AMATORIALE DELLA REALTA` COLLETTIVA - THINK!

Transcript

AMATORIALE DELLA REALTA` COLLETTIVA - THINK!
Nome file
091029TH_GBC3.pdf
data
29/10/2009
Contesto
GBC
Relatore
GB Contri
Liv. revisione
Pubblicazione
Lemmi
Amatoriale
Blog
Competenza
Curatore amatoriale
Giacomo B. Contri
Gruppo
Lacan, J.
Massa
Psicoanalista
Realtà collettiva
Think!
Universo
GIACOMO B. CONTRI
BLOG
THINK!
AMATORIALE DELLA REALTA’ COLLETTIVA
Dichiaro oggi una delle due indicazioni iniziali che ho subito raccolto, incamerato, “capito”, da
J. Lacan numerosi anni fa, e che incessantemente mi hanno orientato:
la prima e ingentissima è del 1967 (gli Ecrits sono del 1966), ma la riprenderò un’altra volta.
La seconda è del 1968:
“L’analista si fa guardiano della realtà collettiva, senza neanche averne la competenza” (Scilicet
1, De la psychanalyse dans ses rapports avec la réalité, 1968, p. 59):
è un passaggio che ho iniziato presto a citare.
Grazie a questa sono stato portato, perfezionando un’indicazione generale già di Freud, al
collettivo ma de-equivocandolo, ossia secondo la distinzione di questo tra massa(-gruppo) e
universo, poi con due distinzioni a proposito di quest’ultimo:
l’universo è giuridico (umano), non fisico (non possiamo pretendere dai fisici che usino bene le
parole, non è il loro lavoro come fisici: non sto affatto dicendo che spetta ai linguisti);
tralascio la distinzione tra sociologico e giuridico (Kelsen)..
La porzione di frase “Senza neanche averne la competenza”, doveva poi introdurre alla
ricognizione di ciò che è competenza, per arrivare al concetto di una competenza legislativa
individuale, esistente allo stato di sconfitta ma esistente.
Più di tutto, notevole è il fatto che l’analista è un tale guardiano già mentre siede dietro un
divano, senza split, e come condizione per tenere la posizione (la psicoanalisi, dico sempre, è
agorafilica):
lo psicoanalista ha da testimoniare che non c’è alcun “passaggio” da fare dal personale al
collettivo, e che la necessità logica di un tale passaggio è pato-logica:
il “privato”, l’“interiore”, o il “Simbolico” individualizzato, privatizzato, interiorizzato:
nulla è meno privato del pensiero, come ben si vede quando prende il potere, il che succede
troppo spesso per i pensieri peggiori:
tutto sta a distinguere tra potere, verbo, con la minuscola, e Potere, sostantivo, con la maiuscola.
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Quando non siede dietro un divano, non deve più definirsi “psicoanalista”, ma soltanto curatore
amatoriale del pensiero di cui la psicoanalisi è una derivazione:
è una delle mie conclusioni di questi anni.
Poscritto
La parola “amatoriale” mi è venuta di getto:
osservandola, penso che la terrò:
ci sono “cose” la cura delle quali può solo essere amatoriale, non professionale:
Mozart, superprofessionista della musica, aveva con questa una relazione amatoriale:
del resto l’amore, se è, è amatoriale
(scoperta questa parola, l’ho posta nel titolo di questo articolo).
© Studium Cartello – 2009
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