atti di controllo e di indirizzo - La Camera dei Deputati
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Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7253 Camera dei Deputati — AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 2007 LUGLIO 192. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Affari esteri. Mozioni: Interrogazione a risposta orale: Maroni ...................................... 1-00208 7255 La Loggia ................................. 1-00209 7256 Risoluzioni in Commissione: 7-00249 7258 III Commissione: Ranieri ...................................... 7-00253 7258 7-00254 7260 7-00251 7260 7-00250 7261 7-00252 7262 XIII Commissione: Misuraca ................................... 4-04421 7268 Interrogazioni a risposta scritta: Briguglio ................................... 4-04423 7269 Cassola ...................................... 4-04424 7269 Zanella ...................................... 4-04439 7270 Affari regionali e autonomie locali. Borghesi .................................... 4-04448 7270 Interrogazione a risposta orale: Cosenza ..................................... XI Commissione: Rossi Gasparrini ...................... 7268 Ambiente e tutela del territorio e del mare. VII Commissione: Sasso ......................................... 3-01119 Interrogazione a risposta scritta: VI Commissione: Nannicini .................................. Deiana ....................................... D’Agrò ....................................... II Commissione: Capotosti ................................... PAG. 3-01117 7271 Interrogazioni a risposta scritta: Pedrini ...................................... 4-04432 7272 Ricci Mario .............................. 4-04447 7273 4-04446 7274 4-04422 7274 Comunicazioni. ATTI DI CONTROLLO: Interrogazione a risposta scritta: Napoli Angela .......................... Presidenza del Consiglio dei ministri. Difesa. Interrogazioni a risposta scritta: Rossi Luciano .......................... 4-04431 7264 Morrone .................................... 4-04451 7265 Interrogazioni a risposta scritta: Lion ........................................... N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza. Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7254 Camera dei Deputati — AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 PAG. Grimoldi ................................... 4-04430 7275 Porcu ......................................... 4-04441 7275 PAG. Interrogazioni a risposta scritta: Brusco ....................................... 4-04434 7286 Giustizia. Piscitello ................................... 4-04437 7288 Interrogazione a risposta scritta: Pini ............................................ 4-04449 7289 Bertolini .................................... 4-04445 7276 Interrogazioni a risposta scritta: Interrogazione a risposta scritta: Landolfi .................................... 4-04429 7276 Milanato ................................... 4-04442 7278 Interno. 5-01312 7279 4-04426 7290 3-01116 7291 4-04420 7291 Salute. Locatelli .................................... Interrogazione a risposta scritta: Interrogazioni a risposta scritta: Bellanova .................................. 4-04425 7279 Alessandri ................................. 4-04435 7280 Alessandri ................................. 4-04450 7280 Lavoro e previdenza sociale. Bertolini .................................... Sviluppo economico. Interrogazione a risposta in Commissione: D’Agrò ....................................... Interrogazioni a risposta in Commissione: Bordo ........................................ 5-01311 7281 Cota ........................................... 5-01314 7281 5-01316 7292 4-04443 7292 Interrogazione a risposta scritta: Mazzocchi ................................. Trasporti. Interrogazioni a risposta scritta: Licandro ................................... Baldelli ...................................... Interrogazione a risposta orale: Interrogazione a risposta in Commissione: Cota ........................................... Riforme e innovazioni nella pubblica amministrazione. Infrastrutture. 4-04427 7282 Interrogazioni a risposta in Commissione: Pedica ....................................... 4-04428 7283 Cota ........................................... 5-01313 7293 Cassola ...................................... 4-04438 7283 Fallica ....................................... 5-01315 7294 4-04436 7295 Ritiro di un documento del sindacato ispettivo ...................................................... 7295 ERRATA CORRIGE ...................................... 7295 Galante ..................................... 4-04440 7284 Mazzocchi ................................. 4-04444 7284 Università e ricerca. Interrogazione a risposta scritta: Politiche agricole, alimentari e forestali. Benedetti Valentini ................. Interrogazione a risposta scritta: Raiti .......................................... 4-04433 7285 Pubblica istruzione. Interrogazione a risposta orale: Drago ........................................ 3-01118 7285 Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7255 AI RESOCONTI ATTI DI INDIRIZZO Mozioni: La Camera, premesso che: il contratto delle forze di Polizia, relativo al periodo 2004-2005, è da tempo scaduto; sono attualmente in corso le trattative per il rinnovo dell’accordo per il periodo 2006-2009; il 5 dicembre 2006, il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) ha organizzato una riuscitissima manifestazione nazionale a Roma, alla quale hanno aderito oltre settanta mila poliziotti, che hanno protestato per il pessimo trattamento riservato loro dall’attuale Governo, lamentando il ritardo con il quale veniva affrontando il tema del rinnovo contrattuale della categoria; il 12 luglio 2007, si è svolto l’ennesimo incontro tra il Governo, che era rappresentato dal Sottosegretario onorevole Letta, ed i rappresentanti dei sindacati di Polizia e dei COCER dei Carabinieri e della Guardia di finanza. Incontro nel quale è stata nuovamente verificata l’indisponibilità del Governo ad accettare le proposte formulate dalla Consulta sicurezza, composta dal SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) e dal SAPAF (Sindacato Autonomo Polizia Ambientale e Forestale); i predetti aderenti alla Consulta sicurezza hanno ribadito al Governo la richiesta di mantenere il riconoscimento della « specificità » del loro comparto, quantomeno confermando quanto stanziato in precedenza dal Governo e chiedendo altresı̀ precisi interventi per lo sganciamento del « comparto sicurezza » dalla categoria del Pubblico Impiego, oltre al riordino delle carriere nell’ambito delle varie forze di sicurezza; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 la « specificità » prevista per le Forze di Polizia ha lo scopo di retribuire le prestazioni speciali rese dagli agenti; nella trascorsa legislatura, il Governo aveva stanziato per la « specificità » la somma di quattrocento milioni di euro, mentre l’attuale esecutivo, con la legge finanziaria del 2007, ha tagliato del 90 per cento le risorse per la « specificità », riducendole a soli quaranta milioni di euro; successivamente all’incontro con il Governo del 4 luglio 2007, sul tema del pagamento degli straordinari il COCER dei Carabinieri ha evidenziato che le somme rese disponibili dal Governo sono talmente esigue da escludere ogni incremento per 12.500 carabinieri, mentre altri 10 mila percepirebbero un aumento netto pari a 0,08 centesimi di euro per ogni ora di straordinario; in data 13 luglio 2007, il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) ha ribadito di considerare inaccettabile la proposta del Governo, che prevede un riconoscimento della « specificità » pari a circa 5,00 euro mensili lordi (al netto delle tasse un poliziotto potrà permettersi due caffè al mese); l’attuale proposta presentata dal Governo alle rappresentanze delle Forze di Polizia non prevede alcuno stanziamento per la formazione e l’aggiornamento del personale; il Governo ha convocato nuovamente le rappresentanze del personale delle Forze di Polizia per il prossimo 27 luglio 2007; la media delle retribuzioni degli agenti delle Forze dell’ordine dei Paesi europei supera del 50 per cento quelle percepite dagli agenti delle Forze di Polizia del nostro Stato; attualmente gli agenti di Polizia percepiscono stipendi in linea con quelli dei bidelli delle scuole elementari; nel maggio 2007, il Ministro dell’interno ha dichiarato che in Italia mancano 8.500 agenti in ruoli operativi; Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7256 AI RESOCONTI le dotazioni finanziarie e strutturali delle Forze dell’ordine sono totalmente inadeguate, specialmente in termini di mancanza di computer e di materiale di cancelleria, di risorse per l’acquisto del carburante per le autovetture di servizio e di impossibilità di riparare quelle rotte, con conseguente riduzione della capacità operativa; l’incremento dei dati relativi ai crimini commessi (esempio + 70 per cento di rapine in banca) è anche la conseguenza diretta di una minor operatività delle Forze dell’ordine, ad avviso dei firmatari del presente atto interamente riconducibile alle scelte operate dall’attuale Governo; in data 6 ottobre 2005, l’attuale viceMinistro dell’interno onorevole Marco Minniti, all’epoca esponente dell’opposizione, aveva criticato l’aumento di circa 40 euro mensili riservato agli agenti delle forze di Polizia dal Governo, giudicando « scandalosa la previsione di cosı̀ esigui stanziamenti per i rinnovi contrattuali 2006-2007 per gli oltre 400.000 operatori della sicurezza e delle forze dell’ordine »; appare quantomeno curioso che lo stesso onorevole Marco Minniti, oggi viceMinistro dell’interno, nulla obietti in merito alla proposta del Governo di aumentare il compenso per le ore straordinarie di soli 0,08 centesimi, ritenendo evidentemente corretto ed equo un aumento di stipendio di circa 5,00 euro mensili lordi; una positiva e rapida chiusura della vertenza contrattuale delle Forze dell’ordine rappresenta un interesse prioritario dell’intero Paese e della comunità emiliano-romagnola, Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 a stanziare risorse adeguate per poter procedere al riordino delle carriere delle Forze di Polizia; a provvedere con iniziative urgenti allo « sganciamento » del comparto sicurezza dal settore del pubblico, impiego; ad avviare immediatamente le procedure per coprire gli attuali 8.500 organici operativi vacanti. (1-00208) « Maroni, Alessandri, Fava, Allasia, Bodega, Bricolo, Brigandı̀, Caparini, Cota, Dozzo, Dussin, Filippi, Fugatti, Garavaglia, Gibelli, Giancarlo Giorgetti, Goisis, Grimoldi, Lussana, Montani, Pini, Stucchi ». La Camera, premesso che: il 20 ottobre 2007 entrerà in vigore la Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali, che consentirà ai cittadini dell’Unione europea di esercitare la professione in uno Stato membro diverso da quello in cui hanno acquisito la relativa qualifica; in mancanza di un quadro europeo delle qualifiche e competenze professionali, auspicato dalla Risoluzione del P.E. A6-0248/2006, la Direttiva ha previsto specifici interventi degli Stati membri nella procedura di riconoscimento delle qualifiche professionali, stabilendone limiti e modalità nel rispetto delle specificità territoriali e nazionali; ad adoperarsi per pervenire ad un rapido rinnovo del contratto delle Forze di Polizia; la Direttiva 2005/36/CE affianca al sistema automatico di recepimento per le professioni, per le quali è già stato attuato un riconoscimento specifico a livello europeo (medico, veterinario, ostetrica, dentista, architetto, infermiere, farmacista), un riconoscimento « per livelli » per le professioni cosiddette a regime generale; a prevedere l’introduzione nel disegno di legge finanziaria per il 2008 di un fondo per la « specificità » pari ad almeno quattrocento milioni di euro; ciò comporta che i « professionisti europei » possono essere assoggettati, al fine di esercitare la professione in uno Stato diverso da quello di origine, al impegna il Governo Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7257 AI RESOCONTI rispetto di alcuni requisiti previsti dagli Stati ospitanti, che costituiscono condizioni minime per garantire, nell’interesse pubblico e dei clienti, la professionalità, la qualità di servizio e la riservatezza dei rapporti con i clienti in tutto il territorio nazionale; la Direttiva ha lasciato alla competenza degli Stati membri il controllo e l’autorizzazione in materia di formazione e tirocinio professionale, oltre alla fissazione, con disposizioni legislative e regolamentari da emanarsi con l’ausilio dei rispettivi organismi professionali, di nuovi parametri per il tirocinio di adattamento, nonché i diritti e gli obblighi per il tirocinante straniero; il recepimento comporta inevitabilmente interventi integrativi da parte del nostro Paese per rendere operative sul territorio nazionale le disposizioni della Direttiva; la Riforma delle professioni, attualmente all’esame delle Commissioni congiunte Giustizia ed Attività Produttive della Camera e diretta ad ammodernare il sistema professionale italiano, dopo aver segnato il passo negli ultimi mesi per lo svolgimento dell’indagine conoscitiva (ormai conclusa), sta per avere nuovo slancio a seguito della disponibilità manifestata dal Governo a trasformare il disegno di legge Mastella da legge-delega in leggequadro di princı̀pi, mostrando più attenzione ad alcune delle esigenze di fondo del mondo delle professioni nonché delle competenze delle Regioni, secondo il dettato dell’articolo 117 della Costituzione; ad avviso dei presentatori del presente atto è inimmaginabile che tale riforma di princı̀pi, destinata ad inserirsi nel più ampio quadro europeo di riferimento, venga approvata dal Parlamento prima dell’adozione della legge comunitaria di recepimento della Direttiva sulle qualifiche professionali; in vista di tale riforma generale, il Governo ha presentato un disegno di legge (approvato alla Camera il 14 giugno scor- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 so), per differire ulteriormente il termine per l’esercizio della delega di cui all’articolo 4 della legge 1o febbraio 2006 n. 43, per l’istituzione degli Ordini e Albi di alcune professioni sanitarie, onde farli precedere dalla riforma generale in discussione in Parlamento e renderli con essa coerenti; con l’entrata in vigore della Direttiva Europea senza il necessario recepimento e adattamento, si rischiano gravi discrasie nel sistema, sia a danno dei professionisti italiani ed europei, sia dei clienti, garantendo paradossalmente un trattamento più favorevole per il professionista straniero che si stabilisce sul territorio nazionale, rispetto a quello italiano; tanto nella legge di recepimento, che in quella di riforma delle professioni bisogna tener conto dell’articolo 117 della Costituzione, della legge n. 131 del 5 giugno 2003 di attuazione del titolo V (cosiddetta legge La Loggia) e del decreto legislativo n. 30 del 2 febbraio 2006 che regolano, in materia di disciplina delle professioni intellettuali, il rapporto tra competenze e legislazione nazionale e legislazione regionale, impegna il Governo ad elaborare e presentare al Parlamento tempestivamente il disegno di legge per il recepimento della Direttiva 2005/36/ CE, approvandolo in tempo utile prima dell’entrata in vigore della suddetta direttiva, fissato per il 20 ottobre 2007; a mantenere rigorosamente tale recepimento nei limiti del riconoscimento a livello europeo dei titoli e delle qualifiche professionali quale delineato nei consideranda e nella parte dispositiva della Direttiva, rispettando l’organizzazione e le competenze degli Ordini e Collegi delle professioni regolamentate, costituenti materia riservata al progetto di riforma di princı̀pi già all’esame del Parlamento; ad operare affinché la legge-quadro di principi avente ad oggetto tale riforma, Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7258 AI RESOCONTI sia coerente con l’indicata Direttiva, nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione. (1-00209) « La Loggia, Laurini, Boscetto, Biancofiore, Fasolino, Azzolini, Mario Pepe, Palumbo, Mazzaracchio, Gardini, Ceccacci Rubino, Bertolini ». Risoluzioni in Commissione: La II Commissione, premesso che: il Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto della pubblica amministrazione prevede che fa posizione di comando di un dipendente non possa superare i 12 mesi rinviabili una sola volta; nulla è previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro riguardo ad una nuova procedura di comando per il dipendente rientrato in servizio presso la propria amministrazione di appartenenza; è ormai cronica la carenza di organico nella amministrazione pubblica italiana; gli organici attuali sono sottostimati e sono stati formati dal blocco delle assunzioni che si protrae da anni derivante dalla necessità di limitare la spesa nella pubblica amministrazione; l’unica soluzione per sopperire alla mancanza di organico, soprattutto in certi comparti dell’amministrazione pubblica è data dal ricorso all’assegnazione temporanea presso altre amministrazioni al fine di mitigare gli effetti negativi dovuti alle carenze di organico; risulta legittima e opportuna l’attivazione di nuove procedure di comando o distacco ad intervenuta scadenza dei 12 mesi previsti, con relativo apprezzabile lasso di tempo dal precedente comando, impegna il Governo a chiarire la corretta interpretazione di cui alle premesse, pur se nell’ambito del- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 l’autonomia decisionale che è riconosciuta alle amministrazioni pubbliche a norma del decreto legislativo n. 165 del 2001, della normativa applicabile, onde consentire ulteriori procedure per l’assegnazione temporanea (comando o distacco) verso altre amministrazioni. (7-00249) « Capotosti ». La III Commissione, premesso che: Italia e Messico condividono in seno alle Nazioni Unite l’impegno prioritario per la tutela dei diritti umani, come tra l’altro dimostrato dal comune tradizionale sostegno alla campagna abolizionista della pena capitale; l’accordo di partenariato tra l’Unione europea e il Messico richiama esplicitamente quale sua base il rispetto dei diritti fondamentali; il Governo e il Parlamento del Messico hanno istituito nel loro ambito organismi specificamente competenti per il monitoraggio e la protezione dei diritti umani, promuovendo in particolare programmi di formazione rivolti al personale pubblico; la situazione dei diritti umani in Messico è oggetto di particolare attenzione da parte delle agenzie specializzate internazionali; le autorità messicane hanno, nel corso degli ultimi anni, manifestato apertura e disponibilità allo scrutinio internazionale in materia di diritti umani, accettando in particolare su base volontaria l’istituzione nel proprio territorio di un ufficio ad hoc dell’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani; la violenza sulle donne, in particolare nello Stato di Chihuahua al confine con gli Stati Uniti d’America, continua ad alimentare