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Mercoledì 14 Settembre 2016
MF NON PERFORMING LOAN
IL CONTO DELLE TRANSAZIONI PUBBLICHE DA INIZIO ANNO
Almeno 8,5 mld
di deal già chiusi
di Stefania Peveraro
S
ul mercato italiano
degli Npl da inizio anno si sono contate 27
compravendite per 8,5
miliardi di euro lordi, di cui
circa un miliardo avvenute sul
mercato secondario. Il conto,
condotto da MF Npl, si basa
soltanto su fonti pubbliche e
quindi la cifra reale è sicuramente più alta.
Il dato si confronta con i 12
miliardi di euro di valore delle
transazioni calcolati per i nove mesi del 2015 da PwC nel
suo report dello scorso gennaio, che teneva conto anche
di operazioni non comunicate
al pubblico. L’anno poi si era
concluso con 19 miliardi di
euro di transazioni in linea
con le previsioni della stessa PwC, che nell’ultimo suo
report sul settore, pubblicato
lo scorso giugno, calcolava
invece circa 4 miliardi di euro
di transazioni nel primo trimestre e prevedeva 30 miliardi di
transazioni per fine anno.
La stragrande maggioranza
delle operazioni ha riguardato come sempre crediti unsecured, cioè privi di garanzia
reale, con questo segmento di
mercato che ha avuto Banca
Ifis come protagonista quasi
assoluto: ben 8 operazioni in
acquisto per 2,3 miliardi e
CHI HA COMPRATO E VENDUTO NPL IN ITALIA NEL 2016
Data
Venditore
◆ Gennaio 2016
◆ Febbraio 2016
◆ Marzo 2016
◆ Marzo 2016
◆ Marzo 2016
◆ Aprile 2016
◆ Aprile 2016
◆ Aprile 2016
◆ Maggio 2016
◆ Maggio 2016
◆ Maggio 2016
◆ Maggio 2016
◆ Giugno 2016
◆ Giugno 2016
◆ Giugno 2016
◆ Giugno 2016
◆ Giugno 2016
◆ Giugno 2016
◆ Luglio 2016
◆ Luglio 2016
◆ Luglio 2016
◆ Luglio 2016
◆ Luglio 2016
◆ Luglio 2016
◆ Luglio 2016
◆ Agosto 2016
◆ Sett. 2016
◆ TOTALE
Milioni
di euro lordi
Gruppo Circa 30 Bcc
Creval
Ge Capital Real Estate
Rbs
Banca Carim
Deutsche Bank
Soc. Factoring
Unicredit
Mercato Secondario
Gruppo Mps
Società Italiana Credito al Consumo
Mercato Secondario
Creval
Banco Popolare
Locam
Banca Ifis
Accedo (Gruppo Intesa Sanpaolo)
Consum.it (Gruppo Mps)
Gruppo Bancario Italiano
Società Italiana Credito al Consumo
C.R. Bolzano
Banca Ifis
Credem
Bper
Bper
Banca Popolare di Bari
Unicredit
300
314
1.000
1.000
35
240
208
420
40
223
70
1.000
22
152
466
45
400
290
104
72
320
226
90
260
190
480
570
Tipo
di crediti
Acquirente
Secured/unsecured Bayview Asset Man.
Secured/unsecured Credito Fondiario
Unsecured vs pmi
Anacap
Unsecured vs pmi
Anacap
Secured
Investitore Estero
Unsecured
Banca Ifis
Unsecured
Banca Ifis
Unsecured
Anacap
Unsecured
Cs Union
Unsecured
Cs Union
Unsecured
Banca Ifis
Unsecured
Banca Ifis
Secured
Cerved
Unsecured
Banca Ifis
Unsecured
Banca Ifis
Unsecured
Locam
Unsecured
Creditech
Unsecured
Kruk
Unsecured
Banca Ifis
Unsecured
Banca Ifis
Secured
Investitore Estero
Unsecured
Nd
Unsecured
Locam
Secured
Cerberus
Sec/unsec
Algebris
Secured
Cartolar. Con Gacs
Unsecured vs pmi Balbec Asset Man.
