Porto: gioie e dolori Un meraviglioso 8 settembre Inchiesta

Transcript

Porto: gioie e dolori Un meraviglioso 8 settembre Inchiesta
w w w . i l f a t t o . n et
Molfetta
giovedì 3 settembre 2009
Quindicinale gratuito di informazione.
n° 42
Corsivo
Cronaca
Cultura
Sport
Dopo le ferie la
città torna a vivere.
In tanti pronti a
mettersi in gioco
per migliorare.
Spaccio ed
estorsioni: a lavoro
i carabinieri della
Compagnia di
Molfetta.
L’arte e le emozioni
raccontate dalle
opere dell’artista
molfettese
Raffaele Cappelluti.
Ancora un
successo per
gli atleti della
Molfetta Golf
Association.
pagina 3
pagina 8
pagina 23
pagina 25
Inchiesta
LIBERI!
Porto: gioie e dolori
Un meraviglioso 8 settembre
La Corte dei Conti bacchetta il comune. Il ministero chiede documentazione e i
lavori procedono ancora a rilento. Legambiente torna a sollecitare maggiori controlli mentre Rifondazione Comunista ha chiesto ufficialmente che la Regione
Puglia ritiri la delega alla gestione delle opere concessa al Comune di Molfetta.
Cinque giorni dedicati ai festeggiamenti in onore di Maria Santissima dei Martiri. A Molfetta attesi migliaia di visitatori oltre ai tantissimi emigranti che tornano a visitare la loro
città d’origine. Ricco il programma di eventi predisposto dal Comitato Feste patronali. Vi
proponiamo la storia della Festa attraverso un lavoro del professor Cosmo Tridente.
pag. 12
pag. 21
Corsivo
giovedì 3 settembre 2009
Eccoci ritrovati cari lettori de “il Fatto”, dopo quasi un mese dedicato al relax, nuovamente sulle pagine del nostro
quindicinale gratuito a commentare i
cosiddetti “fatti e misfatti” molfettesi.
Quella che si avvia a conclusione è stata tutto sommato un’estate certamente
migliore rispetto a quella del 2008. Un
anno fa, lo ricorderete certamente, la
calda stagione era stata funestata da
terribili incidenti stradali che avevano
strappato la vita a tanti giovani. Quella fu l’estate del lutto e del dolore per
questa città. Un’estate nel corso della quale fu davvero difficile pensare
al divertimento quando invece attorno a molti di noi calavano le tenebre.
L’estate 2009 è stata invece portatrice
di buone notizie: la lieta conclusione
del rapimento dei marinai molfettesi
imbarcati sul “Buccaneer”, gli eventi culturali che hanno portato in città
migliaia di visitatori. Gli straordinari
appuntamenti notturni nel Pulo di Molfetta. E tanto altro ancora.
La sensazione è che ci sia voglia di
ripartire con nuovo slancio e con entusiasmo. Forse la fine della “crisi”,
non solo quella economica, si sta avvicinando. Passeggiando per le strade,
colloquiando con i cittadini, confrontando le idee, si ricevono segnali che
lasciano immaginare che qualcosa di
nuovo sia dietro l’angolo. Ci sono molfettesi che hanno voglia di cambiare e
far cambiare. I mal di pancia cominciano a venire allo scoperto e in tanti
hanno mostrato la loro disponibilità
a mettersi in gioco in prima persona.
Dal mondo del volontariato a quello
del lavoro, sono tantissimi i giovani e
meno giovani che pian piano stanno
prendendo coscienza dell’importanza
di un loro impegno che vada al di là del
semplice “dovere”. I molfettesi, così
sembra, stanno crescendo.
E stanno crescendo anche lanciando
chiari segnali al mondo della politica
locale. Una politica che oramai diverte e coinvolge poco. Fatta sempre degli stessi nomi e delle stesse persone.
E soprattutto “giocata” sempre con le
solite strategie in un torpore dei sensi
che adesso si vorrebbe cominciare a
cancellare.
Rimbalzano da più parti notizie sul
futuro amministrativo di questa città:
Azzollini si dimetterà entro il 31 dicem-
Ricominciamo!
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1367
Torna a farvi compagnia “il Fatto”.
Parte lo sprint che porterà a tagliare il traguardo
del secondo anno di vita.
bre, dice qualcuno che fa riferimento al
“doppio incarico” (senatore e sindaco)
che presto potrebbe non essere più accettato e tollerato. Ed ancora: Azzollini
sarà candidato alla carica di presidente della Regione. Ed anche in quel caso
dimissioni da primo cittadino. O forse
non succederà niente di tutto ciò e il
sindaco-senatore potrà andare avanti
sulla sua strada. Salvo, improbabili, levate di scudo dei fedelissimi che,
seppur maltrattati, al loro leader non
sanno proprio dire di no.
Una estate che ha portato in dote anche il “terremoto” politico alla Regione Puglia. E così chi aveva fatto della
“questione morale” il suo cavallo di
battaglia oggi si trova a doversi confrontare con scandali nel mondo della
sanità, franchi tiratori e magistratura
scatenata. Nichi Vendola è “fuggito”
in Croazia per pensare la strategia di
reazione rapida ma le prossime elezioni sono troppo vicine e tempo per recuperare quanto si è perso ce n’è poco.
Per Molfetta la buona novella arriva
dall’assessore Guglielmo MInervini
che figura tra i candidati alla carica
di presidente del PD pugliese: al di là
dell’appartenenza partitica, infatti, i
molfettesi non possono che essere contenti dell’impegno politico di un loro
concittadino.
Tante novità arrivano anche dal sempre
vivo mondo dello sport: società sportive che crescono, atleti molfettesi che si
distinguono nelle loro discipline, tifosi
pronti a vivere nuove ed entusiasmanti
avventure. Ed a proposito di sport, alla
vigilia di una nuova stagione che siamo
certi riserverà grandi successi a tutte le
compagini molfettesi, il nostro più forte grido d’incitamento va ad un atleta,
un professionista, un amico, impegnato
nella partita più difficile della sua vita:
Lorenzo Di Marcantonio, il “magnifico” della Virtus Basket Molfetta messo
“in panchina” da problemi di salute e
che tutti noi ci auguriamo di rivedere
presto, prestissimo, sul parquet del PalaPoli. Forza Lollo!
Per quanto ci riguarda, infine, ci tuffiamo nello sprint che ci porterà a tagliare il traguardo dei due anni di vita.
A dicembre sarà nuovamente tempo
di bilanci, di numeri, di analisi. Per
il momento possiamo solo dirvi che il
progetto de “il Fatto” e del suo editore
Giulio Cosentino prosegue con il vento
in poppa. L’entusiasmo non manca e la
voglia di crescere, sotto tutti i punti di
vista, è sempre di più. La nostra web tv
continua ad essere punto di riferimento
non solo per l’informazione locale ma
anche per tanti colleghi che da altre
città ci seguono con interesse. Tanti
nuovi progetti sono pronti a prendere
vita. Noi stiamo lavorando per Voi. Ai
nostri lettori e ai nostri partner commerciali non possiamo quindi che dire
grazie chiedendo loro di continuare a
starci vicini come hanno fatto sinora.
Corrado Germinario
Informazione pubblicitaria
giovedì 3 settembre 2009
Con Kids arriva la festa!
Comincia con i colori dell’arcobaleno la nuova stagione autunnale di
una Molfetta rigenerata dalle ferie
e pronta a tuffarsi in tante possibili
mille avventure. Gli stessi colori che
contraddistinguono un marchio nuovo
che sta già entrando a far parte della
quotidianità dei molfettesi: il marchio
di “Kids” il nuovissimo open space,
multibrand che aprirà i battenti con una
grandissima festa giovedì 10 settembre alle ore 19 nella nuovissima sede
di via Berlinguer 16. Tra stelle filanti e
coriandoli, zucchero filato e caramelle, clown e trampolieri e centinaia di
cappellini omaggio per i bambini che
interverranno, sarà festeggiata l’apertura di uno spazio commerciale pronto
a rivoluzionare il mondo della vendita
delle calzature e dell’abbigliamento
da bambini in città. Da un’idea di Pasquale Pisani, amministratore unico
della società proprietaria di Kids, la
Glamour Srl, nasce uno spazio tutto
nuovo in cui tra scarpe, accessori e altro ancora mamme e bambini potranno trovare il meglio dei prodotti con
un occhio di riguardo al prezzo. Una
novità che nasce grazie a trent’anni
di lavoro nel settore. Infatti, rinomati
marchi quali Laura Biagiotti, Mariella
Burani e Alberto Guardiani si affidano
da anni alle capacità e all’esperienza
di Pasquale Pisani per la progettazione delle proprie collezioni di calzature
per bambini.
La Glamour Srl e quindi Kids proporranno alla città uno spazio dove
sarà piacevole farsi “rapire” da mille
colori, mille modelli, mille novità in
esclusiva. “I nostri prodotti sono selezionati con cura – ha detto Pasquale
Pisani – e scelti in base alla nostra
esperienza di vendita e distribuzione
maturata in oltre tre decenni di attività nel settore”. Un’esperienza che
per la prima volta si confronta con la
vendita al dettaglio in uno spazio con
caratteristiche uniche a Molfetta e non
solo: spazi aperti in cui i clienti potranno muoversi liberamente, scegliere il prodotto, provarlo nella massima
tranquillità. Un’ulteriore novità sarà il
rilascio di un buono da utilizzarsi sul
successivo acquisto.
E poi un ampio parcheggio gratuito,
collegamenti vicini anche con i centri limitrofi e soprattutto tantissimi
prodotti da guardare e riguardare.
“Abbiamo voluto portare in città – ha
sottolineato Pasquale Pisani – l’idea
di vendita di un centro commerciale
applicato alla familiarità di un negozio cittadino supportata dalla professionalità del personale, con proposte
vantaggiose rispetto ad altre attività
commerciali grazie ad un particolare
molto importante: il contatto diretto
tra Kids e le aziende di produzione,
senza onerose intermediazioni”.
Tra gli scaffali di Kids sarà possibile
trovare calzature dei più noti marchi
del settore: Laura Biagiotti, Mariella
Burani, Cesare Paciotti, Bikkembergs,
Alberto Guardiani, Docksteps, Pinko,
Naturino, per le esigenze più glamour.
Ed ancora Nike, Converse, Nero Giardini, Replay, Lulù, Lelly Kelly, Sweet
Years, Alviero Martini, Frutta, per le
esigenze più casual.
Mentre per l’abbigliamento un marchio che è una garanzia di qualità:
Geox, oltre ai marchi Brums, Rubacuori, Pucca e altro ancora. Prodotti per bambini ma anche per le loro
mamme che potranno trovare calzature adatte anche a loro (disponibili nelle
taglie dal numero 35 al 41). Insomma,
arriva Kids: una ventata di novità e di
allegria che metterà la felicità ai piedi
dei più piccoli… Senza dimenticare la
mamma!
Politica
giovedì 3 settembre 2009
Asm: Azzollini mischia le carte
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1368
Via Nappi arriva Mancini. Mezzina del Pdl esprime dubbi. Le opposizioni chiedono chiarezza.
Qualcuno a voce bassa lo diceva da tempo e alla fine gli squilli di tromba sono
arrivati: cambio della guardia al vertice
dell’Azienda Servizi Municipalizzati di
Molfetta, la più importante delle muncipalizzate che attualmente da lavoro a
circa cento dipendenti. La cosa ormai è
nota, via Francesco Nappi posto di comando affidato a Pasquale Mancini, fedelissimo di Azzollini e vice segretario
cittadino del PdL. Una decisione assunta dal sindaco sembrerebbe a causa di
“inadempienze” da parte di Nappi nei
confronti dell’Amministrazione. In poche parole l’ex assessore all’agricoltura
avrebbe omesso di informare il sindaco
di tutti i provvedimenti presi nel corso
dei mesi in cui l’azienda gli era stata
affidata. Per molti un “pretesto” legato
a probabili indagini giudiziarie che la
magistratura tranese sta svolgendo proprio sulla gestione dell’Asm. Tanti si
dice e un’unica certezza: Mancini alla
guida dell’Asm anche se ufficialmente
la notizia non è mai stata diffusa. Né
una nota del sindaco né una dell'Azienda per spiegare quanto accaduto. Solo
voci e mezze verità raccolte dalla stampa locale che non si è certo fatta trovare
impreparata.
Il consiglio di amministrazione dell’azienda presieduto per la prima volta
dal neo presidente, intanto si è già nuovamente messo all’opera. Alla riunione
hanno preso parte oltre che i componenti del CdA, Paolo Ragno, Biagio de
Candia, Ignazio de Gioia ed Eleonora
Caputi, anche il direttore generale dell’azienda Silvio Binetti, i componenti
del collegio dei revisori, gli esperti e i
capi servizio. “Ho trovato una azienda
in buone condizioni – ha dichiarato
Pasquale Mancini – e per questo continueremo a lavorare per migliorare il
lavoro già avviato da Francesco Nappi,
in particolar modo sui progetti Tabula
Rasa e Isole Ecologiche Interrate”. Nel
corso della riunione del consiglio sono
già stati adottati alcuni provvedimenti
su proposta proprio del presidente per
garantire la massima trasparenza nell’attività di gestione. Verrà istituito un
albo dei fornitori ed attivato un numero
telefonico breve di facile memorizzazione che i cittadini potranno contattare
per richiedere servizi ma anche per segnalare disservizi. I dati raccolti attraverso la nuova linea telefonica saranno
poi oggetto di un “report” settimanale
utile ad analizzare le situazioni di criticità all’interno del territorio urbano.
Da subito verranno rafforzati i rapporti
di collaborazione con gli uffici comunali, in particolare con l’Ufficio Tecnico e con la Polizia Municipale cui sarà
chiesto supporto per il controllo delle
modalità di conferimento dei rifiuti
da parte dei cittadini e per sanzionare
i proprietari degli animali domestici
che non rispetteranno il decoro degli
spazi comuni. Un impulso verrà dato
anche alla pulizia delle aree esterne
agli esercizi commerciali ai cui titolari
verrà chiesta maggiore collaborazione
e verranno implementati i servizi di
pulizia nell’area del lungomare e della
zona 167 dove i cittadini dovranno imparare a rispettare i divieti di sosta dei
veicoli nei giorni destinati alla pulizia
stradale. “Il mio incarico – ha sottolineato Mancini – è a termine e dettato
solo dall’amore verso questa città: sono
come un volontario chiamato a dare
una mano nel momento del bisogno”.
Un incarico che ha messo in fermento la politica cittadina di entrambi gli
schieramenti. Perplessità sono state
espresse da Giovanni Mezzina, consigliere del PdL che ha dichiarato di aver
saputo della nomina “solo attraverso le
notizie di stampa e senza che il partito
comunicasse nulla”. Una dichiarazione
che non nasconde certo la delusione
di colui che, applicando il principio
di “scorrimento” per le nomine sinora
adottato da Azzollini avrebbe dovuto
sostituire Nappi.
Il consigliere comunale dell’UdC, Pino
Amato si chiede “perché il sindaco, in
base alle motivazioni della revoca, non
abbia destituito l’intero consiglio di
amministrazione, in quanto sia gli atti,
sia tutto l’operato dell’Azienda è sempre condiviso dal CdA”.
Matteo d’Ingeo del Liberatorio Politico ha chiesto al sindaco Azzollini di
approfondire alcune vicende interne
all’azienda. “Le notizie di cronaca e
alcune indagini giudiziarie in corso riguardanti l’ASM potrebbero travolgere
anche la stessa amministrazione comunale” ha sentenziato d’Ingeo.
“L’interramento politico di Nappi
– hanno detto invece gli esponenti di
Rifondazione Comunista – segna una
cesura nella compagine di governo e
conferma quanto denunciamo da tempo rispetto alla gestione delle società
municipalizzate e controllate dal Comune: la giunta Azzollini naviga a vista e sceglie personale che si dimostra
alla luce dei fatti non all'altezza della
situazione”.
“La vicenda della revoca dell’incarico di presidente dell’Asm a Francesco
Nappi presenta dei lati oscuri sui quali è doveroso che il sindaco Azzollini
faccia al più presto chiarezza”, ha invece affermato Giovanni Abbattista,
coordinatore locale del Partito Democratico. “Chiediamo a gran voce – ha
proseguito – che il sindaco intervenga
anche al fine di sgomberare il campo
dalle voci sempre più insistenti che iniziano a circolare in città e che lasciano
presupporre che i motivi dell’allontanamento di Nappi siano ben altri rispetto all’inosservanza di un obbligo
di carattere formale o amministrativo”.
Un intervento che forse (si spera) arriverà nel prossimo consiglio comunale.
