e siate riconoscenti

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e siate riconoscenti
“…e siate riconoscenti !”
(Lettera ai Colossesi 3, 15)
Bollettino del Villaggio dell’Arca
Anno VII, n. 66 – febbraio 2006
Carissimi amici,
finalmente, dopo i ritardi causati dall’incidente al
riscaldamento, è stato possibile realizzare l’ormai tradizionale
incontro natalizio con il gruppo dei marines in servizio presso
l’Ambasciata americana in Almaty. Quest’anno gli amici avevano
con largo anticipo preparato il gesto, per quanto riguarda i regali.
Durante una loro precedente visita, avevano fotografato i
bambini, segnando nome e data di nascita, al fine di preparare
un pacco regalo personalizzato così che ciascun bambino si
sentisse ricordato. Superfluo sottolineare che la comparsa dei
regali ha immediatamente risvegliato l’atmosfera natalizia e la
frenesia dei piccoli che, aiutati dagli adulti si sono letteralmente
lanciati nell’apertura dei pacchi. La giornata è stata anche
un’occasione per coloro che visitavano il villaggio per la prima
volta di vedere il luogo e fare domande sull’esperienza dell’Arca.
Un’altra visita all’Arca è stata quella del dott. Basten, rappresentante dell’organizzazione tedesca
“Renovabis” che in questi anni ha sostenuto in parte le spese legate al riscaldamento sia di Talgar sia della
casa di Almaty. Era la sua prima visita al villaggio, e si è dimostrato particolarmente interessato alle attività
presenti e alle prospettive future dell’Arca. Un particolare accento ha posto sull’importanza della
collaborazione con le strutture locali. Questo incontro potrebbe avere degli sviluppi futuri per qualche progetto
da realizzare insieme.
Sono continuati nel frattempo i lavori per la riparazione del sistema di riscaldamento. I danni si sono
rivelati più seri del previsto. Nel caso del refettorio e della cucina, sostituiti i caloriferi che il ghiaccio aveva
danneggiato, si è scoperto che le crepe erano arrivate fino
alla caldaia. Quindi per il momento il lavoro è stato sospeso,
visto che ci si sta muovendo verso una soluzione che unisca
in un unico impianto tutti gli edifici del villaggio, e non
sarebbe perciò ragionevole fare interventi di riparazione
costosi, che avrebbero la durata di pochi mesi. E’ iniziata
invece la riparazione della parte superiore del villaggio,
scuola, clinica e foresteria. Qui il lavoro riguarda
fortunatamente solo tubi e caloriferi, anche se la quantità è
di molto superiore rispetto agli altri edifici. Contiamo per la
fine di marzo di terminare i lavori, così da rendere
nuovamente operativo il villaggio in tutte le sue dimensioni.
La City bank di Almaty è stata l’ispiratrice di iniziativa
legata anch’essa al Natale. Volendo preparare un biglietto
augurale in occasione delle feste, si sono rivolti a noi perchè
qualcuno dei bambini o dei ragazzi preparasse un disegno da
poter utilizzare per la grafica. Scontato che la scelta cadesse su
Volodja. Uno dei suoi disegni è stato scelto (potete vedere la
riproduzione già pronta), e il bigletto stampato e venduto da loro
durante il periodo prenatalizio. Volodja è stato estremamente
felice nel vedere uno dei suoi lavori “pubblicato” ufficialmente, e
soddisfatto perchè l’iniziativa ha fruttato una somma di denaro
che lui si è guadagnato e che, presumibilmente, userà per
l’acquisto di materiali per nuove opere d’arte. Speriamo che
questo possa essere il preludio della tanto sospirata mostra che
ormai da tempo desideriamo organizzare per lui, e di cui anche
lui parla frequentemente.
Niente di nuovo per il momento per quanto riguarda il gruppo dell’orfanotrofio statale. Una piccola
speranza nasce dal fatto che sembra ormai deciso: agli inizi di maggio l’orfanotrofio chiuderà per qualche
mese per una ristrutturazione globale dell’edificio. Tutti i bambini dovranno essere collocati in strutture
(logicamente statali) in grado di ospitarli durante tutto il periodo di inagibilità dell’orfanotrofio. Inizialmente la
direttrice si era rivolta a me, proponendomi di prendere in blocco tutti i bambini, perchè questo ci avrebbe
consentito di ricevere un cospiquo finanziamento dallo Stato. Ma ho fatto notare come l’idea fosse
assolutamente irrealizzabile. Si parla infatti, escludendo i bambini che hanno genitori o parenti in grado di
accoglierli per l’estate, di almeno 120 bambini insieme ai loro
educatori. Sembra comunque raggiunto un accordo verbale,
secondo il quale i nostri potranno tornare a casa almeno per
l’estate. Resta sempre la speranza che, per quel momento, o
durante la loro permanenza estiva, il problema possa essere risolto
definitivamente.
Intanto cerchiamo di sfruttare ogni momento opportuno per
organizzare delle piccole “evasioni”. Brevi gite, giri per la città
legati a visite mediche per alcuni o, come l’ultima volta, una
giornata a Talgar che ha riunito diversi amici per l’occasione.
Occasioni come queste, sono impressionanti nel dimostrare
quanto la speranza di
poter trascorrere anche
solo poche ore insieme, diventi per loro il sostegno per affrontare la
fatica quotidiana della permanenza in orfanotrofio.
Anche i bambini della casa di Almaty, affidatici con la formula
dell’affido per “patronato”, sono stati oggetto di una contesa con
l’Amministrazione cittadina. Cinque di loro, infatti, hanno rischiato di
esserci tolti a causa della decisione irragionevole di un funzionario il
quale, muovendosi autonomamente e contro quelle che sono le
linee guida stabilite dal Ministero per l’educazione, affermava
l’importanza di una molteplicità di esperienze per i bambini. Vale a
dire un anno in una famiglia, l’anno dopo in un’altra e così via. Non
credo che ci voglia una laurea in scienza dell’educazione per capire
come una soluzione di questo tipo può solo generare nel bambino smarrimento, perdita di un qualsiasi senso
di appartenenza e di punti di riferimento affettivi, oltre all’acutizzarsi di quella paura di fronte al futuro che
riemergerebbe con una frequenza pazzesca di fronte ad ogni cambiamento. Fortunatamente la battaglia
è stata vinta e ha prevalso il buon senso di altri funzionari dello stesso Dipartimento per l’istruzione, con
cui lavoriamo stabilmente da anni. Ora è tornata la tranquillità in casa dopo quanche settimana un pò
burrascosa.
Un ricordo pieno di affetto e di riconoscenza e un abbraccio a tutti voi.
p. Guido & famiglia