131 Persecuzione con spade e bastoni

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131 Persecuzione con spade e bastoni
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Persecuzione con spade e bastoni
F
ra le varie persecuzioni subite da Nichiren, le più gravi sono state quella
di Tojo1 e quella di Tatsunokuchi2, il luogo
della decapitazione, perché in nessun’altra
persecuzione si è attentato direttamente
alla sua vita. In confronto, che sia stato
insultato, denunciato, cacciato, accusato
ingiustamente e colpito in viso, sono fatti
irrilevanti. Io, Nichiren, sono la sola persona in Giappone che sia stata ingiuriata
nel corpo e nello spirito [a causa del Sutra
del Loto]. Chiunque altro sia stato offeso
non lo è stato a causa del Sutra del Loto.
Non potrò mai dimenticare un episodio in
particolare, quando Sho-bo3 afferrò il rotolo del quinto volume del Sutra del Loto
e me lo sbatté sul viso. Il suo attacco è stato causato dai tre veleni.
Viveva una volta in India una donna
gelosa4 che, per odio verso il marito, distrusse tutto ciò che c’era in casa. La rab-
bia furibonda le alterò i tratti del volto: i
suoi occhi ardevano come il sole e la luna
e la sua bocca pareva vomitare fiamme.
Somigliava a un demone rosso o a un demone blu5. Essa afferrò il quinto volume
del Sutra del Loto che il marito recitava da
alcuni anni, e lo calpestò furiosamente con
entrambi i piedi. Quando poi morì, cadde
nell’inferno, ma i suoi piedi non vi entrarono. Per quanto i guardiani dell’inferno
li colpissero con mazze di ferro, i piedi
rimasero fuori, come beneficio della relazione inversa formata calpestando il Sutra
del Loto. Sho-bo, colpendomi al viso con
il quinto volume del Sutra del Loto perché
mi odiava, avrà anch’egli formato una relazione inversa.
Quell’episodio avvenne in India, questo in Giappone; quello fu commesso da
una donna, questo da un uomo; quello
con i piedi, questo con le mani; quello per
1. Tojo: distretto nella provincia di Awa.
L’undicesimo giorno dell’undicesimo mese del
1264 il signore del luogo, Tojo Kagenobu, tese un
agguato al Daishonin mentre questi, con alcuni discepoli, attraversava la località di Komatsubara. Il
Daishonin riportò un colpo di spada alla fronte e
la frattura di una mano. Questo attacco è comunemente noto come persecuzione di Komatsubara.
2. Tatsunokuchi: località nei pressi di Kamakura in cui il Daishonin fu condotto dal vice capo
della polizia Hei-no Saemon per essere decapitato, nel 1271. L’improvviso passaggio di un corpo
celeste luminoso spaventò i soldati e l’esecuzione
fu sospesa.
3. Sho-bo: titolo che indica il vice capo di un
ministero e quindi si suppone che designasse più
persone. Qui si riferisce a un seguace del Daishonin che in seguito abbandonò la fede e fece parte
del seguito di Hei-no Saemon quando questi andò
ad arrestare il Daishonin, il dodicesimo giorno del
nono mese del 1271. Il quinto rotolo o volume,
avvolto attorno a un bastone di legno, comprende
quattro capitoli, dal dodicesimo al quindicesimo.
Nel tredicesimo capitolo, “Esortazione alla devozione”, vi è la strofa di venti righe nella quale si
afferma che i devoti del Sutra del Loto saranno
colpiti con spade e bastoni.
4. Donna gelosa: la fonte è sconosciuta. Una
storia simile, che però riguarda una donna cinese,
compare in Il Sutra del Loto e le sue tradizioni.
5. Demoni rossi e blu: sono demoni che puniscono coloro che si trovano nell’inferno.
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gelosia, questo a causa del Sutra del Loto,
ma comunque in entrambi i casi fu commesso con il quinto volume del sutra. Se
i piedi della donna non entrarono nell’inferno, perché le mani di Sho-bo dovrebbero entrare nell’inferno di incessante
sofferenza? Tuttavia, la donna odiava il
marito, non odiava il Sutra del Loto, mentre Sho-bo odiava sia il Sutra del Loto sia
Nichiren. Perciò tutto il suo corpo entrerà nell’inferno d’incessante sofferenza. Il
sutra dice: «Allorché la sua vita giungerà
al termine egli cadrà nell’inferno Avichi»6,
non dice che le sue mani saranno risparmiate. Che compassione mi fa! Ma un
giorno egli incontrerà di nuovo Nichiren
e sarà in grado di ottenere il frutto della
Buddità, come i quattro tipi di credenti arroganti che perseguitarono il Bodhisattva
Mai Sprezzante7.