Azzollini volendo...
L’opinione
giovedì 3 settembre 2009
La fine di una estate
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1369
Dopo i festeggiamenti per la Santa Patrona i molfettesi archivieranno definitivamente la bella stagione.
Ci rimane la festa della Madonna
dei Martiri e poi sarà finita, anche
l’estate 2009 potrà andare in archivio. Per i molfettesi non è necessario
adeguarsi al calendario e attendere
il 21 settembre, lo sanno tutti che,
dopo la Madonna, al più al termine
dell’ultima scarica di fuochi della ritirata, il tempo potrà pure continuare
ad esser bello, ma l’estate sarà finita e bisognerà farsene una ragione.
Una stagione che non ha dato molti
motivi per essere ricordata. C’è chi
prende anestetici per sopportare le
proprie angosce esistenziali e magari ci lascia le penne, a Molfetta forse
li dissolvono nell’aria, così il tempo
scorre senza soprassalti e tutto viene
accettato come naturale, quasi che
non fosse possibile diversamente,
magari basta poi spostarsi di poco
oppure, manco a dirlo, andare all’estero, per capire che questo non è
il migliore dei mondi possibili, anche se parrebbe di sì, vista l’inerzia
imperante.
Anche per questa estate, così, è rimasto irrisolto il mistero di sempre,
come facciano i molfettesi ad andare al mare; se manca nel bilancio
famigliare il denaro per un lido,
riescono stagione dopo stagione ad
arrangiarsi con scogli, spazzatura ed alga tossica, che forse poi di
alga non si tratta, ma di qualcosa di
più pericoloso; si va la mare ed il
rischio non è più quello tradizionale di tornare con la spina di un riccio infilzata nella pianta del piede
e l’asciugamano sporco di catrame,
quanto avendo la febbre a 40° senza
saperne bene la causa. Ci sono quelli
che non ce la fanno più e, traditori,
scelgono le spiagge di Giovinazzo
o di Bisceglie, ma chi ha resistito,
a fine stagione tira quasi un sospiro
di sollievo, è terminata la lotta per
un parcheggio ed uno scoglio su cui
appollaiarsi.
Tanto caldo, ma quello è normale,
al di là degli allarmismi di alcuni
Tg, meno normale che una pioggia
una, solo un po’ violenta, si sia trasformata in un fiume in piena che ha
attraversato la città. È capitato altre
volte ed anche questa volta è andata
bene, non ci sono stati danni gravi,
ma non è normale che il campanello
d’allarme sia suonato e sia rimasto
ancora una volta ignorato; la questione della gestione del territorio
rimane confinata ad un confronto fra
tecnici o diventa l’ennesimo banco
di prova del duello fra maggioranza ed opposizione, poi basta un acquazzone a dimostrare che forse c’è
da riflettere con serietà su quel che
è stato fatto al territorio ed impedire
ulteriori devastazioni.
Sempre per la serie “tutto come da
copione”, sporcizia alle stelle, grandi annunci di campagne di questo e
di quest’altro, ma la zozzeria per le
strade, in riva al mare, dappertutto
insomma è negabile solo da un cieco, anzi, neppure da quello, dato il
tanfo. E non si può nemmeno dire
che è per questo che il sindaco ha
sostituito il presidente dell’Asm, il
buon senso suggerisce che le logiche dell’avvicendamento al vertice
dell’azienda municipalizzata avranno avuto poco a che fare con l’obiettivo di avere una città più pulita.
Per il resto proprio nulla da ricordare, se non che a cascata, anche
qui, nella periferia dell’impero, ha
attecchito l’idea che il popolo vada
educato a botte di trivialità televisiva e quindi siano gli spettatori a
decidere se il clou dell’estate sia
stata l’elezione di miss Puglia o lo
spettacolo di “Amici”. Forse l’errore è attendersi troppo da questa stagione, nuove passioni, soprassalti
o cambiamenti, invece i molfettesi
sono contenti del loro tran tran, di
godersi le casette di campagna, di
concedersi come massimo svago la
passeggiata sul porto, lamentandosi,
naturalmente, che questo è sport valido davvero per tutte le stagioni.
Lella Salvemini
Cronaca
giovedì 3 settembre 2009
Droga ed estorsioni: la lotta continua
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1370
Grande lavoro per le Forze dell’Ordine: arrestato uno spacciatore. Aveva in casa mezzo chilo di stupefacenti.
Si lavora per bloccare l’autore di alcune “micro estorsioni” ai danni dei negozi del centro.
La sensazione è che da una parte la crisi
economica dall’altra l’apertura delle porte
del carcere per tanti che hanno scontato
o lo faranno a breve il loro debito con la
giustizia, stiano ridando luce agli ambienti
criminali cittadini. Dalle rapine alle piccole estorsioni, passando per il mercato della
droga che sembra sia in fase di rinascita,
non manca certo il lavoro per le forze dell’ordine che proprio nell’ultima settimana
hanno messo a segno un importante colpo
nell'ambito dei servizi anti droga.
“Lo faccio per campare”. Così si è giustificato con i carabinieri della Compagnia di
Molfetta agli ordini del capitano Domenico Del Prete, un pregiudicato trovato in
possesso di oltre mezzo chilo di marijuana
e cento grammi di hashish. In manette è finito Mauro Dell’Olio, 36enne già noto alle
Forze dell’Ordine, accusato di detenzione
ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari del Nucleo Operativo, comandati
dal maresciallo Natale Selvaggi, durante
uno specifico servizio, hanno eseguito una
perquisizione all’interno dell’abitazione
dell’uomo ed i risultati positivi non sono
mancati. In una scatola di cartone nascosta
tra le masserizie di un ripostiglio, i carabinieri hanno scovato lo stupefacente, contenuto in otto sacchetti in plastica da circa
settanta grammi ciascuno, insieme ad un
panetto di hashish da cento grammi.
Tratto in arresto, l’uomo è stato poi richiuso nel carcere di Trani. Lo stupefacente,
invece, è stato posto sotto sequestro.
Preoccupazione destano invece le notizie
riguardanti un giro di “micro estorsioni”
che starebbero interessando numerosi
commercianti. Da diverso tempo secondo
alcune indiscrezioni, si aggira tra i locali
commerciali del centro cittadino “chiedendo” agli esercenti un contributo in denaro
per gli “amici in carcere”, un pregiudicato
molfettese. Sarebbero numerosi i negozi
visitati dall’uomo e altrettanti i commercianti che avrebbero ceduto alle richieste
consegnando piccole somme di denaro.
Nessuno però, almeno finora, ha presentato formale denuncia ai carabinieri anche se
le voci su quanto sta accadendo girano in
città in maniera sempre più insistente.
Il protagonista della vicenda sarebbe noto
in città e alle forze dell’ordine come tossicodipendente e in passato autore di numerosi reati minori. È comunque probabile
che le numerosi voci raccolte tra i commerciani siano già state raccolte dai militari dell’Arma che potrebbero intervenire
già nei prossimi giorni. Magari anche grazie alle segnalazioni “ufficiali” di qualcuno che ha subito il tentativo di estorsione.
L
C
È
s
d
Z
C
v
t
o
a
A
S
s
Z
n
a
i
n
.
e
n
o
e
e
-
Attualità
giovedì 3 settembre 2009
Oltre 1milione di euro da restituire
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1371
PM: denunce e salvataggi
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1372
L’ex comandante della Polizia Municipale condannato Sorpreso un uomo che rubava legna e salvato un cane
dalla Corte dei Conti.
gettato in un cassonetto.
Circa un milione e trecentomila euro.
È quanto dovrà risarcire all’amministrazione l’ex comandante del corpo
della Polizia Municipale, Vincenzo
Zaza. A stabilirlo è stata la Corte dei
Conti chiamata ad esprimersi sulla
vicenda “contabile” che ha visto protagonista l’ex dipendente comunale
oltre che altri agenti del corpo e l’ex
assessore alla Polizia Municipale ed
Annona, Pino Amato.
Secondo i giudici del tribunale, presidente Francesco Paolo Romanelli,
Zaza dovrà restituire la somma frutto
non solo degli ammanchi sui verbali di
accertamento, ma anche del danno di
immagine subito dalla pubblica amministrazione.
A partire dal 2002, anno in cui Zaza fu
messo a capo del Corpo, ma secondo i
giudici anche precedentemente quando svolgeva mansioni di agente contabile, Zaza avrebbe sottratto decine di
milioni di vecchie lire. Fatto per cui
Zaza stesso è già stato condannato a
tre anni di reclusione (pena condonata) dal Tribunale di Trani nel corso del
procedimento penale ancora in atto.
Una tesi, quella della sottrazione, a
più riprese smentita dal protagonista
della vicenda secondo cui non si trattò
mai di “prelievi” ma di riduzioni delle
multe, prassi evidentemente consolidata a Molfetta specie in periodo di
campagna elettorale. In poche parole
a fronte a sanzioni pecuniarie elevate
ma “virtuali”, l’automobilista multato riusciva ad ottenere “sconti” che di
fatto portavano ad una notevole riduzione dell’effettivo incassato.
Nonostante questa tesi difensiva, i giudici hanno proceduto con la condanna
“pecuniaria” nei confronti di Zaza che
negli ultimi anni ha già restituito all’erario oltre 250mila euro.
È stata una telefonata anonima giunta
al comando della Polizia Municipale
di Molfetta ad allertare gli agenti che
nella mattinata di domenica 30 agosto
hanno sorpreso due uomini intenti a
rubare legna in un fondo agricolo nei
pressi di Lama Martina, a poche decine
di metri dai nuovi quartieri residenziali
sorti alle spalle dell’ospedale. All’arrivo degli agenti della Municipale i due,
utilizzando una motosega, avevano già
abbattuto nove alberi d'ulivo e raccolto dodici quintali di legna. I poliziotti
sono riusciti a fermare una persona,
l'altra è riuscita a darsi alla fuga.
L’uomo, identificato, è stato denunciato a piede libero per furto e danneggiamento mentre la legna è stata sottopo-
sta a sequestro. Dell'episodio è stato
informato il magistrato di turno, dottor
Giuseppe Maralfa.
E sempre agenti della Polizia Municipale sono stati protagonisti pochi giorni
prima di Ferragosto di un salvataggio
particolare in via Balice. Durante tutta
la notte nella zona si erano uditi continuamente dei guaiti, attribuibili ad un
cane, provenienti da un cassonetto per
la raccolta degli indumenti usati. Intervenuti sul poso gli agenti non potendo
introdursi nel cassonetto, lo hanno forato dall’esterno traendo così in salvo
un cucciolo di cane di sesso femminile dell’apparente età di quattro mesi.
L’animale è stato immediatamente visitato dai medici dell’Asl di Molfetta,
intervenuti tempestivamente, che hanno constatato le sue buone condizioni
di salute affidandolo poi alle cure del
canile comunale di Molfetta dove gli
è stato impiantato immediatamente il
microchip e dove successivamente alla
maturazione sessuale l'animale verrà
sterilizzato per poi, se in buona salute,
essere rimesso in libertà.
10
Attualità
giovedì 3 settembre 2009
Un uomo scomodo per una città scomoda
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1373
Matteo d’Ingeo, nonostante le minacce ricevute nelle ultime settimane, continua la sua battaglia contro le
illegalità.
A volte, parlando con la gente, si ha
l’impressione che molti preferirebbero essere altro o altri e che tendano,
in qualche modo, a recitare dei ruoli, a rappresentare se stessi più che a
presentarsi, a mostrarsi personaggi e
non persone, forse per una ostinata
ricerca di visibilità che possa riscattarli da vite banali ed anonime o, più
semplicemente, per l’impossibilità o
l’incapacità di rivelarsi per come e
per ciò che si è. A chi lo incontra per
la prima volta suscita una sensazione
totalmente opposta Matteo d’Ingeo,
coordinatore del Liberatorio Politico,
un movimento civico sorto a Molfetta
in occasione delle amministrative del
2006 (allora la sua candidatura a sindaco, contrapposta a quella di Lillino
Di Gioia, noto esponente storico della
politica locale, assunse un significato provocatorio perché esprimeva la
tanto decantata “voglia di rinnovamento”), di cui, per varie ragioni, i
media, non solo locali, si sono molto
occupati nel corso dell’estate 2009:
per un’ora intera (tanto è durata la nostra chiacchierata) il suo parlare non
enfatico, una certa naturale ritrosia, il
semplice e quasi mai compiaciuto racconto di sé e della propria esperienza
come in un centro di ascolto per voci
che non hanno interlocutori o punti
di riferimento istituzionali e dove si
racconta e si sviluppa, per quanto ciò
sia possibile in una città oltraggiata
ed abusata come Molfetta, la dialettica sociale e politica intorno alla cosa
pubblica.
Dunque, un uomo normale ma scomodo, per una città scomoda. “È vero,
sotto molti aspetti è scomoda questa
città che amo ma che non è più la stessa da tempo e che forse mi ama ma non
sempre riesce a capire i tentativi ed i
gesti che quest’amore esprime. Più di
tutto, Molfetta pare abbia perso la sua
memoria storica e quell’identità che
la rendevano viva e vivida, capace di
contenere ed esprimere fermenti culturali e sociali, oggi sempre più soffocati da certa negligenza, volontà ed
incapacità politica, amministrativa,
burocratica. Siamo una comunità in
lotta, viviamo in emergenza. Lo abbiamo detto anche il 6 luglio scorso,
in occasione del diciassettesimo anniversario dell’omicidio Carnicella,
spartiacque tra il prima e il dopo; da
allora più nulla è stato semplice e gli
avvenimenti grandi e piccoli, gli abusi di ogni tipo, l’illegalità diffusa, il
degrado sociale ed ambientale, la desolazione delle periferie, la coscienza
appannata di molti, quel malessere di
cui parlò don Tonino Bello nella sua
omelia allora, tutto ha assunto un significato diverso, pesante gravoso.
Non possiamo ignorarlo, ecco perché
devono continuare ed intensificarsi
gli sforzi che molti di noi compiono
per rimuovere indifferenza, disimpegno, rassegnazione, a dispetto di intimidazioni e minacce”, dice.
Chiaro il riferimento all’ultima da lui
ricevuta il 22 luglio scorso: un bossolo calibro 7,62, non ordinario, di forma allungata, avvolto in tre strati di
carta igienica, un pacchetto ben confezionato trovato nella sede del movimento con su quella scritta degradante (“Il prossimo te lo metto nel…)
che lo ha fatto quasi sorridere ma poi
riflettere perché era diversa dalle altre e non tendeva a spaventarlo ma ad
nel movimento, diventato sempre più
punto di snodo e di confluenza del
dissenso generale cittadino nei confronti delle piccole e grandi questioni
pubbliche (ambiente, salute, politica, cultura, amministrazione,ecc.),
la consapevolezza estrema dell’alto
prezzo da pagare, anche in termini
personali, quando si diventa, magari
senza volerlo, paladini di qualcosa o
di qualcuno, il timore, a volte, di non
essere compresi e di essere percepiti
come una sorta di Grillo Parlante in
una storia cittadina che non è quella
di Pinocchio ma, come quella, è piena
di “una montagna di balle” (dal titolo
di un documentario-denuncia relativo
alla questione dei rifiuti in Campania
apparso sul blog del Liberatorio), il
non celato bisogno della solidarietà della gente, linfa vitale per chi si
muove nel terreno impervio dei diritti negati e per essi si batte, mosso
unicamente dalla propria coscienza
civica e sociale, hanno confermato
l’immagine di un uomo cosiddetto
“normale” dalla cosiddetta “vita normale”, eccessivamente sovraesposto
e attaccato ma anche opportunamente nella conferenza pubblica intitolata: umiliarlo, a colpirlo nella sua digniseguito e sostenuto nelle assemblee “Fatti e misfatti in una città senza me- tà. Ora a Molfetta, dove sempre più
del mercoledì sera, aperte a tutti, moria”: quell’omicidio fu una sorta di frequentemente e con troppa facilità
giovedì 3 settembre 2009
s’inviano e si ricevono proiettili grandi e piccoli, per qualunque motivo,
quasi fossero pacchi dono (chi scrive
ha già intervistato persone minacciate in questa maniera: la reazione di
incredulità e stupore prima e di forte
determinazione poi è quasi sempre la
stessa; molti non rilasciano dichiarazioni, quasi nessuno confessa di aver
paura, tutti “hanno fiducia nel lavoro
degli inquirenti”), risulta difficile immaginare che un semplice venditore
di angurie o patate (in quelle settimane d’Ingeo si stava occupando del
commercio ortofrutticolo abusivo)
possa aver ideato e messo in atto una
minaccia così “sofisticata”, dal forte
significato simbolico: tutt’al più, com’era già accaduto in passato, si sarebbe limitato a danneggiargli l’auto
o lo avrebbe aggredito personalmente
(un passante ci ha detto: ”Avrebbe
messo il proiettile in un…carosello, non nella carta igienica”); da qui
l’accreditamento, sia da parte sua che
degli inquirenti, di una pista politica,
ritenuta la più attendibile, voce che
arriva da più parti e circola insistentemente anche negli ambienti della
malavita locale e barese. Sembrerà
strano, ma non tanto: proprio in questi ultimi l’operato di d’Ingeo (ce lo
conferma lui stesso perché così riferitogli da fonte sicura) viene addirittura
apprezzato perché teso a colpire, più
che le frange finali del fenomeno criminalità, le sue menti pensanti, coloro che, in qualche maniera, detengono il potere e sono inclusi nel famoso
triangolo politica-imprenditoria-malavita esistente a Molfetta, di cui hanno spesso parlato i pentiti della Sacra
Corona Unita. Il 19 agosto scorso
il Liberatorio Politico ha inviato al
Prefetto di Bari, al Procuratore della Repubblica di Trani, al Comando
dei Carabinieri e della Capitaneria di
Porto di Molfetta, un esposto relati-
Attualità
11
vo al problema dell’alga tossica, più
volte inutilmente segnalato al sindaco Azzollini ed alla Direzione ARPA
Puglia per le gravi ripercussioni avute, negli ultimi tre anni, sulla salute di
numerosi cittadini. Con l’esposto si
chiedono precise verifiche e controlli anche sulle operazioni di bonifica
da ordigni bellici dei nostri fondali
marini e la possibile configurazione
di un reato amministrativo o penale
a carico dell’amministrazione e di
altri enti per la mancata informazione e l’attività omissiva nei confronti
della cittadinanza e dello stesso Libe-
ratorio. Per sdrammatizzare: proprio
in riferimento a residuati ed ordigni
bellici qualcuno in città ha già ironizzato sulla probabile forma che il
proiettile potrebbe avere se la minaccia a d’Ingeo venisse concretizzata.