8.537
Fonte: elaborazioni da MF Milano Finanza su fonti pubbliche
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
NON PERFORMING LOAN TREND
N Dopo gli ultimi movimentati mesi
(stress test) le banche italiane e la loro
montagna di crediti deteriorati in bilancio
restano sotto i riflettori. Le preoccupazioni sulla qualità degli attivi bancari vanno
prese in seria considerazione, pur nella
consapevolezza che il problema può essere gestito, ma richiede tempo, trattandosi
di un processo necessariamente lungo.
Varie tuttavia sono le motivazioni addotte per sostenere invece la necessità
di una rapida soluzione alla questione.
Basti pensare che: il peso dei bad loan,
assorbendo capitale, limita la capacità di
crescita del credito e quindi costituisce
un freno alla crescita economica; il costo
dei crediti problematici rappresenta una
delle principali determinanti della bassa
redditività; il livello aggregato di sofferenze nel settore bancario rappresenta la
principale fonte di rischio sistemico.
E mentre il governo è al lavoro e ha già
adottato misure importanti per cercare di
risolvere la questione, il mondo della finanza si adopera, moltiplicando i tentativi
per vendere i crediti in sofferenza, non
necessariamente in blocco, anche per tipologie, segmentando tra quelli concessi
a imprese piccole, altri ad aziende medie,
altri a famiglie o tra quelli garantiti da ipoteca e altri privi di garanzia, considerato
che ciascun investitore è specializzato in
una determinata gamma di crediti deteriorati e richiede pacchetti su misura.
Affrancare i bilanci delle banche dagli Npl
significa non solo consentire agli istituti di
tornare alla normalità operativa sul fronte
della concessione dei prestiti all’economia
reale, ma anche dare una scossa al mercato immobiliare, liberando energie vitali
per rianimare le compravendite. La lista di
banche che si preparano a cedere pacchetti
di crediti deteriorati è lunghissima, segno
che, a costo di nuovi sacrifici, dopo anni di
atteggiamento passivo e sottovalutazione,
si è deciso di prendere di petto la questione. Attenderemo i prossimi quattro mesi
che ci separano dalla fine dell’anno solare
per verificarne gli effetti.
Vincenzo Macaione
ad Primus Capital
due in vendita per 271 milioni. Le operazioni sui crediti
unsecured sono notoriamente
più facili, perché i venditori
li hanno già svalutati quasi
completamente a bilancio e
le transazioni vengono fatte a
prezzi che sono una frazione
minima del valore lordo, in
media il 3-5%. Per contro, le
operazioni su crediti garantiti scontando le lungaggini
legate alla cessione dei beni
a garanzia.
Quanto ai prossimi deal in
arrivo, i dossier aperti sono
tanti. A partire da quello delle
sofferenze di Montepaschi,
un’operazione complessa per i
numeri coinvolti (27,3 miliardi di euro di Npl lordi o 10,6
miliardi netti al 30 giugno
2016 e una cartolarizzazione
annunciata da 9,2 miliardi) e
per il fatto che dovrà avvenire
in concomitanza con un aumento di capitale da 5 miliardi, il che difficilmente potrà
vedere la luce quest’anno. Ma
anche Unicredit è al lavoro
sui suoi 51,3 miliardi lordi di
Npl (o 19,7 miliardi netti, per
studiare un’operazione che
a sua volte dovrà andare in
affiancamento a un aumento
di capitale la cui entità deve
essere ancora circostanziata
e che verrà stabilita una volta
che il ceo Jean Pierre Mustier
avrà considerata terminata la
serie di dismissioni di asset
non core.
Al lavoro sui rispettivi dossier ci sono poi Banca Popolare di Vicenza, Veneto
Banca, Carige e Unipol, ma
anche Bpm una volta chiusa
l’integrazione con il Banco
Popolare. Mentre entro fine
anno un altro gruppo di Bcc
dovrebbe cedere altri 500 milioni di euro di Npl, dopo un
primo gruppo di una trentina
di istituti che ha ceduto 300
milioni di Npl a gennaio. Infine, anche Popolare di Bari
dovrebbe cartolarizzare con la
Gacs altri 300 milioni di Npl,
dopo la prima operazione in
assoluto che ha utilizzato la
nuova forma di garanzia annunciata ad agosto. (riproduzione riservata)