il fenomeno del cosiddetto « femminicidio » sulla base di una sostan- Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7259 AI RESOCONTI ziale impunità dei colpevoli e di un pericoloso intreccio con il clima di intimidazione imposto dal narcotraffico; le condizioni dello Stato di diritto non sono state ristabilite a Oaxaca, a causa della dura repressione che il governatore locale ha adottato nei confronti delle manifestazioni di protesta dello scorso anno, impedendo alla liberamente costituitasi Asamblea popular de los pueblos de Oaxaca (APPO) di manifestare democraticamente il proprio dissenso; i diritti delle comunità indigene, in particolare del Chiapas, non sono ancora stati pienamente riconosciuti, nonostante le promesse ufficiali, soprattutto per quanto riguarda la condivisione delle risorse, lo sviluppo sostenibile, il rispetto della loro identità e delle loro forme di autogoverno; la libertà di stampa risulta significativamente compromessa dallo stato di precarietà dell’esercizio della professione, come attestano omicidi, sequestri e intimidazioni a carico dei giornalisti impegnati nella denuncia del crimine organizzato e delle sue infiltrazioni nel sistema politico-amministrativo; casi di detenzione arbitraria, maltrattamenti, mancate garanzie processuali, unitamente all’impunità per le violazioni dei diritti umani commesse nel passato, sono troppo spesso denunciati dalle vittime e dalle organizzazioni non governative, come dimostra, tra l’altro, la situazione di San Salvador de Atenco; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 necessaria efficacia senza però ledere i principi dello Stato di diritto che distinguono nettamente i compiti delle forze di polizia da quelli delle forze militari; c) l’Ufficio speciale della Procura federale per i crimini violenti contro le donne sia messo in grado di contrastare in modo definitivo il cosiddetto « femminicidio »; d) il Governo messicano faccia sı̀ che nello Stato di Oaxaca sia ripristinato il legittimo esercizio delle libertà democratiche e cessi la persecuzione dei dissidenti; e) la legislazione in materia di tutela delle comunità indigene sia ulteriormente ampliata, riprendendo i contenuti delle intese già intervenute in ordine soprattutto al loro autogoverno, come previsto dagli Accordi di San Andrés; f) l’esercizio del diritto di cronaca sia garantito attraverso adeguate misure di protezione dei giornalisti nel rispetto della loro indipendenza; g) la cosiddetta « clausola democratica » inserita nell’Accordo UE-Messico sia rispettata ed applicata, valendo come punto di riferimento per tutti gli Stati membri dell’Unione, e sia comunque rafforzata politicamente e giuridicamente; h) la prossima terza riunione del Forum euro-messicano della società civile sia l’occasione per un ulteriore coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni nella promozione e nella tutela dei diritti umani, è auspicato che: a) il Piano nazionale messicano per la tutela dei diritti umani sia pienamente attuato in tutte le sue implicazioni, con particolare riguardo ai comportamenti degli apparati federali e statali nei confronti dei cittadini promuovendo il confronto ed il dialogo ed incentivando la collaborazione con il locale ufficio dell’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani; b) la lotta alla criminalità organizzata ed al narcotraffico sia condotta con la impegna il Governo a verificare, in seno al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nonché nell’ambito delle scadenze istituzionali del partenariato tra l’Unione europea e il Messico, l’evoluzione della situazione dei diritti umani e del rispetto dei principi dello Stato di diritto in Messico, anche al fine di fornire a quel Paese ogni necessario supporto in termini di cooperazione bilaterale per l’accrescimento del livello di Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7260 AI RESOCONTI protezione e di sicurezza dei cittadini e del consolidamento delle articolazioni democratiche dello Stato e della società civile, segnalando comunque in tutti i contatti bilaterali l’esigenza che sia data piena attuazione alle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, anche in considerazione della presenza del Messico tra i paesi osservatori presso il Consiglio d’Europa. (7-00253) « Ranieri, Forlani, Mantovani ». Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 nistrazione autonoma dei Monopoli di Stato, d’intesa con i soggetti interessati, per procedere immediatamente alla revisione delle convenzioni di concessione per l’attivazione e gestione operativa delle reti telematiche degli apparecchi, di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 12 marzo 2004, n. 86, prevedendo in particolare che l’eventuale applicazione di penali sia disposta nel rispetto dei principi di ragionevolezza e proporzionalità al danno erariale arrecato. (7-00254) « Nannicini ». La VI Commissione, considerata l’esigenza di intervenire tempestivamente sul settore dei giochi, in particolare per quanto riguarda la gestione degli apparecchi da intrattenimento e la relativa gestione telematica degli apparecchi per il gioco lecito, anche alla luce delle recenti iniziative del Corpo della Guardia di finanza, della Magistratura e della Corte dei conti, tutte tese a verificare i livelli di servizio e il rispetto delle convenzioni per le concessioni per l’affidamento dell’attivazione della conduzione operativa della rete per la gestione telematica del gioco lecito mediante apparecchi da intrattenimento e divertimento, a suo tempo sottoscritte dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e da dieci concessionari nazionali; tenuto conto delle difficoltà temporali nell’attuazione di tali norme, al fine di individuare eventuali atteggiamenti illeciti conseguenti alle sollecitazioni puntuali e telematiche inviate da SOGEI ad alcuni apparecchi collegati alla rete, nonché per verificare anche una piccola percentuale di apparecchi in regime forfetario, impegna il Governo ad adottare tutte le necessarie iniziative, anche di carattere normativo, volte a prevedere che, al fine di assicurare il perseguimento dell’interesse pubblico all’espletamento del servizio, con la salvaguardia delle conseguenti entrate erariali, il Ministero dell’economia e delle finanze-Ammi- La VII Commissione, premesso che: gli episodi di intolleranza e omofobia accaduti anche nel corso di questo anno scolastico, che hanno avuto come estrema e tragica manifestazione il drammatico suicidio dei giovane studente dell’istituto Sommelier, hanno riproposto l’esigenza di una iniziativa coordinata di carattere educativo e culturale da condurre direttamente nelle scuole; l’urgenza di discontinuità dei passato in materia di diritti e pari opportunità e dignità è sempre più impellente; il 17 maggio 1990 l’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) eliminava l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali; la non discriminazione è un principio fondamentale su cui si basa l’Unione europea; tale principio è riportato nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, in particolare all’articolo 6 « Diritto alla libertà e alla sicurezza » e all’articolo 7 « Rispetto della vita privata e della vita familiare »; con le direttive della Comunità europea nn. 2000/43/CE del 29 giugno 2000 e 2000/78/CE dei 27 novembre 2000 si attua il principio della parità di trattamento tra le persone indipendentemente dall’origine etnica e si stabilisce un quadro Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7261 AI RESOCONTI generale per la parità di trattamento in materie di occupazione e di condizione di lavoro che proibiscono le discriminazioni dirette o indirette basate sull’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o l’orientamento sessuale; l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, al primo capoverso, vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni pubbliche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali; la Risoluzione del Parlamento europeo del 26 aprile 2007 sull’omofobia in Europa « ...sottolinea che il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la democrazia e lo Stato di diritto, l’uguaglianza e la non discriminazione sono valori fondamentali »; l’articolo 3 della Costituzione italiana sancisce che « tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di convinzioni personali e sociali... »; il protocollo di intesa tra AGEDO, Associazione nazionale di genitori, parenti e amici di omosessuali, e Ministero della pubblica istruzione per « Prevenzione bullismo, disagio e suicidio adolescenziale e sostegno formativo alle figure educative al l’interno della scuola », sottoscritto nel 2000 dal 2003 non è più stato rinnovato, impegna il Governo a favorire la diffusione nel mondo della scuola di specifici progetti educativi, preventivi e di ricerca realizzati e corealizzati con la collaborazione delle Associazioni dei genitori degli studenti omosessuali; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 a promuovere e sostenere progetti culturali e formativi che contribuiscano, al di là di ogni generico richiamo alla « tolleranza », alla diffusione del rispetto e della cultura delle differenze in particolare quelle di genere e delle diversità, alla diffusione di un clima di prevenzione del bullismo e della violenza in particolar modo esperita nei confronti delle persone omosessuali, soprattutto se minorenni; a collaborare all’elaborazione su tali temi di progetti di formazione dei docenti. (7-00251) « Sasso, Folena, Ghizzoni ». La XI Commissione, premesso che: l’analisi delle sfide poste dai cambiamenti demografici evidenzia l’importanza di attuare efficacemente la strategia di Lisbona rinnovata che, insieme al metodo di coordinamento aperto nel campo dell’inclusione e della protezione sociale, fornisce all’Unione europea il quadro appropriato per rispondere politicamente a queste sfide; occorre tener conto in maniera più visibile e sostenibile di tutti gli aspetti dei cambiamenti demografici, ciò che costituisce un contributo essenziale al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona; secondo tutte le dichiarazioni della Commissione UE e del Consiglio d’Europa, le risorse umane sono da considerarsi una impareggiabile ricchezza per le Nazioni; in Italia, invece, si assiste ad una mancata attenzione delle Istituzioni verso milioni di cittadine e cittadini che, per scelta familiare o perché espulsi dal mondo del lavoro per i motivi più diversi non riescono poi a rientrarvi; risulta fondamentale predisporre interventi che consentano di recuperare competenze, percorsi di vita ed esperienze, riconoscendo a ogni persona il dirittodovere di essere parte integrante nel processo produttivo, laddove questa si ponga come una esigenza ed una scelta di vita; Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7262 AI RESOCONTI attente indagini ed analisi, hanno evidenziato che, nel nostro Paese, la categoria di persone da considerarsi più svantaggiate risulta essere quella « casalinghe » ovvero di quelle donne che hanno lasciato il lavoro alla nascita dei figli o che hanno, sin dall’inizio, scelto la maternità quale momento di principale valore delle propria vita; a queste donne viene, di fatto, reso difficilissimo o addirittura negato il rientro in un’attività lavorativa retribuita, perché considerate prive di competenze; simili difficoltà incontrano anche quegli adulti che, ormai oltre i 45 anni, sono stati espulsi dal mondo del lavoro, categoria rappresentata per il 53 per cento da uomini e per il restante 47 per cento da donne; è indispensabile, per il nostro Paese, raggiungere l’obiettivo del recupero per il mercato del lavoro di queste persone e del loro valore produttivo attraverso: 1) l’analisi e la valutazione dell’attività svolta nel percorso di vita e le attitudini espresse in modo che sia possibile formulare per ogni persona, in modo obiettivo le relative qualifiche; 2) la formazione professionale di queste persone al fine di integrare e qualificare le competenze; 3) la certificazione della riqualificazione raggiunta e rilascio del bilancio di competenze; 4) il recupero nel mondo del lavoro anche attraverso forme di lavoro flessibile; tali azioni sono inseribili nelle aree tematiche di competenza già predeterminate presso il Ministero del lavoro, quali occupazione e mercato del lavoro, orientamento e formazione professionale, impegna il Governo ad attuare tutte le strategie necessarie al fine di raggiungere gli obiettivi illustrati nella presente risoluzione, in linea con la Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 strategia di Lisbona, ed a disporre le relative necessarie risorse economiche. (7-00250) « Rossi Gasparrini ». La XIII Commissione, premesso che: sembrerebbe in corso di approvazione un’ulteriore bozza di decreto del Ministero dell’Ambiente ai sensi dell’articolo 1, comma 1226 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante criteri minimi uniformi per la disciplina delle zone di protezione speciale e di altre aree protette di cui alla Rete Natura 2000 costituita dal recepimento della direttiva comunitaria n. 92/43/CEE « Habitat » e n. 79/409/CEE « Uccelli »; tale decreto avrebbe ricadute non indifferenti sul mondo agricolo e quello venatorio, e in alcuni casi anche sulla pesca; nella seduta del 5 luglio 2007 è stata discussa in Commissione Agricoltura l’interrogazione a risposta immediata 5-01227 Misuraca ed altri, proprio in merito alle implicazioni sul settore agricolo e della caccia di tale decreto ministeriale; la risposta alla suddetta interrogazione non rassicura sui possibili disagi, se non proprio danni, che il decreto potrebbe causare, infatti esso verrebbe ad impattare sull’attività agricola in atto, sull’attività ricreativa, sull’attività venatoria, senza consentire, in pieno periodo di ferie, alle Regioni di intervenire in materia di propria competenza; a detta delle Associazioni venatorie, peraltro, il problema sarebbe già stato affrontato e disciplinato dalla maggior parte delle Regioni, dopo la promulgazione del decreto-legge n. 251 del 2006, che, come noto, non è poi stato convertito in legge; dette associazioni lamentano la mancata concertazione con le istituzioni, come era del resto avvenuto anche in vista della promulgazione del decreto-legge n. 251 Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7263 Camera dei Deputati — AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 del 2006, per la predisposizione del decreto ministeriale, lamentando che le riunioni con i Comitati tecnici non sono avvenute nella sede specifica del Ministero dell’Ambiente per cui sarebbero inidonei a fornire al Ministero i dati istruttori sui quali fondare l’elaborazione di qualsiasi ipotesi di decreto ministeriale nelle sue varie bozze di difficile lettura; pea, recentemente ribaditi a tutti gli Stati membri dove, ad esempio, la caccia non è il problema, ma rappresenta la soluzione dei problemi atteso che lo scopo delle ZPS è la protezione di determinate specie di uccelli (quelle dell’allegato 1 della Dir. n. 79/409/CEE) e quello delle ZSC sono gli habitat e gli habitat di specie di animali (quali rettili, anfibi, eccetera) e vegetali; le maggiori criticità al decreto si evidenzierebbero in tutta la loro gravità soprattutto laddove si imponessero al settore agricolo divieti al di fuori dei principi informatori del regime di condizionalità degli aiuti in agricoltura (decreto ministeriale 12541 del 21 dicembre 2006); laddove si imponessero divieti all’attività venatoria privi di ragioni tecniche e contrastanti con la normativa vigente per cui si andrebbe a colpire un « assetto » sensibile, frutto del faticoso raffronto tra caccia e ambiente, senza apportare a quest’ultimo alcuna concreta ulteriore tutela; laddove si imponessero divieti generalizzati che contrastano con il variegato panorama dei « siti », del tutto diverso tra Regione e Regione, e facendo venir meno cosı̀ l’obbiettivo della biodiversità, intesa dall’UE come fondamentale risorsa umana ed economica per la valorizzazione delle attività agricole, sportive, piscatorie, ricreative, venatorie, eccetera; fine ultimo del decreto è dunque quello di evitare che la disciplina di queste zone possa risolversi in una fittizia protezione di una determinata specie ai danni di altre specie ed attività consolidate insistenti nelle stesse, dotate di rilevanza economica, sociale, culturale, tradizionale, agricola che vanno invece garantite attraverso una corretta integrazione secondo i principi della biodiversità; relativamente al settore agricolo per quanto possano essere introdotti miglioramenti normativi in connessione con gli obblighi di condizionalità previsti dalla PAC resterebbero evidenti elementi gravemente invasivi delle competenze regionali; nel settore della pesca va assolutamente corretto quanto previsto in tema di divieti dalla versione italiana del Reg (CE). 