Precisa, caustico, il signore di cui
sopra (in dialetto molfettese): “O a
forma di bomba o di supposta (termine usato dallo stesso d’Ingeo durante
l’intervista per descrivere il bossolo
ricevuto), sempre quella sarebbe la
destinazione”.
Beatrice De Gennaro
12
Attualità
giovedì 3 settembre 2009
Il porto in “cattive acque”
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1374
Troppe ombre sulla gestione dei lavori. L’amministrazione comunale colpevole di reiterate mancanze. Legambiente
e Rifondazione non stanno a guardare.
Torna d’attualità (anche se a dire la
verità non era mai passato “di moda”)
il tema “nuovo porto” di Molfetta. E,
ancora una volta, la mega struttura in
costruzione fa notizia non certo per fatti
positivi. A riaccendere il dibattito sono
stati in tempi diversi ma ravvicinati il
circolo locale di Legambiente e Rifondazione Comunista.
“Il 27 marzo scorso – si legge in una
nota diffusa alla stampa – il Circolo cittadino di Legambiente aveva presentato
al sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, una richiesta di accesso a informazioni di carattere ambientale relative ai
lavori della nuova sistemazione del porto. La richiesta era stata inviata anche al
Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare, al Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti,
al Presidente della Regione Puglia, all’Assessorato Regionale dell’Assetto
del Territorio, all’Assessorato Regionale dell’Ecologia e alla Soprintendenza
per i Beni architettonici e per il Paesaggio per le Province di Bari e Foggia.”
“In particolare – si legge ancora nella
nota – il Circolo chiedeva di accedere
al “Progetto esecutivo” dei lavori di sistemazione dell’area portuale approva-
to con delibera di Giunta il 13 febbraio
2008. Le ragioni di questa richiesta stavano nella sconcertante impressione di
assistere alla inadempienza sistematica
delle prescrizioni di V.I.A. impartite
dalla Regione Puglia, dal Ministro dell’Ambiente e dal Ministero per i Beni
Culturali. In particolare il Decreto di
compatibilità ambientale n. 648 del 23
giugno 2005, con il quale si concludeva
l’istruttoria di V.I.A., evidenziava l’intenzione di salvaguardare il water-front
dell’area urbana Madonna dei MartiriBorgo Vecchio, già soggetto a vincolo
paesaggistico, puntando alla “riqualificazione degli attuali capannoni delle officine e cantieri ed in particolare quello
della Cinet, che viene destinato a ‘Museo del Mare’, mentre, com’è noto, sul
sito in precedenza occupato dal Cantiere Cinet sono in corso i lavori di realizzazione della nuova Capitaneria di
Porto, essendo stato il vecchio fabbricato abbattuto per fare posto alla nuova
costruzione”.
“A fronte di questo precedente, la mancata pubblicizzazione del progetto esecutivo impedisce di capire quale sorte
venga prevista per la ‘Banchina Seminario’ il cui ampliamento (lo sbandierato ‘lungomare di Ponente’) nelle pre-
scrizioni viene stralciato, trattandosi di
area sottoposta a vincolo paesaggistico;
impedisce di capire se e in che modo
avverrà la riqualificazione dell’area
dei ‘Cantieri Navali’; non dà conto dei
lavori di sistemazione idraulica delle
aree di pertinenza ed annesse alle lame;
non mostra in che modo verranno resi
compatibili con i lavori le aree archeologiche presenti nelle aree interessate e
quando e in che modo verranno eseguite
le prospezioni archeologiche richieste
dal Ministero del Beni Culturali e come
si potrà eventualmente tenere conto dei
loro risultati”.
“Gli unici riscontri alla richiesta di accesso agli atti, fatta ai sensi del D. Lgs.
195/2005 e dell’art. 28 del D. Lgs. n.
152/2006 – scrive ancora Legambiente
– erano stati, fino a pochi giorni fa, una
mail con la quale il Ministero dell’Ambiente dichiarava di non essere in possesso dei documenti richiesti e, in data
13 maggio 2009, una nota del Ministero
dei Beni Culturali con la quale veniva
demandata alla Soprintendenza per i
Beni Culturali di Bari l’acquisizione di
notizie, dicendosi anche in questo caso
il Ministero sprovvisto di qualunque
documentazione”.
“Il 30 luglio è arrivata al Circolo una
seconda nota da parte del Ministero dei
Beni Culturali che, avendo a sua volta ricevuto dalla Soprintendenza per i
beni archeologici della Puglia notizie
dettagliate e preoccupanti sulla vicenda, chiede al Comune di Molfetta
quanto sia stato fatto ad adempimento
delle prescrizioni contenute nella V.I.A.
e richiede che sia messo a disposizione
delle autorità competenti il famoso e, a
questo punto sembra lo si possa dire,
misteriosissimo ‘Piano esecutivo’. Vale
la pena riportare di seguito il testo della
nota della Soprintendenza: Si rileva in
proposito che, per quanto consti a questa Soprintendenza, non hanno avuto
seguito di fatto le prescrizioni rilasciate
nella nostra del 22.03.05, prot. n. 5321
in sede di esame del Progetto preliminare della nuova sistemazione portuale
di Molfetta, benché ritenute vincolanti
nel parere prot. n. 07.08.408/4229.[leggasi 4129] del 22.04.05 del Dipartimento per i Beni culturali e paesaggistici – Direzione generale per i Beni
architettonici e il Paesaggio in merito
alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale, ex art. 6 l. 349/1986,
avanzata dal Comune di Molfetta. Infatti, per quanto di competenza di chi
scrive, ai sensi del D. 19s 22 gennaio
2004, n. 42, non è stato sottoposto a parere da parte dell’ATI incaricata (Cooperativa Muratori) il richiesto progetto
esecutivo delle opere di realizzazione
del parco a verde intorno all'area del
complesso monunentale-archeologico
della Madonna dei Martiri, in cui dovevano essere anche previsti gli oneri
per l'assistenza alle opere di movimentazione terra, nonché per l'eventuale
recupero di contesti archeologici emergenti. Il progetto esecutivo peraltro è
stato approvato dal Comune di Molfetta con deliberazione di G.M n: 68 del
13.2.08. Si fa inoltre presente che non
risulta, per quanto a noi noto, sia stato
dato corso alla richiesta di prospezioni archeologiche subacquee preventive nello specchio d'acqua antistante il
complesso monumentale citato, né alle
prospezioni geofisiche preliminari alla
movimentazione terra, come espressamente richiesto dalla Direzione generale per i Beni archeologici con nota prot.
n. 3931 del 15.04.05”.
“La richiesta che il Ministero ha inviato
al Comune di Molfetta non sembra nei
modi e nella sostanza troppo diversa da
quella di chi con gentilezza chiede alla
volpe notizie della gallina. Ma tant’è.
Il Circolo di Legambiente non può far
altro, a questo punto e di fronte a questo
incredibile pastrocchio che sempre di
più rivela di essere la vicenda del porto
molfettese, che trasmettere questa nota
alla stampa attendendosi che ne dia il
risalto che merita e alla magistratura
perché valuti l’esistenza di comportamenti illeciti e produttivi di danni all’ambiente.”
Attualità
giovedì 3 settembre 2009
13
E Rifondazione chiede il ritiro della delega
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1375
Per il partito necessario che la Regione torni a gestire direttamente i lavori di realizzazione dell’opera.
Come detto, sulla stessa vicenda, è
intervenuta anche la locale sezione di
Rifondazione Comunista che ha approfondito la questione. “È incredibile come a distanza di più di un anno,
dal 13 febbraio 2008 quando la Giunta
Comunale ha approvato il ‘Progetto
esecutivo del porto’, ci siano amministrazioni interessate che non risultano
in possesso di tutti gli atti e delle informazioni relative al rispetto delle
prescrizioni ambientali e paesaggistiche” si legge nel documento diffuso da
Rifondazione.
“Si tratta dell’ultimo tassello in ordine
di tempo di un mosaico per nulla irreprensibile che vede il Comune di Molfetta operare come stazione appaltante
nell’esecuzione dei lavori per il nuovo porto commerciale. Infatti, dopo il
Consiglio dell’Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici che ha censurato il Comune sulla costruzione del
nuovo porto inviando gli atti alla Corte
dei Conti e alla Procura della Repubblica e dopo l’invio alla Corte dei Conti
da parte del Tar di Bari delle ordinanze
(rigettate) di sospensione dei lavori di
costruzione della nuova foresteria della Capitaneria di porto, ora è la volta
dei rilievi mossi dal Ministero dei Beni
Culturali”.
“Se queste sono le premesse, non possiamo che associarci alla richiesta del
Circolo locale di Legambiente fatta in
questi giorni a seguito della nota ricevuta ovvero sperare che la stampa dia il
giusto risalto alla notizia in sé e che la
magistratura valuti l’eventuale esistenza di condotte improprie. Dovere della politica però è anticipare laddove è
possibile scenari compromessi e porre
rimedi a condotte improvvide, ma prima di avanzare una proposta gioverà ricordare succintamente alcuni elementi
di criticità emersi finora nella gestione
della costruzione del nuovo porto da
parte dell’Amministrazione comunale
in carica”.
“Il Consiglio dell’Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici di lavori
servizi e forniture, un ente terzo, con
Delibera n. 3 del 15 gennaio 2009 ha
censurato l’operato del Comune disponendo la trasmissione degli atti relativi alla costruzione del nuovo porto alla Corte dei Conti e alla Procura
della Repubblica, avendo ritenuto
che “la condotta posta in essere dalla
Stazione appaltante – il Comune – in
ragione delle numerose irregolarità
riscontrate (tutte strettamente lesive
della corretta e tempestiva esecuzione
dell’appalto) reca con ogni probabilità profili di potenziale danno erariale”. Si tratta della stessa autorità che
riteneva non rispettosa la limitazione
della concorrenza nell’appalto dei lavori a causa della presenza nel bando
di gara di clausole che imponevano, a
pena di esclusione, la dimostrazione
della disponibilità di draghe di particolarissime caratteristiche esistenti in
pochissime unità al mondo.”
“Soltanto qualche tempo dopo, nell’aprile di quest’anno, vi è stata una
sentenza del Tribunale Amministrativo
Regionale di Bari, che ha accolto il ricorso proposto dal Ministero per le In-
frastrutture contro l’ordinanza con la
quale il sindaco aveva sospeso i lavori
di realizzazione della nuova Capitaneria di Porto. In quella circostanza
il TAR non solo non ravvisò alcuna
“situazione di pericolo effettivo ed eccezionale e imprevedibile per la pubblica incolumità e/o per la sicurezza
urbana” e bacchettò il Comune per la
“colpevole reiterazione delle ordinanze di sospensione in palese spregio all’ordinanza cautelare dello stesso Tar
del 3 dicembre 2008”, ma ritenne doveroso trasmettere tutta la documentazione alla Procura regionale della Corte dei Conti, “ai fini dell’accertamento
delle responsabilità amministrativocontabili ai sensi di legge”. Ciò vuol
dire, in parole povere, che la comunità
molfettese potrebbe essere chiamata a
pagare i danni a causa della condotta
del sindaco”.
“E pensare che lo stesso Azzollini e la
sua maggioranza avevano approvato il
Piano regolatore del Porto (PRP) con
la previsione della nuova Capitaneria
esattamente lì dove sta sorgendo. A
questi elementi aggiungiamo che il 2
marzo scorso, con Delibera di Giunta
n. 51 avente ad oggetto il “Nuovo Porto
Commerciale”, l’'Amministrazione comunale dava autorizzazione al Responsabile del Procedimento per la predisposizione, di fatto, di variante al Piano
Regolatore Portuale poiché “gli operatori portuali, futuri fruitori del nuovo
porto commerciale, hanno fatto richiesta all’Amministrazione comunale, per
il tramite del Sindaco, di prevedere una
portanza della banchina di Nord Ovest
tale da consentire la movimentazione
di containers”. Il progetto appaltato del
porto subirà quindi una nuova variante che non è dato sapere se comporterà
un aumento degli importi dei lavori, e
questo sulla base di semplici segnalazioni di operatori portuali e non anche
di studi economici a supporto che giustifichino la trasformazione in porto
per movimentazione e stoccaggio container. Insomma, il progetto del porto
a un anno dalla sua approvazione subisce una variante forse perché non va
più bene; a dimostrazione del fatto, più
volte da noi segnalato, che così come
concepito inizialmente il porto rischia
di essere inutile nello scenario regionale, e invece utile può diventarlo a
condizione che diventi un porto per il
trattamento dei container, cioè una megastruttura che il contesto ambientale
non può assolutamente reggere e che
comunque abbisognerebbe di nuove e
ulteriori procedure autorizzative con
ulteriori ritardi e aggravi di spesa”.
“Naturalmente a pagare le distrazioni
del sindaco, le sue necessità propagandistiche potrebbero essere i cittadini,
giacché ogni mancanza, ogni errore,
ogni eventuale variante potrebbe significare un aumento dei costi dei lavori.
Pensiamo che la misura sia ormai colma e, nell’attesa che i giudizi maturino
nell’opinione pubblica e che altri organi dello Stato svolgano i loro compiti,
nonché dopo ripetute denunce e critiche
mosse all’Amministrazione comunale
e al sindaco in questi mesi per come
vengono gestiti i lavori della costruzione del nuovo porto e relativi ritardi
connessi alla bonifica dei fondali dagli
ordigni bellici, riteniamo che vi siano
sufficienti e abbondanti elementi perché la Regione, ente che ha delegato il
Comune nella gestione dell’affare Porto, torni a interessarsi di questioni così
delicate e avvii con decisione la procedura per ritirare la delega alla stazione
appaltante ossia al Comune di Molfetta
conferita con Delibera di Giunta Regionale n. 2051 del 23 dicembre 2002. La
richiesta si presenta come un atto dovuto a tutela della comunità cittadina,
della corretta esecuzione dei lavori, del
rispetto di tutte le prescrizioni previste
e all'insegna della massima trasparenza
amministrativa e del confronto pubblico istituzionale, cui ripetutamente in
questi mesi il Sindaco e la sua amministrazione si sono sottratti anche nelle
sedi deputate, disertando convocazioni
di Consiglio Comunale”.
Inchiesta
giovedì 3 settembre 2009
15
Il ritorno a casa: emozione unica
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1376
Anche una riunione straordinaria del consiglio comunale per festeggiare Ignazio Angione e Filomeno Troilo.
Quasi quattro mesi da incubo e poi,
tutto in una notte, la gioia per il rilascio e la tensione che è potuta sparire
in pianti dirotti e in abbracci incontrollati. A casa di Ignazio Angione, direttore di macchia e Filomeno
Troilo, cuoco, entrambi imbarcati sul
rimorchiatore d’altura “Buccaneer”
il Ferragosto è stato festeggiato nel
migliore dei modi con l’annuncio del
ritorno a casa dei propri cari tenuti
ostaggio per tanto tempo da una banda di pirati somali.
Un sequestro lungo, con trattative difficili e pericolose condotte tra
l’ufficialità dei canali istituzionali e
il sommerso lavoro dei servizi segre-
ti. La Farnesina, il ministero degli
esteri italiano assicura che nessun
riscatto è stato pagato per ottenere la
liberazione. La sensazione è che difficilmente un gruppo di banditi, armati fino ai denti, possa dopo quattro mesi di “tira e molla”, decidere
di liberarsi di un bottino “prezioso”
per puro spirito umanitario. Una favola che non reggerebbe nemmeno
di fronte ad un neonato.
Ma va bene così, alla fine l’importante è che tutto si sia risolto nel migliore dei modi e che ora ci possa essere
lo spazio giusto per ricominciare.
Molfetta ha accolto “nel silenzio” la
notizia della liberazione. Lo ha sot-
tolineato anche la corrispondente locale della “Gazzetta del Mezzogiorno”: niente fuochi d’artificio, niente
clacson strombazzanti, niente cori e
striscioni. Una notizia vissuta nell’intimità delle case, delle famiglie. Privata. Come privato è stato il dolore di
quattro mesi. Mai una intervista, mai
una protesta clamorosa. Solo il silenzio di chi aveva fiducia nelle istituzioni e poteva solo sperare.
Poi alla fine la grande festa c’è stata:
l’aula “Gianni Carnicella” di Palazzo Giovene, il sindaco, l’intera giunta comunale, i consiglieri e il vescovo, tutti schierati per accoglierli
ufficialmente nel corso di una seduta
straordinaria della massima assise
cittadina.
“Voi non siete eroi – ha detto il sindaco Antonio Azzollini – siete il simbolo del lavoro, del sacrificio e della
passione dei molfettesi che da sempre vivono per il mare e sul mare. È
per questo che oggi vi festeggiamo
con il massimo degli onori: una festa
per voi e per tutti coloro che come
voi danno onore alla nostra città con
il loro lavoro”.
E per suggellare degnamente il ritorno a casa non poteva mancare la
consegna delle medaglie d’oro della
municipalità che con grande emozione Angione e Troilo hanno ritirato
ponendo la parola fine ad una vicenda
che li ha segnati profondamente. Certamente più di quanto le parole ed i
racconti possano oggi testimoniare.
16
Inchiesta
Momenti di
celebrità
1377
Telecamere e giornalisti
hanno letteralmente preso
d’assalto
le
abitazioni
(e non solo) di Angione e
Troilo.
Una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera città di Molfetta
così come tutte le altre comunità cui
appartengono gli altri 14 marittimi
che hanno vissuto per quasi quattro
mesi nelle mani dei pirati. Una vicenda che nell’epoca dei mass media
non ha potuto non attirare giornalisti e telecamere come api al miele.
La notizia c’era: prima quella del
rapimento, poi il dolore e lo sconforto delle famiglie, ed ancora l’impegno delle istituzioni e i momenti
di crisi. Per finire con l’annuncio
della liberazione, l’aereo militare
che trasportava gli ostaggi atterrato
sulla pista dell’aeroporto di Ciampino, per finire all’arrivo a casa,
l’abbraccio con i parenti e la seduta
straordinaria del Consiglio Comunale. Tutto questo sotto le attente lenti
delle decine di telecamere che hanno girato per Molfetta (e certamente
per tutte le altre città di origine dei
marittimi) a caccia dello scoop. Una
caccia che ha pian pano trasformato in divi personaggi assolutamente
marginali alla vicenda: dal vicino di
casa impiccione, al marittimo che
ne sa sempre una più degli altri, dal
consigliere comunale che si è scritto
sul bigliettino i nomi dei due rapiti
(per non far brutte figure durante le
interviste), ai familiari più prossimi
che, in alcuni casi, hanno spalancato
le porte delle proprie case a giornalisti, telecamere, tecnici e chi più ne
ha più ne metta.
Non è difficile immaginare quindi, in
un futuro non tanto lontano, le comparsate varie: dalla Vita in Diretta a,
Sabato&Domenica, passando per i
tanti talk show del piccolo schermo
non è escluso che Angione, Troilo e
compagni possano continuare a vivere il loro momento di celebrità. E del
resto non ci sarebbe nulla di male. È
il minimo dopo ciò che hanno subito.
L’importante è che si resti con i piedi
di piombo ed umili. E non si chieda
agli amici degli amici di farsi avanti
per fare “proposte indecenti”. Una ce
n’è già arrivata: abbiamo fatto finta
di non sentire. La prossima, se mai
dovesse esserci, potrebbe finire in
altro modo. Per la serie: siamo buoni, mica fessi!
Quattro mesi e una vita
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1378
I ricordi di Ignazio Angione e Filomeno Troilo
all’indomani del rilascio. Paura ed emozioni
che si intrecciano e restano incancellabili.
Accomunati dalla stessa città natale, dallo stesso lavoro e soprattutto
dallo stesso destino, Ignazio Angione e Filomeno Troilo, due uomini
semplici e semplici lavoratori del mare. Da poco più di quattro mesi la
loro vita è cambiata, probabilmente definitivamente, non saranno più
gli stessi, il peso del ricordo diventerà opprimente e ogni volta che quest’ultimo busserà alle loro menti il magone si farà asfissiante. È stato
un periodo più nero del nero e peggiore del più terribile incubo, un
lasso di tempo lungo, interminabile, in cui ogni singola parola poteva
valere la vita oppure la morte. Gli occhi dei due lavoratori hanno ancora paura. Angione ripercorre timorosamente i momenti in cui i pirati
lo hanno tenuto prigioniero assieme a Troilo e ad altri 14 marittimi. È
stato un momento in cui hanno sentito scivolarsi la vita di dosso, in cui
dinanzi a loro compariva in continuazione l’immagine dei cari lontani
migliaia di chilometri e in cui il terrore cominciava a rendere irrazionale le azioni di ogni giorno e lo scorrere tragico del tempo. Angione
è stato subito relegato nei locali macchine, nel cuore del Buccaneer,
quasi all’inferno, ma forse l’inferno è un po’ più fresco dato che qua
la temperatura sfiorava i 60 gradi centigradi. Il direttore di macchina
è costretto con le armi dai pirati ad occuparsi delle apparecchiature di
bordo assicurandosi che tutto stesse funzionando alla perfezione, pena
la morte. Centoventi giorni di angoscia per il sig. Ignazio, in cui ha
vissuto nell’assurda paura che magari un macchinario smettesse di funzionare e così anche la sua vita. Ha difficoltà a ricordare il momento in
cui ha provato l’amara e terribile sensazione che non avrebbe mai più
messo piede a Molfetta e non avrebbe mai più incrociato gli occhi dei
propri cari, il momento più brutto in assoluto. Le scorte d’acqua erano
terminate ed un dissalatore di bordo non era mai stato installato sul rimorchiatore. I pirati avevano sete e così tutti 16 marinai. I somali erano
convinti che Angione avesse nascosto di proposito il dissalatore, magari per costringerli ad abbandonare la nave per necessità. Ed è qui che la
loro ira si è abbattuta sull’ignaro direttore, percosso per una colpa non
sua ma di colui che aveva preferito risparmiare piuttosto che acquistare
uno stupido macchinario divenuto poi di vitale importanza. Angione,
forse illuminato dal suo santo protettore o direttamente da Dio, si è
inventato un sistema di fortuna per recuperare l’acqua di condensa dal
condizionatore di bordo. Così i pirati si sono calmati e Angione è tornato a sperare nella vita e a sognare le torri gemelle del Duomo.
Per Troilo, il cuoco di bordo che neanche doveva esserci su quella maledetta nave, la prigionia è stata come una spada di Damocle che pendeva egualmente sulla sua testa come su quella degli altri 15 marinai.
La sua vita dipendeva paradossalmente anche dai litigi dei pirati che
bisticciavano fra di loro. Litigi “lavati” a colpi di fucile, con proiettili
sparati all’impazzata sul ponte della nave, che vagavano indisturbati e
si riservavano il diritto di decidere fra la vita e la morte. “Ci si riparava come si poteva rivolgendo preghiere al Paradiso intero”, queste le
parole più eloquenti e più significative
di un cuoco salito a bordo di una nave
e fiero di averlo fatto per il bene della
propria famiglia.
Come non pensare a queste persone come
a degli eroi, gente che ha conosciuto in
questi quattro mesi di buio il reale valore
della vita che a molti invece ancora sfugge, gente coraggiosa disposta a tornare a
bordo di un rimorchiatore e magari disposta anche a tornare a solcare i mari somali soltanto per un tozzo di pane, gente
di mare come del resto luna buona parte
di molfettesi.
Francesco Tempesta
D
N
l
t
d
“
o
m
n
l
t
z
“
d
–
–
c
s
t
n
m
“
f
giovedì 3 settembre 2009
vita cambiata
e
e
a
e
n
e
a
e
e
a
Anche la Chiesa
è scesa in campo
1380
La preghiera dei fedeli per
chiedere la liberazione dei
due ostaggi.
All’indomani del sequestro del Buccaneer che avvenne quasi in concomitanza con le tristi notizie degli
espropri che arrivavano dal Venezuela, don Giuseppe de Candia,
padre spirituale dell’Associazione
Molfettesi nel Mondo e responsabile regionale della Migrantes, chiese
alla stampa di abbassare i toni rifiutando anche di rilasciare dichiarazioni. La volontà era quella di attendere
lo sviluppo degli eventi e di pregare
per i concittadini in difficoltà. Così
è stato come ha ribadito anche il
vescovo Luigi Martella: “Oggi festeggiamo Ignazio e Filomeno per i
quali tanto abbiamo pregato e il cui
ritorno riempie di gioia i cuori di tutti i membri della nostra comunità”. Il
vescovo, lo hanno dichiarato i familiari di Angione e Troilo, avrebbe anche voluto organizzare delle veglie
di preghiera ma sono state le stesse
famiglie a chiedere di non farlo.
Felicità espressa da tutti gli
schieramenti politici
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1379
Del sindaco Antonio Azzollini la prima dichiarazione ufficiale cui hanno fatto
seguito quelle de. Popolo della Libertà e del Partito Democratico.
Numerose sono state le reazioni di felicità registrate nei momenti immediatamente successivi alla liberazione dei
due ostaggi.
“La notizia della liberazione degli
ostaggi italiani tra cui i due marinai
molfettesi, Ignazio Angione e Filomeno Troilo, è una gioia indicibile per
l’intera comunità di Molfetta”. È quanto ha dichiarato il senatore Antonio Azzollini, commentando la notizia.
“Ho seguito da molto vicino questa
drammatica vicenda sin dall’inizio
– ha proseguito il primo cittadino
– e l’epilogo premia il delicato lavoro
compiuto dalla Farnesina, oltre che lo
straordinario coraggio civile dimostrato dalle mogli e dai figli dei due marinai molfettesi durante questi lunghissimi mesi.”
“Finalmente – si è letto in una nota diffusa dalla segretaria locale del Popolo
della Libertà – possiamo tirare un sospiro di sollievo ed esultare. In questi lunghi mesi abbiamo rispettato la richiesta
di riservatezza più volte espressa dalle
famiglie di Filomeno Troilo e Ignazio
Angione. La situazione, estremamente
instabile e delicata, imponeva silenzio
e silenzio è stato, nonostante in tutta la
città non si parlasse d’altro e dovunque
si trepidasse per la sorte dei nostri due
lavoratori del mare.”
Il Partito Democratico di Molfetta ha
salutato con sollievo il buon esito della
vicenda, ringraziando tutti coloro che a
livello nazionale e internazionale hanno collaborato, e unendosi alla gioia dei
marinai liberati e delle loro famiglie.
“La storia di Ignazio e Filomeno, il
direttore di macchina e il cuoco della
Buccaneer – ha dichiarato il portavoce
del partito, Giovanni Abbattista – rinsalda il doppio legame che lega Molfet-
ta al mare, i suoi uomini al lavoro sulle
barche da pesca, sulle navi passeggeri,
sui cargo che solcano gli oceani in tutto
il mondo. Troppe volte i nostri marittimi hanno pagato un alto tributo al loro
lavoro, spesso soffrendo in silenzio.
Forse anche per questo, adesso che la
paura è finita, la soddisfazione di tutti
è più grande.”
“Nei mesi d’attesa – ha detto ancora
Abbattista – non sono mancati momenti di tensione, e un grande plauso va alle famiglie che con estrema
discrezione e assoluta compostezza
hanno vissuto questi difficili momenti. Nella speranza che l’opera di mediazione del governo si sia svolta con
fermezza e nel pieno rispetto della legalità, c’è un piano umano in questa
vicenda che non può essere ignorato.
Ignazio e Filomeno restituiti all’abbraccio delle loro famiglie.”
17
18
Inchiesta
giovedì 3 settembre 2009
Una tragedia dimenticata
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1381
I parenti di Vito de Candia, marittimo morto mentre si trovava imbarcato, chiedono che venga fatta luce sulla
tragica fine del loro caro.
Mentre l’intera città vive ancora l’euforia per la liberazione di Ignazio Angione e Filomeno Troilo, c’è un’altra
famiglia molfettese che continua a
chiedere che si faccia luce sulla tragica e misteriosa morte di un proprio
caro. Lo scorso 11 aprile Vito de Candia, padre di due ragazze di 20 e 17
anni, cuoco imbarcato sulla motonave “Grand Galand’ di proprietà della
Grimaldi di Napoli, dopo essere stato
soccorso a bordo dell’imbarcazione è
deceduto nell'ospedale di Puerto del
Rosario, nelle isole Canarie, dove era
stato trasportato.
La nave sulla quale l’uomo di trovava
era di rientro dal nord Europa e si dirigeva in Africa. De Candia aveva avuto
l’ultimo contatto con i familiari a Molfetta il 7 aprile, poi tre giorni dopo il ricovero in ospedale e quindi il decesso.
Il signor Francesco Scisciolo, cognato
di de Candia, ci ha scritto per chiedere,
attraverso le nostre pagine, che il sindaco di Molfetta possa interessarsi alla
vicenda. “Mi chiedo – ha scritto Scisciolo – il maritimo Vito de Candia non
era anche lui un rappresentante della
nostra città nel mondo?”. La risposta è
tanto dura quanto evidentemente reale:
“A noi familiari pare proprio di no, visto che nessun rappresentante del Comune di Molfetta si è scomodato per
chiedere qualcosa ai parenti. Purtroppo
è abitudine che quando le cose vanno
bene allora i signori poilitici sono in
primo piano a farsi complimenti, quando invece le vicende come nel nostro
caso non hanno un buon fine allora
vanno a finire nel dimenticatoio”. La
speranza è, evidentemente, che Francesco Scisciolo si stia sbagliando. E
che, soprattutto, qualcuno faccia luce
su quanto accaduto.
In Città
giovedì 3 settembre 2009
19
“Emilio Salgari”: protagonista della svolta della marineria molfettese
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1382
Quest’anno il “sorteggio” ha aggiudicato al motopeschereccio Emilio
Salgari di Molfetta il ruolo di riserva
nel portare la sacra immagine della
Madonna dei Martiri. Il motopesca
ha avuto l’onore di portarla per ben
due volte: nel 1979 e nel 1989, con
le “gemelle” Giovanna Francesca e
l’Aviere Castriota, natanti già demoliti. La notizia, resa nota alcuni giorni
fa dai mass-media del territorio, ha
portato a commentare: chi è Emilio
Salgari? Si sa che è un romanziere
che ha scritto “Sandokan”, ma il peschereccio con l'omonimo nome chi
lo conosce? La sua storia sarà uguale
a quella dei tanti, altri pescherecci.
Ma non è proprio così…
Siamo negli anni ’60, con il boom
economico. La cultura cantieristica
molfettese era basata sul profitto degli armatori. I pescherecci di nuova
generazione dovevano essere robusti,
con motori potenti e tanto spazio per
le celle frigorifere al fine di contenere
più quantità di pescato. Non si teneva
conto del benessere né di rendere confortevole la vita a bordo... Il personale
doveva lavorare di più se voleva guadagnare. Si riposava a prua, sottocoperta, insieme alle reti, con vestiti talvolta
bagnati, anche per molti giorni, dipendeva da quando si riempivano le celle
frigorifere. Si pranzava all’aperto, su
un tavolo formato da cassette che poco
prima avevano contenuto pesce e usando come sedie le stesse cassette bagnate. Il mozzo doveva lavare i piatti all'aperto e fare attenzione quando c'era
mare mosso. Quando arrivava l’onda se
qualche stoviglia sfuggiva la sanzione
per il mozzo era di rimanere sveglio per
una cala facendo lavori extra. Il mozzo
di macchina doveva – mentre gli altri
andavano a riposare – ogni due o tre
ore riempire con una pompa a mano il
serbatoio del combustibile per il motore. Una vita non proprio confortevole!
La svolta. Luglio 1965: il mare era calmo, il sole bruciava la pelle. All’orizzonte un natante: non si capiva la sua
forma – strana per quel periodo – se
si trattava di panfilo o peschereccio…
Si avvicinava alle altre barche navigando a tutta forza, come se danzasse
sulle onde: aveva la cabina prolungata,
pitturata con colori vivaci e un disegno
sotto la prora a forma di baffi. I pescatori degli altri natanti erano stupiti: mai
visto un motopesca del genere! Al tramonto nel giro di dodici ore l’Emilio
Salgari aveva fatto una calata di pesca
in più e il suo pescato aveva superato
di molto quello degli altri pescherecci.
E non fu un episodio isolato… Era la
prima barca con cabina “combinata”:
l’equipaggio dell’Emilio poteva mangiare comodamente seduto a tavola.
Il mozzo lavava le stoviglie usando il
lavandino. I marinai riposavano in cuccette comode, pulite. Si poteva girare il
timone di governo con un minimo sfor-
zo, poiché era idraulico, come un servosterzo. Il motorista e il suo aiutante
non dovevano più pompare la nafta
a mano ogni due ore. Il comandante,
con abiti asciutti, manovrava i motori
direttamente dalla cabina di comando.
Era la prima barca ad avere come propulsore un motore potente da 195 CV
Ansaldo turbo: attualmente questo motore si trova presso l’IPSIAM di Molfetta ed è oggetto di studio. Ormai la
“febbre” dell’Emilio Salgari era alta.
I maestri d’ascia di Molfetta capirono
che i modelli che costruivano ormai
erano obsoleti, bisognava tener conto
anche della sicurezza e del benessere
del personale. È stato chiesto all'attuale armatore, professor Leonardo
de Pinto, perché, fra tante barche, suo
padre, il comandante Peppino, detto "il
Lungo" per la sua alta statura, scelse
di comprare l’Emilio Salgari. “Mio padre come molti ne restò folgorato, se
ne’innamorò, si appassionò tanto che
con tanti sacrifici l’acquistò nel 1966.
Il costo fu di 32 milioni e mezzo, prezzo molto alto per quel periodo. Iniziò
così la sua avventura di comandante e
armatore. Persona intelligente, generosa, curiosa, capace; dopo l’acquisto
si trasferì a Taranto. Qui incominciò a
scoprire nuovi mari pescosi, specialmente dei gamberi viola, una qualità
pregiata, si spedivano ai ristoranti del
nord”. Peppino era solito ospitare nella
sua barca i marinai, a cui suggeriva che
occorreva ormai dare una sterzata alla
marineria molfettese. Oggi l’Emilio
Salgari è la barca più “anziana” della flotta molfettese; ha 49 anni di età
– la vita media di un peschereccio se
ben curato si aggira intorno 30-35 anni
di media – si è rifatta il look, sembra
sempre giovane tra le sue concorrenti. È diventata una delle tante. Questa
è solo una parte della vita dell'Emilio
Salgari, la sua storia continua anche
se la flotta dei pescherecci molfettesi
è in palese declino, ma questa è tutta
un'altra storia che merita di essere raccontata…
Pantaleo de Trizio
20
In Città
giovedì 3 settembre 2009
Paura in via Preti: residenti sgomberati
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1383
Si staccano pietre dai muri esterni del palazzo e sono comparse alcune inquietanti fessure. Presto via ai
lavori di consolidamento.
“Sono anni che viviamo in queste condizioni e che il comune fa finta di niente:
ora basta, non si può andare avanti così.”
È lo sfogo di uno dei residenti nello stabi-
le comunale di via Preti, edificio situato
nel centro storico a pochi passi dal Duomo, che negli ultimi giorni ha messo in
allarme tecnici e amministratori dopo la
caduta di alcuni calcinacci e l’apertura di alcune inquietanti fessure lungo i
muri di cinta.
Tutto ha avuto inizio a ridosso di Ferragosto quando dallo stabile, realizzato nel
1700, si sono staccati alcuni frammenti di
pietra che solo per puro caso non hanno
colpito un passante. Dato l’allarme sul
posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco
del Distaccamento di Molfetta, agenti della Polizia Municipale e tecnici comunali.
Ad una prima occhiata tutto era sembrato
regolare e, nonostante le proteste dei residenti, i tecnici avevano escluso possibili
pericoli per cose e persone, disponendo
comunque un primo sommario puntellamento dello stabile in attesa di procedere
ad effettuare lavori di ripristino.
Poi qualche giorno dopo il nuovo allarme e questa volta anche un ferito: un residente colpito ad un braccio da un altro
frammento di pietra e per questo finito in
ospedale. Di qui il nuovo intervento dei
tecnici e la decisione di impedire il transito nella zona e di sgomberare le famiglie residenti per evitare conseguenze più
gravi e per velocizzare le procedure di
intervento per il consolidamento.
Uno sgombero accettato non certo di
buon grado dagli inquilini cui, in prima
battuta, era stato offerto un locale comunale, in larga parte semi interrato, situato
sempre nel centro storico. In poche parole, in pochi metri quadrati avrebbero
dovuto vivere nuclei familiari diversi e
soprattutto tanti bambini. Una soluzione
impossibile da accettare tanto da indurre
i protagonisti della vicenda a piazzare
mobili e brandine davanti a palazzo Giovene: un segno di protesta che, fortunatamente, non è passato inosservato e che
ha spinto il sindaco ad individuare altri
appartamenti di proprietà comunale da
concedere temporaneamente alle famiglie allontanate da via Preti in attesa che
vengano completati i lavori di ristrutturazione del vecchio immobile che ospita
quattro appartamenti del comune ed uno
di un privato e che, una volta totalmente recuperato, tornerà ad accogliere le
famiglie dei cittadini indigenti che ne
avranno diritto.
Speciale Sagra
giovedì 3 settembre 2009
21
Pochi giorni e sarà di nuovo Fiera
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1384
Tutto è pronto per la grande festa. Quest’anno si parte il 6 settembre e si chiude cinque giorni dopo.
Con agosto ormai alle spalle, e si spera
lo sia anche la tortura del caldo, la città
di Molfetta si prepara alla grande festa
patronale della Madonna dei Martiri, o
meglio “la Fiera”, che quest’anno anticipa l’apertura dei festeggiamenti al 6
settembre, giorno in cui, precisamente
alle ore 20, migliaia di lampadine saranno accese e con loro lo spirito “festaiolo” di tutta la cittadinanza, o per lo
meno di chi ancora aspetta la ricorrenza
come una sorta di spartiacque dell’anno che decreta la fine della vacanze e
la ripresa di tutte le attività lavorative
e scolastiche.
Anche quest’anno il calendario si
presenta ricco di appuntamenti sia
della sfera prettamente liturgica, con
la tradizionale processione e sagra in
mare del simulacro della Madonna,
martedì 8 settembre, sia di quella paganeggiante e di carattere ludico, con
le luminarie verso cui inevitabilmente
si è portati a volgere lo sguardo fino a
ritrovasi col naso all’insù e la bocca
aperta, con le bancarelle che sembrano moltiplicarsi ogni anno invadendo
Corso Dante ed il porto e le giostre,
che a dispetto di ormai puntuali dicerie mantengono la loro dislocazione
presso la Secca dei Pali.
Tra le novità, oltre all’anticipazione
dell’inizio al giorno 6 settembre, coincidente con la domenica, si propone
il concerto della Corale e Orchestra
dell’Associazione Polifonica di Giovinazzo, diretta dal maestro Antonio
Dangelico, gruppo concesso dalla Provincia di Bari e che si esibirà in Corso
Dante proprio in occasione dell’apertura ufficiale delle celebrazioni in onore
della compatrona molfettese. Accanto a
questa ci saranno le esibizioni del Gran
Complesso Bandistico “S. Cecilia” e
“A. Inglese” di Molfetta, dello Storico
Premiato Gran Concerto Bandistico di
Conversano e del Premiato Gran Concerto Bandistico “F. Ferraioli” di Lan-
ciano, senza tralasciare la tipica e familiare Premiata Bassa Musica di Molfetta, che percorreranno le strade portando
lo “spirito della fiera” un po’ in tutti gli
angoli della città.
Altra particolarità, come ci conferma il
responsabile delle relazioni esterne del
Comitato Feste Patronali, maresciallo
Salvatore Binetti, è proprio nella copertina del opuscolo del programma, in
cui è riportata un’antica stele risalente
al XVIII secolo e custodita nel Duomo
di Molfetta, da cui si pensa si sia tratto
spunto per realizzare il simulacro mariano attuale, con l’intento di tutelare
la festa patronale non solo negli aspetti
più tradizionali, ma anche in quelli legati al prezioso bagaglio di beni artistici
che costituiscono le basi della festa così
come si presenta oggi ai nostri occhi.
Ma la fiera è fatta soprattutto dai molfettesi, non solo coloro che per quattro
giorni si riversano nelle strade principali, cuore della festa, coloro che af-
follano i locali del centro, che fanno le
ore piccole alle giostre e aspettano con
ansia la consueta gara di fuochi pirotecnici, coloro che non possono perdere il
rito dell’imbarco e sbarco della statua
della Madonna; la fiera è fatta soprattutto da chi ripone le proprie energie
in quella complessa macchina organizzativa. Dai problemi logistici legati al
traffico, ai vari iter burocratici da seguire, dalla raccolta delle offerte e dei
finanziamenti, all’attinenza alle note
episcopali, fino al rispetto delle regole
igienico-sanitarie della fiera del bestiame che rischia di non aver più luogo
a causa dell’inadeguatezza degli spazi
finora utilizzati e ormai destinati alla
costruzione del nuovo porto. Di tutto
questo ed altro ancora si occupa il Comitato Feste Patronali che come ogni
anno riesce a confezionare un evento
da donare alla cittadinanza intera.
Isabel Romano
L’ultimo sorteggio del “Gerardo I”
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1385
Il motopesca degli armatori Lucrezia ed Elena Spadavecchia è oramai pronto per andare in disarmo.
Condurre il simulacro della Madonna
dei Martiri tra le onde del mare continua ad essere uno dei momenti più
suggestivi della festività, soprattutto
per chi da quell’elemento naturale trae
il proprio sostentamento, per chi vive
per e con il mare. Quest’anno l’onore,
tutto marinaresco, di poter prendere in
consegna la statua e portarla tra quelle
acque familiari è toccato al motopeschereccio “Gerardo I”, degli armatoti
Spadavecchia Lucrezia ed Elena, affiancato da altri due motopescherecci: “Emanuele Padre” degli armatori
Germinario Mauro, Gadaleta Cosimo
e Gadaleta Nicola, “Giubileo” degli
armatori Brattoli Giovanni e Cappelluti Modesto.
L’assegnazione di questo “privilegio”
avviene attraverso quello che ormai è
diventato “il rito del sorteggio” presso
la sede dell'Associazione Armatori di
Pesca in via S. Domenico, il momento
in cui si attende col fiato sospeso quel
fatidico numero. Ad ogni peschereccio molfettese, come ci spiega il maresciallo Salvatore Binetti, è assegnato
preventivamente un numero progressivo, ad eccezione del numero 8 che
da sempre è considerato il numero
della Madonna, proprio il numero del
giorno che la vede protagonista in città. I numeri estratti prima dell’8 sono
eliminati; si attende quindi l’uscita del numero 8 e finalmente quella
del numero successivo: sarà proprio
quello il numero fortunato, il numero
che secondo una credenza popolareg-
giante è stata la stessa Santa Patrona
a chiamare, a portare con sé dopo la
sua uscita. Successivamente spetta all’armatore sorteggiato accettare tale
compito e scegliere la proprie “damigelle”, le barche che lo affiancheranno e che possono variare da una a due,
a seconda della grandezza strutturale
della barca sorteggiata. L’estrazione
di quest’anno arriva quasi inaspettata
ma ben gradita per il “Gerardo I”: è
questo infatti l’ultimo anno di attività
di pesca per il motopeschereccio prima del suo “pensionamento”. Fortuita coincidenza, o piccolo intervento
divino? Sta di fatto che l’armatore ha
accolto l’avvenimento come segno di
buon auspicio.
Oltre alla contentezza, all’orgoglio
di essere i “prescelti”, ci sono altri
aspetti da tenere in considerazione,
come ci illustra il professor Leonardo
de Pinto, vice presidente del Comitato Feste Patronali; i motopescherecci
in questione dovranno far fronte a varie spese per l’evento, ma soprattutto
perderanno il guadagno di tre giorni
lavorativi, e ciò non di rado ha portato imbarcazioni sorteggiate a rinunciare all’ambito compito.
Nonostante tutto anche quest’anno,
per le ventitre imbarcazioni partecipanti al sorteggio, la fede marinaresca verso la Madonna dei Martiri è
andata oltre qualsiasi crisi e ristrettezza economica.
Isabel Romano
22
Speciale Sagra
giovedì 3 settembre 2009
La Sagra di Settembre: un po’ di storia
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1386
A cura del professor Cosmo Tridente
L’8 settembre è una data scolpita nel cuore di ogni molfettese. È la festa della Madonna dei Martiri, proclamata Compatrona della città di Molfetta dal cardinale
Federico Tedeschini il 1° luglio 1951.
Gli storici locali attestano l’autenticità di
questa festa facendo risalire le sue origini
al secolo XII. Sin d’allora ai molfettesi in
festa si aggiungevano numerosissimi pellegrini giunti dai paesi vicini per venerare
la sacra icona della Vergine e i mercanti
esponevano le loro mercanzie lungo il litorale e la muraglia della città vecchia.
Fino alla metà dell’Ottocento, veniva
portato in processione dal Santuario alla
Cattedrale il quadro, ritenuto miracoloso,
raffigurante il busto della Vergine Maria
che stringe al petto Gesù Bambino, sul
fondale di un manto retto da due angeli. Da quando poi, a soddisfacimento di
un voto, venne donata al Santuario una
statua in legno della Madonna, si preferì
recare quest’ultima in processione. Pertanto, a partire dal 1846, alla cosiddetta
“fiera” si aggiunse la sagra folcloristica
con i suoi momenti più suggestivi: l’uscita del simulacro della Vergine, l’imbarco
su due barche sorteggiate annualmente,
la processione dal porto alla Cattedrale
e il suo rientro in Basilica, tra canti, inni
e preghiere che il popolo di Molfetta innalza a dimostrazione dell’intima fede e
devozione alla Madre di Dio. La processione a mare non ebbe luogo nel 1940,
date le tristi circostanze dovute alla guerra in atto. Infatti, quell’anno, il calendario
della sagra settembrina dovette subire
una variante, come da programma riportato su “Luce e Vita” n. 27 del 31 agosto
1940, di cui riporto il testo: Al mattino
saranno celebrate numerose SS. Messe
al Santuario e alle ore 8 terrà basso pontificale S.E. Mons. Achille Salvucci. Nel
pomeriggio di detto giorno sarà portato
in processione per terra il simulacro della Vergine Santa dal Santuario alla Cattedrale. A S. Domenico, S.E. Mons. Vescovo, col Capitolo Cattedrale attenderà
l’arrivo della Vergine. Per otto giorni la
Vergine S.S. rimarrà in Cattedrale dove
ogni sera, alle ore 19, sarà celebrata
una funzione con la recita del S. Rosario,
il canto delle Litanie a cui seguirà una
preghiera per la Patria, per i soldati e la
vittoria delle nostre armi. Tutto il popolo
è invitato ad accorrere numeroso per pregare in questi decisivi momenti la Vergine
Santissima dei Martiri. Il giorno ottavo e
cioè il 15 settembre, nel pomeriggio, in
processione sarà riportata la statua della
Vergine nel suo Santuario.
Negli anni ’50 del secolo scorso appena
giunta la Madonna in Cattedrale dopo
lo sbarco, il vescovo pro-tempore usava
cantare la Salve Regina e dopo avere recitato l’Oremus della Santissima Vergine,
rientrava in episcopio. Subito dopo aveva
inizio la processione accompagnata dal
Capitolo Cattedrale percorrendo via S.
Pietro, via Chiesa Vecchia e giunta all’arco della terra il Capitolo rientrava in
Cattedrale, mentre la processione continuava il suo percorso per le principali vie
cittadine fino al suo rientro in Cattedrale a notte inoltrata. Nel pomeriggio del
giorno seguente la Madonna rientrava
processionalmente al Santuario. Il Capitolo accompagnava il simulacro fino al
largo S. Angelo. Qui il clero si ritirava e
il corteo processionale proseguiva con la
partecipazione dei Frati Minori e di una
innumerevole moltitudine di persone, secondo questo percorso: via Vittorio Emanuele (davanti all’abitazione di Mauro
Oronzo Valente), via Sergio Pansini, via
Madonna dei Martiri e via Bisceglie fino
all’altezza del tempietto votivo fatto costruire nel 1840 da Pantaleo Poli per grazia ricevuta. A quell’epoca la strada litoranea per recarsi al Santuario era un sentiero sassoso, pressoché impraticabile.
Quella del rientro era una processione
davvero commovente: di tanto in tanto
si udivano grida strazianti, invocazioni
pietose, appelli di ammalati confinati nel
letto e imploranti aiuti, grazie e salute;
gemiti di donne che raccomandavano i
loro cari vicini e lontani alla protezione
della Madonna; madri con in braccio i
loro pargoletti in atteggiamento di volerli offrire alla Madonna; mani protese
verso la statua in atto di dare e ricevere
baci dalla stessa Madonna; qualche brevissima sosta per gli immancabili fuochi
pirotecnici e per prendere dai devoti ori,
offerte in denaro e giù giù via di seguito
sempre così fino alle ultime abitazioni.
Tutta la folla immensa di fedeli si stringeva compatta attorno alla Vergine e con
solidale impeto di fede recitava il S. Rosario fino all’arrivo della statua alla porta
d’ingresso del Santuario. La permanenza
di un solo giorno in Cattedrale suscitò un
certo malcontento nel popolo molfettese,
specie nelle persone anziane che, non potendo tanto camminare, l’unica possibilità di vedere la Santa Vergine era la sosta
di una settimana in Cattedrale. Per cui, a
partire dagli anni ’60, previo accordo del
Comitato Feste Patronali con la Curia Vescovile, si decise di tenere in Cattedrale la
statua della Madonna fino alla domenica
successiva all’8 settembre. Una eccezione fu fatta nel 1973 allorquando, per
episodi di colera, la processione a mare
si tenne il 22 settembre di quell’anno e
il 23 settembre il simulacro fece ritorno
al Santuario.
Nonostante le mutazioni dei tempi e delle consuetudini, l’attaccamento del popolo molfettese alla festa della Madonna
dei Martiri – sia per la sagra a mare, sia
per la ricorrenza della fiera – continua
ad essere profondo ed intenso e all’amore per la tradizione si mescola un genuino senso religioso.
giovedì 3 settembre 2009
Cultura & Spettacoli
23
La sorprendente arte di Raffaele Cappelluti
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1387
Miniature che raccontano emozioni e quotidianità realizzate su materiale rubato al tempo.
L’arte e gli artisti molfettesi non finiscono mai di stupire i fortunati che
possono ammirare opere che nulla
hanno da invidiare a quelle ben più
famose di numerosi artisti internazionali. Sono tanti coloro che producono
per il piacere “del bello” donando alla
loro città momenti di assoluto valore
culturale. Dal 29 agosto scorso, nell’ambito della manifestazione “Arte
Le vetrine espongono, le vetrine mostrano, le vetrine svelano e offrono,
le vetrine sono gli spazi dove, sotto il
chiarore insistente e abbagliante dei
riflettori, gli oggetti allocati prendono luce, stimolano sogni e provocano desideri fuggevoli o incantesimi
effimeri. La vetrina è il punto in cui
frequentemente il reale e il fantastico
abbandonano la propria connotazione,
e Solidarietà” in programma negli
spazi espositivi del Molfetta Outlet
Fashion District, ad esporre è l’artista
molfettese Raffaele Cappelluti che,
con le sue opere, torna ancora una
volta “in vetrina”.
congiungendosi, sovrapponendosi, annullandosi, fino a divenire attrazione.
Esistono anche delle vetrine dove al
posto dell’invadenza e della pubblicità, si espongono storie. Come le librerie o le gallerie d’arte.
E così, oltre che al Fashion, in questi giorni nella vetrina dell’agenzia
Einaudi di Mauro Altomare, come al
solito immerso se non affogato nelle
nuvolette di fumo delle sue sigarette,
nascosto e risucchiato tra gli alti e affollati scaffali di libri d’arte straordinari, di altri mille libri sui quali saltella la quasi esile silhouette dello struzzo, vengono esposti alcuni quadretti
di Raffaele Cappelluti. Sono piccole
nature morte appoggiate su delle tavole di legno recuperate dagli abbandoni
sul porto, ancora intrise di acqua di
mare e macchiate di lubrificante e su
cui i graffi e gli sfregi del tempo hanno
lasciato vistose e laceranti ferite che
non rimargineranno mai più. Quelle
tavolette sono diventate il supporto
ideale di una pittura minuta e intima,
evocata attraverso il sentiero della memoria e della poesia. Le piccole nature morte di Cappelluti hanno il gusto
dell’aneddoto, escludono dalla loro
illustrazione qualunque forma di riferimento alla letteratura dell’angoscia
e dell’ansia, a qualunque intromissione di mitologie e di miti rumorosi
e sgargianti. In esse vengono allocati
oggetti umili e senza valore, il cui accostamento molto spesso occasionale
e inverosimile, pone la pittura di Cappelluti ad un passo dall’astrattismo e
in un tempo indefinito. Un tempo senza misura e soprattutto senza l’ansia di
emulare il reale poiché, come scrive
lo storico d’arte Christian Deydier:
“l’arte deve essere capace di sfidare il
tempo. L’arte contemporanea invece è
fatta di opere biodegradabili, destinate
a scomparire, a non esserci, anche per
i materiali con cui sono fatte. È un’arte
legata alla moda e alla televisione”.
Le nature morte di Cappelluti rappresentano oggetti dalle linee semplici, apparentemente inanimati e resi
opachi dall’impercettibile strato di
polvere che vi si deposita sopra durante l’abbandono. Lo sguardo che vi
si poggia indugia su quella parte di
mondo che preferisce scoprire le pro-
spettive più remote, senza farsi mai
prendere dalla tentazione di smuovere
l’ordine e la grazia di quell’angolo che
si è salvato dalle sollecitudini e dalle
frequenze moderne. È una pittura che
si fa prendere dall’incanto leggero e
fantasioso, assaporando il gusto del
ricordo. Che fa stringere il cuore dalla
tristezza di quegli oggetti di pessimo
gusto di “gozzoniana” memoria. È una
pittura di interno, da camera, dai toni
pacati, rarefatti e lenti, che non vuole
apparire in nessun modo luccicante e
invadente, che non vuole declamare,
ma che ama le brevi declinazioni dei
sentimenti quotidiani.
In occasione della mostra in svizzera,
il gallerista Luc Doret ha scritto a Raffaele Cappelluti che “…vos peintures
sont touchants”, commoventi, toccanti. Questo è il contenuto della pittura
di Raffaele Cappelluti. Questa è la sua
pittura. Metodica. Senza soprassalti
o tumulti. Senza simboli, eroi o killer. Una pittura iniziata nell’infanzia,
copiando i quadri di Morandi o di De
Pisis pubblicati nell’ultima pagina di
Famiglia Cristiana o le immaginette
stampate sulle scatole di latta profumate di spezie e di aromi lontani. Copiando le copertine sbiancate dei libri
della Bur o le conchiglie avvolte da
mille incrostazioni che rassomigliano alle mille storie che sbadatamente
dimentichiamo ogni giorno ma che la
nostra memoria trattiene silenziosamente nel cuore.
24
Cultura & Spettacoli
giovedì 3 settembre 2009
Tra concerti e teatro una stagione estiva da ricordare
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1388
Soddisfatto dei risultati raggiunti il presidente della Fondazione Valente, Pietro Centrone.
Si è conclusa anche quest’anno la stagione estiva molfettese tutta dedicata
al lieto intrattenimento. “Ricca di risultati positivi e grandi soddisfazioni ma
anche molto impegnativa”, afferma il
dirigente dell’amministrazione provinciale nonché presidente della Fondazione Valente, Pietro Centrone. “Abbiamo
organizzato molti concerti di musica
classica, di sinfonica, produzioni musicali e concerti con artisti di livello nazionale con grande successo ed enormi
consensi”. A regalare importanti risultati è stato uno dei più recenti appuntamenti, stiamo parlando del concerto dei
Pooh, che si sono esibiti lo scorso 18
agosto presso la banchina San Domenico in occasione del loro ultimo tour
dal titolo “Ancora una notte insieme”.
“Potremmo definirlo un doppio avvenimento questo che abbiamo realizzato
– ci spiega Centrone – in quanto non
soltanto insieme abbiamo festeggiato
i cinquant’anni di attività musicale del
gruppo, ma anche perché è stato sperimentato su un sito inedito e il fatto di
aver registrato cinquemila presenze da
stimolo per proseguire in concerti che
abbiano il massimo dell’utenza possibile. Molfetta ha sempre il problema
dei siti idonei ai grossi nomi per cui la
possibilità di offrire il concerto solo a
mille persone è un limite non soltanto per noi organizzatori e promotori
ma anche per gli stessi artisti abituati
a diverse migliaia di spettatori e che
dunque non accettano facilmente una
piazza nella quale il contenitore è limitato. Nonostante ciò tutti gli eventi e le
manifestazioni organizzati hanno avuto
il massimo del gradimento del pubblico
e della congruità in termini numerici di
affluenza e di adesione. Abbiamo fatto
un riding con l’esemplare attore Giancarlo Giannini, una co-produzione con
il cantante Ron e l’orchestra sinfonica
della Provincia, tre spettacoli interessanti e gratuiti nell’auditorium di San
Domenico e al cinema Odeon e di questo possiamo ritenerci più che soddisfatti; se pensiamo poi che l’ultimo ap-
puntamento con Antonello Venditti, in
programma il 19 settembre prossimo,
evento nazionale a favore della Lega
Italiana per la Lotta contro i tumori e
che gode del Patrocinio del Presidente
della Repubblica, della Regione Puglia,
della Provincia di Bari e del comune di
Molfetta, ha registrato il tutto esaurito
già da un mese, non si può che essere orgogliosi e felici. Tenteremo, ed in
corso ci sono delle trattative, di far sì
che questo evento possa essere fruito
da tutta la città e da tutto il territorio
spostandolo sulla banchina San Domenico”. Sicuramente è prematuro poter
delineare un programma 2010. Normalmente verso la fine di ogni anno
già si stilano le linee di intervento e si
formulano progetti che poi si vanno a
realizzare con i cast e i manager ma
sappiamo che già nel mese di dicembre potremo assistere ad un concerto
di classe sulle note del pianista cinese
Lang Lang. L’inizio di una nuova meravigliosa stagione artistica?
Marilena Farinola
Sport
giovedì 3 settembre 2009
25
Tutti pronti per divertirsi
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1389
Dalla prossima settimana si fa sul serio. Comincia il calcio poi, via via, partiranno tutti gli altri campionati.
Manca davvero poco al via dei vari
campionati che vedranno protagoniste
le tante società molfettesi attrezzatesi
per raggiungere obiettivi certamente
prestigiosi. La lotta per la promozione
o per garantirsi una salvezza tranquilla
coinvolgerà dirigenti, tecnici ed atleti e
farà compagnia a tifosi e appassionati
sino a maggio del 2010.
Certamente sarà tra le squadre protagoniste del campionato nazionale di A1
l’Hockey Club del presidente Massimo
de Palma affidato, per il terzo anno consecutivo, all’argentino Josè Vianna. I
pattinatori biancorossi si presenteranno
con una formazione in larga parte rinnovata e che potrà contare oltre che sui
molfettesi veraci anche su atleti della
vicina Giovinazzo e della lontanissima
Argentina. L’avversario più difficile
da superare, però, sarà senza ombra di
dubbio il nuovo regolamento che metterà a dura prova le capacità degli atleti e,
soprattutto, degli arbitri.
Nel mondo del basket, campionato di A
Dilettanti, la Virtus prova ancora a ri-
prendersi dallo shock legato alle notizie
sulle condizioni di salute di Lollo Di
Marcantonio e che ha sconvolto l’ambiente. In attesa di rivedere in campo il
ragazzone romano, i suoi compagni di
squadra lavorano con intensità per prepararsi alle sfide di Coppa Italia e poi,
il 26 settembre al via del nuovo campionato con la difficile trasferta in quel
di Matera, contro la stessa squadra con
cui si era chiusa la passata stagione. Per
l’esordio davanti al pubblico amico bisognerà attendere il 4 ottobre quando al
PalaPoli arriverà il Perugia.
Terza serie nazionale anche per la pallavolo che avrà il battesimo del fuoco il
19 settembre quando per la prima giornata di campionato ad esibirsi al di là
della rete ci saranno i coriacei avversari
dell’Alberobello. Prima casalinga anche
per l’Azzurra nella B2 femminile con il
primo ostacolo targato Battipagliese.
Nel mondo del calcio i primi passi della
stagione li sta muovendo il neo promosso Real Molfetta che si prepara ad affrontare il campionato nazionale di se-
rie B con la prima sfida in programma
a Molfetta contro il Loreto il 3 ottobre.
Nel frattempo la prima squadra e le formazioni Under 18 e Under 21 saranno
ufficialmente presentate a stampa e tifosi il 14 settembre a partire dalle 21
presso il Roof Garden della sala ricevimenti Nettuno.
In chiusura spazio al Liberty del presidente Nicola Canonico: uno scossone è
arrivato dopo il ritiro in Toscana. Via
senza troppe spiegazioni mister Riccardo Di Giovanni e panchina affidata all’altro molfettese Vincenzo del Rosso,
proveniente dalle brillanti esperienze
in serie D con Noicattaro e Grottaglie.
Mercato in entrata e in uscita ancora aperto e squadra attesa dalla prima
uscita ufficiale il 6 settembre quando
al Paolo Poli arriverà il Lucera per la
prima giornata di campionato. Poi il 10
settembre subito derby contro il Bisceglie per la Coppa Italia, quindi il 13 trasferta a Massafra e il 17 (giovedì) ancora campionato con il derby casalingo
contro il Trani.
Golfisti vincenti
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1390
Primo posto per la coppia Claudio-Ayroldi a Savelletri
Ancora un prestigioso successo per la
Molfetta Golf Association, l’associazione nata qualche tempo fa in città che
raggruppa diversi appassionati di uno
sport, il golf appunto, che sempre più
sta prendendo piede tra gli appassionati
italiani. Nello scorso week end del 29 e
30 agosto i portacolori molfettesi hanno
preso parte alla tappa pugliese del diciottesimo Trofeo Lacoste svoltosi sul
campo a diciotto buche del prestigioso
percorso del San Domenico Golf di Savelletri. La partecipazione delle cinque
coppie molfettesi è stata resa possibile Lacoste a Molfetta. Dopo due giorni di dalla coppia molfettese composta da
grazie al fattivo interessamento di Livio gara, il gradino più alto del torneo di Bruno Claudio e Martino Ayroldi che
Masciopinto, esclusivista del marchio Seconda Categoria è stato conquistato hanno sbaragliato la concorrenza di
altre 51 coppie e conquistato il diritto
a partecipare alla finale nazionale in
programma il 26 settembre presso le
Terme di Saturnia. Tra le cinque coppie
targate MGA una sola quella “mista” e
composta da Dorina Ruggieri ed Ennio
Centrone, quest’ultimo direttore sportivo dell’associazione. “Siamo felici
del successo raggiunto – ha dichiarato
proprio Centrone – è il segnale che stiamo crescendo e ci stiamo migliorando.
Sono convinto che riusciremo a centrare in futuro altri prestigiosi obiettivi”.
Magari cominciando dal Torneo Aci in
programma il 6 settembre sul Percorso
Acaja di Lecce. In bocca al lupo!
26
Sport
giovedì 3 settembre 2009
Torna l’appuntamento con la grande marcia
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1391
Il 5 settembre la gara organizzata dall’Olimpia Club Molfetta.
Archiviati da poco gli straordinari successi tecnico-spettacolari riportati con
le organizzazioni del “Campionato Italiano di Società su Pista Allievi/Allieve”
svoltisi sugli impianti dello stadio comunale Paolo Poli, i solerti dirigenti della
benemerita società molfettese Olimpia
Club sono già fortemente impegnati nel
consueto e appassionante appuntamento annuale con la grande marcia giunto
felicemente alla ventitreesima edizione.
Infatti, come sempre, sarà il collaudatissimo circuito cittadino del borgo antico
e del lungomare Colonna che, con il suo
fascino e le sue tradizioni, ospiterà il
classico evento su strada, la cui edizione di quest’anno è riservata alla “Terza
Prova del Grand Prix Nazionale di Mar-
cia maschile e femminile km 10” per le
categorie Seniores/Promesse/Juniores/
Allievi. Come si evince, continua e si
rinnova, con sempre maggiore coinvolgimento, l’antico feeling tra la città
di Molfetta e la marcia azzurra legate,
da ben 23 edizioni, da un filo invisibile
che di anno in anno ripropone sulle strade della nostra città il suo momento di
spettacolo dall’elevato contenuto tecnico. Naturalmente, anche in occasione di
questo prestigioso appuntamento, non
mancherà lo spettacolo di sempre, grazie alla partecipazione dei migliori specialisti della marcia italiana e mondiale
che, beneficiati dal fascino della notturna e motivati dai tantissimi sportivi ed
appassionati, si contenderanno la vitto-
ria finale per aggiudicarsi il “Ventitreesimo Memorial Gino Del Re – Diciasettesimo Trofeo Gianni Carnicella”.
Sarà certamente un importante test di
verifica per gli atleti azzurri reduci dai
Campionati Mondiali in programma
a Berlino a metà agosto che avranno
modo di confrontarsi con i tanti giovani
emergenti della marcia italiana. A completare il complesso programma tecnico della manifestazione, si svolgerà la
“Settima Prova del 13° Trofeo Puglia
di Marcia” che la FIDAL Regionale ha
affidato all’Olimpia Club e che vedrà
sul circuito del borgo antico alternarsi
le categorie Esordienti maschili e femminili (per 1 giro del percorso), Ragazzi e Ragazze (2 giri), Cadette (3 giri) e
Cadetti (4 giri), di cui certamente non
mancheranno di mettersi in evidenza le
future promesse della marcia pugliese.
L’appuntamento, quindi, per i tanti
sportivi ed appassionati anche delle altre regioni, è per sabato 5 settembre con
inizio gare alle 18 per le categorie giovanili e alle 19 per la 10 km Sen/Prom/
Jun/All. maschile e femminile (10 giri
del percorso). Il tradizionale circuito
cittadino di 1 km si snoderà da corso
Dante Alighieri (partenza altezza Cattedrale) con direzione piazza Garibaldi,
via Mazzini, lungomare Colonna (giro
di boa altezza via G.B. Verni) ritorno
lungomare Colonna, via Nicolò Altamura, corso Dante (giro di boa) arrivo
(altezza Cattedrale).
Buoni risultati per la Vogatori Molfetta
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1392
La squadra nata nel 2007 ha ben figurato alla XV regata dei Gonfaloni organizzata a Pescara.
Grande e prestigiosissimo risultato
dell’associazione “Nautilus Vogatori” alla XV regata dei Gonfaloni
della città di Pescara. La competizione si è svolta nei giorni 8 e 9
agosto e ha visto la partecipazione
di 14 equipaggi provenienti da tutta
Italia. La prima giornata aveva già
visto il Nautilus nelle posizioni di
vertice grazie al tempo di 11’20”28
che gli è valso il secondo tempo in
classifica. Purtroppo, però, durante
le gare della seconda giornata, i vogatori molfettesi non hanno saputo
replicare, complice l’imbarcazione
pesante assegnatali dal sorteggio,
chiudendo così con il decimo tempo
di 11’40”31. Un tempo che certamente sta stretto ai ragazzi del Nautilus, abituati a prestazioni eccellenti
e forse condizionati anche da un mix
di emozione e nervosismo. A causa
del decimo tempo la squadra è scivolata al quarto posto in classifica,
il che le è valso l’esclusione dalla
finalissima per il primo posto e l’ingresso nella finalina per il terzo posto. Terza posizione che purtroppo è
la barca pesante. Alla competizione
pescarese hanno partecipato anche
altre squadre provenienti da Molfetta quali l’associazione sportiva “Vogatori Molfetta”, “la Bilancella Molfetta” e la “Lega Navale Molfetta”.
Questi equipaggiamenti hanno un
po’ deluso le aspettative classificandosi rispettivamente all’ottavo, nono
e dodicesimo posto. L’associazione
“Nautilus Vogatori” è nata nel 2007
grazie all’iniziativa di alcuni ex vogatori, allo scopo di rendere competitiva la città di Molfetta a livello
nazionale. Si tratta di Damiano del
Vescovo, attuale presidente, Luigi
del Vescovo, attuale amministratore,
e del mar. Salvatore Damato, attuale
segretario. Una squadra che non si
pone limiti e decisa a puntare sempre
sfuggita grazie sia alla bravura della più in alto. Di sicuro i risultati finora
squadra di Brindisi che all’ennesimo non le danno affatto torto.
sorteggio sfortunato che ha assegnato ai vogatori molfettesi nuovamente
Francesco Tempesta
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1393
Non solo Ubuntu e Linux a volontà
Una delle riviste più interessanti per tenersi aggiornati sul mondo Linux
e Open source è Linux Magazine e proprio da questa estrapoliamo la “top
ten” delle distribuzioni di Linux aggiornata. Abbiamo visto in passato
che Linux durante la sua vita ha visto nascere decine di progetti paralleli
che hanno dato vita a distribuzioni autonome e con proprie caratteristiche
e funzionalità. Potete provarle tutte senza alcun problema e scegliendo
quella che vi piace di più sia come filosofia di progettazione che gradimento estetico. Sono tutte belle e stabili. Per facilità d’uso ho ritenuto
Ubuntu la base su cui organizzare le lezioni ma anche le altre non sono
da escludere. Mandatemi le vostre impressioni: giulio.cosentino@gmail.
com. Le descrizioni delle singole distribuzioni di Linux sono estrapolate
dalla meravigliosa e sempre open source (CC) it.wikipedia.org
dotto open source, coinvolgendo la comunità nel processo di sviluppo.
La versione di 10.0 di SUSE, rilasciata il 6 ottobre 2005, è stata la prima
ad usufruire del contributo del progetto OpenSUSE. L'ultima versione,
OpenSUSE 11.1, è stata rilasciata il 18 dicembre 2008.
Quarta: Linux Mint è una distribuzione GNU/
Linux per personal computer. Si basa su Ubuntu e usa sia repository propri, sia quelli di
Ubuntu. Mentre il nucleo di Linux Mint è basato su Ubuntu, il design, alcune applicazioni
e in generale l’interfaccia utente, sono sviluppate direttamente dal team di Linux Mint: le
differenze includono dei temi, codec multimediali, un menù personalizzato ispirato a quello
Classifica di Linux Magazine (www.linux-magazine.it)
di Windows Vista, una collezione di strumenti di sistema progettati per
1)
Ubuntu (www.ubuntu.com)
semplificare l’utilizzo del sistema agli utenti.
Quinta: Mandriva S.A. è una software house francese, creatrice di Man2)
Fedora (www.fedoraproject.org)
3)
openSUSE (www.opensuse.org)
driva Linux. Mandriva fu creata col nome
di MandrakeSoft nel 1998. Attualmente ha
4)
Linux Mint (linuxmint.com)
uffici in USA, Brasile (Curitiba), Polonia
5)
Mandriva (www.mandriva.com)
6)
Debian (www.debian.org)
(Poznan) e Francia (Parigi). Mandriva è tra i soci fondatori del Desktop
7)
Sabayon (www.sabayonlinux.org)
Linux Consortium. Attualmente ha circa 130 dipendenti. Gli utenti di
Mandriva Linux sono stimati in circa 6-8 milioni. La decisione di cam8)
Puppy (www.puppylinux.com)
9)
FreeBSD (www.freebsd.org
biare il nome dell’azienda è stata presa a seguito della causa intentata nel
2004 dalla Hearst Corporation che vantava diritti sul marchio registrato
10)
Kubuntu www.kubuntu.org
“Mandrake”, legato all’omonimo personaggio dei fumetti, Mandrake il
Al primo posto troviamo la nostra amata Ubuntu (www.ubuntu.org) che mago. La MandrakeSoft perse la causa. Nel 2005 MandrakeSoft acquisì
non ha bisogno ormai di presentazioni.
Conectiva e Lycoris. Il nome Mandriva deriva appunto dalla fusione dei
nomi Mandrake e Conectiva. Lo staff è composto da Jacques Le Marois, chairman, co-founder; François Bancilhon, chief executive officer;
Paul Guillet, sales; Thierry Bossut, administration & finance; Frédéric
Lepied, chief technical officer; Régis Wira, QA & support. Gaël Duval,
co-fondatore di MandrakeSoft insieme a Jacques Le Marois, è stato responsabile della comunicazione nel team del management di Mandriva
finché non è stato licenziato dalla compagnia nel marzo 2006.
Continua sul prossimo numero
Seconda: Fedora è una distribuzione GNU/Linux curata dal Progetto
Fedora, un progetto Open Source sponsorizzato (ma non direttamente
supportato) da Red Hat e supportato dalla community. L’obiettivo è quello di lavorare con la community di GNU/Linux per creare un sistema
operativo completo, utilizzando esclusivamente software liberi e forum
pubblici con processi aperti. Questo porta ad un continuo aggiornamento
delle distribuzioni, aggiornamento che è diventato molto semplice, anche
da una distribuzione all’altra. Fedora è indicata per qualsiasi utilizzo
poiché contiene tutti gli strumenti per lavorare in ambiente server senza
tralasciare una serie di tool grafici per la configurazione, utili per gli
utenti alla ricerca di un desktop user-friendly. Basata sulla ricerca del
massimo grado di aggiornamento è rilasciata su base fissa semestrale con
le versioni più recenti di ogni pacchetto, compreso il kernel. La storia di
Fedora è strettamente connessa a quella di Red Hat, la società fondata da
Bob Young e Marc Ewing.
Terza: OpenSUSE è un sistema operativo Linux sviluppato dalla comunità OpenSUSE e sponsorizzato da Novell. Secondo il sito del progetto gli obiettivi di OpenSUSE sono: rendere SUSE Linux la distribuzione più semplice per chiunque e la piattaforma
open source più largamente utilizzata; fornire
un ambiente per la collaborazione open source
che renda SUSE Linux la migliore distribuzione Linux nel mondo sia per i nuovi utenti che per quelli più esperti;
semplificare sensibilmente e aprire lo sviluppo e i processi di pacchettizzazione per rendere SUSE Linux la piattaforma di scelta per hackers
Linux e sviluppatori di applicazioni. Dopo l’acquisizione di SUSE Linux
nel gennaio 2004 Novell decise di rilasciare la distribuzione come pro-
Giulio Cosentino
28
Lavoro in chiaro
giovedì 3 settembre 2009
Tirocini in Puglia con “Lest Quattro”
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1394
La Promuovi Italia S.r.l. rappresenta una delle società di proprietà dell’Agenzia Nazionale del Turismo
(ENIT) e svolge attività d’agenzia
d’assistenza tecnica alle dipendenze del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
della Presidenza Consiglio dei Ministri, a supporto degli interventi di
settore. Tale società svolge, inoltre,
anche compiti di assistenza tecnica
specialistica per conto del Ministero dello Sviluppo Economico. La
Promuovi Italia s.r.l., nell’ambito
del progetto “Lest Quattro”, offre,
proprio in questo periodo, oppor-
tunità di tirocinio d’orientamento
e formazione, in base alla Legge
196/97, che prevede la mobilità
geografica per soggetti disoccupati
e/o svantaggiati residenti nelle Regioni Convergenza rappresentate da
Puglia, Calabria, Campania, Sicilia.
I tirocini in mobilità avranno una
durata massima di cinque mesi e si
svolgeranno presso imprese e strutture turistiche situate nelle regioni
italiane del centro Nord.
I percorsi formativi hanno il preciso
intento di realizzare trasferimenti di
competenze per mezzo d’esperienze
acquisite direttamente sul campo di
lavoro (on the job), successivamente spendibili nei territori d’origine
dei partecipanti e presso il sistema
delle Imprese operanti nelle regioni
Convergenza. Proprio in queste settimane la Promuovi Italia S.r.l. apre
i termini alle candidature per partecipare ai prossimi tirocini formativi.
I profili professionali richiesti sono
quelli di addetti alla reception e front
office per cui si richiede la laurea in
lingue e/o esperienza professionale,
buona conoscenza di due lingue stra-
niere; addetti al marketing turistico e
territoriale in possesso di laurea attinente e/o corsi specifici, conoscenza
della lingua inglese; addetti all'amministrazione e contabilità (laurea
pertinente e/o corsi specifici), conoscenza della lingua inglese; addetti
al wellness (benessere) si richiede
diploma di laurea e/o corsi specifici
e abilitanti; programmatore turistico con diploma di laurea e/o corsi
specifici, conoscenza lingua inglese;
settore delle risorse umane con laurea e/o corsi specifici e conoscenza
della lingua inglese.
Numerosi i vantaggi introdotti per
la partecipazione dei tirocinanti. Si
prevedono, infatti, borse di studio
e facilitazioni del tipo: indennità di
prima sistemazione di 350 euro “una
tantum” fornita all’avvio del tirocinio; borsa lavoro di 530 euro al mese
commisurata ai giorni d’effettiva
permanenza in mobilità; indennità
sostitutiva di mensa del valore di 10
euro commisurata ai giorni d’effettiva permanenza in mobilità; alloggio;
viaggio d’andata e ritorno per inizio
e fine tirocinio più un rientro mensi-
le in residenza durante il tirocinio;
rimborso dei costi del trasporto pubblico locale; copertura assicurativa Inail; copertura assicurativa del
tipo responsabilità civile verso terzi
(Rct); tutoraggio didattico-organizzativo; tutoraggio aziendale. Tutti
gli interessati alla partecipazione ai
tirocini formativi, possono inviare
il proprio curriculum vitae tramite
posta elettronica all’indirizzo cv@
promuovitalia.it, ricordando di indicare, nel testo del messaggio, la
figura professionale prescelta.
Per ulteriori informazioni o assistenza delle vostre candidature potete rivolgervi presso il Centro per
l’Impiego o sportello Informagiovani presenti nella vostra città di
residenza.
Marco Roberto Spadavecchia
Ci vogliono il tuo nemico e il tuo
amico insieme per colpirti al cuore:
il primo per calunniarti il secondo
per venirtelo a dire.
Mark Twain
Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli
tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazione non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito
www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.
ANNUNCI DIRETTI
SWING PUB
Cerca cameriere/a con minima esperienza tel. 080 3353553
Impresa edile
cerca operaio qualificato, muratore. Min. 45 anni.
Infotel. 3202781546
STAGE - Nel diritto editore
Operante nel settore dell’editoria giuridica offre stage trimestrale nel settore Marketing, comunicazione, pubbliche relazioni.
Per colloquio inviare curriculum a [email protected]
Azienda informatica
Situata in pieno centro a Molfetta, cerca Assistente Informatico e Tecnico Hardware. Inviare CV a PANGEA Informatica e
Tecnologia - via F. Cavallotti, 1 a Molfetta.
[email protected]
NELDIRITTO editore
Ricerca magazziniere part-time, anche prima esperienza.
Età 18-30 anni. Per colloquio inviare curriculum vitae a:
[email protected] - con oggetto: MAG
Ristorante Pizzeria Playa del Sol
ricerca cuoco e personale di sala qualificato. Telefonare
080.3389506
Ristorante Re della Scogliera
cerca pizzaiolo e aiuto cucina. Telefono 080.3341505
AGENZIA VIAGGI
Cerca personale con esperienza.
Prego inviare curriculum all’indirizzo [email protected]
LR AZIENDA TEDESCA
ricerca collaboratori per la vendita di prodotti di Salute Benessere e Bellezza. Auto aziendale. Ottimo guadagno. Contributo
spese. TEL. 348.9560047
ORMANT SRL
ricerca magazziniere con esperienza. Inviare curriculum al fax
080/3385807 o email [email protected].
(Si prega di non presentarsi di persona o portare a mano i cv)
ACTIVA SRL
ricerca agenti con esperienza da impiegarsi come consulenti
commerciali. Si richiede auto propria e voglia di crescere in un
mondo dinamico e in continua evoluzione come quello pubblicitario. Inviare i cv all’email [email protected]
(Si chiede gentilmente di non presentarsi di persona o portare
a mano i cv oltre a candidarsi per la figura richiesta)
ACTIVA SRL
ricerca esperto/a in telemarketing da impiegarsi nella struttura di vendita. Si richiedere esperienza nel settore specifico, voglia di crescere e capacità organizzativa. Inviare i cv
all’email [email protected]. (Si chiede gentilmente di non
presentarsi di persona o portare a mano i cv oltre a candidarsi
per la figura richiesta)
JOBCRAWLER
D.A.I. OPTICAL INDUSTRIES
leader del settore dell’ottica, ricerca per ampliamento della
propria rete di vendita un funzionario commerciale.
La posizione offerta, riportando alla direzione commerciale,
avrà:
- la responsabilità di pianificare le strategie commerciali per il
territorio di competenza;
- sarà responsabile dell’attivazione di nuovi contatti di vendita
e dell’implementazione di un network locale, grazie a strumenti di marketing forniti dalla sede;
- si occuperà della gestione del proprio portafoglio clienti, perseguendo obiettivi di budget concordati con l’azienda.
La ricerca è rivolta a giovani laureati in economia e commercio con residenza nel nord barese.
Completano il profilo la forte logica imprenditoriale, determinazione, dinamicità, flessibilità, ottime competenze organizzative
e gestionali, intraprendenza, forte orientamento al lavoro di
gruppo unitamente ad un’ottima capacità di lavorare in autonomia e spiccate doti relazionali di vendita e negoziazione.
Per invio curriculum vitae: [email protected]
Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: [email protected]
giovedì 3 settembre 2009
Rubriche
29
w w w . i l f a t t o . n et
IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì.
Bar Bayron piazza Roma
Bar 2000 piazza Garibaldi 66
Bar Arcobaleno banchina S. Domenico
Bar Ariston via Santa Lucia 11
Bar Astoria corso Umberto 16
Bar Blues via Dante 49
Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6
Bar Caffetteria, via Salvucci 46
Bar Camera Cafè via XX Settembre 43
Bar Cavour via Fornari 47
Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17
Bar Crystal via F. Campanella 33
Bar degli Artisti, via Gesmundo 4
Bar del Ponte, via Ruvo 18
Bar Euro via San Francesco d’Assisi
Bar Europa, via Cavallotti 10
Bar Fausta, corso Umberto 150
Bar Filisia via M. di Savoia 67
Bar Football, via la Malfa 11
Bar Gabbiano, corso Umberto 48
Bar Gardenia via Respa 12
Bar Green, via Baccarini 111
Bar Haiti via San Domenico
Bar Ideal, via Terlizzi
Bar Kennedy, via Germano 49
Bar la Fenice, corso Umberto
Bar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15
Bar London via Terlizzi 6
Bar Mary corso Umberto 122
Bar Mezzina, via Einaudi 6
Bar Minervini, via Pio la Torre 33
Bar Miramare banchina S. Domenico
Bar Miramare, via San Domenico 9
Bar Mirror via cap. Azzarita 124
Bar Mixer Cafè 6^ strada ovest Lama Martina
Bar Moka via Annunziata 68
Bar Mongelli via Baccarini 35
Bar Mongelli via cap. de Candia 30
Bar Murolo piazza Paradiso 10
Bar New Meeting, via Alberto Mario
Bar Orchidea via Fornari 50
Bar Pasticceria Casa del Dolce, via S. F. d’Assisi
Bar Peter Pan, via Monda 48
Bar Rio, via Bari 92
Bar Roma 2, via San Domenico 4
Bar San Marco, corso Umberto
Bar Seven via Germano 33
Bar Seventy
Bar Snack, via Giovinazzo 1
Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi
Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60
Bar Sport corso Umberto I
Bar Stazione piazza Moro
Bar Sweet piazza Garibaldi 32
Bar Umberto corso Umberto I
Bar Universo corso Umberto I
Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6
Bar Vittoria via Alighieri 68
Baro Oasi, via Cormio 18
Bettie Page piazza Municipio 6
Biblioteca Comunale, via San Domenico
Blanc la Nuit lungomare M.A. Colonna
Buffetti piazza Garibaldi
Caffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10
Caffè Colorado via XX Settembre
Caffè Metropolis via cap. de Gennaro 16
Caffè Silver via Fremantel 19/I
Caffetteria Gonzaga via Piazza
Caffetteria Manattan viale dei Crociati
Caffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi
d’Argentina 75
Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6
Calì Caffè via Puccini 7
Cin Cin Bar via Dante
Coffee Room viale Pio XI
Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya
Edicola “l’altra Edicola” via Terlizzi
Edicola Andreula via Baccarini 67
Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55
Edicola De Palma via Bari 1
Edicola delle Rose via Madonna della Rosa
Edicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di
Savoia
Edicola Gigotti via Bari 74
Edicola Grosso via Pappagallo
Edicola piazza Garibaldi
Edicola Spazio Libero via gen. Poli
Edicola Stazione piazza A. Moro
Edicola via Cormio rione Paradiso
Edicola via Dante
Edicola via Einaudi rione Paradiso
Edicola via Fornari nei pressi Istituto Apicella
Edicola via Giovinazzo 1
Edicola via Giovinazzo 45
Edicola via Paniscotti
Edicola via ten. Silvestri
Edicola via Togliatti zona 167
Edicola viale Pio XI
Famm Immobiliare, via de Luca 15
Farmacia Grillo, largo Sant’Angelo
Flory’s Cafè via gen. Poli 3
Lido Alga Marina, ss16 Molfetta-Giovinazzo
Lido Bahia, località Torre Rotonda
Lido Belvedere, ss16 Molfetta-Giovinazzo
Lido Lafayette, ss16 Molfetta-Giovinazzo
Lido Marina Piccola, ss16 Molfetta-Giovinazzo
Lido Nautilus, ss16 Molfetta-Giovinazzo
Lido Nettuno, ss16 Molfetta-Bisceglie
Lido Scoglio d’Inghilterra, località Torre Rotonda
Mattia’s Cafè, via Dante 14
Medi Max via Terlizzi
Mister Toto via Losito
Mondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12
Note&Book Cartolibreria, via Tommaso Fiore 24
Off Street piazza Garibaldi 15
Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via Fani
Panificio Annese via Cappellini 28
Panificio Biancaneve via de Luca 59
Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41
Panificio Cangelli via cap. de Candia 49
Panificio Centrale via Respa 40
Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155
Panificio de Pinto via Edoardo Germano
Panificio don Bosco corso Fornari 36
Panificio don Bosco via Cormio 36
Panificio Europa via Rattazzi 41
Panificio Il Cugino Via D’Azeglio Massimo,91
Panificio il Forno zona 167
Panificio Jolly viale Pio 11 9/a
Panificio La Sfornata via E. Fermi
Panificio Minervini via Bixio 25
Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13
Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44
Panificio Petruzzella via Bovio 18
Panificio Posta via Ricasoli 29
Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15
Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71
Parrocchia Cattedrale, via D. Alighieri
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria via Mascagni
Parrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62
Parrocchia Madonna della Pace viale XXV Aprile
Parrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù c.so Umberto
Parrocchia San Berardino via Tattoli
Parrocchia San Corrado Duomo, banchina Seminario
Parrocchia San Domenico via San Domenico 1
Parrocchia San Gennaro via S. Pansini
Parrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1
Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1
Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIII
Parrocchia Santa Teresa piazza V. Emanuele 3
Parrocchia Sant’Achille via A. Salvucci
Place Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4
Pizzeria I Monelli, via Madonna dei Martiri 112
Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi
Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi
Stazione di rifornimento AGIP via Giovinazzo
Stazione di rifornimento API Zona Artigianale
Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie
Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori
Zona Ar tigianale
Supermercato Granrisparmio v. M. della Resistenza
Swing Pub viale Pio XI 27
Pub Flower via Giovinazzo
Tabaccheria corso Umberto 74
Tabaccheria piazza Garibaldi 6
Tabaccheria piazza Roma 4
Tabaccheria via Azzarita 65
Tabaccheria via Bari 68
Tabaccheria via Fiorini 41
Tabaccheria via Fornari 66
Tabaccheria via G. Salvemini 124
Tabaccheria via Hugo 3
Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2
Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67
Tabaccheria via Margherita di Savoia 5
Tabaccheria via Pansini 52
Tabaccheria via Paradiso 2
Tabaccheria via Roma 32
Tabaccheria via Rossini 12
Tabaccheria via Silvestri 68
Tabaccheria viale Pio XI
Tenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati
Ufficio Relazioni con il Pubblico
30
Rubriche
giovedì 3 settembre 2009
Consigli per una sana alimentazione
FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un
gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9
celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la
griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto,
in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue.
Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo
del gioco è quello di
riempire le caselle
bianche con numeri
da 1 a 9, in modo tale
che in ogni riga, colonna e regione siano
presenti tutte le cifre
da 1 a 9 e, pertanto,
senza ripetizioni.
Fonte:(it.wikipedia.org)
Congelati o surgelati
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1395
Non
sapere
esattamente
quale sia la differenza tra un
cibo surgelato
ed uno congelato è un dubbio
di molti. L’unica cosa che cambia tra il processo di surgelazione (a cui sono sottoposte ad esempio le
verdure o i pesci che trovate al supermercato) e quello di congelamento (che avviene
nei comuni freezer di casa) è il tempo in
cui l’acqua contenuta nell’alimento diventa
ghiaccio. Nella surgelazione è molto breve:
il prodotto viene subito raffreddato a temperature anche al di sotto dei -40°C, successivamente conservato a -26°C per poi
essere esposto nei punti vendita a -18°C.
Nei nostri freezer si parte invece da una
temperatura non inferiore ai -18°C e quindi
il processo è più lungo. La trasformazione
rapida consente la formazione di cristalli di
ghiaccio molto piccoli e ciò fa sì che con
la surgelazione siano mantenute le qualità
organolettiche e nutritive del prodotto fresco. Quindi da un punto di vista nutrizionale
la scelta tra spinaci freschi o surgelati può
essere indifferente. Nel congelamento, invece, i cristalli che si formano sono molto
grossi e determinano la rottura cellulare con
fuoriuscita di ulteriore acqua in cui vengono
persi i nutrienti e l’alterazione della consistenza dell’alimento. Questo è anche uno
dei motivi per cui un prodotto non può essere congelato più volte. Un altro è dovuto
al deterioramento ad opera dei batteri. L’importanza di tenere i cibi al di sotto degli 0°C
nasce dal fatto che in tal modo si rallenta
la crescita batterica e il prodotto può durare
mesi, ma ha senso farlo se la carica batterica iniziale è bassa. Quando scongeliamo
un panino da noi congelato i batteri riprendono a crescere velocemente raggiungendo
uno stadio avanzato a cui non servirebbe
ricongelarlo. In più per i cristalli di ghiaccio di cui vi ho parlato prima risulterebbe
alterato. Se invece scongeliamo un prodotto
comprato surgelato e lo cuociamo, i batteri
si riducono grazie alle alte temperature e
possiamo congelare il piatto preparato.
dott.ssa Annalisa Mira
Biologa Nutrizionista
Rubriche
giovedì 3 settembre 2009
31
Salmone con farcia alle mandorle
Ingredienti per 4 persone
• 2 filetti di salmone di circa 250 gr
l’uno
• 25 gr di mandorle spellate
• 1 limone non trattato
• 15 gr di pancarrè senza crosta
• 1 mazzetto di prezzemolo
• 1 ciuffetto di drangoncello
• 30 gr di burro
• sale e pepe qb
• rafia naturale per legare
Procedimento
Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Lavate il limone, prelevate
solo la parte gialla della scorza e tritatela.
Spremete il succo di mezzo limone e tenetene un cucchiaino da parte. Tritate il prezzemolo, tagliuzzate le foglie di drangoncello. Passate al mixer il pane con le
mandorle e mettete il mix ottenuto in una ciotola con le erbe aromatiche, la scorza del limone e il burro. Impastate con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo, salate e pepate. Foderate la placca con un foglio di carta da forno e posatevi sopra un filetto di salmone con il lato della pelle verso il basso. Distribuitevi
sopra il ripieno e coprite con l’altro filetto, con il lato della pelle verso l’alto. Legate i filetti con qualche giro di rafia naturale, bagnata e strizzata, aggiungete sul
fondo il limone restante affettato, e cuocete nel forno,preriscaldato a 175° per 20 minuti. Portate in tavola, eliminate la rafia, tagliate il salmone a fette spesse e
distribuite nei piatti, irrorando ogni porzione con un po’ del fondo di cottura.
Chef: Martino Cascione
I CONSIGLI DELLO ZODIACO
ARIETE
Se nel periodo estivo è mancato qualcosa
nei vostri rapporti, ecco che il mese di settembre vi riporterà il maltolto e tornerà a
splendere il sereno. Avevate perso un po’
di speranza e questo vi ha penalizzato in
precedenza, ma ora è tornato il momento
per creare nuovi sogni da realizzare.
LEONE
Siete persone che amano il rischio e le
sfide, quindi non si può certo dire che
questo mese deluderete in tal senso.
A volte sembrate degli incoscienti, ma
il vostro istinto è molto forte e non c’è
modo di trattenervi, anche se siete consapevoli di ciò a cui andate incontro.
SAGITTARIO
Forse non avete ben considerato le emozioni che ultimamente vi hanno attraversato,
oppure le avete sopravvalutate, credendo
che qualcosa stesse per cambiare. Non che
vada male dal punto di vista sentimentale,
ma la prudenza non è mai troppa e quindi
non dovreste farvi trascinare dagli impulsi.
www.ilfatto.net
IL FATTO
Quindicinale gratuito di informazione
EDITORE
Activa S.r.l. con unico socio
PRESIDENTE
Giulio Cosentino
e-mail: [email protected]
TORO
Qualcosa torna a muoversi nonostante
all’apparenza possa sembrare il contrario. I sentimenti si faranno più solidi e il
coraggio per affrontare nuove sfide non
mancherà. Non dovete avere paura di affrontare certi discorsi, altrimenti potreste
pentirvene in futuro.
VERGINE
Ci sono delle ripartenze importanti
e anche dei ritorni di fiamma e tutti
coloro che hanno perso le speranze nel trovare qualcuno di serio e
affidabile, durante queste giornate
potrà facilmente ricredersi.
CAPRICORNO
Certo, alcuni di voi non possono
certo dire di essere stati fortunati in
questo anno in campo sentimentale,
tra alti e bassi, però nel complesso
ce l’avete fatta ed ora finalmente Venere vi aiuterà portandovi per mano,
fino alla fine dell’anno.
DIRETTORE RESPONSABILE
Corrado Germinario
Collaboratori
Pantaleo de Trizio, Marta Marzocca,
Paola Pansini, Isabel Romano, Roberto
Sciannamea, Lella Salvemini, Marco Roberto
Spadavecchia, Francesco Tempesta, Annalisa
Mira, Giordano Germinario, Beatrice De
Gennaro.
Registrato presso il Tribunale di
Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
GEMELLI
Tutto procederà bene, la tranquillità
che siete riusciti a costruirvi intorno non dovrebbe essere messa a
repentaglio nemmeno da qualche
piccola discussione familiare, che
in passato avrebbe invece arrecato
danni.
BILANCIA
Tutti avranno delle possibilità, anche
quelli che ormai avevano gettato la
spugna con l’amore perché scottati
troppe volte. Questa ennesima volta
sarete voi a condurre il gioco, quindi
sarete voi a divertirvi.
ACQUARIO
Qualcuno di voi è troppo confuso per pensare
ad una storia d’amore, altri sono invece troppo convinti che la persona che piace ricambi
gli stessi sentimenti. Le ultime due settimane potrebbe esserci una buona ripresa, ma
qualche Acquario, potrebbe ormai essere un
pochino troppo afflitto per quel periodo.
REDAZIONE
Via degli Antichi Pastifici,
Zona Artigianale A/8 · Molfetta
[email protected]
PROGETTO GRAFICO
Vincenzo de Pinto
IMPAGINAZIONE
NELLOPOLI.com | HIDESIGN.it
STAMPA
CANCRO
Importanti novità a tutti voi nati sotto
il segno del Cancro. Chi si è lasciato,
chi ha iniziato una nuova relazione,
chi ha in progetto qualcosa di importante con il partner, potrà contare sulle
stelle per fare in modo che tutto vada
per il verso giusto.
SCORPIONE
Anche se siete molto istintivi e questo spesso vi porta a buttarvi in
modo avventato in una storia senza
uscita, in questo caso e in questo
mese, il vostro istinto potrebbe essere un saggio consigliere e non vi
deluderà.
PESCI
Torneranno a trovarvi dei sentimenti che avevate accantonato, torneranno a trovarvi degli ex
pentiti, oppure torneranno a tormentarvi vecchi
amori mai dimenticati... potrebbero anche semplicemente tornare vecchi problemi mai risolti,
ma dipende da voi quanto farvi pesare sulla
vostra vita e quanto farvi condizionare.
MASTER PRINTING S.R.L.
VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA
CONCES. DELLA PUBBLICITA’
Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096