DISLESSIA AMICA - IC Castellarano
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DISLESSIA AMICA - IC Castellarano
DISLESSIA AMICA 2 – presentazione fase 1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di CASTELLARANO I.I.S.S “PIERO GOBETTI” Scandiano (RE) DISLESSIA AMICA – presentazione della fase n. 1 VADEMECUM PER UNA SCUOLA INCLUSIVA "Dislessia amica" si prefigge lo scopo di costruire i presupposti di una scuola realmente inclusiva. Questo obiettivo potrà essere conseguito tramite una formazione sul campo rivolta a docenti desiderosi di vivere pienamente l'appartenenza ad una comunità professionale. Nel nostro sistema d'istruzione, il perno della vita della scuola è rappresentato dalla gestione della classe , ambiente nel quale si promuovono relazioni amicali, acquisizione di regole, passione per lo studio, rapporti con adulti, coltivazione di interessi, di attitudini, conoscenze, competenze,... Può succedere anche il contrario! Spetta soprattutto agli insegnanti far sì che questo non avvenga. Non solo a loro! Genitori, associazioni, istituzioni devono andare nella stessa direzione: aiutare fattivamente chi incontra difficoltà per rimuovere insieme gli ostacoli che le generano. La finalità generale è quella di costruire un “ sistema curante ” ( schema sottoriprodotto) nel quale tutti gli attori della più ampia comunità sociale, nell’ambito delle rispettive peculiarità e competenze, promuovano ed assicurino i presupposti affinchè il cittadino, che vive una situazione di difficoltà, possa trovare i supporti necessari per rimuovere ostacoli e barriere. Per quanto concerne la scuola, è dal microsistema-classe che bisogna partire: il futuro di un/a alunno/a si costruisce all'interno dell'aula in cui ragazzi e ragazze trascorrono buona parte del tempo scolastico. Che cosa fare ? 1. Costruire solidi legami La scuola deve essere un luogo di sincerità e di fedeltà. I docenti devono insegnare, gli studenti devono imparare, anche se sappiamo bene che anche i primi hanno molto da apprendere e i secondi molto da consigliare. Come e che cosa possiamo fare per raggiungere la finalità di una scuola realmente inclusiva, partendo dal " microsistema-classe "?. Tra i diversi obiettivi che possiamo porci, tre sono irrinunciabili. Primo . Costruire il team dei docenti ( scuola dell'infanzia e primaria) e il consiglio di classe ( secondaria di 1° e 2° grado) come gruppo professionale . La corresponsabilità educativa è cosa diversa dalla contitolarità. I docenti sono contitolari della classe sul piano giuridico ma possono essere disuniti su quello della gestione educativa, degli orientamenti didattici, delle convinzioni inerenti alla valutazione, dell'idea che hanno dei loro studenti,... Spesso team e consigli di classe sono un aggregato più che un gruppo maturo sul piano professionale. Una comunità professionale si riconosce dalla capacità di ascolto dei diversi punti di vista, di sintesi di tale diversità, di azione in tempi adeguati ( nè troppo brevi nè troppo lunghi). Secondo. Gli adulti intesi come comunità professionale sono la condizione indispensabile per perseguire il secondo obiettivo di una scuola inclusiva: la classe come gruppo . Gli alunni sono una risorsa straordinaria in un progetto inclusivo di scuola, ma devono essere educati a sostenersi reciprocamente, a lavorare insieme, a vivere un senso di appartenenza vero, sincero senza infingimenti o logiche prevaricatorie. Spetta principalmente alla scuola e alla famiglia educare studenti e figli a coltivare sentimenti di vicinanza, di solidarietà e di sincera gruppalità . Terzo. Il terzo obiettivo costituisce l'integrazione dei primi due: il duplice legame di fedeltà che deve intercorrere tra insegnanti e studenti ( la dimensione relazionale ) e tra questi ultimi e gli ambiti del sapere ( la dimensione dello studio ). Legami interpersonali e rapporto degli alunni con l'apprendimento e la costruzione delle conoscenze rappresentano il completamento del costrutto stesso di gruppo che si pone su un duplice piano: - di base , caratterizzato dalla dimensione affettiva, emotiva e, più in generale, del benessere psicologico che si prova quando si sta e si lavora insieme; - del compito , orientato alla capacità di saper imparare, saper studiare, affrontare un compito, portarlo a termine, sia a livello individuale che di gruppo. Si tratta di tre condizioni in apparenza facilmente traguardabili; in realtà spesso le cose vanno in tutt'altra direzione sia per ragioni connesse ai meccanismi di gestione del personale sia per l'innato individualismo dell'insegnante italiano. Una classe realmente inclusiva dovrà realizzare i tre obiettivi soprarichiamati. 