1967/06 (articolo 4, comma 1), il quale contiene errori importanti di traduzione rispetto all’originale testo in inglese, e ciò per evitare che vi sia disparità di trattamento tra pescatori italiani e quelli comunitari; per quanto riguarda le attività venatorie, infine, non ci si dovrebbe scontrare con gli indirizzi della Commissione Euro- è necessario intervenire con urgenza per evitare molti dei problemi sopraesposti anche in relazione all’avvio imminente della stagione di caccia; per quanto sopra, un decreto ministeriale sarebbe dirompente sulla predetta normativa senza alcun riflesso pratico e cogente a difesa dell’ambiente per la sovrapposizione di inconferenti interventi tutto a discapito della buona gestione dell’amministrazione pubblica e della credibilità dei cittadini nei confronti delle istituzioni, impegna il Governo: a presentare una circolare di indirizzo del Ministero delle Politiche Alimentari e forestali, maggiormente rispondente all’attuale situazione legislativa regionale, verificando le eventuali mancanze applicative delle singole Regioni con misure di salvaguardia minime « cedevoli », applicabili cioè solo nei casi di inadempienza. (7-00252) « Misuraca, Luciano Rossi, Giuseppe Fini, Grimaldi, Iannarilli, Licastro Scardino, Marinello, Minardo, Romele, Paolo Russo ». * * * Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7264 AI RESOCONTI ATTI DI CONTROLLO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Interrogazioni a risposta scritta: LUCIANO ROSSI, MISURACA, GIUSEPPE FINI, GRIMALDI, IANNARILLI, LICASTRO SCARDINO, MARINELLO, MINARDO, ROMELE, PAOLO RUSSO, BRICOLO, MARTINELLO e BELLOTTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che: sembrerebbe in corso di approvazione un’ulteriore bozza di decreto del Ministero dell’ambiente ai sensi dell’articolo 1, comma 1226 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante criteri minimi uniformi per la disciplina delle zone di protezione speciale e di altre aree protette di cui alla Rete Natura 2000 costituita dal recepimento della direttiva comunitaria n. 92/43/CEE « Habitat » e n. 79/409/CEE « Uccelli »; tale decreto avrebbe ricadute non indifferenti sul mondo agricolo e quello venatorio, e in alcuni casi anche sulla pesca; nella seduta del 5 luglio 2007 è stata discussa in Commissione Agricoltura l’interrogazione a risposta immediata 5-01227 Misuraca ed altri proprio in merito alle implicazioni sul settore agricolo e della caccia di tale decreto ministeriale; la risposta alla suddetta interrogazione non rassicura sui possibili disagi, se non proprio danni, che il decreto potrebbe causare, infatti esso verrebbe ad impattare sull’attività agricola in atto, sull’attività ricreativa, sull’attività venatoria, senza consentire, in pieno periodo di ferie, alle Regioni di intervenire in materia di propria competenza; a detta delle Associazioni venatorie, peraltro, il problema sarebbe già stato affrontato e disciplinato dalla maggior Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 parte delle Regioni, dopo la promulgazione del decreto-legge 251/2006, che come noto non è poi stato convertito in legge; dette associazioni lamentano la mancata concertazione con le istituzioni, come era del resto avvenuto anche in vista della promulgazione del decreto-legge 251/06, per la predisposizione del decreto ministeriale, lamentando che le riunioni con i Comitati tecnici non sono avvenute nella sede specifica del Ministero dell’ambiente per cui sarebbero inidonei a fornire al Ministero i dati istruttori sui quali fondare l’elaborazione di qualsiasi ipotesi di decreto ministeriale nelle sue varie bozze di difficile lettura; le maggiori criticità al decreto si evidenzierebbero in tutta la loro gravità soprattutto laddove si imponessero al settore agricolo divieti al di fuori dei princı̀pi informatori del regime di condizionalità degli aiuti in agricoltura (decreto ministeriale 12541 del 21 dicembre 2006); laddove si imponessero divieti all’attività venatoria privi di ragioni tecniche e contrastanti con la normativa vigente per cui si andrebbe a colpire un « assetto » sensibile, frutto del faticoso raffronto tra caccia e ambiente, senza apportare a quest’ultimo alcuna concreta ulteriore tutela; laddove si imponessero divieti generalizzati che contrastano con il variegato panorama dei « siti », del tutto diverso tra Regione e Regione, e facendo venir meno cosı̀ l’obbiettivo della biodiversità, intesa dall’UE come fondamentale risorsa umana ed economica per la valorizzazione delle attività agricole, sportive, piscatorie, ricreative, venatorie, eccetera; relativamente al settore agricolo per quanto possano essere introdotti miglioramenti normativi in connessione con gli obblighi di condizionalità previsti dalla PAC resterebbero evidenti elementi gravemente invasivi delle competenze regionali; nel settore della pesca va assolutamente corretto quanto previsto in tema di divieti dalla versione italiana del Reg (CE). 1967/06 (articolo 4, comma 1), il quale contiene errori importanti di traduzione Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7265 AI RESOCONTI rispetto all’originale testo in inglese, e ciò per evitare che vi sia disparità di trattamento tra pescatori italiani e quelli comunitari; per quanto riguarda le attività venatorie, infine, non ci si dovrebbe scontrare con gli indirizzi della Commissione europea, recentemente ribaditi a tutti gli Stati membri dove, ad esempio, la caccia non è il problema, ma rappresenta la soluzione dei problemi atteso che lo scopo delle ZPS è la protezione di determinate specie di uccelli (quelle dell’allegato 1 della Direttiva n. 79/409/CEE) e quello delle ZSC sono gli habitat e gli habitat di specie di animali (quali rettili, anfibi, eccetera) e vegetali; fine ultimo del decreto è dunque quello di evitare che la disciplina di queste zone possa risolversi in una fittizia protezione di una determinata specie ai danni di altre specie ed attività consolidate insistenti nelle stesse, dotate di rilevanza economica, sociale, culturale, tradizionale, agricola che vanno invece garantite attraverso una corretta integrazione secondo i principi della biodiversità; è necessario intervenire per evitare, quindi, senza una ragionevole attenzione anche in relazione all’avvio della stagione di caccia –: a che punto sia l’iter per la definitiva approvazione e pubblicazione del decreto che appare ancora sotto molti aspetti invasivo delle finalità legislative delle Regioni; se non si ritenga più opportuno seguire tutte le possibili strade per evitare di dettare norme che sarebbero al di fuori, non soltanto dell’orientamento comunitario in materia, ma anche dalla serena e compiuta concertazione con le Regioni, cui non può essere negato il ruolo di protagonista; se non siano favorevoli ad una più serena trattazione della materia senza imposizioni di criteri vincolanti e troppo rigidi stante la variegata presenza di siti Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 di Natura 2000, differenti per storia, tradizioni e valori socio-economici-ambientali; se non sia il caso, dopo un’attenta concertazione con tutte le categorie interessate, di prevedere un decreto che detti semplicemente linee guida veramente minime, ma lasciando la vera potestà legislativa alle regioni, come costituzionalmente stabilito in materia; se non sia più rispondente, infine, all’attuale situazione legislativa regionale, prima di emanare un decreto ministeriale dirompente sulla predetta normativa senza alcun riflesso pratico e cogente a difesa dell’ambiente per la sovrapposizione di inconferenti interventi tutto a discapito della buona gestione dell’amministrazione pubblica e della credibilità dei cittadini nei confronti delle istituzioni, proporre una circolare di indirizzo verificando, quindi, a livello regionale, le eventuali mancanze applicative con misure di salvaguardia minime « cedevoli », applicabili cioè solo nei casi di inadempienza; se non sia, comunque, più rispondente ai fini di una corretta applicazione della materia in esame il rinnovato coinvolgimento del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, riconoscendo, inoltre, il ruolo e le prerogative delle Regioni e delle altre istituzioni nazionali operanti nel settore. (4-04431) MORRONE, FABRIS, SATTA, PICANO, D’ELPIDIO, ADENTI, AFFRONTI, CIOFFI, CAPOTOSTI, DEL MESE, GIUDITTA, LI CAUSI, ROCCO PIGNATARO e ROSSI GASPARRINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture. — Per sapere – premesso che: il 20 luglio 2006, a seguito delle dimissioni del Consiglio di amministrazione, il Ministro dell’economia e delle finanze, in qualità di azionista unico dell’ANAS, ha provveduto alla nomina dei nuovi membri del Consiglio di amministrazione per il triennio 2006-2008 nelle Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7266 Camera dei Deputati — AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 persone di: Pietro Ciucci, Presidente; E. Della Gatta, E. Pinto, S. Scicchitano e U. Siola, componenti; con la apparente conseguenza, in assenza di detto parere, di sostanziale approvazione dell’iniziativa; nella riunione del Consiglio di amministrazione del 21 settembre 2006, il presidente Ciucci, a seguito delle dimissioni del Direttore generale Artusi, ha proposto di procedere alla sua sostituzione; benché anche tale deliberazione apparisse agli interroganti chiaramente irregolare, in quanto mancava l’esplicitazione delle attribuzioni demandate al direttore generale-presidente, il magistrato della Corte dei conti, non abbia mosso anche in tal caso rilievi; nella medesima riunione il Consiglio di amministrazione ha quindi deliberato, su proposta del consigliere Scicchitano, di concludere un contratto quinquennale di lavoro dipendente con il presidente P. Ciucci (che a tal fine aveva lasciato la riunione), conferendo mandato al consigliere E. Pinto di definire con l’interessato il trattamento economico-normativo, con obbligo di esercitare il mandato d’intesa con l’azionista unico, il Ministero dell’economia e delle finanze; in virtù del contratto sottoscritto per lo svolgimento delle sue funzioni di Direttore generale, il presidente Ciucci verrebbe a percepire un compenso annuo complessivo di 750.000 euro, integrato da altre prebende d’uso, nonché da un consistente assegno, in caso di cessazione anticipata del contratto, la cui scadenza sarebbe stata fissata nel 2011, e quindi con una scadenza successiva a quella del mandato presidenziale; non risulta agli interroganti che il magistrato della Corte dei conti delegato al controllo sia intervenuto per muovere contestazioni con riguardo alla procedura citata; il consigliere E. Pinto, in esecuzione del suddetto mandato, nel corso della riunione del Consiglio di amministrazione del 30 gennaio 2007, ha proposto che, d’intesa con l’azionista unico ed in armonia con la legge finanziaria per il 2007, il compenso da corrispondere al Presidente, per l’esercizio delle sue funzioni di Direttore generale, ammontasse a euro 500.000 annui lordi, « cui potrà essere aggiunta una quota variabile non superiore al 50 per cento della retribuzione fissa, che verrà corrisposta al raggiungimento di obiettivi annuali e specifici » oltre alla corresponsione una tantum di un emolumento forfetario per ricompensare il periodo 27 luglio-28 dicembre 2006; dalla relativa delibera del Consiglio di amministrazione non risulta se il Collegio sindacale abbia espresso il proprio parere, prescritto dall’articolo 2389 codice civile, il Ministero dell’economia e delle finanze non avrebbe espresso un’esplicita approvazione in materia, ma si sarebbe rifugiato nel « silenzio assenso »; risulta all’interrogante che la consorte di uno dei dirigenti del tesoro incaricato tra l’altro della vigilanza sulla società sia stato per lungo tempo collaboratore del dottor Ciucci e sia dipendente di una delle società in questione; infine, il presidente Ciucci percepirebbe anche il compenso connesso con le funzioni di amministratore delegato della società Stretto di Messina S.p.A.; conseguentemente, il presidente Ciucci beneficerebbe dei seguenti emolumenti, oltre ai connessi fringe benefit: emolumento di Presidente ANAS; emolumento di componente del Consiglio di amministrazione ANAS; emolumento per le funzioni di Direttore generale ANAS; retribuzione variabile per l’esercizio delle funzioni di Direttore generale ANAS; emolumento per le funzioni di amministratore delegato della società Stretto di Messina S.p.A.; emolumento per la qualità di consigliere di amministrazione della società Stretto di Messina S.p.A.; compenso una Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7267 AI RESOCONTI tantum per le funzioni di Direttore generale ANAS per il periodo 27 luglio-28 dicembre 2006; emolumento per l’incarico di collaudatore del Mose di Venezia; emolumento per le qualità di consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Roma; gli emolumenti assommano ad un totale complessivo annuo lordo di oltre 1.500.000 euro: ben cinque volte superiore, quindi, alla retribuzione di riferimento del I Presidente della Corte di cassazione; in questo quadro, risulta agli interroganti che l’ANAS nel mese di gennaio 2007 ha corrisposto al Presidente-Direttore generale Ciucci il compenso mensile netto di oltre 150.000 euro, a titolo di parziale remunerazione delle voci anzidette –: se il Ministro dell’economia e delle finanze sia a conoscenza dell’esatto ammontare dei compensi percepiti o che saranno comunque corrisposti, a qualsiasi titolo, al Presidente-Direttore generale dell’ANAS, con particolare riguardo alle clausole pattuite con il contratto di assunzione a Direttore generale dell’ANAS e in riferimento all’indennizzo da corrispondere in caso di estinzione anticipata del contratto, ivi compresi gli oneri previdenziali assistenziali sostenuti dall’ANAS nonché degli ulteriori fringe benefit dandone comunicazione agli interroganti; quali siano gli obiettivi annuali e specifici « preconcordati » per l’erogazione della quota variabile non superiore al 50 per cento della retribuzione fissa; quali iniziative urgenti il Ministro dell’economia e delle finanze, nella sua qualità di azionista unico dell’ANAS, nonché il Ministro delle infrastrutture, incaricato dell’alta vigilanza sull’ANAS, intendano assumere per porre rimedio alla nomina del presidente Ciucci a Direttore generale dell’ANAS, ad avviso degli interroganti illegittima, che, oltre a generare, a seguito del cumulo delle cariche, una duplicazione di spesa, in contrasto con l’orientamento sancito nella legge finanziaria per il 2007 di contenimento della Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 spesa pubblica, è avvenuta, in realtà, attraverso una sostanziale auto-nomina a Direttore generale da parte dello stesso Ciucci, visti la sua posizione di Presidente dell’ANAS e il suo ruolo preminente nel Consiglio di amministrazione; se non si ritenga opportuno e utile porre al più presto termine alla suddetta situazione, che genera, altresı̀, un conflitto di interessi, in quanto il Presidente, in virtù dei suoi poteri, è chiamato ad esercitare le potestà di controllo su se stesso, con evidente commistione dei ruoli di controllore e controllato; se il Ministro dell’economia e delle finanze intenda verificare la correttezza dell’agire dei propri uffici che hanno compiti di vigilare sulle società interessate; quali provvedimenti urgenti il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro delle infrastrutture intendano adottare per impedire al Presidente-Direttore generale dell’ANAS Ciucci di continuare negli incarichi attribuitigli da altri organismi pubblici o privati, ovvero di assumerne altri, dal momento che, in qualità di Presidente dell’ANAS, ha il potere di conferire incarichi di collaudatore ovvero di arbitro o di consulente o di componente di collegi arbitrali ovvero di altra natura a favore di soggetti terzi; quali azioni il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro delle infrastrutture intendano assumere nei confronti del presidente del Collegio sindacale ove si ravvisino irregolarità nella sua condotta con riferimento alla vicenda illustrata in premessa; quali iniziative urgenti il Presidente del Consiglio dei ministri intenda assumere per segnalare al Presidente della Corte dei conti il comportamento del magistrato delegato al controllo, le cui disattenzioni ovvero mancati rilievi possano aver compromesso l’attività sindacatoria dell’istituto di appartenenza ed anche, ai sensi dell’articolo 100 della Costituzione, il potere di controllo del Parlamento. (4-04451) * * * Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7268 AI RESOCONTI AFFARI ESTERI Interrogazione a risposta orale: DEIANA. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che: in un articolo pubblicato dal settimanale Left (8 giugno 2007) si legge che un giovane ricercatore, cittadino italiano residente negli Stati Uniti per motivi di lavoro, si è recato in Canada per una conferenza internazionale e al ritorno si è visto negare il reingresso negli USA; la ragione di tale divieto risiederebbe nel fatto che il ricercatore prima di andarsene non si era registrato all’aeroporto; infatti una legge chiamata Special Registration, impone a tutti i cittadini maschi di 25 paesi a maggioranza mussulmana (più la Corea del Nord) regole speciali per viaggiare fuori dagli USA. Questa legge si applica anche ai cittadini italiani (come nel caso in questione), figli di italiani che sono nati in uno di quei 26 paesi; come lui stesso afferma nell’articolo del settimanale citato « dal 2003 sono andato e venuto dagli Usa diverse volte, solo nel 2005 sono stato informato della necessità della registrazione in uscita ». Allora fornito una serie di credenziali lo fecero rientrare. Successivamente come afferma lui stesso « nel luglio del 2006 sono andato in vacanza in Messico, alla frontiera, in uscita, mi dissero che la registrazione non era necessaria, perché il Messico è membro del North american free trade agreement, il Nafta... »; questo cittadino italiano si trova nella condizione di non poter tornare più indietro con tutte le conseguenze umane e finanziarie del caso; al consolato italiano di Toronto hanno detto che non possono far nulla, gli Usa sono un paese sovrano che fa quello che crede; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 non è il primo caso del genere che si verifica. In un’interrogazione presentata dalla deputata Europea Elena Paciotti alla Commissione l’11 febbraio 2004 si afferma che « Il cittadino italiano Marco Fornari, figlio di diplomatici di carriera e per questo nato a Gedda in Arabia Saudita, ove il padre prestava servizio, ha studiato all’Università Suffolk di Boston ed ora è iscritto a quella di Lubbock in Texas. Dopo l’attacco dell’11 settembre il suo nome è stato inserito nella lista nera delle persone sospette a causa del luogo di nascita. A seguito di numerosi interrogatori, le autorità di Dallas gli hanno comunicato che la sua situazione era chiarita. Rientrato in Italia per le vacanze di Natale, al suo rientro è stato fermato all’aeroporto di Dallas, ammanettato, legato a una catena con altri detenuti, chiuso in una cella fredda senza poter avvertire nessuno e caricato l’indomani mattina sul primo volo per l’Europa diretto a Stoccarda. Analoga sorte è toccata ad un uomo d’affari svedese, chiuso nella stessa cella. Marco Fornari, impedito a tornare negli Stati Uniti, ha perso il semestre di studi ma deve continuare a pagare l’affitto del suo appartamento ove restano libri e oggetti personali »; qualora le notizie riportate dal settimanale Left corrispondessero al vero, saremmo in presenza di una palese violazione dei diritti fondamentali di un cittadino italiano –: se il Ministro sia al corrente di tale situazione e quali azioni abbia intrapreso o intenda intraprende per cercare di risolvere tale situazione; se intenda attivarsi, anche sollecitando il Governo americano, al fine di evitare il ripetersi di situazioni analoghe. (3-01119) Interrogazioni a risposta scritta: D’AGRÒ. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che: la maggior parte delle Ambasciate italiane si sono dotate di call center per la Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7269 Camera dei Deputati — AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 prenotazione delle visite dei cittadini stranieri, necessarie ai fini della presentazione dei documenti per la richiesta del visto di ingresso in Italia (per quei Paesi che ne hanno bisogno); circa la metà degli oltre 4 milioni di sfollati che hanno abbandonato l’Irak per i Paesi vicini (Giordania, Siria, ecc...) sono bambini e versano in gravi condizioni umanitarie –: tali call center sono affidati a società esterne e locali che addebitano al cittadino straniero una cifra variabile, a seconda dei Paesi, dai 20 centesimi al minuto della Serbia all’1,2 euro al minuto della Moldavia; quali iniziative il Governo italiano intenda assumere nelle competenti sedi internazionali e nell’ambito della missione del nostro Paese in Irak. (4-04423) accade spesso che gli operatori dei call center lascino in attesa il chiamante per venti-trenta minuti per poi, in più casi, invitare a richiamare; CASSOLA. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che: durante il periodo estivo, quando l’afflusso delle chiamate è maggiore, può succedere che al cittadino straniero vengano addebitati dai 10 ai 30 euro prima di riuscire ad ottenere un appuntamento, magari in Paesi dove lo stipendio medio è di circa 200 euro –: a quali società e con quali criteri siano stati affidati call center al servizio delle ambasciate italiane e con quali criteri e modalità siano state scelte; come vengano utilizzati i soldi addebitati per le chiamate; se non intenda intervenire per superare siffatte disfunzioni che screditano l’immagine del nostro Paese. (4-04421) BRIGUGLIO. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che: secondo l’ultimo rapporto Unicef la condizione dei minori in Irak è drammatica; in particolare è sceso il livello di alfabetizzazione dei bambini dei quali circa la metà non va a scuola; un minore su tre è malnutrito e il dato riguarda in particolare bambini tra i 12 e i 23 mesi; i due terzi della popolazione, compresi i minori, non ha accesso all’acqua potabile; come noto, sabato, 14 luglio 2007 è stata siglata all’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) l’ipotesi di accordo per il rinnovo dei contratto del comparto Ministeri relativo al quadriennio normativo 2006-2009 ed al biennio economico 20062007; la piattaforma sindacale prevedeva, alla voce « rivendicazioni per il personale a contratto del Ministero degli Affari Esteri », la riformulazione della disciplina del trattamento economico in caso di malattia per equiparare la medesima alle previsioni del CCNL (contratto di comparto nazionale di lavoro) attualmente in vigore nel pubblico impiego; attualmente il personale a contratto usufruisce per legge, in caso di malattia, di soli giorni 45 nell’arco dei tre anni. È visibile una sperequazione rispetto agli altri lavoratori destinatari dello stesso CCNL; nonostante i sindacati presenti ai tavoli delle trattative abbiano richiesto la pari dignità di trattamento con i dipendenti del pubblico impiego (il personale di ruolo dello stesso Ministero usufruisce durante i periodi di servizio all’estero di giorni 45 annuali e, una volta tornato alla Farnesina, di giorni 180), l’amministrazione degli Esteri non si è dichiarata disponibile ad adeguare i trattamento in caso di malattia del personale a contratto a quello vigente nel pubblico impiego. L’accordo per il rinnovo dei contratto è Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7270 AI RESOCONTI stato quindi firmato con il passaggio dagli attuali 45 giorni a 90 giorni ogni triennio –: se non ritenga che la soluzione adottata non stabilisca il principio di parità di trattamento della categoria con il restante personale della Farnesina e quali misure o iniziative intenda adottare per quanto attiene al diritto di voto attivo e passivo per le rappresentanze sindacali unitarie. (4-04424) Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 aree ad alta biodiversità come il caso del parco dello Yasunı̀ con il triplice obiettivo di: rispettare i diritti dei popoli nativi, conservare la biodiversità e controllare i cambiamenti climatici; Correa ha pensato di risolvere il problema vendendo il greggio ancora nel sottosuolo al barile ai privati cittadini che siano interessati, purché lascino il greggio lı̀ dove sta; ZANELLA. — Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: ai paesi « ricchi » spetterebbe di elargire una compensazione del 50 per cento di quello che lo stato ecuadoriano guadagnerebbe in caso di sfruttamento dei giacimenti, in vero ossequio al principio delle responsabilità « differenziate » in relazione ai cambi climatici –: la minaccia dei cambiamenti climatici e la grande emergenza ambientale planetaria sono ormai sotto gli occhi di tutti e rendono sempre più urgente il bisogno di attivarsi per garantire un futuro al nostro pianeta ed all’umanità intera; se il Governo non ritenga opportuno farsi promotore a livello internazionale e in sede Onu di una moratoria internazionale sulle estrazioni petrolifere in aree ricche di biodiversità e abitate da popolazioni native; dal governo ecuadoriano di Rafael Correa è stata avanzata una proposta in grado di perseguire questi obiettivi, relativamente alla zona a più alta biodiversità del pianeta: il parco dello Yasunı̀, riserva mondiale della biosfera che conserva un’importante porzione di foresta amazzonica e ospita gli ultimi popoli nativi americani non ancora contattati, dichiarato dall’Unesco nel 1979 Patrimonio dell’Umanità; se, dopo le dichiarazioni di sostegno di alcuni paesi europei quali la Spagna e la Norvegia, anche il Governo italiano non voglia cogliere l’occasione per praticare concretamente una vera inversione di rotta basata sulla giustizia ecologica ed ambientale, appoggiando la moratoria proposta dal governo ecuadoriano di Correa per la tutela dei parco dello Yasunı̀, comprando quote di petrolio che andranno a costituire un fondo per lo sviluppo e la tutela del parco e per la produzione di energie rinnovabili, contribuendo concretamente alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, responsabili dei riscaldamento globale. (4-04439) l’Ecuador è anche uno dei Paesi più poveri del Cono Sur e le riserve di greggio custodite sotto il suolo di Yasunı̀ darebbero prezioso fiato all’economia del Paese, per questo i predecessori dell’attuale presidente Rafael Correa avevano intavolato trattative con compagnie petrolifere per l’estrazione del greggio in questione; Correa si è trovato, quindi, tra due fuochi: estrarre il greggio distruggendo il parco, oppure salvaguardare il parco e rinunciare a una fonte di reddito essenziale per il Paese; il ministro per l’energia dell’Ecuador, Alberto Acosta, ha avanzato la proposta di non sfruttare campi petroliferi presenti in * * * AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE LOCALI Interrogazione a risposta scritta: BORGHESI. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. — Per sapere – premesso che: è corrente in provincia di Treviso « Asco Holding SpA », società partecipata Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7271 AI RESOCONTI da novantatré comuni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia; detta società controlla un gruppo di società che operano in una logica multiutility nel settore dell’energia e della distribuzione del gas, dunque più in generale nel campo dei servizi pubblici; nel settore della distribuzione del gas la società controllata è denominata Ascopiave SpA, di cui Asco Holding detiene il 60 per cento del capitale; è dunque ragionevole affermare che la società ha una sostanziale natura pubblica; Ascopiave detiene nel settore della distribuzione e vendita del gas concessioni e affidamenti diretti per la fornitura del servizio in centocinquantacinque comuni localizzati in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia, con una rete di distribuzione proprietaria che si estende per circa seimilatrecento chilometri; la società dal 12 dicembre 2006 è quotata sul segmento Star di Borsa Italiana; in sede di assemblea dei soci, tenutasi il 25 giugno 2007, è stato deliberato l’aumento del compenso per ciascuno dei cinque componenti del Consiglio di Amministrazione da 20.000 euro a 70.000 euro l’anno; l’assemblea ha inoltre deliberato un piano di incentivazione basato sul phantom stock option che si risolverà in ulteriori incrementi dei compensi e benefit anche per i suddetti amministratori; il suddetto meccanismo appare inappropriato per un’azienda che opera in condizioni di sostanziale monopolio e che per tale motivo non ha bisogno di incentivi, magari basati su indicatori di tipo qualitativo e controvertibile e quindi di facile dimostrabilità –: l’interrogante ritiene contrario ai principi generali che un concessionario di pubblici servizi essenziali sostenga costi cosı̀ elevati per l’organo di amministra- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 zione, attesa la valenza sociale del servizio e per il fatto che i costi energetici sono nel nostro Paese in linea di massima superiori a quelli dei nostri competitori industrializzati; inoltre, un aumento cosı̀ elevato del compenso ai consiglieri ed il meccanismo di stock option posto in essere avrebbe meglio potuto essere destinato a riduzioni tariffarie a vantaggio in particolare delle fasce sociali più deboli ed alle famiglie che in un contesto storico come il nostro faticano ad arrivare alla fine del mese; se intenda assumere iniziative normative affinché i concessionari di tali servizi pubblici, anche in considerazione dello scarso rischio d’impresa, ed in particolare quando sono espressione del settore pubblico, siano vincolati a remunerazioni più consone al servizio medesimo ed al divieto di ulteriori benefit attraverso meccanismi poco trasparenti come quelli delle stock option. (4-04448) * * * AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE Interrogazione a risposta orale: COSENZA. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: le molteplici attività umane che si sono sviluppate con il progresso scientifico e tecnologico hanno contribuito notevolmente a modificare le condizioni ambientali sia sulla terraferma, sia nelle acque, con il risultato di aver trasformato, a volte in maniera irreversibile, determinati ecosistemi; il mare è stato purtroppo considerato il recapito finale di quasi tutti i rifiuti generati dall’uomo, con la convinzione che, data la sua vastità, sarebbe stato in grado di attutire tali impatti antropici; Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7272 AI RESOCONTI tra le maggiori fonti di rifiuti che vengono scaricati in mare, che sono una delle potenziali cause di alterazioni ambientali, troviamo principalmente i liquami urbani (immessi direttamente in mare o trasportati dai corsi d’acqua), gli scarichi industriali e di natura agricola (comprese le acque di dilavamento di tali suoli), nonché gli scarichi di navi e imbarcazioni private; da molti anni, gli 8.000 chilometri di coste italiane subiscono la crescente invasione di rifiuti solidi non biodegradabili e di sostanze solide ed inalterabili, che fanno parte del vivere quotidiano (buste e bottiglie di plastica), provenienti dagli scarichi domestici o abbandonati nel mare da turisti irresponsabili; le sostanze contaminanti contenute nell’acqua inquinata, oltre a provocare innumerevoli danni alla salute dell’uomo, comportano l’alterazione dell’equilibrio naturale della flora, della fauna marina, dei fondali e delle spiagge delle coste italiane; la situazione peggiora di anno in anno nonostante le molteplici campagne di sensibilizzazione, promosse dalle associazioni ambientaliste italiane, che hanno l’obiettivo di educare i giovani, e i meno giovani, al rispetto e alla salvaguardia del mare –: quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda assumere, al fine di scongiurare ulteriori danni alla salute del mare che rappresenta un vero e proprio patrimonio per il nostro sistema economico ed ambientale. (3-01117) Interrogazioni a risposta scritta: PEDRINI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: nel maggio 2005 Enel ha presentato a codesto Ministero e all’allora Ministero delle Attività Produttive il progetto e lo studio di impatto ambientale relativo alla Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 conversione a carbone della centrale di Porto Tolle; nel dicembre 2005 la regione Veneto ha espresso parere positivo di compatibilità ambientale prescrivendo la riduzione da 4 a 3 sezioni e una durata di esercizio del nuovo impianto fino al 31 dicembre 2030; nel luglio 2006 la Commissione nazionale VIA ha effettuato i previsti sopralluoghi sul sito ed ha richiesto integrazioni e chiarimenti sul progetto; nell’ottobre 2006 Enel ha fornito le suddette integrazioni; nel gennaio 2007 la regione Veneto ha espresso un nuovo favorevole parere di compatibilità ambientale. Da ultimo, nel giugno 2007, al fine di apportare ulteriori miglioramenti al progetto, Enel ha richiesto a codesto Ministero la sospensione del procedimento VIA fino al 31 agosto prossimo; dal punto di vista ambientale l’utilizzo tecnologicamente avanzato del carbone consente di raggiungere limiti di emissioni estremamente contenuti e al di sotto della metà di quelli consentiti dalle nuove norme comunitarie che entreranno in vigore nel 2008 sia per l’anidride solforosa, sia per gli ossidi di azoto, sia per le polveri e, grazie alla riduzione di taglia, anche per la CO2; l’impianto a carbone di Porto Tolle sarà dotato di filtri ad elevata efficienza (99,9 per cento) per catturare i residui solidi della combustione che assicurerebbero una riduzione fino al 73 per cento di tutte le emissioni; anche dal punto di vista della logistica dei combustibili, il progetto prevede il massimo rispetto ambientale: tutte le fasi del ciclo, dal trasporto allo scarico in banchina, fino allo stoccaggio nei carbonili e al successivo invio nelle caldaie, avverrebbero con nastri trasportatori e strutture chiusi ed isolati rispetto all’esterno evitando qualunque dispersione di polveri; il carbone rappresenta oggi, a livello internazionale, un’alternativa concreta e sicura per la produzione di energia e nel nostro Paese, invece, esso viene usato per una quota modestissima (14 per cento contro un 31 per cento medio dell’Europa, Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7273 AI RESOCONTI il 39 per cento nei Paesi OCSE) mentre Paesi attenti all’ambiente come Danimarca (32 per cento) o Germania (47 per cento) ne fanno ampiamente ricorso; in Germania sono in autorizzazione e costruzione 12 nuovi siti a carbone, negli Stati Uniti lavorano oltre 100 impianti a carbone e in Australia il 78 per cento di energia è prodotta con il carbone; il ricorso al carbone contribuisce a diversificare il mix dei combustibili attualmente utilizzato in Italia, con un grande sbilanciamento nei confronti del metano e dell’olio combustibile (circa il 70 per cento), che garantisce una migliore sicurezza delle fonti di approvvigionamento e una riduzione della bolletta elettrica italiana del 20-25 per cento che l’allineerebbe a quella degli altri Paesi europei; l’impianto di Porto Tolle è assolutamente indispensabile per garantire la sicurezza energetica del nostro Paese tale, cioè, da scongiurare gli attuali e noti a tutti rischi di black out –: sulla base di quali motivazioni la Commissione VIA, stando alle indiscrezioni apparse sulla stampa in questi ultimi giorni, avrebbe intenzione di rigettare l’istanza di sospensiva presentata da Enel e contestualmente, di esprimere parere negativo sul progetto di conversione a carbone pulito della centrale di Porto Tolle, posto che, se cosı̀ fosse, il territorio perderebbe 2 miliardi di euro di investimenti e, nell’immediato, perderebbero il proprio posto di lavoro 200 addetti alla manutenzione dell’impianto e 300 dipendenti Enel verrebbero ricollocati in tutta Italia e nell’arco del prossimo quinquennio verrebbero meno i circa 4.000 posti di lavoro che la riconversione garantirebbe. (4-04432) MARIO RICCI e CACCIARI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: in considerazione dell’esigenza, particolarmente avvertita in Versilia, di di- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 sporre di siti di smaltimento di marmettola (un rifiuto della segagione del marmo e del granito), una decina di anni fa si decise di smaltire la marmettola riempiendo cavità esistenti (e divenute con il tempo dei laghetti) presso cave di ghiaia in pianura in località Brentino, nel comune di Massarosa, nell’ambito di un progetto che prevedeva anche la risistemazione ambientale delle cave e la ricostituzione dell’ambiente originale della zona; il decreto legislativo n. 36 del 13 gennaio 2003 (Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) ha disposto, però, che i rifiuti (pertanto anche la marmettola) non possono essere smaltiti in acqua; di conseguenza l’entrata in vigore del sopra citato decreto legislativo avrebbe reso impossibile la prosecuzione dell’attività del sito di smaltimento, in quanto a Brentino la marmettola è smaltita riempiendo dei laghetti. Peraltro, lo stesso decreto legislativo n. 36 del 2003 all’articolo 17 ha stabilito che le discariche già autorizzate alla data della sua entrata in vigore potevano continuare a funzionare fino ad una certa data (inizialmente sino al 13 luglio 2005, poi – a seguito di alcune proroghe disposte con decreto-legge e da ultimo con la legge finanziaria per il 2007 – sino al 31 dicembre 2007); il sito del Brentino, pertanto, è al momento attivo, e avvicinandosi la data di chiusura del sito (31 dicembre 2007), gli industriali del settore hanno sostenuto che il sito del Trentino deve continuare a funzionare; nel tentativo di ottenere questo obiettivo, gli industriali del settore hanno avanzato la tesi secondo la quale, essendo stata aperta la discarica del Brentino nell’ambito di un progetto di risistemazione ambientale della zona del Brentino stesso, la continuazione dell’attività della discarica poteva essere legittimata sulla base di un’integrazione di uno dei due accordi di programma stipulati con il Ministero dell’ambiente rispettivamente per la depurazione in Versilia e per il lago di Massaciuccoli; Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7274 AI RESOCONTI questa tesi al momento non ha trovato fortunatamente accoglienza presso il Ministero dell’ambiente, mentre la provincia di Lucca e l’Arpat hanno espresso il convincimento che la discarica del Brentino vada chiusa alla data del 31 dicembre 2007 con eventuale successivo avvio dell’intervento di risistemazione e ripristino ambientale; è doveroso svolgere ogni tipo di intervento consentito, nel doveroso rispetto delle prerogative degli Enti Locali della zona, al fine di garantire finalmente, dopo ben quattro anni dal decreto legislativo n. 36 del 13 gennaio 2003, la definitiva chiusura della discarica di marmettola in località Brentino, nel comune di Massarosa –: se intenda confermare il proprio intendimento nel senso che vada data piena attuazione, senza proroghe o deroghe, alla normativa sullo smaltimento dei rifiuti. (4-04447) Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL * LUGLIO 2007 il Presidente del Corecom Calabria, dottor Umberto Giordano, in data 16 luglio 2007, senza una preventiva consultazione dell’Ufficio di Presidenza, con provvedimento d’urgenza, ha annullato la citata delibera del 2 luglio 2007; le due emittenti televisive escluse avevano avuto accesso al contraddittorio di legge ed il procedimento del 2 luglio 2007 si era concluso nel rispetto della legge –: se esistano pareri, rilasciati dal Ministero delle comunicazioni, difformi dai contenuti della legge n. 448 del 1998; quali urgenti iniziative intenda attuare per verificare se il Corecom Calabria abbia deliberato nel rispetto delle normative vigenti e quali motivazioni abbiano portato il Presidente del Comitato in questione a disattendere il regolamento e le decisioni assunte da tutti i componenti nella seduta del 2 luglio 2007. (4-04446) * * 19 * * * COMUNICAZIONI Interrogazione a risposta scritta: ANGELA NAPOLI. — Al Ministro delle comunicazioni. — Per sapere – premesso che: le norme contenute nella legge n. 448 del 1998 e nel decreto ministeriale n. 292 del 2004, nel regolare la distribuzione dei finanziamenti alle televisioni, fissa i requisiti necessari per la relativa assegnazione; i Corecom, su delega del ministero interrogato, hanno l’obbligo di verificare i suddetti requisiti per la distribuzione dei finanziamenti alle televisioni private dei rispettivi territori regionali; il Corecom Calabria, nella seduta del 2 luglio 2007, ha approvato la delibera per i finanziamenti 2005, escludendo due emittenti televisive, valutate non in regola con le operazioni contabili; DIFESA Interrogazioni a risposta scritta: LION. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: a pochi passi dal monte Limbara in un contesto paesaggistico e naturalistico particolarmente bello si parano le enormi parabole di quella che una volta fu la Base USAF da sempre denominata impropriamente Base Nato sul Monte Limbara, un tempo potente stazione per ricerche ed elaborazioni dati ed impianti radar; la Base, senza nessuna trattativa con l’amministrazione comunale proprietaria del terreno, nacque, in gran segreto, fra molti omissis ed accordi mai svelati, nel 1968 come stazione radiotelegrafica ad onda lunga per poter comunicare anche con i sommergibili; Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7275 Camera dei Deputati — AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 la cifra che il Governo americano pagava annualmente allo Stato italiano per la locazione del sito era di cinque lire; civile e militare, nonché nel Corpo dei Vigili del Fuoco, per tutti i militari volontari cessati senza demerito dal servizio; con l’avvento dei satelliti, la base fu abbandonata il 31 ottobre del 1993, e anziché essere restituita al comune, legittimo proprietario, fu passata, per cosı̀ dire, al ministero della difesa che l’affidò in custodia all’Aeronautica Militare che fino ad ora si è limitata ad inviare saltuariamente degli ispettori sul luogo; alla fine del terzo anno di servizio, circa novanta militari volontari arruolati nelle Forze Armate in seguito al superamento del concorso indetto il 2 giugno 2002 hanno preso parte ad un ulteriore concorso per l’arruolamento nel corpo dei Vigili del Fuoco, identificato come « quinto decreto-terzo bando »; allo stato l’area, cosı̀ come descritta da un servizio giornalistico di Cinquestelle del 16 agosto 2006, è una pericolosa fonte di inquinamento per la natura delle sostanze in essa abbandonate: ammasso di ferraglie arrugginite, generatori e batterie in un enorme capannone, depositi arrugginiti, le stesse parabole, dalle mura della vecchia base, ma soprattutto dalle volte, pendono pannelli di lana di vetro in quantità industriale, acqua sporca e maleodorante sgocciola lentamente sul terreno il degrado che appare evidente ad ogni passo ed in ogni stanza, incutono preoccupazione per le conseguenze che lo stesso, se non viene bloccato ed eliminato, potrà avere sull’intero habitat della montagna, sulle sorgenti, sulla flora e sulla stessa fauna; l’area del Limbara è peraltro interessata da un progetto per la creazione di un Parco Naturale –: quale utilizzo il Ministero della Difesa abbia in programma per l’ex base USAF; se non si ritenga di dover provvedere alla messa in sicurezza dell’area e alla sua bonifica; se non sarebbe opportuno restituire al Comune il possesso dell’area. (4-04422) GRIMOLDI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: le leggi vigenti prevedono riserve di posti nelle forze di polizia ad ordinamento in occasione di tale concorso, dopo le visite mediche, il Ministero della Difesa ha certificato l’idoneità di tutti e novanta gli aspiranti vigili del fuoco, provvedendo altresı̀ a stilare una graduatoria; il Corpo dei Vigili del Fuoco ha successivamente incorporato soltanto i primi 52 militari volontari cessati dal servizio senza demerito tra i novanta dichiarati idonei dalla Difesa; il destino degli altri quarantotto idonei è al momento indeterminato, e ciò malgrado le ampie vacanze d’organico esistenti nel Corpo dei Vigili del Fuoco –: quale sia l’opinione del Governo circa i fatti generalizzati nella premessa ed in particolare circa la possibilità che entro un arco di tempo ragionevole i militari volontari cessati senza demerito dal servizio e dichiarati idonei all’incorporazione nei Vigili del Fuoco vengano effettivamente arruolati. (4-04430) PORCU. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: al concorso per il reclutamento di 1507 allievi agenti della Polizia di Stato, previsto nel bando della Gazzetta Ufficiale, 4a serie speciale « Concorsi ed esami », del 17 dicembre 2006, non potranno partecipare tutti coloro che si trovano a svolgere il servizio volontario in ferma prefissata a 4 anni; Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7276 AI RESOCONTI i volontari VFP4, per divenire tali, devono provenire dai cosiddetti ruoli VFB1, e possedere requisiti di moralità e condotta incensurata; il citato bando, del ministero dell’interno, prevede tra l’altro la possibilità di concorrere per quei VFB1, che abbiano svolto almeno 6 mesi in tale stato, ovvero se collocati in congedo, abbiano concluso tale ferma di un anno; le domande dei VFB4 per l’ammissione al concorso per il reclutamento degli allievi agenti di Polizia, sono state respinte per « difetto requisito stato giuridico previsto »; la situazione sommariamente descritta, sembra determinare una discriminazione inaccettabile che impedisce a tante ragazze e ragazzi di partecipare al concorso e quindi di poter entrare nella Polizia di Stato e finalmente superare lo status di lavoratore precario –: quali provvedimenti, alla luce di quanto esposto, il Governo intenda tempestivamente assumere, per garantire la partecipazione al citato concorso, a tutti gli esclusi VFB4; quali iniziative siano previste, al fine di favorire la possibilità di una occupazione con assunzione a tempo indeterminato per i cosiddetti VFB4, e sanare cosı̀ evidenti discriminazioni delle quali sono stati protagonisti i volontari VFB4 come la descritta esclusione dai concorsi per le carriere iniziali delle Forze Armate. (4-04441) * * * GIUSTIZIA Interrogazione a risposta scritta: BERTOLINI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: in data 17 luglio 2007 il quotidiano Il Giornale ha pubblicato la notizia secondo cui Alfredo Mazzamauro, detenuto presso il carcere di Spoleto perché accusato di far parte delle nuove Brigate Rosse, avrebbe Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 inviato via internet delle comunicazioni riguardanti le modalità degli spostamenti che lo hanno portato dal penitenziario milanese di S. Vittore all’istituto penitenziario umbro; la missiva sarebbe stata pubblicata sul sito del centro sociale « Gramigna » di Padova, il quale in questi ultimi mesi si è contraddistinto per l’organizzazione di cortei di solidarietà ai brigatisti detenuti in alcune città italiane; nei mesi scorsi altri brigatisti avrebbero utilizzato il computer in loro dotazione per inviare, sempre via web, messaggi minatori contro la Chiesa cattolica ed i suoi massimi rappresentanti –: se sia a conoscenza dei fatti come sopra esposti; se voglia informare la Camera dei deputati di eventuali ulteriori indicazioni a sua disposizione; se l’autorizzazione all’uso di mezzi informatici, concessa a pericolosi terroristi, non sostanzi una palese violazione del regime carcerario, con pericolose ripercussioni sulla sicurezza e l’ordine pubblico del nostro Paese; se sia intenzionato a porre in essere provvedimenti specifici per regolamentare, monitorare ed eventualmente limitare l’uso di tali dispositivi elettronici da parte di personaggi che ne dispongono per diffondere messaggi pericolosi ed illegali. (4-04445) * * * INFRASTRUTTURE Interrogazioni a risposta scritta: LANDOLFI. — Al Ministro delle infrastrutture. — Per sapere – premesso che: la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (cosiddetta « legge obiettivo »), all’articolo 1, ha stabilito modalità di individuazione delle infrastrutture pubbliche e private e Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7277 AI RESOCONTI degli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese; la suddetta disposizione onerava il Governo della redazione di un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali ivi specificamente previste, demandando al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (anche CIPE) di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001; con la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51 del 2002 S.O.) il CIPE provvedeva all’approvazione del 1o Programma delle opere strategiche che riporta, all’allegato 1 – nell’ambito del « Corridoio plurimodale tirrenico-nord Europa », alla voce « Sistemi stradali ed autostradali » – la « A1 (Capua)-Domitiana ed adeguamento »; dal momento della sua approvazione, la « legge obiettivo » ha subı̀to – nel corso dei primi anni di applicazione – modificazioni e perfezionamenti, tra i quali anche l’attribuzione al Ministero, allora denominato delle infrastrutture e dei trasporti, della responsabilità dell’istruttoria e della funzione di supporto alle attività del competente CIPE, dando facoltà al suddetto dicastero di avvalersi di uno specifico organismo denominato « struttura tecnica di missione »; successivamente, la legge 23 dicembre 2005, n. 266 ha previsto, in particolare, il finanziamento degli interventi di realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla legge n. 443 del 2001; con la delibera 29 marzo 2006, n. 97 (Gazzetta Ufficiale n. 198 del 2006), il CIPE approvava, con le prescrizioni e raccomandazioni proposte dall’allora Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il progetto preliminare « Strada statale 7-quater Domitiana: lavori di ammodernamento alla sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la va- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 riante di Mondragone », assegnando all’opera, in via programmatica, un contributo di 9,834 milioni di euro per quindici anni a valere sui fondi recati dall’articolo 1, comma 78, della citata legge n. 266 del 2005 con decorrenza 2007, contributo suscettibile di sviluppare un volume di investimenti di 110 milioni di euro, e prevedendo che l’assegnazione definitiva del contributo fosse disposta previa sottoposizione al CIPE stesso, entro due mesi dalla data di pubblicazione della medesima delibera sulla Gazzetta Ufficiale, del progetto definitivo di uno stralcio funzionale dell’opera coerente con il contributo medesimo e con le eventuali ulteriori disponibilità che risultassero destinate all’opera; con nota del 21 dicembre 2006, n. 520, il Ministero delle infrastrutture trasmetteva una nota nella quale proponeva la revoca dell’assegnazione programmatica disposta con la predetta delibera n. 97 del 2006, rilevando che il termine di cui sopra era scaduto, in quanto la delibera era stata pubblicata il 26 agosto 2006, e prendendo atto che l’ANAS S.p.A. aveva rappresentato l’impossibilità di individuare uno stralcio funzionale realizzabile con le risorse messe a disposizione ed aveva evidenziato per contro tre possibili ipotesi di stralci funzionali di costo superiore a detto contributo; stante il comportamento di ANAS S.p.A. e le modalità di gestione della specifica pratica, il CIPE – con delibera del 5 aprile 2007 – cogliendone il pretesto, non esitava a revocare l’assegnazione del primo contributo di 9,834 milioni di euro, inficiando la realizzabilità – in tempi ragionevoli – dell’intera opera, ed indirizzando gli impegni economici e progettuali, precedentemente dedicati ad un importante e strategico investimento infrastrutturale per il meridione d’Italia, alla realizzazione della metropolitana della Città di Bologna; il Ministero delle infrastrutture, nel contempo (ossia nella stessa delibera di revoca), veniva contraddittoriamente e sorprendentemente impegnato dal CIPE a Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7278 AI RESOCONTI proseguire « in relazione al carattere strategico dell’opera » l’iter istruttorio con l’ANAS, per la scelta dello stralcio funzionale da realizzare, nell’ambito delle tre proposte già elaborate, e ad individuare altre possibili forme di copertura del relativo costo –: per quali logiche motivazioni, un’opera – che ha già superato il vaglio e la lunga elaborazione della programmazione delle infrastrutture nazionali strategiche (tra cui la stesura del progetto preliminare corredato dello studio di impatto ambientale, il parere favorevole espresso dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, il parere favorevole espresso dalla Giunta regionale della Campania ed infine il parere favorevole del Ministero per i beni e le attività culturali) e per la quale viene tutt’oggi confermata la sua strategicità – sia stata oggetto di cosı̀ generica, ed errata, istruttoria tale che, nonostante la non irrisoria parte di disponibilità finanziarie già autorizzate, ANAS S.p.A. non sia riuscita a produrre un progetto di stralcio funzionale compatibile con i parametri economici previsti, nonostante si afferma siano state prodotte – da ANAS S.p.A. stessa – ben tre diverse ipotesi progettuali; per quali motivi ANAS S.p.A., anziché agire quale mero organo tecnico di esecuzione delle decisioni strategiche operate nella appropriata sede CIPE, è di fatto assurta a soggetto che – lasciando trascorrere inutilmente il tempo prescritto (due mesi dalla pubblicazione della delibera di assegnazione) e producendo più proposte progettuali tutte fuori dei conosciuti ed obbligati parametri economici – ha contraddetto la valutazione discrezionale di merito, operata in sede tecnicopolitica; se non si voglia – alla luce di quanto esposto in premessa e di quanto espressamente chiesto – trarre le logiche conseguenze provvedendo all’avvicendamento di chi, nei competenti Comparti di ANAS S.p.A., si è assunto la grave responsabilità di determinare l’irrealizzabilità della sud- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 detta opera, nonostante le importanti spese di istruttoria, e di sviluppo progettuale, che tutte le amministrazioni coinvolte hanno dovuto sostenere per giungere al completamento del progetto preliminare; stante la situazione, quali siano i tempi eventualmente contemplati per dare seguito all’opera di confermata considerazione strategica. (4-04429) MILANATO, MISTRELLO DESTRO, CAMPA, ZORZATO, GIUSEPPE FINI, FRATTA PASINI, GARDINI e PANIZ. — Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: la società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. (meglio conosciuta come Serenissima) evidenzia negli ultimi bilanci consolidati una gestione in perdita, dovuta alla miriade di società controllate e collegate, che inficiano il risultato positivo della capogruppo, la cui gestione peraltro non è priva di aspetti problematici; dal bilancio 2003 risulta che delle circa 30 società controllate due sono residenti all’estero, la Unifracom B.V. con sede a Rotterdam (Olanda) e l’altra, la Serenissima Investments S.A., con sede a Lussemburgo; nel bilancio 2005 tali società scompaiono, mentre figura una partecipazione del 25,57 per cento nella Acufon international LTD ed un’altra del 100 per cento nella Woodworth system LTD, entrambe con sede a Londra; poiché la gestione del servizio autostradale non è soggetta ad internazionalizzazione restano inspiegabili i motivi della partecipazione ed ancor di più quelli del controllo; indiscutibile la natura pubblica della citata società, che è partecipata per il 60 per cento da enti pubblici, comuni, province e camere di commercio venete e lombarde; una gestione non rispettosa dell’economicità e della trasparenza pone a rischio il loro patrimonio; è noto infatti Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7279 AI RESOCONTI che l’Autostrada Brescia-Padova S.p.A ha un eccessivo numero di amministratori nella capogruppo (1 ogni 9 chilometri di autostrada), mentre non è dato sapere quanti siano quelli delle controllate –: se ritenga legalmente corretto che una società di tale natura possa delegare parte della struttura e dei servizi a società estere, alcune delle quali collocate in Paesi conosciuti come « paradisi fiscali » e se questo non produca in ogni caso rilevanti problemi di trasparenza della gestione; se alla società Autostrada BresciaPadova S.p.A si applichi il disposto dei commi 728-729 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, legge finanziaria per il 2007, sia per quanto riguarda la composizione del consiglio d’amministrazione che per quanto riguarda i compensi degli amministratori e, in caso affermativo, quali azioni intenda avviare per il rispetto delle norme vigenti. (4-04442) * * * INTERNO Interrogazione a risposta in Commissione: COTA. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: si registra in gran parte dei presidi della Polizia di Stato distribuiti sul territorio nazionale una situazione di obiettivo disagio derivante dalla scarsità di mezzi disponibili; in particolare, risultano poche le automobili utilizzabili per il disimpegno dei servizi territoriali, a causa della penuria delle risorse assegnate alla manutenzione del vetusto parco macchine e della scarsità di autovetture nuove; la situazione è oggetto di puntuali denunce da parte del Sindacato Autonomo di Polizia; nel Comune di Alessandria, a fronte di un parco auto nominalmente composto da quindici vetture ne possono circolare Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 ogni giorno non più di due, costringendo il grosso delle pattuglie ad effettuare i propri pattugliamenti appiedate; tali autovetture sono Fiat Marea blindate, fabbricate nel 1999 e quindi obiettivamente ai margini della loro vita operativa; si attende da lungo tempo l’arrivo delle nuove Alfa 159 –: quale sia l’opinione del Governo circa i fatti generalizzati nella premessa ed in particolare circa la possibilità di assegnare sollecitamente nuove autovetture ai presidi della Polizia di Stato del Comune di Alessandria. (5-01312) Interrogazioni a risposta scritta: BELLANOVA. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: in quest’ultimo periodo le cosiddette « stragi del sabato sera » si stanno trasformando in stragi quotidiane dell’estate salentina, nelle quali perdono la vita molti giovani, per molteplici cause che andrebbero indagate al fine di scongiurare il costante spegnersi di vite umane; per ciò che concerne gli operatori di sicurezza e nello specifico le forze di Polizia Stradale, come riportano fonti sindacali, questo è il secondo anno consecutivo che in Provincia di Lecce, non giungono rinforzi estivi, con il conseguente svilimento psico-fisico degli agenti già in forza che sono costretti a sopperire, come possono, alla mancanza di personale; vi sono situazioni di assoluta emergenza e drammaticità che riguardano, ad esempio, i Commissariati di Otranto, dove si devono preferire quotidianamente i controlli di frontiera al porto, rispetto al controllo del territorio, ma anche Nardò che ha una giurisdizione territoriale talmente vasta da porlo in cima alle graduatorie nazionali e al cui controllo sono invece destinate solo due unità; Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7280 AI RESOCONTI a causa dei tagli previsti dal decreto n. 194 del 2002 e dalla finanziaria 2003, gli operatori di sicurezza si trovano a svolgere il proprio lavoro in una condizione di seria difficoltà, dove è difficile reperire automezzi, utili al controllo del territorio, che non siano in riparazione o del tutto inutilizzabili, con la conseguenza che le volanti sono costrette a lavorare per tutte le ventiquattro ore con lo stesso automezzo, cercando di far riposare gli organi meccanici nelle ore notturne, quando ciò si rende possibile; il Questore di Lecce, di concerto con alcuni Dirigenti dei Commissariati ha più volte portato all’attenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza tale situazione, con esplicite richieste di rinforzi di personale, visto che esiste la possibilità di distribuire, in modo più efficiente il personale aggregato da tempo presso il territorio Salentino, in luoghi dove la necessità lo richiede –: se il Ministro non ritenga di dover intervenire per cercare di far fronte a questa situazione di forte disagio che colpisce, in prima istanza, gli operatori di sicurezza, andando poi ad incidere, significativamente, su tutto il territorio salentino che richiede un controllo capillare che gli agenti in forza, pur dedicandosi con impegno, non possono da soli garantire, con il rischio che in questo periodo estivo, con il moltiplicarsi della popolazione, dovuta al turismo, si incorra in gravi scoperture che minano la sicurezza della popolazione salentina. (4-04425) ALESSANDRI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: il quartiere di Braida, nel Comune di Sassuolo, in Provincia di Modena, continua ad essere interessato da episodi di microcriminalità che intimidiscono la popolazione, limitandone di fatto la libertà; la situazione è particolarmente grave soprattutto sotto il profilo dello spaccio di stupefacenti, attività alla quale non sono Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 estranei i numerosi stranieri extracomunitari che vivono in alcune zone del quartiere; in seguito all’aggravarsi delle condizioni dell’ordine pubblico, la benemerita associazione di volontari « Comune del Parco Amico » ha deliberato la cessazione delle proprie attività, che si concentravano prevalentemente in uno spazio verde a ridosso delle due moschee che servono la comunità musulmana di Sassuolo; va sottolineato altresı̀ come delle predette moschee, una si trovi ospitata in un locale adibito ad uso laboratorio ceramico e l’altra sia alloggiata in un sito destinato ad attività commerciali –: quali iniziative intenda assumere il Governo per ripristinare la legalità nel quartiere di Braida. (4-04435) ALESSANDRI. — Al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: come riportato da articoli di stampa, nella città di Bologna dall’inizio dell’anno si sono registrati ben 13 casi di violenza sessuale, aggressioni o molestie a sfondo sessuale, messe in atto nei confronti delle donne; nella stragrande maggioranza dei casi, i reati segnalati sarebbero imputabili a stranieri; la cronaca di questi giorni riporta notizie allarmanti su episodi di violenze compiute con una frequenza allarmante; il giorno 11 luglio una giovane diciottenne veniva pesantemente molestata in via Avesella, il 12 luglio scorso è stata violentata da uno straniero di origine marocchina una ragazza di 28 anni in via Valdonica, il 15 luglio è stata molestata da un immigrato indiano una ragazza polacca all’angolo fra via Rizzoli e via Indipendenza; Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7281 AI RESOCONTI si è trattato dell’ennesimo episodio da parte di soggetti che, evidentemente, si sentono liberi di agire indisturbati e impuniti –: quali iniziative concrete i Ministri interrogati intendano intraprendere per prevenire i reati di violenza sessuale e affinché sia garantita la sicurezza delle donne; quali iniziative il Ministro dell’interno intenda assumere con riferimento ad un piano urgente d’intervento nelle città italiane per ripristinare il rispetto della legge e ricostruire un tessuto sociale integrato, invece che favorire un flusso di migrazione indifferenziata in cui molti extracomunitari commettono delitti e rappresentano un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale che non può essere trascurato ulteriormente dalla politica di questo Governo. (4-04450) * * * LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 particolarmente usuranti. Ciò perché nell’elenco delle « attività particolarmente usuranti » contenuto nel decreto ministeriale 19 maggio 1999 del Ministro del lavoro e della previdenza sociale non figura il lavoro svolto dai marittimi imbarcati a bordo di navi da pesca; in quella stessa sede, il Governo, rappresentato nell’occasione dal Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali, onorevole Stefano Boco, affermò: « Quanto alle misure previdenziali dirette a sostenere i marittimi imbarcati a bordo di unità di pesca, il Ministero delle politiche agricole e forestali, nell’ambito delle proprie competenze, considerate le particolari caratteristiche determinate dall’ambiente di lavoro, condivide (...) l’opportunità di inserire tali attività tra quelle particolarmente usuranti, ai fini dell’estensione dei benefici ai pescatori » –: quali iniziative intenda intraprendere o abbia già assunto il Governo per dare attuazione concreta e rapida all’impegno assunto all’atto dell’approvazione della mozione 1-00154. (5-01311) Interrogazioni a risposta in Commissione: BORDO e BELLANOVA. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere – premesso che: COTA. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere – premesso che: il 2 maggio 2007 la Camera dei deputati ha approvato la mozione 1-00154 con cui si impegnava il Governo ad approvare una serie di azioni legislative e di misure economico-finanziarie necessarie ed utili a favorire il rilancio del settore della pesca il settore della pesca « investito, ormai da anni, da un forte processo di ristrutturazione e riorganizzazione, che ne ha ridimensionato la consistenza numerica delle imprese e degli occupati » (seduta n. 150); con la legge 24 dicembre 2003, n. 350, legge finanziaria 2004, articolo 4, comma 90, è stato consentito anche ai soggetti colpiti dalle alluvioni del novembre 1994, di definire in via automatica la propria posizione tributaria relativamente agli anni 1995, 1996 e 1997, versando il 10 per cento delle somme ancora dovute, a titolo di tributi, contributi e premi di cui ai commi 2, 3 e 7-bis dell’articolo 6 del decreto-legge n. 646 del 1994, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 22 del 1995, analogamente a quanto già previsto dalle finanziarie degli anni precedenti per gli abitanti di Catania, Ragusa e Siracusa, colpiti dal sisma del 13 e 16 dicembre 1990; la detta mozione impegnava, tra l’altro, il Governo a: prevedere misure di carattere previdenziale volte a sostenere i marittimi imbarcati a bordo di navi da pesca, in considerazione dell’attività particolarmente rischiosa e faticosa, affinché possa essere individuata tra quelle attività tali agevolazioni tributarie, insieme al decreto ministeriale che permette la ride- Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7282 AI RESOCONTI terminazione dei contributi sui mutui richiesti dalle imprese alluvionate, secondo i danni effettivamente subiti, hanno dato nuove possibilità alle imprese piemontesi tuttora provate finanziariamente a causa degli alti mutui che sono state costrette a contrarre per salvare le proprie attività economiche colpite dall’alluvione straordinaria e distruttiva del 1994; i soggetti che hanno potuto usufruire delle agevolazioni di cui all’articolo 6, commi 2, 3 e 7-bis, del citato decreto-legge n. 646, del 1994, sono coloro che hanno inoltrato apposita domanda presso gli istituti preposti, Agenzia delle entrate, I.N.P.S., I.N.A.I.L. e altri enti locali; le interpretazioni che gli enti interessati hanno dato all’articolo 4, comma 90, della legge n. 350 del 2003, e all’espresso rinvio all’articolo 9, comma 17, della legge 283 del 2002, sono state molteplici e tutte a sfavore dei contribuenti alluvionati, mentre il parere del Garante del contribuente del Piemonte ha riconosciuto come oggetto delle agevolazioni i tributi, contributi previdenziali e premi assicurativi, come previsto dal testo di legge; nonostante il difensore civico del Piemonte, abbia instaurato una interlocuzione con l’istituto I.N.P.S. regionale, con lo scopo di chiarire l’applicazione della norma, a distanza di più di tre anni, i contribuenti che hanno inoltrato domanda per usufruire delle agevolazioni previste dalla legge 350 articolo 4, comma 90, non hanno ricevuto alcuna risposta o delucidazione e sono state poste in essere alcune procedure esecutive dall’ente delegato alla riscossione dei crediti C.A.R.AL.T. S.p.A. di Alessandria; l’orientamento dell’I.N.P.S. è stato quello di non accogliere le domande presentate all’istituto dai contribuenti, ritenendo che la definizione automatica, prevista dalla legge 350 articolo 4, comma 90, « non può essere applicata al settore previdenziale perché la norma in esame, nel riaprire i termini di presentazione delle domande, richiama sempre disposizioni fiscali »; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 con il decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17, ed in particolare con l’articolo 3-quater inserito nel testo a seguito dell’approvazione di un emendamento presentato dal Gruppo Parlamentare della Lega Nord Padania, è stato precisato che la proroga del termine di presentazione delle domande concessa dal medesimo comma 3-quater, fino al 31 luglio 2007, era riferito ai contributi previdenziali, premi assicurativi e tributi riguardanti le imprese, relativi all’alluvione del Piemonte del 1994; come dichiarato anche nella sentenza n. 595 dell’8 maggio 2007 (riferita alla causa di lavoro iscritta al n. 232/2006 R.G.L.), della Corte d’Appello di Torino – sezione lavoro – « ogni dubbio circa l’applicazione delle agevolazioni anche in materia previdenziale è pertanto venuto meno »; in tale giudizio, pertanto, è stata riconosciuta l’applicabilità delle agevolazioni previste dalla legge 24 dicembre 2003, n. 350, articolo 4, comma 90, anche ai contributi previdenziali –: quali iniziative immediate il Ministro intenda assumere, anche in vista della prossimità del termine del 31 luglio 2007, al fine di procedere all’applicazione dell’articolo 4, comma 90 della legge 350 del 2003, da parte dell’I.N.P.S, a fronte dell’inequivoco chiarimento fornito dal legislatore con l’articolo 3-quater del decretolegge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17. (5-01314) Interrogazioni a risposta scritta: LICANDRO. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che: secondo la legislazione vigente sia gli operai iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli sia coloro che hanno lavorato come operai agricoli a tempo Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7283 AI RESOCONTI indeterminato per parte dell’anno, hanno diritti, all’indennità di disoccupazione erogata dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale; nel Mezzogiorno di Italia e, in particolare della Provincia di Catania, per accedere ad agevolazioni fiscali e contributive, si è diffuso un malcostume che ha visto sorgere centinaia di imprese, le quali assumono fittiziamente operai in cambio illeciti proventi al fine di truffare lo stato erogatore dei finanziamenti e l’Inps erogatore dell’indennità; sulla questione sono intervenuti gli inquirenti e la magistratura; in conseguenza di queste indagini l’Inps ha bloccato la liquidazione dell’indennità nei territori di Adrano, Biancavilla e Paternò in attesa che la magistratura faccia il proprio corso; di questa decisione hanno subito le conseguenze operai agricoli la cui assunzione non era fittizia, i quali, a causa di tale decisione, si sono visti privare dell’indennità di disoccupazione; consta all’interrogante che, nonostante i procedimenti in corso, le ditte sotto indagine continuino a percepire i finanziamenti e i contributi statali –: come i loro Ministeri intendano intervenire, secondo la rispettiva competenza, per assicurare che agli operai agricoli non fittiziamente assunti sia garantita la corresponsione dell’indennità di disoccupazione senza attendere la prevedibile lunghissima conclusione dei procedimenti in corso. (4-04427) PEDICA. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere – premesso che: il signor Vittorio Valiante, già dipendente INPS presso il Servizio patrimoniale, Rep. III, nel prendere visione delle scheda di variazione relativa alla propria posizione di lavoro, compilata dal Servizio Patrimoniale medesimo, ha constatato una Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 variazione della propria posizione lavorativa con la quale gli viene sottratto il codice 514, attribuito in altri numerosi casi di utilizzazione del personale del tutto analoghi a quelli dell’interessato; l’inquadramento nel suddetto codice 514, nella rilevazione delle mansioni effettivamente svolte, come risulta anche dalla comunicazione del dottor Domenico Serino sollecitata dallo stesso Valiante, avrebbe permesso l’inclusione in una qualifica diversa quando il dipendente era ancora in servizio; il signor Valiante ha espresso riserve contro l’eliminazione del codice 514 e attraverso ripetute domande, da ultimo anche tramite gli Avvocati Paolo Ermini e Antonio De Polis di Roma ne ha chiesto il ripristino; alle suddette richieste l’INPS non ha dato alcun riscontro –: se il Ministro non ritenga opportuno verificare quanto sopra esposto ed intervenire presso l’INPS affinché venga corretta la decisione relativa al codice 514 ed al ripristino dello stesso per il signor Vittorio Valiante. (4-04428) CASSOLA. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere – premesso che: come è noto, è stata prevista una nuova trattenuta dello 0,15 per cento sui redditi da pensione erogati dall’INPDAP in ossequio al decreto del Ministero dell’economia e delle finanze n. 45 del 7 marzo 2007; l’INPDAP, senza fornire alcuna informazione preventiva, ha iniziato a decurtare le pensioni dello 0,15 per cento, automaticamente a tutti i pensionati; questa decurtazione servirebbe a costituire un Fondo di gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali; tuttavia, questa opera ione e avvenuta senza informare i contribuenti pensionati del fatto che l’iscrizione alla gestione credito è automatica ma che può essere rescissa entro sei mesi dal pagamento della prima mensilità di pensione, a par- Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7284 AI RESOCONTI tire dal mese di maggio 2007 fino ad ottobre 2007 –: se non ritenga utile promuovere una campagna informativa che sottolinei la possibilità di scelta per i pensionati, compresi quelli residenti all’estero. (4-04438) GALANTE e BELLILLO. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che: lo storico pastificio e biscottificio Buitoni di Sansepolcro nella provincia toscana di Arezzo, sta attraversando un periodo di crisi che ha sollevato in queste ultime settimane le preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori che temono di perdere il proprio posto di lavoro; il problema è relativo alla sempre più probabile cessione della fabbrica di proprietà della Nestlè ad acquirenti del settore. La vendita, che escluderebbe però la cessione del celebre marchio, che la multinazionale svizzera ha tutta l’intenzione di tenere per sé per sfruttarlo nel mercato italiano ed estero, mette a serio rischio tutto il sistema produttivo dello stabilimento; le voci di una vendita della fabbrica, che oggi occupa circa 500 lavoratori (1/3 dei quali residenti nella provincia umbra di Perugia), 360 dei quali a tempo indeterminato ed i restanti suddivisi tra contratti di formazione e contratti a termine, si susseguono già da molto tempo e molti sono stati i nomi fatti dai mezzi di informazione di coloro i quali sarebbero interessati ad acquisire l’azienda biturgense; è da evitare qualunque ipotesi che preveda il ritorno sulla scena di imprese già contrastate nelle precedenti vertenze non soltanto dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori della Buitoni, ma anche dalle istituzioni pubbliche, visto che mettono in forse il futuro occupazionale di tante persone e fra queste di moltissimi giovani che con enormi sacrifici hanno contribuito alla crescita dell’azienda; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 la vendita dello stabilimento potrebbe avere gravi ripercussioni su tutto il territorio toscano ed umbro, tanto che anche il Consiglio provinciale di Perugia ha approvato un ordine del giorno al fine di sostenere tutte le iniziative che le istituzioni sia locali che nazionali riterranno di intraprendere per la salvaguardia del processo produttivo ed il mantenimento dei livelli occupazionali dello stabilimento di Sansepolcro –: se il Ministro sia a conoscenza di quanto su esposto; se, secondo le sue prerogative, non ritenga necessario convocare un tavolo istituzionale alla presenza anche dei sindacati al fine di trovare una soluzione definitiva che sgombri il campo dai fondati timori sollevati sul futuro della fabbrica biturgense e sugli scenari negativi che si prefigurerebbero anche per i 500 lavoratori che rischierebbero il licenziamento. (4-04440) MAZZOCCHI. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere – premesso che: risulterebbe che la Fondazione Enasarco avrebbe indetto una gara d’appalto per la gestione di un contact center esterno in data 22 giugno 2007; attualmente la Fondazione avrebbe circa 17/18 dipendenti impegnati nella risposta delle telefonate dell’utenza e, stando alla relazione dell’ex commissario Pollastrini, non avrebbe elaborato un progetto di impiego del personale, né redatto un apposito mansionario con il risultato di non avere un quadro compiuto e aggiornato della situazione lavorativa dei dipendenti; i sindacati dei dipendenti della Fondazione con un comunicato del 4 luglio 2007 avrebbero denunciato di non essere stati previamente informati del bando, cosı̀ come previsto dal contratto di categoria, e di essere contrari alla decisone perché un migliore utilizzo del personale interno consentirebbe un deciso e consistente risparmio dei costi di gestione che la criticità del bilancio rende doverosa e necessaria; Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7285 AI RESOCONTI la Fondazione prevedrebbe nel bando l’impegno di una cifra di circa 5 milioni e mezzo di euro, cifra che apparirebbe decisamente sproporzionata stante il fatto che indagini di mercato, condotte su realtà analoghe, individuano la forza lavoro necessaria a far fronte alle esigenze dell’utenza nell’ordine di 27/30 unità; ne conseguirebbe che, con la semplice assunzione di 10 dipendenti, che si aggiungerebbero a quelli già adibiti a tale compito, si potrebbe dare in tempi brevi e con un risparmio superiore ai 4 milioni di euro, una soluzione adeguata ad un problema che comunque andrebbe affrontato, vista la rilevanza della spesa, solo dopo avere verificato che non siano effettivamente praticabili strade diverse –: se i fatti corrispondono al vero, quali iniziative il Ministro interrogato, a fronte del potere di vigilanza sull’attuazione dell’accordo programmatico di gestione della Fondazione Enasarco sottoscritto dalle parti sociali presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in data 10 maggio 2007, intenda intraprendere per garantire l’annullamento della gara in oggetto e salvaguardare il principio di economicità della gestione che costituisce la base di una vera opera di risanamento di un bilancio fortemente in crisi come quello Enasarco. (4-04444) * * * POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI Interrogazione a risposta scritta: RAITI. — Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che: il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha predisposto un decreto che modifica la disciplina applicativa della politica agricola comunitaria per quanto concerne l’erogazione degli aiuti di entità inferiore a 100 euro; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 la nuova normativa che va a modificare il decreto del 5 agosto 2004 ed il decreto del 19 marzo 2005 in materia di PAC, stabilisce che: « In applicazione dell’articolo 70 del regolamento CE n. 796/ 2004 per l’anno 2007 non sono corrisposti aiuti di ammontare inferiore a euro 50. Tale limite è elevato a 100 a partire dall’anno 2008 »; l’esclusione dai pagamenti va a penalizzare circa 150.000 conduttori di piccoli appezzamenti, concentrati soprattutto nel meridione ed all’interno del Paese, per i quali l’agricoltura familiare è spesso la principale fonte di reddito o una sua importante integrazione; va considerato che questo tipo di agricoltura svolge anche un ruolo generale ed importante per la conservazione del territorio, dell’ambiente e della coltivazione di specie alimentari che nei contesti a carattere più ampio rischiano di estinguersi; la sottrazione di risorse pubbliche orientate verso contesti con forte ritardo nello sviluppo non colpisce solo redditi individuali, ma interi territori e questo appare in netto contrasto con gli obiettivi perseguiti dalle politiche di coesione regionale e con tutte le affermazioni di politiche a favore dello sviluppo sociale –: se non ritenga opportuno valutare con urgenza la necessità di adottare misure idonee per l’erogazione dei compensi concernenti la politica agricola comunitaria che consentano il sostegno e la difesa dei diritti dei conduttori di piccoli appezzamenti. (4-04433) * * * PUBBLICA ISTRUZIONE Interrogazione a risposta orale: DRAGO. — Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere – premesso che: in attuazione di quanto disposto dall’articolo 8 della legge n. 124 del 1999, con Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7286 AI RESOCONTI decreto ministeriale del 23 luglio 1999 sono stati stabiliti i criteri e le modalità per il passaggio del personale ATA alle dipendenze dello Stato; l’articolo 9 del citato decreto prevede, altresı̀, il subentro dello Stato, ad ogni 1o gennaio, nelle convenzioni stipulate dagli enti locali con i soggetti imprenditoriali, comprese le cooperative, per la stabilizzazione di quei progetti per lavori socialmente utili e/o lavori di pubblica utilità che erano in atto nelle istituzioni scolastiche statali prima del 25 maggio 1999, anche se rinnovati successivamente, per lo svolgimento di funzioni ATA demandate per legge all’ente locale in sostituzione dello Stato; anche quest’anno è stata autorizzata la proroga dei contratti di appalto trasferiti allo Stato dagli enti locali ai sensi della citata normativa; particolare rilevanza è assunta dai cosiddetti « contratti storici » degli ex lavoratori di pubblica utilità che, a differenza di quanto avvenuto per i lavoratori socialmente utili, attendono che si chiarisca la loro situazione in modo definitivo, senza ricorrere ogni anno alla proroga dei contratti e senza dover occuparsi delle inevitabili incombenze fiscali e previdenziali connesse al loro status di soggetti privati –: quali iniziative intenda adottare al fine di consentire al personale impiegato in cooperative operanti nelle istituzioni scolastiche ex lege n. 124 del 1999 di uscire da una situazione che li pone in una condizione di indesiderabile precariato. (3-01118) Interrogazioni a risposta scritta: BRUSCO e BALDELLI. — Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere – premesso che: i candidati partecipanti al corsoconcorso selettivo di formazione per il reclutamento di millecinquecento diri- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 genti scolastici (DDG 22 novembre 2004), in possesso dei prescritti requisiti, ammessi con riserva a seguito di provvedimento cautelare in sede giurisdizionale o amministrativa, che hanno completato positivamente la procedura concorsuale prove di esame scritte e orali propedeutiche alla fase della formazione; fase di formazione e di tirocinio; produzione da parte degli stessi candidati di un progetto e di una relazione finale; rilascio di un attestato positivo da parte del direttore del corso alla fine dell’iter concorsuale) sono collocati in posizione utile nella graduatoria di merito (cfr. articolo 1, comma 6-sexies del decreto legge n. 300 del 2006 convertito con modificazioni nella legge 26 febbraio 2007, n. 17); con il DDG 22 novembre 2004 è stato bandito il corso-concorso selettivo di formazione per il reclutamento di 1.500 dirigenti scolastici per la scuola primaria e secondaria di primo grado e per la scuola secondaria superiore e per gli istituti educativi; l’articolo 1, comma 619, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) dispone di procedere alla nomina, sui posti previsti dal bando di concorso ordinario a dirigente scolastico indetto con DDG 22 novembre 2004 e sui posti vacanti e disponibili relativi agli anni scolastici 2007-2008 e 2008-2009, dei candidati del citato concorso; con la nota del Ministero dell’economia e delle finanze protocollo n. 15246 del 15 giugno 2007 fu dato nullaosta all’emissione del decreto del Presidente della Repubblica di autorizzazione all’assunzione di 3.811 dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2007-2008 comprensivo del previsto incremento di 699 posti per il medesimo anno scolastico; i 3.811 posti a dirigente scolastico sono comprensivi di: 1.500 per il corsoconcorso ordinario indetto con DDG 22 novembre 2004; 1.458 per corso-concorso riservato indetto con decreto ministeriale 3 ottobre 2006; 154 posti per il corsoconcorso riservato (decreto ministeriale 3 Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7287 AI RESOCONTI ottobre 2006) per l’incremento dovuto agli effetti del decreto legge, n. 223 del 2005 convertito con modificazioni nella legge n. 248 del 2006 che ha abolito il trattenimento in servizio del personale fino al 70o anno di età e n. 699 per il corsoconcorso ordinario DDG 22 novembre 2004 per l’incremento dovuto alle cessazioni del servizio a decorrere dall’anno scolastico 2007-2008; i posti relativi al DDG 22 novembre 2004, al decreto ministeriale 3 ottobre 2006 e al successivo incremento di 154 posti per quest’ultimo corso-concorso riservato sono stati già oggetto di ripartizione; inoltre, il decreto ministeriale di ripartizione dal 4 luglio 2007 ha stabilito che i 699 posti vacanti e disponibili per l’anno scolastico 2007-2008 per dirigente scolastico, in aggiunta ai 1.500 già previsti dal DDG 22 novembre 2004, vengono ripartiti nelle singole regioni, come indicato nell’allegata tabella 1, sulla base delle comunicazioni dei Direttori Generali degli Uffici Scolastici competenti relative alle disponibilità dei posti residuati al termine delle operazioni di mobilità dei dirigenti scolastici effettuate dagli Uffici Scolastici Regionali medesimi per anno scolastico 2007-2008 »; i Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali procederanno, sulla base dei posti indicati nella succitata tabella 1, alle conseguenti nomine tenendo conto delle esigenze dei diversi settori formativi interessati; il citato decreto ministeriale di ripartizioni del 4 luglio 2007 ha stabilito per la regione Campania (corso-concorso DDG 22 novembre 2004) un incremento di posti al 1o settembre 2007 pari a 94 unità; le comunicazioni dei Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali relative alla disponibilità dei posti residuati al termine delle operazioni di mobilità dei dirigenti scolastici effettuate dagli Uffici Scolastici Regionali medesimi per l’anno scolastico 2007-2008; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 vanno rispettate le suddivisioni tra i settori previste dalla legge e dai bandi di concorso relativamente alle vacanze di posti comunicate dagli Uffici Scolastici Regionali; in alcune regioni, non si è ancora provveduto alla formale pubblicazione di tale riparto dei posti vacanti per i rispettivi settori e che, nell’imminenza della pausa estiva ed in prossimità dell’inizio dell’anno scolastico, i citati candidati non sono ancora posti nella condizione di valutare la loro posizione in graduatoria ai fini del conferimento dell’incarico o ai fini di eventuale tutela degli interessi giuridicamente protetti; dagli atti ufficialmente noti in alcune regioni non appare chiaro il rispetto delle norme sul collocamento a riposo dei dirigenti scolastici e della concessione delle proroghe di trattenimento in servizio, nonché il rispetto delle norme sul collocamento fuori ruolo di dirigenti scolastici in posizione di distacco, le cui rispettive sedi vanno considerate vacanti a norma del comma 619 legge 296 del 2006 e che pertanto tali sedi andrebbero assegnate ai candidati del corso-concorso ordinario; sono state emanate la circolare ministeriale del 26 aprile 2007, n. 40, nonché l’allegato schema delle operazioni (allegato 1) sono state emanate avente per oggetto « Procedure concorsuali di reclutamento dei dirigenti scolastici-sequenza nomine vincitori »; la predetta circolare prevede che i candidati ammessi con riserva al corsoconcorso ordinario indetto con DDG 22 novembre 2004, a seguito di provvedimento cautelare in sede giurisdizionale o amministrativa, in possesso dei prescritti requisiti, che abbiano superato le prove d’esame propedeutiche alla fase della formazione ed abbiano utilmente partecipato alla predetta fase (articolo 1 comma 6-sexies del decreto legge n. 300 del 2006 convertito con modificazioni nella legge 26 febbraio 2007, n. 17) saranno nominati successivamente ai vincitori di concorso di cui al DDG 22 novembre 2004 ed a coloro Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7288 AI RESOCONTI che sono inclusi nella aliquota del 10 per cento di cui al comma 18 dell’articolo 11 del succitato DDG 22 novembre 2004; ingiustificatamente sono stati immessi in ruolo gruppi consistenti di candidati senza rispettare l’ordine della graduatoria di merito come previsto dal comma 619 della legge 296 del 2006 e in eccedenza rispetto al numero dei posti di cui al bando di concorso; altrettanto ingiustificatamente in molte regioni è stata pubblicata e adottata una sequenza delle immissioni in ruolo, secondo la quale, al citato gruppo di candidati del concorso ordinario collocati in posizione utile relativamente al numero dei posti a concorso, viene fatta seguire l’immissione in ruolo dei candidati del concorso riservato; tale sequenza procedimentale non appare conforme alle previsioni del comma 605 della legge 296 del 2006 che esplicitamente antepone le nomine del concorso ordinario a quelle del concorso riservato –: se sia rispettato l’ordine delle graduatorie di merito approvate al termine delle procedure concorsuali di cui al DDG 22 novembre 2004, con l’unica eccezione prevista dal comma 619 della legge n. 296 del 2006, che prevede che i candidati ammessi « con riserva » siano nominati successivamente ai cosiddetti candidati pleno iure; se sia osservata la seguente sequenza delle nomine da effettuare su tutti i posti effettivamente vacanti al 1o settembre 2007: a) candidati che occupano in graduatoria la posizione corrispondente ai posti messi a concorso e candidati inclusi nell’aliquota del 10 per cento di cui comma 18 dell’articolo 11 del DDG 22 novembre 2004, compresi i candidati ammessi con riserva che hanno completato positivamente la procedura concorsuale (articolo 1, comma 6-sexies decreto n. 300 del 2006 convertito con modificazioni nella legge 17 del 2007); Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 b) candidati che non hanno partecipato al 1o corso di formazione del predetto concorso perché non utilmente collocati nelle relative graduatorie e che sono stati ammessi a partecipare, ai sensi del comma 619, articolo 1 legge 296 del 2006 ad un apposito corso intensivo di formazione che si è concluso nell’anno 20062007. (4-04434) PISCITELLO. — Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere – premesso che: nel maggio scorso il TAR della Liguria ha pronunciato sentenza di annullamento della graduatoria generale di merito relativa alla prova colloquio formulata dalla commissione esaminatrice all’esito del corso-concorso, per il reclutamento di dirigenti scolastici per la scuola, riservato a coloro che avevano ricoperto per almeno un anno la funzione di preside incaricato (corso-concorso indetto con decreto ministeriale 3 ottobre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 ottobre 2006); il TAR della Liguria ha accolto il ricorso principale dell’interessato (numero di registro generale 190 del 2007) con cui il ricorrente si riteneva leso, ai fini dell’esito del corso-concorso, sulla base dell’illegittima composizione della commissione nominata ai sensi dell’articolo 8 del bando e dell’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 maggio 2001, n. 341; la decisione del TAR ha disposto l’annullamento di tutti gli atti del procedimento – a partire dalla nomina della commissione giudicatrice – in conseguenza della violazione dell’articolo 9, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, il quale prevede che « ... il presidente e i membri delle commissioni esaminatrici possono essere scelti anche tra il personale in quiescenza che abbia posseduto, durante il servizio attivo, la qualifica richiesta per i concorsi in oggetto. L’utilizzazione del personale in quiescenza non è consentita Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7289 AI RESOCONTI (...), qualora la decorrenza del collocamento a riposo risalga ad oltre un triennio dalla data di pubblicazione del bando di concorso... »; un membro della commissione esaminatrice della regione Liguria è risultato essere a collocamento a riposo oltre il periodo consentito dal decreto del Presidente della Repubblica citato e quindi incompatibile con la funzione richiesta; risulta all’interrogante che un’analoga situazione, di illegittima composizione della commissione esaminatrice, sia stata rilevata anche nella commissione giudicatrice in Sicilia, dove un componente della stessa risulta essere in quiescenza dal giugno 2002; le procedure concorsuali e le relative modalità di svolgimento delle prove-colloquio ai fini del reclutamento dei dirigenti scolastici, con particolare riguardo ad alcune regioni di Italia, rischiano di sollevare preoccupanti controversie che mettono in dubbio la legittimità e la trasparenza dell’operato di alcune commissioni esaminatrici in alcune regioni di Italia –: se il Ministro sia a conoscenza dei fatti su esposti; se non ritenga il Ministro, al fine di tutelare i partecipanti al corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici e scongiurare il prodursi di ulteriori controversie, di dover adottare provvedimenti urgenti, anche per sospendere la formazione delle graduatorie finali risultanti da esiti controversi delle prove-colloquio e formulate da commissioni esaminatrici censurabili sotto il profilo della composizione e del giusto procedimento. (4-04437) PINI. — Al Ministro della pubblica istruzione. — Per sapere – premesso che: negli ultimi anni è cresciuto il malessere dei cittadini della provincia autonoma di Trento in relazione ad una serie di fenomeni negativi che sembrano espandersi sempre di più e cioè quelli del malcostume, del nepotismo, delle reticenze Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 e delle convenienze anomale tra i poteri dello Stato (in particolare magistratura e politica); in particolare molti cittadini lamentano che di fronte a denunce che riguardano esponenti politici locali (dell’amministrazione provinciale) queste vengono archiviate de plano; avvallando maggiormente i dubbi di un malcostume esistenze nel territorio; questa presunta « illegalità diffusa » coinvolgerebbe anche alcuni istituti superiori come la scuola d’Arte « F. Depero » in Rovereto; il personale docente (in particolare per l’istituto Depero, Vittoria di Trento e Soraperra di Pozza di Fassa) sembra essere stato assunto, negli anni, in violazione della normativa specifica in materia, « nel nome dell’autonomia riconosciuta alla provincia »; i « professori » coinvolti sarebbero circa 334, in sostanza il 15 per cento degli insegnanti opererebbe in assenza di titoli di studio idonei; vi sarebbero state negli ultimi anche anomalie nei licenziamenti e assunzioni nei complessi scolastici provincia in narrativa (e sempre in ticolare negli istituti citati); anni nelle della par- vi sarebbero poi dubbi sui pagamenti (e le modalità) per le attività extradocenza; nonostante le denunce, i controlli della sopraintendenza sono stati lacunosi; risulta anomalo che il personale docente possa essere non laureato come sostenuto in una passata intervista da parte del Preside Silvio Cattani (dell’istituto Depero) che in una intervista del 21 ottobre 2000 (la Cronaca di Rovereto) affermava che l’inclusione delle graduatorie degli insegnanti d’arte avviene in base « ... all’accertamento delle competenze professionali e non dei titoli di studio ... non ci importa se è laureato... »; Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7290 AI RESOCONTI in questo senso anche un articolo apparso sull’Alto Adige del 9 ottobre 2000: « cinque docenti assunti senza titoli » (sempre all’istituto d’arte Depero); ad avviso dell’interrogante, tali elementi giustificano un approfondimento di indagine da parte dei ministeri coinvolti per materia per far luce e dare una risposta ai cittadini che richiedono la certezza del diritto, il rispetto delle regole e la fine di un diffuso malcostume –: quali iniziative si intendono intraprendere per accertare i fatti narrati; quali provvedimenti si adotteranno nei confronti degli autori degli eventuali illeciti accertati; se è possibile, come afferma il Preside dell’istituto d’arte Depero assumere personale docente non laureato; quali verifiche si compieranno per accertare se il personale docente presente negli istituti scolastici della provincia autonoma di Trento è in possesso dei requisiti di legge per poter insegnare e in caso negativo quali provvedimenti immediati verranno applicati. (4-04449) * * * RIFORME E INNOVAZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 sarebbero allontanati dal luogo di lavoro mediante