calcolo matematico” sull'elaborazione dei dati raccolti dalle stazioni sparse sull'intero globo, rende questa scienza del nuovo secolo, fattore importante per ogni indirizzo a cui ogni attività fa riferimento.
Il mercato che si è sviluppato in parallelo agli strumenti professionali, ovvero il mercato
semiprofessionale, ha permesso anche ai non addetti ai lavori di istallare sul tetto di casa,
in campagna o in qualsiasi altro posto, stazioni meteorologiche amatoriali che, nel solo
territorio nazionale, sfiorano le 1500 unità, mentre sul territorio statunitense, dove i fenomeni violenti sono molto sentiti dalla popolazione, la rete meteorologica amatoriale conta oggigiorno circa 5.000.000 stazioni accreditate sui network nazionali. Sono numeri
che nei soli States danno vita ad un mercato della vendita di strumentazione amatoriale
nell'ordine di milioni di dollari, nonché alla capillare raccolta dati sullo stesso territorio.
Questo enorme flusso di informazioni generato dalla rete amatoriale giova ai grandi centri di elaborazione che, a costo pari allo zero, permette lo sviluppo di modelli che nel
mercato dei professionisti dell'ambiente meteorologico rende profitti con parecchi zero.
In Italia il fenomeno amatoriale ha un largo consenso, il numero delle stazioni amatoriali
che risultano on line supera del 400% quella ufficiale, permettendo quindi a qualsiasi
utente del web di conoscere le condizioni meteorologiche reali di un posto senza alcun
costo aggiuntivo di acquisizione dell'informazione.
Ma quali sono i costi che mediamente sostiene meteo amatore? Tutto nasce dal suo budget iniziale, lo scopo della divulgazione, la schiera di utenti a cui è destinata e l'impegno
che esso “spende” per la realizzazione del prodotto finale. L'attuale mercato amatoriale
vede stazioni così dette semiprofessionali che partono dai € 110.00 (modello base con
sensori cablati o wireless) alle stazioni più avanzate dell'ordine di circa € 700,00, che offrono al cliente amatoriale stazioni simili, se non a volte superiori, a quelle professionali
(modelli Oregon e Davis). La tenuta in vita, ovvero la messa on line di questi dati raccolti, è vincolata alla spesa di energia elettrica, che mediamente si orienta in circa € 10 bimestrali, con l'aggiunta di un P.C. o un data loger e, in alcuni casi, è prevista anche la
presenza di una webcam per la situazione “visiva” e il collegamento adsl costante tale da
permettere il trasferimento dei dati sui server, dove trovano ospitalità i siti web delle stazioni meteo amatoriali. Il prezzo dello spazio web dove allocare il proprio sito viene ammortizzato dai quei provider che a costo zero permettono la messa on line dei siti che,
stando allo standard attuale e ai dati forniti, non hanno nulla da invidiare a quelli profit e
più professionali. La nota dolente del circuito meteorologico amatoriale è la mancanza di
idonei software “abbordabili”, tali da permettere l'emissione di modelli previsionali a
breve-medio termine, sebbene gli algoritmi presenti nelle stazioni meteo amatoriali, permettano una previsione a brevissima scadenza. E' pur vero che i più addentrati alla materia, mediante l'utilizzo di modelli disponibili sul web, riescono ad elaborare micro previsioni a breve - media scadenza, un notevole vantaggio se si considera che il calcolo matematico di un modello previsionale è estremamente complesso e infoltito da innumereClaudio BARRA – Meteofilo per passione dal 1978
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voli variabili non sempre prevedibili.
In definitiva la rete meteorologica nazionale italiana, così come la rete radioamatoriale,
spesso non è giustamente valorizzata sia per il contributo scientifico apportato sia per lo
sforzo profuso nella divulgazione delle condizioni meteorologiche del proprio territorio.
Sebbene la ristrettezza economica attuale del paese dia origine in ogni famiglia a tagli
del “superfluo,” il costante aumento del numero di stazioni amatoriali sparso ed in via di
sviluppo sul territorio nazionale farà si che nel 2015 in ogni comune italiano sia presente
almeno una stazione meteorologica, con un beneficio collettivo di immenso valore sia in
termini scientifici che per la previsione di eventi violenti che sempre più spesso stanno
interessando il nostro territorio con un impatto economico in perdita in costante aumento.
Claudio BARRA
Meteofilo per passione dal 1973
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