Dire, fare, baciare
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Dire, fare, baciare
Attualità, informazione e varietà dal 22 al 28 febbraio Anno XVIII - n. 8 € 0,20 Salute e benessere Una dieta di ferro Itinerari Viareggio, la città del Carnevale Dire, fare, baciare... ... e struccarsi. Il nuovo programma style di Carla Gozzi L’INTERVISTA di Alberto Picci Troppi trucchi C on Enzo Miccio è il volto che ha lanciato Real Time tra le regine dei nuovi canali digitali: il loro “Ma come ti vesti?!” è diventato un must del pubblico femminile attento alla moda. Ed è proprio nel mondo della moda si è formata Carla Gozzi, un passato da assistente, tra gli altri, di stilisti di fama mondiale quali J.C: de Castlelbajac, Thierry Mugler, Cristian Lacroix, Calvin Klein, Mila Schön, Gabriele Colangelo, Yohji Yamamoto ed Carla Gozzi torna in tv con un nuvo programma style per insegnare a chi esagera come tornare “acqua e sapone” Ermanno Scervino. Completamente vocata all’insegnamento di tutto ciò che ha che fare con il look, sabato 22 febbraio alle 13.20 su Real Time inizia una nuova avventura al timone di un format inglese adattato per l’Italia. In che cosa consiste lo abbiamo chiesto direttamente a lei. “Dire, fare, baciare”: cosa ci dobbiamo aspettare? Si tratta di un programma di “makeup under” che ha come protagoniste prevalentemente donne iper overworked (molto elaborate) che si sono ormai dimenticate come sono al naturale, senza extension, senza trucco, senza colori assurdi e le riportiamo a essere “acqua e sapone”. Francamente non immaginavo che in Italia ci fossero così tanti casi estremi: guardando l’edizione inglese mi ero immaginata che fosse una loro prerogativa ma evidentemente mi sbagliavo. La trasformazione delle ragazze avviene grazie alle indicazioni di POD, un computer di revisione personale che sostituisce lo stile finto e costruito valorizzando la bellezza “originale”. Nella nostra edizione il valore aggiunto è assicurato dallo stile inconfondibile del made in Italy. Come sono strutturate le puntate? C’è una prima parte in studio con le ragazze che si presentano così come sono e, attraverso una breve chiacchierata, cerco di scoprire qualcosa di piú di loro: che lavoro fanno, che aspirazioni nutrono, se si vestono e truccano sempre in modo cosí appariscente. Quando si tratta di passare alla fase di make under si vede nei loro occhi parecchia preoccupazione: sanno cosa lasciano ma non sanno quello che troveranno. A quel punto inizia la fase di struccamento, tutta rigorosamente davanti agli occhi dei telespettatori che possono capire a pieno i passaggi della trasformazione: alla fine troviamo donne bellissime senza bisogno di “impalcature”. Io, poi, le incontro nuovamente a distanza di qualche tempo per capire se hanno deciso di fare un passo indietro in fatto di cosmesi o se la tentazione di tornare all’esasperazione ha avuto il sopravvento. Che persone hai incontrato? Le psicologie sono delle più svariate: andiamo dalle ragazze molto giovani che per un’ovvia timidezza utilizzano questo look come fosse una maschera per proteggere la loro sensibilità, fino alle donne più mature che non accettano il passare degli anni ed esibiscono il loro corpo come fossero delle teenager. La vera sorpresa è la presenza di alcuni uomini che, magari perché svolgono lavori particolarmente creativi, sono quanto meno eccentrici: in stile un po’ punk, con piercing e tatuaggi, parrucche o acconciature incredibili. Il consiglio dell’esperta «Io consiglio alle donne di ricercare l’eleganza naturale per la serie “il trucco c’é ma si deve vedere il minimo possibile”. Proprio i trucchi possono essere una straordinaria arma per sottolineare le femminilità e valorizzare la bellezza ma, allo stesso tempo, se utilizzati smodatamente possono cambiare i tratti somatici e le espressioni. D’altro canto quando mi si chiede se l’abito fa il monaco non posso che rispondere di sì: il segreto è nell’equilibrio». 5