l’illecito utilizzo del badge marcatempo che sarebbe stato timbrato da terzi; nello scorso autunno in un’analoga operazione erano state arrestate quattro persone della stessa struttura ospedaliera. Anche in quel caso si trattava di assenteismo e l’accusa era stata di falso in atto pubblico e truffa aggravata. Da quel momento, erano iniziati i pedinamenti e le riprese nascoste filmate con telecamere a circuito chiuso dentro i locali dell’ospedale; le fattispecie rilevate nella citata inchiesta, sebbene riguardanti il comparto sanità, stante l’articolo 13 del contratto collettivo nazionale di lavoro del 12 giugno 2003, avrebbero potuto teoricamente rientrare nei casi per cui è previsto il licenziamento senza preavviso mentre, con l’ipotesi di accordo del contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al quadriennio normativo 2006-2009, le stesse fattispecie sono state tipicizzate entro l’ambito di applicazione di una sanzione disciplinare meno grave come la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da 11 giorni fino ad un massimo di 6 mesi; il calcolo del tasso di assenteismo è espresso come percentuale tra le ore di assenza per malattia e quelle lavorabili in un anno; BALDELLI. — Al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che: secondo il professor Pietro Ichino, il tasso di assenza per malattia di un lavoratore autonomo è tra l’1 e l’1,5 per cento. Tra i lavori dipendenti di un’azienda privata varia tra il 4 e il 6 per cento. Nel settore pubblico si arriva invece a volte tra il 12 ed il 14 per cento; nell’ambito di un’indagine sull’assenteismo del personale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia sono stati eseguiti, dai carabinieri del Nas, dodici arresti che hanno riguardato medici, docenti, infermieri e personale tecnico amministrativo. L’accusa è di falso in atto pubblico e truffa aggravata; il problema dell’alto tasso di assenteismo fraudolento nel pubblico impiego, che si traduce in un enorme spreco di denaro pubblico ed in meno servizi per cittadini e imprese, dovrebbe essere affrontato attraverso azioni preventive e non solo attraverso l’intervento repressivo delle forze dell’ordine e della magistratura –: secondo quanto si legge in una nota della procura di Perugia, gli arrestati si quali sono le iniziative che ha intenzione di intraprendere il Governo per Interrogazione a risposta scritta: Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7291 AI RESOCONTI ridurre, in maniera strutturale, il problema dell’assenteismo nella Pubblica Amministrazione. (4-04426) * * * SALUTE Interrogazione a risposta orale: LOCATELLI. — Al Ministro della salute, al Ministro della solidarietà sociale. — Per sapere – premesso che: la cooperativa che gestisce il Centro Diurno Disabili di Ghisalba in convenzione con l’Asl di Bergamo ha sospeso il servizio di trasporto degli utenti; tale grave scelta è stata motivata dal fatto che alcune famiglie da tempo contestano la modalità di compartecipazione al costo della retta, rivendicando correttamente l’applicazione della legge (decreto legislativo 130/2000) che prevede che il contributo debba essere riferito alla situazione economica del solo utente e non della famiglia, come deliberato anche da una sentenza del TAR di Catania (del.0042/07 del 6 dicembre 2006 dep. 11 gennaio 2007); Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 Interrogazione a risposta scritta: BERTOLINI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: negli ultimi anni in Italia vi è stato un vero e proprio boom delle nascite in sala operatoria, rispetto ai parti naturali. Siamo passati, infatti, dall’11,2 per cento delle nascite nel 1980 al 35 per cento attuale, con punte del 47 per cento al sud e in alcuni istituti privati napoletani addirittura del 68 per cento; tali cifre sono estremamente lontane rispetto a quelle riscontrate in Europa, dove troviamo l’Olanda con soli tredici cesarei su cento, la Francia con diciannove e la Germania con ventiquattro; mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera fisiologico un 15-20 per cento di parti cesarei, in Italia siamo ormai al doppio; inoltre, in Italia, anche se il 98 per cento delle donne, durante la gravidanza, si affida ad un ginecologo, in realtà solo il 21 per cento di loro partorisce in sua presenza; per l’effettiva attuazione delle norme sopra richiamate è necessario istituire anche a livello nazionale un apposito « Fondo per la non autosufficienza » con risorse adeguate da distribuire, tramite le regioni, ai comuni, che dovrebbero caricarsi dell’onere oggi addossato ai parenti, ma che non hanno le risorse sufficienti per farlo –: altro aspetto estremamente preoccupante, è che solo il 3,7 per cento delle italiane partorisce senza dolore con l’epidurale, contro il 90 per cento delle americane, il 60 per cento delle francesi, il 70 per cento delle inglesi e il 38 per cento delle spagnole. Il maggior numero di parti spontanei senza dolore (sette su cento) avviene in Toscana, Umbria ed Emilia. La Lombardia è a quota cinque e il Piemonte a 3,8 mentre il resto delle regioni sono attorno all’1 per cento; se intendano attivarsi, per quanto di loro competenza, per aumentare in modo significativo la dotazione del Fondo nazionale per la non autosufficienza e definire con urgenza i criteri e le modalità di distribuzione al fine di creare le condizioni per applicare il decreto legislativo n. 130 del 2000 e sgravare quindi i parenti dagli oneri rilevantissimi che oggi vengono loro ingiustamente addossati. (3-01116) le regioni più « interventiste » sono Campania al 46 per cento, Puglia al 44,3 per cento e Basilicata al 41,1 per cento mentre le più « naturali » sono Calabria con 21,2 per cento di parti cesarei, Trentino con 24,7 per cento, Lombardia con 26,6 per cento, Toscana con 27,7 per cento, e il Lazio è a quota 33,5 per cento, cosı̀ come risulta dai dati dell’Istituto, superiore di sanità; Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7292 AI RESOCONTI un’indagine di Altroconsumo svela anche le proteste delle donne per le « troppe episiotomie » (i tagli al momento del parto), il 47 per cento dichiara, infatti, di averle subite; troppe donne, infine, hanno rinunciato ad allattare perché al 58 per cento di loro è stato detto che non avevano latte a sufficienza, cosa che si verifica, invece, dicono gli esperti, soltanto nel 2 per cento dei casi –: se sia a conoscenza dei fatti sopraesposti; se conosca ulteriori dati di cui voglia informare la Camera dei deputati; se e come intenda intervenire per limitare l’aumento incontrollato dei parti cesarei nel nostro Paese; se non sia il caso di promuovere e favorire il parto naturale indolore, attraverso specifiche campagne di informazione e di finanziamenti mirati alla diffusione della pratica dell’anestesia epidurale; se e come intenda intervenire per sensibilizzare le donne ed i ginecologi che le assistono sull’importanza dell’allattamento naturale per i neonati. (4-04420) * * * SVILUPPO ECONOMICO Interrogazione a risposta in Commissione: D’AGRÒ. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che: fino ad agosto 2005 tra le voci della bolletta dell’energia elettrica compariva la A5 dedicata al finanziamento per la ricerca, in particolare per l’ammodernamento della rete elettrica; per oltre cinque anni i consumatori hanno pagato in bolletta una quota pari a 0,05 euro per Kw, equivalente a circa dodici euro all’anno in base ai consumi di una famiglia media; Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 nel 2005 le ricerche tecnologiche si sono interrotte e parte dei fondi raccolti presso i risparmiatori nell’ultimo anno, pari a centocinquanta milioni di euro, è rimasta inutilizzata, tanto che l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha decretato la sospensione del prelievo forzoso da parte delle aziende elettriche; il motivo del fallimento del prelievo A5 è legato alle complesse trasformazioni subite negli ultimi anni dall’Enel e alle nuove norme introdotte dalle autorità di controllo; inizialmente l’Enel disponeva dei Centri di ricerca con personale qualificato, successivamente, nel 2000, questi sono stati smantellati e parte delle competenze è confluita al Cesi, un istituto dell’Enel, che ha cominciato a svolgere il suo ruolo di ricerca finalizzato all’ammodernamento della rete; il Cesi, però, in quanto soggetto privato, non poteva continuare a gestire i fondi della voce A5 e quindi l’Autorità per l’energia e il gas ha imposto la sospensione del prelievo, in attesa della riorganizzazione del sistema ricerca; pare che sia stato già approntato un piano triennale per impiegare al meglio i centocinquanta milioni di euro non spesi, di cui ottantanove milioni dovrebbero essere assegnati attraverso bandi pubblici a ricercatori e circa sessantuno milioni a vari enti di ricerca, come l’Enea e il nuovo Cesi ricerca, ora reso pubblico –: quali iniziative di competenza intenda adottare affinché i fondi in premessa siano realmente utilizzati per ammodernare una rete di trasporto di energia elettrica vecchia e palesemente vulnerabile. (5-01316) Interrogazione a risposta scritta: MAZZOCCHI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che: risulterebbe che l’Enea, ente pubblico a supporto delle politiche di competitività Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7293 AI RESOCONTI e di sviluppo sostenibile in campo energetico-ambientale, stia vivendo un forte stato di confusione e di paralisi sia sotto il profilo gestionale sia sotto il profilo programmatico; la legge di riforma, decreto legislativo n. 257 del 3 settembre 2003, sulla base della quale è stato nominato l’attuale vertice dell’ente risulterebbe in gran parte disattesa ove si consideri che, ai sensi dell’articolo 18 dello stesso, l’ente avrebbe dovuto costituire una società di gestione nella quale far confluire tutte le società partecipate dell’Enea al fine di razionalizzare e limitare i costi; ad oggi risulterebbe disatteso non solo tale articolo, stante la mancata costituzione della società, ma risulterebbero esser stati introdotti alcuni regolamenti di funzionamento tra loro contrastanti; il Presidente e il Cda Enea avrebbero non solo consentito l’acquisizione del 51 per cento della società Cesi Ricerca Spa nonostante quest’ultima presentasse una forte situazione debitoria ma, ancor più grave, sembrerebbero aver provveduto a designare propri rappresentanti negli stessi consigli della società partecipata; un ulteriore aggravio risulterebbe, ad avviso dell’interrogante, derivare dall’attivazione di procedure di nomine di responsabili di Dipartimenti e Direzioni centrali, Presidenti, Amministratori delegati e Consiglieri di amministrazione delle società partecipate che presenterebbero elementi di illegittimità sotto il profilo dell’accesso poiché sembrerebbero non garantire quelle qualità e professionalità necessarie ad un ente di tale rilievo ma, soprattutto, sembrerebbero aver omesso di fornire le medesime possibilità all’intero comparto del personale stesso; a tal proposito, sempre in tema di fondatezza delle nomine, risulterebbe che l’Enea avrebbe emanato un avviso pubblico concernente la procedura per il conferimento dell’incarico di Direttore della Direzione centrale risorse umane contraria non solo alle norme di legge ma anche Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 all’articolo 105 del regolamento di funzionamento adottato dalla medesima stante il fatto che nessuna procedura selettiva e/o concorsuale sarebbe stata attivata ma, al contrario, la nomina risulterebbe conseguire da una decisione autonoma dell’Ente sulla base di una delibera del Cda citata sul bando ma mai resa pubblica –: se i fatti corrispondano al vero, se sia al corrente circa lo stato di confusione e di paralisi che l’Ente sta attraversando dovuto ad una gestione da parte del Cda poco trasparente; se non ritenga opportuno intervenire affinché il Cda dell’ente adotti iniziative volte a garantire non solo quei criteri professionali e attitudinali necessari allo svolgimento di funzioni rilevanti stante il ruolo ricoperto dall’Ente ma, soprattutto, a soddisfare l’interesse legittimo di tutti i soggetti interessati alle nomine; se, ancora, sia al corrente dell’acquisizione e del deficit economico che l’attuale gestione Cesi Ricerca S.p.A. presenta e, quali soluzioni intenda attuare considerato che il bilancio dell’Enea non detiene la solidità per poter fronteggiare autonomamente tale situazione; se, da ultimo, non ritenga opportuno attivare in tempi rapidi idonei strumenti affinché l’ente abbia piani programmatici pluriennali certi e finanziamenti adeguati. (4-04443) * * * TRASPORTI Interrogazioni a risposta in Commissione: COTA. — Al Ministro dei trasporti. — Per sapere – premesso che: il progetto di razionalizzazione promosso dalla società Ferrovie dello Stato ha portato alla chiusura di diverse stazioni ferroviarie situate nei territori dei piccoli comuni in provincia di Novara; Atti Parlamentari XV LEGISLATURA — — ALLEGATO B 7294 AI RESOCONTI nei piani delle Ferrovie dello Stato S.p.a, è previsto, nel breve periodo, l’avvio del processo di razionalizzazione della stazione di Borgomanero, l’ultima delle stazioni ancora aperte ad esclusione delle località di arrivo e partenza sulla linea Novara-Domodossola; la sostanziale chiusura della stazione di Borgomanero, dovuta a ragioni puramente economiche, comporterebbe il trasferimento del personale delle Ferrovie dello Stato presso il polo di Torino Lingotto, lasciando la stazione stessa non più assistita; l’assenza di personale favorirebbe, inevitabilmente, il verificarsi di fenomeni come l’abbandono e il degrado che, incoraggiando anche atti di vandalismo, si ripercuoterebbero negativamente sulla sicurezza dei viaggiatori; il traffico ferroviario della stazione è caratterizzato dal passaggio di 45 treni viaggiatori pendolari e di 30 treni merci, con una media di 300 viaggiatori al giorno; oltretutto con la chiusura della stazione verrebbe anche meno la funzione di centro di scambio del parcheggio sotterraneo, da poco inaugurato; l’entità del traffico merci sulla linea ferroviaria di Borgomanero è destinato a subire un ulteriore incrementato conseguentemente all’apertura del nuovo traforo ferroviario sulla linea ad alta velocità Genova-Rotterdam; i pendolari, che già affrontano i disagi legati ai ritardi e alla poca pulizia dei treni, assisterebbero all’ulteriore peggioramento della qualità dei servizi ferroviari offerti, dal momento che nella stazione rimarrà aperta soltanto la biglietteria –: quali misure il Ministro interrogato intenda adottare presso la società Ferrovie dello Stato, affinché venga promosso un tavolo di trattative che, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, allontani il rischio di chiusura della stazione ferroviaria di Borgomanero. (5-01313) Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 FALLICA e SANZA. — Al Ministro dei trasporti. — Per sapere – premesso che: domenica 15 luglio 2007, circa un centinaio di passeggeri del volo Alpieagles E801326, in partenza da Napoli e diretto a Catania, ha dovuto attendere oltre 16 ore all’aeroporto di Napoli, prima di potersi imbarcare la mattina del giorno successivo alle 10,30 circa, alla volta del capoluogo etneo; l’imbarco è stato ritardato di ora in ora dalla compagnia aerea, fino a quando, poco prima della mezzanotte, i passeggeri esausti, sono stati informati che il decollo sarebbe avvenuto il giorno successivo e che sarebbero stati trasferiti in albergo; le inaccettabili spiegazioni fornite dai rappresentanti della compagnia, secondo cui il ritardo era legato alla necessità di consentire all’equipaggio il previsto riposo tra un turno e l’altro, alimenta dubbi e perplessità sull’efficienza e la serietà con cui operano le compagnie aeree, i cui passeggeri appaiono soggetti la cui considerazione risulta sempre più marginale ed indifferente; la suesposta vicenda rappresenta solo uno dei tanti episodi preoccupanti, registrati negli ultimi mesi in Italia; una lista di situazioni critiche che si allunga e deve far riflettere sul livello di competitività del trasporto aereo nel nostro Paese –: quali iniziative, nell’ambito delle sue competenze, intenda intraprendere al fine di tutelare maggiormente i passeggeri che utilizzano gli aerei come spostamento nel nostro Paese, il cui livello di efficienza è ormai in caduta libera; se non ritenga opportuno intervenire attraverso adeguate sanzioni per le compagnie aeree che, come in questo caso, giustificano un disagio enorme, come quello apportato ai passeggeri, con esigenze di turnazione dei piloti che sono evidentemente prevedibili; se non ritenga infine opportuno intervenire anche attraverso opportune iniziative normative, che consenta automati- Atti Parlamentari — XV LEGISLATURA — ALLEGATO B 7295 AI RESOCONTI camente un risarcimento dei danni subiti per le ingiustificate attese, causate dal ritardo dei voli che si verificano oramai con frequenza inammissibile. (5-01315) * * Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2007 contemplando nella imminente Finanziaria stanziamenti idonei e sufficienti, non certo soltanto per l’anno 2008 e, in auspicato caso affermativo, in quale misura e con quali modalità. (4-04436) * UNIVERSITÀ E RICERCA Interrogazione a risposta scritta: BENEDETTI VALENTINI. — Al Ministro dell’università e della ricerca. — Per sapere – premesso che: è assolutamente indispensabile dare certezza economica alla vita e all’attività dell’« Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci » di Perugia, Fondazione di alta formazione artistica, affinché la stessa possa corrispondere al prezioso ruolo fino oggi svolto con sempre più stringenti difficoltà; con la legge 306 del 27 ottobre 2000 era stato assegnato un contributo triennale, che ha cessato i suoi effetti nel 2002, mentre per il 2007, ormai avanzato, è in fase di liquidazione soltanto un contributo ai sensi dell’articolo 1-quater della legge n. 43/2005 –: se il Governo intenda assicurare continuità e programmabilità alla vita e all’attività della storica Accademia di Belle Arti « Pietro Vannucci » di Perugia, come del resto alle altre Accademie di Belle Arti di Verona, Ravenna, Genova e Bergamo, Ritiro di un documento del sindacato ispettivo. Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore: interrogazione a risposta in Commissione n. 5-01260 dell’11 luglio 2007. ERRATA CORRIGE Interrogazione a risposta in Commissione Grimoldi e Bodega n. 5-01309 pubblicata nell’Allegato B ai resoconti della Seduta n. 191 del 18 luglio 2007. Alla pagina n. 7220, seconda colonna dalla riga trentanovesima alla riga quarantesima, devve leggersi: « legge finanziaria per il 2006 (legge 23 dicembre 2005 n. 266), che testualmente » e non « legge finanziaria per il 2007 (legge 23 dicembre 2006 n. 266) che testualmente », come stampato. Alla pagina n. 7221, prima colonna, alla riga nona, deve leggersi: « legge 23 dicembre 2005 n. 266, in materia » e non « legge 23 dicembre 2006, n. 266, in materia », coma stampato. Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo S. p. A. € 0,84 *15ALB0001920* *15ALB0001920*