Il quinto volume contiene il cuore di
tutto il Sutra del Loto poiché rivela che
la figlia del re drago conseguì la Buddità
nella sua forma presente. Devadatta rappresenta l’aspetto spirituale dell’illuminazione, la figlia del re drago l’aspetto fisico. Il principio del conseguimento della
Buddità nella propria forma presente non
appare in nessun altro degli insegnamenti
predicati durante tutta la vita del Budda.
Il Gran Maestro Dengyo enumerò dieci
princìpi fondamentali per i quali il Sutra
del Loto supera tutti gli altri sutra8. Uno di
essi è la “superiorità nel condurre le persone al conseguimento della Buddità nella
loro forma presente”. Questa è la dottrina
più importante della scuola Tendai, e una
sezione di Parole e frasi del Sutra del Loto
è dedicata al principio del conseguimento
della Buddità nella propria forma presente. Questo è anche un punto di controversia fra le scuole della Vera parola e Tendai.
La figlia del re drago conseguì la Buddità
grazie al potere del Sutra del Loto. Il Bodhisattva Manjushri disse: «Ho sempre
esposto solo il Sutra del Loto della Legge
meravigliosa»9. Le parole «sempre» e «solo» sono le più importanti di questa frase.
Nel Trattato sulla mente che aspira all’illuminazione si legge: «Solo negli insegnamenti della Vera parola [si può conseguire
la Buddità nella propria forma presente]».
Quale dei due “solo” è vero? La parola
“solo” nel trattato dev’essere un errore10.
Il Sutra degli Innumerevoli significati afferma: «In questi quarant’anni e più, non
ho ancora rivelato la verità». Nel Sutra del
Loto si legge: «L’Onorato dal Mondo ha
esposto a lungo le sue dottrine e adesso
deve rivelare la verità»11. Il Budda Molti
Tesori, dicendo: «Tutto ciò che hai esposto è la verità!»12, confermò che solo il
6. Il Sutra del Loto, cap. 3, p. 94.
7. Questa storia si trova nel capitolo ventesimo del Sutra del Loto, “Mai Sprezzante”. Le quattro categorie di persone arroganti sono monaci,
monache, laici e laiche che offesero e perseguitarono il Bodhisattva Mai Sprezzante il quale, praticando il “Sutra del Loto di ventiquattro caratteri”,
riveriva tutti gli esseri per la loro inerente natura
di Budda. Esse caddero nell’inferno di incessante
sofferenza, ma alla fine, a causa della relazione inversa creata con il Sutra del Loto, incontrarono di
nuovo il Bodhisattva Mai Sprezzante e ottennero
l’illuminazione.
8. Questi princìpi sono elencati nel terzo volume degli Eminenti princìpi del Sutra del Loto. La
frase seguente si riferisce all’ottavo principio.
9. Il Sutra del Loto, cap. 12, p. 242. Nel capitolo dodicesimo la figlia del re drago concepisce il
desiderio dell’illuminazione ascoltando il Bodhisattva Manjushri predicare il Sutra del Loto nel
palazzo del re drago. In seguito appare davanti
all’assemblea radunata sul Picco dell’Aquila e ottiene immediatamente l’illuminazione senza cambiare la sua forma di drago.
10.Il Daishonin attribuisce tale errore alla
traduzione del Trattato sulla mente che aspira
all’illuminazione a cura di Pu-k’ung della scuola
della Vera parola. Nel Gosho La dottrina del conseguimento della Buddità nella forma presente, il
Daishonin si chiede se refutare il trattato suddetto non equivalga a refutarne l’autore, Nagarjuna,
e risponde: «È più probabile che il traduttore ne
abbia distorto il significato secondo le proprie
opinioni personali» (p. 938). In effetti a Nagarjuna non poteva essere sfuggita la descrizione,
contenuta nel Sutra del Loto, del conseguimento della Buddità nella propria forma presente da
parte della figlia del re drago.
11.Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 33.
12.Ibidem, cap. 11, p. 222.
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Sutra del Loto permette di conseguire la
Buddità nella forma presente. Anche se i
sutra predicati prima del Sutra del Loto
garantiscono con certezza il conseguimento della Buddità e i seguaci degli insegnamenti provvisori insistono, con eccessiva
enfasi, che è proprio così, refutare tali affermazioni è facile come frantumare mille
vasi di terracotta con un unico martello.
Questo è il significato dell’affermazione:
«Il Sutra del Loto è l’insegnamento di
shakubuku, la confutazione delle dottrine
provvisorie»13. Il Sutra del Loto è il più
profondo e segreto insegnamento.
