304 Il daimoku come seme della Buddità

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304 Il daimoku come seme della Buddità
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Il daimoku come seme della Buddità
V
edendo questa tua determinazione,
non posso fare a meno di ricordare
il defunto Ueno.
Ho ricevuto il carico di tari, le castagne, il riso essiccato e lo zenzero.
Nei profondi recessi di queste montagne, nessuno coltiva i tari. Le castagne
non maturano mai e nemmeno lo zenzero è in grado di germogliare. E, naturalmente, il riso essiccato non si è mai
visto.
Se, ad esempio, le castagne dovessero maturare, le scimmie rovinerebbero
i rami e le cime degli alberi. Nessuno
coltiva i tari, ma, se qualcuno lo facesse,
poiché la gente mi detesta, nessuno me
ne darebbe. Perché mai sarò venuto a
stare su una montagna così alta?
Guardando la montagna vediamo
che, dalla vetta ai piedi, gradualmente
essa si abbassa. Guardando il mare, vediamo che diventa gradualmente sempre
più profondo. Guardando il mondo, lo
vediamo gradualmente declinare anno
dopo anno, da trent’anni fa a venti, cinque, quattro, tre, un anno fa. Ed è così
anche per la mente delle persone.
Adesso, quando un’epoca volge al
termine, sui fianchi della montagna rimangono solo alberi contorti e nei campi cresce solo erba bassa. Nel mondo i
saggi sono pochi mentre gli stolti abbondano. Sono come mucche e cavalli, che
non sanno mai chi sia il loro padre, o
come lepri e pecore, incapaci di riconoscere le loro madri.
Sono trascorsi più di 2.220 anni
dall’estinzione del Budda. Adesso siamo nell’ultima epoca in cui gli uomini
saggi pian piano non si vedono quasi più, come montagne che digradano
o erba che diventa sempre più bassa.
Anche se molti recitano il Nembutsu
o abbracciano i precetti, ben pochi si
affidano al Sutra del Loto. Anche se vi
è una moltitudine di stelle, esse non riescono a illuminare il grande mare. Anche se i fili d’erba sono moltissimi, non
diventeranno mai colonne del palazzo
imperiale. Allo stesso modo anche se
si recita molte volte il Nembutsu, esso
non sarà mai il sentiero per il conseguimento della Buddità. E anche se si abbracciano i precetti, non saranno mai il
seme per la rinascita in una pura terra.
Solo i sette caratteri di Nam-myohorenge-kyo sono il seme per conseguire
la Buddità.
Quando parlo in questo modo, la
gente mi odia e mi respinge, ma il defunto Ueno credette, e così conseguì la
Buddità. Tu sei della sua stirpe a perciò
sono certo che riuscirai a portare avanti
la tua determinazione. Non è forse questo che s’intende dicendo che un acaro
attaccato alla coda di un cavallo può
volare per mille miglia e che l’edera che
cresce intorno a un pino può raggiungere un’altezza di mille piedi? Ognuno
di voi possiede lo stesso cuore del defunto Ueno.
Un uomo che offrì una torta di fango
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Il daimoku come seme della Buddità
al Budda rinacque come un re1. Poiché il
Sutra del Loto è un insegnamento superiore al Budda, come potresti tu, che hai
fatto offerte al sutra, non godere di benefici in questa vita e conseguire la Buddità
nella prossima?
Inoltre, siccome sei povero, non hai
servi, e le montagne e i fiumi sono pieni di ostacoli. Anche se la tua decisione
è salda, può essere difficile riuscire a
metterla in pratica. Ma, a giudicare dalla determinazione che stai dimostrando
adesso, vedo che è qualcosa di veramente
non comune. Non c’è dubbio che le dieci fanciulle demoni del Sutra del Loto ti
proteggeranno. Com’è rassicurante pensarlo! Mi è impossibile dirti tutto ciò che
desidererei.
CENNI STORICI – Nichiren Daishonin
scrisse questa lettera a Kuro Taro, un
credente che si ritiene fosse un parente di Nanjo Tokimitsu, il primo giorno
dell’undicesimo mese del 1278, da Minobu. Dopo avere ringraziato Taro per le
sue offerte al Sutra del Loto, il Daishonin
osserva tristemente che ora, 2.220 anni e
più dopo la morte del Budda, è iniziata
l’ultima epoca e i saggi sono andati gradualmente diminuendo. Predominano
gli stolti, che rifiutano il messaggio del
Daishonin secondo cui Nam-myoho-
renge-kyo è il seme della Buddità. Ma il
defunto Ueno, o Nanjo Hyoe Shichiro,
padre di Nanjo Tokimitsu, ebbe fede in
esso e conseguì la Buddità. Il Daishonin
loda i suoi parenti, incluso Taro, affermando che essi possiedono lo stesso cuore di Hyoe Shichiro. Egli dice a Taro che,
vista la sua determinazione a fare offerte
nonostante i mezzi limitati e le difficoltà
del viaggio fino a Minobu, sicuramente
anch’egli riceverà benefici, sarà protetto
dalle dieci fanciulle demoni, e conseguirà
la Buddità.
1. Riferimento al ragazzo Virtù Vittoriosa che
offrì una torta di fango al Budda Shakyamuni. Se-
condo la Storia del re Ashoka, grazie a quell’offerta
egli rinacque come re Ashoka.
Con profondo rispetto,
Nichiren
Il primo giorno dell’undicesimo mese
del primo anno di Koan [1278]
Risposta a Kuro Taro
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