2. Partire con il piede giusto La corsìa preferenziale per conseguire le finalità prospettate è costituta da una delle funzioni più importanti che un bravo insegnante deve padroneggiare: la valutazione didattica . Quando si parla di valutazione la mente va quasi subito agli esiti che gli alunni conseguono. In realtà, questo è un grossolano errore, soprattutto quando ci occupiamo di studenti con Bisogni Educativi Speciali, per i quali team e consigli di classe devono predisporre uno specifico piano educativo in vista di una valutazione personalizzata . I risultati che un allievo raggiunge dipendono anche dalle condizioni che complessivamente la scuola sa garantire. Prima della valutazione sommativa ( di esito), il gruppo docente dovrà curare con molta attenzione la valutazione iniziale ( di osservazione sistematica) e la valutazione formativa ( di processo). I docenti che saltano il primo passaggio partono con il piede sbagliato e difficilmente potranno lavorare per una scuola inclusiva. Che cosa dovranno dunque osservare per cominciare un cammino con passo giusto? I docenti del gruppo di ricerca “ Dislessia amica” dell’I.C. di Castellarano ( RE) e dell’Istituto d’Istruzione Superiore “ P. Gobetti” di Scandiano ( RE) hanno elaborato un protocollo di osservazione educativa che dovrà essere utilizzato da ogni docente del team o del Consiglio di classe. Il protocollo della valutazione diagnostica iniziale , strumento che ogni insegnante dovrà utilizzare, è articolato in cinque ambiti di osservazione, ritenuti irrinunciabili in vista di una adeguata progettazione del Piano Didattico Personalizzato. Il protocollo può essere così schematizzato: Area di osservazione valutativa del sè relazione tra pari relazione con il docente atteggiamento verso lo studio rapporto tra insegnanti e genitori Descrizione dell'area Osservazioni del docente coincide con la rilevazione relativa alla condizione di benessere/malessere dell'alunno con DSA e/o BES rileva la positività o meno dei rapporti dell'allievo in difficoltà con i compagni di classe rispecchia la costruttività o meno della relazione educativa tra il singolo insegnante e lo studente evidenzia i punti di forza e di debolezza dell'alunno con DSA e/o BES in ogni singola disciplina esprime il livello di partecipazione dei genitori alla progettualità della scuola Dal canto suo, ciascun docente dovrà interrogarsi sulle ragioni che, secondo lui, determinano un comportamento intraprendente ed attivo o, al contrario, passivo, indicando quali azioni ritiene opportuno promuovere. 3. Tutti ... al timone Da questa valutazione iniziale, elaborata da ogni docente del gruppo o del Consiglio di classe, emergeranno ricorsività e costanti sulle quali ogni insegnante dovrà coinvolgersi nella predisposizione e gestione del percorso personalizzato. Proviamo ad ipotizzare, per ogni ambito, eventuali, possibili interventi Area di osservazione valutativa del sè relazione tra pari relazione con il docente atteggiamento verso lo studio rapporto tra insegnanti e genitori Possibili interventi sostegno psicologico da parte dell'insegnante, dello " sportello " della scuola, di un apposito servizio, dei compagni,... promozione di attività di coppia, di piccolo gruppo,... finalizzate a valorizzare potenzialità e capacità,... apertura di un dialogo educativo teso a rassicurare lo studente e ad accrescere la fiducia e l'autostima impiego di tecnologie, di programmi informatici,... efficaci nella rimozione degli ostacoli Individuazione di punti comuni di lavoro, nel rispetto della specificità dei compiti e dei ruoli Si tratta di un lavoro che inizialmente potrà sovraccaricare gli insegnanti di un'ulteriore fatica ma, una volta rafforzati i meccanismi di questo importantissimo processo, si acquisirà un " guadagno" professionale di inestimabile valore. Buon lavoro a tutti! Luciano Rondanini IL PROTOCOLLO OSSERVATIVO Chi la compila Ogni singolo insegnante del team / consiglio di classe Per chi viene compilata Per gli alunni che necessitano di un approfondimento Chi la analizza Il team / consiglio di classe confronterà le osservazioni dei singoli insegnanti AREA DEL SE’ RELAZIONE FRA PARI RELAZIONE CON IL DOCENTE RAPPORTO CON L’ATTIVITA RAPPORTO CON LA FAMIGLIA