Fin dal tempo di Jikaku i maestri della
scuola Tendai hanno interpretato i passi
delle tre principali opere Il significato profondo del Sutra del Loto, Parole e frasi e
Grande concentrazione e visione profonda,
spiegandoli in vari modi. Ma oggi per noi
le loro spiegazioni, pur essendo ragionevoli, sono inutili come il calendario dell’anno scorso e il pasto di ieri. Non dovete
prestare attenzione a chiunque sostenga
che nel primo periodo di cinquecento
anni dell’Ultimo giorno della Legge esiste
una strada per l’illuminazione diversa dal
daimoku del Sutra del Loto, anche se questo fosse l’insegnamento del Budda e tantomeno se si tratta solo dell’opinione di
qualche maestro. Il capitolo “Devadatta”
del Sutra del Loto rivela che Devadatta fu
il maestro del Tathagata Shakyamuni in
un’esistenza passata. Colui che fu maestro
adesso è discepolo e colui che ora è discepolo fu maestro nel passato. Esaminando
questo capitolo, io, Nichiren, ho compreso che con l’inseparabilità di passato e presente e di colui che insegna da colui che
impara14 esso rivela il profondo significato
del Sutra del Loto. Quindi il compassionevole Tathagata Shakyamuni divenne il
maestro del perfido Devadatta e il saggio
Manjushri divenne maestro dell’ignorante
figlia del re drago. Di certo io non posso
essere inferiore a Manjushri o al Tathagata
Shakyamuni. Gli uomini giapponesi sono
come Devadatta, le donne sono simili alla
figlia del re drago: essi conseguiranno la
Buddità attraverso il Sutra del Loto, sia
che vi si oppongano sia che vi aderiscano.
Questo è il messaggio del capitolo “Devadatta”.
Passiamo ora al capitolo “Esortazione alla devozione”. Solo io, Nichiren, ho
letto la strofa di venti versi che ottocentomila milioni di nayuta di bodhisattva pronunciarono all’unisono. Dalla morte del
Budda, chi altri nei tre paesi, India, Cina
e Giappone, ha mai letto questa strofa come ho fatto io? Nessuno sostiene di averli
letti, né credo che qualcuno l’abbia mai
fatto. «Ci saranno molte persone ignoranti
che ci […] attaccheranno con spade e bastoni»15. Forse altri sono stati colpiti con
bastoni, non ho mai sentito di qualcuno
che sia stato ferito di spada.
Il Bodhisattva Mai Sprezzante fu colpito con bastoni, com’è scritto nel sutra:
«Lo colpirono con mazze e bastoni, sassi
e mattoni», ma non fu perseguitato con la
spada. Anche T’ien-t’ai, Dengyo e altri,
in accordo con le parole «spade e bastoni
non lo toccheranno»16, sfuggirono a queste
persecuzioni. Nichiren ha incontrato sia
spade che bastoni. Come ho detto prima,
sono stato attaccato con le spade a Matsubara17 in Tojo, e poi a Tatsunokuchi. Nessun altro ha mai subìto una persecuzione
simile [per il Sutra del Loto] neppure una
sola volta, ma Nichiren l’ha incontrata due
volte. Riguardo all’essere attaccato con
bastoni, io sono già stato colpito in viso da
Sho-bo con il quinto volume del Sutra del
Loto. Il bastone che mi ha colpito, è stato proprio il rotolo del quinto volume, la
parte del sutra che contiene la mistica predizione secondo cui [il devoto del Sutra
del Loto] sarebbe stato colpito con bastoni. Quando fui colpito da Sho-bo dinanzi
13.Il significato profondo del Sutra del Loto.
14.Lett.: kokon nosho-funi (kokon = passato e
presente; no = soggetto agente; sho = oggetto ricevente; funi = due ma non due, non dualità).
15.Il Sutra del Loto, cap. 13, p. 253.
16.Ibidem, cap. 14, p. 274.
17. Matsubara: comunemente chiamata Komatsubara.
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a decine di persone, pur sapendo che era
in nome del Sutra del Loto, essendo una
persona comune, dentro di me provai vergogna e umiliazione e, se ne avessi avuto
la forza, gli avrei strappato il bastone dalle
mani, lo avrei calpestato, ridotto in pezzi
e gettato via; ma si trattava proprio del
quinto volume del Sutra del Loto.
Questo mi ricorda una storia18. Un padre, preoccupato per il futuro del figlio,
percuoteva il figlio che non voleva studiare, usando un arco di legno di bosso.
Al momento il figlio se ne risentì e odiò
l’arco di bosso, ma alla fine fece progressi
nello studio ottenendo l’emancipazione e
recando benefici anche agli altri. Guardando al passato, egli capì che lo doveva
alle bastonate e si racconta che eresse uno
stupa fatto di legno di bosso per onorare
la memoria del padre.
Lo stesso vale per me, Nichiren.
Quando otterrò il frutto della Buddità,
come potrò dimenticare il mio debito di
riconoscenza con Sho-bo? E ancor meno
il debito che ho con il bastone del Sutra
del Loto. Quando ci penso, non riesco a
trattenere le lacrime per la gratitudine.
Anche il capitolo “Emergere dalla terra” fa qualche riferimento a me, perché afferma che il Bodhisattva Pratiche Superiori e i suoi seguaci appariranno nell’Ultimo
giorno della Legge per propagare i cinque
caratteri di Nam-myoho-renge-kyo. Io,
Nichiren, sono apparso prima di chiunque
altro. Quanto mi rassicura pensare che sarò certamente lodato da tanti bodhisattva
quanti sono i granelli di sabbia di sessantamila fiumi Gange! Comunque sia, credi e
dedicati al Sutra del Loto; non devi credervi solo tu, ma devi anche incoraggiare gli
altri a farlo. Così potrai salvare coloro che
furono i tuoi genitori nelle vite passate.
Da quando sono nato a oggi, io, Nichiren, non ho avuto un momento di tregua:
ho solo pensato a propagare il daimoku
del Sutra del Loto. Stai tranquillo: benché
non conosca la durata della mia vita o di
quella di chiunque altro, al momento della
tua morte sarò sicuramente con te e ti accompagnerò nel passaggio fra questa vita e
la prossima. Tutti i Budda del passato, presente e futuro, conseguono l’illuminazione
tra l’ora del bue e l’ora della tigre19. Nei
tre paesi, India, Cina e Giappone, il luogo
prescelto per il culto buddista è orientato
verso la porta dei demoni20. Questi sono
insegnamenti trasmessi da maestro a discepolo. Te ne spiegherò più dettagliatamente
il significato un’altra volta.
Con profondo rispetto.
18.Questa storia è riportata in Storie dei tre
paesi. Il figlio divenne Ensho (883-967), capo
dei preti dell’Enryaku-ji, tempio principale della
scuola Tendai.
19.Le ore che vanno dall’una alle cinque del
mattino. Il Buddismo tradizionalmente le considera ore cruciali, in cui, secondo la tradizione cinese,
la vita si sposta dal polo negativo (yin) a quello
positivo (yang), dal sonno alla veglia, dalla morte
alla vita.
20.La direzione della porta dei demoni indica
una direzione infausta, il nord-est. Sia a Kyoto che
a Edo (attuale Tokyo), i templi buddisti erano costruiti a nord-est per proteggere la città dalle forze
malvagie. Per esempio l’Enryaku-ji sul monte Hiei
fu costruito a nord-est di Kyoto.
Come chiedi cibo quando hai fame e cerchi acqua quando hai sete, come aneli a
vedere la persona amata, implori una medicina quando sei ammalato o come una
bella donna si mette la cipria e il rossetto,
allo stesso modo devi riporre fede nel Sutra del Loto. Se non lo fai, in futuro avrai
dei rimpianti.
Nichiren
Il ventesimo giorno del quarto mese
del secondo anno di Koan (1279), segno
ciclico tsuchinoto-u
Risposta a Ueno
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CENNI STORICI – Nichiren Daishonin
scrisse questa lettera per Nanjo Tokimitsu, sovrintendente del villaggio di Ueno,
nel distretto di Fuji, della provincia di Suruga, nel quarto mese del 1279. Il Daishonin entrava allora nel quinto anno di permanenza a Minobu, mentre Nikko Shonin
propagava attivamente il suo insegnamento nella zona di Atsuhara, vicino al monte
Fuji, a Suruga.
In questa lettera viene spiegato, alla
luce dell’illuminazione del Daishonin, il
significato dei capitoli che vanno dal dodicesimo, “Devadatta”, fino al quindicesimo, “Emergere dalla Terra”, contenuti
nel quinto volume, o rotolo, del Sutra del
Loto. Nichiren Daishonin rivela il significato profondo delle persecuzioni subite “con
spade e bastoni”, riferendosi in particolare
all’episodio in cui venne colpito col quinto rotolo del Sutra del Loto, poco prima
della tentata esecuzione a Tatsunokuchi. Il
capitolo tredicesimo, “Esortazione alla devozione”, e in particolare la “strofa di venti
versi”, enumera i tipi di persecuzione che i
devoti del Sutra del Loto dovranno subire
nella temibile epoca successiva alla morte
del Budda Shakyamuni. E il Daishonin
dichiara di essere stato il solo a realizzare
con la sua stessa vita le profezie contenute
in questo capitolo, identificandosi, così, nel
devoto del Sutra del Loto. Cita poi il capitolo “Emergere dalla Terra”, identificandosi con il Bodhisattva Pratiche Superiori, e
allude infine alla propria identità di Budda
dell’Ultimo giorno